OSPEDALE DI ALZANO LOMBARDO ATTIVITA’ DI SALA PARTO ANNO 2010 A CURA DI: PATRIZIA D’ORIA CON LA COLLABORAZIONE DELLE OSTETRICHE MARCHESI, SONIA BRUGALI, CHIARA GOTTI SARA PRESENTAZIONE La scelta dell’ospedale dove la gravida andrà a partorire prevede la valutazione di diversi aspetti, il più importante dei quali dovrebbe essere la conoscenza delle qualità operative e dei risultati clinici ottenuti. Attraverso la pubblicazione di questo report vorremmo far conoscere la nostra realtà assistenziale alle donne che intendono partorire presso il nostro Ospedale e agli operatori che già collaborano con la nostra Unità Operativa o che semplicemente vogliono conoscerla più a fondo. Ricordiamo che il nostro ospedale già dal 1998 offre alle donne la possibilità di partorire in acqua ed ha sviluppato quindi una grande esperienza con la massima professionalità e sicurezza nelle modalità di assistenza al parto in acqua. La nostra attività clinica si basa sulla condivisione di modalità operative omogenee, che fanno riferimento a linee guida elaborate in base alle evidenze della letteratura e che vengono costantemente aggiornate anche in relazione all’analisi della nostra specifica realtà assistenziale. Privilegiamo una conduzione clinica basata sul valore della discussione collettiva come momento di aggiornamento e confronto per una continua verifica del nostro operato. Ogni anno eseguiamo un’analisi interna della qualità dell’assistenza attraverso l'elaborazione ragionata dei nostri risultati, avendo come obiettivo il miglioramento continuo delle prestazioni offerte e la puntuale informazione di tutti gli operatori sanitari e delle donne in gravidanza. Al termine del libretto abbiamo voluto inserire alcuni dati relativi alla nostra attività chirurgica e alle attività ambulatoriali attive presso la nostra unità operativa. Silvia von Wunster Fig 1. NUMERO NATI 1997-2010 19 97 19 98 19 99 20 00 20 01 20 02 20 03 20 04 20 05 20 06 20 07 20 08 20 09 20 10 1250 1200 1150 1100 1050 1000 950 900 850 800 750 700 650 600 550 500 N. Parti Il numero di nati nelle nostre sale parto è in costante aumento, rispondendo non solo alle necessità delle gravide della Valle Seriana, che rappresentano poco meno del 50% delle afferenze, ma anche di Bergamo città e di altre aree della nostra provincia. Le aree di provenienza sono indicate nella tabella seguente . AREE DI PROVENIENZA DELLE DONNE GRAVIDE Fig 2. TAGLI CESAREI (%) 40 30 20 26,5 21 19,5 21,1 19,6 22,3 21,6 19,4 19,8 10 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 % Cesarei Val Seriana Bergamo-Dalmine Seriate ed est provincia Isola Bergamasca Valli Brembana e Imagna Bassa provincia Bergamo Fuori provincia Alta Val Seriana Totale N 573 223 155 87 79 36 33 27 1213 % 47,2 18,4 12,8 7,2 6,6 3 2.7 2,1 100 Il tasso di Tagli Cesarei è stato contenuto negli ultimi anni tra il 20 e il 22 %, ponendosi al di sotto non solo della media italiana (37,4%) ma anche di quella lombarda (27,6%)(Rapporto Cedap 2010). Nel 2007 abbiamo assistito anche nella nostra divisione ad un aumento del numero di TC, specie di quelli elettivi (precesarizzate, indicazioni specialistiche esterne). La costante attenzione a questo problema, che è un problema nazionale, ci ha permesso di contenere ulteriormente il numero dei TC, che quest'anno risulta essere del 19,4 %. Tale obiettivo è stato raggiunto anche proponendo alle donne con feto in presentazione podalica, e quindi candidate al TC in elezione, l'opportunità del rivolgimento manuale del feto per manovre esterne, con una percentuale di successo di circa il 50 % (rivolgimenti favorevoli e che quindi evitano il TC d'elezione). Fig 3. PARTI OPERATIVI con Ventosa ostetrica 2002-2010 10 9,3 9 8 7 6 5 4 7,9 6,8 7,5 4 4,2 4,5 5,3 5,8 3 2 1 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Ventosa Ostetrica 2008 2009 2010 L'aumento in questi ultimi anni di parti operativi è motivato dai principi di miglioramento continuo che hanno posto attenzione alla riduzione del numero di TC in periodo espulsivo, alla limitazione di manovre di compressione manuale esterna sull'addome materno (manovre di Kristeller), all'aumentato numero di parti in analgesia epidurale. Ha contribuito inoltre a questo aumento, l'utilizzo delle nuove ventose ostetriche, monouso, molto delicate e di rapida applicazione. Anche questa procedura viene tenuta sotto costante e rigoroso controllo per contenerne l'uso nelle reali necessità. CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE ASSISTITA ANNO 2010 PARTI N Singoli 1198 Gemellari 15 Totale 1213 NATI N Nati vivi 1223 Nati morti 5 1228 Totale Nelle prossime tabelle verranno descritti nel dettaglio le caratteristiche materne, la presenza di fattori di rischio, la modalità del parto e gli esiti neonatali dei nati vivi. Nello specifico 1208 parti e 1223 nati vivi . Ogni caso di morte perinatale dettaglio nella tabella 36. verrà descritto nel Tabella 1. ETA’ MATERNA anni N % <20 12 1 20-24 76 6,3 25-29 295 24,5 30-34 442 36,6 35-39 316 26,1 ≥40 67 5,5 Totale 1208 100 Tabella 2. PARITA’ N % Nullipara 604 50 Pluripara 475 39,3 Nullipara preTC 106 8,8 Pluripara preTC 23 1,9 Totale 1208 100 Nel 2010 il 10,7 % delle donne con pregresso taglio cesareo ha scelto di attendere il travaglio spontaneo per un parto di prova per via vaginale. Tabella 3. CITTADINANZA Italiana 982 81.3% Straniera 226 18,7% Totale 1208 100% La presenza delle donne straniere nella nostra sala parto ha avuto una flessione rispetto allo scorso anno (-2%). La nostra realtà si differenzia quindi di poco da quella del Nord Italia che attesta la presenza di donne straniere in sala parto intorno al 20% (CEDAP 2010). Nella tabella successiva sono analizzate le nazioni di provenienza delle nostre straniere , con una netta prevalenza della popolazione immigrata africana. Tabella 4. NAZIONALITA’ STRANIERE % Africa 55,3 Est Europa 27 Americhe 9,7 Asia 4 Europa centrale 3,1 Nord Europa 0,9 Totale 100 Tabella 5. EPOCA GESTAZIONALE EG N % < 34 0 0 34-34.6 9 0,7 35-36.6 34 2,8 37-41,2 1086 90 ≥ 41,3 Totale 6,5 100 79 1208 Tabella 6. PESO alla NASCITA grammi N % <1800 1 0,1 1800-1999 4 0.3 2000-2199 10 0.8 2200-2499 44 3,6 2500-2999 267 21,8 3000-3999 820 67,1 ≥ 4000 77 6,3 Totale 1223 100 Esiste un limite di accesso alla nostra sala parto poichè non avendo il reparto di Patologia Neonatale accettiamo per il parto solo gravide con epoca gestazionale uguale o superiore a 34 settimane e con peso fetale alla nascita stimato di almeno 1800 g. Da tempo promuoviamo il trasferimento della gravida prima del parto ( “ trasferimento in utero ” ), rispetto a quello di un neonato gravemente prematuro dopo il parto. La guardia ostetrica attiva, la guardia pediatrica e quella anestesiologica presenti 24 / 24 ore sono in grado di garantire nella nostra struttura il parto sicuro per la madre e per il neonato, con tutta l’attenzione necessaria . Tabella 7. CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE ALL’IMMISSIONE IN SALA PARTO N % Fisiologica 711 58,9 Rischio materno 270 22,3 Rischio fetale 227 18,8 Totale 1208 100 Al momento del ricovero in ospedale ogni donna gravida viene valutata in base alla sua storia clinica generale, alla sua anamnesi durante la gravidanza ed alle condizioni ostetriche presenti all’ammissione in sala parto. Il tipo e le modalità di assistenza medica vengono organizzate in base agli eventuali fattori di rischio individuati. La tabella 8 evidenzia che il 41% della popolazione ammessa nella nostra sala parto presentava almeno un fattore di rischio materno e/o fetale. Tabella 8. FATTORI di RISCHIO PRE-TRAVAGLIO Rischio materno N Rischio fetale N Pregressa chirurgia sull'utero 114 Gravidanze oltre il termine 66 Ipertensione Preecl/Hellp 31 Oligoidramnios 35 Diabete materno 49 Prematurità 21 Epatopatie materne 25 PROM > 24 ore 63 Placenta previa 4 IUGR 14 Gemellarità 12 Macrosomia 12 Altro 35 Altro 16 Totale 270 Totale 227 Abbiamo distinto per comodità i rischi pre-travaglio in materni e fetali considerando quelli più importanti, anche se spesso erano presenti più rischi associati. Singoli N % Gemellari N % N Totale % Parto eutocico 884 74 8 53,4 892 73,8 Ventosa ostetrica 82 6,9 0 0 82 6,8 TC in travaglio 94 7,9 2 13,3 96 7,9 TC elettivo 125 10,5 5 33,3 130 10,7 8 0,7 TC per fall. induzione Totale 8 0,7 1193 100 15 100 1208 100 Tabella 9. MODALITA’ DEL PARTO Nelle gravidanze singole la possibilità di parto per via vaginale è stata poco più dell’ 80 %, con il 6,9% di parti operativi con ventosa. Nelle gravidanze gemellari assistiamo il parto per via vaginale solo quando entrambi i feti sono in presentazione cefalica ed in assenza di patologie concomitanti. Quest’anno tale condizione si è presentata nel 66,7 % dei casi e di questi i 4/5 hanno partorito per via vaginale. Nelle Tabelle successive gli 8 casi di fallimento d’induzione verranno considerati insieme al gruppo dei TC elettivi. Parto eutocico Nullipara N % 421 69,7 Pluripara N % 438 92,2 Ventosa ostetrica 66 10,9 10 2,1 TC in travaglio 73 12,1 10 2,1 TC elettivo 44 7,3 17 3,6 Totale 604 100 475 100 Tabella 10. MODALITA’ DEL PARTO per PARITA’(escluse preTC) (n 1079) Le pazienti nullipare hanno un rischio aumentato di parti operativi e TC in travaglio rispettivamente di 5 e 6 volte. Tabella 11. MODALITA’ DEL PARTO PER EPOCA GESTAZIONALE Parto eutocico VO TC in travaglio TC elettivo Totale 34-36.6 N % 22 51,2 2 4,6 4 9,3 15 34,9 43 100 37-41.2 N % 808 74,4 71 6,5 86 7,9 121 11,2 ≥ 41.3 N % 62 78,5 9 11,4 2 2,5 6 7,6 1086 100 79 100 Tabella 12. MODALITA’ DEL PARTO PER PESO ALLA NASCITA (g) < 2000 N % Parto eutocico Ventosa ostetrica TC in travaglio 2 20002499 N % 25002999 N % 40 33 61,1 - - 21 7,9 6,7 30003999 N % 189 70,8 623 - 8 14,8 18 TC elettivo 3 60 13 24,1 39 14,6 Totale 5 100 54 100 267 100 55 63 79 ≥ 4000 N % 76 53 68,8 6,7 6 7,8 7,7 9 11,7 9,6 9 11,7 820 100 77 100 La prematurità ed il basso peso alla nascita aumentano il rischio di TC. Anche nelle gravidanze oltre il termine aumenta il rischio di parti operativi in travaglio , soprattutto se la condizione è associata a riduzione di liquido amniotico. Secondo i dati della letteratura internazionale più autorevole, confermati anche dalla nostra esperienza, la condizione di macrosomia fetale ( elevato peso del neonato ) non è associata ad un aumento di parti operativi. Questo probabilmente perché non è presente un dismetabolismo glucidico ( diabete ), che viene gestito con specifici protocolli ostetrici: infatti nei casi selezionati con diabete pregestazionale e gestazionale scompensato interveniamo con l' induzione del travaglio prima del termine, in accordo con i suggerimenti dei Centri di riferimento. Tabella 13. MODALITA’ DEL PARTO DELLE 226 CITTADINE STRANIERE ( parti singoli) Straniere N % Italiane N % Parto spontaneo 156 69,1 728 75,3 Ventosa ostetrica 14 6,2 68 7,1 TC in travaglio 20 8,8 74 7,7 TC elettivo 32 14,1 93 9,6 1,8 4 0,4 TC per fall. induzione Totale 4 226 100 967 100 La modalità del parto delle 226 cittadine straniere è sostanzialmente sovrapponibile a quello delle italiane: l’unico dato che si discosta in maniera significativa è il ricorso al TC elettivo che è più alto nelle pazienti straniere(14,1 vs 9,6 ): ciò è in controtendenza anche rispetto al dato italiano che vede il tasso di TC superiore nelle donne italiane rispetto a quelle straniere. Nell’analisi dei nostri dati questo sembra giustificato dalla presenza nel gruppo di cittadine straniere di un numero elevato di pazienti con più di un TC precedente , situazione per la quale nel nostro reparto eseguiamo un TC iterativo in elezione. Tabella 13. MODALITA’ DEL PARTO IN BASE AI FATTORI DI RISCHIO Fisiologia N % Rischio N % Totale N % Parto spontaneo 599 84 293 59 892 Ventosa ostetrica 43 6,1 39 7,8 82 TC in travaglio 40 5,7 56 11,3 96 TC elettivo 27 3,9 103 20,7 130 6 1,2 8 TC fall. induzione Totale 2 0,3 711 100 497 100 1208 La presenza di un fattore di rischio importante o più fattori incidono sul tipo di parto. L'età materna invece, non sembra influenzare significativamente la modalità del parto. Tabella14. INDICAZIONI PRINCIPALI AL TC IN TRAVAGLIO N % Anomalie della CTG 32 33,4 Distocia dinamica 27 28,2 Distocia meccanica 26 27,1 Presentazione anomala 8 8,3 PreTC/Isterotomia 2 2 alterazioni per analgesia 1 1 Totale 96 100 La principale indicazione dei TC in travaglio è stata la presenza di anomalie della cardiotocografia: una migliore interpretazione dei tracciati cardiotocografici e l’introduzione dell’amnioinfusione durante il travaglio hanno permesso una riduzione negli anni del numero di TC per questa indicazione . L’applicazione di linee guida discusse e condivise da tutti gli operatori di sala parto, ha dato la possibilità inoltre di correggere in molti casi le distocie dinamiche e meccaniche del travaglio, N % PreTC 69 50 Presentazione podalica 45 32,7 Anomalie della CTG 4 2,9 Fallimento induzione 8 5,8 Patologia ipertensiva 2 1,4 Iposviluppo 4 2,9 Placenta previa 4 2,9 Altro 2 1,4 Totale 138 100 mantenendo tassi di TC, per queste indicazioni, negli ultimi anni. stabili TAB 15. INDICAZIONI TC ELETTIVO La percentuale di TC elettivi è quella più suscettibile alle indicazioni degli operatori esterni all’Unità Operativa ospedaliera e prevede politiche di prevenzione articolate e complesse sul territorio. La politica di ammissione al travaglio di prova delle precesarizzate, l’esecuzione del rivolgimento per manovre esterne nelle presentazioni anomale e la proscrizione delle indicazioni specialistiche non validate dalla letteratura, ci ha portato ad una inversione di tendenza del tasso di TC inferiore al 20%. E' comunque necessario un intervento culturale e di informazione su tutti gli operatori sanitari del territorio per diffondere una filosofia ed una visione unitaria del percorso nascita , il più precoce possibile al fine di evitare che un'informazione approssimativa o non corretta condizioni il vissuto e l'atteggiamento della gravida. Nelle tabelle successive vengono riportati i tassi di TC degli ultimi quattro anni rispetto alle maggiori indicazioni. Tab 16. TC per anomalie presentazione 2007-2010 5 4,5 4, 5 3,9 4 3,8 3, 5 2,9 3 2, 5 2007 2008 2009 2010 Tab 17. TC per alterazioni CTG 2007-2010 5 4,7 4, 5 4 3,3 3, 5 3 3 3 2, 5 2 2007 2008 2009 201 0 Tab 18. TC in preTC 2007-2010 100 90 85,5 80 82,6 71,8 70 69,7 60 50 2007 2008 2009 2010 Tabella 19. TRAVAGLIO DI PARTO NELLE PRECESARIZZATE (129 casi ) 100 % Parto eutocico 63,5%(33) Travaglio di prova 40,3% (52) TC elettivo 59,7%(77) VO 11,5%(6) TC travaglio 25%(13) Tabella 20. MODALITA’ DI PARTO NELLE PRECESARIZZATE Nulliparep reTC N % Parto spontaneo Ventosa ostetrica 19 18 Pluripare preTC N % 14 6 5,6 TC in travaglio 11 10,4 2 TC elettivo 70 totale 61 / Totale N % 33 25,5 6 4.5 8,6 13 10 66 7 30,4 77 60 106 100 23 100 129 100 Questa condizione, pur comportando un modesto aumento del rischio in travaglio rispetto ai casi in cui non sia presente, non costituisce una controindicazione assoluta a un tentativo di travaglio finalizzato ad un parto vaginale. Il timore principale che caratterizza questi travagli è quello di una possibile rottura d’utero, evento che nei trials disponibili in letteratura si presenta con una frequenza dello 0.3%-0.8%, nei casi di incisione del segmento uterino bassa/trasversale, nel pregresso TC. E’ corretto dire che questo evento può occorrere anche in parti vaginali senza pregressi TC, in questo caso la frequenza descritta è dello 0.1% - 0.2%. L’équipe clinica valuterà attentamente la storia clinica della paziente precesarizzata che desidera accedere al travaglio ed escluderà la presenza di condizioni che controindichino il tentativo di travaglio per parto vaginale. Nella nostra Sala Parto esistono delle procedure da attivare in corso di situazioni critiche come la rottura d’utero per l’espletamento di un taglio cesareo d’emergenza, essendo necessario procedere all’espletamento rapido dell’ intervento chirurgico. Non esistono controindicazioni specifiche per l’attuazione di un’analgesia in travaglio di parto dopo pregresso TC ( a meno che non siano presenti altre controindicazioni per questa terapia antalgica). Tabella 21. MODALITA’ INSORGENZA del TRAVAGLIO (esclusi 130 TC elettivi ) N % Spontaneo 774 71,8 Indotto 304 28,2 Totale 1078 100 Esistono alcune condizioni cliniche che, qualora si prolunghino nel tempo, possono comportare un rischio aumentato di morbosità e mortalità materno-fetale. Per tale motivo in questi casi è suggerita l’induzione del travaglio di parto con tempi e modalità legati alla preparazione locale materna. Quest’anno sono state indotte il 28,2% delle gravide. Nella maggior parte dei casi (67,7%) per indurre il travaglio vengono usate le prostaglandine sintetiche con preparazione vaginale. Nella tabella 23 sono indicate le indicazioni più importanti per l’induzione del travaglio. Tabella 22. MODALITA’ DI INDUZIONE N % Prostaglandine 200 65,8 Amnioressi 78 25,7 Ossitocina 26 8,5 Totale 304 100 Tabella 23. INDICAZIONI ALL’INDUZIONE N° % OT 65 21,4 Prom con f. rischio Prodromi protratti 60 39 19,7 12,8 Oligoidramnios 38 12,5 Preeclampsia 27 8,9 Diabete Epatopatia 23 22 7,6 7,2 Polidramnios 9 3 IUGR Varie Totale 2 19 304 0,7 6,2 100 Tabella 24. MODALITA’ D’INDUZIONE e PARTO (esclusi 130 TC elettivi ) Parto spontaneo Ventosa ostetrica TC in travaglio TC fall ind Totale Travaglio Indotto N % Travaglio Spontaneo N % Totale N 219 72,1 673 86,9 892 31 10,2 51 6,6 82 46 15,1 50 6,5 96 - 8 8 2,6 304 100 774 100 1078 Il tasso di fallimento di questa procedura è basso e solo nel 2,6% (8 pazienti) di tutte le 304 induzioni è stato deciso l’abbandono della procedura ed effettuato un taglio cesareo. Tabella 25. TRAVAGLI E PARTI IN VASCA 2002-2010 N % Travaglio in vasca 910 15% Parto in vasca 581 9% Negli ultimi 9 anni poco più di 900 donne hanno scelto di affrontare il travaglio in vasca e più di due terzi delle stesse hanno completato il parto con l'espulsione del bambino in acqua. Il parto in acqua prevede un’approfondita conoscenza della fisiologia di questo evento ed il suo rispetto nella modalità di assistenza, che differisce da quella tradizionale. Dobbiamo nello stesso tempo essere in grado di riconoscere tempestivamente, mediante una specifica semeiotica poco invasiva, le eventuali complicanze e gestirle in modo efficace. Le modalità di accesso e di conduzione del parto in acqua sono caratterizzate da un preciso protocollo di assistenza, basato sui dati della letteratura internazionale, alimentato dal confronto con i centri italiani più autorevoli e modificato nel tempo secondo la nostra esperienza. Da oltre 10 anni i offriamo alle gravide la possibilità di travagliare e partorire in acqua. Siamo quindi il Punto Nascita con maggiore esperienza per l’assistenza al parto in vasca e garantiamo con la massima sicurezza, il benessere feto-neonatale e la soddisfazione materna per l’esperienza del parto in acqua, in cui crediamo. Tabella 26. POSIZIONI DEL PARTO (esclusi TC e VO) N % 456 51,1 Litotomica 99 11,1 Seduta 106 11,9 Carponi 57 6,4 Vasca 76 8,5 Fianco 43 4,8 Accovacciata 41 4,6 Eretta 14 1,6 Semiseduta libera Totale 892 100 N % Perineo integro 240 24,7 Lacerazione I / ninfo 275 28,2 Lacerazione II 228 23,4 Lacerazione III 5 0,5 E.paramediana 221 22,7 E.mediana 1 0,1 Lacerazione cervicale 14 1,4 Totale 974 100 Durante il travaglio privilegiamo le posizioni libere della donna per un maggior controllo del dolore e un migliore scambio ematico materno-fetale. Anche al parto è stata ridotta ulteriormente rispetto ai tre anni precedenti con solo l’11% la posizione litotomica ( donna sdraiata sulla schiena con arti inferiori sui gambali) con il suggerimento di posizioni libere più favorevoli. Tutto ciò è stato possibile anche per la migliorata possibilità di movimento della donna in seguito alle nuove tecniche di analgesia epidurale, che permettono la mobilizzazione. Tabella 27. ESITI PERINEALI dopo PARTO VAGINALE (PE e VO) Il 24,7% delle donne dopo il parto ha un perineo NO VASCA PETIDINA EPIDURALE Tot 638 128 5 299 1070 59,6 % 12 % 0,5% 27,9% 100 % integro. Complessivamente più del 50% delle donne ha al massimo una lacerazione di primo grado grazie alla buona assistenza da parte delle nostre ostetriche. L’episiotomia viene eseguita sempre solo su indicazione specifica. Tabella 28. MODALITA' DI ANALGESIA (esclusi 138 TC elettivi) Tabella 29. ANALGESIA EPIDURALE E PARTI (esclusi TC elettivi) PE TC Tr VO totale Nessuna 565 88,6% 39 6,1% 34 5,3% 638 100% Epidurale 201 67,2% 56 18,7% 42 14,1% 299 100% Vasca 123 96,1% 1 0,8% 4 3,1% 128 100% Petidina 3 60% - 2 40% 5 100% Nel 2010 sono state eseguite 299 analgesie epidurali in travaglio di parto (27,9%) a cui vanno aggiunte quelle eseguite per le pazienti con interruzione terapeutica della gravidanza del II trimestre e quelle con morti endouterine. Le 4 VO del gruppo vasca sono state eseguite su gravide che hanno beneficiato del rilassamento in acqua e poi sono uscite per distocia o alterazioni del battito cardiaco fetale. Dal mese di luglio 2009 abbiamo la possibilità dell'analgesia epidurale per tutte le donne che la richiedono per la presenza continua dell'anestesista di guardia nelle 24 ore. Sono state privilegiate alcune condizioni cliniche come i casi di induzione farmacologica del travaglio ( 123 pz ), di precedente intervento di taglio cesareo (17 pz ) e nel caso di pazienti minorenni (8 pz). Inoltre il 75,9% delle donne che hanno richiesto l’analgesia erano nullipare . Per questa selezione il rischio di parti operativi con ventosa e di taglio cesareo in travaglio nelle gravide con analgesia è comunque superiore rispetto alla popolazione generale. Tabella 30. POST-PARTUM N % Fisiologico 1143 94,5 Atonia 54 4,4 Ematoma 1 0,1 Risutura 0 0 Revisione cavità 5 0,5 Tamponamento uterino 2 0,2 Demolitore dopo PV 2 0,2 HELLP 1 0,1 Totale 1208 100 Tabella 31. PUERPERIO N % Fisiologico 1108 91,8 Anemia hb <8g/dl 34 2,8 Problemi urinari 16 1,3 Subinvoluz. con farmaci 17 1,4 Subinvoluz. con RCU 3 0,2 Iperpiressia 3 0,2 Risutura 1 0,1 Trasfusioni 13 1,1 altro 13 1,1 Totale 1208 100 . Tabella 32. PERDITA EMATICA E MODALITA’ DEL PARTO N % PE TCe TC tr VO 500 cc 956 79,1 750 86 65 55 501-1000 cc 203 16,8 110 41 27 25 > 1000 cc 49 4,1 32 11 4 2 Totale 1208 100 892 138 96 82 Il parto operativo con ventosa ed il Taglio Cesareo in travaglio aumentano il rischio di perdita ematica superiore ai 500 cc ( circa del 30 % maggiore alla perdita ematica media durante un parto spontaneo ). Tabella 33. SECONDAMENTO Secondamento manuale: 18 (1,8%) Il numero di secondamenti manuali ( estrazione manuale della placenta in anestesia ) è lievemente aumentato rispetto agli anni precedenti (media 1,2%) . Tabella 34. EQUILIBRIO ACIDO/BASE SU FUNICOLO ALLA NASCITA (n° 167 non eseguiti) N % pH <7 4 0,4 pH 7-7.20 167 15,8 Lattato ≥ 6 0 0 Lattato < 6 1 0,1 pH > 7.20 817 83,7 Totale 1056 100 L’equilibrio acido-base eseguito sul sangue prelevato dall’arteria del cordone ombelicale alla nascita è l’indicatore più sensibile delle condizioni cliniche/metaboliche del neonato. Tale prelievo di controllo è stato eseguito nell’86,3% dei parti, escludendo i parti in vasca e le condizioni in cui non è stato possibile eseguire l’analisi per campione insufficiente( 167 casi). Il 83,7% dei nati con pH eseguito ha mostrato un quadro di normale equilibrio acido-base, il 15.9 % uno stato di preacidosi ben corretto alla nascita. Nessuno dei neonati con pH <7 ha sviluppato segni di encefalopatia ipossico-ischemica (follow-up ad 1 anno). Tabella 35. NATI TRASFERITI su 1223 nati N % Trasferiti H Bergamo 10 0,8 Trasferiti H Seriate 3 0,2 Totale 13 1 Se un neonato dopo il parto ha bisogno di assistenza continuata (ricovero) presso un centro di Patologia Neonatale viene trasferito con precise modalità presso la struttura più adeguata. Nel 2010 abbiamo avuto lo 1 % di neonati trasferiti ( 13 neonati ), di cui 10 ( 0,8 % ) presso la Patologia Neonatale degli OORR di Bergamo e 3 (0,2% ) presso la Patologia Neonatale dell'Ospedale Bolognini di Seriate. Tabella 36. MORTALITA’ PERINATALE (0,4%) 4 Morti endouterine - G1, 30 sett , travaglio spontaneo dopo morte endouterina in seguito a grave sindrome genetica (“FADS sequence” )diagnosticata dalla 16 sett. Parto vaginale F 980 g. Autopsia : confermata sindrome - G3P2 37,3 sett travaglio avanzato con morte endouterina : parto vaginale M 2300 g feto macerato . Autopsia : non malformazioni , accertamenti negativi. - G1 38,4 sett giunge per assenza di movimenti fetali, travaglio indotto con prostaglandine. Parto vaginale F 3000 g . Autopsia : non malformazioni, accertamenti negativi. - G1 33,1 sett giunge per assenza di movimenti fetali, travaglio indotto con prostaglandine. Parto vaginale F 1740 g . Autopsia : non malformazioni, accertamenti positivi per trombofilia. 1 Morte in travaglio G1, 40.6 sett, travaglio spontaneo, nessuna analgesia. VO al medio scavo per arresto progressione della parte presentata ed alterazioni della cardiotocografia, TC per fallimento applicazione VO . Nato morto M 3110 g Autopsia: decesso per shock ipovolemico da ematoma subgaleale . GLOSSARIO CTG: tracciato cardiotocografico DIPNI: distacco intempestivo di placenta normoinserta IUGR : difetto di crescita intrauterina Polidramnios: aumento del liquido amniotico Preeclampsia: ipertensione complicata da proteinuria PreTC: precesarizzate Prom : rottura prematura delle membrane Oligoidramnios: riduzione del liquido amniotico OT: oltre il termine (> 41.3 sett) RCU: revisione cavità uterina VO: ventosa ostetrica ATTIVITÀ DI SALA OPERATORIA Riteniamo utile fornire anche i dati relativi alla nostra attività chirurgica, fortemente orientata verso l'aggiornamento e l'acquisizione delle tecniche più innovative. La frequenza di centri di riferimento per la chirurgia ginecologica e la collaborazione con chirurghi ginecologi esperti, che spesso hanno dato la disponibilità ad effettuare interventi nella nostra Sala Operatoria, garantisce la crescita continua tecnica e scientifica dei nostri operatori. Particolare attenzione è posta al controllo del dolore postoperatorio grazie alla applicazione di protocolli di terapia antalgica predisposti con i colleghi del Servizio di Anestesia e continuamente aggiornati in base alle evidenze della letteratura e alla specificità dei nostri interventi. Tabella 1 MODALITA’ DEL RICOVERO Totale interventi 1437 Ricoveri ordinari 756 52% Day Surgery 680 48% Nel 2010 sono stati effettuati nella nostra Unità Operativa complessivamente 1437 interventi, il 48 % dei quali in regime day surgery. Tabella 2 TECNICA CHIRURGICA Chirurgia isteroscopica Chirurgia laparoscopica 280 182 Chirurgia vaginale Chirurgia laparotomica 78 65 La nostra attività chirurgica è da molti anni fortemente orientata verso la chirurgia miniinvasiva, laparoscopica ed isteroscopica. L'approccio endoscopico è preferito per il trattamento della maggior parte delle patologie ginecologiche benigne e per alcune patologie neoplastiche. Tabella 3 CHIRURGIA ISTEROSCOPICA Diagnostica 116 Operativa office 101 Miomectomia resettoscopica 24 Polipectomia resettoscopica 27 Ablazione endometriale 4 Metroplastica isteroscopica 2 Isteroscopia office ambulatoriale 254 Totale 528 Agli interventi isteroscopici effettuati in sala operatoria vanno aggiunti quelli effettuati nel nostro ambulatorio per il sanguinamento uterino anomalo, con tecnica Office, in anestesia locale. La particolare organizzazione di questa attività ambulatoriale consente, attraverso l'integrazione delle procedure diagnostiche ritenute necessarie, di diagnosticare e spesso contestualmente trattare le patologie endouterine causa del sanguinamento uterino anomalo. In alcuni casi è possibile concludere l’iter diagnostico e terapeutico in una unica seduta, con notevole vantaggio per le pazienti. Tabella 4 CHIRURGIA LAPAROSCOPICA Patologia annessiale benigna 182 Occlusione tubarica 48 Endometriosi severa 20 Gravidanza tubarica 9 Isterectomia 22 Miomectomia 10 LAVH 16 Colposacropessia 3 Totale 182 Tutte le patologie benigne annessiali e buona parte di quelle uterine vengono affrontate con tecnica miniinvasiva. In particolare vengono effettuati per via laparoscopica gli interventi di isterectomia e di miomectomia in caso di fibromi di medie dimensioni. Si segnalano solo due casi in cui è stato necessario convertire l'intervento in laparotomia. Il primo caso a causa di una lesione vescicale in corso di isterectomia laparoscopica con linfadenectomia pelvica,il secondo a causa di difficoltà tecniche insorte in corso di colposacropessia Tabella 5 ISTERECTOMIA PER PATOLOGIA BENIGNA (escluso il prolasso) Vaginale 20 25% LAVH ( vaginale 15 Laparoscopicamente assistita) 19% Laparoscopica 22 27.5% Laparotomica 23 28.5% Totale 80 100 % Una volta stabilita la presenza di indicazioni all'asportazione del viscere uterino, viene attentamente valutato il tipo di approccio chirurgico. La scelta della tecnica da proporre viene effettuata in base ai dati anamnestici, come la parità o i pregressi interventi chirurgici, alla indicazione clinica all'intervento, al volume e alla mobilità del viscere uterino e all'abitabilità della vagina. Viene data preferenza alle vie vaginale o laparoscopica, riservando la via laparotomica agli uteri di dimensioni molto aumentate. Nel 2010 solo il 28 % delle isterectomie effettuate per patologia benigna, escluso il prolasso, sono state eseguite per via laparotomica. Tabella 6 MIOMECTOMIA Laparoscopia 10 Resettoscopia 27 Laparotomia 20 Totale 57 La scelta rispetto alla modalità di approccio ai fibromi uterini si basa sulla loro localizzazione, sul loro volume e sul desiderio di prole della paziente. L'approccio resettoscopico è limitato ai fibromi sottomucosi di volume inferiore a 4 cm e con un sufficiente margine libero miometriale. Tabella 7 CHIRURGIA DELLA STATICA PELVICA Chirurgia vaginale con Riparazione fasciale 54 Chirurgia vaginale con Riparazione protesica 6 Colposacropessia Laparoscopica 3 Sling sottouretrale transotturatoria 7 Colposospensione al Leg sacrospinoso 4 Iniezione parauretrale di agenti volumizzanti 1 Totale 73 La chirurgia di prima istanza dei difetti della statica pelvica si basa sulla riparazione fasciale. In casi selezionati viene valutata l'opportunità di posizionare delle protesi sintetiche opportunamente sagomate. La riparazione dei prolassi della cupola vaginale avviene per via vaginale o per via laparoscopica in base al tipo di difetto riscontrato. Tabella 8 CHIRURGIA ONCOLOGICA Interventi per neoplasie dell’endometrio 13 Interventi per neoplasie della cervice uterina 3 Chirurgia citoriduttiva per neoplasie dell’ovaio 8 Laparosocopia diagnostica per neoplasie dell’ovaio 4 Totale 28 Sono stati effettuati 24 interventi di chirurgia oncologica ginecologica, molti in collaborazione con la Unità Operativa di Chirurgia Generale. Dal 2010 è stata istituita presso la Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate la Unità Funzionale Aziendale di Oncologica Ginecologica, diretta dal dr. Andrea Maneo, medico oncologo ginecologo proveniente dall'Ospedale San Gerardo di Monza (Università Milano Bicocca). L'istituzione di questa struttura garantisce una assistenza adeguata a tutte le pazienti con neoplasie dell'apparato genitale e assicura una continuità assistenziale in tutto il percorso diagnostico e terapeutico, in collaborazione con la UO di Oncologia Medica del nostro Ospedale. Tabella 9 IVG DEL PRIMO TRIMESTRE E ABORTO SPONTANEO Isterosuzione per IVG (totale) 344 Isterosuzione per IVG, con inserimento 130 contestuale di IUD IVG farmacologiche Isterosuzione per aborto spontaneo 5 171 Nel 2010 sono stati effettuati 344 interventi di interruzione volontaria di gravidanza a cui vanno aggiunte 5 interruzioni farmacologiche. La percentuale di IVG sul numero dei parti è del 28% che si avvicina al 30% della media nazionale. Incentiviamo la pratica di inserire lo IUD contestualmente alla isterosuzione, procedura sicura e raccomandabile, che contribuisce in modo significativo alla riduzione del fenomeno delle IVG ripetute. Nel 2010 il 37% delle pazienti che hanno effettuato una isterosuzione per interruzione volontaria di gravidanza ha scelto di inserire lo IUD. ATTIVITÀ AMBULATORIALI Nel nostro reparto sono attive diverse attività ambulatoriali molte delle quali ad elevata specializzazione. Area ostetrica o Ambulatorio di ecografia ostetrica o Ambulatorio per la gravidanza fisiologica o Ambulatorio di diagnosi prenatale invasiva o Servizio di ecocardiografia fetale o Ambulatorio di medicina materno- fetale Area ginecologica o Ambulatorio di ginecologia e ecografia ginecologica o Ambulatorio per lo studio delle patologie del basso tratto genitale femminile o Ambulatorio per lo studio del sanguinamento uterino anomalo o Ambulatorio di uroginecologia o Ambulatorio di oncologia ginecologica o Ambulatorio per l'applicazione della legge 194 o Ambulatorio per la vaccinazione per l’HPV E' inoltre attivo un servizio di consulenza psicologica rivolto in particolare alle pazienti con disagio in gravidanza o nel postpartum, con diagnosi di patologia malformativa fetale, con patologie neoplastiche o vittime di abuso sessuale. UNITA’ OPERATIVA DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA Responsabile Dr.ssa Silvia von Wunster Dirigenti Medici di I livello Gaya Bettoni, Laura Colonna, Patrizia D’Oria, Carlo Gualteroni, Laura Imbruglia, Claudio Lombardi, Priscilla Mantegazza, Cataldo Paletta, Paolo Persiani. Medico consulente Dr.ssa Daniela Rossi Consulente scientifico Dr. Giuseppe Amuso Ostetrica coordinatrice Sig.ra Elisabetta Valoti Ostetriche Giada Allegrini, Marzia Bertulezzi, Sonia Brugali, Manuela Castagnini, Patrizia Colleoni, Susanna Del Fabbro, Gina Di Fiore, Mara Federici, Chiara Gotti, Monica Marchi, Sara Marchesi, Gabriella Masini, Alice Pellicioli, Silvia Ostorero, Claudia Rota, Ivana Valoti, Daniela Zucchelli. Infermiera Maria Grazia Zanchi Operatrici socio sanitarie Orietta Carminati, Marisa Pensabene, Patrizia Carubia, Grazia Silvestre, Miriam Ripamonti, Antonia Foini, Nicoletta La Monica, Michelangiola Ratti.