Biblioteca Comunale P. P. Pasolini Novità Librarie venerdì 17 marzo 2017 Elisabetta Civetta Il nuovo regolamento contabile degli enti locali La riforma contabile di cui al D.Lgs. 118/2011 ha modificato alcuni articoli del Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000) al fine di adeguarli ai nuovi principi della competenza finanziaria potenziata, al principio della programmazione e al principio della contabilità economico-patrimoniale. Gli enti locali, conseguentemente, per dare attuazione ai principi contabili previsti dal D.Lgs. 118/2011, si troveranno nella necessità di dover approvare un nuovo regolamento di contabilità che recepisca e consenta di gestire le nuove regole contabili e gestionali. Il presente volume, attraverso un'analisi degli articoli del Tuel novellati dal decreto sull'armonizzazione, propone agli operatori uno schema di regolamento di contabilità che potrà essere adattato alle varie realtà comunali. Pagina 1 di 5 Novità Librarie venerdì 17 marzo 2017 Assunta Corbo Dire, fare…ringraziare Cosa significa vivere nella gratitudine? Non basta dire semplicemente grazie. Significa essere davvero consapevoli di quello che ci accade, di ciò che proviamo e di ciò che riceviamo in dono da qualcuno o dalla vita stessa. Questo è lo stato di gratitudine. In "Dire, fare... ringraziare" Assunta Corbo porta il lettore a scoprire il potere della gratitudine attraverso il racconto di esperienze personali ed esercizi pratici. Sono i passi nella gratitudine: buone abitudini che aiutano a vivere consapevolmente nella gioia del qui e ora. Rodney Stark False testimonianze Nella vulgata politicamente corretta sono merce corrente non poche conclamate falsità storiche sulla Chiesa e sul cattolicesimo. Da molti secoli - in particolare dal tempo della Riforma - versioni distorte della verità, accettate dai più come fatti indiscutibili, sono sistematicamente usate come strumenti di manipolazione. Non si tratta, spiega Rodney Stark in questo suo ultimo lavoro, di constatare l'eterno gioco delle opposte fazioni, nel cui nome le diverse vicende vengono deformate a scopo di provocazione o di polemica. Si tratta, piuttosto, di denunciare e smentire pregiudizi, inesattezze e calunnie che compongono un sapere diffuso e condiviso, sulla cui base si legge - erroneamente - la storia, si costruisce il presente e si pianifica il futuro. Con il consueto pragmatismo, l'autore smonta una dopo l'altra le «colpe» del cattolicesimo: l'antisemitismo, le crociate, l'oscurantismo che soffocò il Medioevo, l'Inquisizione, lo scontro con la scienza, l'accettazione della schiavitù, la predilezione per i regimi tirannici, l'opposizione al capitalismo e, più in generale, alla modernità. Lungi dall'essere un'opera di apologetica, l'analisi di Stark - storico protestante, legato alla Baylor University, la più grande università battista del mondo si fonda su una scrupolosa ricerca e su un'accurata disamina delle fonti e degli eventi, e in relazione a ciascuno dei miti anticattolici più radicati mostra come la menzogna si sia inesorabilmente trasformata in verità. Pagina 2 di 5 Novità Librarie venerdì 17 marzo 2017 Di Grazia Salvo Medicine e bugie Medicine e bugie di Salvo Di Grazia è un libro che tutti dovrebbero leggere, anche se è chiaro che molti sostenitori delle pseudomedicine non cambieranno mai idea. Per la salute e la bellezza si è disposti a credere a tutto, anche che sia possibile con una lozione far ricrescere i capelli o che con la cartilagine di squalo, l'aculeo velenoso dello scorpione, o addirittura con le mandorle, si guarisca dal cancro. Lo stesso vale per l'omeopatia, l'agopuntura, il bicarbonato di Simoncini, il siero di Bonifacio o le staminali di Vannoni. Sparare contro l’omeopatia è un po’ come sparare contro la Croce Rossa. Non la pensa così Salvo Di Grazia, medico catanese, veneto d’adozione, e specializzato in ostetricia e ginecologia che da sempre lotta contro la disinformazione, contro i business diventati leciti, contro chi vuole minare il progresso scientifico. Se finora il suo sguardo si era soffermato al nuovo business dell’omeopatia, ora Salvo Di Grazia si sofferma anche sulla diffusione selvaggia dei farmaci, dati senza giudizio da medici e farmacisti. La nostra salute non è cosa da poco e anche in farmacia bisogna tenere gli occhi aperti, sia perché lumache, rose e bacche non possono salvarci da un tumore, ma sia perché il farmaco vero e proprio non è sempre necessario. Medicine e bugie è un J’accuse contro i business farmaceutici di qualunque tipo. Diamo invece fiducia alla scienza, con coraggio. Pagina 3 di 5 Novità Librarie venerdì 17 marzo 2017 Serge Latouche Il pianeta dei naufraghi Migranti e relitti si inabissano ogni giorno nei nostri mari, con una progressione da ecatombe. I «naufraghi dello sviluppo» di cui Serge Latouche parlava ventisei anni fa, quando uscì la prima edizione del libro, divenuto un classico della decrescita, adesso hanno i volti degli oltre quindicimila esseri umani già risucchiati in cimiteri d'acqua. Non accade spesso che espressioni metaforiche - il naufragio, gli approdi dei sopravvissuti - si inverino tragicamente, sacrificando il possibile che racchiudevano alla realtà peggiore. Un esito tuttavia non imprevisto, quantomeno da parte di Latouche, che nel momento in cui l'Occidente presagiva i trionfi dell'incipiente globalizzazione consegnava a queste pagine un'analisi senza scampo della logica produttivistica e delle sue conseguenze nefaste, e al contempo si congedava dai miti messianici del terzomondismo. Ciascuna osservazione di allora conserva una «terribile attualità» ed è traducibile alla lettera nelle parolechiave degli odierni obiettori di crescita, se si sostituiscono sviluppo con crescita e doposviluppo con decrescita. Spinti ai margini di tutto dalla tracotanza della modernità, i «naufraghi» raccolgono i Quarti Mondi degli esclusi dei Paesi ricchi e di quelli meno avanzati, e le minoranze autoctone a rischio di deculturazione. La loro forma di resistenza è affidata per intero alla «nebulosa dell'informale», ossia a pratiche economiche atipiche che generano reciprocità in quanto fatti sociali totali, secondo criteri estranei alle categorie del dinamismo industriale. Dai loro fragili laboratori di decrescita non nascono infatti né un capitalismo scalzo né uno sviluppo alternativo, ma prende vita quell'alternativa allo sviluppo che forse sarà in grado di scongiurare la catastrofe. Pagina 4 di 5 Novità Librarie venerdì 17 marzo 2017 Frida Kahlo La collezione Gelman Ebreo di San Pietroburgo, Jacques Gelman (1909-1986) arriva in Messico nel 1938, e costruisce la propria fortuna come produttore cinematografico di film comici. Sposa nel 1941 un’altra emigrata europea, la morava Natasha Zahalkaha (19111998), che Jacques fa ritrarre nel 1943 dal pittore più importante del paese, leader culturale e politico: Diego Rivera. Il pittore esalta l’esotica bellezza di Natasha circondata da un mare di calle, e quello sarà il primo di una serie di ritratti che la coppia commissionerà ai pittori in voga nel paese RufinoTamayo, Ángel Zàrraga, Frida Kahlo, ma soprattutto è l’inizio di un’avventura collezionistica. Una parte della loro collezione, quella dedicata ai grandi artisti europei del XX secolo, oggi è a New York, al Metropolitan Museum of Art; mentre è rimasto in Messico il nucleo di opere dei pittori messicani, costituito da un insieme consistente di opere di Diego Rivera (1886-1957) e soprattutto di Frida Kahlo (1907-1954). È Frida, dunque, la protagonista di questo volume in cui sono presentate nuove indagini volte a raccontare la sua affermazione artistica — dovuta prima ad André Bretón e poi all’intera intellighenzia messicana, un cammino che la trasformerà da “vivace señora Rivera” a eroina culturale del Messico, a icona del cinema e della moda. Oltre dunque a essere un’artista che ha costruito un corpus pittorico attraverso il proprio corpus fisico, solo Frida Kahlo è riuscita a fare della propria immagine e di un costume etnico un manifesto identitario e ideologico, così forte da essere ancora oggi fonte di ispirazione per i più grandi stilisti: da Lacroix a Gaultier, da Ferré a Marras, da Curiel a Valentino, tutti riuniti per la prima volta a raccontare la loro “pasión por Frida”. Pagina 5 di 5