Pannello 12 - Cronologia

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IL PROBLEMA DELLA DATAZIONE
Tabella cronologica degli eventi in Sicilia dal 406/5 al 215 a.C.
406/5
Spedizione cartaginese: viene conquistata Agrigento. A Siracusa Dionisio
si impone come strategos autokrator.
404/3
mercenari campani già al soldo dei Cartaginesi e poi di Dionisio I, tiranno di Siracusa, si insediano a Entella.
397-392
seconda guerra fra Dionisio I e i Cartaginesi: viene riconosciuto il dominio
del tiranno in Sicilia, a parte le aree puniche ed elime e alcuni centri sicani.
Dionisio può ora dar corso a un’espansione siracusana al di là dello Stretto.
389-388
primo viaggio di Platone in Magna Grecia e Sicilia. Platone si lega in
particolare a Dione, cognato di Dionisio I.
388
battaglia del fiume Elleporo: vittoria di Dionisio I sulla Lega Italiota.
379-374?
terza guerra fra Dionisio I e i Cartaginesi: Imera e il fiume Alico segnano il
limite fra il dominio greco e quello cartaginese nell’isola.
367
Dionisio I muore. Gli succede il figlio, Dionisio II.
366-365
secondo viaggio di Platone a Siracusa. Esilio di Dione.
361-360
terzo viaggio di Platone a Siracusa.
354
Dione viene assassinato.
347
Dionisio II riprende il potere a Siracusa, ma la situazione è caotica e
l’egemonia della città in Sicilia è in crisi.
345/4
del vuoto di potere in Sicilia approfitta Cartagine: grande spedizione al
comando di Annone, il cui primo obiettivo è Entella.
344
su sollecitazione degli avversari di Dionisio II (facenti capo a Iceta, tiranno di Lentini), un esercito al comando di Timoleonte viene inviato a
Siracusa dalla madrepatria Corinto.
341?
grande vittoria di Timoleonte su Cartagine nella battaglia del Crimiso.
339
pace di Imera: viene ripristinata la linea di frontiera tra Greci e Cartaginesi
al fiume Alico.
337
si conclude l’opera di pacificazione interna e ripopolamento delle città siciliane svolta da Timoleonte, che si ritira a vita privata.
316
Agatocle, impostosi nel conflitto fra oligarchici e democratici, è strategos
autokrator a Siracusa.
311
attacco di Agatocle ad Agrigento: s’inizia un nuovo scontro con Cartagine.
310
Agatocle viene sconfitto all’Ecnomo; in agosto sbarca in Africa trasferendovi il fronte delle operazioni
307
rientro di Agatocle in Sicilia: distruzione di Segesta.
306
pace fra Agatocle e Cartagine, con ripristino della frontiera al fiume Alico. Si
consolida il potere di Agatocle, che ha assunto il titolo di re.
289
morte di Agatocle.
c. 287-285 mercenari campani già al servizio di Agatocle occupano Messina e costituiscono la comunità dei Mamertini.
282
Gela, già saccheggiata dai Mamertini, viene distrutta da Fintia di Agrigento,
che ne deporta gli abitanti in una nuova città, Phintias.
278-276
Pirro in Sicilia: nell’avanzata contro i Cartaginesi conquista Selinunte,
Alicie, Segesta, Erice, Heirkte e assedia Lilibeo.
275
Ierone II diventa strategos autokrator a Siracusa, minacciata dai
Mamertini.
270
intesa fra Ierone II e i Romani durante l’assedio di Reggio.
265?
sul fiume Longano Ierone II sconfigge i Mamertini, che avevano esteso
la loro area d’influenza nella valle del Simeto e ad Alesa, Tindari e Abaceno.
264-241
Prima guerra punica.
264
il console Appio Claudio stringe un accordo con i Mamertini: a Messina
si installa un presidio romano e si rompe l’intesa fra Roma e la Siracusa
di Ierone II.
263
quattro legioni romane sbarcano a Messina per attaccare Ierone II, che sceglie di accettare le condizioni poste da Roma. Si stipula un trattato: Roma
riconosce l’autonomia dello Stato siracusano (che comprende Taormina, Nasso,
Lentini, Megara Iblea) riservandosi la libertà di navigazione nello Stretto.
263/2
Segesta e Alicie passano a Roma.
227
la Sicilia diventa provincia romana.
218-201
Seconda guerra punica.
215
morte di Ierone II.
Il problema della datazione assoluta dei decreti è particolarmente controverso. Dai testi è grosso modo ricostruibile questa serie di eventi:
una «guerra contro i Cartaginesi» (C2, C3); una fase di espulsione
degli Entellini dalla loro città (in particolare A2, A3); una fase di
reinsediamento, costituita dal rientro e dal «sinecismo», e cioè dalle
operazioni di ripopolamento e ricostruzione (A1, B1, C1 C2, C3). Dai
decreti C2 e C3 il rientro risulta recente; inoltre i decreti A1, B1 e C1
sono in onore di chi ha contribuito al sinecismo. A quest’ultima fase il
dossier entellino - compatto e omogeneo, secondo la maggioranza
degli studiosi - appare strettamente collegato.
Fin dai primi studi si sono delineati due orientamenti di fondo: l’uno
colloca i documenti nell’età preromana, fra il IV e gli inizi del III sec.
a.C.; l’altro dopo la penetrazione delle armi romane in Sicilia con lo
scoppio della I guerra punica (264 a.C.). I sostenitori della prima tesi
facevano notare che la situazione politico-militare presupposta dai
decreti vede da un lato alcune città siciliane e dall’altro Cartagine,
senza che Roma sia mai nominata; la distruzione di Gela del 282 a.C.
era inoltre considerata un terminus ante quem, visto che questa città
(cf. il decreto C3) presta un valido aiuto a Entella.
I sostenitori dell’altra tesi, quella dell’età romana, avevano dalla loro
parte il nome dell’epimeletas del decreto B1, «Tiberio Claudio figlio di
Gaio, anziate» (identificabile con un praefectus civitatis, governatore
militare inviato da Roma), e la presenza di un «Minatos Corvios,
mamertino» nell’iscrizione A1: di Mamertini, infatti, si comincia a parlare dal 287-5 a.C. circa, e cioè da quando i mercenari campani già al
servizio di Agatocle occupano Messina, assumendo quel nome.
La distruzione di Gela del 282 a.C. non è un grosso ostacolo per la tesi
romana, perché la comunità dei Geloi continua a esistere anche dopo
quella data (a Phintias). Invece la designazione di «mamertino», se è
come sembra un etnico, costituisce una più seria difficoltà per chi scelga una datazione alta. Quest’ultima è stata difesa con impegno e non
ha certo mancato di adesioni, ma nel complesso è stata accolta meno
bene dell’altra.
Un nuovo elemento è ora fornito dalla probabile individuazione
archeologica dei livelli di distruzione da connettere con la presa romana di Makella (260 a.C.). Questa città compare nel decreto A1 tra i
fornitori di grano che aiutarono Entella per il sinecismo; sembra a questo punto improbabile che ciò potesse avvenire immediatamente a
ridosso del 260 a.C.
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