Il laser in Odontoiatria Il laser è uno strumento ad elevata tecnologia impiegato nei settori più disparati della vita civile industriale, commerciale, in fisica e nei settori della telecomunicazione. In medicina ha conosciuto aree di grande sviluppo, basti pensare all’oftalmologia dove è diventato lo strumento terapeutico principe grazie all’azione fototermica che serve a trattare una serie di patologie. Prima fra tutte il distacco di retina. Altri campi della medicina hanno beneficiato dell’apporto energetico mirato del laser, pensiamo alla Dermatologia e Chirugia estetica, all’Urologia, Chirurgia Vascolare, Neurochirurgia e l’elenco potrebbe protrarsi a tutte le discipline che implicano trattamenti chirurgici mirati. L’Odontoiatria non poteva rimanere fuori dalla sfida tecnologia dell’applicazione di energia radiante applicata ai tessuti. Applicazione laser nel dentale Negli ultimi 40 anni, soprattutto negli USA, l’uso dei laser in chirurgia orale e maxillo-facciale ha trasformato le tecniche chirurgiche. I campi di applicazione dell’energia laser sono stati rappresentati dalle anomalie strutturali delle articolazioni temporo-mandibolari (internal derangement di W. Farrar), le lesioni precancerose del cavo orale, l’implantoprotesi e le lesioni cutanee facciali post traumatiche. Ma soprattutto la piccola chirurgia orale (quella di tutti i giorni del dentista pratico) si avvale di laser chirurgici quali i Diodi, il CO2 e, con l’evoluzione della tecnologia, l’utilizzo del Laser diventa sempre più efficace riducendo al minimo l’invasività e il disagio per i pazienti. In endodonzia le applicazioni attuali e gli sviluppi futuri dell’uso del laser sono: modificazioni della struttura interna della dentina canalare (apertura dei tubuli o fusione a seconda del tipo di laser impiegato), diagnosi dello stato fisiopatologico della polpa, pulpectomia e pulpotomia , detersione e modellamento del canale. Prima di analizzare i vantaggi applicativi dell’energia laser ai tessuti del cavo orale, soffermiamoci brevemente sugli aspetti fisici e tecnologici. Aspetti fisici e tecnologici dell’energia laser Lunghezza Lunghezza d’onda Corta Alta Frequenza Ampiezza Laser è acronimo anglosassone di :amplificazione della luce per emissione stimolata di radiazione. Si tratta molto semplicemente di energia radiante emessa da una fonte che può essere un solido (diodi ed LUNGHEZZA D’ONDA erbio) un liquido o un gas (CO2). Ogni mezzo attivo E FREQUENZA (la fonte) emette una energia radiante di tipo Frequenza ondulatorio con una propria lunghezza d’onda. Ad esempio le onde radio sono radiazioni caratterizzate da una lunghezza d’onda molto ampia, mentre le radiazioni gamma sono quelle con la lunghezza d’onda più limitata. Nel bel mezzo c’è la Lunghezza d’onda lunga Bassa Frequenza SPETTRO ELETTROMAGNETICO Ruby Diodo CO2 UV Lunghezza d’onda bassa Frequenza ALTA Minore penetrazione 2940 Lunghezza d’onda ALTA Frequenza bassa Maggiore penetrazione VISIBILE 400 980 1064 755 694 577-630 532 RAGGI X Er:YAG Nd:YAG Argon 488 - 514 Excimer 190 - 390 La radiazione elettromagnetica oltre che alla componente ondulatoria descritta, presenta una componente corpuscolare costituita da fotoni. Entrambe le componenti si traducono in energia. Alexandrite KTP 10600 luce visibile che va da 400 a 750 nanometri. Ed è proprio in prossimità della luce visibile che si trovano le radiazioni che riguardano i laser in odontoiatria: le radiazioni infrarosse. INFRARROSSI 700 MICRONDE ONDE RADIO La caratteristica fondamentale di ogni tipo di laser è la monocromaticità, che differenzia la luce laser dalla luce visibile emessa da un filamento di una lampadina piuttosto che dal sole. La luce visibile è policromatica, cioè composta da emissioni radianti di varie lunghezze d’ onda, che si combinano assieme e possono essere scomposte con il prisma ottico in singole bande di colore differente (fenomeno arco baleno). Ogni laser emette una radiazione caratterizzata dalla monocromaticità, quindi da una lunghezza d’onda ben definita e stabile. Quindi, il medico che adopera un laser a diodi ad esempio a 980nm, sa di lavorare con un’energia con caratteristiche fisiche stabili attorno a quella specifica lunghezza d’onda. Ciò garantisce al Medico di poter contare sul fatto che il Laser agisca sui tessuti in maniera da riprodurre costantemente eventi ripetibili a parità di condizioni di lavoro. Altra caratteristica fisica fondamentale della luce laser è la direzionalità o collimazione, che significa poter disporre di un fascio luminoso con divergenza trascurabile se confrontata con la luce visibile che presenta una divergenza illimitata. Inoltre, il raggio laser è coerente. Ciò significa che il complesso di onde elettromagnetiche LUCE BIANCA LASER emesse dal laser sono in perfetta fase tra loro. (Vedi figure a lato) NONNON-COERENTE Queste caratteristiche concorrono a fare della radiazione elettromagnetica Laser un’energia di grande efficacia e selettività nell’utilizzo clinico. COERENTE Perché ci sia l’emissione laser c’è bisogno di due componenti: un mezzo attivo (aggregato atomico solido, liquido, gassoso o semiconduttore) e un meccanismo di COLLIMATA NONNON-COLLIMATA pompaggio o energia incidente (elettrica, chimica, luminosa o laser) che eccita il mezzo attivo e provoca l’emissione stimolata di fotoni. Questa emissione viene amplificata da interazione di elementi corpuscolari nella cosiddetta cavità risonante (una camera a specchi che amplifica la produzione di energia radiante). I parametri fondamentali della luce laser sono: AMPIO SPETTRO MONOCROMATICA COMPONENTI DEL LASER • Cavita’ Risonante • Laser Medium • (i.e. crystal, gas, dye) Specchio riflettente Specchio riflettente parziale Sorgente di energia • La lunghezza d’onda espressa in micrometri o manometri La potenza, cioè l’energia nell’unità di tempo Watt La fluenza, cioè l’energia per unità di superficie Joule/cm2 Intensità, cioè l’energia per unità di tempo (potenza) e di superficie Watt/cm2 Il laser può operare in regime o emissione continua o in regime pulsato. In questo secondo caso l’emissione avviene tramite impulsi che si ripetono nel tempo con una frequenza e un duty cycle modificabile. Per quanto riguarda il regime continuo l’energia radiante viene rilasciata dall’operatore con un flusso regolare che può essere interrotto in qualsiasi momento attraverso il pedale di comando.Per il regime pulsato si fa riferimento a due parametri fisici dell’ impulso: il numero di impulsi per secondo (la frequenza) e la lunghezza dei singoli impulsi (time on) in rapporto alla pausa tra un impulso e quello successivo (time off). COSA E’ NECESSARIO SAPERE DENSITA’ DI POTENZA DENSITA DI = ENERGIA = Potenza (Watt) Area ( cm2 ) Potenza ( Watt ) Area ( cm2 X ) Time (Sec) La combinazione della frequenza espressa in Hertz, il tempo di time on e di time off, caratterizza la modalità del regime pulsato. L’emissione pulsata ha due vantaggi clinici importanti: • consente (durante il time off) il rilassamento termico ( tipico del tessuto 50 ms ), e quindi un non accumulo di calore da parte dei tessuti ( minore insulto chirurgico ) • consente di lavorare, soprattutto per la micro-chirurgia così utile in odontoiatria, senza l’impiego di anestesia, evitando al paziente l’inconveniente dell’ago sul tessuto gengivale e al dentista il perdere tempo per piccoli ma essenziali trattamenti di plastica muco-gengivale. Tipi di laser Ciò che caratterizza il sistema laser è il mezzo attivo, la cui stimolazione provoca l’emissione di una radiazione con una lunghezza d’onda molto precisa e definita. Ad esempio l’ erbio e il neodimio hanno un mezzo attivo solido costituito da una barretta di vetro o cristallo che contiene gli atomi drogati (o ioni dopanti) che danno luogo all’emissione stimolata. Nei mezzi solidi l’energia incidente è costituita da flash di luce sul materiale attivo. Dei laser gassosi il più usato in biomedicale, dopo gli eccimeri di interesse oftalmologico, è quello ad anidride carbonica. Ha lunghezza d’onda 10.600 nm; è costituito da una miscela di gas che fluisce in un tubo dove ha luogo la scarica elettrica che provoca l’emissione laser dalle molecole del CO2.( Questo è il nome con il quale questo tipo di Laser viene identificato ) Inoltre, da alcuni anni hanno fatto la loro comparsa nel mercato dentale i laser con mezzo attivo a semiconduttore (laser a diodi). Nel semiconduttore gli atomi non sono isolati ma facenti parte di un reticolo cristallino. Gli atomi vengono stimolati da una corrente elettrica. Il laser ha dimensioni ridotte ed alta efficienza (rapporto tra energia prodotta alla fonte e energia emessa). Le lunghezze d’onda più efficacemente utilizzate in odontoiatria sono 808/810nm e 980nm. Mezzi di trasporto del raggio laser Affinchè l’energia radiante raggiunga il punto di applicazione sul tessuto bersaglio, ogni laser possiede un sistema di trasmissione. Questi sistemi debbono soddisfare due esigenze fondamentali: • conservare una potenza radiante nel punto di applicazione, quanto più simile a quella della fonte di emissione; • essere maneggevole. In odontoiatria la facilità d’uso è fondamentale, specie quando si lavora con il laser nei settori posteriori e interni del cavo orale. Il mezzo ideale per la trasmissione laser è la fibra ottica, ma non tutte le lunghezze d’onda viaggiano in maniera ottimale in questo mezzo. Ci sono vari materiali con cui vengono costruite le fibre ottiche, le migliori sono le fibre in silice che permettono di veicolare bene le lunghezze d’onda del diodo. Esistono poi le fibre di fluoruri che ben si adattano a veicolare le lunghezze d’onda tipiche del laser ad erbio. Le fibre policristalline sono adoperate per veicolare onde elettromagnetiche ad alta frequenza come quelle del laser CO2. Particolare importanza ricopre il diametro delle fibre, poiché diminuendo si assiste ad un aumento dell’intensità di energia dovuta alla maggior concentrazione del fascio, caratteristica utile per la chirurgia. Per lo sbiancamento o la biostimolazione si preferiscono diametri superiori e di norma defocalizzati. Esistono poi strumenti di trasmissione attualmente in uso ( per CO2 ed Erbio ), come i bracci articolati dotati di specchi e di snodi che consentono alle varie componenti di ruotare in modo da poter maneggiare il più liberamente possibile il manipolo. In ultimo abbiamo i sistemi più moderni di trasporto dell’energia radiante costituito dalle fibre cave. I fotoni rimbalzano sulla superficie specchiata cava delle fibre. E’ alternativa alla fibra ottica e ha lo svantaggio di essere costosa e di andare incontro ad usura Ottica della luce laser La luce laser si comporta esattamente come qualsiasi radiazione elettromagnetica. La caratteristica più importante dal punto di vista clinico è l’assorbimento della luce da parte dei tessuti. L’assorbimento può essere selettivo quando riguarda pigmenti sensibili alla lunghezza d’onda del raggio laser utilizzato, oppure non selettivo come quello dell’acqua che è il più grande assorbitore di energia nella regione spettrale dell'infrarosso (980 nm, erbio, CO2 ). Il raggio laser che incontra un tessuto non affine alle sue caratteristiche viene riflesso dalla superficie, il che potrebbe comportare problemi di sicurezza per il paziente e il personale di studio poiché i fotoni potrebbero colpire la retina dell’occhio se non si provvede a difendere le strutture oculari con appositi occhiali filtranti la lunghezza d’onda specifica del laser in questione. Si parla di diffusione quando il raggio si espande a livello tessutale con decremento della densità energetica. Proprietà sfruttata per la polimerizzazione delle resine e per lo sbiancamento dei denti. Infine si parla di trasmissione quando il raggio laser attraversa il tessuto senza danneggiarlo fino al bersaglio prestabilito.Tale fenomeno risulta particolarmente utile in Oftalmologia. INTERAZIONE DELLA LUCE SUI TESSUTI  Riflessa  Assorbita  Trasmessa  Diffusa Impatto della luce laser sui tessuti. Gli effetti dell’emissione del laser sui tessuti sono determinati da vari fattori 1) lunghezza d’onda dell’energia radiante 2) dalla potenza applicata 3) dal tempo di interazione 4) angolo di incidenza 5) distanza dal campo di applicazione, a 2 mm con 4 W si ottengono 0.5 W con azione rigenerante 6) tipo di tessuto da trattare e relativo coefficiente di assorbimento 1. Lunghezza d’onda All’interno dello spettro elettromagnetico, raggi gamma (frequenze elevate) e onde radio (frequenze basse), sono collocate le radiazioni visibili ed invisibili che riguardano le emissioni laser. Questa può essere visibile (ci sono alcuni laser che sono collocati in questa zona) e non visibile. La maggior parte dei laser si trovano nel campo dell’infrarosso (Diodi, CO2, ed Erbio). Ogni tessuto ha un suo coefficiente di assorbimento ottimale in relazione alla lunghezza d’onda.. Il sangue a 960 nm (prossimo ai 980nm dei diodi), l’osso ha 1064 nm (nd-YAG) la dentina 1053 (prossimo al nd-YAG) lo smalto 1053. Tessuti ad alto contenuto acquoso assorbono assai bene radiazioni a lunghezze d’ onda elevate come l’erbio (YAG e YSGG) e il CO2. 2. Densità di potenza del raggio. Se la potenza esprime la quantità di energia per unità di tempo, la densità o intensità di potenza è l’energia che, per un certo tempo, incide sull’unità di superficie perpendicolare la fascio di radiazione. Si tratta dunque di un parametro reale della quantità di energia prodotta in relazione al tempo e alla superficie di tessuto esposta alla radiazione. In parole povere, se 2 W vengono portati da una fibra di 200 micron o da una fibra di 600, gli effetti sul tessuto sono assolutamente diversi pur mantenendo costante il tempo di irradiazione. 3. Tempo di interazione E’ un parametro fondamentale per stabilire gli effetti della radiazione sui tessuti. Il clinico dovrà esercitare la sua abilità nel trovare, per ogni occasione, il rapporto giusto di energia/tempo di esposizione per ottenere l’effetto desiderato sul tessuto obbiettivo terapeutico senza coinvolgere il tessuto adiacente. Due sono gli strumenti operativi per ridurre i tempi di irraggiamento: movimento del terminale del manipolo e pulsazione dell’irraggiamento, il primo strumento empirico, il secondo strumento impostabile dal software del laser. Tempo sul Tessuto 20ms 40ms 60ms Tempo 80ms 100ms 4. Angolo di incidenza Man mano che ci si allontana dall’angolo di 90° gradi dalla superficie da irradiare, si diminuisce la densità di potenza del raggio laser. Si aumenta infatti la riflessione dell’emissione elettromagnetica e diminuisce la diffusione e l’assorbimento della stessa. 5. Distanza del campo di applicazione Allontanandosi dal campo di applicazione si ha una defocalizzazione del raggio, il che diminuisce la quantità di energia irradiata al tessuto.A 2 mm di distanza con 4 W di potenza in uscita dalla fibra, si ottengono 0.5 W con una conseguente azione rigenerante. 6. Tipo di tessuto da trattare, I diversi tessuti (Dentina, smalto, tessuto fibroso, tessuto mucoso ) presentano diversi coefficienti di assorbimento che bisogna tenere in considerazione per la buona riuscita del trattamento Laser. Quanto più alto è il coefficiente di assorbimento tanto maggiore è il riscaldamento in seguito all’accumulo di energia (tessuti infiammati ricchi di acqua e di sangue rispondono meglio all’azione chirurgica della radiazione del laser a diodi).Tanto più alto è l’assorbimento tanto meno profonda sarà la propagazione dell’energia Laser. Effetti dell’interazione luce-tessuto Effetti chimici A bassa densità di potenza si possono avere LASER TERAPEUTICO degli effetti validi dal punto di vista terapeutico per quanto riguarda l’interazione • RAGGIO NON del raggio laser con particolari cromofori FOCALIZZATO NON endogeni (emoglobina e melanina) o esogeni CONCENTRATO SU (fotoinduttori realizzati per la cura di malattie DI UN PUNTO BEN come la psoriasi,l’ittero e il cancro). L’effetto PRECISO fotochimico di grande interesse è quello della biostimolazione, un capitolo ancora in fase di • STIMOLA I TESSUTI definizione e sperimentazione per quanto BIOLOGICI riguarda il laser a diodi: si è notato che per livelli di irraggiamento molto bassi (al di sotto dei 10 mW) si possono ottenere effetti antalgici e stimolanti la rigenerazione delle ferite cutanee con fenomeni di rivascolarizzazione. Parliamo in questo caso di Low Level Laser o Laser di bassa potenza con spiccate proprietà terapeutiche piuttosto che chirurgiche. Effetti termici LASER TERAPEUTICO Il primo effetto termico a temperature intorno ai 44°C è Mid Laser 904 nm la denaturazione di aggregati L’utilizzo della laserterapia risulta essere un valido aiuto biologici (lipidi, proteine, complementare nella pratica della conservativa endodontica riducendo i tempi di guarigione con la biostimolazione; dominando collagene) dovute ad in qualche modo la dolorabilità con l’effetto antalgico; diminuendo alterazioni delle strutture in ambedue i casi la somministrazione di medicinali. Come già accade nella fisioterapia tradizionale, possiamo cellulari e dei legami affermare che in tutti i casi di pertinenza odontoiatrica di difficile soluzione, l’utilizzo del terapia Laser consente di offrire al molecolari (idrogeno); queste paziente una nuova possibilità di cura con sensibile riduzione alterazioni possono essere in della dolorabilità post seduta e con il relativo o nullo ricorso ai farmaci antidolorifici. parte reversibili con tempi di esposizione non prolungati (20 minuti). La proprietà denaturante a queste Con l’utilizzo del nuovo manipolo temperature viene sfruttata monodiodico e la fibra sagomata, si può raggiungere direttamente il dente per il trattamento delle cellule togliendo il dolore già dalle prime sedute. tumorali molto sensibili al Inoltre, PUO’ ESSERE USATO DAL PAZIENTE A DOMICILIO ! regime ipertermico di questo tipo. Per temperature superiori (55°C) inizia la necrosi con denaturazione molecolare degli aggregati anzidetti . Le cellule vanno incontro a collasso coagulativo, rottura della membrana. A 100° C inizia la vaporizzazione e il disseccamento dei tessuti dovuto alla perdita di liquidi. La disidratazione tissutale è un fenomeno da controllare in quanto innesca un forte innalzamento termico del tessuto irraggiato fino alla carbonizzazione dello stesso. Effetti meccanici Quando un laser è superpulsato e la durata del singolo impulso è dell’ordine dei nano secondi, si verificano processi legati alla pressione di picco elevato per una propagazione dell’onda supersonica. L’effetto della radiazione è enormemente distruttivo e porta a fenomeni di ablazione, frammentazione e distruzione cellulare. Dato che il processo di irraggiamento si conclude in tempi eccezionalmente brevi, il danno termico ai tessuti circostanti è molto vicino allo zero. Laser a diodi Hanno come mezzo attivo un semiconduttore composto da Gallio, Arseniuro e Alluminio. La lunghezza d’onda varia nell’ambito dell’emissione infrarossa invisibile da 808 nm a 980nm, ciò lo rende estremamente efficace per le molecole di emoglobina e melanina; quindi,ciò significa che nel cavo orale la radiazione a 808-980nm viene ben assorbita dai tessuti essendo la mucosa molto irrorata e ricca di emoglobina. Le potenze usate in odontoiatria vanno da pochi mW (azione antalgica e biostimolante) fino a 10 W. L’emissine della radiazione può essere continua o pulsata (il time on si esprime in millisecondi). Il laser a diodi si avvale di una fibra di vetro di diametri che vanno da 200 a 600 Micron . La potenza del laser è frenata dall’assorbimento e diffusione dell’energia e dalla distanza della fonte dal tessuto: a 2 mm dalla cute è presente il 20 % dell’energia (5W danno 1W di potenza). E’ interessante studiare a fondo la funzione del cromoforo esogeno (sostanze colorate che rendono sensibili i tessuti alla luce dei diodi) sul tessuto molle e duro (dente). A tal fine possono essere usasti il liquido di Zill, l’inchiostro indiano, sostanze iodate (betadine) o soluzione antibiotica pigmentata. Il cromofori agisce da potenziatore, aumenta l’assorbimento e la velocità di azione dando la possibilità di ridurre la potenza. Chirurgia Odontostomatologica Il Laser ha il pregio della grande precisione, affidabilità e visibilità del campo operatorio poiché il controllo dell’emostasi è decisamente elevato senza che il tessuto subisca un danneggiamento da propagazione incontrollata del calore. La punta del laser deve essere usata sempre in movimento per impedire l’accumulo di energia puntiforme. E’ consigliabile usare in prossimità di strutture delicate come quelle parodontali la modalità di emissione pulsata.La guarigione dei tessuti è molto più veloce in regime pulsato. In questo caso l’operatività subisce un leggero rallentamento. Il laser a diodi è indicato per la chirurgia; per rimodellare gengiva ipertrofica (in conservativa) o in protesi, oppure in implantologia. Il rimodellamento gengivale avviene in campo asciutto e permette al clinico di effettuare restauri di conservativa o presa dell’impronta nella stessa seduta, proprio in virtù dell’ottimo controllo dell’emostasi. L’emostasi del laser 980 nm è conseguente all’ accentuata affinità della radiazione all’emoglobina e non all’azione cauterizzante tipica dell’elettrobisturi. Ciò significa che l’insulto tissutale è praticamente nullo, ragion per cui la guarigione è rapida e priva di inconvenienti per il paziente. Questi interventi possono essere eseguiti anche senza anestesia locale in regime pulsato (per individui che tollerano bene l’energia laser), e comunque la ferita chirurgica guarisce più velocemente dei sistemi tradizionali (v. elettrobisturi) senza fastidi post chirurgici quali edema, infiammazione e dolore. Sono altresì indicati interventi chirurgici di incisioni di ascessi, fibromi della guancia e del labbro, emangiomi, frenulectomie, escissioni di neoformazioni da decubito protesico. In terapia impiantare l’utilizzo dei diodi è indispensabile soprattutto per il trattamento delle perimplantiti e delle riduzioni in altezza della fibromucosa superiore ai 2-3mm al di sopra del collo dell’impianto; in questi casi, senza il laser l’implantologo non ha validi sistemi di intervento (l’elettrobisturi è invasivo e determina forti retrazioni cicatriziali). Endodonzia Preparare il canale fino a 35, a 0.5 dall’apice usando la fibra a 200 micron. Con un canale trattato fino a 35 non si rischia la frattura. (comunque bisogna fare molta attenzione perché non accada); L’irraggiamento laser ad alta energia (più di 2 W in continuo) può provocare vetrificazione della superficie dentinale. Si usa irraggiamento pulsato a 20 hz a 1-1,5 W. Bisogna non superare intensità di potenza elevate per evitare il danno termico. 1.8 W, 33msec. TimeOn e 40 msec Time off. per 5 secondi per 4 volte. E’ interessante studiare l’applicazione di energia per la pulpectomia per il controllo del sanguinamento e per l’evaporazione della polpa evitando di portare energia termica eccessiva oltre l’apice. Per quanto riguarda la decontaminazione dello smear layer e della componente organica intra ed intertubulare può essere ottenuta grazie all’azione combinata dell’ipoclorito e del laser (l’ipoclorito fa da barriera protettiva all’energia laser ed evaporando penetra ancor più facilmente nei tubuli del delta apicale). Poi con l’uso di acqua ossigenata si libera ossigeno e si ottiene un distacco di elementi organici residui nel delta apicale. Interessante sarebbe l’impiego del 980nm nei casi di lesioni periapicali acute. Si possono sfruttare in questi casi l’azione combinata decontaminante, antalgica e biostimolante del Laser a 980nm in combinazione con l’ipoclorito e lasciando poi all’interno dei canali un cocktayl di antibiotici (metronidazolo e ac clavulanico). Desensibilizzazione L’ipersensibilità può essere anche un grave problema per alcuni pazienti poiché rende complessa sia l’igiene professionale che domiciliare. Si viene a creare un circuito vizioso; la placca irrita i colletti e l’iper-sensibilità (causata anche dalla presenza di placca batterica) impedisce la rimozione completa della placca stessa. Si applica alla superficie radicolare pulita (anche con mordenzante magari diluito) una soluzione acquosa di NaF (a concentrazione salina molto alta) e si irraggia per 20 sec. con 1 W in CW con la fibra da 600 micron. Si provoca una precipitazione del NaF e un’occlusione dei tubuli con il blocco delle sottili fibre nervose. Parodontologia 1° fase di trattamento laser per decontaminare e desensibilizzare i denti. 1 W, 34 millisec pulsato a 25 Hz. Per decontaminare si scende e si sterilizza sia la parte dentale che gengivale. Per quanto riguarda la desensibilizzazione deve essere fatta con defocalizzazione (a 2-3 W a 2 mm di distanza) per evitare la vetrificazione della dentina e l’intrappolamento dei germi all’interno dei canalicoli occlusi. Quindi azione di avvicinamento della fonte di energia per decontaminare prima di vetrificare. La decontaminazione può avvenire sia a tasca chiusa che con la chirurgia a lembo. Dopo la levigatura con ultrasuoni si esegue un trattamento delle tasche da 1.80 a 3.20 W e 34 millisc di pulsato. Si raffredda questo passaggio con soluzione fisiologica poiché, come l’ipoclorito nel canale, svolge un’azione tampone sulla diffusione energetica. (si potrebbe pensare ad un cromoforo potenziatore antibiotico colorato magari con iodio) A fine trattamento passaggio defocalizzato a 1 W e CW in corrispondenza della zona gengivale corrispettiva delle tasche trattate. A fine trattamento è possibile passare meccanicamente con la courette per l’eliminazione di tessuto di granulazione residuo di tessuto denaturato. Si può lavorare con l’energia contemporaneamente sulle cellule morte del cemento e sul tessuto di granulazione; in più c’è l’effetto decontaminante. A potenze elevate si possono causare dei danni sulla superficie radicolare mentre le colonie batteriche sono soppresse a livelli energetici adeguati. L’obbiettivo terapeutico (decontaminazione e stimolazione dei fibroblasti) può essere raggiunto arrivando ai livelli energetici sufficienti (bastano lievissimi incrementi di intensità per ottenere risultati clinici e microbiologici assolutamente positivi). Per la rimozione dell’epitelio dalla tasca in emostasi e con un notevole effetto analgesico si richiedono parametri energetici più alti fino a 2 W con pulsato di 35 Hz. A questi livelli Neill nel 1997 ha notato una decontaminazione di più lunga durata delle lesioni parodontiche. Il patogeno più resistente è l’actinomyces capace di infiltrare le pareti molli della tasca e il cemento radicolare. Per questo patogeno è necessario un trattamento più lungo dei 60 sec a tasca, da reiterarsi nel tempo. CONSERVATIVA Dye-assisted diode laser ablation of carious enamel and dentine. McNally KM, Gillings BR, Dawes JM. Centre for Lasers and Applications, School of Mathematics, Physics, Computing and Electronics, Macquarie University, Sydney. Carious dentine and enamel from extracted human teeth were ablated using a semiconductor diode laser in conjunction with an applied dye, indocyanine green. This technique offers selective ablation with minimal risk of thermal damage to surrounding dental tissues because uptake of the dye and its irradiation by the laser together control the ablation. In this study, various laser powers and dye concentrations were used to ablate previously extracted human teeth with moderate caries. The mass of material ablated and the temperature rise in the pulp and at the surface were recorded, and the ablated surface was examined by microscopy. The ablation was efficient and the rise in the pulp temperature slight. Ablation efficiency and surface temperature were both found to increase with laser irradiance and with dye concentration. No surface cracks or fissures were seen in electron microscope examination and the hardness of the laser-treated surfaces was comparable to that of healthy tissue. The dye-assisted laser ablation technique offers considerable potential for clinical caries removal and dentine, enamel and pulp sterilization, whilst leaving healthy tissue intact. The diode laser can deliver its energy via simple optical fibre and is cheaper and much smaller than the conventional high power lasers used in other studies. CHIRURGIA IMPLANTARE Effects of diode 980nm and Nd:YAG laser irradiation on titanium discs: a scanning electron microscope examination. Romanos GE, Everts H, Nentwig GH. Department of Oral Surgery, Dental School Frankfurt (Carolinum), Germany. [email protected] BACKGROUND: Dental lasers have been recommended for uncovering submerged implants as well as decontaminating implant surfaces when treating peri-implantitis. The aim of this study was to show the possible alterations in titanium disc surfaces using an Nd:YAG or a diode laser. METHODS: Three different titanium discs were used (sandblasted, titanium plasma-sprayed [TPS], and hydroxyapatite [HA] coated) to determine the effects of laser irradiation on these surfaces using a scanning electron microscope (SEM). The discs were either irradiated with a pulsed Nd:YAG laser with a contact handpiece and power settings of 2.0, 4.0, and 6.0 W or with a diode laser at 5.0, 10.0, and 15.0 W power settings and continuous wave (cw) in the contact handpiece. Irradiated areas were compared with control titanium sites which were not lased. The specimens were prepared for SEM examination after the disc irradiation. RESULTS: The SEM examination demonstrated extensive melting in all of the Nd:YAG laser irradiated areas. Damage was seen in all TPS- and HA-coated discs even at the lowest power setting. Loss of porosity, coating microfractures, and a relatively smooth surface were observed. In contrast, the diode laser did not cause any damage or modify the disc surface. Regardless of the power setting, there was no visible difference between lased and non-lased surfaces after cw irradiation with the diode laser. CONCLUSIONS: From these findings, it was concluded that the diode laser (980 nm) does not damage titanium surfaces, which should be of value when uncovering submerged implants and treating peri-implantitis. Chirurgia implantare. Con i diodi 980nm si può ottenere un rimodellamento dei tessuti peri-implantari quando la fibromucosa è eccessivamente spessa e la collocazione del collo dell’impianto è eccessivamente profonda Il diodo a 980nm è utile, più di altri laser analoghi, per il trattamento delle peri implantiti in associazione con inoculazione topica di metronidazolo a fine seduta. La proprietà del diodo è quella di lasciare inalterata la superficie dell’impianto e di svolgere l’azione di decontaminazione e di biostimolazione sul tessuto periimplantare. L’uso dei diodi è molto utile anche nella chirurgia implantare più impegnativa (espansione di cresta e riposizionamento di lembo). In questi casi l’energia laser ha la proprietà di chiudere i microvasi eliminando l’ematoma e l’edema post chirurgico. Incappucciamento diretto della polpa e lesioni del pavimento della camera pulpare. Esistono oggi biomateriali estremamente efficaci per ripristinare la continuità della dentina sia sul tetto della camera pulpare sia sul pavimento. Questi biomateriali (MTA o triossidi minerali aggregati) sono efficaci ma presuppongono l’abbattimento pressoché totale della carica batterica nonché il controllo del sanguinamento della polpa e del tessuto parodontale ( a secondo che la lesione sia presente sul tetto o sul pavimento della camera pulpare). Decontaminazione ed emostasi può essere raggiunta efficacemente grazie all’azione dei diodi a 980 nm. Laser CO2 La lunghezza d’onda può essere 10600 micrometri o 9300-9600 Può operare in modalità continua, pulsata e supepulsata. Si adottano due sistemi di trasporto dell’energia Laser; braccio articolato o fibra ottica flessibile (policristallina e cava). Al manipolo possono essere inserite speciali microsonde e terminali angolati per endodonzia e parodontologia. La potenza media va da 0,5 a 30 W; in odontostomatologia non è consigliato superare i 5-8w .Il raggio laser può essere usato focalizzato per incisioni precise o defocalizzato per vaporizzazione ablazione dei tessuti con elevata capacità emostatica. Grande affinità (per lunghezza d’onda) con molecole di H2O (migliore a 10,6) e con idrossiapatite (migliore a 9,6). L’azione si giova della vaporizzazione dei liquidi intra ed extracellulari e distruzione della membrana cellulare. Ha una capacità di taglio di 0.2 mm di profondità. Il CO2 ha la caratteristica di controllare perfettamente il sanguinamento con diminuzione dell’edema post-chirurgico poiché oblitera i vasi sanguigni con meno di 1 mm di diametro e i capillari linfatici. Inoltre il laser CO2 ha una notevole capacità battericida, fungicida e virucida. Recenti acquisizioni in letteratura relative al CO2 Per quanto riguarda il CO2 (9.6 micron) si è stabilito che altera i cristalli di idrossiapatite riducendone l’acidità reattiva (?). In combinazione con sali fluoruri (NaF) l’azione della radiazione CO2 è ancora più efficace con intensità di energia e concentrazioni di sale minori. Quindi l’applicazione del CO2 può essere nel futuro un ottimo strumento di prevenzione delle carie. L’ablazione sulla dentina del 9600nm è simile alla turbina ma l’inna3za0ent6 de33a temperatura è minore (allineata con l’effetto Erbio). Per quanto attiene l’impiego di CO2 10600 nm a 1 W per un secondo sulla superficie di radice con problemi parodontali sono stati descritti effetti positivi del riattacco connettivale. Principali applicazioni: piccola chirurgia dei tessuti molli implantologia protesi parodonto endodonto ortodonzia conservativa. Laser ad Erbio Ci sono due diverse lunghezze d’onda: 2780 nm dell’Er,Cr:YSGG e 2940 nm dell’ER:YAG. Il l. Erbio opera in regime pulsato da 4 a 50 Hz e la durata del singolo impulso varia da microsecondi (milionesimi di sec.) a nanosecondi (miliardesimo di sec.). I manipoli lavorano a contatto (zaffiro cilindrico) o a distanza con uno spot di energia di 700 micron. Il laser erbio interpone delle molecole di acqua tra il raggio e il tessuto (l. idrocinetico); la lunghezza d’onda ha un alto coefficiente di assorbimento per l’acqua e per l’idrossiapatite e questo permette un effetto ablativo sui tessuti duri (smalto e dentina) . L’ablazione deriva dalla microesplosione di molecole d’acqua genera una pressione elevata che rimuove il tessuto duro (capacità ablativa dell’acqua). L’effetto termico altresì provoca una rapida evaporazione dei tessuti ricchi di acqua come quelli cariosi e preserva l’idrossiapatite sana dalla fusione dei tubuli; infatti i tubuli dentinali restano aperti anche in virtù della cinesi idrica dello strumento laser. E’ un laser che ha la capacità di taglio di tessuti duri quali dentina, smalto, cemento e osso ricchi di acqua; in aggiunta ha la capacità di taglio anche dei tessuti molli (senza avere la proprietà emostatica di diodi e CO2). L’azione dell’erbio sul dente è positiva per varie ragioni: 1) molti pazienti hanno una fobia selettiva per il trapano a turbina per due motivi: il sibilo che associa il suono al dolore e la vibrazione della fresa diamantata sul dente (associazione vibrazione dolore). La radiazione dell’erbio elimina il sibilo della turbina e la vibrazione. Dunque l’impatto sulla psiche del paziente è estremamente positivo. 2) Le vibrazioni delle frese diamantate ad altissima frequenza sul dente provocano delle micromacrofratture soprattutto su denti devitalizzati (che hanno perso la componente elastica della dentina) ponendo le basi per una propagazione delle linee di frattura in virtù del carico occlusale. La radiazione dell’Erbio ha un’azione priva di micro-vibrazioni meccaniche poiché agisce generando l’esplosione della compente acquosa presente nella struttura dentale (ablazione) e dunque si osserva l’assenza di micro-cracks a livello smalto-dentina. 3) Il paziente difficilmente avverte dolore e quindi l’ablazione del tessuto cariato con energia erbio avviene spesso evitando l’uso di anestetici. 4) L’azione su smalto dentina e osso avviene con l’esplosione dell molecole di aqua e ablazione con distruzione pressoché totale del tessuto. Ciò significa eliminare la contaminazione del campo operatoria residui organici e inorganici; poiprietà molto importante per quanto riguarda la chirurgia a cielo aperto (impiantare o endodontici). L’energia minima per l’incisione dello smalto sono 27 mJ con 5 Hz di pulsato. I laser erbio di ultima generazioni vengono impiegati in campi decisamente differenti da quelli tradizionali quali la decontaminazione dei canali in endodonzia, la chirurgia resettiva ossea in implantologia e chirurgia maxillo facciale con la capacità di non creare necrosi ossea (come accade con gli strumenti rotanti), e la capacità di eliminare, in parodontologia, il cemento necrotico e i residui tartarei sulla superficie radicolare esposta chirurgicamente. (Dent Clin North Am. 2004 Oct;48(4):1017-59) ALCUNE ESPERIENZE PRATICHE NELL’UTILIZZO DEL Laser a diodo 980 nm “Velure S9/15d “ trattamento delle V° classi sotto gengivali: 3 watt, continuo, fibra da 400 a contatto. Dopo somministrazione di an. plessica eliminazione del tessuto gengivale, il pz. non ha lamentato alcun dolore al termine dalla sensazione di anestesia, perfetta guarigione dei tessuti. trattamento delle tasche parodontali: 1,5-2,5 Watt, pulsato, fibra da 400 nessun dolore manifestato dai pz., tecnica: sondaggio della tasca parodontale con movimenti di inserimento e disinserimento della fibra e spostamento circonferenziale per tutta l’ampiezza della tasca o intorno a tutto l’elemento nel caso di tasca orizzontale circonferenziale. protocollo: igiene orale a tempo 0, seduta di controllo a 7 gg, rivalutazione del sanguinamento con sondaggio ed applicazione di laser in tutte le zone (anche quelle dove non era presente sanguinamento), rivalutazione a 15 gg. con scomparsa di sanguinamento da tutti i siti con tasca inferiore a 6 mm, riapplicazione del laser nei siti con persistenza di sanguinamento (situazione comunque notevolmente migliorata già in prima seduta), rivalutazione e riapplicazione ogni 15 gg. nei siti sanguinanti. assenza di sanguinamento al sondaggio dopo 4 trattamenti (2 mesi) anche in tasche profonde >o= a 10mm trattamento della mobilità di un pluriradicolato associata a tasca >13 mm: (1.7) 2-2,5 watt, pulsato fibra da 400 nessun dolore durante il trattamento, l’elemento con mobilità di grado 3 è stato trattato 3 volte a distanza di 7 gg tra una applicazione e l’altra. completa remissione del dolore alla compressione dopo la prima applicazione, perdita della mobilità verticale dopo la 3 applicazione, ma persistenza di mobilità orizzontale di 2 mm. paziente estremamente soddisfatto. anestesia in 4 seduta e applicazione laser in modalità continua, fibra da 400 m potenza 2-3 Watt, riduzione della tasca a 8mm per compattamento dei tessuti. trattamento lesione leucoplasica proliferata: (con documentazione fotografica) 4 watt, continuo, fibra da 400 eseguita in an. locale, a contatto sfiorante, dolore assente al cessare della anestesia, ottima guarigione a 7gg trattamento di periimplantite: 2 Watt, pulsato, fibra da 400 completa scomparsa della sintomatologia infiammatoria dopo la seconda applicazione ( a distanza di 3 gg.) guarigione completa in sole due applicazioni quando ero convinto della perdita dell’impianto. Caratteristiche Cliniche del Laser a Diodi Da un punto di vista clinico il Laser a Diodi si rivela particolarmente utile per diversi motivi : • • Completa sterilità della fonte energetica Minor aumento della temperatura sul bersaglio trattato in confronto con altri Laser ( Nd:Yag,CO2 ecc. ), che si traduce in un minor insulto del tessuto con conseguente migliore qualità di guarigione e migliore post chirurgico. GUARIGIONE RAPIDA ED EFFICACE • Come si presenta la gengiva dopo la rimozione di un vecchio ponte. Il tessuto é infiammato per la compressione prolungata sostenuta dalla protesi. GUARIGIONE RAPIDA ED EFFICACE •Dopo 5 giorni dall'intervento la mucosa è in via di guarigione senza alcun disagio da parte del paziente. • Chirurgia laser eseguita con alte fluenze in anestesia locale. Dott. Mauro Mazzocco - Velure S9/15D Dott. Mauro Mazzocco - Velure S9/15D • • • • Minimizza la necessità di utilizzo dell’anestetico. Questo è un vantaggio clinico in quei casi dove i pazienti possono essere particolarmente sensibili all’ago e/o nel trattamento dei bambini. Perfetto controllo dell’emostasi dovuto principalmente all’ottima affinità con l’emoglobina Minima indispensabilità dell’applicazione dei punti di sutura Minimo danno al tessuto circostante l’area del trattamento GUARIGIONE RAPIDA ED EFFICACE • Spesso la cavità cariosa è a diretto contatto del bordo gengivale; grazie al laser si può ridurre il margine senza anestesia e senza fastidio per il paziente. GUARIGIONE RAPIDA ED EFFICACE • Dopo 15 giorni la gengiva é perfettamente guarita senza alcun disagio per il paziente. • Nella stessa seduta è possibile eseguire i restauri in composito poichè il controllo del sanguinamento è totale. Dott. Mauro Mazzocco - Velure S9/15D Dott. Mauro Mazzocco - Velure S9/15D GUARIGIONE RAPIDA ED EFFICACE Un caso davvero particolare GUARIGIONE RAPIDA ED EFFICACE Un caso davvero particolare •Un caso davvero particolare di una paziente (internet) che è venuta da noi per trattare una tumefazione sul palato che si era verificata in seguito alla ingestione di una bevanda particolarmente calda. Si nota, nell'immagine a destra, un'inserzione bassa del frenulo labiale. La paziente si lamentava per la dolorosa infiammazione del tessuto edematoso (gonfiore) sollecitato dal contatto occlusale. Siamo intervenuti con il laser a diodi in maniera radicale eliminando la tumefazione sul palato e il frenulo con tutto il tessuto fibrogranulomatoso presente tra i denti; la paziente è stata liberata dal tessuto che interferiva con l'occlusione degli incisivi inferiori. Dott. Mauro Mazzocco - Velure S9/15D Dott. Mauro Mazzocco - Velure S9/15D GUARIGIONE RAPIDA ED EFFICACE GUARIGIONE RAPIDA ED EFFICACE Un caso davvero particolare Un caso davvero particolare Dopo una settimana dall'intervento eseguito con elevata intensità di potenza, inizia una guarigione superficiale dei tessuti (quella bianca è la classica struttura di fibrina che si produce nelle ferite ampie e profonde da laser). Dott. MauroMazzocco - Velure S9/15D A un mese dall'intervento la guarigione è perfetta e la paziente soddisfatta dell'esito. Dott. MauroMazzocco - Velure S9/15D Di seguito vengono riportati alcuni protocolli per il trattamento chirurgico dei tessuti molli nella cavità orale. TABELLA DELLE APPLICAZIONI PER IL LASER A DIODI “ 980 nm “ Energia WATT T.on Freq. Fibra MICRON Indicazioni Chirurgia C Gengivoplastica S.A. 1,2 W pulsato 25 ms 30 Hz 400 A contatto 110 ms 7 Hz. 400 A contatto, rimodellamento profondo anche del tessuto fibroso. 400 Anestesia superficiale Gengivoplastica C.A. 2,5 W pulsato Incisione ascessi C.A. 3,0 W continuo Gengivectomia C.A. 2,5 W pulsato 40 ms 15 Hz. 400 Anestesia locale Effetto cauterio C.A. 3,0 W Pulsato 25 ms 20 Hz. 400 A contatto sull’arteriola sanguinante Rimozione tessuto di granulazione o cistico C.A. 1,5 W Pulsato 35 ms 15 Hz. 400 Decontaminazione dell’area cistica e semplice rimozione della stessa denaturata. 600 Distanza: iniziare da 1.5mm fino a 1-0,5 mm Erpes e Afte S.A. 2,0 W CW Parodontologia P Trattamento a cielo chiuso S.A. 1,2 W pulsato 33 ms 15 Hz 400 All’interno delle tasche a 1 millimetro dal fondo con movimento elicoidale Trattamento a cielo aperto C.A. 2,0 W pulsato 25 ms 15 Hz. 400 All’interno delle tasche a 1 millimetro dal fondo con movimento elicoidale 600 Desensibilizzazione del colletto e biostimolazione a 1,5 mm all’esterno 400 a contatto con movimento piuttosto veloce . Desensibilizzazione parodontale S.A. 1,5-2,0 W pulsato Scollamento lembo C.A. 3W Pulsato Preparazione del solco e cauterizzazione S.A. 3,0 W pulsato 33 ms 15/20 Hz 85 ms 9 Hz. 23 ms 22 Hz 400 • Bleaching B Dente singolo S.A. 2W continuo Manipolo small 4 passate da 10 sec. l’una per ogni dente ,15 sec di pausa dopo aver posizionato il prodotto ½ Arcata alla volta S.A. 5,5 W continuo Manipolo Large 4 passate da 25 sec. l’una con 20 sec di pausa tra una e l’altra dopo aver posizionato il prodotto. TABELLA DELLE APPLICAZIONI PER IL LASER A DIODI “ 980nm “ Energia WATT T.on Freq. Fibra MIC RON Indicazioni 1,5 W pulsato 2,0 W pulsato 2,0 W pulsato 35 ms 15 Hz. 30 ms 22 Hz. 20 ms 25 Hz. 200 Con il canale appena umido ( H2O2 ) Ripetere per 5 sec 4 volte Alterno Ipoclorito e H2O2 nel canale Ripetere per 5 sec 4 volte Denaturazione del tessuto granulomatoso con facile asportazione Decontaminazione cavità S.A. 1,2 W pulsato 50 ms 10 Hz. 400 Incappucciamento diretto 1,5 W pulsato 30 ms 15 Hz 400 Incappucciamento indiretto 1,5 W Pulsato 30 ms 15 Hz 400 Desensibilizzazione Cavità e Colletto S.A. 1,2 W pulsato 40 ms 12 Hz. 600 1,0 W pulsato 50 ms 10 Hz 400 CW 400 A sfiorare 400 Si parte da 1 mm dal fondo tasca a uscire con movimento elicoidale lento con Betadine. Cicli ripetuti di 20 sec. 400 Per fibromucosa Edematosa ed Ipertrofica Endodonzia E Polpa vitale C.A. Polpa necrotica S.A. Apicectomia C.A. 200 400 Conservativa Cons Eliminazione carica batterica Smear Layer efficace anche in presenza di leggero dolore prima a sfiorare e poi a toccare la polpa con effetto emostatico e decontaminante prima a sfiorare e poi a toccare la dentina con effetto decontaminante Da 1 mm a sfiorare usando NaF in alta concentrazione. liquido Far passare la fibra verticalmente alla superficie in modo non a contatto per circa 30 sec. Verificare con spruzzo aria e ripetere Implantoprotesi I Ch. Perimplantare S.A. Ch. Perimplantare C.A. 1,5 W Perimplantiti S.A. 2,0 W pulsato Rimodellamento Implantoprotesico C.A. 1,4 W pulsato 20 ms 20 Hz 40 ms 25 Hz A sfiorare