Ufficio Catechistico Diocesano Piazza Duomo, 5

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dicembre 2011/10
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Ufficio Catechistico Diocesano
Piazza Duomo, 5 - 96100 Siracusa
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ANDRÉ FOSSION, Il Dio desiderabile. Proposta della fede e iniziazione
cristiana, EDB, BOLOGNA 2011 [254 PP ; 20,00]
L autore, gesuita già direttore del Centro Internazionale di
catechetica Lumen Vitae di Bruxelles, propone una pastorale
positiva, intesa come libero dono a persone adulte, capaci di
scegliere, fondandosi sulla fede in un dio buono, salvatore e
liberatore. Si parte dalla convinzione che la fede sia grazia che
spinge verso gli altri, per ascoltarli, capirli, amarli. Una grazia che
permette di riconoscere Dio attraverso gli altri. Una grazia che
rende Dio desiderabile. Il volume è ricco di approfondimenti
teorici e di indicazioni pratiche per la pastorale in parrocchia,
nella catechesi, nella scuola e nell apostolato biblico. Quattro le
parti che compongono il testo: evangelizzare, catechizzare,
insegnare, leggere le Scritture. L intento dell autore è ambizioso:
aiutare a riconoscere in modo gioioso la grazia e la benignità di
Dio. Una sfida che vale la pena di raccogliere.
GIRALDO M. LORETTA, Lucia,
(illustr. di Bertelle Nicoletta),
San Paolo, Cinisello Balsamo
(MI), 2011 [16 pp.; 2]
Un piccolo libro per far
conoscere ai più piccoli la vita di
Santa Lucia.
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alleanza, così David può esser chiamato «un uomo secondo il cuore di
Dio» (1Sam 13,14; Sal 89,21; At 13,22).
Il corpo nella Bibbia
Le parti del corpo umano assumono nell antropologia biblica un
valore simbolico molto forte. Ne prendiamo in esame ora alcune tra le più
significative.
Il termine «cuore» nella Bibbia è molto importante; esso infatti è
raramente usato nel senso proprio di organo che batte nel nostro petto.
Nella maggior parte dei casi è usato in senso figurato e considerato
come la sede della vita psichica in generale. È la dimensione interiore
dell essere umano (1Pt 3,4), il suo nucleo nascosto: quel luogo
interiore e segreto, dove tutta la persona è per così dire concentrata, la
sede dei sentimenti, ma ancor di più quella dell intelligenza e della
volontà. È la sede della nostra coscienza. La Bibbia pala così di un
cuor e di pietra, di un cuore chiuso, di un cuore nuovo,
Si tratta di
una parola sorgiva (K. Rahner), difficile da definire. Si tratta in
fondo dell interiorità della persona, con tutta la sua libertà; non dice
qualcosa dell essere umano, ma riguarda l umano integrale, vista in
un certo modo. Dal punto di vista del corpo/anima, si potrebbe
pensare che esso esprima l unità dell essere umano di cui si è parlato.
Il cuore come organo corporale e il cuore come centro personale.
D altra parte, la Bibbia non esita a dire che Dio stesso ha un cuore, per
parlare del suo disegno di amore, della sua intenzione profonda di
Su di un piano complementare vi è l uso del termine occhi : essi
sono l organo della vista e dunque uno dei beni più preziosi
dell uomo; l occhio umano, soprattutto, è lo specchio della vita
interiore dell uomo, indica a sua benevolenza o la sua bramosia. Vi è
dunque un occhio buono e un occhio cattivo (Mt 5,29; 6,22; 20,15)
La lingua e la bocca (labbra ): sono innanzi tutto l organo della
parola e del linguaggio e, naturalmente, del nutrirsi. Con la bocca si
può benedire o maledire, dire il vero o mentire. A causa della sete la
lingua si attacca al palato; la sete esprime il desiderio umano, come
nei Salmi. Così l essere umano è percepito come un essere di parola,
in dialogo con Dio e con il prossimo (oppure rifiuta il dialogo). In
senso metaforico, i peccati della lingua sono spesso denunciati nella
letteratura sapienziale; per i sapienti è evidente che occorre governare
la nostra lingua e il nostro linguaggio. Infine, Dio stesso ha una
lingua, parole escono dalla sua bocca (così Dt 8,3 = Mt 4,4); tutti i
profeti dicono sovente: Parola del Signore, oracolo del Signore .
Abbiamo così un Dio vivente, che non è muto.
Su di un piano complementare le orecchie sono l organo
dell udito per ricevere e accogliere questa Parola che il simbolo della
comprensione e dell obbedienza (ob-udire). L importanza dell udire è
ricordato dalla ricorrenza di una dozzina di volte nei Vangeli Sinottici
dell espressione chi ha orecchie per intendere intenda .
(continua)