Anno Accademico 2008-2009 FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Laurea Specialistica in Giurisprudenza Programmi d’insegnamento 2 INDICE • 1. CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ ACCADEMICHE 2008-09 p. 5 • 2. PRESENTAZIONE p. 6 • 3. PIANO DI STUDIO DELLA LAUREA SPECIALISTICA p. 7 • 4. ATTIVITA' FORMATIVE p. 13 • 5. ATTIVITA' INTERNAZIONALI p. 17 • 6. ATTIVITA' CULTURALI p. 19 • 7. ATTIVITA' DIDATTICHE PER LAUREATI p. 20 • 8. ELENCO E PROGRAMMI CORSI FONDAMENTALI p. 22 • 9. ELENCO CORSI COMPLEMENTARI p. 33 • 10. PROGRAMMI CORSI COMPLEMENTARI E OPZIONALI DEL PRIMO SEMESTRE p. 35 • 11. PROGRAMMI CORSI COMPLEMENTARI E OPZIONALI DEL SECONDO SEMESTRE p. 71 • 12. ELENCO E PROGRAMMI CORSI LIBERI E LABORATORI APPLICATIVI p. 111 • 13. ESAME DI LAUREA p. 150 • 14. LEGAL STUDIES IN TRENTO FOR ERASMUS AND FOREIGN STUDENTS p. 152 • 15. SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI p. 154 • 16. INFORMAZIONI UTILI p. 155 • 17. LE TESI DI TRENTO p. 161 3 4 1. CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ ACCADEMICHE 2008-2009 1° Semestre Lezioni del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza e del Corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza: dal 15 settembre al 12 dicembre 2008 Sessione straordinaria d’esame per studenti preiscritti alla Laurea Specialistica, per studenti della Laurea Specialistica che hanno già frequentato il secondo anno e per studenti della Laurea Magistrale che hanno già frequentato il quinto anno (1 Appello) dal 29 settembre al 11 ottobre 2008 Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso (triennalisti- preiscritti e non-, quadriennalisti, studenti della Laurea Specialistica che hanno già frequentato il secondo anno, studenti della Laurea Magistrale che hanno concluso il V° anno) (1 appello) dal 3 al 29 novembre 2008 Sospensione delle attività: dal 24 dicembre 2008 (compreso) al 06 gennaio 2009 (compreso) Sessione esami 1° semestre Appello riservato ai corsi con didattica nel primo semestre dal 15 Dicembre al 23 Dicembre 2008 2 appelli dal 07 gennaio al 14 febbraio 2009 2° Semestre Lezioni: dal 16 febbraio 2009 al 23 maggio 2009 Sospensione delle attività: dal 9 aprile 2009 (compreso) al 14 aprile 2009 (compreso) Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso (1 appello) dal 30 marzo al 24 aprile 2009 Sessione esami 2° semestre Appello riservato ai corsi con didattica nel secondo semestre o in entrambi i semestri dal 25 maggio al 30 Maggio 2009 2 appelli dal 2 Giugno al 31 luglio 2009 Sessione esami autunnale (1 appello) dal 31 agosto al 12 settembre 2009 Sessioni per le tesi di laurea e per le prove finali: Per l’anno accademico 2007/2008: 04 giugno 2008, 09 luglio 2008, 10 settembre 2008, 22 ottobre 2008, 10 dicembre 2008, 14 gennaio 2009, 11 marzo 2009 Per l’anno accademico 2008/2009: 15 Aprile 2009, 03 giugno 2009, 08 luglio 2009, 09 settembre 2009, 21 ottobre 2009, 09 dicembre 2009, 13 gennaio 2010, 10 marzo 2010 5 2. PRESENTAZIONE L’impostazione culturale e scientifica della didattica della Facoltà di Giurisprudenza di Trento, a partire dal suo primo anno accademico (1984-85), si è ispirata all’idea secondo la quale la formazione del giurista richiede in primo luogo la comprensione del fenomeno giuridico quale realtà sociale ed istituzionale che caratterizza ogni società umana. Il fenomeno giuridico non può essere circoscritto nel tempo e nello spazio e ricondotto ad un solo ordinamento giuridico statuale (quello italiano odierno) ma richiede di essere studiato e compreso anche attraverso la comparazione con altri, sia in prospettiva storica (diacronica) che nella dimensione contestuale (sincronica), con riguardo tanto a sistemi giuridici che esprimono un’evoluzione di radici comuni (quale ad esempio il diritto romano), quanto a sistemi che si richiamano a presupposti originari distinti (ad esempio in contesti extraeuropei). La comparazione agevola dunque la comprensione e la conoscenza critica anche del proprio ordinamento e favorisce pertanto l’acquisizione di fondamenti culturali e metodologici che si pongono quale premessa per un solido sapere professionale. Questa impostazione si rivela di particolare rilevanza ed attualità nel nostro tempo, nel quale fenomeni quali l’integrazione sovranazionale europea, la mondializzazione dei rapporti sociali, economici e culturali e lo sviluppo delle tecnologie (fra le quali, importantissime, quelle dell’informazione) esigono una formazione appropriata anche per il giurista, al quale si richiede di saper guardare al fenomeno giuridico quale esso si manifesta oggi nello scenario mondiale con sensibilità dialogiche e capacità metodologiche idonee a consentirgli l’esercizio di professionalità adeguate. La Facoltà di Giurisprudenza di Trento, sulla base di questa impostazione e in conformità con il nuovo ordinamento nazionale quinquennale degli studi giuridici, offre il Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, articolato in un percorso di diritto “interno” ed uno di diritto “europeo e transnazionale”, il quale è destinato all’apprendimento contestuale del diritto interno italiano in congiunzione con il diritto di altri ordinamenti, del diritto comunitario e del diritto internazionale. Il titolo di Laurea Magistrale è titolo di ammissione per la continuazione degli studi presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, opportunità formativa unica che consente di accedere, una volta superati gli esami e i concorsi previsti, alle tradizionali professioni forensi. La Facoltà di Giurisprudenza di Trento concorre inoltre alla didattica della Laurea Magistrale in Studi Europei e Internazionali – di natura interdisciplinare e integrata con conoscenze economiche, politologiche e sociologiche – della quale rilascia il titolo in relazione al percorso “Tutela dei diritti fondamentali nel diritto internazionale e nel diritto europeo”, che offre invece una preparazione destinata a professioni non forensi ma nelle quali il diritto rappresenta comunque un patrimonio professionale indispensabile. L’offerta formativa successiva alla laurea comprende anche la didattica offerta presso la Scuola di Dottorato in Studi giuridici comparati ed europei attivata presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche e del Dottorato di ricerca in International studies attivato dalla Scuola di Studi Internazionaliprevede anche il dottorato di ricerca nonché le iniziative didattiche presso la Scuola sullo Sviluppo locale. Rispetto a queste finalità formative, l’organizzazione didattica della Facoltà presenta alcuni propri caratteri tipici quali l'articolazione dell'insegnamento con corsi integrativi, avanzati e specialistici, l’organizzazione di laboratori applicativi, una programmazione annuale dei corsi aggiornata alle moderne prospettive professionali del giurista europeo, l'internazionalizzazione dei programmi didattici e del corpo docente con numerosi visiting professors, un’ampia offerta di opportunità per la mobilità internazionale di studenti e corsisti, il rilievo dato alla formazione linguistica e informatica, l'organizzazione di tirocini professionali anche all'estero. La scienza giuridica è un affascinante e formidabile strumento per comprendere la realtà che ci circonda e per intervenire su di essa con un sapere professionale. La preparazione universitaria del giurista corrisponde ad un impegno formativo di livello superiore e di alto profilo culturale e scientifico nell'apprendimento delle conoscenze e nell'acquisizione sistematica del metodo giuridico. L’articolazione dei percorsi formativi offerti dalla Facoltà di Giurisprudenza di Trento sollecita un impegno individuale ancora maggiore e più intenso tanto per i docenti quanto per gli studenti, che sono chiamati a comprendere la propria vocazione professionale e ad investire nei propri studi universitari le energie richieste. 6 3. PIANO DI STUDI CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA 7 CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA ORDINAMENTO DEGLI STUDI Premessa Il nuovo ordinamento nazionale degli Studi Giuridici, fatta salva la possibilità per gli studenti già iscritti di proseguire e terminare con l’ordinamento del “3+2”, sopprime i corsi di Laurea Triennali ed il corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza. Introduzione Il piano di studi del corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza varia a seconda dell’indirizzo scelto. Obiettivo del corso è quello di consentire ai laureati di acquisire una formazione giuridica di livello superiore, premessa indispensabile per l’accesso alle professioni legali (avvocatura, magistratura, notariato), nonché per i concorsi per la dirigenza nell’amministrazione pubblica. La specializzazione maturata in questo ulteriore biennio di studi giuridici consentirà l’accesso alle seguenti carriere: Concorso per Uditore Giudiziario (magistratura), Esame di Avvocato, Concorso per Procuratore presso l’Avvocatura dello Stato, Concorso Notarile, Concorso Diplomatico, Concorsi per la Dirigenza della Pubblica Amministrazione. 8 CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA INDIRIZZO PRIVATISTICO CORSO 1° anno Diritto civile Diritto penale II Diritto processuale civile Esame caratterizzante Esame complementare CREDITI 6 6 10 6 6 2° anno Diritto del lavoro della cooperazione Un esame a scelta fra: Diritto fallimentare, Diritto industriale, Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro, Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale Diritto processuale amministrativo Procedura penale 6 6 6 10 Un esame a scelta fra: Diritto comune oppure Diritto romano oppure Filosofia del diritto II Un esame a scelta fra: Diritto amministrativo oppure Diritto amministrativo comparato oppure Diritto costituzionale oppure Diritto dell’ambiente oppure Diritto pubblico dell’Unione Europea oppure Diritto internazionale corso avanzato oppure Diritto internazionale privato oppure Diritto urbanistico e delle opere pubbliche Almeno tre esami a scelta fra: Biodiritto Biolaw Diritto anglo-americano Diritto comparato della proprietà intellettuale Diritto costituzionale comparato Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze Diritto dei Paesi africani Diritto cinese Diritto dei Paesi di lingua tedesca Diritto del mercato unico europeo Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale Diritto e genere Diritto privato comparato Diritto privato comparato della responsabilità civile Diritto privato dell’Unione Europea Diritto privato dell’informatica Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti Economia dello sviluppo locale Giustizia costituzionale comparata Storia delle dottrine politiche Storia delle dottrine politiche-corso avanzato A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche 6 6 18 (6+6+6) 8 Prova finale (esame di laurea) 20 Totale 120 9 CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA INDIRIZZO PUBBLICISTICO PENALISTICO CORSO 1° anno Diritto civile Diritto penale II Diritto processuale civile Esame caratterizzante Esame complementare CREDITI 6 6 10 6 6 2° anno Diritto amministrativo Diritto costituzionale Diritto processuale amministrativo Procedura penale 6 6 6 10 Un esame a scelta fra: Diritto comune oppure Diritto romano oppure Filosofia del diritto II Un esame a scelta fra: Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale oppure Diritto comparato del lavoro oppure Diritto comunitario del lavoro oppure Diritto del lavoro della cooperazione oppure Diritto del lavoro pubblico oppure Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure Diritto fallimentare oppure Diritto industriale oppure Diritto internazionale del lavoro Almeno tre esami a scelta fra: Biodiritto Biolaw Diritto anglo-americano Diritto comparato della proprietà intellettuale Diritto costituzionale comparato Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze Diritto dei Paesi africani Diritto cinese Diritto dei Paesi di lingua tedesca Diritto del mercato unico europeo Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale Diritto e genere Diritto privato comparato Diritto privato comparato della responsabilità civile Diritto privato dell’Unione Europea Diritto privato dell’informatica Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti Economia dello sviluppo locale Giustizia costituzionale comparata Storia delle dottrine politiche Storia delle dottrine politiche-corso avanzato A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche Prova finale (esame di laurea) Totale 10 6 6 18 (6 +6+6) 8 20 120 CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA INDIRIZZO TRANSNAZIONALE CORSO 1° anno Diritto civile Diritto penale Diritto processuale civile Esame caratterizzante Esame complementare CREDITI 6 6 10 6 6 2° anno Diritto pubblico dell’Unione Europea Diritto internazionale II Diritto processuale amministrativo Procedura penale 6 6 6 10 Un esame a scelta fra: Diritto romano oppure Diritto comune oppure Filosofia del diritto II Un esame a scelta fra: Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale oppure Diritto comparato del lavoro oppure Diritto comunitario del lavoro oppure Diritto del lavoro della cooperazione oppure Diritto del lavoro pubblico oppure Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure Diritto fallimentare oppure Diritto industriale oppure Diritto internazionale del lavoro Almeno tre esami a scelta fra: Biodiritto Biolaw Diritto anglo-americano Diritto comparato della proprietà intellettuale Diritto costituzionale comparato Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze Diritto dei Paesi africani Diritto cinese Diritto dei Paesi di lingua tedesca Diritto del mercato unico europeo Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale Diritto e genere Diritto privato comparato Diritto privato comparato della responsabilità civile Diritto privato dell’Unione Europea Diritto privato dell’informatica Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti Economia dello sviluppo locale Giustizia costituzionale comparata Storia delle dottrine politiche Storia delle dottrine politiche-corso avanzato A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche 6 6 18 (6+6+6) 8 Prova finale (esame di laurea) 20 Totale 120 11 INSEGNAMENTI CARATTERIZZANTI L’INDIRIZZO Con ciascuno degli insegnamenti sotto elencati è possibile acquisire 6 crediti. INDIRIZZO PRIVATISTICO INDIRIZZO PUBBLICISTICO-PENALISTICO Diritto canonico Diritto amministrativo dell’UE e delle amministrazioni globali Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale Diritto amministrativo comparato Diritto dei trasporti Diritto costituzionale comparato Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro Diritto dell’ambiente Diritto internazionale privato Diritto del lavoro pubblico Diritto penale dell’economia Diritto pubblico dell’Unione Europea Diritto privato comparato della responsabilità civile Diritto ecclesiastico Diritto romano Diritto penale comparato Diritto penale dell’economia Diritto regionale e degli Enti locali INDIRIZZO TRANSNAZIONALE Diritto amministrativo comparato Diritto anglo-americano Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale Diritto comunitario del lavoro Diritto costituzionale comparato Diritto internazionale privato Diritto penale internazionale Diritto penale comparato Diritto privato comparato della responsabilità civile Diritto privato dell’informatica Gli elenchi di esami caratterizzanti riportati in questa pagina non sono esaustivi. Qualora uno studente intendesse sostenere come caratterizzante un esame non inserito tra i caratterizzanti del percorso scelto, può presentare apposita richiesta al Consiglio di Presidenza. Nel valutare la richiesta si terrà conto della motivazione data, degli altri esami sostenuti, e dell'attinenza dell'esame all'indirizzo scelto. 12 4. ATTIVITÀ FORMATIVE Abilità linguistiche Lingua e diritto Il rapporto tra lingua e diritto costituisce un aspetto cruciale nella formazione attuale del giurista. Il diritto si esprime quasi sempre attraverso la lingua e in particolare attraverso una vera e propria lingua giuridica, caratterizzata da concetti e categorie del tutto specifiche, che variano notevolmente da un ordinamento giuridico all’altro. La traduzione del diritto in una lingua diversa da quella di origine (si pensi alla traduzione del diritto italiano, ad esempio, in inglese o francese) implica quindi una delicata opera di trasposizione di tali concetti e categorie, non solo linguistica, ma altresì giuridica e culturale. La progressione dell’integrazione giuridica comunitaria e, più in generale, gli effetti della globalizzazione rendono sempre più importante l’apprendimento delle lingue giuridiche, così come della traduzione giuridica; ciò non rappresenta solamente l’oggetto di una semplice specializzazione, ma costituisce una conoscenza imprescindibile per il giurista che intende aprirsi alla dimensione europea, transnazionale ed internazionale. Non da meno, tali conoscenze rappresentano un importante completamento del curriculum del giurista interno, sempre più spesso chiamato a confrontarsi con un diritto, sì, nazionale, ma di formulazione comunitaria o internazionale. La comprensione del diritto straniero, così come la redazione di atti giuridici e la traduzione del diritto in lingue diverse, presuppone quindi una formazione adeguata ed articolata, che sappia unire l’apprendimento del dato giuridico alla metodologia della scienza comparatistica e della linguistica, così come alle tecniche proprie della traduttologia. In questo contesto, l’offerta didattica della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento costituisce una risposta a tali esigenze formative, attraverso corsi di lingua e di lingua giuridica, laboratori formativi e di ricerca, corsi di diritto tenuti da docenti stranieri in lingue diverse dall’italiano e corsi, rivolti a studenti Socrates/Erasmus (LLP/Erasmus) ed in generale a studenti stranieri iscritti all’Università degli Studi di Trento, tenuti prevalentemente in lingua inglese, ma anche in lingua francese, spagnola e tedesca. La didattica in lingua e diritto costituisce un’applicazione del progetto Transjus, il quale si propone di contribuire al miglioramento della qualità redazionale e terminologica del diritto redatto in contesti multilingue, attraverso attività scientifiche di ricerca e didattiche connesse alla traduzione giuridica. In particolare, il progetto si propone di sviluppare sinergie costruttive tra competenze diverse, prevalentemente giuridiche e linguistiche, attraverso ricerche terminologiche, riflessioni scientifiche sulla teoria e metodologia della traduzione giuridica applicata alla trasposizione del dato giuridico comunitario, europeo ed internazionale, così come attività formativa specifica di giovani studiosi. Nell’ambito della Scuola di Dottorato in Studi Giuridici comparati ed europei saranno previsti moduli di metodologia della traduzione giuridica, la frequenza dei quali è aperta, oltre che ai dottorandi, anche agli studenti interessati. Prima lingua e ulteriori conoscenze linguistiche Lo studente deve acquisire 5 crediti per la conoscenza della prima lingua straniera (a scelta tra inglese, francese, spagnolo e tedesco). Per lo studente di madrelingua straniera la prova, scritta e orale, attributiva di 5 crediti, riguarderà la lingua italiana. Lo studente può acquisire crediti ulteriori superando livelli successivi al B1 nella prima lingua o superando i vari livelli di altre lingue diverse dalla prima. CIAL Presso il CIAL sono attivati corsi di lingua straniera secondo diversi livelli di conoscenza ai quali sono assegnati i crediti come di seguito indicato: Livello Base A1 (1 credito) A2 (3 crediti) (assorbe A1) Livello Autonomo Livello Padronanza Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi semplici per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri. Interagisce in modo semplice. Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente come informazioni personali e familiari, il proprio lavoro ed è in grado di svolgere azioni come fare la spesa, chiedere le direzioni, ecc.. B1 (5 crediti) (assorbe i livelli minori) È in grado di affrontare situazioni che gli si presentano. Sa produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari. B2 (7 crediti) (assorbe i livelli minori) Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, comprese le discussioni tecniche. É in grado di interagire in forma naturale con gli interlocutori. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su molti argomenti e argomentare il proprio punto di vista. Comprende testi complessi. Produce testi chiari e dettagliati su argomenti impegnativi. C1 (9 crediti) (assorbe i livelli minori) C2 (11 crediti) (assorbe i livelli minori) Comprende facilmente ciò che sente e legge. Sa riassumere le informazioni ricevute, presentandole coerentemente. Si esprime in modo spontaneo utilizzando la lingua straniera anche a livello personale per il ragionamento. 13 I certificati di lingua rilasciati da altri istituti europei e riconosciuti a livello internazionale saranno ammessi secondo una tabella di equivalenza predisposta dal CIAL. Per informazioni: CIAL via Verdi, 8 - I piano, 38100 Trento Tel. +39 0461 883460 Fax +39 0461 882900 [email protected] Corsi offerti in lingua straniera L’offerta formativa della facoltà di Giurisprudenza è integrata da corsi tenuti da docenti stranieri, prevalentemente in lingua inglese, ma anche in lingua francese, spagnola e tedesca. Allo studente che intende seguire i corsi, attivati presso la Facoltà di Giurisprudenza, tenuti completamente o parzialmente in lingua straniera saranno attribuiti i seguenti ulteriori crediti: 2 crediti per la frequenza (per una frequenza minima di 12 ore e il superamento dell’esame in lingua italiana) (per i laboratori è previsto 1 credito per la frequenza in lingua straniera) 2 crediti aggiuntivi qualora sia sostenuto almeno parte dell’esame in lingua straniera (per i laboratori è previsto 1 credito per il sostenimento dell’esame in lingua straniera) È inoltre proposto il corso “Introduction to Italian Law”, un ciclo di 42 ore di lezioni in lingua inglese, tenute da alcuni docenti della Facoltà di Giurisprudenza ed aperto a studenti erasmus e stranieri iscritti all’Università degli Studi di Trento. Corsi di lingua giuridica Il Centro Interfacoltà per l’Apprendimento Linguistico (CIAL), unitamente ai corsi di lingua francese, tedesca, inglese, spagnola (ed altresì italiano come lingua straniera), offre percorsi formativi specificatamente diretti all’apprendimento di linguaggi giuridici diversi dall’italiano, quali l’inglese, il francese, il tedesco giuridici. I corsi, tenuti presso la Facoltà di Giurisprudenza, prevedono 40 ore di lezioni teoriche ed esercitazioni, per un totale di 3 crediti da conferirsi previo superamento dell’esame finale. Corso di preparazione all’esame per l’acquisizione del “Certificat de français juridique” (CFJ) La Facoltà di Giurisprudenza offre un ciclo di lezioni della durata complessiva di 40 ore, specificamente mirato alla preparazione del “Certificat de Français Juridique” (CFJ), certificazione internazionale rilasciata dalla Camera di Commercio di Parigi. Il corso è accessibile a tutti gli studenti che sono in possesso di un livello di lingua francese base B1 o che hanno frequentato il corso di Francese Giuridico e superato il relativo esame. A conclusione del ciclo di lezioni, ed in conformità al calendario stabilito dalla Camera di Commercio di Parigi, gli studenti potranno accedere alle prove scritte e orali per il conseguimento del Certificat de Français Juridique, diretto ad attestare la conoscenza della lingua francese di livello B2 e la capacità del candidato di utilizzare tale lingua in contesti professionali di carattere giuridico. Laboratorio applicativo di Traduzione del diritto comunitario ed europeo/ Workshop in legal translation of European and community law. Con sempre maggior frequenza le Facoltà di Giurisprudenza sono chiamate a confrontarsi con la presenza di studenti stranieri o con studenti che si esprimono in lingue diverse dalla lingua ufficiale di insegnamento. La ricerca di una metodologia che assicuri una didattica in lingue diverse potrebbe divenire la sfida del futuro. Si propone, pertanto, di avviare una sperimentazione in proposito con l’attivazione di un primo laboratorio bilingue inglese - italiano, con lo scopo di favorire, attraverso la didattica, l´interazione di studenti che parlano lingue diverse. Il laboratorio è aperto a studenti italiani e stranieri iscritti così come a studenti Erasmus e studenti stranieri che trascorrono un periodo di mobilità presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento. Law Faculties are required to take into account with growing frequency the presence of foreign students or students speaking a language different from the official teaching language. The need for elaborating a methodology that would assure the teaching in different languages might became the challenge of our near future. The experimental institution of a first bilingual (Italian-English) laboratory is therefore proposed to that purpose, with the aim of enhancing the interaction among law students speaking different languages. The workshop is open to all Italian and foreign students enrolled at Trento Faculty of Law as well as to Erasmus students and foreign speaking students in mobility. Nel corso del primo semestre i problemi applicativi della lingua giuridica sono trattati nell’ambito del “Laboratorio applicativo di traduzione del diritto comunitario ed europeo/”Workshop in legal translation of European and community law”. Il laboratorio bilingue – inglese ed italiano - è finalizzato a sensibilizzare gli studenti ai problemi derivanti dalla traduzione dei concetti giuridici con particolare riferimento al contesto comunitario ed europeo. Ad una prima parte (10 ore di lezione frontale) tenuta in lingua inglese ed italiana ed avente ad oggetto l'analisi dell'origine delle problematiche di traduzione dei concetti giuridici e le soluzioni proposte dalla comparazione giuridica, il laboratorio prosegue con alcune esercitazioni pratiche di traduzione, tenute in lingua francese (6 ore) o inglese (6 ore) o spagnola (6 ore), a scelta dello studente. La parte finale del laboratorio (4 ore) è dedicata allo studio delle problematiche di traduzione osservate dal punto di vista del linguista e del giurista linguista. Al fine di consentire la piena comprensione delle problematiche delle tecniche di traduzione giuridica del diritto comunitario ed europeo la didattica è integrata dalla partecipazione di docenti di lingua giuridica francese, inglese e spagnola ed altresì da esperti linguisti e giuristi linguisti dell’Unione europea. Abilità informatiche È possibile sostenere i moduli del Programma ECDL presso l’apposito centro dell’Università degli studi di Trento. L’iscrizione agli esami avviene esclusivamente tramite web nei periodi specificati alla pagina http://www.unitn.it/atiform/iscrizioni.htm. Il recapito e-mail della segreteria ECDL è [email protected] Tirocini professionali 14 Lo stage o tirocinio è quell’esperienza professionalizzante che permette allo studente di approfondire, attraverso un esercizio pratico, le conoscenze apprese nel corso degli studi universitari e di orientare le sue future scelte professionali. Esso consiste in un periodo di formazione svolto presso enti, aziende, studi professionali o istituzioni a complemento od integrazione del percorso di studio seguito dagli iscritti ai corsi di laurea triennali e specialistici. Non potendosi configurare il tirocinio formativo quale rapporto di lavoro non sarà possibile per uno studente svolgere un’attività di tirocinio presso l’ente o azienda in cui sia già impiegato con regolare contratto di lavoro. Tuttavia, per non penalizzare lo studente lavoratore, gli è concessa la possibilità di svolgere attività formativa diversa dal tirocinio, concordata di volta in volta con il delegato di Facoltà. In ogni modo non saranno riconosciute le attività lavorative pregresse. Requisiti per l’accesso al tirocinio Possono svolgere il tirocinio gli studenti iscritti almeno al terzo anno. Le procedure potranno comunque essere avviate anche prima di tale data. Per gli studenti che già abbiano un regolare contratto di lavoro sono previsti altri tipi di attività formative da concordare con il delegato di Facoltà. Procedura di accesso alle attività di tirocini Per accedere alle attività di tirocinio lo studente deve seguire le procedure previste dal Servizio Stage della Divisione Rapporti con le Imprese (DRIm). Lo svolgimento del tirocinio avviene sulla base di una convenzione stipulata tra Università e soggetto ospitante il quale verrà individuato: fra coloro che hanno inviato alla Divisione Rapporti con le Imprese la propria offerta di tirocinio∗ (per i quali esiste già la convenzione quadro) o dallo studente in maniera autonoma (in questo caso sarà cura dello studente attivare l’iter amministrativo per la stipula della convenzione rivolgendosi alla DRIm) seguendo le indicazioni del tutor universitario. In ogni caso non sarà possibile attivare un tirocinio presso aziende o studi professionali gestiti o controllati da familiari. Lo studente lavoratore seguirà una procedura parzialmente diversa da concordare con il suo tutor, il delegato di Facoltà e l’istituzione presso cui presta servizio. Tutor universitario Lo studente può individuare un tutor universitario, quale responsabile didattico delle attività del tirocinio, tra i seguenti soggetti: docenti e ricercatori, confermati e non confermati della Facoltà di Giurisprudenza, ovvero di altre Facoltà in caso di particolari progetti di tirocinio; esercitatori e professori a contratto della Facoltà; assegnisti di ricerca a condizione che svolgano la loro attività di ricerca prevalentemente presso i Dipartimenti dell’Università degli Studi di Trento. Il ruolo del tutor universitario è quello di verificare la congruità del progetto formativo, concordato tra lo studente ed il soggetto ospitante, con il programma di studi universitari del candidato, di definirne gli obiettivi formativi e di orientamento e di verificarne in itinere l’andamento. A tal fine lo studente presenterà al suo tutor universitario la Scheda di Approvazione del Progetto di Tirocinio/Stage, in formato digitale, che, se approvato, potrà essere inoltrato dal tutor stesso, via e-mail, alla Divisione Rapporti con le Imprese (DRIm), almeno 5 giorni lavorativi precedenti la data di inizio stage. Sarà poi cura dello studente: a. concordare con la DRIm il termine per il ritiro della documentazione di inizio tirocinio; b. far firmare tale documentazione al proprio tutor universitario e a quello aziendale; c. presentarsi presso l’ente ospitante alla data stabilita. Lo studente lavoratore compilerà la Scheda di Approvazione del Progetto di altra attività formativa sulla base degli accordi presi con l’ente presso cui presta servizio e con il tutor universitario. Tale scheda verrà inviata via e-mail alla DRIm dal delegato di Facoltà. Da quel momento lo studente potrà svolgere la sua attività formativa per il tempo concordato. Svolgimento Lo svolgimento del tirocinio avviene sulla base di una convenzione stipulata tra Università e soggetto ospitante e secondo i compiti fissati nel progetto formativo. Il tirocinante deve attenersi a quanto concordato nella convenzione, deve rispettare i regolamenti disciplinari, le norme organizzative, di sicurezza e di igiene sul lavoro. Ove presente un codice di comportamento, ovvero un regolamento interno, presso il soggetto ospitante, il tirocinante è tenuto a sottoscriverlo e a rispettarlo. Durata La durata del tirocinio varia da un minimo di 4 settimane ad un massimo di 16 settimane. Le date di inizio e termine, le eventuali sospensioni, nonché gli orari di tirocinio sono fissati di comune accordo dal tirocinante e dal soggetto ospitante. Gli orari di frequenza non devono, comunque, essere inferiori a 20 ore settimanali, ragionevolmente distribuite su 5 giorni lavorativi (opzione part-time) né superiori a 40 ore settimanali (opzione full-time). Per quanto possibile il tirocinio non deve confliggere con la frequenza delle lezioni. È quindi preferibile scegliere l’opzione full time durante il periodo di non frequenza delle lezioni (indicativamente nei periodi dicembre-febbraio e giugno-settembre). Le assenze non devono superare il 20% del numero totale delle ore previste. Relazione Al termine del tirocinio lo studente è tenuto alla redazione di una breve relazione, che dovrà contenere i seguenti argomenti: presentazione del soggetto ospitante: attività svolta, settore di appartenenza, prodotti e servizi offerti, clientela; analisi dell’esperienza lavorativa dal punto di vista sia organizzativo che dell’attività effettivamente svolta. Se si tratta di un tirocinio di laurea specialistica, particolare attenzione deve essere prestata anche agli aspetti di analisi critica; richiamo agli obiettivi definiti nel progetto di tirocinio ed analisi del loro grado di raggiungimento; considerazione finale sull’esperienza: valutazione dell’esperienza dal punto di vista sia formativo che relazionale; valutazione della propria formazione universitaria in relazione alle capacità professionali richieste; soddisfazione in termini di aspettative e di risultati. Per il riconoscimento della propria esperienza di Tirocinio Didattico Universitario, lo studente deve seguire le procedure previste dal Servizio Stage della Divisione Rapporti con le Imprese. Accreditamento ∗A tal fine si può consultare la pagina http://portale.unitn.it/pi/stage.htm. 15 Sulla base della documentazione in possesso alla Divisione Rapporti con le Imprese e della relazione finale, il tutor universitario procederà all’approvazione del tirocinio e all’attribuzione dei crediti annotandoli sul libretto personale dello studente nonché sul modulo di accreditamento fornito dalla DRIm. Sarà cura dello studente poi consegnare tale modulo alla Segreteria studenti per il definitivo accreditamento. In ogni caso il numero di crediti ottenibili con il tirocinio non potrà superare gli 8. Crediti I crediti spettanti al tirocinante vengono attributi sulla base della seguente tabella: CREDITI TIPOLOGIA D’IMPEGNO 2 CFU 4 settimane Part time 3 CFU 6 settimane Part time 4 CFU 4 settimane Full time oppure 8 settimane Part time 5 CFU 5 settimane Full time oppure 10 settimane Part time 6 CFU 6 settimane Full-time oppure 12 settimane Part-time 7 CFU 7 settimane Full time oppure 14 settimane Part time 8 CFU 8 settimane Full time oppure 16 settimane Part-time 1 credito equivale a 40 ore di tirocinio (tranne che nell’ultimo caso) Legenda: Part-time: mezza giornata (4 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana. Full-time: intera giornata (8 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana. NB1: Per gli studenti lavoratori si prescinde dal monte ore mensile NB2: Per gli stage svolti all’estero ci potranno essere delle deroghe da concordare con il tutor e il delegato ai tirocini. Gli studenti interessati a svolgere periodi di tirocinio professionale presso le Aziende possono avere informazioni presso Divisione Rapporti con le Imprese - Direzione Servizi e Comunicazione - Università degli Studi di Trento, Molino Vittoria, Via Verdi 6 - 3° piano (Tel. 0461 883200, Fax 0461 882921, e-mail: [email protected]). Coordinatore del programma: Dott. Andrea Pradi e-mail: [email protected] ALTRE ATTIVITÀ A SCELTA LIBERA Gli studenti iscritti alla Facoltà di Giurisprudenza possono seguire altri corsi impartiti in Ateneo e sostenere il relativo esame, vedendosi riconosciuti i corrispondenti crediti nell’ambito dei crediti liberi. Si segnalano in particolare i corsi di Sociologia della religione (moduli A e B) che sono mutuati dalla Facoltà di Sociologia. Si raccomanda la congruità di tali scelte rispetto alle esigenze di formazione del giurista. 16 5. ATTIVITÀ INTERNAZIONALI La Facoltà di Giurisprudenza di Trento è iscritta e partecipa alle attività di ELFA (European Law Faculties Association), EPLC (European Public Law Center), IALS (International Association of Law Schools), ASCL (American Society for Comparative Law), INVERNOMOS (associazione internazionale di studi legali). Programmi di mobilità degli studenti Doppia Laurea La Facoltà di Giurisprudenza ha attivato due accordi di Doppia Laurea: il primo con l’università tedesca Universität Hamburg Department Wirtschaft und Politik, il secondo con l’università francese Universitè Paris 13 di Parigi. Il programma è stato sospeso dopo l’introduzione dell’ordinamento quinquennale. Lifelong Learning Programme/Erasmus (Erasmus per Studio ed Erasmus per Tirocinio) Il Regolamento Erasmus della Facoltà di Giurisprudenza è consultabile on line sul portale della Facoltà al seguente indirizzo internet: http://portale.unitn.it/jus/regmob.htm Gli studenti/dottorandi interessati alla partecipazione al Programma (sia per studio che per tirocinio) possono rivolgersi all’Ufficio di Presidenza della Facoltà di Giurisprudenza, Dott.ssa Gae Santi (tel. 0461 883817, e-mail: [email protected]), o all’Ufficio LLP-Erasmus di Ateneo. Informazioni Ufficio LLP-Erasmus E-mail: [email protected] Studenti in uscita: tel. 0461 883239 pagina web: http://www.unitn.it/di/se (studio); pagina web: http://portale.unitn.it/di/LLPlav.htm (tirocinio). Studenti in entrata: tel. 0461 883237 pagina web: http://portale.unitn.it/pos/LLP.htm. Programma LLP Leonardo Da Vinci/AT&Q Nell'ambito delle attività di tirocinio già promosse nell'ambito del Programma Leonardo da Vinci, l'Università di Trento, anche grazie ad un vasto partenariato formato da università ed imprese italiane ed europee, coordina il progetto denominato AT&Q - Advanced Technologies and Qualità. Questo progetto prevede l'assegnazione di borse per tirocini, la cui finalità principale è di sviluppare professionalità specialistiche soprattutto nel settore delle nuove tecnologie e della qualità, nonché l'organizzazione di scambi per promuovere l'aggiornamento delle competenze professionali. Le borse AT&Q sono riservate ai candidati che non abbiano compiuto i 29 anni di età al momento dell’iscrizione al bando e che non abbiano intrapreso alcuna attività lavorativa, laureati che non abbiano conseguito la laurea da più di 18 mesi. La mobilità è aperta a tutti i Paesi europei. In quanto legato al contratto della Commissione Europea, il bando LLP non esce con scadenza fissa. E’ comunque disponibile una mailing list che raccoglie i nominativi degli interessati a cui vengono inviate le opportunità di tirocinio offerte in questo ambito ed, eventualmente, copia del/i bando/i. Programma Leonardo Da Vinci Nell'ambito del Progetto Leonardo l'Università di Trento coordina, anche grazie ad un vasto partenariato formato da università ed imprese italiane ed europee, il progetto denominato AT&Q - Advanced Technologies and Qualità. Questo progetto prevede l'assegnazione di borse per tirocini, la cui finalità principale è di sviluppare professionalità specialistiche soprattutto nel settore delle nuove tecnologie e della qualità, nonché l'organizzazione di scambi per promuovere l'aggiornamento delle competenze professionali. Le borse Leonardo sono riservate ai candidati che non abbiano compiuto i 29 anni di età al momento dell’iscrizione al bando e che non abbiano intrapreso alcuna attività lavorativa; studenti iscritti almeno al penultimo anno di un corso di laurea triennale (ultimi due anni di uno corso di laurea quadriennale) o ad un corso post-laurea; laureati che non abbiano conseguito la laurea da più di 18 mesi. La mobilità è aperta a tutti i Paesi europei. In quanto legato al contratto della Commissione Europea, il bando non esce con scadenza fissa. E’ comunque disponibile una mailing list che raccoglie i nominativi degli interessati a cui viene inviata direttamente copia del bando. Informazioni Ufficio Programmi Comunitari e Consorzi E-mail: [email protected] Tel. 0461 883235 (laureati) Tel. 0461 883236 (studenti) Sito web: http://portale.unitn.it/di/atq.htm Convenzioni Convenzioni bilaterali dell’Ateneo Gli studenti della Facoltà possono avvalersi di alcune convenzioni bilaterali che prevedono la mobilità di studenti con attribuzione di una borsa di studio. Le istituzioni interessate sono: University of Kansas 17 Melbourne University, Australia Universidade Vale do Itajaì, Brasile Universidad de la Habana, Cuba Pontificia Universidad Catòlica de Chile, Santiago e Villarica Ecole Normale Supérieure Lyon, Francia Université de Sherbrooke – Québec (Canada) Informazioni circa le attività, i bandi e le domande di candidatura, a cura della Divisione Cooperazione e Mobilità Internazionale, sono disponibili, dall’uscita del bando fino alla scadenza dello stesso, al sito: http://portale.unitn.it/ateneo/portalpage.do?channelId=-15906 Convenzioni bilaterali della Facoltà di Giurisprudenza Le istituzioni interessate sono: Vermont School of Law, USA Law School Haifa, Israele Informazioni circa le attività, i bandi e le domande di candidatura sono disponibili presso l’Ufficio di Presidenza (Dott.ssa Gae Santi, email: [email protected], tel. 0461 883817). Finanziamento per soggiorni di studio e visite per motivi di studio Il regolamento è consultabile alla pagina http://portale.unitn.it/jus/regmob.htm Criteri per il finanziamento La Facoltà può intervenire con fondi da destinarsi a favore di studenti regolarmente iscritti ai corsi di laurea o di diploma secondo le seguenti priorità: a) soggiorni individuali presso istituti universitari ed enti di ricerca italiani e stranieri per ricerche per tesi di laurea; b) visite collettive di istruzione allo scopo di perfezionare la preparazione culturale e professionale in Italia e all’estero; c) altre iniziative didattiche che contribuiscano alla formazione giuridica. Le domande dovranno essere inoltrate al Preside. L’inoltro dovrà avvenire a cura dello studente nel caso di soggiorni individuali, a cura del professore ufficiale della materia nel caso di visite o soggiorni collettivi. Le domande per soggiorni individuali vanno corredate dal parere di un docente che attesti l’effettiva utilità della richiesta e da una lettera di accettazione da parte dell’istituzione ospitante. I finanziamenti (anche parziali) saranno assegnati con decreto del Preside e la liquidazione delle cifra assegnata avverrà su presentazione di idonea documentazione di spesa che dovrà essere presentata presso il Presidio Amministrativo della Facoltà di Giurisprudenza, Via Verdi 53. Potranno essere rimborsate: - Spese di viaggio con mezzi di linea (II classe per il treno o classe economica per viaggi aerei); - Spese di iscrizione a seminari e Corsi; - Spese di soggiorno per un importo massimo di Euro 36,00 al giorno e per una durata massima di tre mesi consecutivi. Il Consiglio di Facoltà ha fissato il termine di presentazione delle domande nei periodi di seguito indicati: 31 maggio per i viaggi da effettuarsi nel periodo luglio - dicembre 31 ottobre per i viaggi da effettuarsi nel periodo gennaio - giugno. Alla richiesta deve essere allegato un preventivo di viaggio. 18 6. ATTIVITÀ CULTURALI La Facoltà e il Dipartimento di Scienze Giuridiche organizzano costantemente iniziative seminariali e convegnistiche, con il contributo di studiosi italiani e stranieri, nonché di professionisti e di figure istituzionali (magistrati, diplomatici, dirigenti di Pubblica Amministrazione, ecc.) per l’approfondimento di singoli argomenti. Gli studenti della Facoltà sono invitati a partecipare, secondo i propri interessi e attitudini, a tali iniziative che, anche se non attribuiscono crediti formativi, contribuiscono alla formazione culturale del giurista. La Facoltà si sta impegnando altresì ad offrire occasioni ed esperienze di comprensione e apprendimento dei fenomeni giuridici anche attraverso il linguaggio dell’arte. In tale contesto si segnalano alcune esposizioni di arti visive (come, nel recente passato, una mostra sull’arte e cultura delle popolazioni aborigene dell’Australia e una esposizione di disegni in tema di pari opportunità), alcune iniziative integrative del corso libero Aspetti criminologici e giuridici del fenomeno mafioso, il corso di Diritto e letteratura, giunto alla sua quarta edizione, nonché il corso libero Diritto e cinema. Dall’anno accademico 2008/2009, infatti, l’iniziativa è entrata a far parte dell’offerta didattica della facoltà come Corso libero, della durata di 20 ore, per il riconoscimento di due crediti formativi. In precedenza nell'ambito del progetto Diritto e Cinema erano state organizzate tre rassegne didattiche che, grazie all’intervento di relatori di differente provenienza e formazione culturale, hanno centrato con diverso approccio metodologico l'attenzione sul film come modalità rappresentativa della realtà, in grado di offrire, al pari di altre manifestazioni artistiche, un contributo alla conoscenza delle più intime strutture del fenomeno giuridico. Nel 2005 «L’immagine della giustizia. Percorsi nella rappresentazione del fenomeno giuridico» ha condotto la riflessione sull' immagine cinematografica della giustizia e del processo penale. Nel 2006 «I volti del potere. Tra autorità e legittimità» ha indagato la rappresentazione cinematografica del potere come autorità giuridica conformata. Nel 2007 la rassegna «Genere prossimo. Differenza specifica» si è intrecciata con la didattica del corso Diritto e Genere. 19 7. ATTIVITÀ DIDATTICHE PER LAUREATI Scuola di specializzazione per le professioni legali A partire dall’anno accademico 2001-2002, presso la Facoltà di Giurisprudenza ha preso avvio la Scuola di Specializzazione per le professioni legali. La Scuola nasce in base ad una convenzione con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Verona, approvata dal CUN nella seduta dell’8 marzo 2001. Del Consiglio Direttivo della Scuola fanno parte in composizione paritetica professori delle Facoltà di Giurisprudenza di Trento e Verona, nonché componenti in rappresentanza di magistratura, avvocatura e notariato. Alla Scuola possono accedere per concorso i laureati in Giurisprudenza. L’attivazione della Scuola rappresenta un’iniziativa estremamente qualificante per le Facoltà di Giurisprudenza e tale da completare l’offerta didattica che esse sono in grado di mettere a disposizione dei propri studenti. Infatti, se al corso di laurea sono affidate la formazione di base ed il compito di fornire le nozioni giuridiche fondamentali, alle Scuole di specializzazione sono rimessi il perfezionamento di tali conoscenze e soprattutto la funzione di impartire un insegnamento anche pratico ai laureati che aspirano alle tre tradizionali professioni legali (avvocato, magistrato e notaio). La Scuola si pone pertanto in linea di continuità con il corso di laurea in Giurisprudenza poiché completa la formazione del giurista aggiungendo alla didattica tradizionale, volta ad impartire le conoscenze teoriche di base, una didattica per casi diretta a formare il professionista, oltre che a prepararlo per il superamento del relativo esame o concorso. Ulteriori informazioni possono essere consultate sul sito web della Facoltà al seguente indirizzo: http://portale.unitn.it/jus/of/professionilegali.htm Direttore della Scuola: Segreteria: Tel.: Fax: e-mail: Prof. Giovanni Sala Dott.ssa Gae Santi 0461 883817 0461 881876 [email protected] Pratica forense presso Avvocatura di Stato Si segnala la possibilità di svolgere la pratica forense presso l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Trento ai fini dell’accesso all’esame di abilitazione alla professione di avvocato. Poiché il numero dei posti disponibili è limitato, l’ammissione alla pratica forense presso l’Avvocatura dello Stato avviene a seguito di selezione per titoli. La pratica presso l’Avvocatura dello Stato, al pari di quella svolta presso studi professionali privati, ha una durata di due anni e comporta l’obbligo di assidua, quotidiana frequenza dell’Ufficio. Le regole relative al suo svolgimento e ai connessi adempimenti formali sono quelle fissate con apposito Regolamento del competente Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Si invitano gli interessati a prendere visione dell’apposito bando di selezione pubblicato periodicamente dall’Avvocatura distrettuale di Stato di Trento. Scuola di dottorato in Studi giuridici comparati ed europei Il dottorato di ricerca costituisce il titolo accademico finale di più alto livello rilasciato dalle Università. I corsi di dottorato di ricerca sono preordinati all’approfondimento delle metodologie della ricerca nel rispettivo settore di formazione scientifica; hanno durata triennale e prevedono la frequenza obbligatoria. L’accesso ai corsi di dottorato avviene mediante selezione e almeno metà dei posti banditi sono coperti da borsa di studio assegnata in base a criteri di merito. Requisito per l’accesso ai corsi è il possesso del diploma di laurea o di titolo equipollente conseguito presso un’Università straniera. I corsi di dottorato sono banditi annualmente da ciascuna Università (sede amministrativa). Talora al dottorato istituito da un’Università aderiscono anche altri soggetti pubblici, comprese altre Università, e soggetti privati (sedi consorziate). Presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche, d'intesa con la Facoltà, è attivata la Scuola di Dottorato in Studi giuridici comparati ed europei (suddiviso in cinque curricula): - Diritto privato, privato comparato e commerciale - Diritto sostanziale e processuale del lavoro - Diritto e procedura penale e filosofia del diritto - Scienze pubblicistiche - Storia del diritto romano e del pensiero giuridico europeo Il relativo bando di concorso è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Direttore del Dottorato è il Prof. Gabriele Fornasari. Il Dipartimento di Scienze Giuridiche partecipa altresì ai sotto elencati dottorati di ricerca istituiti da altre sedi universitarie (XXIII ciclo): Scuola di Dottorato in Giurisprudenza (sede amministrativa: Padova) Dottorato in Diritto romano e cultura giuridica europea (sede amministrativa: Pavia) Dottorato in Diritto ed economia dei sistemi produttivi, dei trasporti e della logistica (sede amministrativa: Udine) Dottorato in Diritto ed economia-Sezione Law and Economics (sede amministrativa: Siena) Tutela giurisdizionale delle situazioni giuridiche soggettive (sede amministrativa: Perugia) Web page: http://portale.unitn.it/drsgce/homepage.do?rootchannelId=-16577&utente=Visitatore Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Dottorati di Ricerca, Via Inama n. 5 – 38100 Trento Tel. +39 0461 882190 Fax: +39 0461 882191 e-mail: [email protected] oppure 20 Segreteria della Scuola di Dottorato in SGCE - presso Dipartimento di Scienze Giuridiche - Via Verdi 53 - Trento - tel. 0461 881802 / 1866 / 3811, e-mail [email protected] Scuola di Studi Internazionali La Scuola di Studi Internazionali, istituita nel 2001 dalle Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Sociologia, oltre che da cinque dipartimenti dell’Università degli Studi di Trento, coordina un Dottorato di ricerca in International Studies e un Master di secondo livello in Peace-building e gestione del conflitto. Per informazioni: Scuola di Studi Internazionali Università degli Studi di Trento Palazzo ex-Cavazzani, Via Verdi 8/10 - 38100 Trento Tel. 0461 883125 Fax 0461 883152 http://portale.unitn.it/ssi/ e-mail: [email protected] Vice Direttore della Scuola di Studi Internazionali è la Prof.ssa Antoniolli. Responsabile della Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali e membro della giunta del consiglio del corso di Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali è il Prof. Antonino Ali' Membri del comitato esecutivo del Dottorato di ricerca in International studies sono il Prof. Antonino Alì e il Dott. Marco Pertile. Scuola in Sviluppo Locale La Scuola coordina il Joint European Master in Comparative Local Development - CoDe (Master Europeo Congiunto in Sviluppo locale comparato), un master di secondo livello che si avvale di una cooperazione internazionale integrata tra: - Università di Trento - Università Corvinus di Budapest - Università di Regensburg - Università di Ljubljana Con la collaborazione di: - Università di Belgrado; Università di Sarajevo; OECD Il Master CoDe partecipa al Programma europeo Erasmus Mundus. Obiettivo del Master è quello di far acquisire ai partecipanti le necessarie competenze in termini di progettazione, gestione e coordinamento di processi di cambiamento e trasformazione a livello locale, allo scopo di promuovere la stabilità sociale e la prosperità economica locale in conformità agli standard della giurisprudenza europea (acquis communautaire Commissione Europea – UE). Il programma del Master è di tipo intensivo ed interattivo, al fine di favorire la partecipazione attiva degli studenti per identificare campi di intervento e possibili soluzioni nell'ambito locale della loro attività professionale. Tale metodo è adottato in tutte le attività del Master. L’inglese è la lingua ufficiale del programma. Il Master si compone delle diverse fasi: corso introduttivo, pre-programma, lezioni frontali, tirocinio, formazione a distanza e didattica online, project work Speciale enfasi è posta sull’acquisizione di abilità e sul valutare criticamente le esperienze studiate, con particolare riguardo per: le cause ambientali del successo o del fallimento di un progetto, i limiti della trasferibilità della conoscenza, il ruolo delle politiche. La durata del Master è di 18 mesi. Per informazioni rivolgersi a: Master CoDe Office Dipartimento di Economia Via V. Inama 5 Tel. 0461 883446 http://portale.unitn.it/ateneo/portalpage.do?channelId=-9938&channel2Id=-16461&content_OID=25742&programId=25743 e-mail: [email protected] Delegato di Facoltà per il Code - Joint European Master in Comparative Local Development è la Prof. Elisabetta Pederzini. Master di primo livello in Politiche di Genere nel mondo del lavoro (MPG) Il Master è finalizzato a fornire competenze di analisi, di progettazione e di attuazione di azioni e politiche di genere, ovvero di indirizzi di iniziativa e modelli di cambiamento trasversali ai diversi ambiti dell’esperienza sociale, con particolare attenzione all’ambito dei servizi e del lavoro, e mirati a favorire il raggiungimento di una più equa cittadinanza di genere. Il corso è finalizzato a preparare figure esperte in politiche di genere nel mondo del lavoro, riferibili a differenti contesti applicativi. Il profilo professionale atteso sarà, in particolare, caratterizzato dalla capacità di gestire progetti di innovazione e cambiamento in un’ottica di genere e, di conseguenza, dall’acquisizione di competenze di ricerca e di project management. Tale profilo professionale potrà essere utile per svolgere funzioni manageriali in enti pubblici, all'interno di organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, in centri di formazione e orientamento professionale. Potrà essere impiegato come esperto nella gestione delle risorse umane oppure nell'attività libero-professionale di progettazione e consulenza e valutazione di politiche pubbliche in un ottica di genere di pari opportunità e gestione della diversità. Per informazioni rivolgersi a: Università degli Studi di Trento via Verdi 26, 38100 Trento tel. 0461 881311 e-mail: [email protected] web: www.unitn.it/didattica/formazione_post/mpg.htm www.didatticaonline.unitn.it/insegnamenti/master_politiche_di_genereI06.asp Delegato di Facoltà per il Master di I livello in politiche di genere è la Prof.ssa Stefania Scarponi. 21 8. ELENCO E PROGRAMMI DEGLI INSEGNAMENTI FONDAMENTALI OBBLIGATORI corso crediti semestre 6 10 6 1° 1° 2° G. Fornasari M. Marinelli G. Pascuzzi 6 2° B. Marchetti comune 10 2° M. L. Busetto Diritto amministrativo Diritto costituzionale Diritto pubblico dell’Unione Europea Diritto internazionale pubblicistico/penalistico pubblicistico/penalistico transnazionale 6 6 6 1° 2° 1° B. Marchetti R. Toniatti A. Alì transnazionale 6 2° Diritto del lavoro della cooperazione privatistico* 6 1° M. Pertile – C. Pitea C. Zoli – S. Brun Diritto penale II Diritto processuale civile Diritto civile Diritto processuale amministrativo Procedura penale percorso 1° anno comune comune comune 2° anno comune I corsi fondamentali di percorsi diversi dal proprio possono essere sostenuti quali esami complementari * lo studente che sceglie l’indirizzo privatistico deve sostenere anche l’esame di un corso dell’area di diritto commerciale. 22 docente DIRITTO PENALE AVANZATO Prof. Gabriele Fornasari e-mail: [email protected] 1° semestre – 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il Corso avrà ad oggetto una introduzione generale alla parte speciale del diritto penale, cui farà seguito una trattazione specifica della parte relativa ai reati contro la pubblica amministrazione. Più in particolare, si partirà da un inquadramento complessivo del sistema dei reati nel nostro ordinamento penale, menzionando le scelte di allocazione del nostro legislatore, che solo in parte ha inserito nel codice penale la descrizione dei comportamenti punibili, riservando una vastissima area di fattispecie a leggi complementari. L'attenzione sarà poi concentrata sulla sistematica interna del codice, con una sottolineatura dei passaggi diacronici che hanno portato dal codice precedente a quello vigente ed alle numerose riforme parziali che hanno modificato nel tempo il volto di quest'ultimo. Restringendo ancora ed approfondendo l'oggetto dell'analisi, si tratterà poi delle questioni generali relative ai reati contro la pubblica amministrazione e della configurazione delle singole fattispecie incriminatrici, avendo cura di inserirle in un contesto complessivo idoneo a favorire un apprendimento critico e consapevole dei condizionamenti storici, politici e normativi che le riguardano. Obiettivo essenziale è pertanto quello di introdurre lo studente al lavoro tecnico di interpretazione delle norme configuranti i reati nella consapevolezza della loro contestualizzazione. PREREQUISITI Il corso presuppone il superamento dell’esame di Diritto penale del Corso di laurea triennale in Scienze giuridiche o di Diritto penale europeo e transnazionale del Corso di laurea triennale in Scienze giuridiche europee e transnazionali o di Diritto penale europeo e transnazionale del Corso di laurea magistrale. PROGRAMMA DEL CORSO Per il carattere istituzionale del Corso, la didattica si basa sulle lezioni tenute dal docente, nelle quali verranno svolti principalmente i seguenti argomenti: 1. Profili generali della parte speciale del diritto penale e suoi rapporti essenziali con la parte generale; 2. Sistematica interna della parte speciale del codice penale; 3. Questioni generali relative ai reati contro la pubblica amministrazione (concetto di PA valido per il diritto penale, rapporti fra giurisdizione penale ed attività amministrativa, qualifiche soggettive pubbliche, conseguenze della privatizzazione degli enti pubblici) 4. Singoli reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione (peculato, malversazione a danno dello stato, indebita percezione di erogazioni a danno dello stato, corruzione, concussione, abuso d'ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, rifiuto e omissione di atti d'ufficio); 5. Singoli reati dei privati contro la pubblica amministrazione (millantato credito, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, esercizio abusivo di una professione, turbativa d'asta, inadempimento e frode in pubbliche forniture). Di tutti si prenderà in considerazione non solo la configurazione normativa, ma anche, con particolare attenzione, l'esperienza applicativa, con specifica analisi dei più importanti casi giurisprudenziali. A tale fine, verrà fatto ricorso anche ad esercitazioni tenute da collaboratori alla cattedra, i dottori Laura Di Paolo, Antonio Materia, Emanuele Corn e Stefania Rossi. Il Corso potrà valersi della partecipazione di studiosi italiani o stranieri, dotati di specifiche competenze scientifiche, che affiancheranno il docente nella trattazione di alcune parti; si terrà sempre conto, oltre ai profili di diritto nazionale, delle più importanti questioni di diritto straniero e transnazionale. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame si articola in una unica prova orale avente ad oggetto gli argomenti del Corso, diretta a verificare il livello di comprensione critica e di approfondimento della materia. Per gli studenti frequentanti, esso potrà in parte consistere nella discussione di tesine scritte su temi concordati con il docente. Per coloro che frequenteranno le esercitazioni, il tema delle medesime sarà oggetto di almeno una domanda in sede di esame, eventualmente su un elaborato scritto da loro presentato. TESTI DI RIFERIMENTO A. BONDI-A. DI MARTINO-G. FORNASARI, Reati contro la pubblica amministrazione, Giappichelli, Torino, 2^ ed., 2008 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nell'assegnazione delle tesi di laurea, che potrà vertere su tutti gli aspetti del diritto penale, verranno privilegiati gli studenti frequentanti che avranno mostrato attitudine ed interesse per la materia, optando per un piano degli studi orientato verso un curriculum penalistico; il tema sarà concordato con il docente ed il deposito del titolo avverrà dopo la presentazione scritta, da parte del candidato, di una ipotesi ragionata di ricerca basata sulla effettiva disponibilità di materiali di consultazione; si privilegeranno inoltre, in caso di elevato numero di richieste, gli studenti che potranno dimostrare la conoscenza di una lingua straniera e saranno pertanto in grado di svolgere un lavoro in chiave comparatistica. 23 DIRITTO PROCESSUALE CIVILE Prof. Marino Marinelli e-mail: [email protected] 1° semestre — 10 crediti CONTENUTI DEL CORSO Il corso mira a offrire le metodologie argomentative e gli strumenti teorico-pratici atti a comprendere l'applicazione delle norme sostanziali civili nel processo e, così, la dimensione “clinica” del diritto civile. I temi da studiare sono i seguenti: parte generale; il processo di cognizione di primo grado e l’istruzione probatoria; le impugnazioni; il diritto processuale civile internazionale; l’arbitrato. TESTI DI RIFERIMENTO - C. Consolo, Spiegazioni di diritto processuale civile. II. Le disposizioni generali, Cedam, ult. ed. - C. Consolo, Le impugnazioni delle sentenze e dei lodi, Cedam, Padova, in corso di pubblicazione - C. Mandrioli, Corso di diritto processuale civile. II. Il processo di cognizione, Editio minor, ult. ed., Giappichelli, (capp. I, II, III, IV, V, VI e VII). Date le rilevanti e recenti modifiche operate nell’ambito del C.P.C., è assolutamente necessario preparare l’esame su un C.P.C. aggiornatissimo, tenendo altresì presente il decreto legislativo 02-02-2006 n. 40 in tema di riforma della Cassazione e dell’arbitrato. Si consiglia - C. Consolo (a cura di), Codice di procedura civile – Legislazione complementare interna e internazionale, Cedam, Padova, ult. ed. NOTA Gli studenti del vecchio quadriennio continueranno a preparare l’esame sulla base del programma adottato durante la docenza del Prof. Massimo Montanari, nei seguenti libri di testo: - C. Consolo, Spiegazioni di diritto processuale civile. I. Le tutele, Cedam, ult. ed. - C. Consolo, Spiegazioni di diritto processuale civile. II. Le disposizioni generali, Cedam, ult. ed. - C. Mandrioli, Corso di diritto processuale civile. II. Il processo di cognizione, Editio minor, ult. ed., Giappichelli Resta ferma la possibilità, a suo tempo concessa dal Prof. Montanari, di sostenere l’esame in due parti distinte, secondo la suddistinzione elaborata dallo stesso Prof. Montanari. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame consiste in una prova orale. É data facoltà allo studente che lo desideri di dividere l’esame in due parti con la seguente suddistinzione: la prima parte verte sugli argomenti trattati ne “Spiegazioni di diritto processuale civile. II. Le disposizioni generali” di C. Consolo; la seconda parte verte sugli argomenti trattati nel volume di C. Mandrioli e ne “Le impugnazioni delle sentenze” di C. Consolo. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si concordano con il docente al momento della richiesta da parte dello studente. 24 DIRITTO CIVILE Prof. Giovanni Pascuzzi email: [email protected] 2° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Esiste una distinzione tra sapere (ciò che il giurista sa) e abilità (ciò che il giurista sa fare). Il primo corrisponde al patrimonio sapienziale dei giuristi. Le seconde si sostanziano nelle tante attività che il giurista pone in essere muovendo dal proprio sapere. Attraverso lo studio approfondito del diritto dei contratti, il corso si propone di rendere familiari i metodi della riflessione civilistica, e di agevolare l’apprendimento di alcune delle abilità proprie del giurista: comprensione del testo, interpretazione del testo, applicazione della regola al caso (problem solving), redazione del testo. PROGRAMMA DEL CORSO Oggetto del corso è l'analisi del diritto dei contratti. In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti: - la figura (definizione, collocazione e ruolo nel sistema giuridico-economico); - la formazione (procedimenti di conclusione, trattative, forma, rappresentanza); - il regolamento (oggetto, causa, tipi, interpretazione e integrazione); - gli effetti (vincolo contrattuale, tipi di effetti, contratto e terzi, condizione, termine, preliminare, fiducia, simulazione); - difetti e rimedi (nullità e annullabilità, incapacità e vizi della volontà, contratti illeciti e insensati, rescissione, risoluzione, rimedi di adeguamento); - il diritto europeo dei contratti. METODI DIDATTICI Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una specifica indagine concernente i profili applicativi: l'esame della giurisprudenza (riprodotta in Pacta sunt servanda) farà da sfondo costante all'intera riflessione. Durante il corso verranno organizzate esercitazioni, in forma di processi simulati (Moot Court), su singoli aspetti del programma al fine di esaminare e discutere casi giurisprudenziali. I materiali di ausilio alle singole lezioni (syllabus, slides, etc.) vengono di volta in volta resi disponibili su Internet all'indirizzo http://www.jus.unitn.it/users/pascuzzi/dirciv08-09/home.html MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L’esame si sostanzia in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO E. ROPPO, Il contratto, Giuffrè, Milano, 2001 (solo le parti in corpo grande). G. PASCUZZI, Pacta Sunt Servanda. Giornale didattico e selezione di giurisprudenza sul diritto dei contratti, Zanichelli, Bologna, 2006. G. PASCUZZI, Cercare il diritto - Seconda edizione. Come reperire la legislazione, la giurisprudenza e la dottrina consultando libri e periodici specializzati, Bologna, Zanichelli, 2005 CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi, perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle intenzioni, una sorta di esercizio riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente "orale" quale è quella di Giurisprudenza, essa costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione "vergata" e, sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. I docenti individuano periodicamente un filone di riflessione in relazione al quale vengono definiti un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti disponibili. È richiesta la conoscenza almeno di una lingua straniera. I tempi di lavoro sono lunghi. N.B. E' indispensabile padroneggiare le abilità utili a reperire i dati giuridici. A tal fine si consiglia la lettura di Pascuzzi, Cercare il diritto, Seconda edizione, Zanichelli, Bologna, 2005. 25 DIRITTO PROCESSUALE AMMINISTRATIVO Prof.ssa Barbara Marchetti email: [email protected] 2° semestre - 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha per oggetto la disciplina del processo amministrativo e degli istituti che lo caratterizzano. Esso si propone l’obiettivo di fornire agli studenti la strumentazione necessaria per la comprensione teorica e applicativa dei meccanismi della tutela giurisdizionale amministrativa, anche in una prospettiva di analisi comparata delle soluzioni presenti in altri sistemi. Nello studio della struttura e della funzione del processo amministrativo, condotto alla luce dell’influsso comunitario e delle recenti modifiche normative, saranno in particolare esaminate le problematiche relative al contraddittorio, alla tutela cautelare, al sistema probatorio e alla esecuzione della sentenza amministrativa. Lo studio dei diversi istituti e delle relative problematiche sarà caratterizzato da un costante riferimento alla giurisprudenza. Nell’ambito del corso saranno tenuti laboratori applicativi sui seguenti argomenti: - L’influenza del diritto comunitario sul processo amministrativo (dott.ssa Giulia Bertezzolo) - La tutela cautelare nel processo amministrativo (dott. Samuel Cornella) Nel corso del laboratorio gli studenti predisporranno un elaborato scritto e al termine vi sarà un autonomo accertamento di profitto. La frequenza di un laboratorio, con superamento dalla prova finale, dà diritto a due crediti. Per il laboratorio in lingua tedesca sono previsti crediti aggiuntivi. Al laboratorio non saranno ammessi studenti oltre il numero massimo stabilito, insieme ai criteri di priorità, all’inizio del corso. Ciascuno studente sarà ammesso a frequentare un solo laboratorio nell’area complessiva del diritto amministrativo, sempre che al termine delle iscrizioni non rimangano posti liberi. TESTI CONSIGLIATI - A. TRAVI, Lezioni di giustizia amministrativa, VIII ed., Giappichelli, Torino, 2008 oppure - A. SANDULLI (a cura di), Diritto processuale amministrativo, Giuffrè, Milano, 2007 CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 26 PROCEDURA PENALE Prof. Marcello Busetto e-mail: [email protected] 2°semestre – 10 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende fornire gli strumenti per un’adeguata comprensione del sistema processuale penale, con particolare attenzione alla disciplina del procedimento-processo in primo grado e della formazione della prova. PREREQUISITI Non sono previsti prerequisiti. E’ tuttavia consigliato sostenere l’esame di procedura penale dopo quello di diritto processuale civile. PROGRAMMA DEL CORSO Le lezioni approfondiranno specialmente la c.d. parte dinamica: indagini preliminari, con particolare riguardo alle attività del pubblico ministero e della polizia giudiziaria, ai diritti della difesa, agli interventi del giudice delle indagini preliminari; chiusura delle indagini, archiviazione ed esercizio dell’azione penale; udienza preliminare; riti alternativi (in special modo, giudizio abbreviato ed applicazione della pena su richiesta delle parti); fase del giudizio, con particolare attenzione alla disciplina dell’istruzione dibattimentale e del regime di efficacia degli atti d’indagine nel dibattimento. Apposito spazio verrà dedicato al sistema delle impugnazioni ed al giudicato, con particolare riguardo alle novità introdotte dalla legge n. 46 del 2006 ed alla giurisprudenza costituzionale in proposito. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Eventuali seminari, esercitazioni ed altre iniziative didattiche saranno segnalati a lezione. Si indicano sin d’ora i laboratori applicativi “Casi e questioni sulle prove penali” e “L’imputazione nel sistema processuale penale”, che si svolgeranno in concomitanza del corso. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO AA. VV., Compendio di procedura penale, a cura di G. Conso e V. Grevi, terza ed., Cedam, Padova, 2006 (escluse pagine 941–1060) oppure, in alternativa, uno dei seguenti: D. Siracusano, A. Galati, G. tranchina, e. zappala’, Diritto processuale penale, ultima ed., Giuffrè, Milano, 2006, volumi I e II (escluse, nel secondo volume, pagine 615-769) G. Lozzi, Lezioni di procedura penale, settima ed., Giappichelli, Torino, 2007 (escluse pagine 619-639, 775-867) 27 DIRITTO AMMINISTRATIVO Prof.ssa Barbara Marchetti email: [email protected] 1° semestre - 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO Il corso intende approfondire temi fondamentali del diritto amministrativo sostanziale. Al centro dell’attenzione saranno infatti problemi generali considerati in prospettiva sia teorica che applicativa, attraverso l’esame della dottrina e della giurisprudenza. Per quest’anno il corso avrà ad oggetto il regime giuridico degli atti amministrativi nel diritto italiano e nel diritto comunitario. Al fine di comprendere appieno la portata degli istituti e di apprezzare le soluzioni che si sono venute definendo nell’ordinamento italiano, il tema sarà affrontato anche in un’ottica di diritto comparato. TESTI DI RIFERIMENTO Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione. Testo consigliato per gli studenti non frequentanti: G. GRECO, Argomenti di diritto amministrativo, Giuffrè, Milano, 2008. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 28 DIRITTO COSTITUZIONALE Prof. Roberto Toniatti e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di offrire una conoscenza adeguata ed una comprensione critica delle libertà costituzionalmente garantite dall’ordinamento italiano, anche in correlazione con la dimensione internazionale e sovranazionale, nel contesto della vigente forma di Stato. PREREQUISITI Il corso presuppone l’acquisizione di una buona formazione giuridica di base, sia per quanto riguarda il diritto pubblico e costituzionale sia per quanto concerne le altre principali ripartizioni del diritto. CONTENUTI DEL CORSO Il corso offre, alla conclusione degli studi giuridici, l’occasione di una rivisitazione critica della nozione di «forma di Stato» - anche in ragione delle trasformazioni del concetto di sovranità interna ed esterna e sullo sfondo delle dinamiche sociali ed economiche - e una trattazione di singoli diritti di libertà costituzionalmente garantiti –esaminati soprattutto nei loro aspetti problematici–, nonché di alcuni profili tematici “trasversali” (ad esempio, il principio di uguaglianza, i diritti degli stranieri, la pluralità delle giurisdizioni, le norme derogatorie, l’ammissibilità di limiti impliciti, lo stato d’emergenza, l’obiezione di coscienza). METODI DIDATTICI La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli studenti a coglierne e selezionarne gli aspetti critici. Di conseguenza, la didattica implica un'ampia mobilità tematica e non segue un ordine espositivo corrispondente ai materiali di studio, anche se le parti di questi ultimi che abbiano un'attinenza diretta con i temi delle lezioni vengono solitamente indicate in anticipo. Durante il corso, gli studenti frequentanti vengono sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica e selettiva dei materiali di studio. TESTI CONSIGLIATI R. BIN e G. PITRUZZELLA, Diritto costituzionale, VII edizione, Giappichelli Editore, Torino, 2006, limitatamente ai Capitoli I Lo Stato: nozioni introduttive (11-32), II Forme di Stato (33-94), XIII Diritti e libertà (457- 535). Gli studenti frequentanti, ferma restando la necessità della conoscenza della materia trattata dal manuale di riferimento, potranno valorizzare anche in sede di esame i materiali approfonditi a lezione. N.B. Gli studenti in debito di prova possono, senza necessità di richiedere un'ulteriore espressa conferma, conservare il programma vigente nel rispettivo anno di iscrizione. VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO La partecipazione attiva al corso, in quanto stimola a far coincidere la frequenza con lo studio costante e la preparazione progressiva per l'esame, è un'occasione per fruire di più frequenti verifiche del proprio apprendimento, che per gli studenti frequentanti sono un vantaggio non sempre percepito. Durante il corso viene inoltre organizzata, per gli studenti frequentanti, una prova scritta, volta ad accertare sia la conoscenza sia la comprensione della materia. L’esame, che si terrà in forma scritta e orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti di analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica dei testi di riferimento viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame. Gli studenti che nella prova scritta svolta durante il corso abbiano conseguito la qualificazione di ”ottimo" o di “buono" sono ammessi direttamente all'orale. Un buon esito della prova scritta svolta durante il corso non esime tuttavia dalla conoscenza della rispettiva materia. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un tema, proposto dal candidato almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente nonché la presentazione di un’ipotesi di lavoro. I tempi di elaborazione dipendono largamente dalle capacità e dal grado di motivazione del candidato. 29 DIRITTO PUBBLICO DELL’UNIONE EUROPEA Prof. Antonino Alì e-mail: [email protected] 1° semestre – 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha per oggetto l’approfondimento di taluni temi istituzionali di diritto dell’Unione europea. Dopo una breve premessa sulle origini e lo sviluppo dell’integrazione europea, il quadro istituzionale e le procedure interistituzionali per l’adozione di atti dell’Unione; il sistema delle fonti dell’ordinamento comunitario, saranno analizzati nel dettaglio gli effetti e la portata delle fonti comunitarie nei confronti dei soggetti degli ordinamenti interni (in particolare l’efficacia diretta, l’interpretazione conforme, il risarcimento del danno, la disciplina processuale della tutela dei diritti di origine comunitaria, il primato); il sistema di tutela giurisdizionale dell’Unione europea e, in particolare, la protezione dei diritti fondamentali della persona umana nell’Unione europea; i rapporti tra la Corte di giustizia e gli altri meccanismi di soluzione delle controversie internazionali; le relazioni esterne della Comunità e gli accordi internazionali conclusi della CE. Attività didattiche integrative Verranno svolti dei seminari su argomenti specifici e su casi concreti. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e l'acquisizione del metodo applicato. TESTI DI RIFERIMENTO L. Daniele, Diritto dell’Unione europea – dal Piano Schuman al progetto di Costituzione per l’Europa, Giuffré, Milano, 2007. Costituisce, inoltre, parte integrante del programma di esame, lo studio delle sentenze: Corte di giustizia (Grande Sezione), 12 febbraio 2008, C-2/06, Willy Kempter KG http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0002:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 30 maggio 2006, C-459/03, Mox http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62003J0459:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 giugno 2008, C 308/06, Intertanko http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0308:IT:HTML e, inoltre, dell’ordinanza della Corte costituzionale n. 103 del 13 aprile (http://www.cortecostituzionale.it/documenti/download/pdf/pronunce/Pronuncia2008_103.pdf) Ai fini della preparazione dell’esame è indispensabile lo studio dei Trattati istitutivi della Comunità europea e dell’Unione europea. Si consiglia la consultazione della raccolta di testi normativi di: A. Tizzano, Codice dell'Unione europea, Cedam, Padova, ult. ed., o, in alternativa, B. Nascimbene, Comunità e Unione europea, Codice delle Istituzioni, Giappichelli, Torino, ult. ed. CRITERI PER LASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. E’ necessaria una buona conoscenza della lingua inglese o francese. 30 2008 DIRITTO INTERNAZIONALE (CORSO AVANZATO) Dott. Marco Pertile – Dott. Cesare Pitea e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il Corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza generale delle fonti e degli strumenti internazionali in materia di tutela dei diritti dell’uomo, anche nella loro applicazione concreta. CONTENUTI DEL CORSO Il corso ha ad oggetto i sistemi regionali di tutela dei diritti dell’uomo. Verranno analizzati il funzionamento e le basi normative del sistema europeo, di quello interamericano e di quello africano. Dopo aver descritto i tratti comuni e le diversità dei sistemi esaminati e degli strumenti di monitoraggio ad essi relativi, la parte seconda del corso verrà dedicata alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e al funzionamento della Corte di Strasburgo. Lo studio della giurisprudenza della Corte sarà effettuato con riferimento ai singoli diritti e ai principali canoni interpretativi. TESTI DI RIFERIMENTO L. PINESCHI, La tutela internazionale dei diritti umani. Norme, garanzie, prassi., Milano, 2006 (da pagina 282 a pagina 695 e da pag. 711 a pagina 800). Gli studenti frequentanti possono concordare il programma di studio con il docente. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si articola in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. Nel colloquio vengono indicate le modalità da seguire nel corso dell’elaborazione della tesi. Si sottolinea l’assoluta necessità di conoscere quanto meno una lingua straniera (preferibilmente inglese o francese). Una volta assegnato l’argomento, si chiede che l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di verificare le sue reali intenzioni e di permettergli di acquisire una certa familiarità con il tema prescelto. Si suggerisce poi un determinato itinerario di lavoro. ALTRE INFORMAZIONI Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti. 31 DIRITTO DEL LAVORO DELLA COOPERAZIONE Prof. Carlo Zoli – Dott.ssa Stefania Brun e-mail: [email protected] 1° semestre — 6 crediti CONTENUTI DEL CORSO Il corso avrà ad oggetto i rapporti di lavoro nelle società cooperative e, più in particolare, le peculiarità che caratterizzano, all’interno di queste, la figura del socio lavoratore. Si tratterà, anzitutto, di ripercorrere l’intenso dibattito sviluppatosi in merito, per poi passare ad approfondire i contenuti della l. n. 142 del 2001, che disciplina proprio la posizione giuridica del socio lavoratore. In proposito, si cercherà soprattutto di mettere in luce quali siano le conseguenze della sussistenza, in capo a quest’ultimo, di due distinti rapporti, associativo e di lavoro. Si esamineranno, in particolare, i diversi rapporti di lavoro che il socio lavoratore può instaurare con la cooperativa: ci si occuperà così sia dei rapporti di lavoro autonomo, anche in forma continuativa e coordinata e a progetto, che dei rapporti di lavoro subordinato, nelle diverse tipologie, standard e flessibili, previste dalla vigente legislazione giuslavoristica. Nel corso di tale analisi, gli effetti della coesistenza dei vincoli associativo e di lavoro verranno in particolare approfonditi con riguardo ai diritti individuali e collettivi accordati ai soci lavoratori autonomi e subordinati, incluso il relativo trattamento economico. Da ultimo, non potrà non concentrarsi l’attenzione sugli effetti di tale coesistenza sulla disciplina relativa ai licenziamenti, nonché su quella processuale. Per la preparazione dell’esame è necessario consultare il testo della l. n 142 del 2001, così come novellato dall’art. 9 della l. n. 30 del 2003. Lo studente è tenuto ad aggiornarsi fino alla data dell’esame sulle innovazioni normative eventualmente sopraggiunte, che saranno segnalate dai docenti e messe a disposizione presso la copisteria della Facoltà. Il corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche che potranno consistere nell’esame di casi giurisprudenziali o nella redazione di contratti. TESTI DI RIFERIMENTO Per la preparazione dell’esame si consigliano i seguenti testi, fermo restando che altri testi potranno essere successivamente segnalati dai docenti o concordati anche su proposta dello studente: - L. Nogler, M. Tremolada, C. Zoli (a cura di), La riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa. Commentario alla l. n. 142 del 2001, in Le Nuove Leggi Civili Commentate, 2002, 4, pp. 339-498. - C. Zoli, Le modifiche alla riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa, in M. T. Carinci (a cura di), La legge delega in materia di occupazione e mercato del lavoro. L. n. 30/2003, Milano, IPSOA, 2003, pp. 283-305. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell’interesse per la materia. Il titolo della tesi verrà definitivamente assegnato dopo la presentazione e l’approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente. 32 9. ELENCO DEI CORSI COMPLEMENTARI CORSO Analisi economica del diritto (mutuato da Fac. Economia) Criminologia Diritto comune Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze Diritto costituzionale dell’Unione Europea* Diritto degli intermediari e dei mercati finanziari (mutuato da Fac. Economia) Diritto dei servizi pubblici locali Diritto dei trasporti Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale Diritto del lavoro della cooperazione Diritto del lavoro pubblico Diritto del turismo Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro Diritto ecclesiastico comparato Diritto fallimentare Diritto internazionale del lavoro* Diritto internazionale privato Diritto penale dell’economia Diritto penale internazionale Diritto privato dell’Unione Europea Diritto processuale civile comparato Diritto pubblico dell’Unione Europea Diritto pubblico di Internet* Diritto regionale e degli Enti Locali Diritto russo e della CSI Diritto tributario SEM. 1° 1° 1° 1° 1° DOCENTE G. Bellantuono A. Di Nicola C. Zendri J. Woelk M. Dani 6 1° A. V. Guccione 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 3 6 6 1° 1° 1° 1° 1°° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 6 1° 6 6 6 1° 1° 1° 6 1° Le abilità del giurista – Legal skills Metodologia della Scienza Giuridica Sociologia del diritto Storia del diritto canonico Storia delle dottrine politiche Storia delle dottrine politiche – corso avanzato Antropologia giuridica Biodiritto Criminologia applicata Deontologia e Retorica Forense Diritto amministrativo comparato Diritto amministrativo dell'Unione europea e delle amministrazioni globali Diritto anglo americano Diritto canonico Diritto cinese Diritto comparato del lavoro 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 1° 1° 1° 1° 1° 1° 2° 2° 2° 2° 2° 6 2° 6 6 6 2° 2° 2° 6 2° Diritto comparato della proprietà intellettuale Diritto comparato delle religioni 6 2° 6 2° Diritto comunitario del lavoro Diritto costituzionale comparato Diritto dei Paesi africani 6 6 2° 2° 6 2° 6 2° D. Florenzano S. Busti M. Torsello - R. Ceccon C. Zoli - S. Brun R. Salomone - S. Brun S. Busti E. Cusa E. Camassa - J. M. Peñuela E. Pederzini M. Borzaga A. Alì A. Melchionda E. Fronza - E. Malarino G.A. Benacchio M. Marinelli A. Alì N. Lugaresi D. Florenzano W. Simons A. Magliaro (per il programma consultare la guida della laurea magistrale esami fondamentali quinto anno) A. Simonati G. Santucci G. Marchetto M. Manzin (per il programma consultare la guida della laurea magistrale esami fondamentali quinto anno) G. Pascuzzi P. Sommaggio D. Velo Dal Brenta R. Maceratini P. Carta P. Carta R. Sacco C. Casonato A. Di Nicola P. Sommaggio B. Marchetti- P. Craig D. de Pretis – G. Falcon – JB. Auby A. Pradi - W. Van Nortwick R. Maceratini I. Castellucci - Xue Jun L. Nogler - S. Brun - A. Jeammaud R. Caso - L. Manderieux R. Maceratini - E. Camassa M. Rabello S. Scarponi - I. Daugareilh R. Toniatti M. Santaroni - R. Toniatti - K. Amadou L. Nogler - J. Woelk - C. Arzt - U. Reifner Diritto urbanistico e delle opere pubbliche Esegesi delle fonti del diritto romano Esegesi delle fonti di storia del diritto italiano Filosofia del diritto II Diritto dei Paesi di lingua tedesca/ Das Recht der Deutschsprachigen Staaten CFU 6 6 6 6 3 33 Diritto dell’ambiente Diritto e genere (gender studies) 6 2° 6 2° Diritto e letteratura Diritto ecclesiastico Diritto industriale Diritto internazionale corso avanzato Diritto internazionale dell’ambiente* Diritto islamico Diritto penale comparato Diritto penale dell’informatica Diritto privato comparato dei contratti Diritto privato comparato delle responsabilità civile Diritto privato dell’informatica Diritto processuale tributario Diritto romano 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 6 2° Diritto sindacale Diritto tavolare Economia dello sviluppo locale Giustizia costituzionale comparata 6 6 6 2° 2° 2° 6 2° Informatica giuridica International Economic Law & Institutions Storia del diritto romano Storia delle codificazioni moderne 6 6 6 6 2° 2° 2° 2° N. Lugaresi L. Antoniolli - D. de Pretis S. Scarponi - S. Colombo A. Fontana E. Camassa E. Pederzini M. Pertile - C. Pitea A. Fodella R. Moussa S. Bonini A. Melchionda - O. Morales L. Antoniolli U. Izzo - D. P. Nolan R. Caso - T. Piper A. Magliaro M. Miglietta (per il programma consultare la guida della laurea magistrale esami fondamentali quarto anno percorso interno) S. Scarponi A. Pradi S. Goglio R. Toniatti - W. Sadurski - A. Saiz Arnaiz M. Manzin J. Head (Fulbright Chair) M. Miglietta D. Quaglioni I corsi contrassegnati con * sono attivati nell’ambito della Laurea Magistrale in Studi Europei e Internazionali. NOTA: ESAMI DI PROFITTO Gli esami di profitto nelle singole discipline possono essere sostenuti secondo il calendario che sarà pubblicato sul sito della Facoltà. Gli studenti si iscriveranno ai singoli esami entro il quarto giorno precedente a quello fissato per l'appello. Nelle sessioni con più appelli lo studente che non abbia superato l'esame può ripetere la prova nell'appello immediatamente successivo, salvo, per evidente impreparazione, espresso diniego del docente. Per sostenere l'esame lo studente deve presentarsi alla Commissione munito del libretto e di un documento d’identità. Nel caso un insegnamento cessi di essere impartito il relativo esame deve essere sostenuto entro l'anno accademico successivo a quello di disattivazione del corso. Qualora i corsi siano tenuti da visiting professors o da professori a contratto è prevista la frequenza obbligatoria e il relativo esame deve essere necessariamente sostenuto a fine corso. L’iscrizione agli esami di profitto deve essere effettuata accedendo all’area Servizi online del portale. Per l’accesso al sistema sono necessari lo username e la password che vengono forniti dal Presidio didattico al momento dell’immatricolazione (è necessario digitare correttamente maiuscole/minuscole nel nome utente e nella password). Nel caso di smarrimento dei dati necessari per l’accesso al sistema, lo studente deve rivolgersi al Presidio didattico per ottenere una nuova password di accesso. Si ricorda che l’iscrizione on-line agli esami è obbligatoria e che il docente non è obbligato ad ammettere all’esame lo studente che non risulta iscritto. 34 10. PROGRAMMI DEI CORSI COMPLEMENTARI – PRIMO SEMESTRE ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO 1° bimestre Facoltà Economia* – 6 crediti Prof. Giuseppe Bellantuono Obiettivi Formativi OBIETTIVI FORMATIVI Il corso consente la comprensione del metodo e dei concetti fondamentali dell'analisi economica del diritto con particolare riferimento al diritto di proprietà, ai contratti e alle tecniche di regolazione pubblica e privata. La materia è illustrata tenendo conto dei recenti sviluppi che applicano gli studi sui limiti cognitivi per misurare l’impatto della razionalità limitata sulle forme della legislazione e delle norme giuridiche. PREREQUISITI Nozioni fondamentali di diritto privato, diritto commerciale e microeconomia PROGRAMMA DEL CORSO Istituzioni e crescita economica; Istituzioni, comportamenti individuali e comportamenti collettivi; razionalità limitata, errori cognitivi e preferenze reciproche; efficienza, equità e costi transattivi; il ruolo economico dei property rights; il problema degli anticommons; gli strumenti di protezione dei diritti: property rules e liability rules; analisi economica della proprietà intellettuale; la regolazione dei rischi; analisi economica del diritto dei contratti; ordinamenti privati e norme sociali; lo stato regolatore e le autorità indipendenti METODI DIDATTICI Esame della letteratura teorica, accompagnato dall'illustrazione dei meccanismi d'incentivo delle regole giuridiche attraverso la discussione di casi giurisprudenziali. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale al termine del corso. Gli studenti di Giurisprudenza che desiderano acquisire un credito aggiuntivo rispetto ai 5 previsti possono redigere un breve elaborato scritto (10-15 pagine) su un tema da concordare con il docente. TESTI DI RIFERIMENTO Uno dei seguenti manuali a scelta dello studente: R. COOTER e al., Il mercato delle regole. Analisi economica del diritto civile, 2° ed., il Mulino, 2006; S. SHAVELL, Fondamenti dell'analisi economica del diritto, Giappichelli, 2005, p. 9-26, 79-150, 153-184, 215-235, 271-347. Altre letture saranno indicate a lezione. CRITERI ASSEGNAZIONE TESI DI LAUREA Superamento dell’esame di Analisi economica del diritto, di Istituzioni di diritto privato, di economia politica. Il tema della tesi può essere concordato con il docente. L’elaborazione della tesi richiede circa 6 mesi. Si richiede la capacità di utilizzare la letteratura in lingua inglese. ALTRE INFORMAZIONI I materiali del corso sono disponibili su Comunità on line. * 1° bimestre: dal 18.09.2008 al 31.10.2008 35 CRIMINOLOGIA Dott. Andrea Di Nicola e-mail: [email protected] 1° semestre — 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso di criminologia ha l’obiettivo di introdurre gli studenti alla conoscenza dei comportamenti criminali e all’analisi delle reazioni dei sistemi di giustizia penale. Il comportamento criminale, nella duplice prospettiva di chi lo commette (autore) e chi lo subisce (vittima), comporta costi individuali e sociali di dimensioni crescenti che compromettono l'equilibrio individuale, familiare, sociale, politico ed economico dei sistemi sociali contemporanei. La questione criminale, nel doppio processo di localizzazione e di internazionalizzazione, continua ad essere il problema che accomuna paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo e che allarma la comunità internazionale. La concentrazione della criminalità, spesso violenta, nelle classi giovanili e nelle grandi metropoli è un processo di allarmante localizzazione. La crescita delle organizzazioni criminali transnazionali che operano a cavallo dei confini nazionali, favorita dalla globalizzazione dei mercati e dall’intenso sviluppo tecnologico, è un processo di allarmante internazionalizzazione che sta anche causando una modificazione nella struttura e nelle attività delle organizzazioni criminali che, agendo come imprese legali in un’ottica di profitto, stanno intraprendendo nuove attività illecite. Questi due processi di localizzazione ed internazionalizzazione, determinati da molti fattori differenti, hanno cambiato la questione criminale all’inizio del terzo millennio e stanno modificando tanto concetti, paradigmi teorici e metodi di studio del fenomeno criminale quanto i metodi di regolazione. Il diritto penale, la pena, la reclusione carceraria sono insufficienti e risentono dei limiti culturali del loro progetto che li portano a dialogare con difficoltà con altri diritti e con i diritti penali di altri paesi. Gli apparati di polizia e quelli giudiziari risentono dei limiti della giurisdizione e faticano ad aprire spazi efficaci di cooperazione internazionale di fronte alle nuove ed emergenti forme di criminalità ed alle evoluzioni di quelle tradizionali. A livello internazionale è in corso un intenso dibattito ed un ampio lavoro di ricerca e approfondimento che permette oggi alla criminologia di dare alcune risposte a questi nuovi problemi e che permetterà a coloro che dovranno confrontarsi con le dimensioni della criminalità, sia locale sia transnazionale, di trovare le risposte adeguate in un contesto nazionale ed internazionale. PREREQUISITI Aver superato l'esame di diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso di criminologia, della durata di 42 ore, si sviluppa secondo il seguente programma, articolato in moduli: Modulo 1. Definire la devianza e la criminalità. Che cosa è un atto deviante. Che cosa è un reato e chi è criminale. La definizione di devianza e criminalità secondo variabili culturali, religiose, politiche ed economiche. Controllo sociale formale e informale. Confronto tra reazione ufficiale e reazione sociale alla criminalità. Modulo 2. Misurare la criminalità. Quanti reati, quanti criminali, quante vittime. Metodi e tecniche per rilevare le dimensioni della criminalità in Italia e in altri paesi (introduzione alla statistica giudiziaria penale e indagini di vittimizzazione). Processi di localizzazione/internazionalizzazione della criminalità in paesi sviluppati, in via di sviluppo e in transizione. Modulo 3. Spiegare la criminalità. Criminologia e altre scienze. Teorie bio-antropologiche, psicodinamiche, sociologiche ed economiche della criminalità. Modulo 4. Distorsioni della personalità e implicazioni criminali e processuali. Il problema dell’imputabilità. Serial killers. Modulo 5. Forme di criminalità. Criminalità comune. Dalla criminalità individuale a quella organizzata. Forme di criminalità organizzata in Italia e nel mondo e risposte dei sistemi di giustizia penale. Criminalità economica e criminalità economica organizzata: riciclaggio di denaro sporco, frodi e corruzione. Criminalità e sicurezza urbana. Criminalità e sicurezza aziendale. Modulo 6. Istituzioni per la criminalità. Dall'indiziato al condannato. Il percorso dentro e fuori il sistema di giustizia penale. Quale sanzione per quale criminale. Problemi di efficacia delle sanzioni in termini di deterrenza e costi individuali, sociali ed economici della pena. Diritti umani e carcere. Il problema del trattamento all’interno del carcere e le misure alternative al carcere. Equità ed efficienza nel funzionamento del sistema penale. Modulo 7. Prevedere la criminalità ed i suoi rimedi. Trasformazioni della criminalità nei prossimi 15 anni: effetti combinati di tecnologia e globalizzazione. Limiti all’espansione della sanzione penale e le libertà civili. Fine della prevenzione penale come rimedio alla criminalità e sviluppo della prevenzione situazionale e di altre forme di prevenzione. METODI DIDATTICI Tipo lezioni: lezioni frontali. È previsto lo svolgimento dei seguenti seminari integrativi – della durata di 2 ore ciascuno e la cui frequenza è facoltativa – che approfondiscono i contenuti di alcuni moduli del corso: Psiche e criminalità: serial killers; Nuove forme di criminalità: computer crimes; traffico di persone a scopo di sfruttamento; reati ambientali (abusivismo edilizio, traffico di rifiuti e sfruttamento di animali); traffico di opere d'arte e di beni archeologici; Nuove forme di prevenzione della criminalità: crime proofing della legislazione e dei prodotti. I seminari sono tenuti da ricercatori di TRANSCRIME (dottori di ricerca in criminologia) o da altri esperti del settore. Le date e i nominativi dei docenti sono comunicati all'inizio del corso. All'inizio del corso agli studenti frequentanti viene anche distribuito il programma dettagliato delle lezioni e la lista del materiale bibliografico per la preparazione dell’esame. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO Il materiale bibliografico relativo ai temi trattati durante le lezioni è disponibile online sul sito della Facoltà all'inizio del corso. Per gli studenti frequentanti l'esame consiste nella preparazione di questo materiale e degli appunti presi a lezione. Coloro che frequentano almeno 2/3 dei seminari integrativi possono sostituire il materiale relativo ad una parte del corso con gli appunti dei seminari. Il carattere del corso presuppone la frequenza delle lezioni. Tuttavia, per coloro che fossero impossibilitati alla frequenza ma ugualmente interessati a sostenere l’esame, i testi di riferimento sono: -F.P. Williams e M.D. McShane, Devianza e criminalità, Il Mulino, Bologna, 2002, pp. 9-200; -M. Barbagli, A. Colombo e E.U. Savona, Sociologia della devianza, Il Mulino, Bologna, 2003 (esclusi paragrafo 7 del cap. I - “Le teorie della devianza e della criminalità” - e capitolo VIII - “Il sistema penale”); 36 -A. Di Nicola, La criminalità economica organizzata: le dinamiche dei fenomeni, una nuova categoria concettuale e le sue implicazioni di policy, Angeli, Milano, 2006. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Il corso di criminologia prevede: i) tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME; ii) tesi senza stage. i) Tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME. Queste tesi sono assegnate a studenti (biennalisti o magistrali) che hanno superato gli esami di criminologia e di criminologia applicata. Il periodo di stage presso TRANSCRIME – di 9-12 mesi – ha lo scopo di addestrare lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi-professionale portandolo a diretto contatto con ambienti, istituzioni e persone che si occupano di criminalità e della sua prevenzione. Durante lo stage lo studente in tesi ricopre il ruolo di assistente alla ricerca e viene inserito in uno dei progetti di ricerca che TRANSCRIME svolge in proprio o per conto di Enti esterni nazionali ed internazionali. Nello sviluppare la sua tesi lo studente riceve una formazione continuata sul metodo (come si fa una tesi di laurea, come si scrive una relazione, come si sviluppa un progetto di ricerca) e sul contenuto, fa parte a pieno titolo del gruppo di ricerca e partecipa alle sue riunioni. Allo studente è richiesta una frequenza settimanale di 2 giorni, con orario d’ufficio, per l’intera durata dello stage, sono fornite le attrezzature necessarie per la sua attività di ricerca ed è dato accesso al Centro di Documentazione di TRANSCRIME. I requisiti per l’assegnazione di queste tesi sono: i) ottima valutazione in criminologia e criminologia applicata, ii) ottima media degli esami sostenuti e iii) buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi con stage assegnate complessivamente ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 4. Il periodo di internato è valido per il conseguimento di crediti formativi. ii) Tesi senza stage. Queste tesi sono assegnate agli studenti che hanno superato l’esame di criminologia, e nel caso di biennalisti o magistrali anche quello di criminologia applicata, e che hanno una buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi senza stage assegnate ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 6. 37 DIRITTO COMUNE Dott. Christian Zendri e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti PREREQUISITI È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà per oggetto la dottrina giuridica di diritto comune, con particolare riferimento al problema della consuetudine e dei suoi rapporti con la legge. I giuristi medievali da un lato erano consapevoli della natura profondamente consuetudinaria del diritto nell'età intermedia, dall'altro dovevano tener conto del ruolo che la tradizione giustinianea riconosceva alla legge, pur in una certa ambiguità degli stessi testi romanistici. D'altro canto, i canonisti si erano trovati costretti a percorrere strade simili, soprattutto dal momento in cui la cosiddetta "Rivoluzione Papale" del secolo XI determinò la costituzione del diritto canonico come ordinamento giuridico distinto, con un proprio sistema delle fonti e una specifica tradizione dottrinale. Fra la fine del Medioevo e gli inizi della modernità sarà proprio questa complessa tradizione dottrinale a sfociare infine in una visione eminentemente legalistica del diritto. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame avrà la forma del colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO A tutti gli studenti è consigliata la lettura di: C. Zendri, Pierre Grégoire tra leges e mores. Ricerche sulla pubblicistica francese del tardo Cinquecento, Bolona, Monduzzi, 2007. Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la lettura di: F. Calasso, Introduzione al diritto comune, Milano, Giuffrè, 1970. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica. 38 DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO DEI GRUPPI E DELLE MINORANZE Prof. Jens Woelk email: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di indagare in chiave comparata il “diritto delle diversità” posto a garanzia dei gruppi e delle minoranze identificabili in base a propri caratteri distintivi, di natura etnico-nazionale, culturale, linguistica e religiosa. PROGRAMMA DEL CORSO A tal fine, in una prima parte del corso saranno enucleati i modelli costituzionali comparati emergenti dall’analisi delle forme di Stato in riferimento ai diritti dei gruppi e delle minoranze e l’evoluzione delle tecniche di garanzia del pluralismo etnico, culturale, linguistico, religioso. In questa ricostruzione sarà prestata particolare attenzione ai principi internazionali e sovranazionali ed alla loro costituzionalizzazione, nonché alla pluralità dei livelli normativi (internazionale, sovranazionale, nazionale e subnazionale) che intervengono in materia, al fine di abituare gli studenti a lavorare su diversi piani e con uno strumentario particolarmente sofisticato, sullo sfondo di un quadro teorico unitario. Nella seconda parte si approfondiranno le tecniche normative e soprattutto di interpretazione giurisprudenziale del “diritto diseguale”, con particolare riferimento alla giurisprudenza costituzionale comparata ed a quella internazionale e sovranazionale. Attraverso l’analisi di testi normativi e di decisioni giudiziarie, gli studenti saranno sollecitati a sviluppare capacità di analisi critica e dimestichezza con gli strumenti tecnico-interpretativi del diritto alla differenza. Il corso è volto a fornire gli strumenti, culturali in genere e tecnico-giuridici in particolare, per la comprensione del fenomeno minoritario e della sua trattazione giuridica in ottica comparata. Oltre all’inquadramento teorico, si forniranno strumenti per l’analisi di atti normativi e di giurisprudenza costituzionale di diversi ordinamenti, che saranno oggetto di analisi ragionata e commento. Si richiede l’attiva presenza e la partecipazione alla discussione da parte degli studenti, nonché la conoscenza almeno passiva della lingua inglese. TESTI DI RIFERIMENTO Il materiale di studio per i frequentanti sarà costituito da dispense. Eventuali studenti non frequentanti potranno preparare l’esame sul seguente testo: - Francesco Palermo, Jens Woelk, Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze, Cedam, Padova 2008 [ISBN 978-8813-28194-6] 39 DIRITTO COSTITUZIONALE DELL’UNIONE EUROPEA Dott. Marco Dani e-mail: [email protected] 1° semestre SSI - 3 crediti Corso attivato dalla Scuola di Studi Internazionali OBIETTIVI FORMATIVI Gli obiettivi generali del corso di diritto costituzionale dell’Unione Europea sono a) verificare se ed in quale misura è corretto applicare ai processi di integrazione europea la metodologia analitica e le categorie sviluppate nel contesto del diritto costituzionale statale b) individuare gli elementi di convergenza e di divergenza tra diritto costituzionale dell’UE rispetto al diritto costituzionale statale. Diversi possono essere gli ambiti materiali ove svolgere una simile indagine. Nell’edizione 2008-9, il corso sarà incentrato sul tema delle competenze dell’UE e sull’applicazione del principio di sussidiarietà. La scelta di quest’area tematica si può giustificare osservando come il tema delle competenze costituisce indubbiamente una delle prospettive principali (se non la prospettiva principale) per comprendere la struttura dell’ordinamento dell’UE e formulare in merito ad esso ipotesi interpretative e ricostruttive d’insieme. Al contempo, la questione del riparto delle competenze tra UE e stati membri continua ad essere percepita come uno degli ambiti maggiormente problematici anche nel contesto dell’attuale processo di riforma dell’architettura istituzionale dell’UE. PREREQUISITI Il corso di diritto costituzionale dell’Unione Europea presuppone la conoscenza istituzionale di base dell’ordinamento dell’UE. PROGRAMMA DEL CORSO Il tema delle competenze dell’UE e del principio di sussidiarietà verrà articolato in una serie di interventi di natura seminariale aventi ad oggetto le seguenti tematiche: Il diritto costituzionale oltre lo stato e la plausibilità di una narrativa costituzionale dell’integrazione europea La questione delle competenze nel periodo del compromesso di Lussemburgo (1965-1985) La questione delle competenze dopo l’Atto Unico Europeo (1986-1992) La questione delle competenze dopo Maastricht (I): frammentazione, sussidiarietà e exit federalism La questione delle competenze dopo Maastricht (II): la giurisprudenza della Corte di giustizia Le competenze esterne dell’Unione Europea Il principio di sussidiarietà: dal protocollo di Amsterdam alle attuali proposte di riforma Le regioni nell’architettura istituzionale e nelle politiche comunitarie La questione delle competenze e la tutela dei diritti fondamentali. METODI DIDATTICI La didattica verrà sviluppata prevalentemente attraverso lezioni frontali. Durante il corso, gli studenti saranno sollecitati a partecipare attivamente e a discutere i materiali di studio preventivamente assegnati. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consisterà in una prova scritta a domande aperte diretta a verificare la capacità di elaborazione critica e di applicazione degli strumenti di analisi del diritto costituzionale al fenomeno dell’integrazione europea. TESTI DI RIFERIMENTO 1) Trattato UE, Trattato CE e Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa. 2) Una selezione di saggi e di pronunce giurisdizionali indicata dal docente all’inizio del corso. 40 DIRITTO DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI E DEI MERCATI FINANZIARI Prof. Alessandro Valerio Guccione 2° bimestre Facoltà Economia* – 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI L'ordinamento bancario italiano. La disciplina dell'intermediazione mobiliare. PREREQUISITI Conoscenza del diritto commerciale PROGRAMMA DEL CORSO Diritto degli intermediari e dei mercati finanziari A. Introduzione 1. Nozioni economiche e giuridiche 1.1. Segmenti del mercato finanziario e loro funzioni 1.1.1. mercato mobiliare 1.1.2. attività bancaria 1.1.3. mercato assicurativo 1.2. La normativa in vigore 1.2.1. Normativa comunitaria: ISD, Abuso di mercato e direttive in materia bancaria 1.2.2. Normativa italiana: TUF e TUB B. Attività bancaria 2. Attività bancaria e autorità di vigilanza 2.1. Attività bancaria nel TUB 2.2. Le autorità creditizie 2.3. Vigilanza della Banca d’Italia sulle banche 2.4. Il ruolo della Banca d’Italia 3. Autorizzazioni e operatività delle banche 3.1. Autorizzazione all’attività bancaria, iscrizione e funzione dell’Albo; altre autorizzazioni 3.2. Svolgimento di attività bancaria senza autorizzazione 3.3. Operatività transfrontaliera delle banche e mutuo riconoscimento comunitario: 3.3.1. Libertà di stabilimento: banche comunitarie e banche extracomunitarie 3.3.2. Libera prestazione di servizi: banche comunitarie e banche extracomunitarie 3.4. Partecipazione al capitale delle banche 3.5. Disciplina dell’attività delle banche: trasparenza delle condizioni bancarie C. Mercato mobiliare. 4. Definizioni e ambito di applicazione del Testo Unico della Finanza 4.1. Strumenti finanziari 4.2. Prodotti finanziari 4.3. Servizi di investimento 4.4. Servizi accessori 4.5. Gestione in monte 5. Il ruolo della CONSOB 6. Gli intermediari 6.1. Imprese di investimento 6.1.1. SIM e imprese di investimento comunitarie e extracomunitarie 6.1.2. Autorizzazione allo svolgimento di servizi d’investimento 6.1.3. Prestazione di servizi di investimento senza autorizzazione 6.1.4. Operatività transfrontaliera delle imprese di investimento comunitarie e extracomunitarie 6.1.4.1. Libertà di stabilimento 6.1.4.2. Libera prestazione dei servizi 6.1.5. Partecipazione al capitale delle imprese di investimento 6.1.6. Svolgimento dei servizi di investimento 6.1.7. Vigilanza 6.2. La gestione collettiva del risparmio 6.2.1. Fondi comuni di investimento e società di gestione del risparmio 6.2.1.1. Costituzione del fondo e gestione 6.2.1.2. Rapporto tra SGR, fondo e banca depositaria 6.2.1.3. Qualificazione del fondo 6.2.2. SICAV D. Appello al pubblico risparmio 7. Le finalità dei poteri della Consob e il principio generale di parità di trattamento 8. Sollecitazione all’investimento 8.1. Nozione 8.2. Prospetto e autorizzazione della Consob 8.3. Obblighi informativi 8.4. Eccezioni 9. Offerte pubbliche d’acquisto 9.1. OPA, mercato per il controllo e problemi d’azione collettiva 9.2. Disciplina generale italiana (a confronto con la disciplina comunitaria) 9.2.1. Nozione nel TUF e nella direttiva 9.2.2. Procedimento 9.2.3. Irrevocabilità dell’OPA 9.2.4. Offerte concorrenti 9.3. Le operazioni difensive preventive e successive 9.3.1. Difese successive nel TUF 9.3.2. Difese preventive: ipotesi e disciplina comunitaria 9.3.3. Il meccanismo di opt-out della direttiva comunitaria 9.4. Opa obbligatorie nel TUF e nella direttiva comunitaria 9.4.1. Ambito d’applicazione e nozione di acquisto di concerto 9.4.2. OPA obbligatoria totalitaria 9.4.3. OPA obbligatoria parziale preventiva 9.4.4. OPA residuale 9.4.5. Sanzioni 9.4.6. Squeeze-out 9.5. Responsabilità da prospetto E. Mercati regolamentati e dei sistemi multilaterali di scambi. METODI DIDATTICI Il metodo muove dall'analisi economica e dalle funzioni svolte dai singoli soggetti del mercato mobiliare e bancario, per poi comprendere come il legislatore europeo e nazionale ha disciplinato tali mercati. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame orale verterà sulla comprensione del dato normativo, facendo attenzione alla funzione delle regole ed alla loro capacità di realizzare gli obiettivi desiderati. TESTI DI RIFERIMENTO R. Costi, Il mercato mobiliare, 4° edizione, Giappichelli 2006 R. Costi, L'ordinamento bancario, Mulino, 2001, solo le parti relative agli argomenti trattati a lezione. Testo Unico dei mercati finanziari e Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, integrati dalla normativa secondaria indicata a lezione. * 2° bimestre: dal 10.11.2008 al 22.12.2008 41 DIRITTO DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI Prof. Damiano Florenzano e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso, partendo dall’illustrazione dei servizi di interesse generale nell’ordinamento comunitario, intende inquadrare la disciplina dei servizi pubblici locali, mediante un approccio attento alle novità normative e giurisprudenziali, nazionali e comunitarie, con particolare riferimento alla disciplina dei servizi pubblici locali nella Regione Trentino-Alto Adige. PREREQUISITI Lo studio della materia presuppone la padronanza del diritto pubblico e del diritto amministrativo. PROGRAMMA DEL CORSO - i servizi di interesse economico generale ed i servizi privi di interesse economico - i servizi pubblici locali - Le forme di gestione - gli strumenti collaborativi intercomunali - l’erogazione dei servizi energetici; in particolare: - la distribuzione dell’energia elettrica - la distribuzione del gas naturale - il teleriscaldamento. METODI DIDATTICI Il corso si articolerà in lezioni frontali, miranti all’illustrazione teorica degli istituti e dei principi generali, nonché all’esame ed al commento delle fondamentali sentenze adottate, in materia, dai Giudici europei e nazionali. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO Il materiale didattico (dottrina, giurisprudenza, fonti) sarà segnalato all’inizio del corso. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per quanto concerne l’eventuale assegnazione di tesi di laurea, lo studente può manifestare il proprio interesse per un argomento individuato almeno in termini generali. Gli verrà quindi consigliata una prima bibliografia introduttiva, la cui lettura consentirà di meglio circoscrivere l’oggetto della ricerca e di assegnare il titolo definitivo. 42 DIRITTO DEI TRASPORTI Prof. Silvio Busti 1° semestre - 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO Il corso, che si prefigge l’obiettivo di mostrare l’interazione tra diritto pubblico e diritto privato nella materia speciale, presuppone la conoscenza della teoria dei titoli di credito, dell’impresa commerciale e dei contratti ad essa attinenti. Vengono, pertanto, evidenziate la propedeuticità dell’insegnamento di diritto commerciale e la precedenza del relativo esame. L’insegnamento è della durata di 42 ore circa. Il Corso di Diritto dei Trasporti per l’anno accademico 2008/2009 avrà ad oggetto la disciplina del contratto di trasporto aereo, considerata la profonda innovazione recata in proposito prima dalla convenzione di Montreal, recentemente ratificata anche dal nostro Paese, nonché dal d. lgs. 15 marzo 2006, n. 151, anche alla luce dell’esigenza di garantire nella maniera più alta la sicurezza dei servizi aerei. Il Corso, dopo una breve introduzione generale, avrà ad oggetto pertanto non solo la disciplina pubblicistica dell’attività di trasporto aereo, ma soprattutto la prestazione del vettore aereo, con specifico riguardo alle misure protettive del passeggero, ed il regime di responsabilità per danni alla persona di quest’ultimo. Considerata l’innovazione del presente programma rispetto a quelli svolti negli anni precedenti, l’esame potrà quindi essere reiterato dallo studente che abbia sostenuto l’esame sino all’anno accademico 2004/2005 compreso. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consisterà nella formulazione di quesiti, ai quali lo studente potrà dare risposta anche consultando i predetti testi e il codice della navigazione, per il quale si consiglia quello edito dalla casa editrice Simone di Napoli. In pratica, si potrebbe dire che il docente diventa il cliente dell’avvocato rappresentato dallo studente stesso. TESTI DI RIFERIMENTO Busti S., Contratto di trasporto aereo, Giuffré, Milano, 2001 Busti S., Nuovi documenti del contratto di trasporto di cose, CEDAM, Padova, 1983, solo i capitoli I, II e V. Codice della Navigazione, Casa Editrice Simone CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato, almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. Per l'elaborazione della tesi sono richiesti la buona conoscenza di una lingua straniera e un ottimo esito dell'esame. Il deposito del titolo ha luogo solo in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di uno schema ragionato di ricerca elaborato in base a letture propedeutiche. Per dare la possibilità al docente di seguire lo sviluppo della ricerca è necessario che il candidato faccia pervenire al docente parti del lavoro già svolto. Non sono predeterminati tempi di lavoro che dipendono esclusivamente dall'applicazione dello studente, e dalla sua capacità di scrivere senza errori di grammatica, sintassi e punteggiatura (avvertimento ovvio, ma purtroppo sempre più opportuno). 43 DIRITTO DEL COMMERCIO E DELL’ARBITRATO INTERNAZIONALE Dott. Marco Torsello - Prof. Roberto Ceccon 1° semestre — 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Acquisire competenze sui principali temi giuridici che contraddistinguono il commercio internazionale incluse alcune tipiche strutture contrattuali, e sull’istituto dell’arbitrato commerciale internazionale quale principale strumento per la risoluzione del contenzioso commerciale internazionale. PREREQUISITI Si suggerisce il superamento dei corsi di Diritto internazionale e di Procedura civile. PROGRAMMA DEL CORSO Fonti del diritto commerciale; le clausole contrattuali; le fasi di formazione del contratto; tipologie contrattuali. La risoluzione delle controversie commerciali internazionali: le fonti dell’arbitrato internazionale; la clausola arbitrale; arbitrato ad hoc e arbitrato amministrativo; la procedura arbitrale; l’esecuzione e il riconoscimento del lodo arbitrale estero. METODI DIDATTICI Lezioni frontali e seminariali. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova scritta a conclusione del corso e/o prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO Appunti delle lezioni. F. Bortolotti, Manuale di diritto commerciale internazionale, CEDAM, 2004; A. Frignani, L’arbitrato commerciale internazionale, CEDAM, 2004. 44 DIRITTO DEL LAVORO DELLA COOPERAZIONE Prof. Carlo Zoli – Dott.ssa Stefania Brun e-mail: [email protected] 1° semestre — 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà ad oggetto i rapporti di lavoro nelle società cooperative e, più in particolare, le peculiarità che caratterizzano, all’interno di queste, la figura del socio lavoratore. Si tratterà, anzitutto, di ripercorrere l’intenso dibattito sviluppatosi in merito, per poi passare ad approfondire i contenuti della l. n. 142 del 2001, che disciplina proprio la posizione giuridica del socio lavoratore. In proposito, si cercherà soprattutto di mettere in luce quali siano le conseguenze della sussistenza, in capo a quest’ultimo, di due distinti rapporti, associativo e di lavoro. Si esamineranno, in particolare, i diversi rapporti di lavoro che il socio lavoratore può instaurare con la cooperativa: ci si occuperà così sia dei rapporti di lavoro autonomo, anche in forma continuativa e coordinata e a progetto, che dei rapporti di lavoro subordinato, nelle diverse tipologie, standard e flessibili, previste dalla vigente legislazione giuslavoristica. Nel corso di tale analisi, gli effetti della coesistenza dei vincoli associativo e di lavoro verranno in particolare approfonditi con riguardo ai diritti individuali e collettivi accordati ai soci lavoratori autonomi e subordinati, incluso il relativo trattamento economico. Da ultimo, non potrà non concentrarsi l’attenzione sugli effetti di tale coesistenza sulla disciplina relativa ai licenziamenti, nonché su quella processuale. Per la preparazione dell’esame è necessario consultare il testo della l. n 142 del 2001, così come novellato dall’art. 9 della l. n. 30 del 2003. Lo studente è tenuto ad aggiornarsi fino alla data dell’esame sulle innovazioni normative eventualmente sopraggiunte, che saranno segnalate dai docenti e messe a disposizione presso la copisteria della Facoltà. Il corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche che potranno consistere nell’esame di casi giurisprudenziali o nella redazione di contratti. TESTI DI RIFERIMENTO Per la preparazione dell’esame si consigliano i seguenti testi, fermo restando che altri testi potranno essere successivamente segnalati dai docenti o concordati anche su proposta dello studente: - L. Nogler, M. Tremolada, C. Zoli (a cura di), La riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa. Commentario alla l. n. 142 del 2001, in Le Nuove Leggi Civili Commentate, 2002, 4, pp. 339-498. - C. Zoli, Le modifiche alla riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa, in M. T. Carinci (a cura di), La legge delega in materia di occupazione e mercato del lavoro. L. n. 30/2003, Milano, IPSOA, 2003, pp. 283-305. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell’interesse per la materia. Il titolo della tesi verrà definitivamente assegnato dopo la presentazione e l’approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente. 45 DIRITTO DEL LAVORO PUBBLICO 1 ° semestre - 6 crediti Prof. Riccardo Salomone – Dott.ssa Stefania Brun e-mail: [email protected], [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira a fornire gli strumenti per affrontare i problemi della disciplina del lavoro pubblico a seguito della “privatizzazione”, con lo studio dei vincoli costituzionali e delle peculiarità legislative e contrattuali che lo caratterizzano rispetto al settore del lavoro privato. Particolare rilevanza sarà inoltre attribuita al lavoro nelle pubbliche amministrazioni delle province autonome di Trento e di Bolzano. PREREQUISITI Avere sostenuto l’esame di Diritto del lavoro. PROGRAMMA DEL CORSO I. Il lavoro pubblico e i principi costituzionali. II. Il riparto di competenze legislative sul lavoro pubblico (con particolare riguardo allo Statuto d'autonomia per il Trentino Alto-Adige Südtirol). III. La riforma del lavoro pubblico. III.1. La dirigenza pubblica. IV. Le fonti di disciplina del rapporto di lavoro. V. Il contratto collettivo. VI. Il contratto individuale. VI.1. La fase concorsuale e l'accesso. VI.2. Le tipologie contrattuali "flessibili"; gli strumenti di mobilità del personale; l’inquadramento, le mansioni, la disciplina dell'orario di lavoro e della retribuzione. VI.3. Il potere disciplinare e il recesso. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Studi di caso. Sarà privilegiata la discussione critica e agli studenti saranno prospettati una serie di casi emblematici. E’ suggerita la partecipazione attiva alle lezioni, con la consultazione e lo studio dei testi e dei materiali di approfondimento sin dall’inizio del corso. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentanti sarà prevista una prova (incentrata sulla risoluzione di casi concreti discussi a lezione) di cui si terrà conto in sede di esame finale. TESTI DI RIFERIMENTO Gli studenti sono tenuti a procurarsi le norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche (D. lgs. 30 marzo 2001, n. 165); nonché il testo dello Statuto d'autonomia per il Trentino Alto-Adige Südtirol. Per gli studenti frequentanti saranno indicati dai docenti materiali di approfondimento in relazione ai singoli argomenti oggetto di attenzione durante il corso. Gli studenti non frequentanti prepareranno l'esame sui seguenti testi: Il lavoro pubblico in provincia di Bolzano (Introduzione alle fonti di regolazione), in corso di stampa. In ogni caso, gli studenti potranno sostituire tale testo con altri testi e/o materiali da concordare con i docenti. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 46 DIRITTO DEL TURISMO Prof. Silvio Busti 1° semestre - 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO I Diritto del turismo: nozione e contenuti. II L'intervento pubblico nel turismo. Il decentramento delle competenze L'imprenditorialità alberghiera e turistica. L'intervento finanziario pubblico: il credito alberghiero e turistico. Turismo e tutela dell'ambiente. III La disciplina pubblicistica dell'esercizio alberghiero e delle strutture ricettive similari. IV Il contratto d'albergo: nozione e tipicità; le altre figure affini. Caratteri e soggetti del contratto. Le obbligazioni dell'albergatore e del cliente. La responsabilità dell'albergatore. Estinzione del rapporto. La responsabilità dei soggetti assimilati agli albergatori. V I contratti di organizzazione ed intermediazione di viaggio. Obblighi e diritti dell'organizzatore e venditore dei c.d. pacchetti turistici. La tutela del turista-consumatore nella normativa comunitaria. Sono previste esercitazioni in tema di intervento pubblico nel turismo e disciplina pubblicistica dell’esercizio alberghiero. Il corso presuppone la conoscenza della teoria dell’impresa commerciale e dei contratti ad essa attinenti. Viene pertanto evidenziata l’opportunità di dare la precedenza all’insegnamento di Diritto commerciale, e del relativo esame. TESTI DI RIFERIMENTO V. FRANCESCHELLI – F. MORANDI (a cura di), Manuale di diritto del turismo, Giappichelli, Torino 2007. I frequentanti potranno sostituire parte del testo con gli appunti delle lezioni. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’assegnazione dell'argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato, almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. Il deposito del titolo ha luogo solo in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di uno schema ragionato di ricerca elaborato in base a letture propedeutiche. Per dare la possibilità al docente di seguire lo sviluppo della ricerca è necessario che il candidato faccia pervenire al docente parti del lavoro già svolto. É richiesto un ottimo esito dell'esame. Non sono predeterminati tempi di lavoro che dipendono esclusivamente dall'applicazione dello studente e dalla sua capacità di scrivere senza errori di grammatica, sintassi e punteggiatura (avvertimento ovvio, ma purtroppo sempre più opportuno). 47 DIRITTO DELLE COOPERATIVE E DEGLI ENTI SENZA SCOPO DI LUCRO Prof. Emanuele Cusa e-mail: [email protected] 1° semestre — 6 crediti PREREQUISITI Superamento dell’esame di Diritto commerciale. PROGRAMMA DEL CORSO La disciplina delle società cooperative e loro consorzi, in base alla Costituzione, al codice civile, alla legislazione speciale e ai principi cooperativi. La disciplina degli enti senza scopo di lucro, in base alla Costituzione, al codice civile e alla legislazione speciale. Le fondazioni d’origine bancaria e le cosiddette fondazioni di partecipazione. L’impresa non lucrativa di utilità sociale. METODI DIDATTICI Le lezioni saranno tenute in modo da stimolare la partecipazione attiva degli studenti. Per raggiungere questo obiettivo non solo verrà indicato o distribuito durante il corso materiale vario, ma sarà anche consentito a chi lo desideri di preparare relazioni, eventualmente da presentare in aula. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova orale. Gli studenti frequentanti saranno valutati sui testi, casi e materiali oggetto di analisi individuale e di discussione durante il corso. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti non frequentanti è necessario studiare l’apposita dispensa, comprensiva di una selezionata raccolta di disposizioni legislative, la quale è fotocopiabile per uso personale ed è disponibile presso la portineria della Facoltà di Giurisprudenza. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato e precisato d’intesa con il docente. Di norma, la tesi viene definitivamente assegnata una volta che il candidato abbia elaborato uno schema ragionato di ricerca sulla base di letture propedeutiche. I tempi di elaborazione della tesi dipendono dalle capacità, dall’impegno e dagli obiettivi del laureando. 48 DIRITTO ECCLESIASTICO COMPARATO Prof. Erminia Camassa - Prof. José Maria Vàzquez Peñuela email: [email protected] 1° semestre – 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso propone l’approfondimento della conoscenza del fenomeno religioso nel sistema giuridico dell’Unione europea e nella legislazione dei Paesi che la compongono;oltre allo studio del fenomeno religioso nei sistemi giuridici dei principali paesi extra europei. Particolare attenzione verrà rivolta allo studio degli strumenti per la tutela giurisdizionale della libertà religiosa in Europa. PREREQUISITI Nessuno, salvo le propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà. PROGRAMMA DEL CORSO Diritto ecclesiastico e comparazione giuridica. Modelli di relazione tra Stati e confessioni religiose e loro applicazione nei Paesi dell’Unione europea. Unione europea e fenomeno religioso.La libertà religiosa come diritto fondamentale nel sistema dell’Unione. La normativa degli Stati ( con particolare riguardo all’ordinamento spagnolo). La tutela della libertà religiosa e la condizione giuridica dei gruppi religiosi, il loro riconoscimento e i mezzi.di finanziamento. La disciplina degli interessi religiosi dei singoli con riferimento al matrimonio, alla famiglia, alla scuola, ai rapporti di lavoro. La tutela giurisdizionale. Il fenomeno religioso nei sistemi giuridici extraeuropei. METODI DIDATTICI La parte finale del corso sarà tenuta dal prof. Peñuela che approfondirà il tema della disciplina delle relazioni dello Stato spagnolo con le confessioni religiose. Le lezioni del professor Peñuela si terranno in italiano, salvo che tutti gli studenti frequentanti non siano disponibili a seguirle in spagnolo. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consisterà in una prova orale TESTI DI RIFERIMENTO G.MACRI’- M. PARISI- V. TOZZI, Diritto ecclesiastico europeo, Laterza,Bari,2006, da integrare con la parte III ( Il fenomeno religioso nei sistemi giuridici extra europei) del volume MARGIOTTA BROGLIO- C. MIRABELLI-F. ONIDA, Religioni e sistemi giuridici. Introduzione al diritto ecclesiastico comparato, Il Mulino, Bologna, 2000 oppure F.MARGIOTTA BROGLIO- C. MIRABELLI-F. ONIDA, Religioni e sistemi giuridici. Introduzione al diritto ecclesiastico comparato, Il Mulino, Bologna, 2000 Per i frequentanti potranno essere concordati programmi e testi particolari. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Tesi di laurea , in numero limitato , potranno essere assegnate a studenti particolarmente interessati ad approfondire gli argomenti trattati durante il corso, previo accordo con i docenti. 49 DIRITTO FALLIMENTARE Prof. Elisabetta Pederzini e-mail: [email protected] 1° semestre – 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende analizzare il momento della crisi dell’impresa individuale e collettiva e della sua possibile risoluzione, in prospettiva liquidatoria o conservativa, attraverso la nuova disciplina delle procedure concorsuali e degli strumenti giuridici di composizione negoziale (concordato preventivo, accordi di ristrutturazione dei debiti, piani di risanamento). PREREQUISITI Nessuno. PROGRAMMA DEL CORSO Presupposti soggettivi e presupposti oggettivi del fallimento L’istruttoria prefallimentare e la sentenza dichiarativa di fallimento Gli organi del fallimento: curatore, giudice delegato, comitato dei creditori Effetti del fallimento per il fallito e per i creditori. I rapporti giuridici pendenti e il sistema delle revocatorie L’accertamento del passivo. L’esercizio provvisorio e la liquidazione dell’attivo Il fallimento delle società commerciali La chiusura del fallimento e l’effetto esdebitatorio. La riapertura del fallimento Il concordato preventivo, gli accordi di ristrutturazione dei debiti e i piani di risanamento attestati. METODI DIDATTICI Lezioni frontali integrate da seminari di approfondimento. Le lezioni sui profili procedurali della riforma fallimentare saranno tenute dalla dott.ssa Laura Baccaglini. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO È indispensabile innanzitutto la conoscenza diretta dei testi normativi nella loro versione aggiornata. L. Calvosa – G. Ferri e altri Diritto fallimentare. Manuale breve, Giuffrè, 2008 (con esclusione della parte III del volume) In alternativa, se ripubblicato in edizione aggiornata al 2008: E. Bertacchini - L. Gualandi - S. Pacchi - G. Pacchi - G.Scarselli Manuale di diritto fallimentare, Giuffrè, 2007 (escludere: il cap. VI, le parti III e IV del cap. IX, le parti IV e V del cap. XIX, i capp. XXII, XXIII, XXIV, XXV) Resta salva la facoltà di ogni studente di preparare l’esame scegliendo liberamente tra i manuali attualmente reperibili in commercio, purché adeguatamente aggiornati e nel rispetto del programma indicato. 50 DIRITTO INTERNAZIONALE DEL LAVORO 1° semestre - 6 crediti Corso attivato presso la Scuola di Studi Internazionali Dott. Matteo Borzaga e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso ha lo scopo di trasmettere agli studenti le principali nozioni della materia, facendo particolare attenzione agli aspetti più problematici della stessa e dunque, soprattutto, alla questione dell’effettività delle norme giuslavoristiche prodotte in sede internazionale in un contesto di marcato squilibrio economico-sociale tra Paesi e regioni del mondo. PREREQUISITI Si richiedono conoscenze generali di diritto del lavoro e di diritto internazionale. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà come oggetto, in primo luogo, lo studio dell’evoluzione storica delle istituzioni deputate ad emanare norme internazionali del lavoro - l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), il Consiglio d’Europa e, soprattutto, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), - delle quali si analizzeranno, in particolare, struttura ed organi. Successivamente, si passerà a descrivere le fonti del diritto internazionale del lavoro, ponendo in luce quale ne sia la natura e quale genere di diritti esse producano. Esaurite le questioni di carattere istituzionale, si indagheranno, in terzo luogo, i principali contenuti del diritto internazionale del lavoro e cioè, essenzialmente, le più rilevanti convenzioni e raccomandazioni in materia. In proposito, verrà dedicata particolare attenzione alle otto convenzioni relative ai c.d. core labour standards, ovvero ai diritti sociali fondamentali, solennemente proclamati a Ginevra, in sede OIL, nel 1998 (eliminazione del lavoro minorile, del lavoro forzato e di ogni forma di discriminazione nell’impiego e nell’occupazione; riconoscimento della libertà sindacale e del diritto di contrattazione collettiva). In questo quadro, ci si porrà poi il problema dell’applicazione delle norme internazionali del lavoro (ed in particolare dei core labour standards), del grado di adeguamento, rispetto ad esse, dei singoli ordinamenti nazionali e dell’efficienza dei sistemi di monitoraggio e supervisione approntati, in proposito, dall’OIL. Da ultimo, si porrà l’attenzione sul delicato tema dei rapporti tra diritto internazionale del lavoro e diritto del commercio internazionale. Sul punto, si prenderà in considerazione, soprattutto, l’opportunità di introdurre nei trattati commerciali internazionali c.d. clausole sociali, di prevedere, cioè, sanzioni commerciali (o agevolazioni tariffarie) per quei Paesi che non rispettino (o rispettino) i diritti fondamentali dei lavoratori. METODI DIDATTICI II corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consisterà in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO I testi per la preparazione dell’esame verranno indicati all’inizio del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell'interesse per la materia. La scelta dell’argomento della tesi di laurea dipenderà dalle propensioni dello studente, che dovrà presentare al docente, ai fini dell’individuazione definitiva del titolo dell’elaborato, un ragionato programma di ricerca. 51 DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO Prof. Antonino Alì e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI L'approfondimento dei problemi classici del diritto internazionale privato e del diritto internazionale processuale alla luce del fenomeno della cd. comunitarizzazione. PROGRAMMA DEL CORSO Funzione e struttura delle regole di diritto internazionale privato. La categoria astratta e il problema della qualificazione. I criteri di collegamento, loro tipologie, il concorso di criteri di collegamento. Il rinvio. Conoscenza e applicazione del diritto straniero richiamato. I limiti alla applicazione del diritto internazionale privato e della legge straniera richiamata. La specificità del sistema italiano di diritto internazionale privato e confronto con sistemi stranieri di diritto internazionale privato. La giurisdizione internazionale. Il riconoscimento degli atti e decisioni straniere. Le convenzioni internazionali in tema di diritto internazionale privato e processuale. Le norme di diritto internazionale privato e processuale di origine comunitaria. La legge applicabile alle obbligazioni contrattuali ed extracontrattuali (in particolare i nuovi regolamenti comunitari). La comunitarizzazione del diritto internazionale privato e processuale. Il ruolo della Corte di giustizia delle Comunità europee nell’interpretazione delle norme adottate in forza del titolo IV del trattato CE. Nell’ambito del corso si segnala, inoltre, il laboratorio applicativo in lingua francese tenuto nel secondo semestre dalla dott.ssa Seline Trevisanut nel quale verranno analizzati gli strumenti esistenti nel diritto internazionale e dell'Unione europea in materia di gestione dei flussi migratori irregolari, la tutela internazionale ed europea dei diritti fondamentali dei migranti, la giurisprudenza dei tribunali internazionali in materia." MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e l'acquisizione del metodo applicato. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO 1) F. MOSCONI, C. CAMPIGLIO, Diritto internazionale privato e processuale. Parte generale e contratti (volume I), Torino, UTET, 4° ed., 2007. e, inoltre, 2) P. DE CESARI, Diritto internazionale privato e processuale comunitario, Giappichelli, Torino, 3° ed., 2008, (capitoli la comunitarizzazione (I), il ruolo della Corte di giustizia nell’interpretazione delle norme adottate nel titolo IV (II) e, inoltre, i capitoli relativi alla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali (X) ed extracontrattuali (XI). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. E’ necessaria una buona conoscenza della lingua inglese o francese. 52 DIRITTO PENALE DELL’ECONOMIA Prof. Alessandro Melchionda e-mail: [email protected] 1° semestre – 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il programma prevede una prima parte di carattere introduttivo, nel corso della quale verranno affrontati i profili generali della materia, con riguardo soprattutto alle peculiarità tecnico-legislative del settore, alle questioni in ordine al c.d. trasferimento di funzioni ed alla nuova disciplina della responsabilità degli enti. Nella seconda parte si procederà invece ad un'analisi particolareggiata delle principali fattispecie dei reati fallimentari e societari. L'obiettivo è quello di fornire una conoscenza delle specifiche peculiarità di queste aree della legislazione penale complementare. In questa prospettiva, lo studio della materia si presta anche al fine di sviluppare una verifica logico-argomentativa delle modalità di applicazione della legge penale, attraverso la continua e costante valutazione di singoli ipotetici casi concreti. PREREQUISITI Lo studio del diritto penale dell'economia presuppone la conoscenza degli istituti generali del diritto penale. Stante le molte correlazioni interdisciplinari è altresì consigliabile affrontare la materia dopo aver già completato lo studio del diritto commerciale e (se inserito nel piano di studi) del diritto fallimentare. PROGRAMMI DEL CORSO Nozione e contenuto del diritto penale dell'economia Il ruolo del bene giuridico nella disciplina dei reati economici Le peculiarità tecnico-legislative della materia L'individuazione dei soggetti penalmente responsabili La nuova disciplina sulla responsabilità degli enti La disciplina del trasferimento e/o della delega di funzioni Analisi dei reati fallimentari Analisi dei reati societari METODI DIDATTICI La didattica si basa principalmente sulle lezioni tenute dal docente. Dato il carattere giuspositivo della materia, è indispensabile consultare costantemente il codice penale e la legislazione complementare esaminata, tanto durante la partecipazione alle lezioni, quanto nella fase di studio dei testi consigliati. Nell'impossibilità di procedere ad una esaustiva trattazione del programma, nel corso delle lezioni verranno esaminati solo gli aspetti generali e quelli inerenti le fattispecie incriminatrici di principale importanza. Ampio spazio verrà comunque assegnato alla valutazione di esempi concreti ed alla ricerca delle soluzioni applicative più appropriate. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame si svolgerà in forma orale, mediante l'analisi di alcuni fra i temi del programma. Gli argomenti trattati a lezione costituiranno il primo tema di verifica in sede d’esame. Gli studenti frequentanti potranno concordare col docente programmi alternativi a quello ufficiale. TESTI DI RIFERIMENTO - E.M. AMBROSETTI - E. MEZZETTI - M. RONCO, Diritto penale dell'impresa, Zanichelli Editore, Bologna, 2008 (pagg. da 1 a 300). N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’economia, all’inizio del corso potrebbero essere indicati nuovi testi più aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito internet della Facoltà (prima di iniziare la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente titolare del corso). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l’assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie penalistiche, ed a tal riguardo sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, a seminari o ad altre iniziative afferenti alla materia. Il tema sarà concordato col docente; per l’assegnazione definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo si disporrà solamente in seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una traccia ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche ed alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. In caso di conoscenza di lingue straniere, potranno essere concordati anche temi di carattere comparatistico. ALTRE INFORMAZIONI Gli studenti fuori corso ancora iscritti all’originario Corso di laurea quadriennale in Giurisprudenza possono frequentare il corso delle lezioni ma il programma d'esame rimarrà quello a suo tempo previsto nell’ambito del Corso di laurea originario, comprensivo anche dello studio dei reati tributari. 53 DIRITTO PENALE INTERNAZIONALE Dott. Emanuela Fronza – Prof. Ezequiel Malarino e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende fornire le basi sui metodi e sui contenuti essenziali del diritto penale internazionale. A tal fine si prenderanno in esame lo Statuto e la giurisprudenza della Corte penale internazionale permanente, nonché le sentenze più significative dei Tribunali ad hoc e delle giurisdizioni penali nazionali. PREREQUISITI Nessuno. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso inizierà con una breve introduzione storica alla materia, analizzando la nascita e l’evoluzione del diritto penale internazionale a partire dai Tribunali militari internazionali di Norimberga e di Tokio, dai Progetti della Commissione di diritto internazionale delle Nazioni Unite, dalle Convenzioni di Ginevra, dalla Convenzione sul Genocidio sino ai Tribunali ad hoc per la ex Jugoslavia ed il Ruanda. Si passerà poi ad analizzare le norme di parte generale e le norme di parte speciale dello Statuto istitutivo della Corte penale permanente, tenendo conto anche della giurisprudenza dei Tribunali ad hoc e delle giurisdizioni penali nazionali. Si esaminerà in sèguito l’adattamento allo Statuto della Corte penale permanente nei singoli ordinamenti nazionali, secondo un approccio comparato e concentrando l’attenzione sui problemi di compatibilità delle disposizioni statutarie con i principi costituzionali e con i codici penale e di procedura penale. L’ultima parte del corso, avvalendosi della presenza del Visiting Professor Prof. Ezequiel Malarino, sarà dedicata all’analisi dell’America Latina, come laboratorio del diritto e della giustizia penale internazionale. Ci si concentrerà in particolare sul caso Argentina e sul caso Colombia. Lo studio di questi due paradigmi permetterà di riflettere su alcuni aspetti della giustizia penale internazionale, quali il ruolo dello strumento penale di fronte a massive violazioni dei diritti umani, l’antinomia tra esigenze di giustizia e stretta legalità, il “diritto alla verità”, l’influenza delle norme e della giurisprudenza internazionale e regionale sui sistemi penali interni. METODI DIDATTICI Il corso affronterà alcune questioni centrali del diritto penale internazionale utilizzando, da un lato il metodo comparato, e, dall’altro, l’analisi di leading cases (nazionali o internazionali) per individuare e comprendere le problematiche politico-criminali e tecniche relative alla persecuzione di crimini gravemente lesivi dei diritti fondamentali. Il corso prevede la partecipazione di studiosi italiani o stranieri, nonché di operatori del diritto penale internazionale (giudici o avvocati). MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Potrà essere concordata la possibilità di svolgere un lavoro scritto, sostitutivo di una parte del programma indicato per la prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO Amati, E., Caccamo, V., Costi, M., Fronza, E., Vallini, A., Introduzione al diritto penale internazionale, Giuffré, Milano, 2006. 54 DIRITTO PRIVATO DELL’UNIONE EUROPEA Prof. Gian Antonio Benacchio e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti PREREQUISITI Per sostenere l'esame lo studente deve avere superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto comunitario. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso, che dà per acquisita la conoscenza delle Istituzioni e delle fonti del diritto della Comunità europea, intende innanzitutto approfondire alcune tematiche relative agli effetti del diritto europeo sui rapporti interprivatistici, sia attraverso l’analisi degli effetti diretti e indiretti del Trattato, delle direttive e dei regolamenti, sia attraverso lo studio delle decisioni della Corte di giustizia che producono conseguenze immediate nell’evoluzione del diritto privato nazionale. In questa prospettiva saranno evidenziati i fenomeni, estremamente interessanti ed attuali, relativi alla circolazione intracomunitaria delle regole e dei modelli giuridici, alla comunitarizzazione dei diritti nazionali, alla trasposizione dei concetti, alle tecniche di armonizzazione e di uniformazione delle regole nazionali di diritto civile e commerciale. Nella seconda parte del corso saranno esaminati, oltre ai più rilevanti settori del diritto privato comunitario quali la concorrenza tra imprese e la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi, anche quegli istituti nazionali di diritto civile e commerciale che hanno subìto, in questi ultimi anni, profonde trasformazioni nella loro disciplina; mi riferisco, in particolare, ai contratti del consumatore, alla responsabilità del produttore, al diritto societario, al commercio elettronico, alla pubblicità ingannevole e comparativa, ai brevetti, ai marchi, al diritto d’autore, ecc., nonché ad altri settori o istituti che saranno concordati con gli studenti frequentanti durante il corso. Durante il corso si svolgerà un laboratorio applicativo in materia di diritto comunitario della concorrenza, a cura del Dott. Michele Carpagnano, della durata di 20 ore. METODI DIDATTICI Per gli studenti frequentanti il corso affiancherà lo studio degli istituti all’analisi diretta di documenti, quali sentenze delle corti comunitarie ed italiane, testi normativi ed altri materiali ritenuti utili e che saranno discussi durante le lezioni. TESTI DI RIFERIMENTO G. Benacchio, Diritto privato della Comunità europea (Fonti, modelli, regole), Cedam, Quarta edizione, 2008, limitatamente alle parti che saranno rese note, anche mediante avviso nel sito della Facoltà, all’inizio del corso. Trattato della C.E. (qualunque edizione aggiornata al 2004 e contenente l’allargamento a 25 membri). MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale e verterà esclusivamente, oltre che sul Trattato CE, sulle parti del testo indicate all’inizio del corso. Con gli studenti frequentanti potranno essere concordate parti diverse o sostitutive in funzione delle scelte operate durante lo svolgimento del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 55 DIRITTO PROCESSUALE CIVILE COMPARATO Prof. Marino Marinelli e-mail: [email protected] 1° semestre – 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO Il corso mira allo studio degli istituti fondamentali dei principali ordinamenti europei ed extraeuropei in una prospettiva che privilegia un approccio ai problemi in chiave clinico-comparatistica ed internazional-processualistica. I temi su cui verteranno le lezioni sono in sintesi i seguenti: - l’azione e le condizioni di ammissibilità e decidibilità della causa; - la cosa giudicata; - la circolazione extramunicipale delle sentenze; - l’arbitrato. E’ richiesta una certa familiarità con gli istituti e le nozioni fondamentali del diritto processuale civile. Ciò, per il raggiungimento di quelli che appaiono essere gli scopi preminenti del corso: a) arricchire le conoscenze fondamentali dei principali istituti processuali; b) introdurre lo studente alle peculiarità ed alle sfumature dell’esperienza processuale comparata e transnazionale. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il corso si svolgerà tramite lezioni, esercitazioni ed assegnazione di letture su temi specifici agli studenti frequentanti. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova scritta TESTI DI RIFERIMENTO Anzitutto, gli appunti dalle lezioni e poi le eventuali letture indicate agli studenti durante lo svolgimento del corso. Gli studenti che non frequentano o non possono frequentare il corso potranno definire, in accordo con il docente, uno specifico ed adeguato programma bibliografico. 56 DIRITTO PUBBLICO DELL’UNIONE EUROPEA Prof. Antonino Alì e-mail: [email protected] 1° semestre – 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha per oggetto l’approfondimento di taluni temi istituzionali di diritto dell’Unione europea. Dopo una breve premessa sulle origini e lo sviluppo dell’integrazione europea, il quadro istituzionale e le procedure interistituzionali per l’adozione di atti dell’Unione; il sistema delle fonti dell’ordinamento comunitario, saranno analizzati nel dettaglio gli effetti e la portata delle fonti comunitarie nei confronti dei soggetti degli ordinamenti interni (in particolare l’efficacia diretta, l’interpretazione conforme, il risarcimento del danno, la disciplina processuale della tutela dei diritti di origine comunitaria, il primato); il sistema di tutela giurisdizionale dell’Unione europea e, in particolare, la protezione dei diritti fondamentali della persona umana nell’Unione europea; i rapporti tra la Corte di giustizia e gli altri meccanismi di soluzione delle controversie internazionali; le relazioni esterne della Comunità e gli accordi internazionali conclusi della CE. Attività didattiche integrative Verranno svolti dei seminari su argomenti specifici e su casi concreti. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e l'acquisizione del metodo applicato. TESTI DI RIFERIMENTO L. Daniele, Diritto dell’Unione europea – dal Piano Schuman al progetto di Costituzione per l’Europa, Giuffré, Milano, 2007. Costituisce, inoltre, parte integrante del programma di esame, lo studio delle sentenze: Corte di giustizia (Grande Sezione), 12 febbraio 2008, C-2/06, Willy Kempter KG http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0002:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 30 maggio 2006, C-459/03, Mox http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62003J0459:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 giugno 2008, C 308/06, Intertanko http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0308:IT:HTML e, inoltre, dell’ordinanza della Corte costituzionale n. 103 del 13 aprile (http://www.cortecostituzionale.it/documenti/download/pdf/pronunce/Pronuncia2008_103.pdf) 2008 Ai fini della preparazione dell’esame è indispensabile lo studio dei Trattati istitutivi della Comunità europea e dell’Unione europea. Si consiglia la consultazione della raccolta di testi normativi di: A. Tizzano, Codice dell'Unione europea, Cedam, Padova, ult. ed., o, in alternativa, B. Nascimbene, Comunità e Unione europea, Codice delle Istituzioni, Giappichelli, Torino, ult. ed. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. E’ necessaria una buona conoscenza della lingua inglese o francese. 57 DIRITTO PUBBLICO DI INTERNET Prof. Nicola Lugaresi e-mail: [email protected] 1° semestre - 3 crediti Corso attivato dalla Scuola di Studi Internazionali OBIETTIVI FORMATIVI Analisi della parte pubblica (costituzionale e amministrativa) del diritto di Internet. PREREQUISITI Nessuno. PROGRAMMA DEL CORSO Le regole di Internet (leggi, analogia, auto-regolamentazione, mercato, architettura); la tutela dei diritti fondamentali; la governance della Rete. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. La partecipazione attiva degli studenti è auspicata. TESTI DI RIFERIMENTO La bibliografia è indicata in prossimità dell’inizio delle lezioni e pubblicata sul web (v. la pagina personale del docente). Programmi differenziati per frequentanti e non frequentanti (la frequenza è consigliata). MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Partecipazione attiva alle lezioni. Esame orale. 58 DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI Prof. Damiano Florenzano e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende illustrare agli studenti il sistema delle autonomie territoriali del nostro ordinamento, mediante un approccio mirato all’approfondimento dei contenuti della revisione del Titolo V della seconda Parte della Costituzione, nonché della Legge costituzionale n. 2 del 2001, alla luce della più recente giurisprudenza della Corte costituzionale. PREREQUISITI Lo studio della materia presuppone la piena padronanza dei principi di diritto pubblico e di diritto amministrativo. PROGRAMMA DEL CORSO A) Per quanto concerne le Regioni: - L’istituzione delle Regioni e l’organizzazione - Le attribuzioni regionali - I rapporti Stato-Regioni B) Per quanto concerne i Comuni e le Province: - Organizzazione e attribuzioni; - I servizi pubblici locali Il corso avrà particolare riguardo agli elementi di specialità relativi alla Regione Trentino Alto Adige-Südtirol, ed alle Province Autonome di Trento e Bolzano. METODI DIDATTICI Il corso si articolerà in lezioni frontali, miranti a presentare teoricamente gli istituti ed i principi generali che ne costituiscono l’oggetto. Una parte del corso sarà tenuta dal Dott. Sandro Manica. Agli studenti saranno offerte indicazioni per l’ulteriore approfondimento della realtà istituzionale (sentenze della Corte costituzionale e provvedimenti normativi). MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per il Diritto regionale: - S. BARTOLE – R. BIN, G. FALCON – R. TOSI, Diritto regionale, Il Mulino, ult. ed. Per il Diritto degli Enti Locali, il materiale di studio sarà indicato all’inizio del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per quanto concerne l’eventuale assegnazione di tesi di laurea, lo studente può manifestare il proprio interesse per un argomento individuato almeno in termini generali. Gli verrà quindi consigliata una prima bibliografia introduttiva, la cui lettura consentirà di meglio circoscrivere l’oggetto della ricerca e di assegnare il titolo definitivo. 59 DIRITTO RUSSO E DELLA COMUNITÀ STATI INDIPENDENTI Prof. William Bradford Simons e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti PROGRAMME It is an understatement to say that - over the last decade - much has changed in Central and Eastern Europe (CEE) and in the former USSR (most of the countries of which have joined together in the Commonwealth of Independent States - CIS). However, there is also much in the CEE/CIS countries that retains (some of) the “old” essence of the Soviet system. The fields of law and the economy are no exception to these general statements. This course will offer an introduction to the legal regime in the transition phase in the region: the move away from state-controlled economies and single-party political systems towards the societies based on the rule of law, democratic institutions and market principles of coordinating the economy. The largest country and historically the most important, the Russian Federation, will be used as the prime example for this course of the transitions in law and economy. The main topics to be discussed are: Historical Review of Legal Developments in Russia. Scope and Main Issues of Legal Reform Post-Communism. The Making of Constitutions in Post-communist Central and Eastern Europe State Organs. Separation of Powers. The Law-Making Process. The Constitutional Court: Organisation and Competence. Review of Practice and Problems. Human Rights. Restrictions and Guarantees. Political Rights. Dealing with the Past (Lustration, Restitution, Criminal; Liability, Secret Files). Economic and Social Rights. The Social State Principle. The Federal System of the Russian Federation. The Problem of Seccession. Organisation of the Court System. Judicial Independence. The Procuracy. Legal System: Normative Sources of Law. Forms of Judicial Control. Judicial Practice. The Role of International Law in the Legal System of the Russian Federation. Participation in International Organisations. Harmonisation of Laws within the CIS. Codification of Private Law in Russia: The Drafting of the Civil Code of 1994. Forms of Ownership. Limitations on the Exercise of Property Rights. Land Ownership. Registration. Lease. Contracts: Freedom and Limitaiton of Contracts. Consumer Contracts. The Weak Party Doctrine. Entrepreneurial Activity. Commercial Organisations. Privatisation. Corporate Governance: Regulation and Practice Foreign Direct Investment. Commercial Arbitration. EXAM Students shall necessarily sit for the exam right after the end of the course, according to the manner and timing established during the corse. READING MATERIALS The students will be required to acquaint themeselves with the main primary legal acts of the Russian Federation (The Constitution, The Civil Code, The Law on Joint Stock Companies, etc.) as well as with some important cases of the Constitutional Court. The main reference textbook for the course will be: G.M. Danilenko and W. Burnham, Law and Legal System of the Russian Federation, latest edition. In addition, the lecturers will provide specific readings and sources on the individual lecture topics. N.B. L’esame deve essere sostenuto al termine del corso. 60 DIRITTO URBANISTICO E DELLE OPERE PUBBLICHE Dott.ssa Anna Simonati e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso è dedicato allo studio del diritto urbanistico e, più in generale, delle problematiche giuridiche del governo del territorio, fra le quali anche le opere pubbliche. Al tempo stesso esso intende essere un momento di approfondimento e di verifica applicativa delle conoscenze generali già acquisite nella materia del diritto amministrativo. Il corso si propone inoltre di valorizzare gli aspetti pratici e applicativi del diritto amministrativo mediante l’analisi diretta della giurisprudenza più significativa degli ultimi anni, oltre che, eventualmente, di altri materiali di carattere pratico. PREREQUISITI Per sostenere l’esame è necessario aver superato Diritto amministrativo. PROGRAMMA DEL CORSO Per l’urbanistica, sarà analizzato il sistema della pianificazione e dei provvedimenti permissivi dell’attività di trasformazione del territorio. In questo contesto, saranno approfondite le tematiche dei soggetti titolari del potere di pianificazione, dei procedimenti attraverso i quali tale potere si esprime, dei rapporti fra l’urbanistica e altri settori interferenti con il governo del territorio, nonché dei rapporti fra potere pianificatorio e contenuto del diritto di proprietà. Particolare attenzione sarà dedicata ai fenomeni che si vanno più recentemente affermando nella materia, quali la contrattazione fra pubblico e privato nella pianificazione e i nuovi modelli di piano attuativo. Quanto alle opere pubbliche, l’attenzione si concentrerà sui profili giuridici della loro localizzazione, progettazione ed esecuzione. In questo contesto, sarà dedicata attenzione anche all’attività contrattuale dell’amministrazione. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. MODALITA’ DI VERFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si terrà in forma orale. Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO - F. SALVIA, Manuale di diritto urbanistico, Padova, 2008 - Corte costituzionale, sent. n. 303/2003, reperibile in http://www.giurcost.org/decisioni/index.html unitamente alla nota di A. D’ATENA, L’allocazione delle funzioni amministrative in una sentenza ortopedica della Corte costituzionale, - Corte di giustizia delle comunità europee, sent. 12 luglio 2001 in causa C-399/98, reperibile in: http://curia.eu.int/it/content/juris/index.htm - P. DE LISE, Speciale sul nuovo Codice degli appalti, reperibile in: http://www.giustamm.it/new_2006/ART_2405.htm La docente si riserva di fornire all'inizio del corso indicazioni alternative. Per gli studenti frequentanti, inoltre, potranno essere indicati durante il corso programmi diversi. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per quanto riguarda l’assegnazione della tesi di laurea, i temi delle tesi sono di regola suggeriti dalla docente. I tempi di elaborazione della tesi dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 61 ESEGESI DELLE FONTI DEL DIRITTO ROMANO Prof. Gianni Santucci e-mail: [email protected] 1° semestre – 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone un duplice obiettivo: - acquisizione da parte del discente degli elementari strumenti di accesso ed interpretazione delle fonti giuridiche romane - alimentare la capacità critica e il ragionamento giuridico del discente mediante la conoscenza di dei principali caratteri del patrimonio metodologico consegnatoci dai giuristi romani. PREREQUISITI il corso presuppone la conoscenza degli istituti fondamentali del diritto privato romano (determinata dal superamento dei corsi romanistici obbligatori del primo anno). PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si articola intorno ad una parte generale ed una parte speciale: Parte generale: analisi critica del sistema delle fonti di produzione e di cognizione del diritto romano e acquisizione dei principali strumenti per l’interpretazioni delle fonti giuridiche romane. Parte speciale: la giurisprudenza romana: tecniche interpretative e metodi di ragionamento dei giuristi romani. TESTI DI RIFERIMENTO Studenti frequentanti: gli studenti che frequentano assiduamente e proficuamente il corso potranno svolgere la loro preparazione sugli appunti delle lezioni. Studenti non frequentanti: - Per la parte generale: Lo studio delle fonti di cognizione e di produzione del diritto romano su un qualunque manuale istituzionale (per es.:DALLA-LAMBERTINI, Istituzioni di diritto romano [qualunque edizione], ed.Giappichelli, il primo capitolo. Oppure in alternativa: M. TALAMANCA, Istituzioni di diritto romano, Milano, 1990, ed. Giuffrè, il secondo capitolo) -Per la parte speciale: L. RAGGI, Il metodo della giurisprudenza romana, Torino, 2006, pp.170. 62 ESEGESI DELLE FONTI DI STORIA DEL DIRITTO ITALIANO Dott. Giuliano Marchetto e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti PREREQUISITI È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno. PROGRAMMA DEL CORSO Attraverso la lettura delle principali fonti dottrinali, normative e giurisprudenziali dell'età del diritto comune saranno affrontati alcuni temi centrali della disciplina dell'istituto del matrimonio, quali i modi della sua formazione, la sua indissolubilità e la possibilità e le forme di una separazione dei coniugi. Una particolare attenzione sarà inoltre dedicata allo status giuridico della donna nella famiglia e, di riflesso, nella società medievale e della prima età moderna. L’esame diretto delle fonti mira ad offrire agli studenti frequentanti la possibilità di accostarsi al tema scelto, in modo da acquisire i fondamenti di un metodo e sviluppare il senso critico necessari per un approccio scientifico alla conoscenza storica del diritto. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame avrà la forma del colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO A tutti gli studenti è consigliata la lettura di: - G. Marchetto, Il divorzio imperfetto. I giuristi medievali e la separazione dei coniugi, Bologna, Il Mulino, 2008. Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la lettura di: - Coniugi nemici. La separazione dei coniugi in Italia dal XII al XVIII secolo, a cura di D. Quaglioni - S. Seidel Menchi, Bologna, Il Mulino, 2000 [con l'esclusione della parte terza, pp. 371-488]. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica. 63 FILOSOFIA DEL DIRITTO II Prof. Maurizio Manzin e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso costituisce una fase avanzata e specialistica della riflessione filosofico-giuridica avviata nelle sue linee generali durante il corso base. Quest’anno le lezioni saranno dedicate all’approfondimento della questione epistemologica: quali sono i modelli di conoscenza implicati dal ragionamento giuridico? Quali logiche governano i discorsi dei giuristi? In che senso si può parlare di scienza giuridica? PREREQUISITI Non ci sono prerequisiti formali, tuttavia il corso si raccomanda agli studenti dotati di spiccato interesse per le tematiche filosofiche e supportati da adeguata preparazione nella scuola secondaria superiore. PROGRAMMA DEL CORSO Saranno presentati e discussi i principali metodi di accertamento della verità di una proposizione, i diversi concetti di razionalità e ragionevolezza, alcune teorie contemporanee sull’argomentazione e, infine, la concezione classica della retorica. Di tutto ciò si darà conto nella prospettiva specifica del ragionamento e del linguaggio giuridici, avendo particolare riguardo all’ambito della controversia giudiziale. Saranno, inoltre, forniti elementi utili ad orientare criticamente lo studente in merito al dibattito epistemologico del Novecento (filosofie dell’empirismo logico, falsificazionismo, teorie dell’incompletezza ecc.) e ai più recenti sviluppi delle filosofie post-moderne. Nel corso del semestre saranno organizzati alcuni seminarî di approfondimento con specialisti della materia, che costituiranno parte integrante degli appunti. METODI DIDATTICI Lezioni frontali e seminari. Su specifica richiesta degli studenti interessati potranno essere concordate alcune letture di approfondimento. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: appunti delle lezioni e dei seminarî - Stefano Fuselli, Apparenze. Accertamento giudiziale e prova scientifica, FrancoAngeli, Milano, 2008 - Giovanni Boniolo, Paolo Vidali, Introduzione alla filosofia della scienza, Mondadori, Milano, 2003. Per gli studenti non frequentanti: - Stefano Fuselli, Apparenze. Accertamento giudiziale e prova scientifica, FrancoAngeli, Milano, 2008 - Giovanni Boniolo, Paolo Vidali, Introduzione alla filosofia della scienza, Mondadori, Milano, 2003. - Daniele Velo Dalbrenta, Brocardica. Una introduzione allo studio e all’uso dei brocardi, FrancoAngeli, Milano, 2007. ALTRE INFORMAZIONI Il materiale di studio che si rendesse necessario a supporto delle lezioni (fonti, testi, handouts, diapositive, filmati ecc.) sarà reso disponibile online nell’area “Materiali didattici” della comunità “Filosofia del Diritto Corso Avanzato” (piattaforma Esse3) sotto forma di puntatori, documenti Word, PDF e PPT scaricabili. In qualche caso parte del materiale potrà essere somministrato in copia fotostatica nel corso delle lezioni. 64 LE ABILITA’ DEL GIURISTA (legal skills) Prof.Giovanni Pascuzzi e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Esiste una distinzione tra sapere (ciò che il giurista sa) e abilità (ciò che il giurista sa fare). Il primo corrisponde al patrimonio sapienziale dei giuristi. Le seconde si sostanziano nelle tante attività che il giurista pone in essere muovendo dal proprio sapere. Il corso si propone di aiutare a riconoscere e ad apprendere le abilità proprie del giurista esperto. PROGRAMMA DEL CORSO Oggetto del corso è l'analisi delle abilità proprie del giurista. In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti: Chi è il giurista (Le professioni giuridiche: Avvocato; Notaio; Magistrato; Giurista d’impresa; Funzionario pubblico; Consulente del lavoro; Accademico). La comprensione del testo: interpretazione e costruzione di significati (Lingua e linguaggio; Diritto e mezzi espressivi: funzioni del linguaggio e sue tipologie; Il linguaggio come strumento per costruire conoscenza (sapere dichiarativo); La costruzione del sapere esperto attraverso le comunità di pratica; Come leggere un atto normativo: l’interpretazione; Gli argomenti interpretativi; Come leggere una sentenza; Come leggere un saggio dottrinale; Come leggere un contratto). Il problem solving (Applicare regole a problemi; Identificare il problema: la costruzione del caso; Trovare la regola che si applica al problema: cercare il diritto; Applicare la regola al problema: il ragionamento giuridico e le concezioni del diritto; Strategie generali per risolvere problemi: l’esempio delle strategie difensive; Il dialogo con gli altri saperi; Apprendere per problemi; Euristiche e distorsioni nelle decisioni). La redazione del testo (La scrittura; Come si redigono i saggi giuridici: dalla tesi di laurea alla monografia scientifica; Come si redigono gli atti normativi; Come si redigono i contratti; Come si redigono gli atti del processo; Come si redigono i pareri). Le abilità riflessive (Conoscere se stessi; Riflettere su se stessi; Capacità di autovalutazione; Creatività). Le abilità relazionali (Comunicazione in pubblico. Oratoria; Negoziazione; Lavoro di gruppo e leadership; Insegnare (il sapere, il saper fare, il saper essere). Alcune abilità professionali specifiche (Rapporto con il cliente; Esame e controesame dei testimoni; Investigazioni alla ricerca degli elementi di fatto; Organizzazione del lavoro dei magistrati; Legal risk management; Ricerca scientifica). METODI DIDATTICI Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, modalità didattiche specificamente rivolte all’apprendimento delle abilità. I materiali di ausilio alle singole lezioni (syllabus, slides, etc.) vengono di volta in volta resi disponibili su Internet all'indirizzo http://www.jus.unitn.it/users/pascuzzi/abilita/08-09/home.html MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L’esame si sostanzia in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO G. PASCUZZI, Giuristi si diventa. Come riconoscere e apprendere le abilità proprie delle professioni legali, Il Mulino, Bologna, 2008. G. PASCUZZI, Cyberdiritto 2.0 Guida alle banche dati italiane e straniere, alla rete internet e all’apprendimento assistito da calcolatore, Bologna, Zanichelli, 2003 CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi, perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle intenzioni, una sorta di esercizio riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente "orale" quale è quella di Giurisprudenza, essa costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione "vergata" e, sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. I docenti individuano periodicamente un filone di riflessione in relazione al quale vengono definiti un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti disponibili. È richiesta la conoscenza almeno di una lingua straniera. I tempi di lavoro sono lunghi. N.B. E' indispensabile padroneggiare le abilità utili a reperire i dati giuridici. A tal fine si consiglia la lettura di Pascuzzi, Cercare il diritto, Seconda edizione, Zanichelli, Bologna, 2005. 65 METODOLOGIA DELLA SCIENZA GIURIDICA Prof. Paolo Sommaggio email: [email protected] 1°semestre – 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende fornire le basi critiche per una corretta impostazione del tema del metodo per il giurista. Offrirà quindi una riflessione generale sul tema del metodo nelle scienze, ed in particolare sul ragionamento così come proposto dalla logica giuridica, intesa tanto come schema tradizionale di pensiero (mutuato dal metodo cd. scientifico) quanto come una prospettiva incentrata sulla topica giuridica intesa come organizzazione del materiale giuridico e finalizzata al confronto dialettico in contraddittorio da parte tanto del giurista di Foro, quanto dello scienziato del diritto. PREREQUISITI Non vi sono prerequisiti formali tuttavia, per i contenuti del corso risulta vivamente consigliato avere già acquisito almeno nozioni fondamentali tanto del diritto sostanziale quanto del diritto procedurale. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso intende offrire una analisi circa la natura del metodo del giurista cercando, nel contempo, di offrire gli strumenti critici per sviluppare un diverso approccio al dato normativo concepito nell'ottica di una concreta spendibilità controversiale e dialettica nelle professioni legali e nel dibattito dottrinario. Il modello analitico, ermeneutico e retorico costituiranno utili addestramenti al ragionamento del giurista inteso in questa nuova prospettiva. - Il problema del metodo nella cultura giuridica contemporanea - Scienza e metodo. Il metodo nelle Scienze giuridiche - Il problema del cd. "Sillogismo pratico" e suo superamento. - Argomentazione e dimostrazione - Teorie contemporanee dell'argomentazione - Il modello retorico. Il tema delle opposizioni - Topica e dialettica nella argomentazione - Il reperimento degli argomenti per il giurista - La confutazione ed il controllo - La via retorica alla verità METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Seminari di approfondimento. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolge in forma orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: Appunti delle lezioni e dei seminarî Cantù Paola – Testa Italo, Teorie dell’argomentazione. Un’introduzione alle logiche del dialogo, Mondadori 2006. Francesco Cavalla, voce Logica giuridica, in Enciclopedia Filosofica, v.7, Bompiani, Milano 2006, pp. 6635-6638. Francesco Cavalla, voce Topica giuridica, in Enciclopedia del diritto, Giuffré, Milano 1992, pp. 720-739. Renato Cartesio, Discorso sul metodo, qualunque edizione. Per gli studenti non frequentanti: Cantù Paola – Testa Italo, Teorie dell’argomentazione. Un’introduzione alle logiche del dialogo, Mondadori 2006. Francesco Cavalla, voce Logica giuridica, in Enciclopedia Filosofica, Bompiani. Francesco Cavalla, voce Topica giuridica, in Enciclopedia del diritto, Giuffré. Francesca Piazza, Linguaggio persuasione, verità. La retorica del novecento, Carocci, Roma 2004. Renato Cartesio, Discorso sul metodo, qualunque edizione. CRITERI PER L’ ASSEGNAZIONE TESI DI LAUREA Verrà concordato con il docente un lavoro di approfondimento su autori italiani o stranieri che studiano il problema del metodo nella scienza giuridica. 66 SOCIOLOGIA DEL DIRITTO Prof. Daniele Velo Dalbrenta e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di fornire allo studente le categorie fondamentali del pensiero sociologico-giuridico, evidenziando la consustanzialità di esperienza giuridica ed esperienza sociale, nonché i limiti di ogni approccio che intenda il diritto in termini meramente strumentalistici. A tal fine, si traccerà un itinerario che, attraversando alcune significative criticità nell’interfacciarsi di aspettative sociali e sistema giuridico, mirerà a presentare l’agire giuridico come un agire dagli spiccati profili simbolici, epistemologici e comunicativi. PREREQUISITI Non vi sono prerequisiti. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si suddivide in due parti. Nella parte generale si muoverà dalla diffusa concezione che vede nell’elemento normativo – comunque definito – il fulcro dell’esperienza giuridica per denunziarne il carattere fuorviante, e così meglio focalizzare quell’ininterrotto processo di comprensione dell’esperienza sociale che spetta precipuamente al diritto promuovere. Nella parte speciale, dedicata a temi sociologico-criminali, si appunterà invece l’attenzione sulla problematica linea di demarcazione tra agire deviante ed agire giuridicamente conforme, evidenziando nella devianza – essenzialmente – una costruzione retorico-giudiziale che trova come referente ultimo la società “viva”. Alcuni seminarî saranno dedicati al confronto fra sociologia del diritto, dottrina giuridica e problemi della società contemporanea. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: Appunti delle lezioni e dei seminari. - V. Ferrari, Diritto e società. Elementi di sociologia del diritto, 7^ ed., Laterza, Roma-Bari 2008. D. Velo Dalbrenta, La scienza inquieta. Saggio sull’Antropologia criminale di Cesare Lombroso, CEDAM, Padova 2004. Per gli studenti non frequentanti: - V. Ferrari, Diritto e società. Elementi di sociologia del diritto, 7^ ed., Laterza, Roma-Bari 2008. - B. Leoni, La libertà e la legge, Liberilibri, Macerata 2000. - D. Velo Dalbrenta, La scienza inquieta. Saggio sull’Antropologia criminale di Cesare Lombroso, CEDAM, Padova 2004. 67 STORIA DEL DIRITTO CANONICO Prof. Ruggero Maceratini e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti PREREQUISITI Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio, della buona volontà. PROGRAMMA DEL CORSO Se la Chiesa è orgogliosa delle promesse di eternità, il suo diritto e le sue istituzioni subiscono la legge universale dell’incessante mobilità delle forme ( G. Le Bras, La Chiesa del diritto. Introduzione allo studio delle istituzioni ecclesiastiche p.27) Il corso, quindi, mira a fornire allo studente una informazione generale dello sviluppo storico del diritto canonico ed insieme a studiarne la mobilità delle forme. Esso si pone in una posizione al contempo di autonomia, ma anche di complementarietà con il Diritto Canonico, ed avrà, ovviamente, un rapporto costruttivo e dialettico con le altre discipline storiche insegnate nella Facoltà. Pertanto, accanto a problemi di metodologia, e ad una visione generale della storia del Diritto delle Chiesa, verranno trattati, di volta in volta, approfondimenti tematici relativi a singoli istituti di questo ordinamento giuridico. Il programma del corso prevede: I. Diritto Canonico e Storia II. Problemi metodologici di partizione cronologica della Storia del Diritto Canonico. III. Le fonti del Diritto Canonico: varie distinzioni. IV. L’evoluzione complessiva delle fonti di conoscenza del Diritto Canonico dalle origini sino al Codex del 1917 (esposizione e conoscenza sintetica) V. Il Diritto canonico classico:caratteri VI. Il Corpus juris Canonici. VII. Il Primato Petrino evoluzione storica sino al suo apogeo medievale. METODI DIDATTICI Il corso si articola in una serie di lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche in seminari tenuti da professori di altre Università. Ai frequentanti che dimostreranno particolare interesse verranno segnalati eventuali approfondimenti della materia su cui svolgere anche brevi elaborati scritti. MODALITA’ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti, ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi. TESTI DI RIFERIMENTO L. Musselli, Storia del diritto canonico. Introduzione alla storia del diritto e delle istituzioni ecclesiali, Torino 1992;in alternativa gli appunti delle lezioni integrati con indicazioni bibliografiche che verranno fornite nel corso delle stesse. Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti, ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l’assegnazione della tesi di laurea è necessario che lo studente abbia inserito nel piano di studi anche il corso di Diritto romano. L’argomento sarà individuato d’intesa con il candidato. I tempi di elaborazione della tesi non possono essere preventivamente determinati, dipendendo dall’impegno e dalla predisposizione dello studente. 68 STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE Prof. Paolo Carta e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di offrire allo studente la consapevolezza critica e storica delle radici del pensiero politico del primo ‘500. PREREQUISITI Non è richiesto alcun prerequisito. PROGRAMMA DEL CORSO Il pensiero politico nella crisi del primo ‘500. Il corso è dedicato alla crisi del rapporto tra politica e diritto nel primo ‘500. Particolare attenzione sarà dedicata al pensiero politico dei cancellieri fiorentini; alle radici medievali del pensiero repubblicano; al momento savonaroliano; alla politica estera fiorentina dopo il 1494. Nell’ambito del corso si approfondirà il dialogo tra Machiavelli e Guicciardini, dei quali saranno letti e commentati ampi estratti delle opere politiche e storiche, con particolare riguardo alla loro formazione e al lessico politico. Il corso si avvarrà anche di alcune lezioni seminariali tenute dal Prof. Jean-Claude Zancarini (école Normale Supérieure di Lione). METODI DIDATTICI Lezioni in classe con lettura e commento di fonti. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame avverrà in forma di colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti, oltre al materiale messo a loro disposizione durante il corso si richiede lo studio del volume: - P. CARTA, Francesco Guicciardini tra politica e diritto, Padova, Cedam, 2008. Agli studenti che non siano in grado di seguire regolarmente le lezioni si richiede lo studio dei seguenti testi: P. CARTA, Francesco Guicciardini tra politica e diritto, Padova, Cedam, 2008. Felix Gilbert, Machiavelli e il suo tempo, Bologna, Il Mulino, 1999. 69 STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE (CORSO AVANZATO) Prof. Paolo Carta e-mail: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di garantire allo studente l’opportunità di conoscere una fonte particolarmente importante per lo studio delle origini dello Stato. PREREQUISITI Si richiede la disponibilità dello studente a leggere saggi in lingua straniera (Inglese o Francese). PROGRAMMA DEL CORSO Il problema del potere nel primo ‘500: Il Principe di Niccolò Machiavelli. Durante il corso sarà letto e commentato il Principe di Niccolò Machiavelli, accanto a classici della storiografia (Baron, Burd, Chabod, Gilbert, Najemy ecc.). Il corso si avvarrà anche di alcune lezioni seminariali tenute dal Prof. Jean-Claude Zancarini (école Normale Supérieure di Lione). METODI DIDATTICI Lezioni in classe con lettura e commento di fonti e storiografia. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame avverrà in forma di colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti, oltre al materiale messo a loro disposizione durante il corso si richiede lo studio del volume: A. Ridolfi – U. Foscolo, Scritti sul «Principe» di Niccolò Machiavelli, a c. di P. Carta, C. Del Vento, X. Tabet, Rovereto, Nicolodi, 2004. Dato il carattere ‘avanzato’ del corso, agli studenti che non siano in grado di seguire regolarmente le lezioni si richiede lo studio dei seguenti volumi: A. Ridolfi – U. Foscolo, Scritti sul «Principe» di Niccolò Machiavelli, a c. di P. Carta, C. Del Vento, X. Tabet, Rovereto, Nicolodi, 2004. Machiavelli nel XIX e XX secolo. Machiavel aux XIXe et XXe siècles, a cura di P. Carta e X. Tabet, Padova, Cedam, 2007 (il volume comprende saggi in lingua italiana e francese). 70 11. PROGRAMMI DEI CORSI COMPLEMENTARI – SECONDO SEMESTRE ANTROPOLOGIA GIURIDICA Prof. Rodolfo Sacco 2° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira a illustrare la struttura e la natura dei sistemi giuridici attraverso il succedersi e il moltiplicarsi delle culture umane. PREREQUISITI È apprezzabile una preparazione storica. PROGRAMMA DEL CORSO La varianza del diritto (la coesistenza di molte culture) Le grandi epoche del diritto Le radici del diritto (la legittimazione; la subalternazione; la fedeltà) Le fonti del diritto: l’azione, il pensiero, la parola Il soprannaturale e il diritto Gli istituti (le persone e i gruppi; i beni; i servizi; i conflitti). METODI DIDATTICI Le lezioni, in parte cattedratiche, mirano a promuovere un colloquio. MODALITÁ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si terrà in forma scritta. TESTI DI RIFERIMENTO R. Sacco, Antropologia giuridica, Il Mulino, Bologna, 2007 71 BIODIRITTO Prof. Carlo Casonato e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti PREREQUISITI Il corso presuppone la conoscenza dell’ordinamento costituzionale italiano e della metodologia della comparazione (Diritto costituzionale e Sistemi giuridici comparati). É richiesta una conoscenza perlomeno passiva della lingua inglese. PROGRAMMA DEL CORSO La materia del biodiritto, di formazione relativamente recente, verrà dapprima introdotta in riferimento ai suoi rapporti con la bioetica. In particolar modo si metteranno in luce le caratteristiche del biodiritto in uno stato pluralista e costituzionale. Il corso proseguirà con lo studio critico dell’oggetto (inizio-vita, fine-vita, dignità umana), delle fonti e del metodo del biodiritto, in modo da indicarne le specificità. Ogni profilo di analisi verrà accompagnato ed esemplificato dallo studio di casi significativi tratti dall’esperienza biogiuridica comparata. Il corso si propone in questo modo di fornire una comprensione critica delle dinamiche su cui si muove il biodiritto in una pluralità di ordinamenti attraverso la valutazione critica e comparata dei dati normativi, dottrinali e giurisprudenziali relativi ad alcune tematiche significative. La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli studenti a sviluppare un approccio critico. La didattica implica perciò un'ampia mobilità tematica. Durante il corso, gli studenti verranno sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica dei materiali di studio. TESTI DI RIFERIMENTO C. Casonato, Introduzione al biodiritto. La bioetica nel diritto costituzionale comparato, Trento, 2006. Verranno altresì indicati ed inseriti on line casi e materiali specifici che gli studenti dovranno studiare e su cui si richiederà una discussione ragionata in classe e in occasione dell’esame. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame, che si svolge in forma orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti metodologici della comparazione applicata al biodiritto; capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica del materiale di studio viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un tema, proposto dal candidato almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. Il docente richiede due settimane di tempo per la correzione del materiale scritto. Gli altri tempi di lavoro dipendono largamente dalle capacità e dal grado di motivazione del candidato. 72 CRIMINOLOGIA APPLICATA Dott. Andrea Di Nicola e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso di criminologia applicata intende fornire agli studenti gli strumenti fondamentali per l’applicazione delle conoscenze criminologiche teoriche, acquisite durante il corso di criminologia, a tutte quelle attività (investigative, di polizia, di analisi) volte a ridurre la criminalità e quelle decisioni riguardanti le misure più appropriate per la prevenzione di criminalità, illegalità e disordine sociale. Nel corso vengono inoltre trattati elementi di scienze forensi utili a comprendere le diverse applicazioni. Il corso intende anche offrire nozioni di ricerca applicata nel settore della criminalità e delle relative politiche di contrasto. PREREQUISITI Aver superato gli esami di: a) diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale e b) criminologia. CONTENUTI DEL CORSO Il corso di criminologia applicata, della durata di 42 ore, sviluppa i seguenti temi: La criminalità appropriativa: le teorie dell’attività di routine, degli stili di vita e della scelta razionale e la loro applicazione alle attività investigative e preventive dei reati appropriativi (rapine, furti, ecc.), in particolare il crime mapping. Spazio difendibile, crime prevention through environmental design, problem oriented policing e crime proofing dei prodotti. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità. La criminalità violenta: le teorie sull’omicidio e sulle violenze sessuali e le loro applicazioni alle indagini sui crimini violenti. Criminal profiling e scena del delitto. Perizie cliniche nell’attività processuale e di sorveglianza. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità. La criminalità organizzata: le teorie sullo sviluppo e le trasformazioni della criminalità organizzata e loro applicazione alle indagini sulle organizzazioni criminali. Indagini in materia di tratta di persone a scopo di sfruttamento e traffico di migranti. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità. La criminalità economica e la criminalità informatica: lo sviluppo delle teorie e loro applicazione alle indagini sulla criminalità economica. Indagini sui reati informatici: computer forensic e network forensic. Metodi e mezzi per gestire il rischio criminalità in azienda. Interventi diretti alla riduzione delle opportunità criminali. METODI DIDATTICI Tipo lezioni: lezioni frontali; studio di casi concreti di attività di investigazione e di interventi preventivi. Il corso prevede lo svolgimento di seminari integrativi di ricerca applicata nel settore della criminalità e delle politiche di contrasto alla criminalità. I seminari, della durata di 2 ore ciascuno, dopo un’introduzione alla metodologia della ricerca criminologica, illustrano i risultati di ricerche condotte presso TRANSCRIME, Joint Research Centre on Transnational Crime dell'Università degli Studi di Trento e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sui seguenti argomenti: 1) metodologia della ricerca criminologica: il disegno della ricerca; 2) metodologia della ricerca criminologica: ricerca pura/ricerca applicata, ricerca descrittiva, esplicativa, esplorativa e valutativa; 3) esempio di ricerca applicata: riciclaggio e paesi off-shore; 4) esempio di ricerca applicata: confisca dei proventi illeciti nei paesi dell’Unione europea; 5) esempi di ricerca applicata: a) politiche prostituzionali e tratta di donne e bambini a scopo di sfruttamento sessuale nei paesi dell’Unione europea e b) clienti della prostituzione trafficata. Viene distribuito il programma dettagliato delle lezioni e dei seminari integrativi e la lista del materiale bibliografico per la preparazione dell’esame. TESTI DI RIFERIMENTO Il materiale bibliografico relativo ai temi trattati durante le lezioni è disponibile online sul sito della Facoltà all'inizio del corso. Per gli studenti frequentanti, l'esame consiste nella preparazione di questo materiale e degli appunti presi a lezione. Il carattere del corso presuppone la frequenza delle lezioni. Tuttavia, per coloro che fossero impossibilitati alla frequenza ma che fossero ugualmente interessati a sostenere l’esame, il programma consiste nello studio dei testi che verranno indicati dal docente all’inizio del corso. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Il corso di criminologia applicata prevede: i) tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME; ii) tesi senza stage. i) Tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME. Queste tesi sono assegnate a studenti (biennalisti o magistrali) che hanno superato gli esami di criminologia e di criminologia applicata. Il periodo di stage presso TRANSCRIME – di 9-12 mesi – ha lo scopo di addestrare lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi-professionale portandolo a diretto contatto con ambienti, istituzioni e persone che si occupano di criminalità e della sua prevenzione. Durante lo stage lo studente in tesi ricopre il ruolo di assistente alla ricerca e viene inserito in uno dei progetti di ricerca che TRANSCRIME svolge in proprio o per conto di Enti esterni nazionali ed internazionali. Nello sviluppare la sua tesi lo studente riceve una formazione continuata sul metodo (come si fa una tesi di laurea, come si scrive una relazione, come si sviluppa un progetto di ricerca) e sul contenuto, fa parte a pieno titolo del gruppo di ricerca e partecipa alle sue riunioni. Allo studente è richiesta una frequenza settimanale di 2 giorni, con orario d’ufficio, per l’intera durata dello stage, sono fornite le attrezzature necessarie per la sua attività di ricerca ed è dato accesso al Centro di Documentazione di TRANSCRIME. I requisiti per l’assegnazione di queste tesi sono: i) ottima valutazione in criminologia e criminologia applicata, ii) ottima media degli esami sostenuti e iii) buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi con stage assegnate complessivamente ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 4. Il periodo di internato è valido per il conseguimento di crediti formativi. ii) Tesi senza stage. Queste tesi sono assegnate agli studenti che hanno superato l’esame di criminologia, e nel caso di biennalisti o magistrali anche quello di criminologia applicata, e che hanno una buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi senza stage assegnate ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 6. 73 DEONTOLOGIA E RETORICA FORENSE Prof. Paolo Sommaggio e-mail: [email protected] 2° semestre – 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di far comprendere la natura filosofica e metodologica della retorica forense, privilegiando l'indagine concreta dell'attività che avvocati e magistrati compiono per argomentare nel processo. Queste attività dischiudono l’emersione del tema etico e deontologico per il giurista tanto nella fase della sua formazione, quanto in quella dell’aggiornamento. PREREQUISITI Non vi sono prerequisiti formali tuttavia, per i contenuti del corso risulta vivamente consigliato avere già acquisito almeno nozioni fondamentali tanto del diritto sostanziale quanto del diritto procedurale. PROGRAMMA DEL CORSO 1) Introduzione. Diritto e retorica. 2) Retorica e processo. 3) La lezione classica 4) Retorica contemporanea 5) Capacità argomentativa orale e scritta. La retorica degli atti scritti. 6) Dalla argomentazione all’etica 7) L’urgenza etica e deontologica 8) Retorica e deontologia Nella parte speciale, il corso promuove il tentativo di far acquisire la capacità critica di amministrare e organizzare una controversia giuridica attraverso l'analisi delle tracce d’esame per l’abilitazione alla professione forense. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Seminari di approfondimento. MODALITà DI VERIFICA DELL’APPRENDIEMENTO L’esame si svolge in forma orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: Appunti delle lezioni e dei seminari Moro Paolo (a cura di), Scrittura forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell’atto giudiziale, UTET, Torino 2008. Sartea Claudio, L’emergenza deontologica. Contributo allo studio dei rapporti tra deontologia professionale, etica e diritto, Aracne, Roma 2007. Per gli studenti non frequentanti: Barthes Roland, La retorica antica, Bompiani. Moro Paolo (a cura di), Scrittura forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell’atto giudiziale, UTET, Torino 2008. Sartea Claudio, L’emergenza deontologica. Contributo allo studio dei rapporti tra deontologia professionale, etica e diritto, Aracne, Roma 2007. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE TESI DI LAUREA Verrà concordato con il docente un lavoro di approfondimento su autori italiani o stranieri che studiano il problema della argomentazione giuridica, della retorica forense, della deontologia. 74 DIRITTO AMMINISTRATIVO COMPARATO Prof.ssa Barbara Marchetti – Prof. Paul Craig e-mail: [email protected] 2° semestre - 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha per oggetto l’esame delle caratteristiche di alcuni sistemi stranieri di giustizia amministrativa e ha l’obiettivo di porre a confronto le diverse esperienze di tutela del cittadino di fronte alla pubblica amministrazione in ordinamenti connotati, quanto al regime dei pubblici poteri amministrativi, da tradizioni e sviluppi anche assai differenziati. Nella trattazione dei vari temi sono presupposte le nozioni di base del diritto amministrativo italiano sostanziale e processuale - o, nel caso di studenti Erasmus, del diritto amministrativo del Paese di provenienza -, cosicché la acquisita conoscenza di tali nozioni è condizione per frequentare il corso e sostenere l’esame. L'intento è quello di mettere a confronto tradizioni giuridiche storicamente differenti (in particolare quella del droit administratif e quella dei Paesi di common law) e di individuare divergenze e convergenze dei diversi modelli di protezione del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione. In particolare, i tratti fondamentali del sistema amministrativo inglese saranno trattati dal visiting professor Paul Craig, della Oxford University. E’ utile inoltre che i frequentanti conoscano almeno una lingua straniera. Il corso si inserisce, anche per quanto riguarda le collaborazioni, nell’organizzazione generale delle materie amministrativistiche. L’esame si svolgerà in forma orale. Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio preceduto da una o più prove scritte. TESTI DI RIFERIMENTO Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione. Agli studenti non frequentanti si richiede la preparazione sul testo: G. Napolitano (a cura di), Diritto amministrativo comparato, Milano, Giuffrè, 2007. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 75 DIRITTO AMMINISTRATIVO DELL’UNIONE EUROPEA E DELLE AMMINISTRAZIONI GLOBALI Prof. Daria de Pretis – Prof. Giandomenico Falcon – Prof. Jean Bernard Auby e-mail: [email protected] [email protected] 2° semestre – 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO Il corso è dedicato al diritto amministrativo sovranazionale e si articola in due parti: la prima ha ad oggetto l’amministrazione dell’Unione europea, la seconda il diritto amministrativo “internazionale”, inteso come il diritto delle amministrazioni globali. Una parte sarà tenuta dal Prof. J.B. Auby dell’Università Paris II. Il primo modulo del corso è dedicato allo studio del sistema dell’amministrazione europea, considerata dal punto di vista della sua organizzazione, delle modalità di svolgimento della sua attività, degli strumenti di tutela giurisdizionale. L’obiettivo è di fornire allo studente le coordinate per comprendere i caratteri e le peculiarità del sistema amministrativo, nel contesto del più generale studio del sistema dell’Unione. Saranno trattati: quanto al sistema organizzativo: l’esecutivo comunitario, il ruolo e le funzioni della Commissione, gli uffici che ad essa fanno capo, e le nuove forme organizzative fra le quali in particolare le Agenzie, nonché i diversi modelli di esercizio della funzione amministrativa europea (amministrazione diretta, amministrazione indiretta, “co-amministrazione”); quanto all’esercizio dell’attività: i principi generali, il procedimento amministrativo, l’atto amministrativo e il suo regime; quanto al sistema di tutela, la sua organizzazione, il ruolo del giudice comunitario e dei giudici nazionali, gli strumenti a disposizione del cittadino. Il secondo modulo è dedicato allo studio dell’amministrazione internazionale. Per essa si intende, nell’ambito del corso, l’affermarsi a vari livelli, nell’ambito di soggetti di rilievo internazionale o transnazionale, di formule organizzative e di azione riconducibili alle modalità di organizzazione e di azione tradizionalmente proprie delle amministrazioni statali. L’obiettivo è di fornire allo studente gli elementi per comprendere l’affermarsi di poteri in senso lato “pubblici” al di fuori dello Stato e l’importanza dell’applicazione ad essi di canoni e regole d’azione sviluppati nell’esperienza statale come elementi di razionalizzazione, di controllo e di garanzia dell’esercizio della funzione amministrativa. Saranno esaminati alcuni esempi di amministrazione internazionale nell’ambito di organizzazioni internazionali particolarmente significative quali il sistema delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione per la sanità, dell’Organizzazione mondiale per il commercio, della Banca mondiale. Di tali sistemi saranno approfonditi il profilo organizzativo, le regole di azione e il sistema di review. Una parte del corso sarà tenuta dal visiting professor J. B. Auby, dell’Università di Paris I, Sorbonne. TESTI DI RIFERIMENTO Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione. Testi consigliati per gli studenti non frequentanti: G. della Cananea (a cura di), Diritto amministrativo europeo. Principi e istituti, Giuffrè, Milano, 2006 S. Cassese, Oltre lo Stato, Laterza, Roma-Bari, 2007 CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 76 DIRITTO ANGLO-AMERICANO Dott. Andrea Pradi – Prof. William Van Nortwick e-mail: [email protected] 2° semestre - 6 (+2+2) crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira ad approfondire le caratteristiche principali della famiglia di Common Law. Lo studio dell'evoluzione storica dei sistemi di common law, il funzionamento delle istituzioni giuridiche e l'analisi di alcuni istituti paradigmatici, è volto a rendere consapevoli gli studenti tanto delle analogie quanto delle differenze che esistono all'interno della Tradizione Giuridica Occidentale, andando oltre le semplici somiglianze ed affinità linguistiche ed i luoghi comuni relativi al diverso sistema delle fonti. Tale lavoro richiede la capacità di collocare i singoli temi in una più vasta cornice istituzionale, che tenga conto del modo in cui i diversi formanti interagiscono fra di loro, e più in generale della posizione che occupa il diritto rispetto ai fattori meta-giuridici rilevanti (politico, economico, sociale). PREREQUISITI E’ richiesta la conoscenza delle caratteristiche fondamentali dei sistemi di common law e della metodologia comparatistica oggetto del corso di sistemi giuridici comparati. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà ad oggetto l’approfondimento degli elementi fondanti la famiglia di common law, attraverso lo studio storico della sua formazione, l'analisi del sistema delle fonti del diritto con particolare riferimento al ruolo del formante giurisprudenziale. Il corso sarà diviso in due distinti moduli, aventi per oggetto il primo l’evoluzione istituzionale del common law ed il sistema giuridico britannico; il secondo il diritto degli Stati Uniti d'America. Lo studio del diritto inglese riguarderà sia l'aspetto diacronico della formazione delle principali caratteristiche sistemologiche del common law (origini storiche del common law; common law ed equity; sistema delle fonti ecc.), sia l'attuale configurazione del diritto inglese, con particolare attenzione alle evoluzioni recenti che hanno progressivamente allontanato il diritto inglese dal modello "classico", evidenziando sviluppi autonomi ed elementi di convergenza con i sistemi continentali (organizzazione della giustizia e recenti riforme del processo civile; adozione dello Human Rights Act; decentramento legislativo e perdita di centralità del Parlamento ecc.). L'analisi del diritto americano si concentrerà sulle peculiarità istituzionali e sostanziali che lo caratterizzano rispetto al sistema inglese, quali il rapporto fra diritto federale e statale, la presenza di una Costituzione scritta e rigida, il ruolo del judicial review, la divisione dei poteri all’interno del sistema federale, la formazione del giurista e il ruolo della dottrina, la struttura del processo, al fine di evidenziare la posizione del diritto rispetto agli altri sistemi di scelta istituzionali (politica, mercato). Il modulo statunitense vedrà la partecipazione di Judge William A. Van Nortwick (First District of Appeal, Florida) che illustrerà la struttura giuridico-istituzionale del sistema USA analizzando, attraverso il metodo socratico, proprio del sistema di insegnamento americano, alcune aspetti paradigmatici dell’ordinamento americano, tra i quali: il ruolo delle corti, il sistema giurisdizionale (corti federali e corti statali), il metodo decisionale e la formazione del giurista. Durante il corso è previsto lo svolgimento di un ciclo di esercitazioni relativi al reperimento delle fonti in diritto inglese e statunitense tenuto dal dottor Paolo Guarda. METODI DIDATTICI Il corso si svolgerà sia attraverso l'inquadramento teorico dei temi oggetto di studio, sia attraverso la discussione di materiali quali sentenze, leggi e altri materiali giuridici di interesse, con l'intervento attivo e critico degli studenti, a cui potranno essere assegnate singole letture per la discussione in classe Per il modulo statunitense è assolutamente richiesto un buon livello di conoscenza della lingua inglese, almeno a livello passivo (lettura e comprensione). E' infatti prevista l'attribuzione di crediti aggiuntivi per la frequenza del modulo stesso (2) e per il superamento della prova scritta (2). MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIEMENTO Per gli studenti frequentati si prevede una prova in forma scritta alla fine di ciascun modulo. La prova inerente al modulo di diritto americano sarà svolta in lingua inglese. Per gli studenti non frequentanti l'esame consiste in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti, il testo di base è: - U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione - Ulteriori materiali verranno forniti agli studenti durante le lezioni. Per gli studenti non frequentanti i testi per la preparazione all'esame sono: - U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione. - G. GILMORE, Le grandi epoche del diritto americano, Milano, Giuffrè, 1988. - M.R. DAMASKA, Il diritto delle prove alla deriva, Bologna, il Mulino, 2003. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l'assegnazione della tesi il candidato deve proporre uno o più argomenti, almeno in termini generali, che dovrà poi essere definito d'intesa con il docente attraverso la stesura di una bibliografia sommaria e la preparazione di un indice provvisorio. La scelta di una tesi comparata relativa a temi giuridici propri dei sistemi di common law presuppone la conoscenza almeno passiva della lingua inglese, essendo imprescindibile la capacità di lavorare di prima mano sulle fonti. I tempi di lavoro dipendono dall'impegno del candidato, e vanno concordati con il docente. 77 DIRITTO CANONICO Prof. Ruggero Maceratini e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti PREREQUISITI Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio, della buona volontà. OBIETTIVI FORMATIVI Il corso ha un duplice carattere: generale ed informativo e, per quanto possibile anche monografico. Sotto il primo profilo si propone di far conoscere la struttura della Chiesa, come società che si basa su presupposti diversi dalle altre realtà politiche. Per tale motivo verrà data rilievo alla parte costituzionale del diritto canonico stesso, senza trascurare i necessari riferimenti storici. Sotto il secondo profilo l’attenzione sarà rivolta in modo particolare all’istituto matrimoniale e dal relativo processo e verranno poi esposti brevemente i principi fondamentali che regolano le sanzioni nella Chiesa. PROGRAMMA DEL CORSO I) Fondamenta del diritto canonico; II) La costituzione della Chiesa; III) Profili istituzionali della Chiesa cattolica; IV) Il governo della Chiesa: norma canonica, consuetudine, atto amministrativo; V) Il matrimonio canonico ed il diritto processuale canonico; VI) Elementi sulle sanzioni canoniche. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL CORSO E MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Il corso si articola in una serie di lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche in seminari tenuti da professori di altre Università. Ai frequentanti che dimostreranno particolare interesse verranno segnalati eventuali approfondimenti della materia su cui svolgere anche brevi elaborati scritti. Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti, ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi. TESTI DI RIFERIMENTO A scelta per la parte costituzionale ed istituzionale: 1) P. Lombardia - Lezioni di Diritto canonico, Milano Giuffrè ultima edizione; 2) G. Feliciani – Le basi del diritto canonico dopo il Codice del 1983, Bologna Il Mulino ultima edizione; 3) P. Moneta – Introduzione al diritto canonico, Torino Giappichelli 2001; I frequentanti potranno sostituire i testi con gli appunti delle lezioni. Per la parte matrimoniale: 1) F. Finocchiaro – Il matrimonio nel diritto canonico, Bologna Il Mulino ultima edizione; oppure 2) P. Moneta – Il matrimonio nel nuovo diritto canonico, Genova, ed. Cedig, 2008. 78 DIRITTO CINESE Prof. Ignazio Castellucci – Prof. Xue Jun 2° semestre - 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO Il corso, riservato a studenti frequentanti e che si terrà interamente in lingua italiana, si pone diversi obiettivi. Il primo obiettivo è quello di introdurrre allo studio dei sistemi giuridici dei paesi dell’Asia, in particolare la parte meridionale ed orientale del continente, con esclusione sia degli ordinamenti sviluppatisi nell’ambito della tradizione islamica che di quelli dei Paesi dell’ex Unione Sovietica. Saranno quindi oggetto del corso i sistemi e le tradizioni giuridiche dell’India, dell’Asia sud-orientale, della Cina, del Giappone e della Corea. Altro obiettivo del corso, non meno importante, è quello di confrontare la concezione occidentale del diritto con concezioni del tutto diverse, nelle quali leggi, regolamenti, decisioni delle corti sono solo alcuni tra i fattori di produzione delle norme di comportamento osservate da cittadini ed istituzioni – in contesti spesso marcatamente pluralistici, nei quali la norma scritta è in concorrenza con le concezioni religiose e filosofiche, le direttive politiche, la prassi amministrativa, le regole sociali. Il corso si propone di completare la preparazione comparatistica di base, attraverso una revisione critica delle più note classificazioni dei sistemi giuridici svolte dai comparatisti del XX secolo (David, Zweigert-Kötz), fondate su una visione eurocentrica oggi divenuta inadeguata. L’avvicinamento a quelle esperienze avverrà per mezzo della ricostruzione storica della loro evoluzione. Infine, è tema centrale del corso l’analisi della tradizione giuridica e dell’attuale sistema giuridico della Cina. Il primo modulo didattico del corso, sarà tenuto dal prof. Ignazio Castellucci. Muovendo da un’introduzione alla sistemologia comparatistica richiesta per accostarsi ai diritti dei paesi asiatici, il modulo offrirà una introduzione alle tradizioni giuridiche dell’India e del sud-est asiatico, dando poi spazio ad un inquadramento generale delle tradizioni cinese, giapponese e coreana. La tradizione giuridica cinese verrà trattata più approfonditamente, partendo dalle epoche più risalenti, attraverso l’evoluzione del sistema imperiale e la fase dell’apertura ai modelli occidentali, per giungere ad esaminarne le caratteristiche nel periodo successivo alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese (1949), ed infine alla situazione attuale ed alle tendenze evolutive oggi rilevabili. Saranno oggetto di analisi alcuni importanti istituti di diritto cinese attuale, attinenti sia alla sfera pubblicistica che ad interessi di natura privatistica. Attraverso il successivo modulo di didattico tenuto dal prof. Xue Jun in lingua italiana si procederà ad un’ analisi più approfondita di aspetti particolari del diritto cinese. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Le modalità di verifica dell’apprendimento verranno stabilite e comunicate durante lo svolgimento del corso, in relazione al numero degli iscritti. TESTI DI RIFERIMENTO I materiali didattici verranno segnalati e messi a disposizione dai docenti durante lo svolgimento del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Tesi di laurea, in numero limitato, potranno essere assegnate a studenti motivati ed interessati ad approfondire argomenti trattati durante il corso. 79 DIRITTO COMPARATO DEL LAVORO Prof. Luca Nogler – Dott.ssa Stefania Brun – Prof. Antoine Jeammaud e-mail: [email protected], [email protected] 2° semestre — 6 (+2+2)crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso ha come obiettivo di fornire agli studenti il sostrato di principi e conoscenze necessario ad affrontare in modo ragionato le diversità sottese alla regolamentazione giuridica del rapporto di lavoro subordinato con riguardo ai principali sistemi giuridici della tradizione di civil e common law dell’Europa comunitaria e all’ordinamento statunitense. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso intende procedere alla disamina, in chiave comparata, delle diverse esperienze giuridiche di tutela del lavoratore subordinato nei confronti della principale manifestazione del potere datoriale ossia illicenziamento. La tematica sarà affrontata sotto una duplice prospettiva: da un lato, distinguendo tra licenziamento individuale (per ragioni organizzative e soggettive) e licenziamento collettivo; dall’altro, avendo riguardo sia ai profili di tutela sostanziale che all’aspetto sanzionatorio della disciplina in questione. Gli ordinamenti presi a confronto saranno, oltre a quello italiano, la Francia, la Germania, la Spagna, l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Il corso proporrà inoltre una parte dedicata esclusivamente all’approfondimento delle peculiarità relative alla disciplina del rapporto di lavoro nell’ordinamento francese. METODI DIDATTICI Il corso si svilupperà su ogni tematica affrontata con un’alternanza tra lezioni frontali e lezioni che prevederanno il coinvolgimento attivo dei frequentanti mediante letture preventive suggerite dai docenti. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Agli studenti frequentanti sarà data la possibilità di svolgere una prova scritta della quale si terrà conto in sede d’esame. Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sul testo di seguito indicato. TESTI DI RIFERIMENTO Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sul seguente testo: A. Garilli - M. Napoli (a cura di), Il lavoro a termine in Italia e in Europa, Giappichelli, Torino, pp. 1-136, 190343 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell'interesse per la materia. L'assegnazione definitiva del titolo avverrà dopo la presentazione e l'approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente 80 DIRITTO COMPARATO DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE Prof. Roberto Caso - Prof. Laurent Manderieux e-mail: [email protected] 2° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di esplorare una materia di grande attualità e di affinare, nello studio della stessa, i metodi della riflessione comparativa. PROGRAMMA DEL CORSO La proprietà intellettuale è materia fondamentale del diritto contemporaneo. Tra le forme di proprietà intellettuale, il copyright – ovvero la tutela delle opere dell’ingegno - assume una crescente rilevanza. Molti gesti quotidiani che riguardano la fruizione della cultura chiamano in causa i diritti sulle opere dell’ingegno. L’acquisto o il prestito di un libro, la partecipazione ad uno spettacolo teatrale, l’ascolto di una musica alla radio, la contemplazione di una trasmissione televisiva, e l’acquisizione di un file multimediale attraverso Internet mettono in gioco regole di diritto d’autore. Chi d’altra parte si pone nella prospettiva della produzione di conoscenza ancor meglio percepisce la centralità del copyright. Ad esempio, chiunque ha avuto modo di confrontarsi con la pubblicazione di un testo ha una (pur minima) familiarità con i diritti sulle opere dell’ingegno. L’evoluzione del copyright pone importanti e complessi problemi sul piano del diritto privato comparato. Da sempre i diritti sulle opere dell’ingegno sono strettamente legati all’evoluzione tecnologica. Ma le tecnologie digitali hanno completamente rivoluzionato il contesto in cui si muovono la creatività e le sue forme di sfruttamento economico. Ad essere messe in discussione non sono solo le regole di dettaglio, ma anche la logica dello strumento giuridico prescelto tre secoli fa per coordinare gli interessi connessi al mercato dei libri: un diritto di esclusiva limitato (nell’ampiezza, nonché nella durata) e trasferibile. Nell’accostarsi all’evoluzione dei modelli normativi del copyright angloamericano e del diritto d’autore continentale, occorre sempre tenere a mente che al legislatore tocca scegliere tra i vari meccanismi giuridici che il contesto tecnologico rende possibile mettere in atto. In questa scelta il legislatore dovrebbe essere guidato dall’esigenza di conciliare molteplici e rilevanti interessi. In particolare, ciò che va primariamente preservato è l’interesse pubblico alla produzione e circolazione di (nuova) informazione e conoscenza. Tuttavia, il processo di costruzione delle regole legislative è pesantemente influenzato da gruppi di pressione che guardano ai propri settoriali interessi e non a quelli della società nel suo complesso. A ciò si deve aggiungere che i legislatori intendono la regolamentazione dei diritti sulle opere dell’ingegno come uno snodo cruciale della competizione internazionale. L’auspicio di un quadro normativo globale è stato perciò sempre contrastato dalla competizione tra Paesi produttori e Paesi importatori di informazione. Tale competizione si è innestata soprattutto sulle differenze declamatorie tra copyright angloamericano e diritto d’autore continentale. Solo quando le tecnologie hanno posto minacce esiziali all’assetto tradizionale degli interessi di titolari di diritti su opere dell’ingegno, sono aumentate le spinte alla convergenza ovvero al rafforzamento della protezione dei medesimi interessi. Tuttavia, le ricostruzioni d’insieme, che esaltano le nuove concordanze, non colgono la complessità del quadro di riferimento. Le spinte alla competizione tra modelli normativi (ad esempio, tra copyright statunitense e diritto d’autore comunitario) non sono annullate e le differenze tra sistemi giuridici possono giocare un ruolo decisivo negli esiti operazionali. Per esplorare tali esiti occorre andare oltre il dato legislativo e volgere lo sguardo alla dottrina, alla giurisprudenza ed alla prassi contrattuale. Mettersi sulle tracce dell’evoluzione del copyright è dunque una preziosa occasione per affinare lo strumentario metodologico del diritto privato comparato: storia, teoria dei formanti, circolazione di modelli giuridici, analisi economica del diritto, legal process, diritto e tecnologia. METODI DIDATTICI Il corso alternerà alla esposizione teorica del tema, una puntuale analisi delle varie problematiche anche attraverso il metodo casistico. Dopo un'introduzione alla materia della proprietà intellettuale, si approfondiranno singoli aspetti dell’evoluzione della tutela delle opere dell’ingegno. Laurent Manderieux, Visiting Professor di Diritto della Proprietà Intellettuale presso l’Isituto di Diritto Comparato “Angelo Sraffa” dell’Università Bocconi di Milano e Consulente dell’Organisation Mondiale de la Propriété Intellectuelle (OMPI) svolgerà alcune lezioni sulla comparazione tra copyright angloamericano e diritto d’autore continentale. I frequentanti devono seguire le lezioni, studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si sostanzia in una prova orale. Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione. TESTI DI RIFERIMENTO - G. PASCUZZI, R. CASO (curr.), I diritti sulle opere digitali - Copyright statunitense e diritto d’autore italiano, Cedam, Padova, 2002 - R. CASO, Digital rights management - Il commercio delle informazioni digitali tra contratto e diritto d’autore, Cedam, Padova, 2004 (ristampa, Trento, 2006, disponibile gratuitamente in formato pdf all’indirizzo Internet: http://www.jus.unitn.it/users/caso/pubblicazioni/drm/home.asp?cod=roberto.caso). - R. Caso , Forme di controllo delle informazioni digitali: il Digital Dights Management, in R. Caso (cur.), Digital Rights Management: problemi teorici e prospettive applicative: atti del convegno tenuto presso la Facoltà di giurisprudenza di Trento il 21 ed il 22 marzo 2007, Università di Trento, Trento, 2008, da pag. 5 a pag. 66, disponibile all'URL: http://eprints.biblio.unitn.it/archive/00001336/ CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi, perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle intenzioni, una sorta di esercizio riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente "orale" quale è quella di Giurisprudenza, essa costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione "vergata" e, sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. Il docente individua periodicamente un filone di riflessione in relazione al quale vengono definiti un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti disponibili. E' richiesta la conoscenza almeno di una lingua straniera. 81 DIRITTO COMPARATO DELLE RELIGIONI 2° semestre – 6 crediti Prof. Ruggero Maceratini - Prof.ssa Erminia Camassa - Prof Alfredo Mordechai Rabello – Prof. Abou Ramadan Moussa email: [email protected], [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI In ragione del rinnovato interesse delle scienze sociali verso il fenomeno religioso il corso si propone di approfondire lo studio dei diritti religiosi. Ogni religione “produce diritto”, pone cioè regole guida ai propri fedeli, regole che vengono ad incidere spesso oltre l’ambito strettamente cultuale, per produrre effetti anche sui comportamenti pubblici e sociali nella famiglia, nel lavoro,nell’istruzione, nella vita economico-sociale (preghiera, giorni festivi, scuola, alimentazione, macellazione, abbigliamento e sepolture) . La conoscenza delle norme confessionali è di fondamentale importanza per meglio comprendere la nuova realtà italiana ed europea che si presenta sempre più come multiculturale e multireligiosa. PREREQUISITI Nessun prerequisito specifico, salvo le propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà. PROGRAMMA DEL CORSO Oggetto del corso, articolato in tre moduli, sarà l'analisi del ruolo dei diritti religiosi nelle società multiculturali ed il rapporto tra diritti religiosi e diritti secolari . Si metteranno a confronto il diritto e la religione nella tradizione ebraica, cristiana e mussulmana. Il diritto all'appartenenza e l'appartenenza di diritto. 1- Il cristianesimo ed il Diritto canonico. Giuridicità e fonti del Diritto canonico, il Popolo di Dio. Il sistema matrimoniale canonico, il diritto penale canonico (cenni) . Il diritto delle Chiese orientali. 2- Le fonti dell'Ebraismo: la Mishnà e il Talmud Pratiche religiose e norme giuridiche nel Diritto ebraico.Il matrimonio ebraico, il suo scioglimento, il divorzio.. 3- Le fonti del Diritto islamico, il matrimonio islamico, Stati islamici e diritto di famiglia. Norme penali e norme in materia di abbigliamento, alimentazione, macellazione e sepoltura. METODI DIDATTICI Il corso si articolerà in tre moduli. La parte relativa al cristianesimo sarà tenuta dal prof. Maceratini ,il modulo di diritto islamico dalla prof. Camassa. e quella di diritto ebraico dal prof..Rabello. Alcune ore di lezione sulle fonti del diritto islamico saranno tenute dal prof. Moussa.-.E’ consigliata la frequenza. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per un’ introduzione di carattere generale: S.Ferrari,( a cura di) Il diritto delle religioni, Il Mulino, 2008. Oppure S.Ferrari –A.Neri, Introduzione al diritto comparato delle religioni, Lugano, Eupress, 2007 Letture su argomenti specifici potranno essere consigliate dai docenti nel corso delle lezioni. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Tesi di laurea , in numero limitato , potranno essere assegnate a studenti particolarmente interessati ad approfondire gli argomenti trattati durante il corso, previo accordo con i docenti. 82 DIRITTO COMUNITARIO DEL LAVORO Prof.ssa Stefania Scarponi - Prof. Isabelle Daugareilh e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Approfondire le tematiche inerenti la politica sociale dell’Unione Europea in relazione al quadro normativo ed alla giurisprudenza della Corte di Giustizia. Comprendere le implicazioni dell’evoluzione delle tecniche normative fra hard-law e soft-law sotto il profilo dell’integrazione europea. Approfondire il contenuto dei diritti sociali nella Costituzione europea. Affrontare criticamente le questioni emerse con riferimento ad alcuni particolari istituti lavoristici quali i contratti di lavoro flessibili, il trasferimento d’azienda, gli aiuti di stato alle imprese, il contratto collettivo. PROGRAMMA DEL CORSO Le tappe evolutive della politica sociale europea ed il sistema delle fonti. La portata ed il contenuto dei diritti sociali dei lavoratori. Il metodo aperto di coordinamento e le strategie per l’occupazione. Armonizzazione e concorrenza. Le questioni teoriche ed applicative connesse alla trasposizione delle direttive nell’ordinamento italiano e francese, con particolare riferimento al trasferimento d’azienda, somministrazione di lavoro, contratti di lavoro flessibile. La giurisprudenza “ creativa” della Corte di Giustizia in materia di diritti dei lavoratori: il lavoro a tempo parziale il licenziamento collettivo dei lavoratori; il trasferimento d’azienda; l’orario di lavoro, la libera circolazione dei lavoratori. Il dialogo fra Corte di Giustizia e Corti interne, con particolare riferimento alla tematica dei “diritti fondamentali”. La portata e il contenuto dei diritti sociali nella Costituzione europea. METODI DIDATTICI Il corso prevede lezioni frontali per 42 ore oltre all’attività di studio individuale. Una parte del corso sarà svolta dalla Prof.ssa Isabelle Daugareilh. TESTI DI RIFERIMENTO La bibliografia verrà comunicata agli studenti all’inizio del corso. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentanti è previsto un colloquio finale. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 83 DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO Prof. Roberto Toniatti email: [email protected] 1° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di offrire strumenti di conoscenza e comprensione dell’evoluzione del costituzionalismo moderno e contemporaneo – anche con riguardo alle più recenti Costituzioni dell’Europa centrale, orientale e balcanica – nonché delle principali forme di governo vigenti nel contesto euro-atlantico (compresa la forma di governo italiana), con particolare riguardo agli assetti decentrati federali e regionali. PREREQUISITI Il corso presuppone la conoscenza dell’ordinamento costituzionale italiano e delle tradizioni giuridiche di common law e di civil law. É richiesta una conoscenza perlomeno passiva della lingua inglese. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso propone una trattazione dei concetti fondamentali del costituzionalismo (concezioni, procedimenti di formazione e di revisione costituzionale, forma di Stato, separazione dei poteri e checks and balances), anche con riguardo alla riconducibilità degli ordinamenti a tradizioni giuridiche diverse. Oggetto di particolare attenzione saranno i modelli federale e regionale, anche alla luce delle innovazioni introdotte nell’ordinamento italiano. METODI DIDATTICI La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli studenti a coglierne e selezionarne gli aspetti critici. Di conseguenza, la didattica implica un'ampia mobilità tematica e non segue un ordine espositivo corrispondente ai materiali di studio, anche se le parti di questi ultimi che abbiano un'attinenza diretta con i temi delle lezioni vengono solitamente indicate in anticipo. Durante il corso, gli studenti frequentanti vengono sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica e selettiva dei materiali di studio. VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO La partecipazione attiva al corso, in quanto stimola a far coincidere la frequenza con lo studio costante e la preparazione progressiva per l'esame, è un'occasione per fruire di più frequenti verifiche del proprio apprendimento, che per gli studenti frequentanti sono un vantaggio non sempre percepito. Durante il corso viene inoltre organizzata una prova scritta, volta ad accertare sia la conoscenza sia la comprensione della materia. L’esame, che si terrà in forma scritta e orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti di analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica dei testi di riferimento viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame. Gli studenti che nella prova scritta svolta durante il corso abbiano conseguito la qualificazione di ”ottimo" o di “buono" sono ammessi direttamente all'orale. Un buon esito della prova scritta svolta durante il corso non esime tuttavia dalla conoscenza della rispettiva materia. TESTI DI RIFERIMENTO G. de VERGOTTINI, Diritto costituzionale comparato, 7a edizione, Cedam, Padova, 2007. 84 DIRITTO DEI PAESI AFRICANI Prof. Massimo Santaroni – Prof. Roberto Toniatti - Dott. Amadou Keita e-mail: [email protected], [email protected] 2° semestre — 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso ha lo scopo di introdurre allo studio del pluralismo giuridico africano. Che cosa significa pluralismo giuridico? Perché non ha senso studiare il diritto africano avendo come esclusivo termine di riferimento il diritto a base statuale? Perché il diritto tradizionale e la shariah continuano a svolgere un ruolo così fondamentale? Come interagiscono fra loro questi diversi attori giuridici? E, infine, quale impatto hanno gli attori transnazionali sul contesto preesistente? È adottato un approccio diacronico, che muove dall'analisi degli strati più antichi (diritto tradizionale, diritto a base religiosa) fino a quelli più recenti (diritto coloniale, diritto contemporaneo a base statuale, diritto dei nuovi e vecchi attori transnazionali). PROGRAMMA DEL CORSO Il corso, che si terrà interamente in lingua italiana, offre allo studente un'apertura interdisciplinare; dopo alcune lezioni introduttive su tematiche proprie della sistemologia (fra queste: le diversità nell'ambito del diritto, la mutazione giuridica, i modelli e la loro circolazione) e del costituzionalismo saranno approfonditi i seguenti aspetti: il diritto tradizionale africano ed i suoi rapporti con le regole statuali ed internazionali Le caratteristiche del diritto tradizionale africano e "l'invenzione delle tradizioni". Alcuni esempi: le regole tradizionali in materia di vendetta, proprietà e matrimonio/filiazione. I rapporti fra il potere prestatuale e statuale e le regole tradizionali. I rapporti fra tradizioni e regole internazionali/transnazionali. Lo strato religioso ed i suoi rapporti con le regole tradizionali, statuali ed internazionali Le religioni in Africa: cenni introduttivi di diritto islamico e peculiarietà dell'Islam africano; la sua diffusione in Africa e l'impatto sul sostrato animista preesistente; il cristianesimo copto, la sua diffusione e i rapporti con il potere politico; rapporti fra potere prestatuale e statuale e regole religiose; rapporti fra regole religiose e regole internazionali/transnazionali. La colonizzazione e i mutamenti delle società africane. La Conferenza di Berlino e la spartizione dell'Africa fra le potenze coloniali; le politiche coloniali inglese e francese; la politica giuridica e giudiziaria nei confronti dei diritti locali e i mutamenti subiti dalle società africane in ambito sociale, economico, politico e giuridico. Particolare attenzione sarà prestata all'analisi dell'impatto della politica coloniale sui diritti tradizionali. Il diritto nelle società africane contemporanee ovvero il contesto politico e sociale dei paesi africani dopo l'indipendenza, il diritto ed il pluralismo giuridico nelle società africane contemporanee. Particolare attenzione sarà dedicata all'analisi dei nuovi processi di unificazione giuridica nello spazio dell'Unione economica e monetaria dell'Africa Occidentale (UEMOA) e al processo di armonizzazione del diritto degli affari nell'ambito dell'organizzazione (OHADA) che raggruppa oggi 16 paesi. L'ultima parte del seminario sarà dedicata ad un "case study" sul Mali. Il corso si concluderà con alcune lezioni aventi a oggetto tematiche specifiche e di particolare attualità nel continente africano tali le mutilazioni genitali. TESTI DI RIFERIMENTO R. Sacco, Il diritto africano, Utet, Torino, ultima edizione. M. Guadagni, Il modello pluralista, Giappichelli, Torino, ultima edizione. 85 DIRITTO DEI PAESI DI LINGUA TEDESCA 2° semestre — 6 (+2+2) crediti Prof. Luca Nogler – Dott. Jens Woelk – Prof. Clemens Arzt – Prof. Udo Reifner e-mail: [email protected], [email protected], [email protected], [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Obiettivo del corso è l’introduzione ai sistemi giuridici di lingua tedesca, in particolar modo all'ordinamento giuridico della Germania. Esso è da intendere quale corso di base del curriculum di studi transnazionali e come tale è introduttivo ad altri corsi di diritto comparato, dedicati, in modo più specialistico, a singole materie, sia dell'area privatistica che di quella pubblicistica. PREREQUISITI Il corso, che consta di due moduli, sarà svolto in lingua tedesca; per i frequentanti è quindi consigliabile una buona conoscenza (almeno passiva) del tedesco. A tal fine si segnala la preziosa opportunità offerta dal corso di tedesco giuridico organizzato dal CIAL e tenuto presso la Facoltà di Giurisprudenza. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso, destinato agli studenti frequentanti, avrà ad oggetto le nozioni base, relative sia al diritto pubblico che al diritto privato, ma si propone più in generale di trasmettere le specificità del pensiero giuridico dei paesi di lingua tedesca, privilegiando in particolar modo quello della Germania. Periodici seminari tematici consentiranno, invece, di approfondire singoli aspetti, favorendo una partecipazione più attiva degli studenti. Una particolare attenzione sarà dedicata alla ricerca giuridica nell'ambito dei paesi di lingua tedesca. Il corso consta di due moduli: Il modulo dedicato al diritto privato sarà svolto dal prof. Udo Reifner. Si prenderanno in particolar modo in considerazione le origini e le elaborazioni relative al codice civile tedesco (BGB) concentrando quindi l’attenzione al tema delle obbligazioni. Il modulo dedicato al diritto pubblico sarà svolto dal prof. Clemens Arzt. Nella parte relativa al diritto costituzionale saranno trattati i diritti fondamentali e l'organizzazione dello Stato, ponendo un maggiore accento sulla forma di governo e sul sistema federale nonché sull’integrazione europea. METODI DIDATTICI Lezioni ed esercitazioni frontali. MODALITÁ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame del modulo privatistico si svolgerà, per i frequentanti, in forma scritta dopo la conclusione di tale modulo. Per la parte pubblicistica nonché per chi non può frequentare è previsto un esame orale, che potrà essere sostenuto in lingua italiana o tedesca. TESTI DI RIFERIMENTO Per la parte relativa al diritto privato verranno consigliate letture su argomenti specifici nel corso delle lezioni. Oltre alle schede predisposte per la parte relativa al diritto pubblico e disponibili sul sito si segnalano A. ANZON/J. LUTHER (trad.), La legge fondamentale tedesca. Introduzione di Peter Häberle, Giuffrè, Milano 1997 e F. PALERMO/J. WOELK, La Germania, collana “Si governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino, Bologna, 2005. Programma per i non-frequentanti Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua italiana: Parte privatistica (Udo Reifner – Luca Nogler) C. Castronovo, Obblighi di protezione e tutela del terzo, in JUS, pp. 123-179 L. Mengoni, La pubblicità del contratto preliminare e dei contratti condizionati nei libri fondiari, in Riv. trim. dir. proc. civ., 1998, p. 993 ss. I cento anni del codice civile tedesco, Padova, CEDAM, 2002, per quanto riguarda le pagine: da 43 a 73; da 155 a 176; da 177 a 236; da 347 a 369; da 393 a 419; da 451 a 472. Si segnala infine la traduzione italiana del BGB, S. Patti (a cura di), Codice civile tedesco, Milano, Giuffrè, 2005 Parte pubblicistica ( Clemens Arzt – Jens Woelk) Si consiglia di esplorare i links indicati sulla pagina del corso: http://www.jus.unitn.it/users/woelk/dplt/home.html Inoltre, si consiglia, di procurarsi il testo della Legge costituzionale nonché le schede sintetiche delle lezioni pubblicate sul sito del docente. La Legge Fondamentale in lingua italiana: AA.VV., Le Costituzioni dei Paesi dell’Unione Europea, CEDAM, Padova, 1998, contenente la Legge fondamentale della Germania (GG), pagg. 269-322 Ufficio Stampa e Informazione del Governo federale (a cura di), Legge Fondamentale della Repubblica Federale di Germania. Traduzione di Gian Luigi Mannucci. Bonn 1998; reperibile anche sul sito: http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/materiali/normativa/file/costituzionetedesca.html Testo in lingua italiana: Palermo, F./Woelk, J., La Germania, collana “Si governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino, Bologna, 2005 Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua tedesca o inglese (studenti ERASMUS): Robbers, G., Einführung in das deutsche Recht, NOMOS Baden-Baden, 3. Aufl. 2002 Robbers, G., Introduction to German Law, NOMOS Baden-Baden, 3° ed 2003 [parte II (diritto costituzionale) e parte IV.A-C. (diritto privato)] Woelk, J., Farewell to the “unitary federal State“? Transformations and tendencies of the German federal system, in Sergio Ortino, Mitja Žagar & Vojtech Mastny (cur.), The changing faces of federalism: Institutional reconfiguration in Europe from East to West, Manchester University Press (“Europe in Change”), Manchester, December 2004, p. 289 – 334 ALTRE INFORMAZIONI Per la frequenza delle lezioni in lingua tedesca (come lingua straniera) saranno assegnati 2 crediti aggiuntivi. 86 N.B. Le prove rispettive di entrambi i moduli potranno essere svolte in lingua tedesca; in tal caso al superamento verranno assegnati due crediti aggiuntivi. Come conseguenza della struttura modulare del corso, è tuttavia possibile frequentare soltanto uno dei due moduli attivamente (incluso l’esame secondo le modalità indicate) e preparare l’esame dell’altro con il programma da non-frequentante. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 87 DAS RECHT DER DEUTSCHSPRACHIGEN STAATEN Prof. Luca Nogler – Dott. Jens Woelk – Prof. Clemens Arzt – Prof. Udo Reifner e-mail: [email protected], [email protected], [email protected], [email protected] 2° semestre — 6 crediti LERNZIELE Ziel der Vorlesung ist die Einführung in die Rechtsordnungen der deutschsprachigen Staaten, insbesondere in diejenige Deutschlands. Die Vorlesung versteht sich als Grundlagenkurs im transnationalen und vergleichenden Studienschwerpunkt und hat daher einführenden Charakter – im Verhältnis zu anderen Vorlesungen, welche bestimmte privatrechtliche oder öffentlich-rechtliche Gebiete oder Themen vertiefend behandeln. VORAUSSETZUNGEN Der aus zwei Modulen bestehende Kurs wird in deutscher Sprache gehalten; für die aktiven Teilnehmer sind deshalb (mindestens passive) Deutschkenntnisse erforderlich. Eine Teilnahme am Sprachkurs „Deutsche Rechtssprache“ wird daher besonders empfohlen. Der vom CIAL (fakultätsübergreifendes Sprachenzentrum) organisierte Kurs wird an der Juristischen Fakultät angeboten. INHALTE DER VORLESUNG In der vor allem an aktiv teilnehmende Studenten gerichteten Vorlesung werden Grundlagen des Privatrechts und Öffentlichen Rechts erläutert. Darüber hinaus sollen jedoch auch die Besonderheiten der spezifischen Rechtskultur der deutschsprachigen Staaten und insbesondere Deutschlands vermittelt werden. In Seminaren und Themenschwerpunkten können wichtige Einzelaspekte unter aktiver Beteiligung der Studenten vertieft werden. Besondere Aufmerksamkeit gilt der juristischen Quellen- und Literatursuche im deutschen Sprachraum. Die Vorlesung gliedert sich in zwei Module: Ein Modul Privatrecht, das von Prof. Udo Reifner unterrichtet wird. Die Ursprünge und Entwicklung des deutschen Bürgerlichen Gesetzbuchs (BGB) stehen im Mittelpunkt dieses Moduls; Hauptaugenmerk gilt dabei dem deutschen Schuldrecht. Ein Modul Öffentliches Recht, das von Prof. Clemens Artz gehalten wird und sich hauptsächlich auf Verfassungsrecht konzentriert. Behandelt werden u.a. die Grundrechte und die Staatsorganisation, mit den Schwerpunkten Regierungsform, bundesstaatliche Ordnung und europäische Integration. LEHRMETHODE Vorlesung und Übungen. MATERIALIEN S.o. (in der italienischen Beschreibung) und ggf. nach Absprache mit den Dozenten. PRÜFUNGEN Für die Besucher der Vorlesungen findet nach Abschluss des Moduls Privatrecht eine schriftliche Prüfung über dessen Stoff statt. Für den öffentlichrechtlichen Teil sowie für die Studenten, welche die Vorlesungen nicht regelmäßig besuchen können, ist eine mündliche Prüfung vorgesehen, die – wahlweise – in italienischer oder deutscher Sprache abgelegt werden kann. WEITERE INFORMATIONEN Für den regelmäßigen Besuch der Vorlesungen in deutscher Sprache (Fremdsprache) werden zwei zusätzliche Kreditpunkte gutgeschrieben Die Prüfungen zu beiden Modulen können in deutscher Sprache abgelegt werden; bei Bestehen werden dem Studenten dafür zwei zusätzliche Kreditpunkte gutgeschrieben. Aus der modularen Gliederung des Kurses ergibt sich die Möglichkeit, auch an lediglich einem Modul aktiv teilzunehmen (einschließlich der Teilprüfung entsprechend der obigen Angaben) und die zweite Teilprüfung (zum jeweils anderen Modul) mit den Materialien vorzubereiten, die für die Studenten angegeben sind, welche die Vorlesungen nicht besuchen können (“programma da nonfrequentante“). 88 DIRITTO DELL’AMBIENTE Prof. Nicola Lugaresi e-mail: [email protected] 2° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende approfondire la conoscenza della relazione tra ambiente e diritto, fornendo le nozioni fondamentali, evidenziando le diverse problematiche connesse, analizzando la normativa vigente e cercando di fornire gli strumenti utili per la comprensione, l’analisi e l’interpretazione del diritto ambientale. PREREQUISITI Si presuppone la conoscenza delle nozioni di base di Diritto pubblico e di Diritto comunitario. E’ consigliabile avere già sostenuto, o almeno studiato, Diritto amministrativo. PROGRAMMA DEL CORSO Il programma del corso comprende l’inquadramento delle problematiche ambientali a livello nazionale, comunitario e internazionale, l’individuazione dei principi e dei concetti fondamentali, delle procedure e degli istituti peculiari del Diritto ambientale, nonché un’analisi dei profili settoriali più rilevanti. Si segnala il laboratorio applicativo (nel primo semestre) in materia di organismi geneticamente modificati, nel quale saranno trattati temi relativi al Diritto ambientale. METODI DIDATTICI I metodi didattici possono variare, in relazione al numero degli studenti frequentanti, ma in ogni caso comprendono la partecipazione attiva degli studenti, che costituirà elemento di valutazione. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. Possibile preappello riservato ai frequentanti, i quali, durante il corso, saranno chiamati ad intervenire, ad esporre casi, e a contribuire alla riuscita del corso. TESTI DI RIFERIMENTO Anche alla luce della recente riforma del diritto ambientale e per fornire indicazioni di testi quanto più aggiornati, i testi di riferimento saranno comunicati in prossimità dell’inizio delle lezioni, e riportati sulla pagina web del corso (vedi sotto), nell’apposita sezione. Per gli studenti frequentanti, ulteriori materiali saranno indicati o resi disponibili a lezione. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’assegnazione della tesi in diritto dell’ambiente presuppone, oltre al rispetto della regolamentazione generale della facoltà di Giurisprudenza, il superamento dell’esame o la frequenza alle lezioni. Gli studenti che abbiano partecipato attivamente al corso hanno una prelazione per l’assegnazione. Nota Per ulteriori indicazioni e informazioni, si rinvia alla pagina web del Corso: http://www.jus.unitn.it/users/lugaresi/diramb/home.html Si possono richiedere ulteriori informazioni anche per posta elettronica. Tuttavia, non viene data risposta se la richiesta riguarda informazioni presenti sulla pagina web sopra indicata. Considerato che i filtri anti-spam a volte eliminano anche messaggi che non sono spam, in caso di mancata risposta ad una richiesta legittima (vedi sopra), si consiglia di rispedire la richiesta. Utilizzare l’indirizzo ufficiale di posta elettronica fornito dall’ateneo può aiutare ad evitare simili problemi. 89 DIRITTO E GENERE (gender studies) Prof. Luisa Antoniolli – Prof. Daria de Pretis – Prof. Stefania Scarponi – Prof. Sylviane Colombo e-mail: [email protected], [email protected], [email protected] 2° semestre - 6 crediti PREREQUISITI Solo requisito è la normale conoscenza dei concetti e delle regole fondamentali del diritto privato e delle nozioni di base del diritto pubblico quali apprese nei precedenti corsi. PROGAMMA DEL CORSO Nell’ambito dei cosiddetti gender studies si è affermato, soprattutto negli Stati Uniti, ma più di recente anche in Europa, un filone di ricerca che riguarda il rapporto fra diritto e genere. Il corso si propone di offrire agli studenti gli strumenti per un approccio articolato e interdisciplinare a questo oggetto, attraverso lo studio di alcuni temi. Una prima parte del corso verrà tenuta dalla Prof. Sylviane Colombo dell’Università di Haifa (Israele), che tratterà il rapporto fra femminismo e diritto, in chiave sia diacronica che sincronica, cioè analizzando l’evoluzione di questo tema negli ultimi decenni, e comparando fra loro diverse esperienze nazionali (fra cui spicca per ampiezza del dibattito quella nordamericana), al fine di mettere in luce i temi comuni e le specificità locali. Verrà inoltre approfondito il tema del rapporto fra diritti individuali e diritto dei gruppi. Un’altra parte riguarderà le tematiche inerenti il diritto del lavoro mediante l’analisi della legislazione in materia di protezione del lavoro femminile, nonché di eguaglianza e promozione delle pari opportunità nei confronti delle donne, per approfondirne i presupposti concettuali e l’evoluzione dei contenuti e delle tecniche di tutela. Verranno esaminate altresì le tematiche inerenti la condizione della donna migrante. Verranno trattati inoltre alcuni aspetti riguardanti il rapporto fra il genere e le norme privatistiche, in particolare quelle relative al diritto di famiglia e allo status, evidenziando le tensioni ed i cambiamenti che si sono prodotti sulla spinta sia di mutamenti di ordine sociale (ad es. famiglie di fatto eterosessuali ed omosessuali), che di tipo tecnologico (ad es. attraverso l’uso di tecniche di procreazione artificiale). Una parte del corso sarà dedicata infine al rapporto fra donne e diritto pubblico e si occuperà,fra l’altro, del problema dell’accesso delle donne alle cariche pubbliche, dagli albori della concessione del diritto di vote alle più recenti previsioni, anche costituzionali, di strumenti di riequilibrio della rappresentanza dal punto di vista del genere. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si terrà in forma orale. Per gli studenti frequentanti potranno essere stabilite ulteriori modalità integrative, quali la redazione di paper individuali o di gruppo. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti i materiali di studio verranno indicati all’inizio del corso. Per gli studenti non frequentanti i testi consigliati sono i seguenti: - S. Colombo, voce “Femminismo giuridico”, in Digesto, IV ed., Discipline privatistiche, sezione civ., Torino, Utet, 1992, vol. VIII, p. 247 - M. Sesta, Manuale di diritto di famiglia, II ed., Padova, CEDAM, 2007, cap. I (La famiglia e il diritto), III (I rapporti personali fra i coniugi), IV (I rapporti patrimoniali fra coniugi), V (La crisi coniugale), VI (Gli effetti della separazione e del divorzio), VII (Le convivenze e la famiglia di fatto) - S. Scarponi, E. Stenico, Le azioni positive, in Il nuovo diritto antidiscriminatorio, a cura di M. Barbera, Torino, Giappichelli 2007 - S. Scarponi, La riforma delle istituzioni e degli strumenti delle politiche di pari opportunità, in Le Nuove leggi civili commentate, n.3/2003, pp. 630 - 662; 711- 744; 757- 776. - G. Brunelli, Donne e politica, Bologna, Il Mulino, 2006, pp. 1-118 Si consiglia inoltre la consultazione del decreto legislativo 11.4.2006 n. 198 - Codice delle pari opportunità tra uomo e donna CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA I temi delle tesi sono di regola suggeriti dalle docenti. 90 DIRITTO E LETTERATURA Prof. Alessandro Fontana 2° semestre — 6 crediti PROGRAMMA DEL CORSO Dopo i due corsi precedenti, consacrati rispettivamente a “Beccaria e il Caffè dei fratelli Verri” e ad un’introduzione generale al problema dei rapporti storici, dall’antichità al Settecento, tra diritto e letteratura, si tratterà quest’anno: di approfondire alcuni “momenti” già affrontati nell’introduzione: la tragedia greca, la tragedia dell’età barocca, il romanzo picaresco; di esaminare puntualmente la riforma penale francese del 1791 attraverso soprattutto i dibattiti dell’Assemblea costituente; di analizzare gli effetti della prima articolazione tra crimine e follia, durante e dopo la Rivoluzione, nelle misure amministrative, la procedura penale e le teorie mediche di Pinel, fondatore dell’alienistica moderna; di mostrare come la letteratura della prima metà dell’Ottocento cerchi di prendere a carico, in forme molteplici, le aporie e difficoltà delle nuove pratiche penali intorno soprattutto al problema delle prove morali e della responsabilità dei criminali. Giova ricordare che la finalità di questo ciclo di corsi è essenzialmente di mostrare come i rapporti tra diritto e letteratura non siano né empirici né occasionali, bensì intrinseci, sostanziali ed inscindibili, tali comunque da costituire una duplice angolatura da cui è possibile avviare una nuova riflessione sui fondamenti, storici ed epistemologici, sia del diritto che della letteratura (al di là dei loro contesti disciplinari). MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame avrà la forma del colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO Per un primo approccio al problema si consiglia la lettura di: - M. Foucault, Sorvegliare e punire, Torino, Einaudi, 1975; e in una delle edizioni correnti: - Balzac, Splendori e miserie delle cortigiane - E. Sue, I misteri di Parigi - Stendhal, Il rosso e il nero - Dostoevskij, Delitto e castigo - Dostoevskij, I fratelli Karamazov. Ulteriori letture verranno di volta in volta segnalate alla fine delle lezioni. 91 DIRITTO ECCLESIASTICO Prof. Erminia Camassa e-mail: [email protected] 2° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Obiettivo primario del corso è quello di porre in evidenza come il Diritto ecclesiastico, pur superato nella sua concezione tradizionale di studio dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa Cattolica, debba essere oggi, in una società sempre più multiconfessionale, lo studio dei rapporti che si instaurano tra lo Stato e tutte le confessioni religiose e resti comunque tra le discipline giuridiche quella che più si accosta ai “confini della coscienza e della dimensione spirituale dell’individuo”. PREREQUISITI Nessun particolare prerequisito, salvo il rispetto delle propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà. PROGRAMMA DEL CORSO Oggetto del corso sarà lo studio del fenomeno religioso nella sua dimensione individuale e sociale e l'approfondimento di quei settori dell'ordinamento giuridico statale che lo disciplinano. Si tratterà del fenomeno religioso nella Costituzione italiana, approfondendo gli aspetti relativi ai rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, e delle forme concrete di garanzia dell'esercizio della libertà religiosa dell'individuo, sia come singolo che nelle formazioni sociali, previste dalle fonti statali e da quelle pattizie. Si procederà ad un’analisi della giurisprudenza in materia di libertà religiosa per coglierne l’evoluzione nel tempo e nei contenuti Si presterà inoltre particolare attenzione allo studio dei rapporti con le confessioni acattoliche ed alle intese che ne disciplinano i rapporti con lo Stato. Si affronteranno infine le problematiche più attuali delle quali si è occupato negli ultimi anni il diritto ecclesiastico, dall'obiezione di coscienza, alla bioetica, ai sistemi di finanziamento delle confessioni religiose. METODI DIDATTICI Il corso nella sua parte generale si svolgerà mediante lezioni frontali. Nell’ambito del corso sono inoltre previsti seminari con docenti esterni aventi ad oggetto l’approfondimento di temi specifici. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO La valutazione dell’apprendimento avverrà tramite un esame orale. Per i intermedia (facoltativa) sia in forma scritta che orale. frequentanti sarà possibile effettuare una valutazione TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti iscritti al Corso di Laurea triennale si consiglia l'adozione di: G. DALLA TORRE, Lezioni di diritto ecclesiastico, Giappichelli, Torino, ultima edizione oppure -L.MUSSELLI –V. TOZZI , Manuale di diritto ecclesiastico. La disciplina giuridica del fenomeno religioso. Laterza, Bari, ultima edizione. Per gli studenti iscritti al Corso di Laurea magistrale, al Corso di Laurea specialistica e per gli iscritti al Corso di Laurea quadriennale si consiglia l'adozione di: F. FINOCCHIARO, Diritto Ecclesiastico, Zanichelli, Bologna, ultima edizione oppure C. CARDIA, Manuale di diritto ecclesiastico, Il Mulino, Bologna, ultima edizione. 92 DIRITTO INDUSTRIALE Prof. Elisabetta Pederzini e-mail: [email protected] 2° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende focalizzare l’attenzione sulla disciplina della concorrenza sleale e dell’antitrust, nonché della proprietà industriale, anche alla luce del recente D. Lgs. 10 febbraio 2005 n. 30 (Codice della proprietà industriale). Saranno esaminati casi pratici, precedenti giurisprudenziali e decisioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. PREREQUISITI Nessuno. PROGRAMMA DEL CORSO - I segni distintivi dell’ impresa. Il marchio: funzione, registrazione, contraffazione e tutela, circolazione, valorizzazione, estinzione. La ditta e l'insegna. - La concorrenza sleale: presupposti, clausola di correttezza professionale, fattispecie tipiche e atipiche - Il diritto antitrust: rapporti tra le discipline comunitaria e nazionale, divieto delle concentrazioni, intese restrittive della libertà di concorrenza e abuso di posizione dominante METODI DIDATTICI Lezioni frontali, integrate da seminari di approfondimento. Le lezioni relative al diritto della concorrenza saranno tenute dal dr. Aldo Giuliani. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale TESTI DI RIFERIMENTO È indispensabile innanzitutto la conoscenza diretta dei testi normativi nella loro versione aggiornata. Testi suggeriti: - P. Auteri, G. Floridia, V. Mangini, G. Olivieri, M. Ricolfi, P. Spada, Diritto industriale proprietà intellettuale e concorrenza, Giappichelli, ultima edizione (nell'edizione 2005 si escludano le pagine: 179-360 e 481-648) - A. Giuliani, La concorrenza sleale in M. Franzoni (a cura di), Le obbligazioni. II Le obbligazioni da fatto illecito, UTET, 2004 (pagg. 655790 del volume collettaneo) Resta salva la facoltà di ogni studente di preparare l’esame scegliendo liberamente tra i manuali attualmente reperibili in commercio, purché adeguatamente aggiornati e nel rispetto del programma indicato. 93 DIRITTO INTERNAZIONALE CORSO AVANZATO Dott. Marco Pertile – Dott. Cesare Pitea e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il Corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza generale delle fonti e degli strumenti internazionali in materia di tutela dei diritti dell’uomo, anche nella loro applicazione concreta. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha ad oggetto i sistemi regionali di tutela dei diritti dell’uomo. Verranno analizzati il funzionamento e le basi normative del sistema europeo, di quello interamericano e di quello africano. Dopo aver descritto i tratti comuni e le diversità dei sistemi esaminati e degli strumenti di monitoraggio ad essi relativi, la parte seconda del corso verrà dedicata alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e al funzionamento della Corte di Strasburgo. Lo studio della giurisprudenza della Corte sarà effettuato con riferimento ai singoli diritti e ai principali canoni interpretativi. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si articola in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso. TESTI DI RIFERIMENTO L. PINESCHI, La tutela internazionale dei diritti umani. Norme, garanzie, prassi., Milano, 2006 (da pagina 282 a pagina 695 e da pag. 711 a pagina 800). Gli studenti frequentanti possono concordare il programma di studio con il docente. ALTRE INFORMAZIONI Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. Nel colloquio vengono indicate le modalità da seguire nel corso dell’elaborazione della tesi. Si sottolinea l’assoluta necessità di conoscere quanto meno una lingua straniera (preferibilmente inglese o francese). Una volta assegnato l’argomento, si chiede che l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di verificare le sue reali intenzioni e di permettergli di acquisire una certa familiarità con il tema prescelto. Si suggerisce poi un determinato itinerario di lavoro. 94 DIRITTO INTERNAZIONALE DELL’AMBIENTE Prof. Alessandro Fodella e-mail: [email protected] 2° periodo SSI — 6 crediti Corso attivato dalla Scuola di Studi Internazionali OBIETTIVI FORMATIVI Il corso di diritto internazionale dell’ambiente mira a fornire una conoscenza delle norme di diritto internazionale che hanno per oggetto la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Si tratta di un corpus normativo relativamente giovane che ha, tuttavia, conosciuto di recente una notevole espansione attraverso la formazione di norme consuetudinarie e, soprattutto, pattizie, creando dinamiche particolari all’interno dell’ordinamento giuridico internazionale. PREREQUISITI Il corso presuppone una buona conoscenza di base dei fondamentali istituti giuridici di diritto internazionale, nonché una discreta conoscenza della lingua inglese. PROGRAMMA DEL CORSO Nella parte introduttiva del corso verranno illustrati gli sviluppi storici del diritto internazionale dell’ambiente fino ai giorni nostri, nonché le caratteristiche peculiari dello stesso nel quadro del diritto internazionale generale. Verranno successivamente analizzate le norme convenzionali, consuetudinarie e di “soft law” che hanno per oggetto la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile, dai principi generali alle discipline di settore (inter alia in materia di protezione dell’atmosfera, della biodiversità, dei mari e degli oceani, e controllo delle attività umane pericolose). Verranno, infine, considerate alcune problematiche specifiche, come la responsabilita’ internazionale e la soluzione delle controversie in materia ambientale o la compatibilità fra protezione dell’ambiente e sviluppo economico. METODI DIDATTICI È prevista la partecipazione attiva degli studenti alle lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consisterà in una prova orale. Potranno essere stabilite eventuali prove scritte. TESTI DI RIFERIMENTO Come testi di riferimento verranno usate parti rilevanti dei seguenti volumi: - PHILIPPE SANDS, Principles of International Environmental Law, 2nd edition, Cambridge, 2003 o, in alternativa, - PATRICIA BIRNIE AND ALAN BOYLE, International Law and the Environment, 2nd edition, Oxford, 2002 Ulteriori riferimenti potranno essere forniti successivamente. 95 DIRITTO ISLAMICO Prof. Moussa Abou Ramadan 2° semestre — 6 (+2+2)crediti OBJECT OF THE COURSE The focus is on the history of Islamic law: the role of State, the position of scholars and judges, the constitution of law schools, the relation between law , philosophy and theology. Part one:sources of Islamic law: Quran, Sunna, Consensus, analogy. Part two: substantive law in matters of family law ( marriage, divorce alimony, maintenance, divorce, recognition of Islamic repudiation and polygamy in western States), and constitutional law ( human rights and democacy). The analysis will be conducted simultaneously on classical and positive Islamic law in Muslim countries. READING MATERIALS To be indicated at the beginning of the course. EXAM Students shall necessarily sit for the exam right after the end of the course, according to the manner and timing established during the course. 96 DIRITTO PENALE COMPARATO Dott. Sergio Bonini e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti PREREQUISITI Si suggerisce di seguire il corso di Diritto penale comparato dopo aver seguito quello di Diritto penale. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà a oggetto innanzitutto un aggiornamento sulla comparazione penalistica, in riferimento tanto ai modelli di civil law quanto a quelli di common law, nel più generale quadro dell'attuale scienza della comparazione giuridica. Si passerà poi a dirigere l'attenzione al modello penalistico tedesco, che verrà studiato soprattutto in rapporto ai suoi fondamenti costituzionali, alle sue relazioni con l'ordinamento internazionale e comunitario e ai suoi principi di parte generale (teoria del reato, forme di manifestazione del reato, sistema sanzionatorio, presupposti processuali). In ordine a tutti questi aspetti, sarà seguito un metodo comparatistico rivolto in primo luogo a fare luce sui corrispondenti istituti del diritto penale italiano, sicché si porrà un particolare accento su quelle materie (fra le tante, imputazione dell'evento, dolo, colpa, errore, tentativo, concorso di persone, pene pecuniarie) che presentano rilevanti elementi di distonia rispetto al nostro sistema. Allo studente si intende dunque fornire, insieme a conoscenze sul quadro normativo di un ordinamento straniero, strumenti di miglior comprensione della realtà normativa del nostro Paese, nella prospettiva di una riflessione su una ipotesi di armonizzazione in vista di una futura codificazione comune europea. METODI DIDATTICI Il corso consterà di una parte istituzionale, relativa alla parte generale del diritto penale tedesco, e di una parte monografica, che avrà come contenuto la trattazione di tematiche di particolare attualità. Per lo svolgimento di quest'ultima parte, ci si avvarrà del contributo di docenti italiani e stranieri dotati di specifiche competenze scientifiche, i quali affiancheranno il docente intervenendo con rapporti relativi a determinate esperienze straniere. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti non frequentanti: G. FORNASARI, I principi del diritto penale tedesco, CEDAM, Padova, 1993 (salvo edizione successiva eventualmente disponibile) (con l'ausilio del codice penale tedesco, del quale è utilizzabile una versione italiana con testo a fronte: Codice penale tedesco, CEDAM, Padova, 2^ ed., 2003); oppure, i seguenti testi, che compongono nel loro complesso il programma alternativo: G. FORNASARI (a cura di), Le strategie di contrasto alla criminalità organizzata nella prospettiva di diritto comparato, CEDAM, Padova, 2002 (pagg. 1-198); G. ILLUMINATI - L. STORTONI - M. VIRGILIO, Crimini internazionali tra diritto e giustizia, Giappichelli, Torino, 2000 (con esclusione delle pagg. da 117 a 160); A. CADOPPI, Dalla judge-made law al criminal code, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1992, pagg. 923-994; F. CURI, L'istituto della recklessness nel sistema penale inglese, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1998, pagg. 975-1009; M. PAPA, Considerazioni sui rapporti tra previsioni legali e prassi applicative nel diritto penale federale statunitense, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1997, pagg. 1258-1306. Per gli studenti frequentanti: G. FORNASARI, I principi del diritto penale tedesco, CEDAM, Padova, 1993 (salvo edizione successiva eventualmente disponibile) Verrà inoltre consigliata durante le lezioni, per l’approfondimento di singole parti del programma, la lettura di altri testi, che potranno costituire, per i frequentanti, argomento di esame in sostituzione di parti istituzionalmente previste. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nell’assegnazione delle tesi di laurea, saranno privilegiati gli studenti frequentanti che avranno mostrato attitudine per la materia; il tema sarà concordato con il docente e il deposito del titolo avverrà dopo la presentazione scritta, da parte del candidato, di una ipotesi ragionata di ricerca basata sulla effettiva disponibilità di materiali di consultazione. 97 DIRITTO PENALE DELL’INFORMATICA Prof. Alessandro Melchionda – Prof. Oscar Morales Garcia e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso muove dall’analisi delle nuove forme di criminalità e di comportamenti illeciti, che si manifestano in ogni ambito della vita sociale ed economica, con l’utilizzazione sempre più estesa e capillare dei sistemi informatici e telematici (c.d. computer-crime e cybercrime). Particolare attenzione sarà quindi dedicata anche ad una verifica delle principali lacune ed esigenze di tutela che sono emerse con il diffondersi di queste nuove tecnologie, tenendo presente il vincolo del principio di stretta legalità e del divieto di analogia in malam partem in materia penale. PREREQUISITI Il corso presuppone il superamento dell’esame di Diritto penale ed una sufficiente cognizione dell’informatica. PROGRAMMI DEL CORSO Con riferimento all’ordinamento italiano, verranno considerate le diverse novelle legislative che – a partire dagli anni ’90 - hanno introdotto o riformulato le fattispecie incriminatrici dirette a punire i c.d. reati informatici. In questa prospettiva verranno quindi considerate, sia le disposizioni previste nell’ambito del codice penale, sia quelle introdotte in altre leggi complementari, con particolare riguardo al Codice della privacy ed alla normativa sul diritto d’autore. Accanto ad alcune indicazioni di comparazione giuridica con altri ordinamenti, si farà inoltre riferimento alle principali Convenzioni, Raccomandazioni, Direttive e fonti sovranazionali, specie comunitarie. Infine, l’attenzione si soffermerà sui problemi determinati dalla diffusione delle comunicazioni via Internet, la cui disciplina giuridica, in specie di natura penale, necessita di essere ancora compiutamente definita, sia per ragioni tecnico-normative, sia per la difficoltà di determinare, sul piano della politica criminale, un soddisfacente punto di equilibrio fra esigenze di libertà di manifestazione del pensiero e garanzia di altri diritti fondamentali dei singoli e della collettività. METODI DIDATTICI La didattica si basa principalmente sulle lezioni tenute dai docenti. Le lezioni saranno svolte e coordinate dal docente titolare con la partecipazione di esperti della materia, sia nell’ambito strettamente giuridico, che nel campo tecnico-informatico. Una parte del corso, principalmente dedicata al quadro delle fonti sovranazionali ed ai profili di diritto comparato, verrà svolta dal Visiting Professor Prof. Oscar Morales Garcia. Dato il carattere giuspositivo della materia, è indispensabile consultare costantemente il codice penale e la legislazione complementare esaminata, tanto durante la partecipazione alle lezioni, quanto nella fase di studio dei testi consigliati. Si prevede la possibilità di completare l’offerta didattica con esercitazioni su temi specialistici. Si prevede inoltre la possibilità di offrire supporti didattici on-line. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale, mediante l’analisi di alcuni fra i temi del programma. Gli argomenti trattati a lezione costituiranno il primo tema di verifica in sede d’esame. TESTI DI RIFERIMENTO - L. PICOTTI, voce Reati informatici, in Enciclopedia giuridica Treccani, Aggiorn., VIII, Roma, 2000; - L. PICOTTI, La ratifica della Convenzione Cybercrime del Consiglio d’Europa, in Diritto penale e processo, 2008, pagg. 700-716; - D. PETRINI, La responsabilità penale per i reati via internet, Napoli, Jovene, 2004; - A. Manna, Codice della privacy: nuove garanzie per i cittadini nel Testo unico in materia di protezione dei dati personali, in Diritto penale e processo, 2004, pagg. 15-31; - P. ONORATO, La tutela penale del diritto d’autore. Le fattispecie incriminatrici dopo la Legge n. 248/2000, in Cassazione penale, 2003, pagg. 675-689; oppure (a scelta dello studente) - V.S. DESTITO - G. DEZZANI - C. SANTORIELLO, Il diritto penale delle nuove tecnologie, Padova, Cedam, 2007 (pagg. 1-429); - L. PICOTTI, La ratifica della Convenzione Cybercrime del Consiglio d’Europa, in Diritto penale e processo, 2008, pagg. 700-716. N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’informatica e della perdurante assenza di specifici manuali di studio, all’inizio del corso potrebbero essere indicati altri testi più aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito internet della Facoltà (prima di iniziare la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente titolare del corso). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l'assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie penalistiche e, a tal riguardo, sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, alle esercitazioni o ad altre iniziative afferenti alla materia. Il tema sarà concordato col docente; per l’assegnazione definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo si disporrà solamente in seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una traccia ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche ed alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. 98 DIRITTO PRIVATO COMPARATO DEI CONTRATTI Prof. Luisa Antoniolli e-mail: [email protected] 2° semestre – 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira ad approfondire lo studio e l’applicazione delle metodologie comparatistiche nel settore del diritto dei contratti, attraverso l’analisi di materiali giuridici quali leggi, sentenze e materiali dottrinari, provenienti da diversi sistemi nazionali. L’utilizzo diretto di materiali giuridici diversi è necessario per comprendere il modo con cui problemi giuridici analoghi sono affrontati in modo simile o divergente nei vari ordinamenti, ed impostare quindi in modo corretto il lavoro di comparazione. PREREQUISITI Il corso di diritto privato comparato presuppone la conoscenza delle caratteristiche fondamentali delle principali famiglie giuridiche occidentali, nonché delle metodologie del diritto comparato, che sono oggetto dello studio del corso di sistemi giuridici comparati. Inoltre, esso presuppone la padronanza dei concetti e delle norme relative ai principali istituti del diritto privato patrimoniale nel diritto italiano, oggetto del corso di istituzioni di diritto privato, che formano le basi necessarie per il lavoro di comparazione. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso mira all’approfondimento dei temi della comparazione giuridica nell’ambito del diritto dei contratti in alcuni ordinamenti paradigmatici della tradizione giuridica di civil law e di common law. Tale lavoro verrà svolto sia attraverso la macrocomparazione delle caratteristiche generali dei diversi ordinamenti nazionali, sia attraverso la microcomparazione di alcuni istituti e concetti. Verrà inoltre analizzato il fenomeno della progressiva convergenza in ambito europeo nel settore del diritto dei contratti, attraverso l’analisi dell’armonizzazione giuridica operata dalla Comunità europea, in particolare attraverso il Quadro comune di riferimento (QCR, Common Frame of Reference, CFR), e di ulteriori strumenti di armonizzazione europei ed internazionali, quali i Principi del diritto europeo dei contratti (PECL) ed i Principi Unidroit dei contratti commerciali internazionali. Per la frequenza del corso è richiesta la conoscenza passiva dell’inglese, necessaria per la lettura e lo studio dei materiali che verranno analizzati durante le lezioni. Gli studenti che sono in grado di utilizzare ulteriori lingue europee possono scegliere di approfondire lo studio di materiali degli ordinamenti interessati. METODI DIDATTICI Il corso si svolgerà sia attraverso l’inquadramento teorico dei temi oggetto di studio, sia attraverso la discussione di materiali quali sentenze, leggi e altri materiali giuridici, con l’intervento attivo e critico degli studenti, a cui saranno assegnate letture per la discussione in classe. Qualora il numero dei frequentanti lo consenta, sarà possibile anche prevedere la presentazione e discussione di elaborati scritti (individuali o di gruppo) su temi specifici individuati d’accordo con il docente. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consisterà in una prova orale. Per gli studenti frequentati l’esame potrà essere scritto e potranno essere valutati degli elaborati scritti inerenti a temi trattati durante il corso. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti del corso di laurea triennale in scienze giuridiche europee e transnazionali e in scienze giuridiche, nonché per gli studenti del corso di laurea magistrale in giurisprudenza: H. Koetz, S. Patti, Diritto europeo dei contratti, Milano, Giuffrè, 2006 Principi di diritto europeo dei contratti (Parti I e II), disponibile su http://frontpage.cbs.dk/law/commission_on_european_contract_law/ e in Europa e Diritto Privato, 2000, pp. 249-291 (introduzione di C. Castronovo) Common Frame of Reference, disponibile su http://www.law-net.eu/ (con registrazione) Per gli studenti frequentanti ulteriori materiali saranno indicati e messi a disposizione durante il corso. Per gli studenti del corso di laurea quadriennale in giurisprudenza: H. Koetz, S. Patti, Diritto europeo dei contratti, Milano, Giuffrè, 2006 G. Alpa, R. Delfino, Il contratto nel common law inglese, II ed., Padova, CEDAM, 1997 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI Il tema della tesi viene proposto dallo studente, e concordato e definito d’intesa con il docente. A seconda degli ordinamenti scelti per la comparazione, lo studente dovrà avere le capacità linguistiche almeno passive necessarie per lavorare sui materiali rilevanti. 99 DIRITTO PRIVATO COMPARATO DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE Dott. Umberto Izzo – Prof. Donal Nolan e-mail:[email protected] 2° semestre - 6 (+2+2)crediti OBIETTIVI FORMATIVI Attraverso lo studio critico delle tematiche descritte nella sezione contenuti del corso, l'insegnamento si propone di consentire allo studente di mettere in pratica il metodo della comparazione giuridica, padroneggiando un metodo casistico e multidisciplinare. PREREQUISITI Nessuno PROGRAMMA DEL CORSO Mettendo a frutto ed affinando la metodologia e le nozioni di diritto comparato già acquisite dallo studente, il corso si propone di analizzare in che modo il diritto interpreti nell'ambito di sistemi giuridici differenti l'imperativo di ridurre al minimo le occasioni di danno, che, nell'era della globalizzazione del rischio tecnologico, caratterizzano la società contemporanea. Il programma di studio muove dal presupposto che ad ogni latitudine le regole di responsabilità civile e la regolamentazione espressa dalle autorità di controllo statali e sovranazionali costituiscono modi complementari di perseguire questo obiettivo, e si propone di analizzare in una prospettiva di legal process l'interazione che si realizza fra tort law e regulation amministrativa nell'ambito di un confronto fra l'ordinamento giuridico statunitense e quello di alcuni paesi membri dell'Unione Europea, fra cui, in particolare, l'ordinamento municipale e quello francese, in un contesto influenzato in misura crescente dall'azione normativa comunitaria. Il corso segue un approccio focalizzato su problemi reali, analizzando in che modo specifiche tipologie di rischi, accomunati dal fatto di esprimere esempi concreti del delicato rapporto fra diritto ed incertezza tecnologica, sono oggetto di regolamentazione nei sistemi giuridici considerati. In questa prospettiva, lo studio di fattispecie paradigmatiche -- quali il rischio del contagio determinato da sangue infetto, il rischio da consumo di tabacco, il rischio da consumo di sostanze alimentari infette o nocive, il rischio da onde elettromagnetiche, il rischio legato all'impiego di organismi geneticamente modificati, il rischio da vaccini, il rischio iatrogeno determinato da farmaci o dispositivi medici difettosi, il rischio da trattamento medico -- consentirà di mettere a nudo in che misura i diversi modelli di responsabilità civile e di istituzioni volte a gestire la regolamentazione accentrata del rischio operanti in ciascun sistema giuridico considerato mostrino convergenze e divergenze operazionali spiegabili alla luce delle tradizioni culturali ed istituzionali proprie di ciascuna esperienza giuridica. In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti: * Ricerca dei materiali d'interesse comparatistico * Legal process e comparazione giuridica * Il c.d. principio di precauzione e la globalizzazione del rischio tecnologico * Il rapporto fra scienza, tecnologia e diritto * La regulation federale ed il modello istituzionale di gestione accentrata del rischio nell'esperienza statunitense * La normativa comunitaria e i modelli istituzionali di gestione accentrata del rischio nell'Unione Europea e nell'ordinamento francese ed italiano * Il ruolo delle corti e della responsabilità civile nella regolamentazione decentrata del rischio * I modelli di responsabilità civile statunitense, francese ed italiano fra colpa e responsabilità oggettiva * Le regole in tema di prescrizione dell'azione risarcitoria per il danno lungolatente negli Stati Uniti, in Francia ed Italia * I piani di indennizzo no-fault nell'esperienza statunitense, francese ed italiana In questo contesto, il corso prevede un modulo di 12 ore in lingua inglese che sarà tenuto dal prof. Donal Nolan, visiting professor della Oxford University, sul tema "The Functions of Tort Law: Compensation and Deterrence through the Imposition of Civil Liability in Selected Common Law Jurisdictions". METODI DIDATTICI Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, una puntuale analisi concernente la casistica giurisprudenziale relativa ai temi affrontati. Dopo un'introduzione metodologica e teorica agli argomenti del programma, il corso proseguirà adottando un approccio seminariale, attraverso il quale gli studenti saranno chiamati ad interagire con il docente discutendo criticamente in classe i materiali dottrinali, giurisprudenziali e legislativi che saranno segnalati prima dell'inizio delle lezioni. Il corso si avvarrà di strumenti informatici (WEB Board riservata ai corsisti) per consentire lo scambio di informazioni e materiali fra il docente ed i frequentanti, ai quali è richiesta la capacità di fare propri i contenuti di materiale didattico in lingua inglese e (auspicabilmente) francese. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame si sostanzia in una prova orale. Per i frequentanti, accanto alla valutazione legata agli interventi che gli studenti sono chiamati ad effettuare in classe nel corso delle lezioni, è prevista la possibilità di sostenere, previo accordo con il docente, una prova scritta vertente sulla realizzazione di una tesina di approfondimento e ricerca su uno degli argomenti del programma. La frequenza del modulo tento dal prof. Nolan in lingua inglese darà diritto al conseguimento di due crediti extra. Per quanti decideranno di sostenere la verifica dell’apprendimento relativa al modulo tenuto dal prof. Nolan in lingua inglese (anche ai fini del conseguimento dei due ulteriori crediti previsti per le verifiche effettuate in lingua straniera) è prevista l’effettuazione di una prova scritta con modalità che saranno comunicate ad inizio corso. TESTI DI RIFERIMENTO Ai frequentanti è consigliata la lettura di BASIL MARKESINIS, Il metodo della comparazione (Collana Giuristi Stranieri di Oggi), Milano, Giuffré, 2004. Altre letture saranno indicate dal docente durante il corso. Testo per i non frequentanti: Umberto Izzo, La precauzione nella responsabilità civile. Analisi di un concetto sul tema del danno da contagio per via trasfusionale, prima edizione CEDAM, 2004; oppure seconda edizione on-line, E-prints Unitn 2007. ALTRE INFORMAZIONI Agli studenti intenzionati a chiedere la tesi in diritto comparato della responsabilità civile è raccomandato di accostarsi al lavoro di ricerca consultando G. Pascuzzi, Cercare il diritto, II edizione, Bologna, Zanichelli, 2005 http://www.jus.unitn.it/users/pascuzzi/pubblicazioni/cercare_il_diritto_II/home.html 100 DIRITTO PRIVATO DELL’INFORMATICA Prof. Roberto Caso – Prof. Tina Piper e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 (+2+2) crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di verificare come l'informatica influisca sul mutamento delle regole privatistiche. PROGRAMMA DEL CORSO L’evoluzione del diritto coincide anche con l’evoluzione dei mezzi espressivi e delle tecnologie connesse a questi ultimi. Ogni stadio evolutivo deriva alcune sue peculiarità dalle caratteristiche delle tecnologie adoperate per rappresentare e trasmettere il diritto. Diventa così fondamentale saper cogliere cosa, di una certa evoluzione, è dovuto alla caratteristiche proprie di una singola tecnologia. Il diritto dei popoli primitivi (c.d. diritto muto) è diverso da quello delle società orali che ancora non conoscono la scrittura. Così come la cultura giuridica che si produce attraverso un’ampia utilizzazione della stampa (libri, collane, riviste, etc.) è molto diversa da quella che poteva contare su rari manoscritti. È verosimile che l’utilizzo dei bit per rappresentare e diffondere la conoscenza giuridica incida sugli stessi contenuti culturali e operazionali. In breve: è probabile che l’uso dell’informatica cambi lo stesso diritto. Quest’ultima affermazione ha una valenza almeno duplice. Il diritto cambia perché le regole operazionali devono adeguarsi ai mutamenti della realtà ovvero perché la costruzione del ragionamento giuridico obbedisce a modalità differenti. Il corso si concentrerà sul primo dei due profili indicati. Il corso tratterà in particolare i seguenti temi: Proprietà intellettuale e tecnologie digitali Privacy e trattamento informatico dei dati personali Contratto dell’era digitale METODI DIDATTICI Il corso alternerà all’esposizione teorica della tematica, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una specifica indagine concernente i profili applicativi. Dopo un'introduzione metodologica, si approfondirà il tema specifico del corso. I frequentanti devono seguire le lezioni e studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame si sostanzia in una prova orale. Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione. TESTI DI RIFERIMENTO G. PASCUZZI, Il diritto nell'era digitale. Tecnologie informatiche e regole privatistiche, Seconda edizione, Bologna, Il Mulino, 2006 R. CASO, Digital rights management - Il commercio delle informazioni digitali tra contratto e diritto d’autore, Cedam, Padova, 2004 (ristampa, Trento, 2006, disponibile gratuitamente in formato pdf all’indirizzo Internet: http://www.jus.unitn.it/users/caso/pubblicazioni/drm/home.asp?cod=roberto.caso). R. CASO , Forme di controllo delle informazioni digitali: il Digital Dights Management, in R. Caso (cur.), Digital Rights Management: problemi teorici e prospettive applicative: atti del convegno tenuto presso la Facoltà di giurisprudenza di Trento il 21 ed il 22 marzo 2007, Università di Trento, Trento, 2008, da pag. 5 a pag. 66, disponibile all'URL: http://eprints.biblio.unitn.it/archive/00001336/ CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi, perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle intenzioni, una sorta di esercizio riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente “orale” quale è quella di Giurisprudenza, essa costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione “vergata” e, sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. Il docente individua periodicamente un filone di riflessione in relazione al quale definisce un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti disponibili. E' richiesta la conoscenza almeno di una lingua straniera. 101 DIRITTO PROCESSUALE TRIBUTARIO Dott.ssa Alessandra Magliaro e-mail: [email protected] 2° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI La finalità principale del corso è quella di fornire allo studente gli strumenti che gli consentano di comprendere il funzionamento della giustizia tributaria. PROGRAMMA DEL CORSO Durante gli incontri sarà analizzato il contenuto del d.lgs. 31 dicembre 1992 n. 546 in vista di una conoscenza sia teorica che pratica del contenzioso tributario. Alle lezioni teoriche sarà affiancata la simulazione di un processo tributario in cui gli studenti saranno chiamati, divisi in gruppi, a partecipare attivamente sostenendo, secondo l’iter processuale tipico del giudizio avanti la commissione tributaria provinciale, le ragioni di un contribuente in contrapposizione a quelle dell’Agenzia delle Entrate. Gli argomenti trattati saranno: 1.- Disposizioni generali 2.- Il giudizio di primo grado 3.- I procedimenti cautelari e conciliativi 4.- Il giudizio d’appello e l’esecuzione delle sentenze tributarie 5.- Ricorso per cassazione e giudizio d’ottemperanza TESTI DI RIFERIMENTO - Ferrara, Bellè, Il diritto tributario processuale, Padova, CEDAM, 2006 abbinato, discrezione dello studente con uno dei seguenti testi: - Consolo, Glendi, Commentario breve alle leggi del processo tributario, Padova, CEDAM, ult. ed. - Baglione, Menchini, Miccinesi, Il nuovo processo tributario, MILANO, Giuffrè, ult. ed. È indispensabile l'utilizzo di una raccolta aggiornata di leggi tributarie. All’inizio del corso verranno segnalati ulteriori testi aggiornati con le più recenti modifiche. 102 DIRITTO SINDACALE Prof.ssa Stefania Scarponi e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il diritto sindacale intende fornire gli strumenti conoscitivi per comprendere il sistema giuridico dei rapporti collettivi, di estrema utilità anche per la preparazione degli altri esami inerenti la materia di diritto del lavoro. Verranno affrontati in chiave critico – ricostruttiva i nodi relativi al riconoscimento normativo della libertà sindacale e della contrattazione collettiva, il più complesso rapporto fra sindacato e Stato, in chiave di evoluzione storica dell’ordinamento nazionale e della regolamentazione del conflitto alla luce della giurisprudenza sia costituzionale. Il corso intende altresì approfondire il versante dei rapporti collettivi nel settore pubblico, per gli studenti del corso di Scienze giuridiche, laurea triennale o specialistica; ed il versante del diritto sindacale comunitario per gli studenti del corso di Scienze giuridiche europee e transnazionali, laurea triennale o specialistica. PROGRAMMA DEL CORSO Evoluzione storica del diritto sindacale; fonti e significati del principio di libertà sindacale, il dibattito dottrinale intorno all’art. 39 della Costituzione e la sua parte inattuata. La liberà sindacale nello Statuto dei lavoratori, e la legislazione di “sostegno”. Rappresentanza e rappresentantività sindacale. Diritti sindacali in azienda, r.s.a ed r.s.u. Il ruolo del sindacato nella regolamentazione del mercato del lavoro. Il contratto collettivo e la struttura della contrattazione collettiva in Italia. Il rapporto fra legge e contratto collettivo. Efficacia ed inderogabilità del contratto collettivo. Democrazia industriale e modelli di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Il conflitto e lo sciopero. Evoluzione storica e ruolo della giurisprudenza. Lo sciopero nei servizi essenziali Il sistema dei rapporti collettivi nel settore delle pubbliche amministrazioni ( solo per gli studenti di Scienze giuridiche) Il sistema dei rapporti collettivi nel Diritto comunitario. Dialogo sociale e procedure di “concertazione”. Impresa europea e società europea e modelli di “partecipazione” dei lavoratori ( solo per gli studenti di Scienze giuridiche europee e transnazionali ) MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il corso comprende lezioni frontali ed esercitazioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentanti si prevedono apposite verifiche in vista dell’esame e la realizzazione di un colloquio finale. Gli studenti delle lauree specialistiche potranno concordare con il docente o con l’incaricato delle esercitazioni lo svolgimento di una tesina scritta. TESTI DI RIFERIMENTO Per la parte sub I) II) III) alternativamente, a scelta: -F.Carinci, R.DeLuca Tamajo, P.Tosi, T.Treu, Diritto del lavoro. 1. Il diritto sindacale ( ad eccezione del capitolo relativo al settore pubblico ) Oppure -Ballestrero M.V., Diritto sindacale, Giappichelli ult. ed. Per la parte sub IV) per gli studenti del corso di Scienze giuridiche : Il capitolo dei manuali sopra citati relativo al settore pubblico Per la parte sub V) per gli studenti del corso di Scienze giuridiche europee e transnazionali: M. Roccella, T.Treu, Diritto del lavoro della Comunità europea, Cedam ult.ed. limitatamente alla parte IV. Gli studenti del corso di laurea magistrale dovranno preparare l'intero programma Ove necessario, verranno fornite fotocopie di aggiornamento e documentazione depositate in portineria. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 103 DIRITTO TAVOLARE Dott. Andrea Pradi e-mail:[email protected] 2° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di illustrare i caratteri principali, la funzione e gli effetti della pubblicità tavolare in comparazione col sistema della trascrizione di diritto comune nel più ampio contesto dei trasferimenti della proprietà immobiliare PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha ad oggetto la disciplina del sistema tavolare inserito nel più ampio contesto dei trasferimenti dei diritti immobiliari. Considerato il trasferimento immobiliare quale fattispecie a formazione progressiva (preliminare+atto pubblico+trascrizione/iscrizione) verranno comparate le diverse alternative istituzionali che affidano al sistema pubblicitario efficacia costitutiva o meramente dichiarativa. A tal fine saranno indagate le ragioni storiche e i principi ispiratori del sistema tavolare anche con riferimenti compartivi e valutazioni funzionali; il criterio reale di organizzazione della pubblicità tavolare; il principio di iscrizione, quello di pubblica fede e di legalità, i principali tipi di iscrizione tavolare e i relativi effetti METODI DIDATTICI Il corso alternerà lezioni di natura teorica a momenti pratici. Accanto alle lezioni illustrative del sistema verrà offerto un ciclo di approfondimenti relativo alla struttura del libro fondiario ed alle principali forme di iscrizione tavolare tenuto dal dott. Flavio Margonari (direttore ufficio studi Libro Fondiario e Catasto PAT). MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIEMENTO Per gli studenti frequentati si prevede una prova in forma scritta ed una discussione orale. Per gli studenti non frequentanti l'esame consiste in una prova orale. Testi di riferimento Per gli studenti frequentanti il testo di riferimento è: D. Sicchiero, La trascrizione e l'intavolazione, UTET 1993, pp. 225-301; ulteriori materiali saranno distribuiti durante le lezioni. Per gli studenti non frequentanti: D. Sicchiero, La trascrizione e l'intavolazione, UTET 1993, pp. 225-301 G. Gabrielli- F. Tommaseo, Commentario della legge tavolare, ult. ed. Giuffrè, Milano, limitatamente agli articoli 1-13 e 21 del R.D. 28/3/1929 n. 499 e agli articoli 1-41, 52-58, 61-65, 74 e 75 della Legge generale sui libri fondiari. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Per l'assegnazione della tesi è richiesta la frequenza del corso. 104 ECONOMIA DELLO SVILUPPO LOCALE Prof. Silvio Goglio e-mail: [email protected] 2° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI 1. Definire il contesto teorico per l’analisi dei sistemi economici locali, con particolare attenzione agli aspetti istituzionali. 2. Fornire un’interpretazione dello sviluppo economico italiano basata sulle differenziazioni territoriali. 3. Illustrare le linee strategiche e i principali strumenti di politica per lo sviluppo dei territori, con particolare attenzione agli aspetti amministrativi. PREREQUISITI Conoscenza dei principi dell’economia politica. PROGRAMMA DEL CORSO Sviluppo e territorio La percezione spaziale e i modelli organizzativi della produzione Il sistema locale come unità d’analisi integrata Il distretto industriale Dal sistema locale alla regione economica Fattori immateriali e sviluppo, innovazione tecnologica e innovazione istituzionale Azione collettiva, beni pubblici locali e criminalità economica Relazioni locali e sovralocali nello sviluppo italiano Strategie di sviluppo territoriale Strumenti di politica del territorio METODI DIDATTICI Il corso si articolerà in lezioni frontali e in seminari con l’intervento di esperti ed operatori esterni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame finale consiste in una prova scritta. TESTI DI RIFERIMENTO I testi verranno forniti dal docente durante il corso. Il programma per i non frequentanti è il seguente: Ciciotti E. e Rizzi P., Politiche per lo sviluppo territoriale, Roma, Carocci 2005 più un volume a scelta fra i seguenti: Becattini G. e altri, Il caleidoscopio dello sviluppo locale, Torino, Rosenberg & Sellier, 2000 Becattini G. e Sforzi F., Lezioni sullo sviluppo locale, Torino, Rosenberg & Sellier, 2002 Targetti F. e Fracasso A., Le sfide della globalizzazione, Milano, Brioschi Editore, 2008 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione definitiva ed il conseguente deposito del titolo della tesi hanno luogo solamente in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di un'ipotesi ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche. L'elaborazione della tesi richiede la conoscenza della lingua inglese oltre che dei fondamenti della teoria economica. I tempi di lavoro sono rimessi al candidato, ma ci si può ragionevolmente aspettare che siano lunghi. Si richiede un buon esito nell'esame di Economia politica. 105 GIUSTIZIA COSTITUZIONALE COMPARATA Prof. Alejandro Saíz Arnaíz – Prof. Wojciech Sadurski – Prof. Roberto Toniatti e-mail:[email protected] 2° semestre – 6 (+2+2) crediti OBIETTIVI FORMATIVI Le dinamiche di circolazione dei modelli e l’emergere di un paradigma europeo quale clausola implicita di omogeneità di una pluralità di soluzioni normative – particolarmente rilevante in periodi di transizione costituzionale - sono fenomeni ampiamente tributari della giurisprudenza costituzionale, internazionale e sovrannazionale. Il corso intende pertanto offrire materia di studio e di riflessione sulla tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali sotto il profilo sia della transizione costituzionale sia del percorso di europeizzazione. Entrambi i profili trattati consentono di acquisire una migliore conoscenza e comprensione dell’evoluzione vissuta dai nuovi Stati membri dell’Unione Europea. Il corso si articola in una breve introduzione (Toniatti) e in due parti, la prima delle quali si svolgerà in inglese, secondo i seguenti rispettivi contenuti. PROGRAMMA DEL CORSO Parte prima Post-communist Constitutionalism: Transition and Europeanization (20 hours) Professor Wojciech Sadurski, Istituto Universitario Europeo, Firenze e University of Sydney This part will address the role that constitutions and constitutional courts have played in the post-communist states of Central and Eastern Europe (CEE) after the fall of Communism. It is generally (and rightly) thought that the emergence of these courts have been one of the most significant institutional phenomena of “transitional democracy” in these countries. The course will attempt to identify the main institutional parameters of this development (taking into account both the common factors and the differences among different post-communist states of the region), to analyse the main contributions that these courts have made to the development of law in these countries, and to assess their overall impact on the democratic process. The approach will be both theoretical (by identifying the relations between the behaviour of these courts and the general democratic political and legal theory) and comparative (by not only insisting on the differences among the Central European constitutional courts themselves but also by placing them against the background of the main trends in judicial review in the contemporary world). It will focus, in particular, on the ways that legal integration with the European Union affected the patterns of constitutional justice in post-communist states. In all the topics the attempt will be on placing the developments in Central-Eastern Europe against a broader comparative pattern, especially in Western Europe, but also with occasional references to constitutionalism in Northern America (US and Canada) Topics: “Transitional Constitutionalism”: Introduction to the Concept; The Structure, Functions and Composition of Constitutional Courts in CEE; The Model of Judicial Review and the Question of Legitimacy of Constitutional Courts; Constitutional Courts and Legislatures; Who Should Decide About the Meaning of Constitutional Rights? Personal, Civil and Political Rights in Constitutional Courts’ Jurisprudence; Minority Rights and Rights Against Discrimination; “Dealing with the Past”: Decommunisation and “Lustration” before Constitutional Courts; Europeanization” of constitutional Law in Central and Eastern Europe; Constitutional Courts and the Accession of New Member States to the EU; Constitutional Socio-Economic Rights; Constitutional Restrictions of Rights and the Use of Proportionality Analysis. Parte seconda Il circuito europeo dei diritti fondamentali (20 ore) Professor Alejandro Saiz Arnaiz, Univerdidad Pompeu Fabra, Barcelona e giudice ad hoc della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo L’interpretazione dei diritti fondamentali in Europa è il risultato dell’interazione delle Costituzioni degli Stati, della Convenzione europea per la garanzia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e del diritto dell’Unione Europea. Ciascuno di questi ordinamenti afferma il proprio primato sugli altri e il rispettivo organo giurisdizionale che ne garantisce il primato afferma altresì la propria condizione di supremo interprete di quei diritti. In realtà, tuttavia, l’idea di una gerarchia fra tali distinti corpi normativi ovvero di una superiorità di uno degli organi giurisdizionali rispetto agli altri non riesce a spiegare correttamente (ed anzi, spiega in modo equivoco) la costruzione dello spazio europeo dei diritti fondamentali. Le Corti costituzionali o le Corti di cassazione, la Corte europea dei diritti dell’uomo e la Corte di Giustizia dell’Unione Europea operano nell’ambito del medesimo contesto – i diritti costituzionali -,condizionandosi reciprocamente, costruendo il contenuto dei diritti stessi e definendo i relativi limiti in un quadro nel quale le rispettive influenze vengono ad interagire. Nel corso si analizzeranno i testi normativi e, in particolare, la decisioni dei singoli organi giurisdizionali al fine di identificare i profili che concretizzano tale dialogo costituzionale nel cui ambito le istituzioni giurisdizionali svolgono un ruolo più marcato di quello riconducibile agli organi di indirizzo politico. Fra gli argomenti che verranno trattati si possono menzionare: i trattati internazionali e i diritti dell’uomo; il diritto dell’integrazione politica ed economica e la tutela dei diritti fondamentali; tradizioni costituzionali e metodo comparato: apertura costituzionale al diritto internazionale dei diritti dell’uomo e al diritto dell’Unione Europea; il margine di apprezzamento nazionale e i limiti costituzionali all’integrazione; la riscrittura giurisdizionale dei diritti; la giurisprudenza internazionale come vincolo della giurisdizione interna. READING ASSIGNMENTS To be indicated in class. NB La frequenza è obbligatoria. L’esame verrà svolto in un unico appello alla fine di ciascuna parte del corso, secondo modalità definite dal rispettivo docente e concordate con gli studenti. 106 INFORMATICA GIURIDICA Prof. Maurizio Manzin e-mail: [email protected] 2° semestre - 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende contribuire alla formazione del “giurista informatico” attraverso lo studio critico delle principali concezioni dell’informatica giuridica, prestando particolare attenzione allo sviluppo dei concetti fondamentali e dei problemi implicati dall’utilizzo del calcolatore nell’applicazione del diritto. PREREQUISITI Non ci sono prerequisiti formali, tuttavia il corso si raccomanda agli studenti dotati di spiccato interesse per le tematiche legate allo studio della logica. Chi ha sostenuto l’esame di “Retorica forense ed informatica giuridica” nell’a.a. 2006/2007, o intendesse sostenerlo in futuro, dovrà concordare con il docente titolare un apposito programma d’esame. PROGRAMMA DEL CORSO Sarà illustrata la nascita e lo sviluppo dei concetti di “informatica giuridica”, “giurimetrica”, “giuscibernetica”, “giuritecnica” e “giustizia automatizzata”, analizzandone i fondamenti teoretici e le origini filosofiche. Si indagherà il tema della cd. vaghezza del linguaggio in generale, e di quello giuridico in particolare, con riferimento alle prospettive dischiuse dalle nuove tecnologie IT ed ai problemi insorgenti, considerando la proposta di una possibile concezione “classica” dell’informatica giuridica. Nel corso del semestre saranno organizzati seminarî di approfondimento – alcuni dei quali di taglio eminentemente pratico e appllicativo – con l’ausilio di specialisti della materia. Un modulo del corso sarà svolto dal Dott. Federico Puppo. METODI DIDATTICI Lezioni frontali e seminari. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: appunti delle lezioni e dei seminarî Moro, Paolo, L’informatica forense. Verità e metodo, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2006; Moro, Paolo (a cura di), Etica Informatica Diritto, FrancoAngeli, Milano, 2008 (limitatamente alle pagg. 7-50; 114-192). Per gli studenti non frequentanti: Moro, Paolo, L’informatica forense. Verità e metodo, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2006; Moro, Paolo (a cura di), Etica Informatica Diritto, FrancoAngeli, Milano, 2008 (testo integrale); Cossutta, Marco, Questioni sull’informatica giuridica, Giappichelli, Torino, 2003. ALTRE INFORMAZIONI I docenti del corso hanno un regolare orario di ricevimento e possono essere contattati via e-mail solo per esigenze specifiche e motivate. Non sarà presa in considerazione alcuna richiesta d’informazioni che siano già contenute nella Guida o nelle bacheche elettroniche e cartacee della Facoltà. 107 INTERNATIONAL ECONOMIC LAW & INSTITUTIONS Prof. John W. Head 2° semester – 6 (+2+2) credits PROGRAMME This course will offer a close examination of the principal international economic institutions – that is, the International Monetary Fund (IMF), the World Bank (together with the four main regional multilateral development banks), and the World Trade Organization (WTO). Together, these institutions have a profound long-term influence over the world and its people, not only in terms of economic matters but in also terms of environmental protection, human rights, and global governance. The course will concentrate first on understanding the legal foundations for the creation and operation of these global economic organizations and will then consider certain key criticisms currently leveled at them. The criticisms of the IMF, for example, include charges that this institution forces inappropriate economic & financial policies on its member countries, creates or acquiesces in social injustice, tramples on national sovereignty, operates behind a veil of secrecy, suffers from a "democracy deficit" in its own operations and legitimacy, and engages in "mission creep" (expanding operations beyond the outer limits of its legal authority). How valid are these criticisms and the similar criticisms leveled at the World Bank and the WTO? How, if at all, can the international organizations be altered in order to overcome their shortcomings? And what international legal principles bear on the organizations and their role in the world? The course will provide a foundation for addressing these and other questions. READING MATERIALS John W. Head, Losing the Global Development War: A Contemporary Critique of the IMF, the World Bank, and the WTO (Martinus Nijhoff Publishers, 2008). Further reading materials may be indicated in class. EXAM Students shall necessarily sit for the exam right after the end of the course, according to the manner and timing established during the course. 108 STORIA DEL DIRITTO ROMANO Prof. Massimo Miglietta e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti OBIETTIVI DEL CORSO Premesse alcune considerazioni indispensabili sulla utilità dello studio storico del diritto per la formazione del giurista moderno, sulla storiografia romanistica e sui metodi di indagine, il corso sarà teso, soprattutto, ad illustrare i mutamenti costituzionali che hanno caratterizzato la storia di Roma antica. Si cercherà, pertanto, di identificare, avendo a paradigma il modello romano, quelle che sono — nella vicenda istituzionale di uno Stato — le modalità giuridiche che possono condurre a radicali trasformazioni dell’assetto fondamentale. Per Roma, infatti, ciò ha coinciso col passaggio dalla Monarchia alla Repubblica, da questa al Principato e, infine, con la irresistibile avanzata della monarchia assoluta (cosiddetto Dominato). Particolare attenzione sarà prestata allo studio delle fonti del diritto e del processo criminale (con speciale riferimento alle molteplici controversie legate al “processo a Gesù”). CONTENUTI DEL CORSO Parte generale: Il diritto romano e il suo studio; Origini di Roma e organizzazione politica primitiva (cenni); Il decemvirato legislativo e la legge delle XII Tavole; Caduta della monarchia e passaggio alla Repubblica; Magistrature, popolo, senato; Le fonti del diritto (lex, ius civile, ius honorarium, ius gentium, interpretazione giurisprudenziale); La crisi dell’assetto istituzionale repubblicano; L’ingegneria costituzionale di Ottaviano Augusto e il principato; Le fonti del diritto e le costituzioni imperiali; La trasformazione del principato in monarchia assoluta: il Dominato; Le fonti del diritto; Giustiniano e le compilazione del Corpus Iuris Civilis; cenni di diritto bizantino. Parte speciale: Il diritto criminale e il “processo a Gesù”. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L’esame sarà svolto in forma orale. È tuttavia prevista, per i soli studenti frequentanti, la possibilità di sostenere prove scritte intermedie, il cui esito positivo esonera dalle corrispondenti parti di programma ai fini del conseguimento del voto. TESTI DI RIFERIMENTO Per i frequentanti: per la parte generale saranno sufficienti gli appunti tratti a lezione (che potranno essere integrati attraverso uno dei manuali indicati per i “non frequentanti”); per la parte speciale: AA. VV., Il processo contro Gesù, a cura di F. AMARELLI e F. LUCREZI, Napoli, Jovene 1999 (tutto il volume, ad eccezione dei capitoli II e VII [pagg. 65-84 e 211-227] dei quali è richiesta la sola lettura attenta); Per i non frequentanti: per la parte generale è consigliato il testo di G. SCHERILLO – A. DELL’ORO, Manuale di storia del diritto romano, Milano, Cisalpina ed. 1990 (tutto il volume, ad eccezione delle pagg. 7-60 e 173-198, che dovranno essere oggetto soltanto di lettura). In alternativa, l’esame potrà essere utilmente preparato anche su uno dei seguenti testi: F. AMARELLI – L. DE GIOVANNI – P. GARBARINO – V. MAROTTA – A. SCHIAVONE – U. VINCENTI, Storia del diritto romano (con integrazione di diritto privato), ult. edizione, Torino, Giappichelli 2005; F.M. D’IPPOLITO – F. LUCREZI, Profilo storico istituzionale di diritto romano, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane 2003. Per la parte speciale: AA.VV., Il processo contro Gesù, a cura di F. AMARELLI e F. LUCREZI, Napoli, Jovene 1999 (tutto il volume, ad eccezione dei capitoli II e VII [pagg. 65-84 e 211-227] dei quali è richiesta la sola lettura attenta). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA E' consigliato l'inserimento nel piano di studi anche dell'esame di Esegesi delle fonti del diritto romano. 109 STORIA DELLE CODIFICAZIONI MODERNE Prof. Diego Quaglioni e-mail: [email protected] 2° semestre — 6 crediti PREREQUISITI È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno. CONTENUTI DEL CORSO Il corso intende ripercorrere l'itinerario dottrinale e dei mutamenti istituzionali che hanno presieduto al lungo processo di formazione dei codici in Italia e in Europa tra i secoli XVII e XIX. Particolare attenzione sarà offerta alle correnti principali del pensiero giuridico italiano, tedesco e francese del Sei e Settecento e ai motivi prevalenti in seno alla lunga stagione del giusnaturalismo moderno, come esperienza dottrinale e normativa che ha posto le basi dell'idea stessa di codice. Una parte del corso sarà tenuta dalla Dott.ssa Lucia Bianchin. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame avrà la forma del colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO Per tutti gli studenti: - R. Bonini, Crisi del diritto romano, consolidazioni e codificazioni nel Settecento europeo, Bologna, Patron, 1988 (rist. 2001). Gli studenti che non frequentino regolarmente le lezioni integreranno la loro preparazione con: - P. Caroni, Saggi sulla storia della codificazione, Milano, Giuffrè, 1998 (Per la storia del pensiero giuridico moderno, 51). CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica. 110 12. ELENCO CORSI LIBERI E LABORATORI APPLICATIVI Crediti Semestre Aspetti criminologici e giuridici del fenomeno mafioso Corsi Liberi 2 1° Informatica e documentazione giuridica 2 1° Ordinamento forense Diritto e cinema Laboratori Applicativi Casi e materiali per l’applicazione delle regole di concorrenza comunitarie Das deutsches Verfassungsverfahren Diritto e giurisprudenza dei paesi dell'America Latina e del sistema interamericano di protezione dei diritti dell'uomo in tema di crimini internazionali Disciplina generale del contratto tra codice civile e leggi speciali 2 2 Crediti 2 2 2 Il diritto processuale europeo nel dialogo tra la corte di giustizia e le corti nazionali L’autotutela amministrativa La Corte dei Conti e le sue funzioni La responsabilità della pubblica amministrazione nelle sentenze dei giudici amministrativi La sicurezza alimentare in diritto comparato Modelli familiari e società multiculturale Organi politici e organi dirigenziali nella pubblica amministrazione 2 2 2 2 2 2 2 2 Organismi geneticamente modificati nella giurisprudenza comunitaria e internazionale 2 Responsabilità e sicurezza nello sci e nelle altre attività turistico-sportive legate alla montagna Separazione e divorzio Analisi economica dei diritti proprietari 2 Docente G. Fornasari Andrea Di Nicola A. Rossato A. De Bertolini 1° 2° E. Pederzini Semestre Docente 1° M. Carpagnano 1° C. Fraenkel 1° E. Malarino 1° 2° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° U. Izzo – L. Di Paolo Comparative medical malpractice 2 2 2 2 2 Diritto bancario e degli intermediari finanziari 2 I principi del diritto tributario internazionale: la pianificazione tributaria internazionale 2 Il diritto del vino: qualità e sicurezza della filiera vitivinicola nella prospettiva del giurista d’impresa 2 Il sistema sanzionatorio penale 2 2° A. Menghini L’immigration irréguliére dans le droit International et communautaire 2 2° S. Trevisanut L’imputazione nel sistema processuale penale: regole giuridiche e tecniche di formulazione 2 2° M. Bazzani L’influenza del diritto comunitario sul processo amministrativo 2 2° G. Bertezzolo La Giurisprudenza della Corte di Giustizia nel diritto antidiscriminatorio La traduzione del diritto comunitario ed Workshop in legal translation of Community and European Law 2 2° E. Stenico Atti e questioni del processo civile europeo Casi e questioni sulle prove penali europeo 2 1° 2° 2° C. Marseglia M. Marinelli A. Cassatella C. Mancinelli S. Pellizzari U. Izzo – M. Ferrari D. Bianchini F. Cortese E. Caliceti – G. Sartoretto 2° 2° 2° 2° 2° 2° C. Bona A. Pradi – A. Rossato Ena-Marlis Bajons G. Di Paolo U. Izzo – L. Khoury F. Sartori – P. Cristoforetti P. Conci U. Izzo – M. Ferrari E. Ioriatti - La tutela cautelare nel processo amministrativo 2 2° Le società a responsabilità limitata nella prospettiva comparata 2 2° V. Sangiovanni Le società di persone: modello organizzativo legale ed autonomia contrattuale 2 2° A. Benussi R. Caso - T. Margoni – F. Lorenzato M. Rondinelli F. Montanari R. Caso – P. Guarda Licenze d’uso sui contenuti digitali: modelli e tecniche di redazione 2 Mercati e strumenti finanziari 2 2 2 Profili tributari delle società cooperative Sicurezza informatica e protezione dei dati personali 2° 2° 2° 2° S. Cornella 111 CORSI LIBERI ASPETTI CRIMINOLOGICI E GIURIDICI DEL FENOMENO MAFIOSO Prof. Gabriele Fornasari – Dott. Andrea Di Nicola 1° semestre — 2 crediti Scopo Il corso libero intende approfondire, in chiave interdisciplinare (criminologia/sociologia della devianza e diritto penale), l’evoluzione del fenomeno mafioso e delle strategie di contrasto in Italia, dando agli studenti la possibilità di riflettere sull'interazione tra diritto e fenomeni sociali in materia di criminalità organizzata. Il corso libero è organizzato in collaborazione con la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare, e si inquadra nelle molte attività didattiche, formative e di ricerca che l’Università degli Studi di Trento da tempo porta avanti per approfondire le conoscenze e le tematiche attinenti al fenomeno della criminalità organizzata nei suoi aspetti economici, giuridici e sociali sia a livello nazionale che internazionale. Prerequisito è aver superato gli esami di: a) diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale e b) criminologia. Oggetto Il corso libero è organizzato in due moduli, uno criminologico e uno penalistico. Argomenti del modulo criminologico: 1) definizioni, cause, rappresentazioni e storia della mafia dalle origini ad oggi; 2) pentitismo e maxiprocesso; 3) braccio di ferro tra stato e mafia (in particolare: mafiosi e carcere duro, art. 41-bis c.p.); 4) società civile contro la mafia; 5) la mafia di oggi, la mafia imprenditrice. Argomenti del modulo penalistico: 1) storia delle legislazione antimafia (in particolare: i reati associativi); 2) altre fattispecie incriminatrici legate al fenomeno mafioso (ad es. artt. 640-bis, 513-bis c.p.); 3) questioni relative alla prova nei processi di mafia; 4) trattamento penitenziario dei detenuti per reati di mafia; 5) valutazione della normativa antimafia in chiave comparatistica. Modalità di svolgimento Il corso libero, della durata di 20 ore, si svolge sia attraverso lezioni frontali sia attraverso discussioni in aula con gli studenti. Sono anche previste riflessioni comuni attorno a testi letterari o opere cinematografiche sulla mafia. Parallelamente al corso libero è organizzato un ciclo di Seminari di antimafia nel quale con l’aiuto di esperti (pubblici ministeri antimafia, funzionari dei corpi speciali che si occupano di investigazioni antimafia, amministratori, operatori sociali) vengono approfonditi tematiche criminologiche ed aspetti concreti di tecnica dell’investigazione in materia di criminalità organizzata. La verifica dell’apprendimento avverrà tramite relazioni da parte degli studenti durante le lezioni o prova scritta finale. Visto il carattere seminariale e a frequenza obbligatoria del corso libero, il materiale bibliografico relativo ai temi trattati è distribuito durante le lezioni. Il corso libero, per le modalità didattiche, è a numero chiuso (30 studenti). I Seminari di antimafia sono, però, aperti a tutti gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza. 112 INFORMATICA E DOCUMENTAZIONE GIURIDICA Dott. Andrea Rossato 1° semestre — 2 crediti Scopo Il corso libero si propone di rendere familiari contenuti e modalità di consultazione delle principali banche dati giuridiche (italiane, comunitarie, straniere) e di lumeggiare i temi connessi alla ricerca automatica dei dati (operatori booleani, ricerca per canali, ricerca concettuale, ricerca testuale, tecniche di troncamento, tecniche di mascheramento). Oggetto È indispensabile possedere una alfabetizzazione informatica ed essere in grado di navigare in Internet. Il corso libero si struttura in quattro parti: Dalla carta al bit La ricerca tradizionale dei dati giuridici (supporti cartacei). Repertori e riviste cartacee specializzate. Dalla carta al bit. La ricerca computerizzata dei dati giuridici. Conservazione e diffusione del dato giuridico. Reti per la comunicazione dei dati. Rete Internet. Banche dati. Le banche dati giuridiche Approfondimento delle tecniche di consultazione delle principali banche dati giuridiche e degli archivi giuridici elettronici su CDROM. In particolare saranno indagati: a) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca del diritto italiano. b) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca del diritto comunitario. c) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca dei dati giuridici nelle esperienze: francese, tedesca, inglese, statunitense. Informazione giuridica in internet I siti web che diffondono dati giuridici e informazioni utili al lavoro del giurista. Tendenze evolutive La strutture del web semantico ed il suo impatto nella ricerca e nel reperimento delle informazioni giuridiche. Modalità di svolgimento Il corso libero si svolgerà nelle aule informatiche della Facoltà affinché i frequentanti possano avere esperienza diretta della ricerca dei dati giuridici nelle esercitazioni che si alterneranno alle lezioni. Letture consigliate - G. PASCUZZI, Cyberdiritto.2.0 Guida alle banche dati italiane e straniere, alla rete Internet e all’apprendimento assistito da calcolatore, Zanichelli, Bologna, 2003, seconda edizione. - G. PASCUZZI, Il diritto tra tomi e bit. Generi letterari e ipertesti, Cedam, Padova, 1997. - A. ROSSATO, Tendenze evolutive nello spazio digitale, IN G. PASCUZZI (a cura di), Diritto e tecnologie evolute del commercio elettronico, Cedam, Padova, 2004, pp. 19-57. Altro materiale di approfondimento verrà indicato agli studenti all’inizio del corso. 113 ORDINAMENTO FORENSE Avv Adolfo de Bertolini 1° semestre — 2 crediti Scopo La professione forense, così come in parallelo l’ingresso in Magistratura, rappresenta un punto di arrivo quasi naturale e ideale per gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza. Professione di antica e necessaria origine (se ne vedranno esempi significativi in una rapida retrospettiva), l’Avvocatura esprime e tende a realizzare, nel suo nucleo essenziale, il diritto alla difesa riconosciuto a ciascun uomo in quanto persona. Consegue, necessariamente, un ordinamento professionale autonomo, corpus normativo nel pluralismo degli ordinamenti, così da garantire l’effettività dell’esercizio del diritto di difesa in piena libertà ed autonomia. La figura professionale dell’Avvocato, sostanzialmente rimasta immodificata per decenni, ha subito negli ultimi anni profondi e rapidi cambiamenti dovuti alla forte accelerazione nei mutamenti economico, politico e istituzionali non solo nel nostro Paese. L’Ordinamento comunitario, nella progressiva integrazione con gli ordinamenti nazionali, ha inciso in misura sensibile sul ruolo dell’Avvocato imponendo nuovi e differenti modi e ambiti di esercizio della professione; libera prestazione dei servizi e diritto di stabilimento conducono alla nuova figura di Avvocato europeo. La conoscenza, l’apprendimento e la concreta osservanza della deontologia si impongono tanto come momento formativo del capitale umano del futuro professionista quanto come essenza stessa della professione. Oggetto Il corso libero ha ad oggetto l’ordinamento professionale vigente inscindibilmente legato a un complesso di principi e regole di condotta che tendono alla deontologia come teoria dei doveri, sistema di regole di comportamento che unisce diritto, etica e prassi forense, senza con essi confondersi. Il corso libero prenderà anche in esame i numerosi progetti di modifica sostanziale dell’Ordinamento professionale vigente, ormai vetusto ed inidoneo a disciplinare la professione forense all’inizio del terzo millennio. Modalità di svolgimento Il corso libero ha la durata di venti ore, l’orario e le modalità di iscrizione saranno comunicate mediante avvisi on-line. La frequenza e la presentazione di un elaborato scritto, secondo la valutazione del docente, corrispondono al riconoscimento di 2 crediti. N.B: si ricorda che una delle prove orali dell’esame da avvocato consiste nella dimostrazione di conoscenza dell’ordinamento forense e dei diritti e doveri dell’avvocato. Testi consigliati - G. Alpa - P.Zatti, Codici deontologici e autonomia privata, Giuffrè, 2006 - P. Cappelli, Manuali Diritto e Formazione, Guida alla conoscenza dell’ordinamento e della deontologia forensi, Giuffrè, 2005 - D. Carponi Schittar, Il processo come arte, Giuffrè, 2007 - R. Danovi, Codice dell’avvocato, Giuffrè, 2006 - R. Danovi, Il Codice deontologico forense, Giuffrè, 2006 - R. Danovi, Il procedimento disciplinare nella professione di avvocato, Giuffrè, 2005 - R. Danovi, La professione d’avvocato, testi legislativi e codice deontologico, Giuffrè, 2007 - R. Danovi, Manuale breve ordinamento forense e deontologia, Giuffrè, 2006 - G. Piselli, La responsabilità dell’Avvocato, Profili civili, penali e disciplinari, Nuovo Codice Deontologico, Acuto, 2006, in Guida al diritto Sole 24 ore - A. Mariani Marini, Processo e verità, Collana formazione Giuridica, Edizione Plus, 2005 - E. Randazzo, La giustizia nonostante, Sellerio Editore, 2006 - E. Randazzo, L’avvocato e la verità, Sellerio Editore, 2003 - E. Randazzo, Deontologia e tecnica del penalista, Giuffrè, 2000 - F. Tacchi, Gli avvocati italiani dall’Unità d’Italia alla Repubblica, il Mulino, 2002 114 DIRITTO E CINEMA Prof. Elisabetta Pederzini 2° semestre — 2 crediti Il problema del diritto è problema di ogni uomo e si pone quotidianamente a ciascuno di noi; forse perciò nel simbolizzarne i termini possiamo, ancor prima che ai dotti, ricorrere ai saggi e, ancor prima che agli studiosi, ai poeti. (Tullio Ascarelli) SCOPO L’impostazione del corso libero nasce dall’osservazione per la quale qualunque sistema giuridico non è per così dire autosufficiente («il discorso giuridico non è capace di reggersi autonomamente») ma è indissolubilmente legato a valori, principi, orientamenti imperanti nella società che lo esprime, in un momento storico determinato. Anche il film, quindi, come modalità rappresentativa della realtà, può offrire un contributo alla conoscenza delle più intime strutture del fenomeno giuridico, quasi in guisa di singolare, atipica fonte di cognizione. Una fonte di cognizione certo anomala ed atecnica, però attendibile e fondata: nei termini in cui fornisca un quadro, non esaustivo o tecnicamente ineccepibile, ma comunque sorretto da solide fondamenta in quanto riconducibile all’osservazione e al rispetto delle regole generali del sistema rappresentato. Il film può a sua volta rivelare, come in uno specchio, la percezione sociale diffusa del diritto, il modo nel quale il diritto è “sentito”, vissuto o addirittura subito dalla collettività. Alcune realtà assai vicine culturalmente e geograficamente a quella italiana, come quella francese, includono da tempo l'analisi dell'immagine e del linguaggio cinematografici tra le iniziative di formazione permanente dei magistrati. OGGETTO Analisi critica delle possibili connessioni e intersezioni tra i fenomeni e la materia giuridica da un canto, il linguaggio e la rappresentazione cinematografica dall’altro. Le pellicole scelte, diverse per tempo e luogo di appartenenza, possono disegnare un vero e proprio percorso a tema, oppure consentire semplicemente di trarre spunti di discussione e suggestioni dialettiche dalla rappresentazione del diritto e dei fenomeni sociali, economici e politici che il diritto involge, sottende e codifica. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il corso libero, della durata di 20 ore, prevede la proiezione di opere cinematografiche accompagnate da seminari che ne evidenzino il possibile contributo alla comprensione del fenomeno giuridico, attraverso la discussione e l’approfondimento delle tematiche rappresentate, suggerite o semplicemente evocate. La rassegna per l’a.a. 2008/09 avrà come titolo «Il diritto incerto: nuovi schiavi e vecchie schiavitù» La verifica dell’apprendimento avverrà al termine del corso, con la presentazione da parte dei frequentanti di un elaborato critico su uno o più argomenti che abbiano formato oggetto dei seminari, sulla base delle indicazioni bibliografiche fornite dai singoli relatori. 115 LABORATORI APPLICATIVI I laboratori applicativi offrono un’esperienza di apprendimento fondata sull’applicazione delle fonti normative e si presentano pertanto necessariamente come una focalizzazione tematica del tutto specifica. Essi si prestano a fungere da occasione di verifica delle capacità degli studenti di impiegare gli strumenti giuridici per la soluzione di problemi concreti e consentono agli studenti frequentanti di sperimentare il grado di maturazione delle proprie capacità professionali. Di conseguenza la didattica dei laboratori è sempre di natura seminariale e si fonda sulla partecipazione attiva dei frequentanti. Al termine del laboratorio applicativo è prevista una prova di verifica dell’apprendimento, le cui modalità saranno rese note all’inizio delle lezioni del laboratorio. L’ammissione ai laboratori applicativi, per i quali è previsto un numero massimo di partecipanti, avviene in seguito all’iscrizione tramite il sistema Esse3 e segue il criterio cronologico. Si raccomanda di verificare gli eventuali prerequisiti della partecipazione al laboratorio. I laboratori applicativi che si svolgano in lingua diversa dall’italiana consentono di acquisire un credito aggiuntivo per la frequenza e un ulteriore credito aggiuntivo nel caso in cui anche la prova finale abbia luogo in lingua straniera. CASI E MATERIALI PER L’APPLICAZIONE DELLE REGOLE DI CONCORRENZA COMUNITARIE 1° semestre — 2 crediti Dott. Michele Carpagnano Scopo Il Laboratorio applicativo si propone lo studio delle regole comunitarie della concorrenza e l’analisi delle modalità di applicazione delle stesse da parte delle competenti Istituzioni comunitarie e nazionali. Il Laboratorio è finalizzato alla analisi ed alla comprensione da parte degli studenti della reazione dell’ordinamento giuridico comunitario alle illecite distorsioni della concorrenza nel mercato comune. Per poter partecipare al laboratorio è necessario aver sostenuto gli esami di Istituzioni di diritto comunitario ed Economia politica. Oggetto Dopo aver preliminarmente introdotto la funzione storica, economica e sociale del diritto della concorrenza all’interno dell’Unione Europea, si approfondiranno il contenuto sostanziale, gli aspetti procedurali e le modalità di applicazione (public – private enforcement) delle regole antitrust. Modalità di svolgimento Considerato il carattere eminentemente giurisprudenziale del diritto comunitario della concorrenza sarà frequente, nel corso del Laboratorio, l’analisi e la discussione delle Decisioni della Commissione Europea così come delle Sentenze delle Corti Comunitarie e nazionali. É previsto un esame finale scritto. I testi di studio ed i materiali di riferimento saranno indicati all’inizio del Laboratorio. 116 DAS DEUTSCHE VERWALTUNGSVERFAHREN Dott. Cristina Fraenkel-Haeberle 1° Semester — 2 (+1+1) Kreditpunkte Ziel Das Seminar setzt sich zum Ziel, die Grundzüge des deutschen Verwaltungsverfahrens zu vertiefen und dabei jene Grundsätze aus rechtsvergleichender Perspektive zu beleuchten, die für das Zusammenspiel der am Verwaltungsverfahren beteiligten Akteure (Verwaltungsbehörde, Adressat eines Verwaltungsaktes bzw. eines Verwaltungsvertrages und Drittbetroffener) maßgeblich sind. Gegenstand Das allgemeine Verwaltungsverfahren ist in Deutschland seit 1976 von einem Bundesgesetz (Verwaltungsverfahrensgesetz – VwVfG) geregelt, das auch für die Landesgesetzgebung als Muster gegolten hat. Im Rahmen des Seminars werden Entstehung und Anwendungsbereich des Gesetzes, die wesentlichen Begriffsmerkmale des Verwaltungsakts und der Allgemeinverfügung und die Rechtsgrundlagen des öffentlich-rechtlichen Vertrages beleuchtet. Von besonderem rechtsvergleichenden Interesse ist die deutsche Fehlerlehre, also die Abstufung zwischen offenbarer Unrichtigkeit, Heilung und Folgen von Verfahrens- und Formfehlern, Umdeutung eines fehlerhaften Verwaltungsaktes, Aufhebbarkeit und Nichtigkeit. Abgerundet wird das Seminar durch die Analyse der Bestandskraft von Verwaltungsakten und deren Durchbrechen im Wege der Selbstkontrolle durch Rücknahme, Widerruf bzw. Wiederaufgreifen des Verfahrens auf Antrag des Betroffenen. Aufbau Der theoretische Unterricht in Seminarform wird durch die Analyse und Besprechung praktischer Fälle ergänzt. Die für den Seminarbesuch notwendige Dokumentation wird zu Seminarbeginn mitgeteilt. Die abschließende Bewertung erfolgt in Form einer schriftlichen Klausurarbeit. Credits Mit diesem Seminar in deutscher Sprache können bis 4 Kreditpunkte erworben werden. Sollte eine Zahl von fünf Teilnehmern nicht erreicht werden, so wird das Seminar in italienischer Sprache gehalten. In diesem Falle werden lediglich 2 Kreditpunkte vergeben. 117 DIRITTO E GIURISPRUDENZA DEI PAESI DELL’AMERICA LATINA E DEL SISTEMA INTERAMERICANO DI PROTEZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO IN TEMA DI CRIMINI INTERNAZIONALI 1° semestre — 2 crediti Prof. Ezequiel Malarino Scopo Il laboratorio, dopo una introduzione sul sistema interamericano di protezioni dei diritti umani (Corte Interamericana e Commissione Interamericana), prenderà in esame la giurisprudenza dei Paesi dell’America Latina e del sistema interamericano di protezione dei diritti umani riguardante i crimini internazionali, quali i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità e il genocidio. Oggetto Il laboratorio si dividerà in due parti. La prima parte del laboratorio, di carattere introduttivo, riguarderà il sistema interamericano di protezione dei diritti umani. Verranno analizzati gli aspetti più importanti di questo sistema di tutela ed in particolare la Convenzione Americana sui diritti dell’uomo (1967) e i rispettivi organi competenti ad applicarla (Corte Interamericana e Commissione Interamericana). Una speciale attenzione verrà prestata alla competenza e ai tipi di decisioni (casi, opinioni consultive, rapporti, visite in loco) ed al rapporto con i singoli ordinamenti nazionali. In questa disamina sarà utile una comparazione col sistema europeo di protezione dei diritti umani al fine di individuare convergenze e divergenze. La seconda parte del Laboratorio, invece, sarà dedicata all’analisi di alcuni casi della giurisprudenza nazionale e della Corte interamericana sul diritto penale internazionale. In particolare si analizzeranno quelle decisioni in cui viene sancito il dovere di perseguire e punire i crimini internazionali, l’inammissibilità di leggi di prescrizione e di amnistia, la portata del principio di legalità, il concetto di crimine contro l’umanità e di sparizione forzata di persone, nonché, infine, il diritto alla verità e il rapporto dello strumento penale con i meccanismi alternativi. Modalità di svolgimento Dopo una breve introduzione teorica, il laboratorio affronterà talune questioni centrali di diritto penale internazionale attraverso l’analisi di casi tratti dalla giurisprudenza per mostrare il diritto nella sua dimensione in action, cercando di stimolare gli studenti ad una discussione. I testi verranno indicati dal Docente all’inizio del Laboratorio. Potrà essere concordata la possibilità di svolgere un lavoro scritto, sostitutivo di una parte del programma indicato per la prova orale. 118 DISCIPLINA GENERALE DEL CONTRATTO TRA CODICE CIVILE E LEGGI SPECIALI Dott.ssa Cinzia Marseglia 1° semestre — 2 crediti Oggetto Il contratto e le fonti comunitarie: il c.d. “diritto privato europeo”. Il contratto ed i codici di settore. Una nuova classificazione della disciplina del contratto: a) il contratto di diritto comune; b) il contratto del consumatore; c) il contratto con asimmetria di potere contrattuale. La disciplina della formazione e della conclusione dell’accordo nei nuovi tipi contrattuali. Il contratto con il contraente debole: dalla disciplina delle condizioni generali di contratto (artt. 1341-1342 c.c.) alla disciplina codicistica delle clausole vessatorie (artt. 1469 bis e segg. cod. civ.). Il Codice del consumo: a) i diritti dei consumatori; b) nozione di consumatore e di professionista; c) controllo di vessatorietà. Alcune fattispecie tipiche: a) i contratti negoziati fuori dei locali commerciali e i contratti a distanza; b) i contratti per la vendita di pacchetti turistici e i contratti per la vendita di quote di multiproprietà. La vendita di beni di consumo. La tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire. La disciplina della subfornitura e l’abuso di dipendenza economica. La disciplina dei termini di pagamento. La disciplina dell’affiliazione commerciale. I rimedi contrattuali. Nuove ipotesi di invalidità. Le nullità speciali. Tutela individuale e collettiva dei consumatori. Modalità di svolgimento La didattica si svolge in forma seminariale. Al termine del laboratorio si verificherà l’apprendimento tramite una prova scritta. 119 IL DIRITTO PROCESSUALE EUROPEO NEL DIALOGO TRA LA CORTE DI GIUSTIZIA E LE CORTI NAZIONALI Prof. Marino Marinelli – dott.ssa Silvana Dalla Bontà 2° semestre — 2 crediti Scopo e oggetto Questo laboratorio si propone di offrire un approfondimento del diritto processuale civile europeo in un’epoca in cui oramai lo studio del diritto processuale civile non può che superare i confini nazionali ed aprirsi agli orizzonti transfrontalieri. Il progressivo rafforzamento dell’Unione Europea e la sua possibilità di intervento anche in materia processuale, infatti, hanno portato alla formazione di un diritto processuale civile europeo con cui il giurista moderno deve fare necessariamente i conti. Scopo di questo laboratorio è quello di affrontare una simile materia mediante una duplice analisi giurisprudenziale. E ciò, da un lato, attraverso uno studio delle più importanti sentenze della Corte di Giustizia di Lussemburgo che, su presentazione di ricorsi pregiudiziali dei giudizi nazionali, si sono impegnate nella costruzione di un diritto processuale civile europeo e, dall’altro lato, attraverso un esame delle decisioni delle corti nazionali (in particolare italiane e austriache) espressesi sui medesimi temi processuali affrontati dalla Corte di Giustizia. Tale analisi comparata consentirà di apprezzare le difficoltà incontrate e gli sforzi affrontati dalla Corte di Lussemburgo nella creazione di un diritto processuale civile europeo a fronte delle diversità concettuali e strutturali esistenti tra i vari ordinamenti giuridici che compongono l’UE. Fine ultimo di un simile studio comparato, la preparazione ad una visita alla Corte di Giustizia guidata da un giudice della Corte stessa, ai fini di approfondire la conoscenza concreta della procedura di introduzione, trattazione e decisione dei ricorsi pregiudiziali alla Corte. Modalita’ di svolgimento Il laboratorio si svolgera’ in forma seminariale con un numero di partecipanti non superiore a 15. Premessi brevi cenni sull’evoluzione del diritto processuale civile europeo, si procederà all’analisi: a) di singole decisione della Corte di Giustizia emesse a interpretazione di Convenzioni stipulate tra gli Stati membri dell’UE (v. es. Convenzione di Bruxelles del 1968 in materia di riconoscimento e esecuzione delle sentenze straniere) e successivamente di Regolamenti CE, su determinate questioni in materia di diritto processuale; b) dei casi nazionali (italiani e austriaci) che hanno portato a rinvii pregiudiziali alla Corte di Giustizia in quelle determinate questioni processuali. Con un approccio dialettico si faranno così emergere le ragioni delle soluzioni adottate dalla Corte di giustizia e le sue difficolta’ nel rispondere alle differenze tra ordinamenti appartenenti all’UE. Il materiale verrà indicato all’inizio del laboratorio, il metodo d’analisi sarà volto ad incentivare l’interazione dei partecipanti, la prova finale si terrà in forma scritta. A conclusione del laboratorio, la possibile visita alla Corte di Giustizia, guidata dal docente e da un giudice della Corte stessa. 120 L’AUTOTUTELA AMMINISTRATIVA Dott. Antonio Cassatella 1°semestre — 2 crediti OGGETTO Nel laboratorio vengono esaminate le varie manifestazioni pratiche dell’autotutela amministrativa, ovvero del potere dell’Amministrazione pubblica di ritornare sulle proprie scelte pregresse, mediante il riesame di precedenti provvedimenti (c.d. autotutela decisoria) o di procedere direttamente alla soddisfazione delle proprie pretese nei confronti di altri soggetti, a tutela delle proprie posizioni giuridiche soggettive (c.d. autotutela esecutiva). Si tratta di una tematica fondamentale per comprendere la “specialità” del diritto amministrativo rispetto al diritto privato (dove, all’opposto, vige un tendenziale divieto di autotutela), oltre che di non secondario rilievo pratico. MODALITA’ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio si articola in due lezioni iniziali di carattere frontale, nelle quali il fenomeno dell’autotutela amministrativa viene inquadrato a livello teorico, e di otto successive lezioni basate sull’esame di specifici casi giurisprudenziali, attraverso un metodo che, da un lato, mira a sottolineare le problematiche connesse al funzionamento dei singoli istituti, e, dall’altro, a sollecitare una partecipazione critica e consapevole alle lezioni. Prima dell’inizio del laboratorio verranno fornite, mediante apposita pubblicazione on line, le singole sentenze trattate nelle varie lezioni. Ai fini del conseguimento dei crediti assegnati dal laboratorio, risulta necessario il superamento di una prova scritta finale, che consiste in due domande aperte, aventi ad oggetto le tematiche teoriche e pratiche trattate nelle singole lezioni. 121 LA CORTE DEI CONTI E LE SUE FUNZIONI Dott. Carlo Mancinelli 1° semestre — 2 crediti Scopo Il laboratorio è finalizzato ad approfondire lo studio della Corte dei conti, nelle sue tradizionali funzioni di controllo e di giurisdizione, nonché in quelle di più recente attribuzione nel sistema delle autonomie regionali e locali. Oggetto Dopo una breve introduzione di carattere generale, finalizzata all’esame del sistema organizzativo e funzionale generale della Corte dei conti, il laboratorio prenderà in esame, in dettaglio, le modalità di espletamento delle funzioni affidate dalla Costituzione e dalla normativa vigente alla magistratura contabile: la funzione di controllo, la funzione consultiva e la funzione giurisdizionale. Per quanto riguarda la funzione di controllo, sarà dato particolare rilievo alle nuove attribuzioni in tema di controllo sulla gestione e sugli equilibri di finanza pubblica, in particolare in ambito regionale e locale; in merito alla funzione giurisdizionale, attenzione preponderante sarà dedicata alla giurisdizione di responsabilità amministrativa a carico di amministratori e dipendenti pubblici, con l’analisi degli elementi costitutivi della medesima e di tutte le più recenti evoluzioni giurisprudenziali. La parte finale del laboratorio avrà a specifico oggetto i giudizi davanti alla Corte dei conti. Saranno evidenziate le peculiarità della Corte dei conti nel Trentino – Alto Adige. Modalità di svolgimento Il laboratorio ha durata di 20 ore e si conclude con un esame finale. Le lezioni saranno tenute da magistrati della Corte dei conti. La frequenza è obbligatoria. N. B.: data la specificità degli argomenti trattati, si consiglia la partecipazione a studenti che abbiano già sostenuto l’esame di diritto processuale civile e quello di diritto amministrativo (o, quantomeno, di istituzioni di diritto pubblico). 122 LA RESPONSABILITÀ DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NELLE SENTENZE DEI GIUDICI AMMINISTRATIVI Dott.ssa Silvia Pellizzari 1° semestre — 2 crediti Scopo Il laboratorio mira ad approfondire la tematica della responsabilità civile della Pubblica Amministrazione, conseguente all’adozione di provvedimenti amministrativi illegittimi, fornendo un quadro esaustivo della stessa da un punto di vista sostanziale e processuale attraverso l’analisi della giurisprudenza amministrativa formatasi sul punto. Oggetto Il laboratorio sarà dedicato innanzitutto all’evoluzione legislativa e giurisprudenziale che ha condotto all’affermazione della risarcibilità delle posizioni soggettive di interesse legittimo. Oggetto di analisi puntuale saranno poi principalmente gli aspetti applicativi della responsabilità: particolare attenzione verrà data alla natura giuridica della fattispecie risarcitoria e ai suoi elementi costitutivi sia oggettivi che soggettivi, nonché ai profili processuali dati dal riparto di giurisdizione tra giudice amministrativo e giudice ordinario e alle tecniche di tutela accordate dall’ordinamento. Modalità di svolgimento Il laboratorio si articola in 20 ore con esame finale. La frequenza è obbligatoria. 123 LA SICUREZZA ALIMENTARE IN DIRITTO COMPARATO: REGOLE E CULTURE DEL CIBO A CONFRONTO Dott. Umberto Izzo - Dott. Matteo Ferrari 1° semestre — 2 crediti Scopo Il laboratorio applicativo si propone di introdurre gli studenti alle problematiche giuridiche che ruotano attorno alla sicurezza alimentare, traendo spunto dall’analisi di una serie di casi che hanno recentemente interessato questo settore. Oggetto La produzione e commercializzazione di prodotti alimentari è sempre più al centro di emergenze, scandali e contenziosi, a livello nazionale e internazionale. Le cronache riportano con insistita frequenza e crescente risalto notizie relative alla salubrità di alimenti e bevande. Gli esempi spaziano dagli organismi geneticamente modificati al morbo della mucca pazza, dal caso del vino al metanolo alle verdure importate da paesi in via di sviluppo e contaminate con pesticidi. D’altro canto risulta di palmare evidenza come il tema della sicurezza alimentare si ponga al crocevia di sensibilità economiche, politiche e culturali differenti, quale punto di difficile mediazione fra esigenze di tutela della salute pubblica e promozione di interessi economici, come attestano gli innumerevoli provvedimenti normativi, le sentenze e le decisioni di autorità amministrative che si sono occupate di sicurezza alimentare. Muovendo dall’analisi di atti normativi, sentenze o decisioni di autorità amministrative che si sono occupate di sicurezza alimentare, ed arricchendo l’analisi con riferimenti comparatistici, il laboratorio si prefigge di illustrare una serie di istituti giuridici che appaiono decisivi per garantire la sicurezza dei consumatori di bevande ed alimenti. In particolare verranno analizzati i seguenti argomenti: 1) la responsabilità del produttore di alimenti; 2) la gestione del rischio alimentare; 3) l’informazione e l’etichettatura nutrizionale. All’analisi dei materiali normativi e giurisprudenziali si affiancheranno prove pratiche fondate su case histories, con la redazione di atti e provvedimenti volti ad affrontare specifici rischi alimentari di volta in volta individuati. Modalita’ di svolgimento Il laboratorio avrà una durata di 20 ore a frequenza obbligatoria. Al termine del laboratorio è prevista una prova scritta, il cui superamento è necessario ai fini dell’accreditamento. Il laboratorio si avvarrà di una Web Board, in cui gli studenti potranno reperire i materiali che saranno oggetto di studio, nonché interagire tra loro e con i docenti. 124 MODELLI FAMILIARI E SOCIETÀ MULTICULTURALE Dott.ssa Daniela Bianchini 1° semestre – 2 crediti Scopo La società si presenta sempre più eterogenea dal punto di vista culturale e religioso. Detto cambiamento appare amplificato se si prende in considerazione la famiglia, dal momento che il pluralismo etico ha determinato un superamento del modello unitario preso in considerazione dal costituente, per sostituire ad esso una molteplicità di modelli non ancora ben definiti. La questione è resa poi ben più complessa dal crescente fenomeno (legato all’immigrazione) delle “famiglie miste”, ossia di quei nuclei familiari caratterizzati dall’appartenenza dei coniugi a gruppi culturali e religiosi diversi. Lo scopo del laboratorio sarà pertanto quello di analizzare il concetto di famiglia alla luce dell’attuale evoluzione sociale, al fine di comprendere se possa ancora parlarsi di “famiglia” o se, piuttosto, sia più corretto parlare di “famiglie”. Oggetto Oggetto del laboratorio saranno le seguenti tematiche: 1. La famiglia nella costituzione italiana; 2. La famiglia nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo; 3. Famiglie e coppie di fatto; 4. Globalizzazione, immigrazione e famiglie miste; 5. Tutela della libertà religiosa nella famiglia e tutela dei minori; 6. Il ricongiungimento familiare; 7. Mediazione familiare e mediazione culturale. Modalità di svolgimento Il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 (venti) ore. All’inizio del corso e durante lo stesso saranno date indicazioni agli studenti circa il materiale didattico, che in parte sarà fornito dal docente. Al termine di ogni lezione è previsto un dibattito sugli argomenti trattati. Per l’acquisizione dei crediti è richiesta la stesura di una relazione su una tematica a scelta del singolo studente. 125 ORGANI POLITICI E ORGANI DIRIGENZIALI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Dott. Fulvio Cortese 1° semestre — 2 crediti Scopo L’obiettivo del laboratorio consiste nello studio critico dell’evoluzione storica e della configurazione attuale dei rapporti tra organi politici ed organi dirigenziali nel sistema amministrativo italiano. Oggetto Premessi brevi cenni storici e comparatistici sui diversi approcci mediante i quali il problema del rapporto tra politica e amministrazione può trovare soluzione sul piano dell’organizzazione pubblica, si passerà ad un esame dettagliato della disciplina costituzionale e dei principi legislativi vigenti nell’ordinamento italiano, sia per ciò che concerne l’amministrazione statale, sia per quanto riguarda l’amministrazione regionale e locale. In particolare, saranno oggetto di specifico esame: 1) il processo di graduale affermazione di un trasversale criterio di “separazione” tra organi politici e organi tecnici; 2) le ragioni funzionali di simili sviluppi in relazione alla progressiva diffusione di un modello amministrativo cd. “di risultato”; 3) le conseguenze operative di detto approccio in ordine alla definizione dello status di dirigente pubblico; 4) il peculiare regime delle nomine “fiduciarie” nei contesti organizzativi di “alta amministrazione”; 5) l’impatto sul sistema complessivo della previsione eccezionale di forme ibride di “spoil system” (ex lege n.145/02). Modalità di svolgimento Il laboratorio si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Sarà dedicato ampio spazio all’analisi delle ricostruzioni dottrinali maggiormente condivise e dei più recenti orientamenti giurisprudenziali, con discussione collettiva e ragionata di alcune pronunce particolarmente significative. La frequenza è obbligatoria. Il laboratorio si chiuderà con una prova scritta. 126 ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI NELLA GIURISPRUDENZA COMUNITARIA E INTERNAZIONALE. Dott.ssa Giovanna Maria Sartoretto - Dott. Eugenio Caliceti 1°semestre — 2 crediti Scopo Il laboratorio applicativo è finalizzato all’analisi della disciplina giuridica in materia di biotecnologie, con particolare attenzione alle problematiche di natura ambientale. Oggetto L’immissione in ambiente di organismi geneticamente modificati pone degli interrogativi sotto il profilo della sovranità alimentare e della tutela ambientale. Ciò ha condotto recentemente ad un vivace dibattito giuridico a livello internazionale, in cui si registrano posizioni distanti, tra chi preferisce adottare un approccio precauzionale, scegliendo di introdurre restrizioni al commercio di prodotti OGM, e chi sostiene la loro libera circolazione ed utilizzazione. Il laboratorio applicativo partirà dall’esposizione dei principi e delle norme elaborati a livello comunitario, circa l’immissione deliberata nell’ambiente di OGM, che verranno comparati con quelli sorti in ordinamenti giuridici extra-europei, in particolar modo quello statunitense. In un secondo momento si analizzerà la disciplina di carattere internazionale, derivante dagli accordi stipulati nel quadro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e dal Protocollo sulla Biosicurezza (Cartagena, 2000) Verrà analizzata l’interazione tra il regime giuridico che interessa la circolazione di prodotti OGM e la conservazione della biodiversità. Analogamente si evidenziarono i profili giuridici relativi alla co-esistenza tra colture OGM e tradizionali. Lo studio del materiale normativo avverrà anche attraverso l’esame di casi giurisprudenziali. Modalità di svolgimento Il laboratorio si articola in 20 ore a carattere seminariale e richiede la partecipazione attiva all’analisi dei casi pratici. Agli studenti verrà fornito il materiale necessario all’inizio del laboratorio. La prova conclusiva del laboratorio consiste nella preparazione di un elaborato scritto nel quale ogni studente dovrà argomentare le possibili soluzioni giuridiche ad un caso proposto. La frequenza è obbligatoria. 127 RESPONSABILITA’ E SICUREZZA NELLO SCI E NELLE ALTRE ATTIVITA’ TURISTICO-SPORTIVE LEGATE ALLA MONTAGNA Dott. Umberto Izzo – Dott.ssa Laura Di Paolo 1° semestre — 2 crediti Scopo Il laboratorio applicativo si propone di introdurre gli studenti allo studio delle regole in materia di sicurezza e di responsabilità civile e penale nella pratica dello sci da discesa e da fondo e delle altre attività turistico-ricreative legate alla montagna, come l’escursionismo alpinistico e gli altri sport legati alla fruizione del turismo montano (mountain bike, rafting, parapendio e in generale quelle altre attività a cui, per il fatto di implicare l’esposizione ad un certo margine di rischio, si allude impiegando l’etichetta di “sport estremi”). Oggetto La pratica delle attività sportive legate al turismo in montagna, fra le quali primeggia l'attività sciistica, è da tempo segnata dall'aumento degli infortuni dovuto alla sempre maggiore diffusione di quanti praticano queste attività. I fattori di rischio sono molteplici e vanno dal comportamento colposo degli utenti delle piste e dei sentieri, alla natura stessa dell'attività esercitata (la quale implica l'esposizione e l'accettazione di una porzione di rischio non eludibile), alle condizioni ambientali (le peculiari caratteristiche delle piste, la condizione della neve, la situazione meteorologica, la conformazione stessa del territorio montano) che fanno da contorno allo svolgimento delle attività sportivo-ricreative degli amanti della montagna. A ciò si aggiunge il fatto che gli sport legati alla montagna si sono evoluti in un fenomeno ricreativo di massa. Le piste da sci, specie in alcuni periodi festivi della stagione invernale, possono ormai assimilarsi a veri e propri impianti sportivi frequentati da folle di persone, che si dividono la pista esercitando tecniche e discipline differenziate a seconda della propria preparazione fisica e tecnica e dell'attrezzo sportivo impiegato. Anche l’escursionismo in montagna conosce un foltissimo numero di appassionati, i quali per affrontare cime e sentieri in sicurezza possono avvalersi dei servizi professionali di operatori qualificati come le guide alpine e gli accompagnatori di territorio. Per non parlare dell’offerta ricreativa di quanti in veste di istruttori professionali garantiscono agli amanti della montagna la possibilità di cimentarsi in sicurezza con attività ricreative che implicano la capacità di gestire una certa quota di rischio alla propria incolumità fisica, come appunto le attività che vengono catalogate sotto l’egida descrittiva di “sport estremi”. In questo composito scenario, all’aumentata fruizione delle attività sportivo ricreative legate alla montagna (divenuta peraltro elemento essenziale dell’offerta turistica dei territori montani) si accompagna l’aumento in termini quantitativi assoluti degli incidenti legati allo svolgimento di tali pratiche sportive, con la crescente esigenza di stabilire regole volte a garantire e migliorare la sicurezza degli utenti. In campo sciistico l'esigenza di sottoporre a regole e discipline precise la comunità dei frequentatori delle piste è stata interpretata dal legislatore nazionale con la legge 363/2003, recante “Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo”; una normativa che ha introdotto nella materia importanti novità, non senza sollevare delicati problemi applicativi. Ma numerosi sono gli interventi normativi che si spiegano con la necessità di tutelare in modo ottimale quanti si avvicinano alla montagna: si pensi alla legge 6/89 istitutiva della professione di guida alpina e alle recenti normative regionali e provinciali che hanno disciplinato la figura dell’accompagnatore di territorio, professionalizzando operatori qualificati che hanno il compito di avvicinare i turisti alla fruizione della montagna in piena sicurezza. In questo scenario generale, gli argomenti trattati nel corso del laboratorio possono ricondursi a tre moduli tematici, che saranno affrontati arricchendo l'analisi con dati comparativi e con una costante attenzione per il dato giurisprudenziale: 1) il sistema della regole in materia di sicurezza degli sport da discesa e da fondo, dell’escursionismo in montagna e degli altri sport legati alla montagna, e le loro fonti; 2) la responsabilità civile dello sciatore, del maestro e della scuola di sci, del gestore delle aree sciistiche attrezzate, della guida alpina, degli istruttori di sport estremi, con i connessi profili assicurativi; 3) la responsabilità penale dello sciatore, del maestro e della scuola di sci, del gestore delle aree sciistiche attrezzate, della guida alpina, degli istruttori di sport estremi (questo modulo sarà curato dalla dott.ssa Laura Di Paolo). Modalita’ di svolgimento Il laboratorio si avvarrà di una Web Board ad accesso ristretto, attraverso cui gli studenti potranno reperire i materiali legislativi, giurisprudenziali e dottrinali che saranno oggetto di analisi, interagendo con i docenti. Durante il laboratorio gli studenti saranno introdotti alle tecniche di analisi giurisprudenziale e dottrinaria necessarie per annotare una sentenza inedita, con la possibilità di cimentarsi su un campione di sentenze inedite relative al tema del laboratorio. Il laboratorio consta di 20 ore a frequenza obbligatoria. Al termine del laboratorio è prevista una prova scritta, fondata sull'analisi di casi giurisprudenziali inediti che saranno indicati dal docente. Utili riferimenti ai temi toccati nel corso possono essere reperiti in U. Izzo, G. Pascuzzi (a cura di), La responsabilità sciistica. Analisi giurisprudenziale e prospettive dalla comparazione, Giappichelli, 2006, v. http://www.jus.unitn.it/dsg/pubblicazioni/altre/izzo2/home.html 128 SEPARAZIONE E DIVORZIO Dott. Carlo Bona 2° semestre — 2 crediti Scopo Il laboratorio si propone di introdurre gli studenti ai procedimenti di separazione e divorzio, analizzandoli sia sotto il profilo sostanziale, sia sotto quello processuale. Il metodo proposto è strettamente pratico-applicativo: si seguirà passo per passo un virtuale procedimento di separazione consensuale, uno di separazione giudiziale ed uno di divorzio, soffermandosi sulle difficoltà, sia d’ordine sostanziale, sia d’ordine processuale, che ogni giorno gli avvocati ed i giudici si trovano ad affrontare. Oggetto Di fronte ad una realtà in continua evoluzione, l’esigenza impone che si calibrino in modo attento strumenti ormai tradizionali come quelli dell’assegno di mantenimento e dell’assegno alimentare per il coniuge, dell’affidamento, dell’assegno di mantenimento, dell’assegnazione della casa coniugale per i figli. Compito tutt’altro che facile, come dimostra anche il recente intervento normativo sull’affidamento condiviso (l. 8 febbraio 2006, n. 54) con cui si è cercato di por rimedio ad alcune sperequazioni aprendo peraltro un vivissimo - e polemico - dibattito dottrinale. Modalità di svolgimento Il laboratorio si svolgerà in venti ore. In via preliminare i partecipanti riceveranno un inquadramento generale sul tema oggetto dell’indagine applicativa, unitamente all’indicazione degli opportuni riferimenti legislativi, dottrinali e giurisprudenziali. Nella fase successiva verranno invitati a redigere tutti gli atti di un procedimento di separazione consensuale, di uno di separazione giudiziale, e di uno di divorzio. Per consentire un proficuo svolgimento del laboratorio, considerate le difficoltà connesse alla redazione e contestuale correzione e discussione degli atti, il laboratorio è aperto alla partecipazione di non più di trenta studenti. 129 ANALISI ECONOMICA DEI DIRITTI PROPRIETARI Dott: Andrea Pradi – Dott. Andrea Rossato 2° semestre — 2 crediti SCOPO Il laboratorio si propone di analizzare il tema dei diritti proprietari alla luce dell'analisi economica del diritto. Lo scopo è quello di avvicinare gli studenti alla letteratura specialistica mediante l'individuazione di percorsi tematici che pongano in relazione gli sviluppi istituzionali con le riflessioni teoriche sulla struttura economica degli incentivi all'efficiente utilizzo delle risorse. OGGETTO Il laboratorio avrà ad oggetto il tema del diritto di proprietà ed i diritti sulle opere dell'intelletto nella prospettiva gius-economica. Verranno affrontati tanto i temi classici dell’analisi economica dei property rights quali il Teorema di Coase, la Teoria dei Commons e degli Anti-Commons e l’analisi rimediale, quanto temi di maggior attualità quali l’economia delle idee e l’analisi economica dei diritti di proprietà intellettuale. MODALITA’ DI SVOLGIMENTO Dopo una breve introduzione volta a fornire agli studenti le tecniche di analisi dell'approccio economico al diritto, il laboratorio avrà un andamento seminariale di natura interattiva. Agli studenti verrà assegnato un argomento di discussione e la letteratura di base ad esso relativa; sarà poi compito dello studente completare la ricerca e preparare una breve presentazione da svolgere poi in aula interagendo con i docenti e i compagni di corso. Il testo di base è costituito da Cooter, Mattei, Monateri, Pardolesi e Ulen, Il mercato delle regole, Il Mulino 2006, vol. 1 Introduzione, Capp. I e II e vol. 2.Cap. 1 Nota Il numero massimo di partecipanti è fissato in venti. E’ consigliata la conoscenza almeno passiva (lettura e comprensione) della lingua inglese. 130 ATTI E QUESTIONI DEL PROCESSO CIVILE EUROPEO Prof.ssa Ena-Marlis Bajons 2° semestre — 2 crediti Scopo Il Laboratorio applicativo mira a fornire una panoramica dell’evoluzione del diritto processuale civile europeo, con particolare riguardo alle fonti normative convenzionali e comunitarie in materia di cooperazione giudiziaria in materia civile. Oggetto Specifica attenzione verrà dedicata all’esame del Reg. (CE) 22 dicembre 2000, n. 44/2001 concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale, anche in relazione al suo ambito applicativo con la disciplina interna di diritto processuale civile internazionale (per l’Italia, v. L. 218/1995 di riforma del diritto internazionale privato). Modalità di svolgimento Le lezioni verranno svolte in lingua italiana in forma seminariale, favorendo il coinvolgimento interattivo degli studenti, concentrando peraltro l’attenzione sull’analisi di specifiche decisioni della Corte di Giustizia a interpretazione dei regolamenti comunitari. E’ prevista una prova scritta finale a domande aperte e con soluzione di un caso. Nota Gli studenti devono aver sostenuto l’esame di Diritto processuale civile o quanto meno frequentare contemporaneamente il corso di Diritto processuale civile. 131 CASI E QUESTIONI SULLE PROVE PENALI Dott.ssa Gabriella Di Paolo 2° semestre — 2 crediti Scopo Il laboratorio si propone di approfondire la disciplina delle prove penali, nei suoi profili generali già trattata nel corso di procedura penale. Una proficua partecipazione al laboratorio applicativo richiede la conoscenza dei principi e degli istituti fondamentali del processo penale. Il laboratorio è perciò destinato agli studenti della Laurea Specialistica e dell'ultimo biennio della Laurea Magistrale che abbiano già sostenuto gli esami dell’area penalistica o che stiano seguendo il corso di procedura penale. Oggetto Ad un’introduzione sui principi generali in tema di prova penale, farà seguito l’esame dettagliato della disciplina codicistica relativa ai mezzi di prova e ai mezzi di ricerca della prova, vagliata anche alla luce dei parametri interpretativi della giurisprudenza costituzionale e di legittimità. Il laboratorio si articolerà in 20 ore a carattere seminariale, dove l’insegnamento teorico sarà accompagnato all’analisi e di pronunce giurisprudenziali. La frequenza è obbligatoria. All’esito del laboratorio ci sarà una prova finale. Il materiale necessario per la partecipazione sarà indicato all’inizio del laboratorio. Numero massimo dei partecipanti: E’ consentita la partecipazione di un numero massimo di 40 studenti. 132 COMPARATIVE MEDICAL MALPRACTICE Dott. Umberto Izzo – Prof.ssa Lara Khoury 2° semester — 2 (+1+1) credits Main goals The goal of the lab is to introduce students to the comparative study of medical malpractice, a field of tort law that, following a litigation escalation that started approximately 35 years ago in most industrialized nations, has become an important professional specialization for lawyers and a very prolific field for academic debates and political reforms. Comparative by its own terms, the lab will pay special attention to a case-focused approach, using cases factually similar from different legal systems in order to highlight the differences/convergences that can be detected looking at the judicial interpretation of the rules that in any given legal system govern the specific topic debated in the group of cases at issue (i.e. fault, causation, defences, informed consent, nosocomial infections, and so on). Proficiency or at least a good level of English (comprehension, spoken, and written) is required since the lab (class discussions, final evaluation) will be entirely held in English (exception made for some readings in French or Italian). Object of the lab The lab will sketch a comparison of the law of medical malpractice in selected civil law jurisdictions (Italy, France, Quebec) with the law governing physician and hospital liability in selected common law jurisdictions (UK, Canada, US). Among the others, it will cover comparatively the following topics: history and evolution of medical malpractice between contract and tort; theories of professional negligence; determination of the standard of care; theories of hospital liability; uncertain causation issues, the law of informed consent, special regimes of liability (nosocomial infections, plastic surgery, etc.), national responses to the so-called “medical malpractice crisis”. Teaching methods The course requires a high level of interaction with the teachers, which will be eased by the use of a closed WEB Board as a tool for exchanging materials and suggesting readings. Students are expected to read all the assigned readings, as indicated before class. The materials include a combination of statutory rules, cases, and secondary source materials (law review articles). During each class session, a lecture on the assigned topic will be combined with class discussion. Students are strongly encouraged to read and think about the assigned materials, and to be prepared to discuss their views during class time. The final examination will be written. Students will be asked to write their short essay using the notes and the materials discussed in class. Materials and readings will be indicated at the beginning of the lab. As regards Italian Law students may find it useful to consult U. Izzo, G. Pascuzzi (a cura di), La responsabilità medica in provincia di Trento. Il fenomeno, i problemi, le possibili soluzioni, Trento, 2003. The lab duration will be of 20 hours. Class attendance is mandatory. According to the Faculty rules, students attending a course of at least 12 hours of teaching in English, and sustaining its final examination in English will get 2 + 2 extra credits. Students whishing to contact prof. Lara Khoury can find her references and contacts here: http://people.mcgill.ca/lara.khoury/ 133 DIRITTO BANCARIO E DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI Dott. Filippo Sartori – Dott. Paolo Cristoforetti 2° semestre — 2 crediti OGGETTO Il laboratorio ha per oggetto la disciplina giuridica dell’intermediazione bancaria e finanziaria, alla luce delle norme generali del codice civile e dei due testi unici del 1993 (c.d. Testo Unico Bancario) e del 1998 (c.d. Testo Unico della Finanza) recentemente modificati dalla c.d. legge sul risparmio e dall’implementazione della direttiva MIFID. MODALITA’ DI SVOLGIMENTO Alla trattazione teorica delle problematiche in diritto verrà affiancata una puntuale analisi dei profili applicativi, avendo riguardo ai casi di attualità finanziaria. Testo di riferimento sarà F. Annunziata, La disciplina del mercato mobiliare, Torino, Giappichelli, ultima edizione, dal capitolo I al capitolo X, nonché il capitolo XV. 134 I PRINCIPI DEL DIRITTO TRIBUTARIO INTERNAZIONALE: LA PIANIFICAZIONE TRIBUTARIA INTERNAZIONALE 2° semestre - 2 crediti Dott. Paolo Conci SCOPO Il Laboratorio si propone di sensibilizzare lo studente sulla rilevanza , per le grandi e medie imprese , i loro dipendenti e per l'Amministrazione Finanziaria , del diritto tributario internazionale in un contesto economico sempre più internazionale. OGGETTO Residenza fiscale in Italia delle persone fisiche e delle società, criteri di collegamento con il territorio italiano, nozione di stabile organizzazione in Italia di società estera, redditi prodotti all'estero da parte delle imprese italiane e doppia imposizione giuridica internazionale , modello di convenzione OCSE contro la doppia imposizione e analisi di alcune convenzioni stipulate dall'Italia, rapporto delle norme interne e convenzionali con il diritto comunitario. Esame delle sentenze della corte di cassazione in materia tributaria internazionale. MODALITA’ DI SVOLGIMENTO Lo studente deve sostenere una prova scritta nella quale dovrà rispondere a 5 domande a sua scelta fra 10 proposte. 135 IL DIRITTO DEL VINO: QUALITA’ E SICUREZZA DELLA FILIERA VITIVINICOLA NELLA PROSPETTIVA DEL GIURISTA D’IMPRESA 1° semestre — 2 crediti Dott. Umberto Izzo – Dott. Matteo Ferrari SCOPO Muovendo dalla considerazione secondo cui il giurista non deve solo sapere ma anche saper fare, il laboratorio applicativo si propone di introdurre gli studenti, attraverso la prospettazione e l’analisi di una serie di casi, alla risoluzione delle problematiche che il giurista d’impresa si trova ad affrontare nel gestire gli aspetti giuridici della produzione e commercializzazione del vino. OGGETTO Il settore vitivinicolo è uno dei comparti più vivaci ed evoluti del settore agroalimentare della nostra economia, che da tempo manifesta una spiccata vocazione all’esportazione. Al contempo esso è anche uno dei più intensamente regolamentati, sia a livello comunitario che nazionale. In questo contesto il giurista che presta i suoi servizi professionali a favore di imprese vitivinicole è chiamato a sviluppare abilità che gli consentano di gestire le molteplici problematiche giuridiche sottese alla produzione e commercializzazione del vino. Competenze quali l’identificazione del problema giuridico, l’individuazione della norma rilevante nel caso di specie e la sua applicazione concreta sono abilità comuni a tutte le attività professionali che un laureato in giurisprudenza può scegliere di svolgere al termine dei suoi studi. Il laboratorio si propone di sviluppare tali abilità, trattando unitariamente le molteplici competenze richieste al giurista che intenda specializzarsi nell’attività di consulenza alle imprese del settore vitivinicolo. Muovendo da casi concreti, si procederà ad illustrare, attraverso le tre fasi della identificazione della questione giuridica, dell’individuazione della norma applicabile e della risoluzione concreta del problema, la normativa che disciplina la filiera vitivinicola. In particolare, anche per il tramite di riferimenti comparatistici e avvalendosi dell’intervento di esperti e di operatori del settore, il laboratorio affronterà i seguenti temi: 1) protezione delle denominazioni tipiche; 2) rintracciabilità nella filiera vitivinicola; 3) responsabilità civile e penale del produttore di vini; 4) organizzazione comune del mercato vitivinicolo; 5) rispetto di standards tecnici e certificazioni di qualità. MODALITA’ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio avrà una durata di 20 ore a frequenza obbligatoria. Al termine del laboratorio è prevista una prova scritta, il cui superamento è necessario ai fini dell’accreditamento. Il laboratorio si avvarrà di una Web Board, in cui gli studenti potranno reperire i materiali che saranno oggetto di studio, nonché interagire tra loro e con i docenti. 136 IL SISTEMA SANZIONATORIO PENALE Dott.ssa Antonia Menghini 2° semestre — 2 crediti Scopo Il Laboratorio ha la finalità di trattare, nella prospettiva nazionale e comparata, il sistema delle sanzioni penali, con particolare riferimento a quelle diverse dalla reclusione, a quelle di natura interdittiva ed a quelle previste per le persone giuridiche. Oggetto Il Laboratorio inizierà con una introduzione alla nozione di sanzione penale; verrà poi illustrata, in termini di comparazione diacronica e sincronica, l'evoluzione del sistema delle sanzioni penali, per approdare infine all'inquadramento della situazione attuale e delle prospettive di riforma, anche nel quadro della armonizzazione europea del nostro diritto penale. Modalità di svolgimento Il Laboratorio è destinato agli studenti che abbiano frequentato o frequentino il corso di diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale, ha una durata di 20 ore, si svolgerà su materiale fornito dal docente e richiederà una partecipazione critica ed attiva. Nota Numero massimo di partecipanti: 30. 137 L’IMMIGRATION IRRÉGULIÉRE DANS LE DROIT INTERNATIONAL ET COMMUNAUTAIRE Dott.ssa Seline Trevisanut 2e semestre 2 — (+1+1) crédits Objectif du laboratoire Le laboratoire se propose d’étudier et analyser les instruments existants au niveau international en matière de gestion des flux migratoires irréguliers et, en particulier, les traités internationaux qui disposent la protection des droits fondamentaux des migrants. Contenu du laboratoire Dans une première phase du laboratoire seront analysés les accords en matière de droit d’asile, de protection des personnes déplacées, de protection des victimes du trafic d’êtres humains et de migrants, outre à l’activité des organisations internationales opérant dans le secteur (le Haut Commissariat des Nations Unies pour les réfugiés, l’Organisation internationale pour les migrations). L’analyse de la jurisprudence des tribunaux internationaux en matière de droit de l’homme (en particulier, Cour européenne des droit de l’homme et Cour interaméricaine des droits de l’homme) sera approfondie dans la deuxième partie du laboratoire. Troisièmement, seront abordés certains profils de la discipline communautaire comme exemple d’un système régional intégré de coopération en la matière, mettant en exergue les difficultés pratiques liées à l’organisation des actions de prévention et de gestion de l’immigration clandestine. Une attention particulière sera dédiée à l’étude des problèmes se rattachant spécifiquement au phénomène bien connu de l’immigration clandestine par voie de mer. Modalités de déroulement Le laboratoire comprend 20 heures de séminaires et la participation active des étudiants est requise en relation à l’analyse des cas pratiques. Le matériel didactique sera distribué au début du laboratoire et la présence en cours est obligatoire. Les connaissances acquises par les étudiants pendant le laboratoire seront vérifiées pendant la dernière tranche du laboratoire grâce à un questionnaire à choix multiple (QCM). 138 L’IMPUTAZIONE NEL SISTEMA PROCESSUALE PENALE: REGOLE GIURIDICHE E TECNICHE DI FORMULAZIONE Dott. Mario Alessandro Bazzani 2° semestre — 2 crediti Scopo Il laboratorio è destinato a studenti che abbiano frequentato o stiano frequentando il corso di Procedura penale. Il laboratorio si propone di indagare sul significato e sul ruolo che la domanda di giurisdizione (esercizio dell’azione penale) riveste nell’attuale sistema processuale, non solo su di un piano meramente teorico, ossia con riferimento ai principi costituzionali (ora mutuati in parte dalle Carte sovranazionali e trasfusi nel novellato art. 111 Cost.) ed alle novità che negli ultimi anni si sono succedute sul piano della legislazione ordinaria, ma con riguardo altresì alla dimensione pratica nella quale si cala l’attività dell’imputare, mediante un’analisi – per dir così – empirica di discutibili indirizzi e prassi giurisprudenziali, condotta attraverso l’esame di specifici ‘casi’ ed atti giudiziari. Oggetto Recenti interventi normativi, collocati su diversi livelli nella gerarchia delle fonti, colorano il tema dell’imputazione – da sempre dibattuto – di una luce innegabilmente nuova. Il riferimento, di primo acchito, cadrà sulla riforma costituzionale del novembre 1999 che, riscrivendo l’art. 111, ha tracciato le linee di un ‘procedere rinnovato’, all’interno del quale la posizione del thema decidendum rappresenta una sorta di ‘filo rosso’ che percorre il sistema da cima a fondo. Tenendo fermo, quale referente concettuale, l’enunciazione del fatto che riempie di contenuto la domanda di giurisdizione, il lavoro si snoderà in differenti parti. Dapprima l’attività del laboratorio tenderà a sottolineare come la qualità descrittiva dell’addebito processuale non possa non risentire della tecnica di costruzione delle norme in campo sostanziale. Ci si dovrà poi interrogare sulla perdurante validità dogmatica di consolidati orientamenti giurisprudenziali che azzerano nella sostanza il primo requisito qualitativo dell’imputazione, ovvero la sua capacità di fissare in via esclusiva la materia del decidere. A tal proposito, le elaborazioni offerte dal ‘diritto vivente’ sul principio di correlazione tra accusa e sentenza costituiranno un punto d’osservazione privilegiato per scoprire la varietà degli strumenti che la prassi forgia nel contesto delle aule di giustizia, al fine di aggirare una lettura rigorosa dell’art. 521 c.p.p. e della ‘sanzione’ correlata alla sua inosservanza. Il laboratorio si soffermerà quindi sul ruolo giocato dai requisiti di “forma” (chiarezza e precisione) che devono contraddistinguere la proposizione accusatoria e sull’impatto che una loro violazione genera sul sistema. Si analizzeranno cioè le differenti manifestazioni patologiche che di sovente inficiano la formulazione del capo d’imputazione (accuse indeterminate, inintelligibili, alternative, per relationem), per poi puntare sulla natura e sul regime del vizio processuale, anche con riguardo alla disciplina dettata dal legislatore nelle diverse fasi del procedimento. Modalità di svolgimento Il laboratorio avrà una durata di 20 ore, a frequenza obbligatoria e a carattere seminariale, nell’ambito del quale agli studenti sarà richiesto un lavoro di ricerca e di partecipazione critica, anche attraverso l’esposizione e la discussione in aula di concreti ‘casi’ giudiziari. Il materiale necessario sarà indicato e fornito durante il laboratorio. Numero di partecipanti È consentita la partecipazione di un numero massimo di 25 studenti. 139 L’INFLUENZA DEL DIRITTO COMUNITARIO SUL PROCESSO AMMINISTRATIVO Dott.ssa Giulia Bertezzolo 2° SEMESTRE — 2 CREDITI Scopo Il processo di integrazione europea ha dato vita ad una omogeneizzazione dei sistemi giuridici non solo dal punto di vista del diritto sostanziale ma anche sotto il profilo processuale. L’esigenza di garantire l’uniforme applicazione del diritto comunitario ha infatti prodotto un adeguamento dei sistemi di tutela giurisdizionale degli Stati membri ad alcuni principi comuni. Questo processo è frutto prevalentemente dell’opera giurisprudenziale della Corte di Giustizia e della dialettica con le magistrature interne. Attraverso l’analisi del ruolo svolto dalla Corte nell’elaborazione creativa dei principi comunitari che regolano il sistema processuale interno agli Stati membri, il laboratorio si propone quindi di introdurre gli studenti alla conoscenza del diritto amministrativo comunitario sotto il profilo della tutela giurisdizionale. Oggetto Il laboratorio sarà dedicato all’analisi dei principi di diritto processuale elaborati a livello comunitario e all’influenza che essi svolgono nel diritto interno. A seguito di una breve introduzione si passerà dunque all’esame di alcune sentenze significative della Corte di giustizia. Modalità di svolgimento Il laboratorio si articola in 20 ore con esame finale. La frequenza è obbligatoria. 140 LA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SUL DIRITTO ANTIDISCRIMINATORIO 2° SEMESTRE — 2 CREDITI Dott.ssa Eleonora Stenico Scopo L’apporto della giurisprudenza ai temi dell’antidiscriminazione è di estremo rilievo, soprattutto quella della Corte di Giustizia costituisce una componente rilevante del Diritto comunitario del lavoro sia per l’influenza esercitata nell’assetto complessivo del diritto comunitario dopo il Trattato di Amsterdam sia per l’incidenza dispiegata negli ordinamenti interni. La giurisprudenza interna, benchè non così cospicua, ha permesso di puntualizzare vari concetti come quello di discriminazione diretta e indiretta, di utilizzazione di particolari strumenti di tutela giurisdizionale. Il laboratorio intende approfondire il ruolo svolto dalla Corte di Giustizia in particolare dal punto di vista della elaborazione “creativa” dei principi del diritto comunitario, la dialettica instauratasi con le magistrature interne, e le pronunce relative all’applicazione nell’ordinamento interno dei divieti di discriminazione di razza, genere, etc.. Oggetto Il laboratorio verterà sull’analisi di filoni giurisprudenziali relativi all’applicazione del principio di eguaglianza e non discriminazione, da cui emerge l’ interrelazione tra la visione fatta propria dalla giurisprudenza della Corte e la disciplina dell’ordinamento comunitario nonché quella degli ordinamenti interni, e che consentono l’approfondimento circa le tecniche argomentative impiegate e gli effetti prodottisi, sul piano giudiziale e normativo Modalità di svolgimento Per l’anno accademico in corso l’attività si articola su 20 ore ed è diretta agli studenti che abbiano superato o stiano frequentando l’esame di Diritto del lavoro o Diritto sindacale o Diritto comparato del lavoro. Dopo una breve introduzione circa il ruolo della giurisprudenza “sociale” della Corte di Giustizia, e il significato dell’inserimento nel Trattato di Amsterdam delle disposizioni concernenti i divieti di discriminazione, sul contenuto e la portata delle direttive “di seconda generazione” nonché sulle norme di attuazione nel nostro ordinamento, verrà fornito agli studenti materiale costituito da sentenze e atti processuali, sia della giurisprudenza comunitaria sia di quella interna, per compiere ricerche e approfondimenti anche alla luce dei commenti a carattere dottrinale. Il laboratorio verterà sull’applicazione del principio di libera circolazione, sull’eguaglianza uomo – donna, sul divieto di discriminazioni per motivi di “razza”, nonché per motivi correlati agli altri fattori di discriminazione vietata. Numero massimo di partecipanti 45. 141 LA TRADUZIONE DEL DIRITTO COMUNITARIO ED EUROPEO WORKSHOP IN LEGAL TRANSLATION OF COMMUNITY AND EUROPEAN LAW Dott.ssa Elena Ioriatti 2° semestre — 2 crediti nd 2 semester — 2 credits Con sempre maggior frequenza le Facoltà di Giurisprudenza sono chiamate a confrontarsi con la presenza di studenti stranieri o con studenti che si esprimono in lingue diverse dalla lingua ufficiale di insegnamento. La ricerca di una metodologia che assicuri una didattica in lingue diverse potrebbe divenire la sfida del futuro. Si propone, pertanto, di avviare una sperimentazione in proposito con l’attivazione di un primo laboratorio bilingue inglese - italiano, con lo scopo di favorire, attraverso la didattica, l´interazione di studenti che parlano lingue diverse. Il laboratorio è aperto a studenti italiani e stranieri iscritti così come a studenti Erasmus e studenti stranieri che trascorrono un periodo di mobilità presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento. Law Faculties are required to take into account with growing frequency the presence of foreign students or students speaking a language different from the official teaching language. The need for elaborating a methodology that would assure the teaching in different languages might became the challenge of our near future. The experimental institution of a first bilingual (Italian-English) laboratory is therefore proposed to that purpose, with the aim of enhancing the interaction among law students speaking different languages. The workshop is open to all Italian and foreign students enrolled at Trento Faculty of Law as well as to Erasmus students and foreign speaking students in mobility. SCOPO Il laboratorio è finalizzato a sensibilizzare gli studenti ai problemi derivanti dalla traduzione dei concetti giuridici. La traduzione delle espressioni linguistiche che trasmettono dati giuridici implica infatti una delicata opera di trasposizione dei concetti da un ordinamento all’altro, o verso più altri, presupponendo quindi una corretta applicazione della metodologia giuridico-comparatistica. Il processo di integrazione europea ha reso tale attività particolarmente importante: essa costituisce infatti un passaggio cruciale nella redazione, attuazione ed applicazione delle direttive e dei regolamenti, oltre che nella redazione e pubblicazione delle sentenze della Corte di Giustizia CE e nella creazione dei principi comuni europei. Nel corso del laboratorio particolare attenzione sarà quindi riservata alla traduzione diritto comunitario, al diritto nazionale di attuazione e al diritto privato europeo. The workshop will introduce the students to the problems deriving from translating legal data. The activity of translation of linguistic expressions transmitting legal data implies the transposition of concepts from one legal system to a different one (or to more than ones); as a consequence, the correct use of the methodology of comparative law is needed. Nowadays this activity has become particularly important because of the process of European integration, as being the translation a crucial phase of the drafting, implementation and application of directives and regulations; similarly translation is important in the elaboration and publication of the decisions of the European Court of Justice and in the creation of principles of European law. Therefore, during the course particular attention will be dedicated to the translation of community law, to national law implementing directives and to European private law OGGETTO La prima parte del laboratorio sarà dedicata all’analisi dell’origine delle problematiche di traduzione dei concetti giuridici, alla loro esposizione teorica ed alle soluzioni proposte dalla comparazione giuridica e dalla linguistica. Saranno nel contempo esaminati alcuni atti comunitari (in particolare direttive, unitamente alla fonte di attuazione italiana e propria di altri ordinamenti, ed altresì regolamenti comunitari) al fine di comprenderne la tecnica di redazione e di traduzione così come concretamente applicata dagli operatori comunitari. La prima parte del laboratorio sarà tenuta in lingua italiana ed inglese. Il laboratorio proseguirà con alcune esercitazioni pratiche di traduzione di inglese giuridico, francese o spagnolo giuridico, a scelta dello studente. The first part of the course will focus on the analysis of the origin and problems of translation of legal concepts, to the theoretical explanation and to the solutions offered by comparative law and linguistic science. At the same time, some community acts will be analysed (particularly directives - which will be studied together with some of the different national acts implementing it - and regulations) in order to understand the drafting and translating technique, as it is concretely provided by the community operators. The first part of the workshop will be offered in Italian and English. The course will be integrated by practical exercises of English legal translation or French legal translation or Spanish legal translation (free choice of each student). MODALITA’ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di venti ore. Nel corso delle lezioni sarà fornito agli studenti il materiale necessario allo studio ed alla comprensione dei diversi temi trattati. E’ richiesta una partecipazione attiva, costante e critica. Al fine di consentire la piena comprensione delle problematiche e delle tecniche di traduzione giuridica del diritto comunitario ed europeo la didattica sarà integrata dalla partecipazione di un esperto di traduzione giuridica inglese, un esperto di traduzione giuridica tedesca ed un esperto di traduzione giuridica spagnola. Ulteriori seminari tenuti da esperti di linguistica potranno essere organizzati nel corso delle lezioni. The course will be composed by 20 hours of lectures. Please note that active and critical participation is required. In order to grant full understanding of the problems of legal translations some guest lectures will be taken by an expert in English legal translation, an expert in French legal translation, an espert in Spanish legal translation. Seminars with linguistic esperts might also be organised during the course. Testi e letture di riferimento saranno consegnati e suggeriti nel corso delle lezioni. Texts related to all the subjects of the lectures will be delivered to the students. Further suggested readings will be advised during the lectures. 142 LA TUTELA CAUTELARE NEL PROCESSO AMMINISTRATIVO Dott. Samuel Cornella 2° semestre — 2 crediti Scopo Il laboratorio si propone di approfondire il tema della tutela cautelare nell’ambito del processo amministrativo, con particolare riferimento ai presupposti e ai profili procedurali di tale tutela. Oggetto Le origini giurisprudenziali della tutela cautelare nel processo amministrativo, L’intervento del legislatore, La garanzia di effettività della tutela finale attraverso l’adozione di misure cautelari, I presupposti della tutela cautelare (fumus boni iuris e periculum in mora), Il contemperamento fra i diversi interessi in gioco, La rilevanza dei motivi di diritto, Il procedimento cautelare, L’ordinanza cautelare e la sua motivazione, La procedura d’urgenza, Il rito ex art 23 bis legge n. 1034/1971, La tutela cautelare ante causam, La legge n. 205/2000 e l’atipicità delle misure cautelari, La pluralità delle misure cautelari, L’appellabilità delle ordinanze cautelari, L’influenza del diritto comunitario sull’attuale assetto della tutela cautelare in Italia. Modalità di svolgimento Il laboratorio si articola in 20 ore di lezione che prevedono una preliminare spiegazione generale dell’argomento e la successiva analisi di una serie di sentenze e casi pratici. Nel corso del laboratorio verranno indicati o consegnati agli studenti i materiali necessari per un'effettiva partecipazione alle lezioni. Il conseguimento dei crediti è subordinato al superamento di una prova scritta. La frequenza è obbligatoria. 143 LA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA NELLA PROSPETTIVA COMPARATA Dott. Valerio Sangiovanni 2° semestre — 2 crediti Oggetto Il laboratorio mira a esaminare la disciplina della società a responsabilità limitata nella prospettiva comparata. Il punto di partenza sarà la disciplina italiana della società a responsabilità limitata, quale contenuta nel codice civile (artt. 2462-2483 c.c.). Si prenderanno in considerazione i singoli istituti regolati dal legislatore italiano. Si esamineranno, in particolare, il procedimento di costituzione della società, il regime dei conferimenti e delle quote, il sistema di amministrazione e controllo, i meccanismi che regolano le decisioni dei soci. L’approccio seguito nel laboratorio è pratico, perché si prenderanno in esame atti costitutivi, statuti e altri atti societari. L’esame di questa documentazione costituirà il punto di partenza per effettuare confronti con la disciplina prevista in alcuni altri importanti ordinamenti europei. In particolare ci si soffermerà sulla disciplina della GmbH tedesca e della Limited inglese. Si tratta di tipi societari che conoscono ampia diffusione nei relativi ordinamenti. Modalità di svolgimento Il laboratorio si articolerà in 20 ore complessive. Per prendere parte al laboratorio non è necessaria la conoscenza né della lingua tedesca né della lingua inglese. Il materiale, in italiano, verrà fornito all’inizio del laboratorio. È necessario portare sempre la copia recente di un codice civile con le leggi complementari. Il laboratorio è particolarmente utile per chi sta preparando l’esame di diritto commerciale, perché consente di approfondire una parte del programma del relativo corso. Chi ha invece già affrontato l’esame di diritto commerciale sarà facilitato per le conoscenze di diritto societario che ha già accumulato e potrà approfondire alcuni aspetti. Il laboratorio è utile anche per chi ha trascorso o intende trascorrere un periodo di studio all’estero. 144 LE SOCIETÀ DI PERSONE: MODELLO ORGANIZZATIVO LEGALE ED AUTONOMIA CONTRATTUALE Dott. Alessandro Benussi 2° semestre — 2 crediti Oggetto Il laboratorio mira, premessi brevi cenni storici, comparatistici e metodologici, alla comprensione del modello organizzativo delle società personali, sia sotto il profilo della disciplina legale, sia sotto quello dell’autonomia statutaria. E’ noto, infatti, come esso nella prassi sia oggetto di frequenti modifiche ed integrazioni finalizzate ad adattare lo schema legale al fenomeno economico regolato. I limiti dell’autonomia statutaria in materia verranno individuati attraverso l’applicazione del c.d. “metodo tipologico”, in contrapposizione al c.d. “metodo logico”, dei quali verranno evidenziati il fondamento teorico, i presupposti e le modalità di applicazione. Nel corso del laboratorio, individuati gli elementi essenziali e le norme inderogabili della disciplina, si procederà partitamente all’analisi del modello organizzativo in relazione ai profili decisionale, gestionale e di controllo, evidenziando di volta in volta problemi interpretativi e soluzioni applicative. Alla luce dei risultati raggiunti si analizzeranno infine, anche in termini di analisi economica del diritto, le pattuizioni contenute in una serie di statuti che verranno messi a disposizione dei partecipanti e si procederà alla redazione di statuti. Modalità di svolgimento Il laboratorio si articolerà in 20 ore complessive. Il laboratorio verrà costantemente condotto attraverso il metodo seminariale, sia per l’individuazione dei fondamenti della disciplina, sia per la comprensione e l’analisi dei problemi interpretativi ed applicativi. Spazio verrà inoltre dedicato ad esercitazioni pratiche finalizzate alla redazione da parte dei partecipanti di statuti sulla base di specifiche caratteristiche della compagine sociale e della natura dell’attività esercitata. Il materiale verrà indicato all’inizio del laboratorio. 145 LICENZE D’USO SUI CONTENUTI DIGITALI: MODELLI E TECNICHE DI REDAZIONE Dott. Roberto Caso – Dott. Andrea Rossato – Dott.ssa Federica Lorenzato – Dott. Thomas Margoni 2° semestre — 2 crediti Scopo Il laboratorio applicativo si propone di esplorare le tecniche di redazione delle licenze d’uso sui contenuti digitali. Le tecnologie informatiche mutano i tradizionali modelli di business e consentono l’emersione di nuove forme di produzione, distribuzione e fruizione dell’informazione. Mediante lo schema della licenza d’uso, un esempio di contratto standard frutto della dinamicità della prassi attuale, vengono stabilite le modalità attraverso le quali l’utente può utilizzare il contenuto digitale, garantendo al tempo stesso i diritti di chi è produttore dell’informazione. In tale contesto si sono affermati – prima nel sistema giuridico nordamericano poi su scala globale - due contrapposti modelli di contratto: da un lato le licenze c.d. proprietarie (e.g. EULA), dall’altro le licenze c.d. Free/Open Source Software (FOSS) e Open Content (e.g. Open Access Definition, Creative Commons, Open Pubblication, etc.). Tali schemi affondano le loro radici in due opposti approcci all’interazione tra la proprietà intellettuale (in particolare, il diritto d’autore) e il diritto dei contratti. Questa interazione pone molteplici problemi (ad esempio, sul piano dei limiti della proprietà intellettuale, della protezione del consumatore e della tutela della concorrenza). Oggetto Premessi brevi cenni alle materie della proprietà intellettuale e del diritto dei contratti, si procederà alla raccolta ed allo studio di modelli negoziali per la trasmissione di diritti sui contenuti digitali. L’analisi dei modelli contrattuali costituisce la premessa della fase del laboratorio finalizzata all’insegnamento delle tecniche di redazione dei contratti nel contesto del diritto dell’era digitale. Modalità di svolgimento Il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Il materiale di base –costituito principalmente da modelli di contratti di licenze d’uso sui contenuti digitali e dalla giurisprudenza di riferimento – in parte verrà fornito dai docenti, in parte verrà raccolto dagli studenti che avranno in questo modo la possibilità di mettere alla prova anche le proprie abilità nel campo della ricerca del materiale giuridico. Numero massimo di partecipanti: 20. 146 MERCATI E STRUMENTI FINANZIARI Dott. Michele Rondinelli 2° semestre — 2 crediti Scopo Prendendo le mosse da una ricostruzione storica, il laboratorio intende fornire agli studenti gli strumenti per la comprensione della funzione economica e del ruolo dei mercati finanziari nelle moderne società capitalistiche, alla luce della loro continua evoluzione e della incessante produzione-innovazione dei prodotti che su di essi vengono scambiati. Oggetto Presentazione dei mercati finanziari e dei principali strumenti finanziari ivi scambiati. In particolare, con riguardo ai mercati finanziari saranno illustrati: 1) le principali novità legate all'entrata in vigore, il 1° novembre 2007, della Direttiva 2004/39/CE (c.d. Direttiva Mifid); 2) la disciplina delle società di gestione dei mercati (autorizzazione delle società da parte della Consob; regolamento di gestione dei mercati); 3) i mercati regolamentati italiani autorizzati dalla Consob e i relativi comparti (mercati gestiti rispettivamente da Borsa Italiana s.p.a, da MTS s.p.a. e da TLX s.p.a.); 4) i sistemi di scambi organizzati (SSO); 5) la vigilanza della Consob sulle società di gestione e sui mercati; 6) i mercati esteri riconosciuti in Italia in virtù di un accordo con le autorità di vigilanza straniere. Per quanto riguarda, invece, gli strumenti finanziari si esamineranno alcune delle figure tra quelle elencate all'art. 1, comma 2 del Testo unico della finanza, quali: a) azioni; b) obbligazioni; c) quote di fondi comuni di investimento; d) strumenti finanziari derivati. Modalità di svolgimento Il laboratorio si struttura in due parti, di 10 ore ciascuna, rispettivamente dedicate ai mercati e agli strumenti finanziari: dopo alcune lezioni di didattica introduttiva saranno svolte attività di approfondimento e di laboratorio con il coinvolgimento diretto degli studenti frequentanti. Numero massimo di partecipanti 20. 147 I PROFILI TRIBUTARI DELLE SOCIETÀ COOPERATIVE Dott. Francesco Montanari 2° semestre — 2 crediti Scopo Il laboratorio ha lo scopo di individuare le principali problematiche di natura tributaria delle diverse forme di società cooperative, anche in virtù delle sensibili modifiche normative che si sono susseguite negli ultimi anni. Ad una parte introduttiva di tipo istituzionale, necessaria per la piena comprensione dei diversi istituti, verrà affiancata l'analisi di casi pratico - operativi, con particolare riferimento ai diversi orientamenti della prassi amministrativa nonché della giurisprudenza di merito e di legittimità. Verranno, altresì, considerati alcuni profili di compatibilità della disciplina nazionale con il diritto comunitario. Nel corso delle lezioni è prevista la distribuzione di materiale didattico (articoli di dottrina, sentenze, ecc…) Oggetto Il laboratorio avrà ad oggetto i seguenti argomenti: 1) Lineamenti essenziali delle diverse forme di società cooperative rilevanti ai fini tributari: a) Cooperative agricole b) Cooperative sociali c) Cooperative di produzione e lavoro 2) Il requisito della c.d. "mutualità prevalente": scopo mutualistico e scambio mutualistico 3) Esenzioni e agevolazioni tributarie 4) Cooperative a mutualità non prevalente: conseguenze di ordine tributario 5) Regime tributario di utili e ristorni 6) La figura del socio lavoratore 7) Analisi delle problematiche connesse all'imposta sul valore aggiunto 8) Cooperative e fiscalità locale 9) Profili comunitari 7) Analisi di alcuni casi concreti Modalità di svolgimento Il laboratorio, dopo una prima fase introduttiva, sarà incentrato, prevalentemente, sull’analisi di casi concreti. La verifica dell’apprendimento avverrà tramite una prova scritta. 148 SICUREZZA INFORMATICA E PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI 2° semestre — 2 crediti Dott. Roberto Caso – Dott. Paolo Guarda – Dott. Thomas Margoni Scopo Il laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire, anche con taglio tecnico-pratico, le tematiche fondamentali in materia di sicurezza informatica e protezione dei dati personali. Oggetto Il laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire le tematiche fondamentali in materia di sicurezza informatica e protezione dei dati personali. La sicurezza dei dati personali costituisce l’ultimo approdo del cammino percorso, nell’arco di più di un secolo, dalla tutela della privacy. Nell’era digitale, infatti, non ha senso parlare di privacy senza fare riferimento alla sicurezza informatica. Si pensi alla complessa disciplina delle misure di sicurezza contenuta nel Codice sulla protezione dei dati personali – la quale ha dato vita ad un nuovo settore di assistenza legale ad imprese ed organizzazioni - ed alla regolamentazione degli standard di sicurezza. Il laboratorio fornisce, quindi, agli studenti – mediante prove pratiche, come la redazione di modelli di documenti programmatici per la sicurezza dei dati personali – le basi metodologiche per affrontare lo studio di questi temi. Fondamentale è, da un lato, l’acquisizione delle categorie di riferimento della computer security, nonché di alcuni schemi concettuali e termini tipici della scienza informatica, dall’altro, lo studio della disciplina che l’incrocio tra sicurezza informatica e trattamento dei dati personali riceve negli ordinamenti statunitense, europeo ed italiano. Modalità di svolgimento Il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Gli studenti sostengono una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione. Il materiale di base in parte verrà fornito dal docente, in parte verrà raccolto dagli studenti che avranno in questo modo la possibilità di mettere alla prova anche le proprie abilità nel campo della ricerca del materiale giuridico. 149 13. ESAME DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA L'acquisizione progressiva, durante tutto il corso degli studi, della capacità di svolgimento di un lavoro di ricerca (individuale e di gruppo) e di elaborazione critica e ragionata in forma scritta costituisce uno degli obiettivi della formazione del giurista sotto il profilo dei contenuti e del metodo. Al conseguimento di tale obiettivo sono finalizzati la prassi di esercitazioni scritte durante i corsi, di svolgimento dell'esame di profitto di taluni corsi con la presentazione e discussione di un elaborato scritto, di svolgimento di almeno una parte dell'esame in forma scritta, nonché la presentazione di una tesi posta a fondamento dell'esame di laurea. L'esame di Laurea Specialistica costituisce la verifica finale dell'acquisizione di adeguate conoscenze di metodo e di contenuti culturali, scientifici e professionali per la formazione del giurista e consiste nella presentazione di una tesi e nella sua discussione di fronte ad una commissione. La tesi di Laurea Specialistica consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari. Tipologia delle tesi di Laurea La tesi di Laurea Specialistica può essere, a scelta dello studente, una tesi curricolare ovvero una tesi di ricerca. Il candidato non può depositare il titolo della tesi curricolare qualora debba sostenere più di due esami di cui uno fondamentale. Una tesi curricolare (il cui titolo dev’essere depositato presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà almeno tre mesi prima dell’esame di laurea), indicativamente nell’ordine delle ottanta pagine, consiste in una relazione ragionata descrittiva di un determinato argomento giuridico quale risulta, ad esempio, da una rassegna critica della dottrina e/o della giurisprudenza, dalla ricostruzione storica di un istituto ovvero di tendenze legislative e/o giurisprudenziali nazionali, comunitarie e internazionali, dalla valutazione sintetica della portata innovativa di un atto legislativo ovvero di una decisione giurisdizionale, dall'esposizione di una singola opera di dottrina, dalla valutazione delle implicazioni economiche di determinate soluzioni giuridiche; una tesi di ricerca (il cui titolo dev’essere depositato presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà almeno sei mesi prima dell’esame di laurea) consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari. La tesi di ricerca può essere assegnata congiuntamente anche da due docenti e ricercatori. Nessun docente o ricercatore confermato può assegnare più di dieci tesi di ricerca. Il candidato può depositare il titolo della tesi di ricerca quando alla conclusione della sua carriera mancano soltanto al massimo 4 esami, di cui al massimo tre fondamentali. Indicazioni e criteri per l'assegnazione delle tesi di laurea L'assegnazione della tesi interessa ovviamente sia gli studenti, sia i singoli docenti, sia la Facoltà nel suo insieme. Gli studenti devono esser messi in condizione di richiedere l'assegnazione della tesi di laurea nel modo più agevole possibile. La Facoltà ha interesse ad una equilibrata ripartizione delle tesi, evitando che si strutturino e consolidino aree di eccessivo affollamento ed aree di desertificazione, il cui formarsi è normalmente segno di disagi sottostanti e non è certo privo di conseguenze negative. Indicazioni e criteri per l’elaborazione delle tesi di laurea La Facoltà ritiene utile suggerire indicazioni standard, soprattutto in relazione a due aspetti della tesi: a. Aspetti formali e compositivi Si tratta di unificare i formati, la densità di stampa, la collocazione delle note, anche al fine di conseguire un significativo risparmio di spazi per la conservazione. In particolare si suggerisce sin d'ora di osservare le seguenti prescrizioni: - indice-sommario contenente i titoli e la pagina d'inizio e di tutte le partizioni in cui si articola l'elaborato; capitoli (è possibile una sovraddistinzione in parti), paragrafi, ed eventuali sub paragrafi; bibliografia. É possibile altresì inserire una nota introduttiva, così come un capitolo dedicato alle conclusioni; - pagina di 32-35 righe, ciascuna di 65-70 caratteri di tipo prestabilito (times, courier o helvetica); corpo del carattere: 12 per il testo, 10 per le note; scrittura in recto e verso; - indicazione di almeno 5 parole chiave (approvate dal relatore, da inserire nella seconda pagina della tesi, dopo il titolo, l'autore e il relatore); - copertina in cartoncino leggero blu; - figure e tavole in formato UNI (A4, A3, etc.); - predisposizione dell'abstract (riassunto sintetico dell’argomento della tesi), che indichi oltre il nome e cognome del candidato, il titolo della tesi, in 7 copie, in fogli separati, da consegnare alla Segreteria della Presidenza (Sig.ra Ivonne Ronz), assieme a due copie della tesi. b. Criteri di citazione Le citazioni di rivista italiane vanno conformate a quelle indicate in V. Napolitano, Dizionario Bibliografico delle riviste giuridiche italiane, Giuffrè, Milano. Gli stessi criteri si utilizzeranno per le citazioni di riviste straniere. Ammissione all’esame di laurea Per essere ammesso a sostenere l'esame di Laurea Specialistica lo studente deve - ritirare la modulistica predisposta presso il Presidio didattico - depositare suddetta modulistica, debitamente compilata, entro le date previste (di solito tra le quattro e le cinque settimane antecedenti l’appello di laurea) presso il Presidio didattico, unitamente a fotocopia del libretto degli esami, completo dei crediti richiesti. Lo studente che nel termine sopra indicato sia in debito di non più di un esame, qualora sia previsto un appello d’esame nei quindici giorni successivi alla data di scadenza della presentazione della domanda, potrà chiedere al Presidio Didattico di essere ammesso con riserva all’esame di laurea. - depositare, entro due settimane dalla data fissata per la discussione, 2 copie della tesi, 7 copie dell’abstract e scheda di ammissione all’esame di laurea firmata dal relatore presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà ed una copia su dischetto in formato PDF presso il Presidio didattico. Lo studente laureando deve, infine, provvedere personalmente a consegnare una copia della tesi al proprio relatore. 150 Informazioni: Ufficio di Presidenza (Sig.ra Ivonne Ronz, [email protected]) Presidio Didattico ([email protected]) Discussione e valutazione La tesi di laurea viene discussa dal candidato con un relatore e un correlatore di fronte ad una Commissione di laurea composta secondo le norme del Regolamento didattico. Possono essere nominati, anche in veste di correlatori, docenti o ricercatori esterni alla Facoltà. In caso di tesi di ricerca eccezionalmente buone, il relatore, d'intesa con un altro docente o ricercatore della Facoltà, segnala con motivazione scritta la tesi di ricerca al Preside il quale procede alla nomina di due correlatori. La valutazione finale degli studi del candidato viene svolta dalla Commissione di laurea. La Commissione tiene conto del curriculum generale del candidato - quale risulta dalle votazioni degli esami di profitto, con valutazione delle lodi eventualmente conseguite e dalla regolarità degli studi-, della partecipazione a progetti di mobilità internazionale ed altre iniziative ritenute meritevoli di considerazione e della valutazione della tesi di laurea (curricolare o di ricerca) proposta dal relatore e dal correlatore (ovvero dai correlatori). La valutazione finale viene espressa in centodecimi. La tesi curricolare non può ricevere una valutazione superiore a tre punti. La tesi di ricerca non può ricevere una valutazione superiore ai cinque punti, fatta eccezione per le tesi segnalate che, con l'unanimità del giudizio della Commissione, possono ricevere una valutazione superiore nonché il conferimento della lode. NOTA: COME CALCOLARE IL PUNTEGGIO DI AMMISSIONE ALL’ESAME DI LAUREA Lo/la studente/ssa si presenta all’esame finale di laurea con un punteggio di partenza espresso in centodecimi. Ai fini del calcolo del punteggio di base viene presa in considerazione la media ponderata di tutti i voti riportati durante il percorso di studi senza arrotondamento dei decimali per eccesso o per difetto: tale media viene poi trasformata in centodecimi. Si rammenta inoltre che il voto 30 e lode equivale a 30 e non sono previste maggiorazioni d’ufficio del punteggio. I crediti in esubero rispetto ai 300 necessari per il conseguimento del titolo sono riconosciuti, in sede di valutazione finale degli studi, in ragione di 0,20 punti per ciascun credito, sino ad un massimo di due punti. 151 14. LEGAL STUDIES IN TRENTO FOR ERASMUS-SOCRATES (LLP/Erasmus) AND FOREIGN STUDENTS Studying in Trento for foreign students The Trento Law Faculty offers a wide range of educational opportunities to foreign students. A special program is designed to ensure a gradual introduction to both the legal and linguistic aspects of Italian culture. Towards this end “Italian as second language” (ISL) intensive and extensive courses will be run by CIAL (Central Language Center). Students may also attend the “Introduction to Italian Law” course and other regular courses offered in Italian and English. Together with “Introduction to Italian law”, a special language course, “How to write legal Italian” (HWLI), run by CIAL, is also available. Although ISL and HWLI courses are not compulsory, they are recommended to participants in order to increase their knowledge of Italian language. Some law courses and laboratories taught in English by foreign visiting professors will be available particularly in the second semester. Introduction to Italian Law. The course will be taught in the first and second semester (6 ECTS credits), and will consist of different sessions, each addressing a specific area of the Italian legal system. “Introduction to Italian Law” will provide an overview of the general features of the Italian legal system, and it is therefore strongly recommended to Erasmus students in order to give them a better grasp of the Italian legal system, which will facilitate their understanding of the topics taught in other courses. For more information see below. Law courses taught in English Together with the regular courses offered by the Faculty in Italian, particularly in the second semester includes numerous courses taught in English. Lectures are given by visiting foreign professors and are meant to increase the legal knowledge of the students in a global perspective. For more information see the program of each course provided by this guide. Italian as second language (ISL) The CIAL organizes intensive, extensive and evening courses in “Italian as second language”. The courses are held by qualified teachers with educational experience in teaching adults and for the purpose of developing basic linguistic knowledge and the ability to listen, read, write and have a conversation in Italian. Intensive and extensive courses will be offered in different periods of the academic year 2008/09. Enrolling in the course and information: admissions is free and are accepted in the CIAL Secretary’s office tel. 0461/883460 fax 0461/882900 e-mail: [email protected] How to write legal Italian The specific features of the written Italian legal language are presented in this course. The lectures will give participants an overall knowledge of the Italian legal vocabulary, which participants will need in order to follow courses taught in Italian. The course will also discuss useful instruments to assist participants studying Italian law, such as dictionary, textbooks and web-sites. Please see http://www.unitn.it/cial/ for details. Although English is the main foreign language practiced in the Faculty of Law in Trento, corse and laboratories are held also in French, German and Spanish. INTRODUCTION TO ITALIAN LAW Prof. Emanuele Cusa – dott. Elena Ioriatti (coordinators) First ad second semester - 6 ECTS Credits PROGRAMME The course is addressed to Socrates/Erasmus (LLP/Erasmus) and other foreign students enrolled at Trento University and will provide an overview of the general features of the Italian legal system. It will be taught by several members of the Law Faculty and will consist of different sessions each addressing a specific area of the Italian legal system. After a first Opening Lecture, the sessions will deal with the following subject-matters: Introduction to Roman Law The session will deal with the sources of Roman and will also give an overview of some institutes of private law that have their foundations in Roman law. Introduction to Constitutional Law The session will provide an overview of the Italian constitutional system and will deal with the following subjects: nature, content and role of the Constitution; fundamental rights; role of the Parliament, the executive and other institutions; hierarchy of sources of law and judicial review of legislation by the Italian Constitutional Court. Introduction to Administrative Law The session aims at introducing the students to the Italian administrative law system. The course will focus on three topics: first, the organization of the different administrative bodies at national, regional and local level. Secondly, the nature and character of administrative powers and the procedural rules that the Administration has to follow in the exercise of its functions. Thirdly, the judicial review of administrative actions before the administrative courts. Introduction to Community Law - Italy and the European Union 152 The session will analyse the constitutional and legislative bases for Italy’s membership in the EC/EU, Italy’s participation in the EU decision-making process, the implementation of EC law in Italy, the respective roles of Parliament and Government in relations with the EC/EU and the procedures for adapting the domestic legal system to EC Law. Italy’s transformation towards a federal system will also be discussed. The final part will deal with EC law in the hierarchy of legal sources and, especially, with the application of EC law by the judiciary. The landmark cases of the Italian Constitutional Court will be analysed. Autonomy and Minority-Protection: the autonomous Province of Bolzano/South Tyrol The autonomous province of Bolzano/South Tyrol, north of Trento, but inhabited by a majority of German speakers, has become a special legal system within the Italian legal and constitutional order. For some decades already, it is an example of "working autonomy" and minority-protection. Historical, political, legal, social and economic elements all play essential roles in the evolution of the South Tyrolean autonomy. The most salient issues that will be discussed are: the development of the "South Tyrol question" in conjunction with the concept of self-determination, the relationship with the central government in Rome, the implementation of a political compromise by creative "constitutional engineering", group rights as well as the current status of the Province within both Italy and Europe. Introduction to Criminal and Civil Justice This session is divided into four parts. The first part will offer a general overview of Italian substantive criminal law. The second part will provide an overview of the Italian criminal justice system, giving special attention to the constitutional principles and dealing with the following subjects: organization of the judiciary; structure of ordinary criminal proceeding and special procedures provided to increase the efficiency of the system. The third part will provide an overview of civil jurisdiction and judicial organisation, giving preliminary attention to the constitutional principles and the other sources. The following subjects will be dealt: organisation of ordinary courts; ordinary civil jurisdiction and types of judgments; ordinary cognitive proceedings; types of appeal; summary judgments. The last part will provide students with an introduction to the crime situation in Italy (crime trends, crime victims, fear of crime among citizens) compared to that of other EU countries. Introduction to Private Law General introduction to the Italian system of private law (structure of the Italian civil code and relation of the code with the other sources of Italian private law). Fundamental principles of contract law, tort law and property law. An overview of the Italian business organizations. Introduction to Labour Law General overview of the sources of Italian labour law, including International Labour Organisation conventions and European Union social law. Analysis of the difficult distinction between self-employment and subordinate employment, and the role of the Italian labour courts. Guarantees provided by the labour law towards the employees, with particular attention to the protection against unfair dismissals. The impact of the 2003 labour market reform on Italian labour law system will also be covered. How to carry out legal research The final part of the course will provide students with the basic understanding of how legal information becomes known in the Italian legal system and how to perform legal research. The first part of this final session will deal with the different ways in which legal information in the area of private law are stored in Italy (legal data base official publications, etc.). Moreover, it will provide students with the practical means by which and where legal information can be found, also by involving them in the search for materials in the law library. The second part of the session is aimed to offer to the students the basic “know-how” as regarding to legal research provided by the instruments of the new technologies: research strategies, on-line databases, legal portal will be taken into consideration. Some general remarks on e-learning and teaching of law will be also offered in the last part of the lecture. SUGGESTED READINGS Before the beginning of the course, texts related to all the subjects of the lectures will be delivered to the enroled students. Further suggested readings will be advised during the course. ECTS CREDITS The course earns 6 ECTS credits. Additional ECTS credits can be earned by attending the language course “How to write legal Italian” listed above. EXAMINATION AND PARTICIPATION IN THE COURSE The assessment of the learning outcomes will take the form of a written examination. Regular participation is mandatory: the final grade will take into account the degree of active participation that students have shown during the course. 153 15. SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI La Scuola di Studi Internazionali è una Graduate School che organizza programmi di insegnamento e specializzazione successivi alla laurea triennale ed è, anzi, l’unica graduate school in studi internazionali esistente in Italia. E’ stata istituita nel 2001 dalle Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Sociologia, oltre che da cinque dipartimenti, dell’Università degli Studi di Trento e coordina una Laurea specialistica(/magistrale in Studi Europei e Internazionali, un Dottorato di ricerca in International Studies, e un Master di secondo livello in Peace-building e gestione del conflitto. Laurea Specialistica/magistrale in Studi Europei e Internazionali Programma della Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali A partire dall’anno accademico 2008/2009 la laurea specialistica in Studi Europei ed Internazionali è stata trasformata in laurea magistrale. Viene quindi attivato il primo anno della nuova laurea magistrale e, ad esaurimento, il secondo anno della laurea specialistica. La particolarità della laurea magistrale/specialistica è il suo forte approccio interdisciplinare, che fornisce agli studenti la capacità di trascendere il confine delle singole discipline accademiche. Le aree tematiche del programma sono Economia, Storia, Giurisprudenza, Scienza politica e Sociologia. L’interdisciplinarità del programma è un supporto indispensabile alla comprensione delle trasformazioni economiche, legali, politiche e sociali nel contesto europeo ed internazionale. Particolare attenzione viene data alle abilità necessarie all’analisi e alla comprensione dell’interazione tra individui e collettività, all’interno di istituzioni sia europee che internazionali; del funzionamento dei sistemi economici, legali, politici e sociali europei ed internazionali; del funzionamento del sistema di governance europeo ed internazionale. Struttura del programma. Gli studenti che superano il test di selezione possono iscriversi alla laurea magistrale, strutturata in un primo anno di formazione comune e in un secondo anno, articolato nei seguenti tre percorsi: Politica europea e sistema internazionale; Tutela dei diritti fondamentali nel diritto internazionale e nel diritto europeo; Globalizzazione, istituzioni internazionali e sviluppo economico. Il programma d’insegnamento si svolge in forma di lezioni frontali, seminari e preparazione individuale. Parallelamente ai corsi forniti dalla Scuola, è prevista anche una ricca serie di lezioni e seminari tenuti da docenti di fama internazionale. I corsi sono tenuti prevalentemente in lingua inglese. Oltre alla padronanza della lingua italiana, è richiesta agli studenti la buona conoscenza della lingua inglese e la conoscenza a livello almeno intermedio di un’altra lingua tra quelle previste dall’ordinamento e impartite dall’Ateneo. Studio e formazione all’estero. Stage. Gli studenti che seguono il programma della laurea magistrale sono incoraggiati a trascorrere un periodo di studio all’estero, sia attraverso il programma Erasmus (riferendosi al programma di scambi internazionali attivati dalle varie Facoltà) sia attraverso uno dei programmi di scambio organizzati dalla Scuola. Il programma d’insegnamento può essere integrato con uno stage, che offre agli studenti l’opportunità di guadagnare esperienza pratica nelle organizzazioni o nelle istituzioni a livello nazionale, europeo ed internazionale. Prospettive di carriera ed impiego. Il programma della laurea magistrale in Studi Europei e Internazionali prepara gli studenti a carriere sia nel settore pubblico che privato. Il titolo è qualificante per ottenere posizioni di responsabilità all’interno di organizzazioni ed istituzioni impegnate in ambito europeo e internazionale ed in imprese private operanti su mercati internazionali, per trovare impiego in organizzazioni governative e nongovernative che si occupano di specifiche tematiche di rilevanza internazionale. Per coloro che intendano proseguire gli studi, il programma della Laurea Specialistica fornisce una solida preparazione per l’ammissione a programmi di Dottorato di Ricerca in Studi Internazionali e materie affini. Condizioni e modalità di ammissione. I candidati devono possedere un Diploma di Laurea per un minimo di 180 crediti di studio, che comprenda l’equivalente di almeno 60 crediti relativi a insegnamenti appartenenti da almeno due dei raggruppamenti disciplinari storico e filosofico, economico, giuridico, politologico, sociologico, linguistico. Devono inoltre possedere buona padronanza della lingua inglese (livello B2) e dimostrare la conoscenza di base di una seconda lingua straniera fra quelle impartite dall’Ateneo di Trento. Tutti i candidati devono sostenere e superare un esame di cultura generale e un test di conoscenza della lingua inglese che di regola hanno luogo nella prima metà del mese di settembre (http://portale.unitn.it/ssi/). Contatti: Scuola di Studi Internazionali via Verdi 8/10 I-38100 Trento tel. +39 0461 883125 [email protected] 154 16. INFORMAZIONI UTILI CORPO DOCENTE DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Preside: prof. Roberto TONIATTI Professori ordinari e straordinari Professori associati Luisa ANTONIOLLI Gian Antonio BENACCHIO Silvio BUSTI Carlo CASONATO Paolo CARTA Daria de PRETIS Giandomenico FALCON Damiano FLORENZANO Gabriele FORNASARI Ruggero MACERATINI Maurizio MANZIN Barbara MARCHETTI Marino MARINELLI Alessandro MELCHIONDA Giuseppe NESI (coll. fuori ruolo) Luca NOGLER Giovanni PASCUZZI Mauro POLITI (aspettativa) Diego QUAGLIONI Gianni SANTUCCI Stefania SCARPONI William SIMONS (2004-2008) Roberto TONIATTI Fulvio ZUELLI Antonino ALI’ Marcello BUSETTO Erminia CAMASSA Roberto CASO Emanuele CUSA Alessandro FODELLA Silvio GOGLIO Nicola LUGARESI Massimo MIGLIETTA Cecilia Frida NATALINI Teresa PASQUINO Elisabetta PEDERZINI Riccardo SALOMONE Massimo SANTARONI Paolo SOMMAGGIO Sergio BONINI Donata BORGONOVO RE (aspettativa) Matteo BORZAGA Stefania BRUN Fulvio CORTESE Silvana DALLA BONTÀ Marco DANI Andrea DI NICOLA Gabriella DI PAOLO Emanuela FRONZA Elena IORIATTI Umberto IZZO Ricercatori Demetrio Nicola LUISI Alessandra MAGLIARO Giuliano MARCHETTO Raffaella MURONI Marco PERTILE Andrea PRADI Filippo SARTORI Anna SIMONATI Jens WOELK Christian ZENDRI 155 Partecipano al Consiglio di Facoltà, in qualità di RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI, i Sig.ri: Diego Ammirabile, Alice Cannone, Carlotta Giordani, Alessandro Martini, Francesco Planchenstainer, Valerio Scollo, Francesco Spanò. Recapito rappresentanti degli studenti: [email protected] Gli studenti sono invitati ad utilizzare attivamente il servizio prestato dai loro rappresentanti sia attraverso la consultazione dell'apposita bacheca nell'ingresso della Facoltà sia con contatto diretto anche via e-mail. PRESIDE: Prof. Roberto Toniatti PRESIDE VICARIO: Prof.ssa Daria de Pretis CONSIGLIO DI PRESIDENZA:, Prof.ssa Luisa Antoniolli, Prof. Massimo Miglietta, Dott.ssa Gabriella Di Paolo. Partecipano alle riunioni del Consiglio la Prof.ssa Daria de Pretis, Preside Vicario e il Prof. Luca Nogler, Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche. COMITATO PARITETICO PER LA DIDATTICA: Prof. Roberto Toniatti, Prof.ssa Barbara Marchetti, Dott. Giuliano Marchetto, Alice Cannone, Diego Ammirabile, Francesco Spanò. Incarichi di Direzione: - SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI FORENSI: Membri del Consiglio Direttivo: Prof.ssa Daria de Pretis, Prof. Alessandro Melchionda, Prof. Gianni Santucci Incarichi di Rappresentanza: - CONSIGLIO DI BIBLIOTECA: Prof. Massimo Miglietta, Prof. Gianni Santucci (sostituto) - SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI: Prof. Luisa Antoniolli - CODE - JOINT EUROPEAN MASTER IN COMPARATIVE LOCAL DEVELOPMENT: Prof. Elisabetta Pederzini - MASTER DI I LIVELLO IN POLITICHE DI GENERE: Prof.ssa Stefania Scarponi Incarichi Speciali: - PIANI DI STUDIO: Prof. Silvio Busti - SISTEMA ESSE3: Prof.ssa Elisabetta Pederzini - PROGRAMMA ERASMUS/SOCRATES-ECTS-TSM: Dott.ssa Stefania Brun - PROGRAMMA ERASMUS/MUNDUS: Prof. Carlo Casonato - ORIENTAMENTO: Prof. Marino Marinelli, con la collaborazione dei Proff. Barbara Marchetti, Nicola Lugaresi, Gianni Santucci - STUDENTI DISABILI: Dott. Andrea Di Nicola - TIROCINI PROFESSIONALI: Dott. Andrea Pradi (Ordini professionali, amministrazione della giustizia), con la collaborazione del Dott. Filippo Sartori (Banche e Imprese) e della Dott.ssa Alessandra Magliaro (Pubblica Amministrazione) - FORMAZIONE DEI GIUDICI DI PACE: Prof. Gabriele Fornasari - DIDATTICA A DISTANZA: Dott. Roberto Caso - PROGETTO UNIVERSITA’ A COLORI: Dott. Jens Woelk - PROGRAMMA DIRITTO E CINEMA: Prof.ssa Elisabetta Pederzini Lauree honoris causa: Prof. Reinhard ELZE Prof. Rudolf B. SCHLESINGER Mons. Iginio ROGGER (1994) (1994) (2006) VISITING PROFESSORS 2008-2009 Diritto comunitario del lavoro Prof. Isabelle Daugareilh, Université Montesquieu Bordeaux IV (Francia) Diritto dei paesi africani Prof. Amadou Keita, Università di Bamako (Mali) Diritto cinese Prof. Xue Jun, University of Beijing, Wuhan (Cina) Diritto dei paesi di lingua tedesca Prof. Udo Reifner, Universität Hamburg (Germania) Prof. Clemens Arzt, Fachhochschule für Verwaltung und Rechtspflege, Berlin (Germania) Diritto e Letteratura Prof. Alessandro Fontana, Ecole Normal Supérieure di Lione (Francia) Diritto internazionale Prof. Mathias Hartwig, Max Planck Institut für Völkerrecht – Heidelberg (Germania) 156 Diritto penale dell’informatica Prof. Oscar Morales Garcia, Università Oberta de Catalunya (Spagna) Diritto penale internazionale Prof. Ezequiel Malarino, Universidad de Buenos Aires (Argentina) Fondamenti romanistici del diritto europeo Prof. Peter Gröschler, Johannes Gutenberg Universität Mainz (Germania) Diritto processuale civile Prof. Ena-Marlis Bajons, Universität Wien (Austria) Istituzioni di Diritto romano Prof. Christian Baldus, Universität Köln (Germania) Diritto islamico Prof. Moussa Abou Ramadan, Birzeit University Diritto e genere Prof. Sylviane Colombo, Haifa Faculty of Law (Israele) Comparative medical malpractice Prof. Lara Khoury, McGill School of Law, Montreal (Canada) Diritto privato dell’informatica Prof. Tina Piper, McGill School of Law, Montreal (Canada) Diritto comparato della proprietà intellettuale Prof. Laurent Manderieux, OMPI, Organisation mondiale de la propriété intellectuelle Diritto amministrativo comparato Prof. Paul Craig, Oxford Law (Gran Bretagna) Diritto amministrativo dell’UE e delle amministrazioni globali Prof. Jean Bernard Auby, Université Paris II-Panthéon Assas (Francia) Diritto anglo-americano, Prof. Willian Van Nortwick, Florida State University College of Law (USA) Giustizia costituzionale comparata Prof. Wojciech Sadurski, University of Sidney (Australia) e Istituto Universitario Europeo di Firenze Giustizia costituzionale comparata Prof. Alejandro Sáiz Arnaiz, Universitat Pompeu Fabra (Spagna) Diritto comparato del lavoro Prof. Antoine Jeammaud, Université Lumièr – Lyon 2 (Francia) Diritto del lavoro europeo e transnazionale Prof. Alberto Arufe Varela, Universidade da Coruña (Spagna) Diritto provato comparato della responsabilità civile Prof. Donal Nolan, Worcester College (Gran Bretagna) Diritto comparato delle religioni Prof. Alfredo Mordechai Rabello, Haifa Faculty of Law (Israele) Diritto ecclesiastico comparato Prof. José María Vázquez García-Peñuela, Universidad de Almería Cattedra Fulbright 2008-2009 International Economic Institutions Prof. John Head, Kansas School of Law (USA) 157 PRESIDIO SERVIZI INFORMATICI, TELEMATICI E MULTIMEDIALI Comitato locale: Presidente: Dott. Roberto Caso Rappresentante del Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza e-mail: [email protected] Prof. Roberto Toniatti Preside della Facoltà di Giurisprudenza e-mail: [email protected] Prof. Luca Nogler Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche e-mail:[email protected] Prof. Nicola Lugaresi Rappresentante del Consiglio del Dipartimento di Scienze Giuridiche e-mail: [email protected] Dott. Ing. Giuseppe Chiasera Responsabile Tecnico e-mail: [email protected] Dott. Ing. Giuseppe Chiasera Responsabile Tecnico e-mail: [email protected] Dott.ssa Arianna Dorigatti Assistente elaborazione dati (banche dati) e-mail: [email protected] Sig. Giuseppe Oss Assistente elaborazione dati e-mail:[email protected] Sig. Albert Tyszkiewicz Assistente elaborazione dati e-mail: [email protected] Personale: Il Presidio, attivato nel 1996, svolge il compito di implementare e diffondere l'utilizzo di strumenti telematici a fini didattici e di ricerca all'interno della Facoltà di Giurisprudenza e del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Persegue l'obiettivo di sensibilizzare gli utenti, sia docenti che studenti, sulle opportunità offerte dai sistemi di archiviazione, reperimento dati e comunicazione in forma elettronica. In particolare, allestisce per gli studenti servizi sostitutivi o aggiuntivi ad impatto tecnologico volti ad agevolare l'assolvimento dei normali adempimenti connessi all’attività didattica, ovvero a consentire l'accesso, organizzato secondo precise modalità e tempi di collegamento, alle banche dati giuridiche, rispetto cui intende promuovere specifici corsi di addestramento. Supporta le segreterie di Facoltà e Dipartimento, nella gestione delle funzionalità del sito Web. Il sito “Jus” promuove oltre alle iniziative istituzionali, una serie in espansione di luoghi virtuali di particolare interesse giuridico. Pubblica periodicamente un Notiziario reperibile nella sezione del sito dedicata al Presidio (http://www.jus.unitn.it/presidio/home.html). Il Presidio inoltre mette a disposizione degli studenti appositi spazi su di un server di rete dedicato per l’archiviazione personale, accessibile dalle postazioni delle aule informatiche. Coordina e supporta i progetti informatici proposti dagli studenti che siano ritenuti meritevoli di attuazione da parte della Facoltà e del Dipartimento. Un servizio ulteriore è la trasmissione in diretta internet degli eventi pubblici (convegni, conferenze, seminari) della Facoltà e del Dipartimento (i rispettivi links sono promossi di volta in volta in home page) e i relativi contributi trovano successivamente collocazione nell'archivio audiovisivo on line (http://www.jus.unitn.it/services/arc). Il Presidio gestisce le due aule informatiche della Facoltà (70 postazioni multimediali) con accesso internet e fruizione di banche dati giuridiche offerte dalla Facoltà direttamente o attraverso il sistema online della Biblioteca d’Ateneo. Garantisce la copertura wireless negli spazi comuni della Facoltà, nelle aule, negli studi, nelle sale lettura. Nelle aule inoltre sono a disposizione prese dati ed elettriche per la connessione wired alla rete d’Ateneo con portatile personale e credenziali Unitn (Esse3). Sul sito è disponibile una brochure informativa per le modalità di connessione. Il Presidio cura e sviluppa i punti video informativi per i servizi agli studenti. 158 RECAPITI DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Per richieste di informazioni di tipo amministrativo gli studenti sono pregati di voler contattare i recapiti seguenti. Non è consentito l’invio di messaggi di posta elettronica contenenti richieste di natura amministrativa ai docenti, che non prenderanno in considerazione alcuna richiesta d’informazione di questo tipo. Non sarà inoltre presa in considerazione alcuna richiesta d’informazioni già pubblicate sul sito di facoltà. Ufficio di Presidenza Preside: prof. Roberto Toniatti Facoltà di Giurisprudenza - via Verdi 53 - 38100 Trento tel. 0461 881806 – fax 0461 881865-76 e-mail: [email protected] Dott.ssa Valeria Tramonte tel.0461 883818 – fax: 0461 881876, e-mail: [email protected] Assistente didattico (Didattica, Didattica integrativa, Visiting Professors) Gabinetto di Presidenza Sig.ra Rosa Alba Fiorellini tel. 0461 881807 – fax 0461 881865 – 76 e mail:[email protected] Assistente del Preside (Rapporti con l’Ateneo e con i Docenti, Convocazioni e verbali del Consiglio di Facoltà). Sig.ra Fabia Poggini tel. 0461 881808 – fax 0461 881865 – 76, e-mail: [email protected] Supporto all'organizzazione dell'Ufficio di Presidenza, Gestione delle comunicazioni agli studenti e al pubblico. Sig.ra Ivonne Ronz tel. 0461 881873 – fax 0461 881865, e-mail: [email protected] Gestione dell’orario delle lezioni e degli esami di profitto, delle tesi di laurea e delle prove finali, Piani di studio studenti quadriennalisti, Attestati di frequenza. Dott.ssa Gae Santi tel. 0461 883817 – fax: 0461 881876, e-mail: [email protected] Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali, Master di II livello e Corsi di formazione, Programma Erasmus, Rapporti Internazionali. 159 Portinerie della Facoltà Via Verdi n. 53 – Via Rosmini 27 Sig. Giorgio Faitelli (coordinatore) tel. 0461 883808 e-mail: [email protected] Dott. Marco Bonetti tel. 0461 881817 Staff tel. 0461 881817/18/20 e-mail: [email protected] fax 0461 881899 Sig.ra Cinzia Pisetta Sig.ra Ana Lucia dos Santos Wilson Sig. Giorgio Huber sede di via S. Margherita n. 10 Sig.ra Giuseppina Mazzardi e-mail: [email protected] fax: 0461 883828 tel. 0461 883896 ALTRI RECAPITI UTILI Centro Interfacoltà per l'Apprendimento delle Lingue via Verdi 8, tel. 0461 – 883460 e-mail: [email protected] Presidio didattico della Facoltà di Giurisprudenza via Inama n. 1, 38100 Trento (tel. 0461 88 2170 – 2173 – 2174 – 2175) e-mail: [email protected] 160 17. LE TESI DI TRENTO Le Tesi di Trento sono un manifesto culturale sulla scienza della comparazione giuridica elaborato nel 1987 da un circolo di autorevoli comparatisti (F. Castro, P. Cendon, A. Frignani, A. Gambaro, M. Guadagni, A. Guarnieri, P. G. Monateri, R. Sacco) alcuni dei quali già docenti della Facoltà di Trento. La conoscenza e la comprensione delle Tesi agevola gli studenti ad apprezzare il significato e il valore dei numerosi insegnamenti comparatistici e alla vocazione internazionale della Facoltà. 1ª Tesi La comparazione giuridica, intesa come scienza, mira in modo necessario alla migliore conoscenza di dati giuridici. Compiti ulteriori - ad esempio la promozione del modello legale o interpretativo migliore - meritano la più grande considerazione, ma rappresentano un fine solo eventuale della ricerca comparatistica. 2ª Tesi Non esiste scienza comparatistica senza misurazione delle differenze e delle identità che intercorrono fra i vari sistemi giuridici. Non si fa scienza comparatistica finché ci si limita agli scambi culturali o all'esposizione parallela delle soluzioni esplicitate nelle diverse aree. 3ª Tesi Il comparatista rivolge la sua attenzione ai vari fenomeni della vita giuridica realizzati nel passato o nel presente, considera le stesse proposizioni giuridiche (fra cui gli atti del legislatore e del giudice, e le definizioni del dottrinario) come fatti storici, e tende ad accertare ciò che è realmente accaduto. In questo senso, la comparazione è una scienza storica. 4ª Tesi La conoscenza dei sistemi giuridici in forma comparativa ha il merito specifico di controllare sia la coerenza dei formanti presenti in ogni sistema giuridico, sia gli elementi che compongono e determinano i singoli contrapposti formanti. In particolare, essa controlla la coerenza fra le regole operazionali presenti nel sistema e le proposizioni teoretiche elaborate per rappresentare le regole operazionali. 5ª Tesi La conoscenza di un sistema giuridico non è monopolio del giurista appartenente al sistema. Al contrario, il giurista appartenente al sistema dato, se da una parte è favorito dall'abbondanza di informazioni, sarà però particolarmente impacciato dal presupposto che gli enunciati teoretici presenti nel sistema siano pienamente coerenti con le regole operazionali del sistema considerato. 161