REALIZZAZIONE DI LABORATORIO MULTIMEDIALE

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Capitolato Speciale di Appalto – Sezione Tecnica
Istituto Comprensivo Torrione - Salerno
Programma Operativo Regionale 2007 IT161PO009 FESR Campania
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
ISTITUTO COMPRENSIVO SALERNO TORRIONE ALTO
CODICE MECCANOGRAFICO: SAIC8A6001 C.F. 95146370655
VIA PADULA N. 2 84134 SALERNO
TEL 089/712547
FAX 089/712968
e-mail:[email protected] – pec: [email protected]
Fondi Strutturali europei 2007/2013 PON FESR
“Ambienti per l’apprendimento” Asse I Obiettivo A
“Dotazioni tecnologiche e reti delle Istituzioni scolastiche”
REALIZZAZIONE DI LABORATORIO
MULTIMEDIALE
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o
Codice nazionale progetti:
A-1- FESR06 POR CAMPANIA-2012-570
Multimedi@mente
Codice C.I.G. Z2B0C648A7
CUP: J53J12000300007
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
LOTTO 1
SEZIONE TECNICA
febbraio 2014
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INDICE
INTRODUZIONE ................................................................................................................................................. 4
ARTICOLO 1
CARATTERISTICHE GENERALI ...................................................................................... 4
ARTICOLO 2
ARCHITETTURA DELLA INFRASTRUTTURA DI COMUNICAZIONE .................... 6
2.1 GENERALITA’ ...................................................................................................................................... 6
2.2 APPARATI ATTIVI ............................................................................................................................... 7
2.3 CABLAGGIO STRUTTURATO .......................................................................................................... 9
2.3a Generalità ............................................................................................................................................. 9
2.3b Cavi ....................................................................................................................................................... 9
2.3c Canalizzazioni ..................................................................................................................................... 10
2.3d Prese telematiche ................................................................................................................................ 10
2.3e Pannelli di permutazione.................................................................................................................... 11
2.3f Armadio di concentrazione ................................................................................................................. 11
2.3g Etichettatura e numerazione .............................................................................................................. 12
ARTICOLO 3
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
STAZIONI DI LAVORO TUTOR ED ALLIEVI .............................................................. 13
GENERALITA’ .................................................................................................................................... 13
CARATTERISTICHE DELLE STAZIONI DI LAVORO ............................................................... 13
CARATTERISTICHE DELLA LAVAGNA INTERATTIMA MULTIMEDIALE ....................... 14
ALIMENTAZIONE DELLE STAZIONI DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI IN GENERE ........ 15
GRUPPO DI CONTINUITA’ .............................................................................................................. 17
ARTICOLO 4
PERIFERICHE OPZIONALI.............................................................................................. 18
ARTICOLO 5
POSTAZIONI DI LAVORO - ARREDI ............................................................................. 19
5.1
5.2
5.3
5.4
POSTAZIONE DI LAVORO ALLIEVI ............................................................................................. 20
TAVOLO TUTOR ................................................................................................................................ 20
ARMADIO ............................................................................................................................................ 20
SEDIA DA LAVORO CON BASE GIREVOLE ................................................................................ 21
ARTICOLO 6
INTERVENTO DI ADEGUAMENTO................................................................................ 22
ARTICOLO 7
COLLAUDO E DOCUMENTAZIONE .............................................................................. 22
7.1
7.2
CERTIFICAZIONI .............................................................................................................................. 22
COLLAUDO ......................................................................................................................................... 24
ARTICOLO 8
ESECUZIONE DEI LAVORI .............................................................................................. 25
ARTICOLO 9
ADDESTRAMENTO ............................................................................................................ 26
ARTICOLO 10
ASSISTENZA E MANUTENZIONE ................................................................................ 26
ARTICOLO 11
CONSEGNA DEI LAVORI ............................................................................................... 27
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INTRODUZIONE
Il presente documento rappresenta il Capitolato Tecnico per la realizzazione di un laboratorio
multimediale con sistema di gestione completamente computerizzato, con la fornitura in opera
di quanto necessario, compreso tutte le opere ed i servizi necessari per dare l’opera finita a
regola d’arte, ivi ricompreso il carico e scarico, il trasporto e la relativa sistemazione dei
materiali nei locali messi a disposizione dalla committenza, in attesa della messa in opera.
Articolo 1
CARATTERISTICHE GENERALI
L'appalto è destinato a realizzare un Laboratorio Multimediale presso la sede di piazzale
Ovidio Serino, 1 - 84100 Salerno, plesso C. A. ALEMAGNA dell’Istituto Comprensivo
Torrione Salerno.
L’offerta sarà composta da
1. voci da fornire per la capacità massima del laboratorio a corpo (come ad esempio la
rete dati e l arete elettrica comprensivo del quadro elettrico);
2. voci da fornire per singolo elemento, ma completo in ogni sua parte;
3. voci per dispositivi opzionali, i cui prezzi saranno indicati nell’offerta ma che
potranno essere ordinati, a discrezione dell’Istituto.
Con l’offerta così articolata l’Istituto può determinare il numero massimo di postazioni del
laboratorio nell’ambito della capacità di spesa del progetto PON, e contestualmente avere la
possibilità di incrementare le postazioni e/o le dotazioni in base con ulteriori somme che
dovessero rendersi disponibili.
La capacità massima del laboratori è pari a 24 postazioni discenti ed una postazione tutor.
Sono compresi nell'appalto i seguenti obblighi e spese a carico dell' appaltatore:
1. la progettazione esecutiva delle opere, a cura di esperto professionista abilitato iscritto
all'Albo, e la predisposizione di tutta la documentazione tecnica (come ad esempio
relazione, disegni realizzativi del laboratorio, certificati di omologazione dei
dispositivi, certificato di qualità degli apparati, etc.);
2. la presentazione del piano operativo per la sicurezza fisica dei lavoratori, per quanto
attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’ organizzazione del
cantiere e nell’ esecuzione dei lavori;
3. ogni spesa derivante dall'osservanza del piano per la sicurezza fisica dei lavoratori;
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4. la nomina del direttore tecnico del cantiere, responsabile del rispetto del piano per la
sicurezza e responsabile della conduzione dei lavori, da comunicare al S.P.P.
dell'Istituto prima dell'inizio dei lavori;
5. l'appaltatore che non conduce personalmente i lavori dovrà farsi rappresentare per
mandato da persona munita dei requisiti prescritti. Tale persona dovrà dichiarare per
iscritto l'accettazione e dovrà dimorare, per tutta la durata dei lavori, in luogo
prossimo agli stessi;
6. l'assistenza al collaudo da parte dell’esperto esterno nominato dall’Istituto per il
rilascio di regolare esecuzione;
7. ogni spesa per eventuali modifiche od integrazioni richieste in sede di detto collaudo;
8. il trasporto, lo scarico e l’immagazzinamento di ogni materiale occorrente fino al sito
di montaggio;
9. ogni prestazione ed ogni spesa per la mano d'opera occorrente alle condizioni
normative e retributive stabilite dai C.C.L. vigenti;
10. il risarcimento dei danni diretti ed indiretti, che, in dipendenza della esecuzione dei
lavori, venissero arrecati a terzi ed alle proprietà;
11. le spese di contratto e quelle inerenti e conseguenti e le spese di registro e bollo;
12. la fornitura e l'installazione della tabelle identificativa del laboratorio, prevista dai
regolamenti comunitari, con le indicazioni che verranno fornite dall'Istituto;
13. l'assicurazione contro i rischi dell'incendio dall'inizio dei lavori fino allo sgombero
totale del cantiere, con polizza intestata all'Istituto, di tutte le opere, comprendendo
nel valore assicurato anche le forniture dei beni;
14. le spese per eventuali atti di quietanza e qualsiasi altra spesa dipendente dal contratto,
senza diritto di rivalsa.
I locali interessati alla realizzazione sono situati al piano rialzato dell’edificio che ospita
l’Istituto, in piazzale Ovidio Serino, 1 - 84100 Salerno.
Si fa presente, inoltre, che si tratta di un'installazione da realizzarsi in un cantiere aperto, con
continuo afflusso di studenti e circolazione di personale interno negli uffici.
Per quanto appena evidenziato si consiglia di effettuare una ricognizione accurata sul luogo
sede dei lavori prima della presentazione dell'offerta. A tale proposito si potrà inviare richiesta
scritta a mezzo fax, al numero 089712968, fino a 5 giorni prima della scadenza della gara; alle
ditte interessate verrà comunicato, stesso mezzo, la data e l’orario del sopralluogo.
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Inoltre la fornitura sarà comprensiva di assistenza per la fase di avviamento e configurazione
dell’impianto, nonché di un periodo di garanzia non inferiore a 12 mesi, a partire dalla data di
collaudo da parte dell’Amministrazione e di almeno 20 anni per la parte passiva di cablaggio.
Le macro componenti che costituiscono la fornitura sono di seguito identificate:

Infrastruttura di comunicazione (cablaggio strutturato)

Stazioni di lavoro computerizzate per tutor ed allievi

Periferiche
Articolo 2
ARCHITETTURA DELLA INFRASTRUTTURA DI COMUNICAZIONE
Tutto quanto di seguito descritto deve intendersi da realizzare o da fornire per il laboratorio
multimediale.
2.1 GENERALITA’
L’obiettivo del sistema di cablaggio strutturato incluso nella presente specifica è di realizzare
un'infrastruttura di rete LAN Ethernet per le applicazioni informatiche a supporto della
didattica
Il sistema da installare dovrà assicurare la connettività fisica per lo scambio di dati fra tutte le
postazioni di lavoro situate nel locale del laboratorio multimediale, garantendo nel frattempo
la necessaria ridondanza e flessibilità per far fronte alle esigenze future.
Le componenti della fornitura, da installare ed attivare sono le seguenti:
1.1. realizzazione delle canalizzazioni per l’alloggiamento dei cavi;
1.2. fornitura di un armadio contenente i pannelli di permutazione dei cavi in rame e gli
apparati attivi;
1.3. realizzazione di una rete di distribuzione di area, costituita da cavi in rame per un
totale di: n. 8 Posti di Lavoro Allievi (PdL) ciascuno costituito da n. 1 presa tripla, n.
1 Posto di Lavoro Accessori (PdL) costituito da n. 1 prese tripla e n. 1 Posto di
Lavoro Tutor (PdL) costituito da n. 1 prese tripla (per un totale di 24+3+3 punti rete);
1.4. fornitura e messa in opera di apparato attivo per LAN;
1.5. fornitura e messa in opera di UPS;
1.6. attivazione delle utenze dati.
Il sistema di cablaggio strutturato e l’apparato attivo di rete locale dovrà consentire la
creazione di sottoreti logicamente distinte all’interno dell’unica rete fisica di cablaggio.
Pertanto l’impianto dovrà soddisfare i seguenti requisiti generali:



conformità agli standard internazionali riguardo ai componenti installati;
utilizzo di protocolli standard di comunicazione fra gli apparati;
economia di esercizio;
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

flessibilità a mutate esigenze architetturali e/o operative;
facilità ed economia di gestione.
In particolare dovranno essere rispettate le seguenti normative:





ISO 9000:2008 e successive riguardo alla qualità dei componenti installati, sia attivi
sia passivi;
EIA/TIA 568, ISO/IEC 11801 ed EN 50173 relativamente al cablaggio passivo;
89/336/CEE, 92/31/CEE relativamente alla compatibilità elettromagnetica dei
componenti;
Legge 37/08 relativamente alla parte elettrica dell’impianto;
DPR 447/91 per quanto concerne la corretta installazione del sistema.
La fornitura dovrà
comprendere tutto l’hardware, software, materiale e manualistica
necessaria per la messa in opera del cablaggio strutturato, conformemente alla normativa
EN50173, ed il corretto funzionamento della rete LAN Ethernet (comprendente funzioni di
segmentazione e switching).
L’architettura della rete telematica installata dovrà consentire un'adeguata connettività alle
postazioni di lavoro, in particolare in termini di velocità di risposta alle richieste.
I componenti installati dovranno realizzare un sistema aperto a future espansioni nonché
presentare particolari caratteristiche di qualità ed adeguatezza tecnologica, al fine di garantire
la salvaguardia dell’investimento da parte dell’Amministrazione.
I punti rete da attivare non dovranno essere inferiori a trenta (30).
2.2 APPARATI ATTIVI
Gli apparati attivi richiesti per questa gara sono apparati di primaria marca, ancora in
produzione, nuovi di fabbrica e costruiti utilizzando parti nuove.
Il produttore degli apparati deve essere una primaria marca da individuare fra le seguenti:
Cisco System, HP, Brocade, Allied Telesis, Alcatel-Lucent, Avaya.
Le principali caratteristiche dell’apparato attivo devono essere le seguenti:





switching con almeno 48 porte 10/100 Base TX RJ45 per desktop
almeno 4 porte per uplink in rame e/o fibre ottiche (1000BaseSX e 1000BaseLX) con
velocità non inferiori a 1GbEthernet
switch di workgroup stackable
predisposizione per l’integrazione voce-dati
facilità di impiego grazie ad un management web-based
Lo switch deve supportare, come minimo, i protocolli 802.1p (priorità dei vari tipi di traffico),
802.3x (controllo del flusso), IGMP (Internet Group Management Protocol).
Le interfacce Ethernet devono essere conformi agli standard IEEE 802.3, 802.3u, 802.3z.
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Lo switch deve essere capace di eseguire una classificazione dei flussi di traffico basandosi su
802.1p. Con più livelli si priorità, lo switch deve essere capace di gestire traffici a priorità.
Ciò si presta molto bene per l’integrazione di servizi voce e dati in un’unica rete.
Lo switch deve supportare VLANs definite in base alle porte ed in conformità a 802.1Q.
Lo switch deve avere la capacità di prevenire i broadcast storms, limitando la trasmissione di
broadcast frame agli edge della rete.
Il prodotto ridurrà l’impatto del traffico multicast sulle stazioni che non richiedono
l’appartenenza ad un gruppo multicast.
Lo switch intercetta i messaggi IGMP delle stazioni e invia di conseguenza il traffico
multicast solo alle stazioni che lo richiedono.
Per rendere il prodotto altamente efficiente e sicuro è preferibile avere apparati con la
predisposizione di un alimentatore esterno addizionale.
Tali apparati dovranno essere gestiti dal software di management della rete, incluso nella
fornitura.
L’apparato deve consentire un supporto completo di SNMP, RMON II, e di management
web-based. Il software di management deve possedere una graphical user interface (GUI) che
include un set di applicazioni di network management per la configurazione dei dispositivi di
rete, gestione degli switches, monitoraggio e acquisizione di informazioni.
Gli switch devono essere dotati di opportuni moduli di up-link per cavi in rame e/o in fibra
ottica, in tecnologia Gigabit Ethernet.
Se si opta di offrire i moduli di up-link per fibra ottica sarà necessario prevedere la
connessione in fibra ottica multimodale fra il rack di laboratorio ed il rack che ospita il router
ADSL; se si opta di offrire i moduli di up-link in rame sarà necessario prevedere la
connessione in rame fra il rack di laboratorio ed il rack che ospita il router ADSL.
Gli apparati attivi sono dotati di attacco standard per rack 19’’, al fine di poter essere inseriti
nell’armadio di concentrazione.
Nella documentazione tecnica presentata dovranno essere specificate tutte le caratteristiche
tecniche degli apparati attivi proposti.
Al fine di dare ai concorrenti un riferimento preciso nell’ambito delle innumerevoli soluzioni
oggi disponibili viene indicato un modello di apparato attivo che soddisfa le caratteristiche
richieste: si tratta del prodotto Alcatel Lucent 6250.
Il numero degli apparati attivi è pari ad 1.
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2.3 CABLAGGIO STRUTTURATO
2.3a Generalità
L’intero sistema di cablaggio strutturato dovrà essere conforme alle normative internazionali
ISO/IEC 11801, EN 50173 ed EIA/TIA 568, con l’utilizzo di componentistica di categoria 5e
o superiore.
Tutti i componenti del sistema di cablaggio proposti dovranno essere di un unico fornitore
onde garantire omogeneità di impianto e condizioni di garanzia.
Tutti i componenti del sistema di cablaggio proposti dovranno essere di primari produttori,
individuati fra Tyco AMP, Panduit, Ortronics, LG o Krone onde garantire omogeneità di
impianto e condizioni di garanzia.
Tutti i componenti utilizzati dovranno essere conformi alle normative di qualità ISO 9000 e
successive.
La posa in opera dovrà avvenire a regola d’arte, nel rispetto delle normative vigenti e secondo
quanto riportato nel seguito.
La ditta a garanzia della capacità tecnica è invitata a produrre certificato di Installatore
Autorizzato, in corso di validità rilasciato dal produttore: tale certificazione sarà elemento di
valutazione preferenziale; la ditta dovrà produrre la certificazione ventennale sul cablaggio
strutturato rilasciata dal produttore.
2.3b Cavi
Per la distribuzione orizzontale, e quindi l’interconnessione tra le prese telematiche di utente
ed i pannelli di permutazione posti nell’ armadio di concentrazione, dovranno essere usati
cavi UTP (non schermati) a 4 coppie twistate di classe D o superiore, con le seguenti
caratteristiche minime:





Conduttori di rame diametro 24 AWG (0.4 – 0.65 mm);
Impedenza 100 Ohm  15;
Risposta in frequenza fino a 100 MHz;
Attenuazione massima 22 dB/100 mt alla frequenza di 100 MHz;
Bassa emissione di fumi tossici, non propaganti fiamma e privi di alogeni (LSZH) in
conformità alle seguenti norme:
1. CEI 20 - 22
2. CEI 20 – 35
3. CEI 20 – 37.
Per i collegamenti dati di dorsale, tra gli armadi di concentrazione di edificio dovranno
essere utilizzati cavi ottici a 6 fibre, del tipo Loose Tube armato antiroditore.
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La fibra ottica dovrà essere del tipo multimodale da 50/125 micron con guaina non
propagante fiamma, a bassa emissione di fumi e priva di alogeni (LSZH).
Le caratteristiche fisiche della fibra dovranno essere tali da rispettare i seguenti valori:

attenuazione massima 3.5 dB/Km ad 850 nm e 1 dB/Km a 1300 nm;

banda passante di 200 MHz ad 850 nm e di 500 MHz a 1300 nm.
Il cavo di permutazione in fibra dovrà essere costituito da fibre con struttura di protezione ad
indice graduato e con conduttore interno da 50 micron. Il rivestimento della fibra dovrà essere
ricoperto da una pellicola PVC ignifugo. La variazione massima dell’attenuazione per ogni
100 ricollegamenti dovrà essere di 0,2 dB.
Viste le ridotte distanze di interconnessione sono ammessi anche collegamenti in rame, con
cavo UTP cat 6, ma tali da garantire comunque un collegamento di dorsale in GbEthernet.
2.3c Canalizzazioni
La totalità dei cavi di distribuzione orizzontale e verticale, dovrà essere posto in adeguata
canalizzazione, secondo quanto riportato nel seguito, nonché provvisti di sistemi di
etichettatura.
Le canalizzazioni occorrenti per i cavi di distribuzione orizzontale e/o verticale dovranno
essere rispondenti alle norme CEI, in PVC e dimensionate opportunamente.
Per dimensionamento opportuno si intende il fatto che dovrà essere lasciato vuoto uno spazio
utile all’interno di circa il 30% rispetto allo spazio necessario al passaggio dei cavi previsti dal
presente capitolato tecnico.
La tipologia delle canalizzazioni adottate dovrà essere riportata nell’offerta, specificandone le
dimensioni e le caratteristiche.
2.3d Prese telematiche
Tutte le prese telematiche, conformi alla normativa EN 50173, dovranno essere equipaggiate
con n. 3 connettori RJ45 categoria 5e o superiore, montati su placca portafrutto e fissati a
parete o su montante verticale, su scatola CEI tipo 503.
Ad ogni connettore dovrà essere attestato un singolo cavo UTP ed inoltre tutta la
componentistica utilizzata per le prese, ad eccezione della scatola 503, dovrà essere fornita da
un unico produttore. Il produttore deve essere lo stesso utilizzato per i pannelli di
permutazione riportati nel seguito. La placca portafrutta dovrà essere dotata di finestrella
apposita per l’indicazione del numero della presa telematica installata.
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Ogni presa telematica attiva dovrà essere completata con n. 1 bretella, tipo patch cord
costituita da cavo UTP categoria 5e o superiore e connettori RJ45 maschi alle estremità, di
lunghezza 3 metri, realizzata dal produttore presso gli stabilimenti di produzione: non sono
ammesse patch cord realizzate a mano.
Il cavo UTP utilizzato per i patch cord dovrà essere dotato delle stesse caratteristiche di quello
installato per la distribuzione orizzontale, in particolare di tipo LSZH e categoria 5e o
superiore.
2.3e Pannelli di permutazione
I pannelli di permutazione per i cavi in rame installati negli armadi di concentrazione
dovranno essere del tipo patch panel, in numero dipendente dalle esigenze, con connettori
RJ45 femmina di categoria 5e o superiore.
Il produttore dei patch panel e dei connettori RJ45 dovrà essere lo stesso delle prese
telematiche a muro.
I patch panel dovranno essere a standard rack 19’’, di altezza massima 2 unità.
Ogni permutatore dovrà essere dotato di un sistema di etichettatura univoca e congruente con
quello delle prese telematiche.
I pannelli saranno conformi alle norme EMI per la protezione elettromagnetica.
La fornitura prevederà inoltre un numero di bretelle di permutazione tipo patch cord pari al
numero di prese telematiche rese attive, delle stesse caratteristiche (categoria 5e o superiore,
LSZH) di quelle utilizzate per collegare le postazioni di lavoro alle prese telematiche, di
lunghezza non inferiore a 1.5 metri, realizzata dal produttore presso gli stabilimenti di
produzione: non sono ammesse patch cord realizzate a mano.
Le bretelle dovranno essere dotate alle estremità di connettori RJ45 maschi per la completa
connessione delle 4 coppie.
2.3f Armadio di concentrazione
In ogni laboratorio dovrà essere installato un armadio rack 19’’ da pavimento o da parete, in
lamiera d’acciaio, corredato di due montanti laterali perforate con passo 1 unità. L’armadio
ospita i pannelli di permutazione, i passacavi, l’apparato attivo ed il relativo UPS.
L’armadio deve essere dotato di porta in plexiglass o vetro onde consentire l’osservazione
visiva dei led di segnalazione dell’apparato attivo, provvisto inoltre di chiusura a chiave con
n. 2 chiavi in metallo con meccanismo di chiusura multiplo (centro/alto/basso).
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Le dimensioni dell’armadio da utilizzare saranno tali che, ad allestimento effettuato, si abbia
libero almeno il 30% dello spazio utile, per consentire l’aggiunta successiva di ulteriori
apparati.
Completa la fornitura dell’ armadio una striscia di alimentazione elettrica con almeno n. 5
prese UNEL ed interruttore magnetotermico-differenziale, di tipo bipolare da 16 Ampere e
corrente differenziale 30mA, nonché due ventole di raffreddamento dotate di una portata
minima complessiva di 10 metri cubi/ora ciascuna e filtri con guarnizione di tenuta. Ad
allestimento effettuato nell’ armadio, dovranno esserci almeno 2 prese elettriche libere.
L’armadio deve inoltre essere:


dotato di opportune feritoie laterali per facilitare la ventilazione naturale e forzata;
completo di kit di montaggio.
Deve essere prevista la possibilità di arretrare i montanti di supporto per ottimizzare il
posizionamento degli apparati e dei pannelli di permutazione. Devono poi poter essere
montati ripiani per sostenere apparati attivi sprovvisti delle alette di fissaggio a standard 19’’.
In fase di realizzazione dovranno essere realizzate le necessarie connessioni elettriche per
l’alimentazione dell’armadio in cui sono installati l’apparato attivo ed il dispositivo UPS, fino
al quadro elettrico di laboratorio, anch’esso da predisporre. L’armadio dovrà essere messo a
terra elettricamente.
2.3g Etichettatura e numerazione
Tutto il sistema di cablaggio strutturato dovrà rispettare le normative vigenti riguardo
l’etichettatura e la numerazione, in particolare la EIA/TIA 606.
Al riguardo ogni presa utente dovrà essere contrassegnata da un numero, univoco per tutto il
sistema, che dovrà avere corrispondenza sul relativo pannello di permutazione.
Ogni singolo cavo UTP dovrà essere anch’esso etichettato alle due estremità, in prossimità
delle connessioni, con lo stesso numero univoco utilizzato per la corrispondente presa utente.
In conclusione, si dovrà provvedere la numerazione univoca e l’etichettatura di:
1. armadio di concentrazione,
2. cablaggio di area (patch panel, posti di lavoro e cavi di distribuzione orizzontale).
3. cablaggio di dorsale (cavi di distribuzione dorsale).
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Articolo 3
STAZIONI DI LAVORO TUTOR ED ALLIEVI
3.1 GENERALITA’
I prodotti offerti dovranno essere di nota marca ( come ad esempio HP/Compaq, Acer, Dell,
Siemens, Fuijtsu ) che opera in regime di qualità certificata ISO9000 (da produrre relativo
certificato), nuovi di fabbrica, ed ancora presenti sul listino ufficiale del produttore, da
documentare idoneamente. Si richiede che tutti i dispositivi della fornitura rispettino la
direttiva europea 2002/95/EC, detta direttiva RoHS (Restriction on Hazardous Substances),
che, dal 1° Luglio 2006, prevede che le nuove apparecchiature elettriche ed elettroniche poste
sul mercato non contengano piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, difenile
polibrominato (PBB) o etere di difenile polibrominato (PBDE).
I prodotti offerti dovranno avere apposita etichetta sul retro dell’apparecchiatura indicante il
relativo numero di serie. Tutti i componenti contenuti all'interno dovranno avere apposita
etichetta identificativa del prodotto. Dovrà essere presente un Certificato di Garanzia
riportante il numero di serie dell'apparecchiatura e tutti i numeri di serie delle singole parti
che lo compongono per consentire la piena rintracciabilità delle parti al fine di una corretta
gestione delle garanzie. Dovrà essere inoltre presente il Certificato di Collaudo riportante tutti
i test eseguiti in fabbrica sull'apparecchiatura finita.
Sul medesimo certificato dovrà essere evidenziato il test di Certificazione CE, relativo alla
sicurezza elettrica con i relativi parametri di confronto.
3.2 CARATTERISTICHE DELLE STAZIONI DI LAVORO
Le stazioni di lavoro del tutor e degli allievi sono postazioni di lavoro costituite da Personal
Computer di ultima generazione, basate su tecnologia Intel. Ogni stazione sarà composta da
dispositivi che assicurino almeno le seguenti prestazioni minime:
Personal Computer con CPU Intel Quad Core i5 750 2.66GHz 8Mb, memoria non inferiore a
4 Gb RAM DDR3, almeno 512 MB Video RAM, Hard-disk non inferiore a 500GB, lettore
CD-Rom e masterizzatore, scheda LAN 10-100TX, sistema Operativo Windows, monitor
colori LCD 21”, LCD, di diagonale non inferiore a 21”, Contrasto dinamico 40000 :1;
Contrasto standard 600 :1; dot pitch ≤ 0,25 mm, 16:9, 200 cd/m², con prestazioni audio di
alta qualità mediante casse integrate o esterne.
Per proteggere desktop e periferiche è necessario fornire kit di bloccaggio, tipo Kensington,
pari almeno al numero di postazioni offerte. Il kit di bloccaggio deve essere costituito da un
lungo cavo in acciaio ad elevato tenore di carbonio, un supporto a piastra e un lucchetto con
chiave. Il cavo antitrancio in acciaio temprato al carbonio dello spessore di 5,3 mm, deve
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essere dotato di barra a T ruotabile per un più facile e semplice innesto nello slot; per quelle
apparecchiature non dotate di slot di sicurezza, tipo Kensington, deve essere prevosto un
supporto a piastra.
Il kit di bloccaggio per desktop e periferiche preso a riferimento è quello Kensington.
Il numero delle postazioni di lavoro non è inferiore a 36.
3.3 CARATTERISTICHE DELLA LAVAGNA INTERATTIMA MULTIMEDIALE
In riferimento alle apparecchiature di proiezione multimediali è richiesta la fornitura di un
sistema LIM e di un proiettore portatile.
Il sistema di proiezione interattivo (LIM) deve essere composto da una Lavagna Interattiva
Multimediale Touch 78” – resistiva completa di software di gestione e proiettore ad ottica
corta LCD con supporto da parete.
Le caratteristiche minime del sistema LIM sono indicato qui di seguito.
- Lavagna Interattiva Multimediale 78” Touch sensitive
- Superficie utilizzabile con dita, penna e pennarelli cancellabili a secco
- Tecnologia resistiva (analogo-resistitiva)
- Dotata di sei comandi rapidi laterali
- Sintesi vocale in italiano e inglese
- Funziona anche con polvere sulla superficie o luce solare diretta
- Import/Export verso altri software LIM proprietari mediante il formato .IWB
- Elettronica nel retro della LIM, non accessibile o danneggiabile
- Archivio con 4.500 risorse multimediali, 70 video e 20 widget
- Possibilità di applicare effetti speciali agli oggetti
- Diagonale attiva: 78,2” – 198 cm
- Risoluzione: 8192x8192
- Interfaccia USB con cavo da 10 metri
- penna ( oltre penna di ricambio) cancellino e pennarello.
Le caratteristiche minime del software a corredo del sistema LIM sono indicate qui di seguito.
Si preferisce la fornitura di un unico software per condividere lezioni tra LIM diverse,
proiettori interattivi e altri dispositivi touch, indipendentemente da modello e produttore
- Import in PowerPoint avanzato
- Registrazione video e audio
- Possibilità di integrare un browser con una pagina web all’interno della lezione
- Strumenti linguistici (creazione spazi, rimozione punteggiatura e word wallet)
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- Strumenti di calcolo (calcolatrice grafica, equazioni, frazioni, ecc.)
- Completamente in italiano
Il sistema di proiezione portatile è costituito da un videoproiettore in tecnolgia DLP,
Widescreen, immagine: 2800 ANSI lumen, 5000 :1, 4:3, XGA, UXGA.
Distanza proiezione min: 0,60 mt, max: 6 mt; lampada: 210 W, 4000 Hr.; zoom:1, 20x;
audio: 1 Altoparlanti, 10 W; connessioni ingressi: HDMI: 1 , VGA per PC : 1..
Il numero delle lavagne interattive multimediale con sistema di proiezione ad ottica corta è
pari ad 1.
3.4 ALIMENTAZIONE DELLE STAZIONI DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI IN
GENERE
In fase di realizzazione dovrà essere:
o installato un quadro elettrico per l’alimentazione delle apparecchiature ed i dispositivi
del laboratorio multimediale,
o predisporre le necessarie connessioni elettriche fino al primo quadro elettrico esistente
per l’alimentazione del quadro del laboratorio, incluso l’interruttore di protezione
o predisporre le necessarie connessioni elettriche per le alimentazioni di tutte le utenze
elettriche del laboratorio.
Il quadro elettrico del laboratorio dovrà contenere un interruttore differenziale ad alta
sensibilità ed un numero sufficiente di interruttori magnetotermici bipolari, di adatto
amperaggio, in base al numero di stazioni di lavoro da alimentare e proteggere, e comunque in
numero non inferiore a quattro.
Dall’ analisi dei fabbisogni per la realizzazione del laboratorio multimediale emerge che per
la corretta alimentazione di apparati e dispositivi telematici si richiede un valore di potenza
complessiva non superiore a 8 KW, considerando una potenza media assorbita per dispositivo
di circa 300W.
Ogni interruttore avrà singolarmente caratteristiche idonee al punto di installazione (Ics pari
alla corrente di c.c.).. Il differenziale è idoneo alle correnti pulsanti ed unidirezionali, selettivi
AS Classe di interruzione 3 (CEI EN 60898).
La tipologia di cavi utilizzati è del tipo previsto dalla normativa vigente mirante a
minimizzare l’emissione di gas e fumi in caso di incendio onde consentire una ordinata
evacuazione in situazioni di emergenza.
Le linee, opportunamente dimensionate per contenere la temperatura superficiale, saranno del
tipo:FG7R, 2+1, per la alimentazione generale dalla rete.
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Conduttore di rame rosso ricotto o
stagnato, a corda flessibile o rigida.
Isolamento in HEPR (gomma
vulcanizzata etilenpropilenica) di
qualità G7
FG7OR - Condizioni di impiego più comuni:
Per trasporto di energia e trasmissione segnali in ambienti interni o
esterni anche bagnati. Per posa fissa in aria libera, in tubo o canaletta, su
muratura e strutture metalliche o sospesa. Adatti anche per posa interrata
diretta o indiretta.
Riempitivo in materiale non fibroso e
non igroscopico
Guaina PVC qualità RZ.
Per l’individuazione delle sezioni dei cavi è, in ogni caso, prescritto il rispetto dei valori
reciproci di Ib, In, Iz di cui alla Normativa CEI 64.8.
Indipendentemente dai risultati dei calcoli, per i cavi saranno adottate le seguenti sezioni
minime: 4 mmq.
La caduta di tensione massima ammessa all'utenza finale per i circuiti di forza motrice (F.M.),
utilizzazioni apparati e varie sarà del 3%.
I cavi impiegati saranno conformi alle norme CEI-UNEL e provvisti di Marchio Italiano di
Qualità (IMQ).
La posa avverrà prevalentemente all'interno di canalizzazioni o tubi rigidi in PVC, posati
lungo le pareti.
Le colorazioni delle anime saranno corrispondenti a quanto previsto nelle tabelle di
unificazione CEI-UNEL.
L’altezza di installazione massima rispetterà i valori stabiliti dal D.P.R. n.503 del 24.07.1996
(Regolamento recante norme per la eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici,
spazi e servizi pubblici).
Ogni PDL sarà realizzata con una cassetta 503,
all’interno della quale saranno ospitate tre prese
bipasso 10/16A (in figura indicate con il numero 1).
Per la realizzazione del quadro elettrico e delle linee
di alimentazione ed i rispettivi collegamenti devono
essere seguite tutte le norme vigenti in materia di
impianti elettrici.
Al termine dei lavori la ditta deve rilasciare il certificato di conformità, ai sensi delle legge
37/2008.
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3.5 GRUPPO DI CONTINUITA’
Da fornire un gruppo di continuità (UPS) da 1000VA da installare nel rack dove è presente
l’apparato attivo.
L’UPS, da 1000VA, deve essere da rack, monofase con tecnologia On Line a doppia
conversione (VFI). Il carico viene sempre alimentato dall’inverter che fornisce una tensione
sinusoidale, filtrata e stabilizzata in tensione, forma e frequenza, inoltre i filtri di ingresso e
uscita aumentano notevolmente l’immunità del carico contro i disturbi di rete e i fulmini con
moduli batteria.
I gruppi di continuità devono rispondere alle seguenti caratteristiche:













Tensione filtrata, stabilizzata ed affidabile (tecnologia On Line a doppia conversione (VFI
secondo normativa EN50091-3) con filtri per la soppressione dei disturbi atmosferici);
Sovraccarichi elevati (fino al 150%)
Auto restart automatico al ritorno rete (programmabile)
Rifasamento del carico (fattore di potenza di ingresso dell’UPS prossimo a 1)
Ampia tolleranza sulla tensione di ingresso (da 110V a 300V) senza intervento della batteria
Protezione per rete telefonica e informatica contro sovratensioni su connettore RJ45-RJ11
Possibilità di estensione dell’autonomia fino a svariate ore
Selezione via software dei parametri di funzionamento
Timer per spegnimento temporizzato (programmabile via software)
Elevata affidabilità delle batterie (test batterie automatico e attivabile manualmente)
Elevata affidabilità dell’UPS (controllo totale a microprocessore)
Basso impatto su rete (assorbimento sinusoidale)
Protezione di ingresso ripristinabile.
COMUNICAZIONE EVOLUTA





Comunicazione evoluta, multipiattaforma, per tutti i sistemi operativi e ambienti di rete:
software di supervisione e shut-down Powershield3 incluso, con agente SNMP, per sistemi
operativi Windows, Linux, Mac OS X, Sun Solaris, Novell e altri sistemi operativi Unix;
Software di configurazione UPS Tools incluso;
Contatto ESD (Emergency Switching Device) per spegnimento UPS da pulsante remoto di
emergenza;
Porta seriale RS232;
Slot per scheda di comunicazione;
INGRESSO






Tensione nominale 220-230-240 Vac
Tolleranza minima di tensione /120V dal 60% al 70% di carico
Tolleranza massima di tensione 300 V
Frequenza nominale 50/60 Hz ±5Hz
Corrente nominale (A) >5
Fattore di potenza > 0.97
BY PASS

Tolleranza di tensione statica ± 1.5%
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
Tolleranza di frequenza ±5Hz
BATTERIE


Tipo VRLA AGM al piombo senza manutenzione
Tempo di ricarica 4 h
USCITA














Tensione nominale 220-230-240 Vac selezionabile ± 1,5%
Forma d’onda Sinusoidale
Distorsione di tensione < 2%
Frequenza 50 o 60 Hz selezionabile
Tolleranza di frequenza ± 0.5 %
Fattore di cresta (Ipeak/Irms) 3 : 1 (fino al 100% del carico)
Sovraccarico 110% 30’; 130% 30”; 150% 10”
Numero prese 4 IEC 320 10A
Dimensioni (hlp) (mm) 2U x 19” x 480
Rendimento AC/AC 90%
Comunicazione RS232 + slot per interfaccia di comunicazione
Temperatura d’ambiente O°C / +40°C, ottimale per batteria 15°C - 25°C
Umidità relativa < 95% non condensata
Protezioni Sovracorrente - cortocircuito - sovratensione - sottotensione - termica - eccessiva
scarica della batteria
Normative EN 62040-1 EMC EN 62040-2 Direttive 2006/95/EC - 2004/108/EC; EN 62040-3
Immunità al fulmine 3KA 8/20 μs
Rumorosità < 40 dBA a 1 m



Il numero di UPS è pari ad 1.
Articolo 4
PERIFERICHE OPZIONALI
A completamento delle postazioni allievo e tutor del laboratorio multimediale, sono previste
alcune periferiche, i cui requisiti tecnici minimi sono meglio specificati nelle schede tecniche
allegate; sarà necessario fornire l’elenco prezzi unitari per ogni dispositivo, per eventuali
successivi acquisti da parte dell’Istituto. Pertanto tali prezzi saranno vincolanti per il
proponente per un periodo non inferiore a 180 giorni, dalla data di presentazione delle offerte.
L’elenco delle periferiche opzionali deve essere costituito da:

stampante laser di rete, a colori;

stampante laser di rete, b/n;

sistema proiezione portatile
Le caratteristiche minime delle stampanti laser di rete, sia a colore che b/n, devono essere le
seguenti:
Stampante multifunzione A4 laser, 20ppm, grammatura carta 80-140, alimentatore fogli,
fotocopiatore, fax, scanner, copia ottica fino a 1200x1200 dpi, interfaccia USB 2.0,
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compatibile Windows, completa di software e cavetteria per il corretto funzionamento,
compresa la fornitura di n. 2 toner originali.
Le caratteristiche minime del sistema di proiezione portatile devono essere le seguenti:







proiettore LCD SVGA (800 x 600)
luminosità non inferiore a 2600 lumen ANSI
rapporto di contrasto di 3000:1 per garantire immagini nitide e realistiche.
dimensioni immagine: 76 cm - 889 cm, E-TORL UHE 200 Watts,
funzione Direct Power On/Off (permette di accendere il videoproiettore direttamente
dall’interruttore della luce)
funzione di spegnimento rapido Instant Off (elimina la necessità di attendere il
raffreddamento del videoproiettore)
durata della lampada non inferiore a 5.000 ore in modalità Economy
Articolo 5
POSTAZIONI DI LAVORO - ARREDI
Gli arredi per le postazioni di lavoro dovranno essere sufficientemente ampie per ospitare tre
postazioni di lavoro. Le postazioni di lavoro e gli arredi in genere dovranno essere conformi
alle normative di legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, Legge 81/08 e successive
modifiche ed integrazioni, ed essere realizzate con materiali ignifughi, senza propagazione di
fiamme ed a bassa emissione di fumi nocivi. In riferimento ai piani di lavoro si richiede essi
siano tali da garantire, oltre all’ alloggiamento degli apparati informatici, uno spazio
sufficiente per poter contenere le normali dotazioni di scrivania, nonchè la consultazione di
documenti cartacei.
In riferimento ai sedili di lavoro è necessario che essi siano stabili, che consentano a chi li usa
di assumere una posizione di confort, che il piano di seduta sia facilmente regolabile, che lo
schienale sia facilmente regolabile ed orientabile.
Le postazioni di lavoro e gli arredi in genere dovranno essere conformi alle normative di
legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro ed alle norme UNI di riferimento quali:
UNI 8582 Determinazione della stabilità
UNI 8585 Resistenza all’ urto del sedile
UNI 8586 Resistenza agli urti ripetuti
UNI 8587 Resistenza a fatica dello schienale
UNI 8589 Resistenza dei braccioli a forze verticali
UNI 8590 Resistenza dei braccioli a forze orizzontali
UNI 9083 Sedile e sgabelli – resistenza alla caduta
UNI 9088 Resistenza alle sollecitazioni laterali delle gambe
UNI 9089 Prova d’ urto contro lo schienale e il bracciolo
UNI 9243 Resistenza a fatica del ribaltamento del sedile
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5.1 POSTAZIONE DI LAVORO ALLIEVI
La postazione base di lavoro da utilizzare è costituita da un’ isola di lavoro, dotata di piani di
lavoro non inferiori generalmente ad 1 mq, dalle dimensioni minime, in centimetri,
180x60x72 (lxpxh).
Le dimensioni e la configurazione del posto di lavoro devono essere desumibili da grafici in
scala da allegare alla relazione tecnica.
I piani di lavoro sono in melaminico, con disponibilità di almeno tre colorazioni, mentre i
componenti in lamiera devono essere rifiniti con verniciatura a polveri epossipoliestere, con
disponibilità di almeno cinque colori.
La struttura portante è costituita da elementi metallici, adatti al sostegno ed all’ unione dei
vari piani di lavoro.
La postazione di lavoro deve esser completa di un sistema di canalizzazione orizzontale che
permetta di raggruppare i cavi elettrici e quelli di rete, tenendo in ordine l'area di lavoro.
Ogni postazione di lavoro viene completata da una sedia da lavoro, con base girevole come
specificato nel seguito.
Il numero di isole di lavoro allievi è non inferiore ad 8, ognuno adatta ad ospitare 3
postazioni. di lavoro
5.2 TAVOLO TUTOR
Il tavolo del tutor, dalle dimensioni desumibili dalle tavole di progetto, adeguato ai dispositivi
da gestire, deve possedere le stesse caratteristiche tecniche, colorazioni comprese, delle
postazioni di lavoro per garantire una uniformità di stile, dalle dimensioni minime, in
centimetri, sono 180x80x72 (lxpxh).
Il tavolo viene completato da una sedia da lavoro, con base girevole come specificato nel
seguito.
Il numero di postazioni. di lavoro è pari ad 1.
5.3 ARMADIO
Struttura portante costituita da involucri in bimelaminico, dallo spessore superiore a 15 mm,
realizzati con fianchi, cappelli e fondi, schiene in luce assemblati tra loro per mezzo di spine
in legno e tiranti in acciaio su eccentrici. La struttura poggia su quattro piedini livellatori in
ABS con anima filettata in acciaio. I contenitori sono predisposti per l’attrezzaggio con ante a
battente dalle dimensioni minime, in centimetri, 90x45x72 (lxpxh).
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I ripiani mobili interni sono realizzati con lo stesso materiale delle strutture e possono essere
posizionati a varie altezze, secondo il passo di 32 mm: gli stessi devono poter essere
accessoriati con barre di acciaio atte ad irrigidire il ripiano.
Le ante devono essere disponibili in bimelanimico, come il resto della struttura e dotate di
serratura. La massima apertura delle ante deve essere non inferiore a 110°,
mentre le
maniglie sono ad “archetto”, in gomma antiurto.
Il numero di armadi è pari ad 1.
5.4 SEDIA DA LAVORO CON BASE GIREVOLE
Le sedute devono essere dotate di meccanismo di adattamento del sedile e dello schienale all’
esigenze dell’ utente, nel rispetto delle disposizioni di legge citate.
La base girevole è dotata di cinque razze in tubo d’ acciaio cromato, completa di ruote.
La sedia è dotata di meccanismo di elevazione a gas.
I braccioli sono in acciaio cromato con poggiabraccio in termoplastica.
Sia lo schienale che la seduta sono realizzate in termoplastica, possibilmente con una scelta di
almeno tre colori. Le imbottiture sono in poliuretano espanso con supporto interno in
termoplastica, possibilmente con una scelta di almeno tre colori.
L’ imbottitura deve essere del tipo ignifugo classe 1 IM.
E’ necessario che tale prodotto sia conforme alle norme UNI di riferimento e per quelle
differenziate su livelli che il livello raggiunto sia almeno il nunero 5.
Le norme UNI di riferimento sono:
UNI 8582 Determinazione della stabilità
UNI 8585 Resistenza all’ urto del sedile
UNI 8586 Resistenza agli urti ripetuti
UNI 8587 Resistenza a fatica dello schienale
UNI 8589 Resistenza dei braccioli a forze verticali
UNI 8590 Resistenza dei braccioli a forze orizzontali
UNI 9083 Sedile e sgabelli – resistenza alla caduta
UNI 9088 Resistenza alle sollecitazioni laterali delle gambe
UNI 9089 Prova d’ urto contro lo schienale e il bracciolo
Il numero di sedie è pari ad 25.
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Articolo 6
INTERVENTO DI ADEGUAMENTO
L’idea progettuale che l’istituto intende realizzare è esplicitata nella planimetria di
seguito riportata.
Si chiede alla ditta di proporre per la realizzazione del laboratorio, una soluzione distributiva
degli arredi e delle postazioni dei laboratori, di tipo frontale.
Tale soluzione dovrà essere riportata in grafici di progetto, da allegare alla relazione tecnica
ed utilizzando la planimetria dei locali allegata e disponibile, a richiesta, in formato ACAD.
I lavori di adattamento edilizio non sono compresi nel presente appalto.
Articolo 7
COLLAUDO E DOCUMENTAZIONE
Il sistema offerto deve possedere tassativamente i requisiti costruttivi che lo rendano
pienamente conforme alle disposizioni in materia di Conformità Elettromagnetica, così come
disposto dalla direttiva CEE 89/336, recepita dal D.L. 476 del 4 Dicembre 1992
7.1 CERTIFICAZIONI
Al termine dei lavori, con riferimento a quanto previsto dalle normative ISO/IEC 11801 ed
EN50173, ogni singola tratta in rame ed in fibra dovrà essere certificata da apposita misura
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strumentale, per verificare la rispondenza alle caratteristiche richieste. Di ogni certificazione
dovrà essere rilasciata la stampa originale prodotta dallo strumento di misura utilizzato.
Relativamente alle tratte in rame, ogni singolo collegamento dovrà essere testato con
apposito strumento in categoria 5e/6, del tipo adeguato per misure fino a 300 MHz, da cui
devono risultare i seguenti parametri minimi:













nome dell’azienda certificatrice;
nome dell’operatore addetto alle misure;
tipologia, numero di serie e revisione software dell’apparecchio utilizzato per le
misure;
numero identificativo della tratta testata;
tipo di test effettuato (link di classe D);
continuità dei collegamenti;
lunghezza della tratta per ogni singola coppia;
impedenza della tratta per ogni singola coppia;
resistenza della tratta per ogni singola coppia;
capacità della tratta per ogni singola coppia;
attenuazione massima della tratta per ogni singola coppia e frequenza del test;
valore massimo di cross-talk per ogni combinazione di coppie;
valore minimo di ACR per ogni combinazione di coppie.
Per quanto concerne la tratta in fibra ottica, dovranno essere effettuate misure con
strumento OTDR ad alta precisione in grado di fornire le seguenti caratteristiche minime per
singola fibra:

nominativo dell’azienda certificatrice;

nominativo dell’operatore;

tipologia, numero di serie e revisione software dello strumento utilizzato;

numero identificativo della tratta testata;

lunghezza d’onda utilizzata;

attenuazione della tratta;

lunghezza della tratta;

return loss;

curva di attenuazione.
Le misure descritte andranno effettuate alle lunghezze d’onda di 850 e 1300 nm.
Al termine dei lavori la ditta appaltatrice rilascerà apposita dichiarazione di fine lavori.
Entro 20 giorni naturali e consecutivi dalla data di comunicazione di ultimazione dei lavori, e
comunque prima della seduta di collaudo, la Ditta aggiudicataria dovrà fornire i seguenti
documenti:


dichiarazione di conformità alla regola d’arte, secondo quanto previsto per le
installazioni dal DPR 447/91;
dichiarazione di conformità alla legge n. 37/2008 sottoscritta dal legale
rappresentante;
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








conformità alle direttive di compatibilità elettromagnetica CEE 89/336 (marchio CE)
relativamente ai componenti attivi e passivi installati;
conformità alla direttiva europea 2002/95/EC, detta direttiva RoHS;
descrizione della struttura della rete, incluso l’elenco dei prodotti utilizzati;
planimetrie1 con sopra riportato il posizionamento di ogni componente messo in
opera;
percorsi utilizzati, colonne montanti, dislocazione di ogni componente e loro
numerazione effettiva;
disegno particolareggiato dell’equipaggiamento dell’armadio con numerazione
identificativa di ogni componente;
tabella riassuntiva di attestazione di ogni singolo punto, riportando tutte le diciture
identificative utilizzate per le connettorizzazioni dei cavi (sia in rame sia in fibra
ottica), dalla presa di utente all’armadio di concentrazione, indicando tutti i
componenti del cablaggio e della rete;
allegati tecnici e manuali di ogni componente (attivo e passivo) installato;
misure sulle tratte in rame/fibra ottica.
Tutta la documentazione, in lingua italiana, sopra elencata, ad eccezione degli allegati tecnici,
dovrà essere fornita sia in forma cartacea sia su CD-ROM (o su dischetti da 3,5”) nei formati
MS Word, MS Excel o Autocad.
7.2 COLLAUDO
L’Istituto effettuerà il collaudo dell’impianto entro 20 giorni naturali e consecutivi dalla data
di fine lavori.
Tale collaudo seguirà il piano di test predisposto dalla Ditta fornitrice e sottoposto per
l’approvazione da parte dell’Istituto, almeno 20 giorni prima della data fissata per il collaudo.
Tale attività dovrà, tra l’altro, certificare ogni singola tratta, in cavo 4cp U.T.P. cat. 5e o
superiore, per attestarne la rispondenza alle caratteristiche minime della normativa stessa. Si
dovrà, altresì, verificare il corretto funzionamento di tutti i dispositivi oggetto della fornitura.
Il collaudo sarà eseguito dall’esperto esterno nominato dall’Istituto e da personale competente
messo a disposizione dalla ditta appaltatrice per tutta la durata del collaudo.
La ditta appaltatrice dovrà altresì mettere a disposizione dell’Amministrazione gli strumenti
utilizzati per le misure (al fine di consentire controlli a campione sulla rispondenza di quanto
dichiarato), nonché eventuali strumenti hardware e software necessari per le prove.
In caso di esito negativo del collaudo la ditta appaltatrice dovrà porre rimedio agli eventuali
malfunzionamenti entro il termine indicato dall’esperto esterno dell’Istituto, non inferiore in
1
Fornite in allegato e disponibili in formato Acad
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ogni caso a giorni 15 dall’esito negativo del collaudo. Allo scadere del termine si procederà
ad un nuovo collaudo.
Alle parti interessate sarà rilasciata copia del verbale di collaudo.
Articolo 8
ESECUZIONE DEI LAVORI
L’offerta dovrà contenere un piano dettagliato di esecuzione dei lavori, con preciso
riferimento ai tempi di realizzazione (diagramma di Gantt) e al personale utilizzato. Tale
piano dovrà essere approvato da parte dell’Istituto.
A completamento delle indicazioni riportate nel presente documento potranno essere
precisate, dall’Istituto, ulteriori indicazioni in corso d’opera, anche tramite disegni di
particolari esecutivi, al fine dell’esatta interpretazione del progetto e dei dettagli costruttivi.
La messa in opera dell’impianto dovrà essere eseguita rispettando le leggi e le normative
attualmente in vigore, in particolare:

DPR 547/55 e 224/88 in materia antinfortunistica, nonché leggi 186/68 e 297/77;

Norme CEI 64/8 per gli aspetti di sicurezza degli impianti elettrici;

Legge 37/08.
Sono a carico dell’impresa appaltatrice tutti i lavori e materiali necessari alla corretta
installazione di quanto previsto nel presente capitolato, anche se non esplicitamente riportato.
In particolare le opere ed i materiali di consumo (viti, fisher, raccordi ecc.) per la posa in
opera delle canalizzazioni ed il passaggio dei cavi, nonché eventuali opere edili per la foratura
di pareti ed il loro ripristino all’aspetto originario.
Il trasporto di tutti i componenti ed apparati, nonché le eventuali spese di vitto ed alloggio per
i tecnici sono a totale carico dell’appaltatore.
Sono altresì a carico della ditta appaltatrice il trasporto dei materiali di scarto, in eccesso e
detriti, al fine di riportare l’edificio al suo aspetto antecedente all’installazione.
Tutte le spese occorrenti per quanto appena esposto sono a totale carico della ditta
appaltatrice, senza alcun addebito per l’Istituto.
Compito ulteriore dell’appaltatore sarà quello di dotarsi di tutti gli attrezzi per il montaggio
dei componenti e della strumentazione di misura per i test sull’impianto. Detti strumenti
dovranno essere messi a disposizione dell’ Istituto per tutta la durata del collaudo.
Particolare cura dovrà essere posta nell’installazione dei cavi in rame, evitando, per quanto
possibile, stress eccessivi ai conduttori.
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Tutti i materiali sono da considerarsi sotto il controllo della ditta appaltatrice fino al collaudo
e definitiva accettazione da parte dell’ Istituto.
L’appaltatore avrà l’obbligo di nominare un Responsabile dei Lavori, che dovrà riferire ai
referenti dell’ Istituto sullo stato di avanzamento lavori e su eventuali problematiche connesse
alla messa in opera dell’impianto.
Articolo 9
ADDESTRAMENTO
La ditta appaltatrice avrà l’obbligo di tenere corsi di addestramento sulla gestione e
manutenzione della rete e del laboratorio multimediale ed in genere di tutto quanto installato
al/ai responsabili nominati dall’ Istituto e, per un periodo non inferiore a 8 (otto) ore.
Detto corso dovrà essere tenuto presso la sede dell’ Istituto senza alcun costo aggiuntivo; la
durata giornaliera dei corsi non deve superare le 4 (quattro) ore, con orario indicativo 9.00 –
13.00, nei giorni dal lunedì al venerdì.
Farà parte integrante del corso di formazione il rilascio della documentazione tecnica
necessaria.
Il corso, di tipo teorico/pratico, dovrà prevedere i seguenti argomenti:







funzionalità degli apparati attivi installati;
gestione e manutenzione di reti LAN;
hardware e software della fornitura;
il laboratorio multimediale;
la postazione allievo;
la postazione del tutor;
l’uso della LIM.
Del materiale utilizzato per il corso dovrà essere rilasciata una copia ad ogni partecipante.
Il materiale utilizzato per il corso dovrà essere fornito sia in formato cartaceo sia elettronico
(ove possibile).
Articolo 10
ASSISTENZA E MANUTENZIONE
Durante la fase di collaudo e di avviamento dell’impianto la ditta appaltatrice metterà a
disposizione proprio personale specializzato come supporto tecnico, in misura non inferiore
ad 12 ore/uomo.
L’assistenza in garanzia dovrà essere garantita entro le 8 ore lavorative dalla
segnalazione del guasto, da inviare a cura dell’Istituto a mezzo fax , e l’eliminazione del
gusto deve avvenire entro 24 ore dall’intervento.
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Nel caso in cui il componente o l’apparato guasto non sia riparabile entro tale termine,
l’appaltatore è tenuto a sostituirlo con uno di caratteristiche e prestazioni similari per
ripristinare la corretta funzionalità dell’impianto.
Il periodo di garanzia sulle componenti attive non sarà inferiore a 12 mesi dalla data della fine
del collaudo, e sulle componenti passive non inferiore a 15 anni a partire dalla stessa data.
Durante il periodo di garanzia la ditta appaltatrice si impegna, a proprio carico, a riportare
l’impianto in perfetta condizione di funzionamento e di conformità alle specifiche tecniche
riportate nel capitolato e nel contratto.
Inoltre, per tutta la durata del periodo di garanzia, l’appaltatore si impegna ad effettuare
verifiche trimestrali sullo stato d’uso del sistema e con particolarmente riferimento alle parti
soggette ad usura, nonché una analisi sulle prestazioni complessive del sistema.
Nell’offerta, su documento a parte, deve essere riportato anche il costo annuo per il
servizio di manutenzione (almeno alle stesse condizioni di cui sopra) per il periodo
successivo a quello di garanzia. Tale offerta NON rientra nella gara in espletamento ma
risulta comunque vincolante per la società, nel caso in cui l’Istituto, con propri fondi,
intenda attivare tale servizio al termine del periodo di garanzia.
Articolo 11
CONSEGNA DEI LAVORI
La consegna dei lavori ultimati dovrà avvenire entro 30 giorni solari dalla data di stipula del
contratto, salvo motivate sospensive della Direzione dei Lavori. Superato tale limite
scatteranno le penali previste.
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