PVDF e PA: la plastica si fa strada Indice

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Giornale clienti
PVDF e PA:
la plastica si fa strada
Oltre ai raccordi metallici in acciaio, acciaio inox e ottone, SERTO offre assortimenti completi realizzati con vari tipi di plastiche, in poliammide (PA) e in polivinilidenfluoruro
(PVDF). Questi due materiali si distinguono fra loro non solo esternamente per via del
loro colore, ma anche in virtù delle loro proprietà. Il PVDF si è imposto negli ultimi anni
in molti campi d’applicazione.
Perché realizzare raccordi in
plastica
Al contrario dei raccordi in metallo, filettati o
di altro tipo, le parti in plastica hanno un
peso decisamente inferiore, sono elettrica­
mente isolanti, antimagnetiche e conducono
calore solo in misura ridotta. Le parti in plas­
tica possono essere realizzate a iniezione in
complicati stampi.
Grazie alla sua straordinaria resistenza a
quasi tutti gli agenti aggressivi, il PVDF si
presta per una vastissima varietà di applica­
zioni. Inoltre il PVDF è molto facile da lavo­
rare. I raccordi filettati in PVDF hanno fatto il
loro ingresso in molti campi, ma soprattutto
nei sistemi in cui vengono trasportati agenti
aggressivi. L’alto gradimento del PVDF si
trasforma in una richiesta sopra la media.
Ne risulta una rilevante diminuzione della
reperibilità del materiale sul mercato che in­
fluisce in modo apprezzabile sui prezzi del­
la materia prima, sia per i granulati PVDF,
sia per i semilavorati.
Che cos’è il PVDF
Il polivinilidenfluoruro (PVDF) è un materiale
termoplastico al fluoro con buone caratteristi­
che meccaniche, termiche ed elettriche. I suoi
ambiti di utilizzo spaziano dalla tecnica aero­
spaziale ai materiali per protesi in medicina
passando per le tecnologie chimiche, di labo­
ratorio, di misurazione e per l’industria edile.
Indice
Argomenti
Pagina
Editoriale
1
PVDF e PA: la plastica si fa strada
1
Con il processo saldamente in mano
2
Tutela del consumatore in tutto il mondo
2
Per amore dell’ambiente
3
Prototipi – veloci ed economici
3
Flessibili per tutte le applicazioni
4
I materiali di tenuta di SERTO
4
News
4
SERTO Uptodate, No 28, Nov. 2010
Stimati clienti, egregi partner commerciali
L’economia mondiale è in forte ripresa e
anche SERTO ha beneficato di un anno
2010 pieno di lavoro e ricco di successi.
La ringraziamo di cuore per la Sua fiducia
espressa con il nostro Gruppo.
Pellet di plastica, la materia prima per i nostri raccordi, giunti e valvole di elevata qualità
PA: la soluzione economica
Parallelamente all’assortimento in PVDF,
SERTO offre ai propri clienti anche un’ampia
gamma di prodotti in PA. Queste due plasti­
che hanno proprietà di resistenza alle tem­
perature simili. Anche la poliammide (PA) fa
parte dei materiali termoplastici. La PA è
parzialmente cristallina e ha una stabilità e
una rigidità elevate. Rispetto al PVDF la PA
presenta delle carenze in termini di resisten­
za chimica e agli UV. Per via degli emollienti
in essa utilizzati, la PA è più flessibile ma è
anche inadeguata per le applicazioni a con­
tatto con l’acqua potabile. La PA ha
un’elevata resistenza all’usura e una buona
scorrevolezza; inoltre, sotto l’effetto del calo­
re presenta un’elevata stabilità dimensiona­
le. I nostri clienti utilizzano i raccordi e i fles­
sibili in PA, ad es., per il trasporto di aria
compressa o in stampanti a getto d'inchiostro.
Questo materiale si contraddistingue per
un’elevatissima resistenza chimica e agli UV
oltre a essere autoestinguente. Il materiale,
conforme alle disposizioni della FDA, è total­
mente innocuo e, analogamente al vetro, non
offre terreno fertile ai microrganismi. Per
quanto attiene alle proprietà meccaniche il
PVDF presenta una stabilità e una rigidità ele­
vate oltre a buone caratteristiche antifrizione
e di resistenza all’abrasione.
Il PVDF ha proprietà simili a quelle delle più
costose plastiche a base di fluoro PTFE e PFA.
Le differenze stanno principalmente nella resi­
stenza alle temperature, che però in molte ap­
plicazioni non costituisce un fattore decisivo.
Impressum
Layout, configurazione, redazione:
René Glaus, Kathrin Hellwig, Michael Busch
Fotos S.1 ©iStockphoto.com/MiguelMalo,
S.2 ©iStockphoto.com/dalton00
Referente Italia:
SERTO Italiana S.r.l., I­20099 Sesto S. Giovanni
(MI), info­[email protected], www.serto.it
Referente Svizzera (Sede centrale):
SERTO AG, CH­8355 Aadorf
,
[email protected], www.serto.com
Conclusione
Per applicazioni non troppo esigenti a con­
tatto con aria e gas non aggressivi, i raccor­
di in PA meno costosi costituiscono la scelta
giusta. Nei sistemi dove vengono trasportati
agenti aggressivi o alimenti, è consigliabile
utilizzare prodotti in PVDF.
AK
1
In questo numero della rivista UpToDate vi
informiamo circa la nostra competenza nel
campo dei raccordi in plastica. Oltre alla
poliammide utilizziamo principalmente il
PVDF. Siamo stati in grado di realizzare
per voi compiti particolarmente impegnati­
vi, soprattutto nell’ambito dei sistemi. I
gruppi costruttivi che abbiamo realizzato
su misura per i nostri clienti con i nostri rac­
cordi, valvole e giunti di sicurezza in PVDF,
oltre che con flessibili plasmati a caldo e
altri elementi aggiuntivi, trovano applicazi­
one principalmente nel campo chimico,
farmaceutico e medico.
I nostri clienti si affidano alla nostra esperi­
enza in fatto di raccordi metallici, mentre
per quanto riguarda le proprietà chimiche
e i processi di produzione sanno di poter
contare sulla competenza dei nostri part­
ner esterni. Soprattutto per la realizzazio­
ne dei prototipi ci avvaliamo di esperti di
istituti rinomati, che offrono soluzioni rapi­
de ed economiche.
Ciascun mercato ha le proprie specifiche
richieste. Noi non intendiamo concentrarci
su di un solo segmento. Il nostro obiettivo è
invece quello di offrirvi assortimenti com­
pleti con un’elevata disponibilità, indipen­
dentemente dal fatto che si tratti di pezzi in
acciaio inox, ottone, PA o PVDF.
Vi auguro una buona lettura
Cordialmente
Vostro
Umberto Dünk
CEO SERTO GROUP
Con il processo saldamente in mano
Avete mai pensato a come vengono prodotti i pezzi in plastica? Avete idea della quantità di know-how richiesta dal
processo dello stampaggio? Dire che la plastica liquida viene iniettata in stampi e qui solidifica è una descrizione molto
approssimativa di questo processo. Per tutto il resto servono esperienza e know-how.
Attraverso un ugello la plastica viene inietta­
ta nell’utensile, distribuendosi nelle relative
cavità (nidi dello stampo).
Estrazione delle madri in PA
I componenti in materiali termoplastici ven­
gono prodotti principalmente attraverso il
processo dello stampaggio che, per via de­
gli elevati costi degli utensili, risulta econo­
micamente utile soprattutto per i grossi quan­
titativi. A seconda della plastica utilizzata,
gli stampi possono infatti essere impiegati
per la produzione di addirittura svariati
milioni di pezzi.
Il percorso dal granulato al pezzo
in plastica finito
Il processo di lavorazione della plastica in
granuli inizia in una tramoggia in cui vengo­
no miscelati all’occorrenza vari componenti
plastici (p. es. colori o materiale riciclato),
che vengono poi alimentati a un cilindro a
spirale riscaldato. La spirale interna traspor­
ta il granulato di plastica all’ugello di iniezio­
ne dove si scompone da un lato per via del
calore circostante, dall’altro a causa delle
distanze sempre minori fra i filetti della spira­
le. In tal modo la plastica si scioglie, si plas­
tifica e diventa omogenea.
Il controllo del processo di raffreddamento
richiede molto know­how. L'acqua condotta
attraverso le due metà dello stampo raffred­
da la plastica e ne provoca l’indurimento.
Durante questa fase i pezzi devono essere
controllati e le loro dimensioni possono oscil­
lare solo entro determinate tolleranze.
Dimensioni maggiori non sono accettate.
All’apertura degli stampi gli utensili a filetta­
re (per la filettatura interna) devono essere
estratti dai pezzi in plastica in maniera rapi­
da e affidabile, per permettere l’estrazione
dei pezzi stessi.
Scarto del processo di stampaggio della PA
ma e di post­lavorazione del prodotto con i
maggiori costi di produzione.
La qualità elevata dei pezzi in
plastica SERTO
I nostri fornitori di parti in plastica collabora­
no a stretto contatto con i tecnici di SERTO
già durante la fase di progettazione, in cui
Il dilemma dei rifiuti
Molto cospicui in fonderia sono i volumi di
rifiuti prodotti. Durante la produzione di un
componente, la plastica si indurisce anche
nell’impianto di iniezione, da cui viene suc­
cessivamente separata in qualità di scarto.
Questa operazione richiede materiali, ener­
gia e impiego di macchinari: tutti costi non
attribuibili direttamente al prodotto. Qui si
pone la domanda del riciclaggio: questi
scarti possono essere frantumati e nuova­
mente aggiunti al granulato in quantità an­
che del 20%. Un’alternativa sono le macchi­
ne con sistema a canali riscaldati. Qui la
plastica viene alimentata direttamente alle
cavità tramite condutture riscaldate e non
viene generato alcun rifiuto. Tuttavia gli uten­
sili sono decisamente più costosi. Attraverso
un’analisi costi­benefici sarà bene mettere a
confronto i risparmi in termini di materia pri­
la fattibilità tecnica e il controllo del proces­
so sono altrettanto importanti quanto le spe­
cifiche e i dati costruttivi. Per la realizzazio­
ne dei nostri pezzi in PA e PVDF utilizziamo
gli stessi stampi. Le differenze dimensionali
dipendono dal diverso comportamento di
contrazione delle due plastiche. Anche
questo è un fattore che i nostri tecnici devo­
no tenere in considerazione nella realizzazio­
ne dell'assortimento. La partnership con i co­
struttori degli stampi per l’iniezione dei pezzi
è la base ideale per l’elevato livello qualita­
tivo dei nostri pezzi in plastica SERTO. HE
Macchina a iniezione con sistema di canali riscaldati durante il funzionamento
Tutela del consumatore in tutto il mondo
L’omologazione secondo le direttive della FDA garantisce al consumatore finale un prodotto sicuro sia per la salute sia
per l’ambiente. Perché questa autorizzazione americana è così importante anche nella nostra attività quotidiana? E
qual è l’istituzione che la concede?
FDA è l’abbreviazione di Food and Drug
Administration, l’autorità statunitense che si
occupa del controllo degli alimenti e
dell’autorizzazione dei medicinali. È stata
fondata nel 1927 ed è sottoposta al control­
lo del Ministero della Salute.
Il compito della FDA è quello di tutelare la
salute pubblica negli USA. La FDA verifica
la sicurezza e l’efficacia dei medicinali per
gli uomini e gli animali dei prodotti biologici,
dei prodotti medici, degli alimenti e dei dis­
positivi che emettono radiazioni. Ciò vale
sia per i prodotti realizzati negli USA sia per
quelli ivi importati. Se gli alimenti o i medici­
nali dispongono dell’omologazione della
FDA, ciò significa che essi sono sicuri per il
consumatore.
Tutte le aziende che intendono realizzare o
commercializzare prodotti farmaceutici, cos­
metici, bevande e alimenti sul territorio/mer­
cato statunitense devono documentare con
la massima precisione il loro intero processo
di produzione e lavorazione. Il fine è quello
di garantire un'elevata sicurezza di processo
e una veloce risoluzione delle anomalie.
In qualità di fornitore di componenti per
l’industria delle apparecchiature e dei mac­
chinari, SERTO redige delle dichiarazioni di
conformità ai requisiti della FDA relativa­
mente ai materiali utilizzati. Gli acciai
1.4571 (316Ti), 1.4404 (316L) e 1.4435
(316L), l’elastomero EPDM, le plastiche a
base di fluoro Teflon® e PVDF così come la
plastica PEEK® sono tutti materiali conformi
alle disposizioni della FDA. Nei raccordi e
nelle unità costruttive che vengono a contat­
to con alimenti o prodotti farmaceutici, i nos­
tri clienti utilizzano soprattutto il materiale
PVDF.
AK
L’interconnessione globale e il mercato inter­
nazionale fanno sì che il mercato europeo
non sia isolato: i produttori europei distribui­
scono i propri prodotti anche in America, e
per farlo hanno bisogno dell'omologazione
della FDA. I requisiti definiti devono essere
rispettati anche nell’intera catena di produ­
zione.
Tutti i materiali che vengono a contatto con alimen­
ti e medicinali, siano essi imballaggi o condutture
impiegate nel processo di produzione, necessitano
dell’autorizzazione della FDA
2
SERTO Uptodate, No 28, Nov. 2010
te
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Rel
Per amore dell’ambiente
Horiba è un gruppo industriale giapponese che opera in tutto il mondo. È specializzato nell'analisi e nella misurazione
degli inquinanti. I prodotti soddisfano requisiti esigenti e sono in grado di rilevare tracce anche minime dei più svariati
agenti chimici in moltissime sostanze. Un uso “predestinato” per i raccordi in PVDF.
Nessun altro settore è cresciuto così veloce­
mente negli ultimi anni come la tecnologia
ambientale. Le ingenti spese per ricerca e
sviluppo hanno consentito molte innovazio­
ni, come dimostrato dal numero di brevetti
nel campo dell’ingegneria ambientale. Due
terzi di tutte le invenzioni ratificate dall’Ufficio
europeo dei brevetti appartengono a impre­
se tedesche, americane e giapponesi.
Horiba – esperti in fatto di tecnica
ambientale
La base delle nuove tecnologie ambientali è
costituita dalla definizione dei campi
d’applicazione nonché dallo sviluppo di
nuovi prodotti e mercati. Le lacune, prima di
poter essere colmate, devono essere identifi­
cate. Per far ciò ci si avvale, in campo scien­
tifico, della misurazione e dell’analisi. Il
gruppo giapponese HORIBA è leader di
mercato mondiale in questo settore, produ­
cendo strumenti di misurazione per svariate
applicazioni, fra cui: misurazione dei gas di
scarico, banchi di prova per freni e veicoli,
salvaguardia della purezza dell’aria,
emissioni, tecnica di misurazione dei proces­
si, analisi dell’acqua e molto altro. I loro pro­
dotti sono utilizzati da industrie, enti gover­
nativi, ospedali e laboratori di tutto il mon­
do. Anche i banchi di misura fissi e mobili
inquinanti nell’aria, apparecchi
nei quali possono essere integ­
rati anche diversi processi di mi­
sura. Il processo “a infrarossi
non dispersivi” (NDIR) serve
per rilevare gas quali CO, CO2,
NO, N2O, CH4, SO2. La tecni­
ca della chemiluminescenza in­
vece riguarda l’identificazione
di composti a base di azoto
(NO, NOx). Altri quattro tipi di
processi di misura, galvanico,
paramagnetico, con ossido di
Strumento di analisi per la misurazione degli inquinanti nell’aria
zirconio e magneto­pneumati­
per l’analisi degli inquinanti (NOx, SO2, co, servono per la rilevazione di concentra­
CO2, O2 e CO) trovano applicazione in tut­ zioni di ossigeno. L’unione di diverse meto­
te le parti del globo.
Il PVDF: un materiale per applicazioni universali
Per queste ragioni Horiba ha optato per i rac­
cordi in PVDF di SERTO, che vengono utilizza­
ti per collegare linee di comando e di misura­
zione e per alimentare l’agente ai punti di
misura esterni. Il PVDF convince soprattutto
per via della sua elevata resistenza chimica e
delle sue buone proprietà meccaniche.
Michael Braun sottolinea: “I rac­
cordi in PVDF di SERTO non
danno problemi e possono esse­
re utilizzati in molti settori diffe­
renti. La loro impermeabilità e la
pronta disponibilità ne fanno un
prodotto di prima scelta per la
nostra azienda.”
DE
Affidabili per ogni applicazione
“I nostri apparecchi devono funzionare in
maniera affidabile in qualsiasi condizione
atmosferica e con qualsiasi miscela di gas.
Poiché differenze anche minime nella com­
posizione del gas possono avere conse­
guenze importanti, l’assoluta ermeticità dei
sistemi è per noi fondamentale” così Michael
Braun, Responsabile acquisti di Horiba
Deutschland, riassume i requisiti di un siste­
ma di misurazione. Il Sig. Braun si occupa di
analizzatori di gas per la misurazione degli
ca
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Prototipi
R
dologie di analisi dei parametri in un dispo­
sitivo compatto da un lato garantisce che
l’apparecchio occupi poco spazio e possa
essere utilizzato efficacemente per molte ap­
plicazioni, dall’altro però implica elevate
sollecitazioni per i componenti utilizzati.
Struttura interna del generatore di gas di prova
– veloci ed economici
I pezzi in plastica vengono progettati dai tecnici SERTO su computer, stabilendo forme geometriche e dimensioni e
trasferendo tali informazioni su programmi CAD in 3D. Prima che i nuovi pezzi entrino a far parte del nostro catalogo
vengono però realizzati dei prototipi, che sono oggetto di numerosi test.
SERTO produce i propri pezzi in plastica at­
traverso il metodo dello stampaggio. Questo
prevede l’iniezione della plastica fusa a
pressione elevata in uno stampo, dove la
plastica si raffredda. In linea di principio è
possibile utilizzare quasi tutti i tipi di stampo.
Quando però i componenti diventano di di­
mensioni notevoli allora gli stampi necessita­
no di più ugelli di iniezione, a causa della
scarsa scorrevolezza della massa. SERTO
preferisce non unire gli elementi in plastica
attraverso una successiva saldatura, in quan­
to le giunture derivanti potrebbero presenta­
re stabilità differenti dal resto del pezzo.
La realizzazione degli stampi è molto dispen­
diosa, e ciò si ripercuote principalmente sul
loro prezzo. Le forme più semplici per le ma­
trici possono costare quanto un’automobile.
Com’è possibile allora realizzare e testare
prototipi in maniera economica?
Per la produzione dei prototipi vi sono tre
procedimenti differenti: la sinterizzazione la­
ser selettiva (SLS), il “3D­printing” e la stereo­
litografia (STL). In cosa si differenziano ques­
ti tre metodi?
piattaforma e la ripetuta applicazione della
polvere. Attraverso questo metodo è possibi­
le realizzare qualsiasi geometria tridimensio­
nale, anche le più complicate. Esso è utiliz­
zato per i modelli delle nostre valvole e dei
nostri giunti, con cui eseguiamo già le prove
di tenuta e di portata.
Con la sinterizzazione laser selettiva
il file in 3D è scomposto in singoli strati (di
spessore compreso fra 0,05 mm e 0,15
mm). Quando il laser incontra il materiale
plastico in polvere, questo si scioglie local­
mente in poco tempo realizzando un col­
legamento, che si solidifica all’istante. Così
strato dopo strato viene realizzata la geo­
metria attraverso l’abbassamento di una
Il “3D-printing” è sicuramente il metodo più
veloce per realizzare dei prototipi. Esso preve­
de l’applicazione di un fotopolimero da parte
di una stampante 3D (con testina di stampa
dotata complessivamente di 1.536 ugelli) in
strati di spessore pari a 0,016 mm. Le lampa­
de UV installate sulla testina di stampa induris­
cono completamente la resina subito dopo la
sua applicazione. Le parti stratificate non soli­
dificate, che hanno consistenza simile a una
gelatina, vengono successivamente rimosse
con l’ausilio di un getto d’acqua.
Il “rapid prototyping” è un processo per la
produzione veloce di componenti campione
in base a dati progettuali in 3D. Esso preve­
de la costruzione del pezzo a strati utilizzan­
do del materiale amorfo o con forma neutra.
La stereolitografia prevede la costruzio­
ne del modello con una plastica fotoinduren­
te. Il modello viene gradualmente immerso
in un bagno. Qui la plastica liquida si distri­
buisce uniformemente lungo la sua superfi­
Modello di valvola realizzato tramite sinterizzazione laser cie e viene solidificata parzialmente tramite
SERTO Uptodate, No 28, Nov. 2010
3
Modello di raccordo a T realizzato tramite stereo­
litografia – nettamente riconoscibile la struttura a strati
un laser, in base ai dati progettuali. Una vol­
ta fatta sgocciolare la resina indurita il mo­
dello viene rimosso dalla piattaforma e lava­
to con soluzioni, dopodiché l’indurimento
viene portato a termine in un armadio sotto
l’effetto della luce UV.
La stereolitografia è consigliata soprattutto
in caso di forme particolari ed ergonomiche.
Tutti i procedimenti aiutano i nostri progettisti
a valutare velocemente le proprie bozze e
garantiscono ai nostri clienti soluzioni funzio­
nali.
HE
Flessibili per tutte le applicazioni
SERTO offre il giusto tubo flessibile per ogni applicazione. A seconda delle condizioni
d’uso e dei collegamenti, i nostri clienti scelgono fra diverse plastiche a base di fluoro il
prodotto che fa al caso loro. Un assortimento adeguato alle possibilità di raccordo.
Tipo di flessibile
Applicazioni
Ø
esterno
PVDF (p. es. Kynar®) Medicina, chimica, tecno­ Da 6 a
12 mm
Poliviniliden­fluoruro logia dell’analisi
Da 2 a
16 mm
Pressione a
+23° a
seconda del Ø
Campo di
temperatura
Specifiche
Da 14 a 36 bar
Da ­20°C a
+120°C
Non genera fiamme; resistenza meccanica e durezza; elevata resistenza all’attrito;
buona stabilità alle temperature; resistenza alla luce UV e ai raggi radioattivi; ridotta
permeabilità ai gas e ai liquidi
Da 7 a 55 bar
Da ­200°C a
+180°C
Eccellenti proprietà di isolamento termico ed elettrico; coefficiente d’attrito molto bas­
so; proprietà meccaniche meno vantaggiose
PTFE (p. es. Teflon®)
Politetra­fluoroetilene
Chimica, tecnologia
dell’analisi, tecnologia
del vuoto
PFA (p. es. Teflon®)
Industria chimica, tecnica Da 6 a
medica e di laboratorio
8 mm
Da 15 a 25 bar
Da ­200°C a
+260°C
Tasso di diffusione più basso; superficie molto liscia; bassa infiammabilità; stesse pro­
prietà del PTFE, ma lavorabile in condizione fusa e dunque trasformabile in tubi conti­
nui più lunghi
Tecnica dei semicondutto­ Da 4 a
ri, di laboratorio e medi­ 10 mm
ca e industria alimentare
Da 9 a 37 bar
Da ­200°C a
+200°C
Tradizionalmente lavorato in maniera termoplastica; stesse proprietà del PTFE con dif­
ferenze nel limite superiore del campo di temperatura di utilizzo; coefficiente di attrito
lievemente maggiore; più trasparente del PTFE e più elastico a basse temperature
Perfluoro­
alcossilalcano
FEP
Perfluoro­etilen­
propilene
Assortimento di flessibili SERTO
Con PVDF, PTFE, PFA e FEP il nostro assorti­
mento di flessibili vanta quattro plastiche a
base di fluoro che hanno tutte caratteristiche
pressoché identiche: resistenze chimiche e
agli UV eccellenti, una ridotta resistenza di
attrito, un’elevata resistenza al calore e un
buon isolamento elettrico. La differenza prin­
cipale fra queste plastiche è data dal fatto
che il PTFE, a differenza di tutti gli altri materi­
ali, non è termoplastico. Poiché per produrre
Per i nostri raccordi con filetto sono disponibili vari tipi di guarnizioni. Il materiale con cui
queste sono costruite dipende dalle condizioni d’uso e dall’agente trasportato. Il nostro
Servizio vendite saprà consigliarvi il prodotto giusto per la vostra applicazione.
cui non vi siano né agenti aggressivi né tem­
perature elevate.
Campo di temperatura:
da –30°C a +100°C, per brevi periodi an­
che fino a +130°C, dopodiché l’NBR si so­
lidifica.
I raccordi ad ogiva SERTO in acciaio, acciaio
inox e ottono hanno una tenuta metallica pia­
na. I raccordi con filetto, al contrario, vengo­
no montati su filetti esterni. Per questi prodotti
SERTO offre soluzioni di tenuta rappresentate
da spigoli di tenuta, o­ring e, facoltativamen­
te, da filettature munite di nastro di teflon e
Loctite®. Le guarnizioni sono presenti anche
nelle nostre valvole, rubinetti a sfera e giunti.
Per gli o­ring e le guarnizioni piatte utilizzia­
mo vari materiali. La scelta per l’applicazione
specifica dipende dai parametri d’uso.
NBR - elastomero al butadiene di
acrilonitrile
Per via della buona resistenza alla maggior
parte degli oli e grassi a base di oli minerali,
l’NBR è il materiale più utilizzato nella tecni­
ca delle guarnizioni. Inoltre l’NBR presenta
un comportamento di invecchiamento van­
taggioso e un basso attrito. L’NBR si dilata
fortemente a contatto con diversi idrocarbu­
ri, con determinati solventi e nei liquidi per
freni a base di glicoletere. Le guarnizioni in
NBR vengono utilizzate nelle applicazioni in
Pollutec, F-Lyon
La Pollutec di Lione, in qualità di fiera leader
nel settore ambientale, presenta per quattro
giorni equipaggiamenti, tecnologie e servizi
per l’ambiente e la sua tutela, nonché per la
realizzazione di misure di sviluppo sostenibi­
le. Dal 30 novembre al 3 dicembre 2010
SERTO accoglie i propri clienti e chiunque
sia interessato all’argomento presso il prop­
rio stand 9 J 224. Vi aspettiamo!
questi quattro tipi di flessibile i nostri fornitori
utilizzano granulati con autorizzazione FDA
per il settore alimentare, questi prodotti sono
assolutamente indicati per le applicazioni ali­
mentari. I tubi possono da noi essere allunga­
ti a macchina e confezionati direttamente con
raccordi SERTO.
I materiali di tenuta di SERTO
O­ring colorati per raccordi a tenuta , Foto pubblica­
ta per gentile concessione di Angst+Pfister
News
L’EPDM ha una straordinaria resistenza
all’acqua calda e al vapore acqueo, oltre a
una buona resistenza ai liquidi polari. Il mate­
riale non tollera invece idrocarburi e grassi.
Campo di temperatura:
da –40°C a +160°C, per brevi periodi an­
che fino a +180°C.
FPM/FKM – gomma di fluoro
Il fluoroelastomero è uno dei materiali più im­
portanti fra quelli sviluppati negli ultimi 50
anni. Il materiale di partenza è noto con il
nome commerciale Viton®. L’FPM si contrad­
distingue per un’elevata resistenza alle tem­
perature, agli agenti atmosferici, all’ozono e
agli agenti chimici. A differenza di quasi tutti
i liquidi idraulici a base di oli minerali e a
base sintetica, l’FPM è molto resistente, an­
che nei confronti di ozono, ossigeno, com­
bustibili, aromi, nonché di molti solventi orga­
nici e agenti chimici. Vi sono alcune limitazio­
ni per quanto riguarda l’uso in acqua calda,
vapore e a basse temperature.
Campo di temperatura:
da –20°C a +200°C, per brevi periodi an­
che fino a +250°C.
FFPM/FFKM – perfluoroelastomero
Chimicamente molto simile al PTFE, il FFPM/
FFKM unisce l’elasticità e la forza di tenuta
di un elastomero alla resistenza chimica del
PTFE. I pezzi in FFPM non presentano scorri­
mento né snervamento e hanno una ridotta
deformazione residua. Essi preservano le
proprie caratteristiche di elasticità anche a
temperature elevate e anche a contatto con
agenti chimici corrosivi.
A causa del suo prezzo, l’uso di questo elas­
tomero è limitato a quelle applicazioni in cui
vi sia contatto con agenti molto aggressivi,
o in cui debbano essere rispettati requisiti
di sicurezza o di pulizia esigenti, o ancora
ai casi in cui elevati costi di fermo giustifichi­
no il suo impiego, p. es. nell’industria dell’es­
trazione del greggio, nella costruzione di
centrali elettriche, nell’industria dei semicon­
duttori, nell’aeronautica e nella cosmonauti­
ca.
Campo di temperatura:
Per usi prolungati fino a +315 °C, per brevi
periodi anche fino a +350 °C.
EPDM - elastomero etilen-propilendienico
Gli elastomeri EPDM sono molto resistenti
all’invecchiamento e agli agenti atmosferici,
anche in presenza di UV e ozono. Essi
presentano una bassa permeabilità al vapo­
re acqueo e temperature di fragilità estrema­
mente basse. Grazie alla sua elevata elastici­
tà e buona resistenza chimica l’EPDM viene
impiegato per le soluzioni di tenuta più diffe­
renti, quali p. es. o­ring e guarnizioni piatte.
Richiedete ai nostri esperti una consulenza
sui materiali di tenuta adeguati per la vostra
applicazione.
AK
4
Nuovi uffici per SERTO GmbH
Dopo più di 50 anni a Fuldabrück i collabo­
ratori di SERTO GmbH si sono trasferiti in
nuovi e più spaziosi uffici nella periferia di
Kassel. Il moderno complesso edilizio è facil­
mente raggiungibile sia con l’auto che con i
mezzi di trasporto pubblici.
Il nuovo indirizzo è il seguente: Falderbaumstr.
41, 34123 Kassel (CP 20 02 31, 34081
Kassel). Tutti gli altri dati di contatto riman­
gono invariati.
Svoltate, insieme a SERTO
SERTO AG, società svizzera specializzata
nella produzione di raccordi per tubi, giunti
e valvole, amplia la propria offerta con un
nuovo collarino curvo. Sviluppato interna­
mente e realizzato in plastica nera ritardan­
te di fiamma (PA66 GF25 V0), si compone
di due semigusci che si innestano. I tubi, di
diametro 6 mm e 8 mm, sono inseriti comple­
tamente nel collarino, garantendo una gui­
da a 90°: in questo modo il tubo sarà pro­
tetto da eventuali rotture e non potrà sfilarsi.
Inoltre, il tubo non si appiattisce e, anche in
caso di raggi di curvatura molto stretti, è
sempre possibile garantire la portata com­
pleta della sostanza contenuta. Grazie
all'utilizzo di più collarini è possibile ottene­
re anche geometrie tridimensionali. La tem­
peratura d'uso è compresa tra – 30°C e
+ 130°C. (Press release 2010)
SERTO Uptodate, No 28, Nov. 2010
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