2016 Alpinismo Giovanile Sottosezioni ALBINO GAZZANIGA DATA: 18/19 GIUGNO 2016 ORA PARTENZA: 8,00 GIOCHI DI GHIACCIO PERCORSO da: Albergo Ghiacciaio dei Forni al Rifugio Pizzini Cell. +39 327 2411211 www.AlbiGazza.it 2016 Alpinismo Giovanile Sottosezioni ALBINO GAZZANIGA PERCORSO da: Rifugio Pizzini a Rifugio Casati Località di partenza: Rifugio Forni (Santa Caterina Valfurva) mt.2178 Difficoltà: E-Escursionistico fino al rifugio Casati EEAG – Escursionisti Esperti Attrezzati Ghiacciaio -Monte Cevedale Tempo di percorrenza : 1°giorno “ TUTTI “ al Rif. Pizzini mt. 2.706 h. 1,30 “Grandi” dal Rif. Pizzini al Rif. Casati mt. 3.269 h.2,00 2°giorno dal Rif. Pizzini al Rif. Casati mt. 3.269 h.2,00 “Grandi” dal Rif. Casati alla vetta del Cevedale e ritorno al Casati “TUTTI” dal Rif. Casati al Rif. Forni Dislivello: 528 mt. (Malga Forni - Rifugio Pizzini) 563 mt. (Rifugio Pizzini- Rifugio Casati) 500 mt. (Rifugio Casati – Monte Cevedale) Cell. +39 327 2411211 www.AlbiGazza.it 2016 Alpinismo Giovanile Sottosezioni ALBINO GAZZANIGA Il Rifugio Pizzini sorge alla testata della Valle Cedèc su uno sperone erboso in uno splendido circo glaciale racchiuso a Nord dalla mole del Gran Zebrù, a Est dal Ghiacciaio del Cevedale ed a Ovest verso l’elegante piramide del Pizzo Tresero. Da Santa Caterina Valfurva si raggiunge il Parcheggio dell’Albergo ai Forni (2.200 m) dal quale percorrendo a piedi o in fuoristrada la stretta mulattiera che risale la Valle di Cedèc si raggiunge il Rifugio Pizzini Frattola (2.700 m). L’attuale rifugio Pizzini - Frattola, conosciuto al tempo con il nome di Capanna Cedech, fu al centro di numerosi combattimenti nel corso della prima guerra mondiale. Onde evitare possibili incursioni del nemico era costantemente presidiato ed occupato dagli alpini della 113esima compagnia del Battaglion Tirano che non disponevano nè di cannoni né mitragliatrici: erano armati, nella difesa della loro postazione, solamente di fucili e di bombe a mano. Gli austriaci nonostante tentarono in più occasioni di compiere delle azioni di disturbo in quella zona, utilizzando come base di partenza il loro avamposto sul Monte Vioz, non ebbero mai successo. Per contrastare queste continue incursioni il comando italiano decise pertanto di attaccare le postazioni austriache che si trovavano sul Passo Cevedale. Gli austriaci, colti di sorpresa dall’iniziativa italiana, lasciarono sul campo una decina di soldati ma si riorganizzarono prontamente facendo giungere velocemente dei rinforzi grazie ai quali fecero fuoco con i loro fucili sulla colonna di italiani che, nel frattempo, stava tentando di raggiungere il Passo Zebrù attraverso il ghiacciaio.I nostri alpini, nonostante fossero bersagliati dalle fucilate, riuscirono comunque a raggiungere una postazione ottimale e cominciarono a cannoneggiare colpendo le trincee e i baraccamenti degli Imperiali. Gli austriaci, per vendicarsi di quest’ardita azione italiana, presero subito di mira la Capanna Cedech. Riorganizzatisi in brevissimo tempo, dopo soli tre giorni, passarono al contrattacco che scatto nella notte del 23 settembre. Oltre cento austriaci scesero dal Passo Cevedale coperti dal fuoco amico dei cannoni. Troppo esigui ed allo scoperto i venti uomini a presidio della Capanna Cedech dovettero immediatamente ritirarsi. Del tutto indisturbati quindi gli austriaci fecero irruzione nella Capanna ormai abbandonata e, piazzate le scatole di gelatina, la fecero saltare in aria distruggendola completamente. Verso sera gli austriaci ritornarono alle loro postazioni sul Passo Cevedale e gli italiani poterono ritornare alla Capanna Cedech di cui ormai restavano solamente i ruderi. Cell. +39 327 2411211 www.AlbiGazza.it 2016 Alpinismo Giovanile Sottosezioni ALBINO GAZZANIGA Dal Rifugio Pizzini si prosegue lungo il tratturo pianeggiante che conduce alla partenza della teleferica che rifornisce il Rifugio Casati e da cui si imbocca il ripido sentiero n. 28b (sentiero della teleferica). Dopo circa un’ora e mezza di salita si raggiunge il Passo del Cevedale dove è appunto posizionato il Rifugio G Casati Vicino al Rifugio Casati, sulla Cima Tre Cannoni vi è ancora un cannone, un reperto della prima guerra mondiale. I tre reperti bellici, in dotazione al parco d’assedio ed all’artiglieria da fortezza del Regio Esercito italiano, di produzione Ansaldo mod 149G furono sottratti agli italiani a seguito della battaglia di Caporetto e quindi trasportati in quota da prigionieri e da soldati austriaci a difesa del fronte austriaco durante la Grande Guerra. Cell. +39 327 2411211 www.AlbiGazza.it 2016 Alpinismo Giovanile Sottosezioni ALBINO GAZZANIGA Compreso nel Parco nazionale dello Stelvio, il Cevedale è la terza vetta più alta del massiccio, dopo l'Ortles e il Gran Zebrù. La montagna si colloca al confine tra due regioni: la Lombardia e il Trentino-Alto Adige. La sommità della montagna è costituita dalla cima principale e da due anticime, poste a Nord-Est rispetto ad essa e collegate da una cresta affilata. La cima più alta è collocata esattamente sul confine tra le province di Sondrio e Trento: è il punto più alto del Trentino. L'anticima meridionale (Cima Cevedale, Südliche Zufallspitze in tedesco) è alta 3.757m e segna il punto in cui si incontrano le province di Sondrio, Trento e Bolzano. Poco più bassa è l'anticima settentrionale (Nördliche Zufallspitze in tedesco), quotata 3.700m. Il Cevedale può essere salito e disceso o, in traversata da 4 valli diverse: Martello, Solda, Cedec, Pejo. Il Cevedale costituisce un nodo orografico importante, in quanto è il punto di convergenza delle dorsali montuose che dividono la Val de la Mare (ramo laterale dell'alta Val di Peio), la Val Cedec (tributaria della Valfurva), l'alta val Martello. Geologicamente, questa parte del massiccio dell'Ortles-Cevedale fa parte delle cosiddette falde austroalpine, che caratterizzano gran parte dell'edificio alpino a nord della Linea Insubrica. Si tratta di rocce antichissime, che hanno subito grandi sollecitazioni e trasformazioni nel corso dell'orogenesi alpina. Hanno principalmente struttura scistosa e sono facilmente attaccabili dall'erosione, e ciò spiega la morfologia dolce e poco impervia del rilievo. Come per la maggior parte delle vette che si elevano al di sopra della dorsale principale del massiccio, la varietà di roccia più diffusa sono filladi quarzifere. Cell. +39 327 2411211 www.AlbiGazza.it 2016 Alpinismo Giovanile Sottosezioni ALBINO GAZZANIGA Cell. +39 327 2411211 www.AlbiGazza.it 2016 Alpinismo Giovanile Sottosezioni ALBINO GAZZANIGA Il parco nazionale dello Stelvio, istituito nel 1935, è uno dei più antichi parchi naturali italiani. È nato allo scopo di tutelare la flora, la fauna e le bellezze del paesaggio del gruppo montuoso Ortles-Cevedale, e di promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile nelle vallate alpine della Lombardia, del Trentino e dell'Alto Adige. Si estende sul territorio di 24 comuni e di 4 province ed è a diretto contatto a nord con il Parco Nazionale Svizzero, a sud con il Parco naturale provinciale Adamello-Brenta e con il Parco regionale dell'Adamello: tutti questi parchi, insieme, costituiscono una vastissima area protetta nel cuore delle Alpi, per quasi 400.000 ettari. Il parco include un'ampia varietà morfologica e di ecosistemi, con grandi dislivelli (da 650 m s.l.m. ai 3900 m s.l.m. delle vette dei ghiacciai). Si possono trovare quindi Ci sono stati avvistamenti di lupi, linci, Marangone dal Ciuffo e anche orsi, provenienti dal vicino Parco naturale provinciale dell'Adamello-Brenta Numerose specie di uccelli nidificano nella zona del parco: , grazie ad un riuscito e prezioso progetto di reintroduzione, il . Tanti animali vi trovano rifugio ed è anche grazie al parco naturale che alcune specie in via di estinzione sono protette e accudite. Nella fascia altimetrica che va dai 1000 ai 2000 metri, l'ambiente del parco è dominato dalle foreste di . Queste formazioni di alberi risalgono i versanti diradandosi verso il limite superiore per cedere lentamente il posto al (Larix decidua) ed al (Pinus cembra), diffuso principalmente in Val di Peio. Ai boschi di aghifoglie, segue la fascia degli , che sale oltre il limite della vegetazione (circa 2600 metri). Dopo i 2800 metri trovano spazio le rocce, i ghiaioni, le nevi perenni e le morene glaciali, dove la presenza di forme di vita è garantita solo da alcune tenaci specie pioniere assai specializzate come i . All'interno del Parco si trovano inoltre ambienti particolari come le torbiere: zone umide caratterizzate da una flora altamente specializzata come la Drosera rotundifolia e la Pinguicula alpina, , che sopperiscono alla carenza di azoto del terreno catturando piccoli insetti, o la rara Paludella squarrosa, una briofita a distribuzione circumpolare-artica, presente in poche stazione delle Alpi fra la Lombardia e il Trentino-Alto Adige. Cell. +39 327 2411211 www.AlbiGazza.it 2016 Alpinismo Giovanile Sottosezioni ALBINO GAZZANIGA Cell. +39 327 2411211 www.AlbiGazza.it 2016 Alpinismo Giovanile Sottosezioni ALBINO GAZZANIGA PER TUTTI : Cosa non può mancare nello zaino berretta e guanti maglietta e calze di ricambio pile e pantaloni lunghi pranzo al sacco per il sabato e borraccia occhiali da sole e crema solare sacco lenzuolo e ciabatte Obbligatori per dormire nel rifugio PER TUTTI : Non partire con gli scarponi ai piedi, le scarpe che indossate verranno lasciate sulle auto per il ritorno PER CHI VA AL CEVEDALE Oltre a come sopra : Scarponi pesanti--ramponi--piccozza--ghette--imbrago--casco--un cordino lungo (3,5 mt.) e uno corto--due moschettoni a ghiera base larga--cibo per la salita (barrette/snack) Pranzo del sabato: al sacco per tutti Cena e colazione : al rifugio per tutti Pranzo della domenica: sacchetto pic-nic per chi ha pernottato al rifugio Pizzini, per chi pernotta al Casati c’è possibilità di una pasta al rifugio di ritorno dalla vetta (costo extra) oppure potete lasciare i vostri panini al rifugio e recuperarli al ritorno dalla vetta. Cell. +39 327 2411211 www.AlbiGazza.it