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Tu, non temere
CHIESA CRISTIANA DELLA GRAZIA
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Stiamo vivendo in un’era piena di preoccupazioni. La cosa più grave è che trasmettiamo le ansie ai
nostri figli. Da piccoli li copriamo troppo perché abbiamo il timore che si raffreddino, da
adolescenti li tempestiamo di telefonate per sapere con chi sono, dove si trovano e che cosa fanno.
La paura del diverso dilaga sempre più e noi cristiani abbiamo dimenticato che cosa sia la cultura
dell’accoglienza, pensiamo che tutti gli extracomunitari vengano nel nostro paese per derubarci, ma
di che cosa? Bandiamo dalla nostra mente il pregiudizio e l’ansia perché nostro Signore ha versato
il Suo sangue anche per farci vivere in pace e serenità con noi stessi e con gli altri.
“Affida a Dio tutte le tue preoccupazioni, perché Egli ha cura di te” ; “Non stare in ansia per la
tua vita”; “Non temere, o piccolo gregge”. La Parola di Dio ci tranquillizza perché il Signore vuole
eliminare l’ansia e la paura dalla nostra vita anche in questi tempi così difficili.
Troppe volte ci lasciamo sopraffare da tante preoccupazioni, e lasciamo che l'ansia cresca fino ad
alzare la nostra pressione sanguigna, con possibile tachicardie o attacchi di cuore. Quando l’ansia ci
assale siamo incapaci di frenarla, e l’accumulo di stress ci porta depressione, esaurimento nervoso e
ulcere intestinali. Non importa quanti e quali problemi dobbiamo affrontare, il Signore Gesù ci
assicura che abbiamo un Dio più grande dei nostri problemi.
Oggi leggeremo un brano del profeta Isaia che ci da le necessarie istruzioni per rimanere calmi e
fiduciosi anche nelle circostanze più difficili, perché il Signore, al quale abbiamo affidato la
nostra vita, ha promesso di prendersi cura di ognuno di noi. È un brano che rivela l’immenso
amore che Dio ha per il Suo popolo, nonostante i peccati, e conferma la Sua fedeltà e le Sue
promesse.
Leggiamo il brano che si trova in Isaia capitolo 43, dal verso 1 a 5. “Ma ora così parla il
SIGNORE, il tuo Creatore, o Giacobbe, colui che ti ha formato, o Israele! Non temere, perché
io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio! Quando dovrai attraversare le acque, io
sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno;
quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà,
perché io sono il SIGNORE, il tuo Dio, il Santo d'Israele, il tuo salvatore; io ho dato l'Egitto
come tuo riscatto, l'Etiopia e Seba al tuo posto. Perché tu sei prezioso ai miei occhi,
sei stimato e io ti amo, io do degli uomini al tuo posto, e dei popoli in cambio della tua vita.
Non temere, perché io sono con te; io ricondurrò la tua discendenza da oriente, e ti raccoglierò
da occidente ".
Dio ci rassicura perché è un Padre misericordioso che si prende cura di noi, anche se non lo
meritiamo. Questi versi non si rivolgono solo al popolo d’Israele, ma a tutti coloro che hanno
affidato la propria vita a Gesù Cristo e sono chiamati a far parte del popolo di Dio. Egli ci
rassicura come in Ebrei 13:5: “ Perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti
abbandonerò».
Quando eravamo bambini, la presenza di nostro padre ci rassicurava; vi ricordate quando ci
insegnava a nuotare o ad andare in bici, diceva: “Non aver paura, ci sono io”.
Il Figlio di Dio affrontò tutto con serenità e senza paura perché stava a stretto contatto con il Padre
celeste. Gesù ha affermato: “Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri
figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano”
(Matteo 7:11).
Molto dipende dalla fiducia che manifestiamo verso il nostro Padre celeste! Vediamo quali sono i
punti di riferimento che ha il popolo di Dio per rimanere calmo e fiducioso in ogni difficoltà della
vita. Il testo di Isaia ci indica molte ragioni che ci devono indurre ad affrontare la vita con la stessa
tranquillità con la quale visse nostro Signore.
Non dimentichiamo che il popolo d’Israele fu liberato dalla dura schiavitù che aveva sofferto in
Egitto. Iddio realizzò qualcosa che, dal punto di vista umano era impossibile. Mosè fu lo strumento
che Dio usò per liberare quella massa di schiavi dai loro aguzzini; li portò fuori dall'Egitto, li fece
attraversare il Mar Rosso, li accompagnò in un lungo cammino nel deserto, ed infine li portò in un
paese che era abitato da popoli molto numerosi e ben armati. Ci furono molti ostacoli a quel
progetto, non solo esterni, ma anche interni: riluttanza, resistenza, paura, scoraggiamento,
incredulità; eppure Dio dimostrò a quel popolo di essere il Dio dell'impossibile.
Ricordiamoci che noi siamo delle persone che Dio ha strappato al peccato, grazie al sacrificio del
Salvatore Gesù Cristo. Noi siamo delle persone che hanno accolto con fede e riconoscenza l'opera
di Cristo; se Dio ha fatto questo per noi, possiamo forse dubitare che intervenga nelle nostre
difficoltà? La Scrittura dice: “Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo
ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui?”
C’è un altro importante motivo che può calmare la nostra ansia: In un certo giorno della nostra vita
ci siamo sentiti chiamare per nome da Dio; Egli ha deciso di donarci la Sua grazia in Gesù Cristo.
Prima di allora, Dio era per noi un'astrazione e l'Evangelo un messaggio che non riusciva a
coinvolgerci, ma un giorno abbiamo sentito Dio che ci chiamava personalmente.
Quello che Cristo ha compiuto sulla croce, l'ha fatto per tutti, ma in particolare l’ha fatto per me e
personalmente per ognuno di voi. Non siamo persone qualsiasi di una massa anonima, Dio ci
conosce uno per uno, ci ha chiamato e ci ha coinvolto in prima persona. La storia degli uomini e
delle donne dell'Antico e del Nuovo Testamento, dimostra che Dio ha chiamato ognuno di loro
personalmente, per cambiare la loro vita.
Quando il Signore chiamò Samuele, gli rispose: «Eccomi!»”. Quando Gesù vide Zaccheo, gli
disse: «Scendi subito, perché oggi devo fermarmi in casa tua». Questo è un tipo di interessamento
che ci coinvolge personalmente, che ci fa riposare in verdeggianti pascoli, ma solo se ci lasciamo
guidare lungo le acque calme, proprio come ci insegna il Salmo 23 verso 2.
Ognuno di noi, di fronte alle difficoltà, deve ricordare che il Signore ci conosce personalmente e non
ci potrà mai dimenticare. Iddio ci rassicura con queste parole: “Una donna può forse dimenticare il
bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere?
Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te” (Isaia 49:15).
Un altro motivo di conforto è che Dio ci rassicura dicendo: "Tu sei mio". Noi siamo figli di Dio,
consapevoli della Sua maestà e dell’amore che ci ha manifestato in Cristo, e siamo fieri di
appartenere a Lui. Due persone che si amano, provano gioia quando uno dice all'altra: “Tu sei mia”.
Ecco perché l'apostolo Paolo dice con fierezza: “ Io appartengo e servo Dio”. E noi?
Ecco come il Signore conferma la nostra appartenenza: “Non sapete che il vostro corpo è il tempio
dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi”
(1Corinzi 6:19). Di fronte alle difficoltà, dobbiamo tenere in mente che siamo una preziosa
proprietà di Dio, che non può essere buttata via; forse c’è qualcuno di voi che getta via le cose più
preziose che ha?
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Un altro motivo per non temere che le avversità possano sommergerci è che il Signore ci rassicura
dicendo: "Io sarò con te". Il popolo di Israele quando era in marcia nel deserto non
fu mai abbandonato da Dio che lo guidava di giorno e di notte. Prima di completare il Suo ministero
terreno, Gesù lasciò un messaggio rassicurante: “Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla
fine dell'età presente”. Il Signore non ha mai abbandonato il Suo popolo, e non abbandonerà chi ha
problemi da affrontare.
Un altro motivo molto importante lo possiamo riscontrare nelle caratteristiche stesse della
personalità di Dio: la Sua eternità, la Sua santità, il Suo amore, il Suo piano di salvezza. Il
verso 3 di Isaia attesta: "Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, il Santo d'Israele, il tuo Salvatore. Egli
è il Dio fedele, che non cambia, non muta, non si rimangia la Sua Parola e le Sue promesse.
L'apostolo Giacomo afferma che: “Ogni buona donazione e ogni dono perfetto vengono dall'alto e
discendono dal Padre dei lumi, presso il quale non vi è mutamento né ombra di rivolgimento”. Dio
non è capriccioso, ma fedele e costante; questa è una caratteristica della Sua santità.
Il suo amore è così grande che offre la salvezza a tutti, anche agli empi. Egli afferma: “Io non mi
compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva” (Ecclesiaste
33:11). Il Signore non sarebbe Dio se non mantenesse fede alle Sue promesse. Non lo
dimentichiamo quando sorge il dubbio che Dio abbia cambiato idea nei nostri confronti e che ci
abbia abbandonati.
Satana vuole instillare nella nostra mente dubbio ed incredulità, ma Dio non smette di fornirci
innumerevoli ragioni per le quali non abbiamo motivo di temere. Nonostante la nostra indegnità, Dio
ci considera persone di grande valore e non esita a dire: "Tu sei prezioso ai miei occhi".
Egli ci considera membra del Suo corpo e come tali siamo tutti importanti, perché per Dio: “Le
membra del corpo che sembrano essere più deboli, sono invece necessarie; e quelle parti del
corpo che stimiamo essere le meno onorevoli, le circondiamo di maggior onore; le nostre parti
indecorose sono trattate con maggior decoro, mentre le parti nostre decorose non ne hanno
bisogno; ma Dio ha formato il corpo in modo da dare maggior onore alla parte che ne mancava,
perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le
altre” (1 Corinzi 12:22-25).
La Scrittura ci fa capire che Dio manifesta una chiara preferenza per le persone che il mondo
considera meno importanti: “Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione; non ci sono tra di voi
molti sapienti secondo la carne, né molti potenti, né molti nobili; ma Dio ha scelto le cose pazze
del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le
forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per
ridurre al niente le cose che sono, perché nessuno si vanti di fronte a Dio. Ed è grazie a lui che
voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e
redenzione” (1Corinzi 1:26-30).
Non possiamo sentirci trascurati o poco importanti, quando leggiamo queste rassicurazioni nella
Parola di Dio. Per concludere, vi do l’ultimo motivo per essere tranquilli di fronte alle
preoccupazioni e all'ansia: La dichiarazione d’amore che Dio fa ad ogni figlio Suo quando afferma
Io ti amo!
Gesù lascia ai Suoi discepoli ed anche a noi questo attestato d’amore: “Come il Padre mi ha
amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore …... Vi ho detto queste cose, affinché
la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa. Questo è il mio comandamento: che vi
amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dar la
sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi
chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici,
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perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. Non siete voi che avete
scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il
vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo
dia.” (Giovanni 15:9, 11-16).
Di fronte ad un amore vero, autentico, disposto al sacrificio, possiamo avere ancora qualche dubbio?
L'apostolo Paolo, benché afflitto da tante prove, ebbe sempre fiducia nel Signore che non lo
abbandonò mai: “ Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio
Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?..... Ma, in tutte
queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati …. Infatti sono persuaso
che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né
altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo
Gesù, nostro Signore (Romani 8:31-32, 35, 37-39).
Nei momenti più difficili ognuno di noi, può dire con fede: Il mio Padre celeste mi ha chiamato
personalmente, mi ha offerto il dono della fede e la salvezza, gli appartengo, e mi ha promesso di
starmi accanto. Il Signore è fedele, mi considera prezioso, mi ama e mi rassicura dicendomi: Tu, non
temere. Non pensate che può bastare tutto questo per calmare l'ansia e la paura di ogni figlio di Dio?
Il Signore ci da tante motivazioni, ragioni, fatti, e promesse che sono immutabili e comprovate nella
Sua Parola: “Affinché mediante due cose immutabili, nelle quali è impossibile che Dio abbia
mentito, troviamo una potente consolazione noi, che abbiamo cercato il nostro rifugio
nell'afferrare saldamente la speranza che ci era messa davanti. Questa speranza la teniamo come
un'ancora dell'anima, sicura e ferma, che penetra oltre la cortina, dove Gesù è entrato per noi
quale precursore, essendo diventato sommo sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec”
(Ebrei 6:18-20).
Tante volte ci ostiniamo nei nostri dubbi e nelle nostre paure, ma Dio non si stanca di darci validi
motivi per non disperare. Nel testo di Isaia 43, dopo averci rassicurati dicendo, non temere, nel verso
7 attesta chi siamo. Noi siamo: "Tutti quelli cioè che portano il suo nome, che ci ha creati per la sua
gloria, che ci ha formati, che ci ha fatti”. Gloria a Dio!
Sì, ognuno di noi è stato chiamato per essere parte del popolo eletto di Dio che ha creato, formato e
fatto per la Sua gloria; se Iddio non onorasse le promesse fatte al Suo popolo, la Sua gloria verrebbe
meno, ma nel versetto 11 Egli afferma: “Per amor di me stesso, per amor di me stesso io voglio
agire; perché infatti dovrei lasciare profanare il mio nome? Io non darò la mia gloria a un altro”.
Care sorelle e fratelli, stiamo tranquilli perché la nostra pace dipende solo dalla nostra fede, non da
quanto siamo buoni e bravi; Dio vuole solo mostrarci la Sua gloria per i meriti di Suo Figlio. Amen!
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