DELLE
4
www.corrierecomunicazioni.it
[email protected]
n°1. 24 gennaio 2011
OvertheTop
Le net company decollano in Borsa
Settore hi-tech alle stelle. Apple la più ricca, aumenta il peso specifico del web cinese
PAOLOanastasio
E dire che due pesi massimi come
Facebook e Twitter non sono ancora
quotati in Borsa, ma in 6 anni il peso
specifico delle net company a Wall
Street è esploso. Oggi al top per valore
c’è Apple, che nel 2004 era al sesto
posto, al secondo posto segue Google
e al terzo Amazon.com. Sei anni fa il
podio della top ten era occupato da
eBay, Google e Yahoo! Oggi, la galassia delle 15 net company quotate
più ricche è mutata geneticamente,
triplicato il valore in borsa, esploso in
termini di dimensioni, massa critica e
ricavi. Un drappello di 15 aziende che,
dal 2004 ad oggi, ha visto il suo valore
in borsa lievitare da una valore complessiva di 304 miliardi a 809 miliardi
di dollari, con revenues quadruplicate
da 33 miliardi a 126 miliardi di dollari.
Lo strapotere delle aziende made in
Usa è insidiato oggi da tre big cinesi
(Tencent, Baidu e Alibaba.com), la
componente giapponese è dimezzata,
da 4 a 2 presenze. Stabili i coreani, in
classifica con NHN.
Oggi, come nel 2004, la parte del
leone la fanno i big americani della
à
L’impennata
Valore triplicato
in sei anni
per le società quotate
pubblicità online in crescita del 26%.
Al dodicesimo posto c’è Alibaba.com,
big dell’e-commerce.
Fra le new entry a stelle e strisce
nella net parade 2010 spuntano Priceline.com, il sito di prenotazioni che
tira soprattutto sul fronte del booking
TOPTEN2010
Per quanto riguarda Google, nel
2010 il numero di click pagati è aumentato del 16%, il costo-per-clic su
del 3% trimestre su trimestre.
Nuove iniziative trainano la crescita: display advertising e mobile rispettivamente a 2,5 miliardi di dollari e un
26% nel 2010, a fronte di 91 milioni
di clienti. Le operazioni cross-border
hanno mantenuto un buon livello (24%
del valore totale delle transazioni). Le
vendite di prodotti sul market place
sono cresciute del 13% grazie ai mercati internazionali. Stati Uniti, Gran
COME CAMBIA LA GALASSIA HI-TECH
Market value
(Mld dollari)
Azienda
Ricavi
(Mld dollari)
TOPTEN2004
Market value
(Mld dollari)
Azienda
Ricavi
(Mld dollari)
1
APPLE
USA
$ 290
$ 47
1
EBAY
USA
$71
$3
2
GOOGLE
USA
197
24
2
GOOGLE
USA
50
3
3
AMAZON.COM
USA
76
25
3
YAHOO!
USA
52
4
4
TENCENT
CHN
41
2
4
IAC/Interactive*
USA
38
4
5
EBAY
USA
40
9
5
YAHOO! JAPAN
JPN
33
1
6
BAIDU
CHN
40
0,6
6
APPLE
USA
22
8
7
YAHOO!
USA
22
6
7
AMAZON.COM
USA
16
7
8
YAHOO! JAPAN
JPN
21
3
8
RAKUTEN
JPN
9
0,4
9
PRICELINE.COM
USA
21
2
9
MONSTER
USA
3
1
10
SALESFORCE.COM
USA
15
1
10
Web/MD
USA
2
0,1
11
RAKUTEN
JPN
10
3
11
SHANDA
CHN
3
0,1
12
ALIBABA.COM
CHN
10
0,6
12
NCSOFT
KOR
2
0,3
13
AKAMAI
USA
9
1
13
INDEX
JPN
2
0,4
14
NETFLIX
USA
9
2
14
NHN
KOR
1
0,3
15
NHN
KOR
8
1
15
FOR.SIDE.COM
KOR
1
0,01
Totale
Rete. I primi tre posti della classifica
sono occupati da Apple (290 miliardi
di dollari valore , a fronte di ricavi per
46,7 miliardi), Google (197 miliardi
il valore in borsa, e 23,6 miliardi di
ricavi) e Amazon.com (76 miliardi
e 24,5 miliardi). Sei anni fa, prima
dell’iPod, dell’iTunes, dell’iPad, Apple capitalizzava 22 miliardi a fronte
di 6,9 miliardi di ricavi. Sei anni fa sul
gradino più alto del podio c’era eBay,
con un market value di 71 miliardi di
dollari e ricavi annui di 3,2 miliardi.
Medaglia d’argento era Google (50
miliardi di valore , 3,1 miliardi di
revenues) e al terzo posto c’era Yahoo! (52 miliardi di market value e
fatturato di 3,57 miliardi), uno dei big
in maggior sofferenza. Oggi eBay è
scivolata dal primo al quinto posto
del ranking, mentre Yahoo! occupa
la settima posizione, con un market
value più che dimezzato a 22 miliardi
di dollari, anche se il fatturato in sei
anni è raddoppiato a 6,46 miliardi.
Oggi, il drappello cinese è capitanato da Tencent, 41 miliardi di valore e 1,8 miliardi di fatturato. Il social
network cinese conta su 198 milioni
di visitatori unici al mese: la formula
degli avatar e degli acquisti virtuali
spinge le vendite di giochi online, che
rappresentano la quota maggiore della
crescita e metà del fatturato totale.
Altri cinesi sono Baidu, al sesto
posto (40 miliardi di valore e ricavi per 8,7 miliardi), che vola sulle
ali delle ricerche a pagamento, che
in termini di ricavi è aumentata del
76% anno su anno, con i clienti della
commerce (+24%). Akamai continua
ad investire nella propria infrastruttura
di rete che consente all’azienda di capitalizzare la crescita di video online,
e-commerce e servizi cloud. Netflix
ha una valore di 9 miliardi e ricavi
per 1,6 miliardi di dollari, la cineteca
$ 809 MLD
$ 126 MLD
Fonte: Morgan Stanley, rielaborata dal Corriere delle comunicazioni
online di viaggi e camere d’albergo,
il cui fatturato è aumentato del 54%
nel 2010.
Un’altra new entry è salesforce.
com, una piattaforma online di “enterprise collaboration” per la fornitura
via web di software aziendali. Infine,
al 13esimo e 14esimo posto ci sono
Akamai e Netflix. Akamai ha visto i
ricavi del segmento Media & Entertainment aumentare del 26%, grazie
alla domanda video over-the-top.
Aumentate anche le entrate per l’e-
per il noleggio e la visione di film in
diretta su internet, con un pubblico
stimato di 5 milioni di persone. E ha
stretto accordi con alcune tra le principali major.
Tornando alla top ten, alcuni accenni ai numeri di Apple: i ricavi annuali sono cresciuti del 67%, il numero
di iPhone venduti è aumentato del 91%
raggiungendo quota 14 milioni, a fronte di una base utenti di 61 milioni. Gli
iPad hanno raggiunto quota 4 milioni,
(base clienti a 7,5 milioni).
New entry
miliardo di ricavi, sulle ali di Android.
Amazon.com ha vissuto una crescita
dei ricavi del 39% all’anno. Base di
121 milioni di clienti attivi. Tencent
nel 2010 registra revenues in aumento
del 55%, trainate dalla crescita degli
Ivas (Internet Value Added Services)
del +57%. Le vendite dei giochi online
rappresentano la quota maggiore della
crescita, insieme alla pubblicità online
e grazie ad una base di 198 milioni di
utenti unici al mese. eBay vola sulle
ali dei pagamenti PayPal cresciuti del
Il trend
Ma Wall Street non è il sogno di tutti
Le società più promettenti del Web non hanno fame di Ipo. Facebook, valutazione implicita
56,7 miliardi di dollari, Zynga (social games online), valore implicito 4,9 miliardi, Twitter (messaggi
di massa), quasi 5 miliardi, non hanno fretta di collocare i loro titoli sul
Nasdaq o sul Nyse (New York Stock
Exchange). E ancora, eHarmony
(incontri di cuori solitari), Linden Lab
(mondo virtuale in stile Second Life).
Motivo? Sbarcare a Wall Street costa caro, 5 milioni di dollari all’anno
la somma da accantonare per sbarcare sul listino e sottostare ai vincoli
stringenti della Sec, la Consob americana. Che
non vede di buon occhio il boom di scambi sul
“mercato grigio”, destinato appunto alle “non public company”. Scambi che vanno a ruba su piat-
$ 304 MLD
Totali
taforme alternative, come Secondmarket.com e
Sharepost.com. Recinti chiusi, riservati a pochi
investitori privilegiati, insider delle aziende detentori di stock option, ma anche mega finanziatori
come Goldman Sachs che da poco
ha versato 500 milioni di dollari nelle
casse di Facebook.
Il social network è la società più
chiacchierata del momento, le
stime degli analisti la valutano sui
60 miliardi di dollari. Il rischio di
un’iper valutazione, di una nuova
bolla speculativa di Internet, in stile
2000, non è poi così remoto. Per
molti analisti, Facebook ha già toccato il picco,
nel futuro altre tecnologie potrebbero ribaltare il
ruolo dei social network, scalzandolo da un giorno all’altro dal podio più alto del web.
$ 33 MLD
Uscite dal ranking
Bretagna, Germania (il più grande
mercato di eBay) hanno beneficiato
di un cambio dei prezzi istituito in ciascun mercato nel 2010. La base di 222
milioni di utenti unici mensili di eBay
e 90,5 milioni di utenti attivi PayPal.
La cinese Baidu può contare sul
boom delle ricerche a pagamento,
che hanno fatto balzare i ricavi del
76%, i clienti della pubblicità online
sono aumentati del 26% a quota 272
milioni, meno dell’1% del totale delle Pmi in Cina, lasciando. l’Arpu per
inserzionista è aumentato del 41%,
grazie all’aumento degli investimenti
in marketing online delle grandi aziende. La base clienti è di 185 milioni di
utenti unici al mese.
Yahoo!, 616 milioni di utenti medi
unici al mese, può contare sulle entrate
del display advertising aumentate del
17% in crescita la pubblicità mirata
a fronte di un declino del 7% annuo
delle revenue legate al search: la migrazione agli algoritmi di ricerca di
Microsoft ha impattato negativamente
in termini di volumi di click pagati,
senza dimenticare l’erosione del tempo di navigazione sul sito da parte di
Facebook.
Priceline.com: le prenotazioni internazionali sono aumentate del 67%
in un anno, e quelle per le stanze di
albergo (54%). L’utile lordo di 666
milioni di dollari è stato trainato dai
mercati internazionali. Base di 23 milioni di visitatori medi unici mensili.