La congiuntura secondo gli operatori del Panel della distribuzione al

Note congiunturali
La congiuntura secondo gli operatori del Panel della distribuzione al dettaglio
Ismea
II semestre 2005
I risultati principali
La seguente analisi è volta a mettere in evidenza le reazioni e le aspettative
degli operatori della filiera pesca e acquacoltura all’andamento economico
generale e settoriale del II semestre 2005. Lo studio si fonda sulla lettura dei
principali indicatori congiunturali elaborati in base alle risposte ad alcune
domande particolarmente significative rivolte al Panel della distribuzione al
dettaglio (pescherie, ipermercati, supermercati, discount, centrali d’acquisto della
Gdo/Buyer) e riferite al II semestre 2005. In questa nota vengono forniti i risultati
principali, rinviando ad una specifica pubblicazione l’analisi dettagliata dei risultati
ottenuti dall’indagine.
Gli indicatori di seguito esaminati sono costruiti mediante una ponderazione
delle risposte fornite dal Panel. Per ciascuna tipologia di domanda possono infatti
essere fornite risposte neutre, che corrispondono ad una visione inalterata della
situazione oggetto di osservazione, e risposte che si prestano ad una lettura
positiva o negativa. L’analisi verte essenzialmente sul saldo tra risposte che
prefigurano un quadro positivo e risposte che, all’opposto, evidenziano una
situazione o previsione negativa, poiché l’andamento del saldo nel tempo
consente di valutare come si modifica la percezione degli operatori in merito ai
fenomeni osservati.
I saldi sono calcolati come differenza algebrica tra le
frequenze delle risposte positive e negative (o di aumento e di diminuzione) al
netto delle risposte “non so” o “non vendo questo prodotto” o “non sostengo
questo costo”. Il commento viene effettuato, quindi, attraverso l’analisi di alcuni
indicatori di sintesi, costituiti come medie semplici e talvolta ponderate dei saldi
calcolati sulle risposte alle domande considerate rilevanti per l’indice stesso. Per
informazioni sulla composizione del Panel, sul questionario e sugli indicatori
Ismea, si rimanda alla Nota metodologica.
Nel corso del secondo semestre 2005, l’economia nazionale ha mostrato segni
di ripresa, pur registrando incrementi del PIL su base annua più modesti rispetto
a quelli conseguiti dagli altri Paesi europei. In dettaglio, nel terzo trimestre 2005,
il PIL italiano, valutato a prezzi del 1995, destagionalizzato e corretto per il
diverso numero di giorni lavorativi, è cresciuto in termini congiunturali dello
0,3%, mentre in termini tendenziali la crescita si è fermata allo 0,1%; in
aumento, invece, il PIL nei principali paesi comunitari (nell’area dell’euro la
crescita è risultata dello 0,6% in termini congiunturali e dell’1,6% in termini
tendenziali), negli Stati Uniti e in Giappone. Il quarto trimestre 2005 si
caratterizza per la stazionarietà del PIL in termini congiunturali (0,0%) ed un
leggero dinamismo in termini tendenziali (+0,5%). Anche in questo caso, gli altri
paesi industrializzati hanno mostrato una crescita più sostenuta (in termini
tendenziali, i paesi dell’area dell’euro hanno registrato un aumento dell’1,7%, il
Regno Unito dell’1,8%, gli Stati Uniti del 3,2% e il Giappone del 4,5%). Le
difficoltà che sembra incontrare il consolidamento della ripresa economica si
1
riflettono nelle valutazioni degli operatori intervistati: tra i giudiz i espressi domina
ancora una percezione negativa circa l’evoluzione dell’economia nazionale, anche
se il valore del saldo delle risposte (bene – male) risulta in miglioramento sia a
livello congiunturale che tendenziale.
Nel corso del quarto trimestre 2005 l’economia italiana è stata inoltre
caratterizzata da un leggero incremento del tasso di disoccupazione, che si è
stabilizzato a quota 8%. Tuttavia, i giudizi in merito all’evoluzione del proprio
personale espressi dal Panel per il secondo semestre 2005 evidenziano in tutti i
segmenti una preponderanza di operatori che hanno registrato una crescita
occupazionale, fatta eccezione per le pescherie.
Per quanto riguarda il mercato dei prodotti ittici, come emerge dall’indagine
Ismea-ACNielsen, gli acquisti domestici di pesce hanno segnato nel secondo
semestre 2005 una crescita nei volumi dell’1,7% rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente; parallelamente, la spesa ha evidenziato un incremento del
2,8%, sempre su base tendenziale. Tale evoluzione positiva ha trovato conferma
anche tra gli operatori intervistati: ad eccezione delle pescherie, tutti gli altri
operatori intervistati hanno mostrato un saldo delle risposte circa l’evoluzione
delle vendite su base annua positivo e in miglioramento rispetto a quanto rilevato
nel secondo semestre 2004. Per le pescherie, il saldo si mostra negativo anche se
in netto miglioramento rispetto a quanto emerso un anno prima.
Un netto miglioramento dell’andamento delle vendite si segnala come il dato
caratterizzante la rilevazione del secondo semestre 2005,
anche su base
congiunturale. Il saldo delle risposte relative alle vendite realizzate assume infatti
valore significativamente positivo per tutti gli operatori del panel. Ciò contribuisce
in misura determinante alla migliorata performance dell’indice del clima di fiducia
e di quello della dinamicità di mercato.
Nel dettaglio, le strutture commerciali che compongono il Panel presentano i
seguenti andamenti (si rinvia al paragrafo successivo per una descrizione
dettagliata degli indici di seguito commentati):
-
la distribuzione tradizionale (pescherie) si caratterizza per una maggiore
vivacità della domanda rispetto al 2004: l’indice della dinamicità risulta infatti
positivo ed in forte crescita a livello congiunturale e tendenziale (da +7 nel
secondo semestre 2004, a +3 nel primo semestre 2005, a +22 nel secondo
semestre 2005). Tuttavia, pur in presenza di un sensibile miglioramento
dell’indice sia a livello congiunturale che tendenziale, il clima di fiducia permane
negativo, per effetto soprattutto di una percezione prevalentemente pessimistica
circa l’evoluzione del contesto economico nazionale;
-
nella distribuzione moderna si sottolinea in particolare la ripresa registrata
dagli ipermercati, che mostrano un netto miglioramento congiunturale e
tendenziale dei tre indicatori osservati (clima di fiducia, ragione di scambio e
dinamicità di mercato). Oltre ad un andamento positivo delle vendite, si registra
infatti un sensibile miglioramento delle previsioni di vendita. Nel contempo, il
miglioramento delle ragioni di scambio appare imputabile alla minor crescita della
quota di operatori che registrano un incremento dei costi rispetto alla quota di
intervistati che evidenzia un aumento dei prezzi di vendita;
2
- nel corso del secondo semestre 2005 i supermercati evidenziano un’elevata
dinamicità del mercato su base congiunturale e tendenziale. Tuttavia, il maggior
incremento relativo dei costi ha determinato un leggero peggioramento della
ragione di scambio. Il miglioramento del clima di fiducia trova fondamento nel
positivo andamento del settore e delle vendite, mentre pessimistiche permangono
le aspettative in merito all’economia nazionale;
-
per i discount il mercato si presenta abbastanza dinamico ed in crescita
rispetto
al
semestre
precedente,
evidenziandosi
una
buona
capacità
di
fronteggiare l’aumento dei costi con un incremento del livello dei prezzi: l’indice
della ragione di scambio, infatti, presenta una marcata crescita a livello
congiunturale (da –13 a +18) che ne ha determinato un ribaltamento nel segno.
Le pessimistiche valutazioni e previsioni sull’economia nazionale condizionano
ancora fortemente l’indice del clima di fiducia;
-
i buyer, infine, manifestano buoni giudizi nei confronti delle vendite per la
seconda me tà del 2005, che fanno incrementare l’indice del clima di fiducia,
peraltro già positivo. Anche la dinamicità di mercato è in fase di sviluppo, mentre
persiste ancora una scarsa capacità di fronteggiare l’incremento dei costi di
approvvigionamento: infatti, l’indice della ragione di scambio è negativo (-3),
anche se in leggero miglioramento su base annua.
Di seguito si riporta un’analisi più dettagliata circa l’evoluzione degli indici
congiunturali per tipologia di operatore intervistato.
Gli indici congiunturali
L’evoluzione congiunturale del Panel della distribuzione al dettaglio, sia
tradizionale che moderna, viene analizzata mediante le risposte fornite dalle
strutture commerciali oggetto dell’indagine nella rilevazione del secondo semestre
2005. Anche in questo caso, quindi, si possono specificare tre diversi indicatori
(cfr. Nota metodologica):
L’indice del clima di
fiducia
-
l’indice del clima di fiducia;
-
l’indice della ragione di scambio;
-
l’indice di dinamicità del mercato.
L’indicatore del clima di fiducia per le imprese del Panel della distribuzione al
dettaglio si ricava dalla combinazione delle risposte fornite sui seguenti aspetti:
andamento globale dell’economia (giudizio sul semestre appena trascorso e
previsioni su quello successivo); evoluzione generale del settore ittico nel
semestre precedente; andamento delle vendite complessive di prodotti ittici
rispetto al semestre precedente e previsioni di vendita per quello successivo.
Nel secondo semestre 2005 il Panel della distribuzione al dettaglio si
caratterizza per un’inversione di tendenza nell’indice del clima di fiducia, che
torna positivo per la prima volta dal 2003 (+11). Analizzando le principali
componenti che concorrono a formare l’indicatore, si evidenzia come siano i
giudizi espressi in merito all’andamento delle vendite e del settore ittico in
generale ad avere contribuito ad innalzare il clima di fiducia degli operatori.
Infatti,
i
saldi
delle
risposte
relativi
a
queste
due
componenti
risultano
3
significativamente positivi (rispettivamente +23% e +21%). Anche le previsioni di
vendita migliorano, mentre permangono negative, seppure improntate ad un
maggiore ottimismo, le valutazioni e le aspettative sull’economia nazionale.
L’indice evidenzia un incremento sia congiunturale (da –8 a +11) che tendenziale
(da –2 a +11).
I risultati relativi all’analisi dell’indice del clima di fiducia per canale di vendita
evidenziano una polarizzazione di risultati fra il dettaglio tradizionale e la grande
distribuzione (grafico 1). Infatti, le pescherie registrano ancora un clima di fiducia
negativo (-5) per effetto di una preponderanza di giudizi negativi sull’andamento
attuale e futuro dell’economia nazionale ma anche sull’andamento attuale del
settore
ittico;
i
giudizi
sull’andamento
congiunturale
delle
vendite
sono
prevalentemente positivi ma il saldo delle risposte è pari solamente a +1, anche
se il confronto con il -31 rilevato nel primo semestre 2005 mette in evidenza un
netto miglioramento congiunturale. Viceversa, gli ipermercati ed i supermercati
registrano un clima di fiducia positivo (rispettivamente +32 e +18), mentre per i
discount l’indice risulta pari a 0. Tuttavia, l’andamento del clima di fiducia è
risultato in miglioramento su base congiunturale e tendenziale per tutti i
segmenti, con l’unica eccezione dei discount che a livello tendenziale hanno subito
un leggero calo. In particolare:
- rispetto ai primi sei mesi del 2005 l’indice del clima di fiducia è passato da –
26 a –5 per le pescherie, da –14 a +32 per gli ipermercati, da +3 a +18 per i
supermercati e da –1 a 0 per i discount. E’ interessante sottolineare che un buon
contributo al miglioramento del clima di fiducia è stato generato per tutti i
segmenti oltre che dall’andamento delle vendite anche da un miglioramento dei
saldi
relativi
all’andamento
dell’economia
nazionale
che,
seppur
negativi,
registrano valori più contenuti rispetto a quelli dei primi sei mesi dell’anno;
- rispetto al secondo semestre 2004 l’indice del clima di fiducia è passato da –
27 a –5 per le pescherie, da +23 a +32 per gli ipermercati, da +7 a +18 per i
supermercati, mentre nei discount è diminuito da +2 a 0. Tale crescita è stata
determinata dall’andamento delle vendite; per i discount il peggioramento è stato
generato soprattutto dalla prevalenza dei giudizi sfavorevoli manifestati sul
previsto andamento dell’economia nazionale.
Infine, i buyer presentano un clima di fiducia positivo (+13) ed in crescita sia a
livello congiunturale sia a livello tendenziale. La crescita su base annua è per
questi operatori determinata soprattutto dalla maggiore diffusione di ottimistiche
aspettative di vendita.
4
Grafico 1 – Indice del clima di fiducia nella distribuzione al dettaglio per
canale di vendita
40
30
20
10
0
-10
-20
-30
-40
-50
Totale
I semestre '03
I semestre '05
Pescherie
Ipermercati
II semestre '03
II semestre '05
Supermercati
Discount
I semestre '04
Buyer
II semestre '04
Fonte: Ismea.
L’indice della ragione
L’indice della ragione di scambio confronta l’andamento dei costi di
di scambio dei
approvvigionamento dei prodotti ittici con l’evoluzione dei prezzi di vendita,
prodotti ittici
permettendo una valutazione del risultato reddituale del Panel della distribuzione
al dettaglio. Tale indice consente infatti di valutare la capacità del campione in
esame di bilanciare l’aumento dei costi con un incremento dei prezzi di vendita
dei prodotti ittici.
Nel secondo semestre 2005 l’indice congiunturale della ragione di scambio del
Panel della distribuzione al dettaglio ha registrato un’inversione di segno,
passando da –7 a +1. L’incremento rispetto al semestre precedente è generato
dal fatto che a fronte di un calo del saldo dei costi (da +43% a +38%), si è
assistito ad una crescita del saldo dei prezzi di vedita (da +29% a +39%).
La crescita è avvenuta anche su base annua, e quindi al netto degli effetti
stagionali legati all’andamento dei prezzi, poiché l’indice è passato da -1 a +1. In
particolare, a livello tendenziale si assiste ad un incremento del saldo delle
risposte relative ai prezzi di vendita (da +29% a +39%), superiore rispetto a
quello registrato per i costi (da +32% a +38%).
L’indice della ragione
L’analisi dell’indice della ragione di scambio per canale di vendita mostra una
di scambio per canale
sostanziale eterogeneità di opinioni e di andamenti tra i diversi distributori
di vendita
(grafico 3). Il segmento della distribuzione tradizionale evidenzia un indice della
ragione di scambio negativo (-4) anche se in miglioramento sia rispetto ai primi
sei mesi dell’anno (-10) che allo stesso periodo dell’anno precedente (-6). La
negatività del segno è determinata dal fatto che la percentuale di pescherie che
ha registrato un incremento di costi è più elevata rispetto a quella che ha
5
conosciuto un aumento dei prezzi. La distribuzione moderna presenta un indice
della ragione di scambio positivo per i supermercati (+3) e i discount (+18) e
nullo per gli ipermercati. E’ interessante sottolineare come tra i canali della
distribuzione moderna siano presenti andamenti congiunturali e tendenziali
piuttosto diversificati. Da un lato si collocano gli ipermercati e i discount, che
hanno registrato un incremento dell’indice della ragione di scambio sia su base
semestrale (da –16 a 0 per gli ipermercati, da –13 a +18 per i discount) che su
base annua (da –4 a 0 per gli ipermercati, da +6 a +18 per i discount), dall’altro
si collocano i supermercati che, al contrario, hanno registrato una leggera
flessione (da +4 a +3 sia a livello congiunturale che tendenziale). La crescita
evidenziata dagli ipermercati è dovuta principalmente ad un aumento del saldo
relativo ai prezzi, mentre per i discount, che hanno registrato il valore più alto
dell’indice dal 2003, l’incremento è generato dalla combinazione dei due distinti
andamenti: da un lato la crescita nel saldo relativo ai prezzi e dall’altro la marcata
flessione di quello relativo ai costi. Per i supermercati invece, la flessione
dell’indice è imputabile al fatto che la crescita del saldo dei prezzi è stata
neutralizzata da un significativo incremento del saldo dei costi. Infine, si rileva
che il segmento dei buyer ha registrato un indice della ragione di scambio
negativo anche se piuttosto contenuto (-3) ed in miglioramento sia su base
semestrale (-19) che su base annua (-6).
Grafico 2 - Indice della ragione di scambio dei prodotti ittici per canale di
vendita
20
10
0
-10
-20
Totale
I semestre '03
I semestre '05
Pescherie
Ipermercati
II semestre '03
II semestre '05
Supermercati
Discount
I semestre '04
Buyer
II semestre '04
Fonte: Ismea.
L’indice di dinamicità
L’indice di dinamicità di mercato permette di valutare la dinamica del mercato
di mercato dei
al consumo per i prodotti ittici. L’indice è definito come media dei saldi delle
prodotti ittici
risposte sull’andamento dei prezzi e sull’andamento delle vendite: pertanto, ad
elevati livelli dell’indicatore corris ponde una situazione di domanda “vivace”,
caratterizzata da vendite e prezzi in aumento.
6
L’indice di dinamicità di mercato si mantiene positivo anche nel secondo
semestre 2005, registrando una crescita sia congiunturale (da +13 a +31) sia
tendenziale (da +20 a +31). Tale crescita riflette l’incremento registrato nel saldo
delle risposte relativo all’andamento delle vendite che, se a livello congiunturale
può risultare scarsamente significativo a causa della componente stagionale, a
livello tendenziale fornisce una conferma di come il settore ittico stia conoscendo
una fase di ripresa commerciale, caratterizzata da una domanda che diventa
progressivamente più vivace. Infatti, parallelamente alla crescita delle vendite, gli
operatori evidenziano anche un incre mento, sia congiunturale sia tendenziale, del
livello dei prezzi.
L’indice di dinamicità
Le categorie di prodotto prese in considerazione nell’analisi presentano nel
del mercato per
secondo semestre 2005 un indice di dinamicità piuttosto omogeneo sia per
categorie di prodotto
direzione che per intensità: l’indice risulta positivo per tutte le categorie,
oscillando da un +22 registrato dai prodotti conservati ad un +34 registrato da
quelli freschi (grafico 3).
Grafico 3 - Indice dinamicità del mercato dei prodotti ittici per categorie
di prodotto
60
50
40
30
20
10
0
Fresco
I semestre '03
I semestre '05
Cong./surg.
naturale
Cong./surg.
trasformato
II semestre '03
II semestre '05
Conservato
I semestre '04
Semiconserve
II semestre '04
Fonte: Ismea.
L’indice risulta inoltre in aumento per tutte le categorie di prodotto sia a livello
congiunturale che tendenziale. In particolare, rispetto ai primi sei mesi del 2005 è
aumentato soprattutto l’indice relativo al prodotto fresco (da +10 a +34), mentre
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente l’incremento ha interessato
particolarmente l’indice dei prodotti congelati/surgelati naturali (da +13 a +27).
Ha contribuito alla maggiore dinamicità per tutte le categorie di prodotto tanto
7
l’andamento delle vendite quanto quello dei prezzi, registrandosi saldi in crescita
sia su base annua che su base semestrale.
L’aumento tendenziale delle vendite trova conferma nella dinamica positiva dei
consumi domestici di prodotti ittici, secondo la rilevazione Ismea-ACNielsen: nel
secondo semestre 2005 sono risultati in aumento soprattutto gli acquisti di pesce
fresco e decongelato (+3% in volume e +4,9% in valore) e di congelato/surgelato
confezionato sia naturale che trasformato (nel complesso +5,9% in volume e
+4,3% in valore).
L’indice di dinamicità
Nel secondo semestre 2005 l’indice di dinamicità si presenta positivo in tutti i
del mercato per
canali di vendita, registrando un valore pari a +22 per le pescherie, +43 per gli
canale di vendita
ipermercati, +37 per i supermercati e +31 per i discount. Si evidenzia quindi
come tutti i canali si caratterizzano per la vivacità del mercato, anche se il
segmento della distribuzione tradizionale presenta un livello di dinamicità inferiore
a quello del campione nel suo complesso (grafico 4).
Grafico 4 - Indice dinamicità del mercato dei prodotti ittici per canale di
vendita
80
70
60
50
40
30
20
10
0
-10
Totale
I semestre '03
I semestre '05
Pescherie
Ipermercati
II semestre '03
II semestre '05
Supermercati
Discount
I semestre '04
Buyer
II semestre '04
Fonte: Ismea.
A livello congiunturale l’indice risulta in miglioramento in tutti i canali
distributivi, anche se la crescita più rilevante è stata registrata dagli ipermercati
(da 0 a +43). Anche a livello tendenziale si assiste ad un incremento dell’indice in
tutti i canali di vendita: in questo caso sono le pescherie e i discount ad avere
registrato una maggiore crescita (da +7 a +22 per le pescherie; da +16 a +31
per i discount). A contribuire allo sviluppo congiunturale e tendenziale dell’indice
di dinamicità delle pescherie sono state soprattutto le vendite, il cui saldo su base
annua è stato interessato da una crescita particolarmente significativa (da –24%
8
a +1%); per i discount invece ha inciso maggiormente l’incremento del saldo dei
prezzi.
Infine, le centrali di acquisto della Gdo (buyer) registrano un indice di
dinamicità positivo (+31) ed in crescita sia a livello congiunturale (da +9 a +31)
sia a livello tendenziale (da +28 a +31), per effetto di un buon andamento dei
giudizi sui prezzi di vendita (nel secondo semestre 2005 nessuno dei buyer
intervistati ha riscontrato un calo dei prezzi).
Ismea – Direzione Mercati e Risk Management
Unità Operativa Rilevazione ed Elaborazione Dati
Responsabile unità: Patrizio Piozzi (+39) 06.85568.536
Redazione: Francesca Carbonari (+39) 06.85568.586
9