INDICE 1. Premessa .......................................................................................................................................................... 3 2. Descrizione attività CINECA ....................................................................................................................... 4 2.1. Organizzazione ............................................................................................................................................... 5 2.2. Componenti del Consorzio ......................................................................................................................... 5 3. Motivazioni della scelta ............................................................................................................................... 5 4. Identificazione dei luoghi ........................................................................................................................... 8 5. Conformità urbanistica ............................................................................................................................... 9 5.1. Descrizione dello stato legittimo ............................................................................................................. 9 5.2. Planivolumetrico di coordinamento .................................................................................................... 10 6. Analisi del sito .............................................................................................................................................. 13 7. Impatto acustico .......................................................................................................................................... 14 8. Architettura ................................................................................................................................................... 14 8.1. Territorio ....................................................................................................................................................... 14 8.2. Il concetto ....................................................................................................................................................... 15 8.3. Planimetria generale.................................................................................................................................. 16 8.4. Il disegno ........................................................................................................................................................ 17 8.5. Gli uffici ........................................................................................................................................................... 19 8.6. Il progetto delle strutture......................................................................................................................... 20 8.7. Il parcheggio .................................................................................................................................................. 22 9. Aspetti ambientali ed energetici ............................................................................................................ 23 9.1. Involucro edilizio......................................................................................................................................... 23 9.2. Isolamento termico dell’involucro ........................................................................................................ 23 9.3. Inerzia termica dell’involucro ................................................................................................................ 25 9.4. Facciate continue ......................................................................................................................................... 26 10. Coperture verdi ............................................................................................................................................ 28 10.1. Motivi della scelta ............................................................................................................................... 28 10.2. Benefici ................................................................................................................................................... 28 10.3. Descrizione delle coperture............................................................................................................ 29 10.4. Caratteristiche generali dei pacchetti ......................................................................................... 30 11. Gli impianti ................................................................................................................................................... 32 1 11.1. Le strategie per la climatizzazione ............................................................................................... 32 11.2. Le strategie per la climatizzazione degli uffici ......................................................................... 32 11.3. Impianti speciali e automazione ................................................................................................... 33 11.4. Le soluzioni per l’illuminazione .................................................................................................... 36 12. Elenco elaborati grafici ............................................................................................................................. 38 Allegati; Allegato I -Documentazione catastale Allegato II - Tabella rapporti illuminanti ventilanti Allegato III - Determinazione superficie catastale (SCA) Allegato IV – Copia delibera n.112 del Consiglio Comunale del 18.12.2006 Allegato V – Copia Parere Commissione Q.A.P 2 1. Premessa Il Cineca si pone nel territorio del Comune di Casalecchio come una forte e importante realtà terziaria, il suo patrimonio immobiliare, si è sviluppato negli anni per far fronte alla sempre maggior necessità di spazio, arrivando oggi ad interessare una consistente area della zona industriale del Comune di Casalecchio . 3 Figura 1 – Planivolumetrico allo stato attuale delle proprietà CINECA L’intervento oggetto della presente richiesta di permesso di costruire, prevede la demolizione di un capannone ad uso industriale che insiste su un area di proprietà del CINECA e la costruzione di un nuovo fabbricato ad uso terziario. Tale operazione è il naturale proseguimento dello sviluppo della sede Consortile che serve ad unire i corpi di fabbrica “storici” , che insistono su Via Magnanelli 6/3 con la palazzina uffici di Via Fucini, per sanare una situazione di fruibilità interna non più rimandabile. L’azione di riordino complessivo, mira a rendere le proprietà immobiliari CINECA omogenee, razionalizzando gli spazi esistenti e ponendosi come punto di arrivo dell’espansione edile, per risolvere il carattere frammentario attualmente presente e la cronica mancanza di spazi operativi, direzionali e di rappresentanza del Consorzio. 2. Descrizione attività CINECA Il Cineca è un consorzio di 51 università italiane, con l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e il Ministero dell’Università e della Ricerca (MiUR). Costituito nel 1969 è oggi il maggiore centro di calcolo italiano e uno dei più importanti a livello mondiale. La sua missione istituzionale consiste nel supporto alle attività di ricerca della comunità scientifica tramite il supercalcolo e le tecnologie della visualizzazione. Negli anni, con progressivo sviluppo e la rapida diffusione delle nuove tecnologie, il Cineca ha ampliato il proprio raggio d’azione ai principali settori dell’Information Technology. Per le amministrazioni universitarie il Consorzio ha sviluppato diversi sistemi per risolvere le problematiche gestionali degli atenei: dalla gestione delle carriere e degli stipendi di personale docente e non docente e la contabilità integrata, fino alla gestione dei servizi agli studenti tramite un sistema fortemente orientato a Internet e al controllo di gestione tramite le tecnologie del data warehouse. 4 I sistemi realizzati per il Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR), consentono l’interazione tra i diversi uffici del Ministero, i suoi organi di consulenza ed il sistema accademico nazionale. Per grandi enti pubblici e privati il Cineca eroga servizi appositamente studiati per risolvere alcune problematiche delle organizzazioni complesse: dalla realizzazione e la gestione di portali, allo sviluppo e l’applicazione degli strumenti del Knowledge management. Inoltre, il Cineca eroga servizi infrastrutturali che vanno dalle consulenze nell’ambito delle reti, ai servizi di comunicazione multimediale e multicanale, all’outsourcing dei sistemi informativi fino alla gestione della sicurezza delle informazioni e al supporto della didattica e della formazione tramite le tecnologie dell’e-learning. In ambito biomedico e sanitario, il Consorzio ha implementato per i maggiori Enti ed Istituti di ricerca diversi sistemi per la gestione e l’analisi delle informazioni: dalla gestione delle sperimentazioni cliniche e dei registri epidemiologici, fino alla di pianificazione preoperatoria tramite gli strumenti della visualizzazione scientifica. Il Cineca partecipa ai progetti dell’Unione Europea tramite numerose iniziative di promozione, sviluppo e diffusione delle più avanzate tecnologie informatiche. Il Cineca ha ottenuto la certificazione ISO 9001:2000 per progettazione, sviluppo, realizzazione, erogazione e assistenza e sistemi nel campo dell’ICT e la certificazione ISO 27001:2005 per la sicurezza delle informazioni per i servizi eroganti dal dipartimento Sistemi Informativi e Servizi per la Sanità. Seguendo la propria vocazione istituzionale, e con la prospettiva di competere anche a livello internazionale, il Cineca è fortemente impegnato a mantenere all’avanguardia la propria infrastruttura tecnologica e a garantire la massima professionalità del proprio personale, con la convinzione che le più avanzate tecnologie abbinate all’impiego di competenze di eccellenza rivestano un’importanza strategica nello sviluppo delle società industriali avanzate, e quindi del nostro Paese. 2.1.Organizzazione Il Presidente è il prof. Emilio Ferrari, il Direttore è il dott. Marco Lanzarini. 2.2.Componenti del Consorzio Le università di: Bari, Politecnico di Bari, Basilicata, Bergamo, Bologna, Brescia, Calabria, Camerino, Catania, Chieti, Cassino, Enna (Kore), Ferrara, Firenze, Genova, Insubria, L’Aquila, Macerata, Messina, Milano Bicocca, Politecnico di Milano, Modena e Reggio Emilia, Molise, Napoli Federico II, Napoli Parthenope Seconda Università di Napoli, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Università per stranieri di Perugia, Pisa, Politecnica delle Marche, Mediterranea di Reggio Calabria, Roma Sapienza, Roma Tre, Salento, Salerno, Sannio, Sassari, Siena, Trento, Trieste, Torino, Politecnico di Torino, Udine, Urbino, Venezia, Iuav di Venezia, Verona, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Ministero dell’Università e della Ricerca 3. Motivazioni della scelta E’ stata la continua crescita sia in termini di numero di dipendenti che di necessità di spazi tecnologici il motore che ha dato l’avvio al processo di riordino generale delle aree di proprietà del Consorzio, che unita allo studio della situazione attuale, ha messo in evidenza un livello critico di affollamento, legittimato fino ad oggi da un utilizzo massivo degli spazi utili. Il progetto del nuovo fabbricato a vocazione terziaria ma dotato di spazi polifunzionali nasce quindi, da una ormai non più prorogabile necessità di dotarsi di nuovi spazi per “adeguare” la struttura alle mutevoli necessità di CINECA. 5 Figura 2 – Studio affollamento attuale corpi di fabbrica CINECA La demolizione dei capannoni esistenti in evidente stato di degrado, lascerà spazio al nuovo edificio di collegamento e consentirà di sanare l’attuale frattura tra i corpi di fabbrica del nucleo storico del CINECA e la palazzina ad uffici che insiste su Via Fucini all’altezza del civico 11. La soluzione di cucitura è affidata, idealmente e fisicamente, ad un percorso coperto che permetterà di percorrere l’intero piano terra alla stessa quota, sfruttando l’orografia naturale delle aree adiacenti, fungendo inoltre, da connettore delle differenti attività del Consorzio. Figura 3 – Studio affollamento alla fine del processo edilizio 6 La scelta planivolumetrica, oltre alle esigenze espresse precedentemente, è dettata dalla volontà di edificare per stralci funzionali/opzioni, non rinunciando al miglior sfruttamento d’illuminazione e ventilazione naturale, garantiti dalla forma organica degli spiccati che andranno a caratterizzare anche formalmente le proprietà del Consorzio. Figura 4 – Evidenziazione del percorso interno del piano terra fruibile alla stessa quota Il punto di arrivo immaginato al termine del processo edilizio, vede la parte storica del Consorzio a vocazione istituzionale, arricchita da una futura Sala Convegni da oltre 300 posti con potenziamento dell’attuale atrio, che consentirà una corretta divisione tra spazi istituzionali ed operativi. Il percorso immaginato “costringerà” i fruitori a passare attraverso il “cuore” del Cineca, le sale di elaborazione dati, che saranno potenziate con ulteriori sale hosting e tecniche, fino ad arrivare al nuovo fabbricato oggetto della presente relazione, che al piano terra ospiterà spazi polifunzionali e la sala a servizio degli accessi programmati agli Atenei, con collegamento diretto ai magazzini interrati, per arrivare all’unione con la palazzina di Via Fucini. Ai piani superiori i del nuovo fabbricato due nuovi corpi di fabbrica turriformi, si elevano dalla “piastra” con copertura a verde pensile tecnico. Le torri ospiteranno locali ad ufficio e sale riunioni con i relativi servizi. Data la mancanza di verde pertinenziale di tutta la zona ci si prefigge di recuperare il verde, dotando le coperture del nuovo fabbricato di verde pensile tecnico sia estensivo che intensivo a seconda delle possibilità di fruizione. 7 Figura 5 – Divisione in fasi della riorganizzazione generale delle proprietà CINECA 4. Identificazione dei luoghi L’area dove verrà realizzato l’intervento è individuata al Catasto Fabbricati di Bologna al Foglio 1, Mappale 161, Sub. 6,8,3 e Mappale 163. L’area è identificata dal Piano Urbanistico Comunale di Casalecchio di Reno come Zona di Tessuti Consolidati per Servizi, in particolare l’area oggetto dell’intervento è considerata come dotazione territoriale necessaria al sistema urbano, quindi localizzata dal P.O.C. come area TCS. Il lotto è di proprietà del CINECA al 100%, e l’area risulta pronta per gli interventi in oggetto. Figura 6 – Tac. POC .4 Figura 7 – Tac. PSC .3 8 5. Conformità urbanistica 5.1.Descrizione dello stato legittimo L’area in oggetto è di proprietà CINECA, acquistata nel 2003 con Atto del Notaio Federico Rossi registrato il 14.07.2003 al N.3319/15, Le precedenti pratiche edilizie che hanno interessato l’area oggetto della presente relazione tecnica risultano essere per quanto si è riusciti a reperire; • • • • • • • • • • • • • • • • • In data 27.06.1968 è stata rilasciata Licenza di costruzione Prot. 1219/68/N/V In data 22.09.1970 è stato effettuato l’Accatastamento. In data 22.10.1985 è stata fatta Domanda di Condono Prot. 14661/32/C.E. In data 24.11.1988 è stata rilasciata C.E. in sanatoria N. 217 In data 24.02.2004 P.G. 4724/04 D.I.A per la ristrutturazione edilizia della palazzina ad uffici sita in Via Fucini n.11 In data 16.12.2004 P.G. 33310 Variante in corso d’opera alla D.I.A per la ristrutturazione edilizia della palazzina ad uffici sita in Via Fucini n.11 In data 01.12.2005 P.G. 34383 D.I.A in sanatoria In data 12.07.2005 viene richiesta una autorizzazione alla demolizione del capannone sito in Via Verga n6, che insisteva sull’allora Foglio 1, mappale 161, sub.3 e sub.6, tale autorizzazione non è mai stata ritirata da parte di CINECA per sopravvenute nuove esigenze per la sistemazione delle aree di proprietà del Consorzio. In data 17.01.2006 P.G. 4159/6156 U.T/SV In data 23.02.2006 con deliberazione del Consiglio Comunale n.16 è stata approvata una variante all’allora PRG vigente che prevedeva l’estensione della Zona F1.06 al fine di creare le condizioni per l’ampliamento e la sistemazione delle sede CINECA. In data 13.07.2006 PG n.20160 è stato presentato da parte di CINECA il progetto plani volumetrico di intervento per il riordino della propria sede, reso necessario per rispondere ad esigenze funzionali dovute alla necessità di spazi per il personale e per funzioni di carattere istituzionale e divulgazione scientifica. La suddetta richiesta prevedeva la trasformazione di circa 30.000 m³ già esistenti che modificavano l’uso da produttivo a direzionale di servizio, e che collegato alla trasformazione vi era la realizzazione di nuovi parcheggi pertinenziali per circa 4.000 m² di estensione. In data 05.12.2006 parere favorevole in merito alla regolarità tecnica.relativo al progetto plani volumetrico di coordinamento. In data 13.12.2006 è stato acquisito il parere della Commissione per la Qualità Architettonica ed il Paesaggio In data 15.12.2006 è stata sentita la Commissione Consiliare competente in materia In data 18.12.2006 Delibera n.112 del Consiglio Comunale per approvazione “VAG.’99- Zona F1.06 area CINECA, progetto plani volumetrico di coordinamento”, tale Delibera fissa pertanto l’edificabilità massima delle aree CINECA, definita in 75.000 m³ lordi distribuiti entro e fuori terra. In data 01.02.2012 è stata presentata richiesta di preparere alla Commissione Q.A.P. relativa alla nuova edificazione al P.G. 2701/2012 con esito favorevole . 9 5.2.Planivolumetrico di coordinamento Come da atti in possesso dell’amministrazione Comunale di cui al precedentemente capitolo, l’edificabilità massima delle aree CINECA è definita in 75.000 m³ lordi distribuiti entro e fuori terra (Delibera n.112 del Consiglio Comunale del 18.12.2006). Tale Delibera vincolava, inoltre, il planivolumetrico di coordinamento alla realizzazione del parcheggio pertinenziale di circa 4.000 m² di estensione che risulta essere già realizzato. Le mutate esigenze di CINECA, sia in termini di gestione del personale che di esigenze logistiche, dalla approvazione del 2006, hanno portato a voler mantenere le stesse qualità architettoniche già allora espresse ma garantire al Consorzio la possibilità di poter edificare per stralci funzionali. Tali esigenze hanno comportato necessariamente delle modifiche planimetriche e strategiche ma che in sostanza si sono esplicitate nella rinuncia ad un piano interrato e nella diversa conformazione degli spiccati che emergono dalla piastra “verde”. Questa nuova conformazione diminuisce la consistenza volumetrica generale delle opere e limita le differenze di sagoma per i soli locali ad uso tecnico della copertura della torre A. Il nuovo fabbricato non incide sulla edificabilità massima delle aree CINECA, anzi nella sua nuova formulazione, avrà un impatto meno consistente come si evince dalla tabella di confronto superfici e volumi di seguito riportata. Per poter meglio comprendere le differenze tra il planivolumetrico 2006 e quello attuale si riportano delle immagini di raffronto. 10 Figura 8 – Delibera del C.C. n.112 del 18.12.2006 11 Figura 9 – Proposta di progetto inserimento plani volumetrico 12 La tabella seguente mostra i raffronti in termini di superfici e volumi di quanto fino ad ora autorizzato per gli ampliamenti del CINECA. In particolare come con il nuovo fabbricato rispetto a quanto approvato con la Delibera del 2006 vi siano dei residui di volumi. Figura 10 – Tabella di confronto superfici e volumi 6. Analisi del sito Il sito oggetto d’intervento è situato nel Comune di Casalecchio di Reno, con entrate carrabili/pedonali da Via Verga 6 e da Via Fucini 11. Il sedime di progetto è attualmente occupato da un fabbricato produttivo dismesso, con pianta rettangolare, sviluppato per un’altezza di circa 5-6 metri alla linea di gronda, con telaio in c.a. e tamponamento in laterizio e copertura a shed. Il progetto, come già detto, prevede la demolizione totale del fabbricato esistente e la realizzazione di un edificio di collegamento tra la sede storica CINECA, con entrata carrabile da Via Magnanelli 6/3 e l’edificio uffici con entrata carrabile da via Fucini 11 sempre di proprietà CINECA, ristrutturato alcuni anni fa. Il nuovo edificio prevede una piastra di collegamento con cavedio centrale al piano terra, destinato principalmente a sale corsi e sala stampa e lo sviluppo in altezza attraverso due corpi turriformi trasparenti, adibiti a uffici. Inoltre é previsto un piano interrato destinato a magazzini. L’Analisi del sito è servita come valutazione preliminare dei principali aspetti ambientali e micro-climatici legati al sito, allo scopo di palesare gli elementi ambientali relativi all’ambito di analisi e di fornire indicazioni per l’ottimizzazione della sostenibilità edilizia dell’intervento. 13 Gli elementi di conoscenza delle condizioni fisiche caratteristiche dell’ambito d’intervento, sono servite nel percorso di progettazione per acquisire le basi di un processo ecosostenibile e bioclimatica che si pone come obiettivo il deciso miglioramento delle prestazioni rispetto ai parametri regionali, valutando nelle successive fasi della progettazione la fattibilità tecnica-economica dei valori effettivamente conseguibili. L’analisi del sito ha comportato la ricognizione dei dati reperibili in merito agli “agenti fisici caratteristici del sito” ed ha quindi orientato la scelta di quelle azioni di “sostenibilità” del progetto per le quali si hanno i migliori presupposti. Tutte le analisi effettuate sono contenute in apposita relazione che è servita da guida per i passi successivi . 7. Impatto acustico Il fabbricato oggetto della presente relazione è da considerarsi a tutti gli effetti un fabbricato ad uso uffici che hai sensi della Legge Regionale del 9 maggio 2001, n. 15, in mancanza di una zonizzazione acustica del Comune di Casalecchio di Reno, non è soggetto alla redazione della documentazione di previsione di impatto acustico e della valutazione di clima acustico. La progettazione degli impianti ha seguito tutte indicazioni della normativa nazionale per la mitigazione delle fonti sonore . 8. Architettura 8.1.Territorio Il vicinato ha un carattere frammentario e disomogeneo, in un area dedicata ad edifici sia produttivi che direzionali senza carattere omogeneo, che potessero offrire suggerimenti o suggestioni. Il territorio è caratterizzato da un reticolo di strade su cui si affacciano edifici di diversa natura, genere e conformazione, pochi gli edifici di pregio, pochi gli edifici che incuriosiscono, elevato il traffico veicolare soprattutto sull’arteria principale di Via del Lavoro, pochi i parcheggi pertinenziali che hanno portato il Consorzio a dotarsi di un area strategica da adibire a parcheggio privato e fotovoltaico a servizio del nuovo fabbricato che risultano già costruite e funzionanti. Il nuovo fabbricato va ad inserirsi esattamente nell’area di sedime del capannone attualmente esistente, non aggravando da un punto di vista territoriale il footprint del costruito, anzi andrà ad integrare in una zona industriale la dotazione di verde pertinenziale, sfruttando le coperture piane del nuovo fabbricato con i relativi benefici ambientali per il territorio circostante. 14 Figura 11 – Inserimento foto realistico del nuovo fabbricato 8.2.Il concetto Da sempre cio’ che ha caratterizzato il Cineca è stata la capacità di innovare, sperimentare nuove soluzioni, nuove metodologie ed essere luogo di formazione, da qui la sfida di una realizzazione capace di dare un immagine e una identificazione formale che riassuma tutti questi aspetti. La scelta di realizzare un edificio che rappresenti CINECA e che ospiti una realtà dinamica e in crescita, nonché la volontà a realizzare un edificio tecnologicamente avanzato, il cui involucro interagisca con le diverse esposizioni in modo attivo e differenziato e la possibilità di costruire per stralci funzionali, hanno portato alla definizione di un oggetto architettonico che tramite una piastra di collegamento unisce i nuovi linguaggi architettonici adottati nella palazzina di Via Fucini 11, con la parte “storica” di Via Magnanelli 6/3. Sono gli spiccati, intesi come oggetti a se e che spuntano dal coperto verde, che danno risposta sia alla volontà di edificare in stralci/opzioni sia alla tensione dinamica del CINECA. E’ stata scelta una forma “organica “ per andare a “catturare” la maggior quantità di luce naturale possibile per gli spazi operativi e per limitare l’introspezione diretta tra i due corpi in elevazione, creando dei coni visuali sempre diversi seppur uguali nella scelta tipologica. La scelta progettuale degli edifici è caratterizzata dalla centralità della luce come elemento architettonico e simbolico. Le ampie superfici vetrate permettono alla luce naturale di entrare e diffondersi in ogni ambiente. Le fonti luminose si fondono con armonia ed eleganza e consentono di avere condizioni ottimali di visibilità in ogni momento della giornata anche con sistema di protezione solare attivato. 15 Figura 12 – Studio di concetto 8.3.Planimetria generale Lo schema planimetrico distributivo adottato, oltre alle esigenze espresse precedentemente, è dettato dalla volontà di edificare per stralci funzionali/opzioni. Questo modus operandi ha anche portato alla scelta di una tecnologia altamente industrializzata che permette l’utilizzo del già costruito anche durante i lavori per la seconda Fase/Opzione. Si è optato quindi per una struttura in acciaio con solai prefabbricati, facciata continua e sistemi a secco per l’involucro con coperture a verde pensile tecnico. L’ obiettivo di partenza del nuovo complesso si propone il raggiungimento di livelli prestazionali di eccellenza in termini di contenimento dei consumi energetici. L’obiettivo minimo prestazionale, stimato secondo il protocollo Casa Clima, ha valutato il progetto in classe energetica A con un fabbisogno inferiore ai 24kW/h m² anno. Per valutare la sostenibilità ambientale e la qualità complessiva sia attiva che passiva del progetto si è provveduto inoltre ad una valutazione preliminare ai sensi del sistema di certificazione LEDD (Leaderschip in Energy and Enviromental Design) . Questo primo livello di indagine garantisce che il progetto è certificabile LEED e potrebbe, a questo punto della progettazione conseguire il livello di certificazione argento. 16 Figura 13 – Planimetria generale con l’inserimento del nuovo fabbricato 8.4.Il disegno Il nuovo edifico va ad occupare l’area di sedime che si trova tra il fabbricato di recente ristrutturazione con acceso su via Fucini 11, ed il nucleo storico di CINECA con accesso da Via Magnanelli 6/3. Il nuovo fabbricato si articola in un livello di collegamento (piastra) su due livelli, di cui uno entroterra e due corpi di fabbrica di rispettivamente tre e due livelli fuori piastra, per un totale complessivo di circa 4.640 m² lordi e per un volume urbanistico complessivo di circa 23.000 m³. Si accede alla piastra di collegamento sia da Via Verga 6, sia da Via Fucini 11, che da Via Magnanelli 6/3, percorrendo tutti i corpi di fabbrica alla stessa quota, questo rende il nuovo fabbricato baricentrico rispetto tutti i corpi di fabbrica di proprietà del CINECA sia elemento di collegamento non solo formale ma anche logistico. Un corridoio vetrato con accesso controllato, mette in collegamento la sede storica con il nuovo fabbricato. Il corridoio conduce all’interno di uno spazio a doppia altezza che funge da atrio. Si tratta di uno spazio a “effetto dinamico”, animato dalle differenti “curve” della scala aperta e del ballatoio del piano primo, che mette in comunicazione la piastra di collegamento del piano terra con la prima di quelle che chiameremo “torri”. Lasciato alle spalle l’atrio ci si avvia per un percorso illuminato da un cavedio di forma organica verso sale a vocazione istituzionale, che hanno funzione trasversale per tutti i dipartimenti operativi del CINECA. 17 Figura 14 – Simulazione atrio a doppia altezza La scala dell’atrio di forma curvilinea conduce al ballatoio del piano primo, in una zona ancora a carattere collettivo, dal quale si può accedere alla copertura a verde pensile della piastra di collegamento o attraverso uno varco controllato da badge alla zona uffici. Dall’atrio al ballatoio del piano primo sono tutte prospettive con curve diverse che scandiscono lo spazio e lo caratterizzano di quella tensione specifica di CINECA rendendo sempre diversa ogni sua percezione e lettura. La pianta del piano terra è compatta, un rettangolo di circa 42x25m, e propone uno schema funzionale bipartito diviso dal corridoio centrale illuminato naturalmente dalla corte interna baricentrica. Sul lato ovest vi sono le funzioni collettive che lo caratterizzano come luogo per attività collettive, mentre il lato est è a carattere più istituzionale con i locali per i servizi per gli accessi programmati del ministero Università e Ricerca (MIUR). Ai due estremi a nord e a sud in posizione mediana si trovano i vani scala di accesso ai livelli superiori dei due corpi di fabbrica turriformi (torre A e torre B) a vocazione ufficio e a tutte le zone di supporto per servizi, cavedi tecnici e zone filtro. L’esigenza funzionale della piastra di collegamento è stata quella di sfruttare la possibilità di collegamento orizzontale tutto alla stessa quota dei piani terra e garantire autonomi percorsi e pertinenze tra i visitatori e i dipendenti. A tal fine nel nuovo edificio oltre agli accessi controllati dei vani scala vi è una chiara separazione tra ambito istituzionale e privato , consentendo le intersezioni dei due ambiti nella sola zona del nuovo edificio che funziona da atrio. Il piano interrato, raggiungibile sia da vani scala che da un montacarichi dedicato alle operazioni di accesso programmato agli atenei, accoglie tutti gli ambiti di servizio, archivi, magazzini e locali tecnologici oltre al magazzino principale ad accesso controllato per i servizio di stampa del MIUR. Come già detto la torre ad uffici, denominata corpo TA, che è parte integrante del primo stralcio funzionale è collegata, tramite scala aperta, ad un ballatoio a doppio volume con affaccio sull’atrio, tale zona ha la funzione di luogo di ristoro e relax sia per gli ospiti che per gli utenti abituali. Il ballatoio ha a disposizione anche un sala riunioni di medie dimensioni che funziona da “buffer” per riunioni non programmate di tutti i dipartimenti. Dal ballatoio si accede anche al coperto a verde pensile tecnico della piastra anch’esso 18 fruibile, che permette inoltre di raggiungere tramite percorso aperto la seconda torre ad uffici denominata corpo TB. La torre ad uffici, denominata corpo TB è raggiungibile sempre dal piano terra della piastra tramite ascensore e vano scala ad accesso controllato. La torre TB risulta essere di due piani fuori piastra a vocazione uffici con coperto a verde pensile intensivo fruibile sia dai dipendenti che dagli ospiti per eventi programmati. Figura 15 – Simulazione volumetrica 8.5.Gli uffici I due corpi di fabbrica (corpo TA.e.TB) in elevazione che “spuntano” dalla piastra “verde” di collegamento del piano terra, come già detto, sono a vocazione ufficio. Sin dalla progettazione preliminare si è tenuto conto del concetto di ufficio come luogo di produzione, dove la qualità della produzione è imprescindibile dalla capacità del singolo e dall’efficienza del lavoro di gruppo. Il contributo attivo e propositivo di ciascuno e la capacità di scambiarsi idee in tempo reale sono determinanti per il raggiungimento degli obiettivi. E’, quindi, luogo di comunicazione della collettività, di incontro e di sinergie. Da qui l’esigenza primaria si esplicita nella necessità di creare un luogo di lavoro in cui i diversi dipartimenti del CINECA possano interagire, superando il distacco fisico tra le sedi, che si concretizza nella piastra di collegamento al piano terra incubatore di servizi a carattere collettivo. Mentre negli spiccati si è voluto ottenere luoghi in cui il comfort ambientale fosse di elevata qualità, soprattutto nell’utilizzo prevalente della luce naturale e in particolare della sua gestione, nel controllo dell’acustica degli spazi interni e nella protezione dal rumore proveniente dall’esterno e nel controllo dei parametri di temperatura ed umidità. Il tutto utilizzando tecnologie all’avanguardia in termini di efficienza energetica e gestione automatica. Il fine ultimo è stato quello di voler creare un rapporto di identità tra l’utente e l’edifico, sia grazie ai volumi che suggeriscono la dinamicità del CINECA, sia grazie alla sua peculiarità tecnologica gestionale dei parametri ambientali. Si è voluto esplorare il tema dell’edifico come “macchina da lavoro” sperimentando una vera progettazione integrata tra architettura, struttura e impianti. L’accesso ad entrambe le torri ad uffici è di tipo controllato tramite badge ed entrambe hanno la stessa logica distributiva con la parte centrale che contiene, oltre al vano scala, la zona servizi, cavedi tecnici e zone filtro. Intorno si sviluppa il corridoio distributivo vetrato che da accesso agli uffici e sale riunioni che si affacciano sulle facciate continue ad elevato isolamento termico con sistema 19 integrato di schermatura solare azionato sia singolarmente che automaticamente da sensori di calore. Entrambe le coperture delle due torri sono a verde pensile tecnico, ma si differenziano sia per il tipo di verde che per la vocazione. La torre TB a due livelli fuori piastra ha un trattamento della copertura verde di tipo estensivo con possibilità di utilizzo del coperto da parte degli utenti per eventuali catering o per relax, mentre la torre TA a tre livelli fuori piastra, anch’essa a verde, ha una funzione più tecnologica. Su quest’ultima copertura si trova il vano tecnico di distribuzione fluidi termo vettori e le principali unità di trattamento aria a servizio di tutto il fabbricato. Figura 16 – Simulazione ufficio tipo 8.6.Il progetto delle strutture L’edificio è a pianta rettangolare di circa 42×25m, con un piano interrato e un piano fuori terra da cui si innalzano due corpi di fabbrica a torre con pianta semicircolare rispettivamente di 2 e 3 piani. Date le caratteristiche del terreno, le strutture di fondazione sono a platea in c.a., così come tutte le strutture dell’interrato fino al primo solaio compreso, composto da pannelli alveolari prefabbricati su travi tralicciate tipo Rep anch’esse prefabbricate. Le strutture verticali sono formate da colonne in c.a. e dai vani scala/ascensore (uno per ogni torre) che si sviluppano in altezza fino alla copertura e che rappresentano l’elemento strutturale sismo-resistente. Le pareti dell’interrato sono anch’esse in c.a. con funzione di struttura portante perimetrale e di contenimento del terreno. Dal piano di campagna fino alla copertura le strutture, ad esclusione dei vani scala, sono in acciaio, sia travi che pilastri, mentre i solai sono in struttura mista acciaio/calcestruzzo, con una lamiera collaborante e getto integrativo. 20 Figura17– Esempio pianta strutture (piano primo) A causa delle interferenze con le strutture di fondazione dell’edificio adiacente, il piano interrato è leggermente arretrato su un lato rispetto alla proiezione in pianta dell’edificio sovrastante. I solai dei piani superiori presentano, per questa ragione, un piccolo aggetto di circa 1m a sbalzo. La scelta di impiegare strutture in acciaio per i piani fuori terra è dettata da quattro ragioni principali; • La possibilità di costruire per stralci funzionali, riuscendo ad operare e creando meno disservizi possibili agli utenti già insediati: • riduzione delle masse sismiche a parità di luci e carichi di esercizio rispetto ad una tradizionale struttura in c.a. con solette piene o solai in laterocemento: • migliore flessibilità per i passaggi impiantistici dovuti ai ridotti spessori della soletta collaborante e la possibilità di creare attraversamenti nell’anima della trave in acciaio senza compromettere le caratteristiche meccaniche dell’elemento strutturale: • capacità dissipativa intrinseca dei collegamenti in acciaio che incrementano qualitativamente la resistenza sismica dell’edificio, sebbene non se ne tenga conto, a favore di sicurezza, nelle verifiche strutturali: La progettazione e la verifica degli elementi strutturali seguono il metodo semiprobabilistico degli Stati Limite. Le condizioni elementari di carico sono cumulate secondo combinazioni di carico tali da risultare le più sfavorevoli ai fini delle singole verifiche, determinando quindi le azioni di calcolo da utilizzare per le verifiche allo Stato Limite Ultimo (SLU), Stato Limite di Danno (SLD) e Stato Limite di Esercizio (SLE) per ciascun elemento. 21 Per una descrizione più dettagliata delle strutture si rimanda agli elaborati grafici di progetto strutturale redatto dallo Studio Favero&Milan Ingegneria allegato alla presente relazione 8.7.Il parcheggio In sede di planivolumetrico di coordinamento, di cui alla Delibera del Consiglio Comunale N112 del 18712/2006, per far fronte alla cronica mancanza di parcheggi di tutta la Zona industriale di Via del Lavoro, si concordò con il Comune di Casalecchio di Reno di utilizzare un’area di proprietà del Consorzio, acquistata per tale scopo, con atto del Notaio Federico Rossi in data 31 marzo 2005, rep. N. 47444/17029, a parcheggio pertinenziale . Tale area è in prossimità del nuovo fabbricato e interessa l’intersezione tra Via del Lavoro e Via Verga. Allo stato attuale il parcheggio risulta già realizzato in modo da dare corretta risposta alla mancanza di parcheggi della zona ed inoltre è stato realizzato un impianto fotovoltaico a copertura delle pensiline del parcheggio di potenza nominale di 190kWp. La produzione annua di tale impianto coprirà circa il 42% del fabbisogno del nuovo fabbricato andando a garantire un sensibile abbattimento dell’impatto ambientale dello stesso. Figura 18 –Stato attuale parcheggio 22 9. Aspetti ambientali ed energetici 9.1.Involucro edilizio il concetto energetico che è stato la guida per il conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica dell’edificio è dettato dalla volontà di poter avere un valutazione sia ante-operam che post-operam delle prestazioni energetiche del fabbricato e di valutarne il foot-print sul territorio. In merito alla prestazione energetica, gli obiettivi di progetto aspirano al raggiungimento della classe A. Il comportamento dell’edificio è stato verificato attraverso un bilancio energetico stagionale, in regime quasi-stazionario, realizzato sul progetto oggetto di richiesta di titolo edilizio. Tale bilancio è finalizzato alla determinazione dell'indice energetico per il fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento invernale (EPi) e la produzione di acqua calda sanitaria (EPacs). Sono inoltre stati verificati i limiti prestazionali richiesti dalle strutture opache e trasparenti, affinché queste possano assicurare il comportamento invernale ed estivo richiesto, sia in termini di efficienza energetica, sia in termini di comfort. Il bilancio energetico è stato elaborato trascurando l’incidenza dei ponti termici, cioè assumendo che tutti i ponti termici siano corretti. Al fine di realizzare edifici realmente in classi elevate di efficienza energetica e di comfort è indispensabile la realizzazione di un involucro efficiente, caratterizzato da ridotte dispersioni termiche per trasmissione e ventilazione. Solo a seguito della riduzione della domanda è corretto soddisfare il fabbisogno energetico residuo con l’utilizzo delle fonti rinnovabili e assimilate e delle altre componenti impiantistiche che sfruttano combustibili fossili. Il concetto energetico per la riduzione del fabbisogno di energia per il riscaldamento invernale che guida le scelte tecniche adottate è stato sviluppato secondo i seguenti punti fondamentali: • Minimizzazione delle dispersioni per conduzione attraverso le componenti opache; • Minimizzazione delle dispersioni per conduzione attraverso i serramenti esterni; • Minimizzazione delle perdite energetiche associate alla ventilazione degli ambienti; • Tenuta all’aria dell’involucro termico; • Corretta scelta dei materiali isolanti; • Assenza di ponti termici. 9.2.Isolamento termico dell’involucro L’idea alla base della progettazione dell’involucro edilizio pone valori d’isolamento delle componenti opache e trasparenti caratterizzate da elevate prestazioni termiche, sensibilmente inferiori ai nuovi limiti di trasmittanza di legge imposti dalla D.A.L. Regione Emilia Romagna 156/08, in quanto, come già asserito dalla direttiva europea 2002/91/CE, uno dei punti fondamentali per abbassare il fabbisogno energetico per la climatizzazione invernale degli edifici è individuato nell'aumento delle prestazioni isolanti dei componenti delimitanti l'involucro termico. Dalle prime esperienze relative la costruzione di edifici a basso consumo energetico anche nella Regione Emilia Romagna, è risultato chiaro che i valori di trasmittanza, in concomitanza con altri parametri relativi all'inerzia termica, risultano fondamentali anche per limitare il fabbisogno energetico per il raffrescamento dell'edificio. 23 In merito all’ottimizzazione delle prestazioni passive dell’edificio in progetto, si è partiti dall’allegato C della D.A.L. Regione Emilia Romagna 156/2008 come modificata dalla DGR 1362/2010, che riporta i Requisiti cogenti 6.1.1 e 6.1.2 inerenti la prestazione energetica degli edifici; dal primo si desume il valore limite da rispettare per l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPi) in funzione della S/V e della zona climatica, dal secondo i valori limite della trasmittanza termica (U) delle strutture e dei componenti edilizi, che per gli edifici realizzati nella zona climatica E (Comune di Casalecchio di Reno) sono riportati nella tabella successiva. Sempre nella medesima tabella sono riportati per un confronto prestazionale degli involucri i valori tipici per un edificio conforme alla classe A e B del sistema CasaClima (valori indicativi proporzionati ai GG di Bologna) che non coincidono con quelli della Regione Emilia Romagna, in quanto riferiti al solo fabbisogno energetico dell’involucro, trascurando i rendimenti degli impianti. Tab. 1 -Valori di trasmittanza termica U delle strutture D.A.L. RER 156/2008 CasaClima (valori indicativi) Tipo Struttura 2 U (W/m K) 2 U (W/m K) Classe B Classe A Chiusure opache verticali 0,34 0,24 – 0,36 0,18 – 0,30 Chiusure opache di copertura 0,30 0,18 – 0,30 0,18 – 0,24 Chiusure opache orizzontali inferiori 0,33 0,24 – 0,36 0,18-0,30 Chiusure trasparenti comprensive degli infissi 2,2 1,4 – 1,7 1,2 – 1,4 Sola componente vetrata dei serramenti esterni 1,7 - - Strutture edilizie di separazione 0,8 - - Come si vede, il conseguimento della Classe B richiede un incremento prestazionale dei componenti opachi e trasparenti rispetto ai valori limite indicati nella normativa regionale 156/2008. Il raggiungimento della Classe A richiede prestazioni ancora maggiori della Classe B, ovvero circa inferiori del 40% rispetto ai valori definiti dalla normativa regionale. Il miglioramento delle prestazioni che sono stati la base della progettazione dei componenti dell’involucro edilizio si traduce nello specifico nella scelta del materiale isolante e il relativo spessore, che a seconda dell’orientamento varierà da un minimo di 6 fino a 16 cm..La scelta dei materiali è stata fatta tenendo conto delle caratteristiche di conduttività termica, permeabilità al vapore, comportamento meccanico (resistenza e deformazione sotto carico), compatibilità ambientale (in termini di emissioni di prodotti volatili e fibre, possibilità di smaltimento, ecc.). 24 Per quanto riguarda le componenti trasparenti il progetto prevede di utilizzare tutti gli stratagemmi tecnico costruttivi per massimizzare le prestazioni e minimizzare gli sprechi quali ad esempio; : • • • • Impiego di vetri camera basso-emissivi o speciale (intercapedine multipla, con gas a bassa conduttività, e vetri con depositi ossidi-metalici, ecc.); Isolamento termico del cassonetto porta-avvolgibile. Serramenti dotati di telaio a taglio termico, vetro performante e schermi esterni mobili per il controllo della radiazione solare in regime estivo. Costruzione leggera a scheletro portante in acciaio e tamponamenti con materiale di coibentazione e montaggio a secco per evitare errori nel trattamento dei ponti termici.. Le componenti opache dell’involucro (pareti esterne, coperture e pavimenti) saranno adeguatamente coibentate in modo da ridurre al minimo le dispersioni termiche per trasmissione invernali ed in estate evitare il surriscaldamento dell’involucro; parimenti le coperture piane sono coibentate in maniera idonea. Nelle successive fasi della progettazione saranno valutate nel dettaglio soluzioni per l’eliminazione dei ponti termici anche tramite software agli elementi finiti per il calcolo della temperatura superficiale nel punto critico considerato. In fase di cantierizzazione degli interventi, le soluzioni tecniche e tecnologiche in merito alla mitigazione/correzione dei ponti termici saranno verificate attraverso specifici test quali termografie a infrarossi e blower door test. 9.3.Inerzia termica dell’involucro Grande importanza è stata data, per storico back-ground CINECA sulle esigenze delle sale elaborazione dati, all’inerzia termica ovvero alle prestazioni passive delle strutture dell’edificio soggette a sollecitazioni termiche che variano nel tempo. La capacità dell’edificio di fungere da volano rispetto alle modificazioni delle temperature esterne ed interne ha effetti positivi sul controllo del benessere termoigrometrico e sul risparmio energetico, in quanto può ridurre i picchi di domanda di riscaldamento nel periodo invernale e trattenere l’ingresso del calore nelle ore più calde estive. In mancanza ancora di una normativa che definisce il calcolo del fabbisogno energetico estivo, la Regione Emilia Romagna ha introdotto un indice di prestazione energetica EPe da rispettare nel caso di edifici di nuova costruzione; la normativa recita come segue: “Nel caso di edifici di nuova costruzione e negli altri casi di cui al punto 3.1 lettera a) e b) del presente atto, per tutte le categorie di edifici, cosi come classificati in base alla destinazione d'uso all'art. 3 del D.P.R. 412/93, si procede in sede progettuale alla determinazione della prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio (EPe,invol), pari al rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento dell’edificio, calcolato tenendo conto della temperatura di progetto estiva secondo la norma UNI/TS 11300 – 1 o equivalenti, e la superficie utile energetica, per gli edifici residenziali, o il volume per gli edifici con altre destinazioni d’uso, e alla verifica che la stessa sia non superiore ai valori limite riportati nella seguente tabella:” 25 Indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo EPe Inoltre viene richiesto di verificare almeno uno dei due punti presenti al Requisito 6.4.2, il C2a relativo alla massa superficiale e il C2b relativo alla trasmittanza termica periodica (YIE) definita come la capacita di una parete opaca di sfasare ed attenuare il flusso termico che la attraversa nell'arco delle 24 ore. Valore della trasmittanza termica periodica delle strutture edilizie opache Per far fronte a quanto suddetto, nel progetto sono state assunte come minimi i valori di sfasamento tra le due temperature di 10 ore sui fronti Ovest e Sud e di 12 ore per la copertura è prevista inoltre la realizzazione di strutture opache nel rispetto della normativa vigente e comunale (Art.56 requisito E7.3). 9.4.Facciate continue Il tema dell’illuminamento naturale è strettamente legato alle scelte architettoniche. La volontà di realizzare dei “volumi trasparenti leggeri” comporta necessariamente la soluzione di problematiche legate all’ingresso della luce naturale, sia per l’apporto di calore dall’esterno dovuto all’irraggiamento solare, sia per il verificarsi di disturbi visivi dovuti ai contrasti di luminosità. L’approccio progettuale seguito è stato quello di proteggere e schermare le “facciate” in modo adeguato a seconda del compito visivo e della funzione svolta all’interno dei locali, conciliando il più possibile tutti gli aspetti illuminotecnici, climatici, energetici ed architettonici. La scelta è andata su un sistema integrato di facciata e protezione solare con regolazione automatica ad alto isolamento termico. Il sistema di facciata continua comprende una schermatura solare a micro-lamelle in alluminio, inserita a scomparsa nella zona marcapiano. La schermatura è complanare al resto del sistema e grazie alla configurazione delle lamelle, la tenda associa un elevato fattore ombreggiante ad un ottimo grado di trasparenza anche quando è completamente abbassata, consentendo a chi si trova all’interno di fruire della vista esterna ed evitando al tempo stesso durante le ore diurne il ricorso all’illuminazione artificiale. 26 Il comando delle schermature è collegato ad una centralina meteorologica che permette di regolare le tende sia in automatico che in manuale. Figura 19 –Sistema integrato di schermatura solare L’efficienza energetica dell’intero sistema di facciata si accompagna alla resa in termini di qualità architettonica, grazie all’estrema pulizia e semplicità del disegno e all’ottenimento di elevati standard di benessere all’interno degli uffici. Figura 20 – Simulazione facciata continua con integrazione sistema di protezione solare 27 10. Coperture verdi 10.1. Motivi della scelta Dall’analisi della radiazione solare incidente caratteristica della latitudine di progetto emerge che la superficie che riceve la maggior insolazione durante l’arco dell’anno è quella orizzontale. In regime estivo questo fenomeno comporta elevate temperature superficiali dei solai di copertura e, conseguentemente, discomfort termico dovuto a surriscaldamento negli ambienti sottostanti. E’ risaputo che in presenza di guaine impermeabilizzanti scure direttamente esposte alla radiazione, nei giorni estivi maggiormente soleggiati si raggiungono temperature prossime agli 80°C, che trasformano gli strati sottostanti (coibente e strutture) in un volano termico in grado di assorbire calore nei periodi caldi del giorno e cederlo all’edificio nelle ore notturne. In corrispondenza di solai piani, il problema può essere affrontato attraverso due strategie: • • materiali di finitura altamente riflettenti (elevato indice di riflessione SRI) copertura massiva e fortemente inerziale (elevato peso della componente) La prima soluzione affronta esclusivamente il tema dell’abbattimento degli extracarichi termici dovuti all’irraggiamento in regime estivo. La strategia che prevede invece un solaio di copertura a elevata massa può concorrere alla soluzione di numerose problematiche, soprattutto se la soluzione costruttiva prevede la realizzazione di un tetto verde. Per i motivi suddetti si è scelto di utilizzare la tecnologia del cosiddetto verde pensile tecnico, la quale non solo ha un ruolo estetico e di miglioramento dell’inserimento paesaggistico dell’edificio ma svolge importanti funzioni di utilità diretta, con ricadute economiche quantificabili. 10.2. Benefici Il sistema a verde adottato è un valido strumento di controllo sia delle condizioni ambientali interne di un edificio, sia di quelle esterne. L’incidenza delle coperture a verde sul microclima indoor avviene in termini di controllo della trasmissione del calore, della propagazione del rumore, dell’umidità, dell’assorbimento delle radiazioni elettromagnetiche. Mentre sul macroclima outdoor il controllo avviene in termini di fissaggio delle polveri, mitigazione della temperatura, propagazione del suono, regimentazione idrica, individuazione di superfici di compensazione e incremento della biodiversità. In particolare, la tecnologia scelta per le coperture del nuovo fabbricato garantisce innegabili benefici in termini di: • • Isolamento termico; Il coperto verde contribuisce a regolare il microclima locale attraverso il fenomeno dell’evapotraspirazione delle piante. Si riscontra un maggior isolamento termico in quanto il sistema è in grado di creare uno sfasamento che porta alla riduzione delle dispersioni termiche, trattenendo maggior calore durante il periodo invernale, ma soprattutto, nella stagione estiva, abbatte il carico termico dovuto all’irraggiamento diretto del sole sull’estradosso del solaio di copertura, impedendo al calore presente all’esterno dell’edificio di trasmettersi attraverso esso in tempi rapidi, consentendo il mantenimento di ambienti interni confortevoli. Risparmio energetico; 28 • • • • • • È strettamente legato all’isolamento termico e alla regolazione climatica. Grazie ai tetti verdi si può ottenere un importante risparmio energetico, apprezzabile soprattutto in periodo estivo e dovuto principalmente ai vantaggi legati ad un effettivo minor utilizzo degli impianti di condizionamento. Durante il periodo invernale i coperti vegetati contribuiscono a diminuire la dispersione del calore accumulato dall’edificio. Isolamento acustico; Il sistema garantisce un apporto fonoassorbente alle solette di copertura, beneficio determinato in parte dalla massa degli strati componenti ed in parte dalla vegetazione, che impedendo il riflettersi completo delle onde sonore, favorisce la diminuzione dell’inquinamento acustico, nella misura del 10% circa rispetto ad una copertura tradizionale. Miglioramento bioclimatico; Considerato un valido strumento per limitare il cosiddetto fenomeno dell’isola di calore in ambiente fortemente urbanizzato, le coperture a verde, se in proporzione adeguata, ricostituendo quella massa biologica venuta meno per effetto della cementificazione, consentono attraverso la fotosintesi la trasformazione dell’anidride carbonica in ossigeno e riducendo le emissioni causate dall’impiego dei sistemi di climatizzazione contribuiscono al miglioramento della vivibilità ambientale. Impatto ambientale ed ecosistema; L’ambiente urbano viene migliorato con la realizzazione delle coperture a verde che creano un nuovo habitat naturale e spazi vitali per ecosistemi che in aree urbane difficilmente troverebbero una collocazione. È motivo di scelta determinante in contesti naturalistici per fornire il minor impatto visivo all’ambiente circostante. Elevata ritenzione idrica; I sistemi a verde, grazie all’elevata capacità di accumulo idrico degli elementi di accumulo e dei substrati molto igroscopici, sono in grado di trattenere in copertura (secondo un calcolo di stima dinamica) e restituire all’ambiente con l’evapotraspirazione fino al 80% dell’acqua piovana (indipendentemente dagli spessori degli elementi utilizzati), riducendo di conseguenza il fenomeno dei picchi di piena che si verifica in ambito urbano durante gli eventi a carattere temporalesco. Trattenimento delle polveri; Strettamente legata al miglioramento bioclimatico, oltre all’effetto proprio del verde permette di fissare le particelle di polvere alla vegetazione, la realizzazione di verde pensile contribuisce alla diminuzione del fenomeno dell’isola di calore delle aree urbane che surriscaldandosi, favoriscono la produzione di pulviscolo. Protezione copertura; Permette la salvaguardia dei pacchetti di copertura allungandone esponenzialmente la durata e la funzionalità dei manti impermeabili. Fornisce isolamento termico grazie al suo elemento di accumulo idrico e drenaggio realizzato solitamente in polistirolo espanso (EPS), consentendo una riduzione sensibile degli sbalzi termici giornalieri, proteggendo gli strati del pacchetto dai raggi UV, oltre che dagli eventi atmosferici quali vento, grandine, formazione di ghiaccio e aggressione chimica. 10.3. Descrizione delle coperture Il nuovo fabbricato si trova ad avere tre differenti porzioni di coperture a verde con tre funzioni diverse pur utilizzando la stessa tecnologia di “verde pensile”. 29 Figura 21 – Progetto coperture a verde pensile Il sistema a verde pensile previsto sulle varie coperture è stato sviluppato per rivestire l’intera superficie dei solai, senza soluzioni di continuità, al fine di contribuire e mantenere il rispetto, nel tempo, dei parametri delle prestazioni energetiche dell’edificio, ed in particolare, per consentire l’accumulo ed il recupero dell’acqua nel sistema, e garantire nel contempo il corretto e costante deflusso dell’acqua meteorica in eccesso sull’intera superficie coperta. In tale modo si tende a massimizzare il contributo offerto dalla soluzione a verde pensile, ai fini del calcolo della prestazione di “raffrescamento passivo” del fabbricato (per processo evaporativo diretto dell’acqua dal sistema) e di riciclo dell’acqua immagazzinata per la subirrigazione della vegetazione (per processo evapotraspirativo diretto dell’acqua dalle foglie). Il progetto del fabbricato si articola su diversi livelli sui quali sono presenti superfici piane; · Coperto torre A; Sistema a verde pensile estensivo e zavorra su aree pavimentata · Coperto torre B; sistema a verde pensile intensivo e zavorra su aree pavimentata · Coperto piastra piano primo: sistema a verde pensile intensivo · Coperto corridoio di collegamento: sistema a verde pensile intensivo leggero · Coperto cavedio piano terra: sistema a verde pensile intensivo e zavorra su aree pavimentata 10.4. Caratteristiche generali dei pacchetti Si riporta, di seguito, la sintesi delle caratteristiche tecniche generali del pacchetto previsto, al di sopra del pacchetto di coibentazione; • Strato di separazione sarà realizzato mediante la stesura di uno strato di geotessile non tessuto di caratteristiche approvate dal produttore della membrana. Si curerà la giunzione dei teli mediante sovrapposizione di almeno cm 10 nei due sensi longitudinale e trasversale. Il fissaggio dell’elemento al supporto di base avverrà in accordo con la tecnica di fissaggio del pacchetto d’impermeabilizzazione. 30 • • • • • Elemento di tenuta costituito da manto sintetico in PVC, spessore nominale 1,8 mm, rinforzato con una griglia in fibra di vetro, resistente ai raggi UV. Strato di protezione e separazione La stratigrafia prevede la stesura di un feltro di protezione meccanica e di accumulo idrico in materiale composito multistrato, rinforzato sul lato inferiore e con massimo accumulo idrico non inferiore a 4 l/m2 e ritenzione dopo 16 ore pari a 1,5 l/m2 (EN 344). Andrà posato libero con sovrapposizioni di almeno 10cm, risvoltato ai contenimenti laterali. Strato drenante (accumulo idrico) sarà realizzato mediante la posa in opera di un elemento di accumulo, drenaggio e aerazione preformato, con incavi per l’accumulo idrico, fori per l’aerazione e la diffusione della pressione di vapore e rete multidirezionale di canali per il drenaggio sulla faccia inferiore. La circolazione dell’aria dovrà essere garantita da canali inferiori di altezza ≥ 2,5 cm e il volume d’aria presente nell’ elemento dovrà essere ≥ 35 l/m2. L’elemento dovrà avere un’altezza pari a 60 mm. La distanza fra il battente d’acqua del pannello a massima saturazione e il substrato dovrà essere ≥ 3 cm. L’elemento dovrà avere inoltre una conducibilità idraulica totale a 20kPa (secondo norma EN ISO 12958) a gradiente idraulico i = 1 non inferiore a 25,0 l/sm e a gradiente idraulico i = 0,01 non inferiore a 2,0 l/sm. Gli incavi per l’accumulo idrico dell’elemento di accumulo, drenaggio e aerazione dovranno essere tamponati nell’ordine di ca. 27 l/ m2 con materiale drenante sfuso tipo lapillo no crush o equivalente con valori di durezza alla compressione pari a 34 kg/ cm3; compreso coeff. Di compattazione. Strato filtrante sarà realizzato mediante la posa in opera di un elemento di filtrazione delle acque percolanti in geotessile non. Il telo filtrante andrà posato in opera libero con una sovrapposizione di almeno 20cm e risvoltato ai contenimenti laterali Lo strato di coltivazione sarà realizzato mediante la stesura di un substrato, per inverdimenti pensili intensivi, certificato a norma UNI 11235:2007; il substrato andrà distribuito in spessore previsto dal progetto, maggiorato del coefficiente di compattazione. Il sistema dovrà prevedere inoltre la realizzazione di fasce drenanti in ghiaia tonda, lavata, avente granulometria 18/32 mm posata in corrispondenza dei volumi tecnici, dei pozzetti di raccolta dell’ acqua piovana, dei lucernari e simili, per una larghezza minima di cm. 30 ca. ed una profondità pari allo spessore del substrato. Il progetto delle coperture a verde pensile è stato elaborato con la collaborazione dello studio AIRIS ingegneria per l’ambiente. Figura 22 – Copertura a verde intensivo/semintensivo Piastra e Torre B 31 Figura 23 – Copertura a verde estensivo Torre A 11. Gli impianti 11.1. Le strategie per la climatizzazione Come già detto, il primo e indispensabile elemento per conseguire comfort ambientale e uso razionale dell’energia e quindi strategia prioritaria di climatizzazione è stata la progettazione dell’involucro edilizio. Gli impianti di climatizzazione hanno la funzione di mantenere il clima interno in una condizione ideale al variare delle condizioni esterne e al variare della concentrazione degli inquinanti interni (persone, apparecchiature, lavorazioni). E’ stata data grande importanza in sede di progettazione all’azione sinergica tra sistemi passivi, energie rinnovabili, impianti con terminali ad effetto radiante e diffusione uniforme dell’aria per ottimizzare il comfort, in un ottica di LCCA (Life Cost Cycle Analisys) per valutare gli impatti economici anche delle manutenzioni. La progettazione è iniziata con un’analisi architettonica molto attenta che sfrutta al massimo gli apporti e le schermature solari in maniera "passiva", cioè senza l'impiego di particolari impianti tecnologici in un ottica di progettazione integrata tra architettura ed impiantistica secondo il concetto già espresso di fabbricato come “macchina per il lavoro”. L’impianto che si andrà a realizzare si configura come un impianto centralizzato ma diversificato e flessibile per assicurare a ciascuna realtà ottime condizioni di comfort ed autonomia di gestione. L’impianto per la produzione di energia termica e frigorifera a servizio dell’intero edificio è ad alta efficienza con l’utilizzo di pompe di calore/gruppo frigo funzionanti con tecnologia ad inverter e recupero termico del calore di condensazione sia per la produzione di acqua calda sanitaria che per il riscaldamento. 11.2. Le strategie per la climatizzazione degli uffici La scelta del sistema per la climatizzazione degli ambienti è stata dettata dalla volontà di sfruttare il pavimento sopraelevato, standard di tutto il CINECA, utilizzando moduli di climatizzazione che si integrino nella maglia dello stesso. Il progetto prevede quindi un sistema di tipo “bolla climatica” che garantisca la massima flessibilità dello spazio, portando le zone di comfort dove servono per diminuire il consumo energetico. La modularità del sistema, che come precedentemente detto, è completamente integrato all'interno del pavimento sopraelevato, significa che può essere adattato a praticamente qualsiasi applicazione. L'espansione e la manutenzione del sistema sono 32 quindi rapide, semplice ed economiche. Ogni modulo può essere rapidamente e facilmente aggiunto, spostato o rimosso. Il sistema di trasferimento di calore si muove in modo efficiente, il calore dalle zone calde alle fredde, e viceversa, in modo che gli occupanti sono mantenuti alle temperature desiderate con il minimo dispendio di energia. L'acqua è il fluido termovettore impiegato all'interno del sistema . Un ciclo caldo e freddo secondo un loop sono posizionati lungo il perimetro degli uffici, fornendo serbatoi di energia termica in grado di soddisfare il raffreddamento completo o esigenze di riscaldamento della stanza. Le temperature di lavoro dei due cicli sono stati ottimizzati al fine di garantire un eccellente livello di comfort con la massima efficienza energetica: circa 35 ° C per il ciclo caldo e di 14 ° C per il ciclo a freddo. Oltre a consentire al sistema un lavoro estremamente efficiente, questi livelli di temperatura offrono anche grande flessibilità in termini di fonti di riscaldamento e raffreddamento che possono essere utilizzati. La temperatura di lavoro del ciclo freddo permette di affrontare differenti carichi sensibili a livello locale, con controllo dell'umidità affidata a un'unità dedicata che serve una zona più ampia. I due anelli sono dimensionati per soddisfare il carico massimo previsto nel futuro, mentre gli elementi modulari possono essere aggiunti nel tempo a seconda del cambiamento delle esigenze dell'edificio stesso. 11.3. Impianti speciali e automazione Gli impianti di sicurezza e automazione che saranno a servizio del nuovo fabbricato saranno totalmente integrati a quelli attuali di gestione delle sale di elaborazione dati. Tutte le implementazioni/miglioramenti nel campo della sicurezza e del controllo tecnologico che saranno adottate nel nuovo fabbricato, sfruttano le potenzialità del sistema di supervisione T.A.C. Continuum attualmente presente. Gli attuali sistemi di anti-intrusione, controllo accessi, videosorveglianza, antincendio, spegnimento automatico e rilevamento presenze che hanno seguito lo sviluppo infrastrutturale del CINECA hanno raggiunto negli ultimi anni una certa complessità. Nonostante questo, tali sistemi rappresentano ancora una parte delle potenzialità di supervisione e integrazione ottenibili mediante il sistema di supervisione e controllo di TAC Continuum. Il numerosi protocolli di comunicazione gestiti (LonBus, Modbus, BACnet per citare i più famosi) e i driver verso prodotti di terzi si combinano con un sistema totalmente aperto e liberamente programmabile con logica ad “oggetto”, permettendo l’interazione tra sistemi di sicurezza e tecnologici (HVAC) sotto un'unica piattaforma di building automation. I vantaggi di Continuum si possono riassumere in: • Riduzione dei costi di manutenzione degli impianti con razionalizzazione degli interventi e risparmio sull’addestramento del personale di gestione; • Visualizzazione e controllo di tutti i sistemi del complesso mediante unica interfaccia; • Gestione dell’edificio resa facile dall’interfaccia grafica di immediata comprensione ed in sicurezza mediante web; • Incremento della sicurezza dei dipendenti per mezzo di strategie di allarme coordinate. 33 Alla base delle seguenti soluzioni di integrazione ed ampliamento a servizio del nuovo fabbricato vi è la possibilità da parte dell’attuale Continuum di lavorare parallelamente agli eterogenei sistemi di gestione degli apparati tecnologici fornendo un’unica interfaccia di segnalazione allarme per l’operatore. Gli ampliamenti sfruttano in pieno le potenzialità ed i vantaggi dello standard BACnet che si sta affermando come protocollo di riferimento nella realizzazione di sistemi di automazione degli impianti tecnologici. Standardizzato da ASHRAE, BACnet è un protocollo ANSI, aperto, accessibile a tutti e consente di estendere i sistemi di controllo ad entità sempre più complesse e di integrare facilmente dispositivi di terze parti. I collegamenti dei Netcontroller aggiuntivi e dei controllori BACnet verso il database server sfruttano la rete TCP/IP del CINECA. Il progetto prevede l’integrazione ed ampliamento delle successive parti suddivise per tipologia: 1. Gestione HVAC (Heating, Ventilation, Air Conditioning): 1. gestione pompe di calore: controllo diretto delle pompe di calore mediante sensori e attuatori o interfaccia mediante gateway da bus di terze parti (Modbus, Lon) in protocollo BACnet. 2. gestione gruppi frigo: supervisione e controllo dei grupi frigo/pompe di calore mediante sensori e attuatori o interfaccia mediante gateway da bus di terze parti (Modbus, Lon) in protocollo BACnet. 3. gestione sottocentrali: controllo di tutti i circuiti dedicati al riscaldamento, condizionamento e acqua calda sanitaria mediante sensori (sonde di temperatura) ed attuatori. In particolare occorre: controllare le temperature di ogni circuito, controllare lo stato e gli allarmi di tutte le pompe, dare dei comandi di attivazione alle pompe 4. gestione UTA: controllo completo della macchina (ventilatori, serrande, temperature, umidità, batterie caldo e freddo, umidificatori, batterie elettriche) di solito mediante sensori ed attuatori. Il controllo della macchina è affidato a dei controllori dedicati e autonomi Andover su rete BACnet 5. gestione fancoil, radiatori, pannelli radianti...: per i singoli ambienti (uffici, sale,...) si dedica un controllore per la gestione delle valvole di zona, delle sonde di temperatura nell'ambiente, delle velocità dei fancoil. Si può inoltre aggiungere un pannellino con tastiera e display per la regolazione locale della temperatura. 6. contabilizzatori e misuratori di calorie e frigorie per un controllo accurato dei consumi 2. gestione quadri elettrici: 1. multimetri per i quadri principali, così come indicato nella relazione sulle specifiche elettriche per i nuovi impianti. 2. segnalazioni d'allarme (interruttori scattati, anomalie) 3. controllo UPS (di solito mediante gateway Modbus-BACnet) 4. controllo gruppi elettrogeni (di solito mediante gateway Modbus-BACnet) 3. gestione illuminazione: 1. dotare ogni ufficio di sensori combinati di presenza-luminosità e sistemi di illuminazione dimmerabili, così come indicato nella relazione delle specifiche 34 elettriche per i nuovi impianti. Questo consente di accendere la luce solo in caso di presenza di personale e di scarsa luminosità esterna 2. supervisione e gestione dell’illuminazione – integrazione con il sistema Continuum per gestire e controllare lo spegnimento e l’accensione delle luci degli edifici. Di solito si agisce su comandi nei quadri elettrici. Questo consente una gestione efficiente e centralizzata 4. ampliamento TVCC: 1. Si prevede il sistema Endura, nativo su IP e già integrato con l'attuale sistema di supervisione. 2. telecamere Megapixel - telecamere fisse e/o brandeggiabili a controllo delle aree esterne, degli accessi e delle aree sensibili 3. integrazione con i vari sottosistemi di sicurezza e BMS per associare allarmi ad eventi di registrazione 5. antintrusione: 1. Si prevede di estendere l'impianto attuale in quanto già ottimale ed integrarlo con i nuovi sottosistemi 2. Si prevede di predisporre contatti magnetici (radio o filo) a tutte le finestre del nuovo edificio ed a tutti gli accessi principali o sensibili; predisporre contatti sui cancelli sia carrabili che pedonali 3. Si prevede di predisporre volumetrici a doppia tecnologia in tutte le zone dell’edificio (uffici, corridoi, magazzini, ecc.) 4. Si prevede di predisporre un sistema di allarme perimetrale esterno a doppia tecnologia (microonde e infrarossi). 5. tutti gli apparati in campo saranno raccolti in concentratori della serie Continuum (UI-8, DO-4 e NetController e comunicheranno con il sistema di supervisione centrale) 6. controllo accessi e rilevazione presenze: 1. estendere l'impianto attuale in quanto già ottimale ed integrarlo con i nuovi sottosistemi 2. controllare tutti gli accessi all’edificio, le aree sensibili, magazzini e preferibilmente i locali tecnologici utilizzando lettori del tipo HID e moduli della serie Continuum mod. AC-1 3. predisporre lettori rilevazione presenze (marcatempo) compatibili con il sistema attualmente in uso 4. proporre un sistema di gestione dei visitatori interfacciabile al sistema di supervisione centrale 7. antincendio e spegnimento: 1. estendere la protezione antincendio al nuovo edificio secondo la norma attualmente in vigore 2. estendere l’impianto attuale attraverso centrali di tipo Notifier in quanto interfacciabili al sistema di supervisione e controllo Continuum tramite apposita interfaccia di marchio SAIA-BURGESS 3. predisporre la rivelazione in tutti gli uffici, corridoi, aree comuni ed aree tecnologiche utilizzando sensori di fumo e/o a doppia tecnologia a seconda della tipologia dell’area da monitorare. Considerare la rivelazione dei gas metano e idrogeno 4. predisporre il sistema di segnalazione ottico-acustica (targhe) di allarme in caso di emergenza incendio e prevedere una distribuzione audio di messaggi preregistrati 5. predisporre pulsanti di allarme incendio nelle aree opportune ed in prossimità delle vie di fuga 6. predisporre la rivelazione antiallagamento dei locali interrati o particolarmente sensibili 35 7. Collegamento della centrale antincendio con serrande tagliafuoco e blocco della ventilazione 8. implementare se necessario il sistema di spegnimento dei locali interrati o particolarmente sensibili ed interfacciarlo alla centrale antincendio ed al sistema centrale di supervisione e controllo. Figura 24 – Sistema a blocchi della supervisione BMS 11.4. Le soluzioni per l’illuminazione Luce naturale, irraggiamento, insolazione, esposizione dell’edificio sono argomenti già trattati nel corso della relazione, perché considerati strettamente legati sia alle scelte architettoniche che impiantistiche, valutate come unicum progettuale per le ripercussioni a carattere energetico. Le facciate continue delle “torri” sono state pensate integrate al sistema di protezione solare che permette di evitare l’abbagliamento ma garantisce una diffusione luminosa sufficiente anche con le protezioni abbassate, per permettere agli utenti di utilizzare al massimo l’illuminazione naturale. I sistemi automatici di temperatura di facciata daranno il consenso ai sistemi di protezione solare per impedire che la stessa si surriscaldi e la luce artificiale integrerà il minimo necessario per il corretto illuminamento dei piani di lavoro. 36 Figura 25 – esempio di studio per l’irraggiamento Dal punto di vista illuminotecnico, all’interno dell’edificio si possono individuare le seguenti tipologia di ambienti; • • • • spazi spazi spazi spazi operativi di lavoro (uffici, sale riunioni dipartimentali) istituzionali (sale corsi, sale multifunzionali) comuni (corridoio di collegamento, atrio, distribuzione) di servizio (servizi, locali tecnici, magazzini, depositi) La scelta perseguita è stata quella di unificare per quanto possibile le soluzioni illuminotecniche sia per una questione di uniformità architettonica sia per fattori legati alla manutenzione e alla gestione degli impianti. Perseguendo quanto sopra si è scelto una soluzione unica per tutte le aree operative per ottemperare anche alle esigenze di funzionalità, flessibilità, ergonomia e benessere legate al campo visivo. Tutti gli ambienti saranno gestiti da un BMS integrato che gestirà in maniera automatica la quantità di luce artificiale, la necessità in base alle presenze e lo spegnimento notturno dopo una certa ora. 37 Figura 26/27 – Simulazione d’irraggiamento con sistema di protezione alzato/abbassato 12. Elenco elaborati grafici Per meglio comprendere quanto illustrato nella presente relazione si può far riferimento agli elaborati grafici di seguito, che sono parte integrante della richiesta di permesso di costruire; • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • AR 01 Stato di fatto: planimetria con rilievo plano-altimetrico AR 02 Stato di fatto: planimetria generale AR 03 Stato di fatto: Edifici da demolire AR 04 Progetto: Planimetria generale AR 05 Progetto: Piano interrato AR 06 Progetto: Piano terra AR 07 Progetto: Piano primo AR 08 Progetto: Piano secondo AR 09 Progetto: Piano terzo AR 10 Progetto: Piano coperto con verde AR 11 Progetto: Sezione longitudinale AR 12 Progetto: Prospetti e render AR 13 Progetto: Sezioni AR 14 Progetto: Viste prospettiche AR 15 Progetto: Rete fognaria AR 16 Progetto: Layout arredi e Legge 13/89 – Piano terra AR 17 Progetto: Layout arredi e Legge 13/89 – Piano primo AR 18 Progetto: Layout arredi e Legge 13/89 – Piano secondo AR 19 Progetto: Layout arredi e Legge 13/89 – Piano terzo AR 20 Progetto: Interventi edilizi Relazione ai sensi L.13/89 e DM 236/89 Documentazione fotografica Studio Geologico-Tecnico Relazione Tecnica strutture (di cui all’allegato A alla D.G.R n.1373/2011) 38 Figura 28 – Simulazione vista da Via Verga Si riportano di seguito gli allegati alla presente relazione che permettono un approfondimento di quanto riportato precedentemente e che sono parte integrante della richiesta di permesso di costruire. In fede Il tecnico 39