Il sole Sorge Tramonta Il 1. alle 06.33 alle 16.54 l`11 alle 06.45 alle

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Il sole
Sorge
Tramonta
Il 1.
alle 06.33
alle 16.54
l’11
alle 06.45
alle 16.42
il 21
alle 06.57
alle 16.34
La luna
Tramonta
Sorge
il 1.
alle 08.53
alle 18.35
l’11
alle 14.57
alle 03.37
il 21
alle 00.55
alle 13.15
Il 1° novembre si hanno 10 h 21 m. di luce solare e il 31 9 h e 22 m.
Si perdono 59 m di luce.
Novembre
1
Giovedì
Tutti i santi
Luna calante, piogge intense diffuse
E’ datato 1 novembre 1460 il primo documento che attesta l’esistenza di una cappella
dedicata a San Bartolomeo sopra Magno d’Inzino.
2
Venerdì
3
Sabato
Tutti i fedeli defunti
S. Martino de Porres
Protettore dei barbieri e dei giuristi
4
Domenica
S. Carlo Borromeo
Protettore dei catechisti e contro la peste
5
Lunedì
S. Donnino
Protettore contro le inondazioni
6
Martedì
S. Severo di Barcellona
7
Mercoledì
S. Prosdocimo
Luna calante ultimo quarto , forti
correnti occidentali
8
Giovedì
S. Goffredo
9
Venerdì
Ded. Basilica Lateranense
10 Sabato
S. Leone I Magno papa
11 Domenica
S. Martino
12 Lunedì
S. Giosafat
13
S. Imerio
Martedì
Luna crescente , luna nuova , nuvolosità
variabile, con rialzo delle temperature
Il 13 novembre 1829 Giuseppe Bedusci, nono prevosto di Gardone, rinuncia alla
prepositura di San Marco. E’ nominato parroco a Gerolanuova
14
Mercoledì
S. Rufo
15
Giovedì
S. Alberto Magno
Protettore dei naturalisti
16
Venerdì
S. Agnese d’Assisii
17
Sabato
S. Elisabetta d’Ungheria
Protettrice dei panettieri
18
Domenica
Ded Basiliche san Pietro e Paolo
19
Lunedì
S. Abdia
20
Martedì
S. Edmondo re
Luna crescente primo quarto, tempo
stabile con nebbie e ampie schiarite
Con atto notarile redatto in Roma in data 20 novembre 1683, il padre cappuccino Marco
Venturo dona alla comunità gardonese le reliquie di San Prospero ancora costodite e
venerate nella parrocchiale di San Marco
21 Mercoledì
22
Giovedì
Presentazione b. V. Maria
S. Cecilia
Protettrice dei cantanti e dei musicisti
23
Venerdì
S. Clemente I papa
Protettore dei barcaioli e marinai
24
Sabato
S. Andrea Dung
25
Domenica
S. Cristo re
Il 25 novembre 1741sul registro parrocchiale dei battesimi è attestata la presenza a
Gardone della levatrice Margherita Barone.
26
Lunedì
S. Leonardo
27
Martedì
S. Virgilio
28
Giovedì
S. Giacomo della Marca
Luna calante, piogge su tutte le regioni
29
Venerdì
S. Saturnino
30
Sabato
S. Andrea apostolo
Proverbi del mese
Il Santo del mese
S. CARLO BORROMEO
4 Novembre
Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, era il secondo
figlio del Conte Giberto e quindi, secondo l'uso delle famiglie nobiliari, fu
tonsurato a 12 anni. Studente brillante a Pavia, venne poi chiamato a Roma,
dove venne creato cardinale a 22 anni. Fondò a Roma un'Accademia secondo
l'uso del tempo, detta delle «Notti Vaticane». Inviato al Concilio di Trento, nel
1563 fu consacrato vescovo e inviato sulla Cattedra di sant'Ambrogio di
Milano, una diocesi vastissima che si estendeva su terre lombarde, venete,
genovesi e svizzere. Un territorio che il giovane vescovo visitò in ogni angolo,
preoccupato della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò
seminari, edificò ospedali e ospizi. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore
dei poveri. Impose ordine all'interno delle strutture ecclesiastiche,
difendendole dalle ingerenze dei potenti locali. Un'opera per la quale fu
obiettivo di un fallito attentato. Durante la peste del 1576 assistì
personalmente i malati. Appoggiò la nascita di istituti e fondazioni e si dedicò
con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal suo motto: «Humilitas».
Morì a 46 anni, consumato dalla malattia il 3 novembre 1584.
A San Martì, stòpa'l tò vì a Nedàl cumincia a tastàl.
A San Martino imbottiglia il vino e a Natale comincia ad assaggiarlo.
A San Martino il vino è abbastanza maturo per essere messo in bottiglia.
Per San Martì, tòt èl most 'l'l-è vì.
Per San Martino tutto il mosto è vino.
Chi pòda a San Martì,guadègna pa e vì.
Chi pota a San Martino, guadagna pane e vino.
Poiché a primavera trova il lavoro già fatto.
E'l pìcol istàt dè San Mairtì èl düra tré dé e 'n tuchilì.
La corta estate di San Martino dura tre giorni e un pochino.
La piena dì San Martì la mena zò 'l gròs e 'l picinì.
La piena di San Martino porta a valle pesce grosso e piccolino.
Se te öt fa piö fé dèl tò visì ledama 'i prat prim dè San Martì.
Se vuoi fare più fieno del tuo vicino concima il prato prima di San Martino.
Se tè öt fa rabbia al tò visì, pianta l'ai per San Martì.
Se vuoi far invidia al tuo vicino, pianta l'aglio per San Martino.
Se tè öt coiònà 'i visì, lédàma a San Martì.
Se vuoi raccolti migliori del vicino, letama (concima con il letame) a S.Martino.
LE
PIANTE
PIANTE DELLA SALUTE
CAMOMILLA (
Matricaria chamomilla )
V
DESCRIZIONE:
La pianta ha radici a fittone e un portamento cespitoso, con più fusti che partono dalla
base, più o meno ramificati nella porzione superiore. L'altezza non supera in genere i
50 cm nelle forme spontanee, mentre nelle varietà coltivate può arrivare agli 80 cm. La
pianta è spiccatamente aromatica
Le foglie sono alterne e sessili, oblunghe. La lamina è bipennatosetta o tripennatosetta,
con lacinie lineari molto strette.
I fiori sono riuniti in piccoli capolini con ricettacolo conico e cavo. I fiori esterni hanno
la ligula bianca, quelli interni sono tubulosi con corolla gialla. I capolini di diametro di
1–2 cm, sono riuniti in cime corimbose. Tali fiori hanno un odore aromatico gradevole e
contengono un'essenza caratteristica costituita dal principio attivo azulene, e da una
mescolanza di altre sostanze (acido salicilico, acido oleico, acido stearico, alfabisabololo).
PROPRIETA’:
Il principio attivo più importante della camomilla è l'essenza, i cui componenti
fondamentali sono l'azulene (antinfiammatorio) e il bisabololo (calmante); la pianta
contiene anche flavonoidi e cumarine, oltre ad un principio amaro tonificante; questa
pianta esercita molti effetti, tutti provati dalla ricerca scientifica:
1-Calmante e antispasmodico: è molto utile per sedare gli spasmi dello stomaco e
dell'intestino dovuti a nervosismo e ansia; è utile anche nella cura di ogni tipo di
coliche, specialmente quelle renali e biliari (definite erroneamente epatiche), per il suo
effetto notevolmente calmante e rilassante.
2-Tonico intestinale e carminativo: per quanto possa sembrare paradossale, la
camomilla stimola la motilità del tubo digerente, e per questo si consiglia a chi è stato
operato recentemente e a chi soffre di gas in eccesso, perché ne favorisce l'espulsione
(effetto carminativo); effettivamente l'azione della camomilla consiste nel regolare il
funzionamento dell'intestino.
3-Eupeptico: la pianta è indicata, come tisana, in caso di indigestione o di digestione
pesante; calma la nausea e il vomito e stimola leggermente l'appetito; le camomille più
amare esercitano un'azione eupeptica più intensa.
4-Emmenagogo: stimola la funzione mestruale, normalizzandone la quantità e la
periodicità; allevia inoltre i dolori mestruali.
5-Febbrifugo e sudorifero: si consiglia a chi ha la febbre, soprattutto ai bambini, perché
fa abbassare la temperatura e stimola la traspirazione.
6-Analgesico: calma i dolori di testa e alcune nevralgie.
7-Antiallergico:riesce a moderare le reazioni allergiche, come l'asma, la rinite e la
congiuntivite allergica, e la sua efficacia è stata dimostrata scientificamente; si
raccomanda per calmare le crisi allergiche acute e come cura di base per evitarle. I
risultati migliori si ottengono combinando l'uso interno (tisane) con quello esterno
(colliri, irrigazioni nasali).
8-Cicatrizzante, emolliente e antisettico: per uso esterno dà buoni risultati per lavare
ogni tipo di ferite, ulcere e infezioni della pelle; è stato dimostrato che l'azulene è
efficace contro lo stafilococco emolitico e il Proteus; l'infuso di camomilla costituisce
un ottimo collirio per fare lavaggi oculari in caso di congiuntivite o di irritazione oculare
e si utilizza anche come antinfiammatorio, in impacchi, per eczemi, eruzioni e altre
malattie della pelle. I lavaggi anali con l'infuso decongestionano le emorroidi.
9-Antireumatico: l'olio di camomilla si utilizza per fare frizioni in caso di lombaggine, di
torcicollo, di dolori reumatici e di contusioni.
Altre applicazioni della camomilla:
-Contro gli insetti: la camomilla in bustine, posta negli armadi, allontana tarme e altri
insetti.
-Rilassante: aggiungendo l'infuso, un po' concentrato, all'acqua del bagno.
-Cosmetica per i capelli: i capelli castani o rossi, lavati con infuso di camomilla,
diventano più e brillanti.
FIORITURA:
Fiorisce da giugno a luglio e da agosto a settembre.
ALBERI
ALBERI E FOGLIE DEI NOSTRI
BOSCHI
ARNICA (
Arnica montana)
DESCRIZIONE:
L'Arnica (Arnica montana L.) è un'erba medicinale della famiglia delle Asteraceae,
ghiandolosa, perenne, a fusto eretto e mediamente robusto, alta 20 – 60 cm, dai
grandi capolini di colore giallo aranciato con caratteristici petali "spettinati" e dal
gradevole odore aromatico.
DISTRIBUZIONE E HABITAT:
L'Arnica montana è endemica in Europa, dalla Penisola iberica alla Scandinavia e
ai Carpazi. È assente dalle Isole Britanniche ed è relativamente rara in Italia. Cresce in
terreni poveri (pascoli magri, brughiere e torbiere alte) e silicei (substrato acido); in
zone montane da 500 a 2500 m s.l.m. È assente in pianura.
Sta diventando rara soprattutto nelle regioni nordiche a causa dell'aumento delle
coltivazioni intensive.
Questa pianta appartiene alla flora protetta. Trattandosi di una tra le piante medicinali
più utilizzate al mondo, l'appartenenza alle specie protette rende complicata la sua
produzione su scala industriale. Vengono pertanto utilizzate, a livello industriale, anche
altre specie di arnica, quali ad esempio la Arnica Chamissonis less.
FIORI:
I fiori nell’insieme sono larghi 5–8 cm. Il ricettacolo è piano o lievemente concavo. I
capolini (come in tutte le Asteraceae), sono composti da due parti :
i fiori ligulati zigomorfi (parte esterna del capolino) sono gialli-dorati, lunghi
(40 mm), disposti a raggiera e tridentati all’estremità; sono spesso disordinati e
ripiegati in tutte le direzioni;
i fiori tubulosi attinomorfi (parte interna del capolino) sono ermafroditi e di colore
arancio o giallo-bruno.
Fioritura : maggio - agosto
FARMACIA:
E’ velenosa se ingerita. A forti dosi può provocare paralisi e tachicardia. Questa pianta
è spesso utilizzata come rimedio nella fitoterapia.
Una infusione di foglie viene utilizzata come trattamento, per uso esterno, di traumi e
contusioni, ma non deve essere utilizzata sulle ferite. In forma di crema o di tintura
diluita, è utilizzata nei dolori reumatici e per l'alopecia.
In omeopatia, l'Arnica è utilizzata per dolori muscolari e nella cura a lungo termine di
traumi,[1] per shock, contusioni, strappi, artrite e dolori influenzali.[2] Nel Regno
Unito l'agenzia Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA) ha
registrato per prima un medicinale a base di arnica denominato Artrogel.[3]
Tutta la pianta (fiori e rizoma) contiene un glucoside (l’arnicina dalla formula CxHxO4)
che è simile, come azione, alla canfora. Produce due differenti olii essenziali, uno
localizzato nei fiori e l’altro nei rizomi essiccati. Dalla pianta si può estrarre anche
fitisterina, acido gallico e tannino. Le radici al gusto sono molto amare. Epoche
particolari di raccolta: le foglie e i fiori in estate; i rizomi in settembre-ottobre. Durante la
fioritura, viene utilizzata tutta la pianta.
Girotondo
regole:
E’ un gioco molto semplice che si faceva nei cortili degli asili, le
attuali scuole dell’infanzia, e delle scuole elementari. Vi
Partecipavano molti (bambini e bambine) che formando un grande
cerchio umano si tenevano per mano e cominciavano a girare in
tondo sempre nello stesso verso.
Si cantava la seguente filastrocca alla fine della quale ognuno si
doveva sedere velocemente per terra: “Giro, giro tondo casca il
mondo, casca la terra, tutti giù per terra”. Perdeva chi era
l’ultimo a sedersi.
1
NOVEMBRE
Mercato di campagna amica a Gussago
Rassegna della cucina tipica a Montisola
2
NOVEMBRE
Halloween Night a Vezza d’Oglio, Il gruppo Giovani Pro loco Vezza D’Oglio organizza nel
Centro Eventi Adamello di Vezza D’ Oglio per Sabato 3 Novembre Halloween Night
Party ….. Una notte da paura !!!!!
9
NOVEMBRE
Rassegna della Micro Editoria a Chiari
17 NOVEMBRE
Visite guidate a Brescia
18 NOVEMBRE
Treno dei sapori
Simpatica e affascinante iniziativa con partenze domenicali dalla stazione di Iseo
Permette di visitare le bellezze del lago Iseo vicine alla linea Brescia – Edolo
accompagnati da guide locali e assaporare i gusti della cucina e dei prodotti tipici
bresciani.
30 NOVEMBRE
Festa Sant’Andrea comune e parrocchia
.
Per la tua salute
Gonfiore alle gambe???
Se hai le gambe gonfie, applicaci sopra tante fette di patata: hanno un
effetto straordinariamente assorbente. Il senso di pesantezza invece si
allevia immergendo per un quarto d'ora, i piedi in una bacinella d'acqua
tiepida in cui avrai sciolto due pugni di sale grosso.
Capelli Lucidi
Tempo di castagne e per esaltare i riflessi dei tuoi capelli dopo il consueto
lavaggio con lo shampoo, risciacquali con l'acqua di cottura delle castagne
lesse: i risultati ti sorprenderanno.
In luna crescente :
Nell’ orto
Seminare a dimora e all'aperto nelle regioni a clima mite il pisello primaverile, mentre porre a
dimora in coltura protetta i ravanelli.
Nel frutteto
Procedere al trapianto e alla piantagione, verso la fine di Novembre delle piante di pero,, melo e
cotogno, procedere allo stesso modo con le drupacee, continuare con l'impianto di lamponi,
ribes, mora e uva spina.
Nel giardino
Trapiantare e piantare le erbacee biennali seminate in estate, o acquistate. interrare i bulbi a
fioritura precoce e primaverile, ed anche quelli a fioritura estiva, questa operazione si può effettuare
fino alla metà del mese, prima che il terreno geli, impiantare i bei bulbetti di tulipano e procedere
alla piantagione dei rosai sia a cespuglio che rampicanti.
Piantare i rampicanti a foglia caduca, alberi e arbusti.
Procedere al diradamento e alla divisione dei cespi delle piante erbacee perenni. Dividere i cespi
rizomatosi dei gigli e trapiantarli in piena terra. Infine Dividere per poi ripiantare le piante
erbacee perenni che spogliano, ossia perdono le foglie.
In luna calante
calante :
Nell’ orto
Procedere alla semina a dimora di culture protette quali: Valeriana, rucola, radicchio da taglio,
lattuga.
Trapiantare o piantare, all'aperto i bulbi d'aglio fino a quando il terreno non venga sottoposto a
gelate.
Lavori da effettuare: lavorare con cura il terreno per le piantagioni primaverili solo se risulta ben
asciutto altrimenti è meglio rinviare alla primavera.
Pulire le aiuole e le bordure dai residui delle piante che hanno terminato fioritura e ciclo vegetativo,
procedere quindi alla zappettatura o vangatura e alla concimazione. Rincalzare pianti quali il
carciofo, imbianchire cardo e porro, legare i cespi di indivia riccia e scalzare con cura l'asparago.
.
Nel giardino
Nel giardino si procede alle potature vigorose delle piante di glicine, e di molti altri rampicanti,
potare le piante da siepe e le rose, tutti gli arbusti e gli alberi a foglia caduca ( meno pericolosa di
quella di fine inverno in quanto le gelate rischiano di uccidere i nuovi germogli).
Lavori da effettuare nel giardino: Rimuovere i bulbi che hanno terminato il ciclo vegetativo
(dalia) e riporli in locale riparato. procedere alla preparazione del terreno per le nuove piantagioni
(vangatura, zappettatura e concimazione). Nelle zone soggette a gelate e basse temperature porre al
riparo le piante in vaso poco resistenti al freddo e coprire con teli quelle in terra cospargendo il
terreno di corteccia e letame. Recidere ifiori del mese(ottobre -novembre) (crisantemi girasoli
ecc. e porli in vaso o alla vendita).
Nel frutteto
Nel frutteto si procede alla raccolta delle foglie cadute e si utilizzano per prepararecomposta e
terriccio. Pacciamare la superficie del terreno circostante ogni albero,spennellare i tronchi con
pasta per tronchi e ripulirli insieme alle branche. Concimare e proteggere le piante sensibili al
freddo e alle gelate.
RISOTTO ALLA BRESCIANA
Ingredienti
400 g di riso,
250 g di fave fresehe,
70 g di prosciutto crudo,
1 spicchio di aglio,
1 mazzetto di prezzemolo,
70 g di formaggio grana grattugiato,
60 g di burro,
1 l di brodo di carne o 1 l di acqua
e 1 dado, sale, pepe.
In un tegame mettete a rosolare lentamente il burro con un trito di aglio, prosciutto e
prezzemolo. Quando gli ingredienti si saranno ben insaporiti, unite 1/2 litro di brodo caldo
oppure 1/2 litro di acqua calda nella quale avrete fatto sciogliere il dado, aggiungete un
pizzico di sale. Quando il brodo avrà iniziato a bollire, aggiungete il riso. Mescolate con il
cucchiaio di legno, incorporando di tanto in tanto, brodo bollente quando vedete che il riso
asciuga. A parte lavate le fave e fatele sbollentare in abbondante acqua bollente salata per
circa 10 minuti, scolatele e sbucciatele dalla seconda pelle. Cinque minuti prima di ritirare
il riso dal fuoco, aggiungetevi le fave, metà del formaggio grana grattugiato, condite con il
pepe e aggiustate di sale se necessario. Mescolate e fate ultimare la cottura. Servite ben
caldo con una spruzzata del rimanente formaggio grana.
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