Germania, riunificazione imperfetta

Germania, riunificazione imperfetta
Martedì 05 Ottobre 2010 23:00
di Emanuela Pessina
BERLINO. La Germania ha festeggiato i vent’anni dalla Riunificazione ufficiale e lo ha fatto in
grande stile, ma i cittadini tedeschi non possono astenersi da una riflessione più profonda sui
risultati effettivi di tale evento storico. Uno studio pubblicato in questi giorni dall'Istituto Statistico
Federale (Destatis), infatti, mostra che il processo di compensazione e riequilibrio tra
ex-Repubblica Democratica Tedesca (RDT) ed ex-Repubblica Federale Tedesca (RFT) è
arrivato a una fase di stagnazione.
Destatis ha condotto un confronto statistico di ampia portata tra quelle che furono le due
Germanie proprio per valutare l’eventuale divario ancora esistente: dietro i lustrini e i colori dei
festeggiamenti, alla Germania non resta che prendere atto di quella che tanti amano ancora
oggi definire la “Riunificazione imperfetta”. Dal 1990 a oggi la popolazione dell'ex-Germania
dell'Est è calata dell'11.7% a causa di una forte emigrazione e di una diminuzione delle nascite
non indifferente, mentre la “fu” Germania Ovest ha registrato un aumento complessivo dei
residenti.
In vent’anni, dall'ex- RDT se ne sono andati quasi due milioni di cittadini, molti dei quali si sono
trasferiti proprio a Ovest. Inoltre, se le nascite sono diminuite in tutta la Germania, a Est il calo è
stato nettamente maggiore, raggiungendo una percentuale del 38% rispetto al 22% dell'Ovest.
L’unico dato che accomuna la quotidianità della nuova Germania unita è l'aspettativa di vita,
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ormai praticamente la stessa. Secondo le statistiche, tuttavia, la popolazione dell'Est invecchia
prima a causa di quelle sfavorevoli condizioni economiche generali che, d’altra parte,
potrebbero stare proprio alla base della diminuzione degli abitanti.
Perché, a quanto pare, nell’ex- RDT regna una situazione d’insicurezza economica che ancora
oggi sembra influenzare le condizioni sociali complessive. Come i dati sull’occupazione che,
purtroppo, non sembrano incoraggiare i cittadini tedeschi a trasferirsi a Est. Tra lo stipendio
medio della parte orientale della Germania e quello della parte occidentale esiste ancora una
differenza tangibile: nel 2008 lo stipendio medio di un cittadino dell'ex-RDT è stato di 15mila
Euro annui, mentre il tedesco medio dell’Ovest ha raggiunto i 20mila euro.
A questo proposito, gli analisti rilevano un’interessante anomalia. Le retribuzioni dell'Est sono
aumentate vertiginosamente fino al 1997, per poi stabilizzarsi e stagnare fino a oggi. Se
confrontate ai compensi dell’ex- RFT, nel 1991 l'aumento è stato del 43%, nel 1996 del 73% e,
dopo questa data, di percentuali trascurabili.
Ma le cattive notizie non sono ancora finite: a quanto sembra, anche la disoccupazione, da
sempre più diffusa a Est, non accenna a trovare un equilibrio. Nel 2008 il tasso di
disoccupazione è stato del 13% a Est e del 6.4% a Ovest:: il rischio di povertà continua quindi a
essere più alto nella parte occidentale della Paese, praticamente doppio. E ciò nonostante gli
ottimi risultati complessivi sfoggiati dalla “locomotiva d’Europa” negli ultimi mesi: a settembre
2010 il numero totale di disoccupati tedeschi è sceso a 7.2%, il tasso più basso registrato negli
ultimi diciotto anni in Germania.
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L’unico punto su cui la Germania unita sembra aver raggiunto l'equilibrio è, quasi
beffardamente, quello dei consumi: se si considerano le spese per telefono, televisioni, cellulari
e lettori mp3, le uscite dei cittadini sono in pratica le stesse in tutto il Paese. E questo
nonostante le diverse entrate di cui dispongono i cittadini: un traguardo da ricondurre, forse, alla
prepotenza dell’economia di mercato impostasi dopo la caduta del Muro.
L’ex- RDT mostra comunque anche un primato d’onore, e cioè nel campo dell’educazione. A
Est, la quota dei diplomati raggiunge in media il 41%, superando di gran lunga la media
nazionale, che si attesta attorno al 30%. Nella maggior parte delle Laender orientali la
percentuale della popolazione che termina le scuole superiori raggiunge addirittura il 61%: un
numero elevatissimo se confrontato con il ricco Sud tedesco, dove la percentuale media di
diplomati scende a un cittadino su sei.
Equilibrio nei bisogni e nell’educazione, dunque, ma non nelle possibilità offerte per dar loro
soddisfazione: sembra essere questo il risultato statistico di vent’anni di Riunificazione. "La
forbice ha ripreso ad allargarsi", ha commentato Udo Ludwig dell'Istituto per la ricerca di Halle
(Est). "Gli svantaggi dell'Est ne impediscono l'ulteriore sviluppo e l'Ovest continua a essere più
innovativo e quindi più concorrenziale". Anche se i cittadini tedeschi non si lasciano spaventare
dai numeri e sono ormai arrivati alla conclusione più logica, anche se scontata: successo o
delusione, la Riunificazione è tutta una questione individuale. Nonostante gli sforzi politici ed
economici che vi stanno dietro. E nonostante tutti la vogliano interpretare con la storia e con le
statistiche.
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