Schema per la cerimonia dell`accoglienza del noviziato

Schema di massima per la cerimonia dell’accoglienza del noviziato:
I membri del nuovo noviziato, avvisati dai capi clan (magari per mezzo di una lettera in
morse), si trovano alla casa dello studente.
I capi Clan consegnano al noviziato un azimut o un morse che li condurrà all’incrocio
fra via Udine e via degli alpini (quella che va all’agraria)
Vicino all’incrocio il noviziato troverà, il materiale inerente all’argomento
“STRADA” e allegata una piantina del percorso (pagg. 2, 3)
Di fronte all’agraria ci sarà il puzzle riguardante “LA COMUNITA”
(Il puzzle dovrà avere un numero di pezzi pari al numero di componenti del noviziato; in ogni pezzo
da un lato ci sarà il nome di ognuno, dall’altro la parte di frase che andrà a comporre la riflessione
sulla “comunità”)
All’altezza della sbarra, prima di arrivare al Kennedy, troveranno il materiale inerente
al “SERVIZIO” (diviso in tre foglietti, magari con una copia per ognuno) (pagg.5, 4)
Sotto al crocefisso, al bivio per lo scout park ci sarà infine “LA FEDE” (il foglio può
essere accompagnato da delle orme ritagliate di carta) (pag. 6)
In ogni punto ci sarà inoltre una fiaccola o dei lumini
Arrivati al parco scout ci sarà l’accoglienza vera e propria, con le varie formalità
(domanda fatidica, passaggio alla marinara, trasporto bendati fino al fuoco, canti balli,
cibo e allegria)
Per quanto riguarda “la strada”…
“IL CARTELLO LO COMPLETERETE VOI, SAPENDO CHE PENDENZA DARE A QUESTA
VOSTRA STRADA CHE STATE PER INTRAPRENDERE!
ANCHE LA DURATA LA INSERIRETE VOI, QUINDI RAGAZZI:
A VOI LA SCELTA !
LA SCELTA DI FARE QUESTA STRADA”
Questo messaggio, anziché scriverlo sul foglio, può essere trasmesso:
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CARI RAGAZZI,
NON C’E’ NULLA DI SBAGLIATO IN QUESTO
CARTELLO ANCHE SE E’
VUOTO !
IL CARTELLO LO COMPLETERETE VOI, SAPENDO CHE
PENDENZA DARE A QUESTA VOSTRA STRADA CHE STATE
PER INTRAPRENDERE!
ANCHE LA DURATA LA INSERIRETE VOI,
QUINDI RAGAZZI, A VOI LA SCELTA !
LA SCELTA DI FARE QUESTA STRADA:
LA STRADA
C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza,
c'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza:
perché il giudizio universale
non passa per le case,
le case dove noi ci nascondiamo,
bisogna ritornare sulla strada,
sulla strada per conoscere chi siamo.
C'è solo la strada…
perché il giudizio universale non passa per le case
e gli angeli non danno appuntamenti
e anche nelle case più spaziose
non c'è spazio per verifiche e confronti.
C'è solo la strada…
perché il giudizio universale non passa per le case,
in casa non si sentono le trombe,
in casa ti allontani dalla vita
dalla lotta, dal dolore, dalle bombe.
IL SERVIZIO (1)
Vi proponiamo una situazione per provare cosa significa mettersi al servizio degli altri:
Dividetevi a coppie e bendate un componente per ogni coppia che impersonificherà un cieco.
L’altro componente farà la parte di uno zoppo.
Il cieco e lo zoppo si metteranno l’uno al servizio dell’altro per percorrere il tratto di strada fino a
raggiungere il segnale di pista: il cieco porterà sulle spalle lo zoppo che lo guiderà con indicazioni
vocali.
IL SERVIZIO (2)
“Avete nella vita la scelta tra due alternative: l’egoismo o il servizio.
L’egoismo è facile e comodo, il servizio comporta sacrificio. Ma la disponibilità a sacrificare il tempo o
il piacere, e persino la propria vita se occorre, è il testo del vero uomo.
Il senso del servizio per gli altri fa si che vediamo il punto di vista degli altri e ci porta a sacrificare
alcune delle nostre idee per aiutarli e venire loro incontro a metà strada.
E questo produce pace e buona volontà.”
“Due strade si aprono dinnanzi ad ognuno: servire se stessi o servire il prossimo.
La scelta di se stesso è più comoda: il servizio del prossimo esige sacrificio. Ma, se ci si riflette, il
servizio di se stesso significa divenire schiavi di un datore di lavoro o della propria ambizione, e da ciò
nascono invidia e insoddisfazione; mentre nel servizio del prossimo si è liberi, non si lavora per una
ricompensa, né in competizione con altri, Si è liberi di esprimere -cioè di mettere fuori- il proprio
amore: e la cosa curiosa e che più se ne dà, più copiosamente esso ci viene restituito. Ma il servizio
comporta sacrificio. A questo il giovane deve essere preparato: deve essere pronto a rinunciare a sogni di
avarizia…”
(B.P.)
IL SERVIZIO (3)
C’è bisogno anche di te…
C’è una lunga storia alle tue spalle, che ti sostiene.
Ricorda che ogni uomo è un essere d’amore,
un’invenzione di Dio.
Anche tu non sei uno “gettato” così nel mondo,
ma un “amato”.
Dio ha pensato in grande e desidera che la tua vita trabocchi di gioia,
stampato a sua immagine, ti ha inserito, perciò, in una comunità.
Nessuno nasce da solo,
né da solo può vivere bene.
Siamo come dita di una mano:
tutti diversi, tutti necessari.
Nessun dito è tale senza le altre dita senza essere mano.
Non cercare il gruppo ideale, perché non esiste.
Sta vicino a coloro
che Dio ti ha messo accanto:
sono essi, oggi, la presenza del Signore.
Debole o forte,
sei l’utile anello di una bella catena.
Senti vivo il senso dell’amicizia.
Ascolta, partecipa,
compatisci, soffri e gioisci
con coloro che ti stanno intorno.
Diventa perciò, umile e aggregante
Come il cemento.
Non dobbiamo desolarci per il fatto che siamo solamente… quelli che siamo.
L’avventura più prodigiosa è quella della nostra propria vita,
e per di più è perfettamente proporzionata a noi.
Avventura breve: trenta, cinquanta, ottanta anni forse, che bisogna superare faticosamente,
attrezzati come una nave che faccia vela verso questa stella in alto mare
che rappresenta il nostro unico punto di riferimento e la nostra sola speranza.
Non importano colpi di mare, tempeste o calma piatta, purchè ci sia questa stella.
se non fosse, non rimarrebbe altro che vomitare anche l’anima e struggersi di disperazione.
Ma la sua luce è là, e l’andarne in cerca e il seguirla fanno della vita di un uomo un’avventura più
meravigliosa della conquista di un mondo o della corsa di una nebulosa.
E quest’avventura non sorpassa le nostre possibilità.
Basta che ci dirigiamo verso il nostro Dio per essere adeguati all’infinito,
e questo giustifica tutti i nostri sogni.
(Guy De Lariguardie, Il Rover Leggendario)
LA FEDE
Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che ho camminato sulla sabbia
accompagnato dal Signore
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.
Ho guardato indietro e ho visto che
ad ogni giorno della mia vita,
apparivano due orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore.
Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi punti
c'era solo un'orma...
Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
di maggiore paura e di maggior dolore.
Ho domandato, allora:
"Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili?".
Ed il Signore rispose:
"Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te e che non ti avrei lasciato solo neppure per un attimo:
i giorni in cui tu hai visto solo un'orma sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio".