L’integrale di Riemann Riccarda Rossi Università di Brescia Analisi B Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 1 / 68 Motivazioni: calcolo di un’area Sia f : [a, b] → R continua e positiva. Problema Calcolare l’area A della regione di piano (detta sottografico di f ) compresa tra il grafico di f e l’asse delle x??? Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 2 / 68 Un procedimento di approssimazione (1) Consideriamo una suddivisione {x0 , x1 , x2 , . . . , xn , xn+1 } di [a, b]: x0 = a, x0 < x1 < x2 < . . . < xn < xn+1 = b. Siano Ij := [xj , xj+1 ] e Aj l’area di regione piana compresa fra graf(f), f ristretta a Ij , e l’asse x. (2) Poiché f è continua, se Ij è “abbastanza piccolo”, la variazione di f su Ij sarà “piccola”: ∼ f costante su Ij . Quindi un’approssimazione dell’area Aj è Aj ∼ f (ξj )(xj+1 − xj ) con ξj un punto arbitrario di Ij Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 3 / 68 (3) Allora un’approssimazione di A è data dalla somma delle Aj , cioè A ∼ à = n X f (ξj )(xj+1 − xj ). j=0 (4) Ci si aspetta che all’aumentare dei punti di suddivisione di [a, b], il valore à sia un’approssimazione sempre migliore di A. .... ora: formalizzazione matematica rigorosa di queste idee. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 4 / 68 Definizione di integrale di Riemann – 1 Siano - [a, b] ⊆ R un intervallo (chiuso) e limitato - f : [a, b] → R limitata, cioè ∃M ≥ 0 : ∀ x ∈ [a, b] − M ≤ f (x) ≤ M. Sotto queste ipotesi di base daremo la definizione di integrale di Riemann. N.B.: d’ora in poi, NON supporremo che - f sia continua su [a, b]: daremo la definizione di integrale di Riemann per una classe più ampia di funzioni!! - f sia positiva su [a, b]: si perderà l’interpretazione geometrica di integrale ∼ area!! Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 5 / 68 Definizione di integrale di Riemann – 2 Definizioni preliminari (1) Diciamo che D = {x0 , x1 , . . . , xn+1 } è una suddivisione di [a, b] se a = x0 < x1 < x2 < · · · < xn < xn+1 = b. S Si ha [a, b] = nj=1 Ij , Ij = [xj−1 , xj ]. (2) Date due suddivisioni D1 e D2 di [a, b], D1 è più fine di D2 se D2 ⊂ D1 (3) Sia ξj ∈ [xj , xj+1 ]: diciamo che Σ(f , D) = n X f (ξj )(xj+1 − xj ) j=0 è una somma di Riemann di f relativa alla suddivisione D. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 6 / 68 Definizione di integrale di Riemann – 3 Definizioni preliminari (4) Poniamo s(f , D) := n X j=0 S(f , D) := n X j=0 inf x∈[xj ,xj+1 ] f (x) (xj+1 − xj ) " # sup f (x) (xj+1 − xj ) x∈[xj ,xj+1 ] s(f , D): somma inferiore associata a f e a D S(f , D): somma superiore associata a f e a D. Osservazioni Queste definizioni hanno senso perché f è limitata su [a, b] Per ogni suddivisione D e per somma di Riemann Σ(f , D), s(f , D) ≤ Σ(f , D) ≤ S(f , D) Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 7 / 68 Se f ≥ 0 (con A l’area del sottografico di f ), allora s(D, f ) e S(D, f ) assumono un preciso significato geometrico. Per ogni suddivisione D si ha s(f , D) ≤ A ≤ S(f , D) Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 8 / 68 Come confrontare due suddivisioni? Sia f : [a.b] → R limitata e siano D1 , D2 due suddivisioni di [a, b]. Allora 1 s(D1 , f ) ≤ S(D2 , f ). 2 Supponiamo che D2 sia più fine di D1 : D1 ⊂ D2 Allora s(f , D1 ) ≤ s(f , D2 ) S(f , D2 ) ≤ S(f , D1 ) Raffinando la suddivisione di [a, b] la somma inferiore cresce, mentre quella superiore decresce. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 9 / 68 Per esempio, supponiamo che D2 si ottenga aggiungendo un punto a D1 , e vediamo il comportamento delle somme inferiori Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 10 / 68 Definizione di integrale di Riemann – 4 Definizioni preliminari (5) Data f : [a, b] → R limitata, definiamo integrale inferiore I0 (f ) e integrale superiore I00 (f ) di f su [a, b] i numeri I0 (f ) := sup s(f , D) = sup s(f , D) : D suddivisione di [a, b] D I00 (f ) := inf S(f , D) = inf S(f , D) : D suddivisione di [a, b] D Si ha che I0 (f ) ≤ I00 (f ) Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 11 / 68 Definizione di integrale di Riemann – 5 Integrale di Riemann Una funzione limitata f : [a, b] → R si dice integrabile secondo Riemann nell’intervallo [a, b] se I0 (f ) = I00 (f ) In tal caso scriviamo Z b f (x) dx = I0 (f ) = I00 (f ) a e chiamiamo Rb a f (x) dx integrale di Riemann di f in [a, b]. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 12 / 68 Rb Se f ≥ 0, allora a f (x) dx coincide con l’area A della regione di piano tra il grafico di f , l’asse x e le rette x = a e x = b. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 13 / 68 N.B. L’interpretazione integrale = area si perde quando f NON è positiva Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 14 / 68 Teorema: condizione necessaria e sufficiente per l’integrabilità Sia f : [a, b] → R una funzione limitata. Allora f è integrabile se e solo se per ogni ε > 0 esiste una suddivisione tale che ∀ ε > 0 ∃ Dε suddivisione di [a, b] t.c. S(f , Dε ) − s(f , Dε ) ≤ ε. Inoltre, per ogni somma di Riemann Σ(f , Dε ) associata a Dε si ha Z b f (x) dx − Σ(f , Dε ) < ε. a Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 15 / 68 Interpretazione geometrica del criterio di integrabilità ∀ ε > 0 ∃ Dε suddivisione di [a, b] t.c. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann S(f , Dε ) − s(f , Dε ) ≤ ε. Analisi B 16 / 68 Esempio di funzione limitata non integrabile La funzione di Dirichlet f : [0, 1] → R se x ∈ Q ∩ [0, 1], 1 f (x) = 0 altrimenti. Allora per ogni suddivisione D si ha s(f , D) = n X 0 (xj − xj−1 ) = 0 , S(f , D) = j=1 n X 1 (xj − xj−1 ) = 1 j=1 Quindi I0 (f ) = 0 e I00 (f ) = 1 e f non è integrabile secondo Riemann. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 17 / 68 Classi di funzioni integrabili (1) Sono integrabili le funzioni costanti f (x) ≡ c, c ∈ R, e il valore del loro integrale di [a, b] è Z b c dx = c(b − a). a (2) Sono integrabili le funzioni continue f : [a, b] → R. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 18 / 68 Classi di funzioni integrabili (3) Sono integrabili le funzioni continue a tratti: f : [a, b] → R è continua a tratti se esiste una suddivisione S = {x0 , x1 , . . . , xn+1 } di [a, b] tale che f è continua su ogni intervallo aperto ]xj , xj+1 [ ed esistono finiti i limiti lim f (x) x→xj+ Riccarda Rossi (Università di Brescia) e lim f (x). − x→xj+1 L’integrale di Riemann Analisi B 19 / 68 Classi di funzioni integrabili (4) Sono integrabili le funzioni monotone (5) Sono integrabili le funzioni limitate e monotone a tratti. Tutte queste condizioni sono sufficienti, non necessarie, per l’integrabilità. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 20 / 68 Proprietà dell’integrale Siano f , g : [a, b] → R integrabili. Allora, ∀ λ ∈ R le funzioni f + g, λf , |f | sono integrabili, ∀ [c, d] ⊂ [a, b] f |[c,d] è integrabile. Inoltre: (a) Proprietà di linearità : ∀ α, β ∈ R Z b b Z (αf (x) + βg (x)) dx = α a Z f (x) dx + β a b g (x) dx; a (b) Proprietà di confronto: se f (x) ≤ g (x) per ogni x ∈ [a, b], si ha Z b Z b f (x) dx ≤ a Riccarda Rossi (Università di Brescia) g (x) dx; a L’integrale di Riemann Analisi B 21 / 68 (c) Proprietà di additività: ∀ c ∈]a, b[ Z b Z f (x) dx = a c Z f (x) dx + a Riccarda Rossi (Università di Brescia) f (x) dx; c (d) Confronto con il modulo: Z b Z f (x) dx ≤ a b b |f (x)| dx. a L’integrale di Riemann Analisi B 22 / 68 Simmetrie Supponiamo che f : [−a, a] → R, [−a, a] intervallo simmetrico rispetto a origine Se f è pari (cioè f (−x) = f (x) per ogni x ∈ [−a, a]), allora Z a Z a f (x) dx = 2 f (x) dx. −a Riccarda Rossi (Università di Brescia) 0 L’integrale di Riemann Analisi B 23 / 68 Se f è una funzione dispari (cioè f (−x) = −f (x) per ogni x ∈ [−a, a]) si ha Z a f (x) dx = 0. −a Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 24 / 68 Convenzione sui segni Sia f : [a, b] → R integrabile e siamo α, β ∈ [a, b] con α < β. Poniamo Z α α Z f (x) dx = 0 Z β f (x) dx := − e α β f (x) dx. α Con questa convenzione abbiamo che per ogni α, β, γ ∈ [a, b] si ha la formula di additività Z β Z γ f (x) dx = α Riccarda Rossi (Università di Brescia) Z f (x) dx + α L’integrale di Riemann β f (x) dx. γ Analisi B 25 / 68 La media integrale Definizione Sia f : [a, b] → R una funzione integrabile. Chiamiamo media integrale di f su [a, b] il valore Z b 1 f (x) dx. Mf = b−a a Teorema della media integrale Sia f : [a, b] → R continua. Allora esiste c ∈ [a, b] tale che f (c) = Mf , cioè Z b ∃ c ∈ [a, b] : f (x) dx = f (c)(b − a). a Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 26 / 68 Dimostrazione: Per il Teorema di Weierstrass f assume su [a, b] sia il minimo m che il massimo M. Quindi vale m ≤ f (x) ≤ M ∀ x ∈ [a, b]. Adesso integriamo le funzioni m, f , M su [a, b]; dalla proprietà del confronto e dalla disuguaglianza sopra segue Z m(b − a) ≤ b f (x) dx ≤ M(b − a). a Dunque m ≤ Mf ≤ M. Siccome f è continua, il Teorema dei valori intermedi implica che f assume tutti i valori tra m e M e quindi anche Mf , cioè esiste c ∈ [a, b] tale che f (c) = Mf . Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 27 / 68 La condizione che f sia continua non può essere omessa: consideriamo ad esempio la funzione f : [0, 2] → R data da 1 0≤x <1 f (x) = 2 1≤x ≤2 Allora Mf = 1 2 Z 0 2 1 3 f (x) dx = (1 + 2) = , 2 2 Ma non esiste alcun punto c ∈ [0, 2] tale che f (c) = 32 . Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 28 / 68 Il problema della primitiva Sia I ⊂ R intervallo aperto. Data f : I → R, trovare F : I → R, derivabile, tale che F 0 (x) = f (x) ∀x ∈ I . (?) Chiamiamo primitiva di f su I ogni funzione F : I → R, derivabile, verificante (?). Esempi (1) f (x) ≡ 1, x ∈ R (2) f (x) = x, x ∈ R (3) f (x) = cos(x), x ∈ R Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 29 / 68 Interpretazione geometrica Una primitiva F di f è una funzione tale che per ogni x0 la tangente al grafico di F nel punto x0 è una retta il cui coefficiente angolare è proprio pari a f (x0 ). Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 30 / 68 Osservazione: non unicità delle primitive Sia f : I → R. Se f ammette una primitiva F su I , allora f ammette di fatto infinite primitive su I : si ha che ∀ c ∈ R la funzione x ∈ I 7→ F (x) + c è una primitiva di f . Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 31 / 68 Definizione Data f : I → R, chiamiamo integrale indefinito di f (su I ) l’insieme di tutte le primitive di f (su I ), ammesso che ne esistano. Lo denotiamo con Z f (x) dx . • Abbiamo visto che, se l’insieme delle primitive è non vuoto, esso contiene infinite funzioni, in particolare tutte le funzioni del tipo {F + c : c ∈ R} con F una particolare primitiva di f . In questo modo otteniamo tutte le primitive di f ??? Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 32 / 68 Questo è VERO se f è definita su un intervallo Questo è FALSO se f non è definita su un intervallo Esempio 1 con x ∈ R \ {0} (non è intervallo!) x2 ammette come primitive tutte le funzioni della forma (con c1 6= c2 , in generale) ( 1 + c1 se x < 0 F (x) = x1 x + c2 se x > 0 f (x) = − Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 33 / 68 ♣ Ritorniamo a funzioni definite su intervalli. Proposizione sia I intervallo, f : I → R, e F , F̃ : I → R due primitive di f sull’intervallo I . Allora esiste ∃ c ∈ R : ∀ x ∈ I F̃ (x) = F (x) + c. Corollario: il teorema di struttura degli integrali indefiniti Sia f : I → R e supponiamo che essa ammetta una primitiva F . Allora l’integrale indefinito di f è dato da Z f (x) dx = {F + c : c ∈ R} . Esempio Una primitiva di f (x) = x 2 è F (x) = Riccarda Rossi (Università di Brescia) x3 3 . Quindi L’integrale di Riemann R x 2 dx = x3 3 +c Analisi B 34 / 68 Osservazioni: 1 il calcolo di un integrale indefinito da’ come risultato un insieme di (infinite) funzioni. Per selezionare una sola fra tutte le primitive di una assegnata f , è sufficiente imporre che, in un dato punto x0 , la primitiva assuma un assegnato valore y0 . 2 vale il teorema di linearità per gli integrali indefiniti: per ogni α, β ∈ R, per ogni f , g : I → R si ha Z Z Z (αf (x) + βg (x)) dx = α f (x) dx + β g (x) dx Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 35 / 68 Integrali indefiniti delle funzioni elementari x r +1 ∀ r ∈ R \ {−1} x r dx = +c, r +1 Z 1 dx = ln(|x|) + c , x Z 1 ∀ α ∈ R \ {0} sin(αx) dx = − cos(αx) + c , α Z 1 ∀ α ∈ R \ {0} cos(αx) dx = sin(αx) + c , α Z Z 1 ∀ α ∈ R \ {0} dx = 1 + tan2 (αx) dx 2 cos (αx) 1 = tan(αx) + c , α Z 1 ∀ α ∈ R \ {0} e αx dx = e αx + c , α Z 1 1 ∀ α ∈ R \ {0} dx = arctan(αx) + c 2 2 1+α x α Z Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 36 / 68 Esempio: Calcolare la primitiva (l’unica!) F : R → R di 1 , x ∈R f (x) = x 5 + 2 x +4 tale che F (0) = 3. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 37 / 68 Problema: esistenza di primitive? Il primo teorema fondamentale del calcolo garantisce che, se f : I → R è continua su I , allora f ammette (infinite) primitive su I . Definizione Siano f : [a, b] → R una funzione integrabile. Chiamiamo funzione integrale di f la funzione A : [a, b] → R definita da Z x A(x) := f (t) dt per ogni x ∈ [a, b], c con c ∈ [a, b] fissato. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 38 / 68 Il primo teorema fondamentale del calcolo integrale Siano f : [a, b] → R una funzione continua su [a, b]. Sia c ∈ [a, b] e sia A : [a, b] → R la funzione integrale Z x f (t) dt ∀ x ∈ [a, b]. A(x) := c Allora A è derivabile per ogni x ∈]a, b[, e si ha A0 (x) = f (x) Riccarda Rossi (Università di Brescia) ∀ x ∈]a, b[. L’integrale di Riemann Analisi B 39 / 68 Dimostrazione: Sia x ∈ (a, b). Calcoliamo il limite del rapporto incrementale A(x + h) − A(x) lim h→0 h dove x + h ∈ (a, b) per h sufficientemente piccolo. Si ha Z x+h Z x A(x + h) − A(x) = f (t) dt − f (t) dt c c Z x Z x+h Z x = f (t) dt + f (t) dt − f (t) dt c x c Z x+h = f (t) dt. x Per h > 0 il teorema della media integrale implica che esiste un ξh ∈ [x, x + h] tale che Z x+h f (t) dt = h f (ξh ). x Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 40 / 68 Per h < 0 applichiamo il teorema della media all’integrale Z x+h Z x f (t) dt = − f (t) dt. x x+h Quindi esiste un ξh ∈ [x + h, x] tale che Z x+h f (t) dt = −(−h) f (ξh ) = h f (ξh ). x Dunque in ogni caso si ha A(x + h) − A(x) = h f (ξh ), e cioè A(x + h) − A(x) = f (ξh ). h Siccome ξh → x per h → 0, per la continuità di f si ha A(x + h) − A(x) = lim f (ξh ) = f (x) . h→0 h→0 h ∃ A0 (x) = lim Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 41 / 68 Anche in questo caso l’ipotesi di continuità su f è fondamentale: la funzione f : [−1, 1] → R data da −1 −1 ≤ x < 0 f (x) = 1 0≤x ≤1 è integrabile in quanto continua a tratti, ma non ammette alcuna primitiva. Cioè non esiste alcuna funzione derivabile F : [−1, 1] → R tale che −1 −1 ≤ x < 0 F 0 (x) = 1 0≤x ≤1 Infatti si ha F+0 (0) = 1, F−0 (0) = −1. e quindi F non è derivabile in x = 0. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 42 / 68 Corollario del Primo Teorema fondamentale del Calcolo Le funzioni continue f su un intervallo I ⊂ R ammettono sempre una primitiva. Tutte e sole le primitive di f si ottengono aggiungendo una costante arbitraria a Z x A(x) = f (t) dt a dove a è un elemento di I : quindi processo di integrazione ⇒ primitive di una funzione continua Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 43 / 68 Il secondo teorema fondamentale del calcolo Siano I ⊂ R un intervallo e f : I → R continua. Allora per ogni a, b ∈ I si ha Z b f (x) dx = F (b) − F (a) a dove F è una qualsiasi primitiva di f . Osservazione: primitive di una funzione continua ⇒ calcolo di integrali (non si passa attraverso la definizione di integrale: somme superiori e inferiori!!) Notazione: F (b) − F (a) = [F (x)]ba Z a Riccarda Rossi (Università di Brescia) b f (x) dx = [F (x)]ba . L’integrale di Riemann Analisi B 44 / 68 Dimostrazione: Dal primo teorema fondamentale del calcolo segue che una primitiva di f è data da Z x A(x) = f (t) dt a Sia F una qualsiasi altra primitiva di f . Siccome due primitive di f differiscono per una costante, esiste un c ∈ R tale che F (x) = A(x) + c, e quindi Z x f (t) dt = F (x) − c, a Scegliendo x = a si ottiene Z a f (t) dt = F (a) − c 0= ⇒ F (a) = c. a Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 45 / 68 Dunque x Z f (t) dt = F (x) − F (a). a Per x = b si ha Z b f (t) dt = F (b) − F (a) a Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 46 / 68 Esempi: (1) Calcolare 2 Z 1 x +2 dx. x 5/2 (2) Calcolare Z 1 2x 0 4/3 4 + sin(5x) dx − 1 + 3x 2 (3) Calcolare Z I = 1 Riccarda Rossi (Università di Brescia) 1/2 3 cos2 1 −x x − 3x + 4e 2 L’integrale di Riemann ! dx. Analisi B 47 / 68 Formule di integrazione Integrazione per parti Si applica all’integrazione di prodotti di funzioni Proposizione: formula di integrazione per parti Sia I ⊂ R intervallo in R e siano f , g : I → R due funzioni derivabili con derivata continua (cioè f , g ∈ C1 (I )). Allora per ogni a, b ∈ I abbiamo che Z b f 0 (x)g (x) dx = [f (x)g (x)]ba − b f (x)g 0 (x) dx. a a Riccarda Rossi (Università di Brescia) Z L’integrale di Riemann Analisi B 48 / 68 Dimostrazione La formula per la derivazione del prodotto implica che f (x)g 0 (x) = (f (x)g (x))0 − f 0 (x)g (x). Tutte le funzioni che compaiono nell’ultima equazione sono continue su [a, b] e quindi integrabili. Dunque Z b 0 Z Z 0 (f (x) g (x)) dx − f (x) g (x) dx = a b a b f 0 (x) g (x) dx a b = f (x)g (x) a − Z b f 0 (x) g (x) dx, a dove abbiamo applicato il Secondo Teorema Fondamentale del Calcolo. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 49 / 68 Osservazioni - la formula vale anche per integrali indefiniti Z b 0 f (x)g (x) dx = [f (x)g (x)]ba b Z − a f (x)g 0 (x) dx a Z riconduce il calcolo di b f 0 g al calcolo di Z b fg 0 (la derivata è a a stata “scaricata” dalla f alla g ). Rb L’idea è: passare dall’“integrale difficile” a f 0 g all’integrale “più Rb semplice” a fg 0 . Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 50 / 68 - Operativamente, per applicare l’integrazione per parti al calcolo di Z b h(x)k(x) dx a bisogna scegliere, fra h e k, I I quale ha il ruolo di f 0 , quale ha il ruolo di g . è fondamentale scegliere bene quale delle due funzioni derivare e quale integrare. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 51 / 68 Miscellanea di integrali per parti Prodotto di un polinomio per una funzione trigonometrica Sia P : R → R una funzione polinomiale e sia α 6= 0: Z b P(x) sin(αx) dx Z oppure a b P(x) cos(αx) dx a Applichiamo la formula di integrazione per parti con le scelte ( f 0 ↔ sin(αx) (oppure f 0 ↔ cos(αx)) g ↔ P(x), cioè integriamo la funzione trigonometrica e deriviamo il polinomio. Esempio Z I = 1 x cos(2x) dx 0 Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 52 / 68 Può essere necessario applicare l’integrazione per parti ripetutamente, Esempio Z I = 2 x 3 sin(x) dx 1 Z 2 I =− h i2 3x 2 (− cos(x)) dx + x 3 (− cos(x)) 1 1 Z 2 =− h i2 h i2 6x(sin(x)) dx + 3x 2 (sin(x)) + x 3 (− cos(x)) 1 1 Z =− 2 1 h i2 h i2 h i2 6 cos(x) dx + 6x cos(x) + 3x 2 (sin(x)) + x 3 (− cos(x)) 1 1 1 1 = ............ Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 53 / 68 Prodotto di un polinomio per una funzione esponenziale. Sia P : R → R una funzione polinomiale e sia α 6= 0. Z P(x)e αx dx. Applichiamo la formula di integrazione per parti con le scelte ( f 0 ↔ e αx , g ↔ P(x), cioè integriamo la funzione esponenziale e deriviamo il polinomio. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 54 / 68 Esempio Z 2 xe 2x dx I = 0 2 Z I =− 1 0 h e 2x i2 e 2x dx + x 2 2 0 h e 2x i2 h e 2x i2 =− + x 4 0 2 0 = ...... Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 55 / 68 Prodotto di un polinomio per una funzione iperbolica. Sia P : R → R una funzione polinomiale e sia α 6= 0: Z b P(x) sinh(αx) dx a Z oppure b P(x) cosh(αx) dx a Applichiamo la formula di integrazione per parti con le scelte ( f 0 ↔ sinh(αx) (oppure f 0 ↔ cosh(αx)) g ↔ P(x), cioè integriamo la funzione iperbolica e deriviamo il polinomio. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 56 / 68 Prodotto di un polinomio per una funzione logaritmica. Sia P : R → R una funzione polinomiale e sia α 6= 0. Siano 0 < a < b : Z b P(x) ln(αx) dx. a Applichiamo la formula di integrazione per parti con le scelte ( f 0 ↔ P(x), g ↔ ln(αx), cioè integriamo il polinomio e deriviamo la funzione logaritmica. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 57 / 68 Esempio 3 Z I = x ln(2x) dx 1 Z I =− 1 3 x2 1 2 x |{z} = dx + hx2 2 ln(2x) i3 1 x 2 h x 2 i3 h x 2 i3 =− + ln(2x) 4 1 2 1 = ......... Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 58 / 68 Esempio Z I = ln(x) dx Z 1 · ln(x) dx I = Z =− x 1 dx + x ln(x) x = ln(x)x − x + c Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 59 / 68 Prodotto di un polinomio per l’arcotangente. Sia P : R → R una funzione polinomiale e sia α 6= 0. Z b P(x) arctan(αx) dx. a Applichiamo la formula di integrazione per parti con le scelte ( f 0 ↔ P(x), g ↔ arctan(αx), cioè integriamo il polinomio e deriviamo la funzione arcotangente. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 60 / 68 Esempio Z I = 1 x arctan(x) dx 0 1 0 i1 hx2 x2 1 arctan(x) dx + 2 1 + x2 2 0 Z 1 Z I =− 1 =− 2 0 x2 + 1 − 1 2 | 1+ {zx } =1− =− dx + hx2 2 arctan(x) i1 0 1 1+x 2 i1 h x 2 i1 1h x − arctan(x) + arctan(x) 2 2 0 0 Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 61 / 68 Integrazione per sostituzione Esempio Come integrare Z 1 sin2 (t) arctan(sin(t)) cos(t) dt?? 0 Intuitivamente: ponendo x = sin(t), cioè t = arcsin(x), ottengo il termine x 2 arctan(x) , che so come trattare (integrando per parti). Come diventa il termine cos(t) dt? come diventano gli estremi di integrazione? Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 62 / 68 La formula di integrazione per sostituzione ci dice come si trasforma l’integrale dopo il cambiamento di variabile x = ϕ(t) ⇔ t = ϕ−1 (x) tramite una ϕ invertibile. Formula di integrazione per sostituzione Sia f : [a, b] → R una funzione continua e sia x = ϕ(t) un cambiamento di variabile tale che ϕ : I → R è invertibile e derivabile con derivata continua: ϕ ∈ C1 (I ). Allora Z b Z ϕ−1 (b) f (x) dx = a f (ϕ(t))ϕ0 (t) dt. ϕ−1 (a) • Vi è anche una versione per gli integrali indefiniti. Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 63 / 68 Dimostrazione: Sia F una primitiva di f . Quindi Z b f (x) dx = F (b) − F (a). a Per l’ipotesi la funzione F (ϕ(t)) è derivabile e vale (F (ϕ(t)))0 = F 0 (ϕ(t)) ϕ0 (t) = f (ϕ(t)) ϕ0 (t). Dunque Z ϕ−1 (b) 0 Z ϕ−1 (b) f (ϕ(t)) ϕ (t) dt = ϕ−1 (a) (F (ϕ(t)))0 dt ϕ−1 (a) −1 (b))) − F (ϕ(ϕ−1 (a))) Z b = F (b) − F (a) = f (x) dx = F (ϕ(ϕ a ♣ Osservazione: integrazione per parti ∼ integrazione di un prodotto di funzioni basata su formula per la derivata del prodotto di funzioni la dimostrazione della formula di integ. per parti è integrazione per sostituzione ∼ integrazione tramite cambiamento di variabile la dimostrazione della formula di integ. per sostituzione è basata su formula per la derivata della composizione di funzioni Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 64 / 68 Struttura di Z b Z ϕ−1 (b) f (x) dx = a f (x) dx Rb a Riccarda Rossi (Università di Brescia) f (ϕ(t))ϕ0 (t) dt ϕ−1 (a) f (ϕ(t)) ϕ0 (t) dt R ϕ−1 (b) ϕ−1 (a) L’integrale di Riemann Analisi B 65 / 68 Esempio iniziale 1 Z sin2 (t) arctan(sin(t)) cos(t) dt I = 0 Pongo x = sin(t) , quindi ( dx = (sin(t))0 dt = cos(t) dt, 0 ≤ t ≤ 1 → 0 = sin(0) ≤ x = sin(t) ≤ sin(1) Quindi Z I = sin(1) x 2 arctan(x) dx 0 che poi integro per parti... Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 66 / 68 Strategia per integrare funzioni che contengono termini con radicali: effettuare la sostituzione in modo da eliminare il radicale. Esempio 1 Z I = 0 Pongo t = √ 2 √ x dx. x +1 x + 1 da cui √ 1 0 dt = ( x + 1) dx =√2√x+1 dx, x ∈ [0, 2] ⇒ t ∈ [1, 3], x = t2 − 1 Strategia: evidenzio dt e poi sostituisco Z 2 1 I = 2x √ dx 2 x +1 0 √ Z 3 h2 i√3 2 3 = 2(t − 1) dt = t − 2t = ... 3 1 1 Riccarda Rossi (Università di Brescia) L’integrale di Riemann Analisi B 67 / 68 Esempio 2 1 Z 2 s 3 e s ds. I = 0 Pongo t = s 2 , da cui ( dt = 2s ds s ∈ [0, 1] ⇒ t ∈ [0, 1] Z 1 I = 0 Z = 0 Riccarda Rossi (Università di Brescia) 1 1 2 s2 s e 2s ds 2 1 t te dt = . . . 2 L’integrale di Riemann Analisi B 68 / 68