COMUNE DI PERUGIA
SEGRETERIA GENERALE
UNITA’ OPERATIVA CONTRATTI PATRIMONIO E SERVIZI
CIMITERIALI
REGOLAMENTO
SPECIALE PER LA VENDITA DI
BENI IMMOBILI
Approvato con atto Consiglio Comunale n. 110 del 07.07.2003
Modificato con atto Consiglio Comunale n. 81 del 15.04.2009
Modificato con atto Consiglio Comunale n.42 del 23.04.2012
Modificato con atto Consiglio Comunale n. 85 del 19.09.2012
Si attesta che il presente Regolamento è conforme al testo deliberato
con il sopra citato atto C.C. n. 42 del 23.04.2012 e modificato con la
delibera n. 85 del 19.9.2012 e che è conforme al cartaceo depositato
presso la Segreteria del Consiglio Comunale
INDICE
Art. 1 (Finalità ed oggetto)
pag. 3
Art. 2 (Beni alienabili)
pag. 3
Art. 3 (Programma di vendita)
pag. 4
Art. 4 (Alienazione di beni non compresi nel Piano Triennale delle
Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari)
pag. 4
Art. 5 (Prezzo di vendita)
pag. 5
Art. 6 (Procedure di vendita)
pag. 5
Art. 7 (Asta Pubblica)
pag. 5
Art. 8 (Asta Pubblica - offerte)
pag. 6
Art. 9 (Aste deserte)
pag. 7
Art. 10 (Garanzie e Cauzione)
pag. 7
Art. 11 (Trattativa Privata Diretta)
pag. 8
Art. 12 (Trattativa Privata Diretta preceduta da gara ufficiosa)
pag. 9
Art. 13 (Permuta)
pag. 10
Art. 14 (Pubblicità)
pag. 10
Art. 15 (Norma finale)
pag. 11
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Art. 1
Finalità ed oggetto
1. Ai sensi dell’art. 12 della Legge 15 maggio 1997 n. 127, il presente Regolamento
disciplina le alienazioni dei beni immobili e dei diritti immobiliari appartenenti al
Comune di Perugia in deroga alle norme di cui alla legge 24.12.1908 n. 783 e
successive modificazioni, al regolamento approvato con R.D. 17.06.1909 n. 454 e
successive modificazioni, nonché alle norme sulla contabilità generale degli enti locali,
fermi restando i principi generali dell'ordinamento giuridico contabile.
2. Con le disposizioni del presente Regolamento il Comune assicura adeguati criteri di
trasparenza ed adeguate forme di pubblicità, perseguendo altresì l’obiettivo di
accelerare i tempi e rendere più snelle le procedure di alienazione.
3. Il presente Regolamento costituisce ‘lex specialis’ per le procedure in esso contemplate
e deve applicarsi con prevalenza sulle norme eventualmente contrastanti contenute in
altri regolamenti dell'ente.
Art. 2
Beni alienabili
1. Sono alienabili:
a) I beni immobili facenti parte del Patrimonio disponibile del Comune, come risulta
dalla Conservatoria dei Registri immobiliari, nonché i beni dei quali il Comune è
divenuto proprietario a titolo originario per espropriazione, usucapione, invenzione e
altre cause;
b) I beni immobili facenti parte del Patrimonio indisponibile del Comune per i quali sia
cessata la destinazione a pubblico servizio;
c) I beni immobili facenti parte del Demanio del Comune per i quali sia intervenuto o
intervenga contestuale motivato provvedimento di sdemanializzazione;
d) I diritti reali costituiti sui beni immobili di cui alle precedenti lettere a), b) e c).
2. L’inserimento degli immobili nel Piano di cui al successivo art. 3 ne determina la
conseguente classificazione come patrimonio disponibile e ne dispone espressamente la
destinazione urbanistica.
3. La vendita di beni vincolati da leggi speciali o realizzati con il contributo dello Stato a
fondo perduto, è preceduta dall’espletamento della formalità liberatoria dal vincolo.
4. Per i beni d'interesse storico ed artistico debbono essere preliminarmente osservate le
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vigenti disposizioni in tema di autorizzazione alla vendita.
Art. 3
Programma di vendita
1. Per l’alienazione degli immobili e dei diritti reali immobiliari di cui al precedente art. 2
il Consiglio Comunale approva il Piano Triennale delle Alienazioni e Valorizzazioni
Immobiliari predisposto dalla Giunta, che costituisce documento fondamentale di
programmazione delle vendite immobiliari che il Comune intende avviare negli esercizi
finanziari di riferimento.
2. Nel Piano sono indicati:
a) i beni immobili o le categorie di beni immobili che si prevede di alienare;
b) una descrizione delle loro caratteristiche principali (ubicazione, consistenza,
destinazione urbanistica ed altri eventuali elementi rilevanti per l'alienazione);
c) il valore di massima dei singoli beni.
3. Il Piano, che costituisce atto fondamentale del Consiglio ai sensi dell'art. 42, secondo
comma lettera I) del D.Lgs. 18/08/2000, n. 267, è approvato annualmente come allegato
del Bilancio e deve essere coordinato con la programmazione economico-finanziaria
pluriennale. La deliberazione del Consiglio di approvazione del Piano costituisce
variante allo strumento urbanistico generale.
4. Il Piano delle Alienazioni può essere modificato o integrato in relazione al
cambiamento di classificazione del bene, alle mutate esigenze dell’Amministrazione
inerenti fini istituzionali, al verificarsi di situazioni contingenti di urgenza e necessità.
Art. 4
Alienazione di beni non compresi nel Piano Triennale delle Alienazioni e
Valorizzazioni Immobiliari
1. Fermo restando quanto previsto all’articolo precedente, il Consiglio Comunale può
stabilire in qualsiasi momento e con proprio provvedimento motivato, di procedere
all'alienazione di un determinato bene ancorché non compreso nel Piano.
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Art. 5
Prezzo di vendita
1. I beni da alienare vengono preventivamente valutati al più probabile prezzo di mercato
a cura dell’U.O. Patrimonio o da Commissioni tecniche o da professionisti esterni
appositamente incaricati.
2. La perizia estimativa deve espressamente specificare:
a) i criteri obiettivi e le motivazioni tecniche che hanno portato alla determinazione
del valore di mercato dell’immobile;
b) il grado di appetibilità del bene ed il mercato potenzialmente interessato
all’acquisizione configurato in relazione al territorio, nazionale o regionale, locale e
particolare, al fine di individuare le forme di pubblicità più efficaci per la vendita.
3. Il prezzo base di vendita sarà costituito dal valore di stima maggiorato del 2% per
compensare le spese tecniche e di pubblicità sostenute dall’Ente.
Art. 6
Procedure di vendita
1. Ai sensi dell’art. 12 della Legge 127/97 sono assicurati criteri di trasparenza per la
scelta del contraente ed adeguate forme di pubblicità per acquisire e valutare le offerte.
2. Alle alienazioni immobiliari contemplate dal presente Regolamento si procede
mediante:
a) asta pubblica (artt. 7, 8, 9);
b) trattativa privata preceduta da gara ufficiosa (art. 11 e 12);
c) trattativa privata (art. 11);
d) permuta (art. 11 e 13).
Art. 7
Asta Pubblica
1. Alle alienazioni immobiliari contemplate dal presente regolamento si procede di norma
mediante Asta Pubblica secondo le procedure di cui all’articolo 73 lettera c) del R.D.
25.05.1924 n. 827, sulla base del prezzo di vendita determinato ai sensi dell’art. 5.
2. L’asta pubblica viene indetta con Determinazione del Responsabile del Servizio che
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individua i beni da alienare, approva il bando d’asta ed impegna le necessarie somme.
3. In uno stesso bando si può disporre l’alienazione di più beni. In questo caso il bando
sarà suddiviso per lotti e i concorrenti potranno essere esonerati dal presentare
duplicazione dei documenti qualora presentino offerte per più di un lotto.
Art. 8
Asta Pubblica – offerte
1. L’aggiudicazione è fatta a favore dell’offerta più conveniente da parte di
un’apposita commissione di gara composta da 3 membri nominata dal Dirigente
del Patrimonio, o suo sostituto, che la presiede e formata da Dirigenti o
incaricati di posizione organizzativa.
2. L’aggiudicazione definitiva viene effettuata con apposita Determinazione del
Dirigente Responsabile.
3. Le offerte sono immediatamente vincolanti per l’offerente mentre ogni effetto
giuridico nei confronti della civica Amministrazione consegue alla stipula del
contratto a seguito dell’aggiudicazione definitiva.
4. L’alienazione del bene è possibile anche in presenza di una sola offerta di valore
pari o superiore al prezzo posto a base d’asta.
5. Sono ammesse offerte per procura e per persona da nominare.
6. Le procure devono essere formate per atto pubblico o scrittura privata
autenticata. Qualora le offerte vengano presentate in nome di più persone,
queste si intendono solidalmente obbligate. L’offerente per persona da nominare
deve formalizzare la nomina mediante comunicazione scritta e controfirmata per
accettazione dal terzo entro 15 giorni dall’aggiudicazione in sede d’asta.
Unitamente a detta comunicazione o comunque entro gli ulteriori 15 giorni il
terzo nominato deve presentare tutta la documentazione richiesta dall’avviso
d’asta per gli offerenti, cauzione compresa. L’offerente in sede d’asta e il terzo
nominato restano comunque solidalmente obbligati sino alla formale
aggiudicazione del lotto a favore del terzo nominato da parte
dell’Amministrazione. In difetto l’aggiudicazione diverrà definitiva nei
confronti del primo offerente.
7. Nell’eventualità che siano state presentate due offerte uguali si procederà a
richiedere in sede di aggiudicazione a ciascun offerente un’offerta migliorativa
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in busta chiusa. Se le due offerte migliorative risultassero ancora uguali si
procederà mediante estrazione a sorte. L’offerente non presente in sede d’asta
non potrà vantare alcun diritto.
8. Analogamente, in presenza di più soggetti aventi lo stesso diritto di prelazione
su un bene, se gli stessi non si accordano si procederà mediante estrazione a
sorte.
Art. 9
Aste deserte
1. Qualora la prima asta vada deserta l’Amministrazione Comunale ha facoltà di
indirne una successiva riducendo il prezzo fino ad un massimo del 10%.
2. Dal secondo incanto andato deserto l’Amministrazione Comunale ha facoltà di
procedere, all’indizione di un terzo esperimento pubblico riducendo il prezzo
originario fino ad un massimo del 20%, ovvero valutare l’opportunità di
sospendere la procedura di alienazione del bene.
3. L’Amministrazione Comunale, a seguito degli incanti andati deserti di cui ai
commi 1 e 2, ha facoltà di procedere alla vendita a trattativa privata come
previsto dall’art. 11 lettera f).
Art. 10
Garanzie e Cauzione
1. Il Comune assume nei confronti dell’acquirente tutte le garanzie di legge e dichiara la
sussistenza o meno di iscrizioni ipotecarie e trascrizioni pregiudizievoli, di privilegi
anche fiscali e di diritti reali parziali a favore di terzi.
2. La parte acquirente viene immessa nel possesso legale del bene alienato a tutti gli effetti
utili ed onerosi dalla data di stipulazione del contratto.
3. La cauzione, da versare in tutte le ipotesi di alienazione del presente Regolamento,
nelle forme indicate dal bando d’asta o da apposito provvedimento
dell’Amministrazione, è determinata in misura pari al 10% del valore del bene. La
stessa viene trattenuta dal Comune come anticipazione sul prezzo, a garanzia della
stipula dell’atto e sarà incamerata se l’aggiudicatario rinuncia a stipulare il contratto o
non si presenti alla stipula dopo la formale convocazione.
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Art. 11
Trattativa Privata Diretta
1. Al fine di agevolare il raggiungimento delle finalità istituzionali del Comune e di altri
Enti Pubblici o ONLUS, di incentivare fini sociali e promuovere lo sviluppo economico
del territorio, è ammessa la trattativa privata diretta nelle seguenti ipotesi:
a) alienazione di beni immobili a favore di Enti pubblici o Enti morali con finalità
sociali e/o di pubblico interesse;
b) alienazione di beni immobili a favore di Società o Consorzi a prevalente
partecipazione pubblica per la realizzazione di impianti o servizi pubblici o di
pubblico interesse o per conferimento capitali;
c) alienazione di beni immobili finalizzata ad operazioni di permuta con altri beni che
l’Amministrazione ritenga utile acquisire per motivati fini istituzionali;
d) alienazioni di beni immobili compresi in un comparto urbanistico in cui la proprietà
del Comune non superi la quota del 10% e non sia suscettibile di valorizzazione
indipendente ed autonoma rispetto alla restante quota del comparto;
e) fondi interclusi ed altri immobili i quali, per evidenti ragioni strutturali (ubicazione,
conformazione ecc.), tecnicamente dimostrabili, rivestano esclusivo interesse per
uno o più soggetti predeterminati;
f) immobili derivanti da aste andate deserte secondo quanto stabilito all’art. 9, comma
3;
g) alienazione di beni immobili di modeste dimensioni e valore (massimo € 35.000,00)
per i quali si possa dimostrare un interesse di natura circoscritta alla zona di
ubicazione dell’immobile o a determinate categorie di soggetti (frontisti, confinanti
ecc.) e che comunque costituiscano beni residuali o di difficile utilizzo per
l’Amministrazione (ad esempio relitti, pertinenze stradali ecc.);
h) alienazione di beni immobili sui quali insiste un diritto reale di godimento a favore
di soggetti pubblici e/o privati non ancora scaduto.
2. In tutte le suddette ipotesi l’alienazione del bene avviene sulla base delle trattative
direttamente condotte con l’acquirente, che dovrà agire in nome proprio e non per
persona da nominare, ad un prezzo non inferiore a quello di mercato determinato ai
sensi del precedente art. 5. L’alienazione deve essere autorizzata con deliberazione
della Giunta Comunale, anche se già prevista nel Piano.
3. Nel caso previsto dalla lettera f) il prezzo di mercato di cui al precedente comma è
quello posto a base dell’ultimo incanto deserto.
4. Ove si verifichi la presenza di più di un soggetto avente contemporaneamente titolo
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all’acquisto l’individuazione dell’acquirente finale è effettuata mediante espletamento
di una gara ufficiosa con le modalità di cui al successivo articolo 12.
5. La deliberazione della Giunta comunale di cui al comma 2 verifica la sussistenza dei
requisiti previsti dal comma 1 ed autorizza la vendita, indicandone prezzo e condizioni,
a favore dell’interessato o del soggetto che sarà individuato a seguito di gara ufficiosa.
Di detto provvedimento è data immediata notizia mediante pubblicazione per estratto
da effettuarsi nelle forme di cui all’art. 14.
6. Accertata la sussistenza delle condizioni necessarie alla vendita il Dirigente
Responsabile dispone con proprio atto l’alienazione del bene. Tale determinazione è
vincolante per l’offerente mentre ogni effetto giuridico nei confronti della civica
Amministrazione consegue alla stipula del contratto.
7. Per le garanzie e la cauzione si applica il precedente art. 10.
Art. 12
Trattativa Privata Diretta preceduta da gara ufficiosa.
1. Nelle ipotesi di cui al precedente art. 11 ed in presenza di più soggetti aventi
contemporaneamente titolo all’acquisto si procede all’individuazione dell’acquirente
finale mediante gara ufficiosa con le modalità di cui al presente articolo.
2. Il Dirigente Responsabile avvisa gli interessati alla gara ufficiosa, trasmettendo
apposito invito con indicate le modalità della gara e la documentazione da produrre.
3. Nel giorno stabilito dall’invito una Commissione costituita dal Dirigente dell’U.O.
Patrimonio con funzione di Presidente, da un altro Dirigente del Comune e da un
dipendente dell’area amministrativa con funzione di Segretario, procederà all’apertura
delle buste contenenti le offerte. Delle operazioni deve essere redatto verbale.
4. L’alienazione è disposta con Determinazione del Dirigente Responsabile a favore del
migliore offerente, accertata la sussistenza delle condizioni necessarie alla vendita.
5. Per quanto non disciplinato dal presente articolo si rinvia agli articoli 10 e 11.
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Art. 13
Permuta
1. Quando concorrano speciali circostanze di convenienza o utilità generale, è possibile la
permuta a trattativa privata con enti e privati di beni immobili patrimoniali disponibili.
La permuta, sempre che sia compresa nella deliberazione consiliare di
programmazione, conforme alle previsioni dell’art. 3 del presente regolamento, deve
essere approvata con delibera di Giunta Comunale in cui devono essere evidenziati i
motivi particolari ed eccezionali che sono alla base della scelta ed, in particolare,
l’interesse prevalente che giustifica l’acquisizione da parte dell’Amministrazione del
bene di proprietà altrui ed il carattere recessivo del bene pubblico destinato ad essere
trasferito ad altri.
2. La permuta degli immobili potrà avvenire con conguaglio in denaro. In ogni caso, la
vendita dei beni deve essere preceduta da apposita stima redatta ai sensi dell’art. 5 del
presente regolamento.
3. Per quanto non disciplinato dal presente articolo si rinvia agli articoli 10 e 11.
Art. 14
Pubblicità
1. Ai sensi dell’art. 12 della Legge 127/97 sono garantite adeguate forme di pubblicità sia
alle alienazioni tramite asta che alle alienazioni a trattativa privata, al fine di acquisire e
valutare concorrenti proposte di acquisto.
2. I bandi delle aste devono essere obbligatoriamente pubblicati:
a) quando il valore delle singole alienazioni contenute nel bando sia pari o superiore
all’importo di € 250.000,00: in forma integrale all’Albo pretorio e sul sito WEB del
Comune di Perugia, per estratto su almeno un quotidiano a diffusione nazionale ed
uno a diffusione locale, per estratto sul Bollettino Ufficiale Regionale, con
Pubbliche Affissioni sia in forma integrale che per estratto nel Comune di
ubicazione del bene;
b) quando il valore delle singole alienazioni contenute nel bando sia compreso tra
€ 250.000,00 e € 25.000,00: in forma integrale all’Albo pretorio e sul sito WEB del
Comune di Perugia, per estratto su almeno un quotidiano a diffusione nazionale ed
uno a diffusione locale, con Pubbliche Affissioni sia in forma integrale che per
estratto nel Comune di ubicazione del bene;
c) quando il valore delle singole alienazioni contenute nel bando sia pari o inferiore a
10
€ 25.000,00: in forma integrale all’Albo pretorio e sul sito WEB del Comune di
Perugia, per estratto su almeno un quotidiano a diffusione locale, con Pubbliche
Affissioni per estratto nel Comune di ubicazione del bene.
3. Delle Deliberazioni di Giunta comunale che autorizzano la trattativa privata nelle
ipotesi di cui agli artt 11, 12 e 13 deve essere dato immediato avviso, a cura del
Dirigente Responsabile, mediante pubblicazione per estratto all’Albo Pretorio, sul sito
WEB e all’Albo della Circoscrizione di ubicazione del bene. Nei trenta giorni
successivi alla pubblicazione dell’estratto all’Albo Pretorio i terzi interessati hanno
facoltà di presentare osservazioni.
4. Ulteriori e specifiche forme di pubblicità possono essere previste di volta in volta nei
provvedimenti di vendita.
Art. 15
Norma finale
1. Per quanto non espressamente disciplinato nel presente Regolamento si rimanda alla
normativa vigente di Settore e al Regolamento dei contratti del Comune di Perugia.
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