Università degli g Studi di Padova Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica - Percorso Straordinario Corso Integrativo Clinico Lezioni di Farmacologia g Lucia Trevisi Dipartimento di Farmacologia ed Anestesiologia, Università di Padova Per la valutazione dei corsi di Medicina, Medicina Chirurgia e Farmacologia, gli studenti dovranno produrre un elaborato (max. 20 pagine) sul seguente argomento: “Malattia peptica: eziopatogenesi, diagnosi, terapia medica, farmacologica e chirurgica” Bibliografia: Medicina: Harrison - Principi di Medicina Interna, 16° edizione, casa editrice M G McGraw-Hill Hill C Companies. i Chirurgia: 1) Chirurgia, Dionigi Renzo, casa editrice Masson, Cap. 8 Stomaco e duodeno, pp. 491-539 2) Martin RF. Surgical Management of ulcer disease. Surg Clin N Am (2005), 85: 907-929. Farmacologia: 1) Principi di Farmacologia: le basi fisiopatologiche della terapia terapia, Golan David E.; Tashjian Armen H., casa editrice CEA (2006). 2) Farmacologia: Principi di base e applicazioni terapeutiche terapeutiche, a cura di F F. Rossi, V. Cuomo, C. Riccardi, Edizioni Minerva medica (2005). Farmaco: sostanza in g grado di esercitare un effetto sui sistemi viventi. ¾ strumenti terapeutici in grado di intervenire su processi patologici ¾ strumenti sperimentali per la comprensione di eventi biologici Farmacologia: g branca delle scienze biomediche che studia i farmaci e le interazioni reciproche tra questi e gli o g organismi ga s viventi. e t Medicinale: qualunque farmaco preparato in forma farmaceutica idonea alla via di somministrazione ¾ Principio attivo (o più principi attivi) in dose prestabilita; ¾ Componenti privi di attività: • eccipienti (solidi) • veicoli (liquidi) conferiscono: • un determinato stato fisico (forma, consistenza, volume) • una migliore g stabilità • caratteristiche organolettiche • proprietà particolari (es (es. rilascio controllato) Preparazioni farmaceutiche 1. Galenici: preparati dall’industria farmaceutica secondo il F Formulario l i N Nazionale i l d della ll F Farmacopea Uffi Ufficiale i l (FU) (FU). • soluzioni infusionali (fisiologica, glucosata), • preparati ti di glicerolo li l ((supposte t di glicerina), li i ) • antisettici (acqua ossigenata, tintura di iodio) • formulazioni f l i i di principi i i i attivi tti i ((atropina, t i adrenalina, d li codeina, d i morfina) 2. Prodotti magistrali: allestiti estemporaneamente dal farmacista dietro specifica prescrizione del medico (magister) destinata ad un singolo paziente 3. Specialità medicinali: costituite da molecole originali, frutto della ricerca farmaceutica, coperte da un brevetto (durata di 20 anni). nome di fantasia: marchio di registrazione ( ® ) nome dell’azienda titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) denominazione comune internazionale (DCI) del principio attivo ( (nome generico). i ) 4. Farmaci generici: prodotti “copia” di specialità non più protette da brevetto. brevetto Solo il nome del principio attivo o DCI e il nome del titolare dell’AIC Rispetto alla specialità originale: • stessa dose e forma farmaceutica • stessa indicazione terapeutica http://www.guidausofarmaci.it/ http://www.agenziafarmaco.it Agenzia Italiana del Farmaco http://www dfem unipd it/BibliotecaA htm http://www.dfem.unipd.it/BibliotecaA.htm http://www.sifweb.org/farmaci/info_farmaci.php Siti d d’azione azione dei farmaci: i recettori Possono essere bersagli (recettori) dei farmaci: 1. Recettori classici di sostanze endogene: i farmaci possono attivarli (agonisti) o bloccarli impedendo l’azione del ligando endogeno (antagonisti) a. recettori tt i di membrana b ( (morfina, fi naloxone) l ) b. intracellulari ((etinilestradiolo, tamoxifene)) recettori classici di sostanze endogene recettori intracellulari Possono essere bersagli (recettori) dei farmaci: 2. enzimi (aspirina) 3. canali ionici (calcioantagonisti, anestetici locali) p ((digossina, g , fluoxetina)) 4. trasportatori 5. acidi nucleici (antibiotici, antimitotici) 6. proteine strutturali (colchicina) Non tutti i farmaci interagiscono con un recettore: antiacidi: bicarbonato di sodio, idrossido di magnesio i o di alluminio ll i i (proprietà ( i tà acido-base) id b ) acqua ossigenata (proprietà ossidanti) lassativi e diuretici osmotici (proprietà osmotiche) Legame farmaco-recettore KA A+R AR Dove: A = farmaco R = recettore AR = complesso farmaco-recettore KA = costante t t di dissociazione di i i AR → (AR*) → → evento biochimico cellulare → → effetto finale L’effetto di un farmaco sarà tanto più intenso quanto maggiore sarà il numero di recettori occupati correttezza della diagnosi + scelta del farmaco SUCCESSO DELLA TERAPIA La risposta ad un farmaco dipende dalla sua concentrazione nel sito d’azione: dosaggio troppo basso dosaggio troppo alto risposte inadeguate effetti indesiderati FINESTRA TERAPEUTICA Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci possono essere dovute a: 1. Variabilità genetica interindividuale a. nei bersagli molecolari dei farmaci g enzimi responsabili p del metabolismo dei farmaci b. negli c. idiosincrasia 2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente, patologie) 3 Interazioni tra farmaci 3. FARMACOGENOMICA: disciplina che studia come la variabilità genetica può influenzare la terapia farmacologica. Il genoma degli individui è identico per il 99,9% dei casi, il restante 0 0,1% 1% può òd dar lluogo a 3 milioni ili i di polimorfismi. li fi i Polimorfismo: variazione nella sequenza del DNA che è presente popolazione p con una frequenza q allelica ≥ 1% % nella p Polimorfismo di un Singolo Nucleotide (SNP): polimorfismo dovuto allo scambio di un nucleotide in una determinata posizione. All’interno di un gruppo di individui della stessa razza, a a, et etnia a o zona o a geog geografica a ca es esistono sto o polimorfismi condivisi da molti (o dalla maggior parte) degli appartenenti. Alcuni polimorfismi non daranno effetti. Molti p polimorfismi cambieranno l'espressione p e la funzione delle proteine e risulteranno in fenotipi che influenzeranno le malattie o la risposta farmacologica Variabilità genetica interindividuale nei bersagli molecolari dei farmaci Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci possono essere dovute a: 1. Variabilità genetica interindividuale a. nei bersagli molecolari dei farmaci g enzimi responsabili p del metabolismo dei b. negli farmaci c idiosincrasia c. 2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente, patologie) 3. Interazioni tra farmaci METABOLISMO DEI FARMACI ¾L L’eliminazione eliminazione dei farmaci viene favorita se questi possiedono caratteristiche idrofile. ¾ L’organismo deve trasformare le molecole lipofile in idrofile modificandone la struttura. ¾ Il fegato è il principale sito del metabolismo dei farmaci. ¾ Esiste E i t anche h una metabolizzazione t b li i da d parte t di altri lt i tessuti: polmone, rene, cute, intestino. Profarmaci: farmaci somministrati come composti inattivi, devono essere metabolizzati alle rispettive forme attive. Es prednisone e cortisone sono attivati a prednisolone e Es. idrocortisone. A volte la metabolizzazione porta alla formazione di un composto privo di attività farmacologica ma con attività tossica Es. idrossilazione del paracetamolo Il metabolismo dei farmaci si attua attraverso due fasi Ossidazione Reazioni catalizzate dal sistema del citocromo P450 composto da: NADPH citocromo P450 reduttasi e citocromo P450. L’insieme di queste proteine è contenuto nella matrice fosfolipidica del reticolo endoplasmatico delle cellule del fegato, rene, polmone e intestino. Citocromi P450 (CYP) sono una superfamiglia di emoproteine circa 60 isoforme classificate in famiglie (CYP1, CYP2, CYP3…) e sottofamiglie in base alla sequenza aminoacidica. YP1A2, CYP2C9, CYP2E1, CYP2D6 e CYP3A4 citocromi responsabili della metabolizzazione del maggior numero dei farmaci. Ossidazioni non dipendenti dal citocromo P450: • Ossidazione delle amine: es. catecolamine, istamina • Deidrogenazione degli alcoli: es. ossidazione dell’etanolo • Idrolisi: es. procainamide, acetilcolina. Gli enzimi possono trovarsi: • frazione solubile delle cellule del fegato, rene e polmone: alcoldeidrogenasi aldeidodeidrogenasi, alcoldeidrogenasi, aldeidodeidrogenasi xantinossidasi • mitocondri, terminazioni nervose: monoaminooosidasi • plasma: esterasi aspecifiche e specifiche (es (es. acetilcolinesterasi) Riduzioni Dipendenti dal citocromo P450 Sono meno comuni Coinvolte nella riduzione di cortisone e prednisone (inattivi) a idrocortisone e prednisolone (attivi) Reazioni di Fase II reazioni di coniugazione: legame di substrati endogeni* endogeni* alla molecola del farmaco o ai suoi metaboliti ottenuti dalle reazioni di fase I. * acido glucuronico, glucuronico, acido solforico, acido acetico, aminoacidi i idi danno luogo alla formazione di composti polari polari,, più idrosolubili e nella maggior parte dei casi inattivi inattivi.. La glucuronazione è la reazione di fase II più importante. Biotrasformazioni extraepatiche Polmone, rene, cute, mucosa gastrointestinale • tessuti coinvolti nell’assorbimento e nella secrezione di sostanze estranee • capacità p inferiore a quella q del fegato g Ruolo della flora microbica intestinale: • potenzialità biotrasformativa equivalente a quella del fegato. • reazioni di tipo riduttivo (date le condizioni anaerobiche dell’intestino) • ricircolo enteroepatico: enteroepatico: deconiugazione dei farmaci metabolizzati a livello epatico ed escreti con la bile da parte di una na beta beta--glucuronidasi gl c ronidasi batterica batterica,, i farmaci sono quindi nuovamente assorbiti. Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci possono essere dovute a: 1. Variabilità genetica interindividuale a. nei bersagli molecolari dei farmaci g enzimi responsabili p del metabolismo dei farmaci b. negli c. idiosincrasia 2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente, patologie) 3 Interazioni tra farmaci 3. Polimorfismi nei geni codificanti alcuni membri della superfamiglia del citocromo P450 e loro effetti molecolari e clinici Frequenza di alcune varianti alleliche di membri della superfamiglia del citocromo P450 in diverse popolazioni (%) Esempi: ¾ Per CYP2D6 sono stati identificati 70 polimorfismi. Popolazione suddivisa in 4 sottopopolazioni: lenti, intermedi, rapidi e ultrarapidi. (differenze di attività enzimatica che possono raggiungere le 1000 volte) Metabolizza più di 65 farmaci comunemente usati: antidepressivi triciclici antidepressivi SSRI triciclici, SSRI, neurolettici neurolettici, antiaritmici antiaritmici, β-bloccanti β bloccanti e certi oppiacei. Conseguenze: I metabolizzatori lenti hanno una maggiore probabilità di avere reazioni avverse, mentre dosi standard p potrebbero essere inefficaci negli ultrarapidi. ¾ NAT2 : enzima di coniugazione che induce l’acetilazione di numerosi farmaci Coinvolto nel metabolismo di isoniazide, procainamide, idralazina, caffeina. E i t Esistono 15 polimorfismi: li fi i la l popolazione l i è suddivisa ddi i iin “acetilatori “ til t i lenti” e “acetilatori veloci”. La frequenza del fenotipo acetilatore lento varia con la razza 50% nei bianchi e neri Americani, 60-70% nei Nordeuropei popolazioni p del Sudest Asiatico 5-10% nelle p Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci possono essere dovute a: 1. Variabilità genetica interindividuale a. nei bersagli molecolari dei farmaci g enzimi responsabili p del metabolismo dei farmaci b. negli c. idiosincrasia 2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente, patologie) 3 Interazioni tra farmaci 3. Le reazioni idiosincrasiche sono il risultato di interazioni casuali tra il farmaco e alcuni aspetti insoliti della fisiologia dell’individuo. Sono difficili da predire Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci possono essere dovute a: 1. Variabilità genetica interindividuale a. nei bersagli molecolari dei farmaci g enzimi responsabili p del metabolismo dei farmaci b. negli c. idiosincrasia 2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente, patologie) 3 Interazioni tra farmaci 3. Fattori che possono modificare il metabolismo dei farmaci 1 Fattori genetici 1. genetici. 2. Età: aumenta con l’età (massima nell’individuo adulto) per poi decrescere nell’anziano. ¾ i neonati sono carenti dell’enzima UDP-glucuronil-transferasi e quindi vulnerabili a farmaci come il cloramfenicolo (sindrome grigia del bambino). 3 Sesso: ridotta metabolizzazione di etanolo, 3. etanolo benzodiazepine, benzodiazepine estrogeni e salicilati nelle donne rispetto agli uomini. 4. Patologie: cirrosi, epatopatia alcolica, epatite virale ed epatoma diminuiscono la capacità di metabolizzazione. 5. Fattori ambientali: dieta, fumo di tabacco, alcol, esposizione ad inquinanti ambientali. 6. Farmaci Induzione e inibizione farmaco-metabolica Induzione L’attività degli enzimi biotrasformativi può aumentare in seguito al trattamento con sostanze estranee di natura e origine diversa come: ¾Farmaci : barbiturici, la maggior parte degli antiepilettici,rifampicina ¾Pesticidi: DDT ¾Sostanze chimiche di origine industriale: idrocarburi policiclici aromatici, idrocarburi alogenati ¾Prodotti di origine naturale destinati all’alimentazione: all alimentazione: etanolo ¾Additivi alimentari Sede principale: fegato. Coinvolge: sistema del citocromo P450, altri lt i enzimi i i del d l reticolo ti l endoplasmatico d l ti epatico, ti enzimi di tipo coniugativo. Aumento del metabolismo dello stesso induttore e di altri composti anche strutturalmente non correlati correlati. Aumento della sintesi di enzimi biotrasformativi biotrasformativi. Tempo di latenza, latenza intensità e durata dipendono da: agente inducente razza d dose somministrata, i i t t sesso durata dell’esposizione Inibizione Alcune sostanze sono in grado di inibire il metabolismo di numerosi composti anche non correlati correlati. diversi meccanismi: ¾ distruzione di enzimi preesistenti ¾ inibizione della sintesi di enzimi ¾ complessazione o inattivazione degli enzimi ¾ competizione per i siti attivi o per i cofattori degli enzimi ¾ blocco delle componenti di trasporto in sistemi multienzimatici Differenze interindividuali nella risposta ai farmaci possono essere dovute a: 1. Variabilità genetica interindividuale a. nei bersagli molecolari dei farmaci g enzimi responsabili p del metabolismo dei farmaci b. negli c. idiosincrasia 2. Altri fattori che possono modificare il metabolismo e l’eliminazione dei farmaci (età, sesso, ambiente, patologie) 3. Interazioni tra farmaci Interazione farmacologica: modificazione qualitativa o quantitativa dell’azione di un farmaco causata da altri farmaci ¾ Clinicamente utili: utili: per ridurre la posologia di ciascuno dei farmaci, farmaci es. diuretici e betabeta-bloccanti nel trattamento dell’ipertensione per contrastare t t gli li effetti ff tti collaterali ll t li di un farmaco, f es. ondasentron (antagonista recettori 55-HT3) per il vomito it causato t da d cisplatino i l ti (antitumorale). ( tit l ) Esempi di associazioni utilizzate a fini terapeutici ¾ Possono essere causa di risposte imprevedibili e dannose per l’organismo molte interazioni non hanno conseguenze potenzialmente pericolose soltanto in pochi pazienti maggior rischio in anziani e pazienti con insufficienza renale o epatica Esempi di associazioni che possono produrre risposte eccessive o inadeguate ai fini terapeutici Principali siti di interazione tra farmaci sangue (proteine plasmatiche) fegato tratto gastrointestinale a livello del sito d’azione farmaco A farmaco B rene Tipi di interazioni 1. Interazioni farmaceutiche: interazioni in vitro, vitro, per incompatibilità fisicofisico-chimica chimica.. 2. Interazioni farmacocinetiche • In fase di assorbimento • In fase di distribuzione • In fase di biotrasformazione • In fase di eliminazione 3. Interazioni farmacodinamiche 2. Interazioni farmacocinetiche a. In fase di assorbimento O l : Orale: Orale ¾ Neutralizzazione con formazione di complessi i insolubili l bili o adsorbimento d bi t del d l farmaco f su matrici ti i non assorbibili: assorbibili: idrossido di magnesio/ tetracicline colestiramina// digossina, warfarin colestiramina ¾ Modificazioni del pH gastrico: gastrico: antiacidi e inibitori della pompa: assorbimento di farmaci basici (chinina) assorbimento farmaci acidi (tetraciclina, acido acetilsalicilico) ¾ Modificazioni del transito gastrointestinale: g Riduzione velocità svuotamento gastrico (morfina, (morfina, loperamide,, atropina) loperamide atropina) riduce l’assorbimento a livello intestinale Aumento velocità di svuotamento (metoclopramide (metoclopramide)) aumenta l’assorbimento ¾ Modificazioni della flora batterica intestinale: intestinale: Antibiotici a largo spettro (per via orale) possono di t distruggere la l flora fl batterica: b tt i scissione dei composti glucuroconiugati (aumento eliminazione) disponibilità di vitamina K da parte della flora batterica (potenziamento dell dell’effetto effetto degli anticoagulanti orali) ¾ Alterazioni della mucosa gastrointestinale con modificazioni dell’assorbimento: dell’assorbimento: farmaci con tossicità gastrointestinale specifica (colchicina colchicina), ), farmaci antineoplastici. Parenterale:: Parenterale Ni ti Nicotina: d t determina i una transitoria t it i vasocostrizione ti i periferica e ritarda assorbimento i farmaci somministrati per via sottocutanea (insulina (insulina). ). Farmaci vasocostrittori rallentano l’assorbimento di anestetici locali prolungando l’effetto farmacologico locale. b In fase di distribuzione b. Spiazzamento del legame dalle proteine plasmatiche Farmaci o sostanze endogene possono spiazzare altri farmaci proteine p plasmatiche e modificarne la q quota libera. dalle p S il farmaco Se f spiazzato i t ha h un basso b indice i di terapeutico t ti ed d è fortemente legato alle proteine plasmatiche (> 90%) possono essercii effetti ff tti avversii warfarina f i e salicilati, li il ti tolbutamide e sulfamidici, fenilbutazone fenilb ta one e s sulfamidici, lfamidici bilirubina e sulfamidici (ittero postnatale). postnatale). c. In I fase f di biotrasformazione bi t f i Induzione e inibizione enzimatica d In fase di eliminazione d. Farmaci che agiscono sulla diuresi e sul pH dell’urina (bicarbonato di sodio e cloruro d d’ammonio) d’ammonio ammonio) ammonio) Farmaci che competono per lo stesso sistema di trasporto per l’escrezione l escrezione a livello tubulare tubulare. 3. Interazioni farmacodinamiche Additive: farmaci con effetti simili, se somministrati contemporaneamente, determinano effetti additivi (la g effetti dei singoli g farmaci). ) somma degli es. ansiolitici + antistaminici H1, alcool + depressori SNC Sinergiche: g quando la riposta q p è superiore p alla somma dei singoli effetti. es trimetoprim + sulfametassazolo, es. sulfametassazolo paracetamolo + codeina. Antagoniste: Antagoniste: l’intensità l intensità della risposta di un farmaco è ridotta dalla presenza di un altro farmaco Recettoriale: es morfina + naloxone Funzionale (o fisiologico): es. insulina + glucocorticoidi, glucocorticoidi, farmaci stimolanti + deprimenti il SNC. REAZIONI AVVERSE AI FARMACI ADR (adverse (adverse drug reactions reactions)) Gruppo di patologie legate all’uso dei farmaci (malattie iatrogene) iatrogene) caratterizzate da manifestazioni cliniche estremamente variabili per sintomi, decorso e prognosi. ¾ Negli USA le ADR provocano più di 100.000 decessi/anno di pazienti ricoverati ¾ Circa 6% di pazienti manifesta una ADR seria durante il ricovero ¾ Classi di farmaci più coinvolte: antibiotici, farmaci cardiovascolari,, chemioterapici p antiblastici,, FANS. Classificazione delle ADR Reazioni avverse di tipo A ¾ dovute al farmaco ¾ dose-dipendenti: dose dipendenti: • a dosi terapeutiche (in pazienti predisposti) • all’aumentare della dose (tutti gli altri) ¾ reazioni in gran parte prevedibili ¾ non sono mortali ¾ causate da: • eccesso dell’azione farmacologica principale (es. crisi ipoglicemiche da insulina) • azione secondaria del farmaco (es. stipsi da morfina) • interazioni farmacologiche R Reazioni i i avverse di titipo B ¾ reazioni di natura allergica o idiosincrasica paziente,, predisposizione p p individuale ¾ dovute al p ¾ raramente dose-dipendenti ¾ spesso imprevedibili ¾ incidenza bassa (<1/1000) ¾ possono essere fatali (reazioni anafilattiche, anemia emolitica, ipertermia maligna) R Reazioni i i avverse di titipo C Aumento della frequenza di un evento “spontaneo” in una popolazione p p trattata con un determinato farmaco. Spesso il meccanismo è sconosciuto. Maggiore frequenza rispetto a quelle di tipo B B. Es. morte improvvisa in cardiopatici trattati con antiaritmici, malattia tromboembolica associata all’uso di contracettivi orali. Sovradosaggio (tipo A) Assoluto: assunzione di un farmaco a dosi superiori a quelle raccomandate q Relativo: alterazioni dei processi farmacocinetici possono provocare un sovradosaggio anche a dosi terapeutiche ¾ Riduzione dei meccanismi detossificanti (metabolismo e/o escrezione) ¾ Interazioni farmacocinetiche: spiazzamento dal legame con le proteine plasmatiche, inibizione farmacometabolica. Intolleranze ai farmaci (tipo B) Risposta anomala o esagerata, spesso imprevedibile, alla somministrazione di un farmaco, che si manifesta in un numero limitato di individui predisposti. Esistono tre tipi diversi: 1. Idiosincrasia • geneticamente determinata • incidenza bassa (1-2% della popolazione) • si manifesta fin dalla prima somministrazione • gravità dose-dipendente 2. Farmacoallergia Il farmaco, o un suo metabolita, si comporta da aptene. Allergie ai farmaci: • non dipendono dalla dose somministrata • è necessaria un’esposizione iniziale (sensibilizzazione) • possono provocare manifestazioni cliniche molto gravi Esempi di manifestazioni cliniche allergiche indotte da farmaci ¾ Shock anafilattico: si verificano con numerosi farmaci. Es. penicillina. ¾ Reazioni ematologiche: ¾ anemia emolitica (sulfamidici, metildopa); ¾ agranulocitosi, anche irreversibile, (sulfamidici, cloramfenicolo, carbimazolo); ) ¾ trombocitopenia (chinina, eparina, diuretici tiazidici). ¾ Danni epatici di natura allergica: es. metabolita reattivo dell’alotano. ¾ Eruzioni cutanee: si verificano con numerosi farmaci. ¾ Lupus eritematoso sistemico farmaco-indotto: implica la formazione di anticorpi contro materiale presente nel nucleo. Es. idralazina, procainamide 3. Pseudoallergia g • Non ha origine immunologica • Provocata da farmaci che favoriscono il rilascio di istamina da mastociti e basofili basofili. • Manifestazioni: orticaria, asma, angioedema, anafilassi FARMACOVIGILANZA Valutazione del rischio degli effetti indesiderati potenzialmente associati al trattamento farmacologico Obiettivi: ¾ Individuare nuove ADR ¾ Migliorare le informazioni sulle ADR note ¾ Valutare i vantaggi di un farmaco su altri o su altri tipi di terapia ¾ Trasmettere T tt tali t li informazioni i f i i per rendere d più iù corretta tt lla pratica clinica terapeutica La segnalazione spontanea di sospetta ADR è la principale forma di farmacovigilanza. Decreto Legislativo 24 aprile 2006 n. 219 (di attuazione della Direttiva 2001/83/CE e successive modifiche e della Direttiva 2003/94/CE) prevede l’obbligo deontologico per medici e operatori sanitari di segnalare tutte le sospette ADR gravi e inattese Il flusso della segnalazione può essere schematizzato: Medici – Farmacisti – Infermieri - Operatori Sanitari tempestivamente su scheda cartacea ASL – IRCCS – Aziende Ospedaliere rete telematica nazionale di f farmacovigilanza i il AIFA - database nazionale e in copia a Regione e Industria EMEA (European Medicines Evaluation Agency) EudraVigilance Cosa segnalare? Vaccini e farmaci posti sotto monitoraggio intensivo (elenchi pubblicati periodicamente dall'AIFA) Segnalare tutte le reazioni sospette (qualsiasi evento p ), anche quelle q meno g gravi,, che indesiderato o inaspettato), siano apparentemente attribuibili al farmaco. Gli elenchi sono disponibili presso il sito web dell'AIFA. Nella pratica comunque sono inseriti nella lista tutti i farmaci in commercio da meno di due anni. Altri Farmaci Vanno segnalate solo le reazioni gravi o inattese, che: 9 determinano la morte dell’individuo, 9 mettono in pericolo la vita dell’individuo dell individuo, 9 richiedono o prolungano l’ospedalizzazione, 9 provocano disabilità o incapacità persistente o significativa 9 comportano un’anomalia congenita o un difetto alla nascita. L’ imputabilità di una reazione avversa ad un farmaco L deriva dalla raccolta e confronto di molte segnalazioni. E’ necessario segnalare anche quando esiste solo il dubbio che la reazione sia attribuibile al farmaco http://www.farmacovigilanza.org/ http://www.gruppogif.org/ GIF Gruppo Interregionale di Farmacovigilanza http://www.agenziafarmaco.it Agenzia g Italiana del Farmaco