Istituto i.p.s.a di Bocchigliero Lingua e linguaggi alunno :Saverio Flotta Classe : v anno : 2013/2014 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi STORIA LA QUESTIONE MERIDIONALE ITALIANO VERISMO E IL LINGUAGGIO DI VERGA INGLESE THE LANGUAGE OF COMPUTER LINGUA E LINGUAGGI SISTEMI TRASDUTTORI DI PRESSIONE Alunno: Flotta Saverio Classe V TELECOMUNICAZIONI TRASDUTTORI ACUSTICI Anno scolastico 2013-2014 ED.FISICA L'APPARATO DELLA FONAZIONE pag. 2 di 13 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi INTRODUZIONE La capacità di comunicare è qualcosa che appartiene a tutti gli esseri viventi. Alcuni sostengono che per sino il mondo vegetale abbia una forma di comunicazione. La capacità di comunicare attraverso la lingua, tuttavia, è un tratto distintiva del genere umano. Ho pensato di illustrare i vari tipi di linguaggio,attraverso le discipline studiate per spiegarne l'importanza. Alunno: Flotta Saverio Classe V Anno scolastico 2013-2014 pag. 3 di 13 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi ITALIANO Verismo e il linguaggio di Verga Intorno al 1870 nasce in Francia un nuovo movimento culturale, il Realismo o Verismo, che si diffonde in Italia per opera di Giovanni Verga. Questo movimento narrava la vita della gente del popolo ponendo l'accento sugli aspetti più crudi e tristi della realtà quotidiana. I fatti sono rappresentanti senza alcun giudizio personale da parte dell'autore, ma spesso la narrazione procede in modo che anche il lettore non riesca ad esprimere un proprio parere. Nel Verismo italiano il linguaggio usato è dimesso e umile, contrariamente alle tradizioni auliche della letteratura italiana; inoltre, anche se propriamente non lo è, ricorda la forma del dialetto siciliano nella composizione della proposizione e del periodo. Riconoscendo le grandi opere di Giovanni Verga, il maggior esponente del Verismo in Italia, non dobbiamo tuttavia dimenticare altri scrittori che hanno arricchito questo movimento. A questo proposito è bene ricordare il siciliano Luigi Capuana, teorico della scuola verista; la napoletana Matilde Serao e la sarda Grazia Deledda (quest'ultima a cavallo tra Verismo e Decadentismo per il senso del mistero, del peccato e il lirismo della natura). Naturalmente il Verismo si sviluppò in tutta Italia, ma i migliori veristi, come si può costatare, sono meridionali. Dopo l'Unita d'Italia, infatti, il Mezzogiorno aveva visto le sue condizioni economiche peggiorare, perché i nuovi governanti favorivano in ogni modo le regioni settentrionali, più industrializzate, con un progressivo impoverimento del Sud a favore del Nord (anche se le risorse maggiori provenivano dal Meridione e, proprio grazie a queste, l'Italia diventò uno stato industrialmente avanzato nelle regioni settentrionali). A seguito di tutto ciò nacque la cosiddetta “questione meridionale”, per molti ancora non risolta completamente. Giovanni Verga nacque nel 1840 e morì nel 1922 a Catania. Nel 1958 s'iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza e già aveva tentato le sue prime prove di scrittore. Seguì con viva partecipazione la spedizione dei Mille, ed entrò a far parte della Alunno: Flotta Saverio Classe V Anno scolastico 2013-2014 pag. 4 di 13 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi Guardia Nazionale; poco dopo fondò il settimanale “Roma degli Italiani”. Si trasferì a Firenze e visse lì dal 1856 a 1871; si stabilì a Milano nel 1872. Negli anni fiorentini e milanesi scrisse molte opere, tra cui è necessario citare “Una peccatrice” e “Storia di una capinera”. Alcune novelle del Verga sono belle e intrinseche di significato da essere considerate dei veri capolavori culturali; tra questi è d'obbligo notare “La lupa” e “Rosso malpelo”. Alunno: Flotta Saverio Classe V Anno scolastico 2013-2014 pag. 5 di 13 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi STORIA La questione meridionale Di "questione meridionale" si cominciò a parlare subito dopo l'unità d' Italia, nel 1861--> le differenze fra nord e sud erano evidenti (nord più moderno, ricco e industrializzato), ma la politica economica di quegli anni non ne tenne conto: semplicemente, le stesse norme, il sistema fiscale, il liberismo negli scambi, la legislazione penale e civile vennero adeguati a quelli del Piemonte Sabaudo. In questo modo il sud si ritrovò a subire una pressione fiscale che non era in grado di sostenere; oltre a ciò, il regime liberistico travolse quel po’ di sviluppo manifatturiero che aveva attecchito al Sud. Le misure economiche, quindi, stancano il "basso popolo" che è sempre più povero e che, oppresso dalla fame, sconvolto dall'aumento delle tasse e dei prezzi sui beni primari e costretto alla leva obbligatoria, inizia a rivoltarsi, sviluppando un profondo rancore verso il nuovo regime e soprattutto verso gli strati sociali che si avvantaggiarono degli avvenimenti politici riuscendo ad ottenere cariche, impieghi e nuovi guadagni. Il Brigantaggio Nacquero così bande di briganti, a cui aderirono non solo braccianti disperati ma anche ex soldati borbonici, ex garibaldini e banditi comuni. L'emergenza brigantaggio assunse i connotati di una vera e propria guerra civile, che costrinse lo stato italiano meridionali. Emigrazione di massa In questi anni difficili si assiste ad un'emigrazione senza precedenti, soprattutto verso l'America (il flusso migratorio si chiuderà intorno agli anni '20, quando gli Usa bloccarono a livello legislativo l'ingresso dei migranti). Alunno: Flotta Saverio Classe V Anno scolastico 2013-2014 pag. 6 di 13 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi La Cassa per il Mezzogiorno La fine della II guerra e l'istituzione della Repubblica rappresentano per il Mezzogiorno un momento di profonda svolta: tra il 1949 e il 1950 si definirono alcune linee di intervento per il Sud, fra cui una parziale riforma agraria e l’istituzione di una Cassa per il Mezzogiorno. Poi si ritenne anche necessario un intervento diretto e si arrivò a promuovere e a realizzare alcuni grandi impianti industriali. I risultati dell’azione della Cassa e di tutta la politica speciale successiva non furono quelli sperati, pur essendo innegabile un processo di sviluppo che, specialmente negli anni 1960, trasformò il quadro stesso dell’ambiente meridionale. Negli anni 1950, inoltre, riprese la grande emigrazione interrottasi alla fine degli anni 1920, diretta questa volta verso l’Europa occidentale e l’Italia settentrionale. Gli anni '80 A metà degli anni 80 molti parlarono di un ormai avvenuto superamento della questione meridionale, ma in realtà nel mondo agrario, al crescente sviluppo di determinate zone, corrispondeva un abbandono generale delle campagne che assumeva tutti i caratteri di una vera e propria destrutturazione economica e sociale, a malapena compensata da una politica di assistenza e di pensioni sociali e da un’artificiosa diffusione di occupazione, soprattutto pubblica, scarsamente produttiva o parassitaria. Nel 1986 la Cassa per il Mezzogiorno fu sostituita da un’Agenzia per la promozione dello sviluppo. Alunno: Flotta Saverio Classe V Anno scolastico 2013-2014 pag. 7 di 13 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi inglese computers the computers can be clasified into three general groups: mainframes,personal computers and ebedded computers. Mainframes are the lagest and fastest computers with the vigest strage system. Personal computers are used by one person at a time. Embedded computers are control units built into the device they control. Alunno: Flotta Saverio Classe V Anno scolastico 2013-2014 pag. 8 di 13 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi ed. fisica APPARATO FONATORIO La FONAZIONE é la produzione del suono, della voce. La laringe é uno degli organi più importanti ai fini della fonazione; essa é dotata di due ampie porzioni e di una (mediana) più ristretta; in quest'ultima si trovano le due formazioni dette corde vocali vere, limitanti una fenditura, disposta in senso antero-posteriore, chiamata glottide, la cui ampiezza varia con la distensione delle corde vocali vere. Il suono prodotto dalla laringe é dovuto alla vibrazione delle corde vocali vere, causata dall'urto dell'aria proveniente dai polmoni. La vibrazione delle corde vocali si trasmette, successivamente, all'aria che si trova sopra e sotto di esse rinforzando, così, il suono prodotto. Nella cavità faringo-boccale il suono viene poi modificato a seconda della posizione che assumono gli organi secondari della fonazione (lingua, denti, labbra, velo pendulo). I muscoli fonatori attivi sono i muscoli intrinseci che agiscono modificando le posizioni delle cartilagini e, di conseguenza, le corde vocali. Esse assumono posizioni diverse a seconda che trattasi di bisbiglio, di fonazione, ecc. I suoni della laringe sono differenti dai suoni provenienti dalla bocca ed ascoltati per via timpanica (un esempio é l'ascolto della propria voce registrata); questo perché tali suoni non sono suoni puri ( sinusoidali ) ma sono costituiti da una o più frequenze fondamentali e dalle loro armoniche. Questo fenomeno é immediatamente rilevabile mediante un oscilloscopio, collegato ad un microfono, che permette di analizzare i suoni e/o la voce di una persona La voce umana articolata é, quindi, la combinazione, la "elaborazione" delle varie cavità soprastanti o sottostanti la laringe stessa. Durante la fonazione, la laringe si "solleva" nella fase di inspirazione e si abbassa nella fase di espirazione e durante la fase di abbassamento del suono. Alunno: Flotta Saverio Classe V Anno scolastico 2013-2014 pag. 9 di 13 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi sistemi Un trasduttore di pressione converte la pressione in un segnale elettrico analogico. Esistono sono vari tipi di trasduttori di pressione, uno dei più comuni è il trasduttore detto Estensimetro. La conversione di pressione in un segnale elettrico viene ottenuta dalla deformazione fisica degli estensimetri che sono legati sulla membrana del trasduttore di pressione e cablati in una configurazione a ponte di Wheatstone. La pressione applicata al trasduttore di pressione produce una flessione del diaframma che introduce la deformazione ai calibri. La deformazione produrrà un cambiamento della resistenza elettrica proporzionale alla pressione. I trasduttori di pressione sono generalmente disponibili con tre tipi di produzione elettrica: millivolt, volt e 4-20 mA. Di seguito è riportato un riepilogo delle uscite ed il loro migliore utilizzo. Trasduttori di pressione con uscita in millivolt. I trasduttori con normalmente i uscita in millivolt trasduttori di pressione sono più economici. L'assenza dell'elettronica integrata di condizionamento del segnale, consente a questi trasduttori di operare a temperature più elevate rispetto ai modelli amplificati. L'uscita del trasduttore millivolt è nominalmente circa 30 mV a fondo scala. L'uscita effettiva è direttamente proporzionale all'ingresso di trasduttore di pressione o la tensione di eccitazione. Se l'eccitazione oscilla, anche l'uscita di conseguenza varierà. A causa di questa dipendenza dal livello di eccitazione, è consigliato l'impiego dei trasduttori millivolt con gli alimentatori regolati. Poiché il segnale di uscita è basso, il trasduttore non deve essere posizionato in un ambiente elettricamente rumoroso. La distanza tra il trasduttore ed il display o strumentazione deve essere mantenuta relativamente breve. Trasduttori di pressione con uscita di tensione. Alunno: Flotta Saverio Classe V Anno scolastico 2013-2014 pag. 10 di 13 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi I trasduttori ad uscita di tensione sono forniti con un condizionamento di segnale integrato che fornisce una potenza superiore di un trasduttore millivolt. L'uscita è normalmente di 05 Vcc o 0-10 Vcc. Sebbene dipendente dal modello, l'uscita del trasduttore non è normalmente una funzione diretta di eccitazione. Questo significa che gli alimentatori non regolamentati sono spesso sufficienti, purché restino in un intervallo di tensione indicato. Poiché hanno un livello di uscita alto, questi trasduttori non sono sensibili ai disturbi elettrici come i trasduttori millivolt e possono quindi essere utilizzati in ambienti tipici industriali. Trasduttori di pressione con uscita 4-20 mA. Questi modelli di trasduttori sono noti anche come trasmettitori di pressione. Poiché un segnale 4-20 mA è meno affetto da disturbi elettrici e dalla resistenza nei cavi di segnale, questi trasduttori sono i più utilizzati quando il segnale deve essere trasmesso a lunghe distanze. Non è raro l'utilizzo di tali trasduttori in applicazioni in cui il cavo deve essere lungo 500 metri o più. I trasduttori di pressione industriali della serie OMEGA PXM309 combinano due delle tecniche di precisione di nostra produzione. Intervalli di bassa pressione da 0 a 70 mbar e fino da 0 a 3,5 bar ed intervalli assoluti a 20 bar, con l'utilizzo di un sensore al silicio micro lavorato di alta precisione, protetto da una membrana in acciaio inox. Un sottile strato di olio trasferisce la pressione e garantisce l'elevata precisione e stabilità del sensore. Media ed alta gamma di pressione relativa, da 0 a 7 bar e da 0 a 700 bar, che utilizzano estensimetri a semiconduttore di precisione che si fondono direttamente alla membrana in acciaio inox producendo un robusto e duraturo legame, che assicura una lunga vita ed una elevata stabilità Alunno: Flotta Saverio Classe V Anno scolastico 2013-2014 pag. 11 di 13 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi Telecomunicazioni Trasduttore acustico - Schema elettrico - Elenco componenti - Relazione tecnica: Il progetto riguarda un trasduttore acustico, il quale, come possibile dedurre, traduce una segnale elettrico (di tensione o di corrente) in un segnale acustico. L’intensità di tale segnale acustico dipende chiaramente dal segnale che il trasduttore trova in ingresso. È possibile schematizzare il circuito progettato mediante un opportuno schema a blocchi: Ingresso -> Pilotaggio -> Multivibratore astabile -> Trasduttore acustico. Analizziamo ora il funzionamento di ciascun blocco. Ingresso In ingresso troviamo il segnale elettrico, nel nostro caso un segnale continuo con tensione di 5V. Altro non è che il segnale che verrà poi tradotto in segnale acustico. Pilotaggio Come variante del circuito è stata inserita una fotoresistenza, che rappresenta una sorta di interruttore. Se infatti la fotoresistenza non è esposta alla luce, e quindi è messa al buio, il suo valore diventa elevato. Trasduttore elettroacustico (detto anche diffusore sonoro), impiegato per la conversione dell’energia elettrica di correnti elettriche variabili ad audiofrequenza in energia di onde sonore, interessanti una notevole massa d’aria. Gli a. sono schematicamente costituiti da un organo elettromeccanico connesso a un diaframma vibrante (membrana o cono diffusore) che ha il compito di porre in vibrazione l’aria circostante. La classificazione degli a. può essere fatta in base alla natura dell’organo elettromeccanico. Negli a. magnetodinamici, o a bobina mobile, impropriamente detti Alunno: Flotta Saverio Classe V Anno scolastico 2013-2014 pag. 12 di 13 I.P.S.I.A. di Bocchigliero Lingua e Linguaggi elettrodinamici, una bobina collegata al cono diffusore si trova immersa in un campo magnetico uniforme, generato da un magnete; la corrente elettrica, circolando nella bobina, genera forze variabili con la stessa frequenza della corrente, le quali sollecitano il diaframma a vibrare in direzione parallela al suo asse Tale a. è il più diffuso per le qualità di riproduzione sonora, unite alla semplicità costruttiva e al basso costo; è realizzato in diversi tipi a seconda delle particolari caratteristiche tecniche richieste. Negli a. elettrostatici, o a condensatore, usati esclusivamente per la riproduzione dei suoni acuti nei complessi di riproduzione sonora a più a., stante la resa piuttosto bassa per i suoni più gravi, la membrana, di tipo metallico, è una delle armature di un condensatore piano al quale viene applicata la tensione variabile, ricavata dalla corrente elettrica, sovrapposta a una opportuna tensione fissa di polarizzazione; le azioni elettrostatiche fra le armature pongono in vibrazione la membrana. In altri a. è utilizzata l’azione piezoelettrica provocata in un cristallo dalla corrente ( a. piezoelettrici, o a cristallo). Per ottenere una soddisfacente fedeltà di riproduzione del suono si utilizzano particolari accorgimenti, specialmente per quanto riguarda la costituzione e la forma del cono diffusore nonché la sua corretta esposizione nell’ambiente; in particolare, allo scopo di adattare in maniera ottimale l’impedenza acustica del sistema vibrante a quella dell’aria, per gli a. di grande potenza si può ricorrere come diaframma all’impiego di un piccolo cono rigido metallico contenuto entro un condotto acustico di forma appropriata ( a. a tromba). Per quanto riguarda la corretta esposizione dell’a., è necessario provvedere a eliminare i dannosi fenomeni di interferenza tra le onde sonore frontali e quelle posteriori: l’accorgimento più semplice consiste nel montare l’a. al centro di uno schermo acustico (ingl. baffle) piano che sia di ostacolo alla propagazione nell’ambiente delle onde emesse posteriormente. Risultati migliori si conseguono se lo schermo costituisce la parete di una cassa (cassa acustica), rivestita internamente di materiale acusticamente assorbente, che assorba completamente le onde posteriori. Naturalmente, nel progetto delle casse acustiche le dimensioni, la forma e la natura dei materiali vanno scelte in modo da evitare fenomeni di risonanza, che le renderebbero rimbombanti. Alunno: Flotta Saverio Classe V Anno scolastico 2013-2014 pag. 13 di 13