Il concerto per violoncello di Dvořák interpretato da

I CONCERTI 2015-2016
Il concerto per violoncello di Dvořák interpretato da Mario Brunello
e una rarità: la Messa glagolitica di Janáček.
Sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio, Jan Latham-Koenig
Teatro Regio, venerdì 22 gennaio 2016 ore 20.30
Un concerto dedicato ai due più grandi compositori della scuola nazionale ceca, Antonín Dvořák,
e Leoš Janáček, interpretati da artisti di rilievo internazionale: il violoncellista Mario Brunello e il
direttore Jan Latham-Koenig sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio. Di Dvořák viene
eseguito il celebre Concerto per violoncello e orchestra in si minore op. 104, solista Mario Brunello; di Janáček
la monumentale Messa glagolitica, di rara esecuzione, che vanta come solisti Adriana Kohutková,
soprano; Eliška Weissová, mezzosoprano; Aleksei Tatarintsev, tenore e Vitaly Efanov, basso, cantanti
specializzati nella ricca e complessa produzione di Janáček. Latham-Koenig, direttore inglese di fama
internazionale con una solida carriera che lo ha portato a dirigere nei principali teatri e sale da concerto
del mondo, dirige l’Orchestra e il Coro del Regio, quest’ultimo istruito da Claudio Fenoglio. La Messa
glagolitica si inserisce all’interno del Progetto Janáček che, nell’ottica di una programmazione artistica
organica, vede, parallelamente, l’esecuzione di un suo altro capolavoro: La piccola volpe astuta, in scena
dal Regio dal 19 al 26 gennaio con la regia di Robert Carsen.
Nella prima parte del concerto il grande Mario Brunello affronta il Concerto per violoncello di
Dvořák. Vincitore del prestigioso Concorso Internazionale Čaikovskij di Mosca, Brunello ha collaborato
con grandi direttori quali Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti, Zubin Mehta. Il suo vasto
repertorio spazia dalla musica barocca al contemporaneo, con incursioni nel jazz; le sue grandi doti
comunicative lo hanno portato a creare, in collaborazione con Marco Paolini, alcuni originali spettacoli
teatrali, tra i quali Verdi narrar cantando, andato in scena al Regio, in prima assoluta, nel 2013. Completato
da Dvořák nel 1896, durante i suoi anni alla guida del National Conservatory di New York, il secondo
concerto per violoncello ha la consueta struttura in tre tempi, e utilizza materiali tematici di schietta
matrice slava. Le grandi arcate melodiche, i passaggi dall’intenso lirismo e le volate a gran velocità fanno
di questo concerto una delle partiture più complete e virtuosistiche del repertorio tardoromantico,
appannaggio di pochi violoncellisti.
La seconda parte del concerto prevede l’esecuzione della Messa glagolitica di Leoš Janáček, così
chiamata per l’utilizzo dell’antico alfabeto glagolitico, che ha preceduto quello cirillico. Completata nel
1926, la Messa è divisa in otto parti e si configura come una immensa celebrazione della “fede naturale,
una messa senza religione, ma su una base fortemente morale che chiama Dio quale testimone”, come
ebbe a dire Janáček. Intrisa di un profondo lirismo, sostenuto da una energia ritmica a tratti viscerale, la
Messa impiega un vasto organico, con una nutrita sezione di percussioni e ottoni, un organo, quattro
solisti e un doppio coro. Adriana Kohutková, soprano, con il suo timbro luminoso e la solida tecnica,
renderà al meglio la difficile parte scritta da Janáček; Eliška Weissová, mezzosoprano dal timbro brunito
e caldo, darà voce ai passi più scuri e intimi della partitura; Aleksei Tatarintsev, giovane tenore dalla
promettente carriera, dotato di timbro squillante, affronterà i passi più lirici della partitura; Vitaly
Efanov, basso, con una grande esperienza nel repertorio operistico di Janáček, completa il quartetto di
solisti.
L’inglese Jan Latham-Koenig, uno dei massimi interpreti dell’opera di Janáček, del quale ha
saputo cogliere in profondità il peculiare linguaggio musicale anche grazie a un accurato lavoro con
musicisti che avevano conosciuto personalmente il compositore, dirigerà l’Orchestra e il Coro del Regio,
quest’ultimo magistralmente istruito da Claudio Fenoglio.
«Lo stile di Janáček – dice Latham-Koenig – è davvero rivoluzionario, senza legami con quanto lo
ha preceduto. Janáček affida all’orchestra un ruolo preminente, quasi straussiano, con notevoli difficoltà
sul piano ritmico. La sua musica ha poi un vincolo strettissimo con la lingua ceca. C’è in Janáček
un’aderenza totale alle particolarità fonetiche e sintattiche, alla musicalità interna della frase, agli accenti,
alle inflessioni, ai toni della prosodia ceca, tanto che non è pensabile far interpretare le sue opere da
cantanti che non siano di madrelingua ceca o slovacca ».
I biglietti per il concerto sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio (aperta da martedì a
venerdì ore 10.30-18, sabato 10.30-16 e un’ora prima del concerto - Tel. 011.8815.241/242). Primo settore €
29, secondo settore € 25, terzo settore € 22. Ridotti: € 25, € 23, € 20 (riservati agli over 65 e agli abbonati
alla Stagione d’Opera e di Balletto 2015-2016); un’ora prima dei concerti, eventuali posti disponibili
saranno messi in vendita al prezzo di € 15. Quest’anno, una nuova iniziativa rivolta ai giovani
caratterizza la Stagione de I Concerti. Per gli under 18 sarà possibile acquistare i biglietti, in ogni
settore, a € 10, un vero e proprio invito al concerto per avvicinare i più giovani al grande patrimonio
sinfonico. Biglietti in vendita anche presso Infopiemonte-Torinocultura, Biglietteria del Teatro Stabile,
punti vendita Vivaticket, on line su www.teatroregio.torino.it e telefonicamente con carta di credito al n.
011.8815.270 (da lunedì a venerdì ore 9-12). Ulteriori informazioni su www.teatroregio.torino.it
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Torino, 29 dicembre 2015
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