Parco del Frignano-Parco regionale Alto Appennino modenese Recentemente è venuta nella nostra scuola una operatrice del Centro di Educazione Ambientale (CEA) del Parco del Frignano per parlarci dei lupi e delle aquile. Ci ha spiegato il ruolo ecologico dei predatori nelle reti alimentari e perché l’uomo ha voluto costruire dei parchi per proteggere animali come il lupo, l’aquila e alcune specie vegetali e più specificamente : Per impedire che l'attività umana possa alterare zone che ancora conservano elementi integri e paesaggi notevoli e dove specie vegetali e animali rare trovano dimora si è pensato di Preservarle con leggi e regolamenti. Nasce così l’area protetta che è una zona delimitata di territorio che le istituzioni hanno deciso di tutelare in maniera particolare per i suoi caratteri geologici, botanici e faunistici, proteggendola dall'uso indiscriminato che l'uomo spesso fa dell'ambiente che lo circonda. Nel Parco dell'Appennino Tosco-Emiliano, ad esempio, la protezione di questo territorio, (dove è proibita la caccia) e la reintroduzione di capriolo e cervo hanno favorito la ricomparsa del lupo. IL LUPO E L’AQUILA SONO ANIMALI PROTETTI IL LUPO Il lupo (Canis lupus) è un mammifero placentato appartenente alla famiglia dei Canidi. Dal lupo deriva anche il cane (Canis lupus familiaris) che con l’ addomesticazione si è distinto dal lupo. Il lupo appenninico (Canis lupus italicus) è una sottospecie del lupo che popola le foreste e i boschi della dorsale appenninica. E’ una sottospecie di medie dimensioni ed è più piccolo rispetto al lupo comune. Occupa territori relativamente poco estesi. Il lupo, prima che cominciasse la persecuzione sistematica da parte dell'uomo, era diffuso in tutti gli ambienti dell'emisfero settentrionale, in Italia in particolare lo si trovava in tutti gli habitat, dalla macchia mediterranea della costa alle foreste di montagna. Al momento, la scarsa disponibilità di prede e la sempre minore presenza di habitat naturali integri, soprattutto quelli con estesa copertura vegetale che permette ai lupi di nascondersi e sfuggire alla persecuzione umana, hanno ristretto di molto le aree frequentate dai lupi. In Italia i lupi rimasti sono veramente pochi In Gran Bretagna si è estinto completamente. IL LUPO È UN ANIMALE PROTETTO A partire dagli anni '70 vennero attuate le prime politiche di conservazione. Il lupo è inserito, in qualità di specie "vulnerabile", nella cosiddetta Lista Rossa redatta dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), che elenca tutte le specie in qualche modo in pericolo. Lupo appenninico (Canis lupus italicus), presente nella Penisola italiana e in regime di protezione legale dal 1992, anno in cui è stato dichiarato "specie particolarmente protetta". Caratteristiche Il lupo presente in Italia raggiunge un peso tra i 24 ed i 40 kg, mentre la lunghezza dalla punta del muso alla coda è compresa tra i 100 ed i 140 cm. L’altezza è di circa 50-70 cm. Il colore del mantello varia dal fulvo al grigio e recentemente sono stati avvistati individui dal colore nero. La coda è lunga e folta. Ha delle mandibole molto potenti che possono esercitare una pressione di oltre 100 kg per cm2. Il lupo ha arti lunghi, zampe larghe e un'ottima capacità di resistenza grazie alla quale può coprire oltre 30 km (con un trotto costante alla velocità di 6 -10 km/h.) Le larghe zampe sono provviste di 4 unghie non retrattili e di 5 cuscinetti carnosi che gli permettono di avere una buona presa nei terreni rocciosi e a contatto con la neve si dilatano per offrire una maggiore adesione al terreno. L'odorato è il senso più sviluppato, avendo un'area nasale estremamente sviluppata, il suo olfatto è infatti 100 volte più sensibile di quello dell'uomo e può individuare la sua preda ad un chilometro di distanza. Benché la loro vista notturna sia molto sviluppata non sono in grado di focalizzare oggetti lontani più di 23 metri circa. Il lupo può udire l'ululato dei suoi simili a oltre 15 km di distanza, perché ha un udito molto sensibile (20 volte più dell'uomo). Il suo ululato serve per marcare il territorio, per non perdere di vista i compagni e per avvertire in caso di pericolo, ma anche quando un partner si allontana. Carattere, comportamento e vita sociale E’ un animale sociale. Vive in branco che è formato da una coppia riproduttiva (chiamata coppia alfa) e da alcuni giovani lupi della figliata precedente. Nel branco possono anche essere presenti uno o due adulti subordinati, in genere fratelli della coppia alfa. Le dimensioni del branco variano da 3-4 lupi fino a 20-30 in funzione della quantità di cibo disponibile nella zona. La media è di 5-9 lupi Una caratteristica del branco è che lo status di ciascun individuo è molto chiaro: è certo chi è il capo e chi sono i subordinati e questo viene evidenziato attraverso il linguaggio del corpo, le espressioni del muso, i latrati ed i combattimenti. La gerarchia però può essere rapidamente modificata in quanto malattie, ferite, vecchiaia, maturità sessuale o brevi alleanze possono ribaltare le situazioni e modificare lo status di un lupo all'interno del branco. La coppia alfa è la coppia dominante ed in ordine gerarchico viene prima il maschio e poi la femmina che è subordinata solo al maschio. Il territorio viene marcato solo dal maschio alfa attraverso spruzzi di urina. Quando camminano sulla neve, il lupo che guida il branco segna il passaggio con le sue zampe mentre gli altri lupi lo seguono in fila indiana seguendo le sue impronte. Il lupo è un animale carnivoro e le sue prede preferite sono: cervi, cinghiali, topi, lepri e marmotte. La dieta del lupo appenninico prevede principalmente ungulati di taglia media (camosci, caprioli e daini) ma, in assenza di questi, si nutre anche di animali di taglia inferiore (piccoli roditori, lepri, ecc.) e di frutta e funghi. Il lupo si è adattato alla presenza umana e così anche la sua nutrizione; in alcune zone, infatti, questi animali non ignorano i rifiuti né gli animali domestici. Durante la caccia, per non sprecare energie catturano prima gli animali più deboli, indifesi o feriti. Un lupo può morire per: -vecchiaia -malattia -il piccolo del lupo può essere mangiato Riproduzione All'interno di un branco la coppia alfa è l'unica che si riproduce ed è una coppia monogama per tutta la vita. Solamente se per un qualche incidente uno dei due lupi componenti la coppia muore, questo viene sostituito. Il corteggiamento avviene durante i primi mesi dell'anno, mentre l'accoppiamento durante la seconda metà di marzo. La gestazione dura circa due mesi e il numero di nuovi nati varia a seconda dell'età della madre: dai 2 agli 8 cuccioli. Nelle prime tre settimane sono allattati 4-5 volte al giorno e durante tale periodo il resto del branco si preoccupa di portare da mangiare alla madre. L’AQUILA L’aquila appartiene agli uccelli rapaci carnivori. L’aquila reale è molto grande; nel nostro appennino troviamo la Poiana che le assomiglia molto. Caratteristiche Ha un becco adunco, molto resistente; una volta catturata la preda, con esso, divide la carne dal resto. In genere caccia le sue prede da sola però in inverno se trova un animale già morto non ci pensa due volte. Lunghezza: 75-88 cm. Peso: gr. 2.900-6.500 La femmina è di solito più grossa del maschio. Apertura alare: 204-220 cm. Il corpo, dalla testa alla coda, è lungo 1 metro Piume: delle centinaia Ha la piumatura fino agli artigli, testa grande e tarsi piumati fino alle dita. L’aquila ha una vista acutissima: 6 volte quella dell’uomo e ha un raggio visivo di 300 gradi. Ha le ossa cave che sono più leggere e agili (infatti devono volare per molto tempo). Ha ali digitali e coda quadrata. Carattere, comportamento e vita sociale L’aquila si muove nelle ore più calde della giornata. E’ molto abile nel volo. Volteggia nel cielo fino a raggiungere altezze vertiginose in brevissimo tempo, sfruttando le correnti ascensionali, ed è capace di scivolare in picchiata a velocità altissime, senza sforzo e scrutando il suolo con la sua potentissima vista, per catturare le prede a terra. L’aquila si muove nel cielo anche senza battere le ali. Effettua il “volo a festoni” prima dell’accoppiamento, oppure per avvisare gli intrusi che quello è il suo territorio. È una delle rare volte in cui la si vede sbattere le ali: sale quasi in verticale e poi si lascia cadere con le ali chiuse quasi del tutto, a forma di cuore. Poi le riapre e, con l’abbrivio della velocità raggiunta durante la picchiata, risale in cielo, disegnando delle onde con cui attraversa la “sua” valle. A volte quest’acrobazia aerea la eseguono anche semplicemente quando maschio e femmina si vedono nel loro territorio, magari dai versanti opposti della valle. Deve essere il loro modo per salutarsi, per farsi festa. Questo volo si chiama anche danza del cielo. L’aquila mangia: marmotte, moscardini (roditori), ghiandaia, lepre, serpente. L’aquila inghiotte pressoché intere le prede, anche la pelliccia e le penne, che però sono costituite da elementi che l'apparato digerente dei rapaci non è in grado di digerire ed assimilare. Così la pelliccia, le ossa e le penne della preda vengono appallottolate dall'intestino del predatore che, all’incirca ogni 12 ore, espelle dalla bocca attraverso un rigurgito chiamato borra. L'osservazione e le analisi delle borre forniscono dati ed informazioni essenziali per interpretare l’equilibrio all'interno della catena alimentare. Riproduzione L'aquila reale resta fedele al proprio partner per molti anni. A volte i due collaborano nella caccia: mentre uno vola basso per spaventare la preda l'altro rimane più in alto pronto alla cattura. La coppia costruisce il nido all'interno del suo territorio, su rupi inaccessibili, utilizzando grossi rami e tappezzandoli di ramoscelli e foglie fresche. Ogni anno ne sceglie uno. Il periodo nel quale avviene l'accoppiamento è da marzo ad agosto, a seconda dell'ubicazione geografica. L'accoppiamento è preceduto dalla "danza del cielo" che viene fatta da due aquile come rituale di accoppiamento. Dove si vede addirittura la femmina che vola con il ventre rivolto verso l'alto ed il maschio che le piomba addosso. L'accoppiamento vero e proprio ha luogo in terra. In genere la femmina depone 2 uova, ad intervalli di 2-5 gg. Le uova sono covate quasi sempre dalla femmina ed il maschio durante questo periodo è spesso assente. Quando dopo circa 35-45 giorni le uova si schiudono il maschio inizia a portare il cibo al nido per la femmina e per il piccolo. Ovviamente il primo pulcino nato sarà cresciuto quando nasceranno gli altri e se il cibo scarseggia può venire ucciso dal fratello. Se vediamo quattro aquile in volo si tratta sicuramente di una famiglia. I pulcini iniziano a volare dopo due mesi e mezzo di età e quando hanno raggiunto circa i quattro mesi lasciano definitivamente il nido (se periodo di nascita maggio: involano a luglio, indipendenza a ottobre). Lasciano il nido e anche il territorio dei genitori e vagano fino a quando non saranno abbastanza grandi per procreare il che avverrà quando avranno raggiunto i 4-5 anni. Adulti maturi lo saranno a 7 anni. Vivono fino ai 20 anni di vita, 50 se in cattività. L’AQUILA REALE È PROTETTA IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE Attualmente ci sono: 3.000 coppie di aquile in Europa 500 coppie in Italia 100 coppie sugli appennini Per conoscere il lupo e l'aquila reale, per percorrere le praterie d'alta montagna, ma soprattutto per divertirsi imparando, avvicinandosi con rispetto, curiosità e responsabilità ecologica al prezioso patrimonio naturalistico e culturale dell'area protetta. Per capire l'importanza della salvaguardia e gestione dei super predatori conoscendo quelli presenti nel territorio del Parco del Frignano. Il territorio è infatti popolato da alcune specie rare come il lupo, fino a poco tempo fa considerato in via di estinzione e l'aquila reale. Anche per imparare a riconoscere le tracce che gli animali lasciano impresse sul terreno al loro passaggio (poiché nessun animale può muoversi e vivere senza lasciare tracce), abbiamo realizzato, ogni studente la propria, l’impronta in argilla di un animale che è possibile incontrare nel Parco del Frignano : lupo, volpe, cinghiale e capriolo, utilizzando un calco sul quale era impressa la sua orma. Orma Lupo fatta da me Nell’uscita al parco, che faremo prossimamente, cercheremo proprio di individuare, scovare, queste impronte o almeno una di esse, magari quella di un lupo. Lupo Volpe Cinghiale Capriolo Tutti noi abbiamo il dovere morale di mantenere sano l'ambiente e la Terra che ci è stata affidata e quindi è necessario cercare di ricreare un ambiente favorevole alle generazioni future e quindi mantenere l'equilibrio ambientale in modo da preservare le specie animali e vegetali.