Demolizione dello scheletro fibroso del cuore secondaria ad

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IMMAGINI IN MEDICINA CARDIOVASCOLARE
Demolizione dello scheletro fibroso del cuore
secondaria ad endocardite da peptostreptococco
Fabrizio Follis1, Sergio Sciacca1, Luigi Centineo2, Andrea Amaducci3, Vincenzo La Monaca4, Marco Follis1
1
Dipartimento di Cardiochirurgia, 2Dipartimento di Anestesia, 3Dipartimento di Cardiologia, 4Dipartimento di Malattie Infettive,
Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT), Palermo
G Ital Cardiol 2014;15(2):130
Un uomo di 32 anni con anamnesi remota negativa viene ricoverato con storia di febbre intermittente da circa 1 mese. L’esame ecocardiografico rivela la presenza di valvola aortica bicuspide con vegetazioni, perforazione di una cuspide ed ascesso
perianulare che infiltra il lembo anteriore della mitrale e il setto perimembranoso (Figura 1A) con comunicazione con l’atrio
destro in corrispondenza della giunzione tra il lembo anteriore
e settale della tricuspide. Il color Doppler evidenzia insufficienza aortica severa, insufficienza mitralica moderata e shunt tra
ventricolo sinistro ed atrio destro (Figura 1B). Il paziente ha cattiva igiene dentaria e riferisce sintomi che suggeriscono recenti ascessi peridentari. Nelle emocolture si isola un peptostreptococco anaerobio. È presente un quadro di sepsi con aumento dei globuli bianchi (21 000/mm3) e della creatinina (2.3
mg/dl). In sala operatoria, il difetto nel setto membranoso di 3
x 3 cm viene chiuso con due patch di pericardio bovino, uno sul
lato ventricolare ed un altro su quello atriale. Il corpo fibroso interventricolare, distrutto dal processo endocarditico, viene ricostruito con altri due patch pericardici attraverso la radice aortica e il tetto dell’atrio sinistro (Figure 2 e 3), come descritto da
David1. Le valvole aortica e mitrale sono sostituite con protesi
biologiche, mentre piccole vegetazioni presenti sul lembo settale della tricuspide sono rimosse. Il decorso postoperatorio è
complicato da blocco atrioventricolare che richiede l’impianto
di pacemaker bicamerale. L’ecocardiografia di controllo non
mostra shunt residui o perdite perivalvolari. Il paziente sta bene a 18 mesi di distanza.
Figura 1. Ecocardiografia transesofagea, proiezione 4 camere. A: processo endocarditico che interessa il corpo fibroso intervalvolare. B:
shunt intracardiaco tra ventricolo sinistro ed atrio destro.
Figura 2. A: immagine eco-transesofagea del tratto di efflusso ventricolare sinistro che documenta l’interessamento dello scheletro fibroso.
B: ricostruzione tomografica dopo rimozione dell’atrio destro.
Figura 3. A: impianto della bioprotesi mitralica con i due patch pericardici. B: impianto della bioprotesi aortica e chiusura dell’aortotomia con il patch aortico.
RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia Antonio Gambino per i disegni intraoperatori.
© 2014 Il Pensiero Scientifico Editore
Ricevuto 17.05.2013; nuova stesura 10.07.2013; accettato 29.07.2013.
Gli autori dichiarano nessun conflitto di interessi.
Per la corrispondenza:
Dr. Fabrizio Follis Piazza Castelnuovo 26A, 90141 Palermo
e-mail: [email protected]
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G ITAL CARDIOL | VOL 15 | FEBBRAIO 2014
BIBLIOGRAFIA
1. David TE, Kuo J, Armstrong S. Aortic and mitral valve replacement with reconstruction of the intervalvular fibrous body. J Thorac Cardiovasc Surg 1995;114:766-71.
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