Elaborato Carradore G., Dal Zovo A.

ASPETTI STORICI
L’ orto botanico è l’orto più antico del mondo. Nel 1500 si studiava medicina e ci si curava a quel tempo con le piante allora
Francesco Bonafede chiese se si poteva costruire un luogo dove i ragazzi potevano riconoscere le piante e nel 1545 nasce l’ orto
botanico. Era anche un centro di scambio perché venivano studiosi da tutto il mondo con varie piante e le piante venivano
rubate perchè non si trovavano da altre parti del mondo quindi vennero costruite le mura; fa parte del patrimonio dell’Unesco
L’Orto botanico di Padova fu istituito per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza
dei "semplici", cioè di quei medicamenti che provenivano direttamente dalla natura. Proprio per questa ragione i primi orti
botanici vennero denominati “giardini dei semplici” ovvero “horti simplicium.”
L’Orto Botanico si occupa inoltre della conservazione delle specie vegetali locali, rare o a rischio di es
tinzione.
Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la
chimica, l’ecologia e la farmacia.
ASPETTI ARCHITETTONICI
La forma trapezoidale del terreno a disposizione, condizionò la pianta dell'Orto; allo stesso tempo su di essa influirono anche le
concezioni scientifiche e filosofiche del tempo, dando luogo a una rappresentazione densa di significati geografici, astrologici e
forse persino esoterici. Fu creata una struttura circolare con un quadrato inscritto, a sua volta suddiviso in quattro quadrati più
piccoli da due viali perpendicolari. I quattro "quarti", detti anche "spalti" perché originariamente sopraelevati di circa 70 cm
rispetto ai viali, erano suddivisi in aiuole ("areole") disposte in modo da formare eleganti disegni geometrici, diversi uno
dall'altro
La struttura architettonica dell'Orto subì in tempi successivi modifiche e arricchimenti, che però non alterarono in modo
sostanziale il disegno originario. All'inizio del Settecento vennero realizzati i quattro monumentali portali d'ingresso “dell'
Hortus cinctus” con fusto in trachite sormontati da vasi in pietra (acroteri) contenenti piante in ferro battuto e provvisti di
eleganti cancelli, anch'essi in ferro battuto. Venne eliminato il dislivello tra i viali e gli "spalti" e modificato il disegno delle
aiuole; furono inserite delle fontane al centro di ciascun quarto, alle quali se ne aggiungeva una all'incrocio dei due viali
principali. Il muro circolare fu ingentilito, nella prima metà del Settecento, da una balaustra con eleganti colonnine in pietra
bianca, su cui furono collocati vasi e busti di importanti personaggi, rivolti verso il centro dell'Orto.
ASPETTI SCIENTIFICI:
Palma di San Pietro = Chamaerops humilis
E' una palma nana ed è la più vecchia dell’orto ed è chiamata nana
perché nelle sue origine non è molto alta invece qua raggiunge grandi
dimensioni e la serra è stata molte volte ricostruita perché continuava a
crescere e perché si era abituata all’ambiente
Molto comune in parchi e giardini, là dove le condizioni ambientali lo
permettono, questa specie ha dimensioni piuttosto ridotte rispetto alle
altre palme coltivate per abbellimento e viene perciò chiamata anche
palma nana.
Cresce spontanea lungo le coste del Mediterraneo occidentale in
formazioni a macchia piuttosto danneggiata. La palma di S. Pietro,
messa a dimora nel 1585, è attualmente la pianta più vecchia presente
nell'Orto botanico patavino ed è universalmente nota come "Palma di
Goethe" da quando il grande poeta tedesco, dopo averla ammirata nel
1786, formulò la sua intuizione evolutiva nel "Saggio sulla metamorfosi
delle piante".
Questa palma si trova all'interno dell' Hortus sphaericus, in una
apposita serra ottagonale situata presso la porta Nord, nel settore delle
piante medicinali.
Il platano orientale = Platanus orientalis
E' un albero alto fino a una quarantina di metri, dal tronco grosso e
dalla chioma fitta, molto ombrosa, comune in un’area che va dalla
regione mediterranea orientale sino ad Est dell'Himalaya e che non
pochi studiosi ritengono indigeno anche in Sicilia, Calabria e Cilento,
dove cresce spontaneamente in formazioni boschive umide lungo i
corsi d'acqua.
Non sopporta invece il clima dell'Europa settentrionale, dove non
giunge l'influenza moderatrice del mare.
Il platano orientale dell'Orto botanico è stato messo a dimora nel 1680
nell'Arboreto, poco lontano dal cancello d'accesso: attualmente
rappresenta quindi una delle piante più vecchie. E' un albero
imponente, con la singolare particolarità di possedere un fusto cavo,
probabilmente come conseguenza di un fulmine. La pianta continua
lo stesso a vegetare, perché normalmente la parte più interna del
legno (duramen) non è più funzionante e quindi
non più
necessaria.
Piante insettivore = Dionaea muscipula Ellis
Le piante insettivore dette anche piante carnivore sono piante che intrappolano e consumano animali, specialmente
insetti al fine di ottenere i nutrienti essenziali per la loro
crescita. Si tratta di piante che compiono una normale attività
fotosintetica e che riescono a colonizzare ambienti
particolarmente poveri d'azoto e di sali minerali.
Ne esistono circa 600 specie diffuse in tutto il mondo ,
distribuite in circa 12 generi e 5 famiglie.
Queste piante trovano ospitalità nella prima parte delle serre
ottocentesche, lungo il viale. A questo scopo, esse hanno
modificato profondamente le loro foglie, che svolgono funzioni
di richiamo, cattura e digestione delle prede e assorbimento dei
prodotti della digestione. Esse possono così funzionare da
trappole passive o attive, cioè dotate di movimenti determinati
da variazioni di gonfiore di alcune cellule.
Piante velenose:
Molte piante sono velenose come l' oleandro e il ciclamino però ci sono anche piante medicinali come il ricino e i pomodori.
Nella parte dell' orto vecchio le mura sono a forma di cerchio e ci sono 4 porte disposte a seconda dei punti cardinali. Ogni
pianta ha un cartellino e quando ci sono +++ la pianta può essere mortale come il ricino.
Le piante medicinali:
Sono: la purpurea e il prezzemolo che prese in grandi quantità sono altamente tossiche, i carciofi, il cotone, la senape selvatica,
la carota selvatica, il rosmarino, la liquirizia, la camomilla e il lino.
La camomilla
PIANTE ACQUATICHE: giacinto d’acqua, ha dei piccoli ingrassanti e dentro c’è un particolare tessuto che si è sviluppato
nelle piante acquatiche e si chiama “erenchima” ed è una spugna che trattiene l’aria e aiuta la pianta a galleggiare.
Le piante attraverso le foglie compiono degli scambi gassosi e scambiano ossigeno e anidride carbonica con ambienti circostanti
però se l’acqua dovesse stagnare sopra le foglie, questi scambi non si potrebbe più fare però le piante si sono adattate. Quando
l’acqua è stagnata si raggruppa (l’acqua) in gocce e tende a scivolare via dalle foglie molto facilmente e questo aspetto si
chiama ‘’idrorepellente’’.
La parte nuova è divisa in 5 biomi cioè le parti della Terra con climi diversi.

“zona calda e umida”
“ vicino all’equatore” sempre lo stesso clima dai 24° ai 26° e le piante crescono
sempre e ci sono le piante con dimensioni maggiori.
Le orchidee hanno le radici in aria e non nella terra (radici aeree). L’albero del cacao.
CLIMA TEMPERATO: Le piante hanno ridotto le loro dimensioni perché c’è meno acqua disponibile e anche perché essendoci
delle stagioni ben definite le piante crescono solo durante la stagione calda e nella stagione fredda fermano la loro crescita
infatti le foglie si rimpiccioliscono.
EQUATORE: Questo ambiente si chiama “ Sub Umido “ proprio. Abbiamo la stagione secca e la stagione delle
piogge.
MEDITERRANEO; CARRUBO: E’ una specie di fagiolone e la particolarità del carrubo sta nei semi perché hanno più o
meno tutti la stessa dimensione e lo stesso peso e per questo vengono usate come unità di misura per i metalli preziosi. Questi
semi venivano chiamati ‘carati’.
AMBIENTE ARIDO-SECCO:
Le foglie della serra fluviale erano molto grandi perché c’era molta acqua; qui l’acqua è poca
e le piante per evitare di perderla hanno ridotto le foglie in aghi e quindi la fotosintesi vien
svolta dal fusto.
AUTORI: Carradore Giorgia, Dal Zovo Alessia
CLASSE: 1°E
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI VESTENANOVA