NOTE PER BIOGRAFIA -1- Turbata,con una gran voglia di piangere

ENUCLEANDO
8914
in fondo a questo testo c'è un pezzetto l'inizio che ho estrapolato a DONNE per fare un
esperimento.Esperimento che mi è riuscito!1
NOTE PER BIOGRAFIA -1Turbata,con una gran voglia di piangere. Corro indietro velocemente lungo la mia
vita: rabbia,paura angoscia,commozione meraviviglia, furore, amore, solitudine,
felicita piccole e grandi, inaspetate,inaudite,cosiì i dolori, ma in questa gamma di
sentimenti,sensazione,quello che sto provando ora, non c'e. Rossella (tra le
moltissime donne incontrate ' e un'amica che non ho perso per strada) m'ha regalato
un libro"Le lettere del mio nome"di Grazia LIVI,"é imporTANTE ,leggilo".Il titolo
cosi ermetico non mi sollecita. Leggo in contro-copertina la presentazione
dell'editore:Il tema appasionato di questo romanzo-saggio é il divenire della donna.
Mi blocco. Oddio, ci risiamo.La solita "menata" femminista socialsocoplogopolitica,
scritta dalla solita intellettuale per altre intellettuali,quasi tutte saccenti,asibento con
sfoogio"cultura",usanti un linguaggio da casta per "quella" casta ,senza la minima
preoccupazione di 2 2 essere capite da chi aveva (sto parlandodegli anni 70 in cui la
donna cercava di crescere e di "liberArsi")la necessità urgente di capire,protese a
correre una più dell'altra per essere l^ì, pronte
a
brancarsi" il primo
posto,dirigere,liderscippare un po' arroganti o troppo accondiscendenti, che
gridavano "siamo sorelle" e in nome della sorellanza alla prima occasione ti
fregavano. Esagero? Sì. Ma ho visto e conosciuto molte donne troppo simili all'uono
nel loro modo di essere,insomma,tutto quello che ho sempre rifiutato.Parto a leggere
indifferente e diffidente.Qualche pagina e poi smetto,mi dico. E invece no,qualche
pagina e ci sono dentro. Ma questa chi é? La conosco? Non lo so. Conosco tanta
gente, ma i nomi non me li ricordo, di molti non li nemmeno saputi.M'ha tirato
dentro la chiarezza ne facile ne semplecistica concui ti racconta la vita,le scelte,le
fatiche la crescita di un personaggio donna,come te lo ripropone tutto, secca e
piena,leggera,meticolosa delicata,mai invadente, umile, poetica quel tanto che non
disturba,è una magnifica 3 3 3 3 scrittura,priva di
elucubrazioni
intellettualistiche,priva di fronzoli,con una gran sintesi.Di ogni donna di cui parla,ti
presenta le piu remote sensaziuioni,ogni personaggio é da lei scandagfliato nel
profondo,c'e tutto quello che hanno detto gli altri e quello che no hanno scritto,i
sentimenti,i dolori,le insicurezze,le certesze e molto altro che ora non mi riesce di
esprilere. Poche pagine te ne dà l'essenza.Ecco Simone De Beauvoir.NON Mì é mai
stata completamente simpatica.A volte m'é capitato di giudicare qualche sua scelta
egoista.Il suo evidente essere una intellettuale aristocrarica m'e l'ha sempre
allontanata.In casa di Sartre a Parigi,dopo un girar di chiavi nella toppa ce la siamo
trovata davanti:borsa della spesa in mano,fazzolette in testa .Ha lanciato un"pas
fumée" a Sartre e si é ritirata in cucina.Dario ed io ci siamo guardati interdetti,"e
questa chi é?" Sartre, come un bambino scoperto a rubare la marmellata, ha spento
la sigaretta o il sigaro,non ricordo,"Simon..",ha mormorato.Ah,era lei! Dario
meno,ma io ci 4 4 sono rimasta un po' male.forse credevo che il fatto di essere una
1
ENUCLEANDO
donna mi desse il diritto ad un saluto.Ma ora,la Simon,del ragionato-Livi é una
donna che capisco e ammiro di
più.Altre biografie di donne.
Leggere,conoscere,approfondire,passare il tempo con loro,con la loro forza,la loro
caparbietà persistenza, lucidita, intelligenza,sapere,donne che sono riuscite ad
emergere dallo sterminato femminile sommerso,in un modo al maschile,mi costringe
ad interrompere la lettura e a ragionarmi addoso.Il mio "dentro"s'é messo in
movimento e non riesco a bloccarlo.Mi sento come se queste signore abbiano
espresso,pensieri miei,situazioni mie; insicurezze,certezze,domande,scelte mie. Mi
sento "loro",e allo steso tempo le sento
discoste da me,lontano,in alto,
irraggiungibili. Sono confusa.Confusa,a disagio,turbata,sconbussolata. Di colpo mi
sento come se non avessi mai pensato.Non ho visto,non ho notato,non ho
desiderato.Mi sento addoso il peso di non essermi mai sentita in 5 lizza con
nessuno, non perché mancasse la gara,figuriamoci!,ma perché ero certa di non
avererne i numeri,le capacità per poter participare. Mi sembra di essere passata tra
le cose senza emozione.Sono certa di non aver mai voluto con forza,qualcosa per
me .Gia arresa,prima di essere vinta.Mi sento come se in questa mia frenetica vita
non avessi vissuto.Mi sento inutile,banale,vuota come un libro rilegato con nelle
pagine bianche solo il numero in calce.I giorni della mia vita :22.630 ,sessantadue
anni. Quanti! Appresso,nessun bagaglio. A 'sto punto mi hai scombussolata,cara
Grazia Livi.Possibilie? E' così.Sento l'esigenza di esprimermi,di puntualizzarmi,di
cercarmi.Oh mio dio,cos'è,sto cercando me stessa?..Il mio io?..Ci ho tanto
ironizzato sopra nei nostri spettacoli...Ma ora qualcosa di concreto mi urge.Devo
fissare qualche punto.
Me ne sto a guardare fuori dalla finestra con il cervello completamente vuoto,come
se per tutti questi anni,e sono 6 6 6 6 tanti,non avessi
vissuto,lavorato incontrato
gente,parlato,riso,fatto all'amore,pianto.Niente.Non mi viene niente.Ho la testa
pressata da pensieri confusi,suoni,rumori,parole,facce,e fra tanto disordine non
riesco a trovare la parola giusta,il ricordo giusto che mi dia modo di iniziare con un
minimo di coerenza.Forse potrei partire dalla prima grande emozione che ricordo.
25 settembre 1945. La guerra é finita; sono arrivati i "liberatori".Li avevamo visti
sui camions il pomeriggio,intorno per la città.Erano arrivati anche nella mia strada.
Ci buttavano cioccolato e sigarette.Arrossisco al pensiero di essermi buttata con gli
altri per tentare di raccogliere qualcosa.La sera,nel cortile di casa mia,gran festa.Un
giradischi,e ballare e ridere. Poi guardo su,verso la finestra buia del primo piano,
casa mia. Più che vederla,l'intuisco: mia madre é lì,ci sta guardando. Conosco i suoi
pensieri,il suo tormento:mio fratello deportato in campo di concentramento in
Germania,non dà notizie da oltre
7 due anni.In un attimo le sono vicina vergognandomi della mia allegria. Mi strigo
forte a lei. E due mesi dopo vedo lei che grida,grida seduta su di un gradino della
scala di casa nostra ,perché le gambe non la reggono.Si stringe addosso il
figlio,pallido,magro,impolverato che si é fatto centinaia di chilometri a piedi.Quel
2
ENUCLEANDO
gridare intenso che esprimeva gioia, l'ho sentito identico molto anni dopo(1973) in
circostanza ben divera ,per dolore e drammaticità.Ancora seduta, su di una ssedia
ora, con la testa buttata all' indietro, grida senza controllo,come allora,dopo che ha
indovinato più dalla mia faccia che dalle mie reticenti parole che mia sorella Lina
era morta.
Mi vedo a 15 anni ad un banco del Liceo ( che non ho terminato) di Varese,con i
fascisti che entrano in classe, in silenzio ci guardano a una a una. Poi mi
chiamano,dicono proprio il mio nome,e mi portano nello studio del preside. Non so
di che colore fosse la mia faccia,ma ma avevo paure che tutti potessero sentire il
battito del mio cuore. Pensavo,ora mi portano a "Villa 8 triste.."Villa triste era una
villetta all'inizio della strada che portava alla mia scuola,dove,( tutti in città lo
sapevano ,venivano interrogati e torturati i partigiani. Ma io,non sapevo niente, non
c'entravo niente con loro,non avevo fatto niente."Stai tranquilla,mi dicevo, stai
tranquilla"Poi di colpo,alla prima domanda ho capito tutto.E il cuore a battere più
forte."Forse muoio"."Conosci Enrico Mazzucchetti?
"Si","Dov'é?""Non lo
so".Enrico,detto Bubi,era il mio amore dei quindici anni: il primo."non lo vedo da
un po'",sapevo che era andato nei partigiani,ma qualche giorno prima l'avevo
visto,era venuto sotta casa mia a darmi dei baci. Dio mio,che era
successo?"Allora?"Erano minacciosi."Non lo vedo più,ci siamo lasciati da un sacco
di tempo."Lì,nello studio del preside mi hanno frugato in tasca . La mia aria
innocente li aveva convinti.Poi mi hanno lasciata andare.Non ricordo altro.Mi sono
ritrovata in classe con la testa staccata dal corpo e le mani sudate."Sei una
incosciente,sei una disgraziata.Se lo viene a 9 9 9 sapere tuo padre ti ammazza e fa
bene.E con il cuore mi accarezzavo il biglietto piegato in 9 9 9 9 9 quattro che
avevo stracciato prima di passare davanti a "villa triste",dopo essermelo imparato a
memoria la mattina andando a scuola.Incoscienza,più che coscienza politica.
I GIORNALI
Nei primi 18 anni della mia vita,non ho mai letto un giornale.E questo che
c'entra?Nulla.Sto cercando di tirar fuori fatti lontani,che disordinatamente affiorano
al mio cervello vuoto
Non ho mai letto i giornali.Lo dico con meraviglia.Possibile?In casa mia c'erano,la
mia era una famiglia socialista quando esserlo costava qualche cosa.Si pagava,senza
ricevere nulla in cambio:con quella tessera in tasca allora carriera o posti di
comando,non ne ricevevi.I giornali c'erano,li toccavo quando li raccoglievo da terra
dopo che mio padre li aveva letti.(incredibile quanto mio marito assomigli amio
padre:anche lui,li butta per terra!)per riporli o buttarli,ma io sono sicura di non
averne mai aperto uno fino ad un certo giorno.cioè quando sono andata a sbattere
con la mia bicicletta addosso ad una Topolino (in realtà gli ho sfiorato un
parafango).La reazione del "guidante" è terribile e immediata e assolutamente fuori
posto/"Ecco chi rovina l'Italia!""No,guardi io..""Silenzio!Voi 10giovani che
delegate.Delegate e non leggete i giornali!".Allibita,senza parole.E' da qul giorno
3
ENUCLEANDO
che dei giornali leggo tutto..dalle inserzioni agli annunci mortuari.Grazie isterico
signore della topolino.Grazie.
Forse ora posso correre all'inizio della mia vita.
1932_ "E' ora che Franca incominci a recitare."è mia madre che parla. La prima
parte che ho imparato a memoria,me l'ha insegnata lei,"bocca a bocca",così si
diceva a casa mia,mot- a mot, parola per parola. Non sapevo leggere .Avevo tre
anni.. Aveva deciso (era sempre lei che prendeva le decisioni importanti in
famiglia) che avrei fatto un angiolino di supporto all'angelo vero,che veniva recitato
da mia sorella Pia in "la passione del Signore"atto V,orto dei Gezzemani.."Pentiti
Giuda 11traditore che per trenta monete d'argento hai venduto il tuo Signore! Pentiti
!pentiti! "dovevo gridare di quando in quando. La parte non era lunga.. non ci devo
aver messo molto ad impararla. "Ripeti!"e ancora e ancora."ripeti" diceva la mia
mamma paziente mentre pelava le patate per il minestrone."Ripeti!"Mia madre per i
suoi figli era ambiziosissima .Per l'occasione mi aveva cucito un bellissimo abito
bianco da angelo,con due grandi ali bianche e oro appoggiate sulle spalle. seppur
credente non andava mai in chiesa ma aveva uno zio prete.Lei,lo sapeva benissimo
che gli angeli erano vestiti così! Mio padre,ormai entrato nel gioco, mi mise in testa
una coroncina di lampadine .E' ora d'andare in scena e tutti:"ma che
bell'angiolino!Ma che bel vestito!" La mia mamma faceva andare la coda.Non avevo
fatto nessuna prova.Sapevo solo che ad un certo punto avrei dovuto seguire mia
sorella Pia nell'entrata in scena ed ad un segnale della mia mamma sistemata in
quinta avrei dovuto gridare "pentiti Giuda "e quel 12che segue.Il guaio,l'imprevisto
che più imprevisto di così non si poteva immaginare fu che il personaggio di Giuda
era interpretato da mio zio Tommaso,un uomo che avevo sempre visto calmo,
sorridente, che mi raccontava storie
bellissime,mi regalava un sacco di
divertimenti,al quale volevo molto bene e vedermelo lì,proprio vicino vicino,con una
parruccaccia nera in testa..gli occhi che lanciavano saette tra un tuonar e
lampeggiar minaccioso ,che disperato gridava:"possano i corvi divorarmi le budella
,le aquile strapparmi gli occhi !" e altri animali che non ricordo "mi divorino un
pezzetto alla
volta ad incominciare dalla lingua" ,mi fece un terribile
effetto.Mamma mia che spavento! Cosa stava capitando?!Ero stravolta,me lo
ricordo benissimo.Ma quello che mi buttò completamente fuori,fu il vedere mia
sorella ,solitamente rispettosa ed educata,che per nulla intimorita gli e ne stava
dicendo di tutti i colori!Una sfuriata in piena regola e che trascinavano il nostro
povero zio in una disperazione sempre più nera."Ma cosa 13sta capitando?Perchè
lo zio Tommaso fa così?" Il groppo che mi sentivo in gola stava per scoppiare;Mia
madre dalla quinta mi faceva gesti più che perentoi.Giuro che avrei potuto
parlare,ma non me la sentivo proprio di rincarare la dose.No,io no,allo zio Tommaso
.non dico proprio un bel niente.!Non so cosa gli sia capitato.Forse è impazzito."
Anzi.A piccoli passi,camminando come pensavo camminassero gli angeli,seppur
spaventatina,gli sono andata vicino,lui era in ginocchio e gridava più che mai.Dio
4
ENUCLEANDO
che paura!Senza dire una parola mi sono arrampicata al suo collo e l'ho
abbracciato,tempestandogli la faccia di baci.Insomma cercavo con i mezzi che
avevo a disposizione,di calmarlo e piangevo nel silenzio che era calato in
palcoscenico.Pia s'è
ammutolita. In quinta mia madre faceva segnali che non prespettavano niente di
buono..Lo zio-Giuda si blocca per non più di tre secondi,lo giuro.e poi con voce
profonda (intanto con la mano mi solleticava la mia e con gli occhi mi rideva per
tranquillizzarmi) dice:"Dio,sei grande!A QUEST'ORRENDO 14 14PECCATORE
MANDI IL CONFORTO..un piccolo angelo..mi tendi la mano..No,no,non me lo
merito!-e ,dal momento che lo spettacolo doveva pur terminare,taglia cortoM'impicco!".Deve usare un po' di forza per liberarsi da me che proprio non ne
voglio sapere di lasciarlo andare.Grida:"L'albero
più alto..dov'è l'albero più
alto..Lasciami andare angiolino..Lasciami.." e con un urlo agghiacciante esce di
scena.Mia sorella(l'unica volta nella sua vita ,credo)non sapendo più che
fare,camminando anche lei sulle punte,immediatamente lo segue.Grande
applauso.Tutti mi chiamano in quinta con grandi cenni.Non so se la paura d'essere
sgridata o il "senso del dovere" che maledizione da che sono nata è lì,a spingermi( a
pigiarmi ) la coscienza,fatto si è che dopo un attimo di silenzio con voce chiara e
mesta quel tanto che serve dico"S'impicca! Non s'è pentito..Giuda traditore che per
trenta monete d'argento ha venduto il suo Signore..Non s'è pentito!" e via che
esco..Ce l'avevo fatta:l'avevo detta tutta! Da allora in poi,"la passione del Signore"
ha sempre avuto due
angiolini,con il più piccolo che abbraccia Giuda a mostrare la grandezza di Dio.E
tutti giù a piangere.
A 5 anni:"gli spazzacamini della valle d'Aosta.Com'è che succedeva? Come arrivavo
la prima volta in scena con un personaggio che non avevo mai interpretato prima?
Non me lo ricordo,ma so con certezza di non aver mai provato prima di un nuovo
spettacolo.La parte come sempre fino a che ho
4 imparato a leggere,me la insegnava la mia mamma,la imparavo velocissimamente ,
era come se la sapessi già.Anzi,la sapevo già.Quante volte mi ero addormentata
nella cassa dei costumi,o nella bara di Giulietta quella del Romeo,o in qualsiasi altro
posto che mi permettesse di addormentarmi,mentre i miei recitavano una sera dopo
l'altra?"Gli spazzacamini" un drammone.Gino,(io,)il protagonista, figlio di una
povera ma bella incintata e poi abbandonata dal figlio del conte..vengo,a causa
della miseria in cui nascono quasi sempre quelle incintate dai "contini",
NONOSTANTE LA TENERA ETà affidato ad un "mercante di carne umana"!,un
delinquente che specula sui bambini che gli vengono affidati,mandandoli spesso a
morire nel tentativo di pulire,in quanto smilzi e denutriti (quanto piangeva la gente!)
la cappa di un camino.E' quando,la mia mamma che per fortuna era venuta a
trovarmi a Torino col mio nonno sennò chissaà come avrebbe mai fatto a tornarsene
a casa,crede che il suo Gino sia morto nella cappa del camino "Oh che tremendo
5
ENUCLEANDO
dolore!" e via che Impazzisce. La ragazza in questione era proprio sfigata.Ma il suo
GIno, che quel giorno lì in quanto ammalato, era stato sotituito nel lavoro da un
compagno,certo Carletto,che muore al suo posto. (Mai essere generosi!) Questa è
per Gino una giornata davvero fortunata.Il vecchio conte è schiattato nel
frattempo,ed il contino,vale a dire il suo papà,decide in quanto sempre innamorato
della mia mamma,di riparare al malfatto e di sposarla.Ci sono un po' di problemi
per far rinsavire la povera ma onesta sfigata,ma alla fine tutto finisce in gloria tra
lacrime e singhiozzi e applausi.5 atti,con la comica finale per -17 -non mandare a
casa la gente con il magone.
Il nostro era un teatro realmente e totalmente "all'improvviso" che si basava su
trame semplici e stringate,TEATRO POPOLARE appunto,nella tradizione della
COMMEDIA DELL'ARTE ,completamente opposto al teatro letterario e naturalista
messo in scena dalle grandi e illustri compagnie che agivano nelle grandi città e
imitato in tutto il suo negativo dalle piccole compagnie ,come la nostra ,che agiva
no in provincia.Il nostro successo stava tutto in questa differenzenza.Il nostro
repertorio era vastissimo: dalle più famose tragedie di Shakespeare ai drammmoni
ottocenteschi, alle commedie di autori moderni a quei tempi (Niccodemi, Giacos,
Rosso di San Secondo, alle comiche finali. Il tutto senza aver mai studiato una parte
a memoria su di un copione. Non esistevano copioni di testi teatrali veri e propri, ma
una specie di cannovacci e per molti testi non esisteva nemmeno il cannovacccio.
Ce li avevamo _18_ nella testa da sempre. Eravamo bravi?Non lo so.So solo che i
teatri eran( sempre pieni,che si lavorava tutti i giorni,si riposava solo il venerdì
santo,e il 2 dei morti,a novembre.O se c'era il funerale di un defunto importante del
paese:il prefetto,il sindaco,il dottore,il prete il farmacista.E quando in un paese
avevamo fatto tutto il nostro repertorio,(replicato 6 sere la Giulitta,6 la passione,"il
povero fornaretto di venezia e non mi ricordo più quali altri drammoni avessere
successo)mio padre o mio zio,si leggevano un romanzo,ci riunivano e ce lo
raccontavano."Tu fai questo,tu questo e tu questo.,.e via che il giorno dopo si
andava in scena. Sulle quinte laterali,in bella calligrafia,la scaletta dei punti chiave,il
susseguirsi degli avvenimenti.
"L'assassino del corriere di Lione" .Scena PRIMA:
la ragazza s'incontra col padre,che non aveva mai conosciuto ,partito povero ,tanti
anni addietro,torna ricco,riempie la ragazza di doni,ma lei non riesce a sentire nulla
per lui,anzi solo repulsione.
- 19Manifestare freddezza e imbarazzo.Ricordarsi che la madre è morta.
Scena seconda:un uomo(lo stesso attore che interpreta il personaggio delpadre)
languisce in una cella,è un innocente caduto in un errore giudiziario
terribile.Accenni all'assassinio di un corriere a Lione.Acceni alla moglie morta e
alla piccola bimba lasciate al paese.Saranno ancora vive?
Solo nel V atto tutto si risolverà:il buono premiato con la libertà e l'onore restituito
mentre il cattivo (fratello gemello del buono),smascherato da una collana rubata al
6
ENUCLEANDO
corriere di Lione,sarà punito con la forca.Gaudio e felicità. Ricordarsi della madre
morta.
Comica finale.Non c'è pesonaggio nel repertorio della mia famiglia che a secondo
dell'età non abbia interpretato.Neonati(8 giorni in braccio alla mia mamma-in la
Genoveffa
di
Brabante),
20
-bambini
o
bambine,ragazzini
signorine,giovanotti,suore,cortigiane,prostitute.Una volta ho fatto persino,il
cuciniere Dracco. La storia nel ricordo,mi fa ancora ridere.Ero cresciuta e la
Genoveffa(che dio la maledica,quanto ho odiato sta noiosa!) ora la facevo
io.Giovane e bella moglie del re alla guerra,sola nella raggia viene insidiata da
Golo,un primo ministro della situazione,che lei respinge furente e offesa. La donna
giovane donna decide di inviare una missiva al marito tramite il cuciniero
Dracco:l'unico che a corte le sia rimasto fedele. per avvertirlo del tradimento del suo
braccio destro."Torna o mio dolce sposo,torna! che quel maialone del Golo vuole
fare con me,proprio quella cosa là!" Golo che è sempre lì a origliare , scopre tutto
e zak!,pugnala il poveraccio e manda a dire al re che Genoveffa è incinta del
cuciniero."Ti ha tradito o mio re,che vergogna con un cuciniero!"Il re ci casca, fuori
dalla grazia di dio "un cuciniero no!"ordina il taglio della testa della la fedifraga e
anche del bambino nato nel frattempo. (TRANQUILLI CHE POI TUTTO ,COME
SEMPRE,FINISCE IN GLORIA ) -21- Arriviamo sulla piazza e ci rendiamo
conto che ci manca l'attore che avrebbe dovuto interpretare il ruoli del cuciniero
.D'accordo,sono due parole che si possono anche tagliare,ma fisicamente deve
essere in scena.Ci ragioniamo sopra un attimo per vedere come risolvere. Bene.Ci
siamo.Facciamo
così.Al momento cruciale,vado alla quinta di destra.Il perfido
Golo mi spia dalla quinta di sinistra. Parlo,guardando fuori scena con il cuciniere
che non c'è, fingo di consegnargli il messaggio e poi, affranta, esco. Velocissimi mi
mettono sulle spalle un mantellaccio con capuccio,che mi copre dalla testa ai
piedi.Rientro in scena con la missiva bene in evidenza in mano,faccio qualche passo
come se ora io parlassi a Genoveffa,Golo si precipita su di me"muori,spione di un
cuciniero!E via che mi pugnala.Cado morta.Golo mi trascina fuori scena a
sinistra,cioè dalla parte opposta da cui sono entrata. Mi tolgono il mantello,mi
raddrizzo la parrucca biona dalle lunghe trecce,corro velocissima dall'altra
parte.Rientro in scena e_ 22 _ vedo Golo che pulisce il pugnale assassino nel
mantellaccio
che
indossavo
fino
ad
un
secondo
fa."L'avete
ucciso!Assassino!!"Ansimo un pò,per via della corsa, ma sono perfettamente in
parte e nessuno s'è accorto di niente.Noi eravamo in grado di andare in scena senza
prova alcuna,con un testo nuovo allestito di sana pianta.Arrivavamo ad esempio in
una piazza nel giorno in cui in paese
si festeggiava la santa
patrona,ebbene,debuttavamo con la storia di quella santa sulla quale mio pdre e mio
zio avevano giorni prima letto e ascoltato dalla gente,vita morte e
miracoli.Avevavno riunito la compagnia,raccontato
a sommi capi
l'intreccio,distribuiti i ruoli se i costumi adatti non c'erano si rimediavano, e via che
7
ENUCLEANDO
si debuttava.Senza prove.Se si confronta con i 90 o addirittura i 180 giorni di prova
delle compagnie di oggi..Ma certo che allora,sovvenzioni ministeriali o regionali o
provinciali o comunali, non ce ne erano,quindi giocando sui soldi tuoi,ti dovevi
sbrigare eccome. -23- L'unico posto,luogo dove io mi senta a mio agio è il
palcoscenico.No,non per via:ama la polvere del palcoscenico.No.Sono allergica alla
polvere,alle banalità,alla rettorica.Sto bene in palcoscenico perchè è casa mia.In
qualsiasi città mi trovi,quando sono in teatro sono a casa.Entrando nella hall di un
teatro,non m'è mai capitato di dovere chiedere"scusi,dov'è il palcoscenico?"Conosco
automaticamente la strada,dove sono i camerini,il gabinetto."Ma ci sei già stata
qui?""No,è la prima volta""Non ti credo""Sì,forse ci sono già stata".Sto bene nei
camerini,anche se squallidi.No,non li addobbo con sete colorate.L'ho fatto qualche
volta..senza accorgermi andavo dietro all'onda,voglio dire alle usanze degli
attori..ma erano 100 anni fa.Poi ho scoperto che non mi ci trovavo con QUEGLI
addobbi intorno,non sentivo il bisogno di ricostruirmi il "salotto"di casa mia,anche
se il camerino era un cesso.E DIO sa quanti camerini "cesso" trovano gli attori nei
teatri e nei cinema di casa nostra.L'unica cosa alla quale non rinuncio è la
luce."Lino!!(è il tecnico delle luci) -23-La luce"Lino arriva e mi piazza certi 5OO da
accecare.Io ci sto bene. La luce e il mio baule,ora i miei bauli..Mi piacciono i miei
bauli.E' un classico baule armadio d'attori,verde fuori a fiorellini l'interno.Ci sono i
cassetti e nei cassetti di tutto:golf,libri,fogli,macchina da scriverecomputer,pennarelli,lettere e cianferi d'ogni genere.Il primo baule della mia vita l'ho
comperato a rate nel 51,non appena arivata in compagnia primaria.Dentro non c'era
quasi niente,ma quel sacramento ,che si apre all'impiedi dividendosi in due e diventa
un armadio,con cassetti e reparto per i cappotti,con tanto di targhetta in metallo con
il mio nome,mi dava una gran sicurezza.Per la verità era una sicurezza del tutto
speciale:la sicurezza di avere anch'io il baule come tutti gli altri.Credo che quella sia
stat l'unica sicurezza di quesgli anni e per molti anni dopo.Credo anche di essere la
persona più insicura che io conosca.Il mio baule,il suo contenuto,il camerino il
palcoscenico:sono a - 25-casa. Io non mi consiero un'attrice.Sono "anche "
un'attrice.In casa mia ho imparato tutto quello che può servire-26- per poter fare
questo lavoro:attrice,elettricista,fonico,costumista,trovarobe,direttore di scena,servo
di scena,piazzare le
luci, suggerire, sarta,vendere i biglietti, truccare, pettinare,
ballare, cantare (sono un po' troppo timida,seppur molto intonata!Me l'ha detto 10 14 Giovanna Marini,e se lo dice lei..)la ricerca delle piazza l'amministratore,fare un
borderò,(ora è però diventato difficilissimo)I miei avevano addirittura una propria
tipografia dove si stampavano i manifestini,insomma i volantini di adesso.Avevamo
centinaia di scene belissime,dipinte da un pittore della Scala,Lualdi che veniva a
apassare le sue vacanze da noi, ogni tanto,le rinfrescavamo tutti insieme.Ogni giorno
cambiavamo piazza,(dico piazza per dire "paese,non recitavamo in piazza ma in
locali chiusi,teatri,cinema,oratori,quindi ogni giorno si dovevano montare -26-scene
e luci.Anche i nostri costumi erano belli.Figuriamoci!Mio padre,tramite l'amico
8
ENUCLEANDO
Lualdi,li comperava in blocco dal Teatro della Scala.E se per un nuovo testo
mancava qualche costume,ce lo facevamo in quattro e quattrotto.Mia madre,maestra
diciottenne,figlia dell'ingegnere del comune dove risiedeva(Bobbio) e di una
casalinga si era innamorata di questo "girovago marionettista"che un giorno era
passato di lì,e con grande scandalo dalla famiglia-(povera come l'acqua,ma di una
classe sociale superiore a quella di mio padre)e del paese se l'era sposato.Mia
madre,era bellissima e quando dico bellissima voglio proprio dire"bellissima"senza
artificio alcuno.
Nessuno
di
noi,quattro
figli,pur
assomigliandole,s'è
avvicinato
a
tanto;Bellissima,giovane,--27-innamorata,aiuta Domenico (il marito)e Tommaso
(fratello del marito e Stella,(sorella del marito)in tutto quello che può .Cerca con
tutte le sue forze di adeguarsi alla nuova vita, tanto diversa da quella che aveva
condotto sino a quel giorno.Non sa manovrare -27-le marionette,ma si ingegna a
vestirle.Poi,più avanti,dirà qualche battuta.Con l'avvento del cinema (1920)) i due
fratelli intuiscono che "il teatro delle marionette" sarà presto messo in
crisi,subissato,da questo nuovo fantasctico mezzo di spettacolo. Decidono un
cambiamento radicale(con grande dolore del nonnno Pio,un amate di
Garibaldi,l'unico ritratto in nostro possesso lo raffigura vestito e somigliante
all'eroe!)"Entreremo in scena noi,al posto delle marionette,reciteremo noi inostri
spettacoli"Così mio padre con la propria famiglia aggiunta alla famiglia di mio ziO
Tommaso si sostituiscono ai pupazzi di legno,vere e proprie sculture,tre delle quali
sono esposte al Museo del teatro della Scala di Milano.E quando inizieranno a
recitAre di" persona",a portare loro stessi in palcoscenico i testi,i personaggi che
avevano fino allora interpretato muovendo e doppiando pupazzi di legno,lei,la mia
mamma ,diventa la prima attrice della compagnia.Un'attrice che di giorno tirava su i
figli,li faceva-28- studiare,si occupava della casa, e come una più che provetta
caslinga( a tutti gli effetti)teneva l'amministrazione della compagnia come fosse
quella di un normale menage familiare,si occupava dei costumi,aveva imparato pure
a cucire,e alla sera,via!,E Giulietta e Tosca,e la Suora Bianca,e la Fantina dei
Miserabili,tutti -28- ruoli che via via,abbiamo interpretato anche noi figlie e le
cugine Ines e Lucia.Percorro così l'apprendistato dei teatranti interpretando via via
che cresco,tutti i ruoli maschili e femminili adatti alla mia età.Il vantaggio della
compagnia di mio padre rispetto alle altre compagnie di giro,(così si chiamavano le
piccole compagnie di provincia) è l'invenzione di impiegare tutti i trucchi scenici del
teatro magico delle marionette,nel "teatro di persona"":montagne che si spaccano in
quattro a vista,_
_28_palazzi che crollano,unn treno che appariva piccolissimo lassù
nella montagna e che man mano che scendeva s'ingrandiva fino ad entrare in scena
_29_con il muso della locomotiva a grandezza naturale.Mari in tempesta,nubi che
solcavano minacciose il cielo tra lampi e tuoni,gente che volava.scene in tulle in
proscenio,che illuminate a dovere ti facevano vedere come era il paradiso.Insomma
tutti gli espedienti tecnici dell'antico teatro seicentesco dei Bibbiena,che viveva
9
ENUCLEANDO
ancora,dentro la scenotecnica delle marionette.soltanto che in quel teatro tutto era
stato miniaturizzato,si trattava adesso di eseguire una operazione da Gulliver alla
rovescia:da minuto che era ingrandire ogni oggetto,aggeggio,marchingegno fino a
renderlo identico alla realtà.In questa nuova veste"il teatro di persona" la compagnia
di mio padre realizza un successo insperatoo.Si lavora come sempre a tempo
pieno.Mio padre ,il capo,con il ruolo di primo attore,menager P.r.,lo zio Tommaso
nel ruolo dell'antagonista,del comico-brillante a secondo dei testi e di drammaturgopoeta di compagnia;le mogli,i figli,gli attori scritturati;i dilettanti gli amici
componevano la nostra _29 -compagnia.Giravamo cittadine,paesotti e paesini del
nord Italia su di una corriera che chiamavamo "Balorda" a causa del comportamento
bizzarro che aveva,che più che al suo cattivo carattere andava attribuiito agli anni.
In certi paesi nei quali ad una certa ora del giorno si passava, nei turnichè
particolarmente ripidi,c'erano sempre dei ragazzi che ci aspettavano.Ci spingevano
fra tante risate,poi la sera ci raggiungevano ed entravano a godersi lo spettacolo
gratis."Siamo quelli che abbiamo spinto." "Passate".Mio padre,amava la Balorda ,e
zingarone com'era,gioiva tutto nel vedersela rilucente di colori sgargianti. Mia
madre,ogni volta che lui le cambiava colore:"non sposeremo mai le nostre figlie !"
"Hai ragione Milietta..domani le cambio colore"E l'indomani quando "Emilietta" si
affacciava in cortile,ecco la Balorda ridipinta:d'argento!"Non sposeremo mai le
nostre figlie!"Arriva la guerra,finisce la guerra.Bombardamenti non ne avevamo
avuti.Qualche bomba sulla -3 0- fabbrica di aerei:la Macchi, lontana dal centro,alla
periferia di Varese,a Masnago.Ricordo a proposito di questo paese,una sera che si
tornava a casa dopo lo spettacolo veniamo fermati,sia noio che tutti quelli che
passavano per quella strada dopo di noi,da un gruppo di fascisti e S.S.Ci hanno fatto
entrare in un cortile,(era quello dove anbitava uno dei nostri
dilettanti,chisamato"luigino cassa da morto,perchè suo padre le fabbricava) dove
siamo stati per ore bloccati.Solo all'alba ci hanno lasciati andare.Non è stato per
niente drammatico.L'aria,nonostante i tedeschi era di festa a causa della
inconsuetudine-- 31-dell'avvenimento.Si sà,i giovani trovano sempre la maniera di di
superare le tensioni. Sarebbe però,tanta allegia finita in tragedia se quell'alba avesse
portato la notizia di una missione tedesca andata male.Ci avrebbero fucilati tutti.
l'abbiamo saputo qualche giono dopo.Per fortuna l'abbiamo scampata.Altre
volte,capitava che ci fermassero dei partigiani.Non dicevano "siamo partigiani" ma
erano in borghese con i mitra "Signor Rame,ci dà un passaggio?" Li facevamo
salire.Più avanti capitava d'incontrare picchetti fascisti che ci fermavano. Ci
conoscevano.Avevamo un permesso speciale per il coprifuoco."Buona sera signor
Rame, .Com'è andata?""Benissimo!" "buona notte."Ce ne andavamo;nonostante il
buoio,sicuramente pallidi.Si riprendeva a cantare con più forza di prima.E anche i
poartigiani cantavano.Gridavano più di tutti.(ricordarsi inserire malattia-corso
infermiera-morte del padre)
10
ENUCLEANDO
A 20 anni,seguendo l'esempio di mia sorella Pia e mio fratello Enrico,lascio la
nostra compagnia e inizio la mia carriera nel mondo "ufficiale" dello spettacolo.Si
possono immaginare le difficoltà di una simile scelta in quel periodo del dopoguerra
,siamo negli anni 50 e quindi alterno momenti neri a buone scritture nelle compagnie
di varietà più famose.E' proprio in una di queste compagnie che -3 2- conosco il
Dario Fo,anche lui alle prime armi,che s'innamora subito di questa "sventola
dolcissima",(così mi chiamava)e si prende una cotta da imbesuimento(così dice
lui):"7 giorni a Milano",ditta:le tre sorelle Nava e Franco Parenti.M'é piombata
addosso,é propio il caso di dirlo senza che la -33-cercassi,ne sollecitassi nulla, per
averla.Parlo di lei,della notorietà.Di questo mio mestiere non me ne é importato mai
niente.Si stenta a crederlo,ma é così. non ho mai mosso un dito per avere di
più,anzi,tutto quello che negli anni ho ricevuto,di cui ho beneficiato,l'ho avuto,
"nonostante me".Ora che ci penso bene,e mi sconcerto,non posso nascondermi di
non aver mai desiderato qualcosa in particolare.Non ricordo di aver mai detto,ne
pensato"se potessi avere..""vorrei""per avere quella cosa farei.."E non perché avessi
tutto,chi mai ha tutto?Qualcosa certo l'ho desiderato,che so,che non mi si ammalasse
nessuno in famiglia,che mia madre non morisse mai,che i miei figli stessero
bene..ma
insomma,tutte
cose,normali.
Del
resto,
pellicce,
vestiti,gioielli,parti,partone,niente.Forse perché mi arrivava tutto di da solo.Forse
perché non mi restava il tempo di desiderarle.Beh questo può valere per quando ho
iniziato a guadagnare,ma per prima?Era così anche prima?Sì.Era così.Forse mi ci
vuole uno psicanalista.Dicevo che m'é piombata addosso la"notorieta",non che mi
dispiacesse,una certa sera a Cesena.Compagnia Franco Parenti e le tre sorelle
Nava.Io dicevo una battuta:"Il Coriolano é in cinque atti",ma ero lunga,bionda,con i
seni rotondi,e mi si vedeva.Alla fine dello spettacolo,si presenta in camerino un tipo
con macchina fotografica"sono un giornalista posso farle una foto?Posso dire che un
produttore americano la lancerà come la Rita Haiwort italiana?"
1953.Con Franco Parenti e Giustino Durano Dario scrive il "Dito nell'occhio" testo
di critica--34- politica e sociale che fece grande scalpore e per i contenuti e per lo
stile di treatro ben diverso dagli steriotipi del teatro così detto "leggero" di quegli
anni.Lo spettacolo ha un grandissimo successo e gira per una stagione intiera tutta
Italia.Io debutto con loro nella stagione invernale. (ricordarsi "spettacolo
sconsigliato" fuori dalle chiese.)
1954 -giugno .Dario debutta al Piccolo Teatro sempre con Parenti e Durano con un
altro testo scritto da loro:"I sani da legare".Io ho un gran magone,perchè Parenti non
mi vuole in compagnia;Lo capisco anche se nessuno esplicitamente me lo dice.Ma
ad un certo punto Dario,con molto imbarazzo e malinconia, nel bar di una piazzetta
vicino a casa mia,me lo comunica,ma in contemporanea mi chiede di sposarlo.Lui
dice di no,nega,ma io sostengo,conoscendolo,che mi ha chiesto di sposarlo per
pareggiare il dolore che sapeva che mi avrebbe procurato l'essere scartata.
11
ENUCLEANDO
1954- 24 giugno.Ci sposiamo.In sant'Ambrogio!Dario metterà il fatto di essersi
sposato in chiesa addirittura ne"gli arcangeli non giocano al flipper":"sposato in
chiesa per accontentare
madre di lei molto credente".Il matrimonio è stato bellissimo.La notte prima l'ho
passata sveglia non per l'emozione,ma perchè stavamo nel lettone della mia mamma
in cinque.Io e quattro amiche venute da Varese per farmi festa.
E a chiaccherare a ricordare,a ridere.E' stata una bellissima notte.La mattina è
arrivato il Felice,padre di Dario,con una macchinona presa a nolo,scendo le scale
della casa della mia mamma e lì,tutti gli inquilini -35-del palazzo a buttarmi
manciate di riso..a farmi gli auguri,a strigermi la mano..e io..giù a piangere.Poi
arrivo in chiesa.I giornali avevano da giorni annunciato le nostre
nozze,quindi,folla,fotografi oltre ai parenti e agli amici.e un'amica ,che forse non mi
era tanto amica,mi allunga,proprio un secondo prima che entrassi in chiesa,davanti a
tutti un magnifico buchè:gigli simbolo di purezza.Facevo l'amore con Dario da due
anni,senza nasconderla altri che alla mia mamma,e questi gigli li avrei mangiati
volentieri.Non ho potuto. Pranzo con gli invitati all'Htel Milan,offriamo i confetti,e
poi ce la svignamo e andiamo a pranzo col babbo di Dario.La "prima sera",io sono
in televisione,non ricordo più con che spettacolo,Dario al Piccolo con "I
SANI".Sono andata ad abitare nella casa dei genitori di Dario. (controllare
archivio,c'è una foto simpatica"la sposa d'italia")L'indomani mattina,telefono a
mia madre per salutarla..e non so com'è,m'è venuto un gran magone.Mi sono
emozionata.Era veramente fatta.Ero uscita di casa.E la mia mamma,e qui si può
leggere tutto il suo candore:"Che c'è?..Non ti ha trovato in ordine?".
L'impatto con la vita marito-casa-famiglia è stato un gioco.Mi cimentavo con la
cucina,ma non avendo mai avuto niente del genere come mia diretta e totale
responsabilità,avevo qualche problema.Primo tra tutti,le dosi.Far da mangiare per
due.C'erano sempre tali quantità di cibo bastanti per una caserma.Ricordo una sera a
cena Eugenio Tacchini,amico di Dario d'infanzia che si mangiò almeno sette piatti di
minestrone.Io ero un pò preoccupata."Basta,Eugenio,starai male.""No,no.E' tanto
buono" Poi però al cinema Orfeo,dove -36- mi aveva accompagnato a vedere
"Roma città aperta" durante la scena delle torture è svenuto."Accendete la lucegrido-c'è un ragazzo che sta male".Arriva 23 la polizia,lo portano fuori,nella hALL
lui si riprende...Si guarda intorno,vede i poliziotti,e ancora sotto lo shok del
film,gridava"non sono stato io!Sono innocente!"Volevo morire.Poi s'è alzato,è corso
in bagno e ha vomitato totto il mio minestrone.Gli ossibuchi mi venivano bene.La
prima volta che li ho fatti,stando col filo telefonico diretto con mia madre,Dario non
finiva più di dirmi-che buono che buono.Poi ha invitato i suoi amici di Brera,Emilio
Tadini,Alik Cavaliere e altri .Ero un pò preocupata.Un pranzo da sola,non l'avevo
mai retto."Farò gli ossibuchi col risotto". Ho fatto la mia bella figura.E Dario-ma
che buoni -ma che buoni!Ho continuato per almeno tre settimane.E il povero Dario
sempre a dire ma che buoni-Poi,al ventesimo giorno credo si sia finalmente
12
ENUCLEANDO
ammutolito.Ora,li mangiamo non più di tre volte all'anno. Al suo "ma che buono che
buono s'è aggiunto Jacopo.Lo dicono insieme e poi scoppiano a ridere.
20 minuti dopo le nozze,si fa per dire,resto incinta.Jacopo (un nome che mi piace
proprio come quasi tutte le cose che fanno quei due tipi lì,dice nostro figlio) è nato il
31 marzo del 55 a Roma.Esattamente nove mesi e sei giorni dal 24 giugno dell'anno
prima.Gravidanza terribile.Ho vomitato sempre.Mi disturbavano gli odori,perfino i
colori.Mai più potuto mangiare ne vedere un piatto di spaghetti.La sera del
trenta,stavo nel camerino del Teatro Quattro Fontane dove Dario recitava.Chiedevo
a sua madre;la mamma Fo,"come sono le doglie?Cosa si sente?Come si capisce che
è ora?"E lei,"quando senti una mano che ti strappa le viscere.."e un'amica,anche lei
anziana"No Pina,non ti ricordi più.Quando senti..".Nulla che mi tranquillizzasse.
Anzi!Mi ritiro un pò prima di Dario.Ormai ci dovremmo essere...Preparo la
valigia,roba per 25 me,vestaglia camicie ecc. e roba per il bambino.(A quei tempi
non si sapeva prima se fosse maschio o femmina.Ti dovevi fidare delle anziane:la
pancia è così,allora è maschio.No,per me è femmina,non vedi come è messa?E via
di 'sto passo.Comunque sempre"bambino" si diceva.Se poi era femmina..) Ero
emozionata.Arriva Dario. Baci baci.Poi si mette a letto e si mette a leggere "il
Mondo" .Ho odiato molto quel giornale per la sua grandezza.Ogni volta che
D.voltava pagina mi faceva un gran vento.E io sternutivo."Dario,mi sento
strana...""Dormi Nanina..".Dopo un pò:"Dario..""Dormi Nanina"..e via a girar
pagine.."Dario credo che mi si sono rotte le acque.."."Dormi Nanina..""Ma
Dario!!!"Di corsa un taxi.Ora siamo emozionati tutti e due.Clinica Salus.Mi avevano
promesso che mi avrebbero dato dell'etere.In sala parto grido;Etere!Etere!La
levatrice mi dà una carezza;"sì cara,sì,suo marito è fuori"Etere!!"Il fatto è che la
signora in questione era veneta e pensava che nel momento supremo io chiamassi
mio marito:Ettore!Ettore!Poi finalmente è arrivato il medico.Sento un vagito."Brava
signora.3 chilogrammi e 9."Ho fregato la Clara.La Clara era una brava ragazza
moglie di mio cognato Fulvio,che però era molto quotata all'interno della famiglia,e
quando dico famiglia intendo mia suocera,in quanto professoressa di lettere,non
attrice.Quindi sicuramente migliore di"quella lì che 26 non solo fa l'attrice,ma mi ha
anche portato via ei me testun."Sì,all'inizio mia suocera era solo mia suocera;Non
aveva simpatia per me e devo dire chefaceva l'impossibile per farmelo capire.Mi
addolorava molto non essere amata da lei. Ma si sa,gli inizi per qualsiasi cosa tu
intraprenda trovi difficoltà,figuriamoci il rapporto con la mamma di lui.Mia suocera
m'ha conosciuto bene.E' diventata per me la mamma Fo,e mi ha amata
profondamente,come profondamente io ho amato lei.La frase che mi diceva con
orgoglio era "io l'ho messo al mondo,tu l'hai fatto".Ma pensa te!Ce ne vuole èh !!
Con la leggerezza dei pazzi usciamo dalla clinica con il nostro fantolino in fasce e
ci "accasiamo" ospiti di un fotografo di cui non ricordo il nome,che aveva una
splendida casa in via Parioni;Davvero splendido appartamento. L'unico difetto non
indifferente per una coppia con un bambino di 8 giorni che questa principesca
13
ENUCLEANDO
dimora,era completamente priva di mobili,(se li era portati via il padre dopo una
lite.Ma erano mesi che l'appartamento era in queste condizioni).Due brande,una
sedia per comodino;un tavolo in cucina,qualche sedi,forse,e un telefono con un fili
chilometrico che il nostro amico si portava sempre appresso.Non volendo umiliare
la sua generosità(forse era ubriaco quando ce l'ha proposto,non so)ci siamo sistemati
alla bellemeglio.Il bambino ha pianto per 8 giorni di fila. Per quanto spirito di
adattamento avessimo non riuscivamo proprio a comunicarlo a questo tipo appena
nato,che non sapeva proprio niente della vita.a cavarcela e per le scomodità e per la
mia inesperienza.Al nono giorno,decidiamo di tornare in clinica.Ci hanno presi a
braccia aperte.Ci hanno dato una bellissima camera,vicino alla sala parto.Ci siamo
addormentati tutti e tre e abbiamo dormito per almeno un giorno finalmente
rilassati;Dario come vedeva in corridoi un padre in apprensione per la nascita del
suo bimbo si avvicinava e s'informava.parto cesareo. 27 "Sa,è un ."E Dario:"non si
preoccupi anche Franca ha avuto ilcesareo..è una sciocchezza..vedrà"E quello si
consolava.E un altro" è messo di piedi!""Non si preoccupi,anche nostro figlio è nato
di piedi..è andato tutto benissimo.. il ginecologo è straordinario" .Solo quando un
padre era preoccupato perchè la moglie stava facendo 2 gemelli D. è stato senza
parole.Non poteva dire :anche Franca..E via di questo passo.Ci siamo stati tre
mesi.Quanti padri e quante madri abbiamo rinfrancato.Qualcuna ci viene ancora a
trovare con i il figlio nato proprio in quei giorni.Che benissimo! Intanto,abbiamo
comperato una casa in via Nomentana,l'abbiamo arredata e finalmente ci siamo
andati ad abitare.Tutti tre.
Il bambino cresce.Noi facciamo films.Il primo "Lo svitato".Il soggetto era di
Dario.L'aveva letto a Zavattini che ne fu entusiasta.Regia di Carlo Lizzani.Dario era
troppo inisperto per aver voce in capitolo con gli sceneggiatori che gli avevano
messo al fianco"sei autori in cerca del personaggio" li definì Nello Santi,il
produttore.Ne è uscito un film sbagliato con
qua e là
momenti da
cineteca.Avremmo dovuto avevre i mezzi e la forza di ritiralo,rigirare quello che ci
sembrava sbagliato e riproporlo. Ma non ci abbiamo nemmeno provato.Forse non
l'abbiamo nemmeno pensato.Clamoroso insuccesso.(troppo avanti _Ricordarsi
TATI)Credo che sia il film che incassato meno negli ultimo 5o anni.Dopo lo svitato
Dario alterna al lavoro di attore quello di sceneggiatore,e viene addirittura
scritturato fisso alla Ponti de Laurentis come gags-man a 2.000.000 al mese.La cifra
era astronomica. Lavora con sceneggiatori del calibro di Age Scarpelli
Pinelli(sceneggiatore di Fellini) Antonio Pietrangeli.(indicare films.Titolo) Io
interpreto partacce in films tutti lacrime,core,cosce e zinne.Sono 28 quasi sempre in
cartello come "partecipazione straordinari", mi pagavanp bene,ma quei films di
straordinario non avevano null'Altro che il materiale umano col quale venivo,grazie
a loro,in contatto.TINA PICA-GIUDA.POI VENGO SCRITTURATA DAL
TEATRO ARLECChino a Roma,per interpretare un testo di Feiduau che sembrava
scritto per me:"non andartene in giro tutta nuda"Dario scrive per i fratelli Bonos,che
14
ENUCLEANDO
poi non ne hanno fatto nulla un atto unico"gli imbianchini non hanno ricordi".A quel
punto gli propongo di ritornare a Milano e farci una compagnia nostra.
Ci proponiamo a Paolo Grassi allora direttore del Piccolo teatro che ci regala
fiducia,amicizia dandoci il teatro per ben tre mesi.Debuttiamo così,in un caldo
infernale,tutti soli,(sì,c'erano altri attori da noi scritturati,ma la responsabilità della
compagnia era solo nostra) con "Ladri,manichini donne nuda".Scritto diretto e
interpretato da Dario,sue erano anche le scene e i costumi.Io facevo l'attrice ma mi
occupavo di un sacco di cose;Mio fratello Enrico era il nostro amministratore-attore
se necessario.Ha guidato la nostra compagnia con grande abilità,riuscendo a farci
stare in pieda anche senza alcun aiuto ministeriale ne dell'ETI(ente teatrale italiano
che avrebbe dovuto appoggiare più che mai la nosytra compagnia in quanto recitava
opere di autore ITALIANO.Ma sia noi che EDUARDO De FilippO abbiamo avuto
grazie alle nostre scelte politiche ,vita grama con tutte le forza statali e parastatali).
1958:"Comica finale" quattro atti unici scritti da Dario,su canovacci della mia
famiglia.Dario aveva sentito queste storie mentre io le raccontavo a Jacopo per farlo
addormentare.Ma de gli atti,che gli ho passato "bocca a bocca", il migliore
era "un morto da vendere" che aveva completamente scritto,ambientandolo
nell'800 come gli altri.Il migliore.Non si pensi che accecata dall'amore io possa dare
a Dario meriti che non ha.Non l'ho mai fattao.D'altro canto basta leggersi le "comica
finale pubblicato da Einaudi per vederlo.RICORDARSI DIFFICOLTà
FINANFIARIE.STABILE TORINO;EPISODIO 2CANNAS L'AMORE è PIù
FORTE;
Siamo al teatro Gerolamo di Milano.Andiamo avanti con grande fatica.Il teatro è
conosciuto come teatro delle marionette.Se il mio cuore aveva un fremito al ricordo
della mia famiglia,questo fremito non poteva riempirci il teatro.La prima fu un
disastro.Abituati ai palcosceninci grandi,il trovarci senza prova alcuna in uno spazio
grande come il bagno di casa mia,ci ha messi in grande difficoltà.Devo
riconoscere,che come unica volta nella storia della nostra compagnia,la critica
ufficiale presente allo spettacolo non ha menzionato i 3OOO incidenti che si sono
susseguiti nelle tre ore.Proprio in quel teatro,quasi sempre vuoto ci è arrivata
inaspettata la possibilità di debuttare in un grande teatro:il teatro Odeo.
Stagione 1959-60-"Gli arcangeli non giocano al flipper" teatro Odeon di
Milano.Mille posti. Grande successo di critica e di pubblico.Tutte le sere "il
Bossino" che in realtà si chiamava Bossi direttore del teatro, non appena lo
spettacolo iniziava si metteva in quainta con un foglio sistemato sulla fronte,con
scritto in grande l'incasso della serata. Il copione di questo spettacolo ci fu
sequestrato per le troppe battute a soggetto che abbiamo aggiunto,non autorizzati.
Abbiamo collezionato "rapporti al questore di ogni città dove si lavorava,per un
totale di 280,tanti,quanti furono le repliche dello spettacolo.
questura"
15
ENUCLEANDO
Abbiamo girato tutta l'Italia facendo esaurito ovunque.DATI STATISTICI E
INCASSI NUMERO SPETTACOLI DENUNCIA POLIZIA PER
CENSURA.inpiù di una occasione rischiamo di non poter andare in scena.
1960-61 -"Avevav due pistole con gli occhi bianchi e neri".opera che tratta della
connivenza tra fascismo e borghesia,tra malavita organizzata e potere.L'intervento
della censura è pesantissimo,ci massacrò letteralmente Decidemmo di andare in
scena egualmente senza tenere in conto alcuno i tagli.Ci fu un braccio di ferro
piuttosto teso tra noi e il prefetto di Milano che ci minacciò di arresto immediato,ma
alla fine,preoccupato dello scandalo che ne sarebbe venutoo,il ministero tolse i
tagli.il testoE' con questo spettacolo che mi conquisto agli occhi di mio marito,un
ruolo diverso da quello di sempre. Per la prima volta non accetto il testo a scatola
chiusa certa del successo di sempre.Qualcosa non mi convince.Lo comunico a
Dario.Si è discusso mica male.Mio figlio aveva sei anni e ancora se lo ricorda.Credo
sia stata la prima discussione accesa alla quale asssistesse.Non ci aveva mai visti
così,era un pò spaventato."Dimmi cos'è che non funziona!Dimmelo!"e io:"non lo
so"."più forte il Dario:"dimmelo!" "Non lo so,ma c'è qualcosa che non va."(Quante
volte negli anni futuri s'è ripetuta questa scena?) Jacopo piange senza gridare,e
anch'io scppio a piangere gridando come un bambino disperato.Era la prima volta
che vedevo dario fuori dalla grazia di Dio."Ora,lo rileggo tutto..cercherò di
individuare..di capire..poi ti dirò..".Leggo e prendo appunti.Dario,per tutto il tempo
ma guarda serio. In piedi. Mi stavo innervosendo. Dopo due ore,più imbarazzata
che mai:"taflierei qui,qu, e qui."D. ci pensa un pò su,e poi:"forse hai ragione,ma
prima preferisco provarlo col pubblico."
Debutto:successo di stima.Il giorno dopo D.mi dà il copione:"fai i tagli che
proponevi".
1961-62:"Chi ruba un piede è fortunato in amore".
Dopo sporadiche apparizioni nella TV. di stato approdiamo alla televisione sulla
neonata seconda rete,(1962 PRIMAVERA) con sei puntate tutte nostre:"Chi l'ha
visto?".Subito dopo dalla direzione Rai ci viene proposto di condurre
"Canzonissima"il grande concorso canoro abbinato alla lotteria di capodanno la
trasmissione di maggior interesse popolare dell'ente.D.scrive i testi che prima
dell'inizio della trasmissione ricevono il benestare della direzione nella persona del
dott. Pugliese direttore generale(?).Ma già alla prima puntata la stampa reazionaria
si scatena criticando ferocemente la più che delicata critica politico sociale
contenuta neitesti.Di puntata in puntata gli attacchi,le polemiche sulla stampa non si
contano.L'indice di ascolto è altissimo (anche se al processo,uno dei tanti che c'è
stato la direzione Rai tentava di sminuirci. dicendo che nessuno ci vedeva.TAXISTI
RICORDARSI) l'Italia era divisa in due:chi ci ama,e chi ci odia,ma tutti lì,davanti al
televisore il sabato sera.Ad ogni trasmissione ci vengono imposti tagli e censure
sempre più pesanti.(FIORI SENO.GAMBA SINISTRA)fino a che all'ottava puntata
decidiamo di abbandonare la trasmissione.La famosa "Canzonissima",il
16
ENUCLEANDO
FANTASTICO DI OGGI,va in obda senza presentatori.(RICORDARSI WALTER
CHIARI E BRAMIERI)e quando l'annunciatrice all'inizio della trasmissione
dice:d.FO e F. Rame si sono tritirati,una quantità incredibile di telespettatori si
rovescia nelle strade di Milano,tutti quanti diretti al palazzo della fiera dove si
teneva la trasmissione. Quando usciamo(eravamo stati su consiglio dei nostri legali
nei camerini nostri fino alla fine della trasmissione) ci troviamo davanti una folla di
gionalisti,fotografi e migliaia di persone.In molti erano venuti per dimostrarci la loro
calda e commossa solidarietà.
Questa fu la prima e credo l'unica volta nella storia della Rai che due "attori"
rifiutarono di "abbioccarsi" d'innanzi alle imposizioni ai tagli,all'arroganza del
"padrone"ai soprusi.
L'impegno l"ho preso,ma da un'ora almeno,me ne sto a guardare fuori dalla finestra
con il cervello completamente vuoto,come se per tutti questi anni,e sono tanti,non
avessi vissuto,lavorato,incontrato gente parlato,riso,pianto ecc.Niente.Non mi viene
niente.Ho la testa affollata di pensieri confusi,suoni,rumori,parole,facce(si scrive
con la i,o no?)e fra tanto disordine,non riesco a trovare la parola giusta che mi dia
modo di iniziare con un minimo di coerenza.Da cosa parto?Da dove?Sono nata
eccetere eccetera..Cosa faccio,anno dopo anno,avvenimento dopo avvenimento in
ordine cronologico.. Per l'amor del cielo.Sono certa che arrivata alla prima
elementare,spengo la macchina e non ci penso più.Non mi viene propio niente.Forse
potrei partire dalla prima grande emozione che non ho mai dimenticato..Veramente
17
ENUCLEANDO
sono due le grandi emozioni della mia vita.Ma che dico,due..Molte di più,ma queste
due sono le più grandi.La prima:"Dario,sono in cinta".
1951.Inutile spendere parole per raccontare le difficolta in cui ci siamotrovati,mi
sono trovata.Immaturi,impreparati in tutti i sensi.Spaventati.Non in condizionedi
fare un figlio,senza contare mia madre,cattolica convinta. ecc.ecc.Inutile spendere
parole.Ho abortito.30.000 lire più la paura,e qualcosa addoso e negli occhi,che per
mesi non m'ha lasciato.Di quell'ora passata in una specie di ambulatorio,non certo
atrezzato per un intervento chirurgico,ricordo il freddo,il buio che c'era fuori,era
notte,l'indifferenza e la tensione del medico e dell'infermiera-non gridi per
favore,altrimente non la opero.C'era paura in quella stanza,la loro e la mia.
1951.Per l'aborto si finiva in carcere.Oltre a "quella" paura per me c'era il terrore
per l'intervento che affrontavo senza saperne assolutamente niente.Niente altro che
mi sarebbe stato fatto senza anestesia,per me,e tutto per me,c'era anche il peso di
quello che stavo facendo.Pensavo a mia madre,e ho veramente desiderato di
morire.Se ha paura se ne vada.Non ho gridato.Credo di aver pianto,ma non me lo
ricordo.Sicuramente ho pianto dopo,quando Dario che stava ad aspettarmi m'ha
abbraciata.Stavamo male tutti e due,in più io mi sentivo così colpevole d'essere certa
che non avrei più osato guardare negli occhi mia madre.2000 anni di pregiudizi
erano il pane quotidiano che molta gente ha mangiato.Io,con mia madre onestamente
cattolica osservante e convintapoi ne ho fatto indigestione.Per Dario era
diverso.(parlare di Brera architettura,lotte operaie;blu di metilene ecc.) Ho
incontrato altre volte quel medico.Non ci siamo mai nemmeno salutati.Lui e
diventato famoso.Ricchissimo.Non ha mai fatto obiezione di coscienza,dopo la
legalizzazione dell'aborto.Ho saputo che nulla era cambiato nella sua attivita
abortista.Solo la tariffa."Sono in cinta!".Il punto esclamativo sta a sottolineare il
cambiamento dei miei sentimenti nel comunicare questa notizia a Dario,mio
marito..Siamo nel luglio del 1954.Mi sono sposata il 24 giugno.Tutto è
regolare.Sono,in regola.Il giorno dopo "la prima notte" legale che io e Dario
avevamo consumato già due anni prima,telefonai appena sveglia alla mia
mamma.Nel sentire la sua voce,mi venne un nodo di commozione.Ero uscita di
casa..avevo una casa mia..insomma m'é venuto il magone."Che succede?C'era
apprensione,preoccupazione,imbarazzo e non so che altro nella sua voce non ti ha
trovato in ordine?"Cara dolce mamma,pulita,ingenua,tenera,così sicura di quanto mi
avevi insegnato da non essere mai stata nemmeno sfiorata dal dubbio che tua
figlia,che se ne stava per mesi in turné,potesse avere rapporti "stretti" con il ragazzo
con cui "filava" e col quale lavorava.Al "magone" s'é sostituito l'imbarazzo d'aver
tradito la sua fiducia.Non lo vedevi di buon occhio quel matrimonio,mamma:"é un
attore,uno spiantato,non fara mai niente nella vita.Stai lontana dagli attori. Prendono
in giro le ragazze,si divertono e poi le piantano". E dietro a quel"si divertono" si
nascondevano nefandezze innominabili.
18
ENUCLEANDO
BIOGRAFIA FRANCA-TENTATIVO
Sto male di salute,ma mi sembra di stare molto bene d'umore,mentre invece mio figlio dice che tutte le malattie che
io sono riuscita(un vero primato!) ad accumulare negli anni(che vanno dall'onicofagia-mangiarsi le unghie,tricotillomania-strapparsi
capelli,attorciliarli stretti al dito anulare e infine nasconderli sotto ai mobili.Quando
uno è in ansia,si strappa i capelli ,se sola,si mangia le unghie in presenza di altri.)E me l'ha dimostrato
enumerandomi tutto quello che ho avuto negli ultimi due mesi a Boston."Oh,ma come sono felice,rilassata!"Un
bubbone della grandezza di un mandarino nel seno sinistro,proprio sopra a quello che chiamiamo cuore,dolore ai
reni con perdita di sangue,lastre,calcoli frantumati,tracce anche in vescica,dolori muscolari alle gambe,crampi
durante il sonno,gamba sinistra,dopo immobilità di qualche ora,non rehhe e duole."Cos'è,il lazzaretto tutto di un
colpo?"NO,è che il tuo fisico si fifende come può.lanciandoti campanelle d'allarme da una situazione che tu vivi
male.Fai l'elenco di tutte le malattie che hai avuto negli ultimi anni,gli interventi,malattie inimmaginabili ma ben
tangibili che vanno da una congiuntivite che ti scoppia oggi,inizio di una commedia che non ti piace e che ti
sparisce il giorno dopo l'ultimo spettacolo.Tu come un pappagallo ripeti"sto bene"e sei pure convinta,invece"credi"
di star bene,ma nel tuo subconscio stai malissimo?Tutta la colpa è del subconscio.Froid ha detto un sacco di cose
relativammente
importanti,cose che anche altri avevano detto,l'unica sua* scoperta essenziale per la vita dell'uomo per la sua
mente è 'sta storia del subconscio.'Sta storia del subconscio deve essere vera.Mi viene in mente una tipa di Torino
che lavora all'Einaudi,si chiama Emilia,l'ho conosciuta tanto tempo fa,mi raccontava della sua vita,nel dibattersi
nei problemi col marito da cui si era separata,i figli,la suocere,l'amante del marito,la moglie del marito.Tutti questi
problemi le procuravano fenomeni fisici stregoneschi,reazioni sul suo corpo che nessun medico aveva mai
registrato su alcun paziente.Che so,le lenti a contatto che si gonfiavano a dismisura fino a scoppiare,oppure che si
bucherellavano tutte.Robe mai viste,tanto che l'assicurazione si rifiutava di rimborsargliele.Mio figlio ha
certamente ragione."Tu devi sbatterti,riuscire a scavare,a ricordare,a scoprire cosa hai dentro realmente,quale fatto
vicino o lontano ti ha portato a questo malessere.Devi andare indietro,indietro mamma."Mi sono presa un
registratore e via a parlare a ruota libera.Come premo il tasto per la registrazione,non mi viene in mente
niente.Cerco di ralassarmi.Vediamo..il primo trauma..per me è stato un trauma e grosso.anche se poi,ora,30 anni
dopo,mi rendo conto di aver guardato i fatti con ecessiva enfasi.HO scambiato una storia del tutto naturale per una
mancanza d'amore.L'ho vissuta malissimo.Ho cercato di parlarne con lui,ma subito mi sono interrotta,imbarazzata
dal suo imbarazzo.Impreparata,incolta sul sesso:è la prima cosa che ricordo in questa incursione nella mia vita.
Il mio rapporto con l'altro sesso è statoo per moltissimi anni un rapporto "al servizio";mai avuto stimoli sessuali,la
voglia di fare all'amore mi veniva se ci si abbracciava e baciava...ma scivolavo nel rapporto senza un grande
desiderio di sesso..ero portata ad assecondare il suo di desiderio.Del sesso,non sapevo nulla.quello che
facevamo,era venuto da solo,l'avevamo scoperto insieme.autodidatti.Ora,per fortuna è diverso.I giovani sanno
tutto.prima ancora di avicinar si ad una donna.Mio figlio aveva un 13 anni e già se ne stava con un libro di
anatomia in mano.(IMENE,vedevo soltanto un orecchio).L'orgasmo,l'ho raggiunto molto dopo che praticavo il
sesso.Prima fingevo.
Non me ne sono mai fatta un problema.
PENSIERI:LA COPPIA
Riuscirò fino alla morte a tenere per me che tu sei solo un uomo?Io cerco di capire tutto..i tuoi bisogni..mi sforzo di
non dare maggior significato alle "cose" di quanto in realtà non abbiano..di leggerle per quello che sono:SESSO E
GRATIFICAZIONE ma non mi posso impedire di soffrireper queste nostre due vite così unite e così
irreversibilmente staccate.Due vite tronche,che vivono solo se congiunte ma si logorano e muoiono nella
congiunzione.E' molto che sono morta.E' il saperti distratto da altro che mi ha tolto la vita.Senza di te non posso
vivere,ma quanto pago questo mio 4 4 4 vitale bisogno.Sono riuscita a superare tutto ciò che ho subito.Mi credevo
armai forte.ma il dolore torna ogni volta come trentaanni fa.Sto vivendo un disperata e allo stesso tempo afettuosa
solitudine.Gironzolo per questo mondo come un ombra;pensieri bui mi schiacciano.Brontola la mia anima,il mio
cuore,i miei sentimenti ti si rivoltano contro,il mio orgoglio di essere donna?Umiliato.E il non sentirmi
"nessuno".Non mi accontenta essere "prima" nella tua vita..è nel mio sesso a ridere che ti voglio tenere.Ti guardo
davanti ad una ragazza qualsiasi,trasformato,ti rappresenti,ti dai un gra daffare,senza misura ne controllo.Ed io
sono condannata da me stessa a starti a guardare,come tu,per tua scelta sei condannato a vivere con me.Che fare?
19
ENUCLEANDO
CONTINUAZIONE DONNA GRASSA 1(AMMAZZAMENTO DUE
GEMELLI ODPEDALE ROMA;
Dopo la prima e la seconda scena,ritroviamo la nostra donna grassa che sta leggendo il giornale,è
illuminata da un cono di luce in modo da rendere il cambio di ambiente il più veloce
possibiole.ATTENZIONE QUESTO DUE FRASI LE HO PRESE DA 2DONNE2 HO
TENTATO DI FARE UN TRASFERIMENTO E MI E' RIUSCITOòOGGI SONO
RIUSCITA A METTERE ANCHE I NUMERI ALLE PAGINE E TUTTO DA SOLAòò
20