RITRATTO DI GENTILDONNA DI BARTOLOMEO GONZALES

©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte
RITRATTO DI GENTILDONNA
DI BARTOLOMEO GONZALES
L
chio ?), e tiene nelle mani un libriccino da messa
A R. Pinacoteca di Bologna possiede un
stemmato nella rilegatura, ed un ventaglio.
grande ritratto ch' era dapprima quasi
ignorato e che è stato da me messo in luce:
L 'adornano inoltre orecchini con triplice perla ;
quello di una ignota gentildonna - deposito del
e sulla folta acconciatura, che finisce in una
Comune di Bologna col contrassegno H. r882 piuma rosso fuoco, spicca uno spillone in forma
delle dimensioni di m. 2,06 X r,25.
di rosetta con granatine lunata nel centro.
Rappresenta un'avvenente signora in giovaCome è evidente, trattasi di un'alta dama
nissima età col suo bel viso bruno dagli occhi
e spiace di non potere conoscerne il casato.
a mandorla, dalle
La conservazione
del quadro è buoalte sopracciglia,
na; solo si nota
dalla bocca piccola, in una posa di
qualche piccolo
raccoglimento e
ritocco nella parte
di pensiero.
superiore del fonÈ riccamente
do, alla sua sinistra,
vestita e indossa
dato forse quando
un abito a camne fu eseguita la
pana color rosa
rifoderatura.
con righe macSu questo pezzo,
chiettate in giallo
ora che è stato cole maniche in grilocato in buon pogio rameggiate in
sto ed in luce, sebgiallo-oro con cui
bene per tiranni che
si lega un mannecessità di spazi')
tello dello stesso
in una sala che non
color rosa, orlato
è propria, si sono
di quadruplice
appuntati tutti gli
gallone e foderato
sguardi degli stuin seta perla candiosi e varie attrigiante.
buzioni si son date
ma che non hanno
Porta al collo
trovato alcun conuna lunga catena
di cristallo di rocsenso; qualche crica da cui pende un
tico d'arte emivas etto d'oro per
nente ha perfino
i profumi, colletto
fatto il nome del
di velo color cegrande Zurbaran.
nere su cui è diE veramente il
pinto uno scorcarattere generale
pione (allusivo ad
del dipinto, pur
uno stemma genpresentando qualtilizio o di caratche elemento itatere profilattico
liano,
è in comBOLOGNA, R. PINACOTECA - BARTOLOMEO GONZALES IL GIOVINE
RITRATTO DI GENTILDONNA (PROPRIETÀ DEL COMUNE DI BOLOGNA)
contro il malocplesso spagnolo.
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CREMONA, MUSEO CIVICO - BARTOLOMEO GONZALES IL GIOVANE: RITRATTO DI GENTILDONNA (FIRMATO)
(Fot. Negri)
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Una recente visita al Museo Civico di Cremona ci mette in grado intanto di poterne conoscere 1'autore.
In quelle collezioni esiste altro ritratto di
dama a mezza figura, anch'essa riccamente ve stita, con la firma: "Barme gonzales pintor Rey
f. r626 ".
Le affinità sono evidenti, e nessun dubbio
quindi rimane, osservando il modo come il
pittore modella il viso, le mani, ecc., intorno
all'appartenenza del quadro della Pinacoteca
di Bologna che è da attribuirsi allo stesso
Bartolomeo Gonzales "junior" di Valladolid
(1564-1627), una figura di artista finora poco
studiata e intorno a cui si trovano scarsi
cenlll.
Egli fu allievo, come dicesi, del pittore fiorentino Patrizio Caxés o Cajesi, e fu sotto Filippo III
pittore del Re.
Louis Hourticq (Encyclopédie des BeauxArts-Hachette, I, pag. 250) che ne traccia così
brevemente il profilo, scrive che le rare composizioni religiose del Gonzales, fin qui conservate,
ci fanno vedere in lui un artista un po' offuscato,
privo di originalità e di splendore. Aggiunge
egli però che i suoi ritratti meritano maggiormente di richiamare la nostra attenzione.
Non sembra improbabile che abbia lavorato
parecchio in Italia come ritrattista delle grandi
fam iglie, e difatti tanto il ritratto della Pinacoteca di Bologna cOme quello del Museo di
Cremona, la cui fotografia debbo alla cortesia del
chiar.mo direttore prof. I11emo Camelli, confermerebbero tale ipotesi.
Egli segue i forti ritrattisti della sua terra:
Antonio Mor e Alonso Sanchez Coello, ma
maggiormente colui che gli è più vicino, Juan
Pantoja de la Cruz.
ENRICO MAUCERT
CRONACA
LAVORI DELLA SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DEL LAZIO.
AFFRESCHI IN S. MARIA DI VESCOVIO
ECENTI lavori compiuti dalla R. SoprinR
tendenza ai Monumenti per il Lazio nella
antica cattedrale Sabina (fig; I), hanno rimesso
in luce gli affreschi della parete sinistra, che
prima coperti dallo scialbo, si potevano vedere
solo in piccola parte. Liberati dalle sovrapposizioni gli intonaci colorati, 1'esemplare restauro
si è limitato a riprendere e completare le incorniciature rosse dei vari riquadri, a colorire in
tinta neutra le parti lacunose e a cercare di conservare con appropriata vela tura la vivacità
del colore.
Queste pitture tornate in luce sulla parete
sinistra (fig. 2) e che fanno riscontro a storie
del Vecchio Testamento dipinte sulla parete
opposta, narrano in sedici riquadri disposti
su due zone, i principali fatti della Vita di
Gesù, con particolare riguardo, come di solito
in tali cicli, alle solennità del calendario religioso.
La serie s'inizia in alto presso il transetto con
1'Annunciazione (fig. 3), la cui composizione
ricorda assai da vicino quella del Cavallini a
S. Maria in Trastevere; la Vergine è seduta
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in un'ampia cattedra con un libro nella destra,
e 1'arcangelo inoltrandosi da sinistra, sta, frenando il passo e lo slancio, in atto di benedire;
elemento poco comune, dato il tipo della Madonna con i1libro in mano, è il leggio in legno intagliato e dorato sul quale posa un libro aperto. 1)
Il riquadro che segue, ridotto quasi alla sola
preparazione, lascia intravedere la Visitazione
in forma del tutto dipendente da schemi iconografici bizantini. La terza scena con la Natività è ugualmente composta su schemi bizantini che hanno la loro fonte nella narrazione del
pseudo Matteo; però sul primo piano si vede
una fila di pecore, rivolte verso Giuseppe ed
ivi poste certo ad imitazione di quanto aveva
fatto il Cavallini a S. Maria in T rastevere. 2)
Ugualmente derivante da schemi cavalliniani è
la Adorazione dei Magi ove è da notare però
l'assenza di Giuseppe e di una stella o un angelo
che guidi i tre re; elemento probabilmente occidentale nella loro strana forma sono le corone
dei due ultimi magi. 3) Deriva pure dal Cavallini lo schema compositivo della Presentazione