Speciale: 20 anni di Playstation

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Speciale: 20 anni di Playstation
di Paolo Campanelli
Venti anni fa uscì sul mercato la consolle che avrebbe cambiato
radicalmente il mondo del videogioco, la Playstation, destinata a
diventarne il colosso per il decennio successivo. Alla fine degli anni
’80 la situazione del mondo dei videogiochi vedeva i due grandi
giganti delle consolle, Sega con il Megadrive e Nintendo con Nintendo
Entertainment System o NES, che si davano battaglia a colpi di
innovazione e inventiva videoludica, mentre aziende minori tentavano
di cavalcare l’onda del successo con risultati poco convincenti e il
mondo dei computer non era ancora abbastanza sviluppato per essere
preso in considerazione. All’epoca la Sony era specializzata in
schermi televisivi e stereo
L’origine della Playstation va ricercata all’inizio degli anni ‘90 ,
quando la Nintendo annunciò di essere al lavoro per creare un nuovo
metodo di conservare i dati dei giochi su di un supporto più efficace
delle cartucce utilizzate fino ad allora: la Nintendo aveva infatti
stretto un accordo con la Sony per creare un congegno che, una volta
connesso al NES, gli avrebbe permesso di leggere i dati dai CD-Rom,
rendendoli più durevoli e più difficili da piratare rispetto ai nastri
magnetici all’interno delle cartucce stesse, oltre ad avere molto più
spazio a disposizione. A metà dello sviluppo tuttavia, Hiroshi
Yamauchi, all’epoca al comando della Nintendo, si rese conto che il
contratto avrebbe privato l’azienda di qualsiasi controllo sui giochi
creati in quel formato, una situazione inaccettabile per un’ azienda
dalla rinomata rigidità sul controllo qualità (gran parte dei giochi
che avevano indignato la critica fino ad allora erano infatti creati
da terzi senza l’autorizzazione).
La leggenda vuole che, prima di uscire dallo studio di Yamauchi, Ken
Kutaragi, padre della Playstation, affermò “allora creeremo una
consolle per conto nostro, e sarà migliore e avrà più successo delle
vostre”. La Sony aveva segretamente stretto un accordo con Philips, e,
dopo due anni di intenso lavoro, nei primi di dicembre del ’94 la
Playstation venne rilasciata in Giappone, e in seguito, durante
l’autunno dell’anno successivo, in America ed Europa. La Playstation,
nota anche come PSX (dal nome del prototipo e dei programmi di lancio
dei giochi) o PS-ONE ( per differenziarla dai successivi modelli di
Playstation 2,3 e 4) era per l’epoca una macchina straordinaria, in
quanto utilizzava sistemi come il Geometry Transformation Engine per
elaborare una grafica tridimensionale “ben definita” e il Data
Decompression Engine per la conversione dei dati in immagini e,
soprattutto, video senza perdere qualità o efficienza, divenendo
talmente potente da dover creare una nuova scala per indicarne la
potenza, benché fosse “solo” a 32 bit.
Le principali avversarie, il Sega-Saturn e il ben più potente
Nintendo64, non riuscivano a stare dietro alla qualità della consolle
Sony, che rispondeva colpo su colpo alle grandi serie Sega e Nintendo:
il riccio blu Sonic si vide contrapposto l’arancione marsupiale Crash
Bandicoot, il continuo “salva la principessa” di SuperMario si parò
dinnanzi il “salva il mondo dalla minaccia del carrarmato nucleare” di
Solid Snake (è da notare che la serie Metal Gear non nacque con questo
titolo, ma fu proprio Metal Gear Solid a creare il canone ancora in
uso oggi per definire la bellezza dei videogiochi più importanti). La
grande qualità dei giochi creati in collaborazione con la Disney e la
WarnerBros è tutt’oggi ancora invidiata, i vari “splendori” che non
hanno bisogno di descrizione come i più recenti capitoli di Final
Fantasy (lo straordinario successo del settimo capitolo è ancora un
irraggiungibile traguardo per molti), le avventure di Lara Croft in
Tomb Raider, gli spaventosi ambienti di Resident Evil e altri,
crearono nuovi percorsi che sarebbero stati seguiti in tutto il
ventennio successivo.
La diffusione in Europa fu, ironicamente, massimizzata dalla facilità
con cui si potesse apportare “la Modifica” alla Playstation per poter
leggere i giochi “taroccati”, nonostante la politica di avversione
alla pirateria da parte di Sony. La diffusione della Modifica era cosi
largamente presente, in quanto il mercato europeo aveva maggiori
difficoltà rispetto a quello americano nel ricevere i giochi. Ci
furono infatti processi e sanzioni a livelli nazionali poiché spesso
in tutta Europa si trovavano in vendita consolle già Modificate e
giochi piratati venduti per nuovi, oltre a giochi non predestinati al
mercato europeo. I molti capolavori dell’epoca sono tutt’ora ritenuti
di ottima fattura, e continuano a vendere, seppur in formato digitale,
nei negozi online come il PlayStationStore; tuttavia, all’epoca, il
gioco ufficialmente più venduto fu Gran Turismo 2, che è tuttora
considerato l’archetipo della simulazione automobilistica.
L’avvento della consolle Sony però, è stato un momento duro per molte
serie, in quanto il più semplice sviluppo della terza dimensione nei
videogiochi portò al termine serie precedentemente di successo, come
la serie Bubsy o quella di Earthworm Jim che non riuscirono ad
effettuare il salto dal 2D al 3D. Uno degli effetti che vennero a
crearsi sul piano sociologico , soprattutto in Italia, fu
l’abbattimento di quello che è oggi conosciuto come Digital Divide:
padri (che già avevano avuto contatti con i cabinati nelle sale
giochi) e figli si trovavano sempre più spesso in casa a giocare
insieme davanti ad un gioco di auto o di sport, e spesso intere
comitive si trovavano in piazza, nelle parrocchie o a casa del
proprietario della consolle per i tornei di calcio con i primi
capitoli di FIFA o Virtual Soccer.
A tutt’oggi anche se l’ultima arrivata nella famiglia Playstation, il
quarto modello, non ha ancora raggiunto un successo pari ai
precedenti, la Sony continua a produrre prodotti di elevato standard
qualitativo che sono seguiti da innumerevoli videogiocatori.
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