spunti di lavoro

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SPUNTI DI LAVORO
GIOCARE CON LE PAROLE
ESPANSIONE DELLE ATTIVITÀ PROPOSTE
NEL VOLUME DI NARRATIVA
Pag. 131 e pag. 135
• Riproducete in più copie la scheda 1 in modo da avere a disposizione un numero
di carte corrispondente a quello dei bambini. Invitateli a pescarne una a testa e
a cercare nel racconto almeno tre esempi della parte del discorso che è indicata
sulla carta.
Le parole trovate possono essere via via inserite in una tabella come questa, da
realizzare su un grande foglio o alla lavagna.
Nomi
Propri
.........................
Comuni
..........................
Aggettivi
Pronomi
.........................................
.........................................
Per l’arricchimento lessicale proponete agli alunni di individuare oralmente sinonimi e contrari di alcuni nomi o aggettivi tra quelli trovati.
Nel libro è inoltre possibile individuare diversi aggettivi qualificativi di grado superlativo, che possono poi essere classificati in assoluti e relativi.
(...) la più grande collezione di soldatini di piombo dell’intero pianeta. (pag. 9)
Quei due bambini erano i più adatti a stargli vicino: Zimbo era il suo miglior amico
e Axel era il più paziente della classe. (pag. 17)
(...) Dorinda, la bambina più graziosa della classe. (pag. 20)
(...) una limousine color bianco-perla molto appariscente... (pag. 44)
(...) il suo collo (...) utilissimo per spiare... (pag. 46)
(...) era lo scienziato più bravo del mondo... (pag. 79)
Scheda 1 • CACCIA ALLE PAROLE
Gli Acchiappaguai e il segreto del principe
© Copyright 2012 RCS Libri, Fabbri Editori - Tutti i diritti riservati
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Pag. 139
• Nel racconto compaiono diversi modi di dire. Chiedete ai bambini di riflettere
sulla loro funzione: che cosa esprimono in più rispetto alle “normali” parole? Perché rendono efficacemente l’idea di quello che si vuol dire?
Per comodità dell’insegnante raccogliamo di seguito i modi di dire citati nelle attività e quelli presenti nel testo, con l’indicazione della pagina, in modo che la comprensione degli alunni sia facilitata dal contesto in cui il modo di dire è utilizzato.
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare! (pag. 31)
Era stato travolto da un’onda anomala... (pag. 71)
I panni sporchi si lavano in famiglia. (pag. 97)
(...) nella sua maschera di rigidezza... (pag. 106)
(...) non si rimangerà mai la parola. (pag. 119)
Chiedete agli alunni di ricordare altri modi di dire che sentono o usano frequentemente. Potete elencarli sul quaderno o su un grande foglio da appendere.
Eccone alcuni piuttosto comuni che possono essere presentati per ulteriori
riflessioni:
– essere al settimo cielo
– non sapere che pesci prendere
– non saper dove sbattere la testa
– a bizzeffe
– bastian contrario
– è un altro paio di maniche
– essere al verde
– fare di tutta l’erba un fascio
– lacrime di coccodrillo
– ogni morte di papa
– piantare in asso
– prendere un granchio
– rendere pan per focaccia
– avere un diavolo per capello
– prendere lucciole per lanterne
• Alcuni nomi che compaiono nel racconto (Catena Catin, Comodo Calmo, Oscar
Dima e Gossiper) sono formati da una o due parole con un significato legato al
carattere o alla professione del personaggio: chiedete ai bambini di scrivere per
ciascuno il significato che trovano sul dizionario e di spiegare la scelta del nome
da parte dell’autore.
Gli Acchiappaguai e il segreto del principe
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Portateli a osservare che nel caso della maestra il nome ha un significato compiuto e il cognome è creato per richiamarne il suono (soprattutto se letto alla francese, catèn); nel caso del nonno di Pierre il nome ricorda un premio e il cognome
uno strumento di misurazione, significati entrambi legati alla sua professione di
scienziato («il nonno non si sbagliava mai perché era lo scienziato più bravo del
mondo»); il giornalaio, invece, prende il nome da una parola inglese, gossip, che
in inglese vuol dire pettegolezzo.
ULTERIORI SPUNTI
L’aggettivo giusto
• Un uso attento e consapevole degli aggettivi migliora le capacità descrittive orali e scritte dei bambini. Sulla scheda 2 gli alunni hanno a disposizione l’elenco di
alcuni personaggi del racconto, per i quali dovranno scegliere tre aggettivi efficaci
per sintetizzarne il carattere.
Nelle classi alte è possibile sollecitare i bambini a una scelta mirata di tali aggettivi, invitandoli a tralasciare quelli più generici (simpatico, antipatico, bravo o
cattivo...) per individuare, anche con l’aiuto del vocabolario, parole efficaci per
esprimere anche a chi non ha letto il libro le caratteristiche fondamentali di ciascun personaggio.
Quest’attività potrà trovare un ulteriore sviluppo nelle schede 3, 8 e 9 (il ritratto
dei Grigni, del re e di Pierre).
Scheda 2 • L’AGGETTIVO GIUSTO
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