Nuova app per la tintarella: si scarica gratis al cellulare e ci dice

16/6/2014
Nuova app per la tintarella: si scarica gratis al cellulare e ci dice quando il sole non fa male - La Nazione
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Nuova app per la tintarella: si scarica gratis al
cellulare e ci dice quando il sole non fa male
Toscana, 15 giugno 2014 - Il cellulare come strumento utile anche contro le scottature. Sembrano non finire mai le 'capacità'
racchiuse nella 'scatoletta' nata come telefono mobile e diventata sempre di più un mezzo indispensabile per risolvere tanti
problemi quotidiani. E' stata ora 'coniata' una 'App', o per meglio dire applicazione, grazie alla quale saremo in grado di
conoscere con precisione quanto tempo ognuno di noi può esporsi ai raggi solari in quel luogo e in quel particolare arco
della giornata senza procurarsi danni più o meno reversibili. Siamo di fronte all'ultima frontiera contro il melanoma, nata e
sviluppata all'interno di un'azienda di Livorno. Come funziona ce lo spiega la dottoressa Antonella Romanini, oncologa
dell'Azienda ospedaliera pisana e presidente dell'Associazione contro il melanoma, una Onlus che organizza
screening, visite ambulatorali e campagne di informazione e di prevenzione: "L' applicazione, collegandosi con il satellite,
rileva in tempo reale l'intensità della radiazione che poi coniugherà con i dati da noi stessi forniti sulla nostra pelle
attraverso un questionario. Grazie a queste due informazioni l'App calcola immediatamente quanto tempo sarà possibile
prendere il sole senza sviluppare eritemi. Non solo, ma ci dirà anche quale protezione è più adatta per la nostra pelle". Il
nuovo strumento potrà essere scaricato gratuitamente dal sito www.associazionecontromelanoma.it a partire dal
1°luglio.
Dottoressa Romanini, ma la tintarella fa davvero tanto male?
"Al contrario: la tintarella fa bene. Tanto per cominciare fa bene all'umore rendendo la nostra pelle di una pigmentazione
più scura e ci difende dai tumori della pelle proteggendo le cellule dello strato basale dell'epidermide dai danni dei raggi
ultravioletti. E poi il sole fissa il calcio nelle ossa, produce endorfine, stimola anche la produzione di vitamina D".
Ma non sono i raggi solari a provocare l'insorgere del melanoma?
"Ciò che noi sbagliamo è il modo di esporci al sole. La cosiddetta 'tintarella' altro non è che la produzione di melanina,
produzione che deve avvenire in maniera graduale. Invece noi vogliamo ottenerla in fretta, sfruttando le ore in cui
l'intensità delle radiazioni ultraviolette è molto alta. Ciò provoca una vasodilatazione che sviluppa un' infiammazione, cioè
un eritema, il quale può essere più o meno visibile, a seconda dei tipi di pelle, ma esiste in ogni modo. Così si prende il sole
nella maniera sbagliata. E' come se per scaldarci ci sedessimo dentro un camino acceso. E' chiaro che ci bruceremo".
Ci ripete quali sono le ore più pericolose?
"Quelle centrali: dalle 11 alle 15".
Le creme protettive non bastano?
"Il fattore di protezione solare che troviamo scritto sulla confezione misura il tempo che l'eritema impiega a svilupparsi,
tempo che, tra l'altro, non è uguale per tutti. Comunque le creme agiscono sull'eritema ritardandone l' insorgenza, ma non
agiscono sulla produzione della melanina. Quindi se queste vengono usate per restare più a lungo al sole, le possibilità di
provocare danni sono anche maggiori. Ricordiamoci anche che devono essere spalmate di nuovo ogni due ore e dopo
ogni bagno".
Quale fattore di protezione consiglia in generale?
"Sempre superiore a 15".
Restare sotto l'ombrellone nelle ore più calde può aiutare?
"Non serve a niente perché la trama del tessuto dell' ombrellone non è fitta e la sabbia riflette i raggi solari per circa il 70
per cento. Ripararsi in pineta può essere meglio, ma dipende molto da quanto le chiome sono folte. In realtà per essere
sicuri in quelle ore è necessaria la protezione di un edificio"
E le lampade dei centri estetici?
"Aumentano l'incidenza del melanoma nell'80 per cento delle persone al di sotto dei 30 anni. Sopra i 30 anni è più difficile
fare una valutazione. Inoltre è bene anche aggiungere che la protezione che possono dare prima dell'esposizione in
spiaggia è talmente minima, equivalente a un Spf 2, che non serve a niente. In più non sempre si tratta di apparecchiature
controllate".
Chi rischia di più?
http://www.lanazione.it/salute/2014/06/15/1079292-app-melanoma-sole-abbronzatura.shtml
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Nuova app per la tintarella: si scarica gratis al cellulare e ci dice quando il sole non fa male - La Nazione
"Chi ha pelle e occhi chiari, chi ha più di 60 nei in tutto il corpo, chi ha avuto casi di melanoma in famiglia e chi ha già avuto
un melanoma. Inoltre i bambini fino a 6 mesi non devono essere esposti al sole e quelli entro i sei anni devono indossare
maglietta, cappello ed occhiali evitando comunque le ore centrali".
Che fare invece per le macchie della pelle?
"Sono un sintomo di invecchiamento dovuto ad una esposizione solare fatta male negli anni. Si evita prendendo la
'tintarella' nella maniera giusta".
Un ultimo consiglio...
"Una volta all'anno farsi controllare da un dermatologo".
Valeria Caldelli
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