TFA2012/2013.CorsodiFisicaModerna.Prof.EgidioLongo.Tesinafinaledelcorso. FrancescoBiccari 18maggio2013 L’effettoCompton Schemadettagliatodilezioneperstudenti delquintoannodelliceoscientifico Introduzione,osservazionididatticheeprerequisiti Lo scopo primariodellascuola,primaancoradiformaretecnicamente,dovrebbeesserequellodi far crescere i ragazzi dal punto di vista culturale e dell’autonomia del pensiero. Comprendere seppur in maniera qualitativa, ma chiara, il mondo fisico e tecnologico che ci circonda è un tassello fondamentale per questo scopo. Da questo punto di vista, presentare gli sviluppi della fisica del ‘900 nella scuola secondaria superiore è fondamentale: comprendere come certi esperimenti siano stati cruciali per rigettare o limitare l’applicabilitàdiunateoria;capireperché certi premi Nobel siano stati assegnati; prendereattodelledifferenzetrascienzaetecnologiaeil loro impatto sulla storia. Ciò mostrerebbe una fisica dinamica e legata ai cambiamenti della societàenon,comespessoaccade,comeuninsiemeimmutabilediconoscenze. Inquestolavorotracceròunoschemadilezionesull’effettoCompton.Dalpuntodivistadidattico questo argomento è particolarmente ricco perché permette sia di esercitarsi con la meccanica relativistica, sia di mostrare l’importanza di fare degli esperimenti indipendenti per avvalorare una teoria scientifica, nel caso particolare quella della quantizzazione del campo elettromagnetico. I prerequisiti: una conoscenza basilare della dinamica relativistica e una buona conoscenza dei problemi di urto in meccanica classica. Sarebbeopportunoinoltreconoscere,almenoinmaniera intuitiva, la diffusione di un’onda elettromagnetica da una carica (antenne). Questa lezione si pensa rivolta a studenti di quintoannodiliceoscientifico.Lacollocazionepiùnaturaleèallafine dell’anno scolastico, dopo l’elettromagnetismo e la relatività ristretta. In particolaresicollocain un contesto di introduzione alla meccanica quantistica, dove dovrebbe essere già stato presentato l’effetto fotoelettrico. Per quanto riguarda la durata, questa dipende dalla preparazione della classe, comunque da 1 a 2 ore. Ritengo comunque importante svolgerla interamentenellostessogiorno,senzaspezzarlainduelezioni. Tracciadellalezione LasituazioneprimadiCompton(30%dellalezione) Nel 1905 Einstein aveva spiegato l’effetto fotoelettrico usando l’ipotesi che l’energia del campo e.m. fosse quantizzata, cioècheunaradiazionee.m.difrequenzaνpotessescambiareenergiacon un sistema fisico solo inquantitàdiscrete,multipledihν,doveheraunacostantefisica,chiamata costante di Planck. L’ipotesi dei fotoni non era però ancora accettata perché, oltre a essere una teoria rivoluzionaria, non era ancora stata confermataconesperimentiindipendentiepiùdiretti rispettoall’analisidellaradiazionedicorponeroodell’effettofotoelettrico. Molta parte dell’attività scientifica sperimentale tra il 1910 e il 1920 ruotava attorno ai raggi X. Erano stati studiati sistematicamente solo allafinedel1800einquelperiodol’attivitàsuiraggiX e il loro uso spaziava su tutti i campi: applicazioni mediche per le radiografie fin dalla fine dell’ottocento; nel 1912 Max von Laue dimostra la diffrazione dei raggi X da parte dei cristalli (Nobel 1914) e nel 1913 i fratelli Bragg spiegano queste figure di diffrazione aprendo la strada alla cristallografia (Nobel 1915); Manne Siegbahn durante gli anni ’10 perfeziona diverse tecniche per la produzione e la misura dei raggi X che furonofondamentaliperlafisicainquegli anni (Nobel 1924; una curiosità: suo figlio Kai nel 1981 vincerà il premio Nobel per la fisica grazie a un’applicazione dei raggi X per lo studio dei materiali, oggi nota come Spettroscopia FotoelettronicaaraggiX,osemplicementeXPS). J. J. Thomson alla fine dell’800 aveva dimostrato che la carica elettrica era quantizzata, stabilendo definitivamente l’esistenza degli elettroni (Nobel 1906), la cui carica e massa furono successivamente misurate nel 1911 da R. A. Millikan(Nobel1923).LordRayleigh,studiandoalal fine dell’800 la diffusione dellalucedapartediungas,epoiThomson,studiandoladiffusionedei raggi X da parte di elettroni (dei gas ionizzati prodotti nei tubi a vuoto), predirono, usando la teoria classica dell’elettromagnetismo, che la radiazione risultante doveva necessariamente averelastessafrequenzadellaradiazioneincidente. C’erano però delle anomalieosservatenegliesperimenti.EquisiinserisceArthurHollyCompton. Allafinedeglianni’10eneiprimianni’20misuròaccuratamenteladiffusionedeiraggiXdaparte di elettroni (in materiali a bassa densità come la grafite). Trovò dei risultati inspiegabili con la teoria di Thomson. Come vedremo, riuscì a spiegare quanto osservato usando l’idea della quantizzazione del campo e.m., stabilendone di conseguenza l’accettazione da parte del mondo scientifico.Perquestoesperimentoeperlasuaspiegazione,vinseilNobelperlafisicanel1927. L’esperimentodiComptonelesueimplicazioni(20%dellalezione) L'esperimento di Compton (vedi fig. 1) consisteva nell'invio di un fascio collimato di raggi X su un bersaglio (R in fig. 1), e nella misura della lunghezza d’onda della radiazione diffusa in funzione dell’angolo (90° in fig. 1). I raggi Xeranoprodottidaunasorgentedimolibdenocolpita da elettroni accelerati. La radiazione così ottenuta noneramonocromatica:mettendoopportuni filtri si poteva lasciar passare solo la “riga caratteristica” K-alpha del molibdeno che è di0.0709 nm. Compton usò anche una sorgente di 214Bi (a suo tempo chiamato Radio C) che decadendo radioattivamentegeneravaraggigammadilunghezzad'ondaparia0.0025nm. Figura1.Apparatosperimentaleperl’esperimentoCompton(Compton1923b). I bersagli erano costituiti da schermi di grafite per i raggiXediferro,alluminio,oparaffinaperi raggi gamma. Lo spettro della radiazione diffusa era misurato variando l’angolo diriflessioneda un cristallo di calcite. Come scoperto dai fratelli Bragginfatti,iraggiXchecolpivanouncristallo venivano riflessidaivaripianicristalliniproducendounafigurad’interferenzacaratteristica.Con un’opportuna inclinazione del cristallo e del misuratore d’intensità (una camera a ionizzazione) sipuòquindiselezionarelalunghezzad’ondadaosservareemisurarnel’intensità. Figura2.SchematizzazionedeirisultatisperimentalidiCompton. Quello che vide ilfisicostatunitensefuche,oltreallapresenzadiradiazioneallastessafrequenza di quella incidente, vi era anche della radiazione con lunghezza d'onda maggiore(iduepicchidi fig. 2). Taledifferenzadilunghezzed’ondaaumentavaall’aumentaredell'angolodideflessioneed era indipendente dalla lunghezza d'onda della radiazione incidente. Infine si accorse che al diminuiredellalunghezzad’ondadelfascioincidente,l’intensitàdelfasciodeflessoaumentava. Il risultato fu straordinario perché non poteva essere spiegato dalla teoria classica dell’elettromagnetismo, la quale, come detto prima, prevedeva che la radiazionediffusadovesse averelastessalunghezzad’ondadiquellaincidente. LatrattazioneteoricadiCompton(40%dellalezione) Comptonnel1923(Compton1923a)proposeunaspiegazionedeidatidaluiraccoltiusandol’idea cheilcampoelettromagneticofossequantizzato,cioèfossecompostodifotonidienergiaE=hν. In fig. 3 è riportato uno schema del processo di diffusionesecondolavisionediCompton.Iraggi X incidenti sono visti come composti da tanti fotoni di energia E =hνequantitàdimotop=E/c. Un fotone (γ) urta un elettrone (e) della grafite trasferendogli partedellasuaenergiaedellasua quantità di moto. A causa di questo scambio di energia con l’elettrone, dato che l’energia di un fotone, come detto, dipende dalla frequenza della radiazione, allora la radiazione diffusa dovrà avere una frequenza minore (o equivalentemente una lunghezza d’onda maggiore) come osservatodaCompton. Prima Dopo Figura3.Schematizzazionedelprocessodidiffusionediunfotonedapartediunelettronedellagrafite. Ricaviamo la formula che esprime il cambiamento dilunghezzad’ondainfunzionedell’angolodi diffusione.Imponiamolaconservazionedell’energiaedellaquantitàdimoto: pγ=p’γ+p’e Conservazionedellaquantitàdimoto E γ+mec2=E’γ+E’e Conservazionedell’energia Con gli apici abbiamo indicato le grandezze fisiche dopo l’urto.Abbiamoimpostochelaquantità dimotodell’elettroneprimadell’urtoèzeroechelasuaenergiaèlasuaenergiaariposomec2. Figura4.Schematizzazionedelprocessodidiffusionediunfotonedapartediunelettrone. Scomponendo la prima equazione lungo le direzioni parallelaeperpendicolarealladirezionedel fascio incidente e sostituendo nella seconda equazione le relazioni già enunciate sopra per il fotone (mostrate anche durante le lezioni di meccanica relativistica come caso di particelle di massam=0): pγ=p’γcosθ+p’ecosφ Direzioneparallela(x) 0=p’γsinθ-p’esinφ 2 Direzioneperpendicolare(y) 2 2 pγc+mec =p’γc+[(mec ) +(p’ec)2]1/2 → pγc+mec2-p’γc=[(mec2)2+(p’ec)2]1/2 dove θ è l’angolo tra la direzione del fascio incidente e la direzione del fascio diffuso e φ è l’angolo tra la direzione del fascio incidente e la direzione dell’elettrone dopo l’urto. Da notare che non ci sarebbe stato bisogno di scomporre le quantità dimotolungoleduedirezioni:èstato fatto perché gli studenti probabilmente si troverebbero in difficoltà nel fare il modulo quadro delladifferenzadiduevettori. Portandoasinistrainterminiconθeadestraquelliconφ,consemplicicalcolisiarrivaa pγ2+p’γ2-pγp’γcosθ=p’e2 pγ2+p’γ2-2pγp’γ+2mec(pγ-p’γ)+me2c2=me2c2+p’e2 Sottraendolaprimaequazionedallaprimaesemplificandosiha mec(pγ-p’γ)=pγp’γ(1-cosθ) Dividendo per mec e ricordando che per i fotoni p = hν/c = h/λ si ha la variazione di energia in terminidilunghezzad’onda: λ’-λ=(h/mec)(1-cosθ) Questa formula riesce a spiegare le osservazioni sperimentali di Compton che sono state illustrateprecedentemente. Cosaaccaddedopo(10%dellalezione) I risultati ottenuti da Compton fino al1923noneranoperòancorasufficienti.Nonostanteleidee della meccanica quantisticafosseroindivenire,immaginarechelaradiazioneelettromagneticasi comportasse via via sempre più come un insieme di particelle (fotoni) al crescere della frequenza, era incredibile. Nel 1924 Bohr, Kramers and Slater svilupparono una teoria, la teoria BKS dai nomi dei tre scienziati, che cercava di rigettare l’aspetto dualistico di onda-particella della radiazione e.m. E in generale il concetto di fotone. Questa teoria però portava a postulare chel’energiaelaquantitàdimotononsiconservasseroesattamentemasoloinmanierastatistica. Fu proprioquest’ultimacaratteristicaaesseresperimentalmentetestatanel1925primadaBothe e Geiger (Bothe1925), studenti di Compton, e poi direttamente da Compton e Simon (Compton1925a, Compton1925b), grazie a un particolare dispositivo elettronico, il circuito di coincidenza (che fruttò il Nobel a Bothe nel 1954). Questi riuscirono a misurare nell’effetto Compton, non solo,comeeraavvenutofinora,ladirezioneel’energiadellaradiazionediffusa,ma ancheladirezioneel’energiadell’elettronecoinvoltonelprocessodidiffusione. Figura 5. Apparato sperimentale usato da Bothe e Geiger per misurare contemporaneamente il fotone diffuso e l’elettronerinculatoacausadell’effettoCompton. Trovarono che, al contrario di quanto previsto dalla teoria BKS, l’energia si conservava esattamente. Da quel momento l’idea dei fotoni venne universalmente accettata nella comunità scientifica. A Compton fu assegnato il premio Nobel per la fisica nel 1927. Era venuto quindi il momento di una nuova teoria che riuscisse finalmente a spiegare la doppia natura del campo elettromagnetico e l’interazione di questo con la materia: nel 1927 P.A.M. Dirac pubblicò il suo primoarticolosuquellachepoiverràchiamataElettroDinamicaQuantistica(QED). Esercizi 1. Alla fine dellalezionevienelasciatocomeesercizioquellodicalcolarediquantodeveesserela variazionedilunghezzad’ondainnm,difrequenzainHzedienergiaineV. 2. Calcolare laquantitàdimotoel’energiadell’elettronedopol’urto.Confrontarlaconl’energiadi legamedell’elettroneottenutadalmodellodiBohr. Bibliografia BKStheory PaginadiWikipediasullateoriaBKS.http://en.wikipedia.org/wiki/BKS_theory Bothe1925 W.BotheandH.Geiger.Zeitschr.f.Phys.26(1924),44.Naturwiss.13(1925),440. Compton1921 A.H.Compton.“Thedegradationofgamma-rayenergy” PhilosophicalMagazine41(1921),749.Doi:10.1080/14786442108636266 Compton1923a A.H.Compton.“AquantumtheoryofthescatteringofX-raysbylightelements”. PhysicalReview21(1923),483.Doi:10.1103/PhysRev.21.483 Compton1923b A.H.Compton.“ThespectrumofscatteredX-rays”. PhysicalReview22(1923),409.Doi:10.1103/PhysRev.22.409 Link:http://web.ihep.su/dbserv/compas/src/compton23/eng.pdf Compton1925a A.H.Compton.Proc.Natl.Acad.Sci.U.S.A.11(1925),303. Compton1925b A.H.Compton,A.W.Simon.“DirectedquantaofscatteredX-rays”. PhysicalReview26(1925),289.Doi:10.1103/PhysRev.26.289 Compton1927 LezioneperilNobeldiA.H.Compton http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/physics/laureates/1927/compton-lecture.pdf HyperPhysicsprojectoftheGeorgiaStateUniversity http://hyperphysics.phy-astr.gsu.edu/hbase/quantum/comptint.html Wikipedia http://en.wikipedia.org/wiki/Compton_scattering