CAP 8 ACCESSORI UTILIZZATI NELLE APPARECCHIATURE ELETTRONICHE 1 DOCUMENTAZIONE TECNICA DELLE PARTI MECCANICHE 2 CONTENITORI E SCATOLE 3 DISSIPATORI DI CALORE 4 ACCESSORI PER APPARECCHIATURE ELETTRONICHE 5 CALCOLO PER I DISSIPATORI TERMICI 1 DOCUMENTAZIONE TECNICA DELLE PARTI MECCANICHE La documentazione tecnica riguardante le parti meccaniche e gli accessori per l’elettronica è costituita essenzialmente da disegni tecnici in proiezione o in assonometria 4 ( Fig. 1). I disegni forniscono le quote di ogni particolare con l’indicazione (quando è significativa) della tolleranza di lavorazione e mostrano l’oggetto nel suo aspetto reale utilizzando un’assonometria o una fotografia. Se il modo in cui le varie parti debbono essere assemblate non è di immediata comprensione si utilizzano disegni in esploso 4 ( Fig. 2). Le caratteristiche meccaniche che i costruttori indicano sempre sono: — le dimensioni (larghezza, altezza, profondità, spessore); — il peso; — il materiale impiegato; — il campo di temperatura di funzionamento. 10,8 10 0,3 5,3 78 9 A 90 1 3 C BCM10 1 2 4 8 3,5 6,4 10 2 3 45 6 7 8 34 5 6 W0,7-L3,5 BCDE Fig. 1 Quotatura di un selettore codificato (quote in mm). 0,5 2,54 t = 0,2 7,62 F0 12 4,8 5,05 Fig. 2 Rappresentazione in esploso di un contenitore. 1 2 3 4 5 6 coperchio struttura intermedia base isolatore aeratore pannello frontale 1 2 5 4 6 3 CAP 8 - Accessori utilizzati nelle apparecchiature elettroniche 35 La temperatura di funzionamento dell’apparecchiatura è importante quando si utilizzano contenitori di plastica perché i materiali plastici, se sottoposti ad alte temperature, possono liberare, a causa di alterazioni chimiche, fumi o vapori tossici e, se i materiali non sono autoestinguenti, determinare situazioni pericolose. 2 CONTENITORI E SCATOLE Le scatole e i contenitori per le apparecchiature elettroniche possono avere le forme e le dimensioni più diverse; il contenitore viene infatti scelto in funzione del tipo di apparecchiatura che si vuol realizzare. Preliminarmente alla scelta della forma e delle dimensioni del contenitore 4 ( Figg. 3a, b) occorre risolvere alcuni problemi tecnici quali la schermatura dei radiodisturbi, la dissipazione di potenza e l’isolamento elettrico dell’apparecchiatura. Queste considerazioni sono valide soprattutto per le apparecchiature destinate a utilizzazioni di tipo civile. Nel campo professionale la scelta si orienta su contenitori standardizzati che offrono al costruttore la possibilità di disporre di materiali identici prodotti da fabbricanti diversi. Per questi contenitori esistono numerosi accessori che facilitano i cablaggi delle apparecchiature. I contenitori standardizzati di tipo professionale sono realizzati in metallo (alluminio e sue leghe) o in plastica. I contenitori di plastica, molto diffusi per il loro basso costo, consentono di utilizzare sistemi di fissaggio molto economici per installare la scheda, ma hanno il grosso inconveniente di non schermare efficacemente i disturbi in radiofrequenza. Il loro impiego deve quindi essere attentamente valutato in relazione alle normative nazionali e internazionali che limitano l’intensità delle radiazioni che un’apparecchiatura elettronica può emettere; trascurare questa specifica può costare molto caro dal punto di vista economico. Proporre un tipo particolare di scatola risulta difficile perché ne esistono per svariati modelli di apparecchiature elettroniche: per strumentazioni da laboratorio, per elaboratori elettronici, per strumenti portatili provvisti delle apposite maniglie, per apparecchiature audio, per sistemi di controllo ecc. Il tecnico si deve quindi documentare consultando i fogli tecnici forniti dalle ditte costruttrici, mentre è evidente che, quando il volume della produzione lo giustifica, è preferibile disegnare e realizzare un contenitore plastico o metallico personalizzato. L’involucro deve anche tenere conto dell’ambiente in cui l’apparecchiatura elettronica verrà installata. In presenza di corpi solidi (polvere) e di acqua, nella scelta del contenitore bisogna tener conto delle prescrizioni previste dalle norme CEI 64-8 (Impianti elettrici utilizzatoFigg. 3a, b Forme costruttive di scatole e contenitori: a. contenitore per apparecchiature industriali; b. contenitore per strumentazione elettronica. 36 Vol. 1 - MODULO C 3a 3b ri). Tali norme classificano come involucro l’elemento che assicura un grado di protezione appropriato contro determinati agenti esterni e un adeguato grado di protezione contro i contatti diretti. I gradi di protezione sono definiti in sede internazionale con la sigla IP seguita da un massimo di quattro cifre, di cui generalmente vengono usate le prime due. Gli involucri sono in grado di assicurare la protezione: — delle persone dal contatto o dall’avvicinamento alle parti in tensione o in movimento; — del materiale dalla penetrazione di corpi solidi estranei oppure dall’infiltrazione di acqua. La figura 4 illustra l’interpretazione della sigla internazionale del grado di protezione degli involucri. La norma italiana di riferimento è la CEI 70-1; quelle europee sono la IEC 144 e, la più recente, IEC 529. La prima cifra indica il grado di protezione, all’interno dell’involucro, dall’ingresso di corpi estranei solidi. La seconda cifra indica la protezione dall’ingresso nell’involucro di acqua (se un tipo di protezione è assente, la cifra viene sostituita con una “X”). La terza cifra è una lettera che indica un maggior livello di protezione di tipo meccanico, delle persone dall’accesso a materiali pericolosi, e dei materiali dagli urti 4 ( Fig. 5). La quarta cifra è una lettera ed è utilizzata in casi eccezionali per informazioni supplementari. Il grado di protezione minimo per le apparecchiature di uso industriale è 7. Un urto subìto dal contenitore può anche non produrre un rischio immediato, ma se comporta fessurazioni o rottura dell’involucro può, nel tempo, diventare causa di incidente per contatto diretto con parti in tensione, o determinare il venir meno del grado di protezione IP. L’elenco che segue permette di comprendere l’utilizzo delle sigle IP nella classificazione del grado di protezione dei contenitori con riferimento al loro possibile campo di impiego: — IP20 è adatto per camere e uffici; — IP21 è adatto per terrazze coperte; — IP45 è adatto per le stalle; — IP50 è adatto per i locali di falegnameria. NEMA – National electrical manufacturer’s association Negli ambienti con strutture combustibili in cui si utilizzano componenti che nel funzionamento ordinario e in situazioni di guasto dell’impianto o dell’apparecchiatura possono produrre archi o scintille, e negli ambienti in cui si effettuano lavorazione, convogliamento, manipolazione e deposito di materiali infiammabili o combustibili (norma CEI 64-8 V2, allegato C), tutti i componenti, compresi gli apparecchi di illuminazione, devono essere racchiusi in involucri con grado di protezione IP ≥ 4X. Il NEMA è l’ente incaricato negli Stati Uniti di elaborare le norme in materia di nomenclatura, composizione, dimensioni, tolleranze, sicurezza, prestazioni e qualità delle apparecchiature elettriche con caratteristiche sostanzialmente simili a quelle delle norme IEC 529. Nella tabella 1 sono illustrati gli indici di equivalenza fra le classificazioni NEMA e IEC (IP). CAP 8 - Accessori utilizzati nelle apparecchiature elettroniche 37 Fig. 4 Grado di protezione dalla penetrazione dei solidi e dall’infiltrazione dell’acqua (IP). IP 2 1a CIFRA CARATTERISTICA protezione contro il contatto di corpi solidi e contro l’accesso a parti pericolose 0 significato per la protezione del materiale non protetto protetto contro l’accesso con il dorso della mano 2 protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 12 mm protetto contro l’accesso con un dito 3 protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 2,5 mm protetto contro l’accesso con un attrezzo protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 1 mm 5 protetto contro la polvere 6 totalmente protetto contro la polvere protetto contro l’accesso con un filo LETTERA AGGIUNTIVA* (opzionale) LETTERA SUPPLEMENTARE (opzionale) significato per la protezione delle persone informazioni supplementari per la protezione del materiale A protetto contro l’accesso con il dorso della mano H apparecchiature ad alta tensione B protetto contro l’accesso con dito M provato contro gli effetti dannosi dovuti all’ingresso dell’acqua con apparecchiatura in moto C protetto contro l’accesso con un attrezzo S provato contro gli effetti dannosi dovuti all’ingresso dell’acqua con apparecchiatura non in moto D protetto contro l’accesso con un filo W adatto all’uso in condizioni atmosferiche specifiche * utilizzata solo se: – la protezione effetiva contro l’accesso a parti pericolose è superiore a quella indicata dalla prima cifra caratteristica; – è indicata solo la protezione contro l’accesso a parti pericolose e la prima cifra caratteristica viene sostituita con una X. 38 0 1 4 Vol. 1 - MODULO C 2a CIFRA CARATTERISTICA protezione contro la penetrazione dei liquidi significato per la protezione delle persone protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 50 mm 3 significato per la protezione del materiale non protetto 1 protetto contro la caduta verticale di gocce d’acqua 2 protetto contro la caduta di gocce d’acqua con inclinazione massima di 15° 3 protetto contro la pioggia 4 protetto contro gli spruzzi d’acqua 5 protetto contro i getti d’acqua 6 protetto contro le ondate 7 protetto contro gli effetti dell’immersione 8 protetto contro gli effetti della sommersione C W Fig. 5 Protezione meccanica dagli urti secondo la norma francese NFC 20010. cifra caratteristica descrizione della prova energia d’urto (J) 0 non protetto 1 resistenza all’urto di un peso di 150 g che cade da 15 cm 0,22 2 resistenza all’urto di un peso di 150 g che cade da 25 cm 0,37 3 resistenza all’urto di un peso di 250 g che cade da 20 cm 0,49 5 resistenza all’urto di un peso di 500 g che cade da 40 cm 1,96 7 resistenza all’urto di un peso di 1,5 kg che cade da 40 cm 5,88 8 resistenza all’urto di un peso di 5 kg che cade da 40 cm 19,6 metodo di prova Un altro ente di riferimento, riconosciuto a livello mondiale, sono gli Underwriters Laboratories, che seguendo le normative in vigore negli Stati Uniti valutano i materiali, i dispositivi e le attrezzature in funzione della loro sicurezza per l’uomo. Rack a 19≤ Fig. 6 Rack a 19’’. I rack a 19≤ in sono contenitori normalizzati conformi alla norma DIN 41498. La loro struttura di base è composta da 4 ( Fig. 6): — due squadrette anteriori con fori di fissaggio per le maniglie; — due fiancate con fori e riferimenti di centratura per il montaggio delle guide in profilato di alluminio; — due profilati anteriori; — due profilati intermedi; — due profilati posteriori. I profilati anteriori e posteriori permettono il montaggio dei pannelli frontali e posteriori dell’apparecchiatura; il profilato intermedio e quello anteriore permettono il montaggio dei guidascheda 4 ( Fig. 7 ). Le dimensioni di questi rack vengono fornite come multipli di due parametri base: — altezza unità (1 HE = 48,45 mm); — larghezza passo modulare (1 TE = 5,08 mm). Fig. 7 Montaggio dei guidascheda. Le sigle HE e TE sono soltanto indicative, dal momento che costruttori diversi usano sigle diverse; la quota, invece, è la stessa per tutti. ESEMPIO 1 SIGNIFICATO DELLA CLASSIFICAZIONE RACK A 19≤ L’indicazione rack a 19≤ 3HE/84TE profondità = 210 mm significa: larghezza 132,5 mm; altezza 426,2 mm; profondità 210 mm. CAP 8 - Accessori utilizzati nelle apparecchiature elettroniche 39 Tabella 1 Conversione della classificazione NEMA 250-1997 nella classificazione IEC 60 529 CLASSIFICAZIONE NEMA CLASSIFICAZIONE IEC (IP) 1 Apparecchiature per uso interno che forniscono un grado di protezione tale da evitare i contatti con i dispositivi in essi contenuti IP10 2 Apparecchiature per uso interno che forniscono un grado di protezione tale da evitare i contatti con i dispositivi in essi contenuti e contro liquidi sgocciolanti IP11 3 Prodotti per uso interno ed esterno che assicurano la protezione dalla polvere portata dal vento, dalla pioggia, dal nevischio e dalla formazione esterna di ghiaccio IP54 3R Apparecchiature che forniscono lo stesso grado di protezione del tipo 3, esclusa la protezione dalla polvere umida trasportata dal vento IP14 3S Apparecchiature che forniscono lo stesso grado di protezione di tipo 3, ma che mantengono operativi i meccanismi esterni al contenitore quando questi si riempiono di ghiaccio IP54 4-4X Apparecchiature per uso interno ed esterno che garantiscono la protezione dalla polvere e dalla pioggia portate dal vento, dall'acqua spruzzata e dai getti di acqua diretta. Gli involucri di tipo 4X sono protetti anche dalla corrosione IP56 5 Apparecchiature costruite per uso interno che forniscono un grado di protezione tale da evitare contatti accidentali, e contro lo sporco, la polvere, le fibre e i liquidi sgocciolanti IP52 6-6P Apparecchiature intese per uso interno ed esterno che forniscono un grado di protezione dall’entrata di acqua durante immersioni occasionali e temporanee a una profondità limitata. Per prodotti di tipo 6P è tollerata anche un’immersione prolungata a una profondità limitata IP67 12-12K Prodotti per uso interno che forniscono protezione dallo sporco in precipitazione e dal gocciolamento di liquidi non corrosivi IP52 13 Prodotti per uso interno immuni a spruzzi d'acqua, olii e refrigeranti non corrosivi IP54 I rack a 19≤ in trovano largo impiego in tutti i progetti di tipo modulare. L’industria utilizza ampiamente questo tipo di contenitore che consente di usare procedure standard di progetto e di produzione permettendo di realizzare, a costi contenuti, apparecchiature più flessibili e facilmente modificabili. Per esempio, poiché le schede da inserire nei rack hanno dimensioni standard (formato Eurocard 100 ¥ 160 mm o Doppio Eurocard 233,4 ¥ 160 mm), è possibile progettarle in modo da poter essere impiegate in differenti apparecchiature. 40 Vol. 1 - MODULO C I rack sono completati da una serie di accessori che ne semplificano l’impiego come: — pannellini frontali da 19≤ di vario spessore, nei quali si colloca in genere il pannello di controllo dell’apparecchiatura; — griglie di chiusura traforate per la convezione dell’aria all’interno dell’apparecchiatura; — pannello posteriore; — profilati di forma adatta al montaggio dei connettori femmina destinati a ricevere i segnali dalle schede inserite nel contenitore; le dimensioni variano in funzione del tipo di connettore utilizzato; — maniglie per l’estrazione e il trasporto del contenitore. PER FISSARE I CONCETTI 1. 2. Un contenitore per applicazioni elettriche ed elettroniche deve garantire un’adeguata protezione a chi lo manipola. Come viene codificato il grado di protezione offerto? Nelle applicazioni elettroniche di tipo professionale vengono utilizzati i rack a 19≤. Quali vantaggi offrono rispetto a una scatola ordinaria? 3 DISSIPATORI DI CALORE I dissipatori di calore (heatsink) sono piastre metalliche che disperdono il calore generato dai componenti elettronici montati su di esse. Affinché la resistenza termica complessiva dissipatore-componente sia sufficientemente bassa da impedire che la temperatura della giunzione raggiunga valori suscettibili di danneggiare l’apparecchiatura, devono presentare un basso valore di resistenza termica. La resistenza termica di un materiale è data da: 쏋 1 dove: Rth è la resistenza termica (°C/W) Tj - Ta è la variazione di temperatura dovuta alla potenza dissipata (°C) Pd è la potenza dissipata (W) La resistenza termica del componente elettronico è una caratteristica che dipende dal materiale e dalla tecnica costruttiva, e non è modificabile dall’utilizzatore; nei fogli tecnici essa viene indicata con vari simboli: Rth, Rq , q, K. La resistenza termica del dissipatore, e quella fra contenitore del dispositivo e dissipatore, sono modificabili. La resistenza termica del complesso contenitore-dissipatore dipende dalle tecniche di montaggio adottate, dalla presenza cioè di isolanti e di paste siliconiche, e dalla pressione di serraggio fra le superfici. La resistenza del dissipatore dipende dall’area, dallo spessore, dal materiale e dalla colorazione dello stesso. L’area del dissipatore viene aumentata adottando opportune forme che, a parità di volume, massimizzano la superficie radiante. L’allumi- CAP 8 - Accessori utilizzati nelle apparecchiature elettroniche 41 36 Fig. 8 Forme costruttive dei dissipatori (quote in mm). 15 11,5 L 15 L L 29 12 70 H 26 L 115 45 45 10 Figg. 9a, b: a. curva caratteristica resistenza termica-lunghezza; b. sezione del dissipatore di calore (quote in mm). resistenza termica (W/°C) 18,5 2 130,2 115,0 1,5 32,6 1 6,4 31,8 0,5 4,7 0 0 9a 100 200 lunghezza (mm) 300 24,5 (T) 22,2 (W) 9b nio, per la sua leggerezza e lavorabilità, è il materiale più usato. Talvolta, per incrementare il potere radiante, i dissipatori vengono colorati di nero. Occorre anche valutare attentamente le modalità di installazione scegliendo l’orientamento migliore, che di solito è quello in senso assiale. Le case costruttrici offrono dissipatori costruiti con fori di fissaggio già predisposti per tutti i principali tipi di contenitore utilizzati dai vari dispositivi elettronici 4 ( Fig. 8 ). La resistenza termica di questo tipo di contenitori è fornita dai singoli fogli tecnici. Talvolta le realizzazioni standardizzate non soddisfano le esigenze del tecnico per specifiche applicazioni. Si ricorre allora a profilati di varia forma che possono essere acquistati specificando la lunghezza desiderata; la resistenza termica di questi radiatori viene ricavata da una curva caratteristica resistenza termica (W/°C)-lunghezza (mm), come illustrato nelle figure 9a, b. Quando il dissipatore assume dimensioni considerevoli, il tecnico deve considerare l’opportunità di utilizzare un ventilatore che sostituisca la convezione naturale dell’aria nel contenitore con quella forzata. 4 ACCESSORI PER APPARECCHIATURE ELETTRONICHE La realizzazione pratica di un montaggio elettronico richiede spesso l’utilizzo di particolari componenti che servono per: — migliorare alcune caratteristiche meccaniche della scheda del circuito stampato (per esempio irrigiditori); 42 Vol. 1 - MODULO C Fig. 10 Manopole. Fig. 11 Manopole per slider. — regolare i dispositivi elettronici (per esempio potenziometri e manopole, 4Figg. 10 e 11); — ancorare le schede alle scatole 4 ( Figg. 12a, b), rafforzare la stabilità meccanica dei dispositivi con reofori lunghi, controllare l’altezza di un dispositivo sulla scheda, favorire la dissipazione del calore (distanziatori); — ancorare i componenti alla scheda (clip a molla o collanti); — isolare il contenitore dei componenti elettronici dai dissipatori o da altre parti metalliche, per esempio gli schermi elettrostatici (isolatori in mica o in plastica); — facilitare l’estrazione delle schede dai contenitori (per esempio estrattori, maniglie, supporto guidascheda, 4Fig. 13); — cablare i fili di collegamento (connettori Faston,4Fig. 14 ) e mantenerli ordinati e ben distribuiti nel contenitore (fascette autobloccanti); — facilitare la sostituzione nelle schede dei componenti elettronici, di tipo analogico e digitale, e dei supporti che vengono montati sulla scheda al posto del dispositivo elettronico (zoccoli per transistor o circuiti integrati, 4Figg. 15a, b); — permettere il cablaggio di componenti sui pannelli di controllo delle apparecchiature (portafusibili e portaled, 4Figg. 16a, b) o l’accesso ai segnali di ingresso o di uscita (morsettiere, prese); — realizzare schermi per l’abbattimento dei disturbi elettrostatici ed elettromagnetici (per esempio gabbie metalliche). Non esiste alcuna normalizzazione delle dimensioni di questi accessori che ogni costruttore realizza con siglature e dimensioni proprie. È necessario che il tecnico, prima di realizzare le parti dell’apparecchiatura che comportano l’uso di questi prodotti (difficilmente intercambiabili), consulti i fogli tecnici. Per esempio, nel progetto del pannello di controllo, oltre alle dimensioni del corpo di un potenziometro si considereranno le dimensioni della manopola, che dovrà essere accessibile e non coprire le scritte serigrafate sul pannello; nel progetto del circuito stampato, se è richiesto l’utilizzo di una vite o di un dado si lascerà uno spazio sufficiente per il montaggio e l’uso dell’utensile appropriato. L’uso di questi accessori comporta comunque un costo di montaggio dell’apparecchiatura più alto, per il costo dell’accessorio stesso e per il tempo richiesto dalla sua installazione. Figg. 12a, b Distanziatore: a. metodo di utilizzo; b. applicazione elettronica che impiega distanziatori. PCB installazione chassis 1,9 mm 12a 12b CAP 8 - Accessori utilizzati nelle apparecchiature elettroniche 43 Fig. 13 Estrattore per schede. Fig. 14 Connettore Faston. 13 14 Figg. 15a, b: a. tipi di zoccolo per circuiti integrati; b. sezione di uno zoccolo per circuiti integrati. 15a vasta area di contatto dispositivo autopulente del contatto all’inserzione 15b parte inferiore chiusa dispositivo di protezione antideformante Ø3 M 6 ¥ 0,5 Figg. 16a, b Portaled: a. per led Ø 3 mm; b. per led Ø 5 mm. 12 6,1 16b 44 Vol. 1 - MODULO C Ø5 M8 16a 1,7 8,1 PER FISSARE I CONCETTI 1. 2. 3. 4. 5. 6. Che funzione ha un dissipatore di calore? Da che cosa dipende la resistenza termica di un dissipatore di calore? Descrivi e suggerisci una possibile applicazione dei seguenti accessori meccanici per le applicazioni elettroniche: manopola, supporto guidascheda, collante, isolatore in mica, portafusibile, gabbia metallica. L’uso di un accessorio elettromeccanico incide sul costo di un’apparecchiatura? Le dimensioni per gli accessori delle apparecchiature elettroniche sono soggette a normalizzazione? Come vengono colorati i dissipatori per aumentare il potere radiante? 5 CALCOLO DEI DISSIPATORI TERMICI JFET – Junction field effect transistor Il problema della dissipazione termica nei dispositivi elettronici, soprattutto di quelli a semiconduttore (diodi, tiristori, transistor a giunzione, transistor a effetto di campo (JFET), circuiti integrati) va valutato sempre con grande attenzione. La dissipazione di calore avviene: — per conduzione, mediante contatto con la parte riscaldata; — per convezione, mediante la circolazione dell’aria che viene in contatto con la superficie calda; — per irraggiamento nello spazio circostante. La potenza dissipata all’interno del semiconduttore si trasforma in calore e provoca l’innalzamento della temperatura delle giunzioni; tale aumento, per non danneggiare il componente, non deve superare un determinato valore massimo (per il silicio la temperatura massima è compresa fra 120 e 200 °C). Per stabilire se un dispositivo è in grado di dissipare il calore prodotto è necessario: — ricercare sui fogli tecnici il valore della resistenza termica interna giunzione-contenitore Rthjc e il valore della resistenza termica giunzione-ambiente Rthja; — calcolare la resistenza termica giunzione-ambiente Rthja massima del dispositivo. 쏋 2 dove: PD Tj(max) Ta(max) è la potenza dissipata dal dispositivo in watt è la temperatura massima che la giunzione è in grado di sopportare senza distruggersi è la temperatura ambiente massima Il componente è in grado di dissipare il calore che produce solo se Rthja(max) > Rthja del componente; in questo caso, per i valori assegnati di temperatura ambiente e di potenza dissipata la temperatura della giunzione non può mai superare il valore massimo. CAP 8 - Accessori utilizzati nelle apparecchiature elettroniche 45 dado Fig. 17 Tecnica di montaggio, in esploso, di un transistor incapsulato in un contenitore tipo TO-3 su un dissipatore di calore. ranella dissipatore mica isolante terminale vite Tj Rthjc PD Tc Rthca Ta Fig. 18 Circuito equivalente elettrotermico di un componente elettronico assemblato su un dissipatore di calore in regime statico. 46 Vol. 1 - MODULO C Se la resistenza termica giunzione-contenitore (Rthjc) del dispositivo prescelto supera la resistenza termica giunzione-ambiente massima, esso non è in nessun caso in grado di dissipare il calore prodotto, per cui è necessario ricercare un dispositivo di maggior potenza caratterizzato da un valore di resistenza termica (Rthjc) più basso. Se il valore della resistenza termica Rthja(max) è superiore a quella della giunzionecontenitore (Rthjc) del componente, ma inferiore a quella della giunzione-ambiente Rthja, è necessario aggiungere un dissipatore di calore (4Fig. 17 ). Il circuito elettrotermico che descrive il comportamento del sistema termico formato dal chip di silicio e dal contenitore del dispositivo (case) è mostrato nella figura 18. La resistenza termica giunzione-ambiente è formata da: — Rthjc, resistenza termica giunzione-contenitore; è caratteristica del dispositivo e non modificabile dall’utilizzatore se non sostituendo il componente con uno di potenza più elevata 4 ( Tab. 2 ); — Rthca, resistenza termica contenitore-ambiente; dipende dalla su perficie del contenitore e dal materiale utilizzato per realizzarlo. L’utente può modificare la superficie e le caratteristiche dello scambio di calore applicando il contenitore su un dissipatore di calore che ne altera le caratteristiche termiche. Il valore di questa resistenza non è mai riportato dai manuali in quanto è ricavabile dai due precedenti: Rthca = Rthja - Rthjc. Il circuito elettrotermico della figura 19 mostra in che modo l’introduzione del dissipatore di calore nel circuito termico del dispositivo elettronico provoca l’abbassamento della resistenza termica complessiva del circuito; Tabella 2 Resistenze termiche che caratterizzano i principali tipi di contenitore utilizzati per i componenti a semiconduttore di tipo discreto Rthjc (°C/W) TIPO DI CONTENITORE TO-3 TO-3P TO-5 TO-126 TO-220 20a 20b Figg. 20a, b Dissipatori di calore standard per contenitori TO-3 e TO-220: a. q = 24 °C/W; b. q = 6,9 °C/W. min max min max 0,8 1 10 3 1,5 3 2 60 15 4,2 30 35 175 80 60 40 45 220 100 70 Tj Fig. 19 Circuito equivalente elettrotermico di un componente elettronico assemblato su un dissipatore di calore in regime statico. Tj temperatura della giunzione Tc temperatura del contenitore Td temperatura del dissipatore di calore Ta temperatura ambiente Rthja (°C/W) Rthjc dissipatore di calore Tc Rthcd PD Td Rthja – Rthjc alto valore di resistenza termica basso valore di resistenza termica Rthda Ta — Rthcd, resistenza termica contenitore-dissipatore; dipende dal tipo di contenitore e dal tipo di montaggio. Il contatto fra contenitore e dissipatore può essere diretto, tramite una pellicola isolante (mica o materiale plastico), oppure tramite un grasso termoconduttore al silicone. La pellicola isolante viene utilizzata quando si desidera mantenere l’isolamento elettrico fra contenitore del dispositivo e dissipatore di calore. Nella tabella 3 sono elencati alcuni valori tipici della resistenza termica Rthcd per alcuni dissipatori di uso comune; — Rthda, resistenza termica dissipatore-ambiente, caratteristica del dissipatore di calore; viene indicata dal costruttore e la si può rilevare dal foglio tecnico. I dissipatori di calore sono realizzati secondo dimensioni e forme standard adatte a contenitori normalizzati di uso corrente 4 ( Figg. 20a, b), oppure in barre estruse di varie forme e dimensioni, la loro lunghezza viene calcolata, in funzione del valore della resistenza termica desiderata, utilizzando una curva caratteristica fornita dal costruttore 4 ( Figg. 21a, b). CAP 8 - Accessori utilizzati nelle apparecchiature elettroniche 47 Tabella 3 Valori della resistenza termica contenitore-dissipatore Rthcd (°C/W) CONTATTO diretto diretto con pasta siliconica 0,8 ∏ 1 0,4 ∏ 0,6 0,25 0,4 1 1,4 0,8 0,6 ∏ 0,8 0,3 ∏ 0,5 0,12 0,2 0,7 1 0,5 TIPO DI CONTENITORE Figg. 21a, b Curva caratteristica resistenza termica-lunghezza di alcuni dissipatori di calore e forma della barra estrusa di alluminio: a. forma a doppia U; b. forma a doppio pettine. resistenza termica (W/°C) DO-4 DO-5 TO-3 TO-3P TO-5 TO-126 TO-220 resistenza termica (W/°C) 6,5 ÷ 7 2,4 ÷ 2,6 0,8 1 4,5 ÷ 5 1,4 ÷ 1,6 0,4 0,7 2 1,4 1,5 1,2 5 33,0 4 4,0 3 2 23,0 49,0 1 0 21a 21b con mica con mica e interposta pasta siliconica 100 200 lunghezza 300 2,5 98,4 2 35,0 (superficie piatta) 1,5 4,8 15,0 34,1 1 117,5 0,5 0 0 100 200 lunghezza 300 ESEMPIO 2 DIMENSIONAMENTO DEL REGOLATORE 7805 Il regolatore a circuito integrato 7805, utilizzato nel circuito della figura 22, deve essere in grado di dissipare una potenza pari a: Il regolatore 7805 presenta le seguenti caratteristiche termiche: — contenitore plastico Rthjc = 5 °C/W Rthja = 65 °C/W — contenitore metallico Rthjc = 2,5 °C/W Rthja = 45 °C/W La temperatura di giunzione massima è di 150 °C, mentre quella ambiente è di 50 °C. 쑺쑺 48 Vol. 1 - MODULO C 쑺쑺 U1 7805 Fig. 22 Alimentatore stabilizzato. 1 Vi Io VI VO GND 3 2 Vo 1 2 3 TO-220 La resistenza termica giunzione-ambiente massima vale: La resistenza termica Rthja(max) risulta superiore a quella giunzione-contenitore (per cui il dispositivo è in grado di dissipare il calore), ma è inferiore a quella giunzione-ambiente. Utilizzando il dispositivo con il contenitore plastico (Rthjc = 5 °C/W), e supponendo di non impiegare né isolanti né grasso al silicone (Rthcd = 0,8 °C/W), il dissipatore deve essere caratterizzato da una resistenza termica Rthda pari a: Ponendo: e dopo alcuni passaggi matematici, sostituendo i valori noti si ottiene: Utilizzando invece il dispositivo con il contenitore metallico, la resistenza termica del dissipatore vale: Il dimensionamento appena descritto è stato effettuato utilizzando il programma di calcolo relativo all’utilizzo del foglio di calcolo elettronico nella progettazione elettronica. 쑺쑺 CAP 8 - Accessori utilizzati nelle apparecchiature elettroniche 49 쑺쑺 Figg. 23a-e Principali modelli di dissipatore standard con l’indicazione della resistenza termica dissipatore-ambiente Rthda: a. q = 7,1 °C/W; b. q = 9,9 °C/W; c. q = 13 °C/W; d. q = 8,9 °C/W; e. q = 6 °C/W. 23b 23a 23d 23e 23c Con i parametri indicati nelle figure 23a-e si può selezionare il dissipatore di calore che presenta un valore di resistenza termica inferiore a quello calcolato. Regime dinamico Il circuito elettrotermico rappresentato nella figura 19 si riferisce a un comportamento statico del circuito: si suppone, cioè, che il calore sia tale da mantenere costante la temperatura; in effetti, invece, la potenza dissipata sulla giunzione non è costante, per cui si verificano fenomeni di accumulo di calore. Ciò è dovuto al fatto che ogni corpo accumula una quantità di calore proporzionale al peso specifico e alla sua massa. Il passaggio del calore dal punto più caldo (la giunzione) al punto più freddo (l’ambiente) avviene attraverso il contenitore e il dissipatore, cedendo a ogni passaggio una parte del calore al corpo freddo del contenitore e parte all’ambiente per irraggiamento; quando tutti i corpi si trovano alla stessa temperatura, tutto il calore si propaga per irraggiamento. L’accumulo di calore da parte del sistema diventa evidente quando, togliendo l’alimentazione al dispositivo, il calore dissipato dalla giunzione si annulla ma il contenitore e il dissipatore continuano a dissipare il calore accumulato per un certo tempo. Per tener conto di questo fenomeno il circuito elettrotermico viene modificato come mostrato nella figura 24, introducendo in parallelo alle resistenze termiche le capacità termiche Cth. Quando la potenza elettrica assorbita dal sistema è costante, le capacità termiche non assorbono e cedono calore, per cui possono essere trascurate; quando, invece, la potenza dissipata varia nel tempo, come per esempio accade se l’elemento opera in commutazione (tiristori, circuiti integrati monolitici binari), l’effetto delle capacità termiche deve essere attentamente valutato. 50 Vol. 1 - MODULO C Tj Fig. 24 Circuito equivalente elettrotermico di un componente elettronico assemblato su un dissipatore di calore in regime dinamico. Cthjc Rthjc Tc Rthcd Td Rthja – Rthjc PD Cthcd Rthda Cthda Ta I fogli tecnici riportano a volte dei diagrammi che mostrano l’andamento dell’impedenza termica Zth. La figura 25 mostra il grafico dell’impedenza termica di un transistor bipolare di potenza. Si noti che quando il duty-cycle si avvicina al 100%, cioè a una conduzione piena, l’effetto della capacità termica tende ad annullarsi e l’impedenza termica tende al valore della resistenza termica. La figura 26a mostra l’andamento dell’impedenza termica nel tempo di un Triac; la figura 26b mostra le curve che pongono in relazione, in funzione dell’angolo di conduzione, la potenza dissipata con la corrente efficace e con la temperatura. Noti il valore massimo della potenza dissipata dal dispositivo e il valore della tensione di alimentazione, si ricava il valore della corrente efficace circolante; successivamente, scelta la condizione di conduzione peggiore (angolo di conduzione a = 180°), si ricava Fig. 25 Diagramma che mostra la variazione dell’impedenza termica in funzione del tempo di conduzione del transistor bipolare di potenza BY45 (fonte: Telefunken). Zthp (K/W) 1 tp =1 T 0,5 0,5 0,2 0,1 0,1 0,05 0,05 0,02 0,01 0,01 10–6 10–5 10–4 10–3 10–2 10–1 100 tp (s) CAP 8 - Accessori utilizzati nelle apparecchiature elettroniche 51 Figg. 26a, b Triac BT136: a. diagramma che mostra la variazione dell’impedenza termica in funzione del tempo; b. diagramma che pone in relazione la potenza dissipata con la massima temperatura ammissibile (fonte: Philips). 10 Zth j – mb (K/W) unidirezionale bidirezionale 1 10–1 10–2 10–3 10–5 10–4 10–3 10–2 tempo (s) 26a 10–1 5 30 5 10 102 105 108 20 a = 180° = 120° = 90° = 60° = 30° 10 15 4 Rth mb – a = 0,3 K/W 1 3 5 P (W) 6 1 111 35 oper 2 114 azio ne a ll’ap erto 117 1 0 120 0 26b 1 2 3 4 0 IT (RMS) (A) 50 100 Tamb (°C) il valore della potenza dissipata dal componente e, incrociandone il valore con quello della temperatura ambiente si legge, nella parte destra della figura 26b, il valore della resistenza termica. Il valore così ricavato tiene conto dei differenti angoli di conduzione. PER FISSARE I CONCETTI 1. 2. 3. 4. 52 Vol. 1 - MODULO C Descrivi il circuito elettrotermico di un dispositivo elettronico. Descrivi il circuito elettrotermico di un dispositivo elettronico montato su un dissipatore. Descrivi il comportamento del circuito elettrotermico in regime dinamico. Che cos’è la capacità termica?