Nuove proposte dalla biologia marina: dalla sindrome metabolica al

Nuove proposte dalla biologia marina: dalla sindrome metabolica
al decadimento immunologico
NOTE SALIENTI DELLA PRESENTAZIONE
Utilizzata la definizione NCEP ATP del 2001
un incremento del 1% del valore della colesterolemia aumenta del 2% il rischio di CHD
gli effetti della insulino resistenza sul metabolismo lipidico interessano sia il colesterolo HDL che
LDL
Le statine, nell’occidente, sono state scoperte casualmente durante lo screening di prodotti di
fermentazione ad attività antibiotica e sono divenute il caposaldo nella terapia delle ipercolesterolemie
e delle malattie aterosclerotiche. In Cina erano da millenni conosciuti e utilizzati prodotti di
fermentazione del riso (red yeast rice) come additivi dei cibi sia per migliorare la colorazione che per
preservarli (attività antibatterica dei pigmenti). Fermentati di riso con funghi non filamentosi del gen.
Monascus sono utilizzati per la colorazione delle carni (anatra alla pechinese) del vino (vino rosso di
riso) e del formaggio (di soja). Nel periodo della dinastia Ming il fermentato di Monascus spp. Era
ritenuto utile per migliorare la circolazione sanguigna, la digestione e le funzioni del pancreas.
L’efficacia clinica non solo nella riduzione del colesterolo ma, soprattutto, della morbilità e mortalità
cardiovascolare, fanno delle statine una delle terapie salvavita. L’elevato costo di queste terapie e la
ridotta disponibilità di questi farmaci in estremo oriente hanno indotto gli studiosi cinesi a rivalutare e
approfondire gli effetti dei fermentati di riso rosso con funghi Monascus sp., presenti da secoli nelle
farmacopee cinesi.
L’organismo ottiene colesterolo e trigliceridi principalmente dalla sintesi endogena nel fegato. Le
statine, inibendo l’enzima limitante della sintesi degli steroli, riducono la produzione epatica di
colesterolo; il fegato supplisce a questa carenza aumentando la captazione del colesterolo dal circolo
sanguigno attraverso l’aumento di espressione dei recettori per le lipoproteine a bassa densità (LDL).
Il colesterolo nel fegato viene utilizzato per la sintesi di acidi biliari ed escreto sia in questa forma che
come colesterolo libero nella bile. La carenza di sintesi endogena è compensata da un aumento della
captazione di colesterolo dal sangue grazie ad un aumento del numero di recettori per le LDL sulla
superficie degli epatociti.
Nel coniglio nutrito con dieta arricchita in caseina si sviluppa una iperlipidemia endogena e si formano
placche aterosclerotiche nell’aorta. Lo studio è stato condotto a lungo termine (200 giorni di dieta e di
trattamento in parallelo). La preparazione di Cholestin era titolata al 0,4% di monacoline totali (dosi
approssimative 1,6 e 5,4 mg/Kg). A fronte di un significativo miglioramento del profilo lipidico, il
trattamento con Cholestin riduce l’estensione delle placche aortiche in maniera paragonabile alla
lovastatina.
In uno studio clinico è stato utilizzato un estratto alcolico di fermentato di riso (xuezhikang) alla dose
di 1,2 g/die (corrispondente a 6-7 mg di monacoline totali) per 8 settimane. Tutti i parametri sono
significativamente differenti fra il placebo e il trattamento attivo. Il riso rosso fermentato contiene le
monacoline, che rispecchiano la struttura chimica e l'azione farmacologica della lovastatina.
Dopo 12 settimane di trattamento con la preparazione di RYR (2,4 g/die corrispondente a circa 9-10
mg di monacoline totali) il profilo lipidico è notevolmente migliorato, anche se non si osservano
modificazioni del col HDL e solo un modesto abbassamento dei trigliceridi. Secondo gli autori gli
effetti sono più marcati di quanto ci si aspettasse di osservare con una dose corrispondente di
lovastatina (attività di potenziamento dei diversi componenti presenti nell’estratto?). Almeno altri due
studi, presentati nel 1999 al Congresso dell’American Heart Association, confermano l’efficacia di
RYR nel ridurre i livelli di colesterolo
I pazienti che assumono statine hanno frequentemente effetti collaterali nel corso della terapia
Anche per il Riso Rosso Fermentato con l'aumento dell'utilizzo si sono visti effetti collaterali. Segnalati
casi di epatite acuta e di miopatie.
Gli effetti collaterali riportati negli studi sono in genere poco frequenti e di modesta entità. Nello studio
di Huber la funzionalità epatica (transaminasi epatiche) non è modificata e così i valori della creatinina
chinasi. Non ci sono dati per terapia prolungate o con elevate concentrazioni di fermentato. Sono
presumibili delle interazioni farmacodinamiche simili a quelle della lovastatina e di altre statine
(simvastatina e atorvastatina) tutte metabolizzate dal Cit P450 3A4: sono quindi possibili interferenze
con i macrolidi, gli antifungini e gli immunosoppressori antirigetto. A questo proposito è stato
segnalato un caso di rabdomiolisi in un paziente trapiantato di rene e trattato con ciclosporina che
assumeva anche un preparato contenente fermentato di riso.
Sono necessari alti dosaggi di Riso Rosso Fermentato ( 5 g ) per avere una efficacia significativa
• in alcuni nutraceutici è stata utilizzata la combinazione con berberina che tuttava in alcuni studi
ha evidenziato la capacità di promuovere la formazione di "foam cells"
I dati attuali non supportano l'ipotesi di riduzione del valore di LDL da parte di guggolipide,
policosanolo o cannella. Le evidenze mostrano una riduzione del valore di trigliceridi da parte degli
acidi grassi Omega 3
la metanalisi degli studi sulle proteine della soia ha permesso di evidenziare proprietà di riduzione dei
livelli di LDL plasmatiche
• Al miglioramento del profilo lipidico si associa una significativa minore incidenza di eventi
coronarici (angina, infarto, by-pass o angioplastica).
Rispetto ai soggetti trattati con placebo la terapia con lovastatina riduce gli eventi di circa il
37% (miglioramento anche più elevato rispetto a studi con altre statine).non si deve comunque
dimenticare che nove fattori di rischio, facilmente misurabili, “spiegano” oltre il 90% degli
infarti miocardici in tutte le regioni del mondo”. Tali fattori sono: ipertensione, diabete, obesità
addominale, dislipidemia, fumo, inattività fisica, scarsa assunzione di frutta e verdura, assente
assunzione di alcool, stress.
… chi presenta tutti e nove i fattori ha una probabilità di infarto che è più di 330 volte superiore a
quella di chi non ne ha nessuno !!!!!!
•
per quanto riguarda inoltre la terapia, il livello da raggiungere di c-LDL varia a seconda della
categoria di rischio
•
gli effetti collaterali aumentano con l'aumentare del dosaggio ma con il dosaggio aumenta
l'efficacia della statina stessa. In uno studio la percentuale di riduzione del colesterolo LDL è
stata del 42% con la terapia intensiva e del 22% con la terapia standard.
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la definizione di sindrome metabiolica comprende tre o più dei seguenti: obesità centrale,
ipertrigliceridemia, basso HDL-chol, ipertensione arteriosa, glicemia a digiuno maggiore di 110
•
vi sono valori di glicemia e dislipidemia per cui intervenire significa prevenire
•
molto importante è la obesità centrale, che sta al centro tra lo stato pro infiammatorio, l'alterata
glicemia, lo stato protrombotico, l'ipertensione arteriosa e la dislipidemia aterogena. Questo
aumenta di 3 volte il rischio di malattia cardiovascolare e di 5 volte quello di diabete mellito
tipo 2
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per ovviare agli effetti collaterali ed all'aumento degli stessi con il dosaggio delle statine, per
combattere più aspetti della sindrome metabolica viene presentato Liposea mostrandone prima
gli ingredienti di aminoacidi essenziali, di acidi grassi, e vitamine e successivamente gli studi
che ne dimostrano l'efficacia
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studio su cavie: riduzione del colesterolo del 56% rispetto ai controlli, riduzione del valore di
trigliceridi del 31% rispetto ai controlli.
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studio su volontari sani: riduzione del 10% del valore di colesterolo con entrambi i dosaggi
utilizzati, riduzione del valore di trigliceridi del 16% con il dosaggio dei 500 mg e del 32% con
il valore di 1500
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volontari sani: aumento del 4% del valore di HDL colesterolo al dosaggio di 500 mg e del 14%
con il dosaggio di 1500 mg. I valori di LDL colesterolo sono ridotti del 17% con il dosaggio di
500 mg e del 20% con il dosaggio di 1500 mg
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studio dei pazienti dislipidemici: colesterolo ridotto dal 5 al 12%, valore di trigliceridi ridotto
del 29% HDL colesterolo incremento 13% LDL colesterolo ridotto del 8%. Per quanto riguarda
le transaminasi ALT riduzione del 19%
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nei pazienti dislipidemici gli studi evidenziano una riduzione del 5% del valore di glicemia
nei pazienti dislipidemici lo studio condotto con 750 mg die di Liposea per 90 giorni hanno
mostrato una riduzione della placche ateromatose
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Liposea è in grado di ridurre le placche di xanthelasma dopo 6-9 mesi di trattamento
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i pazienti con sindrome metabolica non presentano tanto elevati livelli di LDL quanto invece
una aumentata produzione di VLDL e trigliceridi. Per tale motivo i valori di LDL colesterolo
non riflettono totalmente il rischio cardiovascolare causato da dislipidemia aterogena, un
migliore indice del potere aterogeno è il non HDL colesterolo
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I valori di LDL colesterolo non riflettono totalmente il rischio CV: a parità del valore di LDL le
sd-LDL ovvero LDL piccole e dense sono ad alto vrischio aterogeno.
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aumentando il valore di trigliceridi aumenta la percentuale di LDL piccole e dense
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si presentano infine gli studi a sostegno di quanto sopra esposto circa il composto Liposea.
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BREVI ACCENNI AL DECADIMENTO IMMUNOLOGICO
Il sistema immunitario subusce modificazioni con il processo dell'invecchiamento. Queste sono
ritenute responsabili dell'incremento delle patologie infettive nella popolazione anziana
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Con l'invecchciamento, aumenta per esempio la produzione di superossido mentre si riduce la
capacità di fagocitosi ma vi sono anche modificazoni nella funzione dei linfociti T e B
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Il composto nutraceutico "DefenVid" possiede capacità di immunomodulazione. Studi condotti
su 205 pazienti di età compresa tra 60 e 75 anni, hanno evidenziato che il composto si è
mostrato in grado di ridurre il numero di leucoci quando questi erano elevati e aumentarli
quando invece presenti in numero ridotto possedendo quindi proprietà di modulazione del
sistema immunitario. Lo stesso risdultato è stato riscontrato sui linfociti, monociti e sui
neutrofili.