University of Laddington Titolo del Libro: Lo Scheletro di: Trevor Rusemberg Indice Lo scheletro Pag 2 Disposizioni delle cartillagini Pag 3 Classificazioni delle ossa Pag 3 Struttura e aspetto Pag 3 Ossa primaria e secondaria Pag 4 Processo di ossificazione Pag 4 Midollo osseo Pag 4 Malattie delle ossa Pag 4 Patologia Pag 5 Importante: Il seguente materiale appartiene a Wikipedia e ai rispettivi autori. Le informazioni riportate sono basate su avvenimenti reali storicamente documentabili. Le uniche informazioni false sono l’autore del documento (necessario per il gioco) e il titolo del documento. Vi auguriamo buona lettura. 1 Lo Scheletro Lo scheletro è una struttura rigida formata da un insieme di ossa che sostiene il corpo umano. Alla nascita lo scheletro umano presenta circa 270 ossa; da adulti le ossa si riducono a 206 in quanto, durante lo sviluppo, alcune ossa si uniscono tra di loro e vanno a formarne uno solo. Questo numero è sottoposto a una varietà di differenze anatomiche; per esempio, una piccola parte della popolazione umana possiede una costa in più, oppure una vertebra lombare. In un essere adulto medio, lo scheletro rappresenta circa il 20% del peso corporeo. Lo scheletro può essere suddiviso in assile (ossa della testa e ossa del tronco) e appendicolare (ossa degli arti, cintura scapolare e cintura pelvica) Le funzioni dello scheletro sono molteplici: • sostegno • protezione di parti molli e delicate, come nella scatola cranica e nella gabbia toracica • equilibrio, insieme a muscoli e articolazioni e sotto il controllo dei nervi • movimento, essendo strettamente connesso ai muscoli • emopoietica, ovvero la produzione di globuli rossi, bianchi e piastrine tramite il midollo osseo • plastica, in quanto dà forma al corpo • deposito di sali minerali 2 Disposizione delle cartilagini (non articolari) Fanno parte dello scheletro, in misura modesta, anche le cartilagini tra cui: le cartilagini delle superfici articolari, dei dischi e dei menischi, la porzione cartilaginea delle coste, e alcune più indipendenti: • dell’orecchio • cartilagine auricolare (2) • cartilagine della tuba uditiva (2) • del naso • cartilagine del setto (1) • cartilagine laterale (2) • cartilagine alare maggiore (2) • cartilagini accessorie del naso (alari minori, sesamoidee, vomero-nasale: fino a 10) • della laringe • cartilagine cricoidea (1) • cartilagine tiroidea (1) • cartilagine epiglottica (1) • cartilagine aritenoidea (2) • cartilagini accessorie della laringe (cornicolate, triticee, cuneiformi, sesamoidee, procricoidea: 7) • della trachea e dei bronchi • cartilagini tracheali (15-20) • sprone o carena tracheale • cartilagini bronchiali • placche cartilaginee (irregolari) Classificazioni delle ossa Le ossa possono distinguersi in: • ossa impari, situate sulla linea mediana del corpo • ossa pari, poste ai lati della linea mediana. Le ossa si suddividono anche in: • lunghe, prevale la lunghezza su larghezza e spessore (es.femore) • brevi, le tre dimensioni sono all'incirca uguali (es.Astragalo) • piatte, lo spessore è di gran lunga inferiore rispetto alle altre misure (es.scapola). Nelle ossa lunghe, la parte centrale è detta diafisi e le estremità epifisi. Struttura e aspetto La sostanza fondamentale delle ossa allo stato fresco è costituita da: • sostanza inorganica, 55,28% • sostanza organica, 27,72% • acqua, 17%. La sostanza organica è l'osseina; per isolarla l'osso viene trattato con un acido: le sostanze inorganiche si sciolgono, ma l'osso mantiene la sua forma primitiva. La parte inorganica è costituita da: 3 • • • • fosfato di calcio, 83,89-85,90% carbonato di calcio, 9,06-11,00% fosfato di magnesio, 1,04-1,84% fluoruro di calcio, 3,20-0,70%. Ossa primarie e secondarie Processo di ossificazione L'osso si forma da un tessuto connettivo preesistente. Si distinguono due principali tipi di ossificazione dell'osso: • Ossificazione intramembranosa: è tipica delle ossa piatte del cranio (ossa membranose). L'ossificazione inizia all'interno del mesenchima o tessuto connettivo primordiale a livello dei centri di ossificazione. Compaiono cellule osteoprogenitrici e quindi osteoblasti che cominciano a deporre matrice extracellulare. Si formano le prime trabecole all'interno di un tessuto osseo che all'inizio non è mineralizzato (tessuto osteoide). Le trabecole si mineralizzano e si accrescono per apposizione di nuova sostanza ossea. Il primo tessuto che si forma è di tipo non lamellare a fibre intrecciate, che verrà poi sostituito da tessuto lamellare di tipo spugnoso. Nelle regioni di osso spugnoso che devono diventare osso compatto la sintesi continua sotto forma di lamine concentriche che formano la base dei futuri sistemi di Havers. • Ossificazione condrale: si formano da un abbozzo cartilagineo. Nelle ossa lunghe il processo di ossificazione ha inizio a livello dei centri di ossificazione primari. Le cellule della cartilagine proliferano e si ipertrofizzano riempendosi di glicogeno. La matrice circostante comincia a calcificarsi e le cellule cartilaginee degenerano e muoiono. A livello del pericondrio si forma uno strato di osso membranoso. Dal periostio il tessuto connettivo penetra nella diafisi e forma le cavità midollari primitive. Le cellule osteoprogenitrici contenute nel tessuto connettivo differenziano in osteoblasti che depositano nuovo tessuto osteoide che successivamente calcifica. Successivi rimaneggiamenti portano alla formazione della cavità midollare centrale. Al confine tra diafisi ed epifisi rimane poi uno strato di cartilagine che continua ad accrescersi durante lo sviluppo e ad essere sostituito da osso, secondo modalità simili a quelle descritte per il centro di ossificazione primario, determinando alla fine l'accrescimento in lunghezza della diafisi. Midollo osseo Nel canale centrale delle ossa lunghe è presente il midollo osseo che viene distinto in: • cellule ematiche (midollo rosso) • megacariociti (midollo gelatinoso) • cellule adipose (midollo giallo). Malattie delle ossa • Osteoporosi: malattia metabolica che comporta una diminuzione della mineralizzazione ossea. 4 Patologia Le lesioni possibili a carico dello scheletro sono individuabili in: • malformazioni congenite, derivanti da anomalie nello sviluppo fetale (spina bifida, lussazione congenita dell'anca, piede torto, ecc.) • malformazioni congenite ereditarie (osteopsatirosi, acondroplasia, camptodattilia) • alterazioni scheletriche dello sviluppo (scoliosi, nanismo, gigantismo) • traumi (distorsione, lussazione, frattura) • malattie del metabolismo (osteomalacia, rachitismo, osteoporosi) • malattie infiammatorie ossee (osteite, osteomielite acuta o cronica) • malattie infiammatorie articolari (reumatismo articolare, artrite reumatoide, spondilite) • malattie degenerative articolari (artrosi) • tumori primitivi benigni o maligni • a carico delle articolazioni (fibromi, fibrosarcomi) • a carico delle cartilagini (condrosarcomi, encondromi) • a carico del tessuto osseo (osteomi, osteosarcomi) • tumori secondari o metastatici Autore: Trevor Rusemberg 5