LA TORRE DI BABELE. RIVISTA DI LETTERATURA E LINGUISTICA

DIPARTIMENTO DI ANTICHISTICA, LINGUE, EDUCAZIONE, FILOSOFIA (A.L.E.F.)
Area di Lingue e Letterature Straniere
LA TORRE DI BABELE. RIVISTA DI LETTERATURA E LINGUISTICA
Direttore Laura Dolfi
Direttore responsabile Remo Ceserani
Redazione MUP Editore
Testi a cura di Laura Dolfi e Nicoletta Cabassi
Comitato scientifico nazionale
M. Bertini (Università di Parma), D. Carpi (Università di Verona), A. Castoldi (Università di
Bergamo), L. M. Crisafulli (Università di Bologna), L. Dolfi (Università di Parma), K. Elam
(Università di Bologna), F. Ferrari (Università di Trento), M. Lavagetto (Università di Bologna), P.
Menarini (Università di Bologna), G. Michelini (Università di Parma), G. P. Piretto (Università di
Milano), A. Serpieri (Università di Firenze), G. Silvani (Università di Parma), L. Sozzi (Università
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Comitato scientifico internazionale
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Comitato di redazione
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ISSN 1724-3114. Autorizzazione del tribunale n. 1/2005 del 7/2/2005
© 2015 Monte Università Parma Editore
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11_2015
L’OLFATTO
E IL MONDO
DEGLI ODORI
SOMMARIO
L’OLFATTO E IL MONDO DEGLI ODORI
INTRODUZIONE
Laura Dolfi e Nicoletta Cabassi
LETTERATURA
Mario Hernández
Guantes de olor
Laura Dolfi
Suoni, colori. Fragranze, aromi e odori nella poesia di Jorge Guillén
Carmelo Andrea Spadola
Paesaggi olfattivi in due poetesse uruguaiane del Novecento
Željko Djurić
Uno scritto espressionista di Miloš Crnjanski: l’olfatto e il sistema dei sensi
Oleksandra Rekut-Liberatore
L’universo oncologico: rimembranze e cronotipi olfattivi
Diego Salvadori
Un pettegolo «da freschìn»: l’odore delle parole in Luigi Meneghello
Alba Pessini
Parfums de Philippe Claudel, un abécédaire des odeurs
Khaled Qatam
Gelsomino, timo, limone. I profumi del Medioriente tra letture e autobiografia
LINGUISTICA
Davide Astori
Il naso e il benessere. Qualche riflessione in merito
a un determinativo dell’antico egiziano
Nicoletta Cabassi
La lingua degli odori in antico russo
Elisabetta Longhi e Paolo Cataldi
Olfatto accademico vs. sensibilità naturista: stili medici a confronto
7
19
61
91
107
121
139
157
175
189
209
219
Maria Cristina Cignatta
“Follow your Nose”:
A Preliminary Approach to Olfaction in Colloquial English
Ivana Lončar e Anita Pavić Pintarić
Lexicalización del olfato en alemán, croata y español:
algunos apuntes contrastivos
Anna Maria Perissutti
Gli odori nei luoghi: i verbi di emissione di odore in ceco e in italiano
Carlotta Sparvoli
“The roast must be done!”: Inferred evidentials in Chinese
Appendice
Abstracts
Gli autori
243
253
271
289
336
348
LINGUISTICA
GLI ODORI NEI LUOGHI:
I VERBI DI EMISSIONE DI ODORE IN CECO E IN ITALIANO
- Anna Maria Perissutti«L’olfatto?» mi disse. «Non me ne ero mai curato. Di solito
uno non ci pensa. Ma quando lo persi, fu come se fossi diventato di colpo cieco. La vita perse tutto il suo sapore. Non ci si
rende conto di quanto il sapore sia in realtà olfatto. Si odora la
gente, si odorano i libri, si odora la città, si odora la primavera,
forse non in modo consapevole, ma come uno sfondo ricco e
inconscio che sta dietro a ogni cosa. D’improvviso tutto il mio
mondo s’impoverì radicalmente!»
Oliver Sacks, L’uomo che scambiò sua moglie per il cappello
A
parlare è il protagonista di uno dei “racconti clinici” del libro di
Oliver Sacks che, dopo aver perso l’olfatto in seguito ad un trauma
cranico, si accorge di quanto importante sia questo misconosciuto
senso per la nostra esperienza. Nonostante negli ultimi decenni la
ricerca scientifica1 abbia contribuito a affermarne la peculiarità e
l’importanza biologica, l’olfatto rimane a tutti gli effetti il senso più scredi-
Pensiamo, ad esempio, al premio Nobel attribuito nel 2004 a due ricercatori statunitensi – R.
Axel e L. Buck – per le loro scoperte sui geni dell’olfatto e sulla natura delle serrature biologiche (i
recettori olfattivi) con cui catturiamo gli odori (L. B. Buck, I sensi chimici: olfatto e gusto).
1
271
LA TORRE DI BABELE_11
tato nella tradizione filosofica occidentale. La scarsa importanza culturale
e sociale attribuitagli si riflette poi nella sua immagine linguistica: dalle
ricerche di linguistica tipologica emerge chiaramente che è il senso meno
rappresentato nelle lingue del mondo. Lo studio tipologico di Å. Viberg
sui verbi di percezione ha ad esempio messo in evidenza l’esistenza a livello
cross linguistico di una gerarchia implicazionale delle modalità sensoriali,
che vede l’olfatto e il gusto occupare l’ultima posizione nella gerarchia dei
cinque sensi2. Inoltre il lessico relativo alla sfera dell’olfatto a livello crosslinguistico appare molto limitato; gli aggettivi per descrivere gli odori infatti provengono da altre sfere sensoriali (soprattutto da quella tattile e da
quella gustativa).
In alcune lingue tuttavia la sintassi sembra supplire alla scarsità del lessico
inerente le percezioni olfattive permettendo di esprimere, attraverso la varietà di strutture e costruzioni sintattiche in cui i verbi dell’olfatto possono apparire, significati diversi e consentendo di modularne l’espressione. Si tratta
di un fenomeno noto in linguistica con il termine di diatesi o gerarchizzazione del contenuto proposizionale (cioè dei casi in cui uno stesso verbo realizza
strutture sintattiche differenti).
In questo breve saggio vorremmo concentrarci proprio su questo argomento, analizzando i verbi di emissione di odore “profumare”, “puzzare”, “odorare”, “olezzare”, “aulire” in frasi che esprimono una relazione tra un odore e
un luogo, come negli esempi seguenti:
(1) Il cumulo di queste leccornie, che stava sul tavolo e che prima di allora
non avevamo mai assaggiato, profumava tutto l’appartamento (“La Repubblica” Corpus)
La gerarchia implicazionale proposta da Å. Viberg (The verbs of perception: a typological study) è
la seguente: Vista > Udito > Tatto > Olfatto/Gusto: se una lingua ha un solo verbo di percezione,
questo verbo ha il significato di ‘vedere’; inoltre eventuali estensioni semantiche possono portare
solo da una modalità sensoriale a sinistra verso una modalità più a destra nella gerarchia (es.: ‘vedere’ può assumere come significato secondario ‘udire’ ma non viceversa).
2
272
LINGUISTICA
(2) […] l’orto botanico con tanto di autentiche piante odorose e medicinali
piantate di fresco, l’ospedale, l’erboristeria che profuma del legno degli
scaffali autentici appena fatti, il dormitorio, le stalle, i frantoi, le cantine, il
cimitero (“La Repubblica” Corpus)
(3) Oggi in Italia ci si profuma, ci si trucca, ci si deodora, ci si lava i capelli
per una spesa di 2400 miliardi l’anno (“La Repubblica” Corpus).
Gli esempi 1, 2, e 3 – con il verbo “profumare” – rappresentano la stessa
scena da tre diverse prospettive: in particolare ogni costruzione codifica sintatticamente la relazione tra l’odore e il luogo mettendo in evidenza di volta
in volta un partecipante diverso.
Dato che il fenomeno della diatesi è particolarmente frequente nelle lingue
slave, ci sembra interessante confrontare l’espressione linguistica dell’odore
sia in ceco, lingua slava occidentale, sia in italiano, lingua romanza poco
incline, come altre lingue della stessa famiglia linguistica, al fenomeno delle
alternanze argomentali3.
La nostra indagine prenderà avvio quindi dall’individuazione dei verbi di
emissione di odore in ceco e in italiano e dall’analisi della loro struttura
semantico-lessicale4; al punto 2 ci soffermeremo invece sulle strutture sintattiche in cui questi verbi possono apparire. Il quadro teorico di riferimento
sarà dato dalla grammatica costruzionista, il cui assunto essenziale sostiene
l’esistenza di costruzioni argomentali, sorte di scene archetipiche che codificano l’espressione di tipologie di eventi centrali per l’esperienza umana. La
ricerca si basa su dati provenienti dal Corpus nazionale ceco (<www.korpus.
cz>) per la lingua ceca e su quelli ricavati da “La Repubblica” Corpus (sslmit.
unibo.it/repubblica/) per l’italiano.
B. Levin, in English Verb Classes and Alternations, analizza più di 3200 verbi inglesi, dimostrando
che in questa lingua vi sono 79 diversi tipi di diatesi.
4
Lista abbreviazioni: NOM (Nominativo), GEN (Genitivo), DAT (Dativo), ACC (Accusativo),
STR (Strumentale), LOC (Locativo), M (Maschile), F (Femminile), SG (Singolare), PL (Plurale),
PST (Passato), PRS (Presente), PFV (Perfettivo), IPFV (Imperfettivo), AUX (Ausiliare).
3
273
LA TORRE DI BABELE_11
1. I verbi di emissione di odore in ceco e in italiano
1.1. Inventario dei verbi di emissione di odore in ceco e in italiano
L’osservazione fatta nel paragrafo precedente sulla scarsità del lessico relativo
all’olfatto vale sia per l’italiano che per il ceco. I verbi di emissione di odore
in entrambe le lingue sono pochi ed hanno un significato generico, dato che
indicano soltanto se l’odore è ritenuto piacevole, ed è dunque associato ad
un’esperienza positiva, o sgradevole. Colpisce la sproporzione esistente tra
le due sfere semantiche. Infatti ad un solo verbo indicante una percezione olfattiva piacevole (il ceco vonět e l’italiano “profumare”5) corrispondono
più verbi indicanti invece percezioni olfattive sgradevoli: smrdět‚ zapáchat,
páchnout, zavánět, čpět e ‘puzzare’, ‘olezzare’, ‘maleodorare’.
Nelle due lingue ci sono poi verbi che indicano emissione di un odore ritenuto neutro: si tratta degli italiani ‘odorare’ e ‘sentire’ e del ceco cítit (‘sentire’); tuttavia, come chiariscono L. Saicová-Římalová, I. Vaňková, I. Nebeská
e J. Šlédrová6, in uno dei rari studi che prendono in considerazione i verbi
dell’olfatto in ceco, anche quest’ultimo verbo esprime, in assenza di ulteriori
specificazioni, una connotazione sgradevole:
(4)
Něco tu je qualcosa: NOM qui è: PRS 3.SG C’è qualcosa che puzza qui.
cítit
sentire: IMPF
1.2. I partecipanti dell’evento di “emissione di odore”
A proposito delle frasi composte con i verbi di emissione di odore, osserviamo i seguenti esempi in ceco e in italiano:
(5) […] l’androne del palazzo che odorava di ddt (“La Repubblica” Corpus)
5
6
L’intransitivo ‘aulire’ [dal lat. olēre], che significa ‘olezzare, mandar profumo’ è ormai desueto.
Nel loro Co na srdci, to na jazyku.
274
LINGUISTICA
(6) […] Zámek Vranov nad Dyjí
voní
castello: NOM-M Vranov nad Dyjí: NOM-M profumare: PRS-IPFV3SG
kávou, čajem i čokoládou.
caffè: STR-F, tè: STR-M
e
cioccolata: STR-F
il castello Vranov nad Dyji profuma di caffè, tè e cioccolata. (Český národní
korpus)
Le frasi 5 e 6 mettono in scena il rapporto tra un odore e un luogo, espresso
dagli stessi partecipanti: l’entità che emette l’odore (che definiremo «istigatore») e quella che indica il luogo dove si propaga. I predicati di emissione di
odore presuppongono sempre – come chiariscono F. Daneš e Z. Hlavsa – la
presenza, negli esempi riportati non esplicitata, di un «percipiente», che percepisce la sensazione olfattiva. L’istigatore è l’unico elemento che permette
di definire l’odore stesso. Come dicevamo nell’introduzione, la sfera dell’olfatto risulta essere a livello cross-linguistico lessicalmente povera, gli aggettivi
che descrivono gli odori provengono dalle sfere sensoriali tattile e gustativa7.
Questo testimonia della opacità del senso dell’olfatto, che si dimostra essere
un senso «privato», difficilmente comunicabile.
L’istigatore è espresso in ceco al caso strumentale (come nell’esempio 6) o
con un frase proposizionale (po+locativo), come nell’esempio 7:
(7) Dužninaje šťavnatáavelmi
Polpa: NOM-F essere:PRS-3SG succosa: NOM-F e molto
voní po fenyklu
Sono utili a descrivere gli odori: “delicato”; “acuto”; “penetrante” (odore forte); “pungente” (odore molto intenso); “acre” (odore molto intenso); “soffocante” (odore talmente forte da rendere
difficile respirare); “ripugnante” (odore che provoca disgusto); “fragrante” (molto odoroso, profumato); “aromatico”; “balsamico”; “inebriante” (odore che provoca godimento).
7
275
LA TORRE DI BABELE_11
profumare: PRS-IPFV-3SG di korpus)
finocchio: LOC-M (Český národní
La polpa è succosa e profuma molto di finocchio.
Anche in italiano tale entità è espressa con un caso obliquo, un sintagma preposizionale introdotto da «di», come è evidente nell’esempio 8, o da
«per», esempio 9:
(8) La caserma è tirata a lucido, fuori profuma di tiglio (“La Repubblica”
Corpus)
(9) La giacca di garza nera profumava per i boccioli di rosa che trasparivano
dalle loro nicchiette (“La Repubblica” Corpus)
È interessante notare tuttavia che in ceco è possibile esprimere l’entità che
emana l’odore anche con una frase secondaria che funge da complemento dei verbi di percezione. Tale entità è introdotta dalla congiunzione jak8
(‘come’, ‘che’):
(10) Ucítila
jsem, Sentire: PST-PFV-1SG AUX:1SG come
jak páchne puzzare: PRS-IPFV-3SG
Potem. (Český národní korpus)
sudore: STR-M
Sentii che puzzava di sudore.
Nell’esempio 10 il verbo della principale denota il processo di percezione
dell’odore, mentre quello della secondaria ne denota il processo di emana-
Tale congiunzione, che introduce i complementi dei verbi di percezione, indica che l’evento
percettivo espresso dalla principale e l’evento espresso dalla secondaria sono contemporanei.
8
276
LINGUISTICA
zione. Il fatto che quest’ultimo possa venire isolato ed espresso con una frase
secondaria è interessante e getta luce sulla natura semantico-lessicale dei verbi di emissione di odore.
1.3. La struttura semantico-lessicale dei verbi di emissione di odore
I verbi di emissione di odore vengono classificati dagli studi di semantica
lessicale di ambito anglosassone9 come «verbi non agentivi a causa interna»:
essi infatti denotano un’azione che è realizzata dal soggetto senza intenzione.
Nella frase 1, che riportiamo sotto come 11, è evidente ad esempio che il
soggetto (il cumulo di leccornie) realizza l’attività denotata dal predicato senza
intenzione. Non svolge il ruolo semantico di agente, ma di tema:
(11) Il cumulo di queste leccornie, che stava sul tavolo e che prima di allora
non avevamo mai assaggiato, profumava tutto l’appartamento (“La Repubblica” Corpus)
Risulta molto più difficile però definire la natura del processo denotato
dal verbo ‘profumare’: si tratta di uno stato, come nel caso di ‘assomigliare’
ad esempio, o di un’azione, come per ‘spruzzare’? La discussione sul tipo di
processo indicato dai verbi di emissione è stata infatti oggetto di numerosi
studi di linguistica a partire dalla pubblicazione di un saggio del filosofo D.
Davidson sui verbi stativi e su quelli eventivi. Recentemente C. Maienborn
ha messo in evidenza come i verbi di emissione di odore in alcune lingue
possano fungere da complemento dei verbi di percezione ed essere modificati
da avverbi di tempo, spazio e maniera10.
9
Cfr. ad esempio B. Levin, M. Rappaport Hovav, Argument Realization e A. Rothmayr, The
Structure of Stative Verbs.
10
Le costruzioni con la copula, i verbi stativi come “sapere”, “possedere”, “assomigliare” non possono invece fungere da complementi dei verbi di percezione, come si vede dagli esempi seguenti:
1. Ho visto il libro sopra il tavolo. 1a. *Ho visto il libro essere sopra il tavolo (C. Maienborn, On
Davidsonian and Kimian State).
277
LA TORRE DI BABELE_11
Dall’analisi dei nostri dati possiamo affermare che in ceco i verbi di emissione di odore presentano proprio il comportamento notato da Maienborn.
Essi funzionano da complemento dei verbi di percezione, come abbiamo
visto nella frase 10, possono essere modificati da avverbi di tempo, luogo e
maniera, come possiamo notare nell’esempio 1211:
(12) Později […] zavoní
korpus)
slivovice.
Più tardi, grappa: NOM-F
diffondersi: PFV-3SG
(Český
národní
Più tardi inizia a diffondersi l’odore di grappa.
Per l’italiano non abbiamo trovato esempi di verbi di emissione che fungono da complemento di verbi di percezione. L’esempio 13, da noi costruito,
suona in effetti un po’ strano:
(13)? Andando in cucina ho sentito l’arrosto puzzare di bruciato (Esempio costruito)
È comunque senza dubbio possibile in italiano modificare gli eventi espressi dai verbi di emissione di odore con avverbi di tempo e maniera. Nell’esempio seguente infatti “profumare” è modificato da “per tutta l’estate” che
indica la durata dell’evento:
(14) Cespugli di lavanda, rose e ortensie, profumano e colorano per tutta l’estate. (dal sito <http://www.villaairaghi.it/il-parco/>, 30 ottobre 2014).
Interessante, a questo proposito, il ruolo dei prefissi perfettivizzanti in ceco, che trasformano l’evento di emissione di odore da un processo senza confini temporali (come quello indicato nella frase
7) in un evento individuato con precisi confini temporali, un inizio e una fine, come nella frase 12.
11
278
LINGUISTICA
Possiamo dunque concludere che sia in ceco che in italiano i verbi di emissione di odore evidenziano la tendenza a denotare eventi, non stati.
2. I verbi di emissione di odore e le costruzioni in cui appaiono
Come abbiamo visto al punto 1.2., i predicati di emissione di odore possono
realizzare eventi che di solito coinvolgono tre partecipanti, l’entità che emette l’odore (istigatore), l’entità che percepisce l’odore (il percipiente), spesso
implicita, e quella che indica il luogo in cui l’odore si propaga. In ceco, e in
misura minore in italiano, questi eventi possono essere concettualizzati in
quattro diversi modi, venendo espressi in quattro diverse strutture sintattiche, costituenti le cosiddette diatesi o alternanze argomentali. Osserviamo
gli esempi seguenti:
(15) Vanilka voněla vkuchyni.
Vaniglia: NOM-F profumare: PST-IPFV-3SG-F in cucina: LOC-F
Il profumo di vaniglia si spandeva in cucina.
(15a) Kuchyně voněla Cucina:NOM-F profumare: PST-IPFV-3SG-F
La cucina profumava di vaniglia.
vanilkou.
vaniglia: STR-F
(15b) V kuchyni vonělovanilkou.
In cucina:LOC-F profumare: PST-IPFV-N vaniglia: STR-F
In cucina c’era odore di vaniglia.
(15c) Vanilkapro-voněla
Vaniglia: NOM-F pro-fumò. PST-PFV-F
L’odore di vaniglia profumava la cucina.
kuchyni
cucina: ACC-F
Gli esempi 15, 15a, 15b, 15c rappresentano la stessa scena da diverse prospettive, realizzando delle alternanze argomentali, cioè delle codificazioni
alternative dei partecipanti dell’evento di emissione di odore. Nei paragrafi
279
LA TORRE DI BABELE_11
seguenti analizzeremo le singole strutture in ceco e in italiano, evidenziandone la forma sintattica e il significato12.
L’approccio che seguiremo sarà quello costruzionista (A. Goldberg), secondo
cui non sono i verbi a svolgere un ruolo fondamentale nella determinazione
della struttura sintattica delle frasi, ma le cosiddette “costruzioni argomentali” in cui i verbi si integrano. Tali costruzioni rappresentano una classe chiusa
che codifica l’espressione di tipologie di eventi centrali per l’esperienza umana, quali sono il cambiamento di posizione o di stato, il movimento, il movimento causativo, il possesso, il risultato, l’identità ed altre. Esse rappresentano in linea di principio delle sorte di scene, o strutture concettuali astratte,
i verbi che vi si integrano evidenziano (rendono salienti) alcuni aspetti di
esse, come il modo o il risultato dell’evento espresso dalla costruzione. Il
significato generale delle costruzioni rimane comunque invariato al di là del
significato particolare attribuito dai verbi. La loro integrazione nelle costruzioni avviene in base a un principio di coerenza semantica.
Ogni costruzione profila un tipo particolare di interazione dinamica tra i
partecipanti (per individuarne il rapporto reciproco è importante analizzare
l’intera costruzione; sembra infatti che le lingue codifichino episodi internamente coerenti); nel paragrafo seguente metteremo in luce quella che caratterizza le singole costruzioni in ceco e in italiano, individuando di volta in
volta il partecipante più saliente.
Le riflessioni riguardanti il fenomeno delle alternanze argomentali hanno una lunga tradizione
nella riflessione linguistica che risale agli anni Sessanta del secolo scorso: mentre i primi studi
di semantica generativa (G. Lakoff, Irregularity in Syntax; B. Partee, On the Requirement…) le
consideravano un fenomeno esclusivamente sintattico, che non incideva sul significato delle frasi,
gli approcci successivi – che si sono andati progressivamente affermando in reazione alle teorie
trasformazionaliste (tra i più noti Ch. Fillmore, The Case for Case Reopened; R. Jackendoff, Semantics and Cognition; S. Pinker, Learnability and Cognition; Levin, Rappaport Hovav, Argument
Realization) – hanno riconosciuto l’importanza delle sottili differenze semantiche esistenti tra le
diverse strutture sintattiche delle alternanze argomentali.
12
280
LINGUISTICA
2.1. L’Istigatore in funzione di soggetto: la costruzione processuale
Una prima costruzione, realizzata con verbi di emissione di odore, attribuisce la funzione di soggetto alla sostanza che emette l’odore (l’istigatore), mentre il luogo può apparire in modo opzionale, marcato da un caso
obliquo (v+locativo ‘in’, po+locativo ‘per’, strumentale ‘per’, z+genitivo ‘da’,
od+genitivo ‘da’, do+genitivo ‘fino a’). Il predicato verbale concorda in genere
e numero con il soggetto. Osserviamo in ceco:
(16) Ryba vždycky Pesce:NOM-F
sempre
(Český národní korpus)
smrdí od hlavy
puzza: PRS-IPFV-3SG da testa: GEN-F
Il pesce puzza sempre dalla testa.
In questo esempio si attribuisce un ruolo prominente all’istigatore, cioè
all’emittente dell’odore. È infatti marcato al caso nominativo e svolge la funzione sintattica di soggetto. Semanticamente svolge il ruolo di tema. L’evento di emissione di odore è rappresentato come un processo. È interessante
notare che il costrutto implica la presenza fisica dell’istigatore nel luogo al
momento in cui avviene la percezione dell’odore stesso.
In italiano i verbi di emissione di odore non appaiono in questa costruzione, e vengono sostituiti con «propagarsi», «espandersi», «spandersi», «diffondersi»:
(17) Sicuramente, c’era stata tanta cura nel prepararli, di buon mattino. Immaginavo, già, l’odore che si spandeva nelle loro case: non era odore di
caffè e latte, ma di ragù, frittata di patate (“La Repubblica” Corpus)
Il verbo «aulire», ormai desueto, era il candidato ideale in italiano:
(18) […] Aulisce il biancospino
intorno al cimitero (G. Carducci, Intermezzo, vv. 102-103);
281
LA TORRE DI BABELE_11
2.2. Il luogo in funzione di soggetto: la costruzione attributiva
La seconda costruzione in cui questi predicati possono essere rinvenuti presenta il luogo espresso al caso nominativo, come soggetto sintattico. In ceco
il predicato concorda con il soggetto, mentre l’istigatore è espresso al caso
strumentale o attraverso una frase preposizionale, come si vede negli esempi
19 (già presentato nel paragrafo 1.2. come esempio 6), 20 e 21:
(19) […] Zámek Vranov nad Dyjí
voní
castello:NOM-M Vranov nad Dyjí: NOM-M profumare: PRS-IPFV-3SG
kávou, čajem i čokoládou.
caffè:STR-F, tè: STR-M e
cioccolata: STR-F
il castello Vranov nad Dyji profuma di caffè, tè e cioccolata. (Český národní
korpus)
(20) […] auto smrdí po cigaretovém dýmu.
automobile: NOM-N puzzare: PRS-IPFV- di sigaretta: LOC-M
fumo: LOC-M
(Český národní korpus)
L’auto puzza di fumo di sigaretta.
Il verbo zavánět “odorare” in ceco è usato con un significato metaforico:
(21) […] člověkvzbuzující
lítostzavání
persona: NOM-M suscitante: NOM-M
pena: ACC-F odora:PRSIPFV-3SG
životníprohrou. (Český národní korpus)
esistenziale: STR
sconfitta: STR-F
Una persona che suscita sentimenti di pena odora di fallimento.
Questa seconda costruzione attribuisce un ruolo prominente al luogo, che
è marcato al caso nominativo e svolge la funzione sintattica di soggetto. L’istigatore invece, al caso strumentale, è solo uno strumento. In italiano i verbi
che si inseriscono meglio in questa costruzione sono ‘odorare’ o ‘sapere di’:
282
LINGUISTICA
(22) […] l’androne del palazzo che odora di ddt (“La Repubblica” Corpus)
Sia in ceco che in italiano questa costruzione implica il cosiddetto effetto olistico: il luogo viene infatti rappresentato come completamente invaso
dall’odore, a differenza di quanto avviene nella costruzione precedente, che
non presenta questo effetto (cfr. esempi 18, 19).
2.3. La costruzione impersonale
La terza costruzione che viene realizzata dai verbi di emissione di odore in ceco
è impersonale, apparentemente non attribuisce la funzione di soggetto a nessun elemento. L’istigatore è espresso al caso strumentale o attraverso una frase
preposizionale (po+locativo, od+genitivo). Si tratta tuttavia di un aggiunto, di
un elemento opzionale. Non c’è nessun altro elemento aperto che realizza un
soggetto al caso nominativo; il verbo è alla terza persona singolare13. Si tratta di
una costruzione utilizzata frequentemente in ceco per esprimere processi atmosferici, psicosomatici e processi non agentivi. Osserviamo il seguente esempio:
(23) Krásně tu voní
pečeným masem s
brambory
Bene
qui
profumare: PRS-IPFV-3SG
arrosto: STR-M
con
patate: STR
Qui c’è un buon odore di arrosto con patate.
In italiano può essere realizzata con il verbo “esserci” o con il verbo “sentire”:
(24) Vicino al pane, c’era un odore di sporco (dal sito <http://www.tripadvisor.
it/ShowUserReviews-g311425-d1497969-r82972766-Floriana_Dream_Lagoon-Marsa_Alam_Red_Sea_and_Sinai.html>, 30 ottobre 2014)
Come spiegano F. Daneš, Z. Hlavsa (Větné vzorce v češtině), nonostante queste costruzioni siano
funzionalmente impersonali, possono presentare il soggetto indefinito to- (“esso”):
(23a) Krásně tu voní pečeným masem s brambory
Bene qui
profumare: PRS-IPFV-3SG arrosto: STR-M
con
patate: STR
13
283
LA TORRE DI BABELE_11
La costruzione impersonale è semanticamente la più neutra perché non
mette in evidenza alcun partecipante come prominente. Il risultato è una
rappresentazione esistenziale dell’odore che riporta semplicemente la presenza di un effetto sensoriale in un luogo, senza imporre alcun punto di vista.
2.4. L’Istigatore in funzione di soggetto, il luogo di oggetto
L’ultima costruzione in ceco e in italiano con i verbi di emissione di odore è
quella transitiva, in cui l’istigatore svolge la funzione di soggetto sintattico mentre il luogo funge da complemento oggetto; l’istigatore viene messo doppiamente in rilievo: gli viene infatti attribuita la funzione sintattica di soggetto e
quella semantica di agente. Siccome tipicamente gli agenti sono entità animate,
dotate di intenzionalità, è chiaro che questa costruzione si basa sul procedimento della metafora. L’evento di emissione di odore è inerentemente intransitivo;
nella costruzione transitiva, viene presentato come un evento manipolativo.
Questa costruzione è marginale in ceco ed è l’unica a richiedere un cambiamento morfologico nel verbo. Il verbo vonět ‘profumare’, che nelle prime tre
costruzioni appariva senza alcuna modifica nella struttura morfologica, viene
introdotto obbligatoriamente dal prefisso pro- (che significa “completamente”):
(25) Vzduch okamžitě pro-voněl rozmarýn Aria: ACC-M
immediatamenteprofumare: PFV-3SG
rosmarino: NOM-M
Il rosmarino profumò immediatamente l’aria.
Il verbo smrdět, invece, deve essere introdotto dal prefisso za-, zasmrdět
(26) […] i jedna jediná kytka dokáže bez filtru a ventilace
anche una sola pianta: NOM-F riuscire: PRS-PFV senza filtro: GEN-M e
ventilazione: GEN-F
za-smrdět celej dům.
im-puzzare:INF-PFV tutta-ACC-M casa:ACC-M
Anche un‘unica pianta riesce ad impuzzare, in assenza di un sistema di ventilazione, un’intera casa.
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LINGUISTICA
(dal sito <http://grower.cz/pestovani/marihuana/tema/t-57384.html>, 30
ottobre 2014).
In italiano questa costruzione è invece piuttosto frequente con il verbo
“profumare”, che ha valore sia intransitivo che transitivo14:
(27) Sul lato sinistro due ulivi sorreggevano un’amaca che ondeggiava leggermente nel vento. Al centro sorgeva il vialetto lastricato che conduceva alla porta
di ingresso e sulla destra una siepe di gelsomino profumava l’aria con la sua
fragranza (“La Repubblica” Corpus).
3. Conclusioni
L’approccio costruzionista da noi adottato ha permesso di evidenziare che in
ceco e in italiano i verbi di emissione di odore, nonostante siano limitati per
numero e per potenzialità semantica, possono apparire in quattro diverse costruzioni, presentando la stessa scena (un rapporto tra un odore e un luogo) da
quattro diverse prospettive e mettendo in evidenza di volta in volta un partecipante diverso, elevato a soggetto sintattico. Mentre nella prima costruzione, da
noi definita “processuale”, è l’entità che emette l’odore (l’istigatore) a svolgere il
ruolo più saliente, nella seconda, che abbiamo definito “attributiva”, è il luogo
ad emergere come prominente. La terza costruzione, impersonale, non evidenzia alcun partecipante, mentre la quarta, transitiva, mette in rilievo l’istigatore,
costruendo l’evento di emissione di odore come un evento manipolativo.
Un argomento che andrebbe approfondito è il ruolo svolto dai prefissi verbali in ceco: appare infatti che in alcuni casi contribuiscano all’integrazione
dei verbi di emissione di odore nelle costruzioni.
Nella costruzione transitiva il verbo italiano ‘profumare’ e quello ceco provonět condividono la
stessa formazione: ‘profumare’ deriva infatti dal latino pro ‘innanzi’ e fumus ‘fumo’. Il ruolo dei
prefissi verbali nelle costruzioni è un argomento che merita attenzione.
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LA TORRE DI BABELE_11
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