La Torre Unipol diviene il nuovo segno urbanistico di Bologna

La Torre Unipol diviene il
nuovo segno urbanistico di
Bologna
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A Bologna, sul terreno in passato occupato dalle
Ceramiche Barbieri e Burz, sorge la nuova torre
voluta dall’Unifimm, società del gruppo Unipol.
Nasce grazie allo studio Open Project questa sfida
di architettura contemporanea, che intende
contribuire alla riqualificazione architettonica e
sociale di quella che era una zona industriale.
Composto da 33 piani, per un’altezza di 127 metri,
l’edificio diviene il più alto a Bologna dopo la
Torre degli Asinelli, caratterizzato dalle aperture
trasparenti poste tutto intorno che invitano a
percorrere con lo sguardo il suo disegno, iniziando
da terra per raggiungere la sommità della struttura.
Situata alle porte della città, la torre costituisce
un segno importante per la struttura urbanistica che
diviene il landmark per il nuovo insediamento
polifunzionale di via Larga a cui si raccorderanno
attività commerciali e di accoglienza alberghiera,
in un sistema articolato di percorsi, spazi pubblici
e volumi serviti da una rete di parcheggi a raso e
in sotterraneo.
Ad occuparsi dell’involucro e ad effettuare le misurazioni dei
parametri ambientali secondo il protocollo LEED è stata
l’azienda Schüco, attenta a soddisfare i più severi requisiti
di design, comfort e sicurezza e a ridurre le emissioni di
CO2, grazie una maggiore efficienza energetica dei sistemi.
Nel progetto tutto è pensato e progettato in termini di
efficienza, sostenibilità e risparmio energetico; ogni
elemento dell’edificio è infatti stato pensato come parte di
un unico sistema in grado di interagire ottimizzando le
risorse usate per il comfort interno e trovando una sinergia
con soluzioni legate alla loro fruizione.
L’involucro
è
l’elemento
che
maggiormente
caratterizza la Torre Unipol e consente di
ottimizzarne le prestazioni. Si presenta come una
composizione di molteplici elementi progettati
tenendo conto delle diverse esposizioni solari
durante l’intero arco del giorno e dell’anno. Per il
loro irraggiamento solare diretto, le pareti est e
sud si differenziano sia dalla parete nord,
investita da una luce diffusa, sia soprattutto dalla
parete ovest, adibita a “cuscinetto” termico con il
posizionamento delle scale e dei vani termici. Le
facciate est e sud sono costituite da una doppia
pelle con intercapedini continue orizzontali, che
garantiscono l’indipendenza funzionale ad ogni unità
immobiliare interna. Le due pelli sono separate da
un sistema computerizzato di schermature frangisole:
l’inclinazione delle lamelle permette di adattare la
schermatura solare alle condizioni determinate dal
periodo dell’anno, ottimizzando il comfort interno a
seconda che sia inverno o estate. Il cuore
dell’edificio è l’impiantistica dedicata alla
ventilazione interna e al riciclo dell’aria.
Le facciate a cellule e quelle a doppia pelle a
corridoi orizzontali e ventilazione forzata sono
state realizzate da Schüco appositamente per Torre
Unipol sulla base del sistema SFC 85 e
scrupolosamente costruite dalla ditta Tosoni di
Verona.
Grazie al controllo dei parametri ambientali di
queste e di molte altre componenti del progetto
complesso, la Torre Unipol si è posizionata nella
fascia Gold del sistema di rating internazionale
LEED (Green Building Council). Per la candidatura
agli standard LEED, oltre agli impianti e alle
soluzioni tecniche proposte, ci sono altri punti
forti perseguiti all’interno di tutto il complesso
che circonda e completa la Torre: dall’introduzione
di posti bicicletta per l’incentivazione dei mezzi
di trasporto “verdi” alla ricerca di fornitori entro
un raggio di 800 km, dalla scelta di arredamenti a
basso impatto ambientale all’incremento dei
controlli per singolo impianto con una conseguente
ottimizzazione dei consumi.
La Torre Unipol diviene quindi un “media building”,
una struttura che su scala urbana proietta
sull’intorno il suo linguaggio innovativo e le
raffinate tecnologie impiegate nella costruzione.
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