Guida Specialistica 2008-09 - UniTN

Anno Accademico 2008-2009
FACOLTÀ DI
GIURISPRUDENZA
Laurea Specialistica in
Giurisprudenza
Programmi d’insegnamento
2
INDICE
•
1. CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ ACCADEMICHE 2008-09
p. 5
•
2. PRESENTAZIONE
p. 6
•
3. PIANO DI STUDIO DELLA LAUREA SPECIALISTICA
p. 7
•
4. ATTIVITA' FORMATIVE
p. 13
•
5. ATTIVITA' INTERNAZIONALI
p. 17
•
6. ATTIVITA' CULTURALI
p. 19
•
7. ATTIVITA' DIDATTICHE PER LAUREATI
p. 20
•
8. ELENCO E PROGRAMMI CORSI FONDAMENTALI
p. 22
•
9. ELENCO CORSI COMPLEMENTARI
p. 33
•
10. PROGRAMMI CORSI COMPLEMENTARI E OPZIONALI DEL PRIMO SEMESTRE
p. 35
•
11. PROGRAMMI CORSI COMPLEMENTARI E OPZIONALI DEL SECONDO SEMESTRE
p. 71
•
12. ELENCO E PROGRAMMI CORSI LIBERI E LABORATORI APPLICATIVI
p. 111
•
13. ESAME DI LAUREA
p. 150
•
14. LEGAL STUDIES IN TRENTO FOR ERASMUS AND FOREIGN STUDENTS
p. 152
•
15. SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI
p. 154
•
16. INFORMAZIONI UTILI
p. 155
•
17. LE TESI DI TRENTO
p. 161
3
4
1. CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ ACCADEMICHE 2008-2009
1° Semestre
Lezioni del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza e del Corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza:
dal 15 settembre al 12 dicembre 2008
Sessione straordinaria d’esame per studenti preiscritti alla Laurea Specialistica, per studenti della Laurea
Specialistica che hanno già frequentato il secondo anno e per studenti della Laurea Magistrale che hanno già
frequentato il quinto anno
(1 Appello)
dal 29 settembre al 11 ottobre 2008
Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso (triennalisti- preiscritti e non-, quadriennalisti, studenti
della Laurea Specialistica che hanno già frequentato il secondo anno, studenti della Laurea Magistrale che
hanno concluso il V° anno)
(1 appello)
dal 3 al 29 novembre 2008
Sospensione delle attività: dal 24 dicembre 2008 (compreso) al 06 gennaio 2009 (compreso)
Sessione esami 1° semestre
Appello riservato ai corsi con didattica nel primo semestre
dal 15 Dicembre al 23 Dicembre 2008
2 appelli
dal 07 gennaio al 14 febbraio 2009
2° Semestre
Lezioni:
dal 16 febbraio 2009 al 23 maggio 2009
Sospensione delle attività: dal 9 aprile 2009 (compreso) al 14 aprile 2009 (compreso)
Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso
(1 appello)
dal 30 marzo al 24 aprile 2009
Sessione esami 2° semestre
Appello riservato ai corsi con didattica nel secondo semestre o in entrambi i semestri
dal 25 maggio al 30 Maggio 2009
2 appelli
dal 2 Giugno al 31 luglio 2009
Sessione esami autunnale (1 appello)
dal 31 agosto al 12 settembre 2009
Sessioni per le tesi di laurea e per le prove finali:
Per l’anno accademico 2007/2008:
04 giugno 2008, 09 luglio 2008, 10 settembre 2008, 22 ottobre 2008, 10 dicembre 2008, 14 gennaio 2009, 11 marzo
2009
Per l’anno accademico 2008/2009:
15 Aprile 2009, 03 giugno 2009, 08 luglio 2009, 09 settembre 2009, 21 ottobre 2009, 09 dicembre 2009, 13 gennaio
2010, 10 marzo 2010
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2. PRESENTAZIONE
L’impostazione culturale e scientifica della didattica della Facoltà di Giurisprudenza di Trento, a partire dal suo primo anno accademico
(1984-85), si è ispirata all’idea secondo la quale la formazione del giurista richiede in primo luogo la comprensione del fenomeno
giuridico quale realtà sociale ed istituzionale che caratterizza ogni società umana. Il fenomeno giuridico non può essere circoscritto nel
tempo e nello spazio e ricondotto ad un solo ordinamento giuridico statuale (quello italiano odierno) ma richiede di essere studiato e
compreso anche attraverso la comparazione con altri, sia in prospettiva storica (diacronica) che nella dimensione contestuale
(sincronica), con riguardo tanto a sistemi giuridici che esprimono un’evoluzione di radici comuni (quale ad esempio il diritto romano),
quanto a sistemi che si richiamano a presupposti originari distinti (ad esempio in contesti extraeuropei). La comparazione agevola
dunque la comprensione e la conoscenza critica anche del proprio ordinamento e favorisce pertanto l’acquisizione di fondamenti
culturali e metodologici che si pongono quale premessa per un solido sapere professionale.
Questa impostazione si rivela di particolare rilevanza ed attualità nel nostro tempo, nel quale fenomeni quali l’integrazione
sovranazionale europea, la mondializzazione dei rapporti sociali, economici e culturali e lo sviluppo delle tecnologie (fra le quali,
importantissime, quelle dell’informazione) esigono una formazione appropriata anche per il giurista, al quale si richiede di saper
guardare al fenomeno giuridico quale esso si manifesta oggi nello scenario mondiale con sensibilità dialogiche e capacità
metodologiche idonee a consentirgli l’esercizio di professionalità adeguate.
La Facoltà di Giurisprudenza di Trento, sulla base di questa impostazione e in conformità con il nuovo ordinamento nazionale
quinquennale degli studi giuridici, offre il Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, articolato in un percorso di diritto “interno” ed
uno di diritto “europeo e transnazionale”, il quale è destinato all’apprendimento contestuale del diritto interno italiano in congiunzione
con il diritto di altri ordinamenti, del diritto comunitario e del diritto internazionale. Il titolo di Laurea Magistrale è titolo di ammissione per
la continuazione degli studi presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, opportunità formativa unica che consente
di accedere, una volta superati gli esami e i concorsi previsti, alle tradizionali professioni forensi.
La Facoltà di Giurisprudenza di Trento concorre inoltre alla didattica della Laurea Magistrale in Studi Europei e Internazionali – di
natura interdisciplinare e integrata con conoscenze economiche, politologiche e sociologiche – della quale rilascia il titolo in relazione al
percorso “Tutela dei diritti fondamentali nel diritto internazionale e nel diritto europeo”, che offre invece una preparazione destinata a
professioni non forensi ma nelle quali il diritto rappresenta comunque un patrimonio professionale indispensabile.
L’offerta formativa successiva alla laurea comprende anche la didattica offerta presso la Scuola di Dottorato in Studi giuridici comparati
ed europei attivata presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche e del Dottorato di ricerca in International studies attivato dalla Scuola di
Studi Internazionaliprevede anche il dottorato di ricerca nonché le iniziative didattiche presso la Scuola sullo Sviluppo locale.
Rispetto a queste finalità formative, l’organizzazione didattica della Facoltà presenta alcuni propri caratteri tipici quali l'articolazione
dell'insegnamento con corsi integrativi, avanzati e specialistici, l’organizzazione di laboratori applicativi, una programmazione annuale
dei corsi aggiornata alle moderne prospettive professionali del giurista europeo, l'internazionalizzazione dei programmi didattici e del
corpo docente con numerosi visiting professors, un’ampia offerta di opportunità per la mobilità internazionale di studenti e corsisti, il
rilievo dato alla formazione linguistica e informatica, l'organizzazione di tirocini professionali anche all'estero.
La scienza giuridica è un affascinante e formidabile strumento per comprendere la realtà che ci circonda e per intervenire su di essa
con un sapere professionale. La preparazione universitaria del giurista corrisponde ad un impegno formativo di livello superiore e di alto
profilo culturale e scientifico nell'apprendimento delle conoscenze e nell'acquisizione sistematica del metodo giuridico. L’articolazione
dei percorsi formativi offerti dalla Facoltà di Giurisprudenza di Trento sollecita un impegno individuale ancora maggiore e più intenso
tanto per i docenti quanto per gli studenti, che sono chiamati a comprendere la propria vocazione professionale e ad investire nei propri
studi universitari le energie richieste.
6
3. PIANO DI STUDI
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA
IN GIURISPRUDENZA
7
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA
ORDINAMENTO DEGLI STUDI
Premessa
Il nuovo ordinamento nazionale degli Studi Giuridici, fatta salva la possibilità per gli studenti già iscritti di proseguire e
terminare con l’ordinamento del “3+2”, sopprime i corsi di Laurea Triennali ed il corso di Laurea Specialistica in
Giurisprudenza.
Introduzione
Il piano di studi del corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza varia a seconda dell’indirizzo scelto.
Obiettivo del corso è quello di consentire ai laureati di acquisire una formazione giuridica di livello superiore, premessa
indispensabile per l’accesso alle professioni legali (avvocatura, magistratura, notariato), nonché per i concorsi per la
dirigenza nell’amministrazione pubblica.
La specializzazione maturata in questo ulteriore biennio di studi giuridici consentirà l’accesso alle seguenti carriere:
Concorso per Uditore Giudiziario (magistratura), Esame di Avvocato, Concorso per Procuratore presso l’Avvocatura
dello Stato, Concorso Notarile, Concorso Diplomatico, Concorsi per la Dirigenza della Pubblica Amministrazione.
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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA
INDIRIZZO PRIVATISTICO
CORSO
1° anno
Diritto civile
Diritto penale II
Diritto processuale civile
Esame caratterizzante
Esame complementare
CREDITI
6
6
10
6
6
2° anno
Diritto del lavoro della cooperazione
Un esame a scelta fra: Diritto fallimentare, Diritto industriale, Diritto delle cooperative e
degli enti senza scopo di lucro, Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale
Diritto processuale amministrativo
Procedura penale
6
6
6
10
Un esame a scelta fra:
Diritto comune oppure
Diritto romano oppure
Filosofia del diritto II
Un esame a scelta fra:
Diritto amministrativo oppure
Diritto amministrativo comparato oppure
Diritto costituzionale oppure
Diritto dell’ambiente oppure
Diritto pubblico dell’Unione Europea oppure
Diritto internazionale corso avanzato oppure
Diritto internazionale privato oppure
Diritto urbanistico e delle opere pubbliche
Almeno tre esami a scelta fra:
Biodiritto
Biolaw
Diritto anglo-americano
Diritto comparato della proprietà intellettuale
Diritto costituzionale comparato
Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze
Diritto dei Paesi africani
Diritto cinese
Diritto dei Paesi di lingua tedesca
Diritto del mercato unico europeo
Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale
Diritto e genere
Diritto privato comparato
Diritto privato comparato della responsabilità civile
Diritto privato dell’Unione Europea
Diritto privato dell’informatica
Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti
Economia dello sviluppo locale
Giustizia costituzionale comparata
Storia delle dottrine politiche
Storia delle dottrine politiche-corso avanzato
A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi,
tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche
6
6
18
(6+6+6)
8
Prova finale (esame di laurea)
20
Totale
120
9
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA
INDIRIZZO PUBBLICISTICO PENALISTICO
CORSO
1° anno
Diritto civile
Diritto penale II
Diritto processuale civile
Esame caratterizzante
Esame complementare
CREDITI
6
6
10
6
6
2° anno
Diritto amministrativo
Diritto costituzionale
Diritto processuale amministrativo
Procedura penale
6
6
6
10
Un esame a scelta fra:
Diritto comune oppure
Diritto romano oppure
Filosofia del diritto II
Un esame a scelta fra:
Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale oppure
Diritto comparato del lavoro oppure
Diritto comunitario del lavoro oppure
Diritto del lavoro della cooperazione oppure
Diritto del lavoro pubblico oppure
Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure
Diritto fallimentare oppure
Diritto industriale oppure
Diritto internazionale del lavoro
Almeno tre esami a scelta fra:
Biodiritto
Biolaw
Diritto anglo-americano
Diritto comparato della proprietà intellettuale
Diritto costituzionale comparato
Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze
Diritto dei Paesi africani
Diritto cinese
Diritto dei Paesi di lingua tedesca
Diritto del mercato unico europeo
Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale
Diritto e genere
Diritto privato comparato
Diritto privato comparato della responsabilità civile
Diritto privato dell’Unione Europea
Diritto privato dell’informatica
Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti
Economia dello sviluppo locale
Giustizia costituzionale comparata
Storia delle dottrine politiche
Storia delle dottrine politiche-corso avanzato
A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi,
tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche
Prova finale (esame di laurea)
Totale
10
6
6
18
(6 +6+6)
8
20
120
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA
INDIRIZZO TRANSNAZIONALE
CORSO
1° anno
Diritto civile
Diritto penale
Diritto processuale civile
Esame caratterizzante
Esame complementare
CREDITI
6
6
10
6
6
2° anno
Diritto pubblico dell’Unione Europea
Diritto internazionale II
Diritto processuale amministrativo
Procedura penale
6
6
6
10
Un esame a scelta fra:
Diritto romano oppure
Diritto comune oppure
Filosofia del diritto II
Un esame a scelta fra:
Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale oppure
Diritto comparato del lavoro oppure
Diritto comunitario del lavoro oppure
Diritto del lavoro della cooperazione oppure
Diritto del lavoro pubblico oppure
Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure
Diritto fallimentare oppure
Diritto industriale oppure
Diritto internazionale del lavoro
Almeno tre esami a scelta fra:
Biodiritto
Biolaw
Diritto anglo-americano
Diritto comparato della proprietà intellettuale
Diritto costituzionale comparato
Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze
Diritto dei Paesi africani
Diritto cinese
Diritto dei Paesi di lingua tedesca
Diritto del mercato unico europeo
Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale
Diritto e genere
Diritto privato comparato
Diritto privato comparato della responsabilità civile
Diritto privato dell’Unione Europea
Diritto privato dell’informatica
Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti
Economia dello sviluppo locale
Giustizia costituzionale comparata
Storia delle dottrine politiche
Storia delle dottrine politiche-corso avanzato
A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori
applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche
6
6
18
(6+6+6)
8
Prova finale (esame di laurea)
20
Totale
120
11
INSEGNAMENTI CARATTERIZZANTI L’INDIRIZZO
Con ciascuno degli insegnamenti sotto elencati è possibile acquisire 6 crediti.
INDIRIZZO PRIVATISTICO
INDIRIZZO PUBBLICISTICO-PENALISTICO
Diritto canonico
Diritto amministrativo dell’UE e delle amministrazioni
globali
Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale
Diritto amministrativo comparato
Diritto dei trasporti
Diritto costituzionale comparato
Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di
lucro
Diritto dell’ambiente
Diritto internazionale privato
Diritto del lavoro pubblico
Diritto penale dell’economia
Diritto pubblico dell’Unione Europea
Diritto privato comparato della responsabilità civile
Diritto ecclesiastico
Diritto romano
Diritto penale comparato
Diritto penale dell’economia
Diritto regionale e degli Enti locali
INDIRIZZO TRANSNAZIONALE
Diritto amministrativo comparato
Diritto anglo-americano
Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale
Diritto comunitario del lavoro
Diritto costituzionale comparato
Diritto internazionale privato
Diritto penale internazionale
Diritto penale comparato
Diritto privato comparato della responsabilità civile
Diritto privato dell’informatica
Gli elenchi di esami caratterizzanti riportati in questa pagina non sono esaustivi. Qualora uno studente intendesse sostenere come caratterizzante un esame non
inserito tra i caratterizzanti del percorso scelto, può presentare apposita richiesta al Consiglio di Presidenza. Nel valutare la richiesta si terrà conto della motivazione
data, degli altri esami sostenuti, e dell'attinenza dell'esame all'indirizzo scelto.
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4. ATTIVITÀ FORMATIVE
Abilità linguistiche
Lingua e diritto
Il rapporto tra lingua e diritto costituisce un aspetto cruciale nella formazione attuale del giurista.
Il diritto si esprime quasi sempre attraverso la lingua e in particolare attraverso una vera e propria lingua giuridica, caratterizzata da
concetti e categorie del tutto specifiche, che variano notevolmente da un ordinamento giuridico all’altro.
La traduzione del diritto in una lingua diversa da quella di origine (si pensi alla traduzione del diritto italiano, ad esempio, in inglese o
francese) implica quindi una delicata opera di trasposizione di tali concetti e categorie, non solo linguistica, ma altresì giuridica e
culturale.
La progressione dell’integrazione giuridica comunitaria e, più in generale, gli effetti della globalizzazione rendono sempre più importante
l’apprendimento delle lingue giuridiche, così come della traduzione giuridica; ciò non rappresenta solamente l’oggetto di una semplice
specializzazione, ma costituisce una conoscenza imprescindibile per il giurista che intende aprirsi alla dimensione europea,
transnazionale ed internazionale. Non da meno, tali conoscenze rappresentano un importante completamento del curriculum del
giurista interno, sempre più spesso chiamato a confrontarsi con un diritto, sì, nazionale, ma di formulazione comunitaria o
internazionale.
La comprensione del diritto straniero, così come la redazione di atti giuridici e la traduzione del diritto in lingue diverse, presuppone
quindi una formazione adeguata ed articolata, che sappia unire l’apprendimento del dato giuridico alla metodologia della scienza
comparatistica e della linguistica, così come alle tecniche proprie della traduttologia.
In questo contesto, l’offerta didattica della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento costituisce una risposta a tali
esigenze formative, attraverso corsi di lingua e di lingua giuridica, laboratori formativi e di ricerca, corsi di diritto tenuti da docenti
stranieri in lingue diverse dall’italiano e corsi, rivolti a studenti Socrates/Erasmus (LLP/Erasmus) ed in generale a studenti stranieri
iscritti all’Università degli Studi di Trento, tenuti prevalentemente in lingua inglese, ma anche in lingua francese, spagnola e tedesca. La
didattica in lingua e diritto costituisce un’applicazione del progetto Transjus, il quale si propone di contribuire al miglioramento della
qualità redazionale e terminologica del diritto redatto in contesti multilingue, attraverso attività scientifiche di ricerca e didattiche
connesse alla traduzione giuridica. In particolare, il progetto si propone di sviluppare sinergie costruttive tra competenze diverse,
prevalentemente giuridiche e linguistiche, attraverso ricerche terminologiche, riflessioni scientifiche sulla teoria e metodologia della
traduzione giuridica applicata alla trasposizione del dato giuridico comunitario, europeo ed internazionale, così come attività formativa
specifica di giovani studiosi. Nell’ambito della Scuola di Dottorato in Studi Giuridici comparati ed europei saranno previsti moduli di
metodologia della traduzione giuridica, la frequenza dei quali è aperta, oltre che ai dottorandi, anche agli studenti interessati.
Prima lingua e ulteriori conoscenze linguistiche
Lo studente deve acquisire 5 crediti per la conoscenza della prima lingua straniera (a scelta tra inglese, francese, spagnolo e tedesco).
Per lo studente di madrelingua straniera la prova, scritta e orale, attributiva di 5 crediti, riguarderà la lingua italiana.
Lo studente può acquisire crediti ulteriori superando livelli successivi al B1 nella prima lingua o superando i vari livelli di altre lingue
diverse dalla prima.
CIAL
Presso il CIAL sono attivati corsi di lingua straniera secondo diversi livelli di conoscenza ai quali sono assegnati i crediti come di seguito
indicato:
Livello Base
A1 (1
credito)
A2 (3 crediti)
(assorbe A1)
Livello
Autonomo
Livello
Padronanza
Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi
semplici per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa
presentare se stesso/a e gli altri. Interagisce in modo
semplice.
Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente
come informazioni personali e familiari, il proprio lavoro
ed è in grado di svolgere azioni come fare la spesa,
chiedere le direzioni, ecc..
B1 (5 crediti)
(assorbe i
livelli minori)
È in grado di affrontare situazioni che gli si presentano.
Sa produrre un testo semplice relativo ad argomenti
che siano familiari.
B2 (7 crediti)
(assorbe i
livelli minori)
Comprende le idee principali di testi complessi su
argomenti sia concreti che astratti, comprese le
discussioni tecniche. É in grado di interagire in forma
naturale con gli interlocutori. Sa produrre un testo
chiaro e dettagliato su molti argomenti e argomentare il
proprio punto di vista.
Comprende testi complessi. Produce testi chiari e
dettagliati su argomenti impegnativi.
C1 (9 crediti)
(assorbe i
livelli minori)
C2 (11
crediti)
(assorbe i
livelli minori)
Comprende facilmente ciò che sente e legge. Sa
riassumere le informazioni ricevute, presentandole
coerentemente. Si esprime in modo spontaneo
utilizzando la lingua straniera anche a livello personale
per il ragionamento.
13
I certificati di lingua rilasciati da altri istituti europei e riconosciuti a livello internazionale saranno ammessi secondo una tabella di
equivalenza predisposta dal CIAL.
Per informazioni: CIAL
via Verdi, 8 - I piano, 38100 Trento
Tel. +39 0461 883460
Fax +39 0461 882900
[email protected]
Corsi offerti in lingua straniera
L’offerta formativa della facoltà di Giurisprudenza è integrata da corsi tenuti da docenti stranieri, prevalentemente in lingua inglese, ma
anche in lingua francese, spagnola e tedesca. Allo studente che intende seguire i corsi, attivati presso la Facoltà di Giurisprudenza,
tenuti completamente o parzialmente in lingua straniera saranno attribuiti i seguenti ulteriori crediti:
2 crediti per la frequenza (per una frequenza minima di 12 ore e il superamento dell’esame in lingua italiana) (per i laboratori è previsto
1 credito per la frequenza in lingua straniera)
2 crediti aggiuntivi qualora sia sostenuto almeno parte dell’esame in lingua straniera (per i laboratori è previsto 1 credito per il
sostenimento dell’esame in lingua straniera)
È inoltre proposto il corso “Introduction to Italian Law”, un ciclo di 42 ore di lezioni in lingua inglese, tenute da alcuni docenti della
Facoltà di Giurisprudenza ed aperto a studenti erasmus e stranieri iscritti all’Università degli Studi di Trento.
Corsi di lingua giuridica
Il Centro Interfacoltà per l’Apprendimento Linguistico (CIAL), unitamente ai corsi di lingua francese, tedesca, inglese, spagnola (ed
altresì italiano come lingua straniera), offre percorsi formativi specificatamente diretti all’apprendimento di linguaggi giuridici diversi
dall’italiano, quali l’inglese, il francese, il tedesco giuridici. I corsi, tenuti presso la Facoltà di Giurisprudenza, prevedono 40 ore di lezioni
teoriche ed esercitazioni, per un totale di 3 crediti da conferirsi previo superamento dell’esame finale.
Corso di preparazione all’esame per l’acquisizione del “Certificat de français juridique” (CFJ)
La Facoltà di Giurisprudenza offre un ciclo di lezioni della durata complessiva di 40 ore, specificamente mirato alla preparazione del
“Certificat de Français Juridique” (CFJ), certificazione internazionale rilasciata dalla Camera di Commercio di Parigi. Il corso è
accessibile a tutti gli studenti che sono in possesso di un livello di lingua francese base B1 o che hanno frequentato il corso di Francese
Giuridico e superato il relativo esame. A conclusione del ciclo di lezioni, ed in conformità al calendario stabilito dalla Camera di
Commercio di Parigi, gli studenti potranno accedere alle prove scritte e orali per il conseguimento del Certificat de Français Juridique,
diretto ad attestare la conoscenza della lingua francese di livello B2 e la capacità del candidato di utilizzare tale lingua in contesti
professionali di carattere giuridico.
Laboratorio applicativo di Traduzione del diritto comunitario ed europeo/ Workshop in legal translation of European and
community law.
Con sempre maggior frequenza le Facoltà di Giurisprudenza sono chiamate a confrontarsi con la presenza di studenti stranieri o con
studenti che si esprimono in lingue diverse dalla lingua ufficiale di insegnamento. La ricerca di una metodologia che assicuri una
didattica in lingue diverse potrebbe divenire la sfida del futuro. Si propone, pertanto, di avviare una sperimentazione in proposito con
l’attivazione di un primo laboratorio bilingue inglese - italiano, con lo scopo di favorire, attraverso la didattica, l´interazione di studenti
che parlano lingue diverse.
Il laboratorio è aperto a studenti italiani e stranieri iscritti così come a studenti Erasmus e studenti stranieri che trascorrono un periodo di
mobilità presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento.
Law Faculties are required to take into account with growing frequency the presence of foreign students or students speaking a
language different from the official teaching language.
The need for elaborating a methodology that would assure the teaching in different languages might became the challenge of our near
future.
The experimental institution of a first bilingual (Italian-English) laboratory is therefore proposed to that purpose, with the aim of
enhancing the interaction among law students speaking different languages.
The workshop is open to all Italian and foreign students enrolled at Trento Faculty of Law as well as to Erasmus students and foreign
speaking students in mobility.
Nel corso del primo semestre i problemi applicativi della lingua giuridica sono trattati nell’ambito del “Laboratorio applicativo di
traduzione del diritto comunitario ed europeo/”Workshop in legal translation of European and community law”. Il laboratorio bilingue –
inglese ed italiano - è finalizzato a sensibilizzare gli studenti ai problemi derivanti dalla traduzione dei concetti giuridici con particolare
riferimento al contesto comunitario ed europeo. Ad una prima parte (10 ore di lezione frontale) tenuta in lingua inglese ed italiana ed
avente ad oggetto l'analisi dell'origine delle problematiche di traduzione dei concetti giuridici e le soluzioni proposte dalla comparazione
giuridica, il laboratorio prosegue con alcune esercitazioni pratiche di traduzione, tenute in lingua francese (6 ore) o inglese (6 ore) o
spagnola (6 ore), a scelta dello studente. La parte finale del laboratorio (4 ore) è dedicata allo studio delle problematiche di traduzione
osservate dal punto di vista del linguista e del giurista linguista. Al fine di consentire la piena comprensione delle problematiche delle
tecniche di traduzione giuridica del diritto comunitario ed europeo la didattica è integrata dalla partecipazione di docenti di lingua
giuridica francese, inglese e spagnola ed altresì da esperti linguisti e giuristi linguisti dell’Unione europea.
Abilità informatiche
È possibile sostenere i moduli del Programma ECDL presso l’apposito centro dell’Università degli studi di Trento.
L’iscrizione agli esami avviene esclusivamente tramite web nei periodi specificati alla pagina
http://www.unitn.it/atiform/iscrizioni.htm. Il recapito e-mail della segreteria ECDL è [email protected]
Tirocini professionali
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Lo stage o tirocinio è quell’esperienza professionalizzante che permette allo studente di approfondire, attraverso un esercizio pratico, le
conoscenze apprese nel corso degli studi universitari e di orientare le sue future scelte professionali. Esso consiste in un periodo di
formazione svolto presso enti, aziende, studi professionali o istituzioni a complemento od integrazione del percorso di studio seguito
dagli iscritti ai corsi di laurea triennali e specialistici.
Non potendosi configurare il tirocinio formativo quale rapporto di lavoro non sarà possibile per uno studente svolgere un’attività di
tirocinio presso l’ente o azienda in cui sia già impiegato con regolare contratto di lavoro. Tuttavia, per non penalizzare lo studente
lavoratore, gli è concessa la possibilità di svolgere attività formativa diversa dal tirocinio, concordata di volta in volta con il delegato di
Facoltà.
In ogni modo non saranno riconosciute le attività lavorative pregresse.
Requisiti per l’accesso al tirocinio
Possono svolgere il tirocinio gli studenti iscritti almeno al terzo anno. Le procedure potranno comunque essere avviate anche prima di
tale data.
Per gli studenti che già abbiano un regolare contratto di lavoro sono previsti altri tipi di attività formative da concordare con il delegato di
Facoltà.
Procedura di accesso alle attività di tirocini
Per accedere alle attività di tirocinio lo studente deve seguire le procedure previste dal Servizio Stage della Divisione Rapporti con le
Imprese (DRIm).
Lo svolgimento del tirocinio avviene sulla base di una convenzione stipulata tra Università e soggetto ospitante il quale verrà
individuato:
fra coloro che hanno inviato alla Divisione Rapporti con le Imprese la propria offerta di tirocinio∗ (per i quali esiste già la convenzione
quadro) o dallo studente in maniera autonoma (in questo caso sarà cura dello studente attivare l’iter amministrativo per la stipula della
convenzione rivolgendosi alla DRIm) seguendo le indicazioni del tutor universitario.
In ogni caso non sarà possibile attivare un tirocinio presso aziende o studi professionali gestiti o controllati da familiari.
Lo studente lavoratore seguirà una procedura parzialmente diversa da concordare con il suo tutor, il delegato di Facoltà e l’istituzione
presso cui presta servizio.
Tutor universitario
Lo studente può individuare un tutor universitario, quale responsabile didattico delle attività del tirocinio, tra i seguenti soggetti:
docenti e ricercatori, confermati e non confermati della Facoltà di Giurisprudenza, ovvero di altre Facoltà in caso di particolari progetti di
tirocinio;
esercitatori e professori a contratto della Facoltà;
assegnisti di ricerca a condizione che svolgano la loro attività di ricerca prevalentemente presso i Dipartimenti dell’Università degli Studi
di Trento.
Il ruolo del tutor universitario è quello di verificare la congruità del progetto formativo, concordato tra lo studente ed il soggetto ospitante,
con il programma di studi universitari del candidato, di definirne gli obiettivi formativi e di orientamento e di verificarne in itinere
l’andamento.
A tal fine lo studente presenterà al suo tutor universitario la Scheda di Approvazione del Progetto di Tirocinio/Stage, in formato digitale,
che, se approvato, potrà essere inoltrato dal tutor stesso, via e-mail, alla Divisione Rapporti con le Imprese (DRIm), almeno 5 giorni
lavorativi precedenti la data di inizio stage.
Sarà poi cura dello studente: a. concordare con la DRIm il termine per il ritiro della documentazione di inizio tirocinio; b. far firmare tale
documentazione al proprio tutor universitario e a quello aziendale; c. presentarsi presso l’ente ospitante alla data stabilita.
Lo studente lavoratore compilerà la Scheda di Approvazione del Progetto di altra attività formativa sulla base degli accordi presi con
l’ente presso cui presta servizio e con il tutor universitario. Tale scheda verrà inviata via e-mail alla DRIm dal delegato di Facoltà. Da
quel momento lo studente potrà svolgere la sua attività formativa per il tempo concordato.
Svolgimento
Lo svolgimento del tirocinio avviene sulla base di una convenzione stipulata tra Università e soggetto ospitante e secondo i compiti
fissati nel progetto formativo. Il tirocinante deve attenersi a quanto concordato nella convenzione, deve rispettare i regolamenti
disciplinari, le norme organizzative, di sicurezza e di igiene sul lavoro.
Ove presente un codice di comportamento, ovvero un regolamento interno, presso il soggetto ospitante, il tirocinante è tenuto a
sottoscriverlo e a rispettarlo.
Durata
La durata del tirocinio varia da un minimo di 4 settimane ad un massimo di 16 settimane. Le date di inizio e termine, le eventuali
sospensioni, nonché gli orari di tirocinio sono fissati di comune accordo dal tirocinante e dal soggetto ospitante.
Gli orari di frequenza non devono, comunque, essere inferiori a 20 ore settimanali, ragionevolmente distribuite su 5 giorni lavorativi
(opzione part-time) né superiori a 40 ore settimanali (opzione full-time).
Per quanto possibile il tirocinio non deve confliggere con la frequenza delle lezioni. È quindi preferibile scegliere l’opzione full time
durante il periodo di non frequenza delle lezioni (indicativamente nei periodi dicembre-febbraio e giugno-settembre).
Le assenze non devono superare il 20% del numero totale delle ore previste.
Relazione
Al termine del tirocinio lo studente è tenuto alla redazione di una breve relazione, che dovrà contenere i seguenti argomenti:
presentazione del soggetto ospitante: attività svolta, settore di appartenenza, prodotti e servizi offerti, clientela;
analisi dell’esperienza lavorativa dal punto di vista sia organizzativo che dell’attività effettivamente svolta. Se si tratta di un tirocinio di
laurea specialistica, particolare attenzione deve essere prestata anche agli aspetti di analisi critica;
richiamo agli obiettivi definiti nel progetto di tirocinio ed analisi del loro grado di raggiungimento;
considerazione finale sull’esperienza: valutazione dell’esperienza dal punto di vista sia formativo che relazionale; valutazione della
propria formazione universitaria in relazione alle capacità professionali richieste; soddisfazione in termini di aspettative e di risultati.
Per il riconoscimento della propria esperienza di Tirocinio Didattico Universitario, lo studente deve seguire le procedure previste dal
Servizio Stage della Divisione Rapporti con le Imprese.
Accreditamento
∗A tal fine si può consultare la pagina http://portale.unitn.it/pi/stage.htm.
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Sulla base della documentazione in possesso alla Divisione Rapporti con le Imprese e della relazione finale, il tutor universitario
procederà all’approvazione del tirocinio e all’attribuzione dei crediti annotandoli sul libretto personale dello studente nonché sul modulo
di accreditamento fornito dalla DRIm. Sarà cura dello studente poi consegnare tale modulo alla Segreteria studenti per il definitivo
accreditamento.
In ogni caso il numero di crediti ottenibili con il tirocinio non potrà superare gli 8.
Crediti
I crediti spettanti al tirocinante vengono attributi sulla base della seguente tabella:
CREDITI
TIPOLOGIA D’IMPEGNO
2 CFU
4 settimane Part time
3 CFU
6 settimane Part time
4 CFU
4 settimane Full time oppure 8 settimane Part time
5 CFU
5 settimane Full time oppure 10 settimane Part time
6 CFU
6 settimane Full-time oppure 12 settimane Part-time
7 CFU
7 settimane Full time oppure 14 settimane Part time
8 CFU
8 settimane Full time oppure 16 settimane Part-time
1 credito equivale a 40 ore di tirocinio (tranne che nell’ultimo caso)
Legenda:
Part-time: mezza giornata (4 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana.
Full-time: intera giornata (8 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana.
NB1: Per gli studenti lavoratori si prescinde dal monte ore mensile
NB2: Per gli stage svolti all’estero ci potranno essere delle deroghe da concordare con il tutor e il delegato ai tirocini.
Gli studenti interessati a svolgere periodi di tirocinio professionale presso le Aziende possono avere informazioni presso Divisione
Rapporti con le Imprese - Direzione Servizi e Comunicazione - Università degli Studi di Trento, Molino Vittoria, Via Verdi 6 - 3° piano
(Tel. 0461 883200, Fax 0461 882921, e-mail: [email protected]).
Coordinatore del programma: Dott. Andrea Pradi
e-mail: [email protected]
ALTRE ATTIVITÀ A SCELTA LIBERA
Gli studenti iscritti alla Facoltà di Giurisprudenza possono seguire altri corsi impartiti in Ateneo e sostenere il relativo esame, vedendosi
riconosciuti i corrispondenti crediti nell’ambito dei crediti liberi. Si segnalano in particolare i corsi di Sociologia della religione (moduli A e
B) che sono mutuati dalla Facoltà di Sociologia. Si raccomanda la congruità di tali scelte rispetto alle esigenze di formazione del
giurista.
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5. ATTIVITÀ INTERNAZIONALI
La Facoltà di Giurisprudenza di Trento è iscritta e partecipa alle attività di ELFA (European Law Faculties Association), EPLC
(European Public Law Center), IALS (International Association of Law Schools), ASCL (American Society for Comparative Law),
INVERNOMOS (associazione internazionale di studi legali).
Programmi di mobilità degli studenti
Doppia Laurea
La Facoltà di Giurisprudenza ha attivato due accordi di Doppia Laurea: il primo con l’università tedesca Universität Hamburg Department Wirtschaft und Politik, il secondo con l’università francese Universitè Paris 13 di Parigi. Il programma è stato sospeso dopo
l’introduzione dell’ordinamento quinquennale.
Lifelong Learning Programme/Erasmus (Erasmus per Studio ed Erasmus per Tirocinio)
Il Regolamento Erasmus della Facoltà di Giurisprudenza è consultabile on line sul portale della Facoltà al seguente indirizzo internet:
http://portale.unitn.it/jus/regmob.htm
Gli studenti/dottorandi interessati alla partecipazione al Programma (sia per studio che per tirocinio) possono rivolgersi all’Ufficio di
Presidenza della Facoltà di Giurisprudenza, Dott.ssa Gae Santi (tel. 0461 883817, e-mail: [email protected]), o all’Ufficio LLP-Erasmus
di Ateneo.
Informazioni
Ufficio LLP-Erasmus
E-mail: [email protected]
Studenti in uscita:
tel. 0461 883239
pagina web: http://www.unitn.it/di/se (studio); pagina web: http://portale.unitn.it/di/LLPlav.htm (tirocinio).
Studenti in entrata:
tel. 0461 883237
pagina web: http://portale.unitn.it/pos/LLP.htm.
Programma LLP Leonardo Da Vinci/AT&Q
Nell'ambito delle attività di tirocinio già promosse nell'ambito del Programma Leonardo da Vinci, l'Università di Trento, anche grazie ad
un vasto partenariato formato da università ed imprese italiane ed europee, coordina il progetto denominato AT&Q - Advanced
Technologies and Qualità. Questo progetto prevede l'assegnazione di borse per tirocini, la cui finalità principale è di sviluppare
professionalità specialistiche soprattutto nel settore delle nuove tecnologie e della qualità, nonché l'organizzazione di scambi per
promuovere l'aggiornamento delle competenze professionali.
Le borse AT&Q sono riservate ai candidati che non abbiano compiuto i 29 anni di età al momento dell’iscrizione al bando e che non
abbiano intrapreso alcuna attività lavorativa, laureati che non abbiano conseguito la laurea da più di 18 mesi. La mobilità è aperta a tutti
i Paesi europei.
In quanto legato al contratto della Commissione Europea, il bando LLP non esce con scadenza fissa. E’ comunque disponibile una
mailing list che raccoglie i nominativi degli interessati a cui vengono inviate le opportunità di tirocinio offerte in questo ambito ed,
eventualmente, copia del/i bando/i.
Programma Leonardo Da Vinci
Nell'ambito del Progetto Leonardo l'Università di Trento coordina, anche grazie ad un vasto partenariato formato da università ed
imprese italiane ed europee, il progetto denominato AT&Q - Advanced Technologies and Qualità. Questo progetto prevede
l'assegnazione di borse per tirocini, la cui finalità principale è di sviluppare professionalità specialistiche soprattutto nel settore delle
nuove tecnologie e della qualità, nonché l'organizzazione di scambi per promuovere l'aggiornamento delle competenze professionali.
Le borse Leonardo sono riservate ai candidati che non abbiano compiuto i 29 anni di età al momento dell’iscrizione al bando e che non
abbiano intrapreso alcuna attività lavorativa; studenti iscritti almeno al penultimo anno di un corso di laurea triennale (ultimi due anni di
uno corso di laurea quadriennale) o ad un corso post-laurea; laureati che non abbiano conseguito la laurea da più di 18 mesi. La
mobilità è aperta a tutti i Paesi europei.
In quanto legato al contratto della Commissione Europea, il bando non esce con scadenza fissa. E’ comunque disponibile una mailing
list che raccoglie i nominativi degli interessati a cui viene inviata direttamente copia del bando.
Informazioni
Ufficio Programmi Comunitari e Consorzi
E-mail: [email protected]
Tel. 0461 883235 (laureati)
Tel. 0461 883236 (studenti)
Sito web: http://portale.unitn.it/di/atq.htm
Convenzioni
Convenzioni bilaterali dell’Ateneo
Gli studenti della Facoltà possono avvalersi di alcune convenzioni bilaterali che prevedono la mobilità di studenti con attribuzione di una
borsa di studio.
Le istituzioni interessate sono:
University of Kansas
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Melbourne University, Australia
Universidade Vale do Itajaì, Brasile
Universidad de la Habana, Cuba
Pontificia Universidad Catòlica de Chile, Santiago e Villarica
Ecole Normale Supérieure Lyon, Francia
Université de Sherbrooke – Québec (Canada)
Informazioni circa le attività, i bandi e le domande di candidatura, a cura della Divisione Cooperazione e Mobilità Internazionale, sono
disponibili, dall’uscita del bando fino alla scadenza dello stesso, al sito: http://portale.unitn.it/ateneo/portalpage.do?channelId=-15906
Convenzioni bilaterali della Facoltà di Giurisprudenza
Le istituzioni interessate sono:
Vermont School of Law, USA
Law School Haifa, Israele
Informazioni circa le attività, i bandi e le domande di candidatura sono disponibili presso l’Ufficio di Presidenza (Dott.ssa Gae Santi, email: [email protected], tel. 0461 883817).
Finanziamento per soggiorni di studio e visite per motivi di studio
Il regolamento è consultabile alla pagina
http://portale.unitn.it/jus/regmob.htm
Criteri per il finanziamento La Facoltà può intervenire con fondi da destinarsi a favore di studenti regolarmente iscritti ai corsi di laurea o di diploma secondo le
seguenti priorità:
a) soggiorni individuali presso istituti universitari ed enti di ricerca italiani e stranieri per ricerche per tesi di laurea;
b) visite collettive di istruzione allo scopo di perfezionare la preparazione culturale e professionale in Italia e all’estero;
c) altre iniziative didattiche che contribuiscano alla formazione giuridica.
Le domande dovranno essere inoltrate al Preside. L’inoltro dovrà avvenire a cura dello studente nel caso di soggiorni individuali, a cura
del professore ufficiale della materia nel caso di visite o soggiorni collettivi. Le domande per soggiorni individuali vanno corredate dal
parere di un docente che attesti l’effettiva utilità della richiesta e da una lettera di accettazione da parte dell’istituzione ospitante.
I finanziamenti (anche parziali) saranno assegnati con decreto del Preside e la liquidazione delle cifra assegnata avverrà su
presentazione di idonea documentazione di spesa che dovrà essere presentata presso il Presidio Amministrativo della Facoltà di
Giurisprudenza, Via Verdi 53.
Potranno essere rimborsate:
- Spese di viaggio con mezzi di linea (II classe per il treno o classe economica per viaggi aerei);
- Spese di iscrizione a seminari e Corsi;
- Spese di soggiorno per un importo massimo di Euro 36,00 al giorno e per una durata massima di tre mesi consecutivi.
Il Consiglio di Facoltà ha fissato il termine di presentazione delle domande nei periodi di seguito indicati:
31 maggio
per i viaggi da effettuarsi nel periodo luglio - dicembre
31 ottobre
per i viaggi da effettuarsi nel periodo gennaio - giugno.
Alla richiesta deve essere allegato un preventivo di viaggio.
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6. ATTIVITÀ CULTURALI
La Facoltà e il Dipartimento di Scienze Giuridiche organizzano costantemente iniziative seminariali e convegnistiche, con il contributo di
studiosi italiani e stranieri, nonché di professionisti e di figure istituzionali (magistrati, diplomatici, dirigenti di Pubblica Amministrazione,
ecc.) per l’approfondimento di singoli argomenti. Gli studenti della Facoltà sono invitati a partecipare, secondo i propri interessi e
attitudini, a tali iniziative che, anche se non attribuiscono crediti formativi, contribuiscono alla formazione culturale del giurista.
La Facoltà si sta impegnando altresì ad offrire occasioni ed esperienze di comprensione e apprendimento dei fenomeni giuridici anche
attraverso il linguaggio dell’arte. In tale contesto si segnalano alcune esposizioni di arti visive (come, nel recente passato, una mostra
sull’arte e cultura delle popolazioni aborigene dell’Australia e una esposizione di disegni in tema di pari opportunità), alcune iniziative
integrative del corso libero Aspetti criminologici e giuridici del fenomeno mafioso, il corso di Diritto e letteratura, giunto alla sua quarta
edizione, nonché il corso libero Diritto e cinema.
Dall’anno accademico 2008/2009, infatti, l’iniziativa è entrata a far parte dell’offerta didattica della facoltà come Corso libero, della
durata di 20 ore, per il riconoscimento di due crediti formativi. In precedenza nell'ambito del progetto Diritto e Cinema erano state
organizzate tre rassegne didattiche che, grazie all’intervento di relatori di differente provenienza e formazione culturale, hanno centrato
con diverso approccio metodologico l'attenzione sul film come modalità rappresentativa della realtà, in grado di offrire, al pari di altre
manifestazioni artistiche, un contributo alla conoscenza delle più intime strutture del fenomeno giuridico. Nel 2005 «L’immagine della
giustizia. Percorsi nella rappresentazione del fenomeno giuridico» ha condotto la riflessione sull' immagine cinematografica della
giustizia e del processo penale. Nel 2006 «I volti del potere. Tra autorità e legittimità» ha indagato la rappresentazione cinematografica
del potere come autorità giuridica conformata. Nel 2007 la rassegna «Genere prossimo. Differenza specifica» si è intrecciata con la
didattica del corso Diritto e Genere.
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7. ATTIVITÀ DIDATTICHE PER LAUREATI
Scuola di specializzazione per le professioni legali
A partire dall’anno accademico 2001-2002, presso la Facoltà di Giurisprudenza ha preso avvio la Scuola di Specializzazione per le
professioni legali. La Scuola nasce in base ad una convenzione con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Verona, approvata
dal CUN nella seduta dell’8 marzo 2001. Del Consiglio Direttivo della Scuola fanno parte in composizione paritetica professori delle
Facoltà di Giurisprudenza di Trento e Verona, nonché componenti in rappresentanza di magistratura, avvocatura e notariato. Alla
Scuola possono accedere per concorso i laureati in Giurisprudenza.
L’attivazione della Scuola rappresenta un’iniziativa estremamente qualificante per le Facoltà di Giurisprudenza e tale da completare
l’offerta didattica che esse sono in grado di mettere a disposizione dei propri studenti. Infatti, se al corso di laurea sono affidate la
formazione di base ed il compito di fornire le nozioni giuridiche fondamentali, alle Scuole di specializzazione sono rimessi il
perfezionamento di tali conoscenze e soprattutto la funzione di impartire un insegnamento anche pratico ai laureati che aspirano alle tre
tradizionali professioni legali (avvocato, magistrato e notaio).
La Scuola si pone pertanto in linea di continuità con il corso di laurea in Giurisprudenza poiché completa la formazione del giurista
aggiungendo alla didattica tradizionale, volta ad impartire le conoscenze teoriche di base, una didattica per casi diretta a formare il
professionista, oltre che a prepararlo per il superamento del relativo esame o concorso.
Ulteriori informazioni possono essere consultate sul sito web della Facoltà al seguente indirizzo:
http://portale.unitn.it/jus/of/professionilegali.htm
Direttore della Scuola:
Segreteria:
Tel.:
Fax:
e-mail:
Prof. Giovanni Sala
Dott.ssa Gae Santi
0461 883817
0461 881876
[email protected]
Pratica forense presso Avvocatura di Stato
Si segnala la possibilità di svolgere la pratica forense presso l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Trento ai fini dell’accesso all’esame
di abilitazione alla professione di avvocato.
Poiché il numero dei posti disponibili è limitato, l’ammissione alla pratica forense presso l’Avvocatura dello Stato avviene a seguito di
selezione per titoli.
La pratica presso l’Avvocatura dello Stato, al pari di quella svolta presso studi professionali privati, ha una durata di due anni e
comporta l’obbligo di assidua, quotidiana frequenza dell’Ufficio.
Le regole relative al suo svolgimento e ai connessi adempimenti formali sono quelle fissate con apposito Regolamento del competente
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.
Si invitano gli interessati a prendere visione dell’apposito bando di selezione pubblicato periodicamente dall’Avvocatura distrettuale di
Stato di Trento.
Scuola di dottorato in Studi giuridici comparati ed europei
Il dottorato di ricerca costituisce il titolo accademico finale di più alto livello rilasciato dalle Università. I corsi di dottorato di ricerca sono
preordinati all’approfondimento delle metodologie della ricerca nel rispettivo settore di formazione scientifica; hanno durata triennale e
prevedono la frequenza obbligatoria.
L’accesso ai corsi di dottorato avviene mediante selezione e almeno metà dei posti banditi sono coperti da borsa di studio assegnata in
base a criteri di merito.
Requisito per l’accesso ai corsi è il possesso del diploma di laurea o di titolo equipollente conseguito presso un’Università straniera.
I corsi di dottorato sono banditi annualmente da ciascuna Università (sede amministrativa). Talora al dottorato istituito da un’Università
aderiscono anche altri soggetti pubblici, comprese altre Università, e soggetti privati (sedi consorziate).
Presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche, d'intesa con la Facoltà, è attivata la Scuola di Dottorato in
Studi giuridici comparati ed europei (suddiviso in cinque curricula):
- Diritto privato, privato comparato e commerciale
- Diritto sostanziale e processuale del lavoro
- Diritto e procedura penale e filosofia del diritto
- Scienze pubblicistiche
- Storia del diritto romano e del pensiero giuridico europeo
Il relativo bando di concorso è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Direttore del Dottorato è il Prof. Gabriele Fornasari.
Il Dipartimento di Scienze Giuridiche partecipa altresì ai sotto elencati dottorati di ricerca istituiti da altre sedi universitarie (XXIII ciclo):
Scuola di Dottorato in Giurisprudenza (sede amministrativa: Padova)
Dottorato in Diritto romano e cultura giuridica europea (sede amministrativa: Pavia)
Dottorato in Diritto ed economia dei sistemi produttivi, dei trasporti e della logistica (sede amministrativa: Udine)
Dottorato in Diritto ed economia-Sezione Law and Economics (sede amministrativa: Siena)
Tutela giurisdizionale delle situazioni giuridiche soggettive (sede amministrativa: Perugia)
Web page:
http://portale.unitn.it/drsgce/homepage.do?rootchannelId=-16577&utente=Visitatore
Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Dottorati di Ricerca, Via Inama n. 5 – 38100 Trento
Tel. +39 0461 882190 Fax: +39 0461 882191 e-mail: [email protected]
oppure
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Segreteria della Scuola di Dottorato in SGCE - presso Dipartimento di Scienze Giuridiche - Via Verdi 53 - Trento - tel. 0461 881802 /
1866 / 3811, e-mail [email protected]
Scuola di Studi Internazionali
La Scuola di Studi Internazionali, istituita nel 2001 dalle Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Sociologia, oltre che da cinque
dipartimenti dell’Università degli Studi di Trento, coordina un Dottorato di ricerca in International Studies e un Master di secondo livello
in Peace-building e gestione del conflitto.
Per informazioni:
Scuola di Studi Internazionali
Università degli Studi di Trento
Palazzo ex-Cavazzani, Via Verdi 8/10 - 38100 Trento
Tel. 0461 883125
Fax 0461 883152
http://portale.unitn.it/ssi/
e-mail: [email protected]
Vice Direttore della Scuola di Studi Internazionali è la Prof.ssa Antoniolli.
Responsabile della Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali e membro della giunta del consiglio del corso di Laurea
Specialistica in Studi Europei ed Internazionali è il Prof. Antonino Ali'
Membri del comitato esecutivo del Dottorato di ricerca in International studies sono il Prof. Antonino Alì e il Dott. Marco Pertile.
Scuola in Sviluppo Locale
La Scuola coordina il Joint European Master in Comparative Local Development - CoDe (Master Europeo Congiunto in Sviluppo locale
comparato), un master di secondo livello che si avvale di una cooperazione internazionale integrata tra:
- Università di Trento
- Università Corvinus di Budapest
- Università di Regensburg
- Università di Ljubljana
Con la collaborazione di:
- Università di Belgrado; Università di Sarajevo; OECD
Il Master CoDe partecipa al Programma europeo Erasmus Mundus.
Obiettivo del Master è quello di far acquisire ai partecipanti le necessarie competenze in termini di progettazione, gestione e
coordinamento di processi di cambiamento e trasformazione a livello locale, allo scopo di promuovere la stabilità sociale e la prosperità
economica locale in conformità agli standard della giurisprudenza europea (acquis communautaire Commissione Europea – UE).
Il programma del Master è di tipo intensivo ed interattivo, al fine di favorire la partecipazione attiva degli studenti per identificare campi
di intervento e possibili soluzioni nell'ambito locale della loro attività professionale. Tale metodo è adottato in tutte le attività del Master.
L’inglese è la lingua ufficiale del programma.
Il Master si compone delle diverse fasi: corso introduttivo, pre-programma, lezioni frontali, tirocinio, formazione a distanza e didattica online, project work
Speciale enfasi è posta sull’acquisizione di abilità e sul valutare criticamente le esperienze studiate, con particolare riguardo per: le
cause ambientali del successo o del fallimento di un progetto, i limiti della trasferibilità della conoscenza, il ruolo delle politiche.
La durata del Master è di 18 mesi.
Per informazioni rivolgersi a:
Master CoDe Office
Dipartimento di Economia
Via V. Inama 5
Tel. 0461 883446
http://portale.unitn.it/ateneo/portalpage.do?channelId=-9938&channel2Id=-16461&content_OID=25742&programId=25743
e-mail: [email protected]
Delegato di Facoltà per il Code - Joint European Master in Comparative Local Development è la Prof. Elisabetta Pederzini.
Master di primo livello in Politiche di Genere nel mondo del lavoro (MPG)
Il Master è finalizzato a fornire competenze di analisi, di progettazione e di attuazione di azioni e politiche di genere, ovvero di indirizzi di
iniziativa e modelli di cambiamento trasversali ai diversi ambiti dell’esperienza sociale, con particolare attenzione all’ambito dei servizi e
del lavoro, e mirati a favorire il raggiungimento di una più equa cittadinanza di genere.
Il corso è finalizzato a preparare figure esperte in politiche di genere nel mondo del lavoro, riferibili a differenti contesti applicativi. Il
profilo professionale atteso sarà, in particolare, caratterizzato dalla capacità di gestire progetti di innovazione e cambiamento in un’ottica
di genere e, di conseguenza, dall’acquisizione di competenze di ricerca e di project management.
Tale profilo professionale potrà essere utile per svolgere funzioni manageriali in enti pubblici, all'interno di organizzazioni sindacali e
associazioni di categoria, in centri di formazione e orientamento professionale. Potrà essere impiegato come esperto nella gestione
delle risorse umane oppure nell'attività libero-professionale di progettazione e consulenza e valutazione di politiche pubbliche in un
ottica di genere di pari opportunità e gestione della diversità.
Per informazioni rivolgersi a:
Università degli Studi di Trento
via Verdi 26, 38100 Trento
tel. 0461 881311
e-mail: [email protected]
web: www.unitn.it/didattica/formazione_post/mpg.htm
www.didatticaonline.unitn.it/insegnamenti/master_politiche_di_genereI06.asp
Delegato di Facoltà per il Master di I livello in politiche di genere è la Prof.ssa Stefania Scarponi.
21
8. ELENCO E PROGRAMMI DEGLI INSEGNAMENTI
FONDAMENTALI OBBLIGATORI
corso
crediti
semestre
6
10
6
1°
1°
2°
G. Fornasari
M. Marinelli
G. Pascuzzi
6
2°
B. Marchetti
comune
10
2°
M. L. Busetto
Diritto amministrativo
Diritto costituzionale
Diritto pubblico
dell’Unione Europea
Diritto internazionale
pubblicistico/penalistico
pubblicistico/penalistico
transnazionale
6
6
6
1°
2°
1°
B. Marchetti
R. Toniatti
A. Alì
transnazionale
6
2°
Diritto del lavoro della
cooperazione
privatistico*
6
1°
M. Pertile – C.
Pitea
C. Zoli – S. Brun
Diritto penale II
Diritto processuale civile
Diritto civile
Diritto processuale
amministrativo
Procedura penale
percorso
1° anno
comune
comune
comune
2° anno
comune
I corsi fondamentali di percorsi diversi dal proprio possono essere sostenuti quali esami complementari
* lo studente che sceglie l’indirizzo privatistico deve sostenere anche l’esame di un corso dell’area di diritto commerciale.
22
docente
DIRITTO PENALE AVANZATO
Prof. Gabriele Fornasari
e-mail: [email protected]
1° semestre – 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il Corso avrà ad oggetto una introduzione generale alla parte speciale del diritto penale, cui farà seguito una trattazione specifica della
parte relativa ai reati contro la pubblica amministrazione.
Più in particolare, si partirà da un inquadramento complessivo del sistema dei reati nel nostro ordinamento penale, menzionando le
scelte di allocazione del nostro legislatore, che solo in parte ha inserito nel codice penale la descrizione dei comportamenti punibili,
riservando una vastissima area di fattispecie a leggi complementari.
L'attenzione sarà poi concentrata sulla sistematica interna del codice, con una sottolineatura dei passaggi diacronici che hanno portato
dal codice precedente a quello vigente ed alle numerose riforme parziali che hanno modificato nel tempo il volto di quest'ultimo.
Restringendo ancora ed approfondendo l'oggetto dell'analisi, si tratterà poi delle questioni generali relative ai reati contro la pubblica
amministrazione e della configurazione delle singole fattispecie incriminatrici, avendo cura di inserirle in un contesto complessivo idoneo
a favorire un apprendimento critico e consapevole dei condizionamenti storici, politici e normativi che le riguardano.
Obiettivo essenziale è pertanto quello di introdurre lo studente al lavoro tecnico di interpretazione delle norme configuranti i reati nella
consapevolezza della loro contestualizzazione.
PREREQUISITI
Il corso presuppone il superamento dell’esame di Diritto penale del Corso di laurea triennale in Scienze giuridiche o di Diritto penale
europeo e transnazionale del Corso di laurea triennale in Scienze giuridiche europee e transnazionali o di Diritto penale europeo e
transnazionale del Corso di laurea magistrale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Per il carattere istituzionale del Corso, la didattica si basa sulle lezioni tenute dal docente, nelle quali verranno svolti principalmente i
seguenti argomenti:
1. Profili generali della parte speciale del diritto penale e suoi rapporti essenziali con la parte generale;
2. Sistematica interna della parte speciale del codice penale;
3. Questioni generali relative ai reati contro la pubblica amministrazione (concetto di PA valido per il diritto penale, rapporti fra
giurisdizione penale ed attività amministrativa, qualifiche soggettive pubbliche, conseguenze della privatizzazione degli enti pubblici)
4. Singoli reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione (peculato, malversazione a danno dello stato, indebita percezione
di erogazioni a danno dello stato, corruzione, concussione, abuso d'ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, rifiuto e
omissione di atti d'ufficio);
5. Singoli reati dei privati contro la pubblica amministrazione (millantato credito, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, esercizio
abusivo di una professione, turbativa d'asta, inadempimento e frode in pubbliche forniture).
Di tutti si prenderà in considerazione non solo la configurazione normativa, ma anche, con particolare attenzione, l'esperienza
applicativa, con specifica analisi dei più importanti casi giurisprudenziali.
A tale fine, verrà fatto ricorso anche ad esercitazioni tenute da collaboratori alla cattedra, i dottori Laura Di Paolo, Antonio Materia,
Emanuele Corn e Stefania Rossi.
Il Corso potrà valersi della partecipazione di studiosi italiani o stranieri, dotati di specifiche competenze scientifiche, che affiancheranno
il docente nella trattazione di alcune parti; si terrà sempre conto, oltre ai profili di diritto nazionale, delle più importanti questioni di diritto
straniero e transnazionale.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame si articola in una unica prova orale avente ad oggetto gli argomenti del Corso, diretta a verificare il livello di comprensione
critica e di approfondimento della materia.
Per gli studenti frequentanti, esso potrà in parte consistere nella discussione di tesine scritte su temi concordati con il docente.
Per coloro che frequenteranno le esercitazioni, il tema delle medesime sarà oggetto di almeno una domanda in sede di esame,
eventualmente su un elaborato scritto da loro presentato.
TESTI DI RIFERIMENTO
A. BONDI-A. DI MARTINO-G. FORNASARI, Reati contro la pubblica amministrazione, Giappichelli, Torino, 2^ ed., 2008
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Nell'assegnazione delle tesi di laurea, che potrà vertere su tutti gli aspetti del diritto penale, verranno privilegiati gli studenti frequentanti
che avranno mostrato attitudine ed interesse per la materia, optando per un piano degli studi orientato verso un curriculum penalistico; il
tema sarà concordato con il docente ed il deposito del titolo avverrà dopo la presentazione scritta, da parte del candidato, di una ipotesi
ragionata di ricerca basata sulla effettiva disponibilità di materiali di consultazione; si privilegeranno inoltre, in caso di elevato numero di
richieste, gli studenti che potranno dimostrare la conoscenza di una lingua straniera e saranno pertanto in grado di svolgere un lavoro in
chiave comparatistica.
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE
Prof. Marino Marinelli
e-mail: [email protected]
1° semestre — 10 crediti
CONTENUTI DEL CORSO
Il corso mira a offrire le metodologie argomentative e gli strumenti teorico-pratici atti a comprendere l'applicazione delle norme
sostanziali civili nel processo e, così, la dimensione “clinica” del diritto civile. I temi da studiare sono i seguenti: parte generale; il
processo di cognizione di primo grado e l’istruzione probatoria; le impugnazioni; il diritto processuale civile internazionale; l’arbitrato.
TESTI DI RIFERIMENTO
- C. Consolo, Spiegazioni di diritto processuale civile. II. Le disposizioni generali, Cedam, ult. ed.
- C. Consolo, Le impugnazioni delle sentenze e dei lodi, Cedam, Padova, in corso di pubblicazione
- C. Mandrioli, Corso di diritto processuale civile. II. Il processo di cognizione, Editio minor, ult. ed., Giappichelli, (capp. I, II, III, IV, V, VI
e VII).
Date le rilevanti e recenti modifiche operate nell’ambito del C.P.C., è assolutamente necessario preparare l’esame su un C.P.C.
aggiornatissimo, tenendo altresì presente il decreto legislativo 02-02-2006 n. 40 in tema di riforma della Cassazione e dell’arbitrato. Si
consiglia
- C. Consolo (a cura di), Codice di procedura civile – Legislazione complementare interna e internazionale, Cedam, Padova, ult. ed.
NOTA
Gli studenti del vecchio quadriennio continueranno a preparare l’esame sulla base del programma adottato durante la docenza del
Prof. Massimo Montanari, nei seguenti libri di testo:
- C. Consolo, Spiegazioni di diritto processuale civile. I. Le tutele, Cedam, ult. ed.
- C. Consolo, Spiegazioni di diritto processuale civile. II. Le disposizioni generali, Cedam, ult. ed.
- C. Mandrioli, Corso di diritto processuale civile. II. Il processo di cognizione, Editio minor, ult. ed., Giappichelli
Resta ferma la possibilità, a suo tempo concessa dal Prof. Montanari, di sostenere l’esame in due parti distinte, secondo la
suddistinzione elaborata dallo stesso Prof. Montanari.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame consiste in una prova orale. É data facoltà allo studente che lo desideri di dividere l’esame in due parti con la seguente
suddistinzione: la prima parte verte sugli argomenti trattati ne “Spiegazioni di diritto processuale civile. II. Le disposizioni generali” di C.
Consolo; la seconda parte verte sugli argomenti trattati nel volume di C. Mandrioli e ne “Le impugnazioni delle sentenze” di C. Consolo.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Si concordano con il docente al momento della richiesta da parte dello studente.
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DIRITTO CIVILE
Prof. Giovanni Pascuzzi
email: [email protected]
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Esiste una distinzione tra sapere (ciò che il giurista sa) e abilità (ciò che il giurista sa fare). Il primo corrisponde al patrimonio sapienziale
dei giuristi. Le seconde si sostanziano nelle tante attività che il giurista pone in essere muovendo dal proprio sapere. Attraverso lo
studio approfondito del diritto dei contratti, il corso si propone di rendere familiari i metodi della riflessione civilistica, e di agevolare
l’apprendimento di alcune delle abilità proprie del giurista: comprensione del testo, interpretazione del testo, applicazione della regola al
caso (problem solving), redazione del testo.
PROGRAMMA DEL CORSO
Oggetto del corso è l'analisi del diritto dei contratti. In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti:
- la figura (definizione, collocazione e ruolo nel sistema giuridico-economico);
- la formazione (procedimenti di conclusione, trattative, forma, rappresentanza);
- il regolamento (oggetto, causa, tipi, interpretazione e integrazione);
- gli effetti (vincolo contrattuale, tipi di effetti, contratto e terzi, condizione, termine, preliminare, fiducia, simulazione);
- difetti e rimedi (nullità e annullabilità, incapacità e vizi della volontà, contratti illeciti e insensati, rescissione, risoluzione, rimedi di
adeguamento);
- il diritto europeo dei contratti.
METODI DIDATTICI
Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una specifica indagine
concernente i profili applicativi: l'esame della giurisprudenza (riprodotta in Pacta sunt servanda) farà da sfondo costante all'intera
riflessione.
Durante il corso verranno organizzate esercitazioni, in forma di processi simulati (Moot Court), su singoli aspetti del programma al fine
di esaminare e discutere casi giurisprudenziali.
I materiali di ausilio alle singole lezioni (syllabus, slides, etc.) vengono di volta in volta resi disponibili su Internet all'indirizzo
http://www.jus.unitn.it/users/pascuzzi/dirciv08-09/home.html
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L’esame si sostanzia in una prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
E. ROPPO, Il contratto, Giuffrè, Milano, 2001 (solo le parti in corpo grande).
G. PASCUZZI, Pacta Sunt Servanda. Giornale didattico e selezione di giurisprudenza sul diritto dei contratti, Zanichelli, Bologna, 2006.
G. PASCUZZI, Cercare il diritto - Seconda edizione. Come reperire la legislazione, la giurisprudenza e la dottrina consultando libri e
periodici specializzati, Bologna, Zanichelli, 2005
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo
culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi, perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la
stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle
intenzioni, una sorta di esercizio riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente "orale" quale è quella di Giurisprudenza, essa
costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione "vergata" e, sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un
bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato
oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è
imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale
va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. I docenti individuano periodicamente
un filone di riflessione in relazione al quale vengono definiti un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli
argomenti disponibili. È richiesta la conoscenza almeno di una lingua straniera. I tempi di lavoro sono lunghi.
N.B. E' indispensabile padroneggiare le abilità utili a reperire i dati giuridici. A tal fine si consiglia la lettura di Pascuzzi, Cercare il diritto,
Seconda edizione, Zanichelli, Bologna, 2005.
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DIRITTO PROCESSUALE AMMINISTRATIVO
Prof.ssa Barbara Marchetti
email: [email protected]
2° semestre - 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha per oggetto la disciplina del processo amministrativo e degli istituti che lo caratterizzano. Esso si propone l’obiettivo di fornire
agli studenti la strumentazione necessaria per la comprensione teorica e applicativa dei meccanismi della tutela giurisdizionale
amministrativa, anche in una prospettiva di analisi comparata delle soluzioni presenti in altri sistemi.
Nello studio della struttura e della funzione del processo amministrativo, condotto alla luce dell’influsso comunitario e delle recenti
modifiche normative, saranno in particolare esaminate le problematiche relative al contraddittorio, alla tutela cautelare, al sistema
probatorio e alla esecuzione della sentenza amministrativa.
Lo studio dei diversi istituti e delle relative problematiche sarà caratterizzato da un costante riferimento alla giurisprudenza.
Nell’ambito del corso saranno tenuti laboratori applicativi sui seguenti argomenti:
- L’influenza del diritto comunitario sul processo amministrativo (dott.ssa Giulia Bertezzolo)
- La tutela cautelare nel processo amministrativo (dott. Samuel Cornella)
Nel corso del laboratorio gli studenti predisporranno un elaborato scritto e al termine vi sarà un autonomo accertamento di profitto. La
frequenza di un laboratorio, con superamento dalla prova finale, dà diritto a due crediti. Per il laboratorio in lingua tedesca sono previsti
crediti
aggiuntivi.
Al laboratorio non saranno ammessi studenti oltre il numero massimo stabilito, insieme ai criteri di priorità, all’inizio del corso. Ciascuno
studente sarà ammesso a frequentare un solo laboratorio nell’area complessiva del diritto amministrativo, sempre che al termine delle
iscrizioni non rimangano posti liberi.
TESTI CONSIGLIATI
- A. TRAVI, Lezioni di giustizia amministrativa, VIII ed., Giappichelli, Torino, 2008
oppure
- A. SANDULLI (a cura di), Diritto processuale amministrativo, Giuffrè, Milano, 2007
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI
I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire
elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato.
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PROCEDURA PENALE
Prof. Marcello Busetto
e-mail: [email protected]
2°semestre – 10 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende fornire gli strumenti per un’adeguata comprensione del sistema processuale penale, con particolare attenzione alla
disciplina del procedimento-processo in primo grado e della formazione della prova.
PREREQUISITI
Non sono previsti prerequisiti. E’ tuttavia consigliato sostenere l’esame di procedura penale dopo quello di diritto processuale civile.
PROGRAMMA DEL CORSO
Le lezioni approfondiranno specialmente la c.d. parte dinamica: indagini preliminari, con particolare riguardo alle attività del pubblico
ministero e della polizia giudiziaria, ai diritti della difesa, agli interventi del giudice delle indagini preliminari; chiusura delle indagini,
archiviazione ed esercizio dell’azione penale; udienza preliminare; riti alternativi (in special modo, giudizio abbreviato ed applicazione
della pena su richiesta delle parti); fase del giudizio, con particolare attenzione alla disciplina dell’istruzione dibattimentale e del regime
di efficacia degli atti d’indagine nel dibattimento. Apposito spazio verrà dedicato al sistema delle impugnazioni ed al giudicato, con
particolare riguardo alle novità introdotte dalla legge n. 46 del 2006 ed alla giurisprudenza costituzionale in proposito.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali. Eventuali seminari, esercitazioni ed altre iniziative didattiche saranno segnalati a lezione. Si indicano sin d’ora i
laboratori applicativi “Casi e questioni sulle prove penali” e “L’imputazione nel sistema processuale penale”, che si svolgeranno in
concomitanza del corso.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consiste in una prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
AA. VV., Compendio di procedura penale, a cura di G. Conso e V. Grevi, terza ed., Cedam, Padova, 2006 (escluse pagine 941–1060)
oppure, in alternativa, uno dei seguenti:
D. Siracusano, A. Galati, G. tranchina, e. zappala’, Diritto processuale penale, ultima ed., Giuffrè, Milano, 2006, volumi I e II (escluse,
nel secondo volume, pagine 615-769)
G. Lozzi, Lezioni di procedura penale, settima ed., Giappichelli, Torino, 2007 (escluse pagine 619-639, 775-867)
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DIRITTO AMMINISTRATIVO
Prof.ssa Barbara Marchetti
email: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende approfondire temi fondamentali del diritto amministrativo sostanziale. Al centro dell’attenzione saranno infatti problemi
generali considerati in prospettiva sia teorica che applicativa, attraverso l’esame della dottrina e della giurisprudenza.
Per quest’anno il corso avrà ad oggetto il regime giuridico degli atti amministrativi nel diritto italiano e nel diritto comunitario.
Al fine di comprendere appieno la portata degli istituti e di apprezzare le soluzioni che si sono venute definendo nell’ordinamento
italiano, il tema sarà affrontato anche in un’ottica di diritto comparato.
TESTI DI RIFERIMENTO
Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione.
Testo consigliato per gli studenti non frequentanti:
G. GRECO, Argomenti di diritto amministrativo, Giuffrè, Milano, 2008.
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI
I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire
elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato.
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DIRITTO COSTITUZIONALE
Prof. Roberto Toniatti
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di offrire una conoscenza adeguata ed una comprensione critica delle libertà costituzionalmente garantite
dall’ordinamento italiano, anche in correlazione con la dimensione internazionale e sovranazionale, nel contesto della vigente forma di
Stato.
PREREQUISITI
Il corso presuppone l’acquisizione di una buona formazione giuridica di base, sia per quanto riguarda il diritto pubblico e costituzionale
sia per quanto concerne le altre principali ripartizioni del diritto.
CONTENUTI DEL CORSO
Il corso offre, alla conclusione degli studi giuridici, l’occasione di una rivisitazione critica della nozione di «forma di Stato» - anche in
ragione delle trasformazioni del concetto di sovranità interna ed esterna e sullo sfondo delle dinamiche sociali ed economiche - e una
trattazione di singoli diritti di libertà costituzionalmente garantiti –esaminati soprattutto nei loro aspetti problematici–, nonché di alcuni
profili tematici “trasversali” (ad esempio, il principio di uguaglianza, i diritti degli stranieri, la pluralità delle giurisdizioni, le norme
derogatorie, l’ammissibilità di limiti impliciti, lo stato d’emergenza, l’obiezione di coscienza).
METODI DIDATTICI
La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli
studenti a coglierne e selezionarne gli aspetti critici. Di conseguenza, la didattica implica un'ampia mobilità tematica e non segue un
ordine espositivo corrispondente ai materiali di studio, anche se le parti di questi ultimi che abbiano un'attinenza diretta con i temi delle
lezioni vengono solitamente indicate in anticipo. Durante il corso, gli studenti frequentanti vengono sollecitati ad intervenire nella
discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica e
selettiva dei materiali di studio.
TESTI CONSIGLIATI
R. BIN e G. PITRUZZELLA, Diritto costituzionale, VII edizione, Giappichelli Editore, Torino, 2006, limitatamente ai Capitoli I Lo Stato:
nozioni introduttive (11-32), II Forme di Stato (33-94), XIII Diritti e libertà (457- 535).
Gli studenti frequentanti, ferma restando la necessità della conoscenza della materia trattata dal manuale di riferimento, potranno
valorizzare anche in sede di esame i materiali approfonditi a lezione.
N.B. Gli studenti in debito di prova possono, senza necessità di richiedere un'ulteriore espressa conferma, conservare il programma
vigente nel rispettivo anno di iscrizione.
VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
La partecipazione attiva al corso, in quanto stimola a far coincidere la frequenza con lo studio costante e la preparazione progressiva
per l'esame, è un'occasione per fruire di più frequenti verifiche del proprio apprendimento, che per gli studenti frequentanti sono un
vantaggio non sempre percepito. Durante il corso viene inoltre organizzata, per gli studenti frequentanti, una prova scritta, volta ad
accertare sia la conoscenza sia la comprensione della materia.
L’esame, che si terrà in forma scritta e orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti di
analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione
mnemonica dei testi di riferimento viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame. Gli studenti che nella prova scritta
svolta durante il corso abbiano conseguito la qualificazione di ”ottimo" o di “buono" sono ammessi direttamente all'orale. Un buon esito
della prova scritta svolta durante il corso non esime tuttavia dalla conoscenza della rispettiva materia.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un tema, proposto dal candidato almeno in termini generali e precisato
d'intesa con il docente nonché la presentazione di un’ipotesi di lavoro. I tempi di elaborazione dipendono largamente dalle capacità e
dal grado di motivazione del candidato.
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DIRITTO PUBBLICO DELL’UNIONE EUROPEA
Prof. Antonino Alì
e-mail: [email protected]
1° semestre – 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha per oggetto l’approfondimento di taluni temi istituzionali di diritto dell’Unione europea. Dopo una breve premessa sulle origini
e lo sviluppo dell’integrazione europea, il quadro istituzionale e le procedure interistituzionali per l’adozione di atti dell’Unione; il sistema
delle fonti dell’ordinamento comunitario, saranno analizzati nel dettaglio gli effetti e la portata delle fonti comunitarie nei confronti dei
soggetti degli ordinamenti interni (in particolare l’efficacia diretta, l’interpretazione conforme, il risarcimento del danno, la disciplina
processuale della tutela dei diritti di origine comunitaria, il primato); il sistema di tutela giurisdizionale dell’Unione europea e, in
particolare, la protezione dei diritti fondamentali della persona umana nell’Unione europea; i rapporti tra la Corte di giustizia e gli altri
meccanismi di soluzione delle controversie internazionali; le relazioni esterne della Comunità e gli accordi internazionali conclusi della
CE.
Attività didattiche integrative
Verranno svolti dei seminari su argomenti specifici e su casi concreti.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli
studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e
l'acquisizione del metodo applicato.
TESTI DI RIFERIMENTO
L. Daniele, Diritto dell’Unione europea – dal Piano Schuman al progetto di Costituzione per l’Europa, Giuffré, Milano, 2007.
Costituisce, inoltre, parte integrante del programma di esame, lo studio delle sentenze:
Corte di giustizia (Grande Sezione), 12 febbraio 2008, C-2/06, Willy Kempter KG
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0002:IT:HTML
Corte di giustizia (Grande Sezione), 30 maggio 2006, C-459/03, Mox
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62003J0459:IT:HTML
Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 giugno 2008, C 308/06, Intertanko
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0308:IT:HTML
e,
inoltre,
dell’ordinanza
della
Corte
costituzionale
n.
103
del
13
aprile
(http://www.cortecostituzionale.it/documenti/download/pdf/pronunce/Pronuncia2008_103.pdf)
Ai fini della preparazione dell’esame è indispensabile lo studio dei Trattati istitutivi della Comunità europea e dell’Unione europea.
Si consiglia la consultazione della raccolta di testi normativi di:
A. Tizzano, Codice dell'Unione europea, Cedam, Padova, ult. ed., o, in alternativa,
B. Nascimbene, Comunità e Unione europea, Codice delle Istituzioni, Giappichelli, Torino, ult. ed.
CRITERI PER LASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. E’ necessaria una buona conoscenza della lingua inglese o
francese.
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2008
DIRITTO INTERNAZIONALE (CORSO AVANZATO)
Dott. Marco Pertile – Dott. Cesare Pitea
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il Corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza generale delle fonti e degli strumenti internazionali in materia di tutela dei diritti
dell’uomo, anche nella loro applicazione concreta.
CONTENUTI DEL CORSO
Il corso ha ad oggetto i sistemi regionali di tutela dei diritti dell’uomo. Verranno analizzati il funzionamento e le basi normative del
sistema europeo, di quello interamericano e di quello africano. Dopo aver descritto i tratti comuni e le diversità dei sistemi esaminati e
degli strumenti di monitoraggio ad essi relativi, la parte seconda del corso verrà dedicata alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo
e al funzionamento della Corte di Strasburgo. Lo studio della giurisprudenza della Corte sarà effettuato con riferimento ai singoli diritti e
ai principali canoni interpretativi.
TESTI DI RIFERIMENTO
L. PINESCHI, La tutela internazionale dei diritti umani. Norme, garanzie, prassi., Milano, 2006 (da pagina 282 a pagina 695 e da pag.
711 a pagina 800).
Gli studenti frequentanti possono concordare il programma di studio con il docente.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si articola in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. Nel colloquio vengono indicate le modalità da seguire nel corso
dell’elaborazione della tesi. Si sottolinea l’assoluta necessità di conoscere quanto meno una lingua straniera (preferibilmente inglese o
francese). Una volta assegnato l’argomento, si chiede che l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di
verificare le sue reali intenzioni e di permettergli di acquisire una certa familiarità con il tema prescelto. Si suggerisce poi un determinato
itinerario di lavoro.
ALTRE INFORMAZIONI
Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti.
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DIRITTO DEL LAVORO DELLA COOPERAZIONE
Prof. Carlo Zoli – Dott.ssa Stefania Brun
e-mail: [email protected]
1° semestre — 6 crediti
CONTENUTI DEL CORSO
Il corso avrà ad oggetto i rapporti di lavoro nelle società cooperative e, più in particolare, le peculiarità che caratterizzano, all’interno di
queste, la figura del socio lavoratore. Si tratterà, anzitutto, di ripercorrere l’intenso dibattito sviluppatosi in merito, per poi passare ad
approfondire i contenuti della l. n. 142 del 2001, che disciplina proprio la posizione giuridica del socio lavoratore. In proposito, si
cercherà soprattutto di mettere in luce quali siano le conseguenze della sussistenza, in capo a quest’ultimo, di due distinti rapporti,
associativo e di lavoro. Si esamineranno, in particolare, i diversi rapporti di lavoro che il socio lavoratore può instaurare con la
cooperativa: ci si occuperà così sia dei rapporti di lavoro autonomo, anche in forma continuativa e coordinata e a progetto, che dei
rapporti di lavoro subordinato, nelle diverse tipologie, standard e flessibili, previste dalla vigente legislazione giuslavoristica. Nel corso di
tale analisi, gli effetti della coesistenza dei vincoli associativo e di lavoro verranno in particolare approfonditi con riguardo ai diritti
individuali e collettivi accordati ai soci lavoratori autonomi e subordinati, incluso il relativo trattamento economico. Da ultimo, non potrà
non concentrarsi l’attenzione sugli effetti di tale coesistenza sulla disciplina relativa ai licenziamenti, nonché su quella processuale.
Per la preparazione dell’esame è necessario consultare il testo della l. n 142 del 2001, così come novellato dall’art. 9 della l. n. 30 del
2003.
Lo studente è tenuto ad aggiornarsi fino alla data dell’esame sulle innovazioni normative eventualmente sopraggiunte, che saranno
segnalate dai docenti e messe a disposizione presso la copisteria della Facoltà.
Il corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche che potranno consistere nell’esame di casi giurisprudenziali o nella redazione
di contratti.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per la preparazione dell’esame si consigliano i seguenti testi, fermo restando che altri testi potranno essere successivamente segnalati
dai docenti o concordati anche su proposta dello studente:
- L. Nogler, M. Tremolada, C. Zoli (a cura di), La riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa. Commentario alla l.
n. 142 del 2001, in Le Nuove Leggi Civili Commentate, 2002, 4, pp. 339-498.
- C. Zoli, Le modifiche alla riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa, in M. T. Carinci (a cura di), La legge
delega in materia di occupazione e mercato del lavoro. L. n. 30/2003, Milano, IPSOA, 2003, pp. 283-305.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L’assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell’interesse per la materia. Il titolo della tesi verrà definitivamente
assegnato dopo la presentazione e l’approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente.
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9. ELENCO DEI CORSI COMPLEMENTARI
CORSO
Analisi economica del diritto (mutuato da Fac. Economia)
Criminologia
Diritto comune
Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze
Diritto costituzionale dell’Unione Europea*
Diritto degli intermediari e dei mercati finanziari (mutuato da Fac.
Economia)
Diritto dei servizi pubblici locali
Diritto dei trasporti
Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale
Diritto del lavoro della cooperazione
Diritto del lavoro pubblico
Diritto del turismo
Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro
Diritto ecclesiastico comparato
Diritto fallimentare
Diritto internazionale del lavoro*
Diritto internazionale privato
Diritto penale dell’economia
Diritto penale internazionale
Diritto privato dell’Unione Europea
Diritto processuale civile comparato
Diritto pubblico dell’Unione Europea
Diritto pubblico di Internet*
Diritto regionale e degli Enti Locali
Diritto russo e della CSI
Diritto tributario
SEM.
1°
1°
1°
1°
1°
DOCENTE
G. Bellantuono
A. Di Nicola
C. Zendri
J. Woelk
M. Dani
6
1°
A. V. Guccione
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
3
6
6
1°
1°
1°
1°
1°°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
6
1°
6
6
6
1°
1°
1°
6
1°
Le abilità del giurista – Legal skills
Metodologia della Scienza Giuridica
Sociologia del diritto
Storia del diritto canonico
Storia delle dottrine politiche
Storia delle dottrine politiche – corso avanzato
Antropologia giuridica
Biodiritto
Criminologia applicata
Deontologia e Retorica Forense
Diritto amministrativo comparato
Diritto amministrativo dell'Unione europea e delle amministrazioni
globali
Diritto anglo americano
Diritto canonico
Diritto cinese
Diritto comparato del lavoro
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
1°
1°
1°
1°
1°
1°
2°
2°
2°
2°
2°
6
2°
6
6
6
2°
2°
2°
6
2°
Diritto comparato della proprietà intellettuale
Diritto comparato delle religioni
6
2°
6
2°
Diritto comunitario del lavoro
Diritto costituzionale comparato
Diritto dei Paesi africani
6
6
2°
2°
6
2°
6
2°
D. Florenzano
S. Busti
M. Torsello - R. Ceccon
C. Zoli - S. Brun
R. Salomone - S. Brun
S. Busti
E. Cusa
E. Camassa - J. M. Peñuela
E. Pederzini
M. Borzaga
A. Alì
A. Melchionda
E. Fronza - E. Malarino
G.A. Benacchio
M. Marinelli
A. Alì
N. Lugaresi
D. Florenzano
W. Simons
A. Magliaro (per il programma
consultare la guida della
laurea magistrale esami
fondamentali quinto anno)
A. Simonati
G. Santucci
G. Marchetto
M. Manzin (per il programma
consultare la guida della
laurea magistrale esami
fondamentali quinto anno)
G. Pascuzzi
P. Sommaggio
D. Velo Dal Brenta
R. Maceratini
P. Carta
P. Carta
R. Sacco
C. Casonato
A. Di Nicola
P. Sommaggio
B. Marchetti- P. Craig
D. de Pretis – G. Falcon – JB.
Auby
A. Pradi - W. Van Nortwick
R. Maceratini
I. Castellucci - Xue Jun
L. Nogler - S. Brun - A.
Jeammaud
R. Caso - L. Manderieux
R. Maceratini - E. Camassa M. Rabello
S. Scarponi - I. Daugareilh
R. Toniatti
M. Santaroni - R. Toniatti - K.
Amadou
L. Nogler - J. Woelk - C. Arzt
- U. Reifner
Diritto urbanistico e delle opere pubbliche
Esegesi delle fonti del diritto romano
Esegesi delle fonti di storia del diritto italiano
Filosofia del diritto II
Diritto dei Paesi di lingua tedesca/ Das Recht der
Deutschsprachigen Staaten
CFU
6
6
6
6
3
33
Diritto dell’ambiente
Diritto e genere (gender studies)
6
2°
6
2°
Diritto e letteratura
Diritto ecclesiastico
Diritto industriale
Diritto internazionale corso avanzato
Diritto internazionale dell’ambiente*
Diritto islamico
Diritto penale comparato
Diritto penale dell’informatica
Diritto privato comparato dei contratti
Diritto privato comparato delle responsabilità civile
Diritto privato dell’informatica
Diritto processuale tributario
Diritto romano
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
2°
2°
2°
2°
2°
2°
2°
2°
2°
2°
2°
2°
6
2°
Diritto sindacale
Diritto tavolare
Economia dello sviluppo locale
Giustizia costituzionale comparata
6
6
6
2°
2°
2°
6
2°
Informatica giuridica
International Economic Law & Institutions
Storia del diritto romano
Storia delle codificazioni moderne
6
6
6
6
2°
2°
2°
2°
N. Lugaresi
L. Antoniolli - D. de Pretis S. Scarponi - S. Colombo
A. Fontana
E. Camassa
E. Pederzini
M. Pertile - C. Pitea
A. Fodella
R. Moussa
S. Bonini
A. Melchionda - O. Morales
L. Antoniolli
U. Izzo - D. P. Nolan
R. Caso - T. Piper
A. Magliaro
M. Miglietta (per il programma
consultare la guida della
laurea magistrale esami
fondamentali quarto anno
percorso interno)
S. Scarponi
A. Pradi
S. Goglio
R. Toniatti - W. Sadurski - A.
Saiz Arnaiz
M. Manzin
J. Head (Fulbright Chair)
M. Miglietta
D. Quaglioni
I corsi contrassegnati con * sono attivati nell’ambito della Laurea Magistrale in Studi Europei e Internazionali.
NOTA: ESAMI DI PROFITTO
Gli esami di profitto nelle singole discipline possono essere sostenuti secondo il calendario che sarà pubblicato sul sito della Facoltà. Gli
studenti si iscriveranno ai singoli esami entro il quarto giorno precedente a quello fissato per l'appello.
Nelle sessioni con più appelli lo studente che non abbia superato l'esame può ripetere la prova nell'appello immediatamente
successivo, salvo, per evidente impreparazione, espresso diniego del docente.
Per sostenere l'esame lo studente deve presentarsi alla Commissione munito del libretto e di un documento d’identità.
Nel caso un insegnamento cessi di essere impartito il relativo esame deve essere sostenuto entro l'anno accademico successivo a
quello di disattivazione del corso.
Qualora i corsi siano tenuti da visiting professors o da professori a contratto è prevista la frequenza obbligatoria e il relativo esame deve
essere necessariamente sostenuto a fine corso.
L’iscrizione agli esami di profitto deve essere effettuata accedendo all’area Servizi online del portale.
Per l’accesso al sistema sono necessari lo username e la password che vengono forniti dal Presidio didattico al momento
dell’immatricolazione (è necessario digitare correttamente maiuscole/minuscole nel nome utente e nella password). Nel caso di
smarrimento dei dati necessari per l’accesso al sistema, lo studente deve rivolgersi al Presidio didattico per ottenere una nuova
password di accesso.
Si ricorda che l’iscrizione on-line agli esami è obbligatoria e che il docente non è obbligato ad ammettere all’esame lo studente che
non risulta iscritto.
34
10. PROGRAMMI DEI CORSI COMPLEMENTARI – PRIMO SEMESTRE
ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO
1° bimestre Facoltà Economia* – 6 crediti
Prof. Giuseppe Bellantuono
Obiettivi Formativi
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso consente la comprensione del metodo e dei concetti fondamentali dell'analisi economica del diritto con particolare riferimento al
diritto di proprietà, ai contratti e alle tecniche di regolazione pubblica e privata. La materia è illustrata tenendo conto dei recenti sviluppi
che applicano gli studi sui limiti cognitivi per misurare l’impatto della razionalità limitata sulle forme della legislazione e delle norme
giuridiche.
PREREQUISITI
Nozioni fondamentali di diritto privato, diritto commerciale e microeconomia
PROGRAMMA DEL CORSO
Istituzioni e crescita economica; Istituzioni, comportamenti individuali e comportamenti collettivi; razionalità limitata, errori cognitivi e
preferenze reciproche; efficienza, equità e costi transattivi; il ruolo economico dei property rights; il problema degli anticommons; gli
strumenti di protezione dei diritti: property rules e liability rules; analisi economica della proprietà intellettuale; la regolazione dei rischi;
analisi economica del diritto dei contratti; ordinamenti privati e norme sociali; lo stato regolatore e le autorità indipendenti
METODI DIDATTICI
Esame della letteratura teorica, accompagnato dall'illustrazione dei meccanismi d'incentivo delle regole giuridiche attraverso la
discussione di casi giurisprudenziali.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale al termine del corso. Gli studenti di Giurisprudenza che desiderano acquisire un credito aggiuntivo rispetto ai 5 previsti
possono redigere un breve elaborato scritto (10-15 pagine) su un tema da concordare con il docente.
TESTI DI RIFERIMENTO
Uno dei seguenti manuali a scelta dello studente:
R. COOTER e al., Il mercato delle regole. Analisi economica del diritto civile, 2° ed., il Mulino, 2006; S. SHAVELL, Fondamenti
dell'analisi economica del diritto, Giappichelli, 2005, p. 9-26, 79-150, 153-184, 215-235, 271-347.
Altre letture saranno indicate a lezione.
CRITERI ASSEGNAZIONE TESI DI LAUREA
Superamento dell’esame di Analisi economica del diritto, di Istituzioni di diritto privato, di economia politica. Il tema della tesi può essere
concordato con il docente. L’elaborazione della tesi richiede circa 6 mesi. Si richiede la capacità di utilizzare la letteratura in lingua
inglese.
ALTRE INFORMAZIONI
I materiali del corso sono disponibili su Comunità on line.
* 1° bimestre: dal 18.09.2008 al 31.10.2008
35
CRIMINOLOGIA
Dott. Andrea Di Nicola
e-mail: [email protected]
1° semestre — 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso di criminologia ha l’obiettivo di introdurre gli studenti alla conoscenza dei comportamenti criminali e all’analisi delle reazioni dei
sistemi di giustizia penale. Il comportamento criminale, nella duplice prospettiva di chi lo commette (autore) e chi lo subisce (vittima),
comporta costi individuali e sociali di dimensioni crescenti che compromettono l'equilibrio individuale, familiare, sociale, politico ed
economico dei sistemi sociali contemporanei.
La questione criminale, nel doppio processo di localizzazione e di internazionalizzazione, continua ad essere il problema che accomuna
paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo e che allarma la comunità internazionale. La concentrazione della criminalità, spesso violenta,
nelle classi giovanili e nelle grandi metropoli è un processo di allarmante localizzazione. La crescita delle organizzazioni criminali
transnazionali che operano a cavallo dei confini nazionali, favorita dalla globalizzazione dei mercati e dall’intenso sviluppo tecnologico,
è un processo di allarmante internazionalizzazione che sta anche causando una modificazione nella struttura e nelle attività delle
organizzazioni criminali che, agendo come imprese legali in un’ottica di profitto, stanno intraprendendo nuove attività illecite. Questi due
processi di localizzazione ed internazionalizzazione, determinati da molti fattori differenti, hanno cambiato la questione criminale
all’inizio del terzo millennio e stanno modificando tanto concetti, paradigmi teorici e metodi di studio del fenomeno criminale quanto i
metodi di regolazione. Il diritto penale, la pena, la reclusione carceraria sono insufficienti e risentono dei limiti culturali del loro progetto
che li portano a dialogare con difficoltà con altri diritti e con i diritti penali di altri paesi. Gli apparati di polizia e quelli giudiziari risentono
dei limiti della giurisdizione e faticano ad aprire spazi efficaci di cooperazione internazionale di fronte alle nuove ed emergenti forme di
criminalità ed alle evoluzioni di quelle tradizionali. A livello internazionale è in corso un intenso dibattito ed un ampio lavoro di ricerca e
approfondimento che permette oggi alla criminologia di dare alcune risposte a questi nuovi problemi e che permetterà a coloro che
dovranno confrontarsi con le dimensioni della criminalità, sia locale sia transnazionale, di trovare le risposte adeguate in un contesto
nazionale ed internazionale.
PREREQUISITI
Aver superato l'esame di diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso di criminologia, della durata di 42 ore, si sviluppa secondo il seguente programma, articolato in moduli:
Modulo 1. Definire la devianza e la criminalità. Che cosa è un atto deviante. Che cosa è un reato e chi è criminale. La definizione di
devianza e criminalità secondo variabili culturali, religiose, politiche ed economiche. Controllo sociale formale e informale. Confronto tra
reazione ufficiale e reazione sociale alla criminalità.
Modulo 2. Misurare la criminalità. Quanti reati, quanti criminali, quante vittime. Metodi e tecniche per rilevare le dimensioni della
criminalità in Italia e in altri paesi (introduzione alla statistica giudiziaria penale e indagini di vittimizzazione). Processi di
localizzazione/internazionalizzazione della criminalità in paesi sviluppati, in via di sviluppo e in transizione.
Modulo 3. Spiegare la criminalità. Criminologia e altre scienze. Teorie bio-antropologiche, psicodinamiche, sociologiche ed economiche
della criminalità.
Modulo 4. Distorsioni della personalità e implicazioni criminali e processuali. Il problema dell’imputabilità. Serial killers.
Modulo 5. Forme di criminalità. Criminalità comune. Dalla criminalità individuale a quella organizzata. Forme di criminalità organizzata in
Italia e nel mondo e risposte dei sistemi di giustizia penale. Criminalità economica e criminalità economica organizzata: riciclaggio di
denaro sporco, frodi e corruzione. Criminalità e sicurezza urbana. Criminalità e sicurezza aziendale.
Modulo 6. Istituzioni per la criminalità. Dall'indiziato al condannato. Il percorso dentro e fuori il sistema di giustizia penale. Quale
sanzione per quale criminale. Problemi di efficacia delle sanzioni in termini di deterrenza e costi individuali, sociali ed economici della
pena. Diritti umani e carcere. Il problema del trattamento all’interno del carcere e le misure alternative al carcere. Equità ed efficienza
nel funzionamento del sistema penale.
Modulo 7. Prevedere la criminalità ed i suoi rimedi. Trasformazioni della criminalità nei prossimi 15 anni: effetti combinati di tecnologia e
globalizzazione. Limiti all’espansione della sanzione penale e le libertà civili. Fine della prevenzione penale come rimedio alla criminalità
e sviluppo della prevenzione situazionale e di altre forme di prevenzione.
METODI DIDATTICI
Tipo lezioni: lezioni frontali.
È previsto lo svolgimento dei seguenti seminari integrativi – della durata di 2 ore ciascuno e la cui frequenza è facoltativa – che
approfondiscono i contenuti di alcuni moduli del corso:
Psiche e criminalità: serial killers;
Nuove forme di criminalità: computer crimes; traffico di persone a scopo di sfruttamento; reati ambientali (abusivismo edilizio, traffico di
rifiuti e sfruttamento di animali); traffico di opere d'arte e di beni archeologici;
Nuove forme di prevenzione della criminalità: crime proofing della legislazione e dei prodotti.
I seminari sono tenuti da ricercatori di TRANSCRIME (dottori di ricerca in criminologia) o da altri esperti del settore. Le date e i
nominativi dei docenti sono comunicati all'inizio del corso.
All'inizio del corso agli studenti frequentanti viene anche distribuito il programma dettagliato delle lezioni e la lista del materiale
bibliografico per la preparazione dell’esame.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Il materiale bibliografico relativo ai temi trattati durante le lezioni è disponibile online sul sito della Facoltà all'inizio del corso. Per gli
studenti frequentanti l'esame consiste nella preparazione di questo materiale e degli appunti presi a lezione. Coloro che frequentano
almeno 2/3 dei seminari integrativi possono sostituire il materiale relativo ad una parte del corso con gli appunti dei seminari.
Il carattere del corso presuppone la frequenza delle lezioni. Tuttavia, per coloro che fossero impossibilitati alla frequenza ma
ugualmente interessati a sostenere l’esame, i testi di riferimento sono:
-F.P. Williams e M.D. McShane, Devianza e criminalità, Il Mulino, Bologna, 2002, pp. 9-200;
-M. Barbagli, A. Colombo e E.U. Savona, Sociologia della devianza, Il Mulino, Bologna, 2003 (esclusi paragrafo 7 del cap. I - “Le teorie
della devianza e della criminalità” - e capitolo VIII - “Il sistema penale”);
36
-A. Di Nicola, La criminalità economica organizzata: le dinamiche dei fenomeni, una nuova categoria concettuale e le sue implicazioni di
policy, Angeli, Milano, 2006.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Il corso di criminologia prevede: i) tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME; ii) tesi senza stage.
i) Tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME. Queste tesi sono assegnate a studenti (biennalisti o magistrali) che hanno superato
gli esami di criminologia e di criminologia applicata. Il periodo di stage presso TRANSCRIME – di 9-12 mesi – ha lo scopo di addestrare
lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi-professionale portandolo a diretto contatto con ambienti, istituzioni e persone che si
occupano di criminalità e della sua prevenzione. Durante lo stage lo studente in tesi ricopre il ruolo di assistente alla ricerca e viene
inserito in uno dei progetti di ricerca che TRANSCRIME svolge in proprio o per conto di Enti esterni nazionali ed internazionali. Nello
sviluppare la sua tesi lo studente riceve una formazione continuata sul metodo (come si fa una tesi di laurea, come si scrive una
relazione, come si sviluppa un progetto di ricerca) e sul contenuto, fa parte a pieno titolo del gruppo di ricerca e partecipa alle sue
riunioni. Allo studente è richiesta una frequenza settimanale di 2 giorni, con orario d’ufficio, per l’intera durata dello stage, sono fornite le
attrezzature necessarie per la sua attività di ricerca ed è dato accesso al Centro di Documentazione di TRANSCRIME. I requisiti per
l’assegnazione di queste tesi sono: i) ottima valutazione in criminologia e criminologia applicata, ii) ottima media degli esami sostenuti e
iii) buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi con stage assegnate complessivamente ogni anno, per
criminologia e criminologia applicata, è 4. Il periodo di internato è valido per il conseguimento di crediti formativi.
ii) Tesi senza stage. Queste tesi sono assegnate agli studenti che hanno superato l’esame di criminologia, e nel caso di biennalisti o
magistrali anche quello di criminologia applicata, e che hanno una buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi
senza stage assegnate ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 6.
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DIRITTO COMUNE
Dott. Christian Zendri
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
PREREQUISITI
È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso avrà per oggetto la dottrina giuridica di diritto comune, con particolare riferimento al problema della consuetudine e dei suoi
rapporti con la legge.
I giuristi medievali da un lato erano consapevoli della natura profondamente consuetudinaria del diritto nell'età intermedia, dall'altro
dovevano tener conto del ruolo che la tradizione giustinianea riconosceva alla legge, pur in una certa ambiguità degli stessi testi
romanistici.
D'altro canto, i canonisti si erano trovati costretti a percorrere strade simili, soprattutto dal momento in cui la cosiddetta "Rivoluzione
Papale" del secolo XI determinò la costituzione del diritto canonico come ordinamento giuridico distinto, con un proprio sistema delle
fonti e una specifica tradizione dottrinale.
Fra la fine del Medioevo e gli inizi della modernità sarà proprio questa complessa tradizione dottrinale a sfociare infine in una visione
eminentemente legalistica del diritto.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L'esame avrà la forma del colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
A tutti gli studenti è consigliata la lettura di:
C. Zendri, Pierre Grégoire tra leges e mores. Ricerche sulla pubblicistica francese del tardo Cinquecento, Bolona, Monduzzi, 2007.
Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la lettura di:
F. Calasso, Introduzione al diritto comune, Milano, Giuffrè, 1970.
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica.
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DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO DEI GRUPPI E DELLE MINORANZE
Prof. Jens Woelk
email: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di indagare in chiave comparata il “diritto delle diversità” posto a garanzia dei gruppi e delle minoranze identificabili in
base a propri caratteri distintivi, di natura etnico-nazionale, culturale, linguistica e religiosa.
PROGRAMMA DEL CORSO
A tal fine, in una prima parte del corso saranno enucleati i modelli costituzionali comparati emergenti dall’analisi delle forme di Stato in
riferimento ai diritti dei gruppi e delle minoranze e l’evoluzione delle tecniche di garanzia del pluralismo etnico, culturale, linguistico,
religioso. In questa ricostruzione sarà prestata particolare attenzione ai principi internazionali e sovranazionali ed alla loro
costituzionalizzazione, nonché alla pluralità dei livelli normativi (internazionale, sovranazionale, nazionale e subnazionale) che
intervengono in materia, al fine di abituare gli studenti a lavorare su diversi piani e con uno strumentario particolarmente sofisticato,
sullo sfondo di un quadro teorico unitario.
Nella seconda parte si approfondiranno le tecniche normative e soprattutto di interpretazione giurisprudenziale del “diritto diseguale”,
con particolare riferimento alla giurisprudenza costituzionale comparata ed a quella internazionale e sovranazionale. Attraverso l’analisi
di testi normativi e di decisioni giudiziarie, gli studenti saranno sollecitati a sviluppare capacità di analisi critica e dimestichezza con gli
strumenti tecnico-interpretativi del diritto alla differenza.
Il corso è volto a fornire gli strumenti, culturali in genere e tecnico-giuridici in particolare, per la comprensione del fenomeno minoritario
e della sua trattazione giuridica in ottica comparata. Oltre all’inquadramento teorico, si forniranno strumenti per l’analisi di atti normativi
e di giurisprudenza costituzionale di diversi ordinamenti, che saranno oggetto di analisi ragionata e commento. Si richiede l’attiva
presenza e la partecipazione alla discussione da parte degli studenti, nonché la conoscenza almeno passiva della lingua inglese.
TESTI DI RIFERIMENTO
Il materiale di studio per i frequentanti sarà costituito da dispense.
Eventuali studenti non frequentanti potranno preparare l’esame sul seguente testo:
- Francesco Palermo, Jens Woelk, Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze, Cedam, Padova 2008 [ISBN 978-8813-28194-6]
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DIRITTO COSTITUZIONALE DELL’UNIONE EUROPEA
Dott. Marco Dani
e-mail: [email protected]
1° semestre SSI - 3 crediti
Corso attivato dalla Scuola di Studi Internazionali
OBIETTIVI FORMATIVI
Gli obiettivi generali del corso di diritto costituzionale dell’Unione Europea sono a) verificare se ed in quale misura è corretto applicare ai
processi di integrazione europea la metodologia analitica e le categorie sviluppate nel contesto del diritto costituzionale statale b)
individuare gli elementi di convergenza e di divergenza tra diritto costituzionale dell’UE rispetto al diritto costituzionale statale. Diversi
possono essere gli ambiti materiali ove svolgere una simile indagine. Nell’edizione 2008-9, il corso sarà incentrato sul tema delle
competenze dell’UE e sull’applicazione del principio di sussidiarietà. La scelta di quest’area tematica si può giustificare osservando
come il tema delle competenze costituisce indubbiamente una delle prospettive principali (se non la prospettiva principale) per
comprendere la struttura dell’ordinamento dell’UE e formulare in merito ad esso ipotesi interpretative e ricostruttive d’insieme. Al
contempo, la questione del riparto delle competenze tra UE e stati membri continua ad essere percepita come uno degli ambiti
maggiormente problematici anche nel contesto dell’attuale processo di riforma dell’architettura istituzionale dell’UE.
PREREQUISITI
Il corso di diritto costituzionale dell’Unione Europea presuppone la conoscenza istituzionale di base dell’ordinamento dell’UE.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il tema delle competenze dell’UE e del principio di sussidiarietà verrà articolato in una serie di interventi di natura seminariale aventi ad
oggetto le seguenti tematiche:
Il diritto costituzionale oltre lo stato e la plausibilità di una narrativa costituzionale dell’integrazione europea
La questione delle competenze nel periodo del compromesso di Lussemburgo (1965-1985)
La questione delle competenze dopo l’Atto Unico Europeo (1986-1992)
La questione delle competenze dopo Maastricht (I): frammentazione, sussidiarietà e exit federalism
La questione delle competenze dopo Maastricht (II): la giurisprudenza della Corte di giustizia
Le competenze esterne dell’Unione Europea
Il principio di sussidiarietà: dal protocollo di Amsterdam alle attuali proposte di riforma
Le regioni nell’architettura istituzionale e nelle politiche comunitarie
La questione delle competenze e la tutela dei diritti fondamentali.
METODI DIDATTICI
La didattica verrà sviluppata prevalentemente attraverso lezioni frontali. Durante il corso, gli studenti saranno sollecitati a partecipare
attivamente e a discutere i materiali di studio preventivamente assegnati.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consisterà in una prova scritta a domande aperte diretta a verificare la capacità di elaborazione critica e di applicazione degli
strumenti di analisi del diritto costituzionale al fenomeno dell’integrazione europea.
TESTI DI RIFERIMENTO
1) Trattato UE, Trattato CE e Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa.
2) Una selezione di saggi e di pronunce giurisdizionali indicata dal docente all’inizio del corso.
40
DIRITTO DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI E DEI MERCATI FINANZIARI
Prof. Alessandro Valerio Guccione
2° bimestre Facoltà Economia* – 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
L'ordinamento bancario italiano. La disciplina dell'intermediazione mobiliare.
PREREQUISITI
Conoscenza del diritto commerciale
PROGRAMMA DEL CORSO
Diritto degli intermediari e dei mercati finanziari A. Introduzione 1. Nozioni economiche e giuridiche 1.1. Segmenti del mercato
finanziario e loro funzioni 1.1.1. mercato mobiliare 1.1.2. attività bancaria 1.1.3. mercato assicurativo 1.2. La normativa in vigore 1.2.1.
Normativa comunitaria: ISD, Abuso di mercato e direttive in materia bancaria 1.2.2. Normativa italiana: TUF e TUB B. Attività bancaria
2. Attività bancaria e autorità di vigilanza 2.1. Attività bancaria nel TUB 2.2. Le autorità creditizie 2.3. Vigilanza della Banca d’Italia sulle
banche 2.4. Il ruolo della Banca d’Italia 3. Autorizzazioni e operatività delle banche 3.1. Autorizzazione all’attività bancaria, iscrizione e
funzione dell’Albo; altre autorizzazioni 3.2. Svolgimento di attività bancaria senza autorizzazione 3.3. Operatività transfrontaliera delle
banche e mutuo riconoscimento comunitario: 3.3.1. Libertà di stabilimento: banche comunitarie e banche extracomunitarie 3.3.2. Libera
prestazione di servizi: banche comunitarie e banche extracomunitarie 3.4. Partecipazione al capitale delle banche 3.5. Disciplina
dell’attività delle banche: trasparenza delle condizioni bancarie C. Mercato mobiliare. 4. Definizioni e ambito di applicazione del Testo
Unico della Finanza 4.1. Strumenti finanziari 4.2. Prodotti finanziari 4.3. Servizi di investimento 4.4. Servizi accessori 4.5. Gestione in
monte 5. Il ruolo della CONSOB 6. Gli intermediari 6.1. Imprese di investimento 6.1.1. SIM e imprese di investimento comunitarie e
extracomunitarie 6.1.2. Autorizzazione allo svolgimento di servizi d’investimento 6.1.3. Prestazione di servizi di investimento senza
autorizzazione 6.1.4. Operatività transfrontaliera delle imprese di investimento comunitarie e extracomunitarie 6.1.4.1. Libertà di
stabilimento 6.1.4.2. Libera prestazione dei servizi 6.1.5. Partecipazione al capitale delle imprese di investimento 6.1.6. Svolgimento dei
servizi di investimento 6.1.7. Vigilanza 6.2. La gestione collettiva del risparmio 6.2.1. Fondi comuni di investimento e società di gestione
del risparmio 6.2.1.1. Costituzione del fondo e gestione 6.2.1.2. Rapporto tra SGR, fondo e banca depositaria 6.2.1.3. Qualificazione del
fondo 6.2.2. SICAV D. Appello al pubblico risparmio 7. Le finalità dei poteri della Consob e il principio generale di parità di trattamento 8.
Sollecitazione all’investimento 8.1. Nozione 8.2. Prospetto e autorizzazione della Consob 8.3. Obblighi informativi 8.4. Eccezioni 9.
Offerte pubbliche d’acquisto 9.1. OPA, mercato per il controllo e problemi d’azione collettiva 9.2. Disciplina generale italiana (a
confronto con la disciplina comunitaria) 9.2.1. Nozione nel TUF e nella direttiva 9.2.2. Procedimento 9.2.3. Irrevocabilità dell’OPA 9.2.4.
Offerte concorrenti 9.3. Le operazioni difensive preventive e successive 9.3.1. Difese successive nel TUF 9.3.2. Difese preventive:
ipotesi e disciplina comunitaria 9.3.3. Il meccanismo di opt-out della direttiva comunitaria 9.4. Opa obbligatorie nel TUF e nella direttiva
comunitaria 9.4.1. Ambito d’applicazione e nozione di acquisto di concerto 9.4.2. OPA obbligatoria totalitaria 9.4.3. OPA obbligatoria
parziale preventiva 9.4.4. OPA residuale 9.4.5. Sanzioni 9.4.6. Squeeze-out 9.5. Responsabilità da prospetto E. Mercati regolamentati e
dei sistemi multilaterali di scambi.
METODI DIDATTICI
Il metodo muove dall'analisi economica e dalle funzioni svolte dai singoli soggetti del mercato mobiliare e bancario, per poi
comprendere come il legislatore europeo e nazionale ha disciplinato tali mercati.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame orale verterà sulla comprensione del dato normativo, facendo attenzione alla funzione delle regole ed alla loro capacità di
realizzare gli obiettivi desiderati.
TESTI DI RIFERIMENTO
R. Costi, Il mercato mobiliare, 4° edizione, Giappichelli 2006 R. Costi, L'ordinamento bancario, Mulino, 2001, solo le parti relative agli
argomenti trattati a lezione. Testo Unico dei mercati finanziari e Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, integrati dalla
normativa secondaria indicata a lezione.
* 2° bimestre: dal 10.11.2008 al 22.12.2008
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DIRITTO DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI
Prof. Damiano Florenzano
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso, partendo dall’illustrazione dei servizi di interesse generale nell’ordinamento comunitario, intende inquadrare la disciplina dei
servizi pubblici locali, mediante un approccio attento alle novità normative e giurisprudenziali, nazionali e comunitarie, con particolare
riferimento alla disciplina dei servizi pubblici locali nella Regione Trentino-Alto Adige.
PREREQUISITI
Lo studio della materia presuppone la padronanza del diritto pubblico e del diritto amministrativo.
PROGRAMMA DEL CORSO
- i servizi di interesse economico generale ed i servizi privi di interesse economico
- i servizi pubblici locali
- Le forme di gestione
- gli strumenti collaborativi intercomunali
- l’erogazione dei servizi energetici; in particolare:
- la distribuzione dell’energia elettrica
- la distribuzione del gas naturale
- il teleriscaldamento.
METODI DIDATTICI
Il corso si articolerà in lezioni frontali, miranti all’illustrazione teorica degli istituti e dei principi generali, nonché all’esame ed al
commento delle fondamentali sentenze adottate, in materia, dai Giudici europei e nazionali.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Il materiale didattico (dottrina, giurisprudenza, fonti) sarà segnalato all’inizio del corso.
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per quanto concerne l’eventuale assegnazione di tesi di laurea, lo studente può manifestare il proprio interesse per un argomento
individuato almeno in termini generali. Gli verrà quindi consigliata una prima bibliografia introduttiva, la cui lettura consentirà di meglio
circoscrivere l’oggetto della ricerca e di assegnare il titolo definitivo.
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DIRITTO DEI TRASPORTI
Prof. Silvio Busti
1° semestre - 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso, che si prefigge l’obiettivo di mostrare l’interazione tra diritto pubblico e diritto privato nella materia speciale, presuppone la
conoscenza della teoria dei titoli di credito, dell’impresa commerciale e dei contratti ad essa attinenti. Vengono, pertanto, evidenziate la
propedeuticità dell’insegnamento di diritto commerciale e la precedenza del relativo esame.
L’insegnamento è della durata di 42 ore circa.
Il Corso di Diritto dei Trasporti per l’anno accademico 2008/2009 avrà ad oggetto la disciplina del contratto di trasporto aereo,
considerata la profonda innovazione recata in proposito prima dalla convenzione di Montreal, recentemente ratificata anche dal nostro
Paese, nonché dal d. lgs. 15 marzo 2006, n. 151, anche alla luce dell’esigenza di garantire nella maniera più alta la sicurezza dei servizi
aerei. Il Corso, dopo una breve introduzione generale, avrà ad oggetto pertanto non solo la disciplina pubblicistica dell’attività di
trasporto aereo, ma soprattutto la prestazione del vettore aereo, con specifico riguardo alle misure protettive del passeggero, ed il
regime di responsabilità per danni alla persona di quest’ultimo.
Considerata l’innovazione del presente programma rispetto a quelli svolti negli anni precedenti, l’esame potrà quindi essere reiterato
dallo studente che abbia sostenuto l’esame sino all’anno accademico 2004/2005 compreso.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consisterà nella formulazione di quesiti, ai quali lo studente potrà dare risposta anche consultando i predetti testi e il codice
della navigazione, per il quale si consiglia quello edito dalla casa editrice Simone di Napoli. In pratica, si potrebbe dire che il docente
diventa il cliente dell’avvocato rappresentato dallo studente stesso.
TESTI DI RIFERIMENTO
Busti S., Contratto di trasporto aereo, Giuffré, Milano, 2001
Busti S., Nuovi documenti del contratto di trasporto di cose, CEDAM, Padova, 1983, solo i capitoli I, II e V.
Codice della Navigazione, Casa Editrice Simone
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L’argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato, almeno in termini generali e
precisato d'intesa con il docente. Per l'elaborazione della tesi sono richiesti la buona conoscenza di una lingua straniera e un ottimo
esito dell'esame.
Il deposito del titolo ha luogo solo in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di uno schema ragionato di ricerca
elaborato in base a letture propedeutiche. Per dare la possibilità al docente di seguire lo sviluppo della ricerca è necessario che il
candidato faccia pervenire al docente parti del lavoro già svolto. Non sono predeterminati tempi di lavoro che dipendono esclusivamente
dall'applicazione dello studente, e dalla sua capacità di scrivere senza errori di grammatica, sintassi e punteggiatura (avvertimento
ovvio, ma purtroppo sempre più opportuno).
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DIRITTO DEL COMMERCIO E DELL’ARBITRATO INTERNAZIONALE
Dott. Marco Torsello - Prof. Roberto Ceccon
1° semestre — 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Acquisire competenze sui principali temi giuridici che contraddistinguono il commercio internazionale incluse alcune tipiche strutture
contrattuali, e sull’istituto dell’arbitrato commerciale internazionale quale principale strumento per la risoluzione del contenzioso
commerciale internazionale.
PREREQUISITI
Si suggerisce il superamento dei corsi di Diritto internazionale e di Procedura civile.
PROGRAMMA DEL CORSO
Fonti del diritto commerciale; le clausole contrattuali; le fasi di formazione del contratto; tipologie contrattuali.
La risoluzione delle controversie commerciali internazionali: le fonti dell’arbitrato internazionale; la clausola arbitrale; arbitrato ad hoc e
arbitrato amministrativo; la procedura arbitrale; l’esecuzione e il riconoscimento del lodo arbitrale estero.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali e seminariali.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Prova scritta a conclusione del corso e/o prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Appunti delle lezioni.
F. Bortolotti, Manuale di diritto commerciale internazionale, CEDAM, 2004;
A. Frignani, L’arbitrato commerciale internazionale, CEDAM, 2004.
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DIRITTO DEL LAVORO DELLA COOPERAZIONE
Prof. Carlo Zoli – Dott.ssa Stefania Brun
e-mail: [email protected]
1° semestre — 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso avrà ad oggetto i rapporti di lavoro nelle società cooperative e, più in particolare, le peculiarità che caratterizzano, all’interno di
queste, la figura del socio lavoratore. Si tratterà, anzitutto, di ripercorrere l’intenso dibattito sviluppatosi in merito, per poi passare ad
approfondire i contenuti della l. n. 142 del 2001, che disciplina proprio la posizione giuridica del socio lavoratore. In proposito, si
cercherà soprattutto di mettere in luce quali siano le conseguenze della sussistenza, in capo a quest’ultimo, di due distinti rapporti,
associativo e di lavoro. Si esamineranno, in particolare, i diversi rapporti di lavoro che il socio lavoratore può instaurare con la
cooperativa: ci si occuperà così sia dei rapporti di lavoro autonomo, anche in forma continuativa e coordinata e a progetto, che dei
rapporti di lavoro subordinato, nelle diverse tipologie, standard e flessibili, previste dalla vigente legislazione giuslavoristica. Nel corso di
tale analisi, gli effetti della coesistenza dei vincoli associativo e di lavoro verranno in particolare approfonditi con riguardo ai diritti
individuali e collettivi accordati ai soci lavoratori autonomi e subordinati, incluso il relativo trattamento economico. Da ultimo, non potrà
non concentrarsi l’attenzione sugli effetti di tale coesistenza sulla disciplina relativa ai licenziamenti, nonché su quella processuale.
Per la preparazione dell’esame è necessario consultare il testo della l. n 142 del 2001, così come novellato dall’art. 9 della l. n. 30 del
2003.
Lo studente è tenuto ad aggiornarsi fino alla data dell’esame sulle innovazioni normative eventualmente sopraggiunte, che saranno
segnalate dai docenti e messe a disposizione presso la copisteria della Facoltà.
Il corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche che potranno consistere nell’esame di casi giurisprudenziali o nella redazione
di contratti.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per la preparazione dell’esame si consigliano i seguenti testi, fermo restando che altri testi potranno essere successivamente segnalati
dai docenti o concordati anche su proposta dello studente:
- L. Nogler, M. Tremolada, C. Zoli (a cura di), La riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa. Commentario alla l.
n. 142 del 2001, in Le Nuove Leggi Civili Commentate, 2002, 4, pp. 339-498.
- C. Zoli, Le modifiche alla riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa, in M. T. Carinci (a cura di), La legge
delega in materia di occupazione e mercato del lavoro. L. n. 30/2003, Milano, IPSOA, 2003, pp. 283-305.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L’assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell’interesse per la materia. Il titolo della tesi verrà definitivamente
assegnato dopo la presentazione e l’approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente.
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DIRITTO DEL LAVORO PUBBLICO
1 ° semestre - 6 crediti
Prof. Riccardo Salomone – Dott.ssa Stefania Brun
e-mail: [email protected], [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso mira a fornire gli strumenti per affrontare i problemi della disciplina del lavoro pubblico a seguito della “privatizzazione”, con lo
studio dei vincoli costituzionali e delle peculiarità legislative e contrattuali che lo caratterizzano rispetto al settore del lavoro privato.
Particolare rilevanza sarà inoltre attribuita al lavoro nelle pubbliche amministrazioni delle province autonome di Trento e di Bolzano.
PREREQUISITI
Avere sostenuto l’esame di Diritto del lavoro.
PROGRAMMA DEL CORSO
I. Il lavoro pubblico e i principi costituzionali. II. Il riparto di competenze legislative sul lavoro pubblico (con particolare riguardo allo
Statuto d'autonomia per il Trentino Alto-Adige Südtirol). III. La riforma del lavoro pubblico. III.1. La dirigenza pubblica. IV. Le fonti di
disciplina del rapporto di lavoro. V. Il contratto collettivo. VI. Il contratto individuale. VI.1. La fase concorsuale e l'accesso. VI.2. Le
tipologie contrattuali "flessibili"; gli strumenti di mobilità del personale; l’inquadramento, le mansioni, la disciplina dell'orario di lavoro e
della retribuzione. VI.3. Il potere disciplinare e il recesso.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali. Studi di caso.
Sarà privilegiata la discussione critica e agli studenti saranno prospettati una serie di casi emblematici. E’ suggerita la partecipazione
attiva alle lezioni, con la consultazione e lo studio dei testi e dei materiali di approfondimento sin dall’inizio del corso.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Per gli studenti frequentanti sarà prevista una prova (incentrata sulla risoluzione di casi concreti discussi a lezione) di cui si terrà conto
in sede di esame finale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Gli studenti sono tenuti a procurarsi le norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche (D.
lgs. 30 marzo 2001, n. 165); nonché il testo dello Statuto d'autonomia per il Trentino Alto-Adige Südtirol.
Per gli studenti frequentanti saranno indicati dai docenti materiali di approfondimento in relazione ai singoli argomenti oggetto di
attenzione durante il corso.
Gli studenti non frequentanti prepareranno l'esame sui seguenti testi: Il lavoro pubblico in provincia di Bolzano (Introduzione alle fonti di
regolazione), in corso di stampa. In ogni caso, gli studenti potranno sostituire tale testo con altri testi e/o materiali da concordare con i
docenti.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Nessuna indicazione particolare.
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DIRITTO DEL TURISMO
Prof. Silvio Busti
1° semestre - 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
I
Diritto del turismo: nozione e contenuti.
II
L'intervento pubblico nel turismo.
Il decentramento delle competenze
L'imprenditorialità alberghiera e turistica.
L'intervento finanziario pubblico: il credito alberghiero e turistico.
Turismo e tutela dell'ambiente.
III
La disciplina pubblicistica dell'esercizio alberghiero e delle strutture ricettive similari.
IV
Il contratto d'albergo: nozione e tipicità; le altre figure affini.
Caratteri e soggetti del contratto.
Le obbligazioni dell'albergatore e del cliente.
La responsabilità dell'albergatore.
Estinzione del rapporto.
La responsabilità dei soggetti assimilati agli albergatori.
V
I contratti di organizzazione ed intermediazione di viaggio.
Obblighi e diritti dell'organizzatore e venditore dei c.d. pacchetti turistici.
La tutela del turista-consumatore nella normativa comunitaria.
Sono previste esercitazioni in tema di intervento pubblico nel turismo e disciplina pubblicistica dell’esercizio alberghiero.
Il corso presuppone la conoscenza della teoria dell’impresa commerciale e dei contratti ad essa attinenti. Viene pertanto evidenziata
l’opportunità di dare la precedenza all’insegnamento di Diritto commerciale, e del relativo esame.
TESTI DI RIFERIMENTO
V. FRANCESCHELLI – F. MORANDI (a cura di), Manuale di diritto del turismo, Giappichelli, Torino 2007.
I frequentanti potranno sostituire parte del testo con gli appunti delle lezioni.
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L’assegnazione dell'argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato, almeno in
termini generali e precisato d'intesa con il docente.
Il deposito del titolo ha luogo solo in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di uno schema ragionato di ricerca
elaborato in base a letture propedeutiche. Per dare la possibilità al docente di seguire lo sviluppo della ricerca è necessario che il
candidato faccia pervenire al docente parti del lavoro già svolto.
É richiesto un ottimo esito dell'esame.
Non sono predeterminati tempi di lavoro che dipendono esclusivamente dall'applicazione dello studente e dalla sua capacità di scrivere
senza errori di grammatica, sintassi e punteggiatura (avvertimento ovvio, ma purtroppo sempre più opportuno).
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DIRITTO DELLE COOPERATIVE E DEGLI ENTI SENZA SCOPO DI LUCRO
Prof. Emanuele Cusa
e-mail: [email protected]
1° semestre — 6 crediti
PREREQUISITI
Superamento dell’esame di Diritto commerciale.
PROGRAMMA DEL CORSO
La disciplina delle società cooperative e loro consorzi, in base alla Costituzione, al codice civile, alla legislazione speciale e ai principi
cooperativi.
La disciplina degli enti senza scopo di lucro, in base alla Costituzione, al codice civile e alla legislazione speciale.
Le fondazioni d’origine bancaria e le cosiddette fondazioni di partecipazione.
L’impresa non lucrativa di utilità sociale.
METODI DIDATTICI
Le lezioni saranno tenute in modo da stimolare la partecipazione attiva degli studenti. Per raggiungere questo obiettivo non solo verrà
indicato o distribuito durante il corso materiale vario, ma sarà anche consentito a chi lo desideri di preparare relazioni, eventualmente da
presentare in aula.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Prova orale.
Gli studenti frequentanti saranno valutati sui testi, casi e materiali oggetto di analisi individuale e di discussione durante il corso.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti non frequentanti è necessario studiare l’apposita dispensa, comprensiva di una selezionata raccolta di disposizioni
legislative, la quale è fotocopiabile per uso personale ed è disponibile presso la portineria della Facoltà di Giurisprudenza.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L’argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato e precisato d’intesa con il
docente. Di norma, la tesi viene definitivamente assegnata una volta che il candidato abbia elaborato uno schema ragionato di ricerca
sulla base di letture propedeutiche. I tempi di elaborazione della tesi dipendono dalle capacità, dall’impegno e dagli obiettivi del
laureando.
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DIRITTO ECCLESIASTICO COMPARATO
Prof. Erminia Camassa - Prof. José Maria Vàzquez Peñuela
email: [email protected]
1° semestre – 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso propone l’approfondimento della conoscenza del fenomeno religioso nel sistema giuridico dell’Unione europea e nella
legislazione dei Paesi che la compongono;oltre allo studio del fenomeno religioso nei sistemi giuridici dei principali paesi extra europei.
Particolare attenzione verrà rivolta allo studio degli strumenti per la tutela giurisdizionale della libertà religiosa in Europa.
PREREQUISITI
Nessuno, salvo le propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà.
PROGRAMMA DEL CORSO
Diritto ecclesiastico e comparazione giuridica. Modelli di relazione tra Stati e confessioni religiose e loro applicazione nei Paesi
dell’Unione europea. Unione europea e fenomeno religioso.La libertà religiosa come diritto fondamentale nel sistema dell’Unione. La
normativa degli Stati ( con particolare riguardo all’ordinamento spagnolo). La tutela della libertà religiosa e la condizione giuridica dei
gruppi religiosi, il loro riconoscimento e i mezzi.di finanziamento. La disciplina degli interessi religiosi dei singoli con riferimento al
matrimonio, alla famiglia, alla scuola, ai rapporti di lavoro. La tutela giurisdizionale.
Il fenomeno religioso nei sistemi giuridici extraeuropei.
METODI DIDATTICI
La parte finale del corso sarà tenuta dal prof. Peñuela che approfondirà il tema della disciplina delle relazioni dello Stato spagnolo con
le confessioni religiose.
Le lezioni del professor Peñuela si terranno in italiano, salvo che tutti gli studenti frequentanti non siano disponibili a seguirle in
spagnolo.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consisterà in una prova orale
TESTI DI RIFERIMENTO
G.MACRI’- M. PARISI- V. TOZZI, Diritto ecclesiastico europeo, Laterza,Bari,2006,
da integrare con la parte III ( Il fenomeno religioso nei sistemi giuridici extra europei)
del volume MARGIOTTA BROGLIO- C. MIRABELLI-F. ONIDA, Religioni e sistemi giuridici. Introduzione al diritto ecclesiastico
comparato, Il Mulino, Bologna, 2000
oppure
F.MARGIOTTA BROGLIO- C. MIRABELLI-F. ONIDA, Religioni e sistemi giuridici. Introduzione al diritto ecclesiastico comparato, Il
Mulino, Bologna, 2000
Per i frequentanti potranno essere concordati programmi e testi particolari.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Tesi di laurea , in numero limitato , potranno essere assegnate a studenti particolarmente interessati ad approfondire gli argomenti
trattati durante il corso, previo accordo con i docenti.
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DIRITTO FALLIMENTARE
Prof. Elisabetta Pederzini
e-mail: [email protected]
1° semestre – 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende analizzare il momento della crisi dell’impresa individuale e collettiva e della sua possibile risoluzione, in prospettiva
liquidatoria o conservativa, attraverso la nuova disciplina delle procedure concorsuali e degli strumenti giuridici di composizione
negoziale (concordato preventivo, accordi di ristrutturazione dei debiti, piani di risanamento).
PREREQUISITI
Nessuno.
PROGRAMMA DEL CORSO
Presupposti soggettivi e presupposti oggettivi del fallimento
L’istruttoria prefallimentare e la sentenza dichiarativa di fallimento
Gli organi del fallimento: curatore, giudice delegato, comitato dei creditori
Effetti del fallimento per il fallito e per i creditori. I rapporti giuridici pendenti e il sistema delle revocatorie
L’accertamento del passivo. L’esercizio provvisorio e la liquidazione dell’attivo
Il fallimento delle società commerciali
La chiusura del fallimento e l’effetto esdebitatorio. La riapertura del fallimento
Il concordato preventivo, gli accordi di ristrutturazione dei debiti e i piani di risanamento attestati.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali integrate da seminari di approfondimento. Le lezioni sui profili procedurali della riforma fallimentare saranno tenute dalla
dott.ssa Laura Baccaglini.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
È indispensabile innanzitutto la conoscenza diretta dei testi normativi nella loro versione aggiornata.
L. Calvosa – G. Ferri e altri
Diritto fallimentare. Manuale breve, Giuffrè, 2008
(con esclusione della parte III del volume)
In alternativa, se ripubblicato in edizione aggiornata al 2008:
E. Bertacchini - L. Gualandi - S. Pacchi - G. Pacchi - G.Scarselli
Manuale di diritto fallimentare, Giuffrè, 2007
(escludere: il cap. VI, le parti III e IV del cap. IX, le parti IV
e V del cap. XIX, i capp. XXII, XXIII, XXIV, XXV)
Resta salva la facoltà di ogni studente di preparare l’esame scegliendo liberamente tra i manuali attualmente reperibili in commercio,
purché adeguatamente aggiornati e nel rispetto del programma indicato.
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DIRITTO INTERNAZIONALE DEL LAVORO
1° semestre - 6 crediti
Corso attivato presso la Scuola di Studi Internazionali
Dott. Matteo Borzaga
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso ha lo scopo di trasmettere agli studenti le principali nozioni della materia, facendo particolare attenzione agli aspetti più
problematici della stessa e dunque, soprattutto, alla questione dell’effettività delle norme giuslavoristiche prodotte in sede internazionale
in un contesto di marcato squilibrio economico-sociale tra Paesi e regioni del mondo.
PREREQUISITI
Si richiedono conoscenze generali di diritto del lavoro e di diritto internazionale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso avrà come oggetto, in primo luogo, lo studio dell’evoluzione storica delle istituzioni deputate ad emanare norme internazionali
del lavoro - l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), il Consiglio d’Europa e, soprattutto, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro
(OIL), - delle quali si analizzeranno, in particolare, struttura ed organi.
Successivamente, si passerà a descrivere le fonti del diritto internazionale del lavoro, ponendo in luce quale ne sia la natura e quale
genere di diritti esse producano.
Esaurite le questioni di carattere istituzionale, si indagheranno, in terzo luogo, i principali contenuti del diritto internazionale del lavoro e
cioè, essenzialmente, le più rilevanti convenzioni e raccomandazioni in materia. In proposito, verrà dedicata particolare attenzione alle
otto convenzioni relative ai c.d. core labour standards, ovvero ai diritti sociali fondamentali, solennemente proclamati a Ginevra, in sede
OIL, nel 1998 (eliminazione del lavoro minorile, del lavoro forzato e di ogni forma di discriminazione nell’impiego e nell’occupazione;
riconoscimento della libertà sindacale e del diritto di contrattazione collettiva). In questo quadro, ci si porrà poi il problema
dell’applicazione delle norme internazionali del lavoro (ed in particolare dei core labour standards), del grado di adeguamento, rispetto
ad esse, dei singoli ordinamenti nazionali e dell’efficienza dei sistemi di monitoraggio e supervisione approntati, in proposito, dall’OIL.
Da ultimo, si porrà l’attenzione sul delicato tema dei rapporti tra diritto internazionale del lavoro e diritto del commercio internazionale.
Sul punto, si prenderà in considerazione, soprattutto, l’opportunità di introdurre nei trattati commerciali internazionali c.d. clausole
sociali, di prevedere, cioè, sanzioni commerciali (o agevolazioni tariffarie) per quei Paesi che non rispettino (o rispettino) i diritti
fondamentali dei lavoratori.
METODI DIDATTICI
II corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consisterà in una prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
I testi per la preparazione dell’esame verranno indicati all’inizio del corso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell'interesse per la materia.
La scelta dell’argomento della tesi di laurea dipenderà dalle propensioni dello studente, che dovrà presentare al docente, ai fini
dell’individuazione definitiva del titolo dell’elaborato, un ragionato programma di ricerca.
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DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO
Prof. Antonino Alì
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
L'approfondimento dei problemi classici del diritto internazionale privato e del diritto internazionale processuale alla luce del fenomeno
della cd. comunitarizzazione.
PROGRAMMA DEL CORSO
Funzione e struttura delle regole di diritto internazionale privato. La categoria astratta e il problema della qualificazione. I criteri di
collegamento, loro tipologie, il concorso di criteri di collegamento. Il rinvio. Conoscenza e applicazione del diritto straniero richiamato. I
limiti alla applicazione del diritto internazionale privato e della legge straniera richiamata. La specificità del sistema italiano di diritto
internazionale privato e confronto con sistemi stranieri di diritto internazionale privato. La giurisdizione internazionale. Il riconoscimento
degli atti e decisioni straniere. Le convenzioni internazionali in tema di diritto internazionale privato e processuale. Le norme di diritto
internazionale privato e processuale di origine comunitaria. La legge applicabile alle obbligazioni contrattuali ed extracontrattuali (in
particolare i nuovi regolamenti comunitari). La comunitarizzazione del diritto internazionale privato e processuale. Il ruolo della Corte di
giustizia delle Comunità europee nell’interpretazione delle norme adottate in forza del titolo IV del trattato CE.
Nell’ambito del corso si segnala, inoltre, il laboratorio applicativo in lingua francese tenuto nel secondo semestre dalla dott.ssa Seline
Trevisanut nel quale verranno analizzati gli strumenti esistenti nel diritto internazionale e dell'Unione europea in materia di gestione dei
flussi migratori irregolari, la tutela internazionale ed europea dei diritti fondamentali dei migranti, la giurisprudenza dei tribunali
internazionali in materia."
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO
Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli
studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e
l'acquisizione del metodo applicato.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
1) F. MOSCONI, C. CAMPIGLIO, Diritto internazionale privato e processuale. Parte generale e contratti (volume I), Torino, UTET, 4°
ed., 2007.
e, inoltre,
2) P. DE CESARI, Diritto internazionale privato e processuale comunitario, Giappichelli, Torino, 3° ed., 2008, (capitoli la
comunitarizzazione (I), il ruolo della Corte di giustizia nell’interpretazione delle norme adottate nel titolo IV (II) e, inoltre, i capitoli relativi
alla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali (X) ed extracontrattuali (XI).
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. E’ necessaria una buona conoscenza della lingua inglese o
francese.
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DIRITTO PENALE DELL’ECONOMIA
Prof. Alessandro Melchionda
e-mail: [email protected]
1° semestre – 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il programma prevede una prima parte di carattere introduttivo, nel corso della quale verranno affrontati i profili generali della materia,
con riguardo soprattutto alle peculiarità tecnico-legislative del settore, alle questioni in ordine al c.d. trasferimento di funzioni ed alla
nuova disciplina della responsabilità degli enti. Nella seconda parte si procederà invece ad un'analisi particolareggiata delle principali
fattispecie dei reati fallimentari e societari.
L'obiettivo è quello di fornire una conoscenza delle specifiche peculiarità di queste aree della legislazione penale complementare. In
questa prospettiva, lo studio della materia si presta anche al fine di sviluppare una verifica logico-argomentativa delle modalità di
applicazione della legge penale, attraverso la continua e costante valutazione di singoli ipotetici casi concreti.
PREREQUISITI
Lo studio del diritto penale dell'economia presuppone la conoscenza degli istituti generali del diritto penale. Stante le molte correlazioni
interdisciplinari è altresì consigliabile affrontare la materia dopo aver già completato lo studio del diritto commerciale e (se inserito nel
piano di studi) del diritto fallimentare.
PROGRAMMI DEL CORSO
Nozione e contenuto del diritto penale dell'economia
Il ruolo del bene giuridico nella disciplina dei reati economici
Le peculiarità tecnico-legislative della materia
L'individuazione dei soggetti penalmente responsabili
La nuova disciplina sulla responsabilità degli enti
La disciplina del trasferimento e/o della delega di funzioni
Analisi dei reati fallimentari
Analisi dei reati societari
METODI DIDATTICI
La didattica si basa principalmente sulle lezioni tenute dal docente. Dato il carattere giuspositivo della materia, è indispensabile
consultare costantemente il codice penale e la legislazione complementare esaminata, tanto durante la partecipazione alle lezioni,
quanto nella fase di studio dei testi consigliati.
Nell'impossibilità di procedere ad una esaustiva trattazione del programma, nel corso delle lezioni verranno esaminati solo gli aspetti
generali e quelli inerenti le fattispecie incriminatrici di principale importanza. Ampio spazio verrà comunque assegnato alla valutazione
di esempi concreti ed alla ricerca delle soluzioni applicative più appropriate.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame si svolgerà in forma orale, mediante l'analisi di alcuni fra i temi del programma.
Gli argomenti trattati a lezione costituiranno il primo tema di verifica in sede d’esame. Gli studenti frequentanti potranno concordare col
docente programmi alternativi a quello ufficiale.
TESTI DI RIFERIMENTO
- E.M. AMBROSETTI - E. MEZZETTI - M. RONCO, Diritto penale dell'impresa, Zanichelli Editore, Bologna, 2008 (pagg. da 1 a 300).
N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’economia, all’inizio del corso potrebbero essere
indicati nuovi testi più aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito internet della Facoltà (prima di iniziare la preparazione
dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente titolare del corso).
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per l’assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie penalistiche, ed a tal
riguardo sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, a seminari o ad altre iniziative afferenti alla materia. Il
tema sarà concordato col docente; per l’assegnazione definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo si disporrà solamente in
seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una traccia ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche ed alla
verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione.
In caso di conoscenza di lingue straniere, potranno essere concordati anche temi di carattere comparatistico.
ALTRE INFORMAZIONI
Gli studenti fuori corso ancora iscritti all’originario Corso di laurea quadriennale in Giurisprudenza possono frequentare il corso delle
lezioni ma il programma d'esame rimarrà quello a suo tempo previsto nell’ambito del Corso di laurea originario, comprensivo anche
dello studio dei reati tributari.
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DIRITTO PENALE INTERNAZIONALE
Dott. Emanuela Fronza – Prof. Ezequiel Malarino
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende fornire le basi sui metodi e sui contenuti essenziali del diritto penale internazionale. A tal fine si prenderanno in esame lo
Statuto e la giurisprudenza della Corte penale internazionale permanente, nonché le sentenze più significative dei Tribunali ad hoc e
delle giurisdizioni penali nazionali.
PREREQUISITI
Nessuno.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso inizierà con una breve introduzione storica alla materia, analizzando la nascita e l’evoluzione del diritto penale internazionale a
partire dai Tribunali militari internazionali di Norimberga e di Tokio, dai Progetti della Commissione di diritto internazionale delle Nazioni
Unite, dalle Convenzioni di Ginevra, dalla Convenzione sul Genocidio sino ai Tribunali ad hoc per la ex Jugoslavia ed il Ruanda.
Si passerà poi ad analizzare le norme di parte generale e le norme di parte speciale dello Statuto istitutivo della Corte penale
permanente, tenendo conto anche della giurisprudenza dei Tribunali ad hoc e delle giurisdizioni penali nazionali.
Si esaminerà in sèguito l’adattamento allo Statuto della Corte penale permanente nei singoli ordinamenti nazionali, secondo un
approccio comparato e concentrando l’attenzione sui problemi di compatibilità delle disposizioni statutarie con i principi costituzionali e
con i codici penale e di procedura penale.
L’ultima parte del corso, avvalendosi della presenza del Visiting Professor Prof. Ezequiel Malarino, sarà dedicata all’analisi dell’America
Latina, come laboratorio del diritto e della giustizia penale internazionale. Ci si concentrerà in particolare sul caso Argentina e sul caso
Colombia. Lo studio di questi due paradigmi permetterà di riflettere su alcuni aspetti della giustizia penale internazionale, quali il ruolo
dello strumento penale di fronte a massive violazioni dei diritti umani, l’antinomia tra esigenze di giustizia e stretta legalità, il “diritto alla
verità”, l’influenza delle norme e della giurisprudenza internazionale e regionale sui sistemi penali interni.
METODI DIDATTICI
Il corso affronterà alcune questioni centrali del diritto penale internazionale utilizzando, da un lato il metodo comparato, e, dall’altro,
l’analisi di leading cases (nazionali o internazionali) per individuare e comprendere le problematiche politico-criminali e tecniche relative
alla persecuzione di crimini gravemente lesivi dei diritti fondamentali. Il corso prevede la partecipazione di studiosi italiani o stranieri,
nonché di operatori del diritto penale internazionale (giudici o avvocati).
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Potrà essere concordata la possibilità di svolgere un lavoro scritto, sostitutivo di una parte del programma indicato per la prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Amati, E., Caccamo, V., Costi, M., Fronza, E., Vallini, A., Introduzione al diritto penale internazionale, Giuffré, Milano, 2006.
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DIRITTO PRIVATO DELL’UNIONE EUROPEA
Prof. Gian Antonio Benacchio
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
PREREQUISITI
Per sostenere l'esame lo studente deve avere superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto comunitario.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso, che dà per acquisita la conoscenza delle Istituzioni e delle fonti del diritto della Comunità europea, intende innanzitutto
approfondire alcune tematiche relative agli effetti del diritto europeo sui rapporti interprivatistici, sia attraverso l’analisi degli effetti diretti
e indiretti del Trattato, delle direttive e dei regolamenti, sia attraverso lo studio delle decisioni della Corte di giustizia che producono
conseguenze immediate nell’evoluzione del diritto privato nazionale. In questa prospettiva saranno evidenziati i fenomeni,
estremamente interessanti ed attuali, relativi alla circolazione intracomunitaria delle regole e dei modelli giuridici, alla
comunitarizzazione dei diritti nazionali, alla trasposizione dei concetti, alle tecniche di armonizzazione e di uniformazione delle regole
nazionali di diritto civile e commerciale.
Nella seconda parte del corso saranno esaminati, oltre ai più rilevanti settori del diritto privato comunitario quali la concorrenza tra
imprese e la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi, anche quegli istituti nazionali di diritto civile e commerciale che
hanno subìto, in questi ultimi anni, profonde trasformazioni nella loro disciplina; mi riferisco, in particolare, ai contratti del consumatore,
alla responsabilità del produttore, al diritto societario, al commercio elettronico, alla pubblicità ingannevole e comparativa, ai brevetti, ai
marchi, al diritto d’autore, ecc., nonché ad altri settori o istituti che saranno concordati con gli studenti frequentanti durante il corso.
Durante il corso si svolgerà un laboratorio applicativo in materia di diritto comunitario della concorrenza, a cura del Dott. Michele
Carpagnano, della durata di 20 ore.
METODI DIDATTICI
Per gli studenti frequentanti il corso affiancherà lo studio degli istituti all’analisi diretta di documenti, quali sentenze delle corti
comunitarie ed italiane, testi normativi ed altri materiali ritenuti utili e che saranno discussi durante le lezioni.
TESTI DI RIFERIMENTO
G. Benacchio, Diritto privato della Comunità europea (Fonti, modelli, regole), Cedam, Quarta edizione, 2008, limitatamente alle parti che
saranno rese note, anche mediante avviso nel sito della Facoltà, all’inizio del corso.
Trattato della C.E. (qualunque edizione aggiornata al 2004 e contenente l’allargamento a 25 membri).
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolgerà in forma orale e verterà esclusivamente, oltre che sul Trattato CE, sulle parti del testo indicate all’inizio del corso.
Con gli studenti frequentanti potranno essere concordate parti diverse o sostitutive in funzione delle scelte operate durante lo
svolgimento del corso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Nessuna indicazione particolare.
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE COMPARATO
Prof. Marino Marinelli
e-mail: [email protected]
1° semestre – 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso mira allo studio degli istituti fondamentali dei principali ordinamenti europei ed extraeuropei in una prospettiva che privilegia un
approccio ai problemi in chiave clinico-comparatistica ed internazional-processualistica.
I temi su cui verteranno le lezioni sono in sintesi i seguenti:
- l’azione e le condizioni di ammissibilità e decidibilità della causa;
- la cosa giudicata;
- la circolazione extramunicipale delle sentenze;
- l’arbitrato.
E’ richiesta una certa familiarità con gli istituti e le nozioni fondamentali del diritto processuale civile. Ciò, per il raggiungimento di quelli
che appaiono essere gli scopi preminenti del corso:
a) arricchire le conoscenze fondamentali dei principali istituti processuali;
b) introdurre lo studente alle peculiarità ed alle sfumature dell’esperienza processuale comparata e transnazionale.
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO
Il corso si svolgerà tramite lezioni, esercitazioni ed assegnazione di letture su temi specifici agli studenti frequentanti.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consiste in una prova scritta
TESTI DI RIFERIMENTO
Anzitutto, gli appunti dalle lezioni e poi le eventuali letture indicate agli studenti durante lo svolgimento del corso.
Gli studenti che non frequentano o non possono frequentare il corso potranno definire, in accordo con il docente, uno specifico ed
adeguato programma bibliografico.
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DIRITTO PUBBLICO DELL’UNIONE EUROPEA
Prof. Antonino Alì
e-mail: [email protected]
1° semestre – 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha per oggetto l’approfondimento di taluni temi istituzionali di diritto dell’Unione europea. Dopo una breve premessa sulle origini
e lo sviluppo dell’integrazione europea, il quadro istituzionale e le procedure interistituzionali per l’adozione di atti dell’Unione; il sistema
delle fonti dell’ordinamento comunitario, saranno analizzati nel dettaglio gli effetti e la portata delle fonti comunitarie nei confronti dei
soggetti degli ordinamenti interni (in particolare l’efficacia diretta, l’interpretazione conforme, il risarcimento del danno, la disciplina
processuale della tutela dei diritti di origine comunitaria, il primato); il sistema di tutela giurisdizionale dell’Unione europea e, in
particolare, la protezione dei diritti fondamentali della persona umana nell’Unione europea; i rapporti tra la Corte di giustizia e gli altri
meccanismi di soluzione delle controversie internazionali; le relazioni esterne della Comunità e gli accordi internazionali conclusi della
CE.
Attività didattiche integrative
Verranno svolti dei seminari su argomenti specifici e su casi concreti.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli
studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e
l'acquisizione del metodo applicato.
TESTI DI RIFERIMENTO
L. Daniele, Diritto dell’Unione europea – dal Piano Schuman al progetto di Costituzione per l’Europa, Giuffré, Milano, 2007.
Costituisce, inoltre, parte integrante del programma di esame, lo studio delle sentenze:
Corte di giustizia (Grande Sezione), 12 febbraio 2008, C-2/06, Willy Kempter KG
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0002:IT:HTML
Corte di giustizia (Grande Sezione), 30 maggio 2006, C-459/03, Mox
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62003J0459:IT:HTML
Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 giugno 2008, C 308/06, Intertanko
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0308:IT:HTML
e,
inoltre,
dell’ordinanza
della
Corte
costituzionale
n.
103
del
13
aprile
(http://www.cortecostituzionale.it/documenti/download/pdf/pronunce/Pronuncia2008_103.pdf)
2008
Ai fini della preparazione dell’esame è indispensabile lo studio dei Trattati istitutivi della Comunità europea e dell’Unione europea.
Si consiglia la consultazione della raccolta di testi normativi di:
A. Tizzano, Codice dell'Unione europea, Cedam, Padova, ult. ed., o, in alternativa,
B. Nascimbene, Comunità e Unione europea, Codice delle Istituzioni, Giappichelli, Torino, ult. ed.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. E’ necessaria una buona conoscenza della lingua inglese o
francese.
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DIRITTO PUBBLICO DI INTERNET
Prof. Nicola Lugaresi
e-mail: [email protected]
1° semestre - 3 crediti
Corso attivato dalla Scuola di Studi Internazionali
OBIETTIVI FORMATIVI
Analisi della parte pubblica (costituzionale e amministrativa) del diritto di Internet.
PREREQUISITI
Nessuno.
PROGRAMMA DEL CORSO
Le regole di Internet (leggi, analogia, auto-regolamentazione, mercato, architettura); la tutela dei diritti fondamentali; la governance della
Rete.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali. La partecipazione attiva degli studenti è auspicata.
TESTI DI RIFERIMENTO
La bibliografia è indicata in prossimità dell’inizio delle lezioni e pubblicata sul web (v. la pagina personale del docente). Programmi
differenziati per frequentanti e non frequentanti (la frequenza è consigliata).
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Partecipazione attiva alle lezioni. Esame orale.
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DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI
Prof. Damiano Florenzano
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende illustrare agli studenti il sistema delle autonomie territoriali del nostro ordinamento, mediante un approccio mirato
all’approfondimento dei contenuti della revisione del Titolo V della seconda Parte della Costituzione, nonché della Legge costituzionale
n. 2 del 2001, alla luce della più recente giurisprudenza della Corte costituzionale.
PREREQUISITI
Lo studio della materia presuppone la piena padronanza dei principi di diritto pubblico e di diritto amministrativo.
PROGRAMMA DEL CORSO
A) Per quanto concerne le Regioni:
- L’istituzione delle Regioni e l’organizzazione
- Le attribuzioni regionali
- I rapporti Stato-Regioni
B) Per quanto concerne i Comuni e le Province:
- Organizzazione e attribuzioni;
- I servizi pubblici locali
Il corso avrà particolare riguardo agli elementi di specialità relativi alla Regione Trentino Alto Adige-Südtirol, ed alle Province Autonome
di Trento e Bolzano.
METODI DIDATTICI
Il corso si articolerà in lezioni frontali, miranti a presentare teoricamente gli istituti ed i principi generali che ne costituiscono l’oggetto.
Una parte del corso sarà tenuta dal Dott. Sandro Manica.
Agli studenti saranno offerte indicazioni per l’ulteriore approfondimento della realtà istituzionale (sentenze della Corte costituzionale e
provvedimenti normativi).
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per il Diritto regionale:
- S. BARTOLE – R. BIN, G. FALCON – R. TOSI, Diritto regionale, Il Mulino, ult. ed.
Per il Diritto degli Enti Locali, il materiale di studio sarà indicato all’inizio del corso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per quanto concerne l’eventuale assegnazione di tesi di laurea, lo studente può manifestare il proprio interesse per un argomento
individuato almeno in termini generali. Gli verrà quindi consigliata una prima bibliografia introduttiva, la cui lettura consentirà di meglio
circoscrivere l’oggetto della ricerca e di assegnare il titolo definitivo.
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DIRITTO RUSSO E DELLA COMUNITÀ STATI INDIPENDENTI
Prof. William Bradford Simons
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
PROGRAMME
It is an understatement to say that - over the last decade - much has changed in Central and Eastern Europe (CEE) and in the former
USSR (most of the countries of which have joined together in the Commonwealth of Independent States - CIS). However, there is also
much in the CEE/CIS countries that retains (some of) the “old” essence of the Soviet system. The fields of law and the economy are no
exception to these general statements.
This course will offer an introduction to the legal regime in the transition phase in the region: the move away from state-controlled
economies and single-party political systems towards the societies based on the rule of law, democratic institutions and market
principles of coordinating the economy. The largest country and historically the most important, the Russian Federation, will be used as
the prime example for this course of the transitions in law and economy. The main topics to be discussed are:
ƒ
Historical Review of Legal Developments in Russia.
ƒ
Scope and Main Issues of Legal Reform Post-Communism.
ƒ
The Making of Constitutions in Post-communist Central and Eastern Europe
State Organs. Separation of Powers.
ƒ
The Law-Making Process.
ƒ
The Constitutional Court: Organisation and Competence. Review of Practice and Problems.
Human Rights. Restrictions and Guarantees.
Political Rights. Dealing with the Past (Lustration, Restitution, Criminal; Liability, Secret Files).
Economic and Social Rights. The Social State Principle.
The Federal System of the Russian Federation. The Problem of Seccession.
ƒ
Organisation of the Court System. Judicial Independence. The Procuracy.
Legal System: Normative Sources of Law. Forms of Judicial Control. Judicial Practice.
ƒ
The Role of International Law in the Legal System of the Russian Federation. Participation in International Organisations.
Harmonisation of Laws within the CIS.
Codification of Private Law in Russia: The Drafting of the Civil Code of 1994.
ƒ
Forms of Ownership. Limitations on the Exercise of Property Rights.
ƒ
Land Ownership. Registration. Lease.
ƒ
Contracts: Freedom and Limitaiton of Contracts.
ƒ
Consumer Contracts. The Weak Party Doctrine.
ƒ
Entrepreneurial Activity. Commercial Organisations.
ƒ
Privatisation.
ƒ
Corporate Governance: Regulation and Practice
ƒ
Foreign Direct Investment.
ƒ
Commercial Arbitration.
EXAM
Students shall necessarily sit for the exam right after the end of the course, according to the manner and timing established during the
corse.
READING MATERIALS
The students will be required to acquaint themeselves with the main primary legal acts of the Russian Federation (The Constitution, The
Civil Code, The Law on Joint Stock Companies, etc.) as well as with some important cases of the Constitutional Court. The main
reference textbook for the course will be: G.M. Danilenko and W. Burnham, Law and Legal System of the Russian Federation, latest
edition. In addition, the lecturers will provide specific readings and sources on the individual lecture topics.
N.B. L’esame deve essere sostenuto al termine del corso.
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DIRITTO URBANISTICO E DELLE OPERE PUBBLICHE
Dott.ssa Anna Simonati
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso è dedicato allo studio del diritto urbanistico e, più in generale, delle problematiche giuridiche del governo del territorio, fra le
quali anche le opere pubbliche. Al tempo stesso esso intende essere un momento di approfondimento e di verifica applicativa delle
conoscenze generali già acquisite nella materia del diritto amministrativo. Il corso si propone inoltre di valorizzare gli aspetti pratici e
applicativi del diritto amministrativo mediante l’analisi diretta della giurisprudenza più significativa degli ultimi anni, oltre che,
eventualmente, di altri materiali di carattere pratico.
PREREQUISITI
Per sostenere l’esame è necessario aver superato Diritto amministrativo.
PROGRAMMA DEL CORSO
Per l’urbanistica, sarà analizzato il sistema della pianificazione e dei provvedimenti permissivi dell’attività di trasformazione del territorio.
In questo contesto, saranno approfondite le tematiche dei soggetti titolari del potere di pianificazione, dei procedimenti attraverso i quali
tale potere si esprime, dei rapporti fra l’urbanistica e altri settori interferenti con il governo del territorio, nonché dei rapporti fra potere
pianificatorio e contenuto del diritto di proprietà. Particolare attenzione sarà dedicata ai fenomeni che si vanno più recentemente
affermando nella materia, quali la contrattazione fra pubblico e privato nella pianificazione e i nuovi modelli di piano attuativo.
Quanto alle opere pubbliche, l’attenzione si concentrerà sui profili giuridici della loro localizzazione, progettazione ed esecuzione. In
questo contesto, sarà dedicata attenzione anche all’attività contrattuale dell’amministrazione.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali.
MODALITA’ DI VERFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si terrà in forma orale. Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
- F. SALVIA, Manuale di diritto urbanistico, Padova, 2008
- Corte costituzionale, sent. n. 303/2003, reperibile in http://www.giurcost.org/decisioni/index.html unitamente alla nota di A. D’ATENA,
L’allocazione delle funzioni amministrative in una sentenza ortopedica della Corte costituzionale,
- Corte di giustizia delle comunità europee, sent. 12 luglio 2001 in causa C-399/98, reperibile in:
http://curia.eu.int/it/content/juris/index.htm
- P. DE LISE, Speciale sul nuovo Codice degli appalti, reperibile in: http://www.giustamm.it/new_2006/ART_2405.htm
La docente si riserva di fornire all'inizio del corso indicazioni alternative.
Per gli studenti frequentanti, inoltre, potranno essere indicati durante il corso programmi diversi.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per quanto riguarda l’assegnazione della tesi di laurea, i temi delle tesi sono di regola suggeriti dalla docente. I tempi di elaborazione
della tesi dipendono largamente dalle attitudini del candidato.
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ESEGESI DELLE FONTI DEL DIRITTO ROMANO
Prof. Gianni Santucci
e-mail: [email protected]
1° semestre – 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone un duplice obiettivo:
- acquisizione da parte del discente degli elementari strumenti di accesso ed interpretazione delle fonti giuridiche romane
- alimentare la capacità critica e il ragionamento giuridico del discente mediante la conoscenza di dei principali caratteri del patrimonio
metodologico consegnatoci dai giuristi romani.
PREREQUISITI
il corso presuppone la conoscenza degli istituti fondamentali del diritto privato romano (determinata dal superamento dei corsi
romanistici obbligatori del primo anno).
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si articola intorno ad una parte generale ed una parte speciale:
Parte generale:
analisi critica del sistema delle fonti di produzione e di cognizione del diritto romano e acquisizione dei principali strumenti per
l’interpretazioni delle fonti giuridiche romane.
Parte speciale: la giurisprudenza romana: tecniche interpretative e metodi di ragionamento dei giuristi romani.
TESTI DI RIFERIMENTO
Studenti frequentanti:
gli studenti che frequentano assiduamente e proficuamente il corso potranno svolgere la loro preparazione sugli appunti delle lezioni.
Studenti non frequentanti:
- Per la parte generale: Lo studio delle fonti di cognizione e di produzione del diritto romano su un qualunque manuale istituzionale (per
es.:DALLA-LAMBERTINI, Istituzioni di diritto romano [qualunque edizione], ed.Giappichelli, il primo capitolo. Oppure in alternativa: M.
TALAMANCA, Istituzioni di diritto romano, Milano, 1990, ed. Giuffrè, il secondo capitolo)
-Per la parte speciale: L. RAGGI, Il metodo della giurisprudenza romana, Torino, 2006, pp.170.
62
ESEGESI DELLE FONTI DI STORIA DEL DIRITTO ITALIANO
Dott. Giuliano Marchetto
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
PREREQUISITI
È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno.
PROGRAMMA DEL CORSO
Attraverso la lettura delle principali fonti dottrinali, normative e giurisprudenziali dell'età del diritto comune saranno affrontati alcuni temi
centrali della disciplina dell'istituto del matrimonio, quali i modi della sua formazione, la sua indissolubilità e la possibilità e le forme di
una separazione dei coniugi. Una particolare attenzione sarà inoltre dedicata allo status giuridico della donna nella famiglia e, di riflesso,
nella società medievale e della prima età moderna.
L’esame diretto delle fonti mira ad offrire agli studenti frequentanti la possibilità di accostarsi al tema scelto, in modo da acquisire i
fondamenti di un metodo e sviluppare il senso critico necessari per un approccio scientifico alla conoscenza storica del diritto.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame avrà la forma del colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
A tutti gli studenti è consigliata la lettura di:
- G. Marchetto, Il divorzio imperfetto. I giuristi medievali e la separazione dei coniugi, Bologna, Il Mulino, 2008.
Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la lettura di:
- Coniugi nemici. La separazione dei coniugi in Italia dal XII al XVIII secolo, a cura di D. Quaglioni - S. Seidel Menchi, Bologna, Il Mulino,
2000 [con l'esclusione della parte terza, pp. 371-488].
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica.
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FILOSOFIA DEL DIRITTO II
Prof. Maurizio Manzin
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso costituisce una fase avanzata e specialistica della riflessione filosofico-giuridica avviata nelle sue linee generali durante il corso
base. Quest’anno le lezioni saranno dedicate all’approfondimento della questione epistemologica: quali sono i modelli di conoscenza
implicati dal ragionamento giuridico? Quali logiche governano i discorsi dei giuristi? In che senso si può parlare di scienza giuridica?
PREREQUISITI
Non ci sono prerequisiti formali, tuttavia il corso si raccomanda agli studenti dotati di spiccato interesse per le tematiche filosofiche e
supportati da adeguata preparazione nella scuola secondaria superiore.
PROGRAMMA DEL CORSO
Saranno presentati e discussi i principali metodi di accertamento della verità di una proposizione, i diversi concetti di razionalità e
ragionevolezza, alcune teorie contemporanee sull’argomentazione e, infine, la concezione classica della retorica. Di tutto ciò si darà
conto nella prospettiva specifica del ragionamento e del linguaggio giuridici, avendo particolare riguardo all’ambito della controversia
giudiziale. Saranno, inoltre, forniti elementi utili ad orientare criticamente lo studente in merito al dibattito epistemologico del Novecento
(filosofie dell’empirismo logico, falsificazionismo, teorie dell’incompletezza ecc.) e ai più recenti sviluppi delle filosofie post-moderne.
Nel corso del semestre saranno organizzati alcuni seminarî di approfondimento con specialisti della materia, che costituiranno parte
integrante degli appunti.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali e seminari. Su specifica richiesta degli studenti interessati potranno essere concordate alcune letture di
approfondimento.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti:
appunti delle lezioni e dei seminarî
- Stefano Fuselli, Apparenze. Accertamento giudiziale e prova scientifica, FrancoAngeli, Milano, 2008
- Giovanni Boniolo, Paolo Vidali, Introduzione alla filosofia della scienza, Mondadori, Milano, 2003.
Per gli studenti non frequentanti:
- Stefano Fuselli, Apparenze. Accertamento giudiziale e prova scientifica, FrancoAngeli, Milano, 2008
- Giovanni Boniolo, Paolo Vidali, Introduzione alla filosofia della scienza, Mondadori, Milano, 2003.
- Daniele Velo Dalbrenta, Brocardica. Una introduzione allo studio e all’uso dei brocardi, FrancoAngeli, Milano, 2007.
ALTRE INFORMAZIONI
Il materiale di studio che si rendesse necessario a supporto delle lezioni (fonti, testi, handouts, diapositive, filmati ecc.) sarà reso
disponibile online nell’area “Materiali didattici” della comunità “Filosofia del Diritto Corso Avanzato” (piattaforma Esse3) sotto forma di
puntatori, documenti Word, PDF e PPT scaricabili. In qualche caso parte del materiale potrà essere somministrato in copia fotostatica
nel corso delle lezioni.
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LE ABILITA’ DEL GIURISTA (legal skills)
Prof.Giovanni Pascuzzi
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Esiste una distinzione tra sapere (ciò che il giurista sa) e abilità (ciò che il giurista sa fare). Il primo corrisponde al patrimonio sapienziale
dei giuristi. Le seconde si sostanziano nelle tante attività che il giurista pone in essere muovendo dal proprio sapere. Il corso si propone
di aiutare a riconoscere e ad apprendere le abilità proprie del giurista esperto.
PROGRAMMA DEL CORSO
Oggetto del corso è l'analisi delle abilità proprie del giurista. In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti:
Chi è il giurista (Le professioni giuridiche: Avvocato; Notaio; Magistrato; Giurista d’impresa; Funzionario pubblico; Consulente del lavoro;
Accademico).
La comprensione del testo: interpretazione e costruzione di significati (Lingua e linguaggio; Diritto e mezzi espressivi: funzioni del
linguaggio e sue tipologie; Il linguaggio come strumento per costruire conoscenza (sapere dichiarativo); La costruzione del sapere
esperto attraverso le comunità di pratica; Come leggere un atto normativo: l’interpretazione; Gli argomenti interpretativi; Come leggere
una sentenza; Come leggere un saggio dottrinale; Come leggere un contratto).
Il problem solving (Applicare regole a problemi; Identificare il problema: la costruzione del caso; Trovare la regola che si applica al
problema: cercare il diritto; Applicare la regola al problema: il ragionamento giuridico e le concezioni del diritto; Strategie generali per
risolvere problemi: l’esempio delle strategie difensive; Il dialogo con gli altri saperi; Apprendere per problemi; Euristiche e distorsioni
nelle decisioni).
La redazione del testo (La scrittura; Come si redigono i saggi giuridici: dalla tesi di laurea alla monografia scientifica; Come si redigono
gli atti normativi; Come si redigono i contratti; Come si redigono gli atti del processo; Come si redigono i pareri).
Le abilità riflessive (Conoscere se stessi; Riflettere su se stessi; Capacità di autovalutazione; Creatività).
Le abilità relazionali (Comunicazione in pubblico. Oratoria; Negoziazione; Lavoro di gruppo e leadership; Insegnare (il sapere, il saper
fare, il saper essere).
Alcune abilità professionali specifiche (Rapporto con il cliente; Esame e controesame dei testimoni; Investigazioni alla ricerca degli
elementi di fatto; Organizzazione del lavoro dei magistrati; Legal risk management; Ricerca scientifica).
METODI DIDATTICI
Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, modalità didattiche specificamente rivolte all’apprendimento delle abilità.
I materiali di ausilio alle singole lezioni (syllabus, slides, etc.) vengono di volta in volta resi disponibili su Internet all'indirizzo
http://www.jus.unitn.it/users/pascuzzi/abilita/08-09/home.html
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L’esame si sostanzia in una prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
G. PASCUZZI, Giuristi si diventa. Come riconoscere e apprendere le abilità proprie delle professioni legali, Il Mulino, Bologna, 2008.
G. PASCUZZI, Cyberdiritto 2.0 Guida alle banche dati italiane e straniere, alla rete internet e all’apprendimento assistito da calcolatore,
Bologna, Zanichelli, 2003
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI
La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo
culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi, perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la
stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle
intenzioni, una sorta di esercizio riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente "orale" quale è quella di Giurisprudenza, essa
costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione "vergata" e, sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un
bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato
oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è
imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale
va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. I docenti individuano periodicamente
un filone di riflessione in relazione al quale vengono definiti un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli
argomenti disponibili. È richiesta la conoscenza almeno di una lingua straniera. I tempi di lavoro sono lunghi.
N.B. E' indispensabile padroneggiare le abilità utili a reperire i dati giuridici. A tal fine si consiglia la lettura di Pascuzzi, Cercare il diritto,
Seconda edizione, Zanichelli, Bologna, 2005.
65
METODOLOGIA DELLA SCIENZA GIURIDICA
Prof. Paolo Sommaggio
email: [email protected]
1°semestre – 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende fornire le basi critiche per una corretta impostazione del tema del metodo per il giurista. Offrirà quindi una riflessione
generale sul tema del metodo nelle scienze, ed in particolare sul ragionamento così come proposto dalla logica giuridica, intesa tanto
come schema tradizionale di pensiero (mutuato dal metodo cd. scientifico) quanto come una prospettiva incentrata sulla topica giuridica
intesa come organizzazione del materiale giuridico e finalizzata al confronto dialettico in contraddittorio da parte tanto del giurista di
Foro, quanto dello scienziato del diritto.
PREREQUISITI
Non vi sono prerequisiti formali tuttavia, per i contenuti del corso risulta vivamente consigliato avere già acquisito almeno nozioni
fondamentali tanto del diritto sostanziale quanto del diritto procedurale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende offrire una analisi circa la natura del metodo del giurista cercando, nel contempo, di offrire gli strumenti critici per
sviluppare un diverso approccio al dato normativo concepito nell'ottica di una concreta spendibilità controversiale e dialettica nelle
professioni legali e nel dibattito dottrinario. Il modello analitico, ermeneutico e retorico costituiranno utili addestramenti al ragionamento
del giurista inteso in questa nuova prospettiva.
- Il problema del metodo nella cultura giuridica contemporanea
- Scienza e metodo. Il metodo nelle Scienze giuridiche
- Il problema del cd. "Sillogismo pratico" e suo superamento.
- Argomentazione e dimostrazione
- Teorie contemporanee dell'argomentazione
- Il modello retorico. Il tema delle opposizioni
- Topica e dialettica nella argomentazione
- Il reperimento degli argomenti per il giurista
- La confutazione ed il controllo
- La via retorica alla verità
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali. Seminari di approfondimento.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolge in forma orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti:
Appunti delle lezioni e dei seminarî
Cantù Paola – Testa Italo, Teorie dell’argomentazione. Un’introduzione alle logiche del dialogo, Mondadori 2006.
Francesco Cavalla, voce Logica giuridica, in Enciclopedia Filosofica, v.7, Bompiani, Milano 2006, pp. 6635-6638.
Francesco Cavalla, voce Topica giuridica, in Enciclopedia del diritto, Giuffré, Milano 1992, pp. 720-739.
Renato Cartesio, Discorso sul metodo, qualunque edizione.
Per gli studenti non frequentanti:
Cantù Paola – Testa Italo, Teorie dell’argomentazione. Un’introduzione alle logiche del dialogo, Mondadori 2006.
Francesco Cavalla, voce Logica giuridica, in Enciclopedia Filosofica, Bompiani.
Francesco Cavalla, voce Topica giuridica, in Enciclopedia del diritto, Giuffré.
Francesca Piazza, Linguaggio persuasione, verità. La retorica del novecento, Carocci, Roma 2004.
Renato Cartesio, Discorso sul metodo, qualunque edizione.
CRITERI PER L’ ASSEGNAZIONE TESI DI LAUREA
Verrà concordato con il docente un lavoro di approfondimento su autori italiani o stranieri che studiano il problema del metodo nella
scienza giuridica.
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SOCIOLOGIA DEL DIRITTO
Prof. Daniele Velo Dalbrenta
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di fornire allo studente le categorie fondamentali del pensiero sociologico-giuridico, evidenziando la consustanzialità
di esperienza giuridica ed esperienza sociale, nonché i limiti di ogni approccio che intenda il diritto in termini meramente strumentalistici.
A tal fine, si traccerà un itinerario che, attraversando alcune significative criticità nell’interfacciarsi di aspettative sociali e sistema
giuridico, mirerà a presentare l’agire giuridico come un agire dagli spiccati profili simbolici, epistemologici e comunicativi.
PREREQUISITI
Non vi sono prerequisiti.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si suddivide in due parti.
Nella parte generale si muoverà dalla diffusa concezione che vede nell’elemento normativo – comunque definito – il fulcro
dell’esperienza giuridica per denunziarne il carattere fuorviante, e così meglio focalizzare quell’ininterrotto processo di comprensione
dell’esperienza sociale che spetta precipuamente al diritto promuovere.
Nella parte speciale, dedicata a temi sociologico-criminali, si appunterà invece l’attenzione sulla problematica linea di demarcazione tra
agire deviante ed agire giuridicamente conforme, evidenziando nella devianza – essenzialmente – una costruzione retorico-giudiziale
che trova come referente ultimo la società “viva”.
Alcuni seminarî saranno dedicati al confronto fra sociologia del diritto, dottrina giuridica e problemi della società contemporanea.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolgerà in forma orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti:
Appunti delle lezioni e dei seminari.
- V. Ferrari, Diritto e società. Elementi di sociologia del diritto, 7^ ed., Laterza, Roma-Bari 2008.
D. Velo Dalbrenta, La scienza inquieta. Saggio sull’Antropologia criminale di Cesare Lombroso, CEDAM, Padova 2004.
Per gli studenti non frequentanti:
- V. Ferrari, Diritto e società. Elementi di sociologia del diritto, 7^ ed., Laterza, Roma-Bari 2008.
- B. Leoni, La libertà e la legge, Liberilibri, Macerata 2000.
- D. Velo Dalbrenta, La scienza inquieta. Saggio sull’Antropologia criminale di Cesare Lombroso, CEDAM, Padova 2004.
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STORIA DEL DIRITTO CANONICO
Prof. Ruggero Maceratini
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
PREREQUISITI
Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio, della buona volontà.
PROGRAMMA DEL CORSO
Se la Chiesa è orgogliosa delle promesse di eternità, il suo diritto e le sue istituzioni subiscono la legge universale dell’incessante
mobilità delle forme ( G. Le Bras, La Chiesa del diritto. Introduzione allo studio delle istituzioni ecclesiastiche p.27) Il corso, quindi, mira
a fornire allo studente una informazione generale dello sviluppo storico del diritto canonico ed insieme a studiarne la mobilità delle
forme. Esso si pone in una posizione al contempo di autonomia, ma anche di complementarietà con il Diritto Canonico, ed avrà,
ovviamente, un rapporto costruttivo e dialettico con le altre discipline storiche insegnate nella Facoltà. Pertanto, accanto a problemi di
metodologia, e ad una visione generale della storia del Diritto delle Chiesa, verranno trattati, di volta in volta, approfondimenti tematici
relativi a singoli istituti di questo ordinamento giuridico.
Il programma del corso prevede:
I. Diritto Canonico e Storia
II. Problemi metodologici di partizione cronologica della Storia del Diritto Canonico.
III. Le fonti del Diritto Canonico: varie distinzioni.
IV. L’evoluzione complessiva delle fonti di conoscenza del Diritto Canonico dalle origini sino al Codex del 1917 (esposizione e
conoscenza sintetica)
V. Il Diritto canonico classico:caratteri
VI. Il Corpus juris Canonici.
VII. Il Primato Petrino evoluzione storica sino al suo apogeo medievale.
METODI DIDATTICI
Il corso si articola in una serie di lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche in seminari tenuti da professori di altre
Università. Ai frequentanti che dimostreranno particolare interesse verranno segnalati eventuali approfondimenti della materia su cui
svolgere anche brevi elaborati scritti.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal
momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti, ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di
esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi.
TESTI DI RIFERIMENTO
L. Musselli, Storia del diritto canonico. Introduzione alla storia del diritto e delle istituzioni ecclesiali, Torino 1992;in alternativa gli appunti
delle lezioni integrati con indicazioni bibliografiche che verranno fornite nel corso delle stesse.
Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal
momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti, ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di
esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi.
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per l’assegnazione della tesi di laurea è necessario che lo studente abbia inserito nel piano di studi anche il corso di Diritto romano.
L’argomento sarà individuato d’intesa con il candidato.
I tempi di elaborazione della tesi non possono essere preventivamente determinati, dipendendo dall’impegno e dalla predisposizione
dello studente.
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STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE
Prof. Paolo Carta
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di offrire allo studente la consapevolezza critica e storica delle radici del pensiero politico del primo ‘500.
PREREQUISITI
Non è richiesto alcun prerequisito.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il pensiero politico nella crisi del primo ‘500.
Il corso è dedicato alla crisi del rapporto tra politica e diritto nel primo ‘500. Particolare attenzione sarà dedicata al pensiero politico dei
cancellieri fiorentini; alle radici medievali del pensiero repubblicano; al momento savonaroliano; alla politica estera fiorentina dopo il
1494. Nell’ambito del corso si approfondirà il dialogo tra Machiavelli e Guicciardini, dei quali saranno letti e commentati ampi estratti
delle opere politiche e storiche, con particolare riguardo alla loro formazione e al lessico politico. Il corso si avvarrà anche di alcune
lezioni seminariali tenute dal Prof. Jean-Claude Zancarini (école Normale Supérieure di Lione).
METODI DIDATTICI
Lezioni in classe con lettura e commento di fonti.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame avverrà in forma di colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti, oltre al materiale messo a loro disposizione durante il corso si richiede lo studio del volume:
- P. CARTA, Francesco Guicciardini tra politica e diritto, Padova, Cedam, 2008.
Agli studenti che non siano in grado di seguire regolarmente le lezioni si richiede lo studio dei seguenti testi:
P. CARTA, Francesco Guicciardini tra politica e diritto, Padova, Cedam, 2008.
Felix Gilbert, Machiavelli e il suo tempo, Bologna, Il Mulino, 1999.
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STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE (CORSO AVANZATO)
Prof. Paolo Carta
e-mail: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di garantire allo studente l’opportunità di conoscere una fonte particolarmente importante per lo studio delle origini
dello Stato.
PREREQUISITI
Si richiede la disponibilità dello studente a leggere saggi in lingua straniera (Inglese o Francese).
PROGRAMMA DEL CORSO
Il problema del potere nel primo ‘500: Il Principe di Niccolò Machiavelli.
Durante il corso sarà letto e commentato il Principe di Niccolò Machiavelli, accanto a classici della storiografia (Baron, Burd, Chabod,
Gilbert, Najemy ecc.).
Il corso si avvarrà anche di alcune lezioni seminariali tenute dal Prof. Jean-Claude Zancarini (école Normale Supérieure di Lione).
METODI DIDATTICI
Lezioni in classe con lettura e commento di fonti e storiografia.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame avverrà in forma di colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti, oltre al materiale messo a loro disposizione durante il corso si richiede lo studio del volume:
A. Ridolfi – U. Foscolo, Scritti sul «Principe» di Niccolò Machiavelli, a c. di P. Carta, C. Del Vento, X. Tabet, Rovereto, Nicolodi, 2004.
Dato il carattere ‘avanzato’ del corso, agli studenti che non siano in grado di seguire regolarmente le lezioni si richiede lo studio dei
seguenti volumi:
A. Ridolfi – U. Foscolo, Scritti sul «Principe» di Niccolò Machiavelli, a c. di P. Carta, C. Del Vento, X. Tabet, Rovereto, Nicolodi, 2004.
Machiavelli nel XIX e XX secolo. Machiavel aux XIXe et XXe siècles, a cura di P. Carta e X. Tabet, Padova, Cedam, 2007 (il volume
comprende saggi in lingua italiana e francese).
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11. PROGRAMMI DEI CORSI COMPLEMENTARI – SECONDO
SEMESTRE
ANTROPOLOGIA GIURIDICA
Prof. Rodolfo Sacco
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso mira a illustrare la struttura e la natura dei sistemi giuridici attraverso il succedersi e il moltiplicarsi delle culture umane.
PREREQUISITI
È apprezzabile una preparazione storica.
PROGRAMMA DEL CORSO
La varianza del diritto (la coesistenza di molte culture)
Le grandi epoche del diritto
Le radici del diritto (la legittimazione; la subalternazione; la fedeltà)
Le fonti del diritto: l’azione, il pensiero, la parola
Il soprannaturale e il diritto
Gli istituti (le persone e i gruppi; i beni; i servizi; i conflitti).
METODI DIDATTICI
Le lezioni, in parte cattedratiche, mirano a promuovere un colloquio.
MODALITÁ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si terrà in forma scritta.
TESTI DI RIFERIMENTO
R. Sacco, Antropologia giuridica, Il Mulino, Bologna, 2007
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BIODIRITTO
Prof. Carlo Casonato
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
PREREQUISITI
Il corso presuppone la conoscenza dell’ordinamento costituzionale italiano e della metodologia della comparazione (Diritto
costituzionale e Sistemi giuridici comparati). É richiesta una conoscenza perlomeno passiva della lingua inglese.
PROGRAMMA DEL CORSO
La materia del biodiritto, di formazione relativamente recente, verrà dapprima introdotta in riferimento ai suoi rapporti con la bioetica. In
particolar modo si metteranno in luce le caratteristiche del biodiritto in uno stato pluralista e costituzionale. Il corso proseguirà con lo
studio critico dell’oggetto (inizio-vita, fine-vita, dignità umana), delle fonti e del metodo del biodiritto, in modo da indicarne le specificità.
Ogni profilo di analisi verrà accompagnato ed esemplificato dallo studio di casi significativi tratti dall’esperienza biogiuridica comparata.
Il corso si propone in questo modo di fornire una comprensione critica delle dinamiche su cui si muove il biodiritto in una pluralità di
ordinamenti attraverso la valutazione critica e comparata dei dati normativi, dottrinali e giurisprudenziali relativi ad alcune tematiche
significative.
La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli
studenti a sviluppare un approccio critico. La didattica implica perciò un'ampia mobilità tematica. Durante il corso, gli studenti verranno
sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione
ragionata e di lettura critica dei materiali di studio.
TESTI DI RIFERIMENTO
C. Casonato, Introduzione al biodiritto. La bioetica nel diritto costituzionale comparato, Trento, 2006. Verranno altresì indicati ed inseriti
on line casi e materiali specifici che gli studenti dovranno studiare e su cui si richiederà una discussione ragionata in classe e in
occasione dell’esame.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame, che si svolge in forma orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti
metodologici della comparazione applicata al biodiritto; capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli
istituti. La ripetizione mnemonica del materiale di studio viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame.
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un tema, proposto dal candidato almeno in termini generali e precisato
d'intesa con il docente. Il docente richiede due settimane di tempo per la correzione del materiale scritto. Gli altri tempi di lavoro
dipendono largamente dalle capacità e dal grado di motivazione del candidato.
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CRIMINOLOGIA APPLICATA
Dott. Andrea Di Nicola
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso di criminologia applicata intende fornire agli studenti gli strumenti fondamentali per l’applicazione delle conoscenze
criminologiche teoriche, acquisite durante il corso di criminologia, a tutte quelle attività (investigative, di polizia, di analisi) volte a ridurre
la criminalità e quelle decisioni riguardanti le misure più appropriate per la prevenzione di criminalità, illegalità e disordine sociale. Nel
corso vengono inoltre trattati elementi di scienze forensi utili a comprendere le diverse applicazioni.
Il corso intende anche offrire nozioni di ricerca applicata nel settore della criminalità e delle relative politiche di contrasto.
PREREQUISITI
Aver superato gli esami di: a) diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale e b) criminologia.
CONTENUTI DEL CORSO
Il corso di criminologia applicata, della durata di 42 ore, sviluppa i seguenti temi:
La criminalità appropriativa: le teorie dell’attività di routine, degli stili di vita e della scelta razionale e la loro applicazione alle attività
investigative e preventive dei reati appropriativi (rapine, furti, ecc.), in particolare il crime mapping. Spazio difendibile, crime prevention
through environmental design, problem oriented policing e crime proofing dei prodotti. Interventi di prevenzione situazionale della
criminalità.
La criminalità violenta: le teorie sull’omicidio e sulle violenze sessuali e le loro applicazioni alle indagini sui crimini violenti. Criminal
profiling e scena del delitto. Perizie cliniche nell’attività processuale e di sorveglianza. Interventi di prevenzione situazionale della
criminalità.
La criminalità organizzata: le teorie sullo sviluppo e le trasformazioni della criminalità organizzata e loro applicazione alle indagini sulle
organizzazioni criminali. Indagini in materia di tratta di persone a scopo di sfruttamento e traffico di migranti. Interventi di prevenzione
situazionale della criminalità.
La criminalità economica e la criminalità informatica: lo sviluppo delle teorie e loro applicazione alle indagini sulla criminalità economica.
Indagini sui reati informatici: computer forensic e network forensic. Metodi e mezzi per gestire il rischio criminalità in azienda. Interventi
diretti alla riduzione delle opportunità criminali.
METODI DIDATTICI
Tipo lezioni: lezioni frontali; studio di casi concreti di attività di investigazione e di interventi preventivi.
Il corso prevede lo svolgimento di seminari integrativi di ricerca applicata nel settore della criminalità e delle politiche di contrasto alla
criminalità. I seminari, della durata di 2 ore ciascuno, dopo un’introduzione alla metodologia della ricerca criminologica, illustrano i
risultati di ricerche condotte presso TRANSCRIME, Joint Research Centre on Transnational Crime dell'Università degli Studi di Trento e
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sui seguenti argomenti: 1) metodologia della ricerca criminologica: il disegno della
ricerca; 2) metodologia della ricerca criminologica: ricerca pura/ricerca applicata, ricerca descrittiva, esplicativa, esplorativa e valutativa;
3) esempio di ricerca applicata: riciclaggio e paesi off-shore; 4) esempio di ricerca applicata: confisca dei proventi illeciti nei paesi
dell’Unione europea; 5) esempi di ricerca applicata: a) politiche prostituzionali e tratta di donne e bambini a scopo di sfruttamento
sessuale nei paesi dell’Unione europea e b) clienti della prostituzione trafficata.
Viene distribuito il programma dettagliato delle lezioni e dei seminari integrativi e la lista del materiale bibliografico per la preparazione
dell’esame.
TESTI DI RIFERIMENTO
Il materiale bibliografico relativo ai temi trattati durante le lezioni è disponibile online sul sito della Facoltà all'inizio del corso. Per gli
studenti frequentanti, l'esame consiste nella preparazione di questo materiale e degli appunti presi a lezione. Il carattere del corso
presuppone la frequenza delle lezioni. Tuttavia, per coloro che fossero impossibilitati alla frequenza ma che fossero ugualmente
interessati a sostenere l’esame, il programma consiste nello studio dei testi che verranno indicati dal docente all’inizio del corso.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Il corso di criminologia applicata prevede: i) tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME; ii) tesi senza stage.
i) Tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME. Queste tesi sono assegnate a studenti (biennalisti o magistrali) che hanno superato
gli esami di criminologia e di criminologia applicata. Il periodo di stage presso TRANSCRIME – di 9-12 mesi – ha lo scopo di addestrare
lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi-professionale portandolo a diretto contatto con ambienti, istituzioni e persone che si
occupano di criminalità e della sua prevenzione. Durante lo stage lo studente in tesi ricopre il ruolo di assistente alla ricerca e viene
inserito in uno dei progetti di ricerca che TRANSCRIME svolge in proprio o per conto di Enti esterni nazionali ed internazionali. Nello
sviluppare la sua tesi lo studente riceve una formazione continuata sul metodo (come si fa una tesi di laurea, come si scrive una
relazione, come si sviluppa un progetto di ricerca) e sul contenuto, fa parte a pieno titolo del gruppo di ricerca e partecipa alle sue
riunioni. Allo studente è richiesta una frequenza settimanale di 2 giorni, con orario d’ufficio, per l’intera durata dello stage, sono fornite le
attrezzature necessarie per la sua attività di ricerca ed è dato accesso al Centro di Documentazione di TRANSCRIME. I requisiti per
l’assegnazione di queste tesi sono: i) ottima valutazione in criminologia e criminologia applicata, ii) ottima media degli esami sostenuti e
iii) buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi con stage assegnate complessivamente ogni anno, per
criminologia e criminologia applicata, è 4. Il periodo di internato è valido per il conseguimento di crediti formativi.
ii) Tesi senza stage. Queste tesi sono assegnate agli studenti che hanno superato l’esame di criminologia, e nel caso di biennalisti o
magistrali anche quello di criminologia applicata, e che hanno una buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi
senza stage assegnate ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 6.
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DEONTOLOGIA E RETORICA FORENSE
Prof. Paolo Sommaggio
e-mail: [email protected]
2° semestre – 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di far comprendere la natura filosofica e metodologica della retorica forense, privilegiando l'indagine concreta
dell'attività che avvocati e magistrati compiono per argomentare nel processo. Queste attività dischiudono l’emersione del tema etico e
deontologico per il giurista tanto nella fase della sua formazione, quanto in quella dell’aggiornamento.
PREREQUISITI
Non vi sono prerequisiti formali tuttavia, per i contenuti del corso risulta vivamente consigliato avere già acquisito almeno nozioni
fondamentali tanto del diritto sostanziale quanto del diritto procedurale.
PROGRAMMA DEL CORSO
1) Introduzione. Diritto e retorica.
2) Retorica e processo.
3) La lezione classica
4) Retorica contemporanea
5) Capacità argomentativa orale e scritta. La retorica degli atti scritti.
6) Dalla argomentazione all’etica
7) L’urgenza etica e deontologica
8) Retorica e deontologia
Nella parte speciale, il corso promuove il tentativo di far acquisire la capacità critica di amministrare e organizzare una controversia
giuridica attraverso l'analisi delle tracce d’esame per l’abilitazione alla professione forense.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali. Seminari di approfondimento.
MODALITà DI VERIFICA DELL’APPRENDIEMENTO
L’esame si svolge in forma orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti:
Appunti delle lezioni e dei seminari
Moro Paolo (a cura di), Scrittura forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell’atto giudiziale, UTET, Torino 2008.
Sartea Claudio, L’emergenza deontologica. Contributo allo studio dei rapporti tra deontologia professionale, etica e diritto, Aracne,
Roma 2007.
Per gli studenti non frequentanti:
Barthes Roland, La retorica antica, Bompiani.
Moro Paolo (a cura di), Scrittura forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell’atto giudiziale, UTET, Torino 2008.
Sartea Claudio, L’emergenza deontologica. Contributo allo studio dei rapporti tra deontologia professionale, etica e diritto, Aracne,
Roma 2007.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE TESI DI LAUREA
Verrà concordato con il docente un lavoro di approfondimento su autori italiani o stranieri che studiano il problema della argomentazione
giuridica, della retorica forense, della deontologia.
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DIRITTO AMMINISTRATIVO COMPARATO
Prof.ssa Barbara Marchetti – Prof. Paul Craig
e-mail: [email protected]
2° semestre - 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha per oggetto l’esame delle caratteristiche di alcuni sistemi stranieri di giustizia amministrativa e ha l’obiettivo di porre a
confronto le diverse esperienze di tutela del cittadino di fronte alla pubblica amministrazione in ordinamenti connotati, quanto al regime
dei pubblici poteri amministrativi, da tradizioni e sviluppi anche assai differenziati.
Nella trattazione dei vari temi sono presupposte le nozioni di base del diritto amministrativo italiano sostanziale e processuale - o, nel
caso di studenti Erasmus, del diritto amministrativo del Paese di provenienza -, cosicché la acquisita conoscenza di tali nozioni è
condizione per frequentare il corso e sostenere l’esame.
L'intento è quello di mettere a confronto tradizioni giuridiche storicamente differenti (in particolare quella del droit administratif e quella
dei Paesi di common law) e di individuare divergenze e convergenze dei diversi modelli di protezione del cittadino nei confronti della
pubblica amministrazione.
In particolare, i tratti fondamentali del sistema amministrativo inglese saranno trattati dal visiting professor Paul Craig, della Oxford
University.
E’ utile inoltre che i frequentanti conoscano almeno una lingua straniera.
Il corso si inserisce, anche per quanto riguarda le collaborazioni, nell’organizzazione generale delle materie amministrativistiche.
L’esame si svolgerà in forma orale.
Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio preceduto da una o più prove scritte.
TESTI DI RIFERIMENTO
Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione.
Agli studenti non frequentanti si richiede la preparazione sul testo:
G. Napolitano (a cura di), Diritto amministrativo comparato, Milano, Giuffrè, 2007.
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire
elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato.
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DIRITTO AMMINISTRATIVO DELL’UNIONE EUROPEA E DELLE AMMINISTRAZIONI GLOBALI
Prof. Daria de Pretis – Prof. Giandomenico Falcon – Prof. Jean Bernard Auby
e-mail: [email protected] [email protected]
2° semestre – 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso è dedicato al diritto amministrativo sovranazionale e si articola in due parti: la prima ha ad oggetto l’amministrazione dell’Unione
europea, la seconda il diritto amministrativo “internazionale”, inteso come il diritto delle amministrazioni globali. Una parte sarà tenuta
dal Prof. J.B. Auby dell’Università Paris II.
Il primo modulo del corso è dedicato allo studio del sistema dell’amministrazione europea, considerata dal punto di vista della sua
organizzazione, delle modalità di svolgimento della sua attività, degli strumenti di tutela giurisdizionale. L’obiettivo è di fornire allo
studente le coordinate per comprendere i caratteri e le peculiarità del sistema amministrativo, nel contesto del più generale studio del
sistema dell’Unione.
Saranno trattati:
quanto al sistema organizzativo: l’esecutivo comunitario, il ruolo e le funzioni della Commissione, gli uffici che ad essa fanno capo, e le
nuove forme organizzative fra le quali in particolare le Agenzie, nonché i diversi modelli di esercizio della funzione amministrativa
europea (amministrazione diretta, amministrazione indiretta, “co-amministrazione”);
quanto all’esercizio dell’attività: i principi generali, il procedimento amministrativo, l’atto amministrativo e il suo regime;
quanto al sistema di tutela, la sua organizzazione, il ruolo del giudice comunitario e dei giudici nazionali, gli strumenti a disposizione del
cittadino.
Il secondo modulo è dedicato allo studio dell’amministrazione internazionale. Per essa si intende, nell’ambito del corso, l’affermarsi a
vari livelli, nell’ambito di soggetti di rilievo internazionale o transnazionale, di formule organizzative e di azione riconducibili alle modalità
di organizzazione e di azione tradizionalmente proprie delle amministrazioni statali.
L’obiettivo è di fornire allo studente gli elementi per comprendere l’affermarsi di poteri in senso lato “pubblici” al di fuori dello Stato e
l’importanza dell’applicazione ad essi di canoni e regole d’azione sviluppati nell’esperienza statale come elementi di razionalizzazione,
di controllo e di garanzia dell’esercizio della funzione amministrativa.
Saranno esaminati alcuni esempi di amministrazione internazionale nell’ambito di organizzazioni internazionali particolarmente
significative quali il sistema delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione per la sanità, dell’Organizzazione mondiale per il commercio, della
Banca mondiale. Di tali sistemi saranno approfonditi il profilo organizzativo, le regole di azione e il sistema di review.
Una parte del corso sarà tenuta dal visiting professor J. B. Auby, dell’Università di Paris I, Sorbonne.
TESTI DI RIFERIMENTO
Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione.
Testi consigliati per gli studenti non frequentanti:
G. della Cananea (a cura di), Diritto amministrativo europeo. Principi e istituti, Giuffrè, Milano, 2006
S. Cassese, Oltre lo Stato, Laterza, Roma-Bari, 2007
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire
elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato.
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DIRITTO ANGLO-AMERICANO
Dott. Andrea Pradi – Prof. William Van Nortwick
e-mail: [email protected]
2° semestre - 6 (+2+2) crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso mira ad approfondire le caratteristiche principali della famiglia di Common Law. Lo studio dell'evoluzione storica dei sistemi di
common law, il funzionamento delle istituzioni giuridiche e l'analisi di alcuni istituti paradigmatici, è volto a rendere consapevoli gli
studenti tanto delle analogie quanto delle differenze che esistono all'interno della Tradizione Giuridica Occidentale, andando oltre le
semplici somiglianze ed affinità linguistiche ed i luoghi comuni relativi al diverso sistema delle fonti. Tale lavoro richiede la capacità di
collocare i singoli temi in una più vasta cornice istituzionale, che tenga conto del modo in cui i diversi formanti interagiscono fra di loro, e
più in generale della posizione che occupa il diritto rispetto ai fattori meta-giuridici rilevanti (politico, economico, sociale).
PREREQUISITI
E’ richiesta la conoscenza delle caratteristiche fondamentali dei sistemi di common law e della metodologia comparatistica oggetto del
corso di sistemi giuridici comparati.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso avrà ad oggetto l’approfondimento degli elementi fondanti la famiglia di common law, attraverso lo studio storico della sua
formazione, l'analisi del sistema delle fonti del diritto con particolare riferimento al ruolo del formante giurisprudenziale. Il corso sarà
diviso in due distinti moduli, aventi per oggetto il primo l’evoluzione istituzionale del common law ed il sistema giuridico britannico; il
secondo il diritto degli Stati Uniti d'America. Lo studio del diritto inglese riguarderà sia l'aspetto diacronico della formazione delle
principali caratteristiche sistemologiche del common law (origini storiche del common law; common law ed equity; sistema delle fonti
ecc.), sia l'attuale configurazione del diritto inglese, con particolare attenzione alle evoluzioni recenti che hanno progressivamente
allontanato il diritto inglese dal modello "classico", evidenziando sviluppi autonomi ed elementi di convergenza con i sistemi continentali
(organizzazione della giustizia e recenti riforme del processo civile; adozione dello Human Rights Act; decentramento legislativo e
perdita di centralità del Parlamento ecc.). L'analisi del diritto americano si concentrerà sulle peculiarità istituzionali e sostanziali che lo
caratterizzano rispetto al sistema inglese, quali il rapporto fra diritto federale e statale, la presenza di una Costituzione scritta e rigida, il
ruolo del judicial review, la divisione dei poteri all’interno del sistema federale, la formazione del giurista e il ruolo della dottrina, la
struttura del processo, al fine di evidenziare la posizione del diritto rispetto agli altri sistemi di scelta istituzionali (politica, mercato).
Il modulo statunitense vedrà la partecipazione di Judge William A. Van Nortwick (First District of Appeal, Florida) che illustrerà la
struttura giuridico-istituzionale del sistema USA analizzando, attraverso il metodo socratico, proprio del sistema di insegnamento
americano, alcune aspetti paradigmatici dell’ordinamento americano, tra i quali: il ruolo delle corti, il sistema giurisdizionale (corti
federali e corti statali), il metodo decisionale e la formazione del giurista.
Durante il corso è previsto lo svolgimento di un ciclo di esercitazioni relativi al reperimento delle fonti in diritto inglese e statunitense
tenuto dal dottor Paolo Guarda.
METODI DIDATTICI
Il corso si svolgerà sia attraverso l'inquadramento teorico dei temi oggetto di studio, sia attraverso la discussione di materiali quali
sentenze, leggi e altri materiali giuridici di interesse, con l'intervento attivo e critico degli studenti, a cui potranno essere assegnate
singole letture per la discussione in classe
Per il modulo statunitense è assolutamente richiesto un buon livello di conoscenza della lingua inglese, almeno a livello passivo (lettura
e comprensione). E' infatti prevista l'attribuzione di crediti aggiuntivi per la frequenza del modulo stesso (2) e per il superamento della
prova scritta (2).
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIEMENTO
Per gli studenti frequentati si prevede una prova in forma scritta alla fine di ciascun modulo. La prova inerente al modulo di diritto
americano sarà svolta in lingua inglese.
Per gli studenti non frequentanti l'esame consiste in una prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti, il testo di base è:
- U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione
- Ulteriori materiali verranno forniti agli studenti durante le lezioni.
Per gli studenti non frequentanti i testi per la preparazione all'esame sono:
- U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione.
- G. GILMORE, Le grandi epoche del diritto americano, Milano, Giuffrè, 1988.
- M.R. DAMASKA, Il diritto delle prove alla deriva, Bologna, il Mulino, 2003.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per l'assegnazione della tesi il candidato deve proporre uno o più argomenti, almeno in termini generali, che dovrà poi essere definito
d'intesa con il docente attraverso la stesura di una bibliografia sommaria e la preparazione di un indice provvisorio. La scelta di una tesi
comparata relativa a temi giuridici propri dei sistemi di common law presuppone la conoscenza almeno passiva della lingua inglese,
essendo imprescindibile la capacità di lavorare di prima mano sulle fonti. I tempi di lavoro dipendono dall'impegno del candidato, e
vanno concordati con il docente.
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DIRITTO CANONICO
Prof. Ruggero Maceratini
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
PREREQUISITI
Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio, della buona volontà.
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso ha un duplice carattere: generale ed informativo e, per quanto possibile anche monografico. Sotto il primo profilo si propone di
far conoscere la struttura della Chiesa, come società che si basa su presupposti diversi dalle altre realtà politiche. Per tale motivo verrà
data rilievo alla parte costituzionale del diritto canonico stesso, senza trascurare i necessari riferimenti storici. Sotto il secondo profilo
l’attenzione sarà rivolta in modo particolare all’istituto matrimoniale e dal relativo processo e verranno poi esposti brevemente i principi
fondamentali che regolano le sanzioni nella Chiesa.
PROGRAMMA DEL CORSO
I) Fondamenta del diritto canonico;
II) La costituzione della Chiesa;
III) Profili istituzionali della Chiesa cattolica;
IV) Il governo della Chiesa: norma canonica, consuetudine, atto amministrativo;
V) Il matrimonio canonico ed il diritto processuale canonico;
VI) Elementi sulle sanzioni canoniche.
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL CORSO E MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Il corso si articola in una serie di lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche in seminari tenuti da professori di altre
Università. Ai frequentanti che dimostreranno particolare interesse verranno segnalati eventuali approfondimenti della materia su cui
svolgere anche brevi elaborati scritti. Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando
l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti, ovviamente,
per i frequentanti, si verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti
stessi.
TESTI DI RIFERIMENTO
A scelta per la parte costituzionale ed istituzionale:
1) P. Lombardia - Lezioni di Diritto canonico, Milano Giuffrè ultima edizione;
2) G. Feliciani – Le basi del diritto canonico dopo il Codice del 1983, Bologna Il Mulino ultima edizione;
3) P. Moneta – Introduzione al diritto canonico, Torino Giappichelli 2001;
I frequentanti potranno sostituire i testi con gli appunti delle lezioni.
Per la parte matrimoniale:
1) F. Finocchiaro – Il matrimonio nel diritto canonico, Bologna Il Mulino ultima edizione;
oppure
2) P. Moneta – Il matrimonio nel nuovo diritto canonico, Genova, ed. Cedig, 2008.
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DIRITTO CINESE
Prof. Ignazio Castellucci – Prof. Xue Jun
2° semestre - 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso, riservato a studenti frequentanti e che si terrà interamente in lingua italiana, si pone diversi obiettivi. Il primo obiettivo è quello di
introdurrre allo studio dei sistemi giuridici dei paesi dell’Asia, in particolare la parte meridionale ed orientale del continente, con
esclusione sia degli ordinamenti sviluppatisi nell’ambito della tradizione islamica che di quelli dei Paesi dell’ex Unione Sovietica.
Saranno quindi oggetto del corso i sistemi e le tradizioni giuridiche dell’India, dell’Asia sud-orientale, della Cina, del Giappone e della
Corea.
Altro obiettivo del corso, non meno importante, è quello di confrontare la concezione occidentale del diritto con concezioni del tutto
diverse, nelle quali leggi, regolamenti, decisioni delle corti sono solo alcuni tra i fattori di produzione delle norme di comportamento
osservate da cittadini ed istituzioni – in contesti spesso marcatamente pluralistici, nei quali la norma scritta è in concorrenza con le
concezioni religiose e filosofiche, le direttive politiche, la prassi amministrativa, le regole sociali. Il corso si propone di completare la
preparazione comparatistica di base, attraverso una revisione critica delle più note classificazioni dei sistemi giuridici svolte dai
comparatisti del XX secolo (David, Zweigert-Kötz), fondate su una visione eurocentrica oggi divenuta inadeguata. L’avvicinamento a
quelle esperienze avverrà per mezzo della ricostruzione storica della loro evoluzione.
Infine, è tema centrale del corso l’analisi della tradizione giuridica e dell’attuale sistema giuridico della Cina.
Il primo modulo didattico del corso, sarà tenuto dal prof. Ignazio Castellucci. Muovendo da un’introduzione alla sistemologia
comparatistica richiesta per accostarsi ai diritti dei paesi asiatici, il modulo offrirà una introduzione alle tradizioni giuridiche dell’India e
del sud-est asiatico, dando poi spazio ad un inquadramento generale delle tradizioni cinese, giapponese e coreana. La tradizione
giuridica cinese verrà trattata più approfonditamente, partendo dalle epoche più risalenti, attraverso l’evoluzione del sistema imperiale e
la fase dell’apertura ai modelli occidentali, per giungere ad esaminarne le caratteristiche nel periodo successivo alla fondazione della
Repubblica Popolare Cinese (1949), ed infine alla situazione attuale ed alle tendenze evolutive oggi rilevabili. Saranno oggetto di analisi
alcuni importanti istituti di diritto cinese attuale, attinenti sia alla sfera pubblicistica che ad interessi di natura privatistica.
Attraverso il successivo modulo di didattico tenuto dal prof. Xue Jun in lingua italiana si procederà ad un’ analisi più approfondita di
aspetti particolari del diritto cinese.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Le modalità di verifica dell’apprendimento verranno stabilite e comunicate durante lo svolgimento del corso, in relazione al numero degli
iscritti.
TESTI DI RIFERIMENTO
I materiali didattici verranno segnalati e messi a disposizione dai docenti durante lo svolgimento del corso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Tesi di laurea, in numero limitato, potranno essere assegnate a studenti motivati ed interessati ad approfondire argomenti trattati
durante il corso.
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DIRITTO COMPARATO DEL LAVORO
Prof. Luca Nogler – Dott.ssa Stefania Brun – Prof. Antoine Jeammaud
e-mail: [email protected], [email protected]
2° semestre — 6 (+2+2)crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso ha come obiettivo di fornire agli studenti il sostrato di principi e conoscenze necessario ad affrontare in modo ragionato le
diversità sottese alla regolamentazione giuridica del rapporto di lavoro subordinato con riguardo ai principali sistemi giuridici della
tradizione di civil e common law dell’Europa comunitaria e all’ordinamento statunitense.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende procedere alla disamina, in chiave comparata, delle diverse esperienze giuridiche di tutela del lavoratore subordinato
nei confronti della principale manifestazione del potere datoriale ossia illicenziamento. La tematica sarà affrontata sotto una duplice
prospettiva: da un lato, distinguendo tra licenziamento individuale (per ragioni organizzative e soggettive) e licenziamento collettivo;
dall’altro, avendo riguardo sia ai profili di tutela sostanziale che all’aspetto sanzionatorio della disciplina in questione.
Gli ordinamenti presi a confronto saranno, oltre a quello italiano, la Francia, la Germania, la Spagna, l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Il corso
proporrà inoltre una parte dedicata esclusivamente all’approfondimento delle peculiarità relative alla disciplina del rapporto di lavoro
nell’ordinamento francese.
METODI DIDATTICI
Il corso si svilupperà su ogni tematica affrontata con un’alternanza tra lezioni frontali e lezioni che prevederanno il coinvolgimento attivo
dei frequentanti mediante letture preventive suggerite dai docenti.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Agli studenti frequentanti sarà data la possibilità di svolgere una prova scritta della quale si terrà conto in sede d’esame. Gli studenti non
frequentanti prepareranno l’esame sul testo di seguito indicato.
TESTI DI RIFERIMENTO
Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sul seguente testo:
A. Garilli - M. Napoli (a cura di), Il lavoro a termine in Italia e in Europa, Giappichelli, Torino, pp. 1-136, 190343
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell'interesse per la materia. L'assegnazione definitiva del titolo avverrà
dopo la presentazione e l'approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente
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DIRITTO COMPARATO DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Prof. Roberto Caso - Prof. Laurent Manderieux
e-mail: [email protected]
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di esplorare una materia di grande attualità e di affinare, nello studio della stessa, i metodi della riflessione
comparativa.
PROGRAMMA DEL CORSO
La proprietà intellettuale è materia fondamentale del diritto contemporaneo. Tra le forme di proprietà intellettuale, il copyright – ovvero la
tutela delle opere dell’ingegno - assume una crescente rilevanza. Molti gesti quotidiani che riguardano la fruizione della cultura
chiamano in causa i diritti sulle opere dell’ingegno. L’acquisto o il prestito di un libro, la partecipazione ad uno spettacolo teatrale,
l’ascolto di una musica alla radio, la contemplazione di una trasmissione televisiva, e l’acquisizione di un file multimediale attraverso
Internet mettono in gioco regole di diritto d’autore. Chi d’altra parte si pone nella prospettiva della produzione di conoscenza ancor
meglio percepisce la centralità del copyright. Ad esempio, chiunque ha avuto modo di confrontarsi con la pubblicazione di un testo ha
una (pur minima) familiarità con i diritti sulle opere dell’ingegno.
L’evoluzione del copyright pone importanti e complessi problemi sul piano del diritto privato comparato.
Da sempre i diritti sulle opere dell’ingegno sono strettamente legati all’evoluzione tecnologica. Ma le tecnologie digitali hanno
completamente rivoluzionato il contesto in cui si muovono la creatività e le sue forme di sfruttamento economico. Ad essere messe in
discussione non sono solo le regole di dettaglio, ma anche la logica dello strumento giuridico prescelto tre secoli fa per coordinare gli
interessi connessi al mercato dei libri: un diritto di esclusiva limitato (nell’ampiezza, nonché nella durata) e trasferibile.
Nell’accostarsi all’evoluzione dei modelli normativi del copyright angloamericano e del diritto d’autore continentale, occorre sempre
tenere a mente che al legislatore tocca scegliere tra i vari meccanismi giuridici che il contesto tecnologico rende possibile mettere in
atto. In questa scelta il legislatore dovrebbe essere guidato dall’esigenza di conciliare molteplici e rilevanti interessi. In particolare, ciò
che va primariamente preservato è l’interesse pubblico alla produzione e circolazione di (nuova) informazione e conoscenza. Tuttavia, il
processo di costruzione delle regole legislative è pesantemente influenzato da gruppi di pressione che guardano ai propri settoriali
interessi e non a quelli della società nel suo complesso. A ciò si deve aggiungere che i legislatori intendono la regolamentazione dei
diritti sulle opere dell’ingegno come uno snodo cruciale della competizione internazionale.
L’auspicio di un quadro normativo globale è stato perciò sempre contrastato dalla competizione tra Paesi produttori e Paesi importatori
di informazione. Tale competizione si è innestata soprattutto sulle differenze declamatorie tra copyright angloamericano e diritto
d’autore continentale. Solo quando le tecnologie hanno posto minacce esiziali all’assetto tradizionale degli interessi di titolari di diritti su
opere dell’ingegno, sono aumentate le spinte alla convergenza ovvero al rafforzamento della protezione dei medesimi interessi.
Tuttavia, le ricostruzioni d’insieme, che esaltano le nuove concordanze, non colgono la complessità del quadro di riferimento. Le spinte
alla competizione tra modelli normativi (ad esempio, tra copyright statunitense e diritto d’autore comunitario) non sono annullate e le
differenze tra sistemi giuridici possono giocare un ruolo decisivo negli esiti operazionali. Per esplorare tali esiti occorre andare oltre il
dato legislativo e volgere lo sguardo alla dottrina, alla giurisprudenza ed alla prassi contrattuale.
Mettersi sulle tracce dell’evoluzione del copyright è dunque una preziosa occasione per affinare lo strumentario metodologico del diritto
privato comparato: storia, teoria dei formanti, circolazione di modelli giuridici, analisi economica del diritto, legal process, diritto e
tecnologia.
METODI DIDATTICI
Il corso alternerà alla esposizione teorica del tema, una puntuale analisi delle varie problematiche anche attraverso il metodo casistico.
Dopo un'introduzione alla materia della proprietà intellettuale, si approfondiranno singoli aspetti dell’evoluzione della tutela delle opere
dell’ingegno.
Laurent Manderieux, Visiting Professor di Diritto della Proprietà Intellettuale presso l’Isituto di Diritto Comparato “Angelo Sraffa”
dell’Università Bocconi di Milano e Consulente dell’Organisation Mondiale de la Propriété Intellectuelle (OMPI) svolgerà alcune lezioni
sulla comparazione tra copyright angloamericano e diritto d’autore continentale.
I frequentanti devono seguire le lezioni, studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle lezioni.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si sostanzia in una prova orale.
Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione.
TESTI DI RIFERIMENTO
- G. PASCUZZI, R. CASO (curr.), I diritti sulle opere digitali - Copyright statunitense e diritto d’autore italiano, Cedam, Padova, 2002
- R. CASO, Digital rights management - Il commercio delle informazioni digitali tra contratto e diritto d’autore, Cedam, Padova, 2004
(ristampa,
Trento,
2006,
disponibile
gratuitamente
in
formato
pdf
all’indirizzo
Internet:
http://www.jus.unitn.it/users/caso/pubblicazioni/drm/home.asp?cod=roberto.caso).
- R. Caso , Forme di controllo delle informazioni digitali: il Digital Dights Management, in R. Caso (cur.), Digital Rights Management:
problemi teorici e prospettive applicative: atti del convegno tenuto presso la Facoltà di giurisprudenza di Trento il 21 ed il 22 marzo
2007, Università di Trento, Trento, 2008, da pag. 5 a pag. 66, disponibile all'URL: http://eprints.biblio.unitn.it/archive/00001336/
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo
culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi, perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la
stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle
intenzioni, una sorta di esercizio riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente "orale" quale è quella di Giurisprudenza, essa
costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione "vergata" e, sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un
bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato
oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è
imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale
va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. Il docente individua periodicamente
un filone di riflessione in relazione al quale vengono definiti un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli
argomenti disponibili. E' richiesta la conoscenza almeno di una lingua straniera.
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DIRITTO COMPARATO DELLE RELIGIONI
2° semestre – 6 crediti
Prof. Ruggero Maceratini - Prof.ssa Erminia Camassa - Prof Alfredo Mordechai Rabello – Prof. Abou Ramadan Moussa
email: [email protected], [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
In ragione del rinnovato interesse delle scienze sociali verso il fenomeno religioso il corso si propone di approfondire lo studio dei diritti
religiosi. Ogni religione “produce diritto”, pone cioè regole guida ai propri fedeli, regole che vengono ad incidere spesso oltre l’ambito
strettamente cultuale, per produrre effetti anche sui comportamenti pubblici e sociali nella famiglia, nel lavoro,nell’istruzione, nella vita
economico-sociale (preghiera, giorni festivi, scuola, alimentazione, macellazione, abbigliamento e
sepolture) . La conoscenza delle norme confessionali è di fondamentale importanza per meglio comprendere la nuova realtà italiana ed
europea che si presenta sempre più come multiculturale e multireligiosa.
PREREQUISITI
Nessun prerequisito specifico, salvo le propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà.
PROGRAMMA DEL CORSO
Oggetto del corso, articolato in tre moduli, sarà l'analisi del ruolo dei diritti religiosi nelle società multiculturali ed il rapporto tra diritti
religiosi e diritti secolari . Si metteranno a confronto il diritto e la religione nella tradizione ebraica, cristiana e mussulmana. Il diritto
all'appartenenza e l'appartenenza di diritto.
1- Il cristianesimo ed il Diritto canonico. Giuridicità e fonti del Diritto canonico, il Popolo di Dio. Il sistema matrimoniale canonico, il diritto
penale canonico (cenni) . Il diritto delle Chiese orientali.
2- Le fonti dell'Ebraismo: la Mishnà e il Talmud Pratiche religiose e norme giuridiche nel Diritto ebraico.Il matrimonio ebraico, il suo
scioglimento, il divorzio..
3- Le fonti del Diritto islamico, il matrimonio islamico, Stati islamici e diritto di famiglia. Norme penali e norme in materia di
abbigliamento, alimentazione, macellazione e sepoltura.
METODI DIDATTICI
Il corso si articolerà in tre moduli. La parte relativa al cristianesimo sarà tenuta dal prof. Maceratini ,il modulo di diritto islamico dalla prof.
Camassa. e quella di diritto ebraico dal prof..Rabello.
Alcune ore di lezione sulle fonti del diritto islamico saranno tenute dal prof. Moussa.-.E’ consigliata la frequenza.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolgerà in forma orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per un’ introduzione di carattere generale:
S.Ferrari,( a cura di) Il diritto delle religioni, Il Mulino, 2008.
Oppure
S.Ferrari –A.Neri, Introduzione al diritto comparato delle religioni, Lugano, Eupress, 2007
Letture su argomenti specifici potranno essere consigliate dai docenti nel corso delle lezioni.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Tesi di laurea , in numero limitato , potranno essere assegnate a studenti particolarmente interessati ad approfondire gli argomenti
trattati durante il corso, previo accordo con i docenti.
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DIRITTO COMUNITARIO DEL LAVORO
Prof.ssa Stefania Scarponi - Prof. Isabelle Daugareilh
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Approfondire le tematiche inerenti la politica sociale dell’Unione Europea in relazione al quadro normativo ed alla giurisprudenza della
Corte di Giustizia.
Comprendere le implicazioni dell’evoluzione delle tecniche normative fra hard-law e soft-law sotto il profilo dell’integrazione europea.
Approfondire il contenuto dei diritti sociali nella Costituzione europea.
Affrontare criticamente le questioni emerse con riferimento ad alcuni particolari istituti lavoristici quali i contratti di lavoro flessibili, il
trasferimento d’azienda, gli aiuti di stato alle imprese, il contratto collettivo.
PROGRAMMA DEL CORSO
Le tappe evolutive della politica sociale europea ed il sistema delle fonti. La portata ed il contenuto dei diritti sociali dei lavoratori. Il
metodo aperto di coordinamento e le strategie per l’occupazione. Armonizzazione e concorrenza.
Le questioni teoriche ed applicative connesse alla trasposizione delle direttive nell’ordinamento italiano e francese, con particolare
riferimento al trasferimento d’azienda, somministrazione di lavoro, contratti di lavoro flessibile.
La giurisprudenza “ creativa” della Corte di Giustizia in materia di diritti dei lavoratori: il lavoro a tempo parziale il licenziamento collettivo
dei lavoratori; il trasferimento d’azienda; l’orario di lavoro, la libera circolazione dei lavoratori.
Il dialogo fra Corte di Giustizia e Corti interne, con particolare riferimento alla tematica dei “diritti fondamentali”. La portata e il contenuto
dei diritti sociali nella Costituzione europea.
METODI DIDATTICI
Il corso prevede lezioni frontali per 42 ore oltre all’attività di studio individuale. Una parte del corso sarà svolta dalla Prof.ssa Isabelle
Daugareilh.
TESTI DI RIFERIMENTO
La bibliografia verrà comunicata agli studenti all’inizio del corso.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Per gli studenti frequentanti è previsto un colloquio finale.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Nessuna indicazione particolare.
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DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO
Prof. Roberto Toniatti
email: [email protected]
1° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di offrire strumenti di conoscenza e comprensione dell’evoluzione del costituzionalismo moderno e contemporaneo –
anche con riguardo alle più recenti Costituzioni dell’Europa centrale, orientale e balcanica – nonché delle principali forme di governo
vigenti nel contesto euro-atlantico (compresa la forma di governo italiana), con particolare riguardo agli assetti decentrati federali e
regionali.
PREREQUISITI
Il corso presuppone la conoscenza dell’ordinamento costituzionale italiano e delle tradizioni giuridiche di common law e di civil law. É
richiesta una conoscenza perlomeno passiva della lingua inglese.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso propone una trattazione dei concetti fondamentali del costituzionalismo (concezioni, procedimenti di formazione e di revisione
costituzionale, forma di Stato, separazione dei poteri e checks and balances), anche con riguardo alla riconducibilità degli ordinamenti a
tradizioni giuridiche diverse. Oggetto di particolare attenzione saranno i modelli federale e regionale, anche alla luce delle innovazioni
introdotte nell’ordinamento italiano.
METODI DIDATTICI
La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli
studenti a coglierne e selezionarne gli aspetti critici. Di conseguenza, la didattica implica un'ampia mobilità tematica e non segue un
ordine espositivo corrispondente ai materiali di studio, anche se le parti di questi ultimi che abbiano un'attinenza diretta con i temi delle
lezioni vengono solitamente indicate in anticipo. Durante il corso, gli studenti frequentanti vengono sollecitati ad intervenire nella
discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica e
selettiva dei materiali di studio.
VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
La partecipazione attiva al corso, in quanto stimola a far coincidere la frequenza con lo studio costante e la preparazione progressiva
per l'esame, è un'occasione per fruire di più frequenti verifiche del proprio apprendimento, che per gli studenti frequentanti sono un
vantaggio non sempre percepito. Durante il corso viene inoltre organizzata una prova scritta, volta ad accertare sia la conoscenza sia la
comprensione della materia.
L’esame, che si terrà in forma scritta e orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti di
analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione
mnemonica dei testi di riferimento viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame. Gli studenti che nella prova scritta
svolta durante il corso abbiano conseguito la qualificazione di ”ottimo" o di “buono" sono ammessi direttamente all'orale. Un buon esito
della prova scritta svolta durante il corso non esime tuttavia dalla conoscenza della rispettiva materia.
TESTI DI RIFERIMENTO
G. de VERGOTTINI, Diritto costituzionale comparato, 7a edizione, Cedam, Padova, 2007.
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DIRITTO DEI PAESI AFRICANI
Prof. Massimo Santaroni – Prof. Roberto Toniatti - Dott. Amadou Keita
e-mail: [email protected], [email protected]
2° semestre — 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso ha lo scopo di introdurre allo studio del pluralismo giuridico africano. Che cosa significa pluralismo giuridico? Perché non ha
senso studiare il diritto africano avendo come esclusivo termine di riferimento il diritto a base statuale? Perché il diritto tradizionale e la
shariah continuano a svolgere un ruolo così fondamentale? Come interagiscono fra loro questi diversi attori giuridici? E, infine, quale
impatto hanno gli attori transnazionali sul contesto preesistente? È adottato un approccio diacronico, che muove dall'analisi degli strati
più antichi (diritto tradizionale, diritto a base religiosa) fino a quelli più recenti (diritto coloniale, diritto contemporaneo a base statuale,
diritto dei nuovi e vecchi attori transnazionali).
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso, che si terrà interamente in lingua italiana, offre allo studente un'apertura interdisciplinare; dopo alcune lezioni introduttive su
tematiche proprie della sistemologia (fra queste: le diversità nell'ambito del diritto, la mutazione giuridica, i modelli e la loro circolazione)
e del costituzionalismo saranno approfonditi i seguenti aspetti:
il diritto tradizionale africano ed i suoi rapporti con le regole statuali ed internazionali
Le caratteristiche del diritto tradizionale africano e "l'invenzione delle tradizioni". Alcuni esempi: le regole tradizionali in materia di
vendetta, proprietà e matrimonio/filiazione. I rapporti fra il potere prestatuale e statuale e le regole tradizionali. I rapporti fra tradizioni e
regole internazionali/transnazionali.
Lo strato religioso ed i suoi rapporti con le regole tradizionali, statuali ed internazionali
Le religioni in Africa: cenni introduttivi di diritto islamico e peculiarietà dell'Islam africano; la sua diffusione in Africa e l'impatto sul
sostrato animista preesistente; il cristianesimo copto, la sua diffusione e i rapporti con il potere politico; rapporti fra potere prestatuale e
statuale e regole religiose; rapporti fra regole religiose e regole internazionali/transnazionali.
La colonizzazione e i mutamenti delle società africane.
La Conferenza di Berlino e la spartizione dell'Africa fra le potenze coloniali; le politiche coloniali inglese e francese; la politica giuridica e
giudiziaria nei confronti dei diritti locali e i mutamenti subiti dalle società africane in ambito sociale, economico, politico e giuridico.
Particolare attenzione sarà prestata all'analisi dell'impatto della politica coloniale sui diritti tradizionali.
Il diritto nelle società africane contemporanee ovvero il contesto politico e sociale dei paesi africani dopo l'indipendenza, il diritto ed il
pluralismo giuridico nelle società africane contemporanee. Particolare attenzione sarà dedicata all'analisi dei nuovi processi di
unificazione giuridica nello spazio dell'Unione economica e monetaria dell'Africa Occidentale (UEMOA) e al processo di armonizzazione
del diritto degli affari nell'ambito dell'organizzazione (OHADA) che raggruppa oggi 16 paesi. L'ultima parte del seminario sarà dedicata
ad un "case study" sul Mali.
Il corso si concluderà con alcune lezioni aventi a oggetto tematiche specifiche e di particolare attualità nel continente africano tali le
mutilazioni genitali.
TESTI DI RIFERIMENTO
R. Sacco, Il diritto africano, Utet, Torino, ultima edizione.
M. Guadagni, Il modello pluralista, Giappichelli, Torino, ultima edizione.
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DIRITTO DEI PAESI DI LINGUA TEDESCA
2° semestre — 6 (+2+2) crediti
Prof. Luca Nogler – Dott. Jens Woelk – Prof. Clemens Arzt – Prof. Udo Reifner
e-mail: [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Obiettivo del corso è l’introduzione ai sistemi giuridici di lingua tedesca, in particolar modo all'ordinamento giuridico della Germania.
Esso è da intendere quale corso di base del curriculum di studi transnazionali e come tale è introduttivo ad altri corsi di diritto
comparato, dedicati, in modo più specialistico, a singole materie, sia dell'area privatistica che di quella pubblicistica.
PREREQUISITI
Il corso, che consta di due moduli, sarà svolto in lingua tedesca; per i frequentanti è quindi consigliabile una buona conoscenza (almeno
passiva) del tedesco.
A tal fine si segnala la preziosa opportunità offerta dal corso di tedesco giuridico organizzato dal CIAL e tenuto presso la Facoltà di
Giurisprudenza.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso, destinato agli studenti frequentanti, avrà ad oggetto le nozioni base, relative sia al diritto pubblico che al diritto privato, ma si
propone più in generale di trasmettere le specificità del pensiero giuridico dei paesi di lingua tedesca, privilegiando in particolar modo
quello della Germania. Periodici seminari tematici consentiranno, invece, di approfondire singoli aspetti, favorendo una partecipazione
più attiva degli studenti. Una particolare attenzione sarà dedicata alla ricerca giuridica nell'ambito dei paesi di lingua tedesca.
Il corso consta di due moduli:
Il modulo dedicato al diritto privato sarà svolto dal prof. Udo Reifner. Si prenderanno in particolar modo in considerazione le origini e le
elaborazioni relative al codice civile tedesco (BGB) concentrando quindi l’attenzione al tema delle obbligazioni.
Il modulo dedicato al diritto pubblico sarà svolto dal prof. Clemens Arzt. Nella parte relativa al diritto costituzionale saranno trattati i diritti
fondamentali e l'organizzazione dello Stato, ponendo un maggiore accento sulla forma di governo e sul sistema federale nonché
sull’integrazione europea.
METODI DIDATTICI
Lezioni ed esercitazioni frontali.
MODALITÁ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame del modulo privatistico si svolgerà, per i frequentanti, in forma scritta dopo la conclusione di tale modulo. Per la parte
pubblicistica nonché per chi non può frequentare è previsto un esame orale, che potrà essere sostenuto in lingua italiana o tedesca.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per la parte relativa al diritto privato verranno consigliate letture su argomenti specifici nel corso delle lezioni.
Oltre alle schede predisposte per la parte relativa al diritto pubblico e disponibili sul sito si segnalano A. ANZON/J. LUTHER (trad.), La
legge fondamentale tedesca. Introduzione di Peter Häberle, Giuffrè, Milano 1997 e F. PALERMO/J. WOELK, La Germania, collana “Si
governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino, Bologna, 2005.
Programma per i non-frequentanti
Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua italiana:
Parte privatistica (Udo Reifner – Luca Nogler)
C. Castronovo, Obblighi di protezione e tutela del terzo, in JUS, pp. 123-179
L. Mengoni, La pubblicità del contratto preliminare e dei contratti condizionati nei libri fondiari, in Riv. trim. dir. proc. civ., 1998, p. 993 ss.
I cento anni del codice civile tedesco, Padova, CEDAM, 2002, per quanto riguarda le pagine: da 43 a 73; da 155 a 176; da 177 a 236;
da 347 a 369; da 393 a 419; da 451 a 472.
Si segnala infine la traduzione italiana del BGB, S. Patti (a cura di), Codice civile tedesco, Milano, Giuffrè, 2005
Parte pubblicistica ( Clemens Arzt – Jens Woelk)
Si consiglia di esplorare i links indicati sulla pagina del corso:
http://www.jus.unitn.it/users/woelk/dplt/home.html
Inoltre, si consiglia, di procurarsi il testo della Legge costituzionale nonché le schede sintetiche delle lezioni pubblicate sul sito del
docente.
La Legge Fondamentale in lingua italiana:
AA.VV.,
Le
Costituzioni
dei
Paesi
dell’Unione
Europea,
CEDAM,
Padova,
1998,
contenente
la Legge fondamentale della Germania (GG), pagg. 269-322
Ufficio Stampa e Informazione del Governo federale (a cura di), Legge Fondamentale della Repubblica Federale di Germania.
Traduzione di Gian Luigi Mannucci. Bonn 1998;
reperibile anche sul sito:
http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/materiali/normativa/file/costituzionetedesca.html
Testo in lingua italiana:
Palermo, F./Woelk, J., La Germania, collana “Si governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino, Bologna, 2005
Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua tedesca o inglese (studenti ERASMUS):
Robbers, G., Einführung in das deutsche Recht, NOMOS Baden-Baden, 3. Aufl. 2002
Robbers, G., Introduction to German Law, NOMOS Baden-Baden, 3° ed 2003 [parte II (diritto costituzionale) e parte IV.A-C. (diritto
privato)]
Woelk, J., Farewell to the “unitary federal State“? Transformations and tendencies of the German federal system, in Sergio Ortino, Mitja
Žagar & Vojtech Mastny (cur.), The changing faces of federalism: Institutional reconfiguration in Europe from East to West, Manchester
University Press (“Europe in Change”), Manchester, December 2004, p. 289 – 334
ALTRE INFORMAZIONI
Per la frequenza delle lezioni in lingua tedesca (come lingua straniera) saranno assegnati 2 crediti aggiuntivi.
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N.B. Le prove rispettive di entrambi i moduli potranno essere svolte in lingua tedesca; in tal caso al superamento verranno assegnati
due crediti aggiuntivi.
Come conseguenza della struttura modulare del corso, è tuttavia possibile frequentare soltanto uno dei due moduli attivamente (incluso
l’esame secondo le modalità indicate) e preparare l’esame dell’altro con il programma da non-frequentante.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Nessuna indicazione particolare.
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DAS RECHT DER DEUTSCHSPRACHIGEN STAATEN
Prof. Luca Nogler – Dott. Jens Woelk – Prof. Clemens Arzt – Prof. Udo Reifner
e-mail: [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]
2° semestre — 6 crediti
LERNZIELE
Ziel der Vorlesung ist die Einführung in die Rechtsordnungen der deutschsprachigen Staaten, insbesondere in diejenige Deutschlands.
Die Vorlesung versteht sich als Grundlagenkurs im transnationalen und vergleichenden Studienschwerpunkt und hat daher
einführenden Charakter – im Verhältnis zu anderen Vorlesungen, welche bestimmte privatrechtliche oder öffentlich-rechtliche Gebiete
oder Themen vertiefend behandeln.
VORAUSSETZUNGEN
Der aus zwei Modulen bestehende Kurs wird in deutscher Sprache gehalten; für die aktiven Teilnehmer sind deshalb (mindestens
passive) Deutschkenntnisse erforderlich.
Eine Teilnahme am Sprachkurs „Deutsche Rechtssprache“ wird daher besonders empfohlen. Der vom CIAL (fakultätsübergreifendes
Sprachenzentrum) organisierte Kurs wird an der Juristischen Fakultät angeboten.
INHALTE DER VORLESUNG
In der vor allem an aktiv teilnehmende Studenten gerichteten Vorlesung werden Grundlagen des Privatrechts und Öffentlichen Rechts
erläutert. Darüber hinaus sollen jedoch auch die Besonderheiten der spezifischen Rechtskultur der deutschsprachigen Staaten und
insbesondere Deutschlands vermittelt werden. In Seminaren und Themenschwerpunkten können wichtige Einzelaspekte unter aktiver
Beteiligung der Studenten vertieft werden. Besondere Aufmerksamkeit gilt der juristischen Quellen- und Literatursuche im deutschen
Sprachraum.
Die Vorlesung gliedert sich in zwei Module:
Ein Modul Privatrecht, das von Prof. Udo Reifner unterrichtet wird. Die Ursprünge und Entwicklung des deutschen Bürgerlichen
Gesetzbuchs (BGB) stehen im Mittelpunkt dieses Moduls; Hauptaugenmerk gilt dabei dem deutschen Schuldrecht.
Ein Modul Öffentliches Recht, das von Prof. Clemens Artz gehalten wird und sich hauptsächlich auf Verfassungsrecht konzentriert.
Behandelt werden u.a. die Grundrechte und die Staatsorganisation, mit den Schwerpunkten Regierungsform, bundesstaatliche Ordnung
und europäische Integration.
LEHRMETHODE
Vorlesung und Übungen.
MATERIALIEN
S.o. (in der italienischen Beschreibung) und ggf. nach Absprache mit den Dozenten.
PRÜFUNGEN
Für die Besucher der Vorlesungen findet nach Abschluss des Moduls Privatrecht eine schriftliche Prüfung über dessen Stoff statt. Für
den öffentlichrechtlichen Teil sowie für die Studenten, welche die Vorlesungen nicht regelmäßig besuchen können, ist eine mündliche
Prüfung vorgesehen, die – wahlweise – in italienischer oder deutscher Sprache abgelegt werden kann.
WEITERE INFORMATIONEN
Für den regelmäßigen Besuch der Vorlesungen in deutscher Sprache (Fremdsprache) werden zwei zusätzliche Kreditpunkte
gutgeschrieben
Die Prüfungen zu beiden Modulen können in deutscher Sprache abgelegt werden; bei Bestehen werden dem Studenten dafür zwei
zusätzliche Kreditpunkte gutgeschrieben.
Aus der modularen Gliederung des Kurses ergibt sich die Möglichkeit, auch an lediglich einem Modul aktiv teilzunehmen (einschließlich
der Teilprüfung entsprechend der obigen Angaben) und die zweite Teilprüfung (zum jeweils anderen Modul) mit den Materialien
vorzubereiten, die für die Studenten angegeben sind, welche die Vorlesungen nicht besuchen können (“programma da nonfrequentante“).
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DIRITTO DELL’AMBIENTE
Prof. Nicola Lugaresi
e-mail: [email protected]
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende approfondire la conoscenza della relazione tra ambiente e diritto, fornendo le nozioni fondamentali, evidenziando le
diverse problematiche connesse, analizzando la normativa vigente e cercando di fornire gli strumenti utili per la comprensione, l’analisi
e l’interpretazione del diritto ambientale.
PREREQUISITI
Si presuppone la conoscenza delle nozioni di base di Diritto pubblico e di Diritto comunitario. E’ consigliabile avere già sostenuto, o
almeno studiato, Diritto amministrativo.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il programma del corso comprende l’inquadramento delle problematiche ambientali a livello nazionale, comunitario e internazionale,
l’individuazione dei principi e dei concetti fondamentali, delle procedure e degli istituti peculiari del Diritto ambientale, nonché un’analisi
dei profili settoriali più rilevanti.
Si segnala il laboratorio applicativo (nel primo semestre) in materia di organismi geneticamente modificati, nel quale saranno trattati
temi relativi al Diritto ambientale.
METODI DIDATTICI
I metodi didattici possono variare, in relazione al numero degli studenti frequentanti, ma in ogni caso comprendono la partecipazione
attiva degli studenti, che costituirà elemento di valutazione.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale. Possibile preappello riservato ai frequentanti, i quali, durante il corso, saranno chiamati ad intervenire, ad esporre casi, e
a contribuire alla riuscita del corso.
TESTI DI RIFERIMENTO
Anche alla luce della recente riforma del diritto ambientale e per fornire indicazioni di testi quanto più aggiornati, i testi di riferimento
saranno comunicati in prossimità dell’inizio delle lezioni, e riportati sulla pagina web del corso (vedi sotto), nell’apposita sezione. Per gli
studenti frequentanti, ulteriori materiali saranno indicati o resi disponibili a lezione.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L’assegnazione della tesi in diritto dell’ambiente presuppone, oltre al rispetto della regolamentazione generale della facoltà di
Giurisprudenza, il superamento dell’esame o la frequenza alle lezioni. Gli studenti che abbiano partecipato attivamente al corso hanno
una prelazione per l’assegnazione.
Nota
Per ulteriori indicazioni e informazioni, si rinvia alla pagina web del Corso:
http://www.jus.unitn.it/users/lugaresi/diramb/home.html
Si possono richiedere ulteriori informazioni anche per posta elettronica. Tuttavia, non viene data risposta se la richiesta riguarda
informazioni presenti sulla pagina web sopra indicata. Considerato che i filtri anti-spam a volte eliminano anche messaggi che non sono
spam, in caso di mancata risposta ad una richiesta legittima (vedi sopra), si consiglia di rispedire la richiesta. Utilizzare l’indirizzo
ufficiale di posta elettronica fornito dall’ateneo può aiutare ad evitare simili problemi.
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DIRITTO E GENERE (gender studies)
Prof. Luisa Antoniolli – Prof. Daria de Pretis – Prof. Stefania Scarponi – Prof. Sylviane Colombo
e-mail: [email protected], [email protected], [email protected]
2° semestre - 6 crediti
PREREQUISITI
Solo requisito è la normale conoscenza dei concetti e delle regole fondamentali del diritto privato e delle nozioni di base del diritto
pubblico quali apprese nei precedenti corsi.
PROGAMMA DEL CORSO
Nell’ambito dei cosiddetti gender studies si è affermato, soprattutto negli Stati Uniti, ma più di recente anche in Europa, un filone di
ricerca che riguarda il rapporto fra diritto e genere. Il corso si propone di offrire agli studenti gli strumenti per un approccio articolato e
interdisciplinare a questo oggetto, attraverso lo studio di alcuni temi. Una prima parte del corso verrà tenuta dalla Prof. Sylviane
Colombo dell’Università di Haifa (Israele), che tratterà il rapporto fra femminismo e diritto, in chiave sia diacronica che sincronica, cioè
analizzando l’evoluzione di questo tema negli ultimi decenni, e comparando fra loro diverse esperienze nazionali (fra cui spicca per
ampiezza del dibattito quella nordamericana), al fine di mettere in luce i temi comuni e le specificità locali. Verrà inoltre approfondito il
tema del rapporto fra diritti individuali e diritto dei gruppi. Un’altra parte riguarderà le tematiche inerenti il diritto del lavoro mediante
l’analisi della legislazione in materia di protezione del lavoro femminile, nonché di eguaglianza e promozione delle pari opportunità nei
confronti delle donne, per approfondirne i presupposti concettuali e l’evoluzione dei contenuti e delle tecniche di tutela. Verranno
esaminate altresì le tematiche inerenti la condizione della donna migrante.
Verranno trattati inoltre alcuni aspetti riguardanti il rapporto fra il genere e le norme privatistiche, in particolare quelle relative al diritto di
famiglia e allo status, evidenziando le tensioni ed i cambiamenti che si sono prodotti sulla spinta sia di mutamenti di ordine sociale (ad
es. famiglie di fatto eterosessuali ed omosessuali), che di tipo tecnologico (ad es. attraverso l’uso di tecniche di procreazione artificiale).
Una parte del corso sarà dedicata infine al rapporto fra donne e diritto pubblico e si occuperà,fra l’altro, del problema dell’accesso delle
donne alle cariche pubbliche, dagli albori della concessione del diritto di vote alle più recenti previsioni, anche costituzionali, di strumenti
di riequilibrio della rappresentanza dal punto di vista del genere.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si terrà in forma orale. Per gli studenti frequentanti potranno essere stabilite ulteriori modalità integrative, quali la redazione di
paper individuali o di gruppo.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti i materiali di studio verranno indicati all’inizio del corso.
Per gli studenti non frequentanti i testi consigliati sono i seguenti:
- S. Colombo, voce “Femminismo giuridico”, in Digesto, IV ed., Discipline privatistiche, sezione civ., Torino, Utet, 1992, vol. VIII, p. 247
- M. Sesta, Manuale di diritto di famiglia, II ed., Padova, CEDAM, 2007, cap. I (La famiglia e il diritto), III (I rapporti personali fra i
coniugi), IV (I rapporti patrimoniali fra coniugi), V (La crisi coniugale), VI (Gli effetti della separazione e del divorzio), VII (Le convivenze
e la famiglia di fatto)
- S. Scarponi, E. Stenico, Le azioni positive, in Il nuovo diritto antidiscriminatorio, a cura di M. Barbera, Torino, Giappichelli 2007
- S. Scarponi, La riforma delle istituzioni e degli strumenti delle politiche di pari opportunità, in Le Nuove leggi civili commentate,
n.3/2003, pp. 630 - 662; 711- 744; 757- 776.
- G. Brunelli, Donne e politica, Bologna, Il Mulino, 2006, pp. 1-118
Si consiglia inoltre la consultazione del decreto legislativo 11.4.2006 n. 198 - Codice delle pari opportunità tra uomo e donna
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
I temi delle tesi sono di regola suggeriti dalle docenti.
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DIRITTO E LETTERATURA
Prof. Alessandro Fontana
2° semestre — 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Dopo i due corsi precedenti, consacrati rispettivamente a “Beccaria e il Caffè dei fratelli Verri” e ad un’introduzione generale al problema
dei rapporti storici, dall’antichità al Settecento, tra diritto e letteratura, si tratterà quest’anno:
di approfondire alcuni “momenti” già affrontati nell’introduzione: la tragedia greca, la tragedia dell’età barocca, il romanzo picaresco;
di esaminare puntualmente la riforma penale francese del 1791 attraverso soprattutto i dibattiti dell’Assemblea costituente;
di analizzare gli effetti della prima articolazione tra crimine e follia, durante e dopo la Rivoluzione, nelle misure amministrative, la
procedura penale e le teorie mediche di Pinel, fondatore dell’alienistica moderna;
di mostrare come la letteratura della prima metà dell’Ottocento cerchi di prendere a carico, in forme molteplici, le aporie e difficoltà delle
nuove pratiche penali intorno soprattutto al problema delle prove morali e della responsabilità dei criminali.
Giova ricordare che la finalità di questo ciclo di corsi è essenzialmente di mostrare come i rapporti tra diritto e letteratura non siano né
empirici né occasionali, bensì intrinseci, sostanziali ed inscindibili, tali comunque da costituire una duplice angolatura da cui è possibile
avviare una nuova riflessione sui fondamenti, storici ed epistemologici, sia del diritto che della letteratura (al di là dei loro contesti
disciplinari).
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame avrà la forma del colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per un primo approccio al problema si consiglia la lettura di:
- M. Foucault, Sorvegliare e punire, Torino, Einaudi, 1975;
e in una delle edizioni correnti:
- Balzac, Splendori e miserie delle cortigiane
- E. Sue, I misteri di Parigi
- Stendhal, Il rosso e il nero
- Dostoevskij, Delitto e castigo
- Dostoevskij, I fratelli Karamazov.
Ulteriori letture verranno di volta in volta segnalate alla fine delle lezioni.
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DIRITTO ECCLESIASTICO
Prof. Erminia Camassa
e-mail: [email protected]
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Obiettivo primario del corso è quello di porre in evidenza come il Diritto ecclesiastico, pur superato nella sua concezione tradizionale di
studio dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa Cattolica, debba essere oggi, in una società sempre più multiconfessionale, lo studio dei
rapporti che si instaurano tra lo Stato e tutte le confessioni religiose e resti comunque tra le discipline giuridiche quella che più si
accosta ai “confini della coscienza e della dimensione spirituale dell’individuo”.
PREREQUISITI
Nessun particolare prerequisito, salvo il rispetto delle propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà.
PROGRAMMA DEL CORSO
Oggetto del corso sarà lo studio del fenomeno religioso nella sua dimensione individuale e sociale e l'approfondimento di quei settori
dell'ordinamento giuridico statale che lo disciplinano. Si tratterà del fenomeno religioso nella Costituzione italiana, approfondendo gli
aspetti relativi ai rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, e delle forme concrete di garanzia dell'esercizio della libertà religiosa
dell'individuo, sia come singolo che nelle formazioni sociali, previste dalle fonti statali e da quelle pattizie. Si procederà ad un’analisi
della giurisprudenza in materia di libertà religiosa per coglierne l’evoluzione nel tempo e nei contenuti
Si presterà inoltre particolare attenzione allo studio dei rapporti con le confessioni acattoliche ed alle intese che ne disciplinano i rapporti
con lo Stato.
Si affronteranno infine le problematiche più attuali delle quali si è occupato negli ultimi anni il diritto
ecclesiastico, dall'obiezione di coscienza, alla bioetica, ai sistemi di finanziamento delle confessioni religiose.
METODI DIDATTICI
Il corso nella sua parte generale si svolgerà mediante lezioni frontali. Nell’ambito del corso sono inoltre previsti seminari con docenti
esterni aventi ad oggetto l’approfondimento di temi specifici.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
La valutazione dell’apprendimento avverrà tramite un esame orale. Per i
intermedia (facoltativa) sia in forma scritta che orale.
frequentanti sarà possibile effettuare una valutazione
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti iscritti al Corso di Laurea triennale si consiglia l'adozione di:
G. DALLA TORRE, Lezioni di diritto ecclesiastico, Giappichelli, Torino, ultima edizione
oppure
-L.MUSSELLI –V. TOZZI , Manuale di diritto ecclesiastico. La disciplina giuridica del fenomeno religioso.
Laterza, Bari, ultima edizione.
Per gli studenti iscritti al Corso di Laurea magistrale, al Corso di Laurea specialistica e per gli iscritti al Corso di Laurea quadriennale si
consiglia l'adozione di:
F. FINOCCHIARO, Diritto Ecclesiastico, Zanichelli, Bologna, ultima edizione
oppure
C. CARDIA, Manuale di diritto ecclesiastico, Il Mulino, Bologna, ultima edizione.
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DIRITTO INDUSTRIALE
Prof. Elisabetta Pederzini
e-mail: [email protected]
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende focalizzare l’attenzione sulla disciplina della concorrenza sleale e dell’antitrust, nonché della proprietà industriale, anche
alla luce del recente D. Lgs. 10 febbraio 2005 n. 30 (Codice della proprietà industriale). Saranno esaminati casi pratici, precedenti
giurisprudenziali e decisioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
PREREQUISITI
Nessuno.
PROGRAMMA DEL CORSO
- I segni distintivi dell’ impresa. Il marchio: funzione, registrazione, contraffazione e tutela, circolazione, valorizzazione, estinzione. La
ditta e l'insegna.
- La concorrenza sleale: presupposti, clausola di correttezza professionale, fattispecie tipiche e atipiche
- Il diritto antitrust: rapporti tra le discipline comunitaria e nazionale, divieto delle concentrazioni, intese restrittive della libertà di
concorrenza e abuso di posizione dominante
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali, integrate da seminari di approfondimento. Le lezioni relative al diritto della concorrenza saranno tenute dal dr. Aldo
Giuliani.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale
TESTI DI RIFERIMENTO
È indispensabile innanzitutto la conoscenza diretta dei testi normativi nella loro versione aggiornata.
Testi suggeriti:
- P. Auteri, G. Floridia, V. Mangini, G. Olivieri, M. Ricolfi, P. Spada, Diritto industriale proprietà intellettuale e concorrenza, Giappichelli,
ultima edizione
(nell'edizione 2005 si escludano le pagine: 179-360 e 481-648)
- A. Giuliani, La concorrenza sleale in M. Franzoni (a cura di), Le obbligazioni. II Le obbligazioni da fatto illecito, UTET, 2004 (pagg. 655790 del volume collettaneo)
Resta salva la facoltà di ogni studente di preparare l’esame scegliendo liberamente tra i manuali attualmente reperibili in commercio,
purché adeguatamente aggiornati e nel rispetto del programma indicato.
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DIRITTO INTERNAZIONALE CORSO AVANZATO
Dott. Marco Pertile – Dott. Cesare Pitea
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il Corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza generale delle fonti e degli strumenti internazionali in materia di tutela dei diritti
dell’uomo, anche nella loro applicazione concreta.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha ad oggetto i sistemi regionali di tutela dei diritti dell’uomo. Verranno analizzati il funzionamento e le basi normative del
sistema europeo, di quello interamericano e di quello africano. Dopo aver descritto i tratti comuni e le diversità dei sistemi esaminati e
degli strumenti di monitoraggio ad essi relativi, la parte seconda del corso verrà dedicata alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo
e al funzionamento della Corte di Strasburgo. Lo studio della giurisprudenza della Corte sarà effettuato con riferimento ai singoli diritti e
ai principali canoni interpretativi.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si articola in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso.
TESTI DI RIFERIMENTO
L. PINESCHI, La tutela internazionale dei diritti umani. Norme, garanzie, prassi., Milano, 2006 (da pagina 282 a pagina 695 e da pag.
711 a pagina 800).
Gli studenti frequentanti possono concordare il programma di studio con il docente.
ALTRE INFORMAZIONI
Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. Nel colloquio vengono indicate le modalità da seguire nel corso
dell’elaborazione della tesi. Si sottolinea l’assoluta necessità di conoscere quanto meno una lingua straniera (preferibilmente inglese o
francese). Una volta assegnato l’argomento, si chiede che l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di
verificare le sue reali intenzioni e di permettergli di acquisire una certa familiarità con il tema prescelto. Si suggerisce poi un determinato
itinerario di lavoro.
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DIRITTO INTERNAZIONALE DELL’AMBIENTE
Prof. Alessandro Fodella
e-mail: [email protected]
2° periodo SSI — 6 crediti
Corso attivato dalla Scuola di Studi Internazionali
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso di diritto internazionale dell’ambiente mira a fornire una conoscenza delle norme di diritto internazionale che hanno per oggetto
la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Si tratta di un corpus normativo relativamente giovane che ha, tuttavia, conosciuto di
recente una notevole espansione attraverso la formazione di norme consuetudinarie e, soprattutto, pattizie, creando dinamiche
particolari all’interno dell’ordinamento giuridico internazionale.
PREREQUISITI
Il corso presuppone una buona conoscenza di base dei fondamentali istituti giuridici di diritto internazionale, nonché una discreta
conoscenza della lingua inglese.
PROGRAMMA DEL CORSO
Nella parte introduttiva del corso verranno illustrati gli sviluppi storici del diritto internazionale dell’ambiente fino ai giorni nostri, nonché
le caratteristiche peculiari dello stesso nel quadro del diritto internazionale generale. Verranno successivamente analizzate le norme
convenzionali, consuetudinarie e di “soft law” che hanno per oggetto la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile, dai principi generali
alle discipline di settore (inter alia in materia di protezione dell’atmosfera, della biodiversità, dei mari e degli oceani, e controllo delle
attività umane pericolose).
Verranno, infine, considerate alcune problematiche specifiche, come la responsabilita’ internazionale e la soluzione delle controversie in
materia ambientale o la compatibilità fra protezione dell’ambiente e sviluppo economico.
METODI DIDATTICI
È prevista la partecipazione attiva degli studenti alle lezioni.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consisterà in una prova orale. Potranno essere stabilite eventuali prove scritte.
TESTI DI RIFERIMENTO
Come testi di riferimento verranno usate parti rilevanti dei seguenti volumi:
- PHILIPPE SANDS, Principles of International Environmental Law, 2nd edition, Cambridge, 2003
o, in alternativa,
- PATRICIA BIRNIE AND ALAN BOYLE, International Law and the Environment, 2nd edition, Oxford, 2002
Ulteriori riferimenti potranno essere forniti successivamente.
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DIRITTO ISLAMICO
Prof. Moussa Abou Ramadan
2° semestre — 6 (+2+2)crediti
OBJECT OF THE COURSE
The focus is on the history of Islamic law: the role of State, the position of scholars and judges, the constitution of law schools, the
relation between law , philosophy and theology.
Part one:sources of Islamic law: Quran, Sunna, Consensus, analogy.
Part two: substantive law in matters of family law ( marriage, divorce alimony, maintenance, divorce, recognition of Islamic repudiation
and polygamy in western States), and constitutional law ( human rights and democacy).
The analysis will be conducted simultaneously on classical and positive Islamic law in Muslim countries.
READING MATERIALS
To be indicated at the beginning of the course.
EXAM
Students shall necessarily sit for the exam right after the end of the course, according to the manner and timing established during the
course.
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DIRITTO PENALE COMPARATO
Dott. Sergio Bonini
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
PREREQUISITI
Si suggerisce di seguire il corso di Diritto penale comparato dopo aver seguito quello di Diritto penale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso avrà a oggetto innanzitutto un aggiornamento sulla comparazione penalistica, in riferimento tanto ai modelli di civil law quanto a
quelli di common law, nel più generale quadro dell'attuale scienza della comparazione giuridica. Si passerà poi a dirigere l'attenzione al
modello penalistico tedesco, che verrà studiato soprattutto in rapporto ai suoi fondamenti costituzionali, alle sue relazioni con
l'ordinamento internazionale e comunitario e ai suoi principi di parte generale (teoria del reato, forme di manifestazione del reato,
sistema sanzionatorio, presupposti processuali). In ordine a tutti questi aspetti, sarà seguito un metodo comparatistico rivolto in primo
luogo a fare luce sui corrispondenti istituti del diritto penale italiano, sicché si porrà un particolare accento su quelle materie (fra le tante,
imputazione dell'evento, dolo, colpa, errore, tentativo, concorso di persone, pene pecuniarie) che presentano rilevanti elementi di
distonia rispetto al nostro sistema. Allo studente si intende dunque fornire, insieme a conoscenze sul quadro normativo di un
ordinamento straniero, strumenti di miglior comprensione della realtà normativa del nostro Paese, nella prospettiva di una riflessione su
una ipotesi di armonizzazione in vista di una futura codificazione comune europea.
METODI DIDATTICI
Il corso consterà di una parte istituzionale, relativa alla parte generale del diritto penale tedesco, e di una parte monografica, che avrà
come contenuto la trattazione di tematiche di particolare attualità. Per lo svolgimento di quest'ultima parte, ci si avvarrà del contributo di
docenti italiani e stranieri dotati di specifiche competenze scientifiche, i quali affiancheranno il docente intervenendo con rapporti relativi
a determinate esperienze straniere.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti non frequentanti:
G. FORNASARI, I principi del diritto penale tedesco, CEDAM, Padova, 1993 (salvo edizione successiva eventualmente disponibile)
(con l'ausilio del codice penale tedesco, del quale è utilizzabile una versione italiana con testo a fronte: Codice penale tedesco,
CEDAM, Padova, 2^ ed., 2003);
oppure, i seguenti testi, che compongono nel loro complesso il programma alternativo:
G. FORNASARI (a cura di), Le strategie di contrasto alla criminalità organizzata nella prospettiva di diritto comparato, CEDAM, Padova,
2002 (pagg. 1-198);
G. ILLUMINATI - L. STORTONI - M. VIRGILIO, Crimini internazionali tra diritto e giustizia, Giappichelli, Torino, 2000 (con esclusione
delle pagg. da 117 a 160);
A. CADOPPI, Dalla judge-made law al criminal code, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1992, pagg. 923-994;
F. CURI, L'istituto della recklessness nel sistema penale inglese, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1998, pagg. 975-1009;
M. PAPA, Considerazioni sui rapporti tra previsioni legali e prassi applicative nel diritto penale federale statunitense, in Rivista italiana di
diritto e procedura penale, 1997, pagg. 1258-1306.
Per gli studenti frequentanti:
G. FORNASARI, I principi del diritto penale tedesco, CEDAM, Padova, 1993 (salvo edizione successiva eventualmente disponibile)
Verrà inoltre consigliata durante le lezioni, per l’approfondimento di singole parti del programma, la lettura di altri testi, che potranno
costituire, per i frequentanti, argomento di esame in sostituzione di parti istituzionalmente previste.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Nell’assegnazione delle tesi di laurea, saranno privilegiati gli studenti frequentanti che avranno mostrato attitudine per la materia; il tema
sarà concordato con il docente e il deposito del titolo avverrà dopo la presentazione scritta, da parte del candidato, di una ipotesi
ragionata di ricerca basata sulla effettiva disponibilità di materiali di consultazione.
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DIRITTO PENALE DELL’INFORMATICA
Prof. Alessandro Melchionda – Prof. Oscar Morales Garcia
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso muove dall’analisi delle nuove forme di criminalità e di comportamenti illeciti, che si manifestano in ogni ambito della vita sociale
ed economica, con l’utilizzazione sempre più estesa e capillare dei sistemi informatici e telematici (c.d. computer-crime e cybercrime).
Particolare attenzione sarà quindi dedicata anche ad una verifica delle principali lacune ed esigenze di tutela che sono emerse con il
diffondersi di queste nuove tecnologie, tenendo presente il vincolo del principio di stretta legalità e del divieto di analogia in malam
partem in materia penale.
PREREQUISITI
Il corso presuppone il superamento dell’esame di Diritto penale ed una sufficiente cognizione dell’informatica.
PROGRAMMI DEL CORSO
Con riferimento all’ordinamento italiano, verranno considerate le diverse novelle legislative che – a partire dagli anni ’90 - hanno
introdotto o riformulato le fattispecie incriminatrici dirette a punire i c.d. reati informatici. In questa prospettiva verranno quindi
considerate, sia le disposizioni previste nell’ambito del codice penale, sia quelle introdotte in altre leggi complementari, con particolare
riguardo al Codice della privacy ed alla normativa sul diritto d’autore. Accanto ad alcune indicazioni di comparazione giuridica con altri
ordinamenti, si farà inoltre riferimento alle principali Convenzioni, Raccomandazioni, Direttive e fonti sovranazionali, specie comunitarie.
Infine, l’attenzione si soffermerà sui problemi determinati dalla diffusione delle comunicazioni via Internet, la cui disciplina giuridica, in
specie di natura penale, necessita di essere ancora compiutamente definita, sia per ragioni tecnico-normative, sia per la difficoltà di
determinare, sul piano della politica criminale, un soddisfacente punto di equilibrio fra esigenze di libertà di manifestazione del pensiero
e garanzia di altri diritti fondamentali dei singoli e della collettività.
METODI DIDATTICI
La didattica si basa principalmente sulle lezioni tenute dai docenti. Le lezioni saranno svolte e coordinate dal docente titolare con la
partecipazione di esperti della materia, sia nell’ambito strettamente giuridico, che nel campo tecnico-informatico. Una parte del corso,
principalmente dedicata al quadro delle fonti sovranazionali ed ai profili di diritto comparato, verrà svolta dal Visiting Professor Prof.
Oscar Morales Garcia.
Dato il carattere giuspositivo della materia, è indispensabile consultare costantemente il codice penale e la legislazione complementare
esaminata, tanto durante la partecipazione alle lezioni, quanto nella fase di studio dei testi consigliati.
Si prevede la possibilità di completare l’offerta didattica con esercitazioni su temi specialistici.
Si prevede inoltre la possibilità di offrire supporti didattici on-line.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolgerà in forma orale, mediante l’analisi di alcuni fra i temi del programma.
Gli argomenti trattati a lezione costituiranno il primo tema di verifica in sede d’esame.
TESTI DI RIFERIMENTO
- L. PICOTTI, voce Reati informatici, in Enciclopedia giuridica Treccani, Aggiorn., VIII, Roma, 2000;
- L. PICOTTI, La ratifica della Convenzione Cybercrime del Consiglio d’Europa, in Diritto penale e processo, 2008, pagg. 700-716;
- D. PETRINI, La responsabilità penale per i reati via internet, Napoli, Jovene, 2004;
- A. Manna, Codice della privacy: nuove garanzie per i cittadini nel Testo unico in materia di protezione dei dati personali, in Diritto
penale e processo, 2004, pagg. 15-31;
- P. ONORATO, La tutela penale del diritto d’autore. Le fattispecie incriminatrici dopo la Legge n. 248/2000, in Cassazione penale,
2003, pagg. 675-689;
oppure (a scelta dello studente)
- V.S. DESTITO - G. DEZZANI - C. SANTORIELLO, Il diritto penale delle nuove tecnologie, Padova, Cedam, 2007 (pagg. 1-429);
- L. PICOTTI, La ratifica della Convenzione Cybercrime del Consiglio d’Europa, in Diritto penale e processo, 2008, pagg. 700-716.
N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’informatica e della perdurante assenza di specifici
manuali di studio, all’inizio del corso potrebbero essere indicati altri testi più aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito
internet della Facoltà (prima di iniziare la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente
titolare del corso).
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per l'assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie penalistiche e, a tal
riguardo, sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, alle esercitazioni o ad altre iniziative afferenti alla
materia. Il tema sarà concordato col docente; per l’assegnazione definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo si disporrà
solamente in seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una traccia ragionata di ricerca elaborata in base a letture
propedeutiche ed alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione.
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DIRITTO PRIVATO COMPARATO DEI CONTRATTI
Prof. Luisa Antoniolli
e-mail: [email protected]
2° semestre – 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso mira ad approfondire lo studio e l’applicazione delle metodologie comparatistiche nel settore del diritto dei contratti, attraverso
l’analisi di materiali giuridici quali leggi, sentenze e materiali dottrinari, provenienti da diversi sistemi nazionali. L’utilizzo diretto di
materiali giuridici diversi è necessario per comprendere il modo con cui problemi giuridici analoghi sono affrontati in modo simile o
divergente nei vari ordinamenti, ed impostare quindi in modo corretto il lavoro di comparazione.
PREREQUISITI
Il corso di diritto privato comparato presuppone la conoscenza delle caratteristiche fondamentali delle principali famiglie giuridiche
occidentali, nonché delle metodologie del diritto comparato, che sono oggetto dello studio del corso di sistemi giuridici comparati.
Inoltre, esso presuppone la padronanza dei concetti e delle norme relative ai principali istituti del diritto privato patrimoniale nel diritto
italiano, oggetto del corso di istituzioni di diritto privato, che formano le basi necessarie per il lavoro di comparazione.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso mira all’approfondimento dei temi della comparazione giuridica nell’ambito del diritto dei contratti in alcuni ordinamenti
paradigmatici della tradizione giuridica di civil law e di common law. Tale lavoro verrà svolto sia attraverso la macrocomparazione delle
caratteristiche generali dei diversi ordinamenti nazionali, sia attraverso la microcomparazione di alcuni istituti e concetti.
Verrà inoltre analizzato il fenomeno della progressiva convergenza in ambito europeo nel settore del diritto dei contratti, attraverso
l’analisi dell’armonizzazione giuridica operata dalla Comunità europea, in particolare attraverso il Quadro comune di riferimento (QCR,
Common Frame of Reference, CFR), e di ulteriori strumenti di armonizzazione europei ed internazionali, quali i Principi del diritto
europeo dei contratti (PECL) ed i Principi Unidroit dei contratti commerciali internazionali.
Per la frequenza del corso è richiesta la conoscenza passiva dell’inglese, necessaria per la lettura e lo studio dei materiali che verranno
analizzati durante le lezioni. Gli studenti che sono in grado di utilizzare ulteriori lingue europee possono scegliere di approfondire lo
studio di materiali degli ordinamenti interessati.
METODI DIDATTICI
Il corso si svolgerà sia attraverso l’inquadramento teorico dei temi oggetto di studio, sia attraverso la discussione di materiali quali
sentenze, leggi e altri materiali giuridici, con l’intervento attivo e critico degli studenti, a cui saranno assegnate letture per la discussione
in classe. Qualora il numero dei frequentanti lo consenta, sarà possibile anche prevedere la presentazione e discussione di elaborati
scritti (individuali o di gruppo) su temi specifici individuati d’accordo con il docente.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consisterà in una prova orale.
Per gli studenti frequentati l’esame potrà essere scritto e potranno essere valutati degli elaborati scritti inerenti a temi trattati durante il
corso.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti del corso di laurea triennale in scienze giuridiche europee e transnazionali e in scienze giuridiche, nonché per gli
studenti del corso di laurea magistrale in giurisprudenza:
H. Koetz, S. Patti, Diritto europeo dei contratti, Milano, Giuffrè, 2006
Principi di diritto europeo dei contratti (Parti I e II), disponibile su http://frontpage.cbs.dk/law/commission_on_european_contract_law/ e
in Europa e Diritto Privato, 2000, pp. 249-291 (introduzione di C. Castronovo)
Common Frame of Reference, disponibile su http://www.law-net.eu/ (con registrazione)
Per gli studenti frequentanti ulteriori materiali saranno indicati e messi a disposizione durante il corso.
Per gli studenti del corso di laurea quadriennale in giurisprudenza:
H. Koetz, S. Patti, Diritto europeo dei contratti, Milano, Giuffrè, 2006
G. Alpa, R. Delfino, Il contratto nel common law inglese, II ed., Padova, CEDAM, 1997
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI
Il tema della tesi viene proposto dallo studente, e concordato e definito d’intesa con il docente. A seconda degli ordinamenti scelti per la
comparazione, lo studente dovrà avere le capacità linguistiche almeno passive necessarie per lavorare sui materiali rilevanti.
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DIRITTO PRIVATO COMPARATO DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE
Dott. Umberto Izzo – Prof. Donal Nolan
e-mail:[email protected]
2° semestre - 6 (+2+2)crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Attraverso lo studio critico delle tematiche descritte nella sezione contenuti del corso, l'insegnamento si propone di consentire allo
studente di mettere in pratica il metodo della comparazione giuridica, padroneggiando un metodo casistico e multidisciplinare.
PREREQUISITI
Nessuno
PROGRAMMA DEL CORSO
Mettendo a frutto ed affinando la metodologia e le nozioni di diritto comparato già acquisite dallo studente, il corso si propone di
analizzare in che modo il diritto interpreti nell'ambito di sistemi giuridici differenti l'imperativo di ridurre al minimo le occasioni di danno,
che, nell'era della globalizzazione del rischio tecnologico, caratterizzano la società contemporanea.
Il programma di studio muove dal presupposto che ad ogni latitudine le regole di responsabilità civile e la regolamentazione espressa
dalle autorità di controllo statali e sovranazionali costituiscono modi complementari di perseguire questo obiettivo, e si propone di
analizzare in una prospettiva di legal process l'interazione che si realizza fra tort law e regulation amministrativa nell'ambito di un
confronto fra l'ordinamento giuridico statunitense e quello di alcuni paesi membri dell'Unione Europea, fra cui, in particolare,
l'ordinamento municipale e quello francese, in un contesto influenzato in misura crescente dall'azione normativa comunitaria.
Il corso segue un approccio focalizzato su problemi reali, analizzando in che modo specifiche tipologie di rischi, accomunati dal fatto di
esprimere esempi concreti del delicato rapporto fra diritto ed incertezza tecnologica, sono oggetto di regolamentazione nei sistemi
giuridici considerati. In questa prospettiva, lo studio di fattispecie paradigmatiche -- quali il rischio del contagio determinato da sangue
infetto, il rischio da consumo di tabacco, il rischio da consumo di sostanze alimentari infette o nocive, il rischio da onde
elettromagnetiche, il rischio legato all'impiego di organismi geneticamente modificati, il rischio da vaccini, il rischio iatrogeno determinato
da farmaci o dispositivi medici difettosi, il rischio da trattamento medico -- consentirà di mettere a nudo in che misura i diversi modelli di
responsabilità civile e di istituzioni volte a gestire la regolamentazione accentrata del rischio operanti in ciascun sistema giuridico
considerato mostrino convergenze e divergenze operazionali spiegabili alla luce delle tradizioni culturali ed istituzionali proprie di
ciascuna esperienza giuridica.
In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti:
* Ricerca dei materiali d'interesse comparatistico
* Legal process e comparazione giuridica
* Il c.d. principio di precauzione e la globalizzazione del rischio tecnologico
* Il rapporto fra scienza, tecnologia e diritto
* La regulation federale ed il modello istituzionale di gestione accentrata del rischio nell'esperienza statunitense
* La normativa comunitaria e i modelli istituzionali di gestione accentrata del rischio nell'Unione Europea e nell'ordinamento francese ed
italiano
* Il ruolo delle corti e della responsabilità civile nella regolamentazione decentrata del rischio
* I modelli di responsabilità civile statunitense, francese ed italiano fra colpa e responsabilità oggettiva
* Le regole in tema di prescrizione dell'azione risarcitoria per il danno lungolatente negli Stati Uniti, in Francia ed Italia
* I piani di indennizzo no-fault nell'esperienza statunitense, francese ed italiana
In questo contesto, il corso prevede un modulo di 12 ore in lingua inglese che sarà tenuto dal prof. Donal Nolan, visiting professor della
Oxford University, sul tema "The Functions of Tort Law: Compensation and Deterrence through the Imposition of Civil Liability in
Selected Common Law Jurisdictions".
METODI DIDATTICI
Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, una puntuale analisi concernente la casistica giurisprudenziale relativa ai temi
affrontati.
Dopo un'introduzione metodologica e teorica agli argomenti del programma, il corso proseguirà adottando un approccio seminariale,
attraverso il quale gli studenti saranno chiamati ad interagire con il docente discutendo criticamente in classe i materiali dottrinali,
giurisprudenziali e legislativi che saranno segnalati prima dell'inizio delle lezioni. Il corso si avvarrà di strumenti informatici (WEB Board
riservata ai corsisti) per consentire lo scambio di informazioni e materiali fra il docente ed i frequentanti, ai quali è richiesta la capacità di
fare propri i contenuti di materiale didattico in lingua inglese e (auspicabilmente) francese.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame si sostanzia in una prova orale. Per i frequentanti, accanto alla valutazione legata agli interventi che gli studenti sono chiamati
ad effettuare in classe nel corso delle lezioni, è prevista la possibilità di sostenere, previo accordo con il docente, una prova scritta
vertente sulla realizzazione di una tesina di approfondimento e ricerca su uno degli argomenti del programma. La frequenza del modulo
tento dal prof. Nolan in lingua inglese darà diritto al conseguimento di due crediti extra. Per quanti decideranno di sostenere la verifica
dell’apprendimento relativa al modulo tenuto dal prof. Nolan in lingua inglese (anche ai fini del conseguimento dei due ulteriori crediti
previsti per le verifiche effettuate in lingua straniera) è prevista l’effettuazione di una prova scritta con modalità che saranno comunicate
ad inizio corso.
TESTI DI RIFERIMENTO
Ai frequentanti è consigliata la lettura di BASIL MARKESINIS, Il metodo della comparazione (Collana Giuristi Stranieri di Oggi), Milano,
Giuffré, 2004. Altre letture saranno indicate dal docente durante il corso.
Testo per i non frequentanti: Umberto Izzo, La precauzione nella responsabilità civile. Analisi di un concetto sul tema del danno da
contagio per via trasfusionale, prima edizione CEDAM, 2004; oppure seconda edizione on-line, E-prints Unitn 2007.
ALTRE INFORMAZIONI
Agli studenti intenzionati a chiedere la tesi in diritto comparato della responsabilità civile è raccomandato di accostarsi al lavoro di
ricerca
consultando
G.
Pascuzzi,
Cercare
il
diritto,
II
edizione,
Bologna,
Zanichelli,
2005
http://www.jus.unitn.it/users/pascuzzi/pubblicazioni/cercare_il_diritto_II/home.html
100
DIRITTO PRIVATO DELL’INFORMATICA
Prof. Roberto Caso – Prof. Tina Piper
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 (+2+2) crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di verificare come l'informatica influisca sul mutamento delle regole privatistiche.
PROGRAMMA DEL CORSO
L’evoluzione del diritto coincide anche con l’evoluzione dei mezzi espressivi e delle tecnologie connesse a questi ultimi. Ogni stadio
evolutivo deriva alcune sue peculiarità dalle caratteristiche delle tecnologie adoperate per rappresentare e trasmettere il diritto. Diventa
così fondamentale saper cogliere cosa, di una certa evoluzione, è dovuto alla caratteristiche proprie di una singola tecnologia. Il diritto
dei popoli primitivi (c.d. diritto muto) è diverso da quello delle società orali che ancora non conoscono la scrittura. Così come la cultura
giuridica che si produce attraverso un’ampia utilizzazione della stampa (libri, collane, riviste, etc.) è molto diversa da quella che poteva
contare su rari manoscritti. È verosimile che l’utilizzo dei bit per rappresentare e diffondere la conoscenza giuridica incida sugli stessi
contenuti culturali e operazionali. In breve: è probabile che l’uso dell’informatica cambi lo stesso diritto. Quest’ultima affermazione ha
una valenza almeno duplice. Il diritto cambia perché le regole operazionali devono adeguarsi ai mutamenti della realtà ovvero perché la
costruzione del ragionamento giuridico obbedisce a modalità differenti. Il corso si concentrerà sul primo dei due profili indicati.
Il corso tratterà in particolare i seguenti temi:
Proprietà intellettuale e tecnologie digitali
Privacy e trattamento informatico dei dati personali
Contratto dell’era digitale
METODI DIDATTICI
Il corso alternerà all’esposizione teorica della tematica, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una specifica indagine
concernente i profili applicativi. Dopo un'introduzione metodologica, si approfondirà il tema specifico del corso.
I frequentanti devono seguire le lezioni e studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle lezioni.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame si sostanzia in una prova orale. Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a
lezione.
TESTI DI RIFERIMENTO
G. PASCUZZI, Il diritto nell'era digitale. Tecnologie informatiche e regole privatistiche, Seconda edizione, Bologna, Il Mulino, 2006
R. CASO, Digital rights management - Il commercio delle informazioni digitali tra contratto e diritto d’autore, Cedam, Padova, 2004
(ristampa,
Trento,
2006,
disponibile
gratuitamente
in
formato
pdf
all’indirizzo
Internet:
http://www.jus.unitn.it/users/caso/pubblicazioni/drm/home.asp?cod=roberto.caso).
R. CASO , Forme di controllo delle informazioni digitali: il Digital Dights Management, in R. Caso (cur.), Digital Rights Management:
problemi teorici e prospettive applicative: atti del convegno tenuto presso la Facoltà di giurisprudenza di Trento il 21 ed il 22 marzo
2007, Università di Trento, Trento, 2008, da pag. 5 a pag. 66, disponibile all'URL: http://eprints.biblio.unitn.it/archive/00001336/
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo
culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi, perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la
stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle
intenzioni, una sorta di esercizio riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente “orale” quale è quella di Giurisprudenza, essa
costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione “vergata” e, sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un
bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato
oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è
imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale
va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. Il docente individua periodicamente
un filone di riflessione in relazione al quale definisce un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli
argomenti disponibili. E' richiesta la conoscenza almeno di una lingua straniera.
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DIRITTO PROCESSUALE TRIBUTARIO
Dott.ssa Alessandra Magliaro
e-mail: [email protected]
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
La finalità principale del corso è quella di fornire allo studente gli strumenti che gli consentano di comprendere il funzionamento della
giustizia tributaria.
PROGRAMMA DEL CORSO
Durante gli incontri sarà analizzato il contenuto del d.lgs. 31 dicembre 1992 n. 546 in vista di una conoscenza sia teorica che pratica del
contenzioso tributario.
Alle lezioni teoriche sarà affiancata la simulazione di un processo tributario in cui gli studenti saranno chiamati, divisi in gruppi, a
partecipare attivamente sostenendo, secondo l’iter processuale tipico del giudizio avanti la commissione tributaria provinciale, le ragioni
di un contribuente in contrapposizione a quelle dell’Agenzia delle Entrate.
Gli argomenti trattati saranno:
1.- Disposizioni generali
2.- Il giudizio di primo grado
3.- I procedimenti cautelari e conciliativi
4.- Il giudizio d’appello e l’esecuzione delle sentenze tributarie
5.- Ricorso per cassazione e giudizio d’ottemperanza
TESTI DI RIFERIMENTO
- Ferrara, Bellè, Il diritto tributario processuale, Padova, CEDAM, 2006 abbinato, discrezione dello studente con uno dei seguenti testi:
- Consolo, Glendi, Commentario breve alle leggi del processo tributario, Padova, CEDAM, ult. ed.
- Baglione, Menchini, Miccinesi, Il nuovo processo tributario, MILANO, Giuffrè, ult. ed.
È indispensabile l'utilizzo di una raccolta aggiornata di leggi tributarie.
All’inizio del corso verranno segnalati ulteriori testi aggiornati con le più recenti modifiche.
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DIRITTO SINDACALE
Prof.ssa Stefania Scarponi
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il diritto sindacale intende fornire gli strumenti conoscitivi per comprendere il sistema giuridico dei rapporti collettivi, di estrema utilità
anche per la preparazione degli altri esami inerenti la materia di diritto del lavoro. Verranno affrontati in chiave critico – ricostruttiva i
nodi relativi al riconoscimento normativo della libertà sindacale e della contrattazione collettiva, il più complesso rapporto fra sindacato e
Stato, in chiave di evoluzione storica dell’ordinamento nazionale e della regolamentazione del conflitto alla luce della giurisprudenza sia
costituzionale. Il corso intende altresì approfondire il versante dei rapporti collettivi nel settore pubblico, per gli studenti del corso di
Scienze giuridiche, laurea triennale o specialistica; ed il versante del diritto sindacale comunitario per gli studenti del corso di Scienze
giuridiche europee e transnazionali, laurea triennale o specialistica.
PROGRAMMA DEL CORSO
Evoluzione storica del diritto sindacale; fonti e significati del principio di libertà sindacale, il dibattito dottrinale intorno all’art. 39 della
Costituzione e la sua parte inattuata. La liberà sindacale nello Statuto dei lavoratori, e la legislazione di “sostegno”. Rappresentanza e
rappresentantività sindacale. Diritti sindacali in azienda, r.s.a ed r.s.u. Il ruolo del sindacato nella regolamentazione del mercato del
lavoro.
Il contratto collettivo e la struttura della contrattazione collettiva in Italia. Il rapporto fra legge e contratto collettivo. Efficacia ed
inderogabilità del contratto collettivo. Democrazia industriale e modelli di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese.
Il conflitto e lo sciopero. Evoluzione storica e ruolo della giurisprudenza. Lo sciopero nei servizi essenziali
Il sistema dei rapporti collettivi nel settore delle pubbliche amministrazioni ( solo per gli studenti di Scienze giuridiche)
Il sistema dei rapporti collettivi nel Diritto comunitario. Dialogo sociale e procedure di “concertazione”. Impresa europea e società
europea e modelli di “partecipazione” dei lavoratori ( solo per gli studenti di Scienze giuridiche europee e transnazionali )
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO
Il corso comprende lezioni frontali ed esercitazioni.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Per gli studenti frequentanti si prevedono apposite verifiche in vista dell’esame e la realizzazione di un colloquio finale. Gli studenti delle
lauree specialistiche potranno concordare con il docente o con l’incaricato delle esercitazioni lo svolgimento di una tesina scritta.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per la parte sub I) II) III) alternativamente, a scelta:
-F.Carinci, R.DeLuca Tamajo, P.Tosi, T.Treu, Diritto del lavoro. 1. Il diritto sindacale ( ad eccezione del capitolo relativo al settore
pubblico )
Oppure
-Ballestrero M.V., Diritto sindacale, Giappichelli ult. ed.
Per la parte sub IV) per gli studenti del corso di Scienze giuridiche :
Il capitolo dei manuali sopra citati relativo al settore pubblico
Per la parte sub V) per gli studenti del corso di Scienze giuridiche europee e transnazionali:
M. Roccella, T.Treu, Diritto del lavoro della Comunità europea, Cedam ult.ed. limitatamente alla parte IV.
Gli studenti del corso di laurea magistrale dovranno preparare l'intero programma
Ove necessario, verranno fornite fotocopie di aggiornamento e documentazione depositate in portineria.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Nessuna indicazione particolare.
103
DIRITTO TAVOLARE
Dott. Andrea Pradi
e-mail:[email protected]
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di illustrare i caratteri principali, la funzione e gli effetti della pubblicità tavolare in comparazione col sistema della
trascrizione di diritto comune nel più ampio contesto dei trasferimenti della proprietà immobiliare
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha ad oggetto la disciplina del sistema tavolare inserito nel più ampio contesto dei trasferimenti dei diritti immobiliari.
Considerato il trasferimento immobiliare quale fattispecie a formazione progressiva (preliminare+atto pubblico+trascrizione/iscrizione)
verranno comparate le diverse alternative istituzionali che affidano al sistema pubblicitario efficacia costitutiva o meramente dichiarativa.
A tal fine saranno indagate le ragioni storiche e i principi ispiratori del sistema tavolare anche con riferimenti compartivi e valutazioni
funzionali; il criterio reale di organizzazione della pubblicità tavolare; il principio di iscrizione, quello di pubblica fede e di legalità, i
principali tipi di iscrizione tavolare e i relativi effetti
METODI DIDATTICI
Il corso alternerà lezioni di natura teorica a momenti pratici. Accanto alle lezioni illustrative del sistema verrà offerto un ciclo di
approfondimenti relativo alla struttura del libro fondiario ed alle principali forme di iscrizione tavolare tenuto dal dott. Flavio Margonari
(direttore ufficio studi Libro Fondiario e Catasto PAT).
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIEMENTO
Per gli studenti frequentati si prevede una prova in forma scritta ed una discussione orale.
Per gli studenti non frequentanti l'esame consiste in una prova orale.
Testi di riferimento
Per gli studenti frequentanti il testo di riferimento è:
D. Sicchiero, La trascrizione e l'intavolazione, UTET 1993, pp. 225-301; ulteriori materiali saranno distribuiti durante le lezioni.
Per gli studenti non frequentanti:
D. Sicchiero, La trascrizione e l'intavolazione, UTET 1993, pp. 225-301
G. Gabrielli- F. Tommaseo, Commentario della legge tavolare, ult. ed. Giuffrè, Milano, limitatamente agli articoli 1-13 e 21 del R.D.
28/3/1929 n. 499 e agli articoli 1-41, 52-58, 61-65, 74 e 75 della Legge generale sui libri fondiari.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA
Per l'assegnazione della tesi è richiesta la frequenza del corso.
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ECONOMIA DELLO SVILUPPO LOCALE
Prof. Silvio Goglio
e-mail: [email protected]
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
1. Definire il contesto teorico per l’analisi dei sistemi economici locali, con particolare attenzione agli aspetti istituzionali.
2. Fornire un’interpretazione dello sviluppo economico italiano basata sulle differenziazioni territoriali.
3. Illustrare le linee strategiche e i principali strumenti di politica per lo sviluppo dei territori, con particolare attenzione agli aspetti
amministrativi.
PREREQUISITI
Conoscenza dei principi dell’economia politica.
PROGRAMMA DEL CORSO
Sviluppo e territorio
La percezione spaziale e i modelli organizzativi della produzione
Il sistema locale come unità d’analisi integrata
Il distretto industriale
Dal sistema locale alla regione economica
Fattori immateriali e sviluppo, innovazione tecnologica e innovazione istituzionale
Azione collettiva, beni pubblici locali e criminalità economica
Relazioni locali e sovralocali nello sviluppo italiano
Strategie di sviluppo territoriale
Strumenti di politica del territorio
METODI DIDATTICI
Il corso si articolerà in lezioni frontali e in seminari con l’intervento di esperti ed operatori esterni.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame finale consiste in una prova scritta.
TESTI DI RIFERIMENTO
I testi verranno forniti dal docente durante il corso.
Il programma per i non frequentanti è il seguente:
Ciciotti E. e Rizzi P., Politiche per lo sviluppo territoriale, Roma, Carocci 2005
più un volume a scelta fra i seguenti:
Becattini G. e altri, Il caleidoscopio dello sviluppo locale, Torino, Rosenberg & Sellier, 2000
Becattini G. e Sforzi F., Lezioni sullo sviluppo locale, Torino, Rosenberg & Sellier, 2002 Targetti F. e Fracasso A., Le sfide della
globalizzazione, Milano, Brioschi Editore, 2008
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione definitiva ed il conseguente deposito del titolo della tesi hanno luogo solamente in seguito alla presentazione scritta da
parte del candidato di un'ipotesi ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche.
L'elaborazione della tesi richiede la conoscenza della lingua inglese oltre che dei fondamenti della teoria economica. I tempi di lavoro
sono rimessi al candidato, ma ci si può ragionevolmente aspettare che siano lunghi. Si richiede un buon esito nell'esame di Economia
politica.
105
GIUSTIZIA COSTITUZIONALE COMPARATA
Prof. Alejandro Saíz Arnaíz – Prof. Wojciech Sadurski – Prof. Roberto Toniatti
e-mail:[email protected]
2° semestre – 6 (+2+2) crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Le dinamiche di circolazione dei modelli e l’emergere di un paradigma europeo quale clausola implicita di omogeneità di una pluralità di
soluzioni normative – particolarmente rilevante in periodi di transizione costituzionale - sono fenomeni ampiamente tributari della
giurisprudenza costituzionale, internazionale e sovrannazionale. Il corso intende pertanto offrire materia di studio e di riflessione sulla
tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali sotto il profilo sia della transizione costituzionale sia del percorso di europeizzazione.
Entrambi i profili trattati consentono di acquisire una migliore conoscenza e comprensione dell’evoluzione vissuta dai nuovi Stati membri
dell’Unione Europea. Il corso si articola in una breve introduzione (Toniatti) e in due parti, la prima delle quali si svolgerà in inglese,
secondo i seguenti rispettivi contenuti.
PROGRAMMA DEL CORSO
Parte prima
Post-communist Constitutionalism: Transition and Europeanization (20 hours)
Professor Wojciech Sadurski, Istituto Universitario Europeo, Firenze e University of Sydney
This part will address the role that constitutions and constitutional courts have played in the post-communist states of Central and
Eastern Europe (CEE) after the fall of Communism. It is generally (and rightly) thought that the emergence of these courts have been
one of the most significant institutional phenomena of “transitional democracy” in these countries. The course will attempt to identify the
main institutional parameters of this development (taking into account both the common factors and the differences among different
post-communist states of the region), to analyse the main contributions that these courts have made to the development of law in these
countries, and to assess their overall impact on the democratic process. The approach will be both theoretical (by identifying the
relations between the behaviour of these courts and the general democratic political and legal theory) and comparative (by not only
insisting on the differences among the Central European constitutional courts themselves but also by placing them against the
background of the main trends in judicial review in the contemporary world). It will focus, in particular, on the ways that legal integration
with the European Union affected the patterns of constitutional justice in post-communist states.
In all the topics the attempt will be on placing the developments in Central-Eastern Europe against a broader comparative pattern,
especially in Western Europe, but also with occasional references to constitutionalism in Northern America (US and Canada)
Topics: “Transitional Constitutionalism”: Introduction to the Concept; The Structure, Functions and Composition of Constitutional Courts
in CEE; The Model of Judicial Review and the Question of Legitimacy of Constitutional Courts; Constitutional Courts and Legislatures;
Who Should Decide About the Meaning of Constitutional Rights? Personal, Civil and Political Rights in Constitutional Courts’
Jurisprudence; Minority Rights and Rights Against Discrimination; “Dealing with the Past”: Decommunisation and “Lustration” before
Constitutional Courts; Europeanization” of constitutional Law in Central and Eastern Europe; Constitutional Courts and the Accession of
New Member States to the EU; Constitutional Socio-Economic Rights; Constitutional Restrictions of Rights and the Use of
Proportionality Analysis.
Parte seconda
Il circuito europeo dei diritti fondamentali (20 ore)
Professor Alejandro Saiz Arnaiz, Univerdidad Pompeu Fabra, Barcelona e giudice ad hoc della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
L’interpretazione dei diritti fondamentali in Europa è il risultato dell’interazione delle Costituzioni degli Stati, della Convenzione europea
per la garanzia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e del diritto dell’Unione Europea. Ciascuno di questi ordinamenti afferma
il proprio primato sugli altri e il rispettivo organo giurisdizionale che ne garantisce il primato afferma altresì la propria condizione di
supremo interprete di quei diritti. In realtà, tuttavia, l’idea di una gerarchia fra tali distinti corpi normativi ovvero di una superiorità di uno
degli organi giurisdizionali rispetto agli altri non riesce a spiegare correttamente (ed anzi, spiega in modo equivoco) la costruzione dello
spazio europeo dei diritti fondamentali. Le Corti costituzionali o le Corti di cassazione, la Corte europea dei diritti dell’uomo e la Corte di
Giustizia dell’Unione Europea operano nell’ambito del medesimo contesto – i diritti costituzionali -,condizionandosi reciprocamente,
costruendo il contenuto dei diritti stessi e definendo i relativi limiti in un quadro nel quale le rispettive influenze vengono ad interagire.
Nel corso si analizzeranno i testi normativi e, in particolare, la decisioni dei singoli organi giurisdizionali al fine di identificare i profili che
concretizzano tale dialogo costituzionale nel cui ambito le istituzioni giurisdizionali svolgono un ruolo più marcato di quello riconducibile
agli organi di indirizzo politico.
Fra gli argomenti che verranno trattati si possono menzionare: i trattati internazionali e i diritti dell’uomo; il diritto dell’integrazione politica
ed economica e la tutela dei diritti fondamentali; tradizioni costituzionali e metodo comparato: apertura costituzionale al diritto
internazionale dei diritti dell’uomo e al diritto dell’Unione Europea; il margine di apprezzamento nazionale e i limiti costituzionali
all’integrazione; la riscrittura giurisdizionale dei diritti; la giurisprudenza internazionale come vincolo della giurisdizione interna.
READING ASSIGNMENTS
To be indicated in class.
NB La frequenza è obbligatoria. L’esame verrà svolto in un unico appello alla fine di ciascuna parte del corso, secondo
modalità definite dal rispettivo docente e concordate con gli studenti.
106
INFORMATICA GIURIDICA
Prof. Maurizio Manzin
e-mail: [email protected]
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende contribuire alla formazione del “giurista informatico” attraverso lo studio critico delle principali concezioni dell’informatica
giuridica, prestando particolare attenzione allo sviluppo dei concetti fondamentali e dei problemi implicati dall’utilizzo del calcolatore
nell’applicazione del diritto.
PREREQUISITI
Non ci sono prerequisiti formali, tuttavia il corso si raccomanda agli studenti dotati di spiccato interesse per le tematiche legate allo
studio della logica.
Chi ha sostenuto l’esame di “Retorica forense ed informatica giuridica” nell’a.a. 2006/2007, o intendesse sostenerlo in futuro, dovrà
concordare con il docente titolare un apposito programma d’esame.
PROGRAMMA DEL CORSO
Sarà illustrata la nascita e lo sviluppo dei concetti di “informatica giuridica”, “giurimetrica”, “giuscibernetica”, “giuritecnica” e “giustizia
automatizzata”, analizzandone i fondamenti teoretici e le origini filosofiche. Si indagherà il tema della cd. vaghezza del linguaggio in
generale, e di quello giuridico in particolare, con riferimento alle prospettive dischiuse dalle nuove tecnologie IT ed ai problemi
insorgenti, considerando la proposta di una possibile concezione “classica” dell’informatica giuridica.
Nel corso del semestre saranno organizzati seminarî di approfondimento – alcuni dei quali di taglio eminentemente pratico e appllicativo
– con l’ausilio di specialisti della materia.
Un modulo del corso sarà svolto dal Dott. Federico Puppo.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali e seminari.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti:
appunti delle lezioni e dei seminarî
Moro, Paolo, L’informatica forense. Verità e metodo, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2006;
Moro, Paolo (a cura di), Etica Informatica Diritto, FrancoAngeli, Milano, 2008 (limitatamente alle pagg. 7-50; 114-192).
Per gli studenti non frequentanti:
Moro, Paolo, L’informatica forense. Verità e metodo, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2006;
Moro, Paolo (a cura di), Etica Informatica Diritto, FrancoAngeli, Milano, 2008 (testo integrale);
Cossutta, Marco, Questioni sull’informatica giuridica, Giappichelli, Torino, 2003.
ALTRE INFORMAZIONI
I docenti del corso hanno un regolare orario di ricevimento e possono essere contattati via e-mail solo per esigenze specifiche e
motivate. Non sarà presa in considerazione alcuna richiesta d’informazioni che siano già contenute nella Guida o nelle bacheche
elettroniche e cartacee della Facoltà.
107
INTERNATIONAL ECONOMIC LAW & INSTITUTIONS
Prof. John W. Head
2° semester – 6 (+2+2) credits
PROGRAMME
This course will offer a close examination of the principal international economic institutions – that is, the International Monetary Fund
(IMF), the World Bank (together with the four main regional multilateral development banks), and the World Trade Organization (WTO).
Together, these institutions have a profound long-term influence over the world and its people, not only in terms of economic matters but
in also terms of environmental protection, human rights, and global governance. The course will concentrate first on understanding the
legal foundations for the creation and operation of these global economic organizations and will then consider certain key criticisms
currently leveled at them. The criticisms of the IMF, for example, include charges that this institution forces inappropriate economic &
financial policies on its member countries, creates or acquiesces in social injustice, tramples on national sovereignty, operates behind a
veil of secrecy, suffers from a "democracy deficit" in its own operations and legitimacy, and engages in "mission creep" (expanding
operations beyond the outer limits of its legal authority). How valid are these criticisms and the similar criticisms leveled at the World
Bank and the WTO? How, if at all, can the international organizations be altered in order to overcome their shortcomings? And what
international legal principles bear on the organizations and their role in the world? The course will provide a foundation for addressing
these and other questions.
READING MATERIALS
John W. Head, Losing the Global Development War: A Contemporary Critique of the IMF, the World Bank, and the WTO (Martinus
Nijhoff Publishers, 2008). Further reading materials may be indicated in class.
EXAM
Students shall necessarily sit for the exam right after the end of the course, according to the manner and timing established during the
course.
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STORIA DEL DIRITTO ROMANO
Prof. Massimo Miglietta
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
OBIETTIVI DEL CORSO
Premesse alcune considerazioni indispensabili sulla utilità dello studio storico del diritto per la formazione del giurista moderno, sulla
storiografia romanistica e sui metodi di indagine, il corso sarà teso, soprattutto, ad illustrare i mutamenti costituzionali che hanno
caratterizzato la storia di Roma antica. Si cercherà, pertanto, di identificare, avendo a paradigma il modello romano, quelle che sono —
nella vicenda istituzionale di uno Stato — le modalità giuridiche che possono condurre a radicali trasformazioni dell’assetto
fondamentale. Per Roma, infatti, ciò ha coinciso col passaggio dalla Monarchia alla Repubblica, da questa al Principato e, infine, con la
irresistibile avanzata della monarchia assoluta (cosiddetto Dominato).
Particolare attenzione sarà prestata allo studio delle fonti del diritto e del processo criminale (con speciale riferimento alle molteplici
controversie legate al “processo a Gesù”).
CONTENUTI DEL CORSO
Parte generale:
Il diritto romano e il suo studio;
Origini di Roma e organizzazione politica primitiva (cenni);
Il decemvirato legislativo e la legge delle XII Tavole;
Caduta della monarchia e passaggio alla Repubblica;
Magistrature, popolo, senato;
Le fonti del diritto (lex, ius civile, ius honorarium, ius gentium, interpretazione giurisprudenziale);
La crisi dell’assetto istituzionale repubblicano;
L’ingegneria costituzionale di Ottaviano Augusto e il principato;
Le fonti del diritto e le costituzioni imperiali;
La trasformazione del principato in monarchia assoluta: il Dominato;
Le fonti del diritto;
Giustiniano e le compilazione del Corpus Iuris Civilis; cenni di diritto bizantino.
Parte speciale: Il diritto criminale e il “processo a Gesù”.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L’esame sarà svolto in forma orale. È tuttavia prevista, per i soli studenti frequentanti, la possibilità di sostenere prove scritte intermedie,
il cui esito positivo esonera dalle corrispondenti parti di programma ai fini del conseguimento del voto.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per i frequentanti: per la parte generale saranno sufficienti gli appunti tratti a lezione (che potranno essere integrati attraverso uno dei
manuali indicati per i “non frequentanti”); per la parte speciale: AA. VV., Il processo contro Gesù, a cura di F. AMARELLI e F. LUCREZI,
Napoli, Jovene 1999 (tutto il volume, ad eccezione dei capitoli II e VII [pagg. 65-84 e 211-227] dei quali è richiesta la sola lettura
attenta);
Per i non frequentanti: per la parte generale è consigliato il testo di G. SCHERILLO – A. DELL’ORO, Manuale di storia del diritto
romano, Milano, Cisalpina ed. 1990 (tutto il volume, ad eccezione delle pagg. 7-60 e 173-198, che dovranno essere oggetto soltanto di
lettura). In alternativa, l’esame potrà essere utilmente preparato anche su uno dei seguenti testi:
F. AMARELLI – L. DE GIOVANNI – P. GARBARINO – V. MAROTTA – A. SCHIAVONE – U. VINCENTI, Storia del diritto romano (con
integrazione di diritto privato), ult. edizione, Torino, Giappichelli 2005;
F.M. D’IPPOLITO – F. LUCREZI, Profilo storico istituzionale di diritto romano, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane 2003.
Per la parte speciale: AA.VV., Il processo contro Gesù, a cura di F. AMARELLI e F. LUCREZI, Napoli, Jovene 1999 (tutto il volume, ad
eccezione dei capitoli II e VII [pagg. 65-84 e 211-227] dei quali è richiesta la sola lettura attenta).
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
E' consigliato l'inserimento nel piano di studi anche dell'esame di Esegesi delle fonti del diritto romano.
109
STORIA DELLE CODIFICAZIONI MODERNE
Prof. Diego Quaglioni
e-mail: [email protected]
2° semestre — 6 crediti
PREREQUISITI
È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno.
CONTENUTI DEL CORSO
Il corso intende ripercorrere l'itinerario dottrinale e dei mutamenti istituzionali che hanno presieduto al lungo processo di formazione dei
codici in Italia e in Europa tra i secoli XVII e XIX.
Particolare attenzione sarà offerta alle correnti principali del pensiero giuridico italiano, tedesco e francese del Sei e Settecento e ai
motivi prevalenti in seno alla lunga stagione del giusnaturalismo moderno, come esperienza dottrinale e normativa che ha posto le basi
dell'idea stessa di codice.
Una parte del corso sarà tenuta dalla Dott.ssa Lucia Bianchin.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L'esame avrà la forma del colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per tutti gli studenti:
- R. Bonini, Crisi del diritto romano, consolidazioni e codificazioni nel Settecento europeo, Bologna, Patron, 1988 (rist. 2001).
Gli studenti che non frequentino regolarmente le lezioni integreranno la loro preparazione con:
- P. Caroni, Saggi sulla storia della codificazione, Milano, Giuffrè, 1998 (Per la storia del pensiero giuridico moderno, 51).
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica.
110
12. ELENCO CORSI LIBERI E LABORATORI APPLICATIVI
Crediti
Semestre
Aspetti criminologici e giuridici del fenomeno mafioso
Corsi Liberi
2
1°
Informatica e documentazione giuridica
2
1°
Ordinamento forense
Diritto e cinema
Laboratori Applicativi
Casi e materiali per l’applicazione delle regole di concorrenza comunitarie
Das deutsches Verfassungsverfahren
Diritto e giurisprudenza dei paesi dell'America Latina e del sistema interamericano di
protezione dei diritti dell'uomo in tema di crimini internazionali
Disciplina generale del contratto tra codice civile e leggi speciali
2
2
Crediti
2
2
2
Il diritto processuale europeo nel dialogo tra la corte di giustizia e le corti nazionali
L’autotutela amministrativa
La Corte dei Conti e le sue funzioni
La responsabilità della pubblica amministrazione nelle sentenze dei giudici amministrativi
La sicurezza alimentare in diritto comparato
Modelli familiari e società multiculturale
Organi politici e organi dirigenziali nella pubblica amministrazione
2
2
2
2
2
2
2
2
Organismi geneticamente modificati nella giurisprudenza comunitaria e internazionale
2
Responsabilità e sicurezza nello sci e nelle altre attività turistico-sportive legate alla
montagna
Separazione e divorzio
Analisi economica dei diritti proprietari
2
Docente
G. Fornasari
Andrea Di Nicola
A. Rossato
A. De Bertolini
1°
2°
E. Pederzini
Semestre
Docente
1°
M. Carpagnano
1°
C. Fraenkel
1°
E. Malarino
1°
2°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
U. Izzo – L. Di Paolo
Comparative medical malpractice
2
2
2
2
2
Diritto bancario e degli intermediari finanziari
2
I principi del diritto tributario internazionale: la pianificazione tributaria internazionale
2
Il diritto del vino: qualità e sicurezza della filiera vitivinicola nella prospettiva del giurista
d’impresa
2
Il sistema sanzionatorio penale
2
2°
A. Menghini
L’immigration irréguliére dans le droit International et communautaire
2
2°
S. Trevisanut
L’imputazione nel sistema processuale penale: regole giuridiche e tecniche di formulazione
2
2°
M. Bazzani
L’influenza del diritto comunitario sul processo amministrativo
2
2°
G. Bertezzolo
La Giurisprudenza della Corte di Giustizia nel diritto antidiscriminatorio
La
traduzione
del
diritto
comunitario
ed
Workshop in legal translation of Community and European Law
2
2°
E. Stenico
Atti e questioni del processo civile europeo
Casi e questioni sulle prove penali
europeo
2
1°
2°
2°
C. Marseglia
M. Marinelli
A. Cassatella
C. Mancinelli
S. Pellizzari
U. Izzo – M. Ferrari
D. Bianchini
F. Cortese
E. Caliceti – G.
Sartoretto
2°
2°
2°
2°
2°
2°
C. Bona
A. Pradi – A. Rossato
Ena-Marlis Bajons
G. Di Paolo
U. Izzo – L. Khoury
F. Sartori – P.
Cristoforetti
P. Conci
U. Izzo – M. Ferrari
E. Ioriatti -
La tutela cautelare nel processo amministrativo
2
2°
Le società a responsabilità limitata nella prospettiva comparata
2
2°
V. Sangiovanni
Le società di persone: modello organizzativo legale ed autonomia contrattuale
2
2°
A. Benussi
R. Caso - T. Margoni –
F. Lorenzato
M. Rondinelli
F. Montanari
R. Caso – P. Guarda
Licenze d’uso sui contenuti digitali: modelli e tecniche di redazione
2
Mercati e strumenti finanziari
2
2
2
Profili tributari delle società cooperative
Sicurezza informatica e protezione dei dati personali
2°
2°
2°
2°
S. Cornella
111
CORSI LIBERI
ASPETTI CRIMINOLOGICI E GIURIDICI DEL FENOMENO MAFIOSO
Prof. Gabriele Fornasari – Dott. Andrea Di Nicola
1° semestre — 2 crediti
Scopo
Il corso libero intende approfondire, in chiave interdisciplinare (criminologia/sociologia della devianza e diritto penale), l’evoluzione del
fenomeno mafioso e delle strategie di contrasto in Italia, dando agli studenti la possibilità di riflettere sull'interazione tra diritto e
fenomeni sociali in materia di criminalità organizzata.
Il corso libero è organizzato in collaborazione con la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità
organizzata mafiosa o similare, e si inquadra nelle molte attività didattiche, formative e di ricerca che l’Università degli Studi di Trento da
tempo porta avanti per approfondire le conoscenze e le tematiche attinenti al fenomeno della criminalità organizzata nei suoi aspetti
economici, giuridici e sociali sia a livello nazionale che internazionale. Prerequisito è aver superato gli esami di: a) diritto penale o diritto
penale europeo e transnazionale e b) criminologia.
Oggetto
Il corso libero è organizzato in due moduli, uno criminologico e uno penalistico.
Argomenti del modulo criminologico: 1) definizioni, cause, rappresentazioni e storia della mafia dalle origini ad oggi; 2) pentitismo e
maxiprocesso; 3) braccio di ferro tra stato e mafia (in particolare: mafiosi e carcere duro, art. 41-bis c.p.); 4) società civile contro la
mafia; 5) la mafia di oggi, la mafia imprenditrice.
Argomenti del modulo penalistico: 1) storia delle legislazione antimafia (in particolare: i reati associativi); 2) altre fattispecie incriminatrici
legate al fenomeno mafioso (ad es. artt. 640-bis, 513-bis c.p.); 3) questioni relative alla prova nei processi di mafia; 4) trattamento
penitenziario dei detenuti per reati di mafia; 5) valutazione della normativa antimafia in chiave comparatistica.
Modalità di svolgimento
Il corso libero, della durata di 20 ore, si svolge sia attraverso lezioni frontali sia attraverso discussioni in aula con gli studenti. Sono
anche previste riflessioni comuni attorno a testi letterari o opere cinematografiche sulla mafia.
Parallelamente al corso libero è organizzato un ciclo di Seminari di antimafia nel quale con l’aiuto di esperti (pubblici ministeri antimafia,
funzionari dei corpi speciali che si occupano di investigazioni antimafia, amministratori, operatori sociali) vengono approfonditi tematiche
criminologiche ed aspetti concreti di tecnica dell’investigazione in materia di criminalità organizzata.
La verifica dell’apprendimento avverrà tramite relazioni da parte degli studenti durante le lezioni o prova scritta finale.
Visto il carattere seminariale e a frequenza obbligatoria del corso libero, il materiale bibliografico relativo ai temi trattati è distribuito
durante le lezioni.
Il corso libero, per le modalità didattiche, è a numero chiuso (30 studenti). I Seminari di antimafia sono, però, aperti a tutti gli studenti
della Facoltà di Giurisprudenza.
112
INFORMATICA E DOCUMENTAZIONE GIURIDICA
Dott. Andrea Rossato
1° semestre — 2 crediti
Scopo
Il corso libero si propone di rendere familiari contenuti e modalità di consultazione delle principali banche dati giuridiche (italiane,
comunitarie, straniere) e di lumeggiare i temi connessi alla ricerca automatica dei dati (operatori booleani, ricerca per canali, ricerca
concettuale, ricerca testuale, tecniche di troncamento, tecniche di mascheramento).
Oggetto
È indispensabile possedere una alfabetizzazione informatica ed essere in grado di navigare in Internet.
Il corso libero si struttura in quattro parti:
Dalla carta al bit
La ricerca tradizionale dei dati giuridici (supporti cartacei). Repertori e riviste cartacee specializzate. Dalla carta al bit. La ricerca
computerizzata dei dati giuridici. Conservazione e diffusione del dato giuridico. Reti per la comunicazione dei dati. Rete Internet.
Banche dati.
Le banche dati giuridiche
Approfondimento delle tecniche di consultazione delle principali banche dati giuridiche e degli archivi giuridici elettronici su CDROM.
In particolare saranno indagati:
a) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca del diritto italiano.
b) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca del diritto comunitario.
c) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca dei dati giuridici nelle esperienze: francese, tedesca, inglese, statunitense.
Informazione giuridica in internet
I siti web che diffondono dati giuridici e informazioni utili al lavoro del giurista.
Tendenze evolutive
La strutture del web semantico ed il suo impatto nella ricerca e nel reperimento delle informazioni giuridiche.
Modalità di svolgimento
Il corso libero si svolgerà nelle aule informatiche della Facoltà affinché i frequentanti possano avere esperienza diretta della ricerca dei
dati giuridici nelle esercitazioni che si alterneranno alle lezioni.
Letture consigliate
- G. PASCUZZI, Cyberdiritto.2.0 Guida alle banche dati italiane e straniere, alla rete Internet e all’apprendimento assistito da calcolatore,
Zanichelli, Bologna, 2003, seconda edizione.
- G. PASCUZZI, Il diritto tra tomi e bit. Generi letterari e ipertesti, Cedam, Padova, 1997.
- A. ROSSATO, Tendenze evolutive nello spazio digitale, IN G. PASCUZZI (a cura di), Diritto e tecnologie evolute del commercio elettronico,
Cedam, Padova, 2004, pp. 19-57.
Altro materiale di approfondimento verrà indicato agli studenti all’inizio del corso.
113
ORDINAMENTO FORENSE
Avv Adolfo de Bertolini
1° semestre — 2 crediti
Scopo
La professione forense, così come in parallelo l’ingresso in Magistratura, rappresenta un punto di arrivo quasi naturale e ideale per gli
studenti della Facoltà di Giurisprudenza.
Professione di antica e necessaria origine (se ne vedranno esempi significativi in una rapida retrospettiva), l’Avvocatura esprime e
tende a realizzare, nel suo nucleo essenziale, il diritto alla difesa riconosciuto a ciascun uomo in quanto persona. Consegue,
necessariamente, un ordinamento professionale autonomo, corpus normativo nel pluralismo degli ordinamenti, così da garantire
l’effettività dell’esercizio del diritto di difesa in piena libertà ed autonomia.
La figura professionale dell’Avvocato, sostanzialmente rimasta immodificata per decenni, ha subito negli ultimi anni profondi e rapidi
cambiamenti dovuti alla forte accelerazione nei mutamenti economico, politico e istituzionali non solo nel nostro Paese.
L’Ordinamento comunitario, nella progressiva integrazione con gli ordinamenti nazionali, ha inciso in misura sensibile sul ruolo
dell’Avvocato imponendo nuovi e differenti modi e ambiti di esercizio della professione; libera prestazione dei servizi e diritto di
stabilimento conducono alla nuova figura di Avvocato europeo. La conoscenza, l’apprendimento e la concreta osservanza della
deontologia si impongono tanto come momento formativo del capitale umano del futuro professionista quanto come essenza stessa
della professione.
Oggetto
Il corso libero ha ad oggetto l’ordinamento professionale vigente inscindibilmente legato a un complesso di principi e regole di condotta
che tendono alla deontologia come teoria dei doveri, sistema di regole di comportamento che unisce diritto, etica e prassi forense,
senza con essi confondersi.
Il corso libero prenderà anche in esame i numerosi progetti di modifica sostanziale dell’Ordinamento professionale vigente, ormai
vetusto ed inidoneo a disciplinare la professione forense all’inizio del terzo millennio.
Modalità di svolgimento
Il corso libero ha la durata di venti ore, l’orario e le modalità di iscrizione saranno comunicate mediante avvisi on-line. La frequenza e la
presentazione di un elaborato scritto, secondo la valutazione del docente, corrispondono al riconoscimento di 2 crediti.
N.B: si ricorda che una delle prove orali dell’esame da avvocato consiste nella dimostrazione di conoscenza dell’ordinamento forense e
dei diritti e doveri dell’avvocato.
Testi consigliati
- G. Alpa - P.Zatti, Codici deontologici e autonomia privata, Giuffrè, 2006
- P. Cappelli, Manuali Diritto e Formazione, Guida alla conoscenza dell’ordinamento e della deontologia forensi, Giuffrè, 2005
- D. Carponi Schittar, Il processo come arte, Giuffrè, 2007
- R. Danovi, Codice dell’avvocato, Giuffrè, 2006
- R. Danovi, Il Codice deontologico forense, Giuffrè, 2006
- R. Danovi, Il procedimento disciplinare nella professione di avvocato, Giuffrè, 2005
- R. Danovi, La professione d’avvocato, testi legislativi e codice deontologico, Giuffrè, 2007
- R. Danovi, Manuale breve ordinamento forense e deontologia, Giuffrè, 2006
- G. Piselli, La responsabilità dell’Avvocato, Profili civili, penali e disciplinari, Nuovo Codice Deontologico, Acuto, 2006, in Guida al diritto
Sole 24 ore
- A. Mariani Marini, Processo e verità, Collana formazione Giuridica, Edizione Plus, 2005
- E. Randazzo, La giustizia nonostante, Sellerio Editore, 2006
- E. Randazzo, L’avvocato e la verità, Sellerio Editore, 2003
- E. Randazzo, Deontologia e tecnica del penalista, Giuffrè, 2000
- F. Tacchi, Gli avvocati italiani dall’Unità d’Italia alla Repubblica, il Mulino, 2002
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DIRITTO E CINEMA
Prof. Elisabetta Pederzini
2° semestre — 2 crediti
Il problema del diritto è problema di ogni uomo e si pone quotidianamente a ciascuno di noi; forse perciò nel simbolizzarne i termini
possiamo, ancor prima che ai dotti, ricorrere ai saggi e, ancor prima che agli studiosi, ai poeti. (Tullio Ascarelli)
SCOPO
L’impostazione del corso libero nasce dall’osservazione per la quale qualunque sistema giuridico non è per così dire autosufficiente («il
discorso giuridico non è capace di reggersi autonomamente») ma è indissolubilmente legato a valori, principi, orientamenti imperanti
nella società che lo esprime, in un momento storico determinato. Anche il film, quindi, come modalità rappresentativa della realtà, può
offrire un contributo alla conoscenza delle più intime strutture del fenomeno giuridico, quasi in guisa di singolare, atipica fonte di
cognizione. Una fonte di cognizione certo anomala ed atecnica, però attendibile e fondata: nei termini in cui fornisca un quadro, non
esaustivo o tecnicamente ineccepibile, ma comunque sorretto da solide fondamenta in quanto riconducibile all’osservazione e al
rispetto delle regole generali del sistema rappresentato. Il film può a sua volta rivelare, come in uno specchio, la percezione sociale
diffusa del diritto, il modo nel quale il diritto è “sentito”, vissuto o addirittura subito dalla collettività.
Alcune realtà assai vicine culturalmente e geograficamente a quella italiana, come quella francese, includono da tempo l'analisi
dell'immagine e del linguaggio cinematografici tra le iniziative di formazione permanente dei magistrati.
OGGETTO
Analisi critica delle possibili connessioni e intersezioni tra i fenomeni e la materia giuridica da un canto, il linguaggio e la
rappresentazione cinematografica dall’altro.
Le pellicole scelte, diverse per tempo e luogo di appartenenza, possono disegnare un vero e proprio percorso a tema, oppure
consentire semplicemente di trarre spunti di discussione e suggestioni dialettiche dalla rappresentazione del diritto e dei fenomeni
sociali, economici e politici che il diritto involge, sottende e codifica.
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO
Il corso libero, della durata di 20 ore, prevede la proiezione di opere cinematografiche accompagnate da seminari che ne evidenzino il
possibile contributo alla comprensione del fenomeno giuridico, attraverso la discussione e l’approfondimento delle tematiche
rappresentate, suggerite o semplicemente evocate.
La rassegna per l’a.a. 2008/09 avrà come titolo «Il diritto incerto: nuovi schiavi e vecchie schiavitù»
La verifica dell’apprendimento avverrà al termine del corso, con la presentazione da parte dei frequentanti di un elaborato critico su uno
o più argomenti che abbiano formato oggetto dei seminari, sulla base delle indicazioni bibliografiche fornite dai singoli relatori.
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LABORATORI APPLICATIVI
I laboratori applicativi offrono un’esperienza di apprendimento fondata sull’applicazione delle fonti normative e si presentano
pertanto necessariamente come una focalizzazione tematica del tutto specifica. Essi si prestano a fungere da occasione di
verifica delle capacità degli studenti di impiegare gli strumenti giuridici per la soluzione di problemi concreti e consentono agli
studenti frequentanti di sperimentare il grado di maturazione delle proprie capacità professionali. Di conseguenza la didattica
dei laboratori è sempre di natura seminariale e si fonda sulla partecipazione attiva dei frequentanti.
Al termine del laboratorio applicativo è prevista una prova di verifica dell’apprendimento, le cui modalità saranno rese note
all’inizio delle lezioni del laboratorio.
L’ammissione ai laboratori applicativi, per i quali è previsto un numero massimo di partecipanti, avviene in seguito
all’iscrizione tramite il sistema Esse3 e segue il criterio cronologico.
Si raccomanda di verificare gli eventuali prerequisiti della partecipazione al laboratorio.
I laboratori applicativi che si svolgano in lingua diversa dall’italiana consentono di acquisire un credito aggiuntivo per la
frequenza e un ulteriore credito aggiuntivo nel caso in cui anche la prova finale abbia luogo in lingua straniera.
CASI E MATERIALI PER L’APPLICAZIONE DELLE REGOLE DI CONCORRENZA COMUNITARIE
1° semestre — 2 crediti
Dott. Michele Carpagnano
Scopo
Il Laboratorio applicativo si propone lo studio delle regole comunitarie della concorrenza e l’analisi delle modalità di applicazione delle
stesse da parte delle competenti Istituzioni comunitarie e nazionali. Il Laboratorio è finalizzato alla analisi ed alla comprensione da parte
degli studenti della reazione dell’ordinamento giuridico comunitario alle illecite distorsioni della concorrenza nel mercato comune. Per
poter partecipare al laboratorio è necessario aver sostenuto gli esami di Istituzioni di diritto comunitario ed Economia politica.
Oggetto
Dopo aver preliminarmente introdotto la funzione storica, economica e sociale del diritto della concorrenza all’interno dell’Unione
Europea, si approfondiranno il contenuto sostanziale, gli aspetti procedurali e le modalità di applicazione (public – private enforcement)
delle regole antitrust.
Modalità di svolgimento
Considerato il carattere eminentemente giurisprudenziale del diritto comunitario della concorrenza sarà frequente, nel corso del
Laboratorio, l’analisi e la discussione delle Decisioni della Commissione Europea così come delle Sentenze delle Corti Comunitarie e
nazionali. É previsto un esame finale scritto. I testi di studio ed i materiali di riferimento saranno indicati all’inizio del Laboratorio.
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DAS DEUTSCHE VERWALTUNGSVERFAHREN
Dott. Cristina Fraenkel-Haeberle
1° Semester — 2 (+1+1) Kreditpunkte
Ziel
Das Seminar setzt sich zum Ziel, die Grundzüge des deutschen Verwaltungsverfahrens zu vertiefen und dabei jene Grundsätze aus
rechtsvergleichender Perspektive zu beleuchten, die für das Zusammenspiel der am Verwaltungsverfahren beteiligten Akteure
(Verwaltungsbehörde, Adressat eines Verwaltungsaktes bzw. eines Verwaltungsvertrages und Drittbetroffener) maßgeblich sind.
Gegenstand
Das allgemeine Verwaltungsverfahren ist in Deutschland seit 1976 von einem Bundesgesetz (Verwaltungsverfahrensgesetz – VwVfG)
geregelt, das auch für die Landesgesetzgebung als Muster gegolten hat. Im Rahmen des Seminars werden Entstehung und
Anwendungsbereich des Gesetzes, die wesentlichen Begriffsmerkmale des Verwaltungsakts und der Allgemeinverfügung und die
Rechtsgrundlagen des öffentlich-rechtlichen Vertrages beleuchtet. Von besonderem rechtsvergleichenden Interesse ist die deutsche
Fehlerlehre, also die Abstufung zwischen offenbarer Unrichtigkeit, Heilung und Folgen von Verfahrens- und Formfehlern, Umdeutung
eines fehlerhaften Verwaltungsaktes, Aufhebbarkeit und Nichtigkeit. Abgerundet wird das Seminar durch die Analyse der Bestandskraft
von Verwaltungsakten und deren Durchbrechen im Wege der Selbstkontrolle durch Rücknahme, Widerruf bzw. Wiederaufgreifen des
Verfahrens auf Antrag des Betroffenen.
Aufbau
Der theoretische Unterricht in Seminarform wird durch die Analyse und Besprechung praktischer Fälle ergänzt. Die für den
Seminarbesuch notwendige Dokumentation wird zu Seminarbeginn mitgeteilt. Die abschließende Bewertung erfolgt in Form einer
schriftlichen Klausurarbeit.
Credits
Mit diesem Seminar in deutscher Sprache können bis 4 Kreditpunkte erworben werden.
Sollte eine Zahl von fünf Teilnehmern nicht erreicht werden, so wird das Seminar in italienischer Sprache gehalten. In diesem Falle
werden lediglich 2 Kreditpunkte vergeben.
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DIRITTO E GIURISPRUDENZA DEI PAESI DELL’AMERICA LATINA E DEL SISTEMA INTERAMERICANO DI PROTEZIONE DEI
DIRITTI DELL’UOMO IN TEMA DI CRIMINI INTERNAZIONALI
1° semestre — 2 crediti
Prof. Ezequiel Malarino
Scopo
Il laboratorio, dopo una introduzione sul sistema interamericano di protezioni dei diritti umani (Corte Interamericana e Commissione
Interamericana), prenderà in esame la giurisprudenza dei Paesi dell’America Latina e del sistema interamericano di protezione dei diritti
umani riguardante i crimini internazionali, quali i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità e il genocidio.
Oggetto
Il laboratorio si dividerà in due parti.
La prima parte del laboratorio, di carattere introduttivo, riguarderà il sistema interamericano di protezione dei diritti umani. Verranno
analizzati gli aspetti più importanti di questo sistema di tutela ed in particolare la Convenzione Americana sui diritti dell’uomo (1967) e i
rispettivi organi competenti ad applicarla (Corte Interamericana e Commissione Interamericana). Una speciale attenzione verrà prestata
alla competenza e ai tipi di decisioni (casi, opinioni consultive, rapporti, visite in loco) ed al rapporto con i singoli ordinamenti nazionali.
In questa disamina sarà utile una comparazione col sistema europeo di protezione dei diritti umani al fine di individuare convergenze e
divergenze.
La seconda parte del Laboratorio, invece, sarà dedicata all’analisi di alcuni casi della giurisprudenza nazionale e della Corte
interamericana sul diritto penale internazionale. In particolare si analizzeranno quelle decisioni in cui viene sancito il dovere di
perseguire e punire i crimini internazionali, l’inammissibilità di leggi di prescrizione e di amnistia, la portata del principio di legalità, il
concetto di crimine contro l’umanità e di sparizione forzata di persone, nonché, infine, il diritto alla verità e il rapporto dello strumento
penale con i meccanismi alternativi.
Modalità di svolgimento
Dopo una breve introduzione teorica, il laboratorio affronterà talune questioni centrali di diritto penale internazionale attraverso l’analisi
di casi tratti dalla giurisprudenza per mostrare il diritto nella sua dimensione in action, cercando di stimolare gli studenti ad una
discussione.
I testi verranno indicati dal Docente all’inizio del Laboratorio.
Potrà essere concordata la possibilità di svolgere un lavoro scritto, sostitutivo di una parte del programma indicato per la prova orale.
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DISCIPLINA GENERALE DEL CONTRATTO TRA CODICE CIVILE E LEGGI SPECIALI
Dott.ssa Cinzia Marseglia
1° semestre — 2 crediti
Oggetto
Il contratto e le fonti comunitarie: il c.d. “diritto privato europeo”. Il contratto ed i codici di settore.
Una nuova classificazione della disciplina del contratto: a) il contratto di diritto comune; b) il contratto del consumatore; c) il contratto
con asimmetria di potere contrattuale.
La disciplina della formazione e della conclusione dell’accordo nei nuovi tipi contrattuali.
Il contratto con il contraente debole: dalla disciplina delle condizioni generali di contratto (artt. 1341-1342 c.c.) alla disciplina
codicistica delle clausole vessatorie (artt. 1469 bis e segg. cod. civ.). Il Codice del consumo: a) i diritti dei consumatori; b) nozione di
consumatore e di professionista; c) controllo di vessatorietà.
Alcune fattispecie tipiche: a) i contratti negoziati fuori dei locali commerciali e i contratti a distanza; b) i contratti per la vendita di
pacchetti turistici e i contratti per la vendita di quote di multiproprietà. La vendita di beni di consumo. La tutela dei diritti patrimoniali degli
acquirenti di immobili da costruire. La disciplina della subfornitura e l’abuso di dipendenza economica. La disciplina dei termini di
pagamento. La disciplina dell’affiliazione commerciale.
I rimedi contrattuali. Nuove ipotesi di invalidità. Le nullità speciali. Tutela individuale e collettiva dei consumatori.
Modalità di svolgimento
La didattica si svolge in forma seminariale. Al termine del laboratorio si verificherà l’apprendimento tramite una prova scritta.
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IL DIRITTO PROCESSUALE EUROPEO NEL DIALOGO TRA LA CORTE DI GIUSTIZIA E LE CORTI NAZIONALI
Prof. Marino Marinelli – dott.ssa Silvana Dalla Bontà
2° semestre — 2 crediti
Scopo e oggetto
Questo laboratorio si propone di offrire un approfondimento del diritto processuale civile europeo in un’epoca in cui oramai lo studio del
diritto processuale civile non può che superare i confini nazionali ed aprirsi agli orizzonti transfrontalieri. Il progressivo rafforzamento
dell’Unione Europea e la sua possibilità di intervento anche in materia processuale, infatti, hanno portato alla formazione di un diritto
processuale civile europeo con cui il giurista moderno deve fare necessariamente i conti.
Scopo di questo laboratorio è quello di affrontare una simile materia mediante una duplice analisi giurisprudenziale. E ciò, da un lato,
attraverso uno studio delle più importanti sentenze della Corte di Giustizia di Lussemburgo che, su presentazione di ricorsi pregiudiziali
dei giudizi nazionali, si sono impegnate nella costruzione di un diritto processuale civile europeo e, dall’altro lato, attraverso un esame
delle decisioni delle corti nazionali (in particolare italiane e austriache) espressesi sui medesimi temi processuali affrontati dalla Corte di
Giustizia.
Tale analisi comparata consentirà di apprezzare le difficoltà incontrate e gli sforzi affrontati dalla Corte di Lussemburgo nella creazione
di un diritto processuale civile europeo a fronte delle diversità concettuali e strutturali esistenti tra i vari ordinamenti giuridici che
compongono l’UE.
Fine ultimo di un simile studio comparato, la preparazione ad una visita alla Corte di Giustizia guidata da un giudice della Corte stessa,
ai fini di approfondire la conoscenza concreta della procedura di introduzione, trattazione e decisione dei ricorsi pregiudiziali alla Corte.
Modalita’ di svolgimento
Il laboratorio si svolgera’ in forma seminariale con un numero di partecipanti non superiore a 15.
Premessi brevi cenni sull’evoluzione del diritto processuale civile europeo, si procederà all’analisi:
a) di singole decisione della Corte di Giustizia emesse a interpretazione di Convenzioni stipulate tra gli Stati membri dell’UE (v. es.
Convenzione di Bruxelles del 1968 in materia di riconoscimento e esecuzione delle sentenze straniere) e successivamente di
Regolamenti CE, su determinate questioni in materia di diritto processuale;
b) dei casi nazionali (italiani e austriaci) che hanno portato a rinvii pregiudiziali alla Corte di Giustizia in quelle determinate questioni
processuali.
Con un approccio dialettico si faranno così emergere le ragioni delle soluzioni adottate dalla Corte di giustizia e le sue difficolta’ nel
rispondere alle differenze tra ordinamenti appartenenti all’UE.
Il materiale verrà indicato all’inizio del laboratorio, il metodo d’analisi sarà volto ad incentivare l’interazione dei partecipanti, la prova
finale si terrà in forma scritta.
A conclusione del laboratorio, la possibile visita alla Corte di Giustizia, guidata dal docente e da un giudice della Corte stessa.
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L’AUTOTUTELA AMMINISTRATIVA
Dott. Antonio Cassatella
1°semestre — 2 crediti
OGGETTO
Nel laboratorio vengono esaminate le varie manifestazioni pratiche dell’autotutela amministrativa, ovvero del potere
dell’Amministrazione pubblica di ritornare sulle proprie scelte pregresse, mediante il riesame di precedenti provvedimenti (c.d. autotutela
decisoria) o di procedere direttamente alla soddisfazione delle proprie pretese nei confronti di altri soggetti, a tutela delle proprie
posizioni giuridiche soggettive (c.d. autotutela esecutiva).
Si tratta di una tematica fondamentale per comprendere la “specialità” del diritto amministrativo rispetto al diritto privato (dove,
all’opposto, vige un tendenziale divieto di autotutela), oltre che di non secondario rilievo pratico.
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO
Il laboratorio si articola in due lezioni iniziali di carattere frontale, nelle quali il fenomeno dell’autotutela amministrativa viene inquadrato a
livello teorico, e di otto successive lezioni basate sull’esame di specifici casi giurisprudenziali, attraverso un metodo che, da un lato,
mira a sottolineare le problematiche connesse al funzionamento dei singoli istituti, e, dall’altro, a sollecitare una partecipazione critica e
consapevole alle lezioni.
Prima dell’inizio del laboratorio verranno fornite, mediante apposita pubblicazione on line, le singole sentenze trattate nelle varie lezioni.
Ai fini del conseguimento dei crediti assegnati dal laboratorio, risulta necessario il superamento di una prova scritta finale, che consiste
in due domande aperte, aventi ad oggetto le tematiche teoriche e pratiche trattate nelle singole lezioni.
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LA CORTE DEI CONTI E LE SUE FUNZIONI
Dott. Carlo Mancinelli
1° semestre — 2 crediti
Scopo
Il laboratorio è finalizzato ad approfondire lo studio della Corte dei conti, nelle sue tradizionali funzioni di controllo e di giurisdizione,
nonché in quelle di più recente attribuzione nel sistema delle autonomie regionali e locali.
Oggetto
Dopo una breve introduzione di carattere generale, finalizzata all’esame del sistema organizzativo e funzionale generale della Corte dei
conti, il laboratorio prenderà in esame, in dettaglio, le modalità di espletamento delle funzioni affidate dalla Costituzione e dalla
normativa vigente alla magistratura contabile: la funzione di controllo, la funzione consultiva e la funzione giurisdizionale. Per quanto
riguarda la funzione di controllo, sarà dato particolare rilievo alle nuove attribuzioni in tema di controllo sulla gestione e sugli equilibri di
finanza pubblica, in particolare in ambito regionale e locale; in merito alla funzione giurisdizionale, attenzione preponderante sarà
dedicata alla giurisdizione di responsabilità amministrativa a carico di amministratori e dipendenti pubblici, con l’analisi degli elementi
costitutivi della medesima e di tutte le più recenti evoluzioni giurisprudenziali. La parte finale del laboratorio avrà a specifico oggetto i
giudizi davanti alla Corte dei conti. Saranno evidenziate le peculiarità della Corte dei conti nel Trentino – Alto Adige.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio ha durata di 20 ore e si conclude con un esame finale. Le lezioni saranno tenute da magistrati della Corte dei conti. La
frequenza è obbligatoria.
N. B.: data la specificità degli argomenti trattati, si consiglia la partecipazione a studenti che abbiano già sostenuto l’esame di diritto
processuale civile e quello di diritto amministrativo (o, quantomeno, di istituzioni di diritto pubblico).
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LA RESPONSABILITÀ DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NELLE SENTENZE DEI GIUDICI AMMINISTRATIVI
Dott.ssa Silvia Pellizzari
1° semestre — 2 crediti
Scopo
Il laboratorio mira ad approfondire la tematica della responsabilità civile della Pubblica Amministrazione, conseguente all’adozione di
provvedimenti amministrativi illegittimi, fornendo un quadro esaustivo della stessa da un punto di vista sostanziale e processuale
attraverso l’analisi della giurisprudenza amministrativa formatasi sul punto.
Oggetto
Il laboratorio sarà dedicato innanzitutto all’evoluzione legislativa e giurisprudenziale che ha condotto all’affermazione della risarcibilità
delle posizioni soggettive di interesse legittimo. Oggetto di analisi puntuale saranno poi principalmente gli aspetti applicativi della
responsabilità: particolare attenzione verrà data alla natura giuridica della fattispecie risarcitoria e ai suoi elementi costitutivi sia oggettivi
che soggettivi, nonché ai profili processuali dati dal riparto di giurisdizione tra giudice amministrativo e giudice ordinario e alle tecniche
di tutela accordate dall’ordinamento.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio si articola in 20 ore con esame finale. La frequenza è obbligatoria.
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LA SICUREZZA ALIMENTARE IN DIRITTO COMPARATO: REGOLE E CULTURE DEL CIBO A CONFRONTO
Dott. Umberto Izzo - Dott. Matteo Ferrari
1° semestre — 2 crediti
Scopo
Il laboratorio applicativo si propone di introdurre gli studenti alle problematiche giuridiche che ruotano attorno alla sicurezza alimentare,
traendo spunto dall’analisi di una serie di casi che hanno recentemente interessato questo settore.
Oggetto
La produzione e commercializzazione di prodotti alimentari è sempre più al centro di emergenze, scandali e contenziosi, a livello
nazionale e internazionale. Le cronache riportano con insistita frequenza e crescente risalto notizie relative alla salubrità di alimenti e
bevande. Gli esempi spaziano dagli organismi geneticamente modificati al morbo della mucca pazza, dal caso del vino al metanolo alle
verdure importate da paesi in via di sviluppo e contaminate con pesticidi. D’altro canto risulta di palmare evidenza come il tema della
sicurezza alimentare si ponga al crocevia di sensibilità economiche, politiche e culturali differenti, quale punto di difficile mediazione fra
esigenze di tutela della salute pubblica e promozione di interessi economici, come attestano gli innumerevoli provvedimenti normativi, le
sentenze e le decisioni di autorità amministrative che si sono occupate di sicurezza alimentare.
Muovendo dall’analisi di atti normativi, sentenze o decisioni di autorità amministrative che si sono occupate di sicurezza alimentare, ed
arricchendo l’analisi con riferimenti comparatistici, il laboratorio si prefigge di illustrare una serie di istituti giuridici che appaiono decisivi
per garantire la sicurezza dei consumatori di bevande ed alimenti. In particolare verranno analizzati i seguenti argomenti: 1) la
responsabilità del produttore di alimenti; 2) la gestione del rischio alimentare; 3) l’informazione e l’etichettatura nutrizionale. All’analisi
dei materiali normativi e giurisprudenziali si affiancheranno prove pratiche fondate su case histories, con la redazione di atti e
provvedimenti volti ad affrontare specifici rischi alimentari di volta in volta individuati.
Modalita’ di svolgimento
Il laboratorio avrà una durata di 20 ore a frequenza obbligatoria. Al termine del laboratorio è prevista una prova scritta, il cui
superamento è necessario ai fini dell’accreditamento. Il laboratorio si avvarrà di una Web Board, in cui gli studenti potranno reperire i
materiali che saranno oggetto di studio, nonché interagire tra loro e con i docenti.
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MODELLI FAMILIARI E SOCIETÀ MULTICULTURALE
Dott.ssa Daniela Bianchini
1° semestre – 2 crediti
Scopo
La società si presenta sempre più eterogenea dal punto di vista culturale e religioso. Detto cambiamento appare amplificato se si
prende in considerazione la famiglia, dal momento che il pluralismo etico ha determinato un superamento del modello unitario preso in
considerazione dal costituente, per sostituire ad esso una molteplicità di modelli non ancora ben definiti. La questione è resa poi ben più
complessa dal crescente fenomeno (legato all’immigrazione) delle “famiglie miste”, ossia di quei nuclei familiari caratterizzati
dall’appartenenza dei coniugi a gruppi culturali e religiosi diversi. Lo scopo del laboratorio sarà pertanto quello di analizzare il concetto
di famiglia alla luce dell’attuale evoluzione sociale, al fine di comprendere se possa ancora parlarsi di “famiglia” o se, piuttosto, sia più
corretto parlare di “famiglie”.
Oggetto
Oggetto del laboratorio saranno le seguenti tematiche: 1. La famiglia nella costituzione italiana; 2. La famiglia nella Convenzione
europea dei diritti dell’uomo; 3. Famiglie e coppie di fatto; 4. Globalizzazione, immigrazione e famiglie miste; 5. Tutela della libertà
religiosa nella famiglia e tutela dei minori; 6. Il ricongiungimento familiare; 7. Mediazione familiare e mediazione culturale.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 (venti) ore. All’inizio del corso e durante lo
stesso saranno date indicazioni agli studenti circa il materiale didattico, che in parte sarà fornito dal docente. Al termine di ogni lezione è
previsto un dibattito sugli argomenti trattati. Per l’acquisizione dei crediti è richiesta la stesura di una relazione su una tematica a scelta
del singolo studente.
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ORGANI POLITICI E ORGANI DIRIGENZIALI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Dott. Fulvio Cortese
1° semestre — 2 crediti
Scopo
L’obiettivo del laboratorio consiste nello studio critico dell’evoluzione storica e della configurazione attuale dei rapporti tra organi politici
ed organi dirigenziali nel sistema amministrativo italiano.
Oggetto
Premessi brevi cenni storici e comparatistici sui diversi approcci mediante i quali il problema del rapporto tra politica e amministrazione
può trovare soluzione sul piano dell’organizzazione pubblica, si passerà ad un esame dettagliato della disciplina costituzionale e dei
principi legislativi vigenti nell’ordinamento italiano, sia per ciò che concerne l’amministrazione statale, sia per quanto riguarda
l’amministrazione regionale e locale. In particolare, saranno oggetto di specifico esame: 1) il processo di graduale affermazione di un
trasversale criterio di “separazione” tra organi politici e organi tecnici; 2) le ragioni funzionali di simili sviluppi in relazione alla
progressiva diffusione di un modello amministrativo cd. “di risultato”; 3) le conseguenze operative di detto approccio in ordine alla
definizione dello status di dirigente pubblico; 4) il peculiare regime delle nomine “fiduciarie” nei contesti organizzativi di “alta
amministrazione”; 5) l’impatto sul sistema complessivo della previsione eccezionale di forme ibride di “spoil system” (ex lege n.145/02).
Modalità di svolgimento
Il laboratorio si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Sarà dedicato ampio spazio all’analisi delle
ricostruzioni dottrinali maggiormente condivise e dei più recenti orientamenti giurisprudenziali, con discussione collettiva e ragionata di
alcune pronunce particolarmente significative. La frequenza è obbligatoria. Il laboratorio si chiuderà con una prova scritta.
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ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI NELLA GIURISPRUDENZA COMUNITARIA E INTERNAZIONALE.
Dott.ssa Giovanna Maria Sartoretto - Dott. Eugenio Caliceti
1°semestre — 2 crediti
Scopo
Il laboratorio applicativo è finalizzato all’analisi della disciplina giuridica in materia di biotecnologie, con particolare attenzione alle
problematiche di natura ambientale.
Oggetto
L’immissione in ambiente di organismi geneticamente modificati pone degli interrogativi sotto il profilo della sovranità alimentare e della
tutela ambientale. Ciò ha condotto recentemente ad un vivace dibattito giuridico a livello internazionale, in cui si registrano posizioni
distanti, tra chi preferisce adottare un approccio precauzionale, scegliendo di introdurre restrizioni al commercio di prodotti OGM, e chi
sostiene la loro libera circolazione ed utilizzazione.
Il laboratorio applicativo partirà dall’esposizione dei principi e delle norme elaborati a livello comunitario, circa l’immissione deliberata
nell’ambiente di OGM, che verranno comparati con quelli sorti in ordinamenti giuridici extra-europei, in particolar modo quello
statunitense.
In un secondo momento si analizzerà la disciplina di carattere internazionale, derivante dagli accordi stipulati nel quadro
dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e dal Protocollo sulla Biosicurezza (Cartagena, 2000)
Verrà analizzata l’interazione tra il regime giuridico che interessa la circolazione di prodotti OGM e la conservazione della biodiversità.
Analogamente si evidenziarono i profili giuridici relativi alla co-esistenza tra colture OGM e tradizionali.
Lo studio del materiale normativo avverrà anche attraverso l’esame di casi giurisprudenziali.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio si articola in 20 ore a carattere seminariale e richiede la partecipazione attiva all’analisi dei casi pratici. Agli studenti verrà
fornito il materiale necessario all’inizio del laboratorio. La prova conclusiva del laboratorio consiste nella preparazione di un elaborato
scritto nel quale ogni studente dovrà argomentare le possibili soluzioni giuridiche ad un caso proposto.
La frequenza è obbligatoria.
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RESPONSABILITA’ E SICUREZZA NELLO SCI E NELLE ALTRE ATTIVITA’ TURISTICO-SPORTIVE LEGATE ALLA MONTAGNA
Dott. Umberto Izzo – Dott.ssa Laura Di Paolo
1° semestre — 2 crediti
Scopo
Il laboratorio applicativo si propone di introdurre gli studenti allo studio delle regole in materia di sicurezza e di responsabilità civile e
penale nella pratica dello sci da discesa e da fondo e delle altre attività turistico-ricreative legate alla montagna, come l’escursionismo
alpinistico e gli altri sport legati alla fruizione del turismo montano (mountain bike, rafting, parapendio e in generale quelle altre attività a
cui, per il fatto di implicare l’esposizione ad un certo margine di rischio, si allude impiegando l’etichetta di “sport estremi”).
Oggetto
La pratica delle attività sportive legate al turismo in montagna, fra le quali primeggia l'attività sciistica, è da tempo segnata dall'aumento
degli infortuni dovuto alla sempre maggiore diffusione di quanti praticano queste attività. I fattori di rischio sono molteplici e vanno dal
comportamento colposo degli utenti delle piste e dei sentieri, alla natura stessa dell'attività esercitata (la quale implica l'esposizione e
l'accettazione di una porzione di rischio non eludibile), alle condizioni ambientali (le peculiari caratteristiche delle piste, la condizione
della neve, la situazione meteorologica, la conformazione stessa del territorio montano) che fanno da contorno allo svolgimento delle
attività sportivo-ricreative degli amanti della montagna. A ciò si aggiunge il fatto che gli sport legati alla montagna si sono evoluti in un
fenomeno ricreativo di massa. Le piste da sci, specie in alcuni periodi festivi della stagione invernale, possono ormai assimilarsi a veri e
propri impianti sportivi frequentati da folle di persone, che si dividono la pista esercitando tecniche e discipline differenziate a seconda
della propria preparazione fisica e tecnica e dell'attrezzo sportivo impiegato. Anche l’escursionismo in montagna conosce un foltissimo
numero di appassionati, i quali per affrontare cime e sentieri in sicurezza possono avvalersi dei servizi professionali di operatori
qualificati come le guide alpine e gli accompagnatori di territorio. Per non parlare dell’offerta ricreativa di quanti in veste di istruttori
professionali garantiscono agli amanti della montagna la possibilità di cimentarsi in sicurezza con attività ricreative che implicano la
capacità di gestire una certa quota di rischio alla propria incolumità fisica, come appunto le attività che vengono catalogate sotto l’egida
descrittiva di “sport estremi”.
In questo composito scenario, all’aumentata fruizione delle attività sportivo ricreative legate alla montagna (divenuta peraltro elemento
essenziale dell’offerta turistica dei territori montani) si accompagna l’aumento in termini quantitativi assoluti degli incidenti legati allo
svolgimento di tali pratiche sportive, con la crescente esigenza di stabilire regole volte a garantire e migliorare la sicurezza degli utenti.
In campo sciistico l'esigenza di sottoporre a regole e discipline precise la comunità dei frequentatori delle piste è stata interpretata dal
legislatore nazionale con la legge 363/2003, recante “Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da
fondo”; una normativa che ha introdotto nella materia importanti novità, non senza sollevare delicati problemi applicativi. Ma numerosi
sono gli interventi normativi che si spiegano con la necessità di tutelare in modo ottimale quanti si avvicinano alla montagna: si pensi
alla legge 6/89 istitutiva della professione di guida alpina e alle recenti normative regionali e provinciali che hanno disciplinato la figura
dell’accompagnatore di territorio, professionalizzando operatori qualificati che hanno il compito di avvicinare i turisti alla fruizione della
montagna in piena sicurezza.
In questo scenario generale, gli argomenti trattati nel corso del laboratorio possono ricondursi a tre moduli tematici, che saranno
affrontati arricchendo l'analisi con dati comparativi e con una costante attenzione per il dato giurisprudenziale: 1) il sistema della regole
in materia di sicurezza degli sport da discesa e da fondo, dell’escursionismo in montagna e degli altri sport legati alla montagna, e le
loro fonti; 2) la responsabilità civile dello sciatore, del maestro e della scuola di sci, del gestore delle aree sciistiche attrezzate, della
guida alpina, degli istruttori di sport estremi, con i connessi profili assicurativi; 3) la responsabilità penale dello sciatore, del maestro e
della scuola di sci, del gestore delle aree sciistiche attrezzate, della guida alpina, degli istruttori di sport estremi (questo modulo sarà
curato dalla dott.ssa Laura Di Paolo).
Modalita’ di svolgimento
Il laboratorio si avvarrà di una Web Board ad accesso ristretto, attraverso cui gli studenti potranno reperire i materiali legislativi,
giurisprudenziali e dottrinali che saranno oggetto di analisi, interagendo con i docenti. Durante il laboratorio gli studenti saranno
introdotti alle tecniche di analisi giurisprudenziale e dottrinaria necessarie per annotare una sentenza inedita, con la possibilità di
cimentarsi su un campione di sentenze inedite relative al tema del laboratorio. Il laboratorio consta di 20 ore a frequenza obbligatoria. Al
termine del laboratorio è prevista una prova scritta, fondata sull'analisi di casi giurisprudenziali inediti che saranno indicati dal docente.
Utili riferimenti ai temi toccati nel corso possono essere reperiti in U. Izzo, G. Pascuzzi (a cura di), La responsabilità sciistica. Analisi
giurisprudenziale e prospettive dalla comparazione, Giappichelli, 2006, v. http://www.jus.unitn.it/dsg/pubblicazioni/altre/izzo2/home.html
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SEPARAZIONE E DIVORZIO
Dott. Carlo Bona
2° semestre — 2 crediti
Scopo
Il laboratorio si propone di introdurre gli studenti ai procedimenti di separazione e divorzio, analizzandoli sia sotto il profilo sostanziale,
sia sotto quello processuale. Il metodo proposto è strettamente pratico-applicativo: si seguirà passo per passo un virtuale procedimento
di separazione consensuale, uno di separazione giudiziale ed uno di divorzio, soffermandosi sulle difficoltà, sia d’ordine sostanziale, sia
d’ordine processuale, che ogni giorno gli avvocati ed i giudici si trovano ad affrontare.
Oggetto
Di fronte ad una realtà in continua evoluzione, l’esigenza impone che si calibrino in modo attento strumenti ormai tradizionali come
quelli dell’assegno di mantenimento e dell’assegno alimentare per il coniuge, dell’affidamento, dell’assegno di mantenimento,
dell’assegnazione della casa coniugale per i figli. Compito tutt’altro che facile, come dimostra anche il recente intervento normativo
sull’affidamento condiviso (l. 8 febbraio 2006, n. 54) con cui si è cercato di por rimedio ad alcune sperequazioni aprendo peraltro un
vivissimo - e polemico - dibattito dottrinale.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio si svolgerà in venti ore. In via preliminare i partecipanti riceveranno un inquadramento generale sul tema oggetto
dell’indagine applicativa, unitamente all’indicazione degli opportuni riferimenti legislativi, dottrinali e giurisprudenziali. Nella fase
successiva verranno invitati a redigere tutti gli atti di un procedimento di separazione consensuale, di uno di separazione giudiziale, e di
uno di divorzio.
Per consentire un proficuo svolgimento del laboratorio, considerate le difficoltà connesse alla redazione e contestuale correzione e
discussione degli atti, il laboratorio è aperto alla partecipazione di non più di trenta studenti.
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ANALISI ECONOMICA DEI DIRITTI PROPRIETARI
Dott: Andrea Pradi – Dott. Andrea Rossato
2° semestre — 2 crediti
SCOPO
Il laboratorio si propone di analizzare il tema dei diritti proprietari alla luce dell'analisi economica del diritto. Lo scopo è quello di
avvicinare gli studenti alla letteratura specialistica mediante l'individuazione di percorsi tematici che pongano in relazione gli sviluppi
istituzionali con le riflessioni teoriche sulla struttura economica degli incentivi all'efficiente utilizzo delle risorse.
OGGETTO
Il laboratorio avrà ad oggetto il tema del diritto di proprietà ed i diritti sulle opere dell'intelletto nella prospettiva gius-economica.
Verranno affrontati tanto i temi classici dell’analisi economica dei property rights quali il Teorema di Coase, la Teoria dei Commons e
degli Anti-Commons e l’analisi rimediale, quanto temi di maggior attualità quali l’economia delle idee e l’analisi economica dei diritti di
proprietà intellettuale.
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO
Dopo una breve introduzione volta a fornire agli studenti le tecniche di analisi dell'approccio economico al diritto, il laboratorio avrà un
andamento seminariale di natura interattiva. Agli studenti verrà assegnato un argomento di discussione e la letteratura di base ad esso
relativa; sarà poi compito dello studente completare la ricerca e preparare una breve presentazione da svolgere poi in aula interagendo
con i docenti e i compagni di corso.
Il testo di base è costituito da Cooter, Mattei, Monateri, Pardolesi e Ulen, Il mercato delle regole, Il Mulino 2006, vol. 1 Introduzione,
Capp. I e II e vol. 2.Cap. 1
Nota
Il numero massimo di partecipanti è fissato in venti. E’ consigliata la conoscenza almeno passiva (lettura e comprensione) della lingua
inglese.
130
ATTI E QUESTIONI DEL PROCESSO CIVILE EUROPEO
Prof.ssa Ena-Marlis Bajons
2° semestre — 2 crediti
Scopo
Il Laboratorio applicativo mira a fornire una panoramica dell’evoluzione del diritto processuale civile europeo, con particolare riguardo
alle fonti normative convenzionali e comunitarie in materia di cooperazione giudiziaria in materia civile.
Oggetto
Specifica attenzione verrà dedicata all’esame del Reg. (CE) 22 dicembre 2000, n. 44/2001 concernente la competenza giurisdizionale, il
riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale, anche in relazione al suo ambito applicativo con la
disciplina interna di diritto processuale civile internazionale (per l’Italia, v. L. 218/1995 di riforma del diritto internazionale privato).
Modalità di svolgimento
Le lezioni verranno svolte in lingua italiana in forma seminariale, favorendo il coinvolgimento interattivo degli studenti, concentrando
peraltro l’attenzione sull’analisi di specifiche decisioni della Corte di Giustizia a interpretazione dei regolamenti comunitari.
E’ prevista una prova scritta finale a domande aperte e con soluzione di un caso.
Nota
Gli studenti devono aver sostenuto l’esame di Diritto processuale civile o quanto meno frequentare contemporaneamente il corso di
Diritto processuale civile.
131
CASI E QUESTIONI SULLE PROVE PENALI
Dott.ssa Gabriella Di Paolo
2° semestre — 2 crediti
Scopo
Il laboratorio si propone di approfondire la disciplina delle prove penali, nei suoi profili generali già trattata nel corso di procedura penale.
Una proficua partecipazione al laboratorio applicativo richiede la conoscenza dei principi e degli istituti fondamentali del processo
penale. Il laboratorio è perciò destinato agli studenti della Laurea Specialistica e dell'ultimo biennio della Laurea Magistrale che abbiano
già sostenuto gli esami dell’area penalistica o che stiano seguendo il corso di procedura penale.
Oggetto
Ad un’introduzione sui principi generali in tema di prova penale, farà seguito l’esame dettagliato della disciplina codicistica relativa ai
mezzi di prova e ai mezzi di ricerca della prova, vagliata anche alla luce dei parametri interpretativi della giurisprudenza costituzionale e
di legittimità.
Il laboratorio si articolerà in 20 ore a carattere seminariale, dove l’insegnamento teorico sarà accompagnato all’analisi e di pronunce
giurisprudenziali. La frequenza è obbligatoria. All’esito del laboratorio ci sarà una prova finale. Il materiale necessario per la
partecipazione sarà indicato all’inizio del laboratorio.
Numero massimo dei partecipanti: E’ consentita la partecipazione di un numero massimo di 40 studenti.
132
COMPARATIVE MEDICAL MALPRACTICE
Dott. Umberto Izzo – Prof.ssa Lara Khoury
2° semester — 2 (+1+1) credits
Main goals
The goal of the lab is to introduce students to the comparative study of medical malpractice, a field of tort law that, following a litigation
escalation that started approximately 35 years ago in most industrialized nations, has become an important professional specialization
for lawyers and a very prolific field for academic debates and political reforms. Comparative by its own terms, the lab will pay special
attention to a case-focused approach, using cases factually similar from different legal systems in order to highlight the
differences/convergences that can be detected looking at the judicial interpretation of the rules that in any given legal system govern the
specific topic debated in the group of cases at issue (i.e. fault, causation, defences, informed consent, nosocomial infections, and so
on). Proficiency or at least a good level of English (comprehension, spoken, and written) is required since the lab (class discussions,
final evaluation) will be entirely held in English (exception made for some readings in French or Italian).
Object of the lab
The lab will sketch a comparison of the law of medical malpractice in selected civil law jurisdictions (Italy, France, Quebec) with the law
governing physician and hospital liability in selected common law jurisdictions (UK, Canada, US). Among the others, it will cover
comparatively the following topics: history and evolution of medical malpractice between contract and tort; theories of professional
negligence; determination of the standard of care; theories of hospital liability; uncertain causation issues, the law of informed consent,
special regimes of liability (nosocomial infections, plastic surgery, etc.), national responses to the so-called “medical malpractice crisis”.
Teaching methods
The course requires a high level of interaction with the teachers, which will be eased by the use of a closed WEB Board as a tool for
exchanging materials and suggesting readings. Students are expected to read all the assigned readings, as indicated before class. The
materials include a combination of statutory rules, cases, and secondary source materials (law review articles). During each class
session, a lecture on the assigned topic will be combined with class discussion. Students are strongly encouraged to read and think
about the assigned materials, and to be prepared to discuss their views during class time. The final examination will be written. Students
will be asked to write their short essay using the notes and the materials discussed in class. Materials and readings will be indicated at
the beginning of the lab. As regards Italian Law students may find it useful to consult U. Izzo, G. Pascuzzi (a cura di), La responsabilità
medica in provincia di Trento. Il fenomeno, i problemi, le possibili soluzioni, Trento, 2003. The lab duration will be of 20 hours. Class
attendance is mandatory. According to the Faculty rules, students attending a course of at least 12 hours of teaching in English, and
sustaining its final examination in English will get 2 + 2 extra credits. Students whishing to contact prof. Lara Khoury can find her
references and contacts here: http://people.mcgill.ca/lara.khoury/
133
DIRITTO BANCARIO E DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
Dott. Filippo Sartori – Dott. Paolo Cristoforetti
2° semestre — 2 crediti
OGGETTO
Il laboratorio ha per oggetto la disciplina giuridica dell’intermediazione bancaria e finanziaria, alla luce delle norme generali del codice
civile e dei due testi unici del 1993 (c.d. Testo Unico Bancario) e del 1998 (c.d. Testo Unico della Finanza) recentemente modificati dalla
c.d. legge sul risparmio e dall’implementazione della direttiva MIFID.
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO
Alla trattazione teorica delle problematiche in diritto verrà affiancata una puntuale analisi dei profili applicativi, avendo riguardo ai casi di
attualità finanziaria. Testo di riferimento sarà
F. Annunziata, La disciplina del mercato mobiliare, Torino, Giappichelli, ultima edizione, dal capitolo I al capitolo X, nonché il capitolo
XV.
134
I PRINCIPI DEL DIRITTO TRIBUTARIO INTERNAZIONALE: LA PIANIFICAZIONE TRIBUTARIA INTERNAZIONALE
2° semestre - 2 crediti
Dott. Paolo Conci
SCOPO
Il Laboratorio si propone di sensibilizzare lo studente sulla rilevanza , per le grandi e medie imprese , i loro dipendenti e per
l'Amministrazione Finanziaria , del diritto tributario internazionale in un contesto economico sempre più internazionale.
OGGETTO
Residenza fiscale in Italia delle persone fisiche e delle società, criteri di collegamento con il territorio italiano, nozione di stabile
organizzazione in Italia di società estera, redditi prodotti all'estero da parte delle imprese italiane e doppia imposizione giuridica
internazionale , modello di convenzione OCSE contro la doppia imposizione e analisi di alcune convenzioni stipulate dall'Italia, rapporto
delle norme interne e convenzionali con il diritto comunitario. Esame delle sentenze della corte di cassazione in materia tributaria
internazionale.
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO
Lo studente deve sostenere una prova scritta nella quale dovrà rispondere a 5 domande a sua scelta fra 10 proposte.
135
IL DIRITTO DEL VINO: QUALITA’ E SICUREZZA DELLA FILIERA VITIVINICOLA NELLA PROSPETTIVA DEL GIURISTA
D’IMPRESA
1° semestre — 2 crediti
Dott. Umberto Izzo – Dott. Matteo Ferrari
SCOPO
Muovendo dalla considerazione secondo cui il giurista non deve solo sapere ma anche saper fare, il laboratorio applicativo si propone di
introdurre gli studenti, attraverso la prospettazione e l’analisi di una serie di casi, alla risoluzione delle problematiche che il giurista
d’impresa si trova ad affrontare nel gestire gli aspetti giuridici della produzione e commercializzazione del vino.
OGGETTO
Il settore vitivinicolo è uno dei comparti più vivaci ed evoluti del settore agroalimentare della nostra economia, che da tempo manifesta
una spiccata vocazione all’esportazione. Al contempo esso è anche uno dei più intensamente regolamentati, sia a livello comunitario
che nazionale. In questo contesto il giurista che presta i suoi servizi professionali a favore di imprese vitivinicole è chiamato a sviluppare
abilità che gli consentano di gestire le molteplici problematiche giuridiche sottese alla produzione e commercializzazione del vino.
Competenze quali l’identificazione del problema giuridico, l’individuazione della norma rilevante nel caso di specie e la sua applicazione
concreta sono abilità comuni a tutte le attività professionali che un laureato in giurisprudenza può scegliere di svolgere al termine dei
suoi studi. Il laboratorio si propone di sviluppare tali abilità, trattando unitariamente le molteplici competenze richieste al giurista che
intenda specializzarsi nell’attività di consulenza alle imprese del settore vitivinicolo. Muovendo da casi concreti, si procederà ad
illustrare, attraverso le tre fasi della identificazione della questione giuridica, dell’individuazione della norma applicabile e della
risoluzione concreta del problema, la normativa che disciplina la filiera vitivinicola. In particolare, anche per il tramite di riferimenti
comparatistici e avvalendosi dell’intervento di esperti e di operatori del settore, il laboratorio affronterà i seguenti temi: 1) protezione
delle denominazioni tipiche; 2) rintracciabilità nella filiera vitivinicola; 3) responsabilità civile e penale del produttore di vini; 4)
organizzazione comune del mercato vitivinicolo; 5) rispetto di standards tecnici e certificazioni di qualità.
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO
Il laboratorio avrà una durata di 20 ore a frequenza obbligatoria. Al termine del laboratorio è prevista una prova scritta, il cui
superamento è necessario ai fini dell’accreditamento. Il laboratorio si avvarrà di una Web Board, in cui gli studenti potranno reperire i
materiali che saranno oggetto di studio, nonché interagire tra loro e con i docenti.
136
IL SISTEMA SANZIONATORIO PENALE
Dott.ssa Antonia Menghini
2° semestre — 2 crediti
Scopo
Il Laboratorio ha la finalità di trattare, nella prospettiva nazionale e comparata, il sistema delle sanzioni penali, con particolare
riferimento a quelle diverse dalla reclusione, a quelle di natura interdittiva ed a quelle previste per le persone giuridiche.
Oggetto
Il Laboratorio inizierà con una introduzione alla nozione di sanzione penale; verrà poi illustrata, in termini di comparazione diacronica e
sincronica, l'evoluzione del sistema delle sanzioni penali, per approdare infine all'inquadramento della situazione attuale e delle
prospettive di riforma, anche nel quadro della armonizzazione europea del nostro diritto penale.
Modalità di svolgimento
Il Laboratorio è destinato agli studenti che abbiano frequentato o frequentino il corso di diritto penale o diritto penale europeo e
transnazionale, ha una durata di 20 ore, si svolgerà su materiale fornito dal docente e richiederà una partecipazione critica ed attiva.
Nota
Numero massimo di partecipanti: 30.
137
L’IMMIGRATION IRRÉGULIÉRE DANS LE DROIT INTERNATIONAL ET COMMUNAUTAIRE
Dott.ssa Seline Trevisanut
2e semestre 2 — (+1+1) crédits
Objectif du laboratoire
Le laboratoire se propose d’étudier et analyser les instruments existants au niveau international en matière de gestion des flux
migratoires irréguliers et, en particulier, les traités internationaux qui disposent la protection des droits fondamentaux des migrants.
Contenu du laboratoire
Dans une première phase du laboratoire seront analysés les accords en matière de droit d’asile, de protection des personnes
déplacées, de protection des victimes du trafic d’êtres humains et de migrants, outre à l’activité des organisations internationales
opérant dans le secteur (le Haut Commissariat des Nations Unies pour les réfugiés, l’Organisation internationale pour les migrations).
L’analyse de la jurisprudence des tribunaux internationaux en matière de droit de l’homme (en particulier, Cour européenne des droit de
l’homme et Cour interaméricaine des droits de l’homme) sera approfondie dans la deuxième partie du laboratoire.
Troisièmement, seront abordés certains profils de la discipline communautaire comme exemple d’un système régional intégré de
coopération en la matière, mettant en exergue les difficultés pratiques liées à l’organisation des actions de prévention et de gestion de
l’immigration clandestine. Une attention particulière sera dédiée à l’étude des problèmes se rattachant spécifiquement au phénomène
bien connu de l’immigration clandestine par voie de mer.
Modalités de déroulement
Le laboratoire comprend 20 heures de séminaires et la participation active des étudiants est requise en relation à l’analyse des cas
pratiques. Le matériel didactique sera distribué au début du laboratoire et la présence en cours est obligatoire.
Les connaissances acquises par les étudiants pendant le laboratoire seront vérifiées pendant la dernière tranche du laboratoire grâce à
un questionnaire à choix multiple (QCM).
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L’IMPUTAZIONE NEL SISTEMA PROCESSUALE PENALE: REGOLE GIURIDICHE E TECNICHE DI FORMULAZIONE
Dott. Mario Alessandro Bazzani
2° semestre — 2 crediti
Scopo
Il laboratorio è destinato a studenti che abbiano frequentato o stiano frequentando il corso di Procedura penale.
Il laboratorio si propone di indagare sul significato e sul ruolo che la domanda di giurisdizione (esercizio dell’azione penale) riveste
nell’attuale sistema processuale, non solo su di un piano meramente teorico, ossia con riferimento ai principi costituzionali (ora mutuati
in parte dalle Carte sovranazionali e trasfusi nel novellato art. 111 Cost.) ed alle novità che negli ultimi anni si sono succedute sul piano
della legislazione ordinaria, ma con riguardo altresì alla dimensione pratica nella quale si cala l’attività dell’imputare, mediante un’analisi
– per dir così – empirica di discutibili indirizzi e prassi giurisprudenziali, condotta attraverso l’esame di specifici ‘casi’ ed atti giudiziari.
Oggetto
Recenti interventi normativi, collocati su diversi livelli nella gerarchia delle fonti, colorano il tema dell’imputazione – da sempre dibattuto
– di una luce innegabilmente nuova. Il riferimento, di primo acchito, cadrà sulla riforma costituzionale del novembre 1999 che,
riscrivendo l’art. 111, ha tracciato le linee di un ‘procedere rinnovato’, all’interno del quale la posizione del thema decidendum
rappresenta una sorta di ‘filo rosso’ che percorre il sistema da cima a fondo. Tenendo fermo, quale referente concettuale, l’enunciazione
del fatto che riempie di contenuto la domanda di giurisdizione, il lavoro si snoderà in differenti parti. Dapprima l’attività del laboratorio
tenderà a sottolineare come la qualità descrittiva dell’addebito processuale non possa non risentire della tecnica di costruzione delle
norme in campo sostanziale. Ci si dovrà poi interrogare sulla perdurante validità dogmatica di consolidati orientamenti giurisprudenziali
che azzerano nella sostanza il primo requisito qualitativo dell’imputazione, ovvero la sua capacità di fissare in via esclusiva la materia
del decidere. A tal proposito, le elaborazioni offerte dal ‘diritto vivente’ sul principio di correlazione tra accusa e sentenza costituiranno
un punto d’osservazione privilegiato per scoprire la varietà degli strumenti che la prassi forgia nel contesto delle aule di giustizia, al fine
di aggirare una lettura rigorosa dell’art. 521 c.p.p. e della ‘sanzione’ correlata alla sua inosservanza. Il laboratorio si soffermerà quindi
sul ruolo giocato dai requisiti di “forma” (chiarezza e precisione) che devono contraddistinguere la proposizione accusatoria e
sull’impatto che una loro violazione genera sul sistema. Si analizzeranno cioè le differenti manifestazioni patologiche che di sovente
inficiano la formulazione del capo d’imputazione (accuse indeterminate, inintelligibili, alternative, per relationem), per poi puntare sulla
natura e sul regime del vizio processuale, anche con riguardo alla disciplina dettata dal legislatore nelle diverse fasi del procedimento.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio avrà una durata di 20 ore, a frequenza obbligatoria e a carattere seminariale, nell’ambito del quale agli studenti sarà
richiesto un lavoro di ricerca e di partecipazione critica, anche attraverso l’esposizione e la discussione in aula di concreti ‘casi’
giudiziari. Il materiale necessario sarà indicato e fornito durante il laboratorio.
Numero di partecipanti
È consentita la partecipazione di un numero massimo di 25 studenti.
139
L’INFLUENZA DEL DIRITTO COMUNITARIO SUL PROCESSO AMMINISTRATIVO
Dott.ssa Giulia Bertezzolo
2° SEMESTRE — 2 CREDITI
Scopo
Il processo di integrazione europea ha dato vita ad una omogeneizzazione dei sistemi giuridici non solo dal punto di vista del diritto
sostanziale ma anche sotto il profilo processuale. L’esigenza di garantire l’uniforme applicazione del diritto comunitario ha infatti
prodotto un adeguamento dei sistemi di tutela giurisdizionale degli Stati membri ad alcuni principi comuni. Questo processo è frutto
prevalentemente dell’opera giurisprudenziale della Corte di Giustizia e della dialettica con le magistrature interne. Attraverso l’analisi del
ruolo svolto dalla Corte nell’elaborazione creativa dei principi comunitari che regolano il sistema processuale interno agli Stati membri, il
laboratorio si propone quindi di introdurre gli studenti alla conoscenza del diritto amministrativo comunitario sotto il profilo della tutela
giurisdizionale.
Oggetto
Il laboratorio sarà dedicato all’analisi dei principi di diritto processuale elaborati a livello comunitario e all’influenza che essi svolgono nel
diritto interno. A seguito di una breve introduzione si passerà dunque all’esame di alcune sentenze significative della Corte di giustizia.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio si articola in 20 ore con esame finale. La frequenza è obbligatoria.
140
LA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SUL DIRITTO ANTIDISCRIMINATORIO 2° SEMESTRE — 2 CREDITI
Dott.ssa Eleonora Stenico
Scopo
L’apporto della giurisprudenza ai temi dell’antidiscriminazione è di estremo rilievo, soprattutto quella della Corte di Giustizia costituisce
una componente rilevante del Diritto comunitario del lavoro sia per l’influenza esercitata nell’assetto complessivo del diritto comunitario
dopo il Trattato di Amsterdam sia per l’incidenza dispiegata negli ordinamenti interni. La giurisprudenza interna, benchè non così
cospicua, ha permesso di puntualizzare vari concetti come quello di discriminazione diretta e indiretta, di utilizzazione di particolari
strumenti di tutela giurisdizionale.
Il laboratorio intende approfondire il ruolo svolto dalla Corte di Giustizia in particolare dal punto di vista della elaborazione “creativa” dei
principi del diritto comunitario, la dialettica instauratasi con le magistrature interne, e le pronunce relative all’applicazione
nell’ordinamento interno dei divieti di discriminazione di razza, genere, etc..
Oggetto
Il laboratorio verterà sull’analisi di filoni giurisprudenziali relativi all’applicazione del principio di eguaglianza e non discriminazione, da
cui emerge l’ interrelazione tra la visione fatta propria dalla giurisprudenza della Corte e la disciplina dell’ordinamento comunitario
nonché quella degli ordinamenti interni, e che consentono l’approfondimento circa le tecniche argomentative impiegate e gli effetti
prodottisi, sul piano giudiziale e normativo
Modalità di svolgimento
Per l’anno accademico in corso l’attività si articola su 20 ore ed è diretta agli studenti che abbiano superato o stiano frequentando
l’esame di Diritto del lavoro o Diritto sindacale o Diritto comparato del lavoro.
Dopo una breve introduzione circa il ruolo della giurisprudenza “sociale” della Corte di Giustizia, e il significato dell’inserimento nel
Trattato di Amsterdam delle disposizioni concernenti i divieti di discriminazione, sul contenuto e la portata delle direttive “di seconda
generazione” nonché sulle norme di attuazione nel nostro ordinamento, verrà fornito agli studenti materiale costituito da sentenze e atti
processuali, sia della giurisprudenza comunitaria sia di quella interna, per compiere ricerche e approfondimenti anche alla luce dei
commenti a carattere dottrinale.
Il laboratorio verterà sull’applicazione del principio di libera circolazione, sull’eguaglianza uomo – donna, sul divieto di discriminazioni
per motivi di “razza”, nonché per motivi correlati agli altri fattori di discriminazione vietata.
Numero massimo di partecipanti
45.
141
LA TRADUZIONE DEL DIRITTO COMUNITARIO ED EUROPEO
WORKSHOP IN LEGAL TRANSLATION OF COMMUNITY AND EUROPEAN LAW
Dott.ssa Elena Ioriatti
2° semestre — 2 crediti
nd
2 semester — 2 credits
Con sempre maggior frequenza le Facoltà di Giurisprudenza sono chiamate a confrontarsi con la presenza di studenti stranieri o con
studenti che si esprimono in lingue diverse dalla lingua ufficiale di insegnamento. La ricerca di una metodologia che assicuri una
didattica in lingue diverse potrebbe divenire la sfida del futuro. Si propone, pertanto, di avviare una sperimentazione in proposito con
l’attivazione di un primo laboratorio bilingue inglese - italiano, con lo scopo di favorire, attraverso la didattica, l´interazione di studenti
che parlano lingue diverse.
Il laboratorio è aperto a studenti italiani e stranieri iscritti così come a studenti Erasmus e studenti stranieri che trascorrono un periodo di
mobilità presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento.
Law Faculties are required to take into account with growing frequency the presence of foreign students or students speaking a
language different from the official teaching language.
The need for elaborating a methodology that would assure the teaching in different languages might became the challenge of our near
future.
The experimental institution of a first bilingual (Italian-English) laboratory is therefore proposed to that purpose, with the aim of
enhancing the interaction among law students speaking different languages.
The workshop is open to all Italian and foreign students enrolled at Trento Faculty of Law as well as to Erasmus students and foreign
speaking students in mobility.
SCOPO
Il laboratorio è finalizzato a sensibilizzare gli studenti ai problemi derivanti dalla traduzione dei concetti giuridici. La traduzione delle
espressioni linguistiche che trasmettono dati giuridici implica infatti una delicata opera di trasposizione dei concetti da un ordinamento
all’altro, o verso più altri, presupponendo quindi una corretta applicazione della metodologia giuridico-comparatistica.
Il processo di integrazione europea ha reso tale attività particolarmente importante: essa costituisce infatti un passaggio cruciale nella
redazione, attuazione ed applicazione delle direttive e dei regolamenti, oltre che nella redazione e pubblicazione delle sentenze della
Corte di Giustizia CE e nella creazione dei principi comuni europei. Nel corso del laboratorio particolare attenzione sarà quindi riservata
alla traduzione diritto comunitario, al diritto nazionale di attuazione e al diritto privato europeo.
The workshop will introduce the students to the problems deriving from translating legal data. The activity of translation of linguistic
expressions transmitting legal data implies the transposition of concepts from one legal system to a different one (or to more than ones);
as a consequence, the correct use of the methodology of comparative law is needed.
Nowadays this activity has become particularly important because of the process of European integration, as being the translation a
crucial phase of the drafting, implementation and application of directives and regulations; similarly translation is important in the
elaboration and publication of the decisions of the European Court of Justice and in the creation of principles of European law.
Therefore, during the course particular attention will be dedicated to the translation of community law, to national law implementing
directives and to European private law
OGGETTO
La prima parte del laboratorio sarà dedicata all’analisi dell’origine delle problematiche di traduzione dei concetti giuridici, alla loro
esposizione teorica ed alle soluzioni proposte dalla comparazione giuridica e dalla linguistica. Saranno nel contempo esaminati alcuni
atti comunitari (in particolare direttive, unitamente alla fonte di attuazione italiana e propria di altri ordinamenti, ed altresì regolamenti
comunitari) al fine di comprenderne la tecnica di redazione e di traduzione così come concretamente applicata dagli operatori
comunitari.
La prima parte del laboratorio sarà tenuta in lingua italiana ed inglese.
Il laboratorio proseguirà con alcune esercitazioni pratiche di traduzione di inglese giuridico, francese o spagnolo giuridico, a scelta dello
studente.
The first part of the course will focus on the analysis of the origin and problems of translation of legal concepts, to the theoretical
explanation and to the solutions offered by comparative law and linguistic science. At the same time, some community acts will be
analysed (particularly directives - which will be studied together with some of the different national acts implementing it - and
regulations) in order to understand the drafting and translating technique, as it is concretely provided by the community operators.
The first part of the workshop will be offered in Italian and English.
The course will be integrated by practical exercises of English legal translation or French legal translation or Spanish legal translation
(free choice of each student).
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO
Il laboratorio si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di venti ore. Nel corso delle lezioni sarà fornito agli studenti il
materiale necessario allo studio ed alla comprensione dei diversi temi trattati. E’ richiesta una partecipazione attiva, costante e critica. Al
fine di consentire la piena comprensione delle problematiche e delle tecniche di traduzione giuridica del diritto comunitario ed europeo
la didattica sarà integrata dalla partecipazione di un esperto di traduzione giuridica inglese, un esperto di traduzione giuridica tedesca
ed un esperto di traduzione giuridica spagnola. Ulteriori seminari tenuti da esperti di linguistica potranno essere organizzati nel corso
delle lezioni.
The course will be composed by 20 hours of lectures. Please note that active and critical participation is required. In order to grant full
understanding of the problems of legal translations some guest lectures will be taken by an expert in English legal translation, an expert
in French legal translation, an espert in Spanish legal translation. Seminars with linguistic esperts might also be organised during the
course.
Testi e letture di riferimento saranno consegnati e suggeriti nel corso delle lezioni.
Texts related to all the subjects of the lectures will be delivered to the students. Further suggested readings will be advised during the
lectures.
142
LA TUTELA CAUTELARE NEL PROCESSO AMMINISTRATIVO
Dott. Samuel Cornella
2° semestre — 2 crediti
Scopo
Il laboratorio si propone di approfondire il tema della tutela cautelare nell’ambito del processo amministrativo, con particolare riferimento
ai presupposti e ai profili procedurali di tale tutela.
Oggetto
Le origini giurisprudenziali della tutela cautelare nel processo amministrativo,
L’intervento del legislatore,
La garanzia di effettività della tutela finale attraverso l’adozione di misure cautelari,
I presupposti della tutela cautelare (fumus boni iuris e periculum in mora),
Il contemperamento fra i diversi interessi in gioco,
La rilevanza dei motivi di diritto,
Il procedimento cautelare,
L’ordinanza cautelare e la sua motivazione,
La procedura d’urgenza,
Il rito ex art 23 bis legge n. 1034/1971,
La tutela cautelare ante causam,
La legge n. 205/2000 e l’atipicità delle misure cautelari,
La pluralità delle misure cautelari,
L’appellabilità delle ordinanze cautelari,
L’influenza del diritto comunitario sull’attuale assetto della tutela cautelare in Italia.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio si articola in 20 ore di lezione che prevedono una preliminare spiegazione generale dell’argomento e la successiva analisi
di una serie di sentenze e casi pratici. Nel corso del laboratorio verranno indicati o consegnati agli studenti i materiali necessari per
un'effettiva partecipazione alle lezioni. Il conseguimento dei crediti è subordinato al superamento di una prova scritta. La frequenza è
obbligatoria.
143
LA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA NELLA PROSPETTIVA COMPARATA
Dott. Valerio Sangiovanni
2° semestre — 2 crediti
Oggetto
Il laboratorio mira a esaminare la disciplina della società a responsabilità limitata nella prospettiva comparata.
Il punto di partenza sarà la disciplina italiana della società a responsabilità limitata, quale contenuta nel codice civile (artt. 2462-2483
c.c.). Si prenderanno in considerazione i singoli istituti regolati dal legislatore italiano. Si esamineranno, in particolare, il procedimento di
costituzione della società, il regime dei conferimenti e delle quote, il sistema di amministrazione e controllo, i meccanismi che regolano
le decisioni dei soci. L’approccio seguito nel laboratorio è pratico, perché si prenderanno in esame atti costitutivi, statuti e altri atti
societari.
L’esame di questa documentazione costituirà il punto di partenza per effettuare confronti con la disciplina prevista in alcuni altri
importanti ordinamenti europei. In particolare ci si soffermerà sulla disciplina della GmbH tedesca e della Limited inglese.
Si tratta di tipi societari che conoscono ampia diffusione nei relativi ordinamenti.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio si articolerà in 20 ore complessive.
Per prendere parte al laboratorio non è necessaria la conoscenza né della lingua tedesca né della lingua inglese. Il materiale, in italiano,
verrà fornito all’inizio del laboratorio. È necessario portare sempre la copia recente di un codice civile con le leggi complementari.
Il laboratorio è particolarmente utile per chi sta preparando l’esame di diritto commerciale, perché consente di approfondire una parte
del programma del relativo corso. Chi ha invece già affrontato l’esame di diritto commerciale sarà facilitato per le conoscenze di diritto
societario che ha già accumulato e potrà approfondire alcuni aspetti. Il laboratorio è utile anche per chi ha trascorso o intende
trascorrere un periodo di studio all’estero.
144
LE SOCIETÀ DI PERSONE: MODELLO ORGANIZZATIVO LEGALE ED AUTONOMIA CONTRATTUALE
Dott. Alessandro Benussi
2° semestre — 2 crediti
Oggetto
Il laboratorio mira, premessi brevi cenni storici, comparatistici e metodologici, alla comprensione del modello organizzativo delle società
personali, sia sotto il profilo della disciplina legale, sia sotto quello dell’autonomia statutaria. E’ noto, infatti, come esso nella prassi sia
oggetto di frequenti modifiche ed integrazioni finalizzate ad adattare lo schema legale al fenomeno economico regolato.
I limiti dell’autonomia statutaria in materia verranno individuati attraverso l’applicazione del c.d. “metodo tipologico”, in contrapposizione
al c.d. “metodo logico”, dei quali verranno evidenziati il fondamento teorico, i presupposti e le modalità di applicazione.
Nel corso del laboratorio, individuati gli elementi essenziali e le norme inderogabili della disciplina, si procederà partitamente all’analisi
del modello organizzativo in relazione ai profili decisionale, gestionale e di controllo, evidenziando di volta in volta problemi interpretativi
e soluzioni applicative.
Alla luce dei risultati raggiunti si analizzeranno infine, anche in termini di analisi economica del diritto, le pattuizioni contenute in una
serie di statuti che verranno messi a disposizione dei partecipanti e si procederà alla redazione di statuti.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio si articolerà in 20 ore complessive.
Il laboratorio verrà costantemente condotto attraverso il metodo seminariale, sia per l’individuazione dei fondamenti della disciplina, sia
per la comprensione e l’analisi dei problemi interpretativi ed applicativi. Spazio verrà inoltre dedicato ad esercitazioni pratiche finalizzate
alla redazione da parte dei partecipanti di statuti sulla base di specifiche caratteristiche della compagine sociale e della natura
dell’attività esercitata.
Il materiale verrà indicato all’inizio del laboratorio.
145
LICENZE D’USO SUI CONTENUTI DIGITALI: MODELLI E TECNICHE DI REDAZIONE
Dott. Roberto Caso – Dott. Andrea Rossato – Dott.ssa Federica Lorenzato – Dott. Thomas Margoni
2° semestre — 2 crediti
Scopo
Il laboratorio applicativo si propone di esplorare le tecniche di redazione delle licenze d’uso sui contenuti digitali. Le tecnologie
informatiche mutano i tradizionali modelli di business e consentono l’emersione di nuove forme di produzione, distribuzione e fruizione
dell’informazione. Mediante lo schema della licenza d’uso, un esempio di contratto standard frutto della dinamicità della prassi attuale,
vengono stabilite le modalità attraverso le quali l’utente può utilizzare il contenuto digitale, garantendo al tempo stesso i diritti di chi è
produttore dell’informazione. In tale contesto si sono affermati – prima nel sistema giuridico nordamericano poi su scala globale - due
contrapposti modelli di contratto: da un lato le licenze c.d. proprietarie (e.g. EULA), dall’altro le licenze c.d. Free/Open Source Software
(FOSS) e Open Content (e.g. Open Access Definition, Creative Commons, Open Pubblication, etc.). Tali schemi affondano le loro radici
in due opposti approcci all’interazione tra la proprietà intellettuale (in particolare, il diritto d’autore) e il diritto dei contratti. Questa
interazione pone molteplici problemi (ad esempio, sul piano dei limiti della proprietà intellettuale, della protezione del consumatore e
della tutela della concorrenza).
Oggetto
Premessi brevi cenni alle materie della proprietà intellettuale e del diritto dei contratti, si procederà alla raccolta ed allo studio di modelli
negoziali per la trasmissione di diritti sui contenuti digitali. L’analisi dei modelli contrattuali costituisce la premessa della fase del
laboratorio finalizzata all’insegnamento delle tecniche di redazione dei contratti nel contesto del diritto dell’era digitale.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Il materiale di base –costituito
principalmente da modelli di contratti di licenze d’uso sui contenuti digitali e dalla giurisprudenza di riferimento – in parte verrà fornito dai
docenti, in parte verrà raccolto dagli studenti che avranno in questo modo la possibilità di mettere alla prova anche le proprie abilità nel
campo della ricerca del materiale giuridico.
Numero massimo di partecipanti: 20.
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MERCATI E STRUMENTI FINANZIARI
Dott. Michele Rondinelli
2° semestre — 2 crediti
Scopo
Prendendo le mosse da una ricostruzione storica, il laboratorio intende fornire agli studenti gli strumenti per la comprensione della
funzione economica e del ruolo dei mercati finanziari nelle moderne società capitalistiche, alla luce della loro continua evoluzione e
della incessante produzione-innovazione dei prodotti che su di essi vengono scambiati.
Oggetto
Presentazione dei mercati finanziari e dei principali strumenti finanziari ivi scambiati.
In particolare, con riguardo ai mercati finanziari saranno illustrati:
1) le principali novità legate all'entrata in vigore, il 1° novembre 2007, della Direttiva 2004/39/CE (c.d. Direttiva Mifid);
2) la disciplina delle società di gestione dei mercati (autorizzazione delle società da parte della Consob; regolamento di gestione
dei mercati);
3) i mercati regolamentati italiani autorizzati dalla Consob e i relativi comparti (mercati gestiti rispettivamente da Borsa Italiana
s.p.a, da MTS s.p.a. e da TLX s.p.a.);
4) i sistemi di scambi organizzati (SSO);
5) la vigilanza della Consob sulle società di gestione e sui mercati;
6) i mercati esteri riconosciuti in Italia in virtù di un accordo con le autorità di vigilanza straniere.
Per quanto riguarda, invece, gli strumenti finanziari si esamineranno alcune delle figure tra quelle elencate all'art. 1, comma 2 del Testo
unico della finanza, quali: a) azioni; b) obbligazioni; c) quote di fondi comuni di investimento; d) strumenti finanziari derivati.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio si struttura in due parti, di 10 ore ciascuna, rispettivamente dedicate ai mercati e agli strumenti finanziari: dopo alcune
lezioni di didattica introduttiva saranno svolte attività di approfondimento e di laboratorio con il coinvolgimento diretto degli studenti
frequentanti.
Numero massimo di partecipanti
20.
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I PROFILI TRIBUTARI DELLE SOCIETÀ COOPERATIVE
Dott. Francesco Montanari
2° semestre — 2 crediti
Scopo
Il laboratorio ha lo scopo di individuare le principali problematiche di natura tributaria delle diverse forme di società cooperative, anche
in virtù delle sensibili modifiche normative che si sono susseguite negli ultimi anni. Ad una parte introduttiva di tipo istituzionale,
necessaria per la piena comprensione dei diversi istituti, verrà affiancata l'analisi di casi pratico - operativi, con particolare riferimento ai
diversi orientamenti della prassi amministrativa nonché della giurisprudenza di merito e di legittimità. Verranno, altresì, considerati
alcuni profili di compatibilità della disciplina nazionale con il diritto comunitario. Nel corso delle lezioni è prevista la distribuzione di
materiale didattico (articoli di dottrina, sentenze, ecc…)
Oggetto
Il laboratorio avrà ad oggetto i seguenti argomenti: 1) Lineamenti essenziali delle diverse forme di società cooperative rilevanti ai fini
tributari: a) Cooperative agricole b) Cooperative sociali c) Cooperative di produzione e lavoro 2) Il requisito della c.d. "mutualità
prevalente": scopo mutualistico e scambio mutualistico 3) Esenzioni e agevolazioni tributarie 4) Cooperative a mutualità non prevalente:
conseguenze di ordine tributario 5) Regime tributario di utili e ristorni 6) La figura del socio lavoratore 7) Analisi delle problematiche
connesse all'imposta sul valore aggiunto 8) Cooperative e fiscalità locale 9) Profili comunitari 7) Analisi di alcuni casi concreti
Modalità di svolgimento
Il laboratorio, dopo una prima fase introduttiva, sarà incentrato, prevalentemente, sull’analisi di casi concreti.
La verifica dell’apprendimento avverrà tramite una prova scritta.
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SICUREZZA INFORMATICA E PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
2° semestre — 2 crediti
Dott. Roberto Caso – Dott. Paolo Guarda – Dott. Thomas Margoni
Scopo
Il laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire, anche con taglio tecnico-pratico, le tematiche fondamentali in materia
di sicurezza informatica e protezione dei dati personali.
Oggetto
Il laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire le tematiche fondamentali in materia di sicurezza informatica e
protezione dei dati personali.
La sicurezza dei dati personali costituisce l’ultimo approdo del cammino percorso, nell’arco di più di un secolo, dalla tutela della privacy.
Nell’era digitale, infatti, non ha senso parlare di privacy senza fare riferimento alla sicurezza informatica. Si pensi alla complessa
disciplina delle misure di sicurezza contenuta nel Codice sulla protezione dei dati personali – la quale ha dato vita ad un nuovo settore
di assistenza legale ad imprese ed organizzazioni - ed alla regolamentazione degli standard di sicurezza.
Il laboratorio fornisce, quindi, agli studenti – mediante prove pratiche, come la redazione di modelli di documenti programmatici per la
sicurezza dei dati personali – le basi metodologiche per affrontare lo studio di questi temi. Fondamentale è, da un lato, l’acquisizione
delle categorie di riferimento della computer security, nonché di alcuni schemi concettuali e termini tipici della scienza informatica,
dall’altro, lo studio della disciplina che l’incrocio tra sicurezza informatica e trattamento dei dati personali riceve negli ordinamenti
statunitense, europeo ed italiano.
Modalità di svolgimento
Il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore.
Gli studenti sostengono una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione.
Il materiale di base in parte verrà fornito dal docente, in parte verrà raccolto dagli studenti che avranno in questo modo la possibilità di
mettere alla prova anche le proprie abilità nel campo della ricerca del materiale giuridico.
149
13. ESAME DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA
L'acquisizione progressiva, durante tutto il corso degli studi, della capacità di svolgimento di un lavoro di ricerca (individuale e di gruppo)
e di elaborazione critica e ragionata in forma scritta costituisce uno degli obiettivi della formazione del giurista sotto il profilo dei
contenuti e del metodo.
Al conseguimento di tale obiettivo sono finalizzati la prassi di esercitazioni scritte durante i corsi, di svolgimento dell'esame di profitto di
taluni corsi con la presentazione e discussione di un elaborato scritto, di svolgimento di almeno una parte dell'esame in forma scritta,
nonché la presentazione di una tesi posta a fondamento dell'esame di laurea.
L'esame di Laurea Specialistica costituisce la verifica finale dell'acquisizione di adeguate conoscenze di metodo e di contenuti culturali,
scientifici e professionali per la formazione del giurista e consiste nella presentazione di una tesi e nella sua discussione di fronte ad
una commissione.
La tesi di Laurea Specialistica consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità
metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari.
Tipologia delle tesi di Laurea
La tesi di Laurea Specialistica può essere, a scelta dello studente, una tesi curricolare ovvero una tesi di ricerca. Il candidato non può
depositare il titolo della tesi curricolare qualora debba sostenere più di due esami di cui uno fondamentale. Una tesi curricolare (il cui
titolo dev’essere depositato presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà almeno tre mesi prima dell’esame di laurea),
indicativamente nell’ordine delle ottanta pagine, consiste in una relazione ragionata descrittiva di un determinato argomento giuridico
quale risulta, ad esempio, da una rassegna critica della dottrina e/o della giurisprudenza, dalla ricostruzione storica di un istituto ovvero
di tendenze legislative e/o giurisprudenziali nazionali, comunitarie e internazionali, dalla valutazione sintetica della portata innovativa di
un atto legislativo ovvero di una decisione giurisdizionale, dall'esposizione di una singola opera di dottrina, dalla valutazione delle
implicazioni economiche di determinate soluzioni giuridiche; una tesi di ricerca (il cui titolo dev’essere depositato presso la Segreteria
di Presidenza della Facoltà almeno sei mesi prima dell’esame di laurea) consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che
riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari. La tesi di ricerca può
essere assegnata congiuntamente anche da due docenti e ricercatori. Nessun docente o ricercatore confermato può assegnare più di
dieci tesi di ricerca. Il candidato può depositare il titolo della tesi di ricerca quando alla conclusione della sua carriera mancano soltanto
al massimo 4 esami, di cui al massimo tre fondamentali.
Indicazioni e criteri per l'assegnazione delle tesi di laurea
L'assegnazione della tesi interessa ovviamente sia gli studenti, sia i singoli docenti, sia la Facoltà nel suo insieme. Gli studenti devono
esser messi in condizione di richiedere l'assegnazione della tesi di laurea nel modo più agevole possibile. La Facoltà ha interesse ad
una equilibrata ripartizione delle tesi, evitando che si strutturino e consolidino aree di eccessivo affollamento ed aree di desertificazione,
il cui formarsi è normalmente segno di disagi sottostanti e non è certo privo di conseguenze negative.
Indicazioni e criteri per l’elaborazione delle tesi di laurea
La Facoltà ritiene utile suggerire indicazioni standard, soprattutto in relazione a due aspetti della tesi:
a. Aspetti formali e compositivi
Si tratta di unificare i formati, la densità di stampa, la collocazione delle note, anche al fine di conseguire un significativo risparmio di
spazi per la conservazione. In particolare si suggerisce sin d'ora di osservare le seguenti prescrizioni:
- indice-sommario contenente i titoli e la pagina d'inizio e di tutte le partizioni in cui si articola l'elaborato; capitoli (è possibile una
sovraddistinzione in parti), paragrafi, ed eventuali sub paragrafi; bibliografia. É possibile altresì inserire una nota introduttiva, così come
un capitolo dedicato alle conclusioni;
- pagina di 32-35 righe, ciascuna di 65-70 caratteri di tipo prestabilito (times, courier o helvetica); corpo del carattere: 12 per il testo, 10
per le note; scrittura in recto e verso;
- indicazione di almeno 5 parole chiave (approvate dal relatore, da inserire nella seconda pagina della tesi, dopo il titolo, l'autore e il
relatore);
- copertina in cartoncino leggero blu;
- figure e tavole in formato UNI (A4, A3, etc.);
- predisposizione dell'abstract (riassunto sintetico dell’argomento della tesi), che indichi oltre il nome e cognome del candidato, il titolo
della tesi, in 7 copie, in fogli separati, da consegnare alla Segreteria della Presidenza (Sig.ra Ivonne Ronz), assieme a due copie della
tesi.
b. Criteri di citazione
Le citazioni di rivista italiane vanno conformate a quelle indicate in V. Napolitano, Dizionario Bibliografico delle riviste giuridiche italiane,
Giuffrè, Milano. Gli stessi criteri si utilizzeranno per le citazioni di riviste straniere.
Ammissione all’esame di laurea
Per essere ammesso a sostenere l'esame di Laurea Specialistica lo studente deve
- ritirare la modulistica predisposta presso il Presidio didattico
- depositare suddetta modulistica, debitamente compilata, entro le date previste (di solito tra le quattro e le cinque settimane
antecedenti l’appello di laurea) presso il Presidio didattico, unitamente a fotocopia del libretto degli esami, completo dei crediti richiesti.
Lo studente che nel termine sopra indicato sia in debito di non più di un esame, qualora sia previsto un appello d’esame nei quindici
giorni successivi alla data di scadenza della presentazione della domanda, potrà chiedere al Presidio Didattico di essere ammesso con
riserva all’esame di laurea.
- depositare, entro due settimane dalla data fissata per la discussione, 2 copie della tesi, 7 copie dell’abstract e scheda di ammissione
all’esame di laurea firmata dal relatore presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà ed una copia su dischetto in formato PDF
presso il Presidio didattico.
Lo studente laureando deve, infine, provvedere personalmente a consegnare una copia della tesi al proprio relatore.
150
Informazioni: Ufficio di Presidenza (Sig.ra Ivonne Ronz, [email protected])
Presidio Didattico ([email protected])
Discussione e valutazione
La tesi di laurea viene discussa dal candidato con un relatore e un correlatore di fronte ad una Commissione di laurea composta
secondo le norme del Regolamento didattico. Possono essere nominati, anche in veste di correlatori, docenti o ricercatori esterni alla
Facoltà. In caso di tesi di ricerca eccezionalmente buone, il relatore, d'intesa con un altro docente o ricercatore della Facoltà, segnala
con motivazione scritta la tesi di ricerca al Preside il quale procede alla nomina di due correlatori.
La valutazione finale degli studi del candidato viene svolta dalla Commissione di laurea. La Commissione tiene conto del curriculum
generale del candidato - quale risulta dalle votazioni degli esami di profitto, con valutazione delle lodi eventualmente conseguite e dalla
regolarità degli studi-, della partecipazione a progetti di mobilità internazionale ed altre iniziative ritenute meritevoli di considerazione e
della valutazione della tesi di laurea (curricolare o di ricerca) proposta dal relatore e dal correlatore (ovvero dai correlatori).
La valutazione finale viene espressa in centodecimi. La tesi curricolare non può ricevere una valutazione superiore a tre punti. La tesi di
ricerca non può ricevere una valutazione superiore ai cinque punti, fatta eccezione per le tesi segnalate che, con l'unanimità del giudizio
della Commissione, possono ricevere una valutazione superiore nonché il conferimento della lode.
NOTA: COME CALCOLARE IL PUNTEGGIO DI AMMISSIONE ALL’ESAME DI LAUREA
Lo/la studente/ssa si presenta all’esame finale di laurea con un punteggio di partenza espresso in centodecimi. Ai fini del calcolo del
punteggio di base viene presa in considerazione la media ponderata di tutti i voti riportati durante il percorso di studi senza
arrotondamento dei decimali per eccesso o per difetto: tale media viene poi trasformata in centodecimi. Si rammenta inoltre che il voto
30 e lode equivale a 30 e non sono previste maggiorazioni d’ufficio del punteggio. I crediti in esubero rispetto ai 300 necessari per il
conseguimento del titolo sono riconosciuti, in sede di valutazione finale degli studi, in ragione di 0,20 punti per ciascun credito, sino ad
un massimo di due punti.
151
14. LEGAL STUDIES IN TRENTO FOR ERASMUS-SOCRATES
(LLP/Erasmus) AND FOREIGN STUDENTS
Studying in Trento for foreign students
The Trento Law Faculty offers a wide range of educational opportunities to foreign students.
A special program is designed to ensure a gradual introduction to both the legal and linguistic aspects of Italian culture. Towards this
end “Italian as second language” (ISL) intensive and extensive courses will be run by CIAL (Central Language Center). Students may
also attend the “Introduction to Italian Law” course and other regular courses offered in Italian and English. Together with “Introduction
to Italian law”, a special language course, “How to write legal Italian” (HWLI), run by CIAL, is also available. Although ISL and HWLI
courses are not compulsory, they are recommended to participants in order to increase their knowledge of Italian language.
Some law courses and laboratories taught in English by foreign visiting professors will be available particularly in the second semester.
Introduction to Italian Law.
The course will be taught in the first and second semester (6 ECTS credits), and will consist of different sessions, each addressing a
specific area of the Italian legal system. “Introduction to Italian Law” will provide an overview of the general features of the Italian legal
system, and it is therefore strongly recommended to Erasmus students in order to give them a better grasp of the Italian legal system,
which will facilitate their understanding of the topics taught in other courses.
For more information see below.
Law courses taught in English
Together with the regular courses offered by the Faculty in Italian, particularly in the second semester includes numerous courses
taught in English. Lectures are given by visiting foreign professors and are meant to increase the legal knowledge of the students in a
global perspective.
For more information see the program of each course provided by this guide.
Italian as second language (ISL)
The CIAL organizes intensive, extensive and evening courses in “Italian as second language”.
The courses are held by qualified teachers with educational experience in teaching adults and for the purpose of developing basic
linguistic knowledge and the ability to listen, read, write and have a conversation in Italian.
Intensive and extensive courses will be offered in different periods of the academic year 2008/09.
Enrolling in the course and information: admissions is free and are accepted in the CIAL Secretary’s office
tel. 0461/883460 fax 0461/882900 e-mail: [email protected]
How to write legal Italian
The specific features of the written Italian legal language are presented in this course.
The lectures will give participants an overall knowledge of the Italian legal vocabulary, which participants will need in order to follow
courses taught in Italian. The course will also discuss useful instruments to assist participants studying Italian law, such as dictionary,
textbooks and web-sites.
Please see http://www.unitn.it/cial/ for details.
Although English is the main foreign language practiced in the Faculty of Law in Trento, corse and laboratories are held also in French,
German and Spanish.
INTRODUCTION TO ITALIAN LAW
Prof. Emanuele Cusa – dott. Elena Ioriatti (coordinators)
First ad second semester - 6 ECTS Credits
PROGRAMME
The course is addressed to Socrates/Erasmus (LLP/Erasmus) and other foreign students enrolled at Trento University and will
provide an overview of the general features of the Italian legal system.
It will be taught by several members of the Law Faculty and will consist of different sessions each addressing a specific area of the
Italian legal system.
After a first Opening Lecture, the sessions will deal with the following subject-matters:
Introduction to Roman Law
The session will deal with the sources of Roman and will also give an overview of some institutes of private law that have their
foundations in Roman law.
Introduction to Constitutional Law
The session will provide an overview of the Italian constitutional system and will deal with the following subjects: nature, content and
role of the Constitution; fundamental rights; role of the Parliament, the executive and other institutions; hierarchy of sources of law and
judicial review of legislation by the Italian Constitutional Court.
Introduction to Administrative Law
The session aims at introducing the students to the Italian administrative law system. The course will focus on three topics: first, the
organization of the different administrative bodies at national, regional and local level. Secondly, the nature and character of
administrative powers and the procedural rules that the Administration has to follow in the exercise of its functions. Thirdly, the judicial
review of administrative actions before the administrative courts.
Introduction to Community Law - Italy and the European Union
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The session will analyse the constitutional and legislative bases for Italy’s membership in the EC/EU, Italy’s participation in the EU
decision-making process, the implementation of EC law in Italy, the respective roles of Parliament and Government in relations with the
EC/EU and the procedures for adapting the domestic legal system to EC Law. Italy’s transformation towards a federal system will also
be discussed. The final part will deal with EC law in the hierarchy of legal sources and, especially, with the application of EC law by the
judiciary. The landmark cases of the Italian Constitutional Court will be analysed.
Autonomy and Minority-Protection: the autonomous Province of Bolzano/South Tyrol
The autonomous province of Bolzano/South Tyrol, north of Trento, but inhabited by a majority of German speakers, has become a
special legal system within the Italian legal and constitutional order. For some decades already, it is an example of "working autonomy"
and minority-protection. Historical, political, legal, social and economic elements all play essential roles in the evolution of the South
Tyrolean autonomy. The most salient issues that will be discussed are: the development of the "South Tyrol question" in conjunction
with the concept of self-determination, the relationship with the central government in Rome, the implementation of a political
compromise by creative "constitutional engineering", group rights as well as the current status of the Province within both Italy and
Europe.
Introduction to Criminal and Civil Justice
This session is divided into four parts.
The first part will offer a general overview of Italian substantive criminal law.
The second part will provide an overview of the Italian criminal justice system, giving special attention to the constitutional principles and
dealing with the following subjects: organization of the judiciary; structure of ordinary criminal proceeding and special procedures
provided to increase the efficiency of the system.
The third part will provide an overview of civil jurisdiction and judicial organisation, giving preliminary attention to the constitutional
principles and the other sources. The following subjects will be dealt: organisation of ordinary courts; ordinary civil jurisdiction and types
of judgments; ordinary cognitive proceedings; types of appeal; summary judgments.
The last part will provide students with an introduction to the crime situation in Italy (crime trends, crime victims, fear of crime among
citizens) compared to that of other EU countries.
Introduction to Private Law
General introduction to the Italian system of private law (structure of the Italian civil code and relation of the code with the other sources
of Italian private law). Fundamental principles of contract law, tort law and property law.
An overview of the Italian business organizations.
Introduction to Labour Law
General overview of the sources of Italian labour law, including International Labour Organisation conventions and European Union
social law. Analysis of the difficult distinction between self-employment and subordinate employment, and the role of the Italian labour
courts. Guarantees provided by the labour law towards the employees, with particular attention to the protection against unfair
dismissals. The impact of the 2003 labour market reform on Italian labour law system will also be covered.
How to carry out legal research
The final part of the course will provide students with the basic understanding of how legal information becomes known in the Italian
legal system and how to perform legal research.
The first part of this final session will deal with the different ways in which legal information in the area of private law are stored in Italy
(legal data base official publications, etc.). Moreover, it will provide students with the practical means by which and where legal
information can be found, also by involving them in the search for materials in the law library.
The second part of the session is aimed to offer to the students the basic “know-how” as regarding to legal research provided by the
instruments of the new technologies: research strategies, on-line databases, legal portal will be taken into consideration. Some general
remarks on e-learning and teaching of law will be also offered in the last part of the lecture.
SUGGESTED READINGS
Before the beginning of the course, texts related to all the subjects of the lectures will be delivered to the enroled students.
Further suggested readings will be advised during the course.
ECTS CREDITS
The course earns 6 ECTS credits. Additional ECTS credits can be earned by attending the language course “How to write legal Italian”
listed above.
EXAMINATION AND PARTICIPATION IN THE COURSE
The assessment of the learning outcomes will take the form of a written examination.
Regular participation is mandatory: the final grade will take into account the degree of active participation that students have shown
during the course.
153
15. SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI
La Scuola di Studi Internazionali è una Graduate School che organizza programmi di insegnamento e specializzazione successivi alla
laurea triennale ed è, anzi, l’unica graduate school in studi internazionali esistente in Italia. E’ stata istituita nel 2001 dalle Facoltà di
Economia, Giurisprudenza, Lettere e Sociologia, oltre che da cinque dipartimenti, dell’Università degli Studi di Trento e coordina una
Laurea specialistica(/magistrale in Studi Europei e Internazionali, un Dottorato di ricerca in International Studies, e un Master di secondo
livello in Peace-building e gestione del conflitto.
Laurea Specialistica/magistrale in Studi Europei e Internazionali
Programma della Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali
A partire dall’anno accademico 2008/2009 la laurea specialistica in Studi Europei ed Internazionali è stata trasformata in laurea
magistrale. Viene quindi attivato il primo anno della nuova laurea magistrale e, ad esaurimento, il secondo anno della laurea
specialistica.
La particolarità della laurea magistrale/specialistica è il suo forte approccio interdisciplinare, che fornisce agli studenti la capacità di
trascendere il confine delle singole discipline accademiche. Le aree tematiche del programma sono Economia, Storia, Giurisprudenza,
Scienza politica e Sociologia. L’interdisciplinarità del programma è un supporto indispensabile alla comprensione delle trasformazioni
economiche, legali, politiche e sociali nel contesto europeo ed internazionale.
Particolare attenzione viene data alle abilità necessarie all’analisi e alla comprensione dell’interazione tra individui e collettività,
all’interno di istituzioni sia europee che internazionali; del funzionamento dei sistemi economici, legali, politici e sociali europei ed
internazionali; del funzionamento del sistema di governance europeo ed internazionale.
Struttura del programma.
Gli studenti che superano il test di selezione possono iscriversi alla laurea magistrale, strutturata in un primo anno di formazione
comune e in un secondo anno, articolato nei seguenti tre percorsi:
Politica europea e sistema internazionale;
Tutela dei diritti fondamentali nel diritto internazionale e nel diritto europeo;
Globalizzazione, istituzioni internazionali e sviluppo economico.
Il programma d’insegnamento si svolge in forma di lezioni frontali, seminari e preparazione individuale.
Parallelamente ai corsi forniti dalla Scuola, è prevista anche una ricca serie di lezioni e seminari tenuti da docenti di fama
internazionale.
I corsi sono tenuti prevalentemente in lingua inglese. Oltre alla padronanza della lingua italiana, è richiesta agli studenti la buona
conoscenza della lingua inglese e la conoscenza a livello almeno intermedio di un’altra lingua tra quelle previste dall’ordinamento e
impartite dall’Ateneo.
Studio e formazione all’estero. Stage.
Gli studenti che seguono il programma della laurea magistrale sono incoraggiati a trascorrere un periodo di studio all’estero, sia
attraverso il programma Erasmus (riferendosi al programma di scambi internazionali attivati dalle varie Facoltà) sia attraverso uno dei
programmi di scambio organizzati dalla Scuola.
Il programma d’insegnamento può essere integrato con uno stage, che offre agli studenti l’opportunità di guadagnare esperienza pratica
nelle organizzazioni o nelle istituzioni a livello nazionale, europeo ed internazionale.
Prospettive di carriera ed impiego.
Il programma della laurea magistrale in Studi Europei e Internazionali prepara gli studenti a carriere sia nel settore pubblico che privato.
Il titolo è qualificante per ottenere posizioni di responsabilità all’interno di organizzazioni ed istituzioni impegnate in ambito europeo e
internazionale ed in imprese private operanti su mercati internazionali, per trovare impiego in organizzazioni governative e nongovernative che si occupano di specifiche tematiche di rilevanza internazionale.
Per coloro che intendano proseguire gli studi, il programma della Laurea Specialistica fornisce una solida preparazione per
l’ammissione a programmi di Dottorato di Ricerca in Studi Internazionali e materie affini.
Condizioni e modalità di ammissione.
I candidati devono possedere un Diploma di Laurea per un minimo di 180 crediti di studio, che comprenda l’equivalente di almeno 60
crediti relativi a insegnamenti appartenenti da almeno due dei raggruppamenti disciplinari storico e filosofico, economico, giuridico,
politologico, sociologico, linguistico. Devono inoltre possedere buona padronanza della lingua inglese (livello B2) e dimostrare la
conoscenza di base di una seconda lingua straniera fra quelle impartite dall’Ateneo di Trento. Tutti i candidati devono sostenere e
superare un esame di cultura generale e un test di conoscenza della lingua inglese che di regola hanno luogo nella prima metà del
mese di settembre (http://portale.unitn.it/ssi/).
Contatti:
Scuola di Studi Internazionali
via Verdi 8/10 I-38100 Trento
tel. +39 0461 883125
[email protected]
154
16. INFORMAZIONI UTILI
CORPO DOCENTE DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
Preside: prof. Roberto TONIATTI
Professori ordinari e
straordinari
Professori associati
Luisa ANTONIOLLI
Gian Antonio BENACCHIO
Silvio BUSTI
Carlo CASONATO
Paolo CARTA
Daria de PRETIS
Giandomenico FALCON
Damiano FLORENZANO
Gabriele FORNASARI
Ruggero MACERATINI
Maurizio MANZIN
Barbara MARCHETTI
Marino MARINELLI
Alessandro MELCHIONDA
Giuseppe NESI (coll. fuori ruolo)
Luca NOGLER
Giovanni PASCUZZI
Mauro POLITI (aspettativa)
Diego QUAGLIONI
Gianni SANTUCCI
Stefania SCARPONI
William SIMONS (2004-2008)
Roberto TONIATTI
Fulvio ZUELLI
Antonino ALI’
Marcello BUSETTO
Erminia CAMASSA
Roberto CASO
Emanuele CUSA
Alessandro FODELLA
Silvio GOGLIO
Nicola LUGARESI
Massimo MIGLIETTA
Cecilia Frida NATALINI
Teresa PASQUINO
Elisabetta PEDERZINI
Riccardo SALOMONE
Massimo SANTARONI
Paolo SOMMAGGIO
Sergio BONINI
Donata BORGONOVO RE
(aspettativa)
Matteo BORZAGA
Stefania BRUN
Fulvio CORTESE
Silvana DALLA BONTÀ
Marco DANI
Andrea DI NICOLA
Gabriella DI PAOLO
Emanuela FRONZA
Elena IORIATTI
Umberto IZZO
Ricercatori
Demetrio Nicola LUISI
Alessandra MAGLIARO
Giuliano MARCHETTO
Raffaella MURONI
Marco PERTILE
Andrea PRADI
Filippo SARTORI
Anna SIMONATI
Jens WOELK
Christian ZENDRI
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Partecipano al Consiglio di Facoltà, in qualità di RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI, i Sig.ri:
Diego Ammirabile, Alice Cannone, Carlotta Giordani, Alessandro Martini, Francesco Planchenstainer, Valerio Scollo, Francesco Spanò.
Recapito rappresentanti degli studenti: [email protected]
Gli studenti sono invitati ad utilizzare attivamente il servizio prestato dai loro rappresentanti sia attraverso la consultazione dell'apposita
bacheca nell'ingresso della Facoltà sia con contatto diretto anche via e-mail.
PRESIDE: Prof. Roberto Toniatti
PRESIDE VICARIO: Prof.ssa Daria de Pretis
CONSIGLIO DI PRESIDENZA:, Prof.ssa Luisa Antoniolli, Prof. Massimo Miglietta, Dott.ssa Gabriella Di Paolo. Partecipano alle riunioni
del Consiglio la Prof.ssa Daria de Pretis, Preside Vicario e il Prof. Luca Nogler, Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche.
COMITATO PARITETICO PER LA DIDATTICA: Prof. Roberto Toniatti, Prof.ssa Barbara Marchetti, Dott. Giuliano Marchetto, Alice
Cannone, Diego Ammirabile, Francesco Spanò.
Incarichi di Direzione:
- SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI FORENSI: Membri del Consiglio Direttivo: Prof.ssa Daria de Pretis, Prof.
Alessandro Melchionda, Prof. Gianni Santucci
Incarichi di Rappresentanza:
- CONSIGLIO DI BIBLIOTECA: Prof. Massimo Miglietta, Prof. Gianni Santucci (sostituto)
- SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI: Prof. Luisa Antoniolli
- CODE - JOINT EUROPEAN MASTER IN COMPARATIVE LOCAL DEVELOPMENT: Prof. Elisabetta Pederzini
- MASTER DI I LIVELLO IN POLITICHE DI GENERE: Prof.ssa Stefania Scarponi
Incarichi Speciali:
- PIANI DI STUDIO: Prof. Silvio Busti
- SISTEMA ESSE3: Prof.ssa Elisabetta Pederzini
- PROGRAMMA ERASMUS/SOCRATES-ECTS-TSM: Dott.ssa Stefania Brun
- PROGRAMMA ERASMUS/MUNDUS: Prof. Carlo Casonato
- ORIENTAMENTO: Prof. Marino Marinelli, con la collaborazione dei Proff. Barbara Marchetti, Nicola Lugaresi, Gianni Santucci
- STUDENTI DISABILI: Dott. Andrea Di Nicola
- TIROCINI PROFESSIONALI: Dott. Andrea Pradi (Ordini professionali, amministrazione della giustizia), con la collaborazione del Dott.
Filippo Sartori (Banche e Imprese) e della Dott.ssa Alessandra Magliaro (Pubblica Amministrazione)
- FORMAZIONE DEI GIUDICI DI PACE: Prof. Gabriele Fornasari
- DIDATTICA A DISTANZA: Dott. Roberto Caso
- PROGETTO UNIVERSITA’ A COLORI: Dott. Jens Woelk
- PROGRAMMA DIRITTO E CINEMA: Prof.ssa Elisabetta Pederzini
Lauree honoris causa:
Prof. Reinhard ELZE
Prof. Rudolf B. SCHLESINGER
Mons. Iginio ROGGER
(1994)
(1994)
(2006)
VISITING PROFESSORS 2008-2009
Diritto comunitario del lavoro
Prof. Isabelle Daugareilh, Université Montesquieu Bordeaux IV (Francia)
Diritto dei paesi africani
Prof. Amadou Keita, Università di Bamako (Mali)
Diritto cinese
Prof. Xue Jun, University of Beijing, Wuhan (Cina)
Diritto dei paesi di lingua tedesca
Prof. Udo Reifner, Universität Hamburg (Germania)
Prof. Clemens Arzt, Fachhochschule für Verwaltung und Rechtspflege, Berlin (Germania)
Diritto e Letteratura
Prof. Alessandro Fontana, Ecole Normal Supérieure di Lione (Francia)
Diritto internazionale
Prof. Mathias Hartwig, Max Planck Institut für Völkerrecht – Heidelberg (Germania)
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Diritto penale dell’informatica
Prof. Oscar Morales Garcia, Università Oberta de Catalunya (Spagna)
Diritto penale internazionale
Prof. Ezequiel Malarino, Universidad de Buenos Aires (Argentina)
Fondamenti romanistici del diritto europeo
Prof. Peter Gröschler, Johannes Gutenberg Universität Mainz (Germania)
Diritto processuale civile
Prof. Ena-Marlis Bajons, Universität Wien (Austria)
Istituzioni di Diritto romano
Prof. Christian Baldus, Universität Köln (Germania)
Diritto islamico
Prof. Moussa Abou Ramadan, Birzeit University
Diritto e genere
Prof. Sylviane Colombo, Haifa Faculty of Law (Israele)
Comparative medical malpractice
Prof. Lara Khoury, McGill School of Law, Montreal (Canada)
Diritto privato dell’informatica
Prof. Tina Piper, McGill School of Law, Montreal (Canada)
Diritto comparato della proprietà intellettuale
Prof. Laurent Manderieux, OMPI, Organisation mondiale de la propriété intellectuelle
Diritto amministrativo comparato
Prof. Paul Craig, Oxford Law (Gran Bretagna)
Diritto amministrativo dell’UE e delle amministrazioni globali
Prof. Jean Bernard Auby, Université Paris II-Panthéon Assas (Francia)
Diritto anglo-americano,
Prof. Willian Van Nortwick, Florida State University College of Law (USA)
Giustizia costituzionale comparata
Prof. Wojciech Sadurski, University of Sidney (Australia) e Istituto Universitario Europeo di Firenze
Giustizia costituzionale comparata
Prof. Alejandro Sáiz Arnaiz, Universitat Pompeu Fabra (Spagna)
Diritto comparato del lavoro
Prof. Antoine Jeammaud, Université Lumièr – Lyon 2 (Francia)
Diritto del lavoro europeo e transnazionale
Prof. Alberto Arufe Varela, Universidade da Coruña (Spagna)
Diritto provato comparato della responsabilità civile
Prof. Donal Nolan, Worcester College (Gran Bretagna)
Diritto comparato delle religioni
Prof. Alfredo Mordechai Rabello, Haifa Faculty of Law (Israele)
Diritto ecclesiastico comparato
Prof. José María Vázquez García-Peñuela, Universidad de Almería
Cattedra Fulbright 2008-2009
International Economic Institutions
Prof. John Head, Kansas School of Law (USA)
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PRESIDIO SERVIZI INFORMATICI, TELEMATICI E MULTIMEDIALI
Comitato locale:
Presidente:
Dott. Roberto
Caso
Rappresentante del Consiglio
di Facoltà di Giurisprudenza
e-mail: [email protected]
Prof. Roberto
Toniatti
Preside della Facoltà di
Giurisprudenza
e-mail: [email protected]
Prof. Luca Nogler
Direttore del Dipartimento di
Scienze Giuridiche
e-mail:[email protected]
Prof. Nicola
Lugaresi
Rappresentante del Consiglio
del Dipartimento di Scienze
Giuridiche
e-mail: [email protected]
Dott. Ing.
Giuseppe
Chiasera
Responsabile Tecnico
e-mail: [email protected]
Dott. Ing.
Giuseppe
Chiasera
Responsabile Tecnico
e-mail: [email protected]
Dott.ssa Arianna
Dorigatti
Assistente elaborazione dati
(banche dati)
e-mail: [email protected]
Sig. Giuseppe
Oss
Assistente elaborazione dati
e-mail:[email protected]
Sig. Albert
Tyszkiewicz
Assistente elaborazione dati
e-mail: [email protected]
Personale:
Il Presidio, attivato nel 1996, svolge il compito di implementare e diffondere l'utilizzo di strumenti telematici a fini didattici e di ricerca
all'interno della Facoltà di Giurisprudenza e del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Persegue l'obiettivo di sensibilizzare gli utenti, sia
docenti che studenti, sulle opportunità offerte dai sistemi di archiviazione, reperimento dati e comunicazione in forma elettronica.
In particolare, allestisce per gli studenti servizi sostitutivi o aggiuntivi ad impatto tecnologico volti ad agevolare l'assolvimento dei normali
adempimenti connessi all’attività didattica, ovvero a consentire l'accesso, organizzato secondo precise modalità e tempi di
collegamento, alle banche dati giuridiche, rispetto cui intende promuovere specifici corsi di addestramento. Supporta le segreterie di
Facoltà e Dipartimento, nella gestione delle funzionalità del sito Web. Il sito “Jus” promuove oltre alle iniziative istituzionali, una serie in
espansione di luoghi virtuali di particolare interesse giuridico. Pubblica periodicamente un Notiziario reperibile nella sezione del sito
dedicata al Presidio
(http://www.jus.unitn.it/presidio/home.html). Il Presidio inoltre mette a disposizione degli studenti appositi spazi su di un server di rete
dedicato per l’archiviazione personale, accessibile dalle postazioni delle aule informatiche. Coordina e supporta i progetti informatici
proposti dagli studenti che siano ritenuti meritevoli di attuazione da parte della Facoltà e del Dipartimento.
Un servizio ulteriore è la trasmissione in diretta internet degli eventi pubblici (convegni, conferenze, seminari) della Facoltà e del
Dipartimento (i rispettivi links sono promossi di volta in volta in home page) e i relativi contributi trovano successivamente collocazione
nell'archivio audiovisivo on line
(http://www.jus.unitn.it/services/arc).
Il Presidio gestisce le due aule informatiche della Facoltà (70 postazioni multimediali) con accesso internet e fruizione di banche dati
giuridiche offerte dalla Facoltà direttamente o attraverso il sistema online della Biblioteca d’Ateneo.
Garantisce la copertura wireless negli spazi comuni della Facoltà, nelle aule, negli studi, nelle sale lettura. Nelle aule inoltre sono a
disposizione prese dati ed elettriche per la connessione wired alla rete d’Ateneo con portatile personale e credenziali Unitn (Esse3). Sul
sito è disponibile una brochure informativa per le modalità di connessione.
Il Presidio cura e sviluppa i punti video informativi per i servizi agli studenti.
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RECAPITI DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
Per richieste di informazioni di tipo amministrativo gli studenti sono pregati di voler contattare i recapiti
seguenti.
Non è consentito l’invio di messaggi di posta elettronica contenenti richieste di natura amministrativa ai docenti,
che non prenderanno in considerazione alcuna richiesta d’informazione di questo tipo.
Non sarà inoltre presa in considerazione alcuna richiesta d’informazioni già pubblicate sul sito di facoltà.
Ufficio di Presidenza
Preside: prof. Roberto Toniatti
Facoltà di Giurisprudenza - via Verdi 53 - 38100 Trento
tel. 0461 881806 – fax 0461 881865-76
e-mail: [email protected]
Dott.ssa Valeria Tramonte tel.0461 883818 – fax: 0461 881876,
e-mail: [email protected]
Assistente didattico (Didattica, Didattica integrativa, Visiting Professors)
Gabinetto di Presidenza
Sig.ra Rosa Alba Fiorellini tel. 0461 881807 – fax 0461 881865 – 76 e mail:[email protected]
Assistente del Preside (Rapporti con l’Ateneo e con i Docenti, Convocazioni e verbali del Consiglio di Facoltà).
Sig.ra Fabia Poggini
tel. 0461 881808 – fax 0461 881865 – 76,
e-mail: [email protected]
Supporto all'organizzazione dell'Ufficio di Presidenza, Gestione delle comunicazioni agli studenti e al pubblico.
Sig.ra Ivonne Ronz
tel. 0461 881873 – fax 0461 881865,
e-mail: [email protected]
Gestione dell’orario delle lezioni e degli esami di profitto, delle tesi di laurea e delle prove finali, Piani di studio studenti
quadriennalisti, Attestati di frequenza.
Dott.ssa Gae Santi
tel. 0461 883817 – fax: 0461 881876,
e-mail: [email protected]
Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali, Master di II livello e Corsi di formazione, Programma Erasmus,
Rapporti Internazionali.
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Portinerie della Facoltà
Via Verdi n. 53 – Via Rosmini 27
Sig. Giorgio Faitelli (coordinatore) tel. 0461 883808 e-mail: [email protected]
Dott. Marco Bonetti
tel. 0461 881817
Staff
tel. 0461 881817/18/20 e-mail: [email protected]
fax 0461 881899
Sig.ra Cinzia Pisetta
Sig.ra Ana Lucia dos Santos Wilson
Sig. Giorgio Huber
sede di via S. Margherita n. 10
Sig.ra Giuseppina Mazzardi
e-mail: [email protected]
fax: 0461 883828
tel. 0461 883896
ALTRI RECAPITI UTILI
Centro Interfacoltà per l'Apprendimento delle Lingue
via Verdi 8, tel. 0461 – 883460
e-mail: [email protected]
Presidio didattico della Facoltà di Giurisprudenza
via Inama n. 1, 38100 Trento (tel. 0461 88 2170 – 2173 – 2174 – 2175)
e-mail: [email protected]
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17. LE TESI DI TRENTO
Le Tesi di Trento sono un manifesto culturale sulla scienza della comparazione giuridica elaborato nel 1987 da un circolo di autorevoli
comparatisti (F. Castro, P. Cendon, A. Frignani, A. Gambaro, M. Guadagni, A. Guarnieri, P. G. Monateri, R. Sacco) alcuni dei quali già
docenti della Facoltà di Trento. La conoscenza e la comprensione delle Tesi agevola gli studenti ad apprezzare il significato e il valore
dei numerosi insegnamenti comparatistici e alla vocazione internazionale della Facoltà.
1ª Tesi
La comparazione giuridica, intesa come scienza, mira in modo necessario alla migliore conoscenza di dati giuridici.
Compiti ulteriori - ad esempio la promozione del modello legale o interpretativo migliore - meritano la più grande considerazione, ma
rappresentano un fine solo eventuale della ricerca comparatistica.
2ª Tesi
Non esiste scienza comparatistica senza misurazione delle differenze e delle identità che intercorrono fra i vari sistemi giuridici.
Non si fa scienza comparatistica finché ci si limita agli scambi culturali o all'esposizione parallela delle soluzioni esplicitate nelle diverse
aree.
3ª Tesi
Il comparatista rivolge la sua attenzione ai vari fenomeni della vita giuridica realizzati nel passato o nel presente, considera le stesse
proposizioni giuridiche (fra cui gli atti del legislatore e del giudice, e le definizioni del dottrinario) come fatti storici, e tende ad accertare
ciò che è realmente accaduto. In questo senso, la comparazione è una scienza storica.
4ª Tesi
La conoscenza dei sistemi giuridici in forma comparativa ha il merito specifico di controllare sia la coerenza dei formanti presenti in ogni
sistema giuridico, sia gli elementi che compongono e determinano i singoli contrapposti formanti.
In particolare, essa controlla la coerenza fra le regole operazionali presenti nel sistema e le proposizioni teoretiche elaborate per
rappresentare le regole operazionali.
5ª Tesi
La conoscenza di un sistema giuridico non è monopolio del giurista appartenente al sistema. Al contrario, il giurista appartenente al
sistema dato, se da una parte è favorito dall'abbondanza di informazioni, sarà però particolarmente impacciato dal presupposto che gli
enunciati teoretici presenti nel sistema siano pienamente coerenti con le regole operazionali del sistema considerato.
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