scheda LMC e sport ok - Leucemia mieloide cronica

LMC e sport È possibile praticare sport se si è affetti da LMC? Non vi è alcuna controindicazione allo svolgimento di esercizio fisico per chi è affetto da leucemia mieloide cronica. Al contrario, una pratica sportiva regolare può presentare numerosi vantaggi, purché vengano seguite alcune precauzioni. I benefici della pratica sportiva •
In generale, un esercizio regolare può indurre un maggior benessere fisico e mentale, migliorando l’umore e il senso di fiducia in se stessi. Nei pazienti con neoplasie ematologiche, studi dimostrano che un adeguato programma sportivo può avere effetti positivi sulla prestazione fisica e sulla qualità della vita. Ciò vale in particolare per chi è affetto da leucemia mieloide cronica, malattia attualmente associata con una lunga aspettativa di vita e nella quale è importante mantenere il più possibile le stesse abitudini presenti prima della diagnosi. Molti pazienti trovano che lo sport sia un ottimo antistress. •
La pratica sportiva può aiutare nel contrastare il senso di “fatigue” (cioè quella sensazione di spossatezza senza una causa precisa) che viene indicata come uno dei più comuni effetti collaterali del trattamento con inibitori delle tirosin-­‐chinasi. Frequentemente questa sensazione può portare a una riduzione dell’attività fisica generale e innestare un circolo vizioso di ridotta tolleranza agli sforzi muscolari che incide negativamente anche sull’umore. Praticare uno sport aiuta a interrompere questa tendenza. •
L’esercizio fisico può anche ridurre la comparsa e l’intensità dei crampi muscolari, altro possibile effetto collaterale del trattamento. Tenere però conto del fatto che eseguire sforzi eccessivi può invece peggiorare questo sintomo. •
Infine, un programma sportivo regolare svolge anche un ruolo essenziale nel mantenimento del peso forma. In alcuni casi, la terapia con inibitori delle tirosin-­‐chinasi può provocare un aumento di peso e la quantità di grasso corporeo è stata anche correlata al rischio di ammalarsi di patologie neoplastiche, e di leucemia mieloide cronica in particolare. Il mantenimento di un peso corretto è importante per chi è affetto da leucemia mieloide cronica e può avere effetti positivi anche sul piano psicologico e dell’autostima. Le precauzioni da seguire •
In primo luogo, occorre non esagerare! L’attività sportiva per chi è affetto da leucemia mieloide cronica ha lo scopo di aumentare il benessere generale, non di provocare un ulteriore stress fisico e mentale. È importante fare ciò che ci si sente di fare e per quanto ci si sente di farlo. Probabilmente si osserverà che un’attività fisica regolare porta a un progressivo miglioramento della forma fisica e delle proprie possibilità. •
Specie all’inizio del trattamento, vi possono essere fattori che limitano la scelta e l’esecuzione di alcuni sport. Occorrerà evitare le pratiche pericolose e a rischio di traumi se il numero di piastrine è basso oppure stare attenti alle possibili cause di infezioni (inclusa la frequentazione di luoghi promiscui come palestre o piscine) in presenza di un basso numero di globuli bianchi. Se è presente una storia pregressa di patologia cardiovascolare o anomalie cardiologiche, è richiesta un’attenzione particolare a sintomi come il “respiro corto” o un’eccessiva frequenza cardiaca. •
Il programma sportivo va sempre concordato col proprio medico. Qualunque attività sportiva si abbia in mente di intraprendere (o di continuare, se la si svolgeva prima della malattia), bisogna prima parlarne con il medico, che potrà indicare le eventuali limitazioni di cui tenere conto e che dipendono dalla situazione clinica individuale. •
Nel caso di sport che si svolgono all’aperto, è opportuno adoperare creme ad alta protezione e idratanti poiché la terapia con inibitori delle tirosin-­‐chinasi può rendere la pelle più sensibile al sole. Quali sport possono essere praticati? •
Non vi sono sport proibiti in assoluto per chi è affetto da leucemia mieloide cronica. Tutte le discipline possono essere praticate, tenendo conto dei limiti imposti da età, forma fisica e situazioni particolari. Attività come la corsa, la camminata e il nuoto rappresentano un’ottima opzione per chi non ha abitudine o forma fisica adatta per esercizi troppo intensi. •
È importante anche seguire le preferenze individuali. Chi ama il confronto con gli altri può trarre soddisfazione dagli sport competitivi: vincere una partita di tennis può conferire un senso di rivalsa sulla leucemia e sconfiggere sentimenti di inferiorità. Al contrario, gli individui ansiosi e che risentono negativamente dello stress imposto dalla presenza della malattia e dal trattamento, potranno giovarsi delle proprietà rilassanti di una seduta di yoga o di una bella nuotata. •
In generale, occorre tenere conto della malattia e inserire la pratica sportiva nella nuova realtà. Non è detto (e non è nemmeno escluso) che potranno essere raggiunti gli stessi risultati di prima, ma sicuramente sarà possibile trarre soddisfazione dalle attività preferite.