CILE
Studio Economico
Nonostante le prospettive di una domanda di rame ancora elevata, l'economia cilena rimane esposta
a variazioni negative nel mercato mondiale di commodities. Il Governo non appare disponibile alle
richieste, avanzate dalle varie parti sociali, per una redistribuzione delle maggiori entrate pubbliche,
ritenendo temporanei e non permanenti i maggiori flussi di capitali - confortato in tal senso da uno
studio del FMI, secondo cui, il prezzo del rame è attualmente 2,8 volte il livello del costo della
produzione meno efficiente e pertanto troppo elevato secondo un equilibrio di medio termine-. Nel
frattempo lo sciopero degli studenti ha spinto il Governo a sostituire tre ministri mentre si temono
rialzi salariali in tutto il settore del rame dopo l'accordo raggiunto a fine sciopero dai minatori di
Escondida.
L’economia reale
Nel primo semestre dell'anno la domanda interna ha sostenuto la crescita dell'economia cilena,
sempre elevata ma in decelerazione (+4,9% dal 6,9% dello stesso periodo del 2005), a causa in
parte del venir meno della spinta proveniente dall'aumento della spesa pubblica dovuta alle elezioni
di fine 2005, e della politica monetaria restrittiva. In particolare nel secondo trimestre del 2006 gli
investimenti fissi lordi hanno registrato una variazione modesta (+2,8%y/y) rispetto sia a quella dei
primi tre mesi dell'anno (+11%y/y), sia al 2005. La produzione di rame, ha mostrato una riduzione
nel primo semestre dell'anno dovuta ad una produzione minore nelle miniere pubbliche, a cui
successivamente si è aggiunto un prolungato sciopero alla miniera di Escondida, la maggiore
miniera privata del Paese. A luglio la produzione industriale ha registrato un modesto +1,9%y/y. I
maggiori analisti stimano per il 2006 una variazione del Pil di circa il 5,6%.
L'inflazione tendenziale sembra in lieve decelerazione (+3,8% ad agosto dal 4,1% di gennaio) e
all'interno dell'obiettivo della Banca Centrale (pari al 4%).
La politica fiscale
Le ingenti entrate derivanti dal settore del rame e dalla raccolta fiscale, grazie all'espansione
dell'economia, hanno consentito nei primi sei mesi dell'anno un surplus pari all'8,4% del Pil, contro
un valore di 5,6% relativo a gennaio-giugno 2005.
Una legge recentemente approvata dal Parlamento prevede la creazione, accanto al Fondo di
Compensazione del Rame, finalizzato a stabilizzare le entrate pubbliche quando il prezzo del rame
risulta inferiore a quanto stabilito nel budget, di due nuovi Fondi: uno per le pensioni minime,
l’altro per la capitalizzazione della Banca Centrale nei prossimi 5 anni. E Governo ha utilizzato
parte delle attività finanziarie accumulate nel 2005 per ripagamenti del debito (a fine 2005 lo stock
di debito pubblico era pari al 7,5% del Pil).
I mercati finanziari
Da settembre 2004 la politica monetaria è restrittiva. Il tasso di policy è attualmente pari al 5,25%.
La liquidità presente nel sistema è elevata: a fine 2005 M2 risultava aumentato del 13,5%y/y ed il
credito interno del 7%y/y. Nonostante il rialzo dei tassi di interesse, il credito interno ha continuato
ad espandersi, registrando +10%y/y a maggio 2006.
Il peso, in apprezzamento fino a fine 2005, a inizio anno ha invertito il movimento verso il dollaro e
da allora a metà settembre si è deprezzato del 4,6%. Maggiore è stato il deprezzamento verso l'euro
(oltre il 12%). Il peso ha risentito della volatilità registrata da tutte le valute dei Paesi emergenti nei
mesi di maggio-giugno, ma successivamente, grazie anche alle entrate di capitali per la vendita del
rame, la variazione si è ridimensionata. A detta dei settori export oriented, il peso rimane troppo
forte.
Il sistema bancario e finanziario
Il sistema bancario cileno - il 40% del quale in mano ad investitori esteri e solo per il 15% pubblicorisulta ben regolamentato e adeguatamente capitalizzato (il capital adequacy ratio nel 2005 era pari
al 13,5%). Alla stessa data i non performing loans erano pari allo 0,9% dei prestiti totali, dall'1,2%
del 2004 (l'indicatore sale al 4% sotto la classificazione US GAAP). L'aumento del credito al settore
privato (che nel 2005 ha raggiunto il 67% del Pil nominale) è in parte dovuto all'attività di
investimento da parte dei fondi pensione.
Il mercato finanziario cileno ha risentito, come quello di altri Paesi emergenti, della fase di
riassestamento dei portafogli, con una riallocazione verso titoli caratterizzati da un minore rischio, a
seguito del rialzo dei tassi di interesse statunitensi e di altre economie mature. A partire da metà
luglio l'indice di Borsa IPGA è di nuovo in recupero ed è tornato al valore di metà maggio,
accumulando una crescita dei 10% tra gennaio e metà settembre.
La sostenibilità del debito estero
Risentendo dell'andamento del cambio nominale, il cambio effettivo reale (REER), ad agosto
risultava deprezzato del 5,9% rispetto all'inizio del 2006 correggendo in parte l'apprezzamento del
10% circa registrato nel 2005.
L'aumento del prezzo del rame si è tradotto in un tasso di crescita delle esportazioni del 46%y/y nel
primo semestre dell'anno che, a fronte di una espansione del 21%y/y delle importazioni, ha
consentito di raggiungere un saldo commerciale pari a 10 mld di dollari.
Per il 2006 EIU prevede un surplus di conto corrente molto più elevato rispetto al 2005 (3,7 mld di
dollari contro 0,7), per effetto di un surplus commerciale superiore (18 mld di dollari da 10 mld del
2005), al netto di voci di uscita nei servizi e nel reddito (in gran parte dividendi pagati dalle imprese
private). Capitali in uscita da parte di residenti sono attesi compensare in parte il surplus di conto
corrente e le riserve internazionali sono attese aumentare di circa 1,6 mld di dollari. A fine agosto lo
stock di riserve era pari a 18,1 mld di dollari.
Lo stock di debito estero è atteso a 46,4 mld di dollari (32,3% del Pil dal 39,7% del 2005). La quota
di debito a breve sul totale del debito è stimata al 18,7% e le riserve sono attese pari a 2,1 volte il
debito a breve.
Per l'anno in corso il servizio del debito è previsto a 8,2 mld di dollari, da 8,5 mld del 2005. I
rimborsi di capitale sono attesi pari a 5 mld di dollari e i pagamenti per interessi a 3,2 mld. Per il
2007, IIF prevede che il servizio del debito sia 8,5 mld di US$, di cui 5,2 mld di dollari di rimborsi
di capitale e 3,3 di pagamenti per interessi.
Spread & Rating
In tendenziale rialzo, rispetto a settembre 2005, gli spreads EMBI in dollari relativi al Paese.
Attualmente gli spreads sono intorno a 85 bp.
A luglio 2006 Moody's ha modificato al rialzo il giudizio sul debito in valuta estera (da Baa1 a A2)
alla luce del significativo miglioramento delle condizioni di finanziamento estero. L'elevato prezzo
del rame e un ambiente esterno favorevole hanno rappresentato fattori determinanti per il
miglioramento della bilancia dei pagamenti. Standard&Poor's e Fitch-IBCA hanno riaffermato il
giudizio emesso sul Paese (A per entrambe) sulla base di una politica macroeconomica prudente e
della stabilità della bilancia dei pagamenti. A fine 2005 il giudizio di Studi San Paolo Imi è stato
portato da A+ ad A, maggiormente in linea con il giudizio delle principali agenzie di ratings, nel
timore che l'esito delle elezioni politiche potesse accompagnarsi all'abbandono del rigore
macroeconomico.
L'IMPATTO POLITICO ED ECONOMICO DELLA DINAMICA DEL PREZZO DEL RAME
L’eccezionale flusso di capitali legato al settore dei rame è alla base del miglioramento dei conti
pubblici e dei conti con l’estero, ma comincia a costituire un problema politico per il Governo.
Mentre crescono le richieste della popolazione di una redistribuzione delle maggiori entrate
pubbliche, il Governo appare poco disponibile, preoccupato di evitare impatti negativi
sull'economia del crescente flusso di capitali in entrata, e del fatto che secondo alcuni studi il prezzo
del rame sia destinato a scendere nel medio termine.
Intanto le richieste sociali, sfociate in scioperi, hanno toccato sia il settore dell’istruzione che quello
della produzione di rame. La protesta studentesca, finalizzata al miglioramento della qualità
dell’istruzione, si è tradotta in scontri violenti tra frange di estrema destra e di estrema sinistra che
hanno portato il Presidente Bachelet, dopo quattro mesi di Governo, a sostituire tre ministri
(dell'Interno, dell’Economia e dell’Istruzione), sulla scia dei calo di polarità registrato.
Sul fronte della produzione del rame, il rialzo incredibile del prezzo del minerale ha spinto i
lavoratori della maggiore miniera privata cilena (Escondida) ad uno sciopero di 25 giorni, dietro la
richiesta di aumenti salariali del 10% e di un bonus pari a 30.000 dollari. L’accordo raggiunto
(aumento del 5%, un bonus e altri benefits) servirà da riferimento a tutta l'impresa cilena del rame, i
cui termini negoziali sono attesi scadere nei prossimi mesi.
L'aumento del costo del lavoro, oltre a rischiare di creare inflazione e rincorse salariali da parte di
altri settori, potrebbe rendere più difficile la soluzione della scarsità di capitale per l’investimento
per le imprese pubbliche del settore. Codelco, la maggiore impresa del settore a capitale pubblico,
non ha a disposizione fondi per gli investimenti in quanto i profitti vengono assorbiti dalle casse
dello Stato.
Il Paese, primo produttore mondiale di rame, deve fronteggiare i problemi legati alla capacità di
estrazione del minerale dettati da limiti nella disponibilità di acqua (l’attività estrattiva richiede
grandi quantitativi di acqua, il cui reperimento è reso problematico dalla localizzazione di
importanti giacimenti in zone desertiche) e di manodopera.
L’APERTURA DEL PAESE AL COMMERCIO INTERNAZIONALE E I FLUSSI DI FDI
Il Paese (membro del WTO, dell’Apec) continua una politica di apertura commerciale in atto già da
dieci anni. Accanto agli accordi di libero scambio con Canada, Messico, UE (in vigore la parte
commerciale dell'Accordo di Associazione), Stati Uniti, Corea del Sud, Centroamerica ed EFTA,
agli accordi di collaborazione economica con Bolivia, Venezuela, Colombia, Equador, Perù e
Mercosur (dì cui è membro associato) e agli accordi per la Promozione e Protezione degli
Investimenti con i principali Paesi europei e dell'America Latina., il Cile ha siglato un trattato di
libero commercio con la Cina e ha negoziato una intesa commerciale parziale con l’India. Nel 2005
il valore complessivo dell'interscambio con l'estero è passato a 72 mld di dollari da 57 mld di dollari
del 2004.
Nella composizione geografica la maggior parte delle esportazioni cilene sono dirette verso l'area
asiatica (Cina, Giappone e Corea), la UE e infine gli Usa. L'America, latina, ed in particolare i
maggiori Paesi del Mercosur, rappresenta il primo mercato di approvvigionamento per il Cile:
dall’Argentina proviene il 15% circa delle importazioni totali del Paese (petrolio e gas naturale), La
composizione merceologica delle esportazioni evidenzia la dipendenza dell'economia dal settore
minerario (rame, pari al 45% del totale esportato), dalle materie prime e dai prodotti alimentari non
lavorati in genere, quali frutta e verdura (5%), cellulosa (4,1%) e salmone (4%). Le importazioni
riguardano principalmente beni intermedi (56%), beni capitali (22%) e beni di consumo (14%).
Esportazioni cilene
Usa
Germania
Messico
Brasile
UE
Giappone
Cina
Corea
Italia
Olanda
Argentina
2000
16.8
2.4
4.2
4.9
23.5
13.2
4.7
4.1
4.2
2.4
3.3
2004
14.0
2.8
4.0
4.3
23.7
11.4
9.9
5.5
4.1
5.1
1.4
2005
15.8
2.5
4.1
4.4
23.2
11.0
11.0
5.4
4.1
5.7
1.6
Importazioni cilene
2000
17.8
3.3
3.3
7.2
15.7
3.8
5.1
2.9
2.3
0.5
15.5
2004
14.0
3.7
2.4
11.2
15.3
3.3
7.4
2.8
1.9
1.0
17.0
2005
14.6
3.7
2.4
11.7
15.6
1.1
7.8
4.8
1.6
0.5
14.8
L'Italia è al secondo posto nella UE per le esportazioni cilene ma al quinto per le importazioni.
L’interscambio commerciale, pari a 2,2 mld di dollari nel 2005, è a favore del Cile per 1,1 mld di
dollari.
Il regime di FDI cileno prevede l’autorizzazione dei progetti presentati da persone fisiche o società
straniere presenti nel Paese presso il Comitato per gli Investimenti Esteri. Lo Stato cileno, attraverso
il Ministero dell’Economia, risulta una delle controparti del contratto con cui si autorizza
l’investimento e non può modificare unilateralmente il contratto, attraverso l'emanazione successiva
di leggi, senza un accordo con la controparte. La Legge sulla Piattaforma per gli Investimenti,
inoltre, attraverso esenzioni tributarie ad imprese straniere che investono in Cile per produrre beni e
servizi destinati ad un terzo mercato, ha attratto molte multinazionali che hanno scelto il Paese
come base per espandere la loro presenza in America Latina. Gli investimenti sono diretti prima di
tutto al settore minerario, ai servizi (telecomunicazioni, banche ed energia) e ai trasporti.
Secondo fonti ufficiali cilene, nel periodo 1974-2006 (giugno) i maggiori paesi investitoti sono stati
gli Usa (25,6%), la Spagna (22,2%), il Canada (15,7%), la Gran Bretagna (9%), l'Australia (4,7%),
il Giappone (2,9%) e l'Italia (2,6%). L'Italia è presente nel Paese con Assicurazioni Generali nel
settore dei Fondi pensione con una partecipazione maggioritaria attraverso la Banca della Svizzera
Italiana nel Fondo Planvital. SanPaolo Imi ha un ufficio di rappresentanza, ha una partecipazione
azionaria del 15,7% nel Banco del Desarollo, opera sul mercato dei crediti in valuta a grandi
imprese cilene e multinazionali presenti in Cile e distribuisce i propri fondi mutui nel sistema dei
Fondi Pensione Cileni.
PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
INDICATORI
REALI
2003
2004
2005
2006 E
2007 F
PIL REALE (VAR %)
3.9
6.2
6.3
5.6
6.0
CONSUMI PRIVATI (VAR %)
4.2
6.1
8.2
5.5
3.8
INVESTIMENTI (VAR %)
5.7
11.7
24.7
8.5
7.0
INFLAZIONE (%) (MEDIA)
2.8
1.1
3.1
3.5
3.0
DEF. PUBBLICO / PIL (%)*
0.4
-2.1
-4.7
-5.3
-3.2
2.25
2.25
4.5
5.25
M2 (VAR %)
8.1
8.3
13.5
16.5
CREDITO INTERNO (VAR %)
3.1
13.9
7.0
10
102.4
101.4
113.4
106.7
CONTO CORRENTE / PIL (%)
-1.3
1.7
0.6
2.6
2.1
FDI NETTI (MLN USD)
2.7
5.6
4.7
7.3
7.3
RISERVE (MLN USD)(-=AUMENTO)
-0.5
-0.1
-0.9
-1.6
-1.8
DEBITO / PIL (%)
58.7
46.3
39.7
32.3
30.5
DEBITO TOTALE (MLN USD)
43.3
44
45.8
46.4
47.7
DEBITO BREVE / DEBITO TOT %
17.3
17.5
20.7
18.7
17.1
2.1
8
2
6.4
1.7
5.3
2.1
5.1
2.4
5.1
TASSO DI POLICY (FINE PERIODO)
INDICATORI
FINANZIARI
SOSTENIBILITÀ
DEBITO ESTERO
REER (2000 = 100) FINE PERIODO
RISERVE / DEBITO A BREVE
RISERVE (IN MESI IMPORTAZIONI)
SERVIZIO DEBITO / ESPORT. (%)
SPREAD EMBI GLOBAL EURO
28.7
23.8
17.1
13
12.2
12/09/2005
12/3/2006
12/6/2006
12/09/2006
56
72
80
85
DEBITO IN VALUTA ESTERA
SPREAD &
RATING
FITCH
MOODY’S
LONG TERM
SHORT TERM
A
F1
A2
STANDARD & POOR’S
A
STUDI
A
DEBITO IN VALUTA LOCALE
A+
A1
A-
AA
E, f stime e previsioni IIF (agosto 2006). REER tasso di cambio effettivo reale, fonte IIF. Note 1) agosto 2006; 2)
maggio 2006 (var%y/y)
Fonte: IIF, EIU, JPMorgan, ISI, IMF, Datastream, Banca Centrale Cile, Fitch, Moody’s, S&P’s, ICE, Sanpaolo-Intesa.