Corso Integrativo Clinico Lezioni di Farmacologia

annuncio pubblicitario
Università degli
g Studi di Padova
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Infermieristica - Percorso Straordinario
Corso Integrativo Clinico
Lezioni di Farmacologia
g
Lucia Trevisi
Dipartimento di Farmacologia ed Anestesiologia, Università di Padova
Per la valutazione dei corsi di Medicina,
Medicina Chirurgia e
Farmacologia, gli studenti dovranno produrre un elaborato
(max. 20 pagine) sul seguente argomento:
“Malattia peptica: eziopatogenesi, diagnosi, terapia medica,
farmacologica e chirurgica”
Bibliografia:
Medicina:
Harrison - Principi di Medicina Interna, 16° edizione, casa editrice
M G
McGraw-Hill
Hill C
Companies.
i
Chirurgia:
1) Chirurgia, Dionigi Renzo, casa editrice Masson, Cap. 8 Stomaco e
duodeno, pp. 491-539
2) Martin RF. Surgical Management of ulcer disease. Surg Clin N Am
(2005), 85: 907-929.
Farmacologia:
1) Principi di Farmacologia: le basi fisiopatologiche della terapia
terapia, Golan
David E.; Tashjian Armen H., casa editrice CEA (2006).
2) Farmacologia: Principi di base e applicazioni terapeutiche
terapeutiche, a cura di F
F.
Rossi, V. Cuomo, C. Riccardi, Edizioni Minerva medica (2005).
Farmaco: sostanza in g
grado di esercitare un effetto sui
sistemi viventi.
¾ strumenti terapeutici in grado di intervenire su
processi patologici
¾ strumenti sperimentali per la comprensione di
eventi biologici
Farmacologia:
g branca delle scienze biomediche che
studia i farmaci e le interazioni reciproche tra questi e
gli o
g
organismi
ga s viventi.
e t
Medicinale: qualunque farmaco preparato in forma farmaceutica
idonea alla via di somministrazione
¾ Principio attivo (o più principi attivi) in dose prestabilita;
¾ Componenti privi di attività:
• eccipienti (solidi)
• veicoli (liquidi)
conferiscono:
• un determinato stato fisico (forma, consistenza, volume)
• una migliore
g
stabilità
• caratteristiche organolettiche
• proprietà particolari (es
(es. rilascio controllato)
Preparazioni farmaceutiche
1. Galenici: preparati dall’industria farmaceutica secondo il
F
Formulario
l i N
Nazionale
i
l d
della
ll F
Farmacopea Uffi
Ufficiale
i l (FU)
(FU).
• soluzioni infusionali (fisiologica, glucosata),
• preparati
ti di glicerolo
li
l ((supposte
t di glicerina),
li i )
• antisettici (acqua ossigenata, tintura di iodio)
• formulazioni
f
l i i di principi
i i i attivi
tti i ((atropina,
t i
adrenalina,
d
li
codeina,
d i
morfina)
2. Prodotti magistrali: allestiti estemporaneamente dal
farmacista dietro specifica prescrizione del medico (magister)
destinata ad un singolo paziente
3. Specialità medicinali: costituite da molecole originali, frutto
della ricerca farmaceutica, coperte da un brevetto (durata di 20
anni).
nome di fantasia: marchio di registrazione ( ® )
nome dell’azienda titolare dell’autorizzazione all’immissione in
commercio (AIC)
denominazione comune internazionale (DCI) del principio attivo
(
(nome
generico).
i )
4. Farmaci generici: prodotti “copia” di specialità non più
protette da brevetto.
brevetto
Solo il nome del principio attivo o DCI e il nome del titolare
dell’AIC
Rispetto alla specialità originale:
• stessa dose e forma farmaceutica
• stessa indicazione terapeutica
http://www.guidausofarmaci.it/
http://www.agenziafarmaco.it
Agenzia Italiana del Farmaco
http://www dfem unipd it/BibliotecaA htm
http://www.dfem.unipd.it/BibliotecaA.htm
http://www.sifweb.org/farmaci/info_farmaci.php
Siti d
d’azione
azione dei farmaci:
i recettori
Possono essere bersagli (recettori) dei farmaci:
1. Recettori classici di sostanze endogene:
i farmaci possono attivarli (agonisti) o bloccarli
impedendo l’azione del ligando endogeno (antagonisti)
a. recettori
tt i di membrana
b
(
(morfina,
fi
naloxone)
l
)
b. intracellulari ((etinilestradiolo, tamoxifene))
recettori classici di sostanze endogene
recettori intracellulari
Possono essere bersagli (recettori) dei farmaci:
2. enzimi (aspirina)
3. canali ionici (calcioantagonisti, anestetici locali)
p
((digossina,
g
, fluoxetina))
4. trasportatori
5. acidi nucleici (antibiotici, antimitotici)
6. proteine strutturali (colchicina)
Non tutti i farmaci interagiscono con un recettore:
™ antiacidi: bicarbonato di sodio, idrossido di
magnesio
i o di alluminio
ll i i (proprietà
(
i tà acido-base)
id b
)
™ acqua ossigenata (proprietà ossidanti)
™ lassativi e diuretici osmotici (proprietà osmotiche)
Legame farmaco-recettore
KA
A+R
AR
Dove:
A = farmaco
R = recettore
AR = complesso farmaco-recettore
KA = costante
t t di dissociazione
di
i i
AR → (AR*) → → evento biochimico cellulare → → effetto finale
L’effetto di un farmaco sarà tanto più intenso quanto
maggiore sarà il numero di recettori occupati
correttezza della diagnosi
+
scelta del farmaco
SUCCESSO DELLA
TERAPIA
La risposta ad un farmaco dipende dalla sua
concentrazione nel sito d’azione:
dosaggio troppo basso
dosaggio troppo alto
risposte inadeguate
effetti indesiderati
FINESTRA TERAPEUTICA
Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci possono
essere dovute a:
1. Variabilità genetica interindividuale
a. nei bersagli molecolari dei farmaci
g enzimi responsabili
p
del metabolismo dei farmaci
b. negli
c. idiosincrasia
2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e
l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente,
patologie)
3 Interazioni tra farmaci
3.
FARMACOGENOMICA: disciplina che studia come la variabilità
genetica può influenzare la terapia farmacologica.
Il genoma degli individui è identico per il 99,9% dei casi,
il restante 0
0,1%
1% può
òd
dar lluogo a 3 milioni
ili i di polimorfismi.
li
fi i
Polimorfismo: variazione nella sequenza del DNA che è presente
popolazione
p
con una frequenza
q
allelica ≥ 1%
%
nella p
Polimorfismo di un Singolo Nucleotide (SNP): polimorfismo dovuto
allo scambio di un nucleotide in una determinata posizione.
All’interno di un gruppo di individui della stessa
razza,
a a, et
etnia
a o zona
o a geog
geografica
a ca es
esistono
sto o
polimorfismi condivisi da molti (o dalla maggior
parte) degli appartenenti.
Alcuni polimorfismi non daranno effetti.
Molti p
polimorfismi cambieranno l'espressione
p
e la funzione
delle proteine e risulteranno in fenotipi che influenzeranno
le malattie o la risposta farmacologica
Variabilità genetica interindividuale nei bersagli molecolari dei
farmaci
Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci
possono essere dovute a:
1. Variabilità genetica interindividuale
a. nei bersagli molecolari dei farmaci
g enzimi responsabili
p
del metabolismo dei
b. negli
farmaci
c idiosincrasia
c.
2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e
l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente,
patologie)
3. Interazioni tra farmaci
METABOLISMO DEI FARMACI
¾L
L’eliminazione
eliminazione dei farmaci viene favorita se questi
possiedono caratteristiche idrofile.
¾ L’organismo deve trasformare le molecole lipofile in
idrofile modificandone la struttura.
¾ Il fegato è il principale sito del metabolismo dei
farmaci.
¾ Esiste
E i t anche
h una metabolizzazione
t b li
i
da
d parte
t di altri
lt i
tessuti: polmone, rene, cute, intestino.
Profarmaci: farmaci somministrati come composti inattivi,
devono essere metabolizzati alle rispettive forme attive.
Es prednisone e cortisone sono attivati a prednisolone e
Es.
idrocortisone.
A volte la metabolizzazione porta alla formazione di un
composto privo di attività farmacologica ma con attività
tossica Es. idrossilazione del paracetamolo
Il metabolismo dei farmaci si attua attraverso due fasi
Ossidazione
Reazioni catalizzate dal sistema del citocromo P450
composto da:
NADPH citocromo P450 reduttasi e citocromo P450.
L’insieme di queste proteine è
contenuto nella matrice
fosfolipidica del reticolo
endoplasmatico delle cellule
del fegato, rene, polmone e
intestino.
Citocromi P450 (CYP) sono una superfamiglia di
emoproteine
circa 60 isoforme classificate in famiglie (CYP1,
CYP2, CYP3…) e sottofamiglie in base alla sequenza
aminoacidica.
YP1A2, CYP2C9, CYP2E1, CYP2D6 e CYP3A4
citocromi responsabili della metabolizzazione del
maggior numero dei farmaci.
Ossidazioni non dipendenti dal citocromo P450:
• Ossidazione delle amine: es. catecolamine, istamina
• Deidrogenazione degli alcoli: es. ossidazione dell’etanolo
• Idrolisi: es. procainamide, acetilcolina.
Gli enzimi possono trovarsi:
• frazione solubile delle cellule del fegato, rene e polmone:
alcoldeidrogenasi aldeidodeidrogenasi,
alcoldeidrogenasi,
aldeidodeidrogenasi xantinossidasi
• mitocondri, terminazioni nervose: monoaminooosidasi
• plasma: esterasi aspecifiche e specifiche (es
(es.
acetilcolinesterasi)
Riduzioni
™ Dipendenti dal citocromo P450
™ Sono meno comuni
™ Coinvolte nella riduzione di cortisone e prednisone
(inattivi) a idrocortisone e prednisolone (attivi)
Reazioni di Fase II
reazioni di coniugazione: legame di substrati endogeni*
endogeni*
alla molecola del farmaco o ai suoi metaboliti ottenuti
dalle reazioni di fase I.
* acido glucuronico,
glucuronico, acido solforico, acido acetico,
aminoacidi
i
idi
danno luogo alla formazione di composti polari
polari,, più
idrosolubili e nella maggior parte dei casi inattivi
inattivi..
La glucuronazione è la reazione di fase II più importante.
Biotrasformazioni extraepatiche
Polmone, rene, cute, mucosa gastrointestinale
• tessuti coinvolti nell’assorbimento e nella secrezione di
sostanze estranee
• capacità
p
inferiore a quella
q
del fegato
g
Ruolo della flora microbica intestinale:
• potenzialità biotrasformativa equivalente a quella del
fegato.
• reazioni di tipo riduttivo (date le condizioni anaerobiche
dell’intestino)
• ricircolo enteroepatico:
enteroepatico: deconiugazione dei farmaci
metabolizzati a livello epatico ed escreti con la bile da
parte di una
na beta
beta--glucuronidasi
gl c ronidasi batterica
batterica,, i farmaci sono
quindi nuovamente assorbiti.
Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci possono
essere dovute a:
1. Variabilità genetica interindividuale
a. nei bersagli molecolari dei farmaci
g enzimi responsabili
p
del metabolismo dei farmaci
b. negli
c. idiosincrasia
2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e
l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente,
patologie)
3 Interazioni tra farmaci
3.
Polimorfismi nei geni codificanti alcuni membri della superfamiglia del citocromo
P450 e loro effetti molecolari e clinici
Frequenza di alcune varianti alleliche di membri della superfamiglia del
citocromo P450 in diverse popolazioni (%)
Esempi:
¾ Per CYP2D6 sono stati identificati 70 polimorfismi.
Popolazione suddivisa in 4 sottopopolazioni: lenti, intermedi, rapidi
e ultrarapidi.
(differenze di attività enzimatica che possono raggiungere le 1000
volte)
Metabolizza più di 65 farmaci comunemente usati: antidepressivi
triciclici antidepressivi SSRI
triciclici,
SSRI, neurolettici
neurolettici, antiaritmici
antiaritmici, β-bloccanti
β bloccanti e
certi oppiacei.
Conseguenze: I metabolizzatori lenti hanno una maggiore
probabilità di avere reazioni avverse, mentre dosi standard
p
potrebbero essere inefficaci negli ultrarapidi.
¾ NAT2 : enzima di coniugazione che induce l’acetilazione di
numerosi farmaci
Coinvolto nel metabolismo di isoniazide, procainamide, idralazina,
caffeina.
E i t
Esistono
15 polimorfismi:
li
fi i la
l popolazione
l i
è suddivisa
ddi i iin “acetilatori
“
til t i
lenti” e “acetilatori veloci”.
La frequenza del fenotipo acetilatore lento varia con la razza
50% nei bianchi e neri Americani,
60-70% nei Nordeuropei
popolazioni
p
del Sudest Asiatico
5-10% nelle p
Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci possono
essere dovute a:
1. Variabilità genetica interindividuale
a. nei bersagli molecolari dei farmaci
g enzimi responsabili
p
del metabolismo dei farmaci
b. negli
c. idiosincrasia
2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e
l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente,
patologie)
3 Interazioni tra farmaci
3.
Le reazioni idiosincrasiche sono il risultato di interazioni casuali
tra il farmaco e alcuni aspetti insoliti della fisiologia dell’individuo.
Sono difficili da predire
Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci possono
essere dovute a:
1. Variabilità genetica interindividuale
a. nei bersagli molecolari dei farmaci
g enzimi responsabili
p
del metabolismo dei farmaci
b. negli
c. idiosincrasia
2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e
l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente,
patologie)
3 Interazioni tra farmaci
3.
Fattori che possono modificare il metabolismo dei farmaci
1 Fattori genetici
1.
genetici.
2. Età: aumenta con l’età (massima nell’individuo adulto) per poi
decrescere nell’anziano.
¾ i neonati sono carenti dell’enzima UDP-glucuronil-transferasi e quindi
vulnerabili a farmaci come il cloramfenicolo (sindrome grigia del bambino).
3 Sesso: ridotta metabolizzazione di etanolo,
3.
etanolo benzodiazepine,
benzodiazepine estrogeni
e salicilati nelle donne rispetto agli uomini.
4. Patologie: cirrosi, epatopatia alcolica, epatite virale ed epatoma
diminuiscono la capacità di metabolizzazione.
5. Fattori ambientali: dieta, fumo di tabacco, alcol, esposizione ad
inquinanti ambientali.
6. Farmaci
Induzione e inibizione farmaco-metabolica
Induzione
L’attività degli enzimi biotrasformativi può aumentare in seguito al
trattamento con sostanze estranee di natura e origine diversa come:
¾Farmaci : barbiturici, la maggior parte degli antiepilettici,rifampicina
¾Pesticidi: DDT
¾Sostanze chimiche di origine industriale: idrocarburi policiclici
aromatici, idrocarburi alogenati
¾Prodotti di origine naturale destinati all’alimentazione:
all alimentazione: etanolo
¾Additivi alimentari
™ Sede principale: fegato.
™ Coinvolge:
sistema del citocromo P450,
altri
lt i enzimi
i i del
d l reticolo
ti l endoplasmatico
d l
ti epatico,
ti
enzimi di tipo coniugativo.
™ Aumento del metabolismo dello stesso induttore e di altri composti
anche strutturalmente non correlati
correlati.
™ Aumento della sintesi di enzimi biotrasformativi
biotrasformativi.
™ Tempo di latenza,
latenza intensità e durata dipendono da:
agente inducente
razza
d
dose
somministrata,
i i t t
sesso
durata dell’esposizione
Inibizione
Alcune sostanze sono in grado di inibire il metabolismo di numerosi
composti anche non correlati
correlati.
diversi meccanismi:
¾ distruzione di enzimi preesistenti
¾ inibizione della sintesi di enzimi
¾ complessazione o inattivazione degli enzimi
¾ competizione per i siti attivi o per i cofattori degli enzimi
¾ blocco delle componenti di trasporto in sistemi multienzimatici
Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci possono
essere dovute a:
1. Variabilità genetica interindividuale
a. nei bersagli molecolari dei farmaci
g enzimi responsabili
p
del metabolismo dei farmaci
b. negli
c. idiosincrasia
2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e
l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente,
patologie)
3. Interazioni tra farmaci
Interazione farmacologica: modificazione qualitativa o
quantitativa dell’azione di un farmaco causata da altri
farmaci
¾ Clinicamente utili:
utili:
™ per ridurre la posologia di ciascuno dei farmaci,
farmaci
es. diuretici e betabeta-bloccanti nel trattamento
dell’ipertensione
™ per contrastare
t t
gli
li effetti
ff tti collaterali
ll t li di un farmaco,
f
es. ondasentron (antagonista recettori 55-HT3) per il
vomito
it causato
t da
d cisplatino
i l ti (antitumorale).
( tit
l )
Esempi di associazioni utilizzate a fini terapeutici
¾ Possono essere causa di risposte imprevedibili e
dannose per l’organismo
™ molte interazioni non hanno conseguenze
™ potenzialmente pericolose soltanto in pochi pazienti
™ maggior rischio in anziani e pazienti con insufficienza
renale o epatica
Esempi di associazioni che possono produrre risposte eccessive o
inadeguate ai fini terapeutici
Principali siti di interazione tra farmaci
sangue (proteine plasmatiche)
fegato
tratto gastrointestinale
a livello del sito d’azione
farmaco A
farmaco B
rene
Tipi di interazioni
1. Interazioni farmaceutiche: interazioni in vitro,
vitro, per
incompatibilità fisicofisico-chimica
chimica..
2. Interazioni farmacocinetiche
• In fase di assorbimento
• In fase di distribuzione
• In fase di biotrasformazione
• In fase di eliminazione
3. Interazioni farmacodinamiche
2. Interazioni farmacocinetiche
a. In fase di assorbimento
O l :
Orale:
Orale
¾ Neutralizzazione con formazione di complessi
i
insolubili
l bili o adsorbimento
d
bi
t del
d l farmaco
f
su matrici
ti i
non assorbibili:
assorbibili:
idrossido di magnesio/ tetracicline
colestiramina// digossina, warfarin
colestiramina
¾ Modificazioni del pH gastrico:
gastrico:
antiacidi e inibitori della pompa:
assorbimento di farmaci basici (chinina)
assorbimento farmaci acidi (tetraciclina, acido
acetilsalicilico)
¾ Modificazioni del transito gastrointestinale:
g
Riduzione velocità svuotamento gastrico (morfina,
(morfina,
loperamide,, atropina)
loperamide
atropina) riduce l’assorbimento a livello
intestinale
Aumento velocità di svuotamento (metoclopramide
(metoclopramide))
aumenta l’assorbimento
¾ Modificazioni della flora batterica intestinale:
intestinale:
Antibiotici a largo spettro (per via orale) possono
di t
distruggere
la
l flora
fl
batterica:
b tt i
scissione dei composti glucuroconiugati (aumento
eliminazione)
disponibilità di vitamina K da parte della flora batterica
(potenziamento dell
dell’effetto
effetto degli anticoagulanti orali)
¾ Alterazioni della mucosa gastrointestinale con
modificazioni dell’assorbimento:
dell’assorbimento:
farmaci con tossicità gastrointestinale specifica
(colchicina
colchicina),
), farmaci antineoplastici.
Parenterale::
Parenterale
Ni ti
Nicotina:
d t
determina
i una transitoria
t
it i vasocostrizione
ti i
periferica e ritarda assorbimento i farmaci
somministrati per via sottocutanea (insulina
(insulina).
).
Farmaci vasocostrittori rallentano l’assorbimento di
anestetici locali prolungando l’effetto farmacologico
locale.
b In fase di distribuzione
b.
Spiazzamento del legame dalle proteine
plasmatiche
Farmaci o sostanze endogene possono spiazzare altri farmaci
proteine p
plasmatiche e modificarne la q
quota libera.
dalle p
S il farmaco
Se
f
spiazzato
i
t ha
h un basso
b
indice
i di terapeutico
t
ti ed
d
è fortemente legato alle proteine plasmatiche (> 90%)
possono essercii effetti
ff tti avversii
warfarina
f i e salicilati,
li il ti
tolbutamide e sulfamidici,
fenilbutazone
fenilb ta one e s
sulfamidici,
lfamidici
bilirubina e sulfamidici (ittero postnatale).
postnatale).
c. In
I fase
f
di biotrasformazione
bi t f
i
Induzione e inibizione enzimatica
d In fase di eliminazione
d.
Farmaci che agiscono sulla diuresi e sul pH dell’urina
(bicarbonato di sodio e cloruro d
d’ammonio)
d’ammonio
ammonio)
ammonio)
Farmaci che competono per lo stesso sistema di
trasporto per l’escrezione
l escrezione a livello tubulare
tubulare.
3. Interazioni farmacodinamiche
™ Additive: farmaci con effetti simili, se somministrati
contemporaneamente, determinano effetti additivi (la
g effetti dei singoli
g farmaci).
)
somma degli
es. ansiolitici + antistaminici H1,
alcool + depressori SNC
™ Sinergiche:
g
quando la riposta
q
p
è superiore
p
alla somma dei
singoli effetti.
es trimetoprim + sulfametassazolo,
es.
sulfametassazolo
paracetamolo + codeina.
™ Antagoniste:
Antagoniste: l’intensità
l intensità della risposta di un farmaco
è ridotta dalla presenza di un altro farmaco
™ Recettoriale: es morfina + naloxone
™ Funzionale (o fisiologico):
es.
insulina + glucocorticoidi,
glucocorticoidi,
farmaci stimolanti + deprimenti il SNC.
REAZIONI AVVERSE AI FARMACI
ADR (adverse
(adverse drug reactions
reactions))
Gruppo di patologie legate all’uso dei farmaci
(malattie iatrogene)
iatrogene) caratterizzate da
manifestazioni cliniche estremamente variabili per
sintomi, decorso e prognosi.
¾ Negli USA le ADR provocano più di 100.000
decessi/anno di pazienti ricoverati
¾ Circa 6% di pazienti manifesta una ADR seria durante il
ricovero
¾ Classi di farmaci più coinvolte: antibiotici, farmaci
cardiovascolari,, chemioterapici
p antiblastici,, FANS.
Classificazione delle ADR
Reazioni avverse di tipo A
¾ dovute al farmaco
¾ dose-dipendenti:
dose dipendenti:
• a dosi terapeutiche (in pazienti predisposti)
• all’aumentare della dose (tutti gli altri)
¾ reazioni in gran parte prevedibili
¾ non sono mortali
¾ causate da:
• eccesso dell’azione farmacologica principale (es. crisi
ipoglicemiche da insulina)
• azione secondaria del farmaco (es. stipsi da morfina)
• interazioni farmacologiche
R
Reazioni
i i avverse di titipo B
¾ reazioni di natura allergica o idiosincrasica
paziente,, predisposizione
p
p
individuale
¾ dovute al p
¾ raramente dose-dipendenti
¾ spesso imprevedibili
¾ incidenza bassa (<1/1000)
¾ possono essere fatali (reazioni anafilattiche, anemia
emolitica, ipertermia maligna)
R
Reazioni
i i avverse di titipo C
Aumento della frequenza di un evento “spontaneo” in una
popolazione
p
p
trattata con un determinato farmaco.
Spesso il meccanismo è sconosciuto.
Maggiore frequenza rispetto a quelle di tipo B
B.
Es. morte improvvisa in cardiopatici trattati con antiaritmici,
malattia tromboembolica associata all’uso di contracettivi
orali.
Sovradosaggio (tipo A)
™ Assoluto: assunzione di un farmaco a dosi superiori a
quelle raccomandate
q
™ Relativo: alterazioni dei processi farmacocinetici possono
provocare un sovradosaggio anche a dosi terapeutiche
¾ Riduzione dei meccanismi detossificanti (metabolismo
e/o escrezione)
¾ Interazioni farmacocinetiche: spiazzamento dal legame
con le proteine plasmatiche, inibizione farmacometabolica.
Intolleranze ai farmaci (tipo B)
Risposta anomala o esagerata, spesso imprevedibile, alla
somministrazione di un farmaco, che si manifesta in un
numero limitato di individui predisposti.
Esistono tre tipi diversi:
1. Idiosincrasia
• geneticamente determinata
• incidenza bassa (1-2% della popolazione)
• si manifesta fin dalla prima somministrazione
• gravità dose-dipendente
2. Farmacoallergia
Il farmaco, o un suo metabolita, si comporta da aptene.
Allergie ai farmaci:
•
non dipendono dalla dose somministrata
•
è necessaria un’esposizione iniziale (sensibilizzazione)
•
possono provocare manifestazioni cliniche molto gravi
Esempi di manifestazioni cliniche allergiche indotte da farmaci
¾ Shock anafilattico: si verificano con numerosi farmaci. Es. penicillina.
¾ Reazioni ematologiche:
¾ anemia emolitica (sulfamidici, metildopa);
¾ agranulocitosi, anche irreversibile, (sulfamidici, cloramfenicolo,
carbimazolo);
)
¾ trombocitopenia (chinina, eparina, diuretici tiazidici).
¾ Danni epatici di natura allergica: es. metabolita reattivo dell’alotano.
¾ Eruzioni cutanee: si verificano con numerosi farmaci.
¾ Lupus eritematoso sistemico farmaco-indotto: implica la formazione
di anticorpi contro materiale presente nel nucleo. Es. idralazina,
procainamide
3. Pseudoallergia
g
•
Non ha origine immunologica
•
Provocata da farmaci che favoriscono il rilascio di istamina da
mastociti e basofili
basofili.
•
Manifestazioni: orticaria, asma, angioedema, anafilassi
FARMACOVIGILANZA
Valutazione del rischio degli effetti indesiderati
potenzialmente associati al trattamento farmacologico
Obiettivi:
¾ Individuare nuove ADR
¾ Migliorare le informazioni sulle ADR note
¾ Valutare i vantaggi di un farmaco su altri o su altri tipi di
terapia
¾ Trasmettere
T
tt
tali
t li informazioni
i f
i i per rendere
d
più
iù corretta
tt lla
pratica clinica terapeutica
La segnalazione spontanea di sospetta ADR è la
principale forma di farmacovigilanza.
Decreto Legislativo 24 aprile 2006 n. 219 (di attuazione
della Direttiva 2001/83/CE e successive modifiche e della
Direttiva 2003/94/CE) prevede l’obbligo deontologico per
medici e operatori sanitari di segnalare tutte le sospette
ADR gravi e inattese
Il flusso della segnalazione può essere schematizzato:
Medici – Farmacisti – Infermieri - Operatori Sanitari
tempestivamente su scheda cartacea
ASL – IRCCS – Aziende Ospedaliere
rete telematica nazionale di
f
farmacovigilanza
i il
AIFA - database nazionale
e in copia a Regione e Industria
EMEA (European Medicines Evaluation Agency)
EudraVigilance
Cosa segnalare?
™ Vaccini e farmaci posti sotto monitoraggio intensivo
(elenchi pubblicati periodicamente dall'AIFA)
Segnalare tutte le reazioni sospette (qualsiasi evento
p
), anche quelle
q
meno g
gravi,, che
indesiderato o inaspettato),
siano apparentemente attribuibili al farmaco.
Gli elenchi sono disponibili presso il sito web dell'AIFA.
Nella pratica comunque sono inseriti nella lista tutti i farmaci
in commercio da meno di due anni.
™ Altri Farmaci
Vanno segnalate solo le reazioni gravi o inattese, che:
9 determinano la morte dell’individuo,
9 mettono in pericolo la vita dell’individuo
dell individuo,
9
richiedono o prolungano l’ospedalizzazione,
9 provocano disabilità o incapacità persistente o significativa
9 comportano un’anomalia congenita o un difetto alla nascita.
L’ imputabilità di una reazione avversa ad un farmaco
L
deriva dalla raccolta e confronto di molte segnalazioni.
E’ necessario segnalare anche quando esiste solo il
dubbio che la reazione sia attribuibile al farmaco
http://www.farmacovigilanza.org/
http://www.gruppogif.org/
GIF
Gruppo Interregionale
di Farmacovigilanza
http://www.agenziafarmaco.it
Agenzia
g Italiana del Farmaco
Scarica