Nicola GigliettoA.A. 2013/14 4.1 Conduttore carico e isolato 4.1 Conduttore carico e isolato I conduttori sono caratterizzati dal fatto che le cariche al loro interno sono relativamente libere di muoversi. L’applicazione di un campo elettrico nei conduttori di conseguenza porta ad un movimento di cariche che da luogo Tuttavia in condizioni di a quella che chiameremo corrente elettrica. equilibrio elettrostatico le cariche devono rimanere mediamente ferme per cui si deve avere che il campo elettrico deve essere nullo all’interno del conduttore isolato in equilibrio elettrostatico anche quando è carico. Come conseguenza si hanno le seguenti proprietà per i conduttori in equilibrio elettrostatico: • la carica in eccesso del conduttore può stare solo sulla superficie esterna del conduttore • il potenziale è costante su tutto il conduttore • il campo elettrico sulla superficie del conduttore è perpendicolare alla superficie e di intensità E = ǫσ0 Dal teorema di gauss discende la prima di queste proprietà dei conduttori : La carica fornita ad un conduttore isolato si dispone totalmente sulla superficie del conduttore in quanto nessuna carica in eccesso può trovarsi all’interno del conduttore Infatti se per assurdo vi fosse della carica all’interno, allora dal teorema di gauss vi sarebbe del flusso di campo elettrico su una superficie gaussiana interna al conduttore. Ma se c’è un flusso, c’è un campo elettrico e se ci fosse un campo elettrico dentro il conduttore le sue cariche sarebbero soggette a forze che le farebbero muovere. Questa situazione è possibile ma non in condizioni di equilibrio elettrostatico quando il conduttore è isolato. Di conseguenza questo non può avvenire ed il campo elettrico deve essere nullo all’interno del conduttore. Anche se ci fosse una cavità nel conduttore il discorso non cambia (E=0 all’interno del conduttore). Per quanto riguarda il potenziale, basta applicare la definizione: consideriamo due generici punti all’interno del conduttore: Z P2 ~ · d~ E s = 0 ⇒ V (P2 ) = V (P1 ) = V0 V (P2 ) − V (P1 ) = − P1 Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 1 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 il discorso continua a rimanere valido anche nel caso in cui si scelgono punti sulla superficie e di conseguenza le superfici dei conduttori sono equipotenziali L’unico caso da verificare con un ragionamento più esteso è quando vi è una cavità nel conduttore: verifichiamo che la carica sulla cavità è nulla e non può neanche esserci una separazione di carica +q -q sulla cavità interna. Supponiamo di trovarci il caso come quello in figura allora consideriamo un percorso chiuso, di cui un ramo (C1) è nella cavità l’altro(C2) tratto nel conduttore. Se per assurdo vi fosse una separazione di carica sulla cavità allora si avrebbe che Z Z I Z ~ 6= 0 ~ ~ ~ ~ · ds ~ ~ ~ E (1) E · ds = E · ds + E · ds = C1 C1 C2 cosa che contraddice il fatto che il campo E è conservativo Campo elettrico all’esterno del conduttore Campo elettrico all’esterno del conduttore Approssimiamo una porzione della superficie del conduttore ad una porzione di piano (quindi infinitesima). Su questa porzione abbiamo che la carica del conduttore è solo sulla superficie, il campo è perpendicolare alla superficie, e considero come superficie gaussiana un cilindretto che attraversi il conduttore. Abbiamo che E = ǫσ0 con σ = superficie. Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici q A 2 la densità di carica per unità di Nicola GigliettoA.A. 2013/14 Potenziale elettrico di un conduttore isolato Potenziale elettrico di un conduttore isolato Il conduttore anche scarico immerso in un campo elettrico esterno, lo distorce e forza ad evere le condizioni precedenti, sfruttando la mobilità delle cariche. Questo discende dal fatto che le cariche del conduttori sono mobili e si risistemano per addatarsi al campo elettrico esterno. Il fenomeno viene detto di induzione e le cariche che si sono manifestate sulla superficie del conduttore che rimane complessivamente con la stessa carica iniziale se era isolato (vedi figura), vengono dette cariche indotte Come conseguenza delle precedenti considerazioni anche quando più conduttori vengono collegati tra loro essi si portano tutti allo stesso potenziale Parte I 4.2 Conduttore cavo, schermo elettrostatico 4.2 Conduttore cavo, schermo elettrostatico Consideriamo un conduttore cavo nella cui cavità non vi siano cariche. Se anche il conduttore è carico il campo elettrico nel conduttore è E = 0 per cui dal teorema di Gauss Φ(E) = 0 ⇒ q = 0 quindi anche sulle pareti della cavità q=0 Sulle pareti della cavità non è possibile neanche avere una carica +q e -q separate. Infatti se teniamo conto che il campo è conservativo e consideriamo due distiniti percorsi: C1 che va dalla carica + a quella - da dentro la cavità e C2 che ritorna dall’interno del conduttore dalla carica - a quella +, si deve avere: Z Z I Z ~ · d~ ~ ~ ~ E s 6= 0 E · d~ s= E · d~ s+ E · d~ s= C1 C2 C1 il secondo termine è nullo perchè lo è il campo elettrico, il primo sarebbe diverso da zero perchè ci sarebbe un campo elettrico che va dalla carica + a quella - nella cavità ; e se il risultato è diverso da zero contraddiciamo la proprietà del campo elettrostatico di essere conservativo. Pertanto anche sulla Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 3 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 1 4.3- CONDENSATORI superficie della cavità non possono esserci cariche elettriche ed il potenziale della cavità è uguale a quello del resto del conduttore. Infine consideriamo il caso in cui nella cavità del conduttore inizialmente neutro inserisco una carica (senza appoggiarla alle pareti della cavità ): si verifica che la parete interna della cavità per induzione completa manifesta una carica pari a -q e ovviamente sulla superficie esterna del conduttore (che rimane con la sua carica complessiva inziale pari a zero) si manifesta +q. Anche questo fatto si spiega completamente con il teorema di Gauss e le proprietà dei conduttori. Proprio questo esempio ci suggerisce che la carica nella cavità produce un campo all’interno della cavità , diventa nullo nel conduttore e all’esterno poi riprende il comportamento del campo elettrico dovuto alla carica. Questo effetto viene detto schermo elettrostatico e agisce anche al contrario (con un campo esterno al conduttore) 4.3 Capacità 4.3 Capacità Abbiamo visto che nel calcolo del potenziale R dq di un qualunque oggetto di carica Q bisogna effettuare l’integrale C 4πǫ pertanto se aumentiamo tutta 0r la carica di un fattore arbitrario k allora si haR Q′ = kQR ⇒ dq ′ = kdq dq dq′ = C k 4πǫ = kV e di conseguenza cambia il potenziale a V′ = C 4πǫ 0r 0r per cui possiamo dire che q ∝ V. In altri termini possiamo stabilire una equazione del tipo Q = C · V e la costante di proporzionalità C è detta capacità elettrica. 1 4.3- Condensatori 26.2- Condensatori La capacità dipende dalla forma dell’oggetto (o degli oggetti) carichi ed è alla base del funzionamento del condensatore. I condensatori sono utilizzati per immagazzinare energia in forma di campo elettrico. I condensatori sono costituiti da due conduttori che vengono chiamati armature e distanziati tra loro. Il condensatore tipico è il condensatore piano ad armature paralelle: le armature sono piane di area A, parallele e distanti d tra loro. Il simbolo per rappresentare un condensatore è −k−. Il condensatore si dice essere carico se le sue armature sono cariche con la stessa carica ma di segno opposto. La capacità , definita prima è allora data per il condensatore come Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 4 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 1 4.3- CONDENSATORI Q Q C = |∆V| o semplicemente C = V avendo indicato con Q la carica positiva e V la differenza di potenziale tra l’armatura positiva e negativa (che è positiva). La capacità si misura in Farad: 1F=1Coulomb/1Volt Carica del condensatore La procedura di carica si può immaginare che avvenga tramite un agente esterno che chiameremo batteria, che trasferisce, collegandola al condensatore cariche da una armatura all’altra. In questo modo se togliamo una carica +Q ad un’armatura questa si troverà priva di questa carica ovvero con carica -Q che viene trasferita all’altra armatura, che di conseguenza si troverà carico con carica +Q. 4.3- Calcolo della capacità di un condensatore 4.3- Calcolo della capacità di un condensatore 26.3- Calcolo della capacità di un condensatore Per il calcolo della capacità di un condensatore le procedure da seguire sono le seguenti: • calcolo del campo elettrico: tramite il teorema di Gauss, si considera una superficie gaussiana che avvolge una sola delle armature (la H ~ = q; ~ · dA positiva) ǫ0 E Rf ~ ~ · ds • calcolo del potenziale elettrico dalla definizione Vf − Vi = − i E poichè il campo elettrico ha direzione che va dall’armatura carica positivamente a quella carica negativamente allora R − il percorso da seguire è ~ (ovvero cambiando ~ · ds quello che va dal (+) al (-): V− − V+ = − + E R− ~ nel caso in cui E è costante questo ~ · ds) di segno V+ − V− = + E comporta che V+ − V− = E · d con d la distanza tra le armature. Esempio 4.4: Condensatore piano Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 5 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 1 4.3- CONDENSATORI Esempio 4.4: Condensatore piano Applicando il teorema di Gauss all’armatura positiva del condensatore piano abbiamo che quando si possono trascurare gli effetti di bordo(distorsione delle linee di campo) le linee di campo sono tutte perpendicolari al piano per cui il campo è costante (sulla superficie gaussiana): E · A = ǫq0 ⇒ E = ǫ0qA . Di conseguenza in questo caso il campo è costante in tutta la regione entro R − il condensatoreqdpiano. Per il potenziale ~ = E ·d = ~ · ds quindi abbiamo che V+ −V− = + E ǫ0 A . Adesso possiamo calq q = qd colare la capacità del condensatore piano che è C = V = ǫ0dA (ǫ0 = ǫ0 A 8.85 pF/m) (notare che la capacità dipende solo dalla geometria) Esempio 4.3:Condensatore cilindrico Esempio 4.3:Condensatore cilindrico La figura mostra la sezione di un condensatore cilindrico di lunghezza L e raggi a(interno) e b(esterno). La simmetria del campo in questo caso è cilindrica. Se scelgo una sup. gaussiana cilindrica di raggio r (a < r < b) si ha ǫ0 EA = ǫ0 (2πr)L · E = q da cui E = 2πǫq0 Lr il campo elettrico R b è quindi non uniforme e dipendente da r. Il potenziale è allora V = a 2πǫq0 Lr dr = 2πǫq0 L ln( ba ). Pertanto la capacità è data da: 0L (b > a) C = q/V = 2πǫ ln( b ) a Esempio 4.2:Condensatore sferico Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 6 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 Esempio 4.2:Condensatore sferico La stessa figura di prima si può pensare come sezione di un condensatore cilindrico. In questo caso la superficie gaussiana è sferica per cui E = 4πǫq0 r2 (come la carica puntiforme o la sfera carica) ed è il campo tra i due gusci Rb q b−a q ( 1 − 1b ) = 4πǫ sferici. Il potenziale invece è V = a 4πǫq0 r2 dr = 4πǫ . 0 a 0 ab ab Pertanto la capacità del condensatore sferico è C = 4πǫ0 b−a Sfera isolata Sfera isolata Sfera isolata Come detto all’inizio la capacità si può definire a partire da un singolo conduttore isolato. Se abbiamo un singolo conduttore isolato a forma sferica possiamo ricavarne la capacità riscrivendo l’espressione del condensatore sferico e mandando ad ∞ l’altra armatura: C = lim 4πǫ0 b→∞ a ab = lim 4πǫ0 = 4πǫ0 a b − a b→∞ 1 − a/b per cui per una sfera carica di raggio R possiamo dire che la capacità è data da C = 4πǫ0 R Parte II 4.4-Collegamento tra condensatori 4.4-Collegamento tra condensatori Chiameremo circuito un collegamento tramite conduttori di più elementi. Quando in un circuito sono presenti due o più condensatori, interessa conoscere qual’è il valore equivalente di capacità , ovvero trovare il condensatore equivalente che sostituito al posto dei condensatori nel circuito, presenti stessa carica, differenza di potenziale e capacità (stesse grandezze elettriche). Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 7 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 2 3 CONDENSATORI IN SERIE Condensatori in parallelo Condensatori in parallelo COLLEGAMENTO IN PARALLELO + V C1 C2 C3 I condensatori sono collegati in parallelo quando la differenza di potenziale di ognuno di essi è la stessa ed è uguale a quella del loro insieme. Affinchè la sostituzione dell’insieme dei condensatori in parallelo con uno equivalente non produca alterazioni al circuito, esso dovrà avere la stessa differenza di potenziale e carica pari alla somma delle cariche di ciascuno dei condensatori. Quindi guardando la figura di sopra abbiamo che q1 = C1 V q2 = C2 V q3 = C3 V di conseguenza la carica totale è Q = q1 + q2 + q3 = (C1 + C2 + C3 )V un condensatore equivalente deve presentare stessa q e V ovvero Q = Ceq V ⇒ Ceq = (C1 + C2 + C3 ) che estendiamo in generale n X Ci Ceq = i 3 Condensatori in serie Condensatori in serie C1 + V C2 C3 I condensatori sono in serie quando sono collegati in catena e con una differenza di potenziale agli estremi della catena. I condensatori sono in serie quando la differenza di potenziale V è applicata all’insieme di tutti i condensatori e su ciascuno di essi vi è la stessa carica q. La differenza di potenziale (ddp) è in questo caso la somma delle ddp di ciascun condensatore. Perchè la carica deve essere la stessa? Questo lo possiamo capire solo partendo da condensatori tutti Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 8 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 scarichi. Nel momento in cui colleghiamo la serie ad una batteria questa muove una carica per esempio dal condensatore 3 della figura dall’armatura in basso (che rimane con carica -q) questa armatura per induzione provoca sull’armatura opposta (che è sempre un conduttore) una carica di segno opposto (+q) che sarà la carica sull’altra armatura del (3). Però il conduttore tra 2 e 3 era neutro inizialmente, per cui se l’armatura sup. del 3 ha segno +q l’altro lato del conduttore (che è l’armatura inf. di 2) avrà carica -q, e cosı̀ via. Come deve essere il condensatore equivalente? Esso dovrà avere carica q (la stessa di tutti i condensatori) e ddp pari alla somma delle ddp. Le ddp sono: V1 = q/C1 V2 = q/C2 V3 = q/C3 e V = V1 + V2 + V3 = q( C11 + C12 + C13 ) per cui la capacità equivalente deve essere:V = Cqeq = q( C11 + C12 + C13 ) ⇒ C1eq = C11 + C12 + C13 o in generale P 1 1 i Ci Ceq = Esempio 4.6-partitore capacitivo Supponiamo di avere 3 condensatori in serie con una ddp complessiva ai capi della serie pari a 100V ed una capacità equivalente della serie pari a 100pF. Calcolare i 3 valori C1,C2,C3 affinchè tra Va e C1 (ai capi di C1) vi siano 50V e tra A e C2 vi siano 70V. su ogni armatura della serie vi è q = CV = 100 · 10−12 · 102 = 10−8 C per cui si deve avere che: q 10−8 = = 200pF ∆V 50 10−8 C2 = = 500pF 70 − 50 10−8 C3 = = 333pF 100 − 70 C1 = Parte III 4.5-Energia immagazzinata in un condensatore 4.5-Energia immagazzinata in un condensatore Per caricare un condensatore occorre un agente esterno che compia lavoro per trasferire cariche sulle armature del condensatore. Per valutare questo Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 9 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 lavoro fissiamo un momento qualsiasi dell’operazione di carica del condensatore e supponiamo vi sia sul condensatore a questo istante una carica q ′ . Se vogliamo trasferire sul condensatore una ulteriore carica dq ′ dobbiamo fare del lavoro, e dal momento che sul condensatore ci sarà una ddp pari a ′ ′ ′ V ′ = qC il lavoro è dL = dq ′ V ′ = q Cdq . Pertanto il lavoro complessivo per caricare il condensatore (da 0 alla carica Q finale) è : Z Z Q ′ ′ Q2 q dq = L = dL = C 2C 0 Questo lavoro (esterno) per la cons. dell’energia è immagazzinato nel conQ2 densatore come energia potenziale che è U = 2C = 12 CV 2 Con quale meccanismo è conservata l’energia? L’energia è stata immagazzinata in forma di campo elettrico all’interno del condensatore. 4 Densità di energia Densità di energia Dal momento che il campo elettrico è solo all’interno del condensatore allora possiamo considerare l’energia all’interno del condensatore e calcolare di 2 U 1 V 2 conseguenza la densità volumetrica di energia.u = Ad = CV 2Ad = 2 ǫ0 ( d ) = 1 2 2 ǫ0 E da cui si vede il legame diretto tra la densità di energia elettrostatica e la resenza del campo. Questo risultato si estende dicendo che quando c’è un campo E la densità di energia presente è u = 21 ǫ0 E 2 Parte IV 4.6-Condensatore con dielettrici 4.6-Condensatore con dielettrici Se consideriamo un condensatore piano con ddp V0 e carico con densità di carica σ0 si avrà tra le armature un campo elettrico pari a ǫσ0 e se la distanza tra le armature è h si avrà V − 0 = Cq00 = E0 h. Se adesso inseriamo una lastra conduttrice di spessore s < h tra le armature si ha che il conduttore inserito presenterà per induzione sulle due facce una carica uguale e opposta a quella dell’armatura cui si affaacia (senza che si tocchino) e il potenziale complessivo si riduce a V = E0 (h − s) < V0 indipendentemente dalla posizione della lastra. Se invece tra le armature di un condensatore inseriamo Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 10 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 un dielettrico anche in questo caso si osserva una riduzione del potenziale ma di entità inferiore e cosa più importante le cariche che si manifestano anche nel dielettrico non possono muoversi da esso. Se allora inseriamo un dielettrico che occupi l’intero spazio tra le armature si trova che la V0 capacità del condensatore aumenta di una fattore pari a k = V che viene k detto costante dielettrica relativa del materiale introdotto (il vuoto e l’aria hanno valore 1 tutti gli altri materiali hanno valori maggiori di 1). Inoltre ogni materiale ha un valore massimo di differenza di potenziale che si può applicare superato il quale il materiale viene perforato da una scarica elettrica. A questo valore di potenziale corrisponde un massimo valore di campo elettrico detto rigidità dielettrica. Assumendo che il campo elettrico nell’inserimento è rimasto uniforme la diminuzione l’introduzione della costante dielettrica implica questo: Ek = Vk V0 E0 σ0 = = = h kh k kǫ0 e l’attenuazione del campo elettrico si può riscrivere cosı̀ E0 − Ek = σ0 σ0 − = ǫ0 kǫ0 χ σ0 k − 1 σ0 = k ǫ0 χ − 1 ǫ0 avendo indicato con χ = k − 1 che viene detta suscettibilità elettrica del dielettrico. Per quanto riguarda i conti sul campo elettrico abbiamo quindi che nel dielettrico Ek = E0 − (E0 − Ek ) = = σ0 k − 1 σ0 − = ǫ0 k ǫ0 σ0 σp − ǫ0 ǫ0 (2) avendo posto σp = k−1 k σ0 la eq.(1) di fatto ci indica che nel dielettrico si sommano i campi dovuti alle cariche sulle armature (E0 ) e quelle dovute alle σ cariche nel dielettrico (con verso opposto, ǫ0p ) e ci indica la relazione tra le cariche nel dielettrico dovute alla polarizzazione e le cariche sulle armature. Di conseguenza la capacità del condensatore nel complesso è aumentata Ck = Vq0k = k Vq00 = kC0 Da quello che abbiamo imparato deduciamo che la Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 11 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 presenza di un dielettrico che occupi interamente lo spazio tra le armature ha l’effetto complessivo di ”scalare” la costante dielettrica ǫ0 → ǫ = kǫ0 e la costante ǫ viene detta costante dielettrica assoluta del dielettrico. Il ragionamento fatto quindi ci permette di ricalcolare le capacità per le altre geometrie di condensatori cambiando semplicemente la costante dielettrica e di ritrovare il risultato relativo alla densità di energia elettrostatica che troveremo essere ue = 12 ǫE2 Esempio 4.11-lastra dielettrica all’interno di un condensatore piano Vediamo qual’è la capacità del condensatore se la lastra dielettrica ha uno + + + + spessore s < h ma abbia la stessa area delle armature del condensatore. h s x - - - Se indichiamo con x la posizione verticale della lastra abbiamo che: Z h Z x Z x+s Z h ′ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ 0 · d~ Vk = E · dh = E 0 · dh + E k · dh + E h= 0 0 x x+s E0 x + Ek (s) + E0 (h − x − s) = E0 (h − s) + Ek s ed è indipendente dalla posizione x in verticale della lastra adesso le espressioni dei campi: Introduciamo σ0 σ0 (h − s) + s= ǫ0 kǫ0 s σ0 sk−1 σ0 (h − s + ) = h(1 − ) ǫ0 k ǫ0 h k Vk′ = di conseguenza si ha: Vk′ 1 hσ0 sk−1 = = (1 − )⇒ q0 C ǫ0 σ0 A h k 1 h sk−1 h shk sh = (1 − )= − + = C ǫ0 A h k ǫ0 A khǫ0 A hkǫ0 A s h−s + ǫ0 A kǫ0 A Da cui possiamo dedurre che il condensatore complessivo ha una capacità equivalente che si ottiene considerando due condensatori in serie: il primo con spessore h-s e riempito di aria il secondo come se fosse un condensatore Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 12 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 di spessore s tutto riempito di dielettrico ed entrambi della stessa area A. Condensatore con parziale inserimento di una lastra dielettrica -esempio 4.13 Supponiamo di cominciare ad inserire una lastra dielettrica che occupi tutto lo + + + + spessore h del condensatore piano, ma questa volta abbiamo iniziato ad inserih re il dielettrico solo di un tratto x. Calcolare la forza e il lavoro W con cui la lastra è risucchiata tra le armature quando il condensatore è mantenuto collegato ad un generatore di ddp costante V tra le armature. x In questo caso possiamo certamente pensare il condensatore complessivo come due condensatori in parallelo entrambi dello stesso spessore collegati in parallelo dalle armature stesse, quello della porzione sinistra con dielettrico, la porzione destra con il vuoto. Se indichiamo con l il lato dell’armatura quadrata e x il tratto inserito di dielettrico la capacità è C = Cd + Cs = k ǫ0 lx ǫ0 l(l − x) + h h nell’avanzamento di un tratto infinitesimo dx la capacità cambia di dC = dC ǫ0 (k − 1)l dx = dx dx h ad ogni cambiamento di capacità corrisponde una variazione di carica dq = V dC che il generatore trasferisce sulle armature compiendo un lavoro dWgen = V dq = V 2 dC. Il condensatore invece immagazzina energia pari a dUel = 21 dCV 2 = 21 dWgen Il lavoro è quindi complessivamente 1 ǫ0 (k − 1)l 1 dx ⇒ W = F dx = dWgen − Uel = dCV 2 = V 2 2 2 h dUel 1 ǫ0 (k − 1)l F =( )V=cost = V 2 dx 2 h 4.7-Dielettrici l’aspetto atomico Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 13 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 4.7-Dielettrici l’aspetto atomico Le molecole delle varie sostanze possono essere polari o non. Nel primo caso sono equivalenti a dei dipoli elettrici. Nel secondo non lo sono. Tuttavia molecole non polari sotto azione di un campo esterno si deformano diventando dipoli. In entrambe le situazioni un campo elettrico esterno i dipoli si manifestano nel materiale e tendono ad allinearsi secondo il campo elettrico (vedi dipolo el. in campo el. esterno). Questo insieme di dipoli allineati generato un campo opposto a quello esterno che quindi risulta attenuato. In ogni caso possiamo parlare per ogni molecola di momento di dipolo elettrico p ~a = Ze~ x per cui nel caso di molecole non polari il momento b~ pa è indotto dal campo elettrico esterno, ed è parallelo e concorde ad esso, e sparisce alla rimozione del campo esterno. In questo caso si parla di polarizzazione elettronica. Nell’altro caso le molecole hanno già un momento di dipolo elettrico e si parlerà di polarizzazione per orientamento, anche qui mediamente il momento di dipolo risulterà parallelo al campo elettrostatico. Per cui a prescindere dal meccanismo si ottiene che mediamente l’applicazione di un campo elettrostatico ad un dielettrico comporta il realizzarsi di un momento di dipolo < ~ p > parallelo e concorde al ~ E Se consideriamo allora un punto interno del dielettrico, ed un elemento di volume τ centrato nel punto in esame, il momento di dipolo complessivo del volume è p ~ = N < p ~ > per cui per unità di volume si ottiene ~ = p~ = N <~p> = n < p ~ > con n il numero di molecole per unità di volume. P τ τ Tornando allora al caso di un condensatore piano, dividiamo il dielettrico tra le superfici di un condensatore piano, in elementi infinitesimi tipo prismi, di volume dτ , area dΣ0 ed altezza dh. In questo caso il momento di dipolo ~ · d~ che si manifesta nell’elemento di volume è d~ p=P τ = P dΣ0 d~ h. Dalla definizione di dipolo, allora possiamo pensare che il dipolo cosı̀ costituito sia dovuto a due cariche dqp = ±P dΣ0 separate di un tratto dh (come se fosse vuoto) queste cariche sono uniformemente distribuite sulla superficie dΣ0 . dq Possiamo definire allora dσp = dΣp0 = P come densità di carica e dal punto di vista elettrostatico le due cariche distanziate nel vuoto sono equivalenti al dielettrico polarizzato. Se adesso continuiamo a impilare prismi infinitesimi, se il vettore P è uniforme, si ha che due prismi affiancati tra loro, hanno le facce affiancate di segni opposti e complessivamente cambia solo la distanza tra gli estremi, e l’operazione continua sino a quando non si arriverà sulle armature del condensatore. In definitiva l’intero dielettrico equivale ad una distribuzione di carica ±σp = ±P che è affacciata (e di segno opposto) a quella sulle armature. Generalizzando a dielettrici di 0 ~ forma qualunque, si ha che σp = P dΣ dΣ = P cos θ = P · ûN cioè la densità Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 14 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 di carica di polarizzazione è uguale alla componente di P nella direzione normale alla superficie. Lo stesso ragionamento basato su una divisione in prismi invece estende anche al caso di una polarizzazione non uniforme il risultato: in questo caso mediamente la carica nel volume non è più nulla e ~ ·P ~ = ρP La proporzionalità tra P ~ eE ~ si esprime come si ottiene che ∇ ~ ~ ~ P = ǫ0 (k −1)E = ǫ0 χE I dielettrici che obbediscono a questa legge si dicono lineari e sono materiali amorfi caratterizzati da isotropia spaziale. Esistono ~ eE ~ non sono paralleli. comunque dei materiali in cui P 4.8-Equazioni elettrostatica in presenza di dielettrici 4.8-Equazioni elettrostatica in presenza di dielettrici Abbiamo visto che fisicamente le cariche di polarizzazione sono realmente presenti (anche se non mobili) e verifichiamo come cambia la situazione del condensatore piano riempito interamente di dielettrico. Applichiamo il teorema di Gauss: I ~ ~ · ûN dΣ = q + qp Φ(E) = E ǫ0 Considerando la situazione in figura allora abbiamo che la qp = −σp Σ = −P Σ ed è dovuta alla sola parte che si affaacia sull’armatura. Quindi per l’intera superficie chiusa della superficie gaussiana si ha I ~ · ûn dΣ = pΣ P da cui ~ = Φ(E) I + - + - ǫ0 - I I 15 + - ~ · ûn dΣ) ⇒ P ~ · ûN dΣ + P ~ · ûn dΣ = q ⇒ E I ~ +P ~ ) · ûn dΣ = q (ǫ0 E Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici + - E P ~ · ûN dΣ = q + qp = 1 (q − E ǫ0 ǫ0 I + Nicola GigliettoA.A. 2013/14 ~ = ǫ0 E ~ +P ~ detto induzione dielettrica Per cui introducendo il vettore D si ottiene I ~ = D ~ · ûn dΣ = q Φ(D) (3) che è il teorema di Gauss per l’induzione dielettrica ovvero il flusso del vettore induzione dielettrica è pari alla somma delle sole cariche libere all’iinterno della superficie gaussiana Quando possiamo tenere conto della linearità tra P ed E allora abbiamo: ~ = ǫ0 E ~ +P ~ = ǫ0 E ~ + ǫ0 (k − 1)E ~ = ǫ0 k E ~ = ǫE ~ D ~ = ed infine nel caso del condensatore piano dove Ek = kǫσ0 si ottiene che D σ ûN il valore di D, anche nel dielettrico, quindi coincide con la densità di carica libera Il valore locale dell’espressione trovata si ritrova con i medesimi ~ ·D ~ = ρ la divergenza passaggi del paragrafo 3.4 che portano a dire che ∇ del vettore D è legata alla densità di cariche libere (se mancano è uguale a 0) Sfera conduttrice immersa in dielettrico omogeneo indefinito Una sfera conduttrice di raggio R e carica q è immersa in un dielettrico omogeneo, indefinito e costante dielettrica k. Calcolare P,D,E e la qp Applichiamo il teorema di gauss ad una sfera gaussiana di raggio r > R ~ 4πr2 D = q ⇒ D(r) = q ûr 4πr2 ~ = ǫE ~ allora si ottiene E(r) ~ Dal momento che D = 4πkǫq 0 r2 ûr e di conseguen~ (r) = ǫ0 (k − 1)E ~ = k−1 q 2 ûr e quindi la σP = −P (R) = − k−1 q 2 = za P k 4πr k 4πR k−1 − k−1 σ in altre parole la carica di polarizzazione risulta q = − p k k q Riepilogo condensatori con dielettrici • Quando il dielettrico riempe interamente lo spazio tra le armature la capacità diventa C = kC0 con k costante dielettrica relativa e C0 la capacità nel vuoto • se il dielettrico è posto solo parzialmente tra le armature si dimostra (vedi es. succ.) che il condensatore risulta equivalente ad una serie Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 16 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 o parallelo o entrambi della parte con solo aria + la parte con solo + - + - P + - + - + - E dielettrico Ad esempio Es. 26.6P Tra le lamine di area 115 cm2 di un condensatore piano, distanti d=1.24 cm, viene inserito un dielettrico di spessore b=0.78 cm e costante dielettrica relativa ǫr = 2.61. Prima dell’inserimento il condensatore è stato caricato a V=85.5 V e tenuto isolato. Qual’è la ddp dopo l’inserimento del dielettrico? −4 115×10 La capacità iniziale è C0 = ǫ0dS = 8.85 pF 1.24×10 −2 = 8.21 pF e la carica sul condensatore è q0 = C0 V = 702 pC. Dopo l’inserimento il condensatore complessivo equivale a dei condensatori in serie. Supponiamo di poggiare il dielettrico contro un’armatura: allora si evidenziano 2 condensatori in serie (1 pieno d’aria e l’altro pieno di dielettrico) (si dimostra che il risultato non cambia anche quando la lamina dielettrica è a una posizione x qualunque dalb l’armatura) la capacità equivalente è : C1eq = d−b ǫ0 S + ǫr ǫ0 S quindi Ceq = 13.4 pF 702 p q0 e la ddp finale si ottiene da Ceq = V ⇒ Vf = Cqe0q = 13.4 p = 52.3 V Anaf logamente se il dielettrico riempe totalmente solo metà (a destra o sinistra) di tutto lo spessore del condensatore esso si comporterà come 2 condensatori in parallelo (la metà riempita con dielettrico in parallelo all’altra metà con l’aria). + - + - P + - + - + - E Cap4-Vol II-Conduttori e dielettrici 17