SUPPLEMENTO ONLINE DI AUDIOPHILE SOUND cover story Registrare con Isomike : Ray parla con Pierre Bolduc GRATIS A S EXTRA supplemento del numero AS N. 136 Kimber Isomike Storia di una registrazione : il CD Isomike allegato ad AS n.136 LP Mono L’effetto terapeutico dei mono Consigli pratici AJ van den Hul risponde alle domande degli audiofili E m olto, m olto d i p iù!! AS EXTRA consigli e altri articoli sull CLICK ti porta direttamente all’articolo Cover Story / AS EXTRA 136 Registrare con Nemo! Ray Kimber ci racconta come il CLICK CD allegato ad AS 136 è stato inciso 9 Il ‘baffle’ usato da Ray Kimber nelle registrazioni Isomike AS EXTRA numero 136 CLICK IsoMike: Storia di una registrazione > 14 Il pianista Robert Silverman CLICK su Mozart e il pianoforte > 17 Consigli pratici > 20 AJ van den Hul risponde alle domande più richieste degli audiofili CLICK Da scoprire > 24 L’effetto terapeutico delle vere incisioni mono CLICK Karajan Remastered > 42 Pierre Bolduc recensisce il volume ‘Sibelius: 1976-1984’ CLICK Link AS 136 p. 53: ! ASCOLTO STREAMING CLICK Guida all’ascolto del CD Isomike allegato con esempi musicali da ascoltare in streaming... > 55 t u t t o G R AT I S ! accesso libero a nostra rivista online > Consigli pratici CLICK A.J. van den Hul consiglia: Diafonia, risonanze, bracci > 22 Audio Designer CLICK Riflessioni di Kondo, parte 4 > 27 Nastri, bobine CLICK e registratori 100 concerti live di Toscanini su nastro! Link AS 136 p. 48: PB parla dell'esperienza dell'ascolto con nastri a bobina SOMMARIO I Dischi per un’ isola deserta Horn > 30 Barbirolli Kondosan Audio Designer CLICK L’ing. Antonio Sese spiega la tecnologia dietro il suo nuovo amplificatore > 32 Link AS 136 p.40: PB recensisce il finale A 900 EM della Horn Amplifiers Bassano Riflessioni CLICK Karajan parla di auto disciplina, concentrazione e filosofia Zen > 35 Consigli pratici CLICK Metodi di misura del bilanciamento tonale, parte 1 > 37 Carole King Fatti tecnici CLICK Alimentatori di tensione, parte 7 > 39 Disco/Edizioni da evitare ‘Viva Elvis’ su LP CLICK > 41 Toscanini DISCHI PER UN’ISOLA DESERTA LP 33 giri classico CLICK Barbirolli dirige musica per archi su EMI > 45 CD classico CLICK Bassano: Viva L'amore SACD non classico CLICK Carole King: The Carnegie Hall Concert, 1971 > 49 Viva Elvis! > 47 33 non classico CLICK Fitzgerald e Armstrong: Porgy & Bess > 51 SACD classico CLICK Schubert: Quintetto per archi online: Porgy and Bess I grandi Decca Schubert > 53 w w w. a u d i o f i l e m u s i c . c o m / a s e x t r a AUDIOPHILE sound con CD allegato è in edicola & in vendita online : (in versione cartacea con CD fisico & in versione digitale con CD download) www.audiofileshop.com [percorso: > ‘audiophile sound’ > ‘come comprare AS’] oppure CLICCATE IN BASSO CLICK PER ANDARE ALL’ONLINE SHOP numero 136 con CD allegato Mozart su Isomike AUDIOPHILE sound PER COMPRARE Audiophile sound n. 136 con CD allegato versioni fisico o digitale CLICCA QUI PER PRENOTARE Audiophile sound PRESSO IL TUO EDICOLANTE PER ABBONAMENTI Audiophile sound CLICCA QUI senza obbligo di pagamento anticipato Basta comunciarci l’indirizzo dell’edicolante: [email protected] A S EXTRA SUPPLEMENTO DI AUDIOPHILE SOUND DI NUMERO 136 numero corrente in edicola: IL SUPPLEMENTO DI A UDIOPHILE SOUND n.136 G R AT U I T A & I N T E R AT T I V A ESCE OGNI MESE CONTEMPORANEAMENTE A A UDIOPHILE SOUND C ONTENUTI - articoli, commenti, interviste che completano i contenuti pubblicati su Audiophile Sound - in più: recensioni, incontri, consigli pratici, dischi ‘da isola deserta’ C ONTENUTI MULTIMEDIALI - AS EXTRA è interattiva: quindi, collegamenti e link per accedere a ulteriori informazioni, video, brani musicali, ecc. E' FA CILE LEGGERE AS EXTRA: LE PAROLE/C OMMANDO>>> - CLICK : un ‘click’ nel ‘sommario’vi porterà all’articolo desiderato CLICK : un click’ negli articoli vi farà accedere ai contenuti multimediali - > SOMMARIO in fondo ad ogni pagina: cliccandoci sopra ritornerai automaticamente al sommario. pagina attiva - extra in alto della pagina indica che ci sono dei contenuti multimediale sulla pagina: per accedere ai contenuti multimediale basta cliccare sul link interattivo che si trova nel box grigio nella parte sinistra inferiore della pagina e indicato con la parole CLICCA QUI - me ssaggio pr omo zionale: le pagine con sfondo verde sono messaggi promozionali; CLICCA QUI indica che la pagina è interattiva indica che una pagina publicitaria è interattiva: basta cliccare sopra per accedere alle informazioni multimediali Audiophile sound n. 136 per anteprima AS 136 & CD allegato CLICK BENVENUTI A EXTRA ! in fo p age > SOMMARIO AUDIOPHILEsound: e è FA CILE : basta fare un CLICK sul link che ti verrà spedito per email è VE ti arriverà dell’edizione ic NUMERO CORRENTE edizione digitale op zione 1 1 NUMERO della rivista con 1 CD AUDIOPHILE in DOWNLOAD, rivista in pdf & CD in download CD res a solo 5,90 euro op zione 2 1 NUMERI della rivista senza CD in DOWNLOAD, rivista in pdf a solo 3,90 euro PER ABBONAMENTI E NUMERO CORRENTE IN VERSIONE DIGITA www.audiofileshop.com email [email protected] tel 3928 edizioni d i g i t a l i EL OCE : à a casa prima cartacea in edicola è C ONVENIENTE : perché costa molto meno ABBONAMENTO edizione digitale op zione 1 ABBONAMENTO ANNUALE: 10 NUMERI della rivista con 10 CD AUDIOPHILE ogni mese riceverai: in DOWNLOAD 1 rivista in pdf & 1 CD in download CD res a solo 39 euro ALE: 8506715 op zione 2 ABBONAMENTO ANNUALE: 10 NUMERI della rivista senza CD ogni mese riceverai: in DOWNLOAD 1 rivista in pdf a solo 24 euro ABBONARSI conviene... cover story PIERRE BOLDUC PARLA CON RAY KIMBER DELLA REGISTRAZIONE DEL CD ALLEGATO AD AUDIOPHILE SOUND N. 136 Ray Kimber rima di tutto, Sig. Kimber, come le è venuta l'idea di creare questo enorme sistema a pannelli per scopi di registrazione e denominato 'IsoMike'? P Per mio diletto stavo sperimentando con le distanze degli altoparlanti collocati nei diffusori, assieme a vari schemi di crossover. Stavo esaminando lo specifico problema di prendere una forma d'onda complessa, dividerne il segnale elettricamente e poi affidare a degli altoparlanti il compito di riprodurre la loro banda di frequenza assegnata, sperando possibilmente di ri-assemblare acusticamente una parvenza di forma d'onda originale. Tuttavia c'erano sempre degli “...Un giorno ho pensato che qualcosa poteva succedere anche quando un evento acustico venisse registrato da più microfoni e poi riunito insieme elettronicamente. Come sarebbe cambiato quell'evento acustico se si fossero utilizzati più microfoni, con successiva miscelazione elettronica (electric mixing)?” artefatti deleteri. Un giorno ho pensato che qualcosa poteva succedere anche quan- registrazioni utilizzando il Jecklin Disk, il Schneider Disk, e ho valu- do un evento acustico venisse registrato da più microfoni e poi riu- tato l'albero Decca, ORTF, Single Point e altri metodi di spaziatura nito insieme elettronicamente. Come sarebbe cambiato quell'even- dei microfoni e configurazioni. to acustico se si fossero utilizzati più microfoni, con successiva In conclusione, per la riproduzione dei diffusori, ignorando tutti gli miscelazione elettronica (electric mixing)? Per sperimentare ho altri fattori tranne la spaziatura, preferivo una distanza di microfo- usato un singolo altoparlante con un generatore sinusoidale, quin- no di circa 2 metri. Tralasciando tutti gli altri fattori eccetto la fedel- di due microfoni distanziati fra loro in linea, a varia distanza dal dif- tà, ho preferito microfoni omnidirezionali. Ignorando tutti gli altri fusore. Volevo capire quale sarebbe stata la distanza massima o la fattori, ad eccezione di miscelazione / tracciamento, ho preferito le differenza nel guadagno entro la quale non vi sarebbero stati cam- registrazioni non-mixate. A questo punto tutto quello che volevo biamenti nella forma d'onda su un oscilloscopio. Stabilii che a circa fare era soddisfare alcune curiosità personali. Così ho immaginato 3 metri di distanza o 10 dB di guadagno avrei pututo oscillare uno 2 microfoni omnidirezionali a distanza di più o meno 2 metri, dove dei due microfoni senza vedere grandi cambiamenti nella forma ognuno di essi poteva ‘vedere’ tutti i musicisti, ma non ‘vedere’ l'al- d'onda visiva. Quindi ho usato un accordatore Korg come sorgente tro microfono, e ciascuno di essi avrebbe solo 'visto' la "sua"rispet- di segnale, che produceva una forma d'onda con delle armoniche tiva acustica della sala. Ne seguì un progetto guidato da alcuni test superiori. Movendo uno dei due microfoni si producevano cambia- di laboratorio, alcune registrazioni di prova, e qualche intuizione, in menti significativi nella forma d'onda visiva. Quindi più di 6 metri o combinazione con qualsiasi materiale e qualsiasi capacità produttiva di 20dB erano ora necessari per evitare quell'effetto. Ho ascoltato avessimo prontamente disponibili. > SOMMARIO extra 9 ray kimber / isomike ISOMIKE & RAY KIMBER cover story “...I microfoni omni non cambiano tonalità al variare della distanza, come fanno invece quelli a cardioide (effetto di prossimità). Il risultato è migliore, c'è una più precisa risposta alle basse frequenze ed una estremità superiore neutra”. prima di tutto alla massima sicurezza. Lei adotta microfoni omnidirezionali, perché? I microfoni omni non cambiano tonalità al variare della distanza, come fanno invece quelli a cardioide (effetto di Lo stabilimento Kimber prossimità). Il risultato è migliore, c'è una più precisa rispo- E come ci sei arrivato alla forma attuale del IsoMike? sta alle basse frequenze ed una estremità superiore neutra. Tuttavia Avevamo un materiale della Johns-Manville normalmente utilizzato non tutti i microfoni omnidirezionali sono stati creati allo stesso per la canalizzazione dell'aria condizionata, e una fresatrice compu- modo, alcuni sono migliori di altri. Quelli che noi usiamo molto sono terizzata da 10 x 20 cm. Abbiamo realizzato alcuni piccoli IsoMike da i Neumann M-150, DPA e Sennheiser. In tutti questi casi si tratta di 60 cm con spessore da parte a parte di 2,5 cm, poi aumentandolo modelli specialmente modificati in fabbrica. a ca. 4 cm, che andava meglio. ray kimber / isomike Poi degli IsoMike da 1,2 m, ancora migliori. Il passo successivo è Perché lei applica l'Isomike a così grande distanza dai musicisti che stato provare un IsoMike da 1,2 m con del spessore da 10 cm, nuo- sta registrando? vamente superiore. Poi ho avuto l'idea di scanalare il materiale in un La posizione del microfono rispetto agli esecutori è determinata dal modello a forma di cialda, immaginando che così facendo avrebbe suono che vogliamo acquisire. Poiché il nostro obiettivo è quello di migliorato l'assorbimento acustico, ed ha funzionato. Ma le piccole catturare ciò che il pubblico avrebbe sentito dal vivo, i microfoni cime delle forme a cialda erano molto fragili. Avevo qualcosa che devono essere collocati nel punto migliore dell'audience. Durante un funzionava, ma era essenzialmente inutilizzabile. Il passo successivo concerto, uno spettatore non ascolterebbe mai un quartetto d'archi è stato quello di 'cucire' a mano uno schermo in fibra di vetro sopra seduto ad 1 metro di fronte ai musicisti. Il suono di ogni strumento le cialde per tenerle ferme,. sospendere la forma a testa in giù e con ha bisogno di spazio per mescolarsi musicalmente insieme. attenzione rotolare l'adesivo sullo schermo, poi in basso su un lato del tessuto. Fin qui, tutto bene; la forma da 1,2 m appariva bella e avava cessato di spargere piccoli pezzi di vetroresina con ogni movimento. Passato circa un anno, ero curioso di provare una forma da 2,4 m. Doveva essere abbastanza pieghevole da entrare in un'automobile SUV, e strutturalmente forte da poter essere appesa sopra il pubblico di una sala. L'IsoMike da 2,4 m ha richiesto più di 1.000 ore di lavoro per essere costruito... Come lei sa, la Decca aveva provato qualcosa di simile negli anni '50, ma era molto più piccolo nelle dimensioni. Ha provato qualche sistema che gli assomigliasse? Abbiamo provato molte altre disposizioni microfoniche, compreso l'albero Decca con i tipici e previsti vantaggi e svantaggi. Io possiedo tutti i libri che sono stati scritti riguardo ai microfoni, che io sappia. Sono rimasto molto impressionato dalle registrazioni di musica da Perché quella grandezza? Abbiamo creato molte variazioni di forma e dimensioni dell'IsoMike. Abbiamo optato per il formato più grande, che è quello che attualmente usiamo, dovuto al suo miglior isolamento alle basse frequenze, e al fatto che si presta meglio alle installazioni supplementari necessarie con 4 canali. camera. Veramente, sono forse le più realistiche che io abbia sentito. Come mai l'immagine è abbastanza ravvicinata quando il 'Nemo' (soprannome dell'Isomike) è posto così lontano e in alto? Poichè i microfoni sono acusticamente isolati l'uno dall'altro, si riducono al minimo le cancellazioni acustiche fra canali che invece si verificherebbero con le tecniche di microfonaggio convenzionali. Cosa può dirci riguardo al materiale adottato: è assorbente o riflettente? Questo consente all'intero sistema di essere più sensibile e chiaro, nonostante le (più) lunghe distanze. L'IsoMike viene lavorato partendo da una fibra di vetro altamente La registrazione delle Sonate di Mozart, al pianoforte, è stata fatta assorbente. Il processo di produzione ci permette di unire altri mate- con DSD singolo o doppio (2,8 o 5,6)? riali come dei cavi di utilizzo aeronautico e del Kevlar per aggiunge- La registrazione di Mozart è realizzata in DSD standard a 2,8MHz. re robustezza alla struttura. Dal momento che sovrasta la gente in una sala durante concerti dal vivo, deve essere costruito pensando 10 extra > SOMMARIO Che tipo di differenze sente quando utilizza la doppia frequenza di Ray Kimber campionamento? Quale sarebbe la soluzione equivalente per il PCM? una risoluzione DSD ancora più elevata. Può dirci qualcosa su questo Non esiste un'equivalente nel PCM. Più si aumenta la frequenza di sistema? campionamento, più il digitale può avvicinarsi al riprodurre l'equiva- Stiamo registrando adesso ad una risoluzione di 11,2Mhz, detta Quad lente di quello che si sente nella vita reale. Con i nostri nuovi conver- DSD. Abbiamo riscontrato che questo sistema di registrazione suona titori, riscontriamo come il rumore di fondo interno sia estremamen- ancora più realistico, e possiamo raggiungere un rumore di fondo te basso. ancora più basso. Quando chiedo alle persone alle quali piace il DSD qual è il motivo per cui lo preferiscano al PCM, di solito rispondono 'perché è più simile all'analogico'. Secondo lei, come può corrispondere alla verità, e sarebbe d'accordo con quell'affermazione? Alle mie orecchie il DSD cattura un segnale con una risoluzione che è più vicina all'analogico di qualsiasi altro formato digitale. Abbiamo recentemente acquistato delle nuove apparecchiature dalla Merging Technologies che rendono possibile il Quad DSD; si tratta della Pyramix con interfaccia HORUS e audio DSD di rete HAPI. (www.merging.com) Ritorneremo su questo argomento. Per il momento ti ringrazio per l'intervista. Pierre Bolduc Per quanto riguarda il nostro disco di pianoforte, il segnale è stato inviato direttamente a un processore DSD, o lo ha fatto passare attraverso un mixer? Non utilizziamo mai elettroniche nel percorso di registrazione, che andrebbero a miscelare o compromettere il segnale. I quattro canali audio che registriamo, senza limitazione o compressione, sono canali distinti dal momento della cattura alla riproduzione sull'SA-CD. C'è stato un montaggio post-sessione, insieme alla necessaria masterizzazione e al processo di creazione del disco, ma non abbiamo applicato alcuna equalizzazione o altre lavorazioni. Come ultima cosa, mi ha detto al telefono che lei sta lavorando ad La campagna dove è locato lo stabilimento Kimber > SOMMARIO extra 11 ray kimber / isomike cover story DISTRIBUZIONE PER L’ITALIA DML AUDIO Via del Salice, 28 - 47822 Santarcangelo di Romagna (RN) tel: +39 0541 623905 - mail: [email protected] - web: www.dmlaudio.it extra cover story GORM DAMBORG CI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA DELLA REGISTRAZIONE DEL CD ALLEGATO, IN COMPAGNIA DI RAY KIMBER Damborg segue le sedute di incisione con il sistema Isomike, o ‘Nemo’ come è soprannominato... CD ISOMIKE ALLEGATO AL n.136 DI Audiophile sound GORM DAMBORG GORM DAMBORG VISITA OGDON DOVE RAY KIMBER STA REGISTRANDO IL DISCO DEDICATO A MOZART vendo diciotto Sonate da registrare e solo sei giorni per farlo, ognuno di noi ha iniziato presto il lunedì. Il sistema Isomike doveva essere fissato al suo posto, lo Steinway necessitava di un'accordatura finale, le attrezzature digitali e i computer avevano bisogno di interconnessione e Bob (Robert Silverman) doveva acclimatarsi con il pianoforte e la sala. A Il sistema IsoMike sarà pure un ‘lavoro in corso’, ma il suo successo nel catturare un viaggio musicale, rivelando allo stesso tempo le sottigliezze più piccole del luogo di registrazione, è ora ben documentato. La recente registrazione del Fry Street Quartet in questa stessa sala, con Graemme Brown al timone, ha ottenuto critiche entusiastiche in rete (si può Robert Silverman leggere sul sito SA-CD.net). > SOMMARIO extra 13 ray kimber / isomike STORIA DI UN’INCISIONE cover story Ciò che ha dimostrato Ray Kimber è che un sistema a quattro microfoni, con ciascun canale separato tramite delle orecchie “...Ciò che ha dimostrato Ray Kimber è che un assorbenti in stile ‘Dumbo’ (foto accanto, a pagina 11) è in grado sistema a quattro microfoni, con ciascun canale di produrre stupefacenti risultati. Naturalmente ogni sessione di separato tramite delle orecchie assorbenti in registrazione può avere strumenti diversi, e devo confessare alcune mie preoccupazioni iniziali circa la quantità di riverbero nella stile ‘Dumbo’ è in grado di produrre sala che avevo sentito seduto in sesta fila durante gran parte della stupefacenti risultati...” registrazione. Il mio timore era che le note iniziali di pianoforte venissero affogate dal mare di eco della sala; una paura che era totalmente infondata. Sia Graemme che Ray conoscono perfettamente la loro attività (e le attrezzature), come hanno ampiamen- nei momenti in cui Bob chiedeva una domanda a Ellen (che stava te dimostrato il terzo giorno, quando abbiamo ascoltato la riprodu- facendo il lavoro di assistente nel tenere traccia di ogni nota): era zione presso lo stabilimento di Ray (in realtà il bacino di carico per il stranamente come stare seduti in sala durante la registrazione suo magazzino da 2800 metri quadrati di cavi per musica e video). effettiva. Se vi piacciono i grandi diffusori elettrostatici, questo dovrebbe L'arte di registrare richiede non solo un'eccezionale musicalità, una essere il vostro Nirvana: quattro Sound Lab Prostatt 922 alti 2,70 conoscenza tecnica e ottime apparecchiature, ma anche una note- metri e larghi 1,80m. hanno prodotto una vivida rievocazione di vole pianificazione per evitare di rovinare tutto il processo, soprat- Bob che suonava lo Steinway, che con mia felice sorpresa era arti- tutto quando è realizzato al di fuori dell'atmosfera controllata di colato e immediato allo stesso tempo, quasi come se i microfoni uno studio. Oltre alla logistica del prenotare la sala, ci sono state fossero stati a solo pochi metri dal pianoforte. Mi piaceva molto il molte altre situazioni con le quali dover fare i conti: gli impianti di suono a due canali stereo, ma la sensazione palpabile di essere condizionamento, gli studenti nei corridoi, i jet dell'Air Force e, nella sala è stata realizzata solo con quattro canali, e soprattutto come abbiamo riscontrato nelle sessioni di registrazione sia a ray kimber / isomike Il team Isomike 14 extra > SOMMARIO ray kimber / isomike cover story Il ‘baffle’ Isomike, soprannominato ‘Nemo’ dal team Santa Barbara sia ad Albuquerque, gli sgabelli di pianoforte cigo- Dopo aver domato quei demoni, siamo tornati al vecchio trucco di lanti e le tastiere rumorose. Avete mai sbirciato sotto un pianofor- piazzare un coperchio assorbente sopra l'intero sgabello da piano- te da oltre 100 mila dollari? A differenza della sua superficie luci- forte: in questo caso, la copertina morbida del piano. da, la parte inferiore ha numerosi blocchi grezzi di legno tenuti Con i rumori immediati sotto controllo, rimanevano le forze aeree fermi da viti in vecchio stile, ognuna dei quali può agitarsi e spo- americane da domare. In qualche modo sapevamo tutti che chie- starsi quanto basta da stridere e starnazzare, nel preciso istante dere loro di smettere di far volare i loro massicci jet C5A da tra- in cui un arpeggio sublime dovrebbe dissolversi in quello succes- sporto e F22 Raptor ogni pomeriggio sarebbe stata una richiesta sivo. impossibile da accettare. Così, con alcune riprese audio supple- E avete mai notato come quasi tutti gli sgabelli da sala di concer- mentari qua e là, e in qualche modo, grazie alle stupefacenti dita to siano in grado di produrre una serie di rumori, quasi fosse un di Bob, gli occhi d'aquila di Ellen e le competenze informatiche e complemento ai contributi del pianoforte? Con la torcia in mano EMM Lab di Graemme, ogni giorno abbiamo registrato un buon eravamo lì, Lamar (un eccellente accordatore di pianoforte che numero di sonate di Mozart. può davvero suonare la tastiera) e io, sotto lo Steinway in cerca In breve tempo abbiamo istituito una piccola procedura: dopo la del Sig. Stridulo. prima colazione l'equipaggio avrebbe provato le apparecchiature > SOMMARIO extra 15 cover story “...è stato con un certo piacere e meraviglia che ho visitato il massiccio stabilimento di Ray Kimber per la produzione di cavi: stanza dopo stanza di apparecchiature specialistiche per le prove, laboratori di montaggio, numerosi scaffali con pezzi esoterici, e perfino vasche di raffreddamento criogeniche...” e garantito adeguate quantità di disponibilità di materiale di regi- re il prodotto finale da Ogden, una volta che tutto il montaggio è strazione; Ellen e io avremmo (con l'uso generoso dell'automobi- stato completato. le di Ray) visitato la campagna locale; Bob avrebbe fatto pratica Amo la musica e sono onorato di aver fatto parte dell'intera ope- sullo Steinway e, arrivati al primo pomeriggio, Mozart sarebbe razione. stato catturato in suono surround, fino a tarda sera. Di tanto in Grazie soprattutto a Ray Kimber per la sua generosità infinita. tanto l'Air Force ci avrebbe fatto sapere che i suoi aerei erano in Gorm Damborg perlustrazione e le sessioni venivano interrotte, oppure sarebbero stati necessari nuovi 'takes'. In qualità di audiofilo da sempre (ho costruito il mio primo 'sistema' oltre 45 anni fa) non ho tempo da perdere per coloro che insinuano che i cavi audio Hi-End siano solo dei fili troppo cari. Così è stato con un certo piacere e meraviglia che ho visitato il massiccio stabilimento di Ray Kimber per la produzione di cavi: stanza ray kimber / isomike dopo stanza di apparecchiature specialistiche per le prove, laboratori di montaggio, numerosi scaffali con pezzi esoterici, e perfino vasche di raffreddamento criogeniche. Questo non è una ditta familiare con mamma e papà che fanno i cavi, ma una struttura su grande scala molto sofisticata, chiaramente in grado di servire non solo i propri clienti, ma anche altri produttori di cavi. Purtroppo il mio soggiorno in Utah doveva finire prima che le ultime sessioni fossero terminate. C'erano molti altri aspetti del progetto e aree della campagna Ogden che avrei voluto esplorare: mi sarebbe piaciuto provare una delle sei motociclette Rune (sì, le ho contate); sarebbe stato utile ascoltare la riproduzione su alcuni dei molti altri diffusori monitor che erano a disposizione di Ray; e non mi stancherei mai di ascoltare la musica di Mozart interpretata da mio incredibilmente talentuoso amico Robert Silverman. Al mio ritorno a Vancouver ho appreso ancora delle capacità di Graemme Brown (ha fatto alcune masterizzazioni incredibili di Chick Corea, come recentemente dimostrato su HD Net) e sono ansioso di senti- 16 extra > SOMMARIO Robert Silverman durante la registrazione del nostro CD allegato ad AS cover story STORIA DI UNA SONATA PIANISTA E PROTAGONISTA DEL CD ISOMIKE, DEDICATO ALLE SONATE DI MOZART, CI PARLA DEL GRANDE COMPOSTIORE E DELLA SUA MUSICA e Sonate per pianoforte di Mozart non sono comunemente ritenute rappresentative dei suoi migliori lavori, ma io non sono d'accordo. Certo, non sono così centrali nella sua opera come quelle di Beethoven. Le sonate di quest'ultimo ci offrono una visione unica del progresso dell'autore da un lavoro all'altro, mentre quelle di Mozart forniscono ‘istantanee’ di colui che probabilmente è stato il più grande talento musicale di tutti i tempi, a partire dai suoi anni dell'adolescenza fino al 1789, due anni prima della sua morte. sarebbero servite come modelli particolarmente utili - nessun com- Non dobbiamo dimenticare che anche Mozart dovette sottoporsi a Mozart, trattando lo strumento in modo tradizionale e assottiglian- L una lunga curva di apprendimento. Aveva iniziato a comporre all'età di cinque anni, ma con alcune eccezioni di rilievo, le sue opere migliori portano tutte un numero di Kochel (1) superiore a 350, quando egli era nella prima metà dei suoi vent'anni; e fu solo durante gli ultimi sette o otto anni della sua vita che sfornò un capolavoro dopo l'altro. In altre parole, anche per un talento prodigioso come Mozart c'era voluto un 'apprendistato' di quindici anni per iniziare a lasciare una traccia. Un buon terzo delle sue Sonate per pianoforte (quelle che eseguiva nelle sue trasferte, conosciute come ‘difficili’) furono scritte nel corso di tale periodo. Uno sguardo al catalogo Kochel rivela come esse, lungi dall'essere relativamente di minor valore, siano notevolmente rappresentative delle sue migliori opere realizzate al momento della loro composizione. Né quest'osservazione si limita alle prime Sonate: è rimasta veritiera fino al 1785 circa. Persino le ultime quattro Sonate, composte al culmine dei suoi poteri, sono superbe, sebbene non più al suo picco innovativo. Mozart aveva un altro ostacolo da superare: come Josef Haydn, egli aveva iniziato a scrivere sonate per pianoforte in un epoca in cui sia il linguaggio classico maturo che lo strumento stesso erano così nuovi che, anche se molte sonate erano già state pubblicate - e quelle dei figli di Bach, Carl Philip Emanuel e Johann Christian, positore aveva fino a quel momento creato un vero capolavoro di piano solista. Inevitabilmente, i due più grandi compositori dell'epoca dovettero capire da soli come scrivere per il pianoforte, e lo fecero in modi diametralmente opposti. Haydn sperimentò molto di più con le possibilità dello strumento insoliti effetti col pedale, porre le mani alle estremità della tastiera, ecc. - ma spesso non raggiunse risultati paragonabili alla qualità riscontrata nei suoi innovativi quartetti e sinfonie. Al contrario, do le sue trame, fu più abile ad applicare la sua mano magistrale e ben riconoscibile alla sua musica per pianoforte. Inoltre è affascinante rilevare come questi risultati si sarebbero poi fatti strada nelle sue composizioni sinfoniche e da camera, e anche nelle opere. La partitura di una sonata di Mozart è spesso analoga alla punta di un iceberg. Quel che non è scritto è importante tanto quanto le note che sono presenti. Ogni volta che ascolto o eseguo una sonata di Mozart, mi ritrovo sempre a riempire nella mia testa altre parti, non scritte. Quando insegno questi brani, mi siedo a un secondo pianoforte e suono quel che posso di quelle parti 'non composte', in modo che i miei studenti possano comprendere la totalità del pezzo (2). Ci fu anche un altro problema: il fortepiano stesso. Questo strumento transitorio per il quale Mozart scriveva, durante la sua vita stava cambiando di anno in anno. Egli aveva conosciuto solo i pianoforti scadenti che avevano preceduto la sua scoperta dello strumento di Stein, quindi naturalmente avrebbe elogiato le sue qualità, come fece in una famosa lettera. Inoltre le differenze tra i prodotti provenienti da vari fabbricanti di pianoforti in un qualsiasi momento, erano enormi. Innegabilmente, è illuminante ascoltare le Sonate di Mozart eseguite sugli strumenti che egli aveva conosciuto e ci sono - finalmente - alcuni fortepianisti oggi con sufficiente abilità e musicalità da darci un quadro corretto di come potevano > SOMMARIO extra 17 ray kimber / isomike ROBERT SILVERMAN, cover story “...La partitura di una sonata di Mozart è spesso analoga alla punta di un iceberg. Quel che non è scritto è importante tanto quanto le note che sono presenti. Ogni volta che ascolto o eseguo una sonata di Mozart, mi ritrovo sempre a riempire nella mia testa altre parti, non scritte. Quando insegno questi brani, mi siedo a un secondo pianoforte e suono quel che posso di quelle parti 'non composte', in modo che i miei studenti possano comprendere la totalità del pezzo...” suonare le esecuzioni artistiche nel tardo XVIII secolo. Tuttavia, detto questo, esigere che un musicista suoni Mozart esclusivamente sul fortepiano - come ancora fanno alcuni polemisti equivale a insistere che uno debba usare un Commodore 64 per eseguire le funzioni che potevano fare i computer domestici di 25 anni fa; riservando il più recente PC o Mac esclusivamente per il montaggio video e la navigazione internet. Sono convinto che Mozart avrebbe fatto carte false per avere un pianoforte moderno a sua disposizione. Le gamme timbriche e dinamiche di quest'ulti- ray kimber / isomike mo sono talmente più ampie, con molte più possibilità di sottigliezza. Fortunatamente molti pianisti di oggi non hanno alcun problema nell'eseguire Mozart su uno strumento contemporaneo. Tuttavia è necessaria un'importante riconfigurazione della tecnica per qualsiasi strumentista preparato tradizionalmente che voglia esplorare seriamente quel repertorio. Questioni come l'espressività, il tocco, l'inflessione, le dinamiche, e perfino la posizione di base della mano, richiedono particolare riflessione e studio. Il pianismo 'da competizione' della fine del XIX secolo, così favorito dai più giovani atleti della tastiera di oggi e dai loro allenatori, va nella direzione assolutamente contraria a quanto richiesto per questa musica. Mozart era costantemente lodato per la sua tecnica regolare e il suo gusto musicale (per non parlare dei suoi poteri d'improvvisazione e la fenomenale memoria). Egli si lamentò, in una delle sue lettere, di un pianista a cui mancava un legato ben addestrato, quindi evidentemente egli considerava importante quell'aspetto del suonare la tastiera. In un'altra lettera egli loda quelle qualità in Rosa Cannabich, pianista per la quale egli scrisse la sua Settima Sonata. In tutti i casi il legato era un effetto speciale per Mozart, non il suo modus operandi normale. Questo crea dei problemi a un esecutore di oggi, poiché anche nel corso della vita del compositore, il suo stile di esecuzione distaccato stava diventando rapidamente 'vecchio stile'. Beethoven, che sentì Mozart eseguire nel 1787, in seguito denominò il suo pianismo come 'danza delle dita', pur avendolo anche difeso dicendo “ovviamente, egli aveva sempre avuto pianoforti terribili da affrontare a quel tempo” (in altre parole, alcuni dei sostenito- 18 extra > SOMMARIO ri odierni dell'autenticità fanno un feticcio dell'eseguire Mozart esclusivamente su uno strumento che Beethoven aveva già trovato obsoleto). In ultima analisi, la domanda legittima - che non può avere risposta - rimane: lo stile distaccato di Mozart era veramente il suo modo ideale di suonare, oppure era la sua maniera di trattare l'azione lenta della maggior parte dei pianoforti con i quali aveva a che fare nella sua carriera? Nella sfida ben documentata tra Mozart e Clementi nel 1781, il risultato fu decisamente incerto, e potrebbe anche essere stato a favore di Clementi. Secondo alcuni resoconti, Mozart era stato l'esecutore con più buon gusto, ma Clementi aveva usato il suo impressionante virtuosismo e il pervasivo tocco legato di grande effetto. In ogni caso, il suo stile innegabilmente puntava alla direzione verso il quale il pianismo si sarebbe diretto nel prossimo futuro. Mozart parlò con disprezzo dell'esecuzione di Clementi, e non avrebbe giudicato molto bene nemmeno Beethoven, se fosse vissuto abbastanza per sentirlo. Anche se Mozart utilizzava le indicazioni di esecuzione con relativa parsimonia, ne esistono abbastanza fra esse per darci una giusta idea di quello che egli avrebbe o non avrebbe approvato. Quegli staccati pervasivi e flessive marcature di frase nell'arco di due o tre note sono un elemento importante dello stile classico, e devono essere rispettate. Tuttavia esse non furono mai intese dal compositore come sostitute per le organizzazioni armoniche e cover story indicazione, nel qual caso la prima successiva marcatura è invariabilmente un piano. In altre parole, un'apertura relativamente forte è chiaramente implicita dove non vi è alcuna indicazione, ma quanto è forte il forte? La delicata Sonata n. 4 inizia allo stesso livello dinamico della tempestosa n. 8? Non proprio. Probabilmente non esiste un altro compositore per il quale forte e piano sono così relativi come per Mozart. L'osservanza pedante di tali segni o della mancanza di essi, senza considerare il contesto musicale, non è la chiave per ottenere l'autenticità dell'esecuzione; servono un'ottima intelligenza e intuizione, per determinare quanto forte e morbida la musica dovrà essere in un qualsiasi dato momento, e come effettuare il passaggio dall'una all'altra. Soprattutto, quando il musicista esegue Mozart su un qualsiasi strumento, deve ricordare che Mozart era fondamentalmente un compositore d'opera, anche quando non ne stava componendo. Il egli aveva! Negli ultimi 200 anni abbiamo imparato a conoscere le opere di Donizetti, Verdi, Puccini, Wagner, Strauss, Berg, e così via, ma niente esisteva di quel repertorio, o fu addirittura immaginato, quando i lavori per il palcoscenico di Mozart fecero la loro prima apparizione. Le sue opere non erano considerate eleganti o affascinanti. Non erano destinate ad essere 'prese alla leggera', come ha dichiarato il regista d'opera Peter Sellars. Al fine di percepire Mozart come doveva essere apparso ai suoi con- “...Il pianoforte di Mozart deve cantare, deve parlare; a volte gridare. E se ciò non fosse già un compito gravoso per l'esecutore, deve anche ballare...” temporanei, bisogna dimenticare tutta la musica scritta da lì in poi, da Beethoven in seguito. Così è con le Sonate: ognuna ha la sua storia da raccontare. Il dialogo, l'aria, e gli ensemble abbondano. Il suo palcoscenico deve sempre essere popolato con personaggi dinamici che interagiscono tra loro, spesso ferocemente. Il suo piano deve cantare, deve parlare; a volte gridare. E se ciò non fosse già un compito gravoso per l'esecutore, deve anche ballare. Robert Silverman Note: 1. Le composizioni di Mozart sono universalmente identificate per mezzo di un catalogo cronologico realizzato nel XIX secolo dallo studioso Ludwig von Kochel. Il numero della K o K.V. (Köchel melodiche su grande scala, che allo stesso modo vanno delineate con chiarezza. Se osserviamo solo le prime, abbiamo l'equivalente musicale di un uccellino che becca irregolarmente il suo cibo; ugualmente, eliminarle e introdurre lunghe frasi in legato che durino intere misure, si tradurrebbe in uno stile che nelle mani di un bravo pianista può essere molto bello, ma è comunque seriamente obsoleto. Con alcune poche eccezioni, il forte e il piano sono gli unici segni dinamici che Mozart impiegò; in tutte le sonate si possono trovare solo una manciata di fortissimi, pianissimi, o marcature gradazionali. Inoltre, le aperture di quasi tutti i cinquantacinque movimenti sono contrassegnate o 'piano', o alternativamente, senza alcuna Verzeichnis) è un'indicazione di dove si trovi unticolare all'interno dell'intera produzione del compositore di 626 opere. Sebbene il catalogo originale fosse ragionevolmente accurato per il suo tempo, delle recenti ricerche hanno scoperto molti errori nel catalogo originale, e questo ha portato a numerose revisioni, tra cui una importante fatta nel 1937 dallo studioso di Mozart Alfred (non Albert) Einstein. Questi numeri sono spesso collocati tra parentesi accanto all'originale. 2. È interessante notare che Grieg usava impiegare tale pratica con i suoi allievi (anche se in maniera ultra-romantica) e pubblicò anche alcuni di questi accompagnamenti. > SOMMARIO extra 19 ray kimber / isomike dramma era nel suo sangue. E quale avvincente senso del dramma LINK UP > AS 136 LINK UP > AUDIOPHILE sound leggete l’articolo su AS 133 / pp.53 AJ VAN DEN HUL risponde a 7 domande da parte degli audiofili... Parte 1 (domande 1-3) LINK UP AS 136: aj van den hul “...Lo hi-fi è una buona combinazione fatta di esperienza emozionale e di tecnologia. L’esperienza emotiva, in questo caso, è la musica come approccio diretto alla mente umana...” AJ VAN DEN HUL rima domanda: Potresti brevemente presentarti ai nostri P Ma dall'altro lato è stato una buona cosa. Il lato positivo di que- lettori? sto fu che ho acquisito un'affinità per queste cose. Un po' come Sono un collezionista molto soggettivo, ma ora questa espres- Quand'ero un liceale, ho avuto il mio apparecchio ricevente sione non ti dirà granché. Pertanto, prima ti fornisco alcune spie- tascabile, così come il mio trasmettitore a onde medie per invia- gazioni supplementari. re le soluzioni per i compiti scolastici dopo la fine delle lezioni, Sono nato nel 1937, poco prima che scoppiasse la Seconda con la musica suonata sul giradischi costruito da me. A quell'epo- guerra mondiale, nella quale mio padre fu fortemente coinvolto. ca possedevo soltanto dischi a 78 giri. Vari tipi di jazz e di musi- Sono cresciuto con un sacco di componenti elettronici, sebbene ca classica si mescolavano nello stesso programma. E pensare nessuno mi abbia mai dato una spiegazione in merito. che la figura del disc jockey doveva ancora essere inventata… Mio padre era un collezionista di valvole e componenti elettroni- Anche il sistema di amplificazione usato durante i giochi sportivi ci, quindi ne avevo di cose da vedere e da fare, oltre, natural- era nelle mie mane. In breve tempo s'impara molto circa l'acusti- mente, anche da danneggiare. Quando la guerra finì, mio padre ca all'aperto; collegamenti tramite cavi (600 Ohm), microfoni, tornò da un campo di prigionia tedesco, ma stava così male che ronzii e riproduzioni open air. non ebbi la possibilità di farmi spiegare da lui ciò che era stato Dopo aver finito il liceo, frequentai la Technical University di una malattia cronica. conservato nel nostro attico. Morì all'inizio del 1948 ed io rimasi da solo con tutti quegli oggetti che, all'epoca, potevano essere considerati da alcuni una bella collezione: per esempio, c'erano le prime valvole mai costruite e anche Van den Hul Distributore per l’Italia dei prodotti Van den Hul i primissimi ricevitori costruiti proprio con quelle valvole; inoltre, c'erano grandi condensatori e, sicuramente anche per gli standard odierni, bobine di tutti i MPI Italia generi. E, naturalmente, alimenta- www.mpielectronic.com CLICK tori che ronzavano. 20 extra Molti di quegli oggetti le ho disfatte ed p stato un gran peccato… > SOMMARIO Delft, dove studiai elettronica e fisica, specializzandomi in tecniche di misurazione, ossia proprio il campo che mi mancava quand'ero ragazzo con tutte le vecchie apparecchiature di allora. Ma non sentendomi completamente soddisfatto del campo tecnologico, come primo lavoro scelsi di insegnare fisica in un liceo e, in seguito, in un istituto tecnico. Perché questo? Un ritorno alle origini è ciò che accade nella vita di ognuno. Quando non facciamo bene il nostro lavoro, è consigliabile tornare indietro, ripetendo l'operazione per cercare di fare meglio. Poi c'erano… un matrimonio, l'educazione dei figli, le amicizie, un'azienda: ci sono molti esempi in proposito. Il lavoro d'insegnante mi ha occupato per tredici anni prima che mi rendessi conto che stavo cercando di riparare con l'insegna- LINK UP > AS 136 “...La musica è il linguaggio che ignora i sistemi politici, gli stili culturali o i confini linguistici. È capace di combinare le cose buone nella mente umana. Nella musica esprimiamo i nostri sentimenti più profondi. Nel fare musica, le persone sono più oneste rispetto a quelle che fanno altri tipi di lavoro. Grazie alla musica mostriamo il nostro vero modo di essere...” AJ VAN DEN HUL professione, si deve cercare inevitabilmente un altro hobby. Lo hi-fi è una buona combinazione fatta di esperienza emozionale e di tecnologia. L'esperienza emotiva, in questo caso, è la musica come approccio diretto alla mente umana. La musica è un linguaggio compreso da molte più persone rispetto a quelle raggiungibili con una semplice lingua. Le lingue abituali sono vincolate alle terre dove sono parlate. La musica, invece, è in grado di superare le frontiere e può raggiungere ogni parte del mondo. Bach non è solo apprezzato da persone di lingua tedesca per il semplice fatto che il tedesco era la lingua di Bach. Per alcuni il suo rigoroso modo di comporre dice qualcosa circa l'atteggiamento del modo di essere di coloro che vivevano in quello stesso territorio. Quando compresi ciò, lasciai il mio lavoro e iniziai una nuova vita. Ma la musica significa molto di più. Significa anche esperienza Stavolta iniziai veramente una vera vita. spaziale, qualcosa di cui certamente abbiamo bisogno in questo Nel corso degli anni quando insegnavo, il mio interesse per l'au- mondo così sovraffollato. La musica è il linguaggio che ignora i dio era così forte che decisi di fare il giornalista. Insegnare agli stu- sistemi politici, gli stili culturali o i confini linguistici. È capace di denti ci insegna come spiegare concetti difficili con parole sempli- combinare le cose buone nella mente umana. Nella musica espri- ci. Questo vale anche per il giornalismo. Per scrivere articoli, miamo i nostri sentimenti più profondi. Nel fare musica, le perso- molto spesso bisogna girare il mondo. E questa è un'esperienza ne sono più oneste rispetto a quelle che fanno altri tipi di lavoro. molto interessante: significa conoscere altri colori, persone, pae- Grazie alla musica mostriamo il nostro vero modo di essere. saggi, espressioni culturali, arte, musica, alberghi, cibi, odori e Per condividere tutto ciò, ho scelto di lavorare nell'industria hi-fi. foreste selvagge. Non per l'industria stessa, ma per le emozioni che possono esse- Si scopre che la vita non è fatta solo di tecnologia. E questo è un re rafforzate dallo hi-fi. Un mezzo la cui lingua è la musica. qualcosa che rende anche la musica più interessante. Essendo lontano dalle proprie radici esistenziali, è possibile comprendere Terza domanda: Quale compositore o interprete ti piace di più? meglio il comportamento umano, gli atteggiamenti e gli scopi degli Come ho già avuto modo di dire prima, Johann Sebastian Bach è uomini. E ciò permette anche di avere più rispetto per le altre uno dei miei compositori preferiti. E' il suo stile, 'in apparenza' razze e per altri modi sociali di vivere. Improvvisamente, la musi- matematico ma, in realtà molto armonioso, che mi attira. Per altri ca sembra essere parte del modo con il quale gli esseri umani motivi anche Mozart è un compositore che scuscita emozioni. E esprimono i loro sentimenti. poi Mahler, a causa delle sue complesse e, allo stesso tempo, Noi in occidente siamo sicuramente dei collezionisti di oggetti, al meravigliose orchestrazioni. È un compositore capace di creare punto che più oggetti abbiamo, più siamo felici. Avere un sacco di suoni imprevisti e quindi assai più attraenti. Anche alcuni compo- oggetti significa che siamo persone di successo. Ma in altri siste- sitori russi come Shostakovich, Prokofiev e Mussorgsky sono arte- mi culturali, come ho visto nel lontano oriente, si è propensi nel fici di una qualità che mi piace molto: la personalità. Dei composi- credere che una vita di successo sia fatta di rapporti sociali. In tori italiani apprezzo molto Scarlatti e Vivaldi. Entrambi hanno quei paesi non conta il numero di oggetti che si ha, ma il numero l'eleganza e la capacità di esprimere sentimenti attraverso il ritmo di relazioni sociali, ossia il numero di persone con le quali parlare, e l'equilibrio tonale. E, naturalmente, Verdi. con la sensazione di appartenere a una famiglia o a un sistema I miei interpreti preferiti sono Glenn Gould e Vladimir Horowitz. Ma sociale stabile. Tutti fatti completamente ignorati nella nostra sono dei solisti. L'interpretazione musicale fatta da un solista è da società europea a causa del suo approccio capitalistico della vita. considerarsi un 'arte' rispetto all'esecuzione in una grande orche- Con questi fatti il nostro modo di pensare matematico, come quan- stra. Anche il violinista lettone Gideon Kremer è uno dei miei musi- do leggiamo i dati attraverso uno strumento di misura, può essere cisti preferiti. Il violino, in particolar modo, può esprimere molto dimenticato. Questo perché molti fatti sconosciuti che riguardano bene ciò che si sente e si pensa, ossia la sensazione che rappre- la famiglia o i genitori già deceduti diventano molto più importanti. senta la parte emotiva della vita e il pensiero che rappresenta la Quindi, cari lettori, ecco perché adesso sono un collezionista sog- parte razionale. Entrambi dovrebbero essere in equilibrio, ma gettivo. Ciò, premesso all'inizio di questo articolo, non aveva nes- sovente le persone si arrabbiano perché uno dei due stati sovra- sun significato per voi, ma ora è chiaro dopo qualche centinaio di sta l'altro. AJ van den Hul / www.vandenhul.com righe di battitura. Seconda domanda: Perché hai scelto di entrare nel settore hi-fi? In parte per ragioni 'storiche', come ho già avuto modo di spiegare, e poi perché era il mio hobby. Ma appena un hobby diventa una > SOMMARIO extra 21 LINK UP AS 136: aj van den hul compositore, sulle persone del suo tempo e, in qualche modo, il mento i disagi mentali che avevo avuto quando ero giovane. consigli pratici AJ VAN DEN HUL consiglia... Diafonia, risonanze e bracci consigli: aj van den hul “La risposta sui bassi del braccio improvvisamente è diventata molto diversa...” AJ Van Den Hul spiega cosa è accaduto... omanda: Di recente ho acquistato un braccio estetica- superiore, tipo 5 Hz. Il risultato sonoro è che molta energia in più mente molto bello, piuttosto lungo, costruito in Giappone nel tuo finale di potenza, viene utilizzata per far muovere il vostro intorno agli anni '70. Improvvisamente la risposta sui bassi woofer a circa 5 Hz, e il basso reale non c'è più. D è diventata molto diversa. Cos'è accaduto? La lezione quindi è: mai abbinare quel che non è fatto l'uno per AJ van Den Hul: Da come lo descrivi, sembra che tu abbia com- l'altro. I progetti di bracci attuali sono realizzati per le testine di prato un braccio Fidelity Research da 12 pollici (30 cm) probabil- oggi, con una cedevolezza dinamica di 10-15 um/mN. È vero mente anche con il cablaggio in argento all'interno. Quei bracci anche il contrario: per esempio il tuo SME Serie V non funzione- erano realizzati, a quel tempo, per testine molto famose della rà molto bene con la Fidelity Research FR-1, perché la cedevo- stessa azienda, come la FR-1 e la successiva FR-7. lezza di questa testina è troppo bassa, in questo caso. Quindi la Quei modelli avevano una sospensione rigida e lavoravano con frequenza di risonanza della combinazione testina / braccio è una forza di tracciamento di circa 2,0 grammi o anche più. La troppo elevata e la tua riproduzione dei bassi è troppo forte. cedevolezza (flessibilità) della sospensione non era molto alta. L'intero sistema funge da risonatore di bassa frequenza a circa Ma con qualche peso extra aggiunto ad esso (per esempio il tuo 25 - 30 Hz, quindi l'uscita a queste frequenze è anche più alta. braccio pesante) la frequenza di risonanza basica della testina e Ma quel che è ancora peggio è il fatto che la capacità di traccia- del braccio sarebbe stata di circa mento della tua testina è andata a farsi benedire. Quindi i proble- 10 Hz. mi improvvisi di traccciamento sono in parte causati da risonan- Van den Hul La tua testina attuale ha una cede- ze incontrollate a bassa frequenza. Un modo per risolvere que- volezza molto più alta e traccia Distributore per l’Italia dei prodotti Van den Hul sto problema è una riduzione del peso della conchiglia portate- già bene a 1,35-1,50 grammi. Così stina. Anche qualche fluido di smorzamento può servire, ma MPI Italia molle più morbide (il filo d'acciaio www.mpielectronic.com CLICK 22 extra il braccio pesante, abbinato alle della sospensione e la gomma insieme) risuona ad una frequenza molto bassa e ad un ampiezza > SOMMARIO SOLO se suoni dischi piatti. Altrimenti la cura farà sì che la testina invecchi più velocemente... di quanto non faccia tu stesso. Domanda: Qual è l'influenza dei segnali di diafonia sulle presta- consigli pratici “La lezione è mai abbinare quel che non è fatto l'uno per l'altro. I progetti di bracci attuali sono realizzati per le testine di oggi...” le. E questa dà l'impressione acustica di avere un altro diffusore AJ van Den Hul: La diafonia è quel segnale che appartiene al solco destro e si presenta sul canale sinistro, e viceversa. Quindi i violini della tua registrazione classica che eseguono sul lato sinistro del palcoscenico, si presentano (a un livello di circa -25 dB / -35 dB) nel diffusore del canale destro. Che non è bello ma è una realtà della quale bisogna prendere atto. Più bassa la diafonia, più pulito è il suono. Così -35 dB è migliore di -25 dB. I segnali di diafonia non sono MAI onde sinusoidali pure, ma hanno sempre una struttura di segnale complessa, principalmente costituita da distorsione provocata da carenze meccaniche nella testina stessa, e in parte derivante dalla registrazione (certamente, ricordatevi che anche le registrazioni non sono mai perfette, proprio come voi e me). Quindi, principalmente a seconda del progetto e il modo in cui viene realizzata la testina, c'è più o meno distorsione che si viene a creare nell'altro cana- posto in mezzo tra le tue due esistenti speaker. Quest'immaginario altoparlante centrale supplementare produce solo distorsione e (nel peggiore dei casi) un accento forte sulle armoniche superiori, nel segnale musicale che si sta ascoltando. Quindi, per farla semplice, con una maggiore impedenza di carico della testina si corre il rischio di avere qualche suono supplementare distorto o aspro tra i due 2 diffusori. Tuttavia, usando una buona testina, la maggiore impedenza di carico può anche essere una cosa positiva: migliora la riproduzione spaziale e - se sei un amante di Vivaldi e dei suoi coetanei - la chiesa (o a quel tempo, la cattedrale) suonerà ancora più magnifica. Per esempio, ci sono audiofili che pilotano la loro testina MC direttamente dai 47 kOhm nell'ingresso MM del preamplificatore. Perché no? Ogni esperimento che si fa per forza fa parte della propria curva di apprendimento! A.J. van den Hul, www.vandenhul.com . > SOMMARIO extra 23 consilgi: aj van den hul zioni sonore? LINK UP > AS 136 LINK UP > AUDIOPHILE sound leggete l’articolo su AS 136 / pp.46-47 L’ASCOLTO TERAPEUTICO DEL MONO “...la maggior parte delle registrazioni mono ha un maggiore corpo rispetto a quello stereo , in parte perché ascoltare due tracce piene di informazione musicale è più faticosa che ascoltarne una sola...” PIERRE BOLDUC LINKUP:l’ascolto del mono Un grande Decca, ma l’edizione mono (LXT 5425) è ancora più spettacolare... pesso ricevo dei visitatori a Salerno. Tanti vengono per salutar- S ni mono ha un maggiore corpo rispetto a quello stereo , in parte per- mi… ma anche per ascoltare l'impianto di Yamamura con le sue ché ascoltare due tracce piene di informazione musicale è più fatico- trombe da 5.4 metri di lunghezza. In quei casi colgo, con gran- sa che ascoltarne una sola. de piacere, l'occasione per fare ascoltare dischi mono della fine degli La riproduzione stereofonica è un trucco, un meccanismo o processo anni Quaranta, specialmente i FFRR della Decca: con la testina mono del tutto non naturale per il nostro cervello: perché il suono arriva da e l'EQ corretta l'esperienza sonica per la maggior parte di loro è deva- due fonti in modo non simultaneo alle nostre orecchie e il cervello si stante. stanca più facilmente nel decodificare segnali musicali che le raggiun- Perché devastante? Perché di colpo sembra che tutte le idee precon- gono non simultaneamente come invece lo fa un segnale mono. cette sulla riproduzione audio vengono distrutte già dai primi cinque C'è di più: pensateci bene, quando ascoltiamo registrazioni stereo, secondi di musica: un colpo mortale che svuota l'ascoltatore delle sue non c'è una vocina nella parte interiore del cervello che discute sem- ‘certezze audio’. E questo, signori, è veramente devastante per chi è pre se gli strumenti sono posizionati correttamente o meno, se il cen- abituato a leggere troppe riviste! tro potrebbe essere meglio riempito, se la scena è abbastanza profon- La prima certezza che si sgretola è il concetto errato dell'immagine monofonica: una scena, un palcoscenico che, a detta dei grandi esperti del settore, sarebbe piatta, che raggruppa non solo gli strumenti al centro dei due diffusori ma che in più li pone uno sull'altro. Naturalmente, questo è vero, in misura. Perché, se in termini d'informazione spaziale la stereofonia è senza dubbio più precisa perché riesce a riprodurre due assi, larghezza e profondità (e non tre perché l'altezza non esiste nella riproduzione a due canali), in termine di informazione tout court ciò che il mono fa, lo fa sicuramente meglio di ciò che fa lo stereo: almeno per quanto riguarda le veri registrazioni mono. Mi spiego meglio. Le incisioni mono utilizzano l'intera larghezza del nastro per magnetizzare il segnale audio. In altre parole, è la totale superficie magnetica a essere impiegata ai fini del processo di trasferimento dello segnale audio. Invece, lo stereo con le sue due tracce consente a ogni traccia da, e così via? Si potrebbe obiettare che questo non ha nulla a che fare con la riproduzione stereofonica in quanto tale, e molto di più con il proprio equilibrio psicologico!! Non credo che sia vero. L'audiofilo si comporta in questo modo perché il suo cervello non è del tutto soddisfatto di ciò che sta ascoltando, perché il modo in cui ascolta lo disturba e, a sua volta, lo porta a elaborare queste reazioni ossessive che abbiamo appena citato. Lo vedo dalle reazioni di coloro che hanno appena scoperto il vero mono: si siedono sul divano e ascoltano senza stressarsi. Forse sto mostrando segni di delirio... spesso mi sento come uno psicologo che ha finalmente modo di mettere le persone in contatto con il vero io audiofilo! Nella nostra sala d'ascolto, il suono mono agisce come una simile terapia: onde che levigano, calmano, aprono la strada a una comunicazione più profonda e certamente meno disturbata con il contenuto musicale della fonte sonora. Tutto ciò potrebbe sembrare molto pre- solo la metà di quella superficie; in più, il fatto che c'è uno spazio vuoto tenzioso, ma credetemi, io vi invito tutti a una ‘sessione’ in modo che fra le due tracce su un nastro stereo crea inevitabilmente problemi di possiate rivivere personalmente questo tipo di esperienza. Ascoltare fase. Questo spiega in parte perché la maggior parte delle registrazio- 24 extra > SOMMARIO LILNK UP: l’ascolto del mono LINK UP > AS 136 Una registrazione monofonica con Van Beinum per la Decca, del 1947 registrazioni mono è davvero qualcosa di terapeutico: finalmente FFRR. le nostre ossessioni con la scena sonora si ritirano della mente e Nei prossimi numeri di AS EXTRA daremo uno sguardo più da la musica, per parafrasare McLuhan, diventa il messaggio. vicino a quelle attrezzature necessarie per ascoltare correttamen- Per fa sì che si creino le condizioni che portano a questo tipo di te il mono e cominciando a suggerire quali LP mono devono esse- esperienza non è un compito così semplice. Prima di tutto, usia- re acquistati. Come tutto il resto nella vita, il mono non è perfetto, mo solo le vere registrazioni mono, vale a dire LP fatti all'origine ma l'ascolto in mono, per come dev'essere inteso, è un'esperien- in mono e tagliati con scanalature mono. Per farli suonare usiamo za che quasi tutti gli audiofili devono ancora sperimentare. Le un braccio e una testina progettati specificamente per la riprodu- porte della sala d'ascolto nostre sono sempre aperte…basta tele- zione mono. Infine, il segnale passa attraverso un phono che fonarmi un paio di giorni prima della vostra visita... tanto non costa riproduce la curva EQ con cui l'LP originale è stato tagliato: per nulla! Pierre Bolduc esempio, la curva Decca EQ per riprodurre i dischi mono Decca Audiophile sound è in edicola ogni mese con CD audiophile allegato oppure comprate la versione digitale disponibile con e senza CD allegato www.audioshop.com > SOMMARIO extra 25 riflessioni KONDOSAN Riflessioni di Hiroyasu Kondo, di Audio Note sulla riproduzione audio PARTE 4: Come ascoltare Toscanini kondoSan (scritta all’inizio dell’autunno del 1999) dischi LP furono inventati intorno al 1949, quando i registrato- I EPISODIO 1 ri a nastro iniziarono a essere adottati per le trasmissioni radio. "Come Führer del Terzo Reich sono ansioso di assistere alla sua Gli esperimenti nella registrazione stereo iniziarono intorno al esecuzione a Bayreuth". "La mia musica non è per un diavolo". 1955 (1954 per la precisione, PB). La prima metà degli anni '50 Queste sono le parole che figurano nelle lettere scambiate tra un vide un ritmo vertiginoso d'innovazioni nel mondo della musica, modesto Hitler e il grande Maestro Toscanini. Il 1930 vide una così come un enorme progresso nella qualità della riproduzione serie di gravi problemi infiammare il mondo. L'Empire State sonora. In particolare, l'invenzione dei dischi Long Playing può Building stava per scrollarsi di dosso il suo vergognoso sopran- essere paragonata come importanza a quella del grammofono cilindrico rivestito in cera di Edison. Le prove di Toscanini I dischi LPfurono inventati da Peter Goldmark dei Laboratori CBS, e altri ingegneri. Quando visitai i laboratori CBS negli anni '70 vidi il primo tornio d'incisione per dischi LP, che era orgogliosamente in mostra. L'incisore era una macchina migliorata nella laccatura, cosìddetta ‘laccante’ (lather). La CBS contattò i loro rivali RCA per la nuova invenzione. CBS e RCA erano i leader mondiali nella registrazione di musica a quel tempo. David Sarnoff, l'allora presidente della RCA, incaricò immediatamente i suoi ingegneri di progettare dischi compatti e leggeri, e come risultato nacquero gli EP, Extended Play. Col passare del tempo, le applicazioni di dischi LP e EP furono suddivise in modo tale che gli LP erano utilizzati per la musica di lunga durata, e gli EP per ascolti brevi come la musica popolare. Spero che i lettori capiscano radici di quest'epoca fenomenale. La storia si ripete. Non si sa mai, i dischi di grandi dimensioni potrebbero ritornare in futuro. > SOMMARIO extra 27 riflessioni “...Per la RCA non c'erano discussioni di denaro quando si trattava di fondare un'orchestra di classe internazionale per il grande Maestro...” nome, "The Empty State Building" (il palazzo vuoto dello Stato). Si notavano scene interessanti in strada, camminando vicino al Duomo di Milano alla sera. Le persone erano impegnate in febbrili discussioni qua e là. Si sa, gli italiani amano discutere su qualsiasi cosa. Toscanini coraggiosamente si levò in piedi a favore della democrazia, in quei momenti difficili. In uno degli anni successivi, Albert Einstein gli disse: "Tu non sei solo il più grande direttore d'orchestra del mondo, ma hai anche dimostrato il tuo carattere nobile nella lotta contro il fascismo". Toscanini lasciò le sue orme d'importanza storica nella comunità musicale europea degli anni '30. Nel gennaio 1937 egli prese una decisione cruciale, che lo portò a lavorare esclusivamente per una stazione radio americana (la RCA o la Radio Corporation of America con la sua rete di radio affilate che coprivano tutto il territorio americano). SOCONY OIL COMPANY Mi è balzato all'occhio che uno dei CD di Toscanini che ho recentemente acquistato, accreditava la Socony Oil Company come suo sponsor. Toscanini, che voleva andare in pensione, si era trasferito in America molto a malincuore. Pertanto lo kondosan Studio H vuoto e prima del trattamento acustico 28 extra > SOMMARIO kondoSan riflessioni Studio H dopo il trattamento acustico trattarono con i guanti. Per la RCA non c'erano discussioni di ca. La RCA lavorò alacremente per far sì che gli altoparlanti denaro quando si trattava di fondare un'orchestra di classe inter- magnetici riproducessero nella forma migliore il suono di nazionale per il grande Maestro. Toscanini, e la conseguenza fu che venne realizzato il famoso Così la Socony Oil Company divenne l'azienda che sponsorizzò Studio 8H. Il riverbero era minimizzato nello studio. Se ascoltate le trasmissioni dell'orchestra appena fondata. Non dimentichiamo l'esecuzione storica della QuintaSinfonia di Beethoven da parte di che la prosperità americana fu determinata dalle sue infinite risor- Toscanini, sentirete i singoli strumenti distintamente (RCA Victor se del sottosuolo. Dovremmo considerare abbastanza fortunato il LCT 1041). Ma vi renderete anche conto che fu registrato in uno fatto che le attività musicali insostituibili non furono tralasciate. studio dal suono 'morto'. Ancor oggi, una targa dedicata al gran- All'incirca nello stesso periodo, fu inventato un ricevitore radio de Maestro è esposta all'ingresso dello Studio 8H. . KondoSan epocale - che doveva essere chiamato "ricevitore supereterodina" - da Edwin H. Armstrong, un ingegnere americano (Superheterodyne receiver). Il nuovo ricevitore aveva fatto grandi passi avanti nel miglioramento della qualità di ricezione, ma il (Traduzione dal giapponese > Traduzione in inglese di Hiro suono riprodotto non era ancora del tutto soddisfacente. Yoshizumi, corrispondente Sibatech a Calgary, Canada) I cosiddetti altoparlanti magnetici erano predominanti a quell'epo- http://www.sibatech.co.jp/kondo/essays.html > SOMMARIO extra 29 LINK UP > AS 136 LINK UP > AUDIOPHILE sound leggete l’articolo AS 136 / pp.48-51 100 CONCERTI DI TOSCANINI SU NASTRO “Verrà messo a disposizione una copia su nastro dei volumi più interessanti di questi cinquantasei nastri. Verranno anche offerti in alta risoluzione, in DSD e 24bit/192kHz”. PIERRE BOLDUC LINK UP: toscanini su nastro Fortuna…, così iniziano i Carmina Burana di Carl Orff. E voleva entrare in conflitto con la RCA e con la famiglia Toscanini. alla fortuna devo molto… esattamente cinquantasei nastri Con un contributo di trentacinque dollari all'anno, i membri rice- riempiti, fino all'ultimo centimetro, di più di cento concerti vevano gratuitamente gli LP della Society. Questo ente culturale live di Toscanini con la NBC Symphony Orchestra, ma non sopravvisse per una decina di anni, quando le pressioni sempre solo… anche con la New York Philharmonic Symphony più pesanti dalla casa discografica e di Wanda, la figlia di Orchestra, la BBC Symphony Orchestra e la RAI che ho compra- Toscanini, costrinsero Key a chiudere la Society. Oggi sono to su Internet da uno che chiaramente non era cosciente del molto richiesti: su Internet ho visto volumi venduti a centinaia di O tesoro in suo possesso. Questi non sono nastri qualsiasi, visto che le cinquantasei bobine in questione, tutte su formato a due canali e a 19cm/s, sono state di proprietà di Clyde J. Key il fondatore della Arturo Toscanini Society, un'organizzazione privata nata nel Texas alla fine degli anni Sessanta. tion assemblata dal figlio di Toscanini, Walter, è più vasta. Key trascrisse su nastro circa mille bobine e questi cinquantasei nastri coprono concerti che vanno dal 1936 al 1954. Non ho ascoltato ancora tutti i nastri. Me li sto godendo lentamente… e tra quelli che ho fatto girare sull'A 80 alcuni non erano Key era un appassionato di Toscanini e viaggiò in tutto il mondo per trovare la fonte dei oltre duecento concerti che Toscanini, solo con la NBC Symphony, fece dal 1938 al 1954. Per pubblicarli su vinile Key creò un'associazione perché non Nastri a bobina Audiophile sound Per informazioni su come acquistare copie di nastri di Toascnini apparteneti a Clyde J. Key: tel: Pierre Bolduc 392. 85.06.715 email: [email protected] 30 extra Euro per un solo album. In termini di completezza, solo la collec- > SOMMARIO LINK UP > AS 136 “...Le prove della ‘Traviata’ sono state riprese con pochi microfoni e incise direttamente su cera. La trasparenza è incredibile, la ricchezza armonica pazzesca per essere delle incisioni fatte nel '46: le ho ascoltate per tre volte di seguito...” un granché a livello sonoro, mentre altri sono stati una rivelazione. Per esempio, la Settima di Beethoven pubblicata dalla RCA (Sony Classical oggi) fu registrata durante due concerti il 9 e il molto meglio rispetto al CD: per esempio, alla fine del quarto movimento c'è un grosso cambiamento di dinamica e sul cd non si sente per niente. Quando l'ho ascoltato… sono rimasto talmente preso dalla lettura a causa di questo suono ricchissimo di armoniche e di dinamiche… che mi sono messo a dirigere come un pazzo e quando gli ultimi accordi sempre più forti si sono finalmente spenti, mi sono reso conto che fuori c'erano una persone che guardava dentro i grandi vetri del portone della sala d'ascolto… Ho avuto fortuna, "O fortuna!" che nessuno abbia telefonato agli ‘uomini vestiti di bianco’! Ancora più impressionanti sono le prove della Traviata. Ho una dozzina di ore delle prove su CD che un amico mi ha mandato cinque o sei anni fa. Il suono non è male, ma su nastro, beh, zioni sui transfer e sugli eventuali nastri e file in vendita (con bol- sono veramente un altro mondo. Le prove sono state riprese con lino SIAE) non esiti a telefonarmi (392.8506715). Very exciting! pochi microfoni e incise direttamente su cera. La trasparenza è Pierre Bolduc incredibile, la ricchezza armonica pazzesca per essere delle incisioni fatte nel '46: le ho ascoltate per tre volte di seguito. Chiaramente, non ci si può non rendere conto che si tratta di riprese fatte quasi settant’anni fa, ma il senso di essere lì, sul posto acanto a Toscanini, dà veramente brividi. Ma la cosa che mi ha colpito ancora di più è il bilanciamento dell'orchestra in tante di queste riprese radiofoniche: eccezionale. I legni e gli ottoni sono incorporati quasi alla perfezione nel tessuto orchestrale; si vede che le fonti originali sono di una qualità ottima e che i transfer su CD non sono stati fatti sempre con la più grande lungimiranza. Ascoltando i nastri si capisce che gli ingegneri della radio RCA erano veramente competenti. La mia idea è di mettere a disposizione una copia su nastro dei volumi più interessanti di questi cinquantasei nastri e di offrirli anche in alta risoluzione, in DSD e 24bit/192kHz. Siamo lavorando con l'Ingegner Chiappetta per perfezionare un sistema che ci permetterà di trasferire direttamente da testina a testina qualsiasi tipo di nastro; il tutto monitorato dal nostro pre Tape Top. Sto aspettando le prime prove. Per chi vuol avere maggiori informa- > SOMMARIO extra 31 LINK UP: toscanini su nastro 10 novembre 1953 alla Carnegie Hall. Il nastro di Key suona LINK UP > AS 136 LINK UP > AUDIOPHILE sound leggete l’artico AS 136 / pp.40-41 HORN AMPLIFIERS Note tecniche sul finale A900EM L’Ingegnere Antonio Sese, fondatore della Horn Amplifiers, fornisce alcuni dettagli tecnici sul finale A900EM. LINK UP: horn / A900 EM S picca tra le caratteristiche principali il fatto che questa elettronica è un finale che lavora in classe A dal primo milliwatt fino a raggiungere la piena potenza in configurazione single-ended. Come negli amplificatori in classe A/B, anche il classe A ha i suoi pregi ed i suoi e lati negativi. Prima di tutto occorre tenere conto che il rendimento teorico di un classe A è molto basso. Questo vuol dire che, nella maggior parte dei casi, gran parte della potenza assorbita dall'alimentatore viene dissipata in calore e solo la restante contribuisce al movimento degli altoparlati. Quindi, la necessità di smaltire il calore prodotto induce all'utilizzo di grosse masse metalliche (radia- dello stesso segnale, attraverso la ricombinazione della semionda negativa e positiva. L'alimentazione di un classe A (che spesso si rifà agli alimentatori veloci adoperati in alcuni settori R&D) può risultare concettualmente diversa da quella adoperata in un classe A/B. Un ampli in classe A richiede che la sezione di alimentazione fornisca costantemente sempre la massima potenza e che sia molto marcata l'attenzione alla riduzione dell'ondulazione residua. Chiaramenente, se si sposano i van- tori) che taggi di un classe A, in termini di riproduzione sonora, anche il costo inevitabilmente aumentano l'ingombro, il peso ed il costo dell'appa- dei componenti dell'alimentazione ha peso sul costo finale recchio. dell'A900EM. Insomma, in un classe A tutto deve essere 'robusto'. L'impronta è Si contano solo 2 stadi, il numero minimo indispensabile per ampli di legata a tanti fattori (cosi come avviene negli ampli appartenenti ad questo tipo, accoppiati direttamente, così da minimizzare il percorso altre classi di funzionamento). In primo luogo (nei single ended) il del segnale elettrico. Elettricamente ci troviamo di fronte ad una mac- segnale viene 'trattato' esclusivamente da un unico componente, china della quale la prima sezione si occupa esclusivamente di trat- mentre nel classe A/B occorre prestare attenzione alla ricostruzione tare il segnale di basso livello, segnale proveniente dall'uscita di un 32 extra > SOMMARIO LINK UP > AS 136 importanza, in termini di garanzia di contatto, deinsità di corrente sopportabile, protezione antivibrazione, qualità del polimero usato, robustezza meccanica, garanzia di funzionamento ad alte temperature. In definitiva, un finale di questa tipologia, deve rispettare dei canoni costruttivi di un certo 'peso'i quali canoni si riflettono sul suo prezzo, perché la qualità della riproduzione sonora dipende non solo dall'ingegniosità dei circuiti ma anche dalla qualità dei componenti adoperati. Antonio Sese / Horn Amplifiers / www.hornamplifiers.com eventuale preamplificatore. A questo stadio, chiamato comunemente VAS, è affidato il compito di garantire tutta l'escursione del segnale che LINK UP: horn / A900 EM dovrà successivamente pilotare il secondo. Quest'ultimo si occupa, di gestire il pilotaggio corretto degli altoparlanti, assicurando l'erogazione della corrente necessaria, sezione asservita dall'alimentatore. I layouts delle schede del canale destro e canale sinistro sono speculari, soluzione che permette di ridurre il cablaggio esterno a quel minimo necessario di cui l'apparecchio ha bisogno per il suo funzionamento. Riguardo i connettori per il collegamento degli altoparlanti, quelli sul pannelli posteriore, sono ricavati da rame pieno e placati oro 24k, della tedesca WBT. I connettori interni, della Phoenix, come noto, sono dotati di grande affidabilità, come si conviene in un progetto di questa > SOMMARIO extra 33 pagina attiva messaggio promozionale promo POLIFEMO Acustica Applicata presenta il suo nuovo risonatore acustico passivo ma sono evidenti miglio- l'iris meccanico, si modifica il fattore Q ramenti fino ad oltre del risonatore determinando anche la 650Hz. quantità di energia sonora restituita alla Polifemo ha una ‘auto- sala d'ascolto. matica’ capacità di Con la membrana inclinabile si modifica intercettare ‘boom’ riso- lo smorzamento dell'energia risonante nanti NON articolati che all'interno di Polifemo. si manifestano tra i 25 ed i 60Hz (tipico fenomeno delle sale d'ascolto prive di qualsiasi tipo di trattamento acustico); in questi casi Polifemo riduce l'energia del boom e lo rende più articolato. Al contrario, se nella sala d'ascolto c'è una buona distribuzione dell'energia sonora, Polifemo mostra un ‘intelligente’ effetto equalizzativo, restituendo maggiore energia ed Dove và messo Polifemo? Polifemo? - In corrispondenza delle proiezioni dei diffusori sulle pareti laterali e posteriore. - Nell'area tra la prima riflessione laterale e l'angolo dietro i diffusori. - Nell'area tra la prima riflessione posteriore e l'angolo dietro i diffusori. - In alcuni casi a metà della parete laterale. articolazione special- Cosa è Polifemo Polifemo ? mente negli intervalli di frequenza ove Polifemo è un risonatore acustico passi- il suono risulta depresso. Quindi, vo, sfrutta il noto pricipio fisico di Polifemo lavora PRINCIPALMENTE sul Helmoltz, ma con alcuni aspetti esclusi- BILANCIAMENTO TONALE e poi sull'arti- vi ed innovativi: colazione. Traducendo in percezioni d'ascolto: Quanti Polifemo Polifemo ? In una normale sala d'ascolto (circa 15/25 m²), sono necessari da 1 a 3 Polifemo, a seconda delle problematiche acustiche presenti. Polifemo può lavorare senza nessun problema con o 1) accurato sistema per regolare la Polifemo produce un chiaro allargamen- frequenza di risonanza; to dello spazio acustico, per via della 2) regolazione per modificare il migliore risoluzione a bassa frequenza; fattore Q del risonatore; sono evidenti miglioramenti di come le 3) facile posizionamento e rotazione in medie ed alte frequenze ‘galleggiano’ ambiente; sulle basse; il suono guadagna realismo, Polifemo non può ridurre il tempo di 4) struttura trasparente per un look micro-informazioni e velocità. riverbero della sala d'ascolto, oltre la meno intrusivo e più accettabile dal- senza la presenza di DaaD. Cosa NON può fare Polifemo? Polifemo? sua più alta frequenza di risonanza; l'acquirente (si vede il colore del muro Come usare le regolazioni di non può peggiorare l'articolazione musi- dietro di lui); Polifemo? cale; Con l'apertura variabile alla base, si gliato semplicemente non lavora al regola la frequenza di risonanza da 25 a 100% delle sue potenzialità. 5) totale neutralità acustica della superficie esterna diffondente. Cosa fa Polifemo? Polifemo? Polifemo è efficiente da 25 fino a 60Hz, pagina attiva CLICCA QUI per saperne di più su Polifemo se Polifemo è posizionato nel punto sba- 60 Hz. Con ‘l'occhio di Polifemo’ regolato dal- Accustica Applicata DISTRIBUTORE PER L’ITALIA: ACUSTICA APPLICATA tel: 0583 730 322 www.acusticaappliata.com [email protected] riflessioni extra pagina attiva Il giovane Karajan Herbert von KARAJAN Auto disciplina, concentrazione e filosofia Zen... U Philharmonia Orchestra di Londra, della quale Karajan era Una parte del video è in inglese, un'altra in tedesco. Ecco di seguito stato il direttore principale negli anni Cinquanta. Mi raccontò di una la traduzione. Come si dice in inglese: ‘food for thought’... Pierre conversazione che ebbe con il terzo cornista dell’orchestra durante le Bolduc n giorno, a Londra, incontrai un fotografo che aveva ripreso to a Bohm da uno dei più grandi musicisti del '900. Karajan numerose volte durante le sue prove con la Vi invito a CLICCARE in basso a sinistra, dove potete vedere il video. Till Eulen'spiegel, il brano in questione, è assai difficile per la sezione dei corni perché la partitura la mette molto in evidenza. Il cornista raccontò che a un certo punto della prova doveva suonare un piccolo motivo appena udibile. Si era distratto e non lo suonò. Guardò Karajan che continuava a dirigere con gli occhi chiusi e così pensò che non se ne era accorto. Arriva la ripresa e questa volta non sbaglia ed entra in tempo. Karajan aprì gli occhi e li fece un sorriso e continuò a dirigere! Avesse fermato l'orchestra per sottolineare l'errore, la situazione sarebbe probabilmente peggiorata: umiliato davanti ai suoi colleghi l'errore avrebbe reso il cornista, già preoccupato, ancora più nervoso per il resto della prova. Quando pensiamo a Karajan, pensiamo spesso al direttore come uno dei jetset di Saint Tropez: pilota di un Falcon, grande sciatore, marito di un'ex modella, amante di vetture sportive, dotato come Pavarotti del physique du role. Tutto vero, ma a Karajan non interessava la vita mondana: quella del jet set la lasciava coltivare dalla sua moglie e dai paparazzi. Karajan faceva la vita dell'asceta, di un uomo straordinariamente disciplinato. In un'intervista a una rete tedesca li venne chiesto la chiave del successo: “la concentrazione”, risposi. Per quarant'anni si è alzato alle sei di mattina per fare un’ora e mezzo di yoga seguito dal nuoto nelle piscine delle sue tre case. Dopo veniva lo stu- TRADUZIONE DEL VIDEO DI KARAJAN SU KARL BOHM Karl Bohm ricevette quasi tutti i riconoscimenti che poteva ottenere. La stessa cosa vale per quanto riguarda i tributi. Dottorati honoris causa, cittadinanze e titoli onorari, medaglie e anelli: tutto questo esprime il profondo rispetto e l'ammirazione che ricevette durante la sua lunga e produttiva vita, per non dimenticare il grandissimo affetto e amore dei suoi colleghi. “Lei ha, se posso esprimermi in questo modo, delle capacità conoscitive che ha unito, in modo molto personale, all'abilità, alla determinazione e ai risultati. Quando i maestri Zen del tiro con l'arco si esercitano nella loro arte, mentre uno di loro la sta praticando, non dice a se stesso: ‘Io lancio la freccia’, ma: ‘È la freccia che si lancia’. Le loro azioni sono diventate così naturali che, in effetti, non c'è bisogno di fare niente. Così, alla luce di ciò, dovrei dire: ‘L'orchestra suona da sé’. E uno dei detti più profondi della filosofia cinese afferma: ‘il fare consiste nel non fare’. Non mi dovete fraintendere. Bisogna iniziare con un'ottima preparazione, ma poi bisogna lasciarla fluire e fare in modo che si possa realizzare da sola, in modo naturale, senza forzature. Questa è la vera maestria, il vero dominio. E occorre molto, molto tempo per arrivare a questo punto”. Registrato nel 1979. Pierre Bolduc dio... e ancora più studio. Quando era a Berlino, dove non aveva appartamento o casa, viveva all'Hotel Kempinsky che metteva a disposizione la piscina presto la mattina. La sua vita era organizzato come una campagna militare; i meeting, le prove, gli incontri, le vacanze, tutto realizzato per sfruttare al massimo il tempo a disposizione. La disciplina intelletuale e la concentrazione spiegano bene come Karajan riuscì a realizzare così tanto nella sua vita: perché per i suoi 60 anni di attività professionale è riuscito a sfruttare in una maniera maniacale il tempo a disposizione. Ma tutto questo aveva le sue radici più profonde in una filosofia orientale che Karajan spiego un po' quando parlò alla celebrazione del Karajan con Anne-Sophie Mutter ottantesimo anniversario di Karl Bohm: uno straordinario complimen- pagina attiva CLICCA QUI per vedere il video del tributo a Karl Bohm di Karajan > SOMMARIO extra 35 karajan / karl bohm prove di un poema sinfonico di Richard Strauss. Modello GX 250MG finalmente in Italia! Per informazioni sulla linea di diffusori Fostex: tel+39 i n d i r i z z o via Dal Lino, 23/2 - 40134 Bologna 347 2532215 [email protected] webartofmusic.it consigli pratici IL BILANCIAMENTO TONALE METODI DI MISURA - PARTE 1 (3 PARTI IN TUTTO) “...Esistono due metodi di misura: uno strumentale e uno a orecchio... Comincicamo con quello a ‘oreccho’ ” ella terza e ultima parte della trattazione sul bilanciamento tona- N Spesso, nel fare il necessario set-up del sistema diffusori-ambiente le, avevo preannunciato che esistono due metodi per indagare d'ascolto, l'audiofilo utilizza il disco che gli piace di più senza curarsi se su questo parametro d'ascolto: uno strumentale e uno a ‘orec- questo abbia valori sonori generalizzabili a tutte le altre registrazioni . chio’. Partiamo col descrivere quello strumentale. Questo modo di fare svela implacabilmente i propri limiti quando L' A.Q.T. (Audio Quality Test) sviluppato da Acustica Applicata, è una l'ascolto degli altri dischi fa venire il dubbio che la posizione di diffuso- spazzolata di frequenze fra 20 e 2000 Hz. Disponibile su CD, va inse- ri non sia adeguata o quando il punto d'ascolto deve essere continua- rito nel lettore e fatto suonare. Disponendo del Sound Analyzer (il soft- mente spostato in avanti o indietro in funzione del disco che si sta ware che trasforma un computer in un registratore grafico ed analizza ascoltando. l'AQT) va registrato mettendo il fonometro nel punto d'ascolto. Dopo Nel trovare la migliore posizione dei diffusori e del punto d'ascolto in pochi istanti sul computer appare una schermata che visualizza l'anda- rapporto all'acustica e alla geometria della sala dove è collocato il siste- mento del vostro bilanciamento tonale con indicate tutte le frequenze ma hi-fi, dapprima è necessario ricercare la correttezza stereofonica. Il esaminate e la loro energia. Se la grafica che appare ha un andamen- fatto che un impianto sia stereofonico non vuol dire automaticamente to come quello di morbide colline senesi (o le dune del deserto) e se le che suona stereofonico comunque lo si disponga. Se prendessimo i differenze fra le frequenze sono contenute entro i 3-6 dB disponete di due diffusori e li incollassimo assieme trasformeremmo il nostro stereo un suono fedele a quanto presente nel disco sorgente. Se invece il gra- in un sistema monofonico. Se mettessimo un diffusore sopra l'armadio fico è come il profilo di una lama di sega con denti irregolari e la diffe- e l'altro sopra il camino che sta all'angolo opposto trasformeremmo il renza tra di loro supera frequentemente e per ampie aree i 6-8 dB, il nostro stereo in un paradossale sistema di diffusione audio con poche vostro suono, per poter riprodurre con accuratezza il contenuto musi- pretese. Ugualmente, disponendo i diffusori rigorosamente paralleli ed cale di un disco, ha bisogno di correzioni. L'amante della musica, colui equidistanti dalla parete a loro retrostante ed alla stessa distanza dalle che ascolta il contenuto musicale dei suoi dischi e non il suono del suo pareti laterali, ma mettendosi ad ascoltare non davanti e centrali rispet- impianto, potrà giovarsi di questo sistema per apprezzare maggiormen- to ai diffusori, ma di lato, molto di lato, il nostro ascolto non potrebbe te ciò che ascolta. essere stereofonico. Per ottenere l'ascolto stereofonico è indispensabi- Il secondo metodo è per chi preferisce fare test musicali a ‘orecchio’ e le che le distanze fra ascoltatore e diffusori siano le stesse e che esi- può essere complementare al primo, anzi l'uso parallelo dei due siste- sta un equilibrio fra il suono che giunge all'ascoltatore direttamente dai mi garantisce risultati certi e di alto livello. Cosa serve? Un LP o CD diffusori e quello che arriva al punto d'ascolto sotto forma di riverbero come, per esempio, quello dell’Analogue Productions di The Weavers ambientale. Si raggiunge l'ascolto stereofonico quando il suono, com- Reunion at Carnegie Hall-1963. Perché ? Facendo il set-up di un siste- pletamente svincolato dai diffusori, ricostruisce un soundstage dotato di ma hi-fi con Weavers... si ottiene un compromesso che va bene per la larghezza e profondità con all'interno immagini sonore ben focalizzate stragrande maggioranza di tutte le altre registrazioni. Oltre a essere e circondate di aria. Questo è il grande progresso-vantaggio che la ste- una gran bel disco sia sotto il profilo artistico che tecnico, offre il van- reofonia offre rispetto alla monofonia la quale, per quanto riguarda altri taggio di poter essere utilizzato come un validissimo disco test. Per gli parametri sonori come la dinamica, il microcontrasto e il bilanciamento scopi di quest'articolo utilizzeremo il CD. Come ho già detto, si tratta tonale, non le è da meno. Quindi, un sistema suona stereofonico quan- di un grande disco e di una registrazione che potrebbe essere tranquil- do riesce a riprodurre l'immagine sonora contenuta nella registrazione. lamente utilizzata per indagare l'immagine sonora, l'articolazione, la Tuttavia esiste un legame stretto fra immagine sonora, articolazione e focalizzazione o altri parametri sonori. Se noi porremo l'attenzione bilanciamento tonale. Cioè, per quanto possa essere praticamente maggiormente sugli aspetti del bilanciamento tonale non lo faremo per- comodo dividere il suono in parametri quando se ne parla o se ne scri- ché questa registrazione è interessante esclusivamente per questo ve, in fase di riproduzione non si può avere una buona immagine se si parametro sonoro, ma perché è sotto questo aspetto che si rivela mag- ha un bilanciamento tonale scorretto o un'articolazione insufficiente. giormente critica, indagatrice e rivelatrice. Segue nella seconda parte. Fabio Liberatore > SOMMARIO extra 37 bilanciamento tonale FABIO LIBERATORE angolo tecnico Filtri di livellamento negli fig. 1 ALIMENTATORI DI TENSIONE PARTE 7 e aumenta in quello capacitivo (considerando singolarmente il funzionamento dei due filtri). La presenza contemporanea dei due com- “Il filtro di cui parleremo è costituito da un induttore e da un condensatore che insieme formano geometricamente proprio una specie di lettera ‘L’...” ANTONIO SESE ponenti fa sì che avvenga la compensazione di cui si accennava, 'stabilizzando' il valore del ripple. Un altro dei vantaggi di questa tipologia di filtro sta nel fatto che la corrente circola continuamente nei diodi del ponte raddrizzatore. L'angolo di conduzione dei diodi del ponte e pertanto pari a 360° (nessuna interruzione) e i diodi stessi non sono sottoposti allo stress dei picchi di corrente che invece si verificano nel solo filtro capacitivo. N el precedente articolo, sono state descritte, riassuntivamente e per un confronto immediato, le caratteristiche dei filtri capacitivi e dei filtri induttivi. Si ricordera che, dalla compara- zione effettuata, la scelta sulla loro adozione deve essere effettuata dove V2M e il valore di picco della tensione raddrizzata. in base alle applicazioni, e adottata di volta in volta secondo cio che Se la resistenza del choke non e trascurabile occorre considerare e necessario perseguire: in parole semplici, non esiste una tipologia una caduta di tensione localizzata su detta resistenza e proporziona- circuitale adatta ed adattabile alle applicazione una volta per tutte le alla corrente assorbita dal carico. La resistenza d'uscita di questa (questo e uno dei concetti con cui il progettista si trova a fare spes- tipologia di filtro coincide con la resistenza inerna del choke, se con- so i conti, se vuole rimanere intellettualmente 'onesto'). sideriamo trascurabile sia la resistenza differenziale dei diodi del Adottando, pero, una configurazione che prevede l'inpiego sia del fil- ponte e sia la resistenza dell'avvolgimento secondario del trasforma- tro induttivo che del filtro capacitivo, ci possiamo avvicinare ad una tore. situazione che, se dal lato economico richiede un impegno ancora Una nota a parte merita l'impedenza d'uscita. Il filtro LC costituisce piu importante, dal lato delle prestazioni ci permette di usufruire, circuitalmente un circuito risonante parallelo, dove l'impedenza risul- almeno in linea teorica, dei vantaggi delle due tipologie circuitali. Il tante si annulla ad una determinata frequenza (frequenza filtro, del quale inizieremo la trattazione, e comunemente chiamato di risonanza). Un circuito risonante e caratterizzato da un comporta- filtro ad ‘L’ (L intesa esclusivamente come lettera dell'alfabeto), mento induttivo per frequenze inferiori alla frequenza di risonanza, e oppure filtro ‘LC’ (induttivo-capacitivo). Il filtro è da un comportamento capacitivo per frequenze superiori alla fre- rappresentato schematicamente dalla fig.1. E' costituito da un indut- quanza di risonanza: tore e da un condensatore che insieme formano geometricamente proprio una specie di ‘lettera L’. Una delle caratteristiche principali di questo filtro sta nel fatto di poter contenere il ripple (ondulazione residua) a valori veramente bassi. L'induttanza riduce l'ondulazione della correnta che l'attraver- dove X rappresenta l'impedenza d'uscita del filtro; sa, la cui ondulazione viene poi ulteriormente attenuata dalla capa- fo è la frequenza di risonanza; cita posta a valle dell'induttore stesso. Importante è notare che l'on- f è la frequenza del segnale. Antonio Sese Ingegnere e fondatore: Horn Audio Amplifiers www.hornamplifiers.com CLICK dulazione residua non dipende Dato che si vuole ottenere un'impedenza d'uscita bassa, basta far dal carico, per la presenza del lavorare il filtro ad una frequenza dove prevale il comportamento choke (L). Esiste una compen- capacitivo. Si pone, allora, come vincolo di progetto una frequenza di sazione che avviene tra il con- risonanza molto minore della frequenza minima del segnale che densatore e l'induttanza: attraverserà il filtro stesso.Continua... Antonio Sese / Horn Amplifiers all'aumentare della corrente il ripple diminuisce nel filtro ad L > SOMMARIO extra 39 filtri di livellamento La tensione d'uscita presenta un valore medio pari a: dischi da evitare Dischi da evitare & dischi sopravalutati... Viva Elvis su LP Music on Vinyl Ogni mese, vi indichiamo i dischi di cui vi potete tranquillamente SCORDARE.... il produttore Erich van Tourneau, che i sostenitori della teoria che N il Re potrebbe vendicarsi con un bel pugno in faccia, come nei molti che godono di immeritata leggenda. Viva Elvis non suoi meravigliosi film hollywoodiani degli anni d'oro. è certo un titolo leggendario, ma è un titolo piuttosto Non c'è niente di audiofilo in questa ristampa in vinile, se non il ingannevole, dato che è attribuito proprio a Elvis Presley ed è vinile stesso e i suoi 180 grammi inerti di plastica. Tale nobile pla- stato pubblicato dalla Music On Vinyl. Secondo quanto afferma- stica non è sufficiente, per poter parlare sensatamente di dinami- to dal produttore e mentore di quest'operazione, Erich van ca, interpretazione e soundstage. Il dettaglio è curato nei limiti Tourneau, egli si sarebbe chiesto: “Come suonerebbero le can- del possibile, ma il bilanciamento complessivo privilegia l'enfasi zoni di Elvis se le interpretasse oggi per la prima volta?” Il sotto- delle frequenze, rispetto alla raffinatezza. L'operazione scritto non saprebbe cosa rispondere a questa domanda, perché Frankenstein sui loop e sul montaggio è macabra e imbarazzan- la storia non si fa, ne con i ‘se’, ne con i ‘ma’, come ricordava un te, e il sound complessivo è privo di dinamica, oltre rivelare un vecchio professore di storia. profilo complessivo freddo e poco piacevole. Il palcoscenico E' un dato di fatto, invece, che van Tourneau sia stato il direttore sonoro è interamente ricostruito artificialmente ed è totalmente artistico della parte musicale dello spettacolo Viva Elvis del privo di senso. Si guardino, dunque, da questo disco i fan di Cirque du Soleil. E così, per dar vita a uno show planetario, brani Presley, si tratta di un album souvenir per chi ha visto lo spetta- immortali come Burning Love, Suspicious Minds, Blue Suede colo del Cirque du Soleil (indiscutibilmente bello e complesso, Shoes e It's Now or Never sono stati rielaborati tramite un nume- come nelle loro corde) e niente più. Rimane il mistero sul come ro incredibile di campionamenti, per assumere influenze reggae, mai, la Music on Vinyl si sia prestata ad una simile operazione, hip hop, punk, street funk ed elettroniche. davvero distante dal suo solito modus operandi. Simone Un vero guazzabuglio di stili! Il risultato è puro kitsch tecnologico Bardazzi e lo spirito genuino di Elvis ne esce snaturato, se non addirittura bistrattato, da un operazione di dubbio gusto artistico e tecnico. Discografia VIVA VIVA ELVIS ELVIS The Album LP Sony/Music On V inyl MOVLP233 Reg: MixStar Studios, Virgin Beach (California). Prod: Erich Van Tourneau. Eng: Serban Ghenea. www.sonymusic.it Se da un lato, il profilo artistico è quantomeno imbarazzante, non è da meno il profilo tecnico, giustappunto. Non dev’essere stato facile mettere assieme un disco come questo, partendo da 17.000 diversi sample tratti dai dischi di Elvis, e aver dovuto 'piegare' la propria produzione alle esigenze artistiche di una compagnia tanto sofisticata, quanto quella del Cirque du Soleil. Mi auguro, tuttavia, per > SOMMARIO extra 41 da evitare: vivs elvis Elvis sia vivo, si sbaglino di grosso. In caso contrario, temo che el novero degli album audiofili da evitare, ve ne sono software KARAJAN OFFICIAL REMASTERED EDITION DELLA EMI karajan remastered edition PIERRE BOLDUC RECENSISCE IL COFANETTO DEDICATO A JEAN SIBELIUS “Queste incisioni di Sibelius, registrate tra il 1976 e il 1981, sono tutte frutto di un nuovissimo remastering fatto negli studio di Abbey Road, Londra...” PIERRE BOLDUC I n questo cofanetto della 'Karajan Official Remastered Edition' non siano valide. Per me la Quarta monofonica è uno dei suoi abbiamo tutte le incisioni stereo di Sibelius registrate da capolavori discografici: una visione scura, intensa e una lettura Herbert von Karajan con i Berliner Philharmoniker dal 1976 al che piacque molto allo stesso Sibelius. Le edizioni stereo del 1981; tutte frutto di un nuovissimo remastering fatto negli studio 1960, sempre con la Philharmonia, sono meno interessanti per- di Abbey Road, Londra. ché si presentano durante il lungo cammino che Karajan stava Il direttore austriaco è sempre stato un grande interprete del com- facendo per arrivare a una visione unitaria di ogni sinfonia: dove positore finlandese. Karajan registrò con la Philharmonia il legato e la struttura diventano gli elementi centrali della sua Orchestra le Sinfonie nn. 4, 5, 6, 7 in mono tra il 1953 e il 1955 e visione sibeliusiana, una visione espressa con grande chiarezza nuovamente la Seconda e la Quinta nel 1960 sempre con la stes- nelle edizioni delle ultime quattro sinfonie incise per la Deutsche sa orchestra, ma questa volta in stereo. Queste ultime due sono Grammophon. incluse nel cofanetto Orchestral Spectaculars from Händel to Questa visione unitaria è anche al centro delle letture delle sinfo- Bartók della Karajan Edition. Ritorneremo su queste interpreta- nie contenute in questo cofanetto, ovvero la Quarta, la Quinta, la zioni quando ci arriverà il cofanetto. Sesta e la Settima riprese dalla EMI nella seconda metà degli Per il momento basta sottolineare anni Settanta. Dunque, sono simili a quelle della DG registrate che le incisioni mono fanno parte di dieci anni prima, per quanto riguarda le idee interpretative, ma le Karajan Official Remastered Edition un Karajan ancora influenzato riprese della EMI, essendo state incise nella Philharmonie a dalla tradizione wagneriana per ciò Berlino e non nella chiesa Jesus-Christus (come quelle della www.warnerclassics.com che riguarda la direzione orche- DG), hanno un dettaglio orchestrale è assai diverso. strale, anche se la precisione di Ma ci sono differenze anche nell'interpretazione. Ascoltandole, uno Toscanini inizia a essere udibi- dopo aver sentito quelle della DG, ho avuto l'impressione di avere le. Ma questo non vuol dire che a che fare con incisioni di riprese live: Karajan si concede un po' CLICK 42 extra > SOMMARIO software “...Parlando con gli ingegneri della Abbey Road, mi è stato confermato che i master originali a otto tracce sono stati rimasterizzati appositamente per la nuova Edition; in altre parole, i master impiegati per la produzione degli LP e dei CD sono stati scartati. Risultato: meno riverbero e più dettaglio e anche una ricchezza armonica assai superiore ai remastering precedenti...” Allora, abbassavo i livelli, ma rispondeva sempre che erano anco- PIERRE BOLDUC parole, credo che l'immensa resa dinamica dei violoncelli e dei ra ‘troppo forte’. La resa dinamica di un'orchestra durante un concerto è molto più elevata di quella riproducibile su un disco o in un salone. È impossibile! (‘es geht enfach nicht!’ in tedesco, ndr). Ma lui voleva sempre di più; voleva l'impossibile, anche di più del massimo assoluto”. Il fatto è che Karajan voleva sentire dai master ciò che ascoltava dal podio: pianissimi appena udibili e fortissimi da brivido. È per questo che chiedeva sempre più dinamica, bassi più potenti, e così via. Ho l'impressione che ascoltando i master, che saranno presto disponibili in alta risoluzione, avremo un basso molto più controllato e trasparente. In altre contrabassi dei Berliner non era all'epoca riproducibile su com- un po' più di espressione. Mi ha fatto pensare al Concerto di Capodanno del 1987, dove l'equilibrio tra struttura ed espressione è più a favore di quest'ultima. Non di molto, ma abbastanza per dare all'interpretazione quel tocco di magia, di 'happening' che succede solo durante i concerti live. Ho scoperto molti dettagli del tutto nuovi in queste riprese EMI degli anni Settanta. Ma, all'epoca, l'uscita di queste sinfonie non fu accolta con grande entusiasmo, questo principalmente a causa della qualità delle incisioni, perché risultarono all'ascolto molto riverberanti. Parlando con gli ingegneri della Abbey Road, mi è stato confermato che i master originali a otto tracce sono stati rimasterizzati appositamente per la nuova Edition; in altre parole, i master impiegati per la produzione degli LP e dei CD sono stati scartati. Risultato: meno riverbero e più dettaglio e anche una ricchezza armonica assai superiore ai remastering precedenti. Contrariamente a Günter Hermanns, dell'etichetta gialla, che usava microfoni direzionali (il che spiega anche i bassi assai poveri sugli LP della DG) Wolfgang Guelich, l'ingegnere del suono della EMI (che ha inciso quasi tutti i dischi di Karajan dal 1976 al 1981), impiegò solo microfoni omnidirezionali. E i risultati si fanno presto sentire: gli ottoni bassi, le archi gravi, ma anche i legni, come il clarinetto e il fagotto, hanno molto più corpo che sulle incisioni della DG e gli ottoni mantengono il loro colore anche nei tutti. Ma anche se la nuova rimasterizzazione ha indubbiamente migliorato lo stato delle cose - penso anche ad archi più luminosi e a una scena più profonda e dettagliata - il problema con il riverbero nella zona bassa dello spettro rimane, anche se pact disc; e se uno come Guelich era pronto a non tagliare le basse frequenze sul master come tanti hanno fatto prima e dopo di lui, allora questo spieggerebbe perché il basso su i CD non è non del tutto controllato e trasparente. Potrei anche sbagliarmi. Vi farò sapere qualcosa a proposito quando mi arriveranno i file in 24bit/96kHz dei dischi del cofanetto. Lo stesso cofanetto contiene anche le incisioni digitali della Prima e della Seconda Sinfonia. Karajan vede giustamente la Prima come una sinfonia vicina alla tradizione orchestrale russa, più vicina a Ciaikovski che ai contemporanei di Sibelius. Ma è la Seconda che mi ha sempre impressionato di più. L'ultimo movimento ha del miracoloso. Lo sviluppo dei temi principali culmina nella coda in un momento assolutamente magico, come se le porte del cielo stessero per aprirsi davanti all'ascoltatore. Anche se il tempo è piuttosto lento in confronto a quasi tutte le altre edizioni sul mercato, la musica va avanti ineluttabilmente, drammaticamente verso il dévoilement di una forza interiore e di una potenza sonora semplicemente fantastiche. È l'unica incisione di Karajan, con quelle dei quattro poemi sinfonici inclusi anch'essi nel cofanetto, che per me danno un'idea di come poteva essere sentito il direttore con i suoi Berliner dal vivo. Aspettate di sentire all'inizio di Finlandia l'impressionante rullo dei timpani che si amalgamano alla perfezione con il motivo suonato dagli ottoni! Sembra quasi irreale… ma dal vivo l'esperienza era simile, non del tutto… ma simile. Solo per ciò che riguarda la Suite Karelia, devo ammettere che preferisco altre edizioni, come quella di Maazel su Decca, poiché la lettura di Karajan risulta essere quasi bruckneriana da quanto è 'pesante'. Pierre Bolduc meno accentuato. Sul perché di questo ho una mia teoria. In un'intervista a Guelich nel film Karajan: Das zweiter Leben l'ingegnere del suono parla del suo rapporto con il direttore. “Alla EMI mi occupavo delle sue incisioni (Karajan, ndr) e le mie registrazioni erano completamente diverse (da quelle di Hermanns, ndr). Però Karajan le autorizzava tutte. Alle mie domande se il passaggio andava bene, mi rispondeva sempre che suonava ‘troppo forte, troppo forte’. DISCOGRAFIA SIBELIUS Sinfonie nn. 1, 2, 4, 5, 6, 7. En Saga, Finlandia, Tapiola, Il cigno di Tuonela, Karelia Suites, Valse triste. Karajan Remastered Edition, Volume Sibelius: 19761981. CD Warner Classics 08256 46336197 (4 CD) www.warnerclassics.com > SOMMARIO extra 43 karajan remastered edition più di libertà e dà alle varie parti che compongono ogni sinfonia pagina i nt e rat tiva Compositori inglesi OPERE PER ARCHI EMI 5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie: LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico / CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico Il nostro target: ben 500 titoli !!! nche se questa incisione non fa parte del gruppo di registrazioni A realizzate dopo il 1964, quando la EMI iniziò a usare il registratore da 1", il fatto che la presa del suono sia stata effettuata presso la Kingsway Hall è più che sufficiente a conferire a questo LP (il cui codice originario era ASD 521) un'impronta del tutto particolare. La ricchezza armonica, il palcoscenico sonoro ampio e definito in maniera molto precisa e il calore degli archi - compresi quelli gravi - hanno contributo a st'opera sarebbe “caratterizzata dalla presenza di un suggestivo misticismo e dalla vertiginosa grandezza delle cattedrali inglesi” - le prime battute dell'Allegro, con gli archi che scavano in profondità nel loro suono dando vita a motivi danzanti e dai toni elevati, delineano immediatamente l'essenza del brano. Sulle note del tema principale Elgar scrisse “smiling with a sigh” (sorridendo con un sospiro), un'espressione che incarna alla perfezione lo spirito britannico. Nel corso degli anni ho avuto modo di ascoltare molte interpretazioni di quest'opera, ma nessuna è riuscita a strapparmi un sorriso più grande e un sospiro più forte dell'esecuzione di Barbirolli proposta in questo disco. Il direttore inglese eseguì con la stessa passione anche la Serenata per archi, come ci si può facilmente rendere conto ascoltando la rapidità con dare un grande valore alle prime stampe del vinile originale. cui nel terzo movimento viene ripreso il tema che era stato sviluppato nel Per me, più ancora della qualità tecnica, è la straordinaria interpretazio- primo. ne di Sir John Barbirolli a rendere questo LP memorabile. Le registrazio- Le due opere contenute nel lato B sono entrambe di Ralph Vaughan ni furono effettuate in due sale diverse. Fatta eccezione per la Fantasia Williams, compositore morto nel 1958. La Fantasia su un tema di Tallis su un tema di Tallis, tutte le opere furono incise presso la Kingsway Hall venne scritta per due orchestre d'archi, la seconda delle quali è in realtà di Londra, mentre per il capolavoro di Ralph Vaughan Williams si decise un doppio quartetto d'archi rinforzato da un contrabbasso. Fatto molto di utilizzare la Temple Church, una chiesa in pietra che secondo i tecnici interessante, Vaughan Williams fornì al direttore indicazioni molto preci- del suono avrebbe consentito di riprodurne le caratteristiche sonore nel se sul modo in cui dovevano essere disposte le due formazioni strumen- modo migliore. tali, con la seconda ‘orchestra’ separata dalla prima. Chi dispone di un John Barbirolli era nato da un padre italiano e una madre inglese; due impianto in grado di fornire un'immagine sonora convincente non farà culture che contribuirono a rendere questo geniale musicista uno dei fatica a rendersi conto che in questo disco Barbirolli seguì alla lettera le direttori d'orchestra più ‘inglesi’ e al tempo stesso uno dei musicisti tout court richieste del compositore. Stranamente, la scrittura di Vaughan Williams più appassionati a salire sul podio, un fatto che trova piena conferma prima fa pensare a un'opera suonata in una cattedrale, una musica dai toni nella scelta dei quattro brani in programma e poi nell'interpretazione. solenni che trova espressione in sonorità ampie e talvolta vigorose. Nel Questo famosissimo disco contiene musica proveniente dalle soleggiate complesso, si tratta di un'opera di grande interesse. colline inglesi, da un Elgar più vicino alle frivolezze dello stile edoardia- Il programma di questo LP si conclude con la famosa Greensleeves, che no che ai toni trattenuti della musica di epoca vittoriana e da quello spi- molti audiofili riconosceranno rito sacro vagamente misterioso che tendiamo ad associare alle sempli- fin dalle prime battute. Il lavoro è basato su una melodia di autore anoni- ci e austere chiese anglicane. Nel 1905 Elgar compose la celebre mo e ogni volta che la ascolto il mio pensiero corre spontaneamente a un Introduzione e Allegro per pomeriggio pieno di sole sulle ondulate colline dell'Inghilterra meridiona- un'orchestra d'archi e un quar- le. Per capire esattamente a cosa mi riferisco, dovreste andare in uno dei tetto con funzione solistica (in villaggi della campagna inglese - o meglio, nei loro dintorni - e godervi la questo caso l'Allegri String profonda tranquillità che vi regna. Nel corso della mia vita ho vissuto in Quartet). Se la Fantasia su un quattro nazioni e ho viaggiato moltissimo, tuttavia non ho mai sperimen- tema di Tallis presenta lo spiri- tato nulla che possa essere paragonato alla serenità di un villaggio ingle- to devozionale che pervade se in una calda e assolata giornata estiva. Questo LP è senza dubbio molti edifici sacri della chiesa una delle più grandi registrazioni realizzate durante il secondo dopoguer- anglicana - un fatto che trova ra. Barbirolli riesce a esprimere il lato emozionale di queste opere - para- conferma nelle eccellenti note frasando un celebre verso di T. S. Eliot - non con un tono roboante ma di copertina, secondo cui que- con un sussurro. Ma un sussurro che si sente davvero. Pierre Bolduc Discografia BARBIROLLI DIRIGE OPERE PER ARCHI DI COMPOSITORI INGLESI. LP HQ Supercuts Records/EMI HIQLP005. Sinfonia of London, Allegri String Quartet, Sir John Barbirolli, direttore. Reg: Kingsway Hall, Temple Church, Londra, 1962. Prod: V. Olof. Eng: H. Davidson, N.Boying. www.soundandmusic.com > SOMMARIO extra 45 4. LP CLASSICO: OPERE PER ARCHI LP CLASSICO 1 dischi per un’isola deserta SACD NON CLASSICO 2 dischi per un’isola deserta Carole King THE CARNEGIE HALL CONCERT, 1971 ODE RECORDS seguito del successo internazionale di Tapestry, uscito nel gen- A ne e lascia trasparire quanto la King fosse un'esecutrice già matura e naio del 1971, pochi mesi più tardi una giovanissima Carole consapevole in grado di dominare i segreti dei pianissimi, dei fortissi- King si apprestò a calcare il palcoscenico della prestigiosa mi e dei silenzi. Il bilanciamento complessivo non indulge in rotondità, Carnegie Hall di New York. Per l'occasione si fece accompagnare pur offrendo una marcia in più a tutta l'incisione. Il remastering, infat- dalla batteria di Danny 'Kootch' Kortchmar e dal contrabbasso di ti, sembra gettare - rispetto alla versione del 1996 - una nuova luce su Charles Larkey. La scaletta - com'era lecito attendersi - fu basata tutte le sfumature esecutive dei tre (quattro quando si aggiunge quasi esclusivamente su quella di Tapestry. Per l'occasione, James Taylor) strumentisti sul palco e ci restituisce un interplay coeso James Taylor ebbe modo di ricambiare il favore che la King gli aveva ed efficiente, anche se mai rilassato. Si percepisce, al contrario, una fatto, suonando con lui sempre sullo stesso palco, soltanto un anno certa tensione nell'interpretazione di tutti quanti, che conferisce ai prima. Il concerto fu naturalmente appassionante, delicato e struggen- pezzi un guizzo di eccitazione e l'autentico brivido del live. Simone te, così come la voce della King, capace di evocare ancora adesso Bardazzi brividi e suscitare emozioni. La scaletta di questo CD, ci restituisce in versione live il modello cantautorato femminile proposto dalla King dal carattere confessionale e popolare, ma non privo di mordente e contenuti sociali. L'album in questione vedrà la luce soltanto nel 1996, in un periodo di piena rinascita per il cantautorato femminile, con artiste che dovevano molto alla stessa King, come Tori Amos, Suzanne Vega, Fiona Apple, Nathalie Merchant e Margo Timmins dei Cowboy Junkies. L'eccellenza dei trattamenti di remastering dei Mobil Fidelity Sound Lab non è sprecata per questo live, che nel 1971 era stato inciso con grande cura, nonostante Discografia CAROLE KING. THE CARNEGIE HALL CONCERT - JUNE 18, 1971. SACD OdeRecords/Mobile Fidelity Soundlab UDSACD2067. Stereo. Reg: Live, Carnegie Hall, New York, 18 giugno 1971. Prod: Lou Adler. Eng: Hank Cicalo. Mastering: Shawn R. Britton, Rob LoVerde (at Mobile Fidelity Sound Lab, Sebastopol, California). www.soundandmusic.com fosse stato destinato agli archivi, piuttosto che alla pubblicazione. E' con piacere, quindi, che assaporiamo in questa versione tutta l'ampiezza del soundstage della Carnegie Hall e il suono adamantino della voce di un'imberbe, ma affascinante King. La dinamica è uno dei punti di forza dell'intera incisio- > SOMMARIO extra 47 2. SACD NON CLASSICO: CAROLE KING 5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie: LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico / CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico Il nostro target: ben 500 titoli !!! 3 dischi per un’isola deserta VIVA L’AMORE OPUS 111 CD CLASSICO Bassano 5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie: LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico / CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico Il nostro target: ben 500 titoli !!! Holborne, John Coperario e John Lloyd, oltre al grande Orlando di Lasso e al bolognese Alfonso Ferrabosco. I flauti diritti del Flanders Recorder Quartet e dai membri della Capilla audiofilia e di musica antica, ma questa dinamica, intraprendente Flamenca (in cui emergono le voci del soprano Katelijne Van Laethem imprenditrice polacca naturalizzata francese sul finire del 1990 fondò e del controtenore Marnix De Cat). Pavane, fantasie, galliarde, alle- a Parigi un'etichetta discografica, l'Opus 111, che nel corso di appena mande, canoni e canzoni si alternano sontuosamente, restituendo il due lustri di esistenza ha pubblicato alcuni dei CD più belli e meglio sapore e il fascino di un'epoca crudele e tenera, violenta e poetica. registrati a livello internazionale, prima di essere assorbita, proprio nel E che dire della ripresa del suono? A effettuare la registrazione ci pensò 2000, da un'altra celebre casa discografica francese, la Naïve. Fu pro- un'altra donna, Laurence Heym (oggi a capo di una raffinatissima eti- prio Yolanta, nel ruolo di produttrice, a far scoprire e a lanciare artisti che ormai sono dei punti fermi dell'interpretazione filologica internazionale nel campo della musica antica e barocca, artisti come Rinaldo Alessandrini (indiscussa autorità nelle esecuzioni delle opere di Claudio Monteverdi), l'ensemble "Europa Galante", guidata da un altro eccelso interprete, Fabio Biondi, e un appassionato esecutore del repertorio bachiano, Christoph Spering, a capo della Das Neue Orchester, così come interpreti del periodo romantico, quali il grande pianista russo Grigorij Sokolov (allievo di Emil Gilels). Nel 1999, Yolanta Skura produsse, quasi fosse una sorte di "canto del cigno" della sua etichetta, quello che resta uno dei suoi CD più affasci- chetta audiofila francese, Eloquentia - web site: www.eloquentia.com), la quale volle trasformare il palcoscenico sonoro in una sorta di piccola sala d'ascolto, come ce n'erano nelle corti e nei palazzi aristocratici del Rinascimento e del Barocco: riverbero adeguato, ma non esagerato, timbro delle voci e degli strumenti caldo, rotondo, con particolare attenzione ai medi e agli alti. Un disco che, oltre a fare la felicità degli appassionati di musica antica, è ideale per introdurre a questo tipo di musica coloro che ne sono incuriositi, prezioso antesignano sonoro, degno di essere portato su un'isola deserta e ascoltato. All'infinito. Andrea Bedetti nanti e pregni di una bellezza esecutiva e interpretativa a dir poco eccelsa dal titolo "Viva l'amore", dedicato a quei compositori la cui musica, tra il XVI e il XVII secolo, fu conosciuta e apprezzata nelle corti europee, a cominciare da quelle di re Enrico VIII e di Elisabetta I. Compositori Jeronimo, DISCOGRAFIA BASSANO. VIVA L'AMORE. CD Opus 11 111 OPS 30-239 Flanders Recorder Quartet Capilla Flamenca. Nonostante non sia stato ristampato e riproposto dalla Naïve, questo CD può essere ancora reperito abbastanza facilmente su Internet. quali Lodovico, Augustino e Giovanni flanders recorder quartet Dischi per un’isola deserta Bassano, appartenenti a una famiglia di musicisti veneziani, le cui composizioni strumentali e vocali furono fatte conoscere in Inghilterra da Thomas Morley, per proseguire con gli inglesi Anthony > SOMMARIO extra 49 3. CD CLASSICO: VIVA L’AMORE Musiche vocali e strumentali, si è detto, eseguite magnificamente dai l nome di Yolanta Skura, forse, non dirà molto agli appassionati di 26-29as 131 KOETSU_paradigm78.qxd 19.2.2014 9:00 Page 29 LP 33 GIRI NON CLASSICO 4 dischi per un’isola deserta ELLA FITZGERALD LOUIS ARMSTRONG PORGY & BESS VERVE 10 TITOLI OGNI MESE: 1 per ognuno delle seguenti categorie: LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico / CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico Il nostro target: ben 500 titoli !!! Dischi per un’isola deserta Straconsigliato, 5 stelle e mezzo ! Adesso per il commento tecnico… Com'è il detto ? ‘Ti piace vincere facile, eh?’ Sì, perchè una registrazione come questa suonerebbe bene anche sulla radiolina di bachelite, a pile, sulla quale ho iniziato a emozionarmi con la musica, una vita fa. Purtroppo ci tocca ascoltarla su un impianto stereo, magari pure bello, e cercarne i pregi, persino i difetti. Ecco, mi capita raramente di recensire lavori che non abbiano qualche minimo difetto, qualche piccolo errore magari in buona fede. Questo Porgy & Bess non ne ha o, perlomeno, chi sta scrivendo non riesce a trovargliene. Il materiale su cui è stampato è silenziosissimo e appare della migliore qualità, l'incisione originale è riproposta in modo indubitabilmente rigoroso, senza aggiunte o manipolazioni, in modo totalmente neutrale, si direbbe. E non ha neppure quei rigonfiamenti, atti ad addolcire il suono per renderlo più amabile, che spesso ho riscontrato nelle ristampe della Speakers Corner. A tutto ciò si aggiunge quella che, come detto più sopra, è una incisione da favola: voci e strumenti ripresi allo stato dell'arte, dinamica e ariosità da brividi e un palcoscenico ampio e profondo come pochi. A questo proposito, si ascolti la Fitzgerald che, a un certo punto, entra sul palco, un buon numero di metri dietro la linea dei diffusori, e offre fragole (...strawberries...) attraversandolo, su un tappeto di archi sognanti. Questo momento, da solo, basterebbe a far drizzare i peli a chi ascolta. ...Poi c'è tutto il resto. Piero Grassano DISCOGRAFIA ELLA FITZGERALD. LOUIS ARMSTRONG GERSHWIN: PORGY & BESS (selezione) LP Verve / Speakers Speakers Corner MGVS 6040-2 . LP 180gr. 180gr. Louis Armstrong (trumpet, vocals); Ella Fitzgerald (vocals) Unidentified orchestra; Russ Garcia (arranger, conductor) Recorded in Los Angeles, August 1957 and Chicago, October 1957. Producer: Norman Granz giudizio artistico: ECCEZIONALE; giudizio tecnico: ECCEZIONALE www.soundandmusic.com extra 51 4. LP 33 GIRI NON CLASSICO: PORGY AND BESS Q uesta versione di Porgy & Bess del 1957, nell'interpretazione della Fitzgerald e Armstrong è semplicemente sontuosa. Non è la prima e nemmeno l'unica ma, tra quelle cantate, va considerata come la più bella e intensa, la più delicata e al tempo stesso la più potente. Gli splendidi arrangiamenti e la grande orchestra di Russel Garcia creano impasti sonori di grande effetto sul quale le voci, quella di Ella in particolare, volteggiano e dialogano con tanta disarmante naturalezza, che l'opera sembra sia stata composta per loro e nessun altro al mondo. I brani che attraversano le quattro facciate, introdotti dalla lunga Ouverture orchestrale che li riassume, sono tutti famosissimi e ascoltati più La tua lunga sofferente moglie volte in miriadi di versioni, ti ha abbandonato su un'isola ognuna con diverse caratterideserta. stiche: It ain't necessarily so, Ma ha avuto pietà di te: ti ha lasciato una copia dell'Inferno Got a plenty of nuttin' , I love di Dante… e un lusso: l'impianyou, Porgy e Summertime, su to hi fi che non vuol più vedere tutte. Quest'ultima, in particoin casa. lare, ha un andamento e un Per tenervi compagnia: tono talmente ispirati, una 500 incisioni che i critici di AS delicatezza così struggente, ti spediranno regolarmente. da far venire i brividi lungo la Ecco la loro scelta: ‘dischi schiena ogni volta che la si per un’isola deserta.’ ascolta. La tromba del vecchio Louis non ha grande spazio d'altronde, i fratelli Gershwin non hanno pensato a un lavoro per sola tromba -, ma quando lo strumento compare, le sue note risplendono come diamanti, incastonati uno a uno, in un diadema preziosissimo. L'album è accuratamente riprodotto e, a parte il cartone meno rigido della copertina, è identico all'originale; al suo interno compare il fascicolo, grande come l’LP e stampato su bellissima carta cedro, che raccoglie la sceneggiatura, le note di registrazione di Norman Granz e alcune foto delle session. Certo, molti di quelli che leggono questa recensione saranno già in possesso di una qualche edizione passata - magari in CD - e potrebbero non sentirsi attratti da questa nuova, costosa, versione. Ma, mi si creda, alla luce di ciò che l'opera è, della sua grande bellezza e di quello che si leggerà più avanti, nella parte tecnica, vale veramente la pena. !! "! " " ##$ %%%&'()*( SACD CLASSICO 5 dischi per un’isola deserta Schubert QUINTETTO PER ARCHI D956 HARMONIA MUNDI 5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie: LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico / CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico Il nostro target: ben 500 titoli !!! i dice che con l'approssimarsi della morte un artista venga spinto grali dei quartetti di Beethoven degli ultimi decenni), unitamente a a produrre il meglio di sé, della propria arte, della propria sensibi- David Watkin, nel ruolo di secondo violoncello, si sono resi artefici di lità capaci di trasformarsi in un atto compiuto per essere conse- un'esecuzione a dir poco esemplare, probabilmente la migliore di tutta gnato all'immortalità. E se c'è un compositore che può rientrare piena- la storia discografica di questo quintetto. I cinque strumentisti non solo, mente in questa possibile visione, costui è certamente Franz Schubert, infatti, ci hanno dato con questa registrazione una lettura approfondita, il quale, in quel fatidico 1828, anno della sua prematura scomparsa, riu- sentita, espressa con lo strumento del cuore, ma sono riusciti dove scì a esprimere e a creare capolavori cameristici che sono entrati di molti altri colleghi hanno fallito, ossia nello scavare la partitura, per por- diritto nell'Olimpo musicale. Tra questi c'è sicuramente il Quintetto per tare in superficie, all'orecchio dell'ascoltatore, gli ultimi sogni, gli ultimi archi in do maggiore D. 956; anzi, si può affermare senza possibilità di ricordi, gli ultimi afflati nostalgici di uno Schubert che aveva ormai aper- essere smentiti che questo è l'ultimo, grande capolavoro di Schubert, in to la porta alla morte. assoluto il suo ‘canto del cigno’. Anche il Quartettsatz D. 703 in do minore, altra opera incompiuta del Quest'ampia composizione scritta per una particolarissima formazione compositore austriaco, pur nella sua frammentarietà diventa più chiara, d'archi (due violini, una viola, due violoncelli) è davvero il commiato più compiuta, più ragionata nell'interpretazione del Tokyo String finale, il passo d'addio di un musicista che ha sempre vissuto la sua Quartet, facendo sì che questo disco possa davvero essere considera- breve esistenza a braccetto con l'idea della morte. In quest'opera, non to uno dei migliori SACD mai realizzati dall'industria discografica. per nulla, l'aspetto confidenziale dell'espressione si tinge di tristezza e A completare poi la straordinarietà di questo disco ci sono l'Harmonia la scrittura offre un'inesauribile varietà di soluzioni tecniche nella gestio- Mundi e l'ingegnere del suono Brad Michel, che hanno saputo esaltare ne d'insieme, al punto che i quattro tempi del quintetto sono indubbia- e concretizzare il suono degli interpreti attraverso una registrazione mente il frutto di una riflessione ultima e coerente. Eppure, al di là di magistrale, con un palcoscenico sonoro semplicemente scolpito, una queste profondità, di questi abissi espressivi, in quest'ultimo capolavo- dinamica sontuosa giocata finemente tra la luce e le ombre dissemina- ro Schubert riesce anche a esprimersi mirabilmente con una semplicità te nella partitura e un dettaglio sbalorditivo, disarmante nella sua irripe- familiare, una semplicità manifestata in punta di piedi, sottovoce, quasi tibile bellezza. Avere questo disco è dovere di ogni audiofilo che si non avesse voluto disturbare il mondo nell'atto di lasciare questa vita. rispetti. Andrea Bedetti S Da ciò, si può ben intuire la difficoltà nel poter restituire, attraverso una sagace e attenta lettura, Dischi per un’isola deserta FRANZ SCHUBERT QUINTETTO PER ARCHI D.956. QUARTETTSATZ D.703 SACD Harmonia Mundi HMU 807427 tutte queste emozioni, e sottilissime sfumature in chiave interpretativa, che deve partire da un affiatamento tra i vari esecutori che vada ben oltre il semplice, si fa per dire, aspetto tecnico, quanto piuttosto quello che riguarda l'intento www.ducalemusic.it spirituale, interiore, più celato. E in ciò il Tokyo > SOMMARIO extra 53 5. SACD CLASSICO: SCHUBERT String Quartet (protagonista, tra l'altro, di una delle più interessanti inte- LINK UP > LINK UP > AS 136 AUDIOPHILE sound leggete l’articolo AS 136 / pp.8-10 guida all’ascolto ‘musicale’ CD ALLEGATO AD AS 136 nuova rubrica!! Per conoscere meglio questo disco, in questa nuova rubrica potete leggere la guida all’a sc olt o e ascoltare degli esempi musicali, che sono stati segnalati con l’icona sq Per la versione dell’articolo con gli esempi musicali CLICCATE QUI: Questo link vi porterà alla pagina interattiva con testo ed esempi musicali da ascoltare... sq SONATA N. 11 IN LA MAGGIORE PER PIANOFORTE "MARCIA TURCA", K. 331 ta al padre, nella quale Mozart annunciava la pubblicazione delle tre Sonate, la cui funzione primaria, nelle sue intenzioni, era quella di farne un proprio uso concertistico e didattico. E la storia del gusto e L a Sonata in la maggiore K. 331 fu pubblicata nel 1784 dall'edi- della fama ha fatto sì che fosse, in particolare, la Sonata in la mag- tore Artaria in un gruppo di tre Sonate che comprendeva la K. giore K. 331 a imporsi come la più celebre fra tutte le sonate mozar- 330 (Sonata n. 10 in do maggiore) e la K. 332 (Sonata n. 12 in tiane, grazie soprattutto all'ultimo tempo, il cosiddetto Rondò "Alla fa maggiore). Queste prime tre sonate furono probabilmente scritte Turca", assai noto anche al di fuori degli ambienti della cosiddetta da Mozart negli anni viennesi, anche se è assai verosimile che furo- musica classica. Proprio sulla scia della moda della turquerie (vedi no concepite dal sommo compositore nel corso del periodo da lui Audiophile sound, n. 136), che ebbe vastissima diffusione in tutta trascorso a Salisburgo nell'estate 1783, quando si recò nella città l'Europa nel corso del Settecento, Mozart compose, nel 1782, l'ope- natale per presentare alla famiglia la moglie Constanze Weber, ra Die Entführung aus dem Serail (Il ratto dal serraglio) che ottenne come d'altronde lascia pensare una lettera del 12 giugno 1784 scrit- un grande successo presso il pubblico viennese. Non è quindi azzardato ipotizzare che nella Sonata K. 331 Mozart abbia provato il desiderio di rinverdire quel successo, inserendosi Robert Silverman nella scia della turquerie teatrale per riproporre, nei salotti aristocratici, quelle stesse melodie e atmosfere che dovevano conferire alla musica un sapore ‘turchesco’. Ad ogni modo, ciò che rende interessante questa sonata non è tanto data in sé dalla presenza del movimento “Alla Turca”, ma il fatto che, inserendo nella composizione un tempo così fortemente caratterizzato, Mozart decise di dare vita a un brano decisamente anomalo. Questo perché la K. 331 è l'unica sonata mozartiana - se non si considera la giovanile e ancora acerba Sonata in mi bemolle maggiore K. 282 - nella quale il primo tempo non si articola nella classica forma-sonata ma, al contrario si basa su quello della Suite, formato da movimenti contrastanti e di danza. Così, il primo tempo, l'Andante grazioso, è rappresentato da un tema seguito da sei variazioni, che raggiungono progressiva- > SOMMARIO extra 55 LINK UP AS 136: CD mozart LE SONATE DI MOZART SU CD ISOMIKE LINK UP > AS 133 LINK UP AS 136: CD mozart mente e genialmente un'irresistibile brillantezza tecnica. L'idea ini- gio’ delle bande militari turche che si avvalevano di tamburi, triango- ziale è purissima e incantevole, sulla quale s'innesta la Variazione I li e campanelli. A tale proposito, appare assai interessante l'ipotesi s q01.23 - 01.53, che si arricchisce di fioriture, mentre la avanzata dal pianista e musicologo austriaco Paul Badura-Skoda Variazione II intensifica l'accompagnamento del registro grave (grande interprete delle sonate mozartiane), secondo la quale s q01.54 Mozart, proprio per evocare meglio le percussioni tipiche delle - 02.50. E se la Variazione III esplora magicamente il s q05.28 - 07.02, quella bande di giannizzeri, nel suonare i ritornelli di questa Marcia turca successiva, Variazione IV, sfrutta le contrapposizioni fra i diversi volle utilizzare a mo' di percussione gli smorzi particolari, alquanto registri della tastiera, con la mano sinistra che suona sopra la destra sonori, tipici di alcuni fortepiani dell'epoca. sentiero misterioso della tonalità minore (!) nel registro acuto s q07.03 - 08.55. La Variazione V, poi, porta l'ascoltatore ad arrestarsi di fronte alla pausa contemplativa di un Adagio fortemente fiorito s q08.56 - 12.40, per poi cambiare mira- bilmente metro nell'ultima Variazione, con la quale si chiude brillantemente il movimento s q12.44 - 14.06. Il tempo centrale è formato da un delizioso Minuetto d'intonazione nobile e di geniali risorse timbriche, che fa ancora ricorso, nel Trio s q02.39 - 05.30, all'inversione delle mani. Semmai, è ancora da ricordare che la peculiarità di questa sonata risiede anche nel fatto che, al posto di un tempo lento (il proverbiale Adagio), Mozart volle inserire appunto un Minuetto, una scelta che si svela in tutta la sua arguzia nel momento stesso che prende avvio l'ultimo tempo, quello appunto che ha reso celeberrima tale composizione, l'Allegretto "Alla Turca", in forma di Rondò francese. Per Rondò francese s'intende la presenza di un tema principale in tonalità minore - ricco di acciaccature o appoggiature (ossia come viene definita l'esecuzione veloce di una nota di valore minimo prendendo il tempo alla nota precedente e appoggiandosi alla successiva), caratterizzato da una dinamica piano - e di una ripresa in tonalità maggiore, contraddistinta da una dinamica forte di grande impatto timbrico. Ad arricchire ulteriormente l'Allegretto è il fatto che Mozart, con gli arpeggi della mano sinistra ottiene l'effetto di far entrare in vibrazione tutti i suoni armonici della tastiera, mentre con la mano destra esegue degli accordi preceduti da acciaccature s q00.48 - 01.03. In questo modo, il genio salisburghese riesce a ricreare meravigliosamente sulla tastiera il suono esotico e ‘selvag- 56 extra > SOMMARIO Robert Silverman durante la registrazione Isomike