LA STRUTTURA DELLA TERRA I TERREMOTI

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LA STRUTTURA DELLA TERRA
Gli scienziati hanno studiato che la Terra è composta da diversi strati concentrici:
1. NUCLEO SOLIDO INTERNO è la parte più interna della Terra, con densità, pressione e temperature
altissime (6600 C°) costituita da Nichel e Ferro detta quindi NIFE;
2. NUCLEO LIQUIDO ESTERNO la parte esterna del nucleo è allo stato liquido;
3. MANTELLO è lo strato tra nucleo esterno e crosta esterna, formato da Silicati di Magnesio e quindi
chiamato anche SIMA di densità sempre alta ma inferiore rispetto al nucleo, è in parte liquido e in
parte solido (astenosfera);
4. CROSTA TERRESTRE è il sottile strato più esterno della Terra, presente anche in fondo ai mari e gli
oceani, ha densità minore infatti è composta da Silicati di Alluminio ed è anche detta SIAL.
I confini tra questi strati prendono il nome dagli scienziati che hanno studiato questa struttura:
1. discontinuità di Mohorovicic detta anche MOHO tra crosta e mantello;
2. discontinuità di Gutenberg tra il mantello e il nucleo liquido esterno;
3. discontinuità di di Lehmann tra il nucleo esterno e interno.
Man mano che si scende al centro della
terra abbiamo visto che densità pressione
e temperature salgono tantissimo e
quindi si parla di gradiente GEOTERMICO.
I TERREMOTI
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Il terremoto o sisma è un brusco movimento della crosta terrestre: le rocce all’interno subiscono dei
movimenti, spostamenti, pressioni accumulando energia elastica fino a quando si ha una rottura e si libera
superficie terrestre che si trova sulla perpendicolare dell’ ipocentro si chiama EPICENTRO.
Gli strumenti scientifici usati per registrare l’attività sismica è il sismografo, esso è formato da una striscia
di carta scorrevole saldamente attaccata al suolo e da un pennino sospeso che traccia il grafico
(sismogramma) del sisma.
Esistono 3 tipi di onde :
1. ONDE P ( PRIMARIE LONGITUDINALI): la direzione di vibrazione è uguale alla direzione di
propagazione
2. ONDE S (SECONDARIE TRASVERSALI): direzione di vibrazione è perpendicolare alla direzione di
propagazione
3. ONDE L ( LUNGHE O SUPERFICIALI): sono onde concentriche .
Esistono 2 scale per misurare un terremoto :

MERCALLI: misura 12 gradi e valuta gli effetti del terremoto

RICHTER : misura 8 gradi e valuta la magnitudo ( energia liberata dal terremoto)
Sulla Terra alcune aree sono più soggette di altre ai terremoti (es. lungo le dorsali e le fosse oceaniche).
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I vulcani sono fratture della crosta terrestre dalle quali può fuoriuscire una parte del magma fuso del
mantello, il magma fuoriuscito si chiama lava .
Gli elementi più importanti di un vulcano sono: cratere ( primario o secondario), camino e la camera
magmatica .

Se il magma è poco viscoso le eruzioni danno luogo a colate laviche fluide e si formano vulcani a
scudo (es. Etna in Italia).

Invece se il magma è molto viscoso le eruzioni sono esplosive e avremo vulcani a cono (es. Vesuvio
in Itali) perche’ facilmente si forma un tappo di lava solidificata.
Un vulcano può essere attivo, in quiescenza o spento.
Sulla Terra alcune aree sono più soggette alla presenza di vulcani (es. lungo le dorsali e le fosse oceaniche).
TEORIA DELLA DERIVA DEI CONTINENTI
Secondo questa teoria di Alfred Wegener la Terra 200 milioni di anni fa era costituita da un unico grande
continente (Pangea) e da un unico grande oceano (Pantalassa). In seguito si suddivise in diverse parti che si
sono allontanate tra loro formando gli attuali continenti e oceani.
Wegener non seppe dare una spigazione delle cause mentre le
principali prove della sua teoria sono:

La conformazione stessa dei continenti (come pezzi di un
puzzle che si incastrano)

Gli stessi fossili trovati su continenti lontani tra loro.
TEORIA DELLA TETTONICA A PLACCHE O ZOLLE
Con la teoria di Jason Morgan della tettonica a placche si riesce a spiegare la teoria di Wegener e il fatto che
terremoti e vulcani siano concentrati in alcune zone della Terra:
Secondo questa teoria la litosfera (crosta + mantello solido) è suddivisa in grandi zolle (che possono essere
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oceaniche, continentali o miste) che galleggiano sulle rocce fuse dell’astenosfera, i movimenti convettivi di
questo strato del mantello liquido spingono le zolle in diversi tipi di movimento tra loro:

Dove le zolle si allontanano tra loro si formano delle fratture in cui il magma risale, si raffredda e
solidifica formando nuova crosta terrestre (DORSALI OCEANICHE)

Dove si scontrano una zolla oceanica e una continentale, una delle due si infila sotto l’altra,
fenomeno chiamato SUBDUZIONE, per cui parte di crosta viene eliminata; in queste zone si
formano FOSSE OCEANICHE e CORDIGLIERE di catene montuose (Ande, Montagne Rocciose in
America)

Dove si scontrano una zolla oceanica e una mista oceanica-continentale, una delle due si infila sotto
l’altra, si formano fosse e riaffiorano degli arcipelaghi di isole (Giappone)

Dove si scontrano due zolle continentali la crosta forma dei corrugamenti che danno origine a
imponenti catene montuose, es OROGENESI di Alpi, Himalaya.

Due zolle continentali possono anche divergere e quindi si formano delle depressioni, faglie, es.Ritf
Valley in Africa.
Quindi Morgan risce a spiegare le cause della sua teoria oltre a fornirne le prove principali:

L’effettiva esistenza di fosse e dorsali oceaniche che in pratica sono i bordi delle placche

Le linee in cui sono concentrati vulcani e terremoti che coincidono sempre con i bordi delle zolle.
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