Federazione Italiana Scienze della Terra
Comunicato Stampa
Gianotti (Università Torino) : “ A Borgofranco, sulle Alpi, gli abitanti
hanno trasformato accumuli di frane in 200 cantine naturali per la
conservazione e la maturazione di vino, salumi e formaggi. Un vero
villaggio solo di cantine. Saremo sulle Terre Ballerine”.
Il 23 Settembre – Ore 11 – sede Stampa Estera – Via dell’Umiltà – Roma
– Conferenza Stampa per La Settimana del Pianeta Terra
“A Borgofranco , sulle Alpi, gli abitanti hanno trasformato accumuli di frane in
cantine naturali”. Lo ha affermato Franco Gianotti ricercatore del Dipartimento di
Scienze della Terra dell’Università di Torino ed è davvero una novità. “Queste
cantine naturali le vedremo dal vivo con la Settimana del Pianeta Terra.Il nostro sarà
un intenso viaggio nel cuore dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, vasto ben 500 kmq ha proseguito Gianotti, - che si estende allo sbocco della valle della Dora Baltea ed
è stato costruito da un ghiacciaio che nasceva dalle vette più alte d’Europa, quali il
Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso. Saremo a Borgofranco, dove
gli abitanti hanno saputo trasformare accumuli di frane in 200 cantine denominate
Balmetti . Parliamo della manifestazione locale di un fenomeno geologico attestato e
sfruttato in modo sistematico dall’uomo in alcune aree delle Alpi Piemontesi e
Lombardo-Ticinesi. Si tratta di accumuli di frana al cui interno gli abitanti sono
riusciti a dare vita a cantine naturali per la conservazione e la maturazione di vino,
salumi e formaggi. Il funzionamento di tali ambienti naturali si basa sulla presenza di
correnti d’aria fresca. Tale raggruppamento di 200 cantine rappresenta un immenso
patrimonio geologico. Saremo dinanzi ad un vero e proprio villaggio di sole cantine
naturali che in questo luogo hanno il nome di Balmetti da balma o barma che
significa “riparo sotto roccia”.
Una notizia straordinaria. Con i geologi saliremo sui Colli d’Ivrea: tale area durante
le glaciazioni veniva coperta da centinaia di metri di ghiaccio in movimento. Un giro
ad anello intorno al Lago Nero, il più settentrionale dei laghi d’Ivrea, permetterà di
osservare le forme di erosione (rocce montonate, lucidature, strie glaciali) impresse
dal ghiacciaio sul basamento roccioso della Zona del Canavese (graniti, dioriti, scisti)
e alcuni depositi, tra cui i massi erratici. Ed ecco che toccheremo la geologia con
mano ed avremo un paesaggio spettacolare basato sul forte contrasto tra la piatta
pianura interna e l’alto rilievo morenico che la circonda, tra cui la Serra d’Ivrea, la
maggiore morena laterale della regione alpina.
Il fenomeno delle Terre Ballerine
“Un grande tour geologico dal Lago Sirio al Lago Pistono - ha continuato Gianotti passando per le Terre Ballerine . Vedremo dal vivo una delle curiosità geologiche
più affascinanti della zona alpina . Saliremo su una coltre di torbe costituite da
vegetazione palustre, muschi del genere Sphagnum, canne di palude , che sono
galleggianti sulle acque ed ecco perché ballerine in quanto in costante movimento.
Una torbiera galleggiante è presente sulla riva orientale del Lago Pistono. Ma quella
più nota, segnalata dalla cartellonistica, occupa il fondo di una conca circa 200 m ad
Est del Lago Pistono e 9 m di dislivello più in alto.
Il sito è famoso con il nome di Terre Ballerine perché saltando sul terreno di
consistenza elastica, questo prende ad oscillare facendo “ballare” anche il bosco
circostante che vi cresce sopra. Quando saremo sulle Terre Ballerine avremo dinanzi
ai nostri occhi una vera miniera a cielo aperto abbandonata, essendo ciò che resta di
uno sfruttamento intensivo di una torbiera alcuni metri più spessa in origine”.
In corso studi geologici che verranno mostrati dai ricercatori .
“Sull’Anfiteatro di Ivrea sono in atto importanti studi geologici ancora in corso - ha
comunicato Franco Gianotti - e potremo vederli in mostra nell’ex-municipio a due
passi dal Castello di Masino. Ammireremo una vera mostra sulla geologia
dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea che è frutto della collaborazione tra Ecomuseo
AMI (Anfiteatro Morenico di Ivrea) , Dipartimento di Scienze della Terra di Torino
ed il Comune di Caravino. Dalla spianata si godrà di quello che è il più classico
panorama sull’Anfiteatro Morenico d’Ivrea. La mostra spiegherà al cittadino la
composizione del substrato su cui poggia l’anfiteatro, attraverso campioni di rocce
(granuliti basiche dei Colli d’Ivrea, peridotiti dei Monti Pelati, micascisti eclogitici
dello sbocco vallivo) e di sedimenti marini pliocenici fossiliferi (Ponte dei Preti) ma
si avrà anche l’opportunità di vedere una collezione di vecchie carte geologiche
realizzata grazie a studi iniziati nel 1850 con il lavoro di Martins & Gastaldi. Ben 20
pannelli illustreranno la storia geologica dell’anfiteatro morenico e ne spiegheranno
le sue varie componenti: rilievo morenico, depressione interna, Colli d’Ivrea e
pianalti esterni. Un grande plastico aiuterà a comprenderne la morfologia generale e
la stratigrafia secondo gli ultimi studi. Campioni di ciottoli e di sedimenti
mostreranno la composizione dei vari tipi di depositi glacigenici (subglaciali, di
margine glaciale, proglaciali). Due stereovisori permetteranno di osservare le foto
aeree dell’anfiteatro in 3D”.
Tutto il programma con tutti gli eventi è su www.settimanaterra.org
Per interviste :
Silvio Seno – Università di Pavia - Tel 335 8330625 –
Rodolfo Coccioni – Università di Urbino Tel 347 35 20122
Franco Gianotti – Università di Torino - Tel 338 9014515
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Settimana Pianeta Terra – Tel 392 5967459