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44ma Edizione Festival delle Nazioni - Omaggio ai 150 anni dell'Unità d'Italia
Città di Castello 23 Agosto / 4 Settembre 2011
L'edizione 2011 del Festival delle Nazioni è interamente dedicata al 150° dell' unità d'Italia. In un
momento nel quale il concetto di unità nazionale, declinata in un federalismo peraltro ancora tutto
da definire, diventa oggetto di discussione e di polemica politica, il Festival non si sottrae a questa
riflessione e cerca di esplorare in particolare i riverberi, che si ebbero nel mondo della musica, di
quel lungo processo che portò appunto all'unificazione dell'Italia; ma anche, e ancora una volta,
cerca di raccontare come a quell'epoca la musica - prima testimone nel mondo di una omogeneità
culturale italiana (seppure nelle sue numerose sfaccettature locali- territoriali) anche nei secoli
precedenti - fornisse già una forte immagine identitaria della nostra penisola.
Così due concerti saranno dedicati alle due grandissime scuole musicali italiane che hanno
insegnato quest'arte al resto d'Europa: quella veneta, con il violinismo di Tartini, e quella
napoletana con l'inconfondibile impronta lirica di Pergolesi, Provenzale, Scarlatti e Vinci.
I due concerti saranno eseguiti il primo dai Solisti di Perugia guidati da Massimo Quarta uno dei
violinisti italiani più apprezzati nel mondo, l'altro dal Pino de Vittore Ensemble un quartetto (con
voce solista) specializzato nella musica da camera del '700 napoletano.
Ramin Bahrami pianista affermatosi negli ultimi anni per l'originalità delle sue interpretazioni
bachiane, dedicherà un concerto proprio al confronto dell'opera di Domenico Scarlatti con quella di
Bach. I due musicisti nati nello stesso anno (1685) con le loro opere hanno segnato un caposaldo
della moderna tecnica per tastiera
Il Festival sarà invece inaugurato con un concerto dedicato a due simboli della musica italiana nel
mondo Gioacchino Rossini e Giuseppe Verdi con un accattivante e brillante programma eseguito
dai Virtuosi Italiani con il soprano Cinzia Forte; saranno eseguiti infatti il quartetto d'archi di Verdi
nella versione per orchestra da camera e le soirée musicales di Rossini per soprano e archi.
Completerà il programma la popolare suite di musiche di Rota scritte per il film il Gattopardo di
Visconti.
Entrando nel cuore culturale dell'800 appare chiaro che il melodramma fu uno delle espressioni
artistiche in cui si rispecchiarono maggiormente quelle aspirazioni alla libertà e indipendenza che
erano alla base del sentire politico di quelle fasce di popolazione che furono protagoniste del nostro
Risorgimento.
Mazzini stesso nel suo 'filosofia della musica' propugnava la nascita di una nuova musica popolare
che sapesse interpretare e contribuire a realizzare ideali quali l'unificazione della patria e la libertà
dal giogo straniero.
Le trascrizioni cameristiche nei salotti cittadini e quelle bandistiche nella provincia furono a lungo i
mezzi per la diffusione di questo linguaggio unificante per tutti gli strati della società.
Non c'è dubbio che alcuni brani corali di melodrammi famosi divennero simboli di lotta, si pensi al
'guerra guerra' dalla Norma di Bellini, che nel 1859 scatenò una vera rivolta al Teatro alla Scala; a
'O Signor, dal tetto natio' dei Lombardi alla prima crociata o ancora 'viva Italia, sacro un patto' dalla
battaglia di Legnano di Verdi (oltre naturalmente al celeberrimo 'Va pensiero' ).
Il concerto di chiusura del Festival sarà dedicato proprio a sinfonie, arie e cori tratti dal grande
repertorio lirico dell'800 italiano e si concluderà con l'Inno delle Nazioni di Verdi simbolica
celebrazione dell'unità, brano commissionato al bussetano per l'expo internazionale di Londra del
1862, dove l'Italia partecipa finalmente come nazione e dove Verdi cita oltre all'Inno di Mameli, La
Marsigliese e God Save The Queen.
Milano in particolare diventa negli anni '40 e '50 un polo di attrazione per musicisti e artisti che si
riconoscono in un linguaggio comune e vogliono farsi espressione della nuova nazione e della sua
storia.
Oltre ai musicisti più famosi, compositori come Cavallini, Mariani, Novaro furono alcuni fra quelli
che si dedicarono alla creazione di una letteratura musicale di inni, canzoni, romanze e variazioni
ispirate ai temi della libertà della patria.
Ma i salotti musicali borghesi che, anche dopo la realizzazione dell'unità, fremevano di discussioni
politiche e culturali non erano solo quelli milanesi.
Riproporremo nel Festival una serata musicale dove scorreranno le varietà linguistiche e musicali
che si incontravano in questi salotti partendo da quelle variazioni per flauto, 'Emozioni d'Italia' del
ternano Briccialdi, passando per il napoletano Cottrau, il milanese Faccio, il siciliano Scontrino.
Dunque fatta l'Italia c'era 'da fare gli italiani': vasto fu l'impegno a livello intellettuale al fine di
consolidare, se non costruire da zero, un sentimento di identità nazionale a livello popolare, e dei
valori condivisi.
Esemplare lo sforzo del nuovo stato di prevedere in tutta la penisola una scuola primaria gratuita ed
obbligatoria per tutti, ma soprattutto di ispirazione laica, che visse fino ai Patti Lateranensi del
1929; così come, esempio pregnante di letteratura didattica, oltre al famosissimo Pinocchio (1883)
di Collodi, fu 'Cuore. Libro per ragazzi' (1886) di Edmondo de Amicis che, convinto patriota,
partecipò alla battaglia di Custoza e aderì poi al partito socialista.
Il Festival delle Nazioni ha commissionato al giovane compositore Cristian Carrara una piccola
opera lirica ispirata proprio ad uno dei racconti del libro Cuore: 'la piccola vedetta lombarda' per 4
interpreti vocali coro di voci bianche e ensemble da camera. Nella produzione di quest'opera sarà
sperimentata una modalità scenografica innovativa, realizzata con proiezioni di materiali che si
modificano in tempo reale.
Dal giovane Carrara, friulano, si passerà al siciliano Salvatore Sciarrino, forse oggi l'autore vivente
italiano più noto nel mondo, cui il Festival ha commissionato un nuovo brano da camera, "Cantiere
del poema" per voce e ensemble da camera, per un concerto in cui sarà eseguito anche un'altra sua
composizione '3 duetti con l'eco', a completamento del programma saranno eseguite composizioni
di Ravel e Janá?ek.
Fra 'Cuore' e 'Pinocchio' si pone il diario di Gian Burrasca, di Luigi Bertelli, giornalista e scrittore
specializzato in letteratura per ragazzi;il diario fu scritto a puntate tra il 1906 e 1907 sul giornalino
della domenica che fu anche strumento di propaganda patriottica e irredentista.
Il Festival delle Nazioni presenterà l'originalissima lettura del Gian Burrasca interpretata da
popolare e fantasioso cantante Elio.
Infine sarà ricordato l'anniversario di uno dei più importanti compositori europei Ferenc Liszt,
protagonista di una vera e propria rivoluzione tecnico-esecutiva, con un recital per pianoforte di Ilia
Kim, dove verranno eseguiti brani ispirati da suggestioni che Liszt ebbe nei suoi viaggi in Italia,
come 'Anni di pellegrinaggio III', e messe a confronto le parafrasi su brani di due giganti dell'800
europeo Wagner e Verdi.
Ancora la musica di Liszt in particolare alcuni brani tratti invece dal secondo quaderno degli 'Anni
di Pellegrinaggio' sarà protagonista di una serata dove il noto critico d'arte Vittorio Sgarbi
dialogando con il pianista Nazzareno Carusi, terrà una lezione sull'arte italiana.
Aldo Sisillo, direttore artistico del festival
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