Christian Oliva 1^A 03/06/2017 Le coccinelle sono insetti di piccola taglia, in genere di grandezza compresa tra 1 e 10 mm (eccezionalmente oltre il centimetro), solitamente di forma emisferica, in genere con livree vistose a colori contrastanti. Le specie con livree vistose sono tra gli insetti più familiari: per l'utilità, l'inoffensività e l'aspetto dalla forma curiosa e dai colori vivi, inducono un atteggiamento di simpatia anche in chi prova repulsione verso gli insetti in generale. Alcuni le considerano dei portafortuna. Molte specie sono invece ignorate per le piccole dimensioni e per la livrea insignificante. A dispetto dell'apparente inoffensività e dell'aspetto simpatico, quasi tutti i Coccinellidi sono in realtà attivi predatori dotati di una notevole voracità al punto che sono frequenti i casi di cannibalismo e comportamenti predatori alquanto sofisticati. Per questi motivi sono tra i più interessanti predatori impiegati nella lotta biologica. Il corpo ha una forma fortemente convessa, in genere emisferica o ovoidale, con livrea vivamente colorata. Non sono rare le specie che hanno un corpo di piccolissime dimensioni, dai colori uniformi e poco vistosi, spesso rivestito da una peluria. Il capo è piccolo, seminascosto dal protorace, con antenne corte e clavate formate in genere da 11 articoli (o spesso da un numero inferiore, in genere 6). L'apparato boccale mostra il palpo mascellare con il segmento terminale molto più sviluppato e di forma triangolare, ma in alcune specie può essere subcilindrico o solo leggermente espanso. Il pronoto è largo ed evidente, mentre tutte le altre parti del torace e l'addome sono completamente ricoperte dalle elitre in posizione di riposo. Le zampe sono cursorie, con tarsi composti da 4 articoli, talvolta apparentemente da 3 per la forte riduzione del penultimo tarsomero. Le elitre sono generalmente lisce. La colorazione e la maculatura sono elementi morfologici utili per la determinazione e tradizionalmente usati nella nomenclatura dei Coccinellidi, tuttavia non sempre il riferimento morfologico nel nome trova riscontro. Le uova sono isolate oppure riunite in piccoli gruppi, di forma affusolata e di colore appariscente. La superficie è liscia oppure cosparsa di sculture. Sono deposte sulla superficie degli organi colpiti dalle prede. Le larve sono campodeiformi, con corpo generalmente depresso in senso dorso-ventrale e allungato (da 1 a 20 mm). In molte specie presentano caratteri morfologici dorsali utili ai fini della determinazione. In alcune specie il dorso è ricoperto di secrezioni cerose bianche, talvolta sviluppate a raggiera; un occhio inesperto può confondere queste larve con le cocciniglie. In altre specie il dorso è ricoperto di placche sclerificate, in altre da tubercoli o da processi più o meno lunghi e ramificati. I colori possono essere poco appariscenti (bruno, nero, grigio) oppure vistosi. La pupa ha una forma contratta, spesso è associata con l'exuvia dell'ultimo stadio larvale, che può restare attaccata all'estremità dell'addome oppure formare un involucro protettivo. Si rinviene facilmente sulla superficie degli organi attaccati dalle prede. I Coccinellidi svolgono una o più generazioni l'anno e svernano in genere allo stadio di adulto. Gli accoppiamenti hanno inizio dalla primavera, dopo un periodo di alimentazione. Le ovideposizioni variano secondo l'etologia. Alcune specie depongono le uova in gruppi di numero variabile da poche unità a qualche decina, altre depongono le uova isolate e sparse sugli stessi organi frequentati dalle prede o fra le uova di queste. Con le uova fertili Christian Oliva 1^A 03/06/2017 sono spesso deposte anche uova non fertili. Sembra che queste forniscano una fonte di cibo di riserva per le larve che nasceranno. La proporzione tra uova fertili e uova non fertili dipende dalla scarsità di cibo al momento della deposizione. L'aspetto tipico di una pupa, con i resti dell'exuvia larvale. Lo sviluppo postembrionale passa attraverso quattro stadi larvali e uno di pupa. Larve e adulti hanno in genere la stessa etologia e frequentano lo stesso ambiente. In genere, dopo lo sfarfallamento, l'adulto resta per un breve periodo nello stesso luogo dove si è sviluppato, ma poi si disperde alla ricerca di prede. Sono stati riscontrati fenomeni etologici complessi, riguardanti la migrazione, la riproduzione e il gregarismo, messi in relazione con la disponibilità alimentare. Il numero di generazioni e la durata di un ciclo di sviluppo sono correlati spesso alla biologia delle abituali prede. Le specie monovoltine attraversano in genere un periodo di quiescenza piuttosto lungo che si protrae dall'estate all'inverno. Le specie che svolgono più generazioni, invece, possono avere talvolta un ciclo sincronizzato con quello delle prede oppure più breve. In generale le specie che attaccano gli Afidi hanno un ciclo riproduttivo più lungo, mentre quelle che si nutrono a spese di Cocciniglie hanno cicli più brevi. La dinamica di popolazione è strettamente legata alla disponibilità di prede, ma in generale i Coccinellidi hanno una fecondità elevata. Le coccinelle hanno colori brillanti per scoraggiare i potenziali predatori. Questo sistema difensivo funziona perché la maggior parte dei predatori associa i colori vistosi (specialmente arancione e giallo) al veleno e ai suoi spiacevoli effetti.