A Natale – 11%. Massimo Vivoli: “Reagire subito o salta tutto”

Comunicato Stampa
Grande attesa per la corsa ai Saldi
Consumi peggio del previsto! A Natale – 11%.
Massimo Vivoli: “Reagire subito o salta tutto”
Dopo il crollo dei consumi a Natale (-11%) ora tutte le attese, in particolare nel settore
dell’Abbigliamento, si rivolgono al periodo dei saldi che formalmente inizia dal 5 Gennaio, ma di
fatto in questi giorni con vendite promozionali rivolte alla clientela fidelizzata. I dati degli ultimi
mesi 2012 confermano e aggravano l’allarme lanciato in questi ultimi mesi da Confesercenti.
Secondo i dati elaborati da Confesercenti quello Toscano (-7.1%) è leggermente meno pesante
rispetto a quello del Paese (-8,3%) – commenta Massimo Vivoli – anche perché influenzato dal
buon andamento, in Toscana, del turismo estero. Segno che a pagare il prezzo più alto della
recessione in atto sono le famiglie italiane”.
Le piccole e medie imprese commerciali (con meno di 20 dipendenti) continuano a pagare un prezzo
altissimo. In Toscana registriamo un -9,7% nelle aziende con meno di 6 dipendenti ed un -8,6% in quelle di
media dimensione (6-19 dipendenti).
Nemmeno la grande distribuzione (20 dipendenti e oltre) riesce a contrastare i colpi di questa lunga crisi e
nel terzo trimestre 2012 vede calare le proprie vendite del 3% a livello nazionale e del 2,5% in Toscana.
“I dati che abbiamo sottomano sono peggiori di quanto stimato, commenta Massimo Vivoli
presidente regionale Confesercenti. Il 2012 è stato l’anno peggiore in assoluto. Dal 2008 ad oggi il
piccolo commercio ha ridotto complessivamente del 28% il suo fatturato. “ Ora auguriamoci che la
stagione dei saldi smova il mercato anche perché i negozi sono pieni di merce buona qualità.
Occorre reagire, non ci sono più margini – sostiene Massimo Vivoli - rischia di saltare tutto il
sistema delle piccole e medie imprese del commercio e con esse decine di migliaia di posti di
lavoro. Aziende e lavoratori “invisibili” che non fanno notizia quando cessano l’attività ma che in
questi anni sono stati il fulcro dell’economia della Toscana.”
Se si eccettua i giorni prenatalizi dati negativi vengono anche dal settore alimentare: per il
commercio toscano, il secondo trimestre del 2012 è caratterizzato da un crollo delle vendite (7,5% contro il 6,3% della media italiana), che registra il peggior risultato degli ultimi 10 anni. A fare
la differenza è sia la grande distribuzione, che in Toscana perde il 6,4% del giro d’affari derivante
da settore food – assai peggio di quanto avviene a livello nazionale (-1,7%) – sia le piccole e medie
strutture commerciali, che insieme registrano un -6,1% contro il -4,8% della media italiana. Segno
che la crisi si fa più profonda e colpisce ormai i beni di prima necessità
Il punto è che le prospettive appaiono ancora più buie. Ora occorre una svolta. Dalla recessione non
si esce se non si ricrea una fiducia nel Paese avviando un processo di sostegno all’occupazione, di
riduzione graduale del peso fiscale sul lavoro e pmi.
Alla Regione Toscana, in particolare, chiediamo una seria riflessione su questa situazione. C’è una
sottovalutazione del contributo che queste imprese hanno dato in questi anni ed al potenziale in
termini di innovazione che possono ancora esprimere e di garanzia di una buona e sana
occupazione.
. “E’ giusto – sostiene Massimo Vivoli – occuparsi della crisi industriale di grandi imprese, ma non
si può sottovalutare il comparto del commercio e turismo che in Toscana da un apporto al PIL non
trascurabile mentre negli ultimi mesi la percentuale delle piccole imprese che si sono rivolte alle
banche per richiedere un nuovo prestito o la rinegoziazione di un prestito preesistente per innovare
hanno, una su due visto contrarre i propri affidamenti e il 4,1% di esse ha ricevuto un netto
diniego”.
Gilberto Bacci
Responsabile Ufficio Stampa
Confesercenti Toscana
Cell 335 7462503