VERBALE N° 3 GRETA DANESI 30/09/2015 Prima Parte: LE ARTI LIBERALI Nel basso medioevo (XI secolo - XIV secolo) nascono le università. Gli studi universitari erano un percorso lungo che iniziava con le sette arti liberali e terminava con la laurea in una delle tre facoltà: medicina, diritto e teologia. Le sette arti liberali si dividevano in trivio e quadrivio. Le arti del trivio ovvero le materie umanistiche comprendevano: grammatica, dialettica e retorica mentre quelle del quadrivio erano divise in astronomia, geometria, matematica e musica. La musica veniva considerata una materia scientifica in quanto rappresentava l'armonia divina e matematica del cosmo. In Europa si svilupparono diversi centri che dimostravano un forte interesse per le arti liberali. In particolare dal 1100 la cattedrale di Chartres venne considerata un importantissimo e rinomato centro musicale infatti su una delle facciate era raffigurata un arpa considerata per eccellenza strumento musicale matematico sinonimo di razionalità. La cattedrale era famosa anche per il labirinto. Il labirinto di Chartres rappresentava un tema ricorrente nel Medioevo: il tentativo di comprendere e scoprire i segreti della natura. Tale concetto nel Medioevo veniva affrontato con l'uso della magia, della cabala e dell'alchimia mentre nel Rinascimento gli intellettuali sostenevano che il caos della natura era comprensibile tramite il “filo d'Arianna” ovvero con l'intelligenza dell'uomo. A Chartres si sviluppò un interesse e un approccio più scientifico per le arti liberali, perché lontana da Parigi e dall'autorità dei grandi teologi come San Tommaso D' Aquino. Anche la prestigiosa università di Oxford dove studio Guglielmo da Ockham divenne un centro con un forte interesse per arti del quadrivio perché autonomo e non influenzato dalla dottrina della chiesa. Le arti del trivio erano invece usate dai francescani per spiegare e comprendere la natura. Seconda Parte: ARISTOTELISMO Nell ' Alto Medioevo la cultura era chiusa, fortemente religiosa e utilizzava un latino “grezzo”. La filosofia medievale inizierà a parlare il latino dei grandi autori classici solo nel Basso Medioevo con la riscoperta dell’aristotelismo che venne usato come lingua della teologia adattandolo ai dogmi della fede e alla dottrina del cattolicesimo (OPERAZIONE IDEOLOGICA). San Tommaso e altri teologi selezionavano concetti aristotelici nascondendo e/o omettendo argomenti atei, contrari alla fede. Aristotele non credeva nell'immortalità dell'anima perché riteneva corpo e anima strettamente collegate tra loro. Tale concetto andava contro il dogma della risurrezione di Cristo. Inoltre l'aristotelismo era in contraddizione con il dogma della creazione, secondo cui Dio creò il mondo da nulla. Per i greci il nulla è un non-concetto, infatti Aristotele riprese il ragionamento di Anassimandro il quale riteneva che il mondo ci fosse sempre stato. La chiesa tra il 1210 e 1239 censurò le opere scientifiche aristoteliche. Nonostante le censure applicate nel 1255 Aristotele venne ripreso e reso obbligatorio per lo studio delle sette arti liberali, perché oramai il pensiero aristotelico si era diffuso ed era diventato essenziale per l’insegnamento, grazie soprattutto a San Tommaso che tradusse l'aristotelismo dal greco al latino. Approfondendo Aristotele la chiesa contribuì alla rinascita della filosofia e successivamente grazie agli arabi si poté conoscere e studiare Platone di cui prima si potevano leggere solo tre dialoghi (il Menone , il Fedone e il Timeo). Il Basso Medioevo grazie alla riscoperta del platonismo e dell 'aristotelismo aveva posto le basi per la nascita dell' Umanesimo e il Rinascimento.