Definizioni 1 del corso di Macroeconomia - 2° Anno

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DEFINIZIONI IMPORTANTI :
ACICLICO: variabile che non sembra sensibile alle fasi del ciclo economico cioè non presenta un
comportamento ciclico chiaro e definito.
AFFLUSSI DI CAPITALE: attività vendute a soggetti esteri che generano quindi un flusso di pagamento
verso l’interno.
AGGREGAZIONE: processo con il quale vengono sommate variabili economiche individuali per ottenere
grandezze totali in grado di rappresentare tutta l’economia.
AGGREGATI MONETARI: sono le misure ufficiali dello stock di moneta, differiscono tra loro per la
definizione più o meno restrittiva del concetto di moneta. M1 è l’aggregato ufficiale più restrittivo, comprende
il circolante e i conti corrente. M2 include tutte le componenti di M1 più altre attività meno simili alla moneta.
AMMORTAMENTO: misurano la parte di capitale fisso che nel periodo di riferimento si è consumata per
l’effetto del logorio fisico oppure possono essere visti come il reddito spettante ai possessori di capitale per
l’aver concesso l’utilizzo delle loro fabbriche e dei loro macchinari.
ANTICICLICA: grandezza economica che si muove nella direzione opposta a quella dell’attività economica
aggregata
ALIQUOTA MARGINALE DI IMPOSTA: è la frazione di unità addizionale di reddito che deve essere pagata
in imposte.
ALIQUOTA FISCALE MEDIA: corrisponde all’ammontare di imposte pagate da un individuo divise per
il suo reddito.
ALIQUOTA EFFETTIVA DI IMPOSTA SUL CAPITALE: pressione fiscale esercitata sul capitale, in grado di
influenzare gli investimenti di un’impresa.
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE: aggregato di enti pubblici le cui funzioni principali sono la produzione di
servizi non destinabili alla vendita e le operazioni di redistribuzione del reddito e della ricchezza; le sue
risorse prevalenti sono i versamenti obbligatori effettuati dagli altri
settori dell’economia.
APPREZZAMENTO: per apprezzamento si intende una variazione positiva del tasso di cambio, ovvero
diminuisce il numero di beni stranieri che posso acquistare. L’apprezzamento è un’operazione che
naturalmente si verifica come conseguenza del mercato.
APPREZZAMENTO NOMINALE: pari al tasso di apprezzamento di cambio reale più il differenziale tra
inflazione esterna e interna.
ANTICIPAZIONI: linee di credito garantite da titoli che la banca d’Italia mette a disposizione di una
particolare banca.
ASSORBIMENTO: spesa totale desiderata da parte dei residenti in un determinato paese.
APPROCCIO CLASSICO: trae le sue origini dall’economista scozzese Adam Smith; la teoria sostiene
che se i mercati sono liberi di funzionare senza vincoli esterni, prezzi e salari sono flessibili, e allora
l’economia è in grado di realizzare una allocazione efficiente delle risorse, senza bisogno di alcun intervento
massiccio da parte di organi di controllo pubblico.
APPROCCIO KEYNESIANO: dal nome dell’economista inglese John Maynard Keynes, considera i prezzi e
i salari rigidi, quindi un loro lento aggiustamento; per la loro difficoltà di aggiustamento l’economia può
stagnare per lungo tempo in situazioni di sotto-occupazione. I mercati quindi non sono in equilibrio nel breve
periodo. I keynesiani sono scettici sull’azione della mano invisibile, e invocano l’intervento pubblico per
migliorare i risultati macroeconomici e stabilizzare l’economia.
ASPETTATIVE RAZIONALI: previsioni del pubblico sull’andamento futuro delle variabili economiche basate
su una razionale elaborazione dei dati e informazioni disponibili.
ASSALTO AGLI SPORTELLI: consiste nel ritiro su larga scala dei depositi effettuati presso il sistema
bancario. Se le dimensioni sono troppo ampie può accadere l’esaurimento delle riserve e costringere una
banca a chiudere.
ASSIMMETRIA INFORMATIVA: si verifica quando i mutuari dispongono di informazioni migliori rispetto ai
prestatori o risparmiatori riguardo ai propri piani d’investimento.
ATTIVITA’ ESTERE NETTE: attività finanziarie e reali interne posseduti dai residenti all’estero.
AVANZO PUBBLICO: risparmio pubblico.
AZIENDE DI CREDITO: sono banche private e altri istituti che accettano depositi e concedono prestiti da
parte e a favore del pubblico, direttamente.
AZIONE: titolo emesso esclusivamente dalle s.p.a. o in accomandita per azioni, fornisce al suo detentore
una quota rappresentativa della proprietà dell’impresa emittente.
BANCA CENTRALE: istituzione responsabile della politica monetaria.
BASE MONETARIA: somma delle riserve e del circolante; è costituita dalle passività della banca centrale
che possono essere usate come moneta. In un’economia dotata solo di circolante, consiste nel circolante
stesso. à BASE = RES + CU
BENI CAPITALI: vengono utilizzati nella produzione di altri beni ma non vengono consumati interamente
nello stesso periodo in cui essi vengono prodotti. Essi sono classificati come beni finali, e la loro produzione
inclusa nel Pil, poiché l’aumento di capacità produttiva di nuovi beni capitali rappresenta un obiettivo
dell’attività economica.
BENI E SERVIZI INTERMEDI: utilizzati nella produzione di altri beni e servizi e consumati nello stesso
periodo in cui sono prodotti cioè hanno durata limitata ad un solo periodo.
BENI E SERVIZI FINALI: ottenuti nella fase finale del processo produttivo.
BENI DUREVOLI: beni destinati ad un uso prolungato nel tempo.
BENI NON DUREVOLI: beni acquistati e consumati interamente nel periodo di riferimento.
BENI SEMIDUREVOLI: beni aventi di solito una durata media superiore all’anno ma di gran lunga inferiore a
quella dei beni durevoli.
BILANCIA COMMERCIALE: consistono nelle esportazioni nette, differenza tra le importazioni e le
esportazioni di merci in un paese. Con essa, si ha una rilevazione dell’andamento delle importazioni ed
esportazioni di merci di un paese in un determinato momento.
BILANCIA DEI PAGAMENTI: misura gli scambi commerciali di un paese con l’estero, ed è formata da:
partite correnti (CA), movimenti di capitale (Ka) e riserve ufficiali (RU).
BOLLA SPECULATIVA: dicesi di un’attività quando si è convinti che essa potrà essere rivenduta in futuro
ad un prezzo superiore oltre il suo valore fondamentale. RAZIONALE à quando ognuno ha aspettative
razionali sul valore fondamentale dell’azione, ma trova conferma nella convinzione che il prezzo dell’azione
possa aumentare all’infinito.
BOOM: periodo di tempo durante il quale l’attività economica cresce.
CAPITALE PUBBLICO: costituito da beni durevoli di proprietà pubblica, contribuisce alla capacità produttiva
di un paese e include sia gli investimenti in capitale pubblico (strade, scuole) sia quelli in capitale umano
(istruzione).
CASUALITA’ INVERSA: un aumento atteso del prodotto aumenta l’offerta di moneta corrente e una
diminuzione attesa del prodotto diminuisce l’offerta di moneta corrente.
CAVO: è il punto più basso di una recessione dopo il quale l’attività economica comincia a crescere.
CICLO ECONOMICO: è quel tipo di fluttuazione che si verifica a livello aggregato nei sistemi economici
fondati sul mercato. Un ciclo consiste in una espansione seguita da una contrazione sino alla fase di
espansione successiva. La sequenza dei mutamenti è ricorrente ma non periodica. La durata del ciclo varia
da 1 a 10/12 anni.
CO-MOVIMENTO: tendenza di più variabili a muoversi assieme in modo prevedibile durante il ciclo
economico.
COEFFICIENTE DI RISERVA OBBLIGATORIA: quota minima di liquidità che le banche sono obbligate a
detenere sotto forma di riserva.
COMBINAZIONE OTTIMALE DI CONSUMO: combinazione dei consumi correnti e futuri che, tra quelli
disponibili, massimizza la sua soddisfazione.
CONDIZIONE DI PARITA’ DEI TASSI DI INTERESSE: quando il mercato finanziario internazionale è in
equilibrio, il tasso di rendimento nominale lordo sui titoli interni e sui titoli esterni, con simili caratteristiche di
liquidità e di rischiosità, deve essere uguale. à (1+iFOR) * enom/efnom) = 1+i
CONDIZIONE DI MARSHALL – LERNER: un deprezzamento reale aumenta le esportazioni nette se le
esportazioni e le importazioni sono sufficientemente sensibili alle variazioni del tasso di cambio reale. La
validità pratica di questa condizione dipende dall’orizzonte temporale considerato: nel breve periodo le
quantità di esportazioni ed importazioni non si modificano fortemente e quindi la condizione non è verificata;
nel lungo periodo le imprese diminuiscono e le esportazioni aumentano e la condizione è verificata ed il
deprezzamento tende ad aumentare le esportazioni nette.
CONSUMO: è l’acquisto delle famiglie di beni e servizi sul territorio economico nazionale. I beni possono
essere prodotti nel paese o anche importati.
CONSUMATORE RAZIONALE: consumatore che anticipa le condizioni economiche future, quali il reddito
futuro e le esigenze di consumo futuro, e agisce massimizzando la propria soddisfazione.
CONTABILITA’ NAZIONALE: struttura economica utilizzata per misurare l’attività economica di un paese
attraverso alcune variabili macroeconomiche come il Pil, utilizzando tre metodi equivalenti per misurare il
livello aggregato di attività di un paese: metodo del reddito, del prodotto e della spesa.
CONTRAZIONE: recessione.
CONTROLLO DELL’OFFERTA DI MONETA DALLA BCE: la BCE può controllare l’offerta di moneta in via
diretta o indiretta. Con il controllo diretto modifica la base monetaria tramite operazioni di mercato aperto.
Mentre il controllo indiretto può avvenire in 2 modi: attraverso le modifiche delle riserve obbligatorie oppure
attraverso le modifiche del tasso di interesse.
COSTO D’USO DEL CAPITALE: costo reale atteso legato all’uso di un’unità di capitale per un dato periodo
di tempo. Corrisponde alla somma del tasso di deprezzamento e del costo opportunità.
COSTO DELLE SUOLE: costo sostenuto in termini di tempo e fatica da coloro che tentano di ridurre i costi
associati alla detenzione di liquidità (è uno dei costi dell’inflazione).
COSTO DEL LAVORO PER DIPENDENTE: (h x W) / N à ore di lavoro per salario nominale diviso il numero
dei dipendenti.
COSTO DEL LAVORO PER UNITA’ DI PRODOTTO: (h x W) / Y à ore di lavoro per salario nominale diviso
la quantità prodotta.
COSTI DI LISTINO: sono costi dell’inflazione anticipata, associati alle differenze dei prezzi durante
un’inflazione.
COSTI DI MENù: i costi menù comprendono i costi per le imprese di aggiornamento menu, listini prezzi,
brochure e altro materiale e costi di ri-marcatura merce. Chiaramente, se le imprese sostengono costi in
caso di cambiamento dei prezzi, cambieranno i prezzi meno spesso di quanto sarebbe altrimenti, di viene a
creare un certo grado di rigidità dei prezzi.
CREDIBILITA’ DELLA BC: grado in cui il pubblico crede negli annunci da parte della banca centrale
riguardo alle politiche future. La banca centrale raggiunge credibilità mantenendo le proprie promesse. Più la
banca è credibile, più le imprese prenderanno seriamente i suoi annunci.
CROWDING OUT: un incremento della spesa pubblica provoca una contrazione del risparmio nazionale e
quindi un aumento del tasso di interesse reale e una diminuzione degli investimenti, quindi la spesa pubblica
prende il posto degli investimenti privati.
CURVA FE: rappresenta tutte le combinazioni tra r e il reddito di pieno impiego tali che il mercato del lavoro
è in equilibrio; siccome il mercato del lavoro non è influenzato dal tasso d’interesse reale la curva FE è una
retta verticale in corrispondenza di Y. Tale equilibrio non è influenzato dal livello del tasso di interesse.
CURVA S: rappresenta la relazione tra il risparmio nazionale desiderato e il tasso di interesse reale; ha
inclinazione positiva, dato che un maggior tasso di interesse (r) fa aumentare il risparmio.
CURVA I: rappresenta la relazione tra l’investimento desiderato ed il tasso d’interesse reale; ha inclinazione
negativa dato che un maggior tasso d’interesse fa ridurre l’investimento.
CURVA IEB (curva del saldo esterno internazionale): rappresenta le combinazioni di tasso di cambio reale
corrente e futuro che soddisfano la condizione di equilibrio esterno; ha pendenza negativa perché un
apprezzamento di ‘e’ che porta ‘nx’ negative deve essere compensato da una diminuzione di e^f che porterà
nxf positive.
CURVA IS: indica le combinazioni di “y” ed “r” per le quali il mercato dei beni è in equilibrio, cioè Sd=Id. Ha
inclinazione negativa perché un y più elevato comporta un maggiore risparmio desiderato e quindi un minore
‘r’ d’equilibrio. I fattori che spostano la IS sono: prodotto atteso, spesa pubblica, produttività marginale del
capitale, imposte sulle imprese, ricchezza, tasse.
CURVA IS IN EC. APERTA: rappresenta la combinazione di “y” e “r” tale che sia verificata la condizione:
Sd-Id = NX.
CURVA LM: per ogni dato livello di prodotto “y”, la curva LM mostra quel “r” che rende l’offerta reale di
moneta uguale alla domanda reale di moneta, assicurando l’equilibrio nel mercato delle attività. E’ inclinata
positivamente perché quando y cresce, provocando un
aumento della domanda di moneta, esso rende necessario un aumento di ‘r’ per mantenere l’equilibrio.
CURVA MS: indica il livello di offerta reale di moneta M/P presente nell’economia.
CURVA MD: indica la domanda reale di moneta.
CURVA ND (domanda li lavoro): rappresenta l’ammontare di lavoro che le imprese desiderano impiegare
per ogni livello di salario reale; è negativa perché se i salari reali aumentano l’ammontare di lavoro che le
imprese ritengono profittevole impiegare, diminuisce.
CURVA NS: ammontare di lavoro offerto dai lavoratori per ogni livello di salario reale; è positiva perché
quando i salari aumentano, più individui vogliono entrare a far parte delle forze di lavoro (ipotizzando che
l’effetto di sostituzione domini l’effetto di reddito).
CURVA NX: rappresenta la relazione tra le esportazioni nette del paese ed il tasso di interesse reale interno;
ha pendenza negativa perché un aumento di ‘r’ provoca l’apprezzamento del cambio reale corrente, che
rende i ben nazionali più cari rispetto ai beni esteri e ciò riduce le nx.
CURVA Sd – Id: rappresenta la differenza tra risparmio ed investimenti interni desiderati per ogni dato livello
del tasso di interesse reale; ha pendenza positiva perché un più alto tasso di interesse reale interno
aumenta l’eccesso di risparmio sull’investimento.
CURVA DI DOMANDA AGGREGATA (AD): indica qual è il livello di prodotto nazionale domandato in
corrispondenza di ciascun livello dei prezzi tale che il mercato dei beni e della moneta sono in equilibrio. Ha
inclinazione negativa come la curva di domanda di un singolo bene poiché un aumento dei prezzi riduce la
domanda aggregata.
CURVA DI OFFERTA AGGREGATA (AS): Relazione tra il livello dei prezzi e l’ammontare di prodotto che le
imprese sono disposte ad offrire. Nel modello classico il livello di prodotto è quello di pieno impiego e quindi
non dipende dal livello dei prezzi. Perciò AS è una retta verticale nel punto Y=Y*.
CURVA DI DOMANDA DI LAVORO: esprime la relazione tra quantità di lavoro domandata dalle imprese e il
salario reale; ha inclinazione negativa perché all’aumentare dei salari le imprese considerano più profittevole
ridurre il numero degli impiegati, e viceversa.
CURVA DI OFFERTA DI LAVORO: esprime la relazione tra salario reale e quantità di lavoro offerta; ha
un’inclinazione positiva perché quando i salari aumentano, più individui vogliono entrare a fare parte delle
forze di lavoro.
CURVA DI LAFFER: propone l’idea della possibilità di un incremento delle entrate fiscali in seguito ad una
diminuzione delle aliquote d’imposta.
CURVA DI PHILLIPS SEMPLICE: il tasso di inflazione è positivo quando la disoccupazione è al di sotto del
proprio tasso naturale ed è negativo quando la disoccupazione è al di sopra del proprio tasso naturale. La
curva è inclinata negativamente perché all’aumentare del tasso di disoccupazione il tasso di inflazione deve
diminuire. à Pigreco = - h(u – u*)
CURVA DI PHILLIPS AUMENTATA DELLE ASPETTATIVE: il tasso di disoccupazione deve essere
inversamente correlato solamente con l’inflazione non anticipata e non con il tasso di inflazione complessivo;
ad una disoccupazione inferiore al tasso naturale è associato un tasso d’inflazione più alto di quello atteso. à
Pigreco = Pigreco*e – h(u – u*)
CURVA DI PHILLIPS DI BREVE PERIODO: descrive la relazione esistente tra inflazione e disoccupazione
per un dato tasso di inflazione atteso. Il tasso atteso di inflazione è costante finché gli operatori non ricevono
nuove informazioni sull’andamento dell’inflazione
CURVA DI PHILLIPS DI LUNGO PERIODO: poiché nel lungo periodo la disoccupazione eguaglia il tasso
naturale indipendentemente dall’inflazione, la curva di PH di lungo periodo è una retta verticale in
corrispondenza del tasso naturale di disoccupazione u*=u. La retta verticale implica che le variazioni nel
tasso di crescita della moneta, che inducono variazioni del tasso d’inflazione, non hanno effetti reali di lungo
periodo. à neutralità della moneta.
DEALERS: la somma delle domande di lavoro di tutti i datori in un’economia.
DEBITO PUBBLICO: grandezza stock, è il valore totale dei titoli emessi dalle AP e detenuti dai soggetti
privati in qualsiasi istante di tempo. Indica qual è l’ammontare dell’indebitamento a cui le AP devono
ricorrere per far fronte alle proprie uscite ogni anno.
DEFICIT: indica qual è l’ammontare dell’indebitamento a cui ricorrono le AP ogni anno e si verifica quando le
uscite eccedono le entrate. Costituisce un onere a carico delle generazioni future se provoca una
diminuzione del risparmio nazionale, perché se ciò accade si ridurrà l’ammontare di capitale e di attività
estere a disposizione del paese. Il deficit è legato all’inflazione se le AP lo finanziano con creazioni di
moneta.
DEFICIT DI PIENA OCCUPAZIONE: ci dice quanto aumenterebbe il deficit a parità di politica fiscale e di
spesa corrente in vigore, se l’economia stesse operando in condizioni di pieno impiego e quindi non
dipendesse dalla fase particolare del ciclo economico.
DEFICIT PRIMARIO: indica l’ammontare per cui la spesa pubblica e i trasferimenti eccedono le entrate
fiscali e corrisponde alla differenza tra il deficit complessivo e i pagamenti per interessi; indica se le AP sono
in grado di far fronte al costo dei propri programmi correnti di spesa.
DEFLATORE DEL PIL: rapporto tra il pil nominale e il pil reale, è l’indice di prezzo a pesi variabili che
include tutti i beni e servizi finali prodotti nell’economia.
DEFLUSSO DI CAPITALE: quando un Paese acquista attività all’estero.
DEPRESSIONE: è una recessione molto forte.
DEPREZZAMENTO: Per deprezzamento s’intende una variazione negativa del tasso di cambio, ovvero
diminuisce il numero di beni stranieri che posso acquistare. Il deprezzamento è un’operazione che
naturalmente si verifica come conseguenza del mercato.
DEPREZZAMENTO – SVALUTAZIONE NOMINALE: quando il tasso di cambio reale (nominale) flessibile
diminuisce, si dice che la moneta ha subito un deprezzamento nominale (reale), e quindi con un euro posso
comprare un numero minore di
DISAVANZO: le entrate fiscali sono minori delle uscite.
DISAVANZO COMMERCIALE: situazione in cui le importazioni superano le esportazioni.
DISCREZIONALITA’: ci si attende che la banca centrale tenga sotto controllo l’economia e tenti di usare
attivamente la politica monetaria per tutelare la piena occupazione e per mantenere bassa l’inflazione. E’
appoggiata dai Keynesiani, che sostengono che essa garantisce alla BC la massima flessibilità necessaria a
stabilizzare l’economia. unità di valuta estera. à l’euro quindi si è indebolito.
DISOCCUPAZIONE: accompagna la recessione, è definita come il numero di persone che pur cercando
attivamente lavoro non riescono a trovarlo.
DISOCCUPAZIONE CICLICA: deriva dalla differenza tra il tasso di disoccupazione effettivo e quello
naturale.
DISOCCUPAZIONE CRONICA: periodi di disoccupazione particolarmente lunghi, interrotti da lavori saltuari
e temporanei.
DISOCCUPAZIONE NATURALE: si ha quando il prodotto Y si trova in corrispondenza del proprio livello di
pieno impiego Y*.
DISOCCUPAZIONE FRIZIONALE: deriva dal processo di ricerca in cui i lavoratori e le imprese cercano di
soddisfare le proprie rispettive esigenze. Ogni lavoratore cerca infatti un posto di lavoro particolare e ogni
impresa cerca un lavoratore particolare. Per la maggior parte delle persone questa disoccupazione ha una
durata breve e può essere presente anche se c’è equilibrio à Search Unemployment.
DISOCCUPAZIONE STRUTTURALE: risultato di uno squilibrio sul mercato del lavoro tra capacità,
esperienza e localizzazione dei lavoratori e le caratteristiche richieste per i posti di lavoro disponibili. E’ lo
squilibrio tra il numero di lavoratori con particolari qualifiche e il numero di posti di lavoro che richiedono
quelle particolari qualifiche. à Wait Unemployment.
DISTORSIONI: deviazioni del sistema dall’efficienza prodotta dal libero mercato e indotte dalla presenza
delle imposte. Il loro costo medio può essere minimizzato stabilizzando le aliquote fiscali nel tempo.
DIVIDENDO: pagamento regolare ricevuto dai detentori delle azioni (le imprese non sono legalmente
obbligate a farlo).
DIVERSIFICAZIONE: pratica in virtù della quale la ricchezza finanziaria di un individuo viene distribuita su
una varietà di attività diverse, ognuna delle quali è caratterizzata da un proprio insieme di rischi.
DOMANDA DI ATTIVITA’: è la quantità di ogni attività monetaria che un individuo desidera includere nel
proprio portafoglio.
DOMANDA DI MONETA: è costituita dalla quantità di attività monetarie che gli individui scelgono di
detenere nel loro portafoglio. Le determinanti della domanda di moneta nominale sono: il livello dei prezzi P,
il reddito Y, il tasso di interesse nominale sulle altre attività i, il tasso di interesse sulla moneta i^m. à M^d =
P x l (Y,i,i^m)
DOMANDA DI LAVORO: numero di lavoratori che le imprese vogliono occupare, equivale a quel livello di
occupazione che i dirigenti delle imprese si attendono come il più profittevole. L’impresa continuerà ad
impiegare lavoro sino a quando il valore delle merci o dei servizi prodotti da un’unità aggiuntiva di lavoro
sarà uguale al salario che a tale unità di lavoro deve essere corrisposto.
DOMANDA DI LAVORO AGGREGATA (ND): è la somma delle singole domande di lavoro di tutte le
imprese che formano l’economia; rappresenta il numero di lavoratori (N) che complessivamente le imprese e
lo stato vorrebbero impiegare, in un certo periodo di tempo, ai diversi salari reali (w=W/P). In termini reali,
ogni impresa domanderà quel numero di lavoratori che uguaglia il salario reale alla produttività marginale di
lavoro. Ha pendenza negativa.
DOMANDA REALE DI MONETA: è costituita dalla quantità domandata di moneta misurata in termini di beni
che si possono comprare con quelle quantità di moneta.
DOMANDA NOMINALE DI MONETA: misura la domanda di moneta in termini di valuta
ECONOMIA APERTA: l’economia di un paese che ha rapporti commerciali e finanziari molto sviluppati con
le economie degli altri paesi.
ECONOMIA APERTA DI PICCOLE DIMENSIONI: intrattiene scambi con il resto del mondo, ma è troppo
piccola per influenzare il tasso di interesse reale internazionale
ECONOMIA APERTA DI GRANDI DIMENSIONI: riesce ad influenzare il tasso di interesse reale mondiale
che si forma quando l’ammontare del prestito concesso eguaglia l’ammontare dei prestiti richiesti dall’estero
ECONOMIA CHIUSA: quando non interagisce con il resto del mondo
ECONOMIA SOMMERSA: beni che non sooni nette reagiscono nel tempo a un deprezzamento reale. Al
tempo zero, quando il tasso di cambio reale non si è ancora modificato, le esportazioni nette sono negative.
Nel breve periodo diminuiscono ulteriormente, perché domina l’effetto delle importazioni più care. Nel tempo
la quantità delle esportazioni aumenta mentre le importazioni diminuiscono facendo aumentare le
esportazioni netteno scambiati sul mercato e sono parzialmente inclusi nella misura del Pil; include sia le
attività legali che sfuggono al controllo pubblico, sia le attività illegali
ESPORTAZIONI: sono costituite da beni e servizi prodotti da lavoro e capitale di una nazione che vengono
venduti al resto del mondo.
ESPORTAZIONI NETTE: saldo della bilancia commerciale.
EFFETTO J: illustra in che modo le esportazi
EFFETTO DI SOSTITUZIONE: tendenza dei consumatori a risparmiare di più in presenza di una maggiore
remunerazione del risparmio, poiché un tasso ‘r’ più alto spinge i consumatori a sostituire il consumo
corrente con quello futuro.
EFFETTO DI REDDITO: tendenza da parte dei consumatori a risparmiare di meno a seguito del
miglioramento delle proprie condizioni economiche; opera in direzione opposta all’effetto di sostituzione
perché tende a ridurre il risparmio.
EQUILIBRIO GENERALE: situazione in cui tutti i mercati di un’economia sono simultaneamente in
equilibrio. à punto di intersezione curva IS – LM - Fe
EQUILIBRIO INTERNAZIONALE: il deflusso netto dei beni e dei servizi desiderato da parte del paese
creditore (il surplus di parte corrente) deve corrispondere all’afflusso netto di beni e servizi desiderato dal
paese debitore (cioè il suo deficit di parte corrente).
EQUILIBRIO DI MERCATO: in generale un mercato è in equilibrio quando quantità domandate e offerte
sono uguali; il mercato delle attività è in equilibrio se l’ammontare di ogni attività che i consumatori
desiderano detenere è uguale al suo ammontare disponibile sul mercato. Il mercato dei beni è in equilibrio
se l’ammontare di prodotto che gli operatori desiderano comprare è uguale all’output prodotto dalle imprese.
Il mercato del lavoro è in equilibrio se l’ammontare di lavoro che le imprese desiderano impiegare è uguale
al lavoro offerto dai lavoratori.
EQUILIBRIO DI MERCATO DEI BENI IN EC. GENERALE: l’economia si trova in una situazione di equilibrio
generale quando in tutti i mercati (beni, attività, lavoro) le quantità offerte sono uguali a quelle domandate à
Y = Cd + Id + G , ovvero quando il risparmio nazionale desiderato è uguale all’investimento desiderato
à Sd = Id
EQUILIBRIO DI MERCATO DEI BENI IN EC. APERTA: l’equilibrio sul mercato dei beni esige che
l’ammontare del risparmio nazionale desiderato sia pari all’investimento desiderato più il volume dei
finanziamenti che il paese in questione concede all’estero. à Y=C+I+G+NX à Sd=Id + NX
EQUIVALENZA RICARDIANA: in assenza di vincoli all’indebitamento, una riduzione dell’imposizione
corrente accompagnata da un’equivalente aumento di quella futura non produce alcun effetto né sul
risparmio nazionale, né sugli investimenti, né sul tasso di interesse reale.
EROSIONE DEL CREDITO: indica una situazione in cui per qualche motivo le banche non sono disposte o
non sono in grado di offrire nuovi crediti
ESPANSIONE: periodo di tempo durante il quale l’attività economica aggregata cresce.
ESPANSIONE MONETARIA: aumento dell’offerta di moneta.
ESPORTAZIONE REALI NETTE: esportazioni meno importazioni corrispondono al saldo della bilancia
commerciale; le esportazioni sono costituite dai beni e servizi prodotti in un paese e venduti all’estero,
mentre le importazioni sono costituite dai beni e servizi che un paese compra all’estero. Se > 0 à Exp > Imp
– Se < 0 à Imp > Exp
FINI DELLA DETENZIONE DELLA MONETA: i fini sono: speculativi, ovvero che si riflettono principalmente
nel tasso di interesse sulle altre attività e sul tasso di interesse sulla moneta) e transitivi (si riflette sul
reddito).
FORZA LAVORO: numero di adulti nell’economia che lavorano o stanno attivamente cercando un lavoro.
FUNZIONE DELLA MONETA: - mezzo di scambio: permette di effettuare scambi a basso costo sia in
termini di tempo, sia in termini di dispendio di energia. – unità di conto: rappresenta l’unità base per la
misura del valore economico di ogni bene e servizio vendibile. – riserva di valore: rappresenta il modo di
detenere ricchezza.
FUNZIONE DI DOMANDA NOMINALE DI MONETA: è proporzionale al livello dei prezzi e misura la
domanda di moneta in termini di euro. à M^d = P*l (Y,i,i^m).
FUNZIONE DI DOMANDA REALE DI MONETA: quantità domandata di moneta; è misurata in termini di
beni che si possono comprare con quella quantità. M^d/P = l (Y,i,i^m).
FUNZIONE DI OFFERTA DI LAVORO: relazione univoca fra ore di lavoro e salario. Variabili che la
influenzano à demografiche, di carattere sociale (verso dx) – emigrazione (verso sx).
FUNZIONE DI PRODUZIONE: esprime matematicamente l’efficacia con la quale un’economia utilizza
capitale e lavoro. Ci dice quanto output può essere prodotto utilizzando una data quantità di capitale e
lavoro: la funzione è Y=Af (K,N), dove Y=output prodotto, A=grandezza che esprime la produttività totale del
sistema, K=stock di capitali utilizzati, N=nr. Di lavoratori occupati, f=legame funzionale tra Y,K,N. E’ inclinata
positivamente. GRADUALISMO: quando la riduzione del tasso di crescita della moneta e del tasso
d’inflazione avviene in modo graduale
IMPAZIENZA: caratteristica che influenza le decisioni consumo-risparmio, quanto più una persona è
paziente, tanto più sarà disposta a consumare meno oggi per consumare di più in futuro
IMPORTAZIONI: sono costituite da beni e servizi prodotti dal resto del mondo e comprati dagli individui di
una nazione
IMPOSTE INDIRETTE NETTE: voce ottenuta dal saldo fra imposte indirette (versamenti obbligatori a carico
dei produttori versati alle AP e alle istituzioni comunitarie europee) e contributi alla produzione (versamenti
effettuati ai produttori delle AP allo scopo di abbassare i prezzi di vendita). Sono versamenti obbligatori
versati dai produttori verso le Amministrazioni Pubbliche e le istituzioni comunitarie europee.
INDICATORE: variabile economica che la banca centrale non è in grado di controllare direttamente, ma che
comunque può influenzare. I più importanti sono i tassi di interesse a breve e gli aggregati monetari
INDICATORE ANTICIPATORE: una variabile economica è così detta se il suo andamento nel tempo tende
a precedere l’evoluzione dell’attività economica aggregata
INDICATORE COINCIDENTE: quando i punti di svolta di una variabile tendono a coincidere con quelli del
ciclo economico
INDICATORE POSTICIPATORE: se i picchi e i cavi di una variabile seguono con ritardo i corrispondenti
punti di svolta del ciclo economico
INDICE DI PREZZO: è la misura del livello medio dei prezzi per uno specifico gruppo di beni e servizi
rispetto ai prezzi degli stessi di un determinato periodo base. Per misurare la variazione media dei prezzi per
un insieme di beni e servizi possono essere utilizzati due diversi tipi di indice: a pesi variabili e a pesi fissi.
INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO: è un indice a pesi fissi; è la misura del livello medio dei prezzi per uno
specifico gruppo di beni e servizi rispetto ai prezzi di un determinato periodo base
INDICE DI PREZZO A PESI FISSI: misura quanto costa ogni anno lo stesso paniere di beni e servizi rispetto
ai prezzi di un determinato periodo base
INDICE DI PREZZO A PESI VARIABILI: confronta il prezzo medio dei beni e dei servizi prodotti nel periodo
corrente con il prezzo medio degli stessi beni e servizi misurato a prezzi dell’anno base
INFLAZIONE: rappresenta l’aumento nel tempo del prezzo di beni e servizi. L’incremento percentuale del
livello dei prezzi da un periodo all’altro viene definito tasso di inflazione. Quando il prezzo dei beni e servizi
aumenta nel tempo si dice che l’economia sta attraversano un periodo di inflazione.
à πt = pt – p(t-1) / p(t-1) = Δpt / p(t-1)
INFLAZIONE ATTESA: inflazione che ex-ante ci si aspetta esserci nel corso di un periodo, serve per
calcolare la corretta remunerazione del capitale di prestito.
INFLAZIONE REALE: viene calcolata nello stesso istante in cui avviene il fenomeno.
INTERMEDIARI FINANZIARI: categoria di soggetti operanti nel sistema finanziario la cui caratteristica
essenziale è di prendere a prestito dal pubblico per finanziare coloro che, grazie a tali finanziamenti,
potranno aumentare i propri consumi o i propri investimenti
IPERINFLAZIONE: situazione in cui il tasso di inflazione resta estremamente alto per lunghi periodi di tempo
ISTERESI: significa che il tasso naturale di disoccupazione si modifica in risposta al tasso di disoccupazione
effettivo, aumentando se quest’ultimo è al di sopra del tasso naturale e diminuendo se quest’ultimo è al di
sotto
INVESTIMENTI: includono sia la spesa in nuovi beni capitali (gli investimenti fissi lordi: beni mobili e
immobili), sia la variazione di scorte. Si tratta dell’incremento di beni capitali che avviene in un dato periodo
di tempo e dell’acquisizione e creazione di risorse atte ad essere usate nel processo produttivo.
INVESTIMENTI LORDI: totale dei beni capitali acquistati in un anno (equivale alla creazione di un nuovo
capitale).
INVESTIMENTI NETTI: differenza tra investimenti lordi e deprezzamento, cioè variazione dello stock
capitale.
INVESTIMENTI FISSI: spesa in nuovi beni capitali, possono essere distinti in mobili e immobili.
INVESTIMENTO DESIDERATO: è quell’ammontare di investimento che massimizza il profitto delle imprese.
I fattori che influiscono sull’investimento desiderato sono: la produttività marginale del capitale, le imposte
sulle imprese, e il tasso di interesse reale.
INVESTIMENTO LORDO E NETTO: Lordo: è l’incremento totale dei beni capitali nel periodo considerato.
Netto: pari alla differenza tra investimento lordo meno gli ammortamenti per logorio e obsolescenza dei beni
capitali durante lo stesso periodo
LASCITO: molta gente lascia in eredità ai figli, a enti di beneficenza dando vita a diversi tipi di lascito
LAVORATORE SCORAGGIATO: lavoratori che rinunciano a cercare un posto di lavoro perché scoraggiati
dai ripetuti insuccessi
LEGGE DI OKUN: regola che permette di stabilire di quanto diminuisce il livello di prodotto all’aumentare del
tasso di disoccupazione. (Y* - Y) / Y* = a(u – u*), indica che la variazione percentuale del prodotto di pieno
impiego rispetto al prodotto effettivo è proporzionale allo scostamento tra il tasso di disoccupazione effettivo
e quello naturale. Un incremento di un punto percentuale nel tasso di disoccupazione provoca un
decremento percentuale del prodotto rispetto a Y* di ‘a’ volte. (‘a’ à coeff. Non stabile à Italia 1,7 à USA 2,5)
LIQUIDITA’: è rappresentata dalla facilità e dalla velocità con la quale l’attività può essere scambiata con
beni o servizi o altre attività, ed influisce sulla desiderabilità di un’attività; è quindi il tempo in cui qualsiasi
attività può essere trasformata in denaro. La moneta ha un elevatissimo grado di liquidità.
LIMITI DELLA POLITICA MONETARIA: per i classici la moneta è neutrale nel lungo periodo, e quindi ha un
impatto nullo sulle variabili reali. Per i monetaristi la politica monetaria pur avendo un impatto sulle variabili
reali è difficilmente utilizzabile per problemi di raccolta di informazione, di incertezza sulle dimensioni
dell’effetto e di ritardo nell’effetto.
LIONER ROBBIS: considera il lavoro l’altra faccia del tempo libero.
M1: è l’aggregato monetario più restrittivo dato che comprende solo il circolante ed i conti correnti
M2: include tutte le componenti di M1 più depositi di risparmio, certificati di deposito bancario e libretti
postali.
MACROECONOMIA: è lo studio della struttura e dell’andamento delle economie nazionali, nonché delle
politiche che i governi utilizzano per tentare di migliorare i risultati ottenuti nelle loro economie.
MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO (MONOPOLIO E CONCORRENZA): il profitto dell’impresa in
concorrenza si massimizza quando MPK = Uc, mentre in monopolio (MR x MPK) = (Uc x p)
MERCATO DELLE ATTIVITA’: insieme di mercati nei quali gli individui comprano e vendono attività reali e
finanziarie quali abitazioni, azioni e obbligazioni. E’ in equilibrio se l’ammontare di ogni attività che i
consumatori desiderano detenere è uguale al suo ammontare disponibile sul mercato.
MERCATO DEI BENI: mercato in cui il prodotto delle imprese è acquistato dalle famiglie per il consumo,
dalle imprese per gli investimenti e dalle AP per i consumi ed investimenti. E’ in equilibrio se l’ammontare di
prodotto che gli operatori desiderano comprare è uguale all’output prodotto dalle imprese.
MERCATO DEL LAVORO: è in equilibrio se l’ammontare di lavoro che le imprese desiderano impiegare è
uguale al lavoro offerto dai lavoratori.
MERCATO A PRONTI: le attività finanziarie vengono scambiate con contante
MERCATO A TERMINE: le attività finanziarie vengono scambiate entro un certo periodo di tempo
MERCATO AD ASTA: si riuniscono in un unico luogo un gran numero di agenti: i prezzi su questi mercati
vengono stabiliti in base ad un sistema di offerte concorrenziali
MERCATO DI DEALERS: le transazioni vengono effettuate da agenti che acquistano e vendono titoli per se
e per clienti, il prezzo è determinato sulla base di ogni grossa singola offerta (o domanda) di attività che,
quotidianamente, il dealer ritiene di vendere (o di acquistare) al prezzo da lui stabilito
MERCATO MONETARIO: è il mercato delle attività finanziarie a breve termine
MERCATO PRIMARIO: quello sul quale le nuove attività vengono introdotte dai loro emittenti originari
MERCATO SECONDARIO: quello sul quale vengono scambiate le attività gia esistenti
MERCI: sono beni correntemente prodotti, la differenza fra le esportazioni e le importazioni di un Paese
definisce il saldo della bilancia commerciale
METODO DEL PRODOTTO: misura l’attività economica sommando il valore di mercato di tutti i beni e
servizi finali nuovi prodotti all’interno del territorio economico del Paese
METODO DEL REDDITO: misura l’attività economica sommando tutti i redditi percepiti dal produttore, al
lordo delle imposte, inclusi i profitti, i salari e le imposte pagate alle AP.
METODO DELLA SPESA: il Pil è misurato dalla spesa totale in beni e servizi finali prodotti sul territorio
economico nazionale durante un determinato periodo di tempo. Quindi somma i consumi, gli investimenti, la
spesa pubblica e le esportazioni nette di beni e servizi finali prodotti sul territorio economico nazionale.
MISPERCEPTION (percezione errata): la quantità di prodotto aggregato offerta dalle imprese aumenta
oltre il suo livello di piena occupazione Y* quando il livello generale dei prezzi P è maggiore di quello atteso.
Pertanto la curva di offerta aggregata è inclinata positivamente (Y=Y*+b(P-P*))
MODELLO ECONOMICO: descrizione semplificata di alcuni aspetti dell’economia, generalmente espressi in
forma matematica.
MODELLO IS – LM: strumento per l’analisi macro, studia il comportamento di tre categorie di agenti
(imprese, famiglie, PA) che interagiscono nel mercato dei beni, del lavoro e delle attività.
MOLTIPLICATORE DELLA MONETA: rapporto tra offerta di moneta e base monetaria, determinato dalla
Banca Centrale. M=CU+1/CU+res, dove CU= rappresenta il rapporto di proporzionalità diretta circolantedepositi desiderato dal pubblico e ‘res’ è l’ammontare di riserve che le banche vogliono detenere; un
aumento di CU o ‘res’ riduce il moltiplicatore.
MONETA: in economia ci si riferisce alle attività che sono largamente usate come mezzi di pagamento. La
cessione di moneta estingue un’obbligazione che nasce dallo scambio. Svolge 3 funzioni: mezzo di scambio,
unità di conto, riserva di valore.
MONETARISMO: scuola di pensiero in cui si sottolinea l’importanza dei fattori monetari a livello
macroeconomico
MOVIMENTI DI CAPITALI: comprende il commercio internazionale di attività esistenti, siano esse di natura
reale o finanziaria; quando un paese vende un’attività ad un altro paese, la transazione viene registrata
come afflusso di capitale nel paese venditore.
NEUTRALITA’ MONETA: si verifica se una variazione dell’offerta nominale di moneta provoca uno
spostamento proporzionale sul livello dei prezzi, ma non ha alcun effetto sulle variabili reali (y, occupazione,
r). I keynesiani non credono nella neutralità della moneta nel breve periodo.
OBBLIGAZIONE: è un titolo rappresentativo di un debito, rappresenta la promessa del debitore di fornire in
cambio del credito iniziale una serie di pagamenti distribuiti nel tempo.
OBIETTIVI DELLA BCE: gli obiettivi intermedi sono il controllo del tasso di interesse a breve e quindi
dell’offerta di moneta, mentre gli obiettivi finali sono la crescita economica (aumento del Pil) e la
stabilizzazione dei prezzi (controllo del’inflazione).
OBIETTIVI INTERMEDI: vedi indicatori.
OFFERTA DI LAVORO: è il numero degli individui che vorrebbero lavorare; viene influenzata da fattori
demografici e dal salario reale.
OFFERTA DI LAVORO AGGREGATA: è il numero degli individui che desiderano lavorare, in un certi
periodo di tempo, ai diversi salari reali; Ad ogni possibile salario reale, gli individui offriranno la quantità di
lavoro che massimizza l’utilità che essi traggono dal reddito e dal tempo libero.
OFFERTA DI LAVORO INDIVIDUALE: è determinata dal punto in cui il costo di un’unità addizionale di
lavoro è esattamente uguale al beneficio associato a quell’ora addizionale di lavoro.
OFFERTA DI MONETA: è costituita dall’ammontare di moneta disponibile all’interno di un’economia, e viene
determinata dalla banca centrale, la quale agisce comperando o vendendo moneta. Per aumentare l’offerta
di moneta la BCE compera attività finanziarie (titoli di stato); per diminuire l’offerta di moneta la BCE vende i
titoli di stato che possiede.
OUTPUT DI PIENO IMPIEGO: rappresenta quel livello di prodotto che le imprese offrono quando
nell’economia prezzi e salari sono completamente aggiustati al loro livello di equilibrio.
PAGAMENTO INTERESSI: corrispondono alla differenza fra gli ingressi pagati dalle Ap ai detentori di titoli
pubblici e quelli ricevuti dalle Ap.
PANICO FINANZIARIO: si intende un periodo di violente fluttuazioni nei mercati delle attività finanziarie, che
includono di solito un brusco declino delle quotazioni di borsa, il fallimento delle maggiori imprese e assalti
agli sportelli
PARTITE CORRENTI: misurano gli scambi commerciali con l’estero in beni e servizi correntemente prodotti;
i beni e servizi inclusi nelle partite correnti ricadono sotto tre categorie: merci, servizi e redditi da attività
estere. Il saldo delle partite correnti si ottiene sommando tutte le voci in accredito e sottraendo tutte le voci
tutte le voci di addebito presenti nelle partite correnti.
PERSISTENZA: è la tendenza dei declini nell’attività economica ad essere seguiti da ulteriori declini e della
crescita ad essere seguita da una ulteriore crescita.
PICCO: è il punto più alto di un espansione dopo il quale l’attività economica comincia a decrescere
PIL: è una grandezza flusso che misura il valore della produzione ottenuta dall’impiego di fattori all’interno
del territorio nazionale. E’ la misura più soddisfacente dell’attività economica aggregata di un paese in un
determinato periodo di tempo. Utilizza tre metodi equivalenti per misurare il livello aggregato di attività di un
paese: metodo del reddito, del prodotto e della spesa.
PIL NOMINALE: è detto anche Pil a prezzi correnti, misura il valore di mercato dell’output finale di
un’economia valutata a prezzi correnti di mercato.
PIL REALE: misura il valore di mercato dell’output finale di un’economia utilizzando i prezzi di un certo anno
base prefissato.
PNL (PRODOTTO NAZIONALE LORDO): misura il valore della produzione ottenuta dall’impiego di fattori
produttivi nazionali.
POLITICA FISCALE: fa parte delle politiche macroeconomiche, è relativa alla spesa pubblica, al prelievo
fiscale e ai trasferimenti
POLITICA MONETARIA: fa parte delle politiche macroeconomiche, il suo obiettivo è la determinazione del
tasso di offerta di moneta. Tale politica è sotto il controllo della banca centrale di ogni paese che deve
seguire la regola prefissata per garantire la piena occupazione e mantenere bassa l’inflazione.
POLITICHE DI STABILIZZAZIONE: politiche macroeconomiche mirate a promuovere una crescita stabile
priva di fluttuazioni cicliche e di alta inflazione.
POLITICHE FISCALI RESTRITTIVE: spostamento della IS verso il basso
POLITICHE FISCALI ESPANSIVE: spostamento della IS verso l’alto
POLITICHE MACROECONOMICHE: leve a disposizione delle autorità governativa che servono x portare
l’economia in equilibrio. à politiche fiscali e politiche monetarie.
POLLO FREDDO: è la strategia secondo il quale la disinflazione dovrebbe essere perseguita rapidamente
con una riduzione immediata e decisa del tasso di crescita dell’offerta di moneta.
PORTAFOGLIO: è l’insieme di attività che un individuo sceglie di possedere. La decisone su quali e quante
attività detenere viene chiamata portafoglio. Le principali aratteristiche dell’attività sono: rendimento atteso,
rischio liquidità
PRESTATORE DI ULTIMA ISTANZA: riferito alla banca entrale può contenere gli assalti agli sportelli
fornendo iquidità alle banche in difficoltà. Ciò avviene attraverso perture di credito.
PREZZO OMBRA: L=w prezzo del tempo libero.
PREZZO REALE DEL CAPITALE: pk = prezzo di ercato del capitale / prezzo di mercato dell’output.
PROCICLICA: una grandezza economica è prociclica quando si muove nella stessa direzione dell’attività
economica aggregata
PRODOTTO DI PIENO IMPIEGO: livello di prodotto che le imprese decidono di offrire quando nell’economia
i prezzi e salari sono completamente aggiustati al loro livello di equilibrio, cioè il mercato del lavoro è in
equilibrio
PRODUTTIVITA’ MARGINALE ATTESA DEL CAPITALE: identifica il beneficio che un’impresa si
attende di ricevere nel futuro se incrementa oggi i propri investimenti di un’unità di capitale.
PRODUTTIVITA’ MARGINALE DEL CAPITALE (MPK): rappresenta l’ammontare aggiuntivo di beni che
può essere prodotto in ogni periodo impiegando un’unità aggiuntiva di capitale a parità di lavoro, cioè
deltaY/deltaK; può essere considerato come l’inclinazione della retta tangente alla funzione di produzione
che lega prodotto e stock di capitale
PRODUTTIVITA’ MARGINALE DEL LAVORO (MPN): viene misurata dall’inclinazione della retta tangente
alla funzione di produzione in quel punto, ovvero deltaY/deltaN. E’ definita come l’output prodotto per unità
addizionale di lavoro, a parità di capitale. à MPN scende se sale il livello di occupazione.
PROFILO-CADENZA TEMPORALE: dei punti di svolta delle singole variabili rispetto ai punti di svolta del
ciclo nell’economia aggregata; una variabile può essere un: indicatore anticipatore se il suo andamento nel
tempo tende e precedere l’evoluzione dell’attività economica aggregata; coincidente se i punti di svolta
tendono a coincidere; posticipatore se i picchi e i cavi seguono con ritardo i corrispondenti punti di svolta
del ciclo.
PROPAGAZIONE: un meccanismo di propagazione è un aspetto del sistema economico che spinge i
disturbi transitori ad avere effetti di lungo periodo sull’economia.
PROPENSIONE MARGINALE AL CONSUMO: E’ la percentuale dell’implemento del reddito che viene
destinato al consumo. à C^1 = ΔC / ΔY 0<C<1
PUBBLICO: qualsiasi individuo o impresa che detenga moneta, sia cartacea o metallica, sia sotto forma di
depositi bancari
PUNTI DI SVOLTA: sono cosi chiamati i picchi e i cavi.
PUNTO DI DOTAZIONE: è il punto senza debiti e senza prestiti, la persona in f, quindi, non è né in credito
né in prestito.
RAPPORTO CIRCOLANTE-DEPOSITI: determinato dl pubblico e dipende dall’ammontare di moneta che il
pubblico vuole detenere come circolante e da quelle che invece detenere sotto forma di depositi.
RAPPORTO DEBITO PUBBLICO/PIL: è un utile misura dello stato di indebitamento di un paese, in quanto
paesi con redditi più alti dispongono di maggiori risorse per far fronte al debito pubblico.
RAPPORTO RISERVE-DEPOSITI: legato alle decisioni delle banche riguardo all’ammontare del credito
concesso.
RECESSIONE-CONTRAZIONE: periodo durante il quale il livello dell’attività economica aggregata è
decrescente (se particolarmente forte si parla di depressione) è la fase discendente di un ciclo economico
durante il quale il prodotto può diminuire.
REDDITI DA ATTIVITA’ ESTERE: includono pagamenti per interessi, i dividendi, le royalties e le altre
entrate generate da altre attività detenute all’estero
REDDITI NETTI DALL’ESTERO: redditi in entrata prodotti dal lavoro e dal capitale italiano all’estero meno i
redditi da lavoro e da capitale stranieri prodotti in Italia.
REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE: misurano tutte le componenti di costo del lavoro sostenute dai datori
di lavoro a titolo di remunerazione dell’attività prestata dai lavoratori italiani.
REDDITO DI PIENO IMPIEGO: livello di prodotto che le imprese decidono di offrire quando nell’economia
prezzi e salari sono completamente aggiustati al loro livello di equilibrio, cioè il mercato del lavoro è in
equilibrio. à Y=Af(K,N*)
RENDIMENTO: è l’incremento di valore che ha un’attività nel tempo. Il rendimento della moneta è basso o
quasi nullo.
RENDIMENTO ATTESO: tasso di rendimento di un’attività. E’ il tasso di crescita del suo valore per unità di
tempo. E’ atteso in quanto basato sulle previsioni di quanto l’attività renderà.
RENDIMENTO REALE ATTESO AL NETTO DELLE IMPOSTE: misura l’incremento del potere d’acquisto
dei risparmi dopo il pagamento delle imposte; è il tasso d’interesse appropriato al quale i consumatori
devono fare riferimento per prendere proprie decisioni di consumo e di risparmio.
RENDIMENTI MARGINALI DECRESCENTI DEL CAPITALE: le imprese trovano più vantaggioso allocare il
capitale che comprano per primo negli impieghi più produttivi, lasciando gli usi meno produttivi per le unità di
capitale acquistate successivamente.
RENDIMENTI MARGINALI DECRESCENTI DEL LAVORO: maggiore è il numero dei lavoratori impiegati
minore sarà l’incremento di prodotto derivante da un successivo incremento di lavoratori, a parità di stock di
capitale.
RESTRIZIONE ALL’INDEBITAMENTO: è la restrizione imposta dai creditori all’ammontare che si può
chiedere a prestito sulla base del reddito futuro. I vincoli all’indebitamento possono influenzare la decisione
consumo-risparmio
RETTA DELLA PARITA’ DEI TASSI DI INTERESSE: il tasso di cambio futuro è proporzionale al tasso di
cambi reale corrente.
RETTA DI BILANCIO: descrive graficamente il vincolo di bilancio del consumatore e mostra tutte le
combinazioni di consumo corrente e di consumo futuro, dati il reddito corrente, il reddito futuro e la ricchezza
iniziale: ha inclinazione negativa poiché riflette un trade-off tra consumo corrente e consumo futuro.
RETTA FE: il prodotto di pieno impiego Y* è quel livello di prodotto offerto dalle imprese quando prezzi e
salari sono in equilibrio; tutti i punti di questa retta sono punti di equilibrio sul mercato del lavoro. Dati in
ascissa il prodotto e il tasso di interesse reale in ordinata, la curva FE è verticale nel punto che indica il
prodotto di pieno impiego, cioè quel livello di prodotto offerto dalle imprese quando prezzi e salari sono in
equilibrio. Nel modello classico questo livello equivale al livello di prodotto offerto quando il mercato del
lavoro è in equilibrio.
RICCHEZZA: detta anche patrimonio netto, è rappresentata dalle attività meno le passività, viene misurata
in euro ad un determinato istante di tempo ed è una variabile di stock.
RICCHEZZA INDIVIDUALE: è uguale all’attività monetaria + l’attività non monetaria.
RICCHEZZA AGGREGATA: è uguale all’attività monetaria aggregata + attività non monetaria aggregata.
RICCHEZZA NAZIONALE: è la ricchezza totale dei residenti di un Paese in un preciso istante di tempo; è
composta da due parti: le attività reali interne del Paese e le attività nette sull’estero.
RINNOVO DEL DEBITO: processo di indebitamento volto a procurare alla Ap fondi necessari per rimborsare
titoli giunti a maturazione. Non fa aumentare il debito totale perché i nuovi titoli sostituiscono i vecchi per un
ammontare equivalente
RISCHIO: caratteristica della attività legata al fatto che i rendimenti non possono essere conosciuti con
certezza exante, ovvero la possibilità che il rendimento effettivo sia diverso dal rendimento atteso.
RISERVE BANCARIE: sono le attività liquide a disposizione delle banche per far fronte alla domanda di
prelievi dei depositanti o per pagare gli assegni connessi dai depositanti sui propri conti. Consistono della
valuta detenuta dalle aziende di credito nei propri forzieri, più i depositi che esse detengono presso la banca
centrale.
RISERVE FRAZIONARIE: sistema in cui le banche detengono riserve corrispondenti ad una frazione dei
propri depositi, in modo che il rapporto riserve – depositi sia inferiore a 1.
RISERVE UFFICIALI: attività detenute dalle banche centrali, diverse dalla moneta o dai titoli interni, che
possono essere usate per effettuare pagamenti internazionali. Qualora il saldo delle partite correnti e quello
dei movimenti di capitale non si compensino tra loro, lo sbilanciamento complessivo dovrà riflettersi in
operazioni sulle riserve ufficiali. In altri termini, la somma del saldo delle partite correnti, dei movimenti di
capitale e la variazione delle riserve deve essere nulla.
RISPARMIO: è uguale alla porzione di reddito corrente non spesa per soddisfare i bisogni correnti; è una
variabile flusso.
RISPARMIO DI OGNI UNITA’ ECONOMICA: è il reddito corrente dell’unità in questione meno tutte le spese
sostenute per la soddisfazione di bisogni correnti.
RISPARMIO NAZIONALE: è il risparmio dell’economia nel suo complesso, è uguale alla somma di risparmio
privato e risparmio pubblico (S=SP+SG), o anche reddito dell’intera economia meno i consumi e la spesa
pubblica (S=Y-C-G).
RISPARMIO PRIVATO AGGREGATO: è dato dalla somma di tutti i risparmi effettuati dalle famiglie e delle
imprese all’interno di un’economia
RISPARMIO PRIVATO: è il risparmio del settore delle famiglie e delle imprese considerate insieme, è
uguale al reddito privato disponibile meno il consumo. à SP=(YT+
TR+INT)-C
RISPARMIO PUBBLICO: è identico al bilancio dell’avanzo pubblico, è dato dai proventi della tasse T meno
le uscite della P.A. (interessi titoli di stato, trasferimenti, spesa pubblica). à SG=T-(G+TR+INT)
RIVALUTAZIONE: In un sistema di cambi fissi un apprezzamento della valuta nazionale viene detto
rivalutazione. La rivalutazione è un’operazione posta in essere dalla politica.
SALARIO REALE/NOMINALE: rappresenta la somma di denaro con cui le imprese pagano i propri
lavoratori misurata in termini reali. Misura in termini di beni il costo reale sostenuto dalle imprese per ogni
lavoratore occupato. Se con W indichiamo il salario nominale per un’ora di lavoro e con P il livello medio dei
prezzi, il salario reale è misurato dal rapporto W/P
SALDO ESTERO INTERTEMPORALE: nessun Paese può prendere a prestito indefinitamente senza
ripagare prima o poi i suoi debiti, e nessun Paese può essere creditore indefinitamente senza essere prima
o poi ripagato
SCELTE DI PORTAFOGLIO: decisioni di quali e quante attività detenere da parte di un investitore.
SCHEMA CIRCOLARE DI REDDITO: schema che collega le imprese alle famiglie tramite dei flussi reali e
dei flussi monetari. Tra i flussi reali troviamo il ‘capitale e il lavoro’ che le famiglie cedono alle imprese alle
imprese e i ‘beni e i servizi’ che le imprese cedono alle famiglie. Mentre tra i flussi monetari troviamo le
retribuzioni che vanno dalle imprese verso le famiglie e la spesa delle famiglie verso le imprese.
à Y = Af(K,N)
SCHEMA AD-AS:
SCHEMA IS-LM: è uno strumento di analisi macroeconomica utile per visualizzare che impatto hanno le
politiche economiche sul tasso d’interesse e sul reddito. E’ un modello utilizzato per analizzare fenomeni
quali la crescita, i cicli economici e l’inflazione.
SCORAGGIATI: sono persone disposte a lavorare ma hanno abbandonato la ricerca, perché infruttuosa.
SCORTE: stock di beni ultimati e rimasti invenduti, di beni non ultimati e di materiali per la produzione
detenuti dalle aziende
SERVIZI: i servizi scambiati a livello internazionale includono, tra gli altri, i trasporti, il turismo, le
associazioni, l’istruzione e i servizi finanziari
SHOCK DI PRODUTTIVITA’: indica un cambiamento della funzione di produzione di un’economia. Provoca
un aumento di output se positivo, a parità di capitale (K) e lavoro (N). Uno shock negativo riduce Y* perché
sia diminuisce la quantità di lavoro sia diminuisce la quantità di prodotto ottenibile: la FE si sposta verso
sinistra.
SHOCK D’OFFERTA: indica un cambiamento della funzione di produzione di un’economia. Positivo (o
negativo) provoca un aumento (o diminuzione) del prodotto, a parità di capitale e lavoro. Esempi di shock
possono essere: invenzioni ed innovazioni, variazioni delle condizioni metereologiche, ecc…
SHOCK NEGATIVO TEMPORANEO DI OFFERTA DELLA MONETA: se avviene uno shock negativo
temporaneo il prodotto di pieno impiego Y* diminuisce, e questo provoca uno spostamento di FE verso
destra; al diminuire di prodotto Y i prezzi P aumentano. Allora l’offerta reale di moneta (M/P) diminuisce fino
a trovare un nuovo punto di equilibrio. Ci sono dunque meno investimenti, ma dato che lo shock è
temporaneo, la retta IS non si sposta. Finito lo shock si ritorna alla posizione di partenza, perché il prodotto
aumenta e i prezzi diminuiscono, quindi l’offerta di moneta sale.
SHOCK NOMINALE: shock sull’offerta e domanda di moneta. Influenza la curva LM
SHOCK REALE: shock che colpiscono la funzione di produzione, la quantità di lavoro, la quantità reale di
spesa pubblica e le decisioni dei consumatori circa la spesa e il risparmio. Influenzano la curva IS e FE
SIGNORAGGIO: entità di risorse necessarie per il finanziamento del deficit pubblico che lo Stato ottiene
attraverso l’emissione di nuova moneta, o meglio, attraverso l’azione volontaria o l’obbligo normativo
dell’autorità monetaria. Provoca un tasso di inflazione positivo.
SISTEMA FINANZIARIO: il sistema finanziario è un insieme di mercati, agenti e strumenti ed ha la funzione
fondamentale di mettere in funzione il sistema dei pagamenti. Esiste anche per il trasferimento della
ricchezza. Grazie al sistema finanziario si è superato il baratto, sistema fondato sulla doppia coincidenza dei
bisogni.
SISTEMA O REGIME DI CAMBI FLESSIBILI: i tassi di cambio non sono fissati ufficialmente ma sono
determinati dalle condizioni di domanda e di offerta sui mercati valutari;
SISTEMA O REGIME DI CAMBI FISSI: i tassi di cambio sono fissati ufficialmente e mantenuti tali dagli
interventi delle banche centrali dei vari paesi sui mercati valutari.
SPESA PUBBLICA: Impiego da parte dello Stato, secondo finalità diverse da quelle di mercato, di risorse
economiche acquisite dalle famiglie e dalle imprese per la produzione di
servizi pubblici, e realizzazioni di obiettivi di intervento nell’attività economica.
SPIAZZAMENTO: in un sistema economico in condizioni di piena occupazione , c’è una riduzione del livello
degli investimenti privati come effetto di un aumento della spesa pubblica.
STABILIZZATORI AUTOMATICI: sono meccanismi istituzionali aventi un effetto anticiclico, ovvero si ha un
aumento della spesa pubblica e una riduzione delle imposte in una fase recessiva del ciclo; oppure,
all’aumentare del PIL, gli stabilizzatori provocano una diminuzione della spesa pubblica o un aumento della
pressione fiscale
STABILIZZAZIONE DEI CONSUMI: preferenza della maggior parte delle persone per un andamento dei
consumi relativamente costante e stabile nel tempo rispetto alla possibilità di consumi molto alti in alcuni
periodi e molto più bassi in altri. Ciò comporta che si scelga un punto che si trovi nel segmento centrale della
retta di bilancio. La gente si preoccupa sia del proprio consumo corrente che di quello futuro.
STABILIZZAZIONE DELLE ALIQUOTE FISCALI: quando la spesa corrente e futura pianificata dalle Ap
aumenta, il llivello medio di lungo periodo dell’aliquota fiscale deve aumentare. Nonostante questa
complicazione, l’intuizione secondo cui l’aliquota fiscale dovrebbe rimanere quanto più possibile costante
resta valida: il costo medio della distorsione verrà minimizzato se le aliquote presenti e future varieranno
tutte dello stesso ammontare. Tutto ciò, richiedendo che le modifiche apportate alle aliquote fiscali siano
permanenti.
STAGFLAZIONE: fenomeno per cui sale il tasso di inflazione mentre non scende il tasso di disoccupazione;
secondo la legge di Philips, all’aumentare dell’inflazione dovrebbe corrispondere una diminuzione di
disoccupazione.
STOCK DESIDERATO DI CAPITALE: è l’ammontare di capitale che permette all’impresa di conseguire il
profitto atteso più alto. Si valuta a partire da un qualsiasi livello di capitale, di costi e di benefici derivanti
dall’impiego di un’unità addizionale di capitale. L’ammontare di capitale che massimizza il profitto di
un’impresa è quello in corrispondenza del quale la MPKf = u.
STRUMENTI DI POLITICA MONETARIA: principalmente impiegati sono le operazioni sul mercato
aperto, i tassi di interesse ufficiali e il coefficiente di riserva obbligatoria
SUPPLY SIDE ECONOMICS: tutti gli aspetti del comportamento economico sono estremamente sensibili
agli incentivi economici del sistema fiscale
SVALUTAZIONE: in un sistema di cambi fissi un deprezzamento della valuta nazionale viene detto
svalutazione. La svalutazione è un’operazione posta in essere dalla politica.
TASSO D’INTERESSE: è il ricavo stabilito contrattualmente, promesso da un debitore a un creditore di una
unità di capitale.
TASSO D’INTERESSE MONDIALE: è il tasso tale da assicurare che il credito che un Paese desidera
concedere all’estero sia pari ai prestiti che l’altro Paese desidera ricevere
TASSO DI INTERESSE NOMINALE: è il tasso di rendimento corrente sul mercato dei prestiti; rappresenta il
tasso al quale il valore nominale di un’attività, presa o data a prestito, cresce nel tempo à i = r + π
TASSO D’INTERESSE REALE: tasso al quale cresce nel tempo il valore in termini reali dell’attività. Viene
calcolato sottraendo al tasso di interesse nominale il tasso di inflazione. à r = i – π
TASSO D’INTERESSE REALE ATTESO: è dato dalla differenza tra il tasso d’interesse nominale meno il
tasso d’inflazione.
TASSO D’INTERESSE INTERNAZIONALE: è il tasso prevalente sui mercati finanziari internazionali in cui
gli individui, le imprese e le autorità di governo compiono le proprie transazioni finanziarie fuori dalle proprie
frontiere.
TASSO D’INTERESSE MONDIALE: in un’economia aperta di grandi dimensioni, è tale che il credito che un
paese desidera concedere all’estero sia pari al prestito che l’altro paese desidera ricevere.
TASSI DI CAMBIO: sono determinati sui mercati valutari internazionali, in cui le principali valute dei vari
paesi sono acquistate e vendute.
TASSO DI CAMBIO A PRONTI: tasso al quale le valute le valute possono essere scambiate
immediatamente.
TASSO DI CAMBIO A TERMINE: cambi ai quali compratori e venditori si accordano di effettuare una
transazione di valuta ad una certa data futura.
TASSO DI CAMBIO NOMINALE: è il numero di unità di valuta straniera che possono essere ottenute
scambiando un’unità di prodotto nazionale. E’ il prezzo di una valuta espresso in termini di un’altra valuta.
TASSO DI CAMBIO REALE: è il prezzo dei beni nazionali rispetto ai beni esteri, cioè il numero di unità di
prodotto straniero( beni esteri) che possono essere ottenute scambiando un’unità di prodotto
nazionale.(bene nazionale) à ε = (εnom x P)/P*
TASSO DI DISOCCUPAZIONE: frazione della forza di lavoro disoccupata, è dato dal numero di persone in
cerca di lavoro diviso per il totale della forza lavoro, moltiplicati per 100.
TASSO NATURALE DI DISOCCUPAZIONE: tasso di disoccupazione osservato quando il prodotto si trova
in corrispondenza del proprio livello di pieno impiego; misura l’ammontare di disoccupazione frizionale e
strutturale presente nell’economia.
TASSO DI INFLAZIONE: rappresenta il tasso percentuale di crescita di un indice di prezzo da un periodo
all’altro.
TASSO DI INVESTIMENTO: determina l’ammontare di capitale che i lavoratori devono impiegare. Ha un
impatto significativo sul livello di output prodotto dal Paese.
TASSO DI OCCUPAZIONE: frazione di popolazione in età lavorativa che è occupata, sono gli occupati
diviso per la popolazione in età lavorativa.
TASSO DI PARTECIPAZIONE: frazione di persone in età lavorativa che appartengono alle forze di lavoro, è
la forza di lavoro diviso la popolazione in età lavorativa;
TASSO DI RENDIMENTO NOMINALE LORDO: di un investimento è il valore in lire, alla fine di un anno, di
una lira investita un anno prima
TASSO DI RISPARMIO: è pari al suo risparmio diviso il suo reddito corrente.
TASSO DI RISPARMIO PRIVATO: risparmio privato diviso reddito privato disponibile.
TASSO DI SCONTO: tasso di interesse che la banca centrale applica alle banche che le si rivolgono per far
fronte alle proprie necessità di finanziamento.
TASSO UFFICIALE DI SCONTO (TUS): è il tasso d’interesse che la BCE applica alle banche che le se
rivolgono per far fronte alle proprie necessità di finanziamento.
TEORIA DEL CICLO ECONOMICO REALE: sostiene che gli shock reali sul’economia sono la fonte
primaria delle fluttuazioni cicliche. Shock reali sono disturbi sul lato reale dell’economia, cioè colpiscono la
funzione di produzione, la quantità di forza lavoro, ed influenzano la curva IS o FE, e sono diversi dagli
shock nominali, cioè shock su domanda ed offerta di moneta che influenzano solo la curva LM.
TEORIA DEL CICLO VITALE (MODIGLIANI): studia l’andamento del reddito, consumo e risparmio nelle
fasi di vita di un individuo. Dal momento che il reddito è più alto negli anni centrali di vita e poiché, al fine di
stabilizzarne l’andamento nel tempo, il consumo è relativamente costante di periodo in periodo; la teoria
prevede che le persone di mezza età siano caratterizzate da alti tassi di risparmio, mentre quelle che sono
all’inizio dell’età lavorativa o i pensionati avranno risparmi ridotti se non negativi.
TEORIA DEL REDDITO PERMANENTE (FRIEDMAN): illustrata da Friedman, le variazioni del reddito di
natura permanente, dal momento che si ripercuotono su diversi periodi, possono quindi esercitare effetti
molto più marcati rispetto alle variazioni di natura temporanea; ne risulta perciò che gli incrementi
temporanei di reddito dovrebbero essere in gran parte risparmiati, mentre quelli permanenti dovrebbero
essere per la maggior parte spesi. L’individuo, quindi, tende a stabilizzare i consumi, tenendo sempre un
certo tenore di vita.
TEORIA DELLA PERCEZIONE ERRATA: i produttori hanno un’informazione errata sui livelli dei prezzi.
L’offerta è uguale al livello di piena occupazione solo se il livello dei prezzi è uguale al proprio livello atteso.
Quando il livello dei prezzi è maggiore del livello dei prezzi attesi, il prodotto eccede Y*, invece quando il
livello dei prezzi è minore del livello dei prezzi attesi, l’offerta è minore di Y*.
TEORIA DEI GIOCHI: studia situazioni in cu igli individui scelgono le proprie strategie per tentare di
raggiungere i propri obiettivi, in molti casi a spese dei rivali; l’equilibrio
di un gioco è il risultato che si verifica se tutti i giocatori fanno il meglio che possono fare per se stessi.
TEORIA DELL’INSIDER-OUTSIDER: basate sulle negoziazioni tra imprese e sindacati secondo la quale,
quando un sindacato stipula un contratto di lavoro con un’impresa, cerca di ottenere il salario reale più alto
compatibile con il mantenimento del livello attuale di occupazione; il comportamento del sindacato è
nell’interesse degli insider.
TEORIA QUANTITATIVA DELLA MONETA (FISHER): Fisher afferma che la domanda nominale di moneta
è proporzionale al Pil nominale; questo metodo implica che la velocità sia costante e non dipenda y, i, i^m.
TRADE OFF: relazione stabile e negativa tra due variabili.
TRASFERIMENTI UNILATERALI: pagamenti effettuati da un paese all’altro che non corrispondono
all’acquisto di beni e servizi, o redditi-pagamenti effettuati a famiglie ed imprese senza controprestazione da
parte dei destinatari. (es. pensioni)
VARIABILI DI STOCK: sono tutte quelle variabili che VALORE ATTUALE: misura in termini correnti il
valore dei pagamenti che saranno effettuati in futuro; un aumento di ‘r’ provoca una diminuzione del valore
attuale di un determinato pagamento in futuro. à VA=valore attuale di un flusso / (1+r)^n.
VALORE ATTUALE DELLE RISORSE TOTALI (PVLR): è il valore attuale del reddito che il consumatore si
aspetta di ricevere nel presente ed in futuro, più della sua ricchezza iniziale. Rappresenta il valore del
consumo totale in corrispondenza del quale la retta di bilancio interseca l’asse orizzontale.
à PVLR = a+Y+Y^1 / (1+r)
VALORE DELLA PRODUTTIVITA’ MARGINALE DEL LAVORO-MRPN: misura il beneficio di un lavoratore
Addizionale in termini di ricavo aggiuntivo che tale lavoratore consente di ottenere in seguito al maggiore
prodotto.
VALORE DI MERCATO: beni ed i servizi vengono considerati al prezzo al quale vengono venduti sui
mercati; il vantaggio tilizzare il valore di mercato è che esso permette di sommare beni e servizi omogenei.
VARIABILI DI FLUSSO: sono tutte quelle variabili misurate per unità di tempo, e rappresentano le variazioni
di variabili stock (risparmio, reddito, spesa).
hanno come riferimento temporale un particolare istante di tempo. Le loro unità di misura non hanno dunque
dimensione temporanea (c/c bancario ad una certa data).
VARIABILI NOMINALI: variabili misurate a valori correnti di mercato. Il vantaggio è la possibilità di
scambiare diversi tipi di beni e servizi, mentre lo svantaggio è il problema del confronto di una variabile in
due diversi istanti di tempo.
VARIABILI REALI: variabili misurate utilizzando i prezzi di un anno base; misurano il volume fisico
dell’attività economica, e in questo modo è eliminata l’influenza di una variazione dei prezzi.
VELOCITA’ DELLA MONETA: è il numero di volte che una moneta è coinvolta in una transazione. à V = (P
x Y) /M = PIL nominale / offerta nominale di moneta.
VELOCITA’ DI CIRCOLAZIONE: numero di volte che lo stock di moneta circola in un anno per finanziare il
flusso di reddito monetario annuale.
VINCOLO DI BILANCIO: per qualsiasi livello di consumo (C) il vincolo di bilancio ci dice quanto un soggetto
potrà consumare in futuro (C^f) dati i suoi redditi correnti (Y) e futuri (Y^f), la sua ricchezza iniziale (a) e il
tasso di interesse (r). Definito in termini PVLR diciamo che il vincolo di bilancio di qualsiasi consumatore
richiede che il valore attuale dei suoi consumi totali sia pari al valore attuale delle sue risorse totali.
à (a+Y+Y^f / (1+r) = C+C^f / (1+r)
VINCOLO DI BILANCIO DEL CONSUMATORE: dice per ogni consumo corrente quanto si potrà consumare
in futuro date le sue risorse economiche.
VINCOLO DI BILANCIO DEL SETTORE PUBBLICO: esige che il valore attuale della spesa pubblica
corrisponda al valore Attuale delle sue entrate fiscali. G + Gf / (1+r) = T + Tf / (1+r).
VINCOLO DI BILANCIO IN TERMINI INTERTEMPORALI: all’interno del periodo considerato, i consumi
presenti e i consumi futuri attualizzati devono essere uguali al reddito presente e al reddito futuro
attualizzato. à C^f/(1+r)+C=Y+a+Y^f/(1+r)
VINCOLO D’INDEBITAMENTO: E’ l’eventuale limite che i crditori impongono al finanziamento che un
consumatore può ottenere; non influenza i consumi di chi non si indebiterebbe in ogni caso, mentre riduce i
consumi correnti di coloro che vorrebbero indebitarsi.
VINCOLO STRINGENTE: riduce il consumo corrente in quanto limita l’ammontare di reddito futuro che può
essere preso in prestito. Non costringe gli individui a risparmiare, ma riduce il loro risparmio negativo.
VINCOLO NON STRINGENTE: non ha effetto sulle decisioni di consumo e risparmio di un individuo, dato
che questi non desidera prendere a prestito più di quanto non sia in grado di ottenere.
VINCOLO DEL SALDO ESTERO INTERTEMPORALE: richiede che i paesi con NX correnti positive
debbano avere NX Negative nel futuro, e viceversa; nessun paese può prendere a prestito in definitivamente
senza ripagare prima o poi i suoi debiti E nessun paese può essere creditore in definitivamente
senza avere prima o poi i propri crediti.
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