Ciclo di conferenze ORIENTALISMO 2.0. Donne e oriente Anna

Ciclo di conferenze ORIENTALISMO 2.0. Donne e oriente
Anna Beltrametti “Le regine di Troia e l’oriente greco”
I Persiani, la prima tragedia di cui possediamo il testo e che fu rappresentata nel 472
a.c. ad Atene è del poeta tragico Eschilo.
La rappresentazione avviene dopo otto anni dalla vittoria ateniese sui Persiani a
Salamina. Con il racconto di tale battaglia da parte del messaggero persiano alla
regina Atossa, madre dello sconfitto re Serse, si apre la conferenza della
professoressa Anna Beltrametti dell’Università di Pavia nell’aula magna del Liceo
Classico e Linguistico Carlo Alberto, il 1 aprile 2016.
Perché è così importante questa battaglia? I pochi, i Greci, hanno vinto i molti, i
Persiani. È il primo scontro tra Oriente e Occidente: la Grecia delle poleis segna la
sua superiorità morale e politica sull'impero persiano. La coesione politica, la libertà
e l’autogoverno hanno la meglio su una moltitudine di sudditi sottoposti ad un regime
dispotico.
Ma la costruzione di questo primo mito occidentale che rappresenta il nemico come il
barbaros, lo straniero che non condivide i "nostri valori" è già messo in discussione
dallo stesso Eschilo, circa dieci anni dopo, in un 'altra tragedia Le supplici. Le
Danaidi fuggono dall'Egitto dalla violenza dei loro cugini Egizi e chiedono asilo e
protezione ad Argo, dal re Pelasgo. A quale vincolo queste donne orientali, di pelle
scura e dai costumi diversi, si appellano per ottenere “ospitalità”? Alla
consanguineità: la loro antenata Io era sacerdotessa di Argo. Non esistono pertanto
stranieri, se non nell'apparenza. A scavare nelle nostre origini apparteniamo tutti alla
stessa famiglia umana.
Anche Euripide, il terzo grande tragico ateniese, è molto critico rispetto alla
contrapposizione civiltà-barbarie. In una Atene impegnata in una guerra sanguinosa la guerra del Peloponneso di cui essa stessa è responsabile nella sua avidità di
potenza-- vanno in scena nel 415 a.c. le Troiane-. Ecuba, regina di Troia, donna
orientale - smaschera nell'aggressione greca a Troia ragioni economiche: una Grecia
povera di risorse all'assalto delle ricchezze orientali.
Anche Andromaca nella tragedia omonima denuncia la crisi morale della civile
Grecia: il suo parlare saggio e acuto – filosofico - difende la virtù femminile, il
rispetto del proprio marito anche se di condizione inferiore e la misura nel confronto
uomo-donna che non deve mai tralignare nella competizione, causa di divisione e
non di unione.
Sono soprattutto le donne del teatro tragico a destrutturare le certezze di una presunta
superiorità occidentale e a mettere in discussione i pregiudizi che bollano lo straniero
che viene da oriente come destinato alla sudditanza, portatore di una inferiorità
politica e di una cultura estranea – e per questo pericolosa- ai valori della Grecità,
che cominciano non senza contraddizioni a costituire il primo nucleo della civiltà
occidentale.
Occidente e Oriente categorie ideologiche e artificiali che segnano un passato lontano
ma che si ritrovano nel nostro presente.
Fiammetta Fazio