POLITECNICO DI MILANO Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale Open Government Data: la situazione italiana studiata attraverso un modello di classificazione dei portali di pubblicazione dei dati. Quali azioni per una Pubblica Amministrazione piu trasparente e vicina ai cittadini? Relatore: Prof. Giuliano Noci Correlatore: Dott.ssa Laura Vergani Tesi di laurea di: Luca Tangi Matricola 820475 A.A. 2014/2015 Arrivato al termine del mio percorso universitario, desidero ringraziare tutte le persone che, a vario titolo, hanno contribuito al raggiungimento di questo importante obiettivo. Esprimo, innanzitutto, la mia riconoscenza al professor Giuliano Noci per avermi dato la possibilità di svolgere questa esperienza, e alla dottoressa Laura Vergani per l’attenzione, la disponibilità e il costante supporto con i quali mi ha accompagnato nell’elaborazione e nella stesura della tesi. La mia gratitudine va, inoltre, a tutto il gruppo di ricerca del professor Noci con il quale ho condiviso gli ultimi mesi di lavoro e che ha sempre mostrato interesse per la mia attività, offrendomi molteplici spunti di riflessione e preziosi suggerimenti. Un ultimo ringraziamento va alla mia famiglia per il costante supporto in questi anni universitari e a tutti gli amici e compagni che mi sono sempre stati vicini. Luca SOMMARIO Negli ultimi anni è emersa con sempre maggiore convinzione da parte della comunità scientifica e dei cittadini la necessità e l’utilità di avere a disposizione i dati prodotti dalle Pubbliche Amministrazioni, allo scopo di monitorare, giudicare, e partecipare alle politiche pubbliche, per questo motivo nasce e si sviluppa in tutto il mondo il tema degli Open Government Data. Se fino al 2009 il concetto di trasparenza e pubblicazione di dati veniva associato prevalentemente a quello di controllo dell’operato delle autorità che gestiscono il Paese, successivamente, grazie all’applicazione del paradigma dell’Open Government, viene legato ai concetti di partecipazione e collaborazione del cittadino che, tramite i dati offerti dall’amministrazione, è in grado di analizzare le politiche da essa promosse, di esprimere un proprio giudizio e di ritagliarsi un ruolo attivo nella gestione della cosa pubblica. Per portare avanti politiche di questo tipo è necessario che una Pubblica Amministrazione si assuma il compito di vigilare sulle caratteristiche di qualità del dato inserito, di creare portali Open Government Data studiati per permetterne la consultazione e di favorire l'interazione tra il cittadino e l'ente che detiene le informazioni. Anche in Italia questo concetto si sta affermando con sempre maggiore convinzione, ma, nonostante ciò, il nostro Paese si trova ancora in una fase embrionale, sia in termini di qualità del dato pubblicato, sia in termini di accessibilità e interattività del portale di pubblicazione del dato. La ricerca illustrata nel presente elaborato si pone l’obiettivo di analizzare la situazione italiana attraverso un modello di classificazione dei portali Open Data presenti che sia in grado di evidenziarne caratteristiche positive e criticità, allo scopo ultimo di capire in quale direzione dovrà muoversi la Pubblica Amministrazione italiana nei prossimi anni per la costruzione di portali sempre più focalizzati sul tema della trasparenza e attenti alle esigenze del cittadino, le due caratteristiche di successo di progetti di Open Government Data. 3 ABSTRACT Over the last few years, a new social exigency emerged, pushed by the scientific community and the citizens: the need and usefulness of being able to access the data produced by Public Administrations, to monitor, judge, and take part in public policy. For this reason we assisted to the birth and development of the Open Data concept all over the world. At a first stage, the concept of transparency and publication of data was linked to that of monitoring what governments and administrations in general do as public services providers. Then, since 2009 and with the rise of Open Government, transparency and publication of data became much more about the idea of participation and collaboration between citizens and administrations. In fact citizens, thanks to the data made available by Public Administrations, are now in the condition to analyse the promoted policies, to express their own evaluation about them, to play an active role in the whole public management process. In order to implement Open Government’s policies, a Public Administration should take into account three key factors: (i) the collection and publication of data with specific characteristics of quality, (ii) the creation of Open Government Data portals designed to allow citizens’ consultation of data, (iii) the opportunity of interaction between citizens and the institutions owning the information. In Italy, this idea is gaining strength. However, our country is still in an embryonic phase, both in terms of data quality and in terms of accessibility and interactivity of the web portals that publish Open Government Data. The idea of this research is to analyse the Italian situation, through a classification model of Open Data portals, which aims at highlighting strengths and weaknesses of Open Government Data case studies. The ultimate goal is then to understand in which direction Italian’s Public Administrations should move in the next years: this will help to build web portals increasingly focused on transparency and addressed to the citizens’ needs, the two characteristics of Open Government Data’s successful projects. 4 INDICE SOMMARIO............................................................................................................................................... 3 ABSTRACT ................................................................................................................................................ 4 INDICE ....................................................................................................................................................... 5 INDICE DELLE TABELLE ..................................................................................................................... 9 INDICE DELLE FIGURE....................................................................................................................... 10 INDICE DEI GRAFICI ........................................................................................................................... 12 CAPITOLO 1 INTRODUZIONE E DOMANDA DI RICERCA ........................................................ 13 1.1. INTRODUZIONE................................................................................................................................. 13 1.2. DOMANDA DI RICERCA ..................................................................................................................... 14 CAPITOLO 2 OPEN DATA: DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE ........................................... 16 2.1. DEFINIZIONE DI OPEN DATA ............................................................................................................ 16 2.2. CLASSIFICAZIONE DEGLI OPEN DATA .............................................................................................. 22 2.3. I METADATI ...................................................................................................................................... 25 2.4. LINKED OPEN DATA ........................................................................................................................ 28 2.5. OPEN GOVERNMENT DATA .............................................................................................................. 30 2.6. OPEN DATA IN ITALIA E NEL MONDO ............................................................................................... 34 2.7. PERCHÉ FARE OPEN DATA ............................................................................................................... 38 2.8. CONCLUSIONE .................................................................................................................................. 44 CAPITOLO 3 OPEN GOVERNMENT: DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE ......................... 46 3.1. DEFINIZIONE .................................................................................................................................... 46 3.2. LA STORIA DELL’OPEN GOVERNMENT ............................................................................................. 48 3.3. PRINCIPI E CARATTERISTICHE........................................................................................................... 49 3.4. OPEN GOVERNMENT PARTNERSHIP.................................................................................................. 53 3.5. CONCLUSIONE .................................................................................................................................. 54 5 CAPITOLO 4 IL RUOLO DELLA TRASPARENZA ......................................................................... 56 4.1. INTRODUZIONE................................................................................................................................. 56 4.2. DEFINIZIONE TRASPARENZA............................................................................................................. 57 4.3. BENEFICI E IMPATTI DELLA PUBBLICAZIONE DEI DATI ...................................................................... 63 4.3.1. Trasparenza e riduzione della corruzione ............................................................................... 66 4.3.2. Trasparenza e fiducia nel governo .......................................................................................... 67 4.3.3. Trasparenza e democrazia ....................................................................................................... 68 4.4. TRASPARENZA E OPEN GOVERNMENT ............................................................................................. 70 4.5. MISURARE LA TRASPARENZA ........................................................................................................... 74 4.5.1. A che livello essere trasparenti? .............................................................................................. 74 4.5.2. Modelli qualitativi ................................................................................................................... 75 4.5.3. Modelli quantitativi ................................................................................................................. 79 4.6. TRASPARENZA E PRIVACY ................................................................................................................ 89 4.7. CONCLUSIONI................................................................................................................................... 91 CAPITOLO 5 USE CASES ..................................................................................................................... 92 5.1. INTRODUZIONE................................................................................................................................. 92 5.2. DATA.GOV.AU .................................................................................................................................. 96 5.2.1. Descrizione del portale: obiettivi, valori di riferimento, attori coinvolti................................. 97 5.2.2. Costi e sforzi organizzativi legati al processo di pubblicazione dei dati ............................... 101 5.2.3. Elementi tecnici rilevanti ....................................................................................................... 102 5.2.4. Impatti e benefici della soluzione .......................................................................................... 102 5.3. DATA.GOV.UK ................................................................................................................................ 102 5.3.1. Descrizione del portale .......................................................................................................... 104 5.4. KENYA OPEN DATA ....................................................................................................................... 106 5.4.1. Descrizione del portale .......................................................................................................... 108 5.5. LIMA DATOS ABIERTOS .................................................................................................................. 110 5.5.1. Descrizione del portale .......................................................................................................... 111 5.6. PORTAL DE TRANSPARÊNCIA .......................................................................................................... 112 5.6.1. Descrizione del portale .......................................................................................................... 114 5.7. AID DATA ....................................................................................................................................... 117 5.7.1. Descrizione del portale: obiettivi, valori di riferimento, attori coinvolti............................... 118 5.7.2. Costi e sforzi organizzativi legati al processo di pubblicazione dei dati ............................... 121 5.7.3. Elementi tecnici rilevanti ....................................................................................................... 122 5.7.4. Impatti e benefici della soluzione .......................................................................................... 122 5.8. OPEN WELFARE COMUNE DI BOLOGNA .......................................................................................... 123 5.8.1. Descrizione del portale (obiettivi, valori di riferimento e attori coinvolti) ........................... 125 5.8.2. Costi e sforzi organizzativi legati al processo di pubblicazione dei dati ............................... 129 5.8.3. Elementi tecnici rilevanti ....................................................................................................... 130 6 5.8.4. Impatti e benefici della soluzione .......................................................................................... 130 5.9. RECOVERY.GOV ............................................................................................................................. 130 5.9.1. Descrizione del portale .......................................................................................................... 132 5.10. SANDY FUNDING TRACKER .......................................................................................................... 134 5.10.1. Descrizione del portale ........................................................................................................ 136 5.11. USA SPENDING ............................................................................................................................ 138 5.11.1. Descrizione del portale ........................................................................................................ 141 5.12. CONCLUSIONI............................................................................................................................... 142 CAPITOLO 6 CATEGORIZZAZIONE DEI PORTALI E ANALISI DELLA SITUAZIONE ITALIANA .............................................................................................................................................. 147 6.1. INTRODUZIONE............................................................................................................................... 147 6.2. FRAMEWORK PER LA CATEGORIZZAZIONE DEI PORTALI DI OGD.................................................... 149 6.2.1. Livello 1: normativo .............................................................................................................. 151 6.2.2. Livello 2: disclosure o involvement ....................................................................................... 155 6.3. SITUAZIONE ITALIANA ................................................................................................................... 159 6.4. CRITICITÀ E PROSPETTIVE FUTURE ................................................................................................. 179 6.4.1. Soldipubblici.gov.it ................................................................................................................ 180 6.4.2. OpenCoesione ........................................................................................................................ 183 6.5. CONCLUSIONE ................................................................................................................................ 187 CAPITOLO 7 METODOLOGIA UTILIZZATA PER ANALISI DELLA LETTERATURA E USE CASES ..................................................................................................................................................... 188 7.1. ANALISI DELLA LETTERATURA....................................................................................................... 188 7.1.1. Le statistiche sulla selezione .................................................................................................. 193 7.2. USE CASES ..................................................................................................................................... 200 7.2.1. Analizzare i casi di OGD: quali informazioni guardare? ..................................................... 200 7.2.2. L’approccio utilizzato: la scheda di analisi ........................................................................... 202 CAPITOLO 8 CONCLUSIONI ............................................................................................................ 206 CAPITOLO 9 SVILUPPI FUTURI ...................................................................................................... 211 BIBLIOGRAFIA .................................................................................................................................... 214 SITOGRAFIA ......................................................................................................................................... 227 ALLEGATI ............................................................................................................................................. 229 ALLEGATO 1 – SCHEDA DI ANALISI DATA.GOV.AU ................................................................................ 229 ALLEGATO 2 – SCHEDA DI ANALISI DATA.GOV.UK ............................................................................... 232 7 ALLEGATO 3 – SCHEDA DI ANALISI KENYA OPEN DATA ...................................................................... 234 ALLEGATO 4 – SCHEDA DI ANALISI LIMA DATOS ABIERTOS .................................................................. 237 ALLEGATO 5 – SCHEDA DI ANALISI PORTAL DE TRANSPARENCIA ......................................................... 239 ALLEGATO 6 – SCHEDA DI ANALISI AID DATA ...................................................................................... 242 ALLEGATO 7 – SCHEDA DI ANALISI OPEN WELFARE ............................................................................. 245 ALLEGATO 8 – SCHEDA DI ANALISI RECOVERY.GOV ............................................................................ 248 ALLEGATO 9 – SCHEDA DI ANALISI SANDY FUNDING TRACKER ........................................................... 252 ALLEGATO 10 – SCHEDA DI ANALISI USA SPENDING............................................................................ 254 8 INDICE DELLE TABELLE TABELLA 2.1 METADATI OBBLIGATORI ....................................................................................................... 27 TABELLA 2.2 METADATI OBBLIGATORI AL VERIFICARSI DI DETERMINATE CONDIZIONI .............................. 28 TABELLA 2.3 LINKED OPEN DATA CLOUD DIAGRAM - CIRCLE SIZE ............................................................ 30 TABELLA 2.4 LINKED OPEN DATA CLOUD DIAGRAM - ARROW THICKNESS ................................................. 30 TABELLA 2.5 COMPARAZIONE DI SINTESI DEI PIANI DI AZIONE DELLE REGIONI ESAMINATE ........................ 38 TABELLA 4.1 TYPES OF TRANSPARENCY AND PRINCIPAL TYPE OF QUESTION ADDRESSED........................... 61 TABELLA 4.2 THREE MODELS OF CITIZEN INTERACTION WITH E-GOVERNMENT.......................................... 71 TABELLA 4.3 TRANSPARENCY SCORE ......................................................................................................... 72 TABELLA 4.4 DIMENSIONS AND VARIABLES OF THE SMALLEST NUMBERS OF CLICKS .................................. 81 TABELLA 4.5 SET DI INDICATORI – TRASPARENZA ...................................................................................... 84 TABELLA 4.6 DATA TRANSPARENCY SCALE ................................................................................................ 84 TABELLA 4.7 METODI DI MISURAZIONE DELLA TRASPARENZA .................................................................... 89 TABELLA 5.1 RIEPILOGO CASI STUDIO....................................................................................................... 143 TABELLA 6.1 MODELLIZZAZIONE LIVELLO 2 ............................................................................................. 156 TABELLA 6.2 SITUAZIONE EUROPEA.......................................................................................................... 161 TABELLA 6.3 SITUAZIONE REGIONALE ITALIANA ...................................................................................... 166 TABELLA 6.4 SITUAZIONE ITALIANA PORTALI DI DISCLOSURE .................................................................. 171 TABELLA 7.1 USE CASES SCHEDA DI ANALISI ............................................................................................ 205 9 INDICE DELLE FIGURE FIGURA 2.1 TIPOLOGIE DI DATO .................................................................................................................. 19 FIGURA 2.2 TIPOLOGIE DI LICENZA ............................................................................................................. 21 FIGURA 2.3 CLASSIFICAZIONE OPEN DATA ................................................................................................. 22 FIGURA 2.4 CLASSIFICAZIONE DEI METADATI ............................................................................................. 26 FIGURA 2.5 LINKED OPEN DATA CLOUD DIAGRAM ..................................................................................... 29 FIGURA 2.6 OPEN GOVERNMENT DATA VENN DIAGRAM ............................................................................. 31 FIGURA 3.1 OPEN GOVERNMENT - ITALIAN1 .............................................................................................. 48 FIGURA 3.2 CONCEPTUAL MODEL FOR OPEN GOVERNMENT ....................................................................... 52 FIGURA 3.3 OPEN GOVERNMENT PARTNERSHIP, SITUAZIONE ATTUALE ...................................................... 54 FIGURA 4.1 FOUR DIRECTION OF TRANSPARENCY ....................................................................................... 59 FIGURA 4.2 PROPOSED MODEL OF E-PARTICIPATION AND TRUST IN GOVERNMENT ................................... 73 FIGURA 4.3 OPEN GOVERNMENT DECISION MAKING .................................................................................. 77 FIGURA 4.4 STEPS IN CONDUCTING AN INITIATIVE ASSESSMENT AND A PORTFOLIO REVIEW ....................... 78 FIGURA 4.5 DIMENSIONI E SOTTO-DIMENSIONI DELLA GOVERNANCE .......................................................... 83 FIGURA 4.6 DATA REUSABILITY CALCULATION .......................................................................................... 86 FIGURA 4.7 IL CUBO DELLA TRASPARENZA ................................................................................................. 87 FIGURA 5.1 DISPOSIZIONE GEOGRAFICA USE CASES OGGETTO DI ANALISI ................................................... 92 FIGURA 5.2 DATA.GOV.AU - HOMEPAGE ...................................................................................................... 97 FIGURA 5.3 DATA.GOV.AU - ELENCO DATASET ............................................................................................ 98 FIGURA 5.4 ABC - SPESE WELFARE ........................................................................................................... 100 FIGURA 5.5 ABC - INTERACTIVE: SOCIAL SECURITY PAYMENTS BY ELECTORATE ..................................... 101 FIGURA 5.6 DATA.GOV.UK – DATASETS .................................................................................................... 103 FIGURA 5.7 DATA.GOV.UK - DEPARMENT OF TRANSPORT, AUGUST 2014 .................................................. 105 FIGURA 5.8 KENYA OPEN DATA – SEZIONE HOMEPAGE ............................................................................ 107 FIGURA 5.9 KENYA OPEN DATA – ESEMPIO SCHEDA PROGETTO ............................................................... 108 FIGURA 5.10 KENYA OPEN DATA – ESEMPIO MAPPA INTERATTIVA .......................................................... 109 FIGURA 5.11 LIMA.DATOSABIERTOS.PE - HOMEPAGE ................................................................................ 111 FIGURA 5.12 LIMA DATO ABIERTOS - OPERAZIONI SINGOLO DATASET ...................................................... 112 FIGURA 5.13 PORTAL DE TRANSPARENCIA - HOMEPAGE ............................................................................ 114 FIGURA 5.14 PORTAL DE TRANSPARENCIA - CARATTERISTICHE DEL DATO ................................................ 115 FIGURA 5.15 PORTAL DE TRANSPARENCIA - PORTAL EM GRAFICOS ........................................................... 116 FIGURA 5.16 AIDDATA - HOMEPAGE ......................................................................................................... 118 10 FIGURA 5.17 AIDDATA - DASHBORD VIEW: AGGREGATE DATA ................................................................ 119 FIGURA 5.18 AIDDATA - PROJECT DESCRIPTION ........................................................................................ 121 FIGURA 5.19 OPEN WELFARE - MAPPA INTERATTIVA ................................................................................. 125 FIGURA 5.20 OPEN WELFARE - SPORTELLI SOCIALE: % DEI CONTATTI DEI RESIDENTI AGLI SPORTELLI ..... 128 FIGURA 5.21 RECOVERY.GOV – ARRA ..................................................................................................... 132 FIGURA 5.22 RECOVERY.GOV - ESEMPI GRAFICI E MAPPE .......................................................................... 134 FIGURA 5.23 SANDY FUNDING TRACKER - INTERFACCIA DATASET ........................................................... 136 FIGURA 5.24 SANDY FUNDING TRACKER - RESILIENCE MAP ..................................................................... 137 FIGURA 5.25 USA SPENDING - HOMEPAGE ................................................................................................ 139 FIGURA 5.26 USA SPENDING - OVERVIEW OF AWARDS ............................................................................. 140 FIGURA 5.27 USA SPENDING – SPENDING MAP.......................................................................................... 140 FIGURA 5.28 USA SPENDING - FILTRI DI RICERCA ..................................................................................... 141 FIGURA 6.1 FLUSSI LOGICI DI RICERCA PER L'ANALISI DELLA SITUAZIONE ITALIANA ................................ 149 FIGURA 6.2 CATEGORIZZAZIONE PORTALI DI OGD ................................................................................... 150 FIGURA 6.3 SITUAZIONE LEGGI REGIONALI IN MATERIA DI OGD .............................................................. 155 FIGURA 6.4 POSIZIONAMENTO DELL'ITALIA NELL' OPEN DATA BAROMETER............................................ 160 FIGURA 6.5 MATRICE PENETRATION – SATISFACTION .............................................................................. 162 FIGURA 6.6 SITUAZIONE ITALIANA OPEN DATA ........................................................................................ 167 FIGURA 6.7 MATRICE DI CLASSIFICAZIONE INVOLVEMENT ....................................................................... 174 FIGURA 6.8 SITUAZIONE ITALIANA INVOLVEMENT .................................................................................... 176 FIGURA 6.9 MODALITÀ DI RICERCA INFORMAZIONI - SOLDIPUBBLICI.GOV.IT ............................................ 181 FIGURA 6.10 TREND DI SPESA PUBBLICA - SOLDIPUBBLICI.GOV.IT ............................................................ 181 FIGURA 6.11 POLITICHE DEL PROGETTO OPENCOESIONE .......................................................................... 184 FIGURA 7.1 SYSTEMATIC REVIEW APPROACH ............................................................................................ 189 11 INDICE DEI GRAFICI GRAFICO 2.1 OPEN DATA BAROMETER - GLOBAL RESULTS ........................................................................ 33 GRAFICO 2.2 OPEN DATA BAROMETER - UNITED KINGDOM ....................................................................... 34 GRAFICO 2.3 OPEN DATA BAROMETER - UNITED STATES........................................................................... 34 GRAFICO 2.4 OPEN DATA BAROMETER – KENYA........................................................................................ 34 GRAFICO 2.5 OPEN DATA ECONOMIC VALUE .............................................................................................. 41 GRAFICO 2.6 OPEN DATA IMPACTS ............................................................................................................. 42 GRAFICO 4.1 OEDC BEST PRACTICES FOR BUDGET TRANSPARENCY (ODC) OVERALL FULFILMENT ......... 65 GRAFICO 4.2 BAROMETRO DELLA TRASPARENZA - QUADRO DI SINTESI ...................................................... 79 GRAFICO 6.1 SITUAZIONE ITALIANA PORTALI DI DISCLOSURE ................................................................... 170 GRAFICO 6.2 NUMEROSITÀ DEI PROGETTI ANALIZZATI ............................................................................. 177 GRAFICO 7.1 ISTOGRAMMA DOMANDE DI RICERCA ................................................................................... 194 GRAFICO 7.2 ISTOGRAMMA DOMANDE DI RICERCA DEL CAPITOLO TRASPARENZA .................................... 195 GRAFICO 7.3 ISTOGRAMMA KEY WORDS ................................................................................................... 195 GRAFICO 7.4 GRAFICO A TORTA, TIPO DI PUBBLICAZIONE ......................................................................... 196 GRAFICO 7.5 ISTOGRAMMA TIPO DI PUBBLICAZIONE PER DOMANDA DI RICERCA ...................................... 197 GRAFICO 7.6 GRAFICO A TORTA TIPOLOGIA DI FONTE ............................................................................... 198 GRAFICO 7.7 ISTOGRAMMA ANNO DI PUBBLICAZIONE ............................................................................... 198 GRAFICO 7.8 CURVA CUMULATA ANNO DI PUBBLICAZIONE ...................................................................... 199 GRAFICO 7.9 ISTOGRAMMA ANNO DI PUBBLICAZIONE PER DOMANDA DI RICERCA .................................... 199 12 Capitolo 1 INTRODUZIONE E DOMANDA DI RICERCA 1.1. Introduzione Il 2009 può essere considerato l’avvio di una nuova era per le Pubbliche Amministrazioni. E’ a quell’anno, infatti, e più precisamente al 21 gennaio 2009, con la pubblicazione del “Memorandum on Transparency and Open Government” (Obama 2009) che viene fatto risalire l’avvio della fase di innovazione che ha portato alla nascita di quello che è stato definito il paradigma dell’Open Government che è andato ad arricchire quello già esistente dell’e-Government. L’ Open Government ha tra i suoi fini modificare l’obiettivo con cui le PA pubblicano i dati a propria disposizione, intersecando il concetto di trasparenza, a quelli di collaborazione e partecipazione per attuare progetti finalizzati ad avvicinare i cittadini all’azione del governo. Questo nuovo modello ha avviato anche una serie di riflessioni sul tema degli Open Government Data, i dati, cioè, resi disponibili dalle pubbliche amministrazioni. Le risposte a queste istanze di innovazione in termini di portali volti alla pubblicazione di Open Government Data a livello mondiale e, in particolare italiano, sono state differenti: da una parte sono stati sviluppati progetti con l’obiettivo di pubblicare il maggio numero di informazioni possibili, mettendo in secondo piano collaborazione e partecipazione, dall’altra, invece, sono stati promossi portali il cui obiettivo è costruire una sempre più stretta collaborazione tra cittadini e Pubbliche Amministrazioni. Il presente elaborato si propone di indagare la situazione sopra delineata e le tematiche ad essa connesse. 13 Dopo una prima analisi della letteratura sul tema degli Open Data (Capitolo 2), verrà introdotto e descritto il paradigma dell’Open Government (Capitolo 3). Nel capitolo 4 si svilupperà l’analisi del concetto di trasparenza, la sua evoluzione nel tempo e le modifiche che l’introduzione del paradigma dell’Open Government ha portato a tale concetto. Successivamente, nel capitolo 5, saranno invece analizzate una serie di “good practices” a livello mondiale con l’obiettivo di comprendere come i concetti sopra descritti siano poi stati tradotti, nella pratica, all’interno di portali di pubblicazione di Open Government Data. Nel capitolo 6, invece, verrà proposto un modello per la classificazione di progetti di Open Government Data evidenziandone caratteristiche e principali benefici. All’interno dello stesso capitolo verrà poi anche analizzata la situazione Italiana in termini di progetti di pubblicazione dei dati: i vari portali analizzati saranno suddivisi secondo il modello sopra proposto e ne verranno tratte le opportune considerazioni, grazie anche al parere di esperti in materia. All’interno del capitolo 7 verrà poi presentata la metodologia utilizzata per le analisi svolte nei primi capitoli. Nei capitoli conclusivi verranno esposte le considerazioni finali elaborate e i possibili sviluppi futuri per continuare ricerca ed analisi delle tematiche trattate. 1.2. Domanda di ricerca La ricerca illustrata nel presente elaborato si è posta l’obiettivo di analizzare la situazione italiana in termini di pubblicazione di Open Government Data, individuando le caratteristiche principali dei vari portali presenti sul territorio, le criticità, i punti di forza e i possibili miglioramenti. Per poter giungere ad una conclusione è stato necessario prendere in esame diversi quesiti che hanno aperto altrettante piste di ricerca attraverso la raccolta e l’analisi di dati: quali sono le caratteristiche rilevanti per un portale di pubblicazione di OGD? Come possono essere categorizzati i portali presenti? Che cosa significa e che importanza ha in questo 14 contesto il concetto di trasparenza? Come l’affermarsi del paradigma dell’Open Government ha mutato le modalità di distribuzione del dato al cittadino? Qual è la situazione italiana a confronto del resto del Mondo? Tutte le riflessioni e i tentativi di risposta alle domande sopra elencate hanno offerto spunti interessanti per raggiungere l’obiettivo finale della ricerca, riportato anche nel titolo del presente elaborato, e cioè individuare quali azioni è necessario che una Pubblica Amministrazione compia per divenire più trasparente e vicina alle esigenze del cittadino. 15 Capitolo 2 OPEN DATA : DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE 2.1. Definizione di Open Data La definizione tecnica, e universalmente riconosciuta, del termine Open Data è quella data dall’Open Knowledge Foundation, fondazione no-profit nata a Cambridge nel 2004 con lo scopo di promuovere la diffusione dei dati aperti: “Open data is data that can be freely used, reused and redistributed by anyone -subject only, at most, to the requirement to attribute and share-alike." (Open Knowledge Foundation, 2015a). La stessa fondazione, all’interno del manuale “Open data Handbook”, spiega successivamente più nel dettaglio quali sono le caratteristiche affinché un dato possa essere definito aperto: disponibilità e accesso: i dati devono essere disponibili gratuitamente o a un prezzo non superiore al loro costo di produzione, preferibilmente scaricabili da internet in un formato utile e modificabile; riutilizzo e redistribuzione: i dati devono essere in un formato tale da permettere all’utente di riutilizzarli e combinarli con altre basi di dati; partecipazione universale: tutti devono avere la possibilità di accedere e utilizzare i dati, anche per scopi commerciali. Non è ammesso nessun tipo di discriminazione. Per garantire al meglio i principi sopra elencati i dati dovrebbero avere queste caratteristiche (Transparency International Georgia 2012): completi: tutti i dati relativi a uno specifico dataset devono essere pubblicati, compresi quelli cartacei e quelli utilizzati per generare dati aggregati. (Ad esempio, un dato legato all’inflazione dovrebbe includere i prezzi del paniere di beni utilizzati per misurarla); 16 primari: i dati devono essere raccolti alla fonte, e essere pubblicati con il livello di dettaglio con cui sono stati raccolti, nel caso in cui i dati siano raccolti in una forma non utilizzabile è consentito un trattamento degli stessi, senza però che nessuna informazione vada persa; tempestivi: i dati sono resi disponibili il più rapidamente possibile al fine di massimizzare il valore al pubblico. In un sistema ben progettato i dati andrebbero pubblicati in tempo reale o quasi, gli aggiornamenti dovrebbero essere facili da individuare (ad esempio con un meccanismo come i feed RSS); accessibili: i dati sono disponibili al maggior numero di utenti possibile, per la più ampia gamma di scopi possibili. I dati dovrebbero essere facili da condividere digitalmente. Ogni pagina e documento pubblicato dovrebbe essere assegnato un URI unico e facilmente reperibile (URL) che può essere distribuito via e-mail e siti web di social; leggibili da computer: i dati sono memorizzati utilizzando un formato e una struttura che consentano l'elaborazione automatizzata; in formati non proprietari: i dati sono disponibili in un formato aperto sul quale nessuna entità ha il controllo esclusivo. Un formato aperto è “una specifica pubblica per la descrizione e l'archiviazione di dati digitali senza barriere di natura legale o tecnica” (Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione, 2011); liberi da licenze che ne limitino l’uso: i dati dovrebbero essere gratuiti per tutti i tipi di utilizzo, compreso quello commerciale, senza restrizioni. Protezioni della proprietà intellettuale, come diritti d'autore o marchio di fabbrica, non sono usati per limitare i potenziali utenti o usi dei dati; esaminabili: ogni entità pubblica o privata che fornisce dati deve designare una persona per rispondere alle domande e lamentele circa i dati e le informazioni; i contatti di questa persona dovrebbero essere inclusi nel dataset; ricercabili: i dati dovrebbero essere facilmente trovabili da coloro che ne sono alla ricerca, essere inclusi in cataloghi di dati essere inseriti in un sito web accessibile ai motori di ricerca; permanenti: i criteri sopra descritti devono caratterizzare i dati nel corso del loro intero ciclo di vita. 17 Queste stesse caratteristiche sono state riportate anche sul vademecum “Open Data: Come rendere aperti i dati delle pubbliche amministrazioni” (Formez PA 2011), il centro di servizi, assistenza, studi e formazione per l'ammodernamento delle P.A. che risponde al Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Esso opera a livello nazionale e ha la funzione di “supporto delle riforme e di diffusione dell'innovazione amministrativa dei soggetti associati”. Lo scopo di questo documento è quello di fornire alle pubbliche amministrazioni delle linee guida da seguire nel momento in cui si trovano a dover pubblicare dei dati in formato aperto. In particolare in Italia è in vigore dal 2012 una legge riguardante gli Open Data che fa riferimento alle caratteristiche sopra riportate. Occorre inoltre fare riferimento alle definizioni riportate nell'art. 68, comma 3, del CAD, come modificato dalle norme contenute nell’art. 9 del DL n. 179/2012, convertito con la Legge n. 221/2012, recante "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese": a) “formato dei dati di tipo aperto, un formato di dati reso pubblico, documentato esaustivamente e neutro rispetto agli strumenti tecnologici necessari per la fruizione dei dati stessi; b) dati di tipo aperto, i dati che presentano le seguenti caratteristiche: 1. sono disponibili secondo i termini di una licenza che ne permetta l'utilizzo da parte di chiunque, anche per finalità commerciali, in formato disaggregato; 2. sono accessibili attraverso le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ivi comprese le reti telematiche pubbliche e private, in formati aperti ai sensi della lettera a), sono adatti all'utilizzo automatico da parte di programmi per elaboratori e sono provvisti dei relativi metadati; 3. sono resi disponibili gratuitamente attraverso le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ivi comprese le reti telematiche pubbliche e private, oppure sono resi disponibili ai costi marginali sostenuti per la loro riproduzione e divulgazione. L'Agenzia per l'Italia digitale deve stabilire, con propria deliberazione, i casi eccezionali, individuati secondo criteri oggettivi, trasparenti e verificabili, in cui essi sono resi disponibili a tariffe superiori ai costi marginali. In ogni caso, l'Agenzia, nel trattamento dei casi eccezionali 18 individuati, si attiene alle indicazioni fornite dalla direttiva 2003/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003, sul riutilizzo dell'informazione del settore pubblico, recepita con il decreto legislativo 24 gennaio 2006, n. 36.” (Legge n. 221/2012). Come si evince dalla lettura delle fonti riportate, non è sufficiente la pubblicazione di dati affinché si possa parlare di Open Data. La Figura sotto riportata esemplifica bene questo concetto (AgID 2014): Figura 2.1 Tipologie di dato (AgID 2014) Come si può vedere all’interno del grande insieme di dati pubblici, solo una piccola parte di essi, possono essere definiti dati di tipo aperto: sono quelli contemporaneamente disponibili per tutti gli utenti, accessibili senza nessuna restrizione e in modo gratuito o con un prezzo non superiore ai costi marginali. Un altro aspetto importante da tenere in considerazione è che, quando si parla di Open Data, non si fa riferimento esclusivo ai dati delle pubbliche amministrazioni, tutte le caratteristiche sopra citate, infatti, possono far riferimento anche a dati pubblicati da un ente privato. Un esempio su tutti è quello di Enel, la società multinazionale operante nel settore dell’energia, che, dal 2011, ha aperto un proprio portale per la pubblicazione di Open Data (Enel 2011) con lo scopo, come si legge nel sito di: 19 “migliorare il mercato nel quale operiamo, accelerando il confronto tra le imprese che operano nel mercato liberalizzato dell’energia e supportando i processi decisionali all’interno e all’esterno della nostra azienda; aumentare la trasparenza dando maggiore visibilità alle nostre attività e rendendo più partecipativo il dialogo con i cittadini, le istituzioni e il territorio. Condividere i dati economici e finanziari e quelli relativi alla sostenibilità aziendale significa aumentare il coinvolgimento e affrontare a tutto campo le grandi sfide relative alla produzione di energia in Italia e nel Mondo; favorire l’innovazione tecnologica che rappresenta un motore importante per la crescita economica del Paese. Rendendo disponibili i dati aziendali stimoliamo lo sviluppo e la diffusione di nuove applicazioni, mash-up e visualizzazioni in grado di migliorare aspetti importanti della nostra vita quotidiana e utili al confronto sulla sostenibilità ambientale” (http://data.enel.com/). Si può quindi affermare che i dati aperti delle pubbliche amministrazioni, definiti “Open Government Data” (concetto che verrà ripreso in seguito, intersecando i concetti di Open Data e Open Government), non sono che una parte dei dati aperti. Questo a sottolineare il fatto che, quando si fa riferimento a questi temi, sarebbe auspicabile non coinvolgere solamente enti pubblici, sicuramente più sensibili al tema, oltre che “obbligati” alla pubblicazione dalla legge, ma anche soggetti privati in possesso di dati utili per la comunità. I formati maggiormente usati per i dati di tipo aperto, così come riportato dalle linee guida dell’AgID sono (AgID 2014): XML (eXtensible Markup Language), Notation3 e Turtle, N-Triples, JSON (JavaScript Object Notation), JSON-LD, CSV (Comma Separated Values). Appare opportuno, inoltre, prendere in considerazione la licenza con cui sono distribuiti i dati. L’importanza di questo aspetto è individuabile già dalla definizione di Open Data, proposta da Open Knowledge Foundation e riportata all’inizio del capitolo, al suo interno è infatti evidenziato come gli Open Data siano “usabili, riutilizzabili e ridistribuibili liberamente da chiunque anche per finalità commerciali, soggetto al massimo alla richiesta di attribuzione e condivisione allo stesso modo”. La modalità necessaria affinché un dato abbia queste caratteristiche risiede nella licenza con cui esso viene 20 pubblicato. Un elenco di tutte e sole le licenze di pubblicazione che permettono che un dato sia definito Open Data è offerto dall’AgID (AgID 2014) e riportato in figura. Figura 2.2 Tipologie di licenza (AgID 2014) Il Pubblico dominio o “waiver” è lo strumento legale attraverso il quale il dichiarante può: “condividere, e quindi copiare, distribuire ed esporre al pubblico i dati e modificare e quindi trasformare ed eseguire “mashup” dei dati per generare lavori derivati” (AgID 2014). Le licenze con richiesta di attribuzione consentono di effettuare le stesse operazioni di quelle con pubblico dominio, ma con l’aggiunta del vincolo di attribuire in maniera opportuna la paternità dei dati. Le licenze, invece, nominate nello schema come “con richiesta di condivisione allo stesso modo e attribuzione” inseriscono, invece, due vincoli ulteriori: 21 distribuire eventuali lavori derivati con la stessa identica licenza che governa il lavoro originale; attribuire in maniera opportuna la paternità dei dati, fornendo un link alla licenza e indicando eventuali modifiche apportate. 2.2. Classificazione degli Open Data Un articolo fondamentale, che merita quindi un approfondimento in un capitolo a parte e che ha avuto molte conseguenze sull’analisi degli Open Data, è quello pubblicato da Tim Berners-Lee, intitolato Linked Data (Berners-Lee 2006). In esso, l’informatico britannico, famoso per essere l’inventore del Word Wide Web, propone una classificazione degli Open Data, ora comunemente accettata dalla comunità internazionale, per suddividere i dati pubblicati secondo la qualità del formato di pubblicazione. Successivamente, sempre riguardo questa classificazione, è stato creato un sito web “5 star data” (5stardata.info2012), per meglio spiegare i concetti espressi. La figura sottostante riassume la classificazione nella sua versione originale, per ogni step è fornito un esempio di formato. Figura 2.3 Classificazione Open Data (5stardata.info 2012) 22 ★ Una stella. Identifica i dati semplicemente disponibili sul web, in un qualsiasi formato e con qualsiasi caratteristiche, purché siano con licenza aperta, in modo da poter essere definiti Open Data. L’utente in questo modo ha la possibilità di analizzarli, stamparli, salvarli condividerli e modificarli a suo piacimento. Per l’ente che pubblica i dati, invece, questa è la maniera più semplice per farlo, che comporta i minori investimenti di tempo e denaro. Un esempio può essere una semplice immagine in un formato grezzo (.pdf, .jpg). ★★ Due stelle. Indicano dati codificati ma con formato proprietario. Sono dati machinereadable, sui quali quindi l’utente è in grado fare delle elaborazioni sui dati e esportarli in altri formati o banche dati a sua disposizione, nonostante per fare ciò sia necessario un software proprietario. ★★★ Tre stelle. Raggruppano i dati disponibili con formato non proprietario, che, quindi, l’utente è in grado di rielaborare senza la necessità di avere un software proprietario. Per l’ente che pubblica il dato questo potrebbe richiedere un investimento maggiore dovendo dotarsi di un convertitore o dei plug-ins per esportare i dati dal formato proprietario. Un esempio sono i dati in formato csv. ★★★★ Quattro stelle. Questo livello indica dati strutturati e codificati in un formato non proprietario che sono dotati di un URI, che li rende indirizzabili sulla rete e quindi direttamente online, attraverso l’inclusione in una struttura sugli standard W3C (RDF and SPARQL). Ciò consente a un singolo dataset di essere richiamato attraverso un’URL (Uniform Resource Locator) specifico, quindi, per esempio, di puntare al dato o ad un insieme di dati da una applicazione o accedervi dall’interno di un programma che può poi elaborarlo in vari modi. L’utente ha quindi la possibilità di salvare l’indirizzo e leggerlo da altre postazioni. Per l’ente pubblicatore nasce invece la possibilità che altri possano inserire il link ai tuoi dati all’interno del proprio dataset, questo a discapito della necessità di dedicare tempo a assegnare a ogni dataset il rispettivo URI. ★★★★★ Cinque stelle. Denominano quelli che vengono definiti Linked Open Data (LOD). Quei dati aperti, cioè, che presentano, anche nella struttura del dataset, link ad altri dataset che possano aiutare l’utente a contestualizzarli. È possibile, cioè, collegare dinamicamente tra loro più dataset, incrociando così informazioni provenienti da fonti 23 diverse, eventualmente gestite da diverse Amministrazioni. L’utente ha così la possibilità, a partire dai dati cercati, di scoprire nuovi dati relazionati ad essi, e, di conseguenza, di effettuare un’analisi più completa. Chi pubblica i dati, ha così la possibilità di incrementare il valore dei propri dati, anche se questo richiede un investimento di risorse per linkare i propri dati a altri dataset sul web. Questo è, quindi, il livello ideale di pubblicazione, nel quale ogni dato presenta tutte le caratteristiche possibili per aiutare l’utente nella sua ricerca. Le cinque stelle di Tim Berners Lee sono state da tempo affiancate da quelle di Tim Davies (Davies 2012) il cui tentativo è stato di “contestualizzare” più possibile il processo di liberazione dei dati. Un processo che presuppone una totale inversione di prospettiva: i cittadini non sono meri destinatari dell’intervento pubblico ma ne sono parte costituente. La partecipazione civica nella creazione di valore pubblico diventa la finalità principale da abilitare e rafforzare alimentando processi di trasparenza e partecipazione (www.forumpa.it). ★ Be demand driven: pubblicare dati che soddisfino una domanda specifica di stakeholder esterni implica cominciare a ridurre le continue richieste di dati ad un ufficio. ★★ Put data in context: accompagnare i dati con una ricca documentazione ne permette un facile riutilizzo. Porli nel corretto contesto amplifica tale possibilità. E’ il caso di una rappresentazione grafica dei dati che permette di veicolare l'informazione in maniera più efficace. ★★★ Support conversation around data: in questo livello rientra la fase “social” prima introdotta: molti cataloghi Open Data ospitano una sezione FAQ e offrono diversi canali di interazione quali email o social network attraverso cui dialogare con l'ente pubblico che distribuisce i dati. ★★★★ Build capacity, skills and networks: in questo livello rientra la fase “scenari d’uso” prima introdotta: nel presentare i dati attraverso infografiche interattive si fornisce la possibilità ad un utente di capire al meglio i dati. Rimane importante però stimolare il riutilizzo organizzando, ove possibile, incontri formativi volti a spiegare i dati e/o a mostrare strumenti di pulizia, analisi, e visualizzazione. 24 ★★★★★ Collaborate on data as a common resource: il rilascio dei dati, infatti, prevede cicli di feedback con una comunità di riferimento (spesso quella da cui si è partiti per aprire i dati) da cui trarne delle considerazioni e produrre nuovi dati e strumenti (AgID 2014). 2.3. I metadati All’interno della letteratura sugli Open Data, appare necessaria una breve parentesi riguardante questa tipologia di dati, partendo dalla definizione: “Un metadato (dal greco μετὰ "oltre, dopo" e dal latino datum "informazione" plurale: data), letteralmente "(dato) oltre un (altro) dato", è un'informazione che descrive un insieme di dati.” (Wikipedia 2015). Affinché l’utente sia in grado di leggere e operare su un dataset è necessario che esso sia accompagnato da spiegazioni che riguardino i dati in esso contenuti, la struttura e il significato delle singole righe e colonne. Il ruolo del metadato è, infatti, proprio quello di consentire una maggiore comprensione e aiutare la ricerca e la scoperta dei dati stessi. (AgID 2014). La metadatazione, il processo, cioè, di creazione e pubblicazione dei metadati, presenta delle differenze, a seconda delle scelte effettuate dall’ente che pubblica i dati. Queste informazioni possono, infatti, essere consultabili solamente online, oppure scaricabili in formati proprietari e non proprietari. Anche il grado di dettaglio può variare: esistono, infatti, metadati legati a un dataset, ma anche metadati legati al singolo dato, quindi con il massimo livello di dettaglio possibile. Per questi motivi l’AgID (AgID 2014) propone un modello di valutazione anche per i metadati, che viene ben illustrato nella sottostante figura. 25 Figura 2.4 Classificazione dei metadati (AgID 2014) Esso prevede l’assegnazione di una valutazione, con punteggio da uno a quattro, dei metadati pubblicati a seconda di due variabili: livello di dettaglio e legame dato-metadato. La prima variabile fa riferimento alla granularità di definizione dei metadati e si suddivide in tre categorie: nessuno: i dati non sono accompagnati da un’opportuna metadatazione; dataset: i metadati forniscono informazioni relative a un dataset; dato: i metadati forniscono informazioni relative al singolo dato. La seconda dimensione fa invece riferimento a quanto i metadati riescono a essere “fisicamente e logicamente legati ai dati, anche dopo un ipotetico processo di trasformazione e utilizzo” (AgID 2014): assente: i dati non sono accompagnati da un’opportuna metadatazione; legame debole: i dati sono accompagnati da metadati esterni, ad esempio con schede nella pagina di download o in file separati; legame forte: i dai incorporano al loro interno i metadati che li descrivono. Per quanto riguarda l’Italia a partire da un provvedimento del Consiglio dei Ministri (10/11/2011) è stato definito un profilo nazionale di metadati, basato sugli standard ISO 26 19115, 19119, TS19139, secondo il quale i metadati vengono suddivisi in due categorie: quelli obbligatori e quelli obbligatori condizionatamente, cioè limitatamente al verificarsi di alcune condizioni. Nelle due tabelle sottostanti viene riportato l’elenco delle due categorie. Tabella 2.1 Metadati obbligatori (AgID 2014) 27 Tabella 2.2 Metadati obbligatori al verificarsi di determinate condizioni (AgID 2014) 2.4. Linked Open Data Merita un approfondimento ulteriore il tema relativo ai linked Open Data (LOD). In particolare lo stesso Tim Berners-Lee (Berners-Lee 2006) nel suo articolo dedica un capitolo ai principi che devono seguire i LOD: usare indirizzi Web (URI) come nomi per i dataset; usare URI utili al protocollo HTTP in modo che sia possibile cercarli; quando qualcuno cerca una URI, fornire informazioni utili, seguendo gli standard (RDF, SPARQL); includere link ad altre URI, così da permettere a chi cerca di scoprire nuovi collegamenti. 28 Una definizione di LOD, che ben riassume queste caratteristiche, è quella proposta da Christian P. Geiger e Jörn von Lucke (Geiger, von Lucke 2012): “Linked Open Data are all stored data connected via the World Wide Web which could be made accessible in a public interest without any restrictions for usage and distribution.” Da segnalare è, inoltre, il Linking Open Data project (Linking Open Data community 2014) un progetto nato con lo scopo collegare tra di loro quanti più dataset possibili, creando link tra dati provenienti da diverse fonti, e che, a oggi, conta 570 datasets connessi da 2909 link sets. Figura 2.5 Linked Open Data cloud diagram (Linking Open Data community 2014) La figura mostra il progetto nella sua interezza (aggiornato ad Agosto 2014): i diversi colori racchiudono dataset provenienti da ambiti completamente diversi tra di loro (Publications, Life Sciences, Cross-Domain…). Ogni cerchio della figura rappresenta un dataset, la grandezza del cerchio rappresenta il numero di triple, cioè di statement del 29 tipo Soggetto – Predicato – Oggetto, dove il soggetto è una risorsa, il predicato è una proprietà e l'oggetto è un valore, che costituiscono le unità base per rappresentare un’informazione in RDF. Ogni freccia indica, invece, la presenza di almeno 50 links di connessione tra i due dati, più la freccia è spessa, maggiore è la numerosità dei link. Le dimensioni dei dataset e dei link sono riportati nella tabella seguente: Circle size Triple count Arrow Very large >1B thickness Large 1B – 10M Thick >100k Medium 10M – 500k Medium 100k – 1k Small 500k – 10k Thin < 1k Very small < 10k Tabella 2.3 Linked Open Data cloud diagram - Circle size (Linking Open Data community 2014) Triple count Tabella 2.4 Linked Open Data cloud diagram Arrow thickness (Linking Open Data Community 2014) A oggi questo può essere considerato il più grande esempio internazionale volto alla creazione di Linked Open Data presenti sul web e disponibili per l’utente finale (Bizer, Heath et al. 2009). A livello tecnico, quando si parla di Open Data, sono definiti degli standard indispensabili per raggiungere i livelli 4 e 5 della classificazione dei dati (quindi i linked Open Data) e 2 o 3 dei metadati. Questi standard sono: RDF (Resource Description Framework), RDFS (RDF schema), OWL (Web Ontology Language), SPARQL (Sparql Protocol And Rdf Query Language), SDMX (Statistical Data and Metadata Exchange). 2.5. Open Government Data Quando si parla di Open Government Data (in breve OGD) si intendono tutti quei dati aperti, con le caratteristiche definite nei paragrafi precedenti, pubblicati da istituzioni pubbliche. Si tratta quindi dell’intersezione tra Open data e Government Data cioè tutte le informazioni prodotte o commissionate da enti pubblici (Ubaldi 2013). 30 Questa teoria è rappresentata nel diagramma seguente (Green 2015). Figura 2.6 Open Government Data venn diagram (http://creativecommons.org/tag/open-government) Geiger e von Lucke (Geiger, von Lucke 2012) propongono la seguente definizione: “Open Government Data are all stored data of the public sector which could be made accessible by government in a public interest without any restrictions for usage and distribution.” Alla fine degli anni 2000 si assiste alla nascita, a livello internazionale, di movimenti popolari impiegati nella promozione dell’apertura delle informazioni. Uno di questi movimenti è l’Open Government Data che si concentra, per promuovere la trasparenza e la partecipazione, su una modalità di pubblicazione dei dati pubblici, che mantenga alcune caratteristiche ritenute imprescindibili: disponibilità e accesso, riuso e distribuzione, partecipazione universale, completezza disaggregazione e aggiornamento continuo dei dati (Di Donato 2010). I servizi offerti partendo dai dati che possiedono le caratteristiche sopra descritte, garantirebbero trasparenza, partecipazione e più efficienza dell’ente pubblico. Lo sviluppo di portali di OGD si è quindi moltiplicato a partire dagli anni 2000, a livello sia degli enti locali, principalmente nei paesi OCSE, ma non solo. 31 Gli Open Data sono l’aspetto centrale al quale le pubbliche amministrazioni devono fare riferimento se vogliono promuovere iniziative di Open Government. Come, infatti, riporta Socrata (Socrata 2011), in una software house impegnata nella promozione degli Open Data, questi ultimi costituiscono l’aspetto strategico dei modelli di Open Government. Solo attraverso la pubblicazione dei propri dati un governo può favorire la trasparenza, punto fondamentale dell’Open Government: i dati, infatti, possono aiutare i cittadini a analizzare, in modo critico, le politiche del governo (Ubaldi 2013). Come verrà poi analizzato nel dettaglio, la pubblicazione massiva è una condizione necessaria, ma sicuramente non sufficiente, anche perché, come già accennato, Open data non significa automaticamente Open Government. L’apertura dell’informazione, infatti, non rende automaticamente un governo più vicino ai bisogni dei propri cittadini; troppe informazioni possono anzi causare confusione, minore comprensione dell’azione pubblica e minore fiducia in chi governa (Janssen, Charalabidis et al. 2012). Davies (Davies 2013) propone una analisi a livello mondiale, effettuata attraverso il barometro degli OGD, che analizza i dati secondo le seguenti dimensioni: capacità organizzativa del governo di rendere pubblici gli OGD; libertà dei cittadini e della società civile e presenza forti diritti all’informazione e regimi di protezione dei dati; risorse disponibili per l’imprenditoria, favorendone il riuso per ottenere vantaggi economici. I risultati globali, riportati nel grafico sottostante sono in linea con quelli dei paesi che fanno parte dell’Open Government partnership. I continenti più all’avanguardia sono infatti l’Europa e le Americhe, che si situano sopra la media mondiale; questo a testimoniare il legame tra l’attuazione di politiche di Open Government e la pubblicazione di dati. 32 Grafico 2.1 Open Data Barometer - Global results (Davies 2013) Entrando nello specifico dei singoli paesi, al primo posto a livello mondiale c’è il Regno Unito, seguito dagli Stati Uniti d’America (nel grafico la linea nera a confronto con il continente di riferimento, linea blu). 33 Grafico 2.2 Open Data barometer - United Kingdom (Davies 2013) Grafico 2.3 Open Data Barometer - United States (Davies 2013) Il primo Paese africano risulta il Kenya (22° a livello mondiale). Grafico 2.4 Open Data Barometer – Kenya (Davies 2013) Queste analisi risulteranno poi utili nella ricerca dei casi studio (capitolo 5), volta a capire più nel dettaglio come, con che caratteristiche di qualità, vengano poi effettivamente pubblicati gli OGD. 2.6. Open Data in Italia e nel Mondo La storia dei dati aperti e del termine Open Data, secondo le definizioni e le caratteristiche sopra citate, è sicuramente recente e riconducibile alla nascita dell’Open Government nel 2009. 34 Rohit Malhotra, professore e presidente del Center of Civic Innovation, in una conferenza a gennaio 2015 (Malhotra 2015) ha collegato l’utilizzo degli Open Data a una pratica nata nel Ranga Reddy village in Andhra Pradesh, India. Egli racconta, infatti, che in piccoli e poveri villaggi, c’erano centinaia di lavoratori che, dopo aver lavorato intere giornate, non venivano mai pagati. Quando andavano a riscuotere il salario dovuto gli venivano loro chieste le impronte digitali, come segno dell’avvenuto pagamento, ma non ricevevano niente in cambio. Grazie all’ “indian freedom of information act” i dati diventarono pubblici e i cittadini si accorsero che i funzionari, corrotti, rubavano i loro soldi una volta arrivati. Per combattere questo fenomeno iniziarono a dipingere un “data wall”, un muro dove ognuno scriveva chi doveva essere pagato, per che cosa, quanto e se era stato pagato o no. Il governo allora, grazie alla trasparenza sui dati, si ritrovò costretto a pagare. A partire da quel momento e ancora oggi, in tutta l’India e in altri Paesi, sono presenti questi muri, per garantire il pagamento dei contadini (Partnership for transparency found 2012). In tempi più recenti, il Governo Obama, facendo seguito alla Direttiva sull'Open Government del dicembre 2009, ha approvato, come misura anticrisi, un progetto, denominato data.gov, per permettere di produrre beni e servizi attraverso i dati aperti, intesi come materia prima sulla quale i cittadini possono operare. Questo progetto ha fatto da modello a tutti i successivi, tanto che pochi mesi dopo anche il Regno Unito ha aperto Data.gov.uk, portale che sarà analizzato nel dettaglio all’interno del capitolo 5, fortemente voluto e sponsorizzato da Tim Berners-Lee, l'inventore del World Wide Web, seguito dalla Nuova Zelanda con data.govt.nz. In pochi anni la pratica degli Open Data e dei data store governativi si è estesa in Norvegia con data.norge.no (Aprile 2010), Australia con Data.gov.au (Marzo 2011), Canada con Data.gc.ca (Marzo 2011), Marocco con Data.gov.ma (Aprile 2011), Kenya con opendata.go.ke (Luglio 2011), Cile con datos.gob.cl (Settembre 2011), Olanda con data.overheid.nl (Ottobre 2011), Spagna con datos.gob.es (Ottobre 2011), Uruguay con datos.gub.uy (Novembre 2011), Francia con Data.gouv.fr (Dicembre 2011), Brasile con dados.gov.br (Aprile 2012), India con data.gov.in (2012), Estonia con open-data.ee, Portogallo con dados.gov.pt, Moldavia con date.gov.md, Belgio con data.belgium.be. (Dallolio V. 2011/2012). 35 Anche in Italia sono molteplici le iniziative d'apertura del patrimonio informativo da parte di pubbliche amministrazioni centrali e locali. Il primo data store italiano è stato quello pubblicato dalla della regione Piemonte (2010), sul sito dati.piemonte.it, all'interno del quale sono catalogati dati aperti riconducibili ai vari enti regionali (comuni, province, ...). Poi, nel febbraio 2011, è stata la volta del comune di Udine, che ha pubblicato i dati di bilancio dell'Ente in formato open, seguita dal comune di Faenza. Dopo circa un anno dalla nascita del data store piemontese anche la regione Emilia-Romagna, ad ottobre 2011, ha pubblicato online il suo catalogo di dataset (dati.emilia-romagna.it). Il 18 Ottobre 2011, attraverso il lancio del portale dati.gov.it, si è aperta una nuova stagione per l'innovazione e la trasparenza nella PA. L’anno successivo attraverso l’art. 9 del DL n. 179/2012, convertito in Legge n. 221/2012, viene stabilito che le amministrazioni, i gestori di pubblici servizi e le società partecipate a maggioranza pubblica, inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione: “pubblicano nel proprio sito web, all'interno della sezione Trasparenza, valutazione e merito il catalogo dei dati, dei metadati e delle relative banche dati in loro possesso ed i regolamenti che ne disciplinano l'esercizio della facoltà di accesso telematico e il riutilizzo, fatti salvi i dati presenti in Anagrafe tributaria”. Lo stesso articolo stabilisce che “i dati e i documenti che le amministrazioni titolari pubblicano senza l'espressa adozione di una licenza si intendono rilasciati come dati di tipo aperto”. L’eventuale adozione di una licenza è motivata ai sensi delle linee guida nazionali”. La situazione italiana è riassunta nella tabella sottostante (la tabella è relativa a dati 2014). Regione/ provincia autonoma Basilicata Emilia Romagna Legge regionale Linee giuda Portale Open Condivisione data altri enti/riuso opendata.regi one.basilicata .it/opendata/h ome.jsp LR n. 11 del DGR n. dati.emilia2004 2080 del romagna.it 12/2012. Inoltre, vademec La piattaforma è predisposta per indicizzare e memorizzare Licenza CC0, CCBY e IODL 2.0 36 um per specifici aspetti Fruili Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia LR 42. del 09/04/2014 dati.friulivenez iagiulia.it LR n. 7/2012 LR n. 42/06 DGR n. 889/2012 LR n. DGR n. 7/2012 2904 del art.52 11/01/20 12 dati.lazio.it Marche Piemonte Provincia autonoma di Trento Puglia Sicilia dati di titolarità delle PA, organismi di diritto pubblico, imprese pubbliche LR n. 24 del DGR 20/12/2011 n.224687 del 08/10/ 2012 L.P. n. DGR n. 16/2012 2858 del 27/12/ 2012 LR n. DGR n. 20/2012 2183 del 31/10/ 2010 IODL 2.0 dati.liguria.it dati.lombardi a.it CC-BY Portale aperto IODL agli enti del 2.0 territorio Sezione dedicata nel portale regionale dati. Portale aperto a piemonte.it tutti gli enti del territorio. 79 enti del territorio pubblicano dati dati. Punto unico di trentino.it accesso per il territorio. Presenti dati aperti del comune di Trento, comune di Rovereto, APT Val di Fiemme, Informatica Trentina spa. dati.puglia.it CC0 e CC-BY CC0 e CC-BY Sezione La regione dedicata nel Sicilia ha scelto portale di riusare il regionale software della piattaforma Open Data della 37 Toscana Umbria Veneto regione Piemonte. LR DGR n. dati.toscana.it Portale aperto n.54/2009 23 Del agli enti del 21/01/ territorio. 2 enti 2013 pubblicano dati LR n. DGR n. dati.umbria.it Il repertorio è 8/2011 914/2013 aperto a tutti gli enti del territorio, 3 enti pubblicano dati DGR n. dati.veneto.it Il portale è 2301 del aperto a tutti gli 29/12/ enti del 2011 territorio. 17 amministrazioni pubblicano dati CC-BY CC-BY IODL 2.0 CC- BY Tabella 2.5 Comparazione di sintesi dei piani di azione delle regioni esaminate (AgID 2014) Come si può notare 14 delle 20 regioni italiane (70%) pubblicano dati online, di queste 12 hanno un portale dedicato alla pubblicazione di dati. Di questi portali 7 offrono al loro interno la possibilità, per gli enti del territorio, di caricare i propri dati. 2.7. Perché fare Open Data Prima di comprendere a pieno quali sono i benefici e quali le barriere nell’utilizzo degli Open Data è necessario esplicitare come possono essere usati i dati e chi ne può fare utilizzo. A entrambe queste domande risponde Tim Davies (Davies 2013). In primo luogo l’autore risponde alla domanda “how Open Data can be used?” elencando cinque processi di utilizzo: data to fact: gli individui possono ricercare fatti specifici in dataset che possono essere di supporto nel loro impegno per i processi civili o burocratici, o nella pianificazione aziendale; data to information: i dati offrono la possibilità agli utilizzatori di creare una rappresentazione statica ed interpretare i di dati. Portando a visualizzazioni, blog, infografica e relazioni scritte; 38 data to interface: possibilità di creazione di un mezzo per accedere in modo interattivo ed esplorare uno o più insiemi di dati, ad esempio, la creazione di una mappatura ricercabile mash-up; data to data: la condivisione di dati derivati, costruiti dall’utente a partire dai dati originali (sia semplicemente un insieme di dati originale in un nuovo formato, o un nuovo dataset creato in combinazione con diversi dati o manipolato in qualche modo); data to service: dove gli Open Data svolgono un ruolo “dietro le quinte” nello svolgere qualche funzione di servizio online o offline. Ad esempio, l'uso di dati di contorno per instradare i messaggi di segnalazione per delle buche all'autorità competente. Per quanto riguarda gli utilizzatori degli Open Data, Davies li divide in cinque categorie: micro-enterprise; SME (Small-medium side enterprises) business in the private sector; local and national public sector institutions; academic institutions; voluntary sector workers. Con la partecipazione di questi ultimi molto limitata. L’Open data monitor (Sirko Hunnius, Njacheun-Njanzoua et al. 2015) divide, invece, gli stakeholder in due macro categorie, a seconda dello scopo con cui utilizzano i dati: issue-driven users: stakeholder che ricercano dato con uno specifico contenuto o su uno specifico argomento; data-driven users: utilizzatori di grandi e complicati dataset. In particolare gli usi che possono essere fatti di questi dati dagli stakeholder sopra elencati sono i seguenti (Davies 2013): government focus: se sono OGD, questi possono essere usati per comprendere e promuovere le azioni del governo; 39 technology innovation focused: creazione di nuove piattaforme e tools all’interno del semantic-web grazia alla linked-data technology; reward focused: per ottenere riconoscenza o profitto; digitizing government: ottenere miglioramenti tecnologicamente in termini di efficienza e funzionamento; problem solving: usare i dati per risolvere problem specifici; social/public sector: usare i dati per offrire servizi nel settore pubblico o sociale. Una volta fatta un’overview generale su chi utilizza i dati e come li utilizza, il paragrafo entra nel merito di perché questi dati sono utilizzati, quali benefici portano alla società e quali, invece, sono i problemi legati all’utilizzo dei dati. La prima risposta alla domanda su perché produrre Open Data non può che fare riferimento a una questione economica, l’investimento richiesto per pubblicare i dati deve comunque portare ad alcuni benefici, anche economici per la società, soprattutto se si tratta di dati pubblicati da una pubblica amministrazione (Open Government Data). Il potenziale che può essere sbloccato attraverso la pubblicazione di dati è enorme, la società di consulenza McKinsey, in un report pubblicato nel 2013 (Manyika 2013), ha stimato il potenziale di business che può emergere dagli Open Data pari a 300 miliardi di dollari, che includono un incremento dell’efficienza, lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, un surplus per il consumatore (risparmi di costo, convenienza, prodotti di maggiore qualità). Questo valore potenziale sarebbe suddiviso tra gli Stati Uniti (110 miliardi di $), l’Europa (90 miliardi) e il resto del mondo (170 miliardi). Ripartendo, invece, i guadagni per settori le stime sono quelle riportate in figura. 40 Grafico 2.5 Open Data economic value (Manyika 2013) Oltre a quelli economici possono essere elencati tutta una serie di altri vantaggi: benefici per la società: il valore sopra citato, non tiene conto di tutti quei benefici che può trarne la società, non riconducibili a un dato economico. Per esempio: il report stima l’impatto economico dovuto a un miglioramento nell’istruzione, ma non i vantaggi derivanti da avere cittadini meglio istruiti; oppure i benefici per le persone dovuti a un miglioramento della situazione dell’inquinamento; accelerazione del progresso scientifico: le ricerche vengono ormai svolte a livello mondiale e, utilizzando e condividendo dati, si può dare ad esse un’importante accelerata. L’e-science è essenziale per le sfide del XXI secolo; miglioramenti operativi e tecnici (Janssen, Charalabidis et al. 2012): pubblicare i dati porta alla possibilità di non dover raccogliere più volte le stesse informazioni, provocando duplicazioni inutili. Potendo un esterno accedere alle informazioni si ha, inoltre, qualcuno che valida i propri dati, e ne valuta la qualità e garantisce che non vadano persi. Nel suo studio, Tim Davies (Davies 2013), attraverso il barometro degli Open Data, compie anche un’analisi riguardante gli impatti sulla società dovuti alla pubblicazione di dati. I risultati sono mostrati in figura. 41 Grafico 2.6 Open Data impacts (Davies 2013) Come si può notare, oltre che sulla trasparenza, e in linea con quanto detto dai precedenti autori, gli Open Data hanno un impatto importante e positivo sullo sviluppo dell’imprenditoria e, di conseguenza, sulla crescita economica. Oltre ai benefici, però, gli Open Data portano con sé anche un grosso rischio: minacce per la reputazione e perdita di controllo sulle informazioni riservate. Gli Open Data possono esporre, infatti, gli individui e le imprese a diversi rischi, soprattutto quelli reputazionali. L’apertura di informazioni, quali l'uso di energia elettrica o il rendimento scolastico, per creare viste aggregate di comportamento della popolazione, solleva serie preoccupazioni tra i consumatori, che temono che i loro dati possano nuocere alla loro condizione economica o sociale. In teoria, ad esempio, le società di credito potrebbero aumentare i tassi di interesse sulle famiglie che sprecano energia elettrica e il rilascio accidentale di informazioni su un particolare studente, potrebbe portare al bullismo. Per le aziende, dati aperti rilasciati da terzi potrebbero esporre a problemi ambientali, o mostrare che i loro prodotti o servizi hanno un peggior rapporto prezzo – qualità, rispetto ad altri. Le aziende potrebbero anche mettere i consumatori in difficoltà utilizzando dati 42 aperti per creare annunci pubblicitari online o offerte di marketing che mostrano una conoscenza troppo approfondita delle abitudini del consumatore. Oltre a questo possono essere citate ulteriori barriere all’utilizzo degli Open Data (Janssen, Charalabidis et al. 2012): istituzionali e legislative in quanto possono esserci problemi legati alla mancanza di risorse per pubblicare i dati, o a politiche non uniformi riguardo alla pubblicazione; complessità dei dati perché l’utente potrebbe non essere in grado di utilizzare i dati per una mancanza di conoscenze, al contrario, invece, i dati potrebbero essere di una qualità che ne rende difficile l’utilizzo, per esempio dati con dei buchi o difficili da recuperare; partecipazione, infatti l’utente potrebbe non essere interessato all’utilizzo dei dati, non avendo incentivazione a farlo o per mancanza di tempo. Gli stessi autori (Janssen, Charalabidis et al. 2012) elencano una serie di “miti” da sfatare quando si parla di Open Data: 1. “la pubblicazione di Open Data consente automaticamente di ottenere benefici”, questo considerazione non tiene conto delle difficoltà derivanti dall’eventuale non (o scarso) utilizzo dei dati pubblicati da parte degli utenti; 2. “i dati devono essere pubblicati senza alcuna restrizione”, questo assunto non tiene in considerazione diversi elementi, quali, ad esempio, il compromesso con la privacy oppure l’opportunità di utilizzare denaro pubblico per pubblicare informazioni di scarso o nullo valore; 3. “fare Open Data significa semplicemente pubblicare i dati”: questa affermazione prescinde delle difficoltà tecnologiche e processuali contenute nel processo di pubblicazione di dati di qualità; 4. “tutti i cittadini possono usare gli Open Data”: si tratta di una convinzione che non attribuisce la giusta importanza al fatto che solo coloro che hanno sufficienti competenze tecnologiche e culturali in realtà possono realmente utilizzare dati aperti. 43 Importante e sulla stessa linea di pensiero, appare anche il contributo di Sharon Dawes (Dawes 2010) che sottolinea come, affinché i dati abbiano la possibilità di creare valore, occorre che le istituzioni pubbliche, nel liberare il proprio patrimonio informativo, seguano due principi: quello della stewardship e quello della usefullness. Con stewardship si intende la capacità di fornire dati affidabili, standard, il cui significato sia esplicito. Esempi concreti sono la creazione di standard condivisi; l’esistenza di metadati che descrivano non solo i dati, ma anche i loro limiti; la creazione di sistemi elettronici per la gestione degli archivi di dati; sistemi atti a garantire la sicurezza dei dati; sistemi ben definiti di aggiornamento dei dati. Il principio della usefulness riguarda invece la capacità dei dati di generare valore economico e sociale rendendo i contenuti più facili da capire per i potenziali organizzatori, incoraggiando e facilitando utilizzi dei dati che vadano al di là degli scopi originari per i quali sono stati creati. Nella pratica si fa riferimento alla realizzazione di cataloghi di public data che permettano di cercare e mostrare specifiche evidenze. Secondo Sharon Dawes i due principi dovrebbero essere attuati simultaneamente e in modo bilanciato: la stewardship infatti si concentra sulla responsabilità, la validità, la legittimità, mentre la usefullness incoraggia l’applicazione, l’esplorazione e l’innovazione. 2.8. Conclusione Analizzando gli Open Data, in conclusione, si può quindi affermare, citando le parole di Rohit Malhotra (Malhotra 2015) che “Open Data is not a technological issue, is an human issue”. Chi ha le informazioni, chi possiede i dati, acquisisce un potere, renderli quindi open e disponibili per i cittadini può solo portare a dei miglioramenti per la società, come dimostra la storia del Ranga Reddy village. Come però fin qui illustrato, l’introduzione di Open Data non può essere ricondotta solo ad una questione di tecnologia: è necessaria, infatti, anche la usefulness, cioè la ricerca di una modalità per avvicinare l’utilizzatore ai dati. 44 Questa è l’idea che ha permesso attraverso una radicale modifica del concetto di trasparenza, la nascita degli Open Government Data, che costituiscono l’oggetto di studio dei capitoli successivi. 45 Capitolo 3 OPEN GOVERNMENT : DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE 3.1. Definizione Il 21 gennaio 2009, il giorno successivo al suo insediamento ufficiale alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama pubblica il “Memorandum on Transparency and Open Government” (Obama 2009), chiedendo alla sua amministrazione di stabilire un sistema di “transparency, public participation, and collaboration”. All’interno del memorandum il presidente chiede di: “[…] create an unprecedented level of openness in Government. We will work together to ensure the public trust and establish a system of transparency, public participation, and collaboration. Openness will strengthen our democracy and promote efficiency and effectiveness in Government.” Government should be transparent. La trasparenza dà la possibilità ai cittadini di analizzare ciò che il governo sta facendo e come sta utilizzando le risorse. L’amministrazione, grazie anche alle nuove tecnologie, deve mettere a disposizione i propri dati velocemente e in una forma leggibile dal pubblico e, allo stesso modo, agenzie governative e dipartimenti esecutivi devono mettere online i dati relativi alle loro operazioni e le loro decisioni. L’informazione, curata dal governo federale, diventa, così, un asset nazionale. Government should be participatory. L’impegno pubblico aumenta l'efficacia del governo e migliora la qualità delle sue decisioni: i dipartimenti esecutivi e le agenzie dovrebbero offrire agli americani maggiori 46 opportunità di partecipare alla definizione delle politiche e di fornire al governo i benefici derivanti dalla loro esperienza personale e dalle informazioni collettive. I dipartimenti esecutivi e le agenzie dovrebbero, inoltre, sollecitare l'input pubblico sulle modalità di incremento e miglioramento delle opportunità di partecipazione del pubblico nel governo. Government should be collaborative. La collaborazione coinvolge attivamente gli americani nel lavoro del loro Governo. I dipartimenti esecutivi e le agenzie dovrebbero utilizzare innovativi strumenti, metodi e sistemi di cooperazione, a tutti i livelli di governo, e con le organizzazioni non profit, e con aziende e individui del settore privato. I dipartimenti esecutivi e le agenzie dovrebbero sollecitare il feedback del pubblico per valutare e migliorare il loro livello di collaborazione e di individuare nuove opportunità di cooperazione. A seguito di un ampio dibattito pubblico sul contenuto del memorandum, nel dicembre 2009, viene pubblicata la direttiva relativa che, se adottata compiutamente, consentirebbe alle diverse agenzie governative di operare coerentemente con i principi dell’Open Government. Vengono, infatti, in essa indicate nel dettaglio le fasi che le agenzie dovrebbero compiere per aprirsi ai cittadini, pubblicando online le informazioni detenute. Ad essa fa seguito la pubblicazione, da parte della presidenza, di un secondo memorandum in merito al Freedom of Informaction Act (FoIA) nel quale si afferma che: “a democracy requires accountability, and accountability requires transparency […]. In our democracy the Freedom of Information Act, which encourages accountability through transparency, is the most prominent expression of a profound national commitment to ensuring an Open Government. At the heart of that commitment is the idea that accountability is the interest of the Government and the citizenry alike”. A partire da questo memorandum è nato il paradigma dell’Open Government, riassunto della figura seguente. 47 Figura 3.1 Open Government - Italian1 (Francesca de Chiara) 3.2. La storia dell’Open Government La storia e la nascita dei concetti intrinsechi nel termine Open Government è un tema molto discusso in letteratura. Per Lathrop and Ruma (Lathrop, Ruma 2010) l’Open Government non è nient’altro che l’attualizzazione, secondo le tecnologie del XXI secolo, di ciò che è scritto nella costituzione americana e nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti. “What is Open Government? In the most basic sense, it’s the notion that the people have the right to access the documents and proceeding of government. The idea that the public has a right to scrutinize and participate in government dates at least to the Enlightement and is enshrined in both the U.S. Declaration of Indipendence and U.S. Consitution. Its principles are recognized in virtually every democratic country on the planet”. 48 Di Donato, invece, (Di Donato 2010) dedica un intero capitolo del suo elaborato alla spiegazione di come i principi dell’Open Government siano nati ai tempi dell’Illuminismo e siano stati scritti, per la prima volta, all’interno dei saggi di Kant, con l’affermazione del diritto all’informazione. Il rapporto tra i termini “Open” e “Government” è, secondo l’autrice, un filo rosso che attraversa gli scritti del filosofo tedesco per quasi 15 anni. McDermott (McDermott 2010) illustra quale potrebbe essere, secondo il suo pensiero, la strada verso la creazione dell’Open Government, in America, inclusa la costruzione del quadro giuridico necessario: cominciando “Paperwork Reduction Act" del 1980 fino al 2010, con il Memorandum “Information Collection under the Paperwork Reduction Act”, passando attraverso l’ “E-Government Act " avviato nel 2001 e finalizzato con "The Freedom of Information Act", che esiste, pur aggiornandosi in varie versioni differenti, dal 1966. In Europa, diversamente che negli USA, il passaggio al paradigma relazionale è prevalentemente stato voluto dai cittadini (Di Donato 2010). La Dichiarazione aperta sui servizi europei, richiesta dai cittadini e dalle organizzazioni non governative, promuove l’adozione di politiche che abbandonino l’idea di razionalizzazione dei servizi pubblici attraverso un meccanismo che viene definito “self-service”. I promotori chiedono alla Commissione Europea di includere i principi della trasparenza, della partecipazione e della collaborazione nel piano di e-Government e di garantire che i cittadini europei possano beneficiare dei vantaggi provenienti da questo nuovo modello. A novembre 2009 la Dichiarazione di Malmö recepisce questi principi e li estende alla Strategia Europa 2020 che pone al centro dell’azione dell’Unione Europea l’apertura delle informazioni pubbliche. 3.3. Principi e caratteristiche Veljković, Bogdanović-Dinić, and Stoimenov schematizzano i principi dell’Open Government nel modo seguente (Veljković, Bogdanović-Dinić et al. 2014): data transparency: apertura dei dati del settore pubblico per permettere ai cittadini e agli imprenditori di accedere ai dati governativi; 49 government transparency: aperture dei processi e delle operazioni del governo; government accountability: azioni volte a spiegare le decisioni e le azioni ai cittadini, agendo sui requisiti previsti per l'attività e accettando la responsabilità per l’eventuale fallimento; participation: coinvolgere i coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale; collaboration: promozione della cooperazione tra diversi livelli di governo, tra governo e istituzioni private e tra il governo e i cittadini. Geiger e von Lucke (Geiger, von Lucke 2012) definiscono, invece, l’Open Government secondo i seguenti attributi: building of new communities: grazie a nuove e innovative tecnologie in ambito informazione e comunicazione, possono essere create nuove comunità: i social network, ad esempio, stanno offrendo uno spazio di lavoro comune e nuove opportunità di creare network; information and Open Data: diverse amministrazioni stanno pubblicando Open Data, per il riuso e la creazione di applicazioni a valore aggiunti; common Editing and Design: i vari attori possono modificare design e concepts a loro piacimento, senza costi di transazione; common Consulting and Discussion: dubbi e discussioni sono il fattore critico per buoni e innovativi risultati e la rete è un ottimo strumento per armonizzarli; common Decision Making and Ordering: votando i concetti che vanno man mano sviluppandosi, è possibile prendere decisioni comuni; common Action and Programming: la conversione di idee in realtà, ad esempio in applicazioni o mash-up, può essere realizzato come una esperienza di gruppo all'interno di Internet o presso i cosiddetti Hackdays; common Commenting: le diverse proposte, risultati o progetti attuati possono essere, alla fine, monitorati e discussi da tutti i partecipanti al processo. Diversi autori (Prieto-Martin 2013, Geiger, von Lucke 2012, Veljković, BogdanovićDinić et al. 2014) sono concordi nell’indicare che il termine Open Government negli anni e all’interno dei diversi stati ha assunto connotazioni diverse. Geiger e von Lucke definiscono Open Government come un “umbrella term”, un contenitore che, al suo 50 interno, contiene molte idee e concetti diversi e sottolinea come sia necessario evitare di fare confusione tra Open Government e e-Government e collegare l’Open Government solamente all’Information and Communication Technologies. Martin riconduce, invece, queste difficoltà direttamente al memorandum scritto da Obama e alla differenziazione che pone tra collaborazione e partecipazione, secondo l’autore, infatti, “participation is collaboration, collaboration is participation, or they are nothing”. L’Open Government Standard (Open Government Standard, 2012), a questo proposito modifica le tre caratteristiche elencate da Obama, riunendo collaborazione e partecipazione e aggiungendo come terza dimensione l’“accountability”. Per gli stessi motivi Veljković, Bogdanović-Dinić, e Stoimenov (Veljković, BogdanovićDinić et al. 2014) propongono un loro modello concettuale, dove inseriscono i termini rilevanti per l’Open Government, e le loro caratteristiche (figura 3.2). Da sottolineare come, nella concezione espressa da questi autori, l’inserimento degli Open Data sia uno dei concetti dell’Open Government e l’accezione di “accountability” venga ritenuta un outcome dell’Open Government: un governo responsabile è, infatti, raggiungibile solo attraverso la trasparenza. 51 Figura 3.2 Conceptual model for Open Government (Veljković, Bogdanović-Dinić et al. 2014) Come si può evincere, quindi, dall’analisi della letteratura, il tema dell’Open Government è molto dibattuto e non sembrano esserci definizioni universalmente accettate, tanto che lo stesso memorandum di Obama è stato messo in discussione (Prieto-Martin 2013, Open Government standards 2015). Il punto fermo, presente in tutti gli articoli di letteratura, è la distinzione tra Open Government e trasparenza: la pura e semplice trasparenza e la mera pubblicazione dei dati non possono infatti, da sole, essere considerate indice di Open Government. Per raggiungere il paradigma è, infatti, necessaria la presenza attiva dei cittadini alle politiche governative. I termini “partecipazione” e “collaborazione”, seppur in modi differenti, sono presenti in tutta la letteratura sul tema. Il ruolo attivo del cittadino è un punto di partenza, che non può in nessun modo essere messo in discussione. L’apertura dei dati, però, non deve essere solo finalizzata alla produzione di (Fung Archon and Weil David, 2013) “accountability”, ma anche alla realizzazione, per i cittadini della possibilità, attraverso un sistema aperto, di esprimere le loro valutazioni sulle attività del governo come se fossero prodotti e servizi erogati da privati. 52 3.4. Open Government Partnership L’Open Government Partnership (in breve OGP) è un’iniziativa multilaterale destinata a garantire un impegno concreto da parte dei governi affinché siano più trasparenti, responsabili e più rispondenti alle esigenze dei propri cittadini. Essa è nata il 20 Settembre 2011 quando gli 8 paesi fondatori (Brasile, Indonesia, Messico, Norvegia, Filippine, Sud Africa, Regno Unito e Stati Uniti d’America) hanno annunciato, sottoscrivendo la dichiarazione, il loro piano di azione. Questa partnership coinvolge i vari governi dei paesi di tutto il mondo: il singolo esecutivo nazionale, per entrare a far parte del gruppo, deve sottostare all’ Open Government Declaration, un documento che garantisce alti livelli di trasparenza e partecipazione. In particolare i criteri minimi di ammissione sono: fiscal transparency: tempestiva pubblicazione di documenti fiscali; access to information: richiesta una legge sull’accesso alle informazioni; public officials asset disclosure: attuazione di regole che richiedono comunicazione al pubblico di reddito e patrimonio dei funzionari pubblici contro la corruzione e per un Open Government responsabile; citizen engagement: partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza nelle politiche e nella governance. Per ogni criterio viene assegnato un punteggio da 1 a 4 e sono necessari il 75% dei punti applicabili per entrare a far parte della partnership. La situazione attuale vede, come mostrato dalla mappa sottostante, 66 stati partecipanti all’iniziativa. 53 Figura 3.3 Open Government Partnership, situazione attuale (http://www.opengovpartnership.org/) Questo progetto può essere considerato una buona proxy della situazione mondiale sul tema Open Government. Come si può notare, il paese più all’avanguardia è l’America, in quanto tutti gli stati del continente si trovano al secondo ciclo di azioni di Open Government. Ovviamente, questo dato, deve essere considerato con le dovute precauzioni, dettate dal fatto che potrebbero esserci dei paesi che non hanno richiesto di partecipare alla partnership, ma che hanno implementato azioni di Open Government. Nonostante ciò, gli studi di caso e alcune analisi statistiche descritte in seguito, sembrano confermare l’overview proposta dalla mappa. 3.5. Conclusione All’interno del presente capitolo è stato analizzato il concetto di Open Government, mettendo in luce come la dichiarazione del presidente Obama abbia segnato una svolta riguardo a questo tema: è da quel momento, infatti, che il mondo della PA ha messo al centro del suo operato una riflessione su come l’utilizzo delle nuove tecnologie a disposizione potesse aiutare a coinvolgere il cittadino nell’azione amministrativa. 54 Questo porta come conseguenza anche un cambiamento sugli Open Data e, in particolare, sugli Open Government Data. I dati diventano, infatti, un mezzo utile per favorire la collaborazione e la partecipazione dei cittadino. Nel prossimo capitolo verrà esploso il concetto di trasparenza, concetto che, come sarà spiegato nel dettaglio, è analizzato in letteratura dal XVIII secolo, ma, con la nascita dell’Open Government, è diventato uno dei tre pilastri da intersecare a partecipazione e collaborazione e, quindi, ha subito delle evoluzioni importanti. 55 Capitolo 4 IL RUOLO DELLA TRASPARENZA 4.1. Introduzione Analizzando le caratteristiche tecniche necessarie affinché un dato aperto possa essere definito Open data e il concetto di Open Government è emerso in maniera rilevante il loro stretto legame con il concetto di trasparenza: affinché un Open Data possa effettivamente portare un valore aggiunto per il governo e per il territorio e affinché questo possa essere uno strumento per favorire le politiche di Open Government è necessario, infatti che i governi mettano a disposizione del pubblico tutte le informazioni in loro possesso, attraverso politiche di trasparenza. La trasparenza, negli ultimi due secoli, ha caratterizzato la relazione tra cittadini e pubbliche amministrazioni. In particolare si possono riconoscere due ere distinte nelle quali è stato delineato il significato della parola trasparenza. Inizialmente, infatti, il concetto di trasparenza veniva assimilato al concetto di controllo: grazie alla pubblicazione di dati i cittadini potevano controllare l’agire amministrativo oltre a mettere in atto un meccanismo di controllo interno. Con il passare del tempo e, soprattutto, dopo la nascita dell’Open Government, questo concetto ha subito delle modifiche ed è diventata sempre più argomento di discussione e ricerca all’interno della PA l’idea di cittadino come cardine dell’agire amministrativo. Questo ha portato con sé due implicazioni: i cittadini sono stati considerati promotori e beneficiari della trasparenza e l’azione pubblica, resa leggibile, è necessariamente divenuta rilevante, comprensibile e riutilizzabile per i cittadini stessi, dovendo rispondere alle loro esigenze (Di Rienzo 2014). In particolare Barbara Ubaldi (Ubaldi 2013) offre una descrizione di due movimenti che contengono al loro interno i due concetti di trasparenza amministrativa che saranno illustrati e utilizzati in questo capitolo e nei successivi: il “right to information 56 movement” e l’“Open Government Data movement”. Il primo guarda la pubblicazione dei dati con un’attenzione particolare ai diritti del cittadino di ricevere le informazioni che l’amministrazione è tenuta, per obblighi normativi, a offrire ad esso; il secondo analizza la trasparenza come strumento di sostegno alla società civile, favorendo il riutilizzo del dato stesso, anche per fini economici. Importante sottolineare come i due termini non siano dicotomici ma, piuttosto, due scelte di pubblicazione diverse, non in contrasto ma, al contrario, che possono essere portate avanti parallelamente. I due movimenti, nonostante perseguano entrambi l’obiettivo di portare il governo a livelli sempre più alti di trasparenza, richiedono tuttavia due tipologie di pubblicazione diverse. Il primo si concentra sulla quantità e la qualità dei dati pubblicati, il secondo sulla modalità di pubblicazione e la riusabilità degli stessi. Il presente capitolo si propone, dopo un’accurata analisi del significato del termine trasparenza, di analizzare i benefici della stessa, dapprima quelli legati al primo movimento, quindi alla semplice pubblicazione di dati e, in seguito, quelli legati all’Open Government e alla possibilità di offrire ai cittadini strumenti di partecipazione. Verranno infine presentati alcuni metodi per misurare la trasparenza di una PA. 4.2. Definizione trasparenza Il termine trasparenza deriva dal latino “trans-parère” e significa: “essere visibile attraverso un corpo diafano”, dove per diafano si intende: “relativo a corpo che ha una trasparenza tale da lasciare vedere il contorno dell'oggetto posto dietro di esso (si contrappone a opaco)” (Di Rienzo 2014). Sono numerosi gli autori che, negli anni, hanno elaborato definizioni del temine trasparenza, qui di seguito ne verranno riportate solo alcune, ritenute particolarmente significative. Davis (Davis 1998), definisce la trasparenza come ciò che “solleva il velo di segretezza” den Boer (den Boer 1998), parla di “abilità di guardare chiaramente attraverso le finestre di un’istituzione”. 57 Moser definisce l’essere trasparenti come l’atto di “rendere visibili quelle procedure operative non immediatamente visibili a coloro che non sono direttamente coinvolti, al fine di mostrare la buona operatività di una istituzione” (Moser 2001). Oliver descrive come la trasparenza abbia tre connotati fondamentali: un soggetto che osserva, uno che possa essere osservato, uno strumento che permetta al soggetto di osservare l’oggetto (Oliver 2004). Sono però Chistopher Hood e David Heald (Hood, Heald 2006) a tracciare il percorso storico che ha portato a un susseguirsi di interpretazioni e significati del termine trasparenza. Nel XVIII secolo, soprattutto sotto l’influenza delle opere di Jeremy Bentham (Bentham 1791) si inizia ad associare il termine trasparenza al controllo e alla conoscenza di un fenomeno, sostenendo infatti che "più attentamente saremo osservati, meglio ci comporteremo". Successivamente, nel secolo scorso, il termine trasparenza viene legato all’agire pubblico e in particolare si afferma la concezione di un agire governativo trasparente come raccordo tra autorità che gestisce il potere e cittadinanza (Popper 1945), intendendo, tuttavia, la trasparenza ancora come un controllo sociale. Solo in epoca recente (Di Rienzo 2014), grazie anche al contributo del mondo anglosassone e americano, si è andata via via affermandosi l’idea di una relazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione come un rapporto bidirezionale, con i cittadini al centro dell’agire governativo. Nel corso degli anni ’90, anche governi e istituzioni internazionali si sono interrogati sul termine trasparenza. Tra le istituzioni, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) nel 1998 ha promosso uno studio (Kopits, Craig 1998) che affronta alcuni degli aspetti legati alla trasparenza dell’attività governativa, con particolare riferimento alla trasparenza fiscale. Vengono in esso individuate tre principali dimensioni legate alla trasparenza fiscale: a livello più aggregato si fa riferimento alla produzione da parte del governo di informazioni circa la politica fiscale oggi attuata e futura; un secondo livello, più di dettaglio, è relativo alla pubblicazione di dati di bilancio, mentre il terzo livello prevede la pubblicazioni di informazioni legate all’etica quali eventuali conflitti di interesse, codici di condotta ecc. 58 I motivi per cui adottare politiche di trasparenza, sempre secondo lo studio citato, sono legati alla contribuzione alla stabilità macro economica, all’efficienza nell’allocazione delle risorse, all’aumento della credibilità dei governi e alla riduzione del rischio nei mercati finanziari e, infine, alla possibilità di rendere più forte il legame tra governo e elettori. Le radici culturali della trasparenza, così come essa è interpretata al giorno d’oggi, risiedono soprattutto nella cultura scientifica del secolo scorso (Di Rienzo 2012). In particolare Di Rienzo osserva come si sia passati da un paradigma informazionale a un paradigma relazionale, da una situazione, cioè, in cui un soggetto (la PA) informa un altro soggetto (i cittadini) a un dialogo tra due soggetti (PA e cittadini). Un contributo importante per l’analisi delle caratteristiche della trasparenza è quello riportato nell’articolo di Heald, insieme a Hood e altri autori, (Hood, Heald 2006) all’interno del testo “anatomia della trasparenza”. L’analisi degli autori è riassunta nella seguente figura. Figura 4.1 Four direction of transparency (Hood, Heald 2006) 59 Heald propone, in merito alle direzioni che la trasparenza può seguire, due dimensioni: quella verticale e quella orizzontale. Dimensione verticale. L’autore opera una distinzione tra trasparenza verso l’alto e verso il basso: upwards transparency: meccanismo attraverso cui al governante (inteso come manager privato così come Ministero, amministrazione regionale o locale) viene permesso di monitorare attività e condotta dei suoi sottoposti, siano essi cittadini o anche impiegati e lavoratori; downwards transparency: la trasparenza verso il basso, al contrario, obbliga il governante a dare conto del proprio operato ai cittadini, impiegati, shareholder ecc. Quando la trasparenza upwards e quella downwards agiscono contemporaneamente si parla di trasparenza simmetrica, in caso contrario asimmetrica. Questa dimensione viene associata al concetto di “accountability”. Dimensione orizzontale. Vengono evidenziate due diverse possibili direzioni di trasparenza verso l’esterno e verso l’interno: inwards transparency: coloro che si trovano all’esterno sono in grado di osservare cosa succede all’interno di una organizzazione; outwards transparency: capacità di una organizzazione di osservare cosa succede al suo esterno, acquisire le informazioni utili in termini, ad esempio, di bisogni da soddisfare, di risorse della comunità da mobilitare al fine di produrre politiche migliori, più vicine alle reali esigenze dei cittadini. Anche la dimensione orizzontale può essere simmetrica o non. Oltre alle direzioni sopra descritte, la trasparenza assume anche diverse varietà, che Heald descrive con il supporto di tre dicotomie: la trasparenza dell’evento rispetto alla trasparenza di processo, la trasparenza in retrospettiva rispetto alla trasparenza real time, la trasparenza nominale rispetto alla trasparenza effettiva. 60 All’interno della trasparenza dell’evento si distinguono input, output e outcome. Gli input sono costituiti dalle risorse messe a disposizione da un’amministrazione per la realizzazione di un obiettivo. Gli output fanno riferimento al prodotto del processo di produzione. Per outcome si intende, secondo la definizione data da www.idea.gov.uk: “Impatto, risultato ultimo di un’azione. Nella misurazione delle performance ci si riferisce agli outcome per indicare la conseguenza di un’attività o processo dal punto di vista dell’utente del servizio e degli stakeholder più in generale; esempi di outcome possono essere: il miglioramento della qualità della vita, della salute dei cittadini […]”. (Di Rienzo 2012). Questi tre elementi sono, per loro natura, distinguibili e misurabili. Oggetto della trasparenza del processo sono gli aspetti procedurali e operativi, tutti quegli elementi, cioè, che permettono ad una organizzazione di rendere effettivo il processo di trasformazione degli input in output e in outcome, in questo caso, difficilmente misurabili. Un’ integrazione alla proposta di Heald si può ritrovare nell’articolo di Bannister e Connolly (Bannister, Connolly 2011) i quali aggiungono alla “data and process transparency”, la “decision/policy transparency”: l’obbligo, cioè, per il governo di spiegare anche le ragioni di una decisione o un’azione politica. Nella tabella sottostante vengono illustrate le tre categorie, così come definite dagli autori, e le domande a cui esse rispondono. Tabella 4.1 Types of transparency and principal type of question addressed (Bannister, Connolly 2011) 61 La seconda separazione concettuale proposta da Heald è definita dall’elemento temporale: si distingue la trasparenza in retrospettiva dalla trasparenza in real time. Nel primo caso un’organizzazione decide di liberare a specifici intervalli di tempo le informazioni sulla propria attività e performance, mentre, nel secondo, i processi interni di una organizzazione sono sempre aperti e verificabili, consentendone un’effettiva “tracciabilità” da parte di chi ne è interessato. La trasparenza in retrospettiva è associabile al concetto di responsabilità, quella real time al concetto di sorveglianza. Infine Heald sostiene che la trasparenza, per essere effettiva, necessita di recettori in grado di “processare, digerire e utilizzare le informazioni”. L’applicazione dei concetti finora spiegati è strettamente legata al mondo dell’ICT, Margetts (Margetts 2006) contribuisce a chiarire le differenze tra trasparenza pre e post introduzione dell’ICT. La prima differenza è a livello economico: i costi, laddove la produzione di informazioni è supportata dalle tecnologie, sono sensibilmente minori. La seconda differenza è legata alle potenzialità: l’ICT abilita forme di trasparenza che non era possibile mettere in pratica prima e consente una divulgazione di informazioni praticamente in tempo reale. La sintesi delle varie definizioni del concetto può essere lasciata all’articolo di Massimo Di Rienzo (Di Rienzo 2012) che nel suo paper, scritto per conto del Formez, evidenzia quattro approcci diversi che la pubblica amministrazione può adoperare quando decide di attuare politiche di trasparenza: 1. trasparenza e apertura delle informazioni: la trasparenza viene associata alla libertà di informazione. L’apertura dei dati del settore pubblico è uno dei prerequisiti che permettono il diritto di informare e di essere informati; 2. trasparenza come comunicazione e partecipazione: la trasparenza viene rapportata alla comunicazione e alla partecipazione. La trasparenza è lo strumento necessario per consentire il dialogo bidirezionale e costituisce il feedback necessario per adeguare ed orientare il settore pubblico verso il soddisfacimento dei bisogni dei cittadini; 62 3. trasparenza come integrità e identità culturale: la trasparenza diventa indice di integrità del settore pubblico. Più il sistema è trasparente, infatti, minori sono i fenomeni di collusione e corruzione e maggiore è la performance dell'azione amministrativa. In questa visione la trasparenza e, più che altro, un comportamento o un atteggiamento individuale prima che organizzativo; 4. trasparenza come prevedibilità dell’azione amministrativa: è strettamente correlata alla prevedibilità dei processi decisionali secondo regole chiare e note al pubblico. Quanto fin qui esposto permette di comprendere come sia presente un gran numero di articoli scientifici sul termine trasparenza, su cosa significhi essere trasparenti, e in che termini i dati debbano essere pubblicati. Pochi e più recenti sono, invece, gli articoli che legano il tema della trasparenza al cittadino e alla sua partecipazione. In linea con queste considerazioni suonano le parole di David Heald, in occasione del webinar “La trasparenza dei finanziamenti pubblici nell’era dell’ICT: una sfida aperta”: “La trasparenza non è la panacea dei mali legati alla mancanza di fiducia nei governi. Questa prospettiva sarebbe totalmente illusoria. Ma senza trasparenza i governi perdono il proprio diritto di legittimità. Questo è un elemento estremamente importante. […]. Saper gestire la complessità e il volume delle informazioni fiscali e renderle disponibili in modo che siano chiaramente decodificabili e semplici da trovare è la sfida dei governi europei oggi.” 4.3. Benefici e impatti della pubblicazione dei dati Dopo aver compreso che cosa sia la trasparenza, appare ora necessario analizzare i benefici e gli impatti della trasparenza, intesa come mera pubblicazione dei dati. Gli studi che si occupano di questi aspetti, possono essere suddivisi in due categorie: quelli che riguardano la trasparenza e la fiducia nel governo e quelli che mettono in relazione trasparenza e democrazia. 63 Bannister e Connolly (Bannister, Connolly 2011) analizzano la letteratura scritta sul tema arrivando alla conclusione che non sia così scontato il legame tra trasparenza e benefici per il governo che la applica. La prima sezione del presente paragrafo è volta a raccogliere tutte le informazioni e gli studi che dimostrano il rapporto tra le azioni governative, in termini di trasparenza, e la risposta che danno i cittadini, in termini di fiducia nelle istituzioni; la seconda sezione invece studia la trasparenza come strumento di democrazia. Entrambi questi aspetti sono strettamente legati al tema della trasparenza, la scelta di analizzarli è dettata dal fatto che essi possono essere considerati dei prerequisiti per un governo vuole proporre politiche di Open Government: infatti, solo un governo democratico e che può vantare la fiducia dei cittadini nelle proprie azioni, può pensare di attivare politiche per le quali è richiesta una collaborazione e una partecipazione attiva della popolazione. Prima di procedere con l’analisi dei due cluster, si riporta uno studio legato alla situazione mondiale che rapporta la trasparenza del settore pubblico ai migliori risultati economici e sociali nei paesi OCSE. Bastida e Benito (Bastida, Benito 2007), partendo da un campione internazionale di 41 paesi hanno analizzato in quale misura i governi rispondono ai requisiti OCSE contenuti nel documento “Migliori Pratiche per la Trasparenza dei Bilanci” (OBP). I risultati sono mostrati nel grafico sottostante. 64 New Zeland Norway Finland Bolivia U.S.A Iceland Sweden Jordan Hungary Chile Canada South Africa Italy Australia Portugal Netherlands Japan U.K. Kenya Israel Cambodia Argentina Average Korea Greece France Denmark Slovak rep. Ireland Indonesia Belgium Morocco Mexico Germany Czech rep. Spain Turkey Slovenia Colombia Austria Surinam Uruguay 0,0% 82,5% 80,0% 77,5% 75,0% 72,5% 72,5% 70,0% 70,0% 70,0% 67,5% 65,0% 62,5% 62,5% 62,5% 60,0% 60,0% 60,0% 57,5% 57,5% 57,5% 57,5% 57,5% 56,4% 55,0% 52,5% 52,5% 52,5% 50,0% 50,0% 50,0% 50,0% 47,5% 47,5% 47,5% 45,0% 42,5% 40,0% 40,0% 37,5% 35,0% 32,5% 27,5% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% 100,0% Grafico 4.1 OEDC Best Practices for Budget Transparency (ODC) overall fulfilment (Bastida, Benito 2007) Dall’indagine, che si riferisce all’anno 2007, emerge come una situazione “accettabile” sia ben lontana dall’essere raggiunta: solo 14 paesi su 41 (34.15%) soddisfa almeno il 60% dei suggerimenti dell’OBP. Alcuni paesi, però, forniscono relazioni di bilancio più trasparenti di quello che ci si aspetterebbe, considerando il loro livello di sviluppo (Bolivia, Giordania, Ungheria), al contrario Austria, Germania e Spagna hanno ottenuto punteggi bassi, questi risultati potrebbero essere influenzati dalla struttura federale di 65 questi Paesi. Le riforme attuate in Nuova Zelanda sono considerate best practices in tutto il mondo, per questo il primato di questo paese non era inatteso. A detta degli autori, quindi, tutti i governi hanno il dovere di fare uno sforzo ulteriore per aumentare la trasparenza, in quanto ciò permetterebbe ai cittadini e ai mercati finanziari di valutare correttamente la posizione finanziaria e le prestazioni dei governi e, allo stesso modo, migliorerebbe il processo decisionale degli agenti economici. 4.3.1. Trasparenza e riduzione della corruzione L’utilizzo della trasparenza come strumento governativo per ridurne la corruzione è, sicuramente, uno dei motivi che spingono una pubblica amministrazione a pubblicare i propri dati. Il primo indicatore a conferma di questa teoria è l’indice di percezione della corruzione (CPI) stilato ogni anno da Transparency International (Transparency International 2014) che misura i livelli percepiti di corruzione nel settore pubblico: esso si basa su valutazioni di esperti e dati di rilievo, relativamente a questioni quali, ad esempio, l'accesso alle informazioni, la corruzione di pubblici ufficiali, le tangenti pagate in appalti pubblici e l'applicazione delle leggi anti-corruzione (Lambsdorff 2007). All’interno di questa analisi viene dimostrato come i Paesi con un più basso livello di corruzione siano anche quelli con una maggiore trasparenza. Parzialmente in contrasto con questa visione è quella di Bac (Bac 2001) che, attraverso il suo studio, dimostra come la trasparenza provochi due effetti diversi e contrastanti. Se, infatti, essa costituisce un deterrente alla corruzione rendendo decisioni e processi più aperti al pubblico, dall’altra parte, però, incentiva la corruzione offrendo informazioni utili a stabilire contatti rivelando le identità dei “decision maker”. Per questo motivo, la tesi degli autori è che serve un alto livello di trasparenza perché i risultati del primo effetto siano dominanti e eliminino quelli del secondo. Uno studio empirico, effettuato facendo un’analisi concreta in diversi paesi, è quello di Lindstedt e Naurin (Lindstedt, Naurin 2006). Alla fine delle loro analisi essi descrivono un modello in cui collegano la corruzione a diverse variabili indipendenti, tra cui “political transparency” e “economic and istitutional transparency” dimostrando, in linea 66 con tutti gli altri studi citati, una correlazione negativa tra queste due variabili e la variabile dipendente “corruption”. 4.3.2. Trasparenza e fiducia nel governo Il legame tra trasparenza e fiducia nel governo è un tema molto dibattuto in letteratura. La fiducia è intesa come un concetto multidisciplinare (Grimmelikhuijsen 2009) con un’ampia gamma di definizioni, tra le quali, universalmente accettata, è quella di Rousseau, Sitkin, Burt e Camerer (Rousseau, Sitkin et al. 1998): “la fiducia è uno stato piscologico che comprende l’intenzione di accettare la vulnerabilità sulla base di aspettative positive delle intenzioni o del comportamento di un altro”. Diversi autori ritengono che la percezione di un alto livello di trasparenza abiliti la costruzione di fiducia nel governo (Barber 1983, Covello 1992, Bok 1997, Cook, Jacobs et al. 2010). Alcuni di essi collegano questa percezione ai concetti di apertura e onestà (Peters, Covello et al. 1997) ma anche al concetto di integrità degli enti pubblici (Gabarro 1978, Butler Jr, Cantrell 1984, Lieberman 1983, Butler 1991). In particolare Cantrell intende la trasparenza, in senso lato, come apertura che inserisce in una delle cinque caratteristiche della fiducia. Le opinioni sul tema sono, però, talvolta contrastanti. In particolare Cook, Jacobs e Kim (Cook, Jacobs et al. 2010) ipotizzano che la mancanza di conoscenza sia causa della diminuzione della fiducia e della confidenza dei cittadini nel proprio governo, in questo senso, la trasparenza, viene intesa come pre-condizione essenziale per sviluppare una maggiore fiducia dei cittadini nella propria amministrazione. Grimmelikhuijsen (Grimmelikhuijsen 2009), invece, suggerisce uno scenario più complesso. Egli rappresenta, infatti, la fiducia secondo tre dimensioni: competenza, benevolenza e onestà e collega ognuna di queste alla trasparenza. I risultati a cui giunge sono che la relazione non è univoca: mentre la percezione di benevolenza e onestà è positivamente collegata al livello di e-transparency, la percezione circa la competenza governativa, invece, può esserne influenzata negativamente. L’autore giunge, quindi, alla conclusione che la trasparenza aumenta il livello di conoscenza del 67 governo da parte dei cittadini, ma non è dimostrabile che ne faccia crescere anche il livello di fiducia. Lo stesso autore, insieme a Meijer (Grimmelikhuijsen, Meijer 2012) ha provato a dimostrare empiricamente quanto detto finora. Per effettuare l’indagine sono stati presi in considerazione due fattori: la conoscenza pregressa di un certo tema e la predisposizione alla fiducia da parte dei cittadini nel proprio governo. Alla fine dello studio, i due economisti arrivano a dimostrare che la trasparenza non influisce sulla fiducia quando i cittadini hanno una forte conoscenza pregressa. Se, al contrario, i cittadini posseggono una bassa conoscenza pregressa e bassa predisposizione del fidarsi del governo, allora forti politiche di trasparenza determinano un aumento della benevolenza percepita. In un'altra survey Porumbescu e Grimmelikhuijsen (Grimmelikhuijsen, Porumbescu et al. 2013), hanno effettuato un’analisi comparativa tra Svezia e Sud Korea, per verificare l’effetto della trasparenza sulla fiducia in diversi contesti culturali. Attraverso tre esperimenti gli autori hanno dimostrato come nel breve termine la trasparenza abbia effetti trascurabili, o addirittura influenzi negativamente sul livello di fiducia. I differenti tassi di negatività dimostrano come i fattori culturali incidano sensibilmente sul modo in cui i cittadini percepiscono e apprezzano la trasparenza. 4.3.3. Trasparenza e democrazia Anche la connessione tra la trasparenza e il livello di democrazia effettiva e percepita è un tema molto dibattuto all’interno della comunità scientifica. Rosendorff e Vreeland (Rosendorff, Vreeland 2006) pubblicano uno studio sul rapporto tra trasparenza e forma di governo attuata. Attraverso un’indagine empirica dimostrano come il livello di trasparenza all’interno di una democrazia sia maggiore di quello in un regime non democratico. Per supportare la tesi gli autori analizzano la disponibilità di informazioni sull’inflazione e i tassi di disoccupazione, verificando che essi sono disponibili solo nei Paesi in cui i governi sono stati eletti democraticamente. I governi democratici non solo sono più trasparenti, ma tendono anche a produrre più informazioni dei governi autoritari (Lord 2006). 68 Nella parte successiva dell’articolo i due autori (Rosendorff, Vreeland 2006) propongono un’analisi matematica molto accurata, cercando di ricondurre gli interessi di un governo democratico e dei cittadini a equazioni matematiche che mostrino il payoff dei vari attori nei vari periodi. Attraverso la teoria dei giochi essi mostrano, inoltre, come ci sia una soluzione pareto-efficiente rappresentata dalla seguente situazione: “Transparency is preferred to non-transparency by both players when the polity is sufficiently democratic.”. Appare, infatti, che sopra un certo livello di democrazia (indicato con π*) la soluzione dominante del gioco, per entrambi i giocatori (governo e cittadini) sia quella ottenuta in un regime di trasparenza. Gli stessi autori (Hollyer, Rosendorff et al. 2011) cercano poi di tradurre in un’equazione, attraverso un modello di regressione, il rapporto tra trasparenza e democrazia, arrivando alla seguente conclusione: 𝑡𝑟𝑎𝑛𝑠𝑝𝑎𝑟𝑒𝑛𝑐𝑦 = 𝛿𝑑𝑒𝑚𝑜𝑐𝑟𝑎𝑐𝑦 + 𝑋𝛾 + 𝜀 Dove: ε ̴ Ɲ (0;Σ) è la variabile di errore, Σ rappresenta la matrice degli standard error dei vari continenti; X è la matrice delle variabili di controllo e γ il vettore dei coefficienti di queste variabili. Il valore centrale e più importante di questo modello è δ, uno scalare che rappresenta il coefficiente di relazione tra democrazia e trasparenza e, dallo studio degli autori, questo coefficiente risulta essere positivo. Questo significa che un aumento del livello di democrazia in un Paese implica un aumento del livello di trasparenza. Schauer, attraverso un’approfondita analisi di letteratura (Schauer 2011), afferma che la trasparenza contribuisce a aumentare il livello di democrazia perché, riportando le parole dell’autore, esso è un “vehicle for control of the governors by the governed” che permette ai cittadini di esercitare il diritto al controllo dell’azione pubblica e, inoltre, costituisce un aiuto contro la corruzione e le condotte inappropriate da parte dei governanti. 69 4.4. Trasparenza e Open Government I primi due benefici sopra elencati sono strettamente legati al solo concetto di trasparenza. Come abbiamo visto è universalmente accettato come la trasparenza porti benefici sui cittadini in termini di fiducia nel governo e come questa dipenda dal livello di democrazia percepito. L’attenzione verrà qui di seguito spostata sul legame che c’è tra trasparenza, partecipazione e collaborazione, gli altri pilastri dell’Open Government. Vi è uno stretto legame tra partecipazione e trasparenza digitali: in letteratura sono presenti tre modelli importanti di partecipazione digitale (Chadwick, May 2003, Macintosh, Coleman 2003, Mustafa Kamal 2009): unidirezionale (modello manageriale): il governo, attraverso l’e-Government, rende disponibili le informazioni ai cittadini; bidirezionale condotta dal governo (modello consultivo): l’input dei cittadini è tenuto in considerazione all’interno delle scelte governative; bidirezionale condotta sia dai cittadini sia dal governo (modello partecipatorio): è il livello più alto di partecipazione, dove gli input offerti dai cittadini possono modificare direttamente le politiche pubbliche, l’interazione tra cittadini e governo è in entrambe le direzioni. La tabella sottostante riassume i tre modelli e le loro caratteristiche. 70 Tabella 4.2 Three models of citizen interaction with e-Government (Reddick 2011) Reddick (Reddick 2011), attraverso un’indagine empirica e un’analisi quantitativa, testa questi tre modelli e, per fare ciò, utilizza tre cluster di variabili: variabili “citizendemand”, variabili socio democratiche, variabili politiche. La conclusione a cui giunge l’autore è che per incentivare la partecipazione siano necessari: un maggiore sforzo nello stimolare la domanda di e-Government, la volontà di affrontare il problema del digital-divide, e l’aver già adottato in precedenza iniziative di trasparenza. In particolare egli dimostra che: i cittadini sono 1,67 volte più disponibili a partecipare secondo il modello partecipativo se pensano che sia importante per il governo dare informazioni generali al pubblico attraverso il web; avere un governo più accessibile significa che i cittadini sono 1,77 volte più disponibili a usare il modello manageriale, 1,51 volte quello consultivo e 1,57 volte quello partecipatorio. Quindi, aumentare la trasparenza governativa si traduce in un miglior livello di e-participation dei cittadini. 71 Un altro studio (Sternstein 2010) analizza il rapporto tra trasparenza e partecipazione attraverso una survey. L’autore, in particolare, fa un’analisi comparativa tra la reazione di 36000 cittadini che visitano siti Open Data governativi e il livello di trasparenza percepito. I risultati sono riportati in tabella. Score on Transparency Score Pct. Diff. > 80 < 70 Satisfaction 89 41 85 Future participation 62 44 40 Return to Web site 94 68 37 Recommend Web site 93 59 57 Use as a primary resource 89 60 49 More trust in government 87 59 46 Tabella 4.3 Transparency Score (Sternstein 2010) Tra i cittadini che credono che il sito abbia un alto livello di trasparenza, il 46% è più favorevole a fidarsi in generale del governo, il 49% più disposto a usare il sito come risorsa primaria e il 37% più disponibile a ritornare sul sito. Lo studio dimostra, quindi, che: "if citizens find e-Government transparent, they are more likely to return to the site, recommend it, and use it instead of a more costly channel, they even express more trust in the government agency". Anche Kim e Lee (Kim, Lee 2012) teorizzano lo stretto legame tra partecipazione e trasparenza. In particolare il loro lavoro prende in considerazione cinque aspetti relativi alla partecipazione verificandone la correlazione: 1. soddisfazione nell’utilizzo delle applicazioni informatiche per la per l’eparticipation; 2. soddisfazione dovuta alla tempestività di risposta del governo; 3. aumento del numero degli e-participants; 4. percezione nella capacità di influenzare le decisioni; 5. valutazione della trasparenza governativa. 72 I coefficienti di correlazione trovati sono rappresentati nell’immagine qui di seguito riportata: Figura 4.2 Proposed Model of E-Participation and Trust in Government (Kim, Lee 2012) Il lavoro conclude che un processo partecipativo realizzato con il supporto delle tecnologie informative fa aumentare nei partecipanti la percezione del livello di trasparenza del soggetto pubblico che ha attivato il processo. In ultimo, di partecipazione e trasparenza parla anche Lucio Picci, sia all’interno del suo paper (Picci 2012), sia all’interno del webinar “La trasparenza dei finanziamenti pubblici nell’era dell’ICT: una sfida aperta”. L’autore si concentra, in particolare, sul concetto di “leggibilità”, intendendo con questo termine la capacità dei cittadini di “leggere” lo Stato, le sue azioni e le sue politiche. È determinante che lo Stato indichi obiettivi e regole chiare e che gli strumenti partecipativi richiedano un basso sforzo cognitivo e siano quindi facilmente “leggibili”. La trasparenza è una precondizione della leggibilità e quindi anche una precondizione per un modello di governance partecipativo. 73 4.5. Misurare la trasparenza Dopo la definizione del concetto di trasparenza e l’analisi dei benefici che questa può portare ai cittadini e all’amministrazione, appare necessario soffermarsi anche sull’analisi della letteratura in merito ai metodi, qualitativi e quantitativi, per misurare la trasparenza. Vi sono governi più trasparenti di altri? Come e perché si può stabilire il livello di trasparenza di un’organizzazione? Questi quesiti provano a trovare risposta nei prossimi paragrafi partendo dai requisiti minimi per essere trasparenti fino a arrivare a modelli qualitativi e quantitativi. 4.5.1. A che livello essere trasparenti? Il primo elemento da considerare quando si misura la trasparenza è quali siano i requisiti minimi che permettano di definire un governo “trasparente”. Greta Nasi (Cucciniello, Nasi et al. 2012) afferma che: “Per essere trasparenti in modo efficace nel settore pubblico è dunque necessario capire che significato attribuiscono a questo concetto i cittadini e dare loro informazioni semplici, chiare e rispondenti ai loro interessi. Di fatto significa aprire le porte dell’amministrazione dichiarando, tra le atre cose, come si finanzia, cosa si prende, cosa ottiene e come lo ottiene, anche fornendo un’analisi critica che dia conto delle ragioni per le quali risultati prefissati vengono o meno perseguiti.” Secondo gli autori negli ultimi anni abbiamo assistito a una mutazione nella percezione e nella valutazione da parte dei cittadini dei servizi pubblici erogati: oltre al servizio in sé, vengono infatti spesso valutati anche una serie di attributi corollari (cordialità del dipendente, tempo di attesa, …). La trasparenza diventa quindi non solo l’apertura delle informazioni possedute su ciò che l’amministrazione stessa fa, in modo unidirezionale, ma anche la pubblicazione di dati e informazioni dettagliate rispetto ai criteri che gli utenti utilizzano per valutare il valore generato dell’informazione stessa (rapporto bidirezionale). All’interno di una pubblica amministrazione, attuare una trasparenza con le caratteristiche sopra citate richiede dei cambiamenti culturali e di contesto per i quali sono necessari 74 investimenti rilevanti. Per questo motivo la PA deve decidere “quanta” trasparenza vuole adottare: la trasparenza, infatti, si costruisce attraverso una serie di complesse iterazioni politiche e sociali, all’interno di regole formali e informali, e con la disponibilità di tecnologie in costante evoluzione (Meijer 2013). A questo proposito si può fare riferimento nuovamente alle parole di Greta Nasi (Cucciniello, Nasi et al. 2012): “La decisione dell’ampiezza e del grado di trasparenza deve essere coerente con gli obiettivi che la pubblica amministrazione si propone di raggiungere attraverso questo strumento […]. Se il costo per la produzione delle informazioni è basso e il valore generato per i cittadini è alto, diventa fondamentale essere trasparenti. Per contro, se il costo è alto e il valore generato è basso, è fortemente sconsigliato investire in trasparenza in quell’ambito.” A seguire verranno riportati alcuni modelli quantitativi e qualitativi utilizzati per valutare la trasparenza. 4.5.2. Modelli qualitativi Per quanto attiene alle valutazioni qualitative, nei primi anni del secolo c’è stato un crescente interesse delle scienze politiche per il concetto di “trasparenza”. Grigorescu (Grigorescu 2003) ha esaminato alcuni dei possibili fattori che influiscono sulla trasparenza e ha offerto diverse metodologie di valutazione, aggregate secondo la loro rilevanza. Egli ha, inoltre, evidenziato i meccanismi attraverso i quali i governi istituiscono enti indipendenti a supporto della trasparenza, al fine di rendere le informazioni che offrono maggiormente credibili. Si riportano diversi studi effettuati da Pina, Torres e Royo (Pina, Torres et al. 2007, Pina, Torres et al. 2010). A partire dal 2007, questi autori hanno effettuato una serie di studi empirici sugli effetti dell’e-Government in materia di trasparenza in 15 Paesi dell’Unione Europea, rappresentando anche i diversi tipi di stili della PA, che tradizionalmente (Kickert 1997) sono quattro: anglosassone, germanico, sud-europeo e un gruppo che comprende i Paesi nordici e Paesi Bassi, considerato una forma mista anglo-sassone e germanica. 75 Per queste valutazioni gli autori hanno usato il Website Attribute Evaluation System (WAES) metodologia sviluppata da un gruppo di lavoro che fa riferimento a Demchak (Demchak, Friis et al. 2000). Questo sistema è nato con lo scopo di valutare i siti web governativi, in particolare sotto due dimensioni: la trasparenza, intesa come impegno della PA a rendere disponibili le informazioni sul proprio sito e l’interattività, intesa come facilità con cui i visitatori possono utilizzare le informazioni. Il documento conclusivo ha messo a confronto lo sviluppo e la sofisticazione di 318 siti web governativi a livello nazionale e sub-nazionale e ha valutato l’impatto dei fattori contestuali e organizzativi. Gli stessi autori nel 2010 hanno esteso il modello di analisi al fine di valutare in che misura l’e-Government influisca sulla responsabilità e sulla trasparenza nei governi locali dell’Unione Europea. Da questo studio è, però, emerso che, nonostante tutti i paesi avessero il proprio sito web per la pubblicazione di dati, l’obiettivo di trasformare il rapporto tra PA e cittadini era ancora lontano dall’essere raggiunto, essendo i progetti in una fase embrionale. La maggior parte delle iniziative e-Government, infatti, era costruita secondo un modello monodirezionale, che considerava i cittadini come elemento passivo della comunicazione. Importante lo studio del Centro per la Tecnologia e l’e-Government (CTG) presso l’Università di Albany che, nel 2009, ha ricevuto dalla Fondazione Nazionale di Ricerca degli Stati Uniti d’America (NSF) l’incarico per una ricerca esplorativa atta a sviluppare una linea guida rivolta ai responsabili delle iniziative di Open Government e volta a redigere una proposta di domande di ricerca inerenti le tecnologie emergenti, il governo aperto e i servizi ai cittadini. In collaborazione con l’Amministrazione degli Affari Generali del governo federale (GSA), l’approccio di questa iniziativa comprendeva l’analisi assieme ai rappresentanti di agenzie federali, di gruppi non-profit, di funzionari degli Stati e del governo locale, nonché studiosi e esperti di un mix delle migliori pratiche sul tema del coinvolgimento della cittadinanza. Lo strumento, rappresentato in figura, si chiama Open Government Portfolio Public Value Assessment Tool (PVAT) e rappresenta il risultato di questa analisi. Esso individua un quadro di dimensioni di valore pubblico che possono essere applicate in una vasta gamma di attività, per metterne a confronto i risultati prodotti. 76 Il modello prevede che la valutazione della trasparenza sia fondata sulla misura del valore pubblico che l’iniziativa può generare, mappando tre dimensioni: gli interessi degli stakeholder, le caratteristiche del progetto di trasparenza e il possibili valore pubblico generato dall’iniziativa. In particolare, per approfondire al meglio i tre ambiti di analisi, predispone, per ognuno di essi, delle sottocategorie, riassunte nello schema qui di seguito riportato. Figura 4.3 Open Government Decision Making (Center for technology and e-Government 2009) Le informazioni generate dal ricorso a questo strumento sono state utilizzate, successivamente, per supportare le decisioni per lo sviluppo di iniziative del governo aperte a livello federale e locale. Lo schema che segue descrive le fasi sperimentate nelle iniziative di governo aperto. 77 Figura 4.4 Steps in conducting an initiative assessment and a portfolio review (Center for technology and eGovernment 2009) Da segnalare, in ultimo, un tentativo italiano, da parte del Formez, (Di Rienzo, Torrente 2012) di misurare la trasparenza “dall’interno” con la creazione di uno strumento che nominato “barometro della trasparenza”. Si tratta di uno strumento di autovalutazione dei dipendenti ai quali vengono sottoposte delle affermazioni a cui rispondere con un giudizio valutativo in una scala da 1 a 5. Il modello di basa su sei dimensioni di analisi: 1. comunicazione e partecipazione; 2. tracciabilità e procurement; 3. integrità e performance; 4. norme e qualità regolazione; 5. procedure e adempimenti; 6. innovazione e tecnologie. Per ognuna di queste dimensioni ci sono 20 affermazioni sulle quali l’ente deve esprimere la propria valutazione. 78 Per testare il modello, nel 2011 esso è stato sottoposto a quattro amministrazioni regionali (Sicilia, Puglia, Calabria, Campania) e i risultati ottenuti sono illustrati nella seguente figura: Grafico 4.2 Barometro della trasparenza - quadro di sintesi (Di Rienzo, Torrente 2012) 4.5.3. Modelli quantitativi Solo pochi studi precedenti al 2005 hanno tentato di valutare la prestazione, in termini di trasparenza, dei servizi e-Government individuando, allo scopo, due modalità differenti di analisi: una che prevedeva l’utilizzo degli stessi criteri già in uso nel settore privato per la valutazione dei siti web, l’altra che valutava i servizi web delle Pubbliche Amministrazioni, senza però nessun riferimento al comportamento dei cittadini, dal momento che il paradigma dell’Open Government non era ancora stato sviluppato. Wood (Wood, Siegel et al. 2003) parte dai modelli utilizzati per valutare i servizi di ecommerce e applica una valutazione multidimensionale delle strategie online comuni nella valutazione dei siti web commerciali. Diversi autori (Kristin, Charles et al. 1997, Demchak, Friis et al. 2000, West 2000) espongono una seconda modalità di valutazione dell’e-Government, focalizzando i loro studi su un’analisi descrittiva dei siti web. Due di essi, Kristin e Charles, hanno tentato di 79 valutare il sito del governo federale statunitense utilizzando diversi criteri che si riferiscono al settore privato e soffermandosi principalmente sul punto di vista organizzativo. Demchak, invece, ha proposto un metodo, il Website Attribute Evaluation System (WAES), che valuta l’apertura del sito di un’agenzia governativa esclusivamente dalle caratteristiche del sito web stesso, in ottica monodirezionale. In ultimo, West propone una media pesata di una serie di caratteristiche emerse dall’analisi dei siti web. Come si può facilmente intuire, questi studi non sono applicabili al paradigma dell’Open Government. Tutti gli autori sopra citati, infatti, analizzano il concetto di trasparenza senza tenere conto dello stretto legame tra questa modalità di collaborazione e la partecipazione del cittadino. I primi autori che provano a invertire questa tendenza sono Wang e Bretschenider (Wang, Bretschneider et al. 2005) proponendo un modello di valutazione “citizen-centric”. L’obiettivo degli autori è quello di fornire un modello che non solo valuti i servizi web delle PA, ma anche aiuti le istituzioni a capire perché i loro siti web abbiano più o meno successo nel consentire ai cittadini di recuperare le informazioni richieste. In particolare per i siti web, questi autori ritengono sia necessaria l’interazione tra tre componenti, la ricerca di informazioni è infatti strettamente correlata all’interazione dell’utente, alle attività da compiere per la ricerca di informazioni e al sito vero e proprio. In altre parole essa è il risultato di tre fattori: le esigenze dei cittadini, le attività di ricerca delle informazioni e le prestazioni dei siti. Gli autori esplicitano il concetto con la seguente formula: 𝑃 = 𝑓(𝐶, 𝑇, 𝑆, 𝐶𝑥𝑇, 𝐶𝑥𝑆, 𝑇𝑥𝑆, 𝐶𝑥𝑇𝑥𝑆) Dove: P sono le prestazioni di ricerca su un particolare sito governativo; C è il vettore delle esigenze dei cittadini; T è il vettore delle caratteristiche dell’attività di ricerca delle informazioni; 80 S è il vettore delle caratteristiche del singolo sito governativo. Nel 2010 Oliver Glassey e Oliver François Glassey (Glassey, Glassey 2010) propongono un indicatore per l’e-Government che definiscono “the smallest number of click”. Essi riprendono una regola utilizzata all’interno del mondo digitale: l’utente deve poter arrivare all’informazione richiesta entro 3 click dalla homepage del sito e, in particolare, mettono in evidenza come “a visitor looking for information is unlikely to follow 4 clicks to get to the information they want. If not, they are very likely to click off your site as quickly as the clicked on”. Per applicare questa regola ai siti di e-Government hanno definito 21 elementi di misura, raggruppati in sei dimensioni di prossimità, come riportato nella seguente tabella. Tabella 4.4 Dimensions and variables of the smallest numbers of clicks (Glassey, Glassey 2010) Per ogni “elements of measure” la proposta è di analizzare il numero di click che l’utente impiega per raggiungere l’informazione. 81 Il modello è stato testato applicandolo ai siti ufficiali dei cantoni svizzeri di lingua francese (analisi svolta nel 2003): gli autori hanno osservato che gli aspetti più tecnici (per esempio la navigabilità) erano particolarmente sviluppati, mentre gli aspetti più socio-politici (quali protezione dei dati, accesso per portatori di handicap e le questioni organizzative) erano ancora nelle fasi iniziali. Altri autori hanno concentrato il proprio lavoro sulla valutazione della trasparenza considerata nell’ambito delle determinanti di buona governance, ne è un esempio lo studio di Franceschetti, Secco, De Re (Franceschetti, Da Re et al. 2012) che presentano un set di indicatori di rapida applicazione per la valutazione della buona governance nelle politiche riguardanti le risorse ambientali in ambito rurale. La metodologia utilizzata per mettere a punto il set di indicatori ha previsto tre fasi: 1. adeguamento di indicatori già esistenti in letteratura e trasformazione di indicatori basati su interviste a esperti; 2. creazione di nuovi indicatori; 3. test di un primo set di indicatori sui casi studio. Scegliendo poi delle dimensioni chiave, e degli indicatori per ciascuna di esse, come mostrato nella tabella qui di seguito allegata. 82 Figura 4.5 Dimensioni e sotto-dimensioni della governance (Franceschetti, Da Re et al. 2012) Per motivi di sinteticità non vengono qui riportati tutti gli indicatori, la tabella esplicita solo la sezione relativa agli indicatori di trasparenza, oggetto di attenzione del capitolo. 83 Tabella 4.5 Set di indicatori – trasparenza (Franceschetti, Da Re et al. 2012) Secondo questo modello, gli indicatori permettono non solo di valutare la trasparenza, intesa come pubblicazione di dati, ma anche le informazioni sulla natura, sulle dinamiche e sull’intensità delle relazioni e delle interazioni esistenti tra gli attori coinvolti. Il lavoro di Veljković e altri (Veljković, Bogdanović-Dinić et al. 2014), già citato nel capitolo relativo all’Open Government, indica oltre al modello, che essi chiamano OpenGovB, anche una procedura per valutare ognuno dei 5 indicatori. In particolare, per quanto riguarda la trasparenza, utilizzano, come illustrato nello schema sottostante, tre sottocategorie: authenticity, understability e reusability, per ognuna delle quali propongono una formula di calcolo della percentuale. Tabella 4.6 Data transparency scale (Veljković, Bogdanović-Dinić et al. 2014) Authenticity. A = 0.40*S + 0.6*DAI DS = 0.30*F1 + 0.30*F2 + 0.20*F3 + 0.20 *F4 Dove: 84 F1: lista dei “data source” disponibili sul portale; F2: possibilità di revisione dei dataset; F3: descrizione dei “data source”; F4: Informazioni classificazione utenti. DAI = 0.35*F1 + 0.35*F2 + 0.30*F3 Dove: F1: Government grading; F2: User grading; F3: Quality certification. Understability. U = 0.4*DCD + 0.6*DSD DCD = (0.34 *F1 + 0.33*F2 + 0.33*F3)/9 DSD = (0.34 *F1 + 0.33*F2 + 0.33*F3)/9 Dove: F1: esistenza di dati di descrizione dei dataset; F2: presenza di tags; F3: Linked information. Reusability. Per calcolare la Data Reusability è necessario ricondurre il singolo dataset a uno dei 4 livelli sotto ripostati, e poi fare la media. 85 Figura 4.6 Data Reusability calculation (Veljković, Bogdanović-Dinić et al. 2014) Per ognuna delle altre quattro dimensioni gli autori, con un lavoro simile, propongono degli indicatori. Come si può intuire è un modello molto dettagliato e che offre delle informazioni complete e esaustive sul tema dell’Open Government, di contro, però, richiede un investimento importante per la sua applicazione è difficilmente utilizzabile per quei siti che si propongono come “raccoglitori” di dataset diversi tra di loro. Per applicare il modello in modo uniforme su tutti i governi e successivamente confrontarli e analizzarli, gli autori ritengono che la soluzione migliore sia mantenere il calcolo più generale possibile, senza introdurre elementi di specificità che possano interferire con le particolarità dei singoli Paesi. Un ultimo modello, che prova a fare sintesi della letteratura più autorevole unendo vari modelli è “il cubo della trasparenza”, proposto da Cucciniello, Nasi e Saporito (Cucciniello, Nasi et al. 2012). 86 Figura 4.7 Il cubo della trasparenza (Cucciniello, Nasi et al. 2012) Il modello, mostrato in figura, si pone l’obiettivo, come dichiarato dagli stessi autori, di fornire uno strumento in grado di misurare: l’estensione della trasparenza; la profondità della trasparenza; il grado di interattività; l’accessibilità delle informazioni. Il cubo evidenzia, nella sua “faccia” principale, quattro diversi ambiti in cui un’amministrazione può essere trasparente: istituzionale, come mappa di informazioni di struttura e funzionamento; politica, per le informazioni riguardanti il profilo e l’operato dei rappresentanti politici; dei servizi, in quanto rende noto il complesso dei servizi offerti, inteso non solo come elenco, ma anche esplicitando quanto costano e quanto rispondono ai bisogni dell’utenza; 87 finanziaria, legata a tutte le informazioni di natura finanziaria. Ognuna di queste voci è stata a sua volta suddivisa in più variabili, per aiutare la valutazione del livello di trasparenza. Il modello, però, non si ferma ad analizzare la trasparenza intesa come quantità e qualità dei dati pubblicati, per ognuna di queste caratteristiche, chiede alla PA di considerare anche l’interattività e l’accessibilità. L’obiettivo è quello di arrivare a esplicitare il grado di profondità della trasparenza: le informazioni vengono definite statiche, se non soggette a alcuna modifica nel tempo, dinamiche, se si evolvono seguendo il funzionamento dell’organizzazione, del feedback e se contengono commenti e motivazioni. Per quanto riguarda l’interattività, in particolare, si evidenziano tre livelli: unilaterale, bilaterale e multilaterale, riprendendo il modello di partecipazione già illustrato in precedenza (Chadwick, May 2003, Macintosh, Coleman 2003, Mustafa Kamal 2009). Per valutare l’accessibilità, invece, si fa riferimento al modello di Glassey e Glassey (Glassey, Glassey 2010), dando un punteggio da 1 a 5 in base al numero di click che un visitatore deve fare per trovare le informazioni che cerca. La tabella sottostante riassume i vari metodi quantitativi di valutazione, evidenziandone per ognuno, i punti di forza e debolezza riscontrati. Metodo Autori e anno Breve Pro Contro descrizione Citizen-centric Bretschneider, Modello per Grant, Wang valutare i siti approach (2007) web governativi basato su un approccio centrato sui cittadini Incentrato sul tipo di trasparenza necessario per il cittadino. Tiene conto anche delle loro caratteristiche Metodo Molto adottato per dettagliato, misurare la preciso e data oggettivo e transparency completo Difficilmente quantificabile Benchmarking Veljković, BogdanovićOpen Dinić, Government Stoimenov (2014) Complesso e dispendioso da attuare 88 Set Indicatori set di Facile, immediato di Franceschetti, Un Secco, Da Re indicatori, da comprendere (2012) ognuno recante un punteggio, per calcolare la trasparenza Un’analisi in tre Metodo più Il cubo della Cucciniello, Nasi, Saporito dimensioni della completo, tiene in trasparenza 2012 trasparenza, che considerazione fa sintesi di tutte le variabili alcuni dei necessarie per metodi sopra valutare la citati cercando trasparenza di perfezionarne gli indicatori Su alcuni indicatori un po’ generico lasciando spazio alla soggettività dell’analista Complesso, non immediato con ampi spazi di soggettività dell’analista Tabella 4.7 Metodi di misurazione della trasparenza 4.6. Trasparenza e privacy Parlando di trasparenza, non si può non fare un, seppur breve, accenno al legame tra trasparenza e privacy, lungamente discusso all’interno della letteratura scientifica. All’interno di questo paragrafo verrà data una breve definizione del termine e saranno messe in luce una serie di evidenze, emerse in letteratura, che portano a dimostrare come la dicotomia tra trasparenza e privacy sia solo apparente: il primo concetto, infatti, tutela il diritto dei cittadini a mantenere il riserbo sul proprio privato, il secondo protegge il diritto dei cittadini a conoscere il contenuto dell’azione amministrativa e delle risorse di cui essa fa uso. La privacy viene definita come “la capacità dell’individuo di controllare le condizioni alle quali i dati personali vengono acquisiti e utilizzati” (Westin 1968). I problemi di privacy nascono dalla volontà dell’individuo di avere “la capacità di controllare personalmente le informazioni su sé stesso” (Stone, Gueutal et al. 1983). Secondo De Hert e Gutwirth (De Hert, Gutwirth 2006) la privacy è strettamente legata ai meccanismi legali volti a evitare le interferenze sulla la vita privata di ogni individuo, in quanto tende a proteggere i valori della libertà, anche attraverso l’imposizione di norme 89 di legge volte a punire qualsiasi azione di soggetti esterni volta a violare la sfera privata dei singoli. Per quanto riguarda il rapporto tra trasparenza e privacy, un’analisi molto importante è quella riportata dal Global Information Society Watch nel 2012. Lo studio sostiene che una grande confusione sia stata generata dalla falsa dicotomia tra i due termini che, invece, non vanno visti come in quanto entrambi sono, infatti, costituiscono uno strumento essenziale per il corretto funzionamento di una società democratica. Nel suo saggio Zarsky (Zarsky 2014) propone un’analisi molto interessante, confrontando tre società “immaginarie”: una società della trasparenza, in cui le informazioni personali sono completamente aperte, una società dell’anonimato in cui, viceversa, sono totalmente nascoste e una società degli pseudonimi, dove le informazioni sono sfumate a causa dell’uso di molteplici identità. Partendo da questi estremi, sono evidenziati tutti i vantaggi e gli svantaggi dei tre modelli di organizzazione sociale. All’interno del testo vengono inserite anche le innovazioni tecnologiche, come strumento che favorisce lo sviluppo della società, fatta salva, però, la necessità di fare attenzione alla facilità con cui vengono raccolti e divulgati i dati personali. Ernesto Bellisario, all’interno del webinar “la trasparenza dei finanziamenti pubblici: una sfida aperta” spiega come trasparenza e privacy abbiano interessi “confinanti”: le PA dovrebbero, nei propri siti web, incrementare sia il livello di trasparenza sia quello di privacy, c’è bisogno, infatti di entrambi per assicurare il successo dell’Open Government in quanto entrambi, in egual misura, concorrono a assicurare la fiducia dei cittadini nel loro governo, come riportato anche nell’ultimo web index pubblicato (http://thewebindex.org/report/). Per questo motivo i due termini, non sono da considerarsi in contrasto, ma bensì alla perenne ricerca di un equilibrio: la continua evoluzione del mondo, infatti, conduce inevitabilmente ad un altrettanto continua modifica dei confini tra trasparenze e privacy stabiliti attraverso norme, che si devono continuamente rivedere ed adattare. 90 4.7. Conclusioni All’interno di questo capitolo è stato esplorato il concetto di trasparenza. L’affermarsi dell’Open Government ha portato a un’importante evoluzione del concetto: la trasparenza, infatti, non è più stata considerata solo come mera disclosure dei dati, ma ne sono state evidenziate tutte le connessioni con i concetti di collaborazione e partecipazione, al fine di favorire politiche di Open Government. E’ quindi iniziato un processo di riflessione su un fine diverso per il quale una PA può rendere disponibili i propri dati e che porta come conseguenza una diversa modalità di pubblicazione degli stessi, come sarà evidente dall’analisi degli studi di caso proposti. Sono stati successivamente analizzati i benefici della trasparenza per cittadini e per la PA e, infine, alcune modalità di misurazione della trasparenza. Più in generale, tutta questa prima parte di analisi della letteratura ha avuto lo scopo di offrire una overview sui temi di Open Data e Open Government, focalizzandosi su quali caratteristiche deve avere la pubblicazione dei dati affinché una PA, attraverso la trasparenza, possa favorire tali iniziative. A partire dalla cornice teorica fin qui delineata, si passerà nelle pagine successive, a mettere a fuoco la situazione attuale a livello internazionale, con l’obiettivo di capire concretamente, attraverso alcuni use cases, come questi principi teorizzati dai vari autori citati, siano poi nella pratica disponibili per il cittadino. 91 Capitolo 5 USE CASES 5.1. Introduzione Nel presente capitolo, l’analisi si sofferma su una serie di use cases a livello internazionale, con l’obiettivo di comprendere come i principi teorici descritti nei primi tre capitoli vengano tradotti in pratica nei vari siti web. Per fare ciò sono stati scelti 10 siti web distribuiti in tutto il mondo, in particolare: Aid Data (Stati Uniti d’America), Government Data (Australia, Kenya e Regno Unito), Lima datos abiertos (Perù), Open Welfare (Italia), Portal Transparencia (Brasile), Recovery, Sandy Funding Tracker e USA Spending (Stati Uniti d’America), la cui distribuzione geografica è rappresentata nella sottostante figura. Recovery.gov USA spending Sandy Funding Tracker Aid Data Data.gov.uk Open welfare Portal de Transparencia Lima datos abiertos Kenya Open Data Data.gov.au Figura 5.1 Disposizione geografica use cases oggetto di analisi 92 Nell’immagine, i due diversi colori utilizzati fanno riferimento a due tipologie diverse di pubblicazione: i portali evidenziati in blu sono quelli che si focalizzano sulla quantità e qualità dei dati pubblicati, mentre in rosso sono indicati i portali nei quali viene favorita l’interazione e la collaborazione dell’utente. Analizzando poi nel dettaglio i singoli portali apparirà in modo evidente come questa differenza si traduca nella fisionomia stessa del sito web. Come si può notare la distribuzione geografica dell’analisi cerca di coprire una vastità di zone differenti. In particolare la scelta è ricaduta su: quattro siti statunitensi in quanto paese di “nascita” dell’Open Government; il portale del Kenya, paese africano, come visto nel capitolo 2 (Davies 2013), più all’avanguardia sul tema degli Open Government Data; il portale del Regno Unito poiché, come si evince dall’analisi riportata nel capitolo 2, esso è il paese più all’avanguardia a livello mondiale sugli OGD. Per la creazione del suo sito, inoltre, il Governo si è avvalso dell’aiuto di Tim BernersLee, uno dei maggiori esponenti sul tema Open Data; per l’Italia è stata scelta un’applicazione realizzata dal comune di Bologna, sui dati relativi al welfare; due casi sudamericani; il portale del governo australiano. Questi casi sono stati scelti poiché rappresentano buone pratiche in materia, in quanto posseggono i seguenti connotati: costituiscono portali governativi volti alla pubblicazione di dati, in particolare a proposito di finanziamenti pubblici; riguardano esperienze collocate prevalentemente in Occidente, luogo in cui l’Open Government è nato e si è sviluppato maggiormente; comprendono anche esperienze collocate nei paesi in via di sviluppo ad alto tasso di crescita economica, contesti nei quali lo sviluppo del settore pubblico e dei meccanismi di welfare è andato di pari passo con il diffondersi di una forte cultura della trasparenza come mezzo di contrasto della corruzione e di responsabilità sociale (OECD, 2012). 93 La metodologia scelta e la letteratura studiata per produrre un’analisi dei casi studio saranno riportate in dettaglio all’interno del capitolo 6: in questo paragrafo la spiegazione si limiterà alla teoria utilizzata. Il quadro teorico entro il quale è stata costruita la presente analisi attinge dalla cosiddetta “Activity Theory” (o Teoria dell’attività). La Teoria dell’attività nasce nell’ambito delle scienze sociali e pone le sue radici negli studi dell'attività psichica sviluppati dai sovietici Lev Vygotskij, Alexei Leont'ev e Sergei Rubinstein, che hanno cercato di comprendere le attività umane complesse ed i fenomeni sociali, superando i limiti della psicoanalisi e del comportamentismo dei singoli individui. Tale teoria è stata di recente utilizzata anche come quadro di riferimento per l'analisi qualitativa in molti articoli di ricerca in diverse discipline (Bedney e Meister, 1997, Hashim e Jones, 2007), tra cui anche quella delle teorie organizzative. Nella presente analisi, la teoria dell'attività è stata utilizzata sia per la progettazione e la somministrazione delle interviste, sia per l'analisi dei casi. Le trascrizioni delle interviste sono state analizzate mettendo in evidenza le categorie tratte dalla teoria dell'attività: soggetti coinvolti nella realizzazione e gestione degli OGD; comunità ed utenti finali cui sono destinati gli OGD; strumenti tecnici ed organizzativi utilizzati per la realizzazione delle politiche di OGD; obiettivo delle politiche di OGD; regole che hanno facilitato o condizionato la realizzazione e gestione degli OGD. A queste categorie sono stati aggiunti ulteriori elementi, non riconducibili alla teoria dell’attività, ma importanti perché specifici sul tema degli OGD: le caratteristiche tecniche del portale; le modalità di gestione del progetto; 94 la capacità del progetto di soddisfare l’esigenza di trasparenza a cui la policy intende rispondere (ovvero l’adattabilità, i costi e i benefici risultanti dalla soluzione). La ricerca ha fatto inoltre rifermento alla cosiddetta “Metodologia multipla caso di studio”: che ambisce a censire i medesimi elementi in tutti i casi, con l’obiettivo di verificare se ci siano delle evidenze comuni (Yin, 2013) e come queste varino a seconda del contesto (Houghton et al. 2013). I casi OGD di Aid Data, data.gov.au e Open Welfare Bologna sono frutto della combinazione delle informazioni raccolte tramite analisi desk e interviste dirette, coinvolgendo gli attori chiave attivi nella pubblicazione di OGD. In questi casi specifici, insieme alle informazioni censibili tramite analisi desk, è stato possibile anche tracciare e sondare il processo decisionale posto alla base della configurazione del portale e dei suoi obiettivi, nonché l’insieme dei costi e dei benefici associati alla pubblicazione dei dati. Gli altri casi sono, invece, frutto della sola analisi desk. In essi è stato possibile dedicarsi alla semplice analisi critica delle principali caratteristiche del portale, utilizzando a supporto ulteriori fonti secondarie. A seguire viene elencato l’ordine di presentazione dei casi. I paragrafi da 2 a 6 discutono casi di studio nell’ambito dei quali l’enfasi del progetto di pubblicazione di dati aperti insiste sulla numerosità delle informazioni pubblicate. Questi casi sono rilevanti perché i soggetti che hanno effettuato la pubblicazione si sono posti il problema fondamentale di rendere l’informazione disponibile e hanno risposto a questa esigenza creando portali dedicati alla raccolta del maggior numero di informazioni finanziarie ritenute rilevanti in un determinato ambito. I paragrafi da 7 a 11 discutono casi di studio l’ambito dei quali l’enfasi del progetto di pubblicazione di dati aperti insiste sull’utilizzabilità dell’informazione pubblicata. Questi casi sono stati ritenuti rilevanti perché i soggetti che hanno effettuato la pubblicazione si sono posti il problema di rendere l’informazione non solo disponibile, 95 ma anche utilizzabile da diverse categorie di visitatori (ricercatori, policy maker, cittadini, burocrati). La risposta che questi soggetti hanno fornito all’esigenza di rendere l’informazione tanto disponibile quanto utilizzabile è consistita nella realizzazione di portali dedicati alla raccolta di dati finanziari, all’interno dei quali uno spazio privilegiato è stato dedicato a grafici, mappe interattive, tabelle riassuntive con forte impatto visivo, al fine di garantire la migliore leggibilità possibile dell’informazione pubblicata. 5.2. Data.gov.au Le informazioni di seguito riportate attingono alle seguenti fonti: Data.gov.au, AU (2015a, 2015b, 2015c). Il portale data.gov.au (https://data.gov.au) è un’iniziativa del governo australiano, creato a seguito della “Government’s Declaration of Open Government” e in risposta al “Government 2.0 Taskforce Report” di maggio 2010: Government’s Declaration of Open Government (http://www.finance.gov.au/egovernment/strategy-and-governance/gov2/declaration-of-opengovernment.html): il governo australiano dichiara che, al fine di promuovere una maggiore partecipazione alla democrazia in Australia, si impegna verso iniziative di Open Government basate su una cultura di impegno, costruite su un più facile accesso e utilizzo di informazioni detenute dal governo e sostenute con l'uso innovativo della tecnologia; Government 2.0 Taskforce Report (http://www.finance.gov.au/publications/ gov20taskforcereport/): documento che invita le pubbliche amministrazioni a favorire iniziative di Government 2.0, un’iniziativa finalizzata a rendere il governo più aperto, responsabile, reattivo ed efficiente. Il portale data.gov.au (nella figura 5.2 sottostante l’homepage del sito) ha lo scopo di mettere insieme e pubblicare dati relativi alle agenzie governative operanti nel Commonwealth, quando esse siano in grado di produrre effettivamente questi dati. Ciò che normalmente si verifica è che le agenzie detengono una serie di dati rilevanti nel dominio di loro competenza e decidono di pubblicarli aderendo allo standard governativo australiano sugli Open Data. 96 Figura 5.2 data.gov.au - homepage La piattaforma è inoltre collegata ad altri due portali Open Data del governo; il governo federale, infatti, ha responsabilità su tutto il territorio australiano: in Australia ci sono 6 stati e 2 territori, due di questi stati hanno dei propri portali Open Data che sono collegati a data.gov.au. Il portale è gestito direttamente dal governo australiano, che incoraggia la pubblicazione di dati per varie ragioni, prevalentemente di carattere economico (ovvero tese a capire come i soldi vengono effettivamente spesi). La risposta da parte delle agenzie, ad oggi, può considerarsi molto significativa e importante. 5.2.1. Descrizione del portale: obiettivi, valori di riferimento, attori coinvolti Il sito è a tutti gli effetti una piattaforma su cui sono resi disponibili più di 7.000 dataset proprietari, permette inoltre l’effettivo accesso a diverse informazioni governative anche se pubblicate non in modalità Open Data. La piattaforma ha questa configurazione dalla metà del 2014, quando la piattaforma precedente è stata completamente smantellata e ristrutturata: ciò ha permesso un incremento significativo nella quantità dei dataset disponibili. Si tratta, quindi, di un contenitore di informazioni rilevanti che ospita dataset indicizzati scaricabili e analizzabili statisticamente. Ci sono anche dettagliati metadati disponibili per ogni dataset ma il portale non contiene altro oltre a queste informazioni: dataset scaricabili completi dei loro metadati. 97 Il team di lavoro che gestisce il portale non compie alcuno sforzo legato alla omogeneizzazione o al controllo dei dati: le agenzie devono aderire a uno standard specifico e sono in questo modo responsabili per tutto il lavoro di gestione dei dati, dalla raccolta alla verifica della loro effettiva pubblicabilità. Lo staff che si occupa del progetto controlla, con sforzo trascurabile, che il dataset funzioni ma la responsabilità del contenuto è totalmente dell’agenzia che lo pubblica, a cui viene messo a disposizione uno spazio in cui effettuare la pubblicazione. La piattaforma, esclusivamente in lingua inglese, si propone quindi come una grossa banca dati all’interno della quale ogni ente pubblico governativo, se lo desidera, ha la possibilità di pubblicare i propri dati. All’interno sono contenuti 7.215 dataset differenti (aggiornamento 31/08/2015) provenienti da 172 organizzazioni tra cui agenzie governative (Department of Finance, Department of Communication), città (city of Gold Coast, city of Ballarat) o istituzioni di altro tipo. Il portale, così come si presenta all’utente, è rappresentato in figura. Figura 5.3 data.gov.au - elenco dataset 98 I visitatori del sito possono fare richiesta, direttamente dal sito, di specifici dataset; gli utenti, inoltre, possono esprimere una valutazione sulla loro esperienza di navigazione e sulle informazioni a cui accedono. Oltre all’elenco dei dataset pubblicati, il sito contiene, quindi, anche: una pagina relativa alle statistiche del sito (numero di dataset, di organizzazioni, numero di visitatori ecc.); una pagina contente una mappa dell’Australia che permette di visualizzare la distribuzione dei dati all’interno del territorio; una parte denominata “request data” dove l’utente può inviare le proprie idee o richieste; un collegamento all’ “Open Data toolkit” nel caso in cui l’utente sia un ente che voglia pubblicare i dati; una sezione di “use cases” a partire dai dati pubblicati. I dati sono consultabili online. Il sito offre anche la possibilità di utilizzare filtri di ricerca, o di procedere con una ricerca libera per parole chiave. Per quanto riguarda, invece, il download del dato, esso è scaricabile esclusivamente in formato CSV, con licenza Creative Commons Attribution 3.0 Australia. Importante sottolineare anche la presenza, subito in cima alla pagina, di un URL specifico e diverso per ogni download. A complemento dell’analisi generale e dopo aver analizzato le sue caratteristiche, vista la struttura dello stesso, complessa e con numerosi dataset con caratteristiche molto diverse tra loro, l’analisi si è focalizzata su uno specifico use case tra quelli proposti dal sito. In particolare si è deciso di fare riferimento al dataset relativo al welfare e alla mappa interattiva pubblicata da ABC (http://www.abc.net.au/news/2014-08-08/social-securitywelfare-payments-by-electorate/5657288). ABC è la principale società pubblica di diffusione radio-televisiva australiana, interamente finanziata dal Governo Federale. Ad agosto 2014, all’interno della sezione news, ha deciso di pubblicare una mappa interattiva dove l’utente può analizzare il numero di interventi di “Social security and welfare payments” effettuati per singolo distretto elettorale. 99 L’attenzione alle spese di welfare è dovuta al fatto che sono la spesa maggiore del governo Australiano, in particolare, come è spiegato nel sito, sono stati spesi nel 2013 140,57 miliardi di AUD. In figura 5.4 la distribuzione dei fondi secondo le varie categorie. Figura 5.4 ABC - spese welfare La società radio-televisiva ha quindi deciso, a partire dai dataset pubblicati sul portale, di creare una mappa interattiva, contenente queste informazioni, in modo da renderle più facilmente comprensibili per l’utenza. Grazie, infatti, alla mappa a colori l’utente ha la possibilità di capire in modo immediato e intuitivo quali sono le zone più interessate da e con il maggior numero di interventi: cliccando sulla zona di interesse compare subito il nome del distretto e il numero di interventi effettuati, come mostrato in figura 5.5. 100 Figura 5.5 ABC - Interactive: social security payments by electorate Il dataset di riferimento è relativo all’anno 2013 e incrocia i vari distretti elettorali (indicati attraverso un numero di riferimento, la città e lo stato di appartenenza) con ogni tipo di social security payments (in totale 28), indicando in ogni cella il numero di interventi effettuati dal governo. Questo use case, riportato anche nella sezione apposita di dati.gov.au esemplifica come il portale si occupi solo della pubblicazione dei dataset. A partire da questi ultimi qualunque società pubblica o privata può attingere per creare applicazioni inerenti a un argomento di interesse. 5.2.2. Costi e sforzi organizzativi legati al processo di pubblicazione dei dati Il costo complessivo per le attività di hosting e pubblicazione richiesto dal portale è di 150.000 UD l’anno. Il numero di risorse umane dedicato a queste attività è ridotto, così come il tempo da loro dedicato rispetto alla totalità delle mansioni a loro attribuite. Infatti, all’interno della Technology & Procurement Division vengono svolto servizi molto ampi e articolati, accanto ai quali ve ne sono altri più piccoli e semplici. Lavorano in questo dipartimento 60 persone distribuite su 7 aree differenti. Una di queste aree è dedicata ai 101 servizi on line ed è anche l’area owner degli Open Data. 2 risorse hanno, tra le loro mansioni, anche il compito di gestire la piattaforma. 5.2.3. Elementi tecnici rilevanti A livello tecnico, con la migrazione alla nuova piattaforma (2014), il portale si è orientato all’utilizzo dell’open source; questo ha richiesto una attività estremamente dettagliata di definizione di nuove specifiche tecniche e funzionali, l’elevatissimo livello di personalizzazione necessario è il motivo per cui l’open source è stato effettivamente scelto. 5.2.4. Impatti e benefici della soluzione L’audience di riferimento del portale non è molto numerosa, in particolare ci sono 546 utilizzatori registrati e sono stati ricevuti 263 voti nel corso dell’ultimo anno, nonché 143 richieste di dataset. 5.3. Data.gov.uk Il portale data.gov.uk (http://data.gov.uk/data/openspending-report/index) è un’iniziativa del governo inglese, in particolare del primo ministro Gordon Brown (2009) che ha assegnato a Tim Berners-Lee, creatore del Word Wide Web, il compito di creare un portale per la raccolta dei dati. Le informazioni qui riportate attingono alla seguente fonte: Open Spending, UK (2015). Prima dell’annuncio di Brown, il Governo aveva ricevuto pressioni dalla società civile (in particolare da un gruppo di cittadini chiamati “civic hackers”, responsabili dello sviluppo di siti internet per controllare l’azione politica) perché i dati fossero distribuiti in formato aperto e machine-readable. A settembre 2009 è stato quindi aperto il sito nella sua versione beta, successivamente, a gennaio 2010, c’è stato il lancio ufficiale. Il 1 Aprile 2010 l’“Ordinance Survey” annuncia una massiva pubblicazione di dati rilevanti attraverso il portale. Ad oggi il sito conta 26.279 dataset (ultimo accesso 07/09/2015). La piattaforma si propone, quindi, come un luogo dove il cittadino può capire come il governo lavora e che 102 tipo di politiche sono state promosse. Per fare questo il progetto racchiude in unico portale navigabile un importante numero di dataset provenienti da diverse realtà e istituzioni. Sono presenti, infatti, informazioni pubblicate da tutti i “Central Government Departments”, da diversi enti pubblici e autorità locali. Direttamente dalla home page, l’utente ha la possibilità di entrare nella sezione principale del sito, quella con la pubblicazione dei dataset, ma anche nella pagina con l’elenco delle applicazioni nate dai dati e in un’altra preposta per l’interazione tra utenti, attraverso blog e chat. Dalla pagina con l’elenco dei dataset, è facile notare come le caratteristiche di qualità degli stessi siano molto differenti: sono infatti presenti diverse tipologie di licenza, diversi formati e, di conseguenza, una diversa classificazione secondo la scala proposta da Tim Berners-Lee. Sulla totalità dei dataset sono, infatti, solo 200 (circa lo 0,8%) i Linked Open Data, i dati cioè che presentano, al loro interno, collegamenti ad altri dataset. L’elenco, così come si presenta all’utente, è rappresentato in figura 5.6. Figura 5.6 data.gov.uk – Datasets 103 5.3.1. Descrizione del portale Viste le caratteristiche del progetto, l’analisi sulla qualità dei dati si è successivamente soffermata solo su una tipologia di dataset, quelli riguardanti le spese pubbliche dei vari dipartimenti (importati da https://openspending.org/). In questa pagina (http://data.gov.uk/data/openspending-report/index) sono presenti dataset provenienti da 41 dipartimenti differenti, di cui circa la metà sono “Ministerial Department” l’altra metà sono “non-Ministerial Department”. Anche all’interno di questa sezione i dataset non presentano le stesse caratteristiche. Prima di selezionare il singolo dipartimento si possono trovare i dati aggregati di spesa, in sterline, della singola unità. Per esempio, per il “Department of Transport” sono state spese £ 72.050.623.115. Entrando poi nelle pagine dei dipartimenti queste differenze risultano poi più nette; ad esempio, il “Department for International Development” pubblica sia resoconti delle spese sopra i 25.000£ con cadenza mensile (ma aggiornati al 2011), sia i resoconti più dettagliati, con spese sopra i 500£ (aggiornati al 2014); al contrario, il “Department of Transport” pubblica solo una tipologia di dataset per spese sopra i 500£, con cadenza mensile. La pagina relativa al singolo dataset e al download dello stesso è facilmente raggiungibile: è necessario prima scegliere la tipologia di dataset, poi il dipartimento e successivamente il mese che si vuole prendere in considerazione. Una volta raggiunto il dataset le informazioni offerte sono, come detto, sempre differenti. Per esempio, i dati pubblicati dal “Department of Transport” contengono: Departmental Family; Entity Date; Expense Type; Expense Area; Supplier; Transaction Number; Amount; Description; Supplier Postcode. La struttura della pagina è però la medesima (come riportato in figura 5.7). In particolare, in alto nella pagina sono presenti: ente che ha pubblicato i dati; licenza; “openess rating” (rating secondo la classificazione di Tim Berners-Lee); 104 Open Data certificate; dettagli del contatto (indirizzo mail). C’è poi la possibilità di procedere al download nel formato previsto e di leggere le prime 100 righe del dataset online. È presente infine una tabella riepilogativa che indica, tra le altre cose, la data dell’ultimo controllo di qualità fatto sui dati. Figura 5.7 data.gov.uk - Deparment of transport, august 2014 Per quanto riguarda la ricerca del dataset sono presenti dei filtri già preimpostati che permettono la ricerca per tipologia, dipartimento, caratteristiche, oltre alla possibilità di una ricerca libera per parole chiave. È presente anche una mappa geografica all’interno della quale l’utente può selezionare la zona desiderata ricevendo, in automatico, tutti i dataset relativi. Entrando invece nella pagina dedicata al singolo dataset sono presenti link per condividere la propria app o richiedere ulteriori dati. La piattaforma è stata progettata con una parte dedicata all’interazione tra i vari utenti che accedono al sito, in particolare, direttamente sul sito, nella sezione “interact” sono presenti blog e forum, l’utente può quindi creare il suo proprio blog/forum o rispondere 105 a una discussione aperta da qualcun altro. È anche presente una sezione “data requests” dove è possibile, dopo aver effettuato il login, richiedere nuovi dati. Se invece l’utilizzatore è un’agenzia, è presente una “user guide” affinché possa usufruire del portale per la pubblicazione dei propri dati. Inoltre il sito favorisce chiunque crea applicazioni a partire dai dati pubblicati, offrendo la possibilità di pubblicare il proprio lavoro direttamente online nella sezione “apps”. 5.4. Kenya Open Data L'Informazione in Kenya è considerata un asset nazionale, e opendata.go.ke (https://opendata.go.ke/) è il luogo che ne favorisce la condivisione. Le informazioni di seguito riportate attingono alla seguente fonte: Kenya Open Data, EAK (2015). L'obiettivo di opendata.go.ke è quello di mettere i dati di sviluppo, statistici, demografici e di spesa disponibili in formato digitale utile per ricercatori, politici, sviluppatori ICT e il pubblico in generale. Il portale fornisce attivamente al pubblico dataset da parte del "Government ICT Infrastrutture". Il progetto "Open Data Initiative" sostiene la digitalizzazione di documenti governativi e di processi che integreranno il portale in futuro. L’8 luglio 2011 il presidente Mwai Kibaki ha lanciato la “Kenya Open Data Initiative”, rendendo disponibili gratuitamente al pubblico i dati chiave del governo, in un singolo portale online. Il censimento del 2009, la spesa nazionale e regionale, e le informazioni sui servizi pubblici essenziali sono stati alcuni dei primi set di dati per essere rilasciati. Il Kenya è il primo paese in via di sviluppo ad avere un portale Open Government Data, il secondo dell’Africa Sub-sahariana dopo il Marocco. La comunità internazionale ha riconosciuto l’iniziativa come uno degli step più significativi che il Kenya ha sviluppato per migliorare la governance e implementare le nuove disposizioni costituzionali sull’accesso alle informazioni. In totale sono stati pubblicati 697 dataset (ultimo accesso 07/09/2015): il sito web ha avuto circa 300 richieste di dati, sono stati scaricati i dati più di 500 mila volte e il sito ha 106 ricevuto circa 2,5 milioni di visite. Il sito si propone, inoltre, di creare mappe e grafici sui dataset pubblicati. A oggi sono presenti 89 mappe e 272 grafici. I dati sono suddivisi in 9 categorie (agricoltura, educazione, energia, ambiente, finanza, governance, contabilità del governo, salute, infrastrutture, popolazione/censimenti, acqua e sanità), consultabili direttamente dalla home page, come mostrato in figura. Figura 5.8 Kenya Open Data – sezione homepage L’analisi della qualità del dato, vista la numerosità di dataset differenti, si è poi concentrata su una particolare tipologia di dati, quelli relativi al Constituencies Development Fund. Il Constituencies Development Fund (http://www.cdf.go.ke/) è un fondo creato successivamente al Constituencies Development Fund Act (CDF, 2003) con l'obiettivo primario di affrontare la povertà a livello di base, dedicando un minimo del 2,5% delle entrate ordinarie per lo sviluppo di base e la riduzione della povertà. Il fondo è gestito dal Constituencies Development Fund Board (CDFB). A gennaio 2013 il CDF è stato aggiornato in una versione più recente, in linea con le modifiche costituzionali del 2010, in particolare in accordo con i seguenti principi: trasparenza and accountability; 107 separazione dei poteri; partecipazione dei cittadini; allineamento delle operazioni del fondo con la nuova struttura governativa. 5.4.1. Descrizione del portale Il dataset contiene l’elenco di tutti i progetti e gli aiuti offerti tramite il fondo in questione. In particolare sono riportati i dati del biennio 2013-2014. Le informazioni riportate sono le seguenti: Anno; Distretto elettorale; Nome del progetto; Attività; Importo; Stato; Categoria generale I; Categoria generale II; Dettagli categorie generali; GFS CODE; ID; Constituency ID; FID LookUP. Figura 5.9 Kenya Open Data – Esempio scheda progetto È inoltre possibile effettuare il download del dataset direttamente dalla pagina in diversi formati: csv, csv for xcel, json, pdf, rdf, rss, xls, slsx, xml. Sono presenti anche una serie di informazioni addizionali sul dataset una breve descrizione, la data di creazione, la data di ultimo aggiornamento, numero di visitatori e numero di download, il proprietario dei dati (nel caso in questione Constituency Development Fund) e la licenza (CC “zero”). Per arrivare al database dalla home page è necessario ricercarlo all’interno del catalogo, l’utente deve quindi essere a conoscenza prima della sua esistenza. Il numero di click per raggiungerlo e per scaricare l’intero database è superiore a 2. Al suo interno, il sito web, cerca di essere il più “user friendly” possibile. Come infatti descritto inizialmente, presenta diverse mappe interattive per cercare di aiutare l’utente nella comprensione dei dati (un esempio in figura 5.10). 108 Figura 5.10 Kenya Open Data – Esempio mappa interattiva Sono presenti diversi filtri di ricerca, per tipologia, categoria e argomento, oltre a lasciare una ricerca libera per parole chiave. Raggiunto il dataset di interesse, l’utente può svolgere diverse operazioni: manage: l’utente può modificare la lettura del dataset a suo piacimento (nascondendo o mostrando colonne); filter: permette di filtrare il documento; visualize: è possibile, direttamente dal sito, creare grafici diversi, istogrammi o grafici a torta, sui dati del dataset e con le caratteristiche volute dall’utente; discuss: sezione dedicata ai commenti, c’è la possibilità di inserire un proprio commento o leggere i commenti inseriti da altri (compresi quelli dell’amministrazione che può partecipare). Sono presenti, inoltre, (oltre alla sezione “discuss” già citata prima) due sezioni del sito dedicate all’utente. La prima “suggest data” è una sezione dove è possibile esprimere i 109 propri suggerimenti e le richieste di dati, all’interno l’amministrazione stessa può scrivere il proprio commento. Nella seconda “Open Data Blog” sono presenti diversi blog di discussione lanciati dagli utenti. L’utente può infine condividere i dataset attraverso i social network (Facebook e Twitter) o attraverso l’indirizzo di posta elettronica. 5.5. Lima datos abiertos La Municipalità Metropolitana di Lima ha inserito nel suo Portale comunale la piattaforma "Datos Abiertos de Lima Metropolitana": questa iniziativa vuole essere un segno tangibile della volontà di condividere le informazioni nella loro forma più elementare e semplice e si inserisce nel quadro della sua politica di promuovere la trasparenza, la partecipazione e la collaborazione dei cittadini e il pubblico in generale. Questa iniziativa è stata riconosciuta "Buena Práctica Gubernamental 2012 – en el rubro de Transparencia y Acceso a la Información" e fa parte del piano d'azione Open Society governo del Perù, e segue lo stesso percorso già intrapreso da altre grandi città in America Latina e nel mondo. Le informazioni qui riportate afferiscono a Lima Datos Abiertos, PE (2015). Il sito, interamente in lingua spagnola, presenta una struttura molto semplice: direttamente nella home page (come mostrato in figura 5.11) è presente l’elenco dei dataset e dei grafici pubblicati. Sono inoltre presenti due link, uno all’API, nel caso l’utente sia un programmatore, l’altro a delle applicazione nate a partire dai dati stessi. 110 Figura 5.11 Lima.datosabiertos.pe - homepage In particolare sono tre le tipologie di file che si possono incontrare: vistas: contenente il singolo dataset; colecciones: contenente un insieme di dataset sullo stesso tema; visualizaciones: con istogrammi per rappresentare uno specifico dataset. Ognuno di questi file ha le sue caratteristiche, le informazioni contenute variano a seconda del dataset di riferimento. 5.5.1. Descrizione del portale I dataset riportano informazioni molto eterogenee: non si tratta solo di dati riguardanti progetti pubblici, ma sono presenti file dove l’unità di base è, per esempio, un prezzo, un numero di accessi o un volume di prodotti. Il sito offre la possibilità di consultare i dati online oppure di scaricarli in formato csv o xml. Sono anche sempre presenti: il link alla pagina, informazioni sulla data di ultimo aggiornamento, l’archivio xls da cui sono stati presi i dati e il numero di visitatori negli ultimi 30 giorni. La licenza è Open Data Commons Public Domain Dedication and License (PDDL). L’utente, all’interno dell’home page, ha la possibilità di filtrare i file pubblicati a seconda della tipologia (vistas, colecciones, vizualizaciones) o delle categorie (Administración Tributaria; Administración y Finanzas; Ambiente; Cultura; Defensa Civil; Desarrollo 111 Económico; Educación y Deportes; Movilidad y Transporte; Proyectos de Inversión; Salud). Entrando invece all’interno del singolo dataset, l’utente può trasporre la tabella, decidendo anche quali colonne mostrare; ha inoltre la possibilità di effettuare direttamente online alcune semplici operazioni matematiche (somma, moltiplicazione, massimo, minimo, conta, percentuale ecc.). Il sito fornisce l’opportunità di creare dei grafici (istogrammi, grafici a dispersione e a torta) a partire dai dataset e dai filtri selezionati in precedenza. Le varie operazioni sono rappresentate in figura 5.12. Figura 5.12 Lima dato abiertos - operazioni singolo dataset L’utente ha la possibilità di condividere il dataset tramite social network Facebook, Twitter, Google+, Linkedin. Non è invece possibile inserire commenti o interagire con l’amministrazione direttamente online. Sono presenti un numero di telefono e un indirizzo e-mail di riferimento. 5.6. Portal de transparência Il "Portal de Transparência do Governo Federal" è un'iniziativa della Controladoria -Geral da União (CGU) lanciata nel novembre 2004 per assicurare la corretta applicazione delle risorse pubbliche. Le informazioni di seguito attingono da: Portal de Transparencia, BR (2015). Il Governo Brasiliano è convinto che la trasparenza sia il miglior antidoto contro la corruzione, dato che è un meccanismo che induce gli organi pubblici ad agire con responsabilità e permette che il cittadino, attraverso l'informazione, collabori al controllo 112 delle azioni dei suoi governanti, verificando che le risorse pubbliche vengano utilizzate come dovrebbero. L’obiettivo è aumentare la trasparenza nell'organizzazione pubblica, permettendo ai cittadini di tenere traccia di come il denaro pubblico viene utilizzato e di aiutare a monitorarlo. I dati pubblicati sul portale, interamente in lingua portoghese, sono a oggi poco più di due miliardi (ultimo accesso 08/09/2015) e fanno riferimento a diverse categorie, la maggior parte ricercabili direttamente dalla homepage, come mostrato figura 5.13: despesas: contiene tutti i dati relativi alle spese pubbliche; receitas: tiene traccia di tutti i ricavi; convênios: raggruppa i flussi finanziari legati agli accordi che regolano le relazioni tra due o più parti (governo federale e prefettura, per esempio); CEIS-empresas sancionadas: tiene conto di tutte le sanzioni inferte alle aziende servidores: propone l’elenco di tutti i dipendenti pubblici, con il loro ruolo e il loro stipendio; CEPIM (Cadastro de Entidades Privadas Sem Fins Lucrativos Impedidas): elenca privati e organizzazioni non-profit a cui è impedito stipulare accordi, contratti di trasferimento o termini di collaborazione con il governo federale ai sensi del decreto n 7592, del 28 ottobre 2011; imóveis Funcionais: raccoglie informazioni su immobili residenziali di proprietà dell'Unione, che si trovano nel Distretto Federale; beneficiados da lei 10.559/2002: raccoglie informazioni sulle persone che, in virtù di una decisione del ministro della Giustizia, hanno ottenuto amnistia politica riconosciuta dallo stato brasiliano; grandes eventos: racchiude dati relativi ai mondiali 2014 e le olimpiadi 2016. 113 Figura 5.13 portal de transparencia - homepage Le banche dati che pubblicano sul sito sono: Siafi (Sistema Integrado de Administração Financeira do Governo Federal); Banco do Brasil; RFB (Receita Federal do Brasil); FSN (Fundo Nacional da Saúde); Caixa Econômica Federal; Ministério do Trabalho e Emprego; Ministério do Desenvolvimento Agrário; MTO (Ministério do Planejamento); STN (Secretaria do Tesouro Nacional); MPOG (Siconv, Orçamento e Gestão); Banco Central, Comandos Militares,, DPF, RFB, MAPA, DEST, Ministérios [Honorários (Jetons)], CGU (Controladoria-Geral da União), MD (Ministério da Defesa); MJ (Ministério da Justiça); PR (Presidência da República); MRE (Ministério das Relações Exteriores); SPU (Secretaria de Patrimônio da União). 5.6.1. Descrizione del portale L’analisi è proseguita analizzando i dataset relativi alla sezione “despesas” del sito. All’interno, però, l’unità elementare di analisi è diversa a seconda del tipo di spese: solo per una parte il massimo livello di dettaglio è una scheda contenente tutte le informazioni 114 relative al progetto, in alternativa i dati si fermano al livello di dettaglio inferiore, cioè l’elenco dei progetti per beneficiario. La scheda con le informazioni sul progetto contiene le seguenti voci: Número do Convênio SIAFI, situazione attuale, Nº Original, oggetto, organo di riferimento, concedente, beneficiario, importo, importo rilasciato, data pubblicazione inizio dei lavori, fine dei lavori, valore di ritorno, ultima data di rilascio, valore ultimo rilascio. In figura 5.14 viene mostrata l’interfaccia del sito in entrambi i casi. Figura 5.14 portal de transparencia - caratteristiche del dato Per quanto riguarda il download del dato, esso avviene in una sezione separata del sito. L’utente può quindi scegliere uno dei database elencati, scegliere l’anno di riferimento, poi il mese e scaricare il file. Il formato è csv compresso in un cartella zip. Considerata la mole di dati presenti nel sito, l’utente, prima di accedere, è costretto dal portale a filtrare i risultati. In primo luogo deve scegliere quale delle categorie sopra elencate consultare, successivamente è richiesto di scegliere, per quanto riguarda le spese, se consultare dati relativi al trasferimento di risorse, alle spese dirette del governo, filtrati per argomento o dati aggregati per area d’azione o finalità. Una volta scelto il filtro iniziale i dati sono proposti aggregati secondo la richiesta fatta: ad esempio, se viene fatta 115 una ricerca dei trasferimenti di risorse per stato nel 2015, la pagina web che sarà mostrata presenterà l’elenco degli stati con affiancato l’importo registrato. Successivamente, cliccando sopra lo stato, si entra in un livello di dettaglio inferiore (municipalità), con la stessa logica è possibile scendere a cascata fino all’ultimo livello. Il numero di click per raggiungere il dato è, quindi, sempre superiore a due. In una sezione a parte, Portal em Gráficos, il sito offre alcuni grafici relativi ai dati pubblicati, grafici a torta, istogrammi per facilitare la comprensione da parte dell’utente (figura 5.15). Figura 5.15 portal de transparencia - Portal em graficos Per aiutare l’utente nella navigazione è presente un manuale di navigazione, scaricabile in formato pdf. In una pagina chiamata glossario sono invece elencate le spiegazioni delle diverse parole utili per la comprensione delle tabelle di dati. Analizzando il sito si nota come l’interazione tra gli utenti e la piattaforma e la condivisione delle informazioni non siano un punto fondamentale del progetto; non sono infatti presenti metodi rapidi, visibili a tutti, dove l’utente può esprimere la propria opinione o pubblicare i risultati raggiunti analizzando i dati. L’unico modo per venire a contatto con l’amministrazione della piattaforma è la pagina del menu principale “contatos” che offre all’utente contatti diversi a seconda del tipo di informazione richiesta. Inoltre è elencata una serie di FAQs per provare a rispondere alle domande più 116 comuni. Per entrare in contatto con l’equipe che gestisce il portale è presente una form online. 5.7. Aid data Aid Data (http://aiddata.org/) rappresenta lo sforzo di mettere insieme informazioni provenienti da un’ampia gamma di fonti. Le informazioni qui discusse attingono da: AidData, US (2015a, 2015b). Il portale è nato, originariamente, per essere un portale dedicato alla raccolta di informazioni utili da mostrare ai cittadini, ma poi, grazie a un processo consolidato di gestione delle informazioni e un sistema robusto di comunicazione dei dati è diventato, anche, uno strumento da policy maker. Nasce nel 2009 da una partnership tra tre istituzioni: College of William & Mary, Development Gateway e Brigham Young University. A oggi presenta uno staff composto da studenti, professori e ricercatori provenienti dalle tre istituzioni americane sopra citate. Il portale (nella figura sottostante l’homepage), traccia 40.000 miliardi di dollari in finanziamenti per lo sviluppo. Il progetto conta 71 donatori e 1.456.305 attività in 234 paesi. L'idea su cui si basa è che chiunque possa valutare chi finanzia cosa, dove e con quali effetti. I donatori e governi possono massimizzare l'impatto dei loro investimenti, i cittadini possono chiedere ai loro leader di rendere conto dei risultati. 117 Figura 5.16 AidData - homepage Il sito si caratterizza per la presenza di informazione sui cosiddetti “non traditional donors”, donatori privati e minori per progetti di sviluppo che non compaiono in nessun report ufficiale, questi donatori negli anni sono aumentati enormemente fino a divenire una porzione rilevante dell’intero finanziamento allo sviluppo. AidData svolge anche attività di ricerca d'avanguardia sul targeting, coordinamento e valutazione degli aiuti allo sviluppo. I risultati della ricerca sono disponibili sotto forma di strumenti, good practices e lesson learned allo scopo di aiutare le comunità locali. 5.7.1. Descrizione del portale: obiettivi, valori di riferimento, attor i coinvolti I flussi finanziari tracciati dal portale sono 6.800 miliardi di dollari. Di questi il maggior donatore nel 2011, ultimo anno i cui dati sono visibili in modo aggregato sul sito, è il Fondo Monetario Internazionale (63.45 miliardi di dollari) seguito dalla World Bank (35.48 miliardi di dollari) e dal Governo degli Stati Uniti (29.89 miliardi di dollari). Il continente che ha beneficiato maggiormente dei fondi è il Messico (32.09 miliardi di dollari) seguito da India e Turchia. 118 Il lavoro dei ricercatori consiste nel raccogliere i dati e uniformarli: per esempio facendo in modo che si riferiscano a slot di tempo regolari o che le informazioni abbiano la stessa valuta come unità di misura. Oltre a questa prima modalità di veicolazione dell’informazione il sito include anche alcuni dati a livello aggregato. Tipicamente questi dati comprendono investimenti diretti, rimesse, altre informazioni finanziarie che confluiscono dai partner con cui collabora. Inoltre è presente una raccolta molto rilevante di informazioni stand alone riferite a dataset di Paesi che producono dati su tematiche per loro rilevanti e che sono codificati in modo non omogeneo. Tenendo conto dell’esistenza di diversi utilizzatori con obiettivi e caratteristiche diverse il portale fa uso di interfacce e sistemi di rappresentazione dei dati user friendly che possono conciliarsi anche con le esigenze dei visitatori tecnicamente meno preparati, un esempio è rappresentato in figura 5.17. Ciò non significa che venga fornita un’informazione diversa a diversi interlocutori, l’informazione rimane analoga a se stessa, è la modalità di lettura dei dati, navigazione e accesso che cambia a seconda del visitatore. Figura 5.17 AidData - Dashbord view: aggregate data 119 Un altro elemento particolarmente importante è il cosiddetto geo-tracking, cioè la possibilità di avere informazioni georeferenziate estremamente puntuali. Ad esempio, un visitatore potrebbe essere interessato ad un progetto di “public health”: in tale ambito, egli potrebbe avere bisogno di tracciare le informazioni relative alla nutrizione, quindi al modo in cui le popolazioni si alimentano e ai finanziamenti che vengono forniti; è quindi importante a questo proposito offrire una codifica speciale che permetta di garantire la tracciabilità delle informazioni georeferenziate relative alla nutrizione in modo tale che chi consulta il sito sappia dove vanno le donazioni. All’interno del sito web tutto questo si traduce in una sezione “dashboard” contenente tutti i dataset e che si compone di cinque pagine: analitic dashboard: con all’interno grafici a torta, istogrammi, timeline chart dei dati aggregati; aid project list: una tabella con l’elenco completo dei progetti. Leggendo la tabella si hanno informazioni riguardanti l’anno (anche se non sempre disponibile), l’organizzazione o lo stato finanziatore, l’organizzazione o lo stato che ha ricevuto il finanziamento, l’importo in USD, il titolo del progetto, il settore e la fonte del dato; financial flow: contenente i flussi finanziari; map: una mappa per la distribuzione geografica dei dati; user contribution: sezione che raccoglie tutti i vari contributi e commenti degli utenti. E’ possibile entrare poi nel dettagli del singolo progetto attraverso una scheda contenente il numero identificativo, la fonte, l’anno, il donatore, lo stato o l’organizzazione che ha ricevuto il finanziamento, il totale dei costi, l’ammontare dell’importo, l’importo pagato, una breve e una lunga descrizione (figura 5.18). 120 Figura 5.18 AidData - project description Oltre alla consultazione on-line è disponibile anche il download del dato sia in formato csv sia in xml; l’utente può scegliere quali campi inserire nel proprio dataset e quali invece omettere. Il download non avviene direttamente dal sito ma è richiesto un indirizzo email al quale sarà inviato il link, accessibile per 7 giorni. 5.7.2. Costi e sforzi organizzativi legati al processo di pubblicazione dei dati Vari costi devono essere presi in considerazione. Il primo e più importante riguarda il fatto che AidData mette insieme e pubblica dati provenienti da un’ampia gamma di fonti. Ogni fonte ha propria unità di misura periodicità e metodi di raccolta ecc. La difficoltà maggiore è, quindi, rendere omogenei dati diversi che insistono sul medesimo ambito o ripulirli e adattarli in modo tale che possano essere combinati e inseriti profittevolmente in un unico dataset. Un tipico esempio molto semplice riguarda l’uso di differenti valute, l’esistenza di una differente classificazione di settori tra paesi diversi e tutta una serie di variabili che possono cambiare tra una fonte e l’altra. Uno degli elementi più rilevanti quando si combinano i dati è evitare il così detto double counting, cioè considerare erroneamente più volte il medesimo dato. I controlli sui dati hanno pertanto un peso estremamente rilevante nel complesso dei costi legati alla pubblicazione degli stessi. Un altro costo importante concerne la creazione di dataset di supporto: questi sono molto utili 121 ai ricercatori e consistono in file in cui le informazioni sono maggiormente circostanziate per ogni piccolo istante di tempo, per differenti istanti di tempo, questo è molto importante per attestare e mostrare la robustezza dei dati. Per quanto riguarda i “non traditional donors”, ciò che AidData fa è capire quali informazioni sono importanti a proposito di questo gruppo di donatori, raccogliere e analizzarle e infine processarle per rendere i dati leggibili e comunicabili all’esterno. Un'altra voce riguarda il lavoro che AidData compie con i cosiddetti governi partners presso cui svolge un lavoro di consulenza concernente i data management system. Lo scopo di questa attività è garantire che il flusso di dati verso AidData sia il più pulito possibile, ovvero che nel momento in cui il portale riceve i dati questi siano adeguati alle esigenze di pubblicazione che sono state definite. Questo richiede un enorme sforzo di coordinamento interno e con coloro che nei diversi governi si dedicano alla raccolta di dati e alla loro pubblicazione. 5.7.3. Elementi tecnici rilevanti A livello tecnico AidData utilizza specifiche tecnologie che permettono di affrontare la maggior parte delle sfide legate all’interoperabilità dei dati. Da segnalare che, recentemente, è avvenuto un passaggio a database open source con l’obiettivo di renderli più robusti e flessibili in modo tale che siano in grado di incorporare molte tipologie di dati diversi. A questo proposito vengono utilizzate una serie di metodologie specifiche per la gestione del work flow di data processing. Non è, però, effettuato un quality assestment dei dati in modo rigido, ad esempio se c’è una differente classificazione di settori, il sistema dà la possibilità di intervenire e correggere i difetti di interoperabilità in modo manuale, questo approccio è molto efficace e l’open source supporta la possibilità di correzione dei database in maniera estremamente profittevole oltre a offrire un elevato livello di personalizzazione. 5.7.4. Impatti e benefici della soluzione AidData, negli anni, ha costantemente ampliato il suo bacino d’utenza, l’audience passa dalla research community ai policy makers, ai donors fino ai cittadini che vogliono risolvere dei dubbi relativamente al modo in cui le risorse pubbliche vengono spese. Per 122 questo motivo il sito propone delle modalità di lettura differenti a seconda delle caratteristiche dell’utente che accede al sito. Chi, ad esempio, ha elevate competenze tecniche e vuole fare sofisticate analisi statistiche può andare sul sito scaricare dei file puliti e uniformi pronti per essere analizzati. Oppure il visitatore potrebbe essere un cittadino o un policy maker che ha un quesito puntuale a cui vuole dare risposta (ad esempio potrebbe voler sapere quanti finanziamenti gli Stati Uniti hanno impiegato in progetti di sviluppo nel corso dell’ultimo anno); in questo caso AidData permette di accedere a questi dati in maniera leggibile grazie all’uso di tabelle, grafici e altre rappresentazioni utili a una migliore comprensione dell’informazione. L’informazione sottostante è quindi identica, cambia il sistema di lettura e comunicazione del dato così da poter andare in contro a statisti, media, cittadini e policy makers. Per favorire la centralità dell’utente che accede al sito, il portale mette a disposizione una sezione di “user contributions” nella quale chiunque può accedere, scrivere un proprio commento e leggere i commenti scritti da altri. È inoltre possibile per il visitatore fare osservazioni sul singolo progetto, all’interno della scheda dedicata. È anche presente una pagina del portale che accoglie le applicazioni che gli utenti hanno sviluppato a partire dai dati, oltre a offrire una guida su come è possibile creare la propria app. Il portale offre, infine, la possibilità di condividere i risultati della ricerca attraverso i social network (Facebook, Twitter, Linkedin, Google+) e attraverso l’indirizzo email. 5.8. Open welfare comune di Bologna Il progetto open welfare nasce dal portale di pubblicazione dei dati del comune di Bologna (http://dati.comune.bologna.it/). Le informazioni di seguito attingono da: Open Welfare, IT (2015a, 2015b). All’interno del sito, consultabile in lingua italiana e, solo per alcune parti, in lingua inglese, sono presenti tutti i dati che la città di Bologna rilascia, in formato open, a disposizione dei cittadini interessati. Oltre ai dataset sono presenti anche cinque “progetti” che sono stati sviluppati dal comune stesso a partire da questi dati: 123 anagrafe pubblica degli eletti e delle elette: l’obiettivo dell'anagrafe è pubblicare su Internet sia i dati riguardanti lo svolgimento dei lavori e le spese degli organismi politici che i curricula, i compensi e le presenze alle sedute del Consiglio Comunale, di Sindaco, Assessori e Consiglieri; bilanci del comune di Bologna: in questa sezione del sito sono raccolti in formato Open Data alcuni bilanci d'esercizio redatti dal comune di Bologna; modelli 3D: Bologna 3D Open Repository è il progetto dedicato alla raccolta, condivisione e uso didattico dei modelli 3D della città e della storia di Bologna; open welfare: Il comune di Bologna, primo in Italia, ha rilasciato in modo accessibile e intuitivo i dati della rete dei servizi di welfare erogati in ogni quartiere per target d'utenza, fascia d'età, tipologia del bisogno, genere e nazionalità; iCity: iCity (www.icityproject.eu) è un progetto europeo che promuove la cocreazione di applicazioni e servizi di interesse pubblico con il coinvolgimento attivo di cittadini, imprese, università e associazioni. L’analisi del caso studio si sofferma sul progetto open welfare (http://dati.comune.bologna.it/open-welfare). Open Welfare è un progetto nato con l’obiettivo di “facilitare l'incontro tra Amministrazione e Cittadini attraverso la trasparenza, la condivisione e l'incoraggiamento al riutilizzo delle informazioni pubbliche.” Il portale è presentato come uno strumento di accountability che vuole “rendere conto”, a consuntivo, delle prestazioni sociali, sanitarie e socio-sanitarie erogate. L’obiettivo con cui è stato creato è quello di “incoraggiare nuove forme di collaborazione o sperimentare nuovi percorsi di coesione sociale con tutti gli stakeholder”. L’auspicio dell’amministrazione è che i dati possano diventare una base quantitativa, sulla quale tutto il territorio metropolitano (cittadini, terzo settore, data journalist, studiosi, imprenditori) non solo abbia l’opportunità di accedere per analizzare il fenomeno, ma anche di arricchire il sito attraverso analisi, interpretazioni e propri set di dati. La pagina web si mostra all’utente come una mappa della città, suddivisa in quartieri con un colore diverso a seconda del numero di interventi ogni 100 abitanti nel quartiere. Si basa su tre distinti dataset. 124 sportelli sociali; programma Assistenziale Individualizzato (PAI); interventi. L’utente può scegliere quale dei tre dataset rappresentare sulla mappa (figura 5.19). Figura 5.19 open welfare - mappa interattiva I dati provengono dalla banca dati del “Sistema informativo di gestione degli interventi e servizi sociali e socio-sanitari” (Garsia/Sosia); l'applicativo gestionale in uso presso tutti i Comuni della Provincia di Bologna e presso l'AUSL. L’audience a cui si rivolge il portale è formata da cittadini, studiosi, data journalist, soggetti del terzo settore, mondo imprenditoriale e altri portatori d'interesse. 5.8.1. Descrizione del portale (obiettivi, valori di riferimento e attori coinvolti) Come scritto in precedenza i dataset di riferimento sono tre. 125 Sportelli sociali Gli sportelli sociali rappresentano “la porta unitaria territoriale di accesso alle informazione ed alla eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”, hanno sede presso i nove quartieri della città. Il file presente è di consuntivo annuale e contiene informazioni relative a: quartiere di appartenenza dello Sportello sociale attivato dal richiedente; target di utenza; ID utente; modalità e motivo di accesso al servizio dello Sportello Sociale; tipologia del bisogno espresso dall’utente; fascia d'età del richiedente e dell'assistito; grado di priorità della richiesta avanzata. Programma assistenziale individualizzato “Il Programma Assistenziale Individualizzato definisce il pacchetto di servizi e interventi necessari per affrontare, coerentemente all’effettivo stato di bisogno, le problematiche che il caso presenta. Delinea gli obiettivi da raggiungere, fissando tempi e modalità di realizzazione e di verifica degli stessi.” All’interno del file sono contenute informazioni riguardo: data di creazione PAI e target d'utenza; l'indicazione dell'Equipe territoriale che ha in carico l'Utente; sesso, fascia d'età, componenti del nucleo familiare e cittadinanza dell'Utente; luogo di nascita, comune, Provincia e quartiere di residenza; cittadinanza; ID cartella, Matricola, Codice Nucleo, Codice Nucleo Cartella (per visualizzare correttamente le colonne selezionare le stesse con formato testo in fase di apertura del CSV); quartiere di residenza ed eventuale raccordo del Piano di Assistenza con altri servizi e sportelli del territorio. 126 Interventi Il dataset contiene il dettaglio analitico degli interventi sociali, sanitari e socio-sanitari erogati nell'anno. Contiene: la data di creazione della cartella; la matricola, la fascia d'età; la cittadinanza dell'utente e la residenza; tipologia di utenza; il grado di intervento; il quartiere di assegnazione; la categoria di intervento. I dati, disponibili in licenza “cc by-sa” non sono disponibili online ma sono scaricabili in formato csv. Sulla pagina sono invece consultabili una serie di istogrammi e grafici a torta che aggregano i dati offrendo all’utente delle informazioni più consistenti (un esempio in figura 5.20). Sono anche presenti, e scaricabili in formato csv, i metadati relativi al singolo dataset. 127 Figura 5.20 open welfare - Sportelli sociale: % dei contatti dei residenti agli sportelli Il progetto è facilmente raggiungibile dalla home page, cliccando direttamente su “open welfare”: da qui è possibile effettuare il download del file. La mappa interattiva può essere filtrata dall’utente secondo alcune caratteristiche (es. genere o target d’utenza). Coinvolti nel processo ci sono, in primo luogo, tutti gli operatori che quotidianamente lavorano negli sportelli di assistenza sociale: sono infatti stati istruiti a registrare il singolo caso in un formato specifico che poi va a costituire la stringa del dato che verrà esposto. All’interno dell’amministrazione lavorano sul progetto quattro persone, allo scopo di estrarre i dati, “pulirli” oscurando i dati non pubblicabili per motivi di privacy, costruire metadati e pubblicarli. 128 Oltre, al comune di Bologna, sono coinvolti anche altri attori, in particolare si tratta dell’ASP (Azienda dei Servizi alle Persone), del servizio sociale territoriale, dell’ASL cittadina e del PIS (Pronto Intervento Sociale). 5.8.2. Costi e sforzi organizzativi legati al processo di pubblicazione dei dati All’interno del portale dati.comune.bologna è stata fatta nel 2012 una classificazione dei dataset evidenziando quali, tra tutti, fossero i più interessanti per il cittadino. Nonostante i dati relativi al welfare venissero considerati come dati di una certa importanza, non fu possibile pubblicarli poiché i processi erano manuali e i dati non disponibili. Il grande sforzo sia economico che organizzativo fatto prima della nascita del progetto Open Welfare, è stato quello di informatizzare i processi gestionali. È stato quindi istallato un software gestionale (il cui acronimo è Garcia) che serve per accogliere la presa in carico dei singoli casi, per registrare gli interventi sociali effettuati e per annotare i bisogni espressi dai cittadini. I benefici di questa operazione sono molteplici e riguardano soprattutto la standardizzazione dei processi. Grazie a questo investimento, si ha anche il vantaggio che i dati arrivano all’amministrazione già uniformati e strutturati. A seguito di questa miglioria, nel 2013, sono stati pubblicati i primi dataset relativi al welfare. Nel processo di pubblicazione dei dati sono coinvolti, in primis, tutti gli attori che gestiscono e operano sul sistema gestionale, allo stato attuale sono operativi circa 300 dipendenti tra i dipendenti dell’ASL e quelli dell’ASP. All’interno dell’amministrazione lavorano sul progetto 4 persone che seguono le varie fasi, dall’arrivo del dato alla sua pubblicazione. Una prima persona, infatti, si interfaccia direttamente con il sistema Garcia e estrae i dati; questi vengono poi passati a una seconda persona che è abilitata alla verifica e alla pulizia degli stessi e, in particolare, si occupa di oscurare tutte quelle informazioni non pubblicabili per motivi legati alla privacy. Successivamente un operatore si occupa della creazione delle tabelle di metadati relativi al dataset, della georeferenziazione dei dati e delle informazioni grafiche che descrivono il fenomeno. Infine si passa alla pubblicazione de dato. La parte relativa alla metadatazione e all’inserimento dei dati sulle mappe interattive è la parte più lunga e importante del 129 processo, questo per l’obiettivo dell’intero progetto, volto a offrire le informazioni con una modalità utile a favorire il coinvolgimento degli stakeholder. 5.8.3. Elementi tecnici rilevanti Il sito è realizzato con CMS open source Drupal su database MySQL; interoperabilità garantita dalle API del portale Open data alle API; API sono state sviluppate all’interno del progetto europeo iCity; Feed RSS indicizzati dal portale dati.gov.it. Il codice della mappa di Open welfare è a disposizione per il riutilizzo su GhitHub https://github.com/Dataninja/advanced-mapping-tool. 5.8.4. Impatti e benefici della soluzione L’audience del progetto è molto vasta. Open Welfare si rivolge, a tutti i cittadini, alle associazioni operanti nel terzo settore, al mondo imprenditoriale, agli studiosi e ai data journalist. Attraverso il coinvolgimento di questi attori il comune si pone l’obiettivo di avere delle politiche di welfare sempre più interattive dove chiunque può esprimere le proprie considerazioni e fare proposte a riguardo. Nel caso, infatti, l’utente abbia qualche proposta, suggerimento o richiesta di spiegazioni c’è il collegamento a un’apposita form online. Direttamente sul dataset, è possibile scrivere il proprio commento in merito o dare una valutazione (da 1 a 5 stelle) al file. Infine è presente il riferimento per condividere i dataset attraverso social network (Facebook, Twitter, Google+, Linkedin, Pinterest, Reddit, Tumblr) o l’indirizzo e-mail. 5.9. Recovery.gov Il sito recovery.gov (http://www.recovery.gov/Pages/default.aspx), creato a seguito dell'"American Recovery and Reinvestment Act" del 2009, visualizza informazioni su Recovery Accountability and Transparency Board's activities e dati relativi agli 840 miliardi di $ di fondi stanziati per l'uragano Sandy. Le informazioni a supporto della stesura di questo caso provengono da: Recovery.org, US (2015). Il portale è suddiviso in quattro aree: 130 Hurricane Sandy Funding Oversight (http://www.recovery.gov/Sandy/ Pages/home.aspx): contiene dati riguardo a appalti, sovvenzioni, prestiti stanziati per far fronte ai danni provocati dall’uragano Sandy nel 2013, il governo ha, infatti, investito circa 60 miliardi di dollari per assistere i vari stati; American Recovery and Reinvestment Act (http://www.recovery.gov/arra/Pages/ default.aspx): mostra la distribuzione dei fondi derivanti dall’ARRA (American Recovery and Reinvestment Act, 2009) tra le varie agenzie federali e come i beneficiari stanno spendendo questi fondi, dal 2009 sono stati stanziati 813.6 miliardi di dollari, divisi in 3 categorie (tax benefits; Contracts, grants and loans; entitlements) come mostrato in figura 5.21; Education Job Found (http://www.recovery.gov/ejf/Pages/home.aspx): traccia gli importi stanziati dal governo, attraverso l’Education Job Found (2013), un fondo mirato a fornire servizi educativi e servizi connessi ad essi per la prima infanzia, elementare, e l'istruzione secondaria. Per questo fondo sono stati stanziati, nel 2013, 10 miliardi di dollari; Government Accountability and Transparency Board (http://www.recovery.gov/ gatb/Pages/default.aspx): contiene informazioni sul comitato nato nel 2011 per fornire una direzione strategica per migliorare la trasparenza della spesa e proporre iniziative per individuare e risolvere le frodi, sprechi e abusi nei programmi federali. 131 Figura 5.21 recovery.gov – ARRA A eccezione dell’ultima area del sito, contenente solamente documenti in pdf volti a mostrare i componenti del Board e le iniziative, le altre tre sezioni sono strutturate in maniera simile. Si compongono di una parte dove viene spiegato qual è la normativa di riferimento grazie alla quale sono stati stanziati quei rispettivi fondi e di una seconda parte (“where is the money going”) contenente grafici, mappe geografiche e dati per spiegare all’utente come e dove sia stato utilizzato il denaro stanziato. In tutti e tre i casi è disponibile anche il download del file o dei file relativi. 5.9.1. Descrizione del portale Le caratteristiche del dataset dipendono dall’area di provenienza degli stessi. Hurricane Sandy Funding Oversight: i vari dataset, di proprietà della FEMA (Federal Emergency Management Agency) contengono l’elenco dei singoli appalti finanziati dal fondo. In particolare le informazioni disponibili riguardano: Recipient Name; City; State; Zip; Award ID; Total Award Amount; Agency; Place of Performance; State; Funds Awarded; Funds Paid Out; Education job Found: mostra l’elenco dei fondi stanziati per singolo stato. Le informazioni disponibili sono: State or Other Entity; Cumulative Obligated 1/; Cumulative Outlays 2/; Cumulative Available Balance 3/; Percent Drawn; 132 American recovery and reinvestment act: contiene sia l’elenco dei progetti sia, per ogni progetto, informazioni dettagliate. In particolare: Project Title; Project Status; Final Project Report Submitted; Project Activities Description; Quarterly Activities/Project Description; Jobs Created; Description of Jobs Created; Award Date; Award Number; Order Number; Award Type; Funding Agency ID; Funding Agency Name; Funding Office Name; Awarding Agency ID; Awarding Agency Name; Amount of Award; Funds Invoiced/Received; Expenditure Amount; Infrastructure Expenditure Amount; Infrastructure Purpose and Rationale; Infrastructure Point of Contact Name; Infrastructure Point of Contact Email; Infrastructure Point of Contact Phone; Infrastructure Point of Contact Address; Infrastructure Point of Contact City; Infrastructure Point of Contact State; Infrastructure Point of Contact Zip. Il download dei dati è disponibile in formato xml, csv o xls, a seconda del dataset di riferimento. Come scritto, l’obiettivo del progetto non è solamente essere trasparenti sull’utilizzo dei fondi in questione, ma anche dare al cittadino la possibilità di comprendere e, nel caso riscontri qualche irregolarità, segnalare un abuso. Per questi motivi i dati sono presentati anche in maniera aggregata e attraverso mappe e grafici interattivi (figura 5.22). Sono anche presente un glossario e una sezione di FAQs per una maggiore comprensione della struttura e dei contenuti del sito. 133 Figura 5.22 recovery.gov - esempi grafici e mappe Le caratteristiche, la tipologia di filtri di ricerca, il numero di click per raggiungere il dato desiderato variano a seconda della sezione del sito web di riferimento. Nel caso l’utente abbia da segnalare un’irregolarità sono presenti numeri telefonici e una form online, in una pagina diversa ci sono invece contatti nel caso si voglia lasciare dei feedback. Non è possibile, invece, lasciare commenti direttamente sulla piattaforma. Il progetto si sviluppa, oltre che con il sito web, attraverso una pagina Facebook, un profilo Twitter e un canale di YouTube. 5.10. Sandy Funding Tracker Il sito (http://www1.nyc.gov/sandytracker) traccia la risposta della città di New York all'uragano Sandy. Il disastro che causò più di 19 milioni di dollari di danni e la perdita di attività economiche, interrompendo sistemi di infrastrutture critici e distruggendo o provocando seri danni a migliaia di persone e attività economiche. Aperto a dicembre 2013 e fortemente voluto dall’amministrazione Bloomberg, si pone l’obiettivo di rendere 134 pubbliche le informazioni sull'uso che la città di New York ha fatto dei "federal recovery founds" attraverso una maggiore trasparenza e la possibilità ai cittadini di tracciare i flussi economici dei fondi stanziati per far fronte ai danni provocati. Le informazioni necessarie alla composizione del caso di studio attingono da: Sandy Funding Tracker, US (2015). In generale il governo ha stanziato più di 50 milioni di $ per la ristrutturazione dopo l’uragano, di questi più di 15.1 milioni di dollari sono stati allocati alla città di New York. La maggior parte di questi fondi è gestito direttamente dalla città (12.7), altri da agenzie federali (2.4). Entrando nella sezione “funding” del sito l’utente può scegliere che tipo di dati andare a visualizzare, tra i dati relativi a: CDBG- DR (Community Development Block Grant - Disaster Recovery); FEMA (Federal Emergency Management Agency); Federal Highway Administration – Emergency Relief; Federal Transit Administration – Emergency Relief; U.S. Department of Labor – National Emergency Grant. Entrando poi nella pagina selezionata sono presenti, dopo una breve descrizione dei dati che si andranno a incontrare, un grafico (istogramma o grafico a torta) e l’intero dataset (figura 5.23). 135 Figura 5.23 Sandy Funding Tracker - interfaccia dataset 5.10.1. Descrizione del portale La maggior parte dei dati pubblicati presentano l’elenco degli importi stanziati a ciascun dipartimento con riferimento al programma selezionato. I campi quindi disponibili sono: codice dipartimento, nome dipartimento, costi stimati (emergenza, permanenti), sovvenzioni concesse (emergenza, permanenti), spese città (emergenza, permanenti), fondi federali ricevuti (emergenza, permanenti), stima posti lavoro creati (emergenza, permanenti). Nei caso della sezione FEMA Public Assistance, cliccando sul codice dipartimento si apre un ulteriore livello di dettaglio, con l’elenco dei progetti per dipartimento. La sezione relativa ai CDBG fa, invece, eccezione, tutti i fondi relativi a questo programma, infatti, sono stati destinati al “Department of Transportation”. In ogni dataset è presente la data di inserimento e una breve descrizione dello stesso. 136 Il download dei dati è molto semplice e intuitivo, è infatti ben visibile un tasto apposito in corrispondenza della tabella dei dati. I dati vengono scaricati in formato csv. I dati sono facilmente raggiungibili dall’utente, in particolare è necessario un solo click per raggiungere il dato e un ulteriore click per il download dello stesso. I grafici dei vari dataset possono essere modificati togliendo delle colonne non di interesse. Sono anche presenti delle mappe interattive (un esempio in figura 5.24) relative a: build It Back's Single-Family and Multi-Family programs; FEMA Public Assistance; resilience map. Figura 5.24 Sandy Funding Tracker - resilience map 137 Queste mostrano, all’interno della città, con colori diversi, l’intensità di intervento e possono essere filtrate dall’utente attraverso dei menu a tendina. E’ anche presente una sezione “glossary” con la spiegazione dei vari termini utilizzati. Il sito non presenta possibilità di interazione, non si possono lasciare commenti di nessun tipo sui dati. Non è presente neanche la possibilità di condivisione tramite mail o social network. Dal link “contact us” si viene rimandati ai vari contatti dell’amministrazione della città di New York. 5.11. USA spending Il progetto USAspending.gov (https://www.usaspending.gov/Pages/Default.aspx) è nato dopo il "Federal Funding Accountability and Transparency Act of 2006", diventato legge il 26 settembre del 2006, con l'idea di creare un portale di ricerca disponibile per i cittadini che possa offrire agli Americani l'accesso alle informazioni sulle entità e organizzazioni che ricevono fondi federali. Le informazioni qui riportate attingono a: USA Spending, US (2015). Nel gennaio 2014 è stato dato il mandato al "Department of the Treasury's Bureau of the Fiscal Service", il responsabile del progetto, di apportare miglioramenti nell'usabilità, presentazione e funzionalità di ricerca del sito, con il "Digital Accountability and Transparency Act of 2014" sono state portate migliorie anche alla qualità del dato. All’interno del sito (in figura la homepage) si possono trovare dati relativi a: tutte le operazioni di contratto destinatario principale più di $ 3.000; tutti sovvenzioni, prestiti e altre operazioni di assistenza finanziaria di più di $ 25.000; contratto di primo livello sub-destinatario, sovvenzioni, e operazioni di finanziamento di più di $ 25.000; micro-acquisti di meno di $ 3000 realizzato con una carta di credito federale sono raccolti dalla General Services Administration e visualizzati mensilmente in un foglio di calcolo SmartPay. 138 Figura 5.25 USA spending - homepage Le fonti da cui provengono questi dati sono: Federal Procurement Data System – Next Generation (FPDS-NG), gestito dal General Services Administration (GSA); Award Submission Portal (ASP), gestito Department of the Treasury’s Bureau of the Fiscal Service (Fiscal Service); Federal Funding Accountability and Transparency Act Subaward Reporting System (FSRS), gestito e mantenuto da GSA; SmartPay, dati per micro-acquisti con carta di credito federale sono raccolti dal GSA e forniti ai Fiscal Services mensilmente. La figura sottostante mostra una overview sui finanziamenti tracciati dal sito, divisi in 4 macro categorie. Come si può notare le spese maggiori sono per le sovvenzioni federali (“grants” per cui sono stati spesi nel 2015 circa 565 miliardi di dollari) e gli appalti (“contracts” circa 327 miliardi di dollari). 139 Figura 5.26 USA spending - overview of awards La piattaforma si propone non solo come un semplice portale di pubblicazione dei dati ma come un sito dove l’utente ha la possibilità di capire, tramite grafici e mappe interattive, come sono effettivamente usati dallo stato i fondi federali, come mostrato in figura 5.27. Figura 5.27 USA spending – spending map La sezione principale del sito (“where is the money going”) si presenta infatti a sua volta suddivisa in quattro parti principali: Spending map: l’utente attraverso una mappa geografica e dei filtri di ricerca può andare a vedere la distribuzione territoriale dei fondi; 140 Agency profiles: pagina contenente l’elenco delle agenzie governative, cliccando su ognuna di esse, i fondi ricevuti. Questi sono presentati all’utente tramite dati aggregati (totale dell’importo, numero di transazioni), un grafico a torta con le varie tipologie di fondo e una mappa geografica per la distribuzione tra i vari stati; State/territory summaries: istogramma che mette in relazione tra di loro il l’importo totale suddiviso per stato; Overview of awards by fiscal year: time chart con i vari anni e le spese suddivise per tipologia. 5.11.1. Descrizione del portale Il dataset completo non è visualizzabile online, ma solamente scaricabile attraverso il download center in formato csv, xml, tsv. L’utente può quindi selezionare la tipologia di dato richiesto, le caratteristiche (anno, tipologia) e procedere con il download. Online invece sono disponibili dati aggregati o singoli ma relativi alla ricerca selezionata. Partendo dalla mappa, per esempio, l’utente può arrivare ai progetti per beneficiario e, cliccando sul singolo progetto, alla scheda di descrizione contenente: award number, order Number; Awarding Agency; Award Date; Total Award Amount; Total Number of Transactions; Total Number of Sub-Awards; Total Amount of Sub-Awards; Recipient Name; Recipient DUNS Number; Recipient Address; Recipient City; Recipient State; Recipient Congressional District; Recipient Country; Executive Compensation Provided. Come prima descritto l’obiettivo del sito è essere il più “user friendly” possibile, dando all’utente tutti gli strumenti necessari per comprendere appieno come sono stati utilizzati i fondi federali. In ogni pagina sono presenti dei filtri di ricerca per permettere all’utente di isolare i dati di interesse (figura 5.28). Figura 5.28 USA spending - filtri di ricerca 141 All’interno della spending map c’è anche una sezione dedicata a come utilizzare la mappa e la parte dedicata alle FAQs. Nella sezione references, oltre a una pagina più complete contenente FAQs, è presente anche un glossario e un “media kit” con due pdf e due richiami a informazioni riguardanti il sito web. Non è prevista l’interazione tra gli utenti, non si possono, infatti, lasciare commenti sul sito. Non è previsto neanche un link per la condivisione sui social network. C’è invece una form online per contattare gli amministratori del sito. 5.12. Conclusioni Facendo propria l’idea che la pubblicazione di Open Data può contribuire a creare un governo più trasparente e allineato alle reali esigenze dei cittadini (Heald, 2015), l’analisi presentata sottolinea come le condizioni e le modalità secondo cui tali dati sono resi disponibili rappresentino un elemento cruciale ai fini della loro reale utilità. I casi illustrati offrono esempi rilevanti in tal senso: essi esplorano, infatti, come, perché e con quali benefici i dati siano stati resi “open” in alcuni specifici contesti. Dopo un’introduzione sulla metodologia di analisi utilizzata, il capitolo è stato suddiviso in due blocchi che discutono i casi studio, come riassunto dallo schema sottostante. Progetto OGD Aid data Sito web aiddata.or Paragr Enfasi del Metodologi Estensio afo progetto a di ne case rilevazione study Utilizzabilità/ Intervista/D Esteso Leggibilità esk 7 g dell'informazione pubblicata Data.gov.au data.gov.a u 2 Numerosità Intervista/D dell’informazione esk Esteso pubblicata 142 data.gov.u Data.gov.uk 3 k Numerosità Desk Breve Desk Breve Desk Breve Utilizzabilità/ Intervista/D Esteso esk dell’informazione pubblicata Kenya Open opendata.g 4 o.ke Data Numerosità dell’informazione pubblicata Lima datos abiertos lima.datos 5 Numerosità abiertos.pe dell’informazione /home pubblicata Open welfare dati.comu comune ne.bologn Leggibilità a.it/open- dell'informazione welfare pubblicata di bologna 8 de www.port transparencia altranspare dell’informazione ncia.gov.b pubblicata Portal 6 Numerosità Desk Breve Desk Breve Desk Breve Desk Breve r/ Recovery.org www.reco Utilizzabilità/ very.gov/P Leggibilità ages/defau dell'informazione lt.aspx pubblicata Sandy funding www1.nyc tracker 10 11 Utilizzabilità/ .gov/sandy Leggibilità tracker dell'informazione pubblicata USA spending usaspendi ng.gov/ 11 Utilizzabilità/ Leggibilità dell'informazione pubblicata Tabella 5.1 Riepilogo casi studio L’analisi dei casi ha permesso di identificare alcune evidenze. 143 E’ stato infatti possibile rilevare due tipologie di “comportamento”, come già accennato nell’introduzione al capitolo (classificazione in parte coincidente con la teorizzazione di Kalampokis, et al. 2011, che hanno suggerito un modello di categorizzazione dei progetti OGD) in due grandi gruppi: nel primo sono presenti i progetti OGD caratterizzati da una semplice pubblicazione di dati governativi senza una specifica attenzione all’utente ed alla modalità di utilizzo delle informazioni. All’interno di questi casi studio si nota come l’enfasi sia posta sulla mera pubblicazione di dati, focalizzandosi sulla qualità ma soprattutto sulla numerosità delle informazioni pubblicate. I soggetti che hanno effettuato la pubblicazione hanno, infatti, risposto a un’esigenza legata alla disponibilità dell’informazione e hanno risposto con dei portali che sono dei “raccoglitori” di OGD. In questo primo gruppo possiamo trovare Government Data (Australia, Kenya e Regno Unito), Lima datos abiertos (Perù), Portal de Trasparencia (Brasile); nel secondo appaiono invece i portali nei quali i dati governativi sono presentati tramite l’aggregazione dei dataset, in formati maggiormente intellegibili dall’utenza e con l’inserimento di grafici esplicativi. L’obiettivo dei soggetti che decidono di fare questo sforzo ulteriore è quello di rendere l’informazione tanto disponibile quanto utilizzabile da diverse categorie di visitatori (ricercatori, policy maker, cittadini, burocrati), migliorando la leggibilità dell’informazione pubblicata. In questo secondo gruppo troviamo: Open Welfare (Italia) ed Aid Data, Recovery, Sandy Funding Tracker e USA Spending (Stati Uniti d’America). Inoltre i casi di studio appartenenti al primo gruppo vedono la partecipazione di soggetti istituzionali che, per motivazioni essenzialmente legate all’adempimento amministrativo, effettuano pubblicazioni massive di dati in modo generalista, il secondo gruppo riguarda la pubblicazione di dataset focalizzati attorno a temi specifici. Le differenze di pubblicazione sopra esplicitate portano, di conseguenza, anche ad un diverso livello di partecipazione. Nel secondo gruppo, infatti, il numero di attori coinvolto è maggiore, così come lo è l’interesse a inserire dati sempre aggiornati, verificati e corretti perché l’utenza potenziale è attratta da portali tematici e con i dati aggregati secondo i desiderata dell’utilizzatore, piuttosto che da soluzioni generaliste. 144 Questa distinzione può, inoltre, essere ricondotta ai due movimenti che favoriscono la pubblicazione dei dati, promossi da B. Ubaldi e spiegati nel capitolo 4 (Ubaldi 2013). Il primo gruppo di dati, infatti, risponde alle richieste del “right to information movement” che spinge per una pubblicazione massiva e qualitativa dei dati, il secondo a quelle dell’“Open Government Data movement” che invece richiede un governo più partecipativo. Pertanto, in conclusione, il presente capitolo ha messo in luce come sia importante consolidare le esperienze in termini di OGD non solo nel senso della disponibilità dei dati, ma anche della loro utilizzabilità. L’effettiva realizzazione di una buona pratica in questa direzione dipende da due elementi. Il primo coinvolge gli obiettivi dell’amministrazione, relativamente allo sviluppo della policy (e quindi ciò che viene pubblicato) e al modo in cui tale processo di sviluppo debba essere comunicato (e quindi come i contenuti vengono pubblicati) (Napolitano, 2015): tuttavia appare, in questo caso, molto rilevante la capacità delle amministrazioni di collaborare tra loro e di dialogare con i cittadini, al fine di accrescere la produttività dei dati pubblicati e la loro leggibilità – comprensibilità - utilizzabilità (De Renzio, 2015). Il secondo elemento riguarda il fattore estetico della pubblicazione: esso non rappresenta un semplice orpello, ma un contributo fondamentale alla creazione di vera accountability, poiché rende l’informazione meglio comprensibile (Napolitano, 2015): questa leggibilità impatta inoltre sulla motivazione dell’utente alla consultazione di una informazione che risulta comprensibilmente inerente a quegli aspetti del servizio pubblico che più lo coinvolgono (Davies, 2015); essa è anche legata alla volontà dell’amministrazione di adattare i propri progetti OGD agli obiettivi e alle capacità di gestione e lettura dei dati degli utilizzatori finali dei dati stessi (Napolitano, 2015; De Renzio, 2015). Attraverso l’analisi di questi casi di studio è stato infine possibile comprendere meglio cosa voglia dire in concreto essere trasparenti, intendendo il termine secondo la definizione dell’Open Government, come concetto strettamente collegato alla partecipazione e alla collaborazione del cittadino. 145 Un’overview sullo stato dell’arte, sia in termini teorici che in termini di effettivo utilizzo degli strumenti, può quindi considerarsi a questo punto completa: il successivo capitolo, quindi, a partire dalle lesson learned dei casi studio citati, proporrà un modello di pubblicazione dei dati pubblici. 146 Capitolo 6 CATEGORIZZAZIONE DEI PORTALI E ANALISI DELLA SITUAZIONE ITALIANA 6.1. Introduzione L’analisi fin qui proposta, a partire della letteratura sui temi di Open Data e Open Government, attraverso un attento esame di tutto ciò che riguarda il tema della trasparenza e di come le PA possano rendere pubblico il patrimonio informativo a loro disposizione, fino a porre l’enfasi su alcune good practices riconosciute a livello internazionale sul tema, ha avuto lo scopo di comprendere a fondo la situazione, per portare alla luce le evidenze e le tipologie di pubblicazione presenti, con l’obiettivo di modellizzarle e schematizzarle, offrendo un framework, all’interno del quale poter inserire un progetto di Open Government Data. La prima parte del presente capitolo sarà, quindi, volta a esemplificare un modello tramite il quale è possibile categorizzare i vari portali di pubblicazione di OGD, esplicitando, per ogni cluster di analisi la logica e gli obiettivi di fondo, le caratteristiche necessarie e le tipologie di portali di riferimento. Successivamente, si procederà ad analizzare la situazione italiana, secondo lo schema proposto. Per un’analisi più dettagliata e approfondita verranno strutturate e illustrate delle tabelle e delle matrici, utili per una visione immediatamente comprensibile delle caratteristiche principali dei portali italiani analizzati. Il punto di partenza per la scelta dei portali oggetto di analisi sarà il portale dati.gov.it, che rappresenta la risposta del governo italiano alle direttive europee in materia di Open Data e Open Government: attraverso questo portale sarà, infatti, possibile avere un’idea della risposta di Regioni, Comuni, Enti nazionali e Enti locali in materia di OGD. 147 Insieme a dati.gov.it verranno analizzati anche: due survey sviluppate con lo scopo di confrontare diversi paesi europei o mondiali in termini di Open Data e e-Government: i portali OGD, qualora esistenti, delle 20 regioni italiane; 7 portali OGD italiani ritenuti progetti significativi e innovativi. Infine, per comprendere meglio i motivi che hanno portato ad avere in Italia una situazione come quella descritta e quali passi avanti potrebbero essere fatti in futuro per una continua crescita in termini di portali di pubblicazione di Open Government Data, è stato preso in considerazione il parere di esperti in materia: le loro opinioni, insieme all’analisi svolta, hanno permesso di evidenziare criticità, punti di forza e possibili sviluppi futuri sul territorio italiano in tema di OGD. Lo schema sottostante riassume il flusso logico seguito per giungere ad un’analisi completa della situazione italiana. Questi stessi temi verranno di seguito sviluppati e illustrati in modo più ampio e discorsivo all’interno del capitolo. 148 Creazione di un modello di categorizzazione dei portali OGD 1. Elaborazione delle evidenze emerse dall’analisi della letteratura e dai casi studio; 2. Studio della situazione normativa italiana; 3. Costruzione di un modello che suddivide i portali in livello 1 normativo e livello 2 disclosure e involvement; 4. Evidenziazione per ogni cluster di analisi di: logica, obiettivi di fondo, caratteristiche necessarie, tipologie di portali di riferimento. Applicazione del modello alla situazione italiana 1. Analisi di due indagini sviluppate con lo scopo di confrontare diversi paesi europei o mondiali in termini di Open Data e e-Government al fine di verificare il posizionamento del contesto italiano; 2. Creazione di una tabella di analisi utile per raccogliere le informazioni relative a portali di disclosure; 3. Analisi dei portali OGD italiani a partire da dati.gov.it; 4. Creazione di una matrice utile per raccogliere informazioni relative ai portali di involvement; 5. Individuazione e analisi di 7 portali italiani focalizzati sulla leggibilità e utilizzabilità del dato. Principali risultati emersi 1. Presa in atto delle evidenze emerse dall’analisi precedente; 2. Intervista a soldipubblici.gov.it; 3. Intervista a OpenCoesione; 4. Sintesi delle informazioni rilevate. Figura 6.1 Flussi logici di ricerca per l'analisi della situazione italiana 6.2. Framework per la categorizzazione dei portali di OGD Il framework proposto è la lineare conseguenza delle evidenze emerse sia dall’analisi della letteratura, sia dagli use cases. Il primo livello definito per la pubblicazione dei dati è il semplice livello normativo: sono presenti delle direttive europee e delle leggi nazionali in materia di Open Data, alle quali 149 le PA sono tenute a rispondere (Direttiva 2003/98/CE; DL 36/2006; DL 179/2012; DL 90/2014). Successivamente, per approfondire e migliorare il proprio livello di trasparenza, l’amministrazione può percorrere due strade: fare una disclosure dei dati, creando un portale contenente tutti i dati a sua disposizione, oppure creare delle sezioni tematiche, arricchite da grafici interattivi e interazione con l’utente, con l’obiettivo di rendere i dati fruibili in maniera comprensibile al cittadino e incentivare la sua partecipazione. Il modello è esemplificato in figura. Livello 1 Normativo I dati vengono liberati prevalentemente per adempiere ad una norma Livello 2 Livello 2 Disclosure Involvement I dati vengono liberati in una singola sezione contenente tutte le banche dati prodotte da una o più Pubbliche Amministrazioni I dati sono rilasciati per e insieme ai cittadini e agli attori locali al fine di costruire nuovi servizi innovativi e innovare quelli esistenti Figura 6.2 Categorizzazione portali di OGD E’ importante sottolineare come sia la scelta di disclosure sia quella di involvement vengano considerate sullo stesso livello. 150 La presente analisi, infatti, non vuole esprimere un giudizio di merito rispetto alle due possibilità: in entrambi i casi, si tratta infatti di scelte che, seppur in modo diverso, rispondono a esigenze del cittadino: nessuna delle due può essere considerata “migliore” o più corretta dell’altra. Per questo motivo, all’interno dello schema, non sono messe in successione, ma in parallelo. 6.2.1. Livello 1: normativo Lo step iniziale di riferimento per tutte le PA è quello normativo; questo livello, per definizione, deriva da una direttiva europea recepita in Italia attraverso una legge. La direttiva europea di riferimento è la Direttiva 2003/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, approvata il 17 novembre 2003 e pubblicata nella GUCE n. L 345 del 31 dicembre 2003. I principi fondamentali di questa direttiva sono: “le informazioni del settore pubblico sono "un'importante materia prima per i prodotti e i servizi imperniati sui contenuti digitali" da riutilizzare per "sfruttarne il potenziale e contribuire alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro"; gli Enti pubblici hanno il compito di favorire il riuso e rendere disponibili i documenti attraverso indici on line e licenze standard; sono soggetti a riuso solo documenti e informazioni privi di vincoli: sono esclusi dall'applicazione della Direttiva i dati personali e le informazioni detenute da emittenti di servizio pubblico, istituti d'istruzione e di ricerca, musei, biblioteche, archivi e altri enti culturali” (https://www.dati.lombardia.it/legale/normativa). In particolare, la Direttiva, disciplina il riuso indicando che: i documenti devono essere messi a disposizione possibilmente per via elettronica ed entro 20 giorni; i documenti devono essere messi a disposizione nel formato e nella lingua originale: gli Enti non hanno l'obbligo di adeguarli o di crearne di nuovi per soddisfare la richiesta; gli Enti pubblici possono richiedere un compenso in denaro: in questo caso hanno l'obbligo di fissare e pubblicare le tariffe che non devono superare i costi di 151 raccolta, produzione, riproduzione e diffusione dei documenti richiesti, maggiorati di un congruo utile sugli investimenti; gli Enti pubblici possono autorizzare il riutilizzo incondizionato di documenti oppure vincolarlo a determinate condizioni: in questo caso devono predisporre e diffondere licenze standard; le condizioni fissate non devono comportare discriminazioni per le categorie destinatarie del riuso: i documenti devono essere a disposizione di tutti gli operatori potenzialmente presenti sul mercato; sono possibili licenze con diritti esclusivi, rese pubbliche, soggette a riesame periodico e con scadenza periodica, solo per l'erogazione di servizi d'interesse pubblico” (https://www.dati.lombardia.it/legale/normativa). A questa direttiva l’Italia ha risposto nel 2006 con il Decreto Legislativo 24 gennaio 2006, n. 36 "Attuazione della direttiva 2003/98/CE relativa al riutilizzo di documenti nel settore pubblico". All’interno di questo Decreto è da segnalare l’articolo 6: Art. 6. Formati disponibili 1. Il titolare del dato mette a disposizione i documenti richiesti nella forma in cui sono stati prodotti. 2. Il titolare del dato fornisce i documenti, ove possibile in formato elettronico, nel rispetto delle regole tecniche di cui all'articolo 11, e non ha l'obbligo di adeguare i documenti o di crearne per soddisfare la richiesta, ne' l'obbligo di fornire estratti di documenti se ciò comporta attività eccedenti la semplice manipolazione. ll Decreto Legge "Misure urgenti per l’innovazione e la crescita: agenda digitale e startup" (cd. Decreto Crescita 2.0 - DL 179/2012) contiene norme sulla digitalizzazione del Paese. Il Decreto introduce importanti novità in materia di Open Data: il rilascio di dati in formato open diventa un indicatore di performance dei dirigenti pubblici. Inoltre i dati in 152 possesso della pubblica amministrazione si intendono "open by default", ove non vi siano altre restrizioni. L'Art. 9 "Dati di tipo aperto e inclusione digitale" apporta una serie di modifiche al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell'amministrazione digitale - CAD). Con il nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (Decreto Legislativo n. 235/2010), l’Italia si è dotata di una normativa all’avanguardia relativamente alle modalità di gestione e accesso ai dati pubblici. Il contenuto del decreto del 2012 è già stato, in parte, riportato nel capitolo 1, per quanto riguarda la definizione che, al suo interno, viene data di Open Data. Da segnalare è, in particolare, l’articolo 9 (http://www.governo.it/Presidente/Comunicati/ testo_int.asp?d=69362). Pubblicazione dati e informazioni in formato aperto (art. 9) I dati e le informazioni forniti dalla pubblica amministrazione dovranno essere obbligatoriamente pubblicati in formato aperto (cd. Open Data). In questo modo sarà possibile ampliare fortemente l’accesso a informazioni di pubblica utilità, favorendone il riutilizzo per analisi, servizi, applicazioni e soluzioni, con sensibili ricadute dal punto di vista della crescita economico-sociale. Tali dati avranno una licenza d’uso aperta e saranno dunque utilizzabili – in primis da persone affette da forme di disabilità sensoriali - senza alcun tipo di restrizione. Un ‘ultima evoluzione sul tema è inserita all’interno del D.L. n. 90/2014, convertito in Legge 11 agosto 2014, n. 114 che, all’interno dell’articolo 24-quarter comma 2 impone a tutte le PA di inviare all’AgID l’elenco degli Open Data da loro prodotti. Art 24-quarter comma 2 Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i soggetti di cui all’art. 2, comma 2, del codice di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni, comunicano all’Agenzia per l’Italia digitale, esclusivamente per via telematica, l’elenco delle basi di dati in loro gestione e degli applicativi che le utilizzano. 153 Provando a fare sintesi del quadro descritto finora, emerge chiaramente come l’articolo 6 indichi che gli obblighi normativi arrivano solo fino al punto in cui è richiesto alle amministrazioni di pubblicare i propri dati, qualora disponibili in formato elettronico. Solo a partire dalla pubblicazione del Decreto Crescita del 2012 si inizia a parlare, a livello normativo, anche in Italia di Open Data, da sottolineare però che la definizione data dal decreto e riportata nel capitolo 1 fa riferimento solo a licenza, formato machinereadable e gratuità. L’obbligo, quindi, per le amministrazioni italiane si esplicita nella pubblicazione di dati che abbiano queste caratteristiche. Facendo riferimento, quindi, alla classificazione di Tim Berners-Lee, la PA italiana è, dal 2012, obbligata a pubblicare dati di una qualità almeno pari a 2 stelle. Appare chiaro, quindi, il motivo per cui il livello normativo è stato inserito come livello 1, dal quale tutte le amministrazioni devono partire: per legge ogni PA è chiamata a pubblicare i propri dati in maniera gratuita, con una licenza free e in formato machine readable. Solo, infine, dal 2014 le pubbliche amministrazioni sono, per legge, costrette a inviare alcuni dati a propria disposizione all’Agenzia per l’Italia Digitale (D.L. n. 90/2014). In risposta a queste norme, ogni singola regione italiana, ha agito in maniera diversa, la gran parte delle regioni ha redatto una legge regionale e scelto la strada di un portale regionale di dati (la figura sottostante evidenzia le regioni che hanno applicato una legge regionale, le diverse tonalità di colore rappresentano il numero di delibere e/o leggi messe in atto dalle varie giunte). 154 Figura 6.3 Situazione leggi regionali in materia di OGD (http://opendata.regione.sardegna.it/normativa-nazionalee-regionale-sugli-open-data) E’ evidente, quindi, come il primo livello sia un passaggio obbligato per ogni PA italiana, mentre il secondo livello sia una scelta volontaria di ogni singolo ente, comune o regione. 6.2.2. Livello 2: disclosure o involvement Nel caso una PA voglia andare oltre l’obbligo amministrativo e pubblicare dati in modalità diverse e di miglior qualità, può scegliere se farlo secondo una logica di disclosure, quindi con un focus su quantità e qualità dei dati, oppure secondo una logica legata al paradigma di Open Government. La tabella sottostante si pone l’obiettivo di spiegare in maniera esaustiva le caratteristiche delle due possibilità. 155 Disclosure Involvement Logica di fondo e-Government Open Government Focus Quantità e qualità di dati e Aggregazione, interattività, metadati comprensibilità Cittadino “esperto”: data Cittadino esperto e cittadino journalist, comunità “comune” (con un semplice scientifica, imprese pubbliche interesse sull’argomento) Beneficiario e private, associazioni Caratteristiche Filtri di ricerca, condivisione Facilità di comprensione del rilevanti app, richiesta dataset, facilità dato, opinione rilevante per di ricerca delle informazioni, l’amministrazione, dialogo visione online del dataset cittadino-amministrazione, grafici interattivi e aggregati, possibilità di comparazione, strumenti affinché il cittadino possa esprimere un giudizio Benefici Come misurare? Minore corruzione Governo partecipativo Aumento democrazia Accessibilità a chiunque percepita abbia un interesse Creazione di applicazioni e Monitoraggio dell’azione del data analysis governo “5 stars” di Tim Berners-Lee “5 stars” Tim Davies Classificazione AgID Misurazione anche dell’ metadati “interattività” e dell’ Qualità e quantità di filtri di “accessibilità” ricerca Presenza sezione dedicata al cittadino Tipologia di portale Singola sezione contenente tutte le banche dati messe a Portale suddiviso in sezioni tematiche disposizione dalle PA Tabella 6.1 Modellizzazione livello 2 156 Gli esempi del primo caso sono riconducibili ai portali dati.gov (dati.gov.uk, dati.gov.au) studiati nel capitolo precedente. La logica di fondo può essere ricollegata a una logica di e-Government, cioè di utilizzo degli strumenti informatici per portare online i dati della PA. Questo significa che il focus viene messo sulla qualità dei dati e dei rispettivi metadati, le attenzioni da porre fanno riferimento alla facilità per l’utente di ritrovare il dataset richiesto, quindi filtri di ricerca, alla possibilità di leggere online il dataset, senza la necessità di scaricarlo e alla facilità nella ricerca di informazioni. L’utente che accede a questi dati è un utente definito “esperto” cioè in grado, a partire da dei dataset, di trovare le informazioni necessarie; si tratta, ad esempio, dei data journalist, imprese che si occupano di big data o di imprenditori che, a partire dai dati raccolti, creano delle applicazioni. Questa tipologia di utenza è alla ricerca di dataset specifici, su un determinato argomento di interesse e, per questo motivo, è importante che portali di questo tipo contemplino la possibilità di richiedere degli specifici dataset e di condividere i risultati e le applicazioni ottenuti. I benefici che possono essere acquisiti in questo modo, sono riconducibili a quanto esposto nella prima parte del capitolo 4 relativamente ai benefici della trasparenza: aumento della democrazia percepita e della fiducia del governo, riduzione della corruzione e, infine, creazione di applicazioni utili per il territorio. Per misurare, quindi, la qualità di questi portali, si può in primo luogo fare riferimento alla classificazione di Tim Berners-Lee, che misura la qualità del dato e quella dell’AgID, relativa ai metadati. Di importante valutazione, per questi portali, sono anche la qualità e la quantità dei filtri di ricerca disponibili e la possibilità di interazione con il cittadino così come sopra descritta. Completamente diversa è, invece, la logica che accomuna i portali della seconda categoria che, a partire dall’obiettivo con cui i dati vengono pubblicati, fa riferimento alle logiche di Open Government. In questo caso, la trasparenza deve essere strettamente correlata alla partecipazione e alla collaborazione del cittadino, ma questo comporta che ogni persona “comune”, cioè senza conoscenze e capacità di data analysis, deve essere in grado di leggere e comprendere i dati, al fine di poter esprimere una propria opinione o un proprio giudizio in merito, e deve avere a disposizione strumenti atti a interagire con altri utenti e anche Pubbliche Amministrazioni. 157 Ciò significa che un portale, per far fronte a queste richieste, deve possedere quattro caratteristiche principali: 1. essere suddiviso in sezioni tematiche: se un utente è interessato alle spese di welfare, per esempio, non deve ricercare, all’interno di un elenco di dataset, i dati ad esse relativi, ma il portale dovrebbe essere già suddiviso in sezioni, in modo da facilitare sia l’accesso sia la discussione intorno ad un determinato argomento; 2. mettere a disposizione dell’utente che entra sulla piattaforma web grafici e mappe interattive di dati aggregati: solo in questo modo può offrire all’utilizzatore tutti gli strumenti necessari per farsi una propria opinione in merito all’argomento; 3. dare la possibilità all’utente di esprimere il proprio commento o giudizio direttamente sul sito web, visibile a tutti coloro che accederanno alla stessa sezione del portale, in modo da favorire una discussione; 4. essere uno strumento di interazione tra cittadini e Pubbliche Amministrazioni, questo è, infatti, il primo step necessario per favorire politiche di collaborazione. I benefici derivanti da questa tipologia di pubblicazione sono legati ai benefici dell’Open Government stesso, cioè alla possibilità di avere un governo partecipativo e vicino ai cittadini e alle loro esigenze. Nel processo di valutazione dei portali di questo tipo, la classificazione sulla qualità del dato assume un ruolo di secondo piano: non perché essa sia trascurabile, ma per la maggiore rilevanza che assume la seconda classificazione proposta di Tim Davies, più legata all’interattività e alla partecipazione. Torna, a questo proposito, in primo piano, il “cubo della trasparenza” proposto nel capitolo 4: questo modello, infatti, tiene conto anche dell’accessibilità e dell’interattività, elementi caratteristici di portali appartenenti a questa seconda categoria. Di fondamentale importanza per entrambe le tipologie di portali è, invece, la tempestività con cui i dati vengono aggiornati. Affinché un dato risulti effettivamente utile per il cittadino, infatti, questo non deve risultare obsoleto, ma aggiornato alla sua versione più recente e, per fare ciò, la banca dati disponibile al cittadino deve “puntare” direttamente alla banca dati del produttore e aggiornarsi in automaticamente ed in tempo reale, ogni volta che il dato viene modificato. 158 6.3. Situazione italiana Dopo aver clusterizzato i portali secondo le due categorie scelte, l’attenzione verrà ora focalizzata sull’analisi delle scelte fatte dalla PA italiana: come si sono mosse le amministrazioni (regioni, comuni, enti pubblici)? Che scelte sono state fatte? Per rispondere a queste domande è stato preso in considerazione, come punto di partenza, il sito dati.gov.it, nel quale vengono pubblicati la maggior parte dei dati delle PA italiane. Il motivo di questa scelta è dettato dal fatto che esso si configura come “il portale dei dati aperti della pubblica amministrazione, che dal 2011 ospita il catalogo degli open data pubblicati da Ministeri, Regioni ed Enti Locali” (www.agid.gov.it). Questo portale è un’iniziativa dell’Agenzia per l’Italia Digitale, agenzia che ha il ruolo istituzionale di garantire l’attuazione dell’Agenda Digitale Italiana che ha, tra gli obiettivi, quello di accrescere e favorire progetti di Open Data. Per questo motivo, quindi, il portale dati.gov.it è stato considerato come il punto di partenza più consono ad avere una fotografia della situazione italiana, senza dover analizzare, una per una, le circa 14000 Pubbliche Amministrazioni italiane per sapere se e come esse hanno sviluppato progetti di Open Government Data. Prima però di procedere con questa analisi, appare interessante soffermarsi su come viene vista l’Italia a livello mondiale, secondo due studi: il primo, già più volte citato, è l’Open Data Barometer, che fornisce una classifica mondiale generale sugli OGD; il secondo è l’EU eGovernment Benchmarking 2015, dal titolo “Future-proofing eGovernment for a Digital Single Market”, pubblicato dalla Commissione Europea e scritto in collaborazione con Capgemini, IDC, Sogeti, e Politecnico di Milano, che, invece, pone l’accento sul coinvolgimento del cittadino nelle iniziative di e-Government. Se si guarda il ranking dell’Italia, secondo il barometro, il nostro Paese è posizionato al 22 posto sugli 86 Paesi nei quali è stato possibile rilevare iniziative di OGD. 159 Figura 6.4 Posizionamento dell'Italia nell' Open Data Barometer (Open Data Barometer 2015) Questo posizionamento, come si vede anche dalla figura, è dovuto ad un livello medio di “readiness”, qui intesa come disponibilità di dati e “implementation”, che misura la tempestività e l’accessibilità dei dati e ad un basso impatto degli OGD sul territorio. Appare interessante approfondire l’analisi studiando la situazione italiana in relazione a quella degli altri stati della Comunità europea. Poiché, infatti, all’interno dell’Open Data Barometer sono presenti Paesi in condizioni sia legislative sia economiche molto diverse tra di loro, restringendo il campo alla sola Comunità europea si selezionano, tutti i Paesi che sicuramente fanno riferimento a una stessa normativa. La situazione che emerge è quella presentata nella seguente tabella. Colonna1 Rank ODB scaled Readiness Implemen Impact tation Austria 15 58,52 83 42 84 Belgio 27 47,29 86 30 60 Bulgaria - - - - - Cipro - - - - - Croazia - - - - - Repubblica ceca 17 58,07 64 61 46 Danimarca 9 70,13 94 54 95 Estonia 13 60,18 84 51 64 Finlandia 12 66,49 93 54 78 Francia 4 67,63 85 67 53 Germania 10 80,21 91 75 84 160 Grecia 31 40,79 60 43 16 Ungheria 33 38,26 48 38 33 Irlanda 31 40,74 74 39 14 Italia 22 50,58 55 54 36 Lettonia - - - - - Lituania - - - - - Lussemburgo - - - - - Malta - - - - - Paesi Bassi 6 75,79 95 76 57 Polonia 35 36,99 46 46 5 Portogallo 29 46,12 70 50 14 Romania - - - - - Slovacchia - - - - - Slovenia - - - - - Spagna 13 59,89 70 60 42 Svezia 3 83,7 100 76 88 Regno Unito 1 100 98 100 100 Media 60,08 77,56 56,44 53,83 Tabella 6.2 Situazione europea (Open Data Barometer 2015) Questa analisi mostra come l’Italia sia, a livello europeo, sotto la media. Nonostante i livelli di readiness e implementation abbiano un punteggio sufficiente, in termini assoluti, appaiono comunque inferiori alla media europea. In termini di impact, invece, i risultati raggiunti, oltre a essere inferiori alla media europea, sono anche bassi in termini assoluti (36/100). Il secondo studio, invece, analizza le azioni di e-Government secondo 4 caratteristiche: penetration: rappresenta l’utilizzo di online eGovernment services; digitisation: misura l’efficienza e l’efficacia delle procedure interne alle PA; harmonisation: permette di capire le capacità di una PA di coordinare azioni innovative allo scopo di ridurre le barrire all’uso, di sfruttare economie di scala e di favorire il mercato digitale; 161 user satisfaction with online services: prende in considerazione la valutazione complessiva dell'esperienza e il raggiungimento di aspettative e obiettivi. Queste quattro variabili sono messe in correlazione a coppie, all’interno di matrici. Per quello che attiene all’argomento di interesse del presente elaborato, viene riportata la matrice Penetration - User Satisfaction. Figura 6.5 Matrice Penetration – Satisfaction (Commissione europea 2015) I risultati evidenziati dalle due analisi mostrano una situazione italiana caratterizzata da un’attenzione in termini di pubblicazione dei dati: sono stati effettuati dei primi investimenti in termini di dati pubblicati e di accessibilità dai cittadini, infatti, nel ranking presentato dall’Open Data Barometer, l’Italia si colloca nel 25% dei Paesi con una maggiore predisposizione agli Open Data. Nonostante ciò si trova comunque in difetto rispetto alla maggioranza dei Paesi europei. Dall’altra parte, però, è presentato un Paese che ha soprattutto difficoltà a coinvolgere i cittadini nell’azione amministrativa attraverso i servizi internet. La variabile “impact” del 162 primo report è bassa e il posizionamento dell’Italia nella seconda matrice mostra sia un livello di “satisfaction” che un livello di “penetration” sotto la media. Queste considerazioni consentono di iniziare l’analisi dei portali italiani di Open Government Data con un’aspettativa: quella cioè di trovare una quantità rilevante di dati pubblicati ma, per la maggior parte, riferiti alla prima categoria del modello, quella denominata “disclosure”. L’idea dalla quale questa analisi ha preso avvio è stata quella di analizzare il contenuto di dati.gov.it, il portale del governo italiano dove vengono pubblicati la maggior parte dei dati disponibili emessi da Comuni, Regioni, Provincie, Enti Nazionali e Enti Locali per scoprire come si sta muovendo la PA italiana su questo tema e per vedere se le evidenze mostrate dalle analisi effettuate sia a livello europeo che mondiale e sopra descritte, vengano confermate dall’analisi puntuale dei singoli portali italiani. Appare, però, importante sottolineare come la presente ricerca non sia volta a censire tutti i portali di Open Government Data presenti sul territorio italiano, ma piuttosto, ad evidenziare i marco trend e le scelte più comuni fatte dalle PA. Dal punto di vista procedurale, in primo luogo, si è provveduto ad estrarre dal sito governativo italiano la lista degli enti. Poiché sono presenti realtà che utilizzano il portale governativo italiano come unico portale di pubblicazione dei propri dataset, solo successivamente sono stati analizzati i portali, qualora esistenti, dei singoli enti. Dopo un breve sguardo ai portali è risultato evidente come tutti, ad eccezione del progetto Open Welfare del comune di Bologna, siano portali di disclosure. Per questo motivo è stata elaborata una tabella di analisi contenente i seguenti campi: ente di riferimento; link al portale; n° di dataset pubblicati; n° accessi/numero di abitanti nel territorio; classificazione a stelle secondo Tim Berners-Lee; caratteristiche. L’idea è stata quella di categorizzare le informazioni ritenute rilevanti per comprendere appieno le caratteristiche del portale. Per questo motivo, è stata svolta una ricerca, 163 all’interno delle indagini statistiche riportate nel sito, con l’obiettivo di trovare il numero di accessi allo stesso per rapportarlo al numero di abitanti residenti nel territorio ricoperto dal progetto ed arrivare così ad estrapolare un indicatore utile a capire quanta utenza possa essere interessata all’accesso all’informazione. È stata inoltre rilevata la classificazione della qualità del dato utilizzando la scala proposta da Tim Berners-Lee. Nella sezione caratteristiche, invece, è stata illustrata la situazione del portale rispetto a ciò a cui, secondo il modello sopra descritto, è necessario fare attenzione per una soluzione ottimale. Riguardo al numero di dataset pubblicati, invece, è stato riportato, qualora presente, quello esplicitato all’interno del portale stesso, in alternativa, quello presente sul portale nazionale dati.gov.it. Fin da subito, però, nell’analisi dei portali sono emerse delle evidenze che hanno reso necessario apportare alla scheda ulteriori modifiche: 1. non erano presenti, se non in un numero molto ridotto di portali, le statistiche sugli accessi al sito. Quindi, nonostante l’informazione fosse stata ritenuta molto utile ai fini di una piena comprensione del fenomeno, non è stato possibile ricavarla da una semplice analisi desk dei portali; 2. le caratteristiche e la qualità del dato, soprattutto in caso di disclosure, erano molto simili per tutti i portali, questo per un motivo molto semplice: moltissimi enti avevano utilizzato per la realizzazione del portale lo stesso software. Si è reso quindi necessario l’inserimento, come elemento rilevante del portale, anche del “software/realizzatore”, contenente il software scelto dalla PA per la realizzazione del portale, specificato nel caso di piattaforma Open Source o, qualora quest’informazione non fosse presente, l’ente o la società che aveva i diritti sul portale stesso e la tipologia di software secondo l’articolo 68 del Codice di Amministrazione Digitale (AgID 2013). Questa variabile raccoglie in sé, infatti, varie informazioni sulle caratteristiche del portale. E’ stato invece rimosso dalla tabella il dato relativo al numero di accessi, vista l’impossibilità di recuperarlo. Al fine di una comprensione immediata e facilmente disponibile della situazione italiana, le informazioni sono state inserite all’interno di una cartina italiana dove la dimensione 164 della bolla indica il numero di dataset disponibili, il colore della bolla indica il software o l’azienda che detiene i diritti sul portale e il numero di stelle indica la classificazione proposta da Tim Berners-Lee. Questa scelta è dettata dal fatto che queste tre dimensioni sono considerate una proxy sufficiente per analizzare il progetto. Si è passati, quindi, ad applicare questo modello alle regioni ottenendo il seguente risultato. Regione N° Classifica Software o Tipologia di software dataset zione detentore secondo il CAD dei diritti Regione 830 3 Socrata modalità cloud computing Lombardia Regione Piemonte Regione Toscana Software fruibile in 472 333 3 4 CSI Software sviluppato per Piemonte conto della PA Ckan Software libero o a codice sorgente aperto Regione Emilia- 228 4 Lepida spa conto della PA Romagna Regione Basilicata Software sviluppato per 227 4 Ckan Software libero o a codice sorgente aperto Regione Lazio 139 4 Lait Software sviluppato per conto della PA Regione Veneto 125 4 Ckan Software libero o a codice sorgente aperto Regione Umbria 234 4 Ckan Software libero o a codice sorgente aperto Regione Friuli 48 3 Socrata modalità cloud computing Venezia Giulia Regione Sardegna Software fruibile in 23 3 Ckan Software libero o a codice sorgente aperto Regione Puglia 15 3 Ckan Software libero o a codice sorgente aperto 165 Regione Marche 7 3 Ckan Software libero o a codice sorgente aperto Regione Abruzzo 159 3 Stat Portal Software libero o a codice sorgente aperto Regione Calabria 52 3 Ckan Software libero o a codice sorgente aperto Provincia 1500 3 Ckan Software libero o a codice sorgente aperto autonoma di Trento Tabella 6.3 Situazione regionale italiana 166 ★★★ ★★★ ★★★ ★★★★ ★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★ ★★★★ ★★★ ★★★★ ★★★ ★★★★ ★★★ ★★★ Figura 6.6 Situazione italiana Open Data In totale risultano pubblicati, solo all’interno dei portali regionali, 4755 dataset. Una prima, immediata, considerazione riguarda il fatto che su 20 regioni italiane, 13 pubblicano i dati su dati.gov.it, 5 non hanno un proprio portale di pubblicazione di dati, 2 pubblicano dati su un proprio portale, ma questi non vengono poi riportati su dati.gov.it. 167 Per i cittadini che sono alla ricerca di un dato specifico è importante poterlo facilmente reperire sia sul portale della propria regione che su quello nazionale: essi potrebbero, infatti, avere esigenze o necessità diverse o, semplicemente, conoscere una sola delle due piattaforme. Perché questa doppia pubblicazione si riveli effettivamente un elemento di semplificazione, è necessario, però, che i dati pubblicati in doppia copia sui due portali siano identici e abbiano la medesima frequenza di aggiornamento, per evitare di fornire informazioni diverse a seconda del sito o del momento in cui avviene la ricerca. Dal grafico è, inoltre, facile intuire una certa omogeneità di caratteristiche di questi portali: tutti offrono dati in formato non proprietario, alcuni anche con un URI dedicato. Più del 50% dei portali sono stati creati utilizzando lo stesso software, e, quindi, prevedono caratteristiche affini. È necessario, a questo punto dell’analisi, un approfondimento sul data management system “Ckan”, utilizzato dalle regioni con la bolla colorata in blu, e sul motivo per cui la scelta dello strumento da utilizzare sia ritenuta un dato importante da rilevare. “CKAN, acronimo di Comprehensive Knowledge Archive Network è un sistema open source web based per il data management (gestione dei dati in italiano). CKAN permette di conservare e distribuire su vasta scala dati di ogni natura, come fogli di lavoro o dati estratti da database. Il codice è stato creato ed è tuttora mantenuto dall’Open Knowledge Foundation, stessa organizzazione che si è occupata di definire una volta per tutte il concetto di Open Data.” (http://www.fastweb.it/agendadigitale/che-cos-e-ckan/). Leggendo questa definizione, appare immediatamente evidente il motivo per cui la maggior parte delle amministrazioni, 9 su 15, utilizza questo software per il proprio portale di dati: è un software Open Source, creato appositamente per portali Open Data dall’Open Knowledge Foundation. L’Open Knowledge Foundation, già più volte citata all’interno dell’elaborato in merito al tema degli Open Data è un’associazione la cui mission, come riporta il sito internet è: “[…] vedere società illuminate in tutto il mondo, dove tutti hanno accesso a informazioni chiave e la capacità di usarle per comprendere e modellare la loro vita; 168 dove le istituzioni potenti sono comprensibili e responsabili; e dove la ricerca di informazioni di vitale importanza che ci può aiutare a affrontare sfide come la povertà e il cambiamento climatico è a disposizione di tutti.” (http://it.okfn.org/). Per questo motivo, tra gli strumenti che essa mette a disposizione c’è il software open source Ckan, che è stato largamente riconosciuto come un’ottima piattaforma di pubblicazione del dato e che, di conseguenza, viene utilizzato da diverse Pubbliche Amministrazioni in tutto il mondo. Questa situazione trova conferma anche in Italia, dove più della metà delle regioni con un proprio portale di pubblicazione dei dati, hanno scelto Ckan come software. I vantaggi di questo software sono che: prevede una tabella di metadati, che ogni regione ha personalizzato secondo le informazioni a propria disposizione; offre la possibilità di condividere i dataset attraverso i social network; permette di visualizzare un’anteprima dei dati direttamente online, dando la possibilità all’utente di capire il contenuto del dataset senza effettuare il download; permette di creare, direttamente online dei grafici a partire dal dataset, di visualizzare i dati su una mappa, qualora geolocalizzati e di applicare dei filtri direttamente sul dataset. Non permette, invece, una sezione di commenti e richiesta dataset che, però, alcuni portali hanno deciso di aggiungere direttamente sull’homepage. Con funzioni leggermente diverse, invece, per esempio, il software prodotto da Socrata. In questo caso, infatti, direttamente dal dataset è possibile iniziare una conversazione, esprimendo un proprio commento sullo stesso. Di contro, invece, non permette la visualizzazione su mappa, anche per dati georeferenziati. Da questi due esempi è facile comprendere, quindi, il motivo per cui sia stato messo in evidenza il software di creazione del portale. All’interno della scelta che una PA fa del software da utilizzare è implicita la scelta delle caratteristiche del portale. 169 La stessa analisi è stata poi effettuata per le altre categorie di enti che pubblicano dati sul portale dati.gov.it. Sono stati presi in considerazione comuni, province, enti nazionali e non. In questi casi l’analisi del software utilizzato per la creazione del portale era spesso un’informazione non più rilevante, in quanto si tratta di progetti più piccoli, con meno dataset e con portali meno strutturati. Le altre informazioni, quali la numerosità dei dataset e la classificazione, sono invece state reperite e riportate nel grafico sottostante. Il primo valore è rappresentato dalla grandezza della palla e il secondo dall’asse y del grafico. Nella tabella subito sotto sono, invece, sono stati inseriti i valori numerici. E’ stato, infine, deciso di non analizzare i portali provinciali, nonostante fossero presenti in dati.gov.it, in quanto, a causa della recente abolizione delle Province, delle sette elencate solamente due avevano ancora attivo il portale. 5 4,5 4 3,5 regioni comuni 3 enti nazionali enti locali 2,5 2 1,5 1 Grafico 6.1 Situazione italiana portali di disclosure 170 Numero di Enti che pubblicano su dati.gov.it Numero di enti Numerosità dei Classificazione con un proprio dataset media (Tim portale Open Berners-Lee) Data Regioni 13 15 4755 3.38 Comuni 27 14 3866 3.07 Enti nazionali 19 14 1609 3 Enti locali 10 5 248 3 Tabella 6.4 Situazione italiana portali di disclosure I risultati ottenuti appaiono in linea con quelli delle regioni. E’ evidente, però, che il numero di comuni che pubblicano dati su dati.gov.it è molto ridotto, 27 su 8047 (aggiornamento ISTAT gennaio 2015), è ancora minore il numero di quelli, tra quelli presenti sul portale nazionale, che hanno anche il proprio portale Open Data; anche la qualità del dato è, inoltre, più bassa. Da citare, su questo argomento, un articolo che offre un dato a livello nazionale e sottolinea come solo il 41% dei comuni pubblichino, attraverso modalità o piattaforme differenti, i dati a loro disposizione (Innovazione PA, solo il 41% dei Comuni italiani pubblica i dati in proprio possesso 2015). Interessante notare che non c’è relazione tra la grandezza in termini di territorio e numero di abitanti del comune e il fatto che questi scelgano di pubblicare i propri dati, a conferma di come la scelta di pubblicare i dati sia soprattutto una scelta politica a discrezione delle amministrazioni. Per esempio, infatti, tra i comuni più attivi in questo senso c’è il comune di Albano Laziale, un comune di 41.708 abitanti. Appare anche, a questo proposito, importante effettuare un’analisi critica di questo modello, in particolare in relazione alla qualità del dato. La classificazione di Tim Berners-Lee, qui utilizzata, non è, infatti, una categorizzazione dei dataset in termini di qualità del dato in essa contenuto ma, piuttosto, una categorizzazione in termini di qualità del formato con cui i dataset vengono pubblicati. Questo significa che, attraverso questo modello, non è rilevata la qualità del dato contenuto nel singolo dataset. D’altra parte, però, le variabili in questo senso sono innumerevoli e variano non solo a seconda del 171 portale, ma a seconda del singolo dataset. Dalle analisi successive risulterà, infatti, come la qualità del dato prodotto dalle PA sia uno dei fattori critici della situazione italiana. La seconda parte della ricerca è, invece, volta a individuare e analizzare alcune iniziative italiane che, invece, possono essere ricondotte, almeno parzialmente, alla seconda categoria del modello sopra illustrato, quello relativo alla pubblicazione con un focus sulla comprensibilità dei dati e l’interazione con il cittadino. La ricerca di questo tipo di iniziative è risultata più complessa in quanto la loro numerosità è ridotta e non sono tutte ritracciabili dal portale dati.gov.it. In particolare sono stati individuati 7 portali, tra cui quello del comune di Bologna, analizzato nel dettaglio nel capitolo 3: Open welfare, comune di Bologna (http://dati.comune.bologna.it/open-welfare), volto a tracciare il numero di interventi legati al tema del welfare nella città di Bologna; OpenCoesione (http://www.opencoesione.gov.it/), portale ufficiale del governo italiano che, per legge, ha lo scopo di pubblicare i dati relativi all’utilizzo dei fondi strutturali; OpenDemanio (http://dati.agenziademanio.it/), che rende pubbliche le informazioni sugli immobili di proprietà dello stato; SoldiPubblci (http://soldipubblici.gov.it), che migliora la comprensibilità per il cittadino delle spese della PA; Open AidData (http://openaid.esteri.it/), che traccia i progetti finalizzati ad aiuti umanitari, finanziati, almeno in parte, dallo Stato italiano; Open Bilanci (http://www.openbilanci.it/) che contiene tutto lo storico dei bilanci dei comuni italiani; Open Expo (http://dati.openexpo2015.it/it) contenente tutti i dati relative a expo 2015. Come si può notare, sono tutti portali tematici, o sezioni tematiche di un portale: questa caratteristica costituisce infatti, come precedentemente sottolineato, una delle condizioni fondamentali affinché un progetto possa essere riferito alla categoria “involvement”. 172 Per l’analisi di questi portali, l’idea di partenza è stata quella di riutilizzare la scheda di analisi già costruita per i precedenti, modificando la classificazione e utilizzando quella proposta da Tim Davies, allo scopo di mantenere un metro uniforme e favorire il confronto. Questa proposta, però, si è rivelata, fin da subito, limitata e limitante per diversi motivi. All’interno della prima analisi era stata data enfasi alla numerosità dei dataset pubblicati, in questo caso, però, questa caratteristica non appare in alcun modo rilevante. Per citare un esempio, il portale OpenDemanio contiene al suo interno un unico dataset ma questo non può essere un indicatore utile a analizzare il progetto: essendo un portale tematico la numerosità dei dataset necessari per contenere i dati sull’argomento specifico non è rilevante. Successivamente anche la classificazione di Tim Davies ha presentato dei limiti di applicabilità. In particolare per quanto riguarda la distinzione, qui di seguito riportata per maggiore chiarezza espositiva, tra un portale classificabile con 3 stelle e uno, invece, classificabile con 4. ★★★ Support conversation around data: in questo livello rientra la fase “social” prima introdotta: molti cataloghi Open Data ospitano una sezione FAQ e offrono diversi canali di interazione quali email o social network attraverso cui dialogare con l'ente pubblico che distribuisce i dati. ★★★★ Build capacity, skills and networks: in questo livello rientra la fase “scenari d’uso” prima introdotta: nel presentare i dati attraverso infografiche interattive si fornisce la possibilità ad un utente di capire al meglio i dati. Rimane importante, però, stimolare il riutilizzo organizzando, ove possibile, incontri formativi volti a spiegare i dati e/o a mostrare strumenti di pulizia, analisi, e visualizzazione. Il problema derivante da questa classificazione è che essa mette in sequenza due caratteristiche diverse: un portale, infatti, potrebbe contenere infografiche interattive e, invece, non contenere quella che è stata chiamata dall’autore fase “social”. Questo significa che, un progetto con le caratteristiche qui descritte, dovrebbe essere classificato 173 come un progetto a 2 stelle, con la logica conseguenza che, da questa classificazione sintetica, non sarebbe possibile capire la presenza o meno di mappe interattive. Per questo motivo, è stato deciso di classificare i dati all’interno di questa categoria secondo una diversa matrice, illustrata nella figura sottostante, con l’obiettivo di superare le difficoltà trovate con la classificazione di Tim Davies, che mette in parallelo le No Infografiche interattive Si caratteristiche della fase social e della possibilità di avere infografiche interattive. Si No Fase «social» Figura 6.7 Matrice di classificazione involvement I portabili collocabili nel quadrante in basso a sinistra sono quelli caratterizzati dall’avere comunque come obiettivo l’avvicinamento del cittadino comune all’argomento principale del progetto: obiettivo che si realizza attraverso il requisito minimo di avere sezioni per ciascun tema specifico, con la possibilità di filtri di facile comprensione per l’utente; in questo riquadro i portali classificati da Tim Davies con una o due stelle. 174 Spostandosi in basso a destra, invece, si trovano i portali che rientrano nella fase social descritta da Tim Davies. Importante sottolineare come sia stato scelto di non considerare come portali contenenti questa caratteristica quelli che permettono all’utente, attraverso un comando direttamente dal sito, di condividere la pagina web sul proprio profilo di un qualsiasi social network. Questo per rimanere fedeli alla spiegazione dell’autore che evidenzia come debbano essere presenti funzioni che offrono canali di interazione con cui dialogare. Si è quindi ritenuto che la semplice possibilità di condividere la pagina web sui propri social non sia condizione sufficiente. In alto a sinistra, invece, vengono collocati i portali contenenti grafici aggregati presentati tramite infografiche interattive. In alto a destra, infine, possono essere rintracciati i portali contenenti entrambe queste caratteristiche, quindi classificabili come portali a quattro stelle. All’interno di questa sezione è stata operata un’ulteriore distinzione, contrassegnando in maniera differente, quei portali che rispondono alla caratteristica di collaborazione, tipica delle 5 stelle in modo che questa informazione non venisse, in nessun modo esclusa dalla classificazione proposta. Nella figura sottostante sono riportati i risultati ottenuti applicando lo schema ai 7 portali considerati. 175 OpenCoesione Si Open Expo Soldi Pubblici Infografiche interattive OpenDemanio Open Welfare No Open AidData Open Bilanci No Si Fase «social» Figura 6.8 Situazione italiana involvement Come si può notare su 7 progetti solo due sono classificabili come progetti contenenti sia infografiche sia una fase social. Gli altri 5, invece, sono portali tematici, che presentano i dati al cittadino in maniera facile e intuitiva ma che non contengono al loro interno la possibilità di interazione tra amministrazione e cittadino. Per poter comprendere il motivo per cui OpenCoesione è stato considerato come un progetto a 5 stelle è necessario aggiungere una considerazione a questo grafico. Questo livello è, infatti, di difficile riscontro solo basandosi su un’analisi desk del sito, poiché prevede cicli di feedback con una comunità di riferimento, da cui trarre delle considerazioni e produrre nuovi dati. Il suggerimento su come classificare il progetto OpenCoesione viene direttamente dall’AgID all’interno delle linee guida (AgID 2014) nelle quali si legge infatti: “l'esempio di OpenCoesione fornisce iniziative virtuose di engagement a cinque stelle quali hackaton organizzati con la comunità e il progetto monithon.it dove, attraverso segnalazioni partendo dai progetti presentati nel sito di OpenCoesione, 176 chiunque può riportare informazioni aggiuntive per stimolare evoluzioni dei progetti finanziati.” All’interno del team di progetto, viene, quindi, applicata questa logica a cicli di feedback. In particolare il progetto Monithon (http://www.monithon.it/) è un progetto per il quale un gruppo di cittadini, partendo dai dati di OpenCoesione e attraverso interviste e rilievi sul posto, si prefigge lo scopo di analizzare come i fondi comunitari europei siano stati effettivamente spesi nel singolo appalto e a che punto siano i lavori, rispetto alle scadenze iniziali del progetto. In conclusione i risultati raggiunti sono in linea con le survey stilate a livello mondiale (il grafico seguente mostra la numerosità, in percentuale, dei progetti analizzati). NUMEROSITA' DEI PROGETTI disclosure involvement 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Grafico 6.2 Numerosità dei progetti analizzati In particolare risulta che: 1. l’Italia è in fase di crescita in termini di disclosure: il 22° posto nella classifica stilata dall’Open Data Barometer è confermato dalla numerosità di dataset presenti sul portale dati.gov.it e dall’importanza che viene data, anche se non ancora in tutti il territorio, al tema, sia a livello di singole regioni che, in casi più sporadici a livello di comuni, attraverso leggi e portali regionali e comunali. Per 177 quanto riguarda la qualità dei dati è importante sottolineare che la media, secondo la classificazione di Tim Berners-Lee è di poco superiore a 3; questo significa che tutti i dati sono pubblicati in formati non proprietari, alcuni anche dotati di URI specifico del dataset. Quasi irrilevante, invece, il numero di Linked Open Data; 2. risultano essere attivi pochi progetti di involvement e viene rilevata una certa difficoltà nell’ arrivare alla collaborazione con il cittadino: di progetti della seconda categoria ne sono stati, infatti, identificati solamente sette. Come detto questo non vuole essere un elenco esaustivo dei progetti, appare però, significativo che dopo un’accurata ricerca sul web a livello italiano, siano emersi un numero esiguo di progetti, soprattutto se rapportati, invece, all’elenco dei portali facenti riferimento al primo gruppo. Significativo, inoltre, che di tutti i portali di pubblicazione dei dati di comuni o regioni uno solo, quello del comune di Bologna, contenga al suo interno un progetto che può essere accostato alle logiche dell’Open Government. Da questa osservazione può essere tratta una prima considerazione: qualche progetto di Open Government, finalizzato alla pubblicazione di dati aperti, in Italia sta iniziando a nascere, ma tutti si concentrano su argomenti specifici e, soprattutto vengono in qualche modo “trainati” dall’Amministrazione centrale, più difficile il coinvolgimento di Comuni e Enti Locali. Da sottolineare, infine, la difficoltà che questi portali sembrano incontrare nella creazione di una relazione con il cittadino, solo due di essi, infatti, contengono al loro interno la possibilità di esprimere commenti o modalità di interazione cittadino-amministrazione. Solo uno, infine, può caratterizzarsi come un progetto a 5 stelle, secondo la classificazione di Tim Davies. Interessante riportare, sul tema del coinvolgimento degli Enti locali, l’iniziativa della regione Lazio denominata “Accademia Open Data Lazio”. Si tratta di un programma di formazione che, attraverso lezioni online e in presenza, offre attività finalizzate a incrementare il livello di conoscenza in termini di Open Data e a fornire strumenti operativi per la realizzazione di progetti. Questa iniziativa parte dalla criticità sopra evidenziata, ponendosi l’obiettivo di una maggiore sensibilizzazione anche degli enti locali sul tema. 178 A partire dai risultati ottenuti, appare, a questo punto, lecito interrogarsi sui motivi che hanno portato ad avere in Italia una situazione così come quella descritta. Nonostante, infatti, si parli di Open Government dal 2009 allo scopo di avvicinare i cittadini all’azione politica, grazie all’utilizzo di dati che vengono resi disponibili e delle nuove tecnologie, risulta chiaro come l’Italia abbia recepito solo in parte queste nuove indicazioni emerse in primo luogo in America e si sia invece focalizzata sulla produzione e pubblicazione di dataset. In linea con queste considerazioni appare il DL 33/2013 recante disposizioni in materia di “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” che introduce l’obbligo della pubblicazione di dati nella sezione trasparenza dei siti web della PA accompagnato da un forte apparato sanzionatorio per quegli Enti che non rispettano gli obblighi di trasparenza. Per controllare l’attuazione da parte di tutte le amministrazioni di questo decreto è nata l’iniziativa “bussola della trasparenza” (http://www.magellanopa.it/ bussola/) che elenca e classifica le varie amministrazioni dividendole tra quelle che hanno adempiuto agli obblighi di legge e quelle che, invece, in questo momento non risultano in linea con la normativa. Quali sono le più grandi difficoltà a livello italiano in termini di Open Data? Quali passi potrebbero essere fatti in questa direzione? Come potrebbe essere coinvolto maggiormente il cittadino? Il paragrafo successivo proverà a dare una prima risposta a queste domande, esaminando le idee e le proposte di alcuni dei più autorevoli esperti che in questi anni, in Italia, si sono occupati di Open Data, con l’obiettivo di raccogliere pareri autorevoli e riconosciuti che possano dare suggerimenti utili per una PA sempre più vicina alle esigenze del cittadino. 6.4. Criticità e prospettive future Attraverso l’analisi della la situazione italiana in termini di portali di pubblicazione dei dati è stato possibile mostrare i punti di forza e le difficoltà nello svolgimento di progetti di Open Government Data. Per meglio comprendere i motivi di questa situazione e le prospettive future sono stati intervistati tre esperti sul tema, persone coinvolte in due dei sette progetti rilevati nella categoria involvement, soldipubblici.gov.it e OpenCoesione. In particolare sono stati intervistati la professoressa Martelli, professore associato DISIA- 179 Università degli studi di Firenze, e il professor Menduni, professore associato presso il Politecnico di Milano, entrambi coordinatori del progetto soldipubblici.gov.it e un componente del team OpenCoesione. A tutti loro è stata chiesta una descrizione del portale, degli obiettivi che si sono posti, e delle azioni volte a una maggiore partecipazione del cittadino; infine, in quanto esperti in materia, è stato raccolto il loro parere personale sulla situazione degli Open Government Data in Italia. Nei prossimi paragrafi sarà riportata un’analisi critica dei progetti stilata attraverso le interviste, l’analisi desk del sito e alcuni documenti integrativi, con l’obiettivo di arrivare a delle conclusioni che permettano di evidenziare le caratteristiche di successo di iniziative come OpenCoesione e le situazioni che, invece, ostacolano la nascita e la crescita di iniziative affini. 6.4.1. Soldipubblici.gov.it Soldi pubblici nasce come una revisione dell’interfaccia del sistema informativo SIOPE che contiene gli Open Data della ragioneria dello stato, e cioè tutti i dati di spesa, in termini di cash flow, di tutte le Amministrazioni italiane. SIOPE è un sistema che necessita di competenze tecniche per essere utilizzato, quali, ad esempio, la conoscenza di cosa siano i comparti e sotto comparti della PA, e la capacità di analizzare e uniformare glossari diversi in quanto ogni provincia, regione o comune ne utilizza uno proprio che non solo è differente da quello degli altri, ma, a volte, si modifica nel tempo. Si tratta, quindi, di un sistema di Open Data molto tecnico che non concede nulla alla piacevolezza dell’interfaccia e che alla fine restituisce fogli Excel. In occasione dei primi passaggi della legge di stabilità 2015, in Parlamento è emersa, da parte dell’AgID, l’esigenza di poter rendere più fruibile questo grande patrimonio informativo della ragioneria e della banca d’Italia anche a cittadini non tecnici, per questo motivo alla prima versione seguirà, in data 21 novembre 2015 durante il Digital Day, la release 2.0 che verrà presentata direttamente dal Presidente del Consiglio. Il punto di partenza con cui è stato progettato questo portale è la volontà di offrire un motore in grado di rispondere alle esigenze di ricerca di un cittadino non tecnico, che ha curiosità di interrogarsi sulle spese del proprio comune. 180 Allo stato attuale, infatti, se un cittadino, ad esempio, volesse sapere quanti soldi sono stati spesi dal proprio comune in cancelleria, questo non sarebbe possibile su una piattaforma come SIOPE dove, in un comparto l’importo è inserito sotto la voce “cancelleria e materiale informatico” in un altro invece sotto la voce “cancelleria”. Per questo motivo, all’interno del sito è stato creato un unico data base ed è stata introdotta una modalità intuitiva per facilitare l’interrogazione di questi dati da parte di qualsiasi cittadino. Come glossario è stato deciso di utilizzare una classificazione europea per le gare d’appalto chiamata CPV che ha il vantaggio di intercettare il linguaggio tipico del cittadino. A livello desk, invece, è stata scelta un’interfaccia molto semplice dove all’utente è richiesto di inserire prima il comune o la regione di interesse e poi l’argomento di spesa, come mostrato in figura. Figura 6.9 Modalità di ricerca informazioni - soldipubblici.gov.it Infine, una volta introdotto il riferimento, appaiono non solo i dati numerici di spesa ad esso relativi, ma anche dei trend di analisi, che mostrano le spese degli ultimi due anni in comparazione con la media nazionale. Un esempio è mostrato in figura. Figura 6.10 Trend di spesa pubblica - soldipubblici.gov.it 181 Interessante a riguardo appaiono le considerazioni emerse durante l’intervista: è stato spiegato, infatti, come all’interno del progetto, non sia stato possibile effettuare ulteriori aggregazioni. Già soltanto la costruzione del grafico con i trend, infatti, è stata un’operazione non semplice, non per una questione tecnica o statistica, ma perché, nel momento in cui i realizzatori procedono con l’aggregazione dei dati, si devono assumere anche la responsabilità dei risultati che pubblicano vengono pubblicati. Poiché, però, i dati provengono da amministrazioni che non sempre sono precise nella stesura e da glossari che richiedono un’interpretazione e un adattamento per essere inseriti nel linguaggio CPV, non sono stati elaborati ulteriori aggregamenti, per evitare il rischio di incorrere in risultati non coerenti con la realtà della situazione. Il risultato interessante è stato che, attraverso questa modalità quasi giocosa di raccolta delle informazioni, il sito ha avuto un’importante risonanza: è stato a lungo il sito più cliccato in Italia e ha avuto molto riscontro sulla stampa. Un altro aspetto più volte sottolineato è la caratteristica del sito che “punta” direttamente alla banca dati di riferimento. Questo significa che, ogni volta che viene aggiornata la banca dati di partenza, quindi ogni settimana, in automatico, il sito offre dati aggiornati. Questo è un aspetto fondamentale, in quanto, come già visto nel capitolo 1, il valore del dato “real time” è molto maggiore di quello del dato “a posteriori” perché fa sì che i dati della piattaforma non risultino mai obsoleti e, di conseguenza, inutilizzabili. Infine, il sito offre anche la possibilità di scaricare in un unico file, il database completo delle spese di tutte le amministrazioni pubbliche (sono più di 14000 in Italia tra Comuni, Regioni, Enti pubblici), permettendo al singolo cittadino esperto in data analysis di effettuare egli stesso le analisi che ritiene più interessanti. Questa offerta ha portato a progetti interessanti, come ad esempio la piattaforma web soldipubblici.thefool.it, attraverso la quale un singolo individuo, ritenendo che il portale soldipubblici.gov.it non offrisse informazioni con caratteristiche utili al cittadino, ha deciso di assumere in prima persona la responsabilità di offrire i dati con un’altra interfaccia e con una maggiore aggregazione. Alla domanda volta ad indagare il motivo per cui il sito non contenesse al suo interno una parte social è stato risposto che è un’iniziativa che stanno prendendo in considerazione 182 per le prossime releases del sito, ma che questo passaggio porta con sé un investimento economico importante non solo per la creazione ma per il presidio che richiede. 6.4.2. OpenCoesione Il portale OpenCoesione è un’iniziativa nata nel 2012 sulle Politiche di Coesione in Italia, coordinata dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’obiettivo è rendere fruibili per il cittadino i dati relativi alle Politiche di Coesione che, in Italia, vengono finanziate in parte con fondi strutturali europei e in parte con fondi nazionali. Questi dati vengono poi raccolti dalle varie amministrazioni attraverso campi codificati a livello europeo e inseriti in una banca dati gestita dall’IGRUE (Ispettorato Generale per i Rapporti finanziari con l'Unione Europea) del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Prima della nascita di OpenCoesione, questi dati non erano pubblicati nella loro interezza in un portale dedicato, e, benché ogni regione avesse ed abbia ancora l’obbligo di pubblicare sul proprio sito internet l’elenco dei beneficiari, non era possibile avere una visione d’insieme a livello nazionale. Per questo motivo è nato il progetto OpenCoesione che, però, non vuole essere un semplice portale di pubblicazione di dati ma, piuttosto, un luogo con due obiettivi principali: mostrare ai cittadini come i soldi vengono spesi, attraverso infografiche interattive, e favorire l’interazione tra cittadini e il civic engagement. Per questo motivo i promotori hanno fatto proprio il paradigma dell’Open Government, modificandolo ed esplicitando i temi di trasparenza, collaborazione e partecipazione secondo quelle che sono le esigenze e le caratteristiche del progetto. Il risultato di questa operazione, riassunto nella figura sottostante, appare molto interessante e in linea con le politiche del sito. 183 Figura 6.11 Politiche del progetto OpenCoesione (http://www.opencoesione.gov.it/) Nel 2015 è stata svolta, da parte di una società esterna, un’analisi sugli utilizzatori del portale (Contesti 2015, Michele Lo Russo 2015), volta a mettere in luce i motivi per i quali un’utente si interessa al portale: motivi di utilizzo: o lavoro (68%); o acquisire info sul progetto (28%); o accrescere la conoscenza sulle Politiche di Coesione (26%); o conoscere i progetti finanziati nel comune/provincia/regione di residenza (22%); motivi professionali: o offrire evidenze alla collettività sui progetti promossi (27%); o costruire storie sui progetti (19%); o produrre studi ed analisi (70%); o verificare l’intensità della spesa pubblica rispetto a specifici temi e/ o territori (33%). 184 Appare interessante sottolineare che una parte consistente di utenza accede al sito senza obiettivi di data analysis, ma solo per avere informazioni sulla spesa pubblica o conoscere le Politiche di Coesione. Sono stati inoltre messi in luce ulteriori dati, legati a questo aspetto: il 29% vede il portale come uno strumento per aumentare le opportunità per i cittadini; il 17% non ha nessuna competenza nell’uso dei dati; 2% scarica i dataset (possibili riutilizzatori). Queste informazioni, accompagnate dal calcolo di una media di connessione giornaliera che si aggira intorno ai 780 utenti/giorno con un rimbalzo del 66% (2 utenti su 3 escono dopo la visualizzazione di una sola pagina), rimandano l’immagine di un portale accessibile a una tipologia di utenza numerosa e molto diversificata, da studiosi a cittadini comuni, interessati alla modalità di utilizzo dei soldi pubblici all’interno del loro comune di residenza. Molto interessante appare anche il fatto che solo il 2% scarica i dataset. Questo dato mostra chiaramente la differenza tra i portali della categoria “disclosure” nei quali l’unica azione a disposizione dell’utente per avere i dati è scaricare i dataset, e quello di Open Coesione attraverso il quale l’utente, che non ha nessun interesse a farlo, può recuperare l’informazione necessaria direttamente online grazie all’interfaccia offerta. Visto il successo raggiunto dal sito, la società civile ha attivato un progetto ad esso parallelo denominato Monithon che, attraverso un’altra piattaforma, persegue il medesimo obiettivo di coinvolgimento dei cittadini sul tema delle Politiche di Coesione. All’interno di OpenCoesione sono presenti dati sui soggetti (pubblici o privati) che hanno ricevuto fondi, ma anche informazioni su tempistiche, dotazione finanziaria, pagamenti effettuati, luoghi dove gli interventi vengono realizzati. I dati raccolti tramite le iniziative Monithon servono ad arricchire le informazioni già presenti su OpenCoesione, aggiungendo informazioni a volte non disponibili come la localizzazione puntuale dei progetti, le caratteristiche degli interventi, l’andamento fisico delle opere, che possono migliorare, anche la capacità delle Amministrazioni di valutare gli interventi e di programmare le successive politiche. 185 Poiché, inoltre, anche la base dati generata è rilasciata in formato aperto, potrà dare luogo a un successivo utilizzo da parte di giornalisti, analisti e cittadini interessati a raccontare storie che abbiano, come obiettivo ultimo, quello di migliorare la trasparenza, la qualità e l’efficacia delle politiche pubbliche nazionali e locali. Per fare ciò, ogni cittadino, ha la possibilità, dopo aver visionato i dati e, se necessario, dopo un sopralluogo sul cantiere o sul progetto finito, di inserire un proprio report sul progetto in questione. In un’ottica di partecipazione e in collaborazione con il progetto Monithon e con il MIUR, inoltre, il team di OpenCoesione, sta portando avanti un progetto molto interessante denominato “A scuola di OpenCoesione”, che propone un percorso didattico alternativo con gli studenti delle scuole superiori. La proposta comprende una parte teorica, attraverso lezioni in classe, volte all’apprendimento delle modalità di analisi più efficaci per leggere, trarre informazioni ed utilizzare i dati presenti su OpenCoesione, e di una pratica nella quale ogni classe coinvolta sceglie un progetto e, attraverso un’analisi e una rilevazione sul campo, esamina come sono effettivamente stati spesi i soldi delle Politiche di Coesione. I report, stilati dagli studenti a fine percorso, vengono pubblicati attraverso la piattaforma Monithon e utilizzati, dai ragazzi stessi per la creazione di video, webinar, e attività di data journalist. In ultimo, sempre al fine di favorire la collaborazione, è stata data la possibilità ai cittadini di esprimere il proprio commento direttamente sulla pagina di uno specifico soggetto ed è stato creato un indirizzo mail per raccogliere le richieste di informazioni. Grazie anche al ruolo istituzionale ricoperto da OpenCoesione il team ha la qualifica istituzionale per poter richiedere alle singole amministrazioni delucidazioni sui progetti per i quali è arrivata una segnalazione del cittadino. Come è emerso dall’intervista, tutto questo processo non è esente da costi rilevanti, in particolare per l’elaborazione dei dati, l’aggregazione, la pulizia e l’analisi della qualità degli stessi, ma anche per tutto ciò che riguarda l’area social e le iniziative di civic engagement che richiedono investimenti importanti. 186 6.5. Conclusione Nella prima parte del capitolo è stato esemplificato un modello che offre gli strumenti per categorizzare un qualsiasi portale OGD. Partendo da una analisi desk dello stesso e utilizzando il framework proposto, è, infatti, possibile procedere a una prima classificazione e distinguere tra i portali di categoria “disclosure” e quelli di categoria “involvement”, basandosi sull’osservazione dell’interfaccia utente e sull’analisi degli obiettivi del progetto. Successivamente, solo per quanto riguarda la seconda categoria involvement è stata appositamente costruita una matrice che permette di classificare ogni portale in base alle caratteristiche di utilizzabilità e alla possibilità di interazione con l’utente che esso offre. È stato illustrato inoltre come sia possibile, tramite questo modello di classificazione dei portali Open Government Data, realizzare un’analisi della situazione italiana: per la categoria disclosure, sono stati presi in considerazione, a partire dal portale dati.gov.it, le modalità di azione delle amministrazioni locali, il numero degli Enti che hanno deciso di pubblicare i dati a propria disposizione e la qualità del dato pubblicato. Per la categoria involvement, invece, sono stati analizzati e inseriti nella matrice appositamente costruita sette portali sul territorio italiano che rispondono alle caratteristiche del cluster. Sono infine stati intervistati sull’argomento alcuni esperti italiani, che negli ultimi anni hanno sostenuto con forza l’importanza degli Open Data e si sono dedicati alla creazione e al continuo aggiornamento di portali innovativi e caratteristici. Grazie al loro contributo è stato possibile fare un’analisi critica della situazione italiana, andando a scoprire quali siano le maggiori difficoltà legate alla pubblicazione del dato e al paradigma dell’Open Government e ed individuare quali passi potrebbero essere fatti, e in quale direzione, per favorire la pubblicazione di un dato di qualità e la partecipazione e collaborazione del cittadino. Nel prossimo capitolo sarà esplicitata la metodologia utilizzata per l’analisi della letteratura e per gli use cases. Nei capitoli 8 e 9 l’obiettivo sarà, invece, quello di esplicitare ulteriormente questi concetti, provando a trarre, da questo progetto di ricerca, delle conclusioni che possano essere un punto di partenza per ulteriori analisi e per la nascita di proposte migliorative 187 Capitolo 7 METODOLOGIA UTILIZZATA PER ANALISI DELLA LETTERATURA E USE CASES Il presente capitolo si propone di spiegare la metodologia utilizzata nella ricerca fin qui illustrata. Nella prima parte saranno spiegate le tecniche di ricerca bibliografica e i risultati statistici dell’analisi effettuata, nella seconda parte invece quelle relative ai casi studio. 7.1. Analisi della letteratura L’analisi della letteratura è stata realizzata seguendo il systematic review approach (Trandfield et al. 2003) (figura 6.1), che prevede un percorso di lavoro a fasi successive: in primis, viene effettuata una ricerca generica sul tema (Exploratory research); successivamente, e una volta compreso in maniera più dettagliata l’argomento, si definisce uno schema di classificazione delle fonti (Definition of the research protocol); in terzo luogo viene effettuata una ricerca dettagliata per parole chiave (Inclusion?) e, infine, si passa a una selezione dei testi e all’esclusione di quelli non pertinenti (Data extraction and synthesis). 188 Exploratory research Seminal incremental review using generalist DB (es. Google Scolar, Cilea, etc.) Field studies Definition of the research protocol Definition of the classification scheme of sources Definition of the sources to be included Definition of the keywords Inclusion? Index/overview navigation Abstract analysis Full text analysis Discussion Data extraction and synthesis Descriptive review Content review Figura 7.1 Systematic review approach (riadattato da Trandfield et al. 2003) Exploratory research E’ stata quindi effettuata, come prima cosa, una ricerca estensiva delle fonti attraverso i principali appositi motori di ricerca (ISI Web of Knowledge, JStore, Google Scholar, Scopus), utilizzando come driver un set di parole chiave, che è andato via via affinandosi con il procedere della ricerca. In particolare, inizialmente, per la ricerca esplorativa, sono state utilizzate keywords generiche, ad esempio “Open Government”, “transparency”, “transparency and privacy”. Definition of the research protocol Durante questa seconda fase, gli argomenti di interesse generico sono stati innanzi tutto scorporati in sottoproblemi rilevanti, al fine di ottenere una ricerca più completa e specifica sui temi da attenzionare. Ad esempio, il tema generico “transparency and privacy” è stato frammentato in: “transparency and citizen behavior”; “data protection and anonymity”; “online privacy”. 189 Parallelamente, sono stati identificati i testi più rilevanti, grazie ai quali sono state individuate ulteriori fonti. Questa selezione è stata possibile, nella maggior parte dei casi, dalla lettura degli abstract e dalla verifica delle loro finalità. Qualora l’argomento dell’articolo risultasse effettivamente inerente con la materia trattata, esso veniva preso in considerazione ed in ultima istanza eventualmente approfondito mediante l’analisi del testo completo. Ciò ha permesso di valutare l’eventuale inclusione o estromissione dell’articolo dal bacino complessivo di fonti alla base della ricerca. Nel valutare la validità e il ruolo chiave di un determinato articolo nel bilancio complessivo dell’analisi, è stato inoltre preso in considerazione il numero totale di citazioni, allo scopo di tenere in considerazione solamente i testi con il numero maggiore di citazioni (Schulz & Brenner 2010). Inclusion? Individuato un nucleo di pubblicazioni rilevanti da cui partire per lo svolgimento dell’analisi, è stato necessario provvedere ad una ulteriore ricerca, al fine di ampliare il bacino di fonti disponibili. A tal fine sono stati utilizzati tre approcci. Inizialmente si è fatto ricorso a un’analisi della bibliografia ovvero a partire da un testo ritenuto rilevante sono stati recuperati altri testi citati al suo interno e così via. Simile nel principio, ma applicata in senso contrario, è stata la tecnica per citazioni: a partire da un testo è stato possibile risalire ad altri scritti nei quali il testo di partenza era stato menzionato. La terza tecnica utilizzata è stata quella per autore: una volta individuato un autore molto attivo su un argomento di interesse, si è provveduto alla ricerca di altre pubblicazioni sul tema di quello specifico autore. Successivamente è stato necessario procedere con una ulteriore selezione dei testi individuati attraverso i medesimi criteri utilizzati per la selezione iniziale. Complessivamente l’analisi ha richiesto l’adozione di tre tipologie di fonti (Colling 2003): fonti primarie (lavori di ricerca originali), fonti secondarie (opere, saggi e articoli pubblicati sull’oggetto di studio) e altre fonti (non assimilabili a lavori di ricerca, come articoli su quotidiani, siti web senza valenza scientifica). 190 In totale questo processo ha portato a una selezione definitiva di 139 paper. Data extraction and synthesis Le fonti selezionate sono state inserite in un doppio database. Dapprima, allo scopo di raccogliere in modo scrupoloso e dettagliato le fonti trovate, esse sono state schedate in RefWorks, un database elettronico, che ha come principale vantaggio il fatto di essere automaticamente collegato ai vari motori di ricerca: semplicemente cliccando sull’apposito comando l’articolo viene inserito nel database, comprensivo di tutti i metadati estratti. Inoltre questo software consente di gestire e condividere i documenti, organizzandoli in cartelle e sottocartelle. I dati così ottenuti trovano spazio nel corpo del testo della tesi, nelle note e nella bibliografia finale come citazioni bibliografiche. Oltre a ciò, i dati sono stati riportati in una tabella di Microsoft Excel, appositamente strutturata e contenente: titolo dell’articolo; data di pubblicazione; luogo di pubblicazione; tipo di pubblicazione; tipologia di fonte; key words; topic; breve descrizione. Questa scelta è stata dettata dalla possibilità di costruire delle analisi statistiche della letteratura analizzata (che verranno riportate di seguito), per comprenderne appieno le caratteristiche. Per chiarire maggiormente le caratteristiche del lavoro svolto, appare necessario, ora, analizzare, una ad una, le voci precedentemente elencate. 191 Luogo di pubblicazione All’interno di questo indicatore è stato preso in considerazione il continente di pubblicazione dell’articolo (USA, EU, Australia) e, qualora presente, il Paese. Nel caso in cui l’articolo fosse pubblicato da un ente o un periodico internazionale, o nel caso in cui non fosse specificato il luogo di pubblicazione dell’articolo è stato preso in considerazione l’università o istituto di ricerca di provenienza dell’autore del documento. Obiettivo della pubblicazione La ricerca ha previsto una clusterizzazione dei testi, a partire dalle diverse modalità con le quali il tema era stato affrontato dai differenti autori. Sono stati individuati cinque cluster in cui dividere gli articoli: use case: narrazione di casi di studio finalizzati ad esemplificare come specifiche realtà abbiano affrontato un problema nell’ambio Open Data; survey: raccolta estensiva di dati relativi a un ampio spettro di organizzazioni e/o progetti; litterature reviews: sviluppo della semantica di materia attingendo alla letteratura di settore o a letterature comparabili; theoretical paper: sviluppo della teoretica sul tema, proponendo teorie nuove e innovative sul tema oggetto di analisi; modelling paper: modellizzazione matematica del fenomeno al fine di comprenderne analiticamente costi e benefici. Key words Per ogni articolo sono state individuate delle key words. Qualora queste fossero già presenti nel paper o nel sito di pubblicazione dello stesso, si è deciso di riutilizzare le stesse parole chiave proposte dagli autori. In alternativa sono state scelte a partire dall’abstract, quando presente, o dal testo completo. Qualora il testo non fosse disponibile, le parole chiave sono state scelte a partire dalla lettura degli articoli all’interno dei quali il testo di riferimento era stato citato. 192 Topic I paper sono stati suddivisi, in primo luogo, a seconda del capitolo di riferimento (Open Data, Open Government, Trasparenza) e, per quanto riguarda il capitolo sulla trasparenza, anche a seconda della domanda di ricerca a cui rispondevano. I particolare le domande di ricerca assunte come oggetto di analisi all’interno di questo working paper sono state: definizioni di trasparenza; impatti, benefici e misurazione della trasparenza; trasparenza e Open Government; trasparenza e privacy. Breve descrizione In questa colonna è stata riportata una breve descrizione del contenuto del testo, ripresa o dall’abstract oppure elaborata a partire dal testo. Qualora il testo non fosse stato disponibile è stato riportato il contenuto ripreso dall’articolo nel quale il testo era stato citato. 7.1.1. Le statistiche sulla selezione Parallelamente al processo di ricerca, sono state effettuate delle analisi statistiche sulle caratteristiche della bibliografia nel suo complesso, con il duplice scopo di evidenziarne eventuali lacune e di capirne meglio le caratteristiche. 193 DOMANDE DI RICERCA 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% open government open data trasparenza Grafico 7.1 Istogramma domande di ricerca La prima analisi si è concentrata su quelle sono individuate come domande di ricerca alle quali la bibliografia risponde. Come si può vedere dal grafico, l’elaborato si concentra sul tema degli Open Data, e, in particolare, su come questi dati possono essere resi trasparenti per il cittadino. La parte relativa alla trasparenza contiene, quindi, una grossa parte degli articoli volta a capire nel dettaglio la definizione e le caratteristiche necessarie affinché un’amministrazione possa essere considerata trasparente. Meno approfondita, invece, è la parte relativa all’Open Government, tema sul quale è stata offerta solo una breve introduzione per inquadrare l’argomento. 194 DOMANDE DI RICERCA - TRASPARENZA 20% 18% 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% definizioni trasparenza benefici e impatti della trasparenza misurare la trasparenza trasparenza e privacy trasparenza e open government Grafico 7.2 Istogramma domande di ricerca del capitolo trasparenza Sul tema della trasparenza, come spiegato in precedenza, l’analisi è stata ulteriormente suddivisa in cinque variabili, la percentuale di articoli per ogni singolo cluster di ricerca è mostrata nel grafico. KEY WORDS 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Grafico 7.3 Istogramma key words 195 Per ogni testo sono inoltre state identificate delle parole chiave, con lo scopo di capirne il contenuto in modo immediato, anche solo attraverso la tabella delle fonti. Da sottolineare la scelta di inserire come key word anche e-transparency e e-Government, per evidenziare da una parte la differenza tra trasparenza e trasparenza dei siti web, dall’altra per sottolineare la netta differenza tra Open Government e e-Government. TIPO DI PUBBLICAZIONE Use Case Survey Literature reviews Theoretical paper Modelling paper 13% 15% 12% 25% 35% Grafico 7.4 Grafico a torta, tipo di pubblicazione Questa ricerca, come si evince dal grafico, ha permesso di mettere in luce come un terzo degli articoli abbiano all’interno una parte di revisione della letteratura, circa un quarto siano articoli teorici e concettuali, mentre equamente distribuiti appaiono invece use cases, survey e modelling paper. 196 TIPO DI PUBBLICAZIONE PER DOMANDA DI RICERCA 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Use Case Survey Literature reviews open government open data Theoretical paper Modelling paper trasparenza Grafico 7.5 Istogramma tipo di pubblicazione per domanda di ricerca Sempre in riferimento alla tipologia di pubblicazione, appare interessante la modalità di analisi, qui di seguito riportata, che mette a confronto i tre cluster in cui sono state divise le domande di ricerca. L’obiettivo è quello di mostrare come, nel momento in cui si fa riferimento alla letteratura a proposito degli Open Data, questa risulti più teorica: essendo, infatti, l’argomento più tecnico, è difficile riscontrare opinioni differenti o diverse interpretazioni dello stesso. Questo spiega perché appaia più corposa la letteratura composta da articoli che spiegano, in modo tecnico e rigoroso, l’argomento e da studi di caso che ne analizzano lo sviluppo nei vari contesti. Al contrario, i temi riguardanti Open Government e trasparenza, sono soggetti a diverse opinioni e interpretazioni da parte del mondo scientifico, e per questo la maggior parte dei paper ad essi relativi contengono al loro interno una parte di letterature review e propongono l’opinione dell’autore sul tema. Solo per il tema della trasparenza, sono, infine, stati inseriti dei modelling paper, per capire come sia possibile misurarla. 197 TIPOLOGIA FONTE primaria 52% secondaria 48% Grafico 7.6 Grafico a torta tipologia di fonte Prendendo in considerazione la tipologia delle fonti, invece, la letteratura analizzata appare quasi equamente distribuita: il 52% sono, infatti, articoli con fonte primaria, lavori, cioè, originali, con contenuti che esprimono opinioni, idee, modelli scritti “di prima mano” dall’autore. ANNO DI PUBBLICAZONE 25 20 15 10 5 0 Grafico 7.7 Istogramma anno di pubblicazione 198 CURVA CUMULATA - ANNO DI PUBBLICAZIONE 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% Grafico 7.8 Curva cumulata anno di pubblicazione La distribuzione delle fonti per anno di pubblicazione, mette in luce come gli articoli analizzati si riferiscano, per la maggior parte, a una letteratura recente. L’80% degli articoli circa, sono, infatti, riconducibili agli ultimi 10 anni, e più della metà agli ultimi 5. ANNO DI PUBBLICAZIONE PER DOMANDA DI RICERCA 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% 2009-2015 2000-2009 Open government open data <2000 trasparenza Grafico 7.9 Istogramma anno di pubblicazione per domanda di ricerca Appare, inoltre, interessante, una suddivisione dell’analisi per domande di ricerca, che mette in luce, in modo evidente, come il 2009 possa essere considerato l’anno “spartiacque” della letteratura sul tema dell’Open Government e degli Open Data. E’ infatti a partire dal discorso di Obama, tenuto nel dicembre 2009, che la comunità 199 scientifica e le pubbliche amministrazioni si sono interessate al tema, iniziando quindi a scrivere e indagare l’argomento. L’unico dei tre temi le cui radici possono essere ricondotte più indietro nel tempo è quello della trasparenza, tema molto dibattuto già a partire dal XVIII secolo. 7.2. Use cases All’interno del capitolo 5, relativo agli use cases, è stata descritta l’ “Activity Theory”, la teoria utilizzata per la stesura degli use cases. All’interno di questo paragrafo l’obiettivo è esplicitare come si è arrivati a questa scelta, quali limiti sono intrinsechi all’utilizzo della metodologia degli use cases e, infine, più nel dettaglio, viene riportata la scheda di analisi utilizzata. Nell’analisi proposta possono essere distinti tre successivi momenti: in primis il lavoro attinge alla letteratura in materia di case study analysis, identificando quali variabili rilevanti debbano essere tenute in considerazione ai fini di una appropriata presentazione dei casi; in seguito si concentra sulle possibili metodologie impiegabili per selezionare delle good practice in questo ambito e infine presenta l’approccio che è stato effettivamente utilizzato, la scheda di analisi impiegata e i casi oggetto di analisi approfondita. 7.2.1. Analizzare i casi di OGD: quali informazioni guardare? Il primo elemento da chiarire in questo ambito è il motivo per cui l’analisi di case study è stata scelta come metodologia in luogo ad altre. È importante sottolineare come questo approccio risulti particolarmente importante ai fini dell’analisi e dell’ottenimento di informazioni rilevanti per poter poi procedere alla costruzione di un modello: i progetti di OGD sono, infatti, caratterizzati da diversi obiettivi che si riflettono sulla qualità e quantità dei dataset e sull’attenzione da parte degli utilizzatori dei dati e dei promotori stessi dei progetti. Per questo motivo, come appare chiaro dalla stesura dei casi, la ridotta numerosità delle informazioni disponibili rappresenta una criticità importante, che preclude l’applicazione 200 di metodi statistici e quantitativi per la valutazione e la comparazione delle varie practices (Mabbett, Bolderson 1999). Inoltre questa metodologia permette di analizzare l’argomento nel concreto, studiando diverse singole unità coinvolte (Merriam 2002), nonostante questo approccio sia comunemente considerato come un metodo di ricerca meno strutturato (Baskarada 2013). I casi studio offrono infine al ricercatore la possibilità di ottenere una visione strutturata del problema di ricerca, analizzato nella sua interezza, facilitando la descrizione, la comprensione e la spiegazione (Tellis 1997, Baxter, Jack 2008). Le motivazioni elencate rendono quindi il case studying la metodologia più appropriata per esplorare e discutere il tema degli OGD. Per scegliere le informazioni con cui presentare i casi di studio è stata analizzata la letteratura in materia di “case study analysis” e, dall’analisi effettuata, sono emersi due limiti metodologici. Relativamente alla selezione delle informazioni con cui presentare i casi, la letteratura in materia di case study analysis è risultata una significativa fonte da cui attingere. La case study analysis qui proposta si è indirizzata verso il censimento di tutte le informazioni ritenute sensibili ai fini della definizione: della numerosità dell’informazione pubblicata, della sua utilizzabilità dagli utenti finali, del suo effettivo utilizzo, della possibilità degli utenti di fornire un riscontro relativo all’informazione consultata. L’analisi ha preso avvio dall’idea che i dati aperti costituiscano l’aspetto strategico dei modelli di Open Government (Socrata, 2011) e pertanto è stata studiata la presenza di portali di dati aperti nei siti governativi, la funzionalità dei portali stessi e i dataset pubblicati per gli utilizzatori finali. Infine, questo studio ha affrontato specificamente un aspetto del modello Open Government: i dati aperti come veicolo della trasparenza. Tuttavia, per essere completa, l’analisi avrebbe dovuto tenere conto anche di altri elementi (ad esempio, la collaborazione o la partecipazione) e avrebbe dovuto includere criteri appropriati e scale per la misurazione (Veljković, Bogdanović-Dinić et al. 2014). 201 L’approccio di studio attraverso un’analisi di alcuni use cases è stato scelto nella consapevolezza che, però, esso contiene al suo interno dei limiti metodologici, due dei quali ritenuti particolarmente significativi: 1. quando si utilizza una tecnica di case studying è difficile identificare un singolo metodo o sistema nella raccolta e organizzazione dei dati (Mabbett, Bolderson 1999); la ricerca qui effettuata si è al contrario rivolta verso la messa a sistema delle evidenze più utili a costituire un interessante spunto per lo studio e lo sviluppo di progetti Open Data da parte di amministrazioni e organizzazioni, senza pretese di esaustività; 2. le informazioni, considerate rilevanti ai fini della discussione, sono diverse a seconda del tipo di contesto. Le visioni di trasparenza governativa infatti, mutano a seconda del contesto-Paese in cui essa è insediata; inoltre, come spiegato nel capitolo 4, è importante anche il fine con cui si operano politiche di trasparenza: se esse costituiscono una semplice disclosure dei dati oppure se hanno anche l’obiettivo di favorire politiche di Open Government. In ciascuna visione le informazioni a cui viene accordato maggior rilievo sono differenti. 7.2.2. L’approccio utilizzato: la scheda di analisi Per superare i limiti emersi in una semplice ricerca di migliori prassi, il quadro teorico utilizzato in questa analisi attinge dalla “Activity Theory” (o Teoria dell’attività). Poiché la spiegazione della teoria è già stata analizzata nel dettaglio all’interno del capitolo 5 relativo ai casi studio, in questa sezione verrà esposta la scheda di analisi, compilata per ciascun caso studio, costruita seguendo i suggerimenti proposti dalla teoria. Le informazioni reperibili esclusivamente tramite intervista sono state raccolte solo per i casi studio per i quali è stato possibile avere un colloquio telefonico con un responsabile del progetto. Le seguenti informazioni sono state oggetto di censimento. MACRO AMBITI Anagrafica progetto INFORMAZIONI DA RILEVARE Nome del Progetto Ente pubblico promotore Anno di avvio del Progetto METODOLOGIA analisi desk/intervista analisi desk/intervista analisi desk/intervista 202 Descrizione del progetto link al portale di pubblicazione dei dati Obiettivi del Progetto (origini, motivazioni, etcc) Attori coinvolti(interni ed esterni) Descrizione del processo di pubblicazione dei dati (attori e fasi, eventuale outsourcing) Costi diretti e indiretti legati al Progetto (avvio del sito, mantenimento, processo di pubblicazione dei dati). Governance e struttura Banche dati di origine delle organizzativa informazioni pubblicate (processo di Interoperabilità con altri dati pubblicazione) nazionali e/o internazionali Interventi per migliorare la gestione e la pubblicazione dei dati a seguito della prima pubblicazione Tipologia di piattaforma informatica utilizzata per la pubblicazione dei dati (open source o tecnologia proprietaria) Eventuali forme di incentivazione per la pubblicazione dei dati Unità elementare della pubblicazione (programma, progetto, beneficiario, fattura etc) Tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare Grado di granularità rispetto alla fonte originaria Tipologia di Finanziamento* Presenza date di assegnazione e pagamento* Presenza data prevista di fine della Qualità fase di esecuzione del progetto* dell'informazione Presenza data prevista di inizio della e del dato fase di esecuzione del progetto* Presenza status (avviato/concluso)* Presenza importo totale finanziamento* Presenza importo totale del pagamento* Presenza codice avviamento postale (geolocalizzazione)* Presenza del livello territoriale della localizzazione inferiore a quello regionale* analisi desk/intervista analisi desk Intervista Intervista Intervista Intervista Intervista Intervista Intervista Intervista Intervista analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk 203 Presenza di un codice identificativo del progetto* Presenza descrizione progetto comprensivo di contatti (email, tel, etc.)* Presenza della denominazione del soggetto beneficiario* Presenza del titolo del progetto* Presenza informazioni sull'avanzamento del progetto e dei risultati* Presenza di foto o schede navigabili* Presenza indicatori di risultato* Possibilità di scaricare il database in un unico bulk Numero di click per scaricare l'intero database dalla home page inferiore a 2 Presenza numero di click dall'home page inferiore o uguali a due Presenza data di aggiornamento Presenza frequenza di aggiornamento Tempestività aggiornamento Versione multilingua del sito Presenza campi in un'altra lingua Presenza descrizione dei dati Presenza di informazioni su come i dati vengono raccolti Presenza metadati Presenza formato CSV Presenza formato DOC Presenza formato HTML su una pagina Presenza formato HTML su più pagine Presenza formato PDF Presenza formato RDF Presenza formato XLS Presenza formato XML, JSON Presenza della licenza Tipologia di licenza Presenza di georeferenziazione Presenza di modalità di visualizzazione tramite grafici e altre elaborazioni Presenza mappa Presenza filtri dopo la ricerca Es. OC (feature interfaccia web) Presenza ricerca per anno o periodo di programmazione analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk 204 Output e/o outcome Presenza ricerca per tipologia di finanziamento/fondo Presenza ricerca libera per parole chiave Presenza ricerca per ambito territoriale Presenza ricerca per progetto Presenza ricerca per risorse Presenza ricerca per soggetto beneficiario Presenza ricerca per status progetto Possibilità di commentare il progetto o altre funzioni social sui dati* Possibilità di contattare il produttore dei dati Possibilità di repliche/risposte ai commenti da parte dell'amministrazione Presenza di una guida all'uso dei dati Presenza di link ad analisi che hanno utilizzato i dati Presenza di strumenti per lavorare con i dati Utilizzo di codifiche standard per le variabili pubblicate Proprietà del dato Tipologia di utenza principali benefici per l'amministrazione e per il territorio output del progetto (realizzazioni di app, servizi a partire dagli Open Data pubblicati, sia da parte degli utenti, sia da parte dell'amministrazione Tutela della privacy analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk/intervista analisi desk/intervista analisi desk/intervista analisi desk/intervista Tabella 7.1 Use cases scheda di analisi 205 Capitolo 8 CONCLUSIONI Sulla base delle ricerche che hanno costituito il corpo del presente elaborato, è possibile affermare che lo sviluppo e la crescita di progetti di Open Government Data sul territorio italiano è ancora in fase embrionale. E’ stato possibile, tuttavia, cogliere quali sviluppi e quali evoluzioni ci siano stati grazie allo sviluppo del concetto di Open Government, in termini di portali dedicati alla pubblicazione di dati. È emerso in maniera evidente come il primo concetto che si è evoluto, cambiando in maniera radicale, sia quello di trasparenza, che è stato, per la prima volta, associato ai quelli di collaborazione e di partecipazione, apportando nuovi benefici alla società contemporanea. L’analisi delle good practices a livello mondiale ha reso possibile suddividere in maniera netta i progetti in due categorie: da una parte ci sono portali focalizzati sulla qualità e la quantità dei dati pubblicati, dall’altra, invece, portali che hanno come focus la comprensibilità del dato pubblicato per il cittadino. Queste due categorie sono state successivamente modellizzate, evidenziandone obiettivi, caratteristiche principali e utenza a cui sono dirette. Infine, a partire da questo modello e con la creazione di una modalità di classificazione e aggregazione dei portali, è stata analizzata la situazione italiana, evidenziando come siano ancora numericamente esigui quei progetti che possono essere classificati come progetti di “involvement”, il cui obiettivo, cioè, è quello di fornire dati comprensibili per il cittadino e favorire la partecipazione e la collaborazione, e come, all’interno di essi, siano ancora di meno quelli che, oltre a cercare di rendere i dati comprensibili per un cittadino 206 “comune”, non dotato cioè di particolari abilità nell’analisi dei dati, cercano strumenti per favorire la collaborazione tra PA e cittadini. Appaiono invece in crescita i progetti di disclosure, cioè di creazione di grandi banche dati all’interno delle quali sono presenti tutti le informazioni che la singola PA intende mettere a disposizione dei cittadini. Confrontando, infine, l’Italia con gli altri Paesi del mondo è possibile affermare che, per quanto riguarda portali di disclosure, il nostro Paese può considerarsi in linea con lo sviluppo mondiale, resta invece in una fase di necessaria crescita per quanto riguarda i progetti nati con l’obiettivo di una collaborazione con il cittadino. Benché già dal 2009 le PA di tutto il mondo abbiano iniziato a interrogarsi sulla possibilità di utilizzo di dati e di nuove tecnologie per avvicinare il cittadino all’azione pubblica e coinvolgerlo nelle scelte dell’amministrazione, i progetti di disclosure restano gli unici sui quali, in questi anni, sono stati fatti seri investimenti arrivando alla digitalizzazione e pubblicazione di migliaia di dataset. In questo ultimo decennio infatti, prima a livello europeo, poi a livello italiano, il focus è stato finalizzato a promuovere la trasparenza dei dati, a chiedere a tutti gli enti pubblici di non nascondere i dati a loro disposizione ma, anzi, di renderli pubblici in formato aperto per i cittadini. I benefici di questa operazione sono legati al controllo dell’agire amministrativo, sia internamente sia da parte del cittadino, alla riduzione della corruzione e all’aumento della percezione di democrazia. Dal 2009, però, in America è stato fatto un passo in avanti, iniziando a mettere in evidenza come anche il cittadino comune, non esperto in data analysis, abbia il diritto di poter, attraverso la pubblicazione di dati, esprimere un proprio giudizio e commento. In parallelo a ciò, l’opinione che il singolo cittadino esprime in relazione ai dati pubblicati deve essere presa in considerazione dalle amministrazioni, favorendo politiche di collaborazione. Quest’idea, come è emerso in maniera evidente nell’elaborato proposto, in Italia è ancora ai primi passi. 207 Attraverso le interviste è stato poi possibile analizzare i motivi per cui la situazione italiana è quella sopra descritta. In primo luogo è stato evidenziato un problema di qualità del dato di partenza strettamente legato alla modalità stessa di raccolta del dato. È emerso chiaramente dalle interviste, un problema legato al processo di generazione dei dati: il prerequisito per la pubblicazione di dati in modalità open è sicuramente la digitalizzazione dei processi che portano alla creazione di banche dati. Come visto negli indici europei del capitolo 7, in tema di digitalizzazione dei servizi della PA, l’Italia è indietro rispetto alla media europea. Una prima azione necessaria per un miglioramento della situazione italiana riguarda, quindi, il processo di produzione dei dati: fare Open Data non significa infatti, pubblicare gli archivi degli anni precedenti, ma offrire al cittadino dati real time, fare in modo che sindaco, amministratore, data journalist, e cittadino comune riescano a vedere contemporaneamente lo stesso dato. Per fare ciò è necessario reingegnerizzare i processi e creare portali direttamente collegati alla base dell’owner del dato la quale deve essere a sua volta connessa direttamente al gestionale che raccoglie i dati. Negli Open Government Data è molto importante che i dati vengano esposti come servizio da chi direttamente li produce, affinché possano sempre essere prelevati dalla loro fonte primaria e mai spostati fisicamente su server appositamente creati per la loro distribuzione. Le piattaforme Open Data, per fare Open Government, dovrebbero essere sempre piattaforme integrate e collegate con il software gestionale del responsabile della raccolta dei dati. Questo problema viene altresì aggravato dalla mancanza, a livello centrale, di un sistema di organizzazione dei software gestionali: la gestione della raccolta è, infatti, decentrata e, per questo motivo, non c’è nessuna garanzia che i dati siano effettivamente confrontabili tra di loro e, quindi, integrabili. Se, infatti, ogni amministrazione raccoglie i dati con modalità proprie, l’operazione di unione e di aggregazione delle informazioni in un unico database diventa molto più complessa, se non impossibile. Questo problema ricade sia sui portali della prima categoria, che non sono in grado di offrire a statistici e data journalist dati consistenti e utili per fare analisi, sia sui portali della seconda categoria. Se, infatti, il dato non è consistente né paragonabile, nessuno può prendersi la responsabilità di aggregarlo per offrire un’informazione utile al cittadino. Il progetto OpenCoesione è la testimonianza di come, se i dati sono gestiti e le informazioni vincolate 208 a uno schema uguale per tutte le amministrazioni, obbligate a rispettare i campi di questo schema e fornire le informazioni richieste, allora è possibile avere un ottimo punto di partenza sul quale creare un portale che segua veramente i principi dell’Open Government. Strettamente legata a quanto fin qui esposto, appare anche la questione della cultura amministrativa del Paese e dell’alfabetizzazione delle Pubbliche Amministrazioni. “L’Open Government è in affanno perché è in affanno la cultura amministrativa del Paese, il dato è cattivo perché la gestione è confusa”: questa è la riflessione conclusiva che è stata proposta dalla dottoressa Martelli, responsabile del progetto soldipubblici.gov.it e esperta in materia di Open Data e confermata dalla dottoressa Ricci, del progetto OpenCoesione. I dirigenti pubblici non sono istruiti sull’importanza della creazione di un buon dato di partenza, non solo per una questione di trasparenza della propria amministrazione ma, anche, per offrire a tutti la possibilità del riuso di questi dati. Essi non sono stati educati a ragionare da un punto di vista di concetti e di linguaggi sugli applicativi che vanno a acquisire, pensano non faccia parte delle loro mansioni. Sarebbe necessario abituare le persone a lavorare in maniera condivisa e cooperante e produrre dati secondo progetti aperti. Il professor Menduni, docente esperto in materia di Open Data, esprime che “il concetto degli Open Data in Italia, soprattutto all’interno delle Pubbliche Amministrazioni è fermo alla conferenze di Tim Berners-Lee ‘Row data now’”: in Italia persiste l’idea degli Open Data come possibilità di “aprire il cassetto, prendere le tabelle di Excel e pubblicarle online”, ma questo processo di “hackerare” la pubblica amministrazione e quindi prendere dei dati e pubblicarli online, non ottiene il risultati di renderli trasparenti. La visione di Open Data deve dirigersi verso l’ingegnerizzazione della costruzione del dato, attraverso lo smontaggio del processo di elaborazione dell’analisi e della rimessa a registro dei dati. In parallelo sarebbe anche necessario promuovere azioni volte a infondere la cultura dell’Open Government che richiede, attraverso i dati, la partecipazione e la collaborazione del cittadino. Questo, tradotto in termini di portali di pubblicazione di dati, permette di offrire da una parte un dato di qualità, dall’altra un’interfaccia comprensibile per un utente non esperto di data analysis, e infine di mettere in moto progetti e iniziative volte al civic engagement e alla collaborazione tra cittadino e pubblica amministrazione. 209 Una testimonianza rilevante della fattibilità di processi di questo tipo è il progetto “a scuola di Open Coesione” nel quale, grazie a collaborazioni tra il Dipartimento delle Politiche di Coesione, le scuole italiane e la società civile, è stato possibile iniziare a istruire i ragazzi sull’importanza della disponibilità dei dati, attraverso una strategia di apprendimento interattiva e concreta. Da sottolineare in positivo è la forte presenza in Italia di una comunità sia scientifica che di appassionati, che, in questo momento, ha il ruolo di trainare le Pubbliche Amministrazioni in un processo di cambiamento. In ultimo c’è la questione economica: in primo luogo la reingegnerizzazione dei processi, così come la costruzione di progetti di collaborazione e partecipazione del cittadino necessita di investimenti a breve termine piuttosto consistenti in termini economici e di risorse umane. Questo è testimoniato, seppur con risultati opposti, da entrambi i progetti descritti. Soldipubblici.gov.it non è riuscito a inserire la parte “social” all’interno del proprio progetto proprio a causa della mancanza di risorse a disposizione, mentre, al contrario, OpenCoesione grazie a investimenti importanti, è riuscita a inserire all’interno del progetto sia una parte di analisi e aggregazione di dati, sia una parte consistente di lavoro sul civic engagement, come testimonia il progetto “a scuola di OpenCoesione”. In conclusione in questi anni in Italia abbiamo assistito a una crescita in termini di numerosità di dataset pubblicati, ma solo recentemente sono sorti progetti che si avvicinano alla cultura dell’Open Government, come quelli sopra citati. Restano comunque progetti sporadici e amministrati a livello centrale (Ragioneria dello Stato, banca d’Italia, Dipartimento per le Politiche di Coesione), difficilmente si assiste a un coinvolgimento delle amministrazioni locali. I margini di crescita a livello italiano, quindi, sono molto ampi ma necessiterebbero di accorgimenti a monte, che possano permettere di avere un dato di qualità e, di conseguenza, aggregabile in informazioni comprensibili per il cittadino e, parallelamente, di un cambiamento della cultura amministrativa del Paese. I governi e la comunità scientifica saranno a breve chiamati a interrogarsi su come risolvere i problemi sopra elencati per offrire una Pubblica Amministrazione sempre più trasparente e vicina alle esigenze del cittadino. 210 Capitolo 9 SVILUPPI FUTURI In questo elaborato è stata illustrata l’analisi critica della situazione italiana in termini di Open Data, effettuata in particolare in termini di portali di pubblicazioni di dati. Infine, grazie al parere di esperti, è stato possibile avanzare delle prime considerazioni sulla qualità del dato e sulle difficoltà che le amministrazioni incontrano nel portare avanti progetti di questo tipo. Le conclusioni riportate in questo elaborato non sono da considerarsi che un punto di partenza per future ulteriori analisi sulle modalità di costruzione di modelli volte a migliorare le criticità attualmente evidenziabili. In primo luogo è stato messo in luce un grosso problema di ingegnerizzazione dei processi, e, attraverso le interviste, è stato possibile stendere un primo elenco delle principali fasi necessarie per arrivare a progetti di Open Data, laddove sia già stato identificato il processo per il quale vi è l’interesse di avere i dati a disposizione: 1. analisi del processo; 2. ingegnerizzazione del processo di produzione del dato; 3. costruzione di un percorso per la produzione del dataset; 4. costruzione di database relazionali; 5. costruzione di un’interfaccia transazionale che permetta di avere il dato real time; 6. costruzione di servizi che permettano di esporre il dato; 7. avvio del processo di data visualization; 8. analisi e messa in atto di strumenti volti alla partecipazione e collaborazione del cittadino. La struttura di questo processo, l’analisi dettagliata delle singole fasi, i costi e gli effort necessari allo svolgimento dello stesso, costituiscono uno step importante per arrivare ad avere un processo che, una volta applicato, garantisca come output un portale di qualità. 211 Perché questo avvenga, e necessario infatti, comprendere appieno quale debba essere il processo, come debbano essere raccolti i dati e come questi debbano essere poi inseriti nel database. Queste azioni appaiono inoltre strettamente collegate al tema dell’accentramento o decentramento del potere decisionale sulla scelta del gestionale e delle informazioni da rilevare. È necessario, infatti, comprendere quale sia il livello migliore a cui prendere le decisioni per portare ad avere Pubbliche Amministrazioni che raccolgano dati tra di loro compatibili, allo scopo di riuscire a produrre un chiaro quadro nazionale intorno ad un determinato aspetto. Il secondo problema evidenziato riguarda invece la cosiddetta “cultura amministrativa” e ruota intorno alla individuazione delle azioni più efficaci da intraprendere al fine di avere una classe dirigenziale pubblica più sensibile al tema. Per far ciò, appare necessario analizzare il processo dal punto di vista di una PA che intende pubblicare i dati e chiedersi quale sia la struttura organizzativa ottimale, quali siano le competenze necessarie, quali i valori da trasmettere per avere un portale di pubblicazione con le caratteristiche desiderate, con la consapevolezza che, nel momento in cui decide di pubblicare i dati secondo progetti affini alle caratteristiche dell’Open Government, una PA sceglie anche la strada della collaborazione con il cittadino. Un’altra non meno importante questione che ruota intorno al tema in discussione è quella relativa alla sostenibilità economica di un progetto di Open Data: quali e quanti investimenti sono necessari? È possibile avere progetti che, dopo un investimento iniziale, siano in grado di essere sostenibili finanziariamente nel tempo? Solo recentemente la letteratura scientifica, in tema di Open Data ha iniziato ad occuparsi anche del risvolto economico che costituisce uno dei possibili temi di approfondimento, per arrivare alla creazione di modelli e conseguenti progetti di Open Data con un forte focus sull’aspetto economico. Se, infatti, appare opinione condivisa che l’attivazione di iniziative di collaborazione tra le PA e i suoi cittadini, possa portare importanti e positive esperienze di civic engagement, rimangono ancora questioni aperte riguardo al dove e come investire, e al come, e se sia possibile, procurarsi delle entrate finalizzate ad una sostenibilità duratura nel tempo. 212 Allo stesso modo potrebbe essere interessante ampliare la ricerca in merito ai contenuti dei dataset. Sebbene, infatti, il numero dei dataset presenti in rete, soprattutto se si tratta di portali di disclosure, sia stato fin qui ritenuto un indicatore significativo, altrettanto importante appare capire quali siano i dataset più richiesti dal cittadino e quali, tra quelli pubblicati, non siano, al contrario, mai stati scaricati. Questa infatti è una caratteristica di qualità del portale che può portare il cittadino all’utilizzo del servizio offerto dalla propria Pubblica Amministrazione. Dall’altra parte i contenuti dei dataset sono da ritenersi rilevanti anche per i portali della categoria involvement, che devono contenere al loro interno sezioni tematiche; per questo un’ulteriore ricerca per capire quale potrebbe essere la composizione ottimale delle sezioni e quali siano i temi di maggiore interesse per il cittadino “comune” potrebbe essere una pista di approfondimento utile per stabilire le priorità in base alle quali indirizzare gli investimenti. In conclusione, quindi, il presente elaborato ha lo scopo di fornire una prima analisi critica a livello italiano offrendo un possibile framework di categorizzazione dei portali che aiuti a comprendere la situazione ad oggi. Grazie a questo tipo di analisi sono emerse delle evidenze importanti e delle criticità che, per una crescita del Paese sul tema, dovrebbero essere oggetto di ulteriori dettagliate analisi e di approfondite riflessioni al fine di proporre concrete azioni migliorative. 213 BIBLIOGRAFIA AGID, 2013. Codice di Amministrazione Digitale. Available at: http://www.agid.gov.it/ agid/quadro-normativo/codice-amministrazione-digitale [Accessed 15 November 2015] AGID, 2014. Linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico. AID DATA, US (2015b), Personal interview. Discussion about Aid Data Portal. At Aid Data (online interview), with C. Katella, 25 August 2015. AKMAN, I., YAZICI, A., MISHRA, A. and ARIFOGLU, A., 2005. 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Social security payments by electorate: mappa interattiva all’interno della quale è presentata la distribuzione geografica del numero di beneficiary dei fondi legati al welfare Per la mappa interattiva: http://www.abc.net.au/news/2014-0808/social-security-welfare-payments-by-electorate/5657288 Per i dataset: https://data.gov.au/dataset/electorate-data/resource/8b1a8399a6b2-4f16-93b9-139182f344aa Il portale data.gov.au ha lo scopo di mettere insieme e rendere disponibili in un unico portale i dati governativi australiani ABC, Australian government, departement of human services Ricezione dataset, controllo funzionalità, pubblicazione sul portale Costi di hosting e personale parzialmente deidicato all'attività Social Security Payments by Federal Electorates no 2014 smantellamento e ristrutturazione della piattaforma OS - Unità elementare della pubblicazione (programma, progetto, beneficiario, fattura etc) analisi desk Tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare analisi desk Grado di granularità rispetto alla fonte originaria Tipologia di Finanziamento* Presenza date di assegnazione e pagamento* Presenza data prevista di fine della fase di esecuzione del progetto* Qualità Presenza data prevista di inizio della fase di esecuzione del progetto* dell'informazione e del Presenza status (avviato/concluso)* dato Presenza importo totale finanziamento* Presenza importo totale del pagamento* Presenza codice avviamento postale (geolocalizzazione)* Presenza del livello territoriale della localizzazione inferiore a quello regionale* Presenza di un codice identificativo del progetto* Presenza descrizione progetto comprensivo di contatti (email, tel, etc.)* Presenza della denominazione del soggetto beneficiario* Presenza del titolo del progetto* Presenza informazioni sull'avanzamento del progetto e dei risultati* Presenza di foto o schede navigabili* Presenza indicatori di risultato* Possibilità di scaricare il database in un unico bulk Numero di click per scaricare l'intero database dalla home page inferiore a 2 Presenza numero di click dall'home page inferiore o uguali a due Presenza data di aggiornamento Presenza frequenza di aggiornamento Tempestività aggiornamento Versione multilingua del sito Presenza campi in un'altra lingua analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk Numero di beneficiari per città per ogni tipo di sussidio di assitenza sociale commonwealth_electoral_division; commonwealth_electoral_divisio00; state_of_commonwealth_electoral; abstudy__non_living_allowance; abstudy__living_allowance; age_pension; austudy; carer_allowance; carer_allowance__child_hcc_only_; carer_payment; double_orphan_pension; disability_support_pension; family_tax_benefit_a; family_tax_benefit_b; health_care_card; low_income_card; newstart_allowance; parenting_payment_partnered; parenting_payment_single; partner_allowance; pensioner_concession_card; commonwealth_seniors_health_card; sickness_allowance; special_benefit; widow_allowance; wife_pension__age_; wife_pension__dsp_; widow_b_pension; youth_allowance__other_; youth_allowance__student_; youth_allowance__apprentice_ Numero di interventi per città - informazioni più dettagliate sui vari interventi no no no no no no no no no no no no no no no no si no no si no no no no 230 Output e/o outcome Contatti Presenza descrizione dei dati analisi desk Presenza di informazioni su come i dati vengono raccolti analisi desk Presenza metadati analisi desk Presenza formato CSV analisi desk Presenza formato DOC analisi desk Presenza formato HTML su una pagina analisi desk Presenza formato HTML su più pagine analisi desk Presenza formato PDF analisi desk Presenza formato RDF analisi desk Presenza formato XLS analisi desk Presenza formato XML, JSON analisi desk Presenza della licenza analisi desk Tipologia di licenza analisi desk Presenza di georeferenziazione analisi desk Presenza di modalità di visualizzazione tramite grafici e altre elaborazioni analisi desk Presenza mappa analisi desk Presenza filtri dopo la ricerca Es. OC (feature interfaccia web) analisi desk Presenza ricerca per anno o periodo di programmazione analisi desk presenza ricerca per tipologia di finanziamento/fondo analisi desk Presenza ricerca libera per parole chiave analisi desk Presenza ricerca per ambito territoriale analisi desk Presenza ricerca per progetto analisi desk Presenza ricerca per risorse analisi desk Presenza ricerca per soggetto beneficiario analisi desk Presenza ricerca per status progetto analisi desk Possibilità di commentare il progetto o altre funzioni social sui dati* analisi desk Possibilità di contattare il produttore dei dati analisi desk Possibilità di repliche/risposte ai commenti da parte dell'amministrazione analisi desk Presenza di una guida all'uso dei dati analisi desk Presenza di link ad analisi che hanno utilizzato i dati analisi desk Presenza di strumenti per lavorare con i dati analisi desk Utilizzo di codifiche standard per le variabili pubblicate analisi desk Prooprietà del dato analisi desk Tipologia di utenza analisi desk/intervista principali benefici per l'amministrazione e per il territorio analisi desk/intervista output del progetto (realizzazioni di app, servizi a partire dagli Open Data pubblicati, sia da parte degli utenti, sia da parte dell'amministrazione analisi desk/intervista tutela della privacy analisi desk/intervista [email protected] per la parte relativa ai dataset; si no si si no no no no no no no si Creative Commons Attribution 3.0 Australia no si si si no no si si si no no no si si no no si no Un solo dataset Federal Electorates Tutti i dati relativi a amministrazioni pubbliche in uno stesso portale Riportati nella sezione "use cases" del sito - 231 Note I dataset legati al tema del welfare non sono dataset di spesa, non contengono quindi dati di finanziamenti, ma solo il numero di beneficiari per città e per tipo di sussidio si assistenza sociale L'analisi è stata effettuata solo per la parte relativa al welfare, sono stati, quindi, presi in considerazione la mappa interattiva del sito ABC e la parte dei dataset pubblicati sul sito data.gov.au riportati nella mappa La Australian Broadcasting Corporation (ABC), la società che promuove il progetto, è la principale società pubblica di diffusione radio-televisiva australiana, interamente finanziata dal Governo Federale ABC, per maggiori informazioni (https://it.wikipedia.org/wiki/ABC_(Australia) ) La presenza della pagina sul sito ABC è difficilmente ritracciabile, essendo nella sezione "news" del 2014; presente però un collegamento in dati.gov.au nella sezione "use cases" Allegato 2 – Scheda di analisi Data.gov.uk MACRO AMBITI INFORMAZIONI DA RILEVARE Nome del Progetto Ente pubblico promotore Anno di avvio del Progetto METODOLOGIA analisi desk analisi desk analisi desk Anagrafica progetto Descrizione del progetto link al portale di pubblicazione dei dati analisi desk analisi desk Obiettivi del Progetto (origini, motivazioni, etcc) Governance e struttura organizzativa (processo di pubblicazione) analisi desk Attori coinvolti(interni ed esterni) intervista Descrizione del processo di pubblicazione dei dati (attori e fasi, eventuale outsourcing) intervista Costi diretti e indiretti legati al Progetto (avvio del sito, mantenimento, processo di pubblicazione dei dati). intervista Banche dati di origine delle informazioni pubblicate intervista Interoperabilità con altri dati nazionali e/o internazionali intervista Interventi per migliorare la gestione e la pubblicazione dei dati a seguito della prima pubblicazione intervista Tipologia di piattaforma informatica utilizzata per la pubblicazione dei dati (open source o tecnologia proprietaria) intervista Eventuali forme di incentivazione per la pubblicazione dei dati intervista Unità elementare della pubblicazione (programma, progetto, beneficiario, fattura etc) analisi desk ANALISI DESK data.gov.uk Government of UK Giungo 2009: Annuncio. Settembre 2009: versione beta. Gennaio 2010: inizio ufficiale (tratto da Open data study, Becky Hogge) Il portale data.gov.uk è un’iniziativa del governo inglese, in particolare del primo ministro Gordon Brown nel 2009. Egli, infatti, ha assegnato a Tim Berners-Lee, creatore del Word Wide Web, il compito di creare un portale per la raccolta dei dati. http://data.gov.uk/data/openspending-report/index Data.gov.uk riunisce i dati pubblici rilasciati dal governo in un unico sito web navigabile. Rendere questi dati più facilmente disponibili significa una maggiore facilità per le persone nel prendere decisioni e offrire suggerimenti sulle politiche del governo, basandosi su informazioni dettagliate. progetto 232 Tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare Qualità dell'informazione e del dato Grado di granularità rispetto alla fonte originaria Tipologia di Finanziamento* Presenza date di assegnazione e pagamento* Presenza data prevista di fine della fase di esecuzione del progetto* Presenza data prevista di inizio della fase di esecuzione del progetto* Presenza status (avviato/concluso)* Presenza importo totale finanziamento* Presenza importo totale del pagamento* Presenza codice avviamento postale (geolocalizzazione)* Presenza del livello territoriale della localizzazione inferiore a quello regionale* Presenza di un codice identificativo del progetto* Presenza descrizione progetto comprensivo di contatti (email, tel, etc.)* Presenza della denominazione del soggetto beneficiario* Presenza del titolo del progetto* Presenza informazioni sull'avanzamento del progetto e dei risultati* Presenza di foto o schede navigabili* Presenza indicatori di risultato* Possibilità di scaricare il database in un unico bulk Numero di click per scaricare l'intero database dalla home page inferiore a 2 Presenza numero di click dall'home page inferiore o uguali a due Presenza data di aggiornamento Presenza frequenza di aggiornamento Tempestività aggiornamento Versione multilingua del sito Presenza campi in un'altra lingua Presenza descrizione dei dati Presenza di informazioni su come i dati vengono raccolti Presenza metadati Presenza formato CSV Presenza formato DOC Presenza formato HTML su una pagina Presenza formato HTML su più pagine Presenza formato PDF Presenza formato RDF Presenza formato XLS Presenza formato XML, JSON Presenza della licenza Tipologia di licenza analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk Department family; Entity; Date; Expense Type; Expense area; Supplier; Transation number; Amount dataset per "department" - elenco dei dataset - elenco progetti governativi no no no no si no no no si si si si no no no si si si si no no no no no si si si no si no no no no si si Open Government Licence 233 Output e/o outcome Contatti Note Presenza di georeferenziazione analisi desk no Presenza di modalità di visualizzazione tramite grafici e altre elaborazioni analisi desk no Presenza mappa analisi desk si Presenza filtri dopo la ricerca Es. OC (feature interfaccia web) analisi desk si Presenza ricerca per anno o periodo di programmazione analisi desk no presenza ricerca per tipologia di finanziamento/fondo analisi desk si Presenza ricerca libera per parole chiave analisi desk si Presenza ricerca per ambito territoriale analisi desk si Presenza ricerca per progetto analisi desk si Presenza ricerca per risorse analisi desk si Presenza icerca per soggetto beneficiario analisi desk si Presenza ricerca per status progetto analisi desk no Possibilità di commentare il progetto o altre funzioni social sui dati* analisi desk si Possibilità di contattare il produttore dei dati analisi desk si Possibilità di repliche/risposte ai commenti da parte dell'amministrazione analisi desk si Presenza di una guida all'uso dei dati analisi desk no Presenza di link ad analisi che hanno utilizzato i dati analisi desk si Presenza di strumenti per lavorare con i dati analisi desk no Utilizzo di codifiche standard per le variabili pubblicate analisi desk no Prooprietà del dato analisi desk Department for Business, Innovation and Skills Tipologia di utenza analisi desk/intervista principali benefici per l'amministrazione e per il territorio analisi desk/intervista output del progetto (realizzazioni di app, servizi a partire dagli Open Data pubblicati, sia da parte degli utenti, sia da parte dell'amministrazione analisi desk/intervista tutela della privacy analisi desk/intervista form online + mail diverse per ogni dataset l'analisi della qualità del dato è fatta sui dataset legati alla sezione del sito che pubblica dati di finanziamenti pubblici, il sito in totale, infatti, raccoglie numerosi dataset (26250) provenienti da entità diverse e con caratteristiche e livelli di qualità molto diversi tra loro. Allegato 3 – Scheda di analisi Kenya Open Data MACRO AMBITI Anagrafica progetto INFORMAZIONI DA RILEVARE Nome del Progetto Ente pubblico promotore Anno di avvio del Progetto METODOLOGIA analisi desk analisi desk analisi desk ANALISI DESK Kenya Open Data Governo centrale Kenya 2011 234 Descrizione del progetto analisi desk link al portale di pubblicazione dei dati analisi desk Obiettivi del Progetto (origini, motivazioni, etcc) Governance e struttura organizzativa (processo di pubblicazione) analisi desk Attori coinvolti(interni ed esterni) intervista Descrizione del processo di pubblicazione dei dati (attori e fasi, eventuale outsourcing) intervista Costi diretti e indiretti legati al Progetto (avvio del sito, mantenimento, processo di pubblicazione dei dati). intervista Banche dati di origine delle informazioni pubblicate intervista Interoperabilità con altri dati nazionali e/o internazionali intervista Interventi per migliorare la gestione e la pubblicazione dei dati a seguito della prima pubblicazione intervista Tipologia di piattaforma informatica utilizzata per la pubblicazione dei dati (open source o tecnologia proprietaria) intervista Eventuali forme di incentivazione per la pubblicazione dei dati intervista Unità elementare della pubblicazione (programma, progetto, beneficiario, fattura etc) analisi desk Tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare Qualità dell'informazione e del dato Grado di granularità rispetto alla fonte originaria Tipologia di Finanziamento* Presenza date di assegnazione e pagamento* Presenza data prevista di fine della fase di esecuzione del progetto* Presenza data prevista di inizio della fase di esecuzione del progetto* Presenza status (avviato/concluso)* Presenza importo totale finanziamento* Presenza importo totale del pagamento* Presenza codice avviamento postale (geolocalizzazione)* Presenza del livello territoriale della localizzazione inferiore a quello regionale* Presenza di un codice identificativo del progetto* analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk Kenya Open Data: L'Informazione in Kenya è un asset nazionale, e il portale è il luogo che ne favorisce la condivisione. Constituencies Development Fund: Il Constituencies Development Fund è stato creato dal Constituencies Development Fund Act (2003) con l'obiettivo primario di affrontare la povertà a livello di base, dedicando un minimo del 2,5% delle entrate ordinarie per lo sviluppo di base e la riduzione della povertà. Il fondo è gestito dal Constituencies Development Fund Board (CDFB) Kenya Open Data: https://opendata.go.ke/ Constituencies Development Found (sito web): http://www.cdf.go.ke/ Constituencies Development Found (dati): https://www.opendata.go.ke/Public-Finance/Approved-2013-2014Constituency-Development-Fund-C/rbim-mzpj l'obiettivo di opendata.go.ke è quello di mettere i dati di sviluppo, statistici, demografici di spesa disponibili in formato digitale utile per i ricercatori, politici, sviluppatori ICT e il pubblico in generale. progetto Year; Constituency; Project's name; Activity; Amount; Status; General Category I; General Category II; General Category Details; Gfs code; ID; Constituency ID; FID lookup dati presenti solo con un grado di granularità Constituencies Development Found si no no si si no no no si 235 Presenza descrizione progetto comprensivo di contatti (email, tel, etc.)* Presenza della denominazione del soggetto beneficiario* Presenza del titolo del progetto* Presenza informazioni sull'avanzamento del progetto e dei risultati* Presenza di foto o schede navigabili* Presenza indicatori di risultato* Possibilità di scaricare il database in un unico bulk Numero di click per scaricare l'intero database dalla home page inferiore a 2 Presenza numero di click dall'home page inferiore o uguali a due Presenza data di aggiornamento Presenza frequenza di aggiornamento Tempestività aggiornamento Versione multilingua del sito Presenza campi in un'altra lingua Presenza descrizione dei dati Presenza di informazioni su come i dati vengono raccolti Presenza metadati Presenza formato CSV Presenza formato DOC Presenza formato HTML su una pagina Presenza formato HTML su più pagine Presenza formato PDF Presenza formato RDF Presenza formato XLS Presenza formato XML, JSON Presenza della licenza Tipologia di licenza Presenza di georeferenziazione Presenza di modalità di visualizzazione tramite grafici e altre elaborazioni Presenza mappa Presenza filtri dopo la ricerca Es. OC (feature interfaccia web) Presenza ricerca per anno o periodo di programmazione presenza ricerca per tipologia di finanziamento/fondo Presenza ricerca libera per parole chiave Presenza ricerca per ambito territoriale Presenza ricerca per progetto Presenza ricerca per risorse Presenza ricerca per soggetto beneficiario Presenza ricerca per status progetto Possibilità di commentare il progetto o altre funzioni social sui dati* analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk no si si no no no si no no si no no no no no si si si no si no si si si si si CC "zero" no si no si no no si si si si si si si 236 Output e/o outcome Contatti Note Possibilità di contattare il produttore dei dati analisi desk si Possibilità di repliche/risposte ai commenti da parte dell'amministrazione analisi desk si Presenza di una guida all'uso dei dati analisi desk no Presenza di link ad analisi che hanno utilizzato i dati analisi desk no Presenza di strumenti per lavorare con i dati analisi desk no Utilizzo di codifiche standard per le variabili pubblicate analisi desk si Prooprietà del dato analisi desk Constituency Development Fund Tipologia di utenza analisi desk principali benefici per l'amministrazione e per il territorio analisi desk output del progetto (realizzazioni di app, servizi a partire dagli Open Data pubblicati, sia da parte degli utenti, sia da parte dell'amministrazione analisi desk tutela della privacy analisi desk - (da riferirsi al sito del developer) la parte della scheda legata alla qualità del dato fa riferimento esclusivamente ai Constituencies Development Fund. Il portale però racchiude più di 500 dataset con caratteristiche diverse e provenienti da fonti diverse. Allegato 4 – Scheda di analisi Lima datos abiertos MACRO AMBITI INFORMAZIONI DA RILEVARE Nome del Progetto Ente pubblico promotore Anno di avvio del Progetto METODOLOGIA analisi desk analisi desk analisi desk Anagrafica progetto Descrizione del progetto Governance e struttura organizzativa (processo di pubblicazione) analisi desk link al portale di pubblicazione dei dati analisi desk Obiettivi del Progetto (origini, motivazioni, etcc) intervista Attori coinvolti(interni ed esterni) intervista Descrizione del processo di pubblicazione dei dati (attori e fasi, eventuale outsourcing) intervista Costi diretti e indiretti legati al Progetto (avvio del sito, mantenimento, processo di pubblicazione dei dati). intervista Banche dati di origine delle informazioni pubblicate intervista Interoperabilità con altri dati nazionali e/o internazionali intervista ANALISI DESK Lima datos abiertos Municipalidad Metropolitana de Lima la Municipalità Metropolitana di Lima, nel quadro della sua politica di promozione della trasparenza, la partecipazione e la collaborazione dei cittadini e il pubblico in generale, ha inserito nel suo portale comunale una piattaforma "Datos Abiertos de Lima Metropolitana" come segno tangibile la loro volontà di condividere le informazioni nella loro forma più elementare e semplice. http://lima.datosabiertos.pe/home/ - 237 Qualità dell'informazione e del dato Interventi per migliorare la gestione e la pubblicazione dei dati a seguito della prima pubblicazione intervista Tipologia di piattaforma informatica utilizzata per la pubblicazione dei dati (open source o tecnologia proprietaria) intervista Eventuali forme di incentivazione per la pubblicazione dei dati intervista Unità elementare della pubblicazione (programma, progetto, beneficiario, fattura etc) analisi desk Tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare analisi desk Grado di granularità rispetto alla fonte originaria analisi desk Tipologia di Finanziamento* analisi desk Presenza date di assegnazione e pagamento* analisi desk Presenza data prevista di fine della fase di esecuzione del progetto* analisi desk Presenza data prevista di inizio della fase di esecuzione del progetto* analisi desk Presenza status (avviato/concluso)* analisi desk Presenza importo totale finanziamento* analisi desk Presenza importo totale del pagamento* analisi desk Presenza codice avviamento postale (geolocalizzazione)* analisi desk Presenza del livello territoriale della localizzazione inferiore a quello regionale* analisi desk Presenza di un codice identificativo del progetto* analisi desk Presenza descrizione progetto comprensivo di contatti (email, tel, etc.)* analisi desk Presenza della denominazione del soggetto beneficiario* analisi desk Presenza del titolo del progetto* analisi desk Presenza informazioni sull'avanzamento del progetto e dei risultati* analisi desk Presenza di foto o schede navigabili* analisi desk Presenza indicatori di risultato* analisi desk Possibilità di scaricare il database in un unico bulk analisi desk Numero di click per scaricare l'intero database dalla home page inferiore a 2 analisi desk Presenza numero di click dall'home page inferiore o uguali a due analisi desk Presenza data di aggiornamento analisi desk Presenza frequenza di aggiornamento analisi desk Tempestività aggiornamento analisi desk Versione multilingua del sito analisi desk Presenza campi in un'altra lingua analisi desk Presenza descrizione dei dati analisi desk Presenza di informazioni su come i dati vengono raccolti analisi desk Presenza metadati analisi desk Presenza formato CSV analisi desk Presenza formato DOC analisi desk Presenza formato HTML su una pagina analisi desk Presenza formato HTML su più pagine analisi desk Presenza formato PDF analisi desk tipologia di finanziamento (importi mensili) mese, importo nessuna si no no no no si no no no no no no no no no no si si si si no no no no no no no si no no si no 238 Output e/o outcome Contatti Note Presenza formato RDF analisi desk no Presenza formato XLS analisi desk si Presenza formato XML, JSON analisi desk si Presenza della licenza analisi desk si Tipologia di licenza analisi desk Open Data Commons Public Domain Dedication and License (PDDL) Presenza di georeferenziazione analisi desk no Presenza di modalità di visualizzazione tramite grafici e altre elaborazioni analisi desk si Presenza mappa analisi desk si Presenza filtri dopo la ricerca Es. OC (feature interfaccia web) analisi desk no Presenza ricerca per anno o periodo di programmazione analisi desk no presenza ricerca per tipologia di finanziamento/fondo analisi desk si Presenza ricerca libera per parole chiave analisi desk si Presenza ricerca per ambito territoriale analisi desk no Presenza ricerca per progetto analisi desk no Presenza ricerca per risorse analisi desk no Presenza icerca per soggetto beneficiario analisi desk no Presenza ricerca per status progetto analisi desk no Possibilità di commentare il progetto o altre funzioni social sui dati* analisi desk si Possibilità di contattare il produttore dei dati analisi desk si Possibilità di repliche/risposte ai commenti da parte dell'amministrazione analisi desk no Presenza di una guida all'uso dei dati analisi desk no Presenza di link ad analisi che hanno utilizzato i dati analisi desk si Presenza di strumenti per lavorare con i dati analisi desk no Utilizzo di codifiche standard per le variabili pubblicate analisi desk no Prooprietà del dato analisi desk Municipalidad Metropolitana de Lima Tipologia di utenza analisi desk/intervista principali benefici per l'amministrazione e per il territorio analisi desk/intervista output del progetto (realizzazioni di app, servizi a partire dagli Open Data pubblicati, sia da parte degli utenti, sia da parte dell'amministrazione analisi desk/intervista tutela della privacy analisi desk/intervista [email protected] in questo portale ogni dataset presenta caratteristiche diverse dagli altri. L'analisi è stata fatta sul dataset nominato "Estado de situación financiera". Allegato 5 – Scheda di analisi Portal de transparencia MACRO AMBITI Anagrafica progetto INFORMAZIONI DA RILEVARE Nome del Progetto Ente pubblico promotore METODOLOGIA analisi desk analisi desk ANALISI DESK Portal de transparencia Controladoria-Geral da União (CGU) 239 Anno di avvio del Progetto analisi desk Descrizione del progetto link al portale di pubblicazione dei dati analisi desk analisi desk Obiettivi del Progetto (origini, motivazioni, etcc) analisi desk Attori coinvolti(interni ed esterni) analisi desk Descrizione del processo di pubblicazione dei dati (attori e fasi, eventuale outsourcing) intervista Costi diretti e indiretti legati al Progetto (avvio del sito, mantenimento, processo di pubblicazione dei dati). intervista Governance e struttura organizzativa (processo di pubblicazione) Banche dati di origine delle informazioni pubblicate analisi desk Interoperabilità con altri dati nazionali e/o internazionali intervista Interventi per migliorare la gestione e la pubblicazione dei dati a seguito della prima pubblicazione intervista Tipologia di piattaforma informatica utilizzata per la pubblicazione dei dati (open source o tecnologia proprietaria) intervista Eventuali forme di incentivazione per la pubblicazione dei dati intervista Unità elementare della pubblicazione (programma, progetto, beneficiario, fattura etc) analisi desk Qualità dell'informazione e del dato Tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare analisi desk Novembre 2004 il "Portal da Transparência do Governo Federal" è un'iniziativa lanciata per assicurare la corretta applicazione delle risorse pubbliche. Il Governo Brasiliano è convinto che la trasparenza sia il miglior antidoto contro la corruzione, dato che è un meccanismo che induce gli organi pubblici a agire con responsabilità e permette che il cittadino, attraverso l'informazione, collabori al controllo delle azioni dei suoi governanti, verificando che le risorse pubbliche vengano utilizzate come dovrebbero http://www.portaltransparencia.gov.br/ l'obiettivo è aumentare la trasparenza nell’organizzazione pubblica, permettendo ai cittadini di tenere traccia di come il denaro pubblico viene utilizzato e di aiutare a monitorarlo Controladoria-Geral da União (CGU) più vari ministeri e governo che forniscono i dati (Secretaria do Tesouro Nacional, da Caixa Econômica Federal, do Banco do Brasil, do Fundo Nacional de Saúde e do Ministério do Planejamento.) Siafi (Sistema Integrado de Administração Financeira do Governo Federal); Banco do Brasil; RFB (Receita Federal do Brasil); FSN (Fundo Nacional da Saúde); Caixa Econômica Federal; Ministério do Trabalho e Emprego; Ministério do Desenvolvimento Agrário; MTO (Ministério do Planejamento); STN (Secretaria do Tesouro Nacional); MPOG (Siconv, Orçamento e Gestão); Banco Central, Comandos Militares,, DPF, RFB, MAPA, DEST, Ministérios [Honorários (Jetons)], CGU (ControladoriaGeral da União), MD (Ministério da Defesa); MJ (Ministério da Justiça); PR (Presidência da República); MRE (Ministério das Relações Exteriores); SPU (Secretaria de Patrimônio da União) per alcuni dati l'analisi si ferma al beneficiario, per altri è presente un livello di dettaglio superiore, arrivando a elencare le caratteristiche del singolo progetto Progetto Beneficiario Número do Convênio SIAFI, mese di riferimento, fonte e finalità situazione attuale, Nº Original, del finanziamento, modalità di oggetto, organo di riferimento, applicazione e valore del concedente, beneficiario, importo, finanziamento 240 Grado di granularità rispetto alla fonte originaria Tipologia di Finanziamento* Presenza date di assegnazione e pagamento* Presenza data prevista di fine della fase di esecuzione del progetto* Presenza data prevista di inizio della fase di esecuzione del progetto* Presenza status (avviato/concluso)* Presenza importo totale finanziamento* Presenza importo totale del pagamento* Presenza codice avviamento postale (geolocalizzazione)* Presenza del livello territoriale della localizzazione inferiore a quello regionale* Presenza di un codice identificativo del progetto* Presenza descrizione progetto comprensivo di contatti (email, tel, etc.)* Presenza della denominazione del soggetto beneficiario* Presenza del titolo del progetto* Presenza informazioni sull'avanzamento del progetto e dei risultati* Presenza di foto o schede navigabili* Presenza indicatori di risultato* Possibilità di scaricare il database in un unico bulk Numero di click per scaricare l'intero database dalla home page inferiore a 2 Presenza numero di click dall'home page inferiore o uguali a due Presenza data di aggiornamento Presenza frequenza di aggiornamento Tempestività aggiornamento Versione multilingua del sito Presenza campi in un'altra lingua Presenza descrizione dei dati Presenza di informazioni su come i dati vengono raccolti Presenza metadati Presenza formato CSV Presenza formato DOC Presenza formato HTML su una pagina Presenza formato HTML su più pagine Presenza formato PDF Presenza formato RDF Presenza formato XLS analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk importo rilasciato, data publicazione inzizio dei lavori, fine dei lavori, valore di ritorno, ultima data di rilascio, valore ultimo rilascio Stato - finalità - beneficiario progetto si si si si si no si no si no si si si no no no si no si no no no si si si no no no no no no no si no no si no no no no no no si si no si si si no no 241 Output e/o outcome Contatti Note Presenza formato XML, JSON analisi desk no Presenza della licenza analisi desk no Tipologia di licenza analisi desk Presenza di georeferenziazione analisi desk no Presenza di modalità di visualizzazione tramite grafici e altre elaborazioni analisi desk si Presenza mappa analisi desk no Presenza filtri dopo la ricerca Es. OC (feature interfaccia web) analisi desk no Presenza ricerca per anno o periodo di programmazione analisi desk si presenza ricerca per tipologia di finanziamento/fondo analisi desk si Presenza ricerca libera per parole chiave analisi desk no Presenza ricerca per ambito territoriale analisi desk si Presenza ricerca per progetto analisi desk si Presenza ricerca per risorse analisi desk si Presenza icerca per soggetto beneficiario analisi desk si Presenza ricerca per status progetto analisi desk no Possibilità di commentare il progetto o altre funzioni social sui dati* analisi desk no Possibilità di contattare il produttore dei dati analisi desk no Possibilità di repliche/risposte ai commenti da parte dell'amministrazione analisi desk no Presenza di una guida all'uso dei dati analisi desk si Presenza di link ad analisi che hanno utilizzato i dati analisi desk no Presenza di strumenti per lavorare con i dati analisi desk no Utilizzo di codifiche standard per le variabili pubblicate analisi desk no Prooprietà del dato analisi desk Caixa economica federal Tipologia di utenza analisi desk/intervista principali benefici per l'amministrazione e per il territorio analisi desk/intervista output del progetto (realizzazioni di app, servizi a partire dagli Open Data pubblicati, sia da parte degli utenti, sia da parte dell'amministrazione analisi desk/intervista tutela della privacy analisi desk/intervista form online l'analisi è stata effettuata tenendo conto della sola parte del sito relativa ai finanziamenti ("despesas"), non sono state considerate le altre sezioni del sito relative a "Receitas" (ricavi) "Convênios" (accordi) "Sanções" (sanzioni), "Servidores" (dipendenti pubblici), "+ consultas" (altre consultazioni permesse dal sito) Allegato 6 – Scheda di analisi Aid data MACRO AMBITI Anagrafica progetto INFORMAZIONI DA RILEVARE Nome del Progetto Ente pubblico promotore METODOLOGIA analisi desk/intervista analisi desk/intervista ANALISI DESK Aid data AidData è stato creato da una partnership tra tre istituzioni: il College of William & Mary, Development Gateway e Brigham Young University. 242 Governance e struttura organizzativa (processo di pubblicazione) Qualità dell'informazione e del dato Anno di avvio del Progetto Descrizione del progetto analisi desk/intervista analisi desk/intervista 2009 AidData traccia 40.000 miliardi di $ in finanziamenti per lo sviluppo. L'idea su cui si basa il progetto è che chiunque possa valutare chi finanzia cosa, dove e con quali effetti. I donatori e governi possono massimizzare l'impatto dei loro investimenti. I cittadini possono chiedere ai loro leader di rendere conto dei risultati. link al portale di pubblicazione dei dati Obiettivi del Progetto (origini, motivazioni, etcc) analisi desk intervista Attori coinvolti(interni ed esterni) intervista Descrizione del processo di pubblicazione dei dati (attori e fasi, eventuale outsourcing) Costi diretti e indiretti legati al Progetto (avvio del sito, mantenimento, processo di pubblicazione dei dati). Banche dati di origine delle informazioni pubblicate Interoperabilità con altri dati nazionali e/o internazionali Interventi per migliorare la gestione e la pubblicazione dei dati a seguito della prima pubblicazione Tipologia di piattaforma informatica utilizzata per la pubblicazione dei dati (open source o tecnologia proprietaria) Eventuali forme di incentivazione per la pubblicazione dei dati Unità elementare della pubblicazione (programma, progetto, beneficiario, fattura etc) Tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare intervista http://aiddata.org/ Rendere i dati più accessibili e fruibili per tutti è il centro del progetto. AidData svolge attività di ricerca d'avanguardia sul targeting, coordinamento e valutazione degli aiuti allo sviluppo. I risultati della ricerca sono disponibili attraverso strumenti, "good practices" e lesson learned allo scopo di aiutare le comunità locali. (http://aiddata.org/our-story) Ricercatori, studenti team leader (interni) Donors (esterni) Lungo processo di pulizia e omogeneizzazione dei dati (vedi descrizione di dettaglio sottostante) Ampio team dedicato Grado di granularità rispetto alla fonte originaria analisi desk Tipologia di Finanziamento* Presenza date di assegnazione e pagamento* Presenza data prevista di fine della fase di esecuzione del progetto* Presenza data prevista di inizio della fase di esecuzione del progetto* Presenza status (avviato/concluso)* Presenza importo totale finanziamento* Presenza importo totale del pagamento* Presenza codice avviamento postale (geolocalizzazione)* analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk intervista intervista intervista intervista intervista Reperite presso i donors Si Ristrutturazioni successive orientate alla migliore fruizione dell’informazione OS intervista analisi desk _ progetto analisi desk AidData ID#; Source; Year; Donor Name; Recipient Name; Total Project Cost (Donor Reported); Commitment Amount (USD 2011); Disbursement Amount (USD 2011): Short Description; Long Description; Related Contributions dati aggregati per risorsa o settore - elenco dei progetti caratteristiche singolo progetto Stati o istituzioni internazionali (es. Banca Mondiale etc..) si no no no si si no 243 Presenza del livello territoriale della localizzazione inferiore a quello regionale* Presenza di un codice identificativo del progetto* Presenza descrizione progetto comprensivo di contatti (email, tel, etc.)* Presenza della denominazione del soggetto beneficiario* Presenza del titolo del progetto* Presenza informazioni sull'avanzamento del progetto e dei risultati* Presenza di foto o schede navigabili* Presenza indicatori di risultato* Possibilità di scaricare il database in un unico bulk Numero di click per scaricare l'intero database dalla home page inferiore a 2 Presenza numero di click dall'home page inferiore o uguali a due Presenza data di aggiornamento Presenza frequenza di aggiornamento Tempestività aggiornamento Versione multilingua del sito Presenza campi in un'altra lingua Presenza descrizione dei dati Presenza di informazioni su come i dati vengono raccolti Presenza metadati Presenza formato CSV Presenza formato DOC Presenza formato HTML su una pagina Presenza formato HTML su più pagine Presenza formato PDF Presenza formato RDF Presenza formato XLS Presenza formato XML, JSON Presenza della licenza Tipologia di licenza Presenza di georeferenziazione Presenza di modalità di visualizzazione tramite grafici e altre elaborazioni Presenza mappa Presenza filtri dopo la ricerca Es. OC (feature interfaccia web) Presenza ricerca per anno o periodo di programmazione presenza ricerca per tipologia di finanziamento/fondo Presenza ricerca libera per parole chiave Presenza ricerca per ambito territoriale Presenza ricerca per progetto Presenza ricerca per risorse Presenza ricerca per soggetto beneficiario Presenza ricerca per status progetto Possibilità di commentare il progetto o altre funzioni social sui dati* Possibilità di contattare il produttore dei dati analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk no si no si si no no no si si si no no no no no si si si si no no no no no no si no no si si si si si si si si si si no si no 244 Output e/o outcome Contatti Note Possibilità di repliche/risposte ai commenti da parte dell'amministrazione Presenza di una guida all'uso dei dati Presenza di link ad analisi che hanno utilizzato i dati Presenza di strumenti per lavorare con i dati Utilizzo di codifiche standard per le variabili pubblicate Prooprietà del dato analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk Tipologia di utenza Principali benefici per l'amministrazione e per il territorio analisi desk/intervista analisi desk/intervista no si si si si i dataset provengono da enti diversi che hanno donato i loro dati a AidData Ricercatori, studenti, policy maker Possibilità di trovare tutti i dati relativi agli aiuti allo sviluppo in un unico luogo Oltre al sito, servizio di consulenza ai governi partner e ai donors su come raccogliere i dati e renderli meglio comprensibili _ output del progetto (realizzazioni di app, servizi a partire dagli Open Data analisi desk/intervista pubblicati, sia da parte degli utenti, sia da parte dell'amministrazione tutela della privacy analisi desk/intervista [email protected] I dataset pubblicati provengono da diverse istituzioni, enti nazionali e sovranazionali. All'interno della piattaforma sono stati tutti pubblicati attraverso una codifica standard, è stata utilizzata, cioè, la medesima scheda per ogni progetto. L'analisi della qualità del dato sopra indicata si riferisce alla predisposizione della piattaforma per contenere le informazioni richieste dall'analisi, non tutti i dataset, però, contengono poi effettivamente informazioni su tutti i campi. Allegato 7 – Scheda di analisi Open welfare MACRO AMBITI INFORMAZIONI DA RILEVARE Nome del Progetto Ente pubblico promotore Anno di avvio del Progetto METODOLOGIA analisi desk analisi desk analisi desk Anagrafica progetto Descrizione del progetto link al portale di pubblicazione dei dati analisi desk analisi desk Open welfare città di Bologna non riportato, l'annuncio nella sezione "news" è avvenuto il 17/12/2014, i primi dati pubblicati risalgono al 2013 Open welfare è l'iniziativa del comune di Bologna. Allo stato attuale, nel pieno rispetto del principio della privacy, l'iniziativa open welfare ha realizzato il rilascio di tre distinti dataset. Il primo riguarda il resoconto delle attività svolte dagli Sportelli Sociali (la porta unitaria territoriale di accesso alle informazioni e al Servizio sociale) in cui sono dettagliati i contatti ricevuti in ogni Quartiere; il secondo dataset Piano Assistenziale Individuale contiene invece il dettaglio dei PAI aperti a favore degli utenti presi in carico, individuando gli interventi necessari per affrontare - in maniera coerente all'effettivo stato di bisogno - le problematiche che il caso presenta; l'ultimo dataset Interventi contiene il dettaglio delle prestazioni sociali e socio-sanitarie erogate nell'anno dal Servizio Sociale Comunale. http://dati.comune.bologna.it/open-welfare 245 Obiettivi del Progetto (origini, motivazioni, etcc) Attori coinvolti(interni ed esterni) Descrizione del processo di pubblicazione dei dati (attori e fasi, eventuale outsourcing) Governance e struttura organizzativa (processo di pubblicazione) Costi diretti e indiretti legati al Progetto (avvio del sito, mantenimento, processo di pubblicazione dei dati). Banche dati di origine delle informazioni pubblicate Interoperabilità con altri dati nazionali e/o internazionali Interventi per migliorare la gestione e la pubblicazione dei dati a seguito della prima pubblicazione Tipologia di piattaforma informatica utilizzata per la pubblicazione dei dati (open source o tecnologia proprietaria) Eventuali forme di incentivazione per la pubblicazione dei dati Unità elementare della pubblicazione (programma, progetto, beneficiario, fattura etc) intervista intervista nasce con l'obiettivo prioritario di rilasciare in formato aperto i dati in ambito sociale di cui il comune è titolare. Città di Bologna, Powered by Dataninja, tileset from GeoIQ, icons from Freepik and Simple Share Buttons, code on GitHub. Estrazione dei dati, “pulizia” degli stessi per conformità alla privacy, creazione di metadati, pubblicazione Costi dovuti ai processi di estrazione, correzione e creazioni metadati, quantificabili in 4 operatori attivi sul progetto più un investimento iniziale di informatizzazione dei processi dei servizi sociali al cittadino comune di bologna, ASP (azienda dei servizi alle persone), servizio sociale territoriale, ASL cittadina, PIS (pronto intervento sociale) - intervista - analisi desk intervista Leaflet - opensource online: dati aggregati secondo le varie caratteristiche. download: il singolo intervento sulla singola persona ID contatto, Data contatto, Nodo, Id richiedente, Sesso richiedente, Fascia di età richiedente, luogo contatto, modalità contatto, contatto inviato da, motivo, priorità, rapporto col richiedente, id utente, fascia d'età utente, target utenza, sesso utente, stato civile utente, comune nascita utente, stato cittadinanza utente, comune residenza utente, quartiere residenza utente, bisogno, categoria, servizio, previsto accesso % numero di interventi per 100 abitanti nel quartiere - dataset con le specifiche del singolo intervento no si no no no no no si no no no no no no no analisi desk analisi desk intervista intervista analisi desk Tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare analisi desk Grado di granularità rispetto alla fonte originaria Qualità dell'informazione e del dato Tipologia di Finanziamento* Presenza date di assegnazione Presenza data prevista di fine della fase di esecuzione del progetto* Presenza data prevista di inizio della fase di esecuzione del progetto* Presenza status (avviato/concluso)* Presenza importo totale finanziamento* Presenza importo totale del pagamento* Presenza codice avviamento postale (geolocalizzazione)* Presenza del livello territoriale della localizzazione inferiore a quello regionale* Presenza di un codice identificativo del progetto* Presenza descrizione progetto comprensivo di contatti (email, tel, etc.)* Presenza della denominazione del soggetto beneficiario* Presenza del titolo del progetto* Presenza informazioni sull'avanzamento del progetto e dei risultati* Presenza di foto o schede navigabili* analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk 246 Presenza indicatori di risultato* Possibilità di scaricare il database in un unico bulk Numero di click per scaricare l'intero database dalla home page inferiore a 2 Presenza numero di click dall'home page inferiore o uguali a due Presenza data di aggiornamento Presenza frequenza di aggiornamento Tempestività aggiornamento Versione multilingua del sito Presenza campi in un'altra lingua Presenza descrizione dei dati Presenza di informazioni su come i dati vengono raccolti Presenza metadati Presenza formato CSV Presenza formato DOC Presenza formato HTML su una pagina Presenza formato HTML su più pagine Presenza formato PDF Presenza formato RDF Presenza formato XLS Presenza formato XML, JSON Presenza della licenza Tipologia di licenza Presenza di georeferenziazione Presenza di modalità di visualizzazione tramite grafici e altre elaborazioni Presenza mappa Presenza filtri dopo la ricerca Es. OC (feature interfaccia web) Presenza ricerca per anno o periodo di programmazione presenza ricerca per tipologia di finanziamento/fondo Presenza ricerca libera per parole chiave Presenza ricerca per ambito territoriale Presenza ricerca per progetto Presenza ricerca per risorse Presenza ricerca per soggetto beneficiario Presenza ricerca per status progetto Possibilità di commentare il progetto o altre funzioni social sui dati* Possibilità di contattare il produttore dei dati Possibilità di repliche/risposte ai commenti da parte dell'amministrazione Presenza di una guida all'uso dei dati Presenza di link ad analisi che hanno utilizzato i dati Presenza di strumenti per lavorare con i dati analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk no si si si no no no no no si no si si no no no no no no no si CC BY-SA 3,0 Unported no si si si si si nd si si si no no si si no no si no 247 Utilizzo di codifiche standard per le variabili pubblicate Prooprietà del dato analisi desk analisi desk Tipologia di utenza Output e/o outcome analisi desk/intervista principali benefici per l'amministrazione e per il territorio analisi desk/intervista output del progetto (realizzazioni di app, servizi a partire dagli Open Data pubblicati, sia da parte degli utenti, sia da parte dell'amministrazione analisi desk/intervista tutela della privacy Contatti Note no comune di Bologna Cittadini, società operanti nel terzo settore, data journalist, imprenditori, studiosi I dati prima di essere pubblicati sono “ripuliti” rendendoli conformi alla normativa sulla privacy analisi desk/intervista [email protected] l'analisi si focalizza sui dataset relativi agli interventi sociali portati avanti dal comune, in nessun dataset è presente un riferimento agli economics la casella "tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare" fa riferimento a uno solo dei tre dataset pubblicati, ogni dataset contiene infatti variabili differenti dagli altri il programma "open Walfare" rientra all'interno di un programma più ampio di pubblicazione dei dati della città di Bologna. Per questo motivo si ritrova in una pagina web facente parte del portale dati.comune.bologna.it Allegato 8 – Scheda di analisi Recovery.gov MACRO AMBITI INFORMAZIONI DA RILEVARE Nome del Progetto Ente pubblico promotore Anno di avvio del Progetto Descrizione del progetto Anagrafica progetto link al portale di pubblicazione dei dati Obiettivi del Progetto (origini, motivazioni, etcc) Governance e struttura organizzativa (processo di pubblicazione) METODOLOGIA ANALISI DESK analisi desk recovery.gov analisi desk U.S. Government analisi desk 2009 il sito, creato a seguito dell' "American Recovery and Reinvestment Act" del 2009, visualizza informazioni sul Recovery Accountability and Transparency Board's activities e dati relativi agli 840 miliardi di $ di fondi stanziati per l'uragano sandy. Il portale è a sua volta suddiviso in quattro macro aree: "hurricane sandt funding oversight", "american recovery and reinvestment act", "education job Found", "Government Accountability and analisi desk Transparency Board" analisi desk http://www.recovery.gov/Pages/default.aspx intervista intervista - Attori coinvolti(interni ed esterni) Descrizione del processo di pubblicazione dei dati (attori e fasi, eventuale outsourcing) intervista Costi diretti e indiretti legati al Progetto (avvio del sito, mantenimento, processo di pubblicazione dei dati). intervista Banche dati di origine delle informazioni pubblicate intervista Interoperabilità con altri dati nazionali e/o internazionali intervista - 248 Interventi per migliorare la gestione e la pubblicazione dei dati a seguito della prima pubblicazione intervista Tipologia di piattaforma informatica utilizzata per la pubblicazione dei dati (open source o tecnologia proprietaria) intervista Eventuali forme di incentivazione per la pubblicazione dei dati intervista Hurricane sandt American recovery and reinvestment funding act oversight Unità elementare della beneficiario, fattura etc) pubblicazione (programma, Government Accountability Education job and found transparency board progetto, analisi desk Tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare Qualità dell'informazione e del dato analisi desk Grado di granularità rispetto alla fonte originaria analisi desk Tipologia di Finanziamento* analisi desk singolo appalto progetto fondi per stato Recipient Name; Project Title; Project Status; State or Other City; State; Zip; Final Project Report Submitted; Entity; Award ID; Total Project Activities Description; Cumulative Award Amount; Quarterly Activities/Project Obligated 1/; contiene Agency; Place of Description; Jobs Created; Description Cumulative report, elenco Performance of Jobs Created. Award Date; Award Outlays 2/; dei dipendenti (primo dataset); Number; Cumulative e dello staff di: State; Funds Order Number; Award Type; Available President from Awarded; Funds Funding Agency ID; Funding Agency Balance 3/; the Inspectors Paid Out Name; Funding Office Name; Percent Drawn General (secondo Awarding Agency ID; Awarding community, dataset) Agency Name; Amount of Award; agency Chief Funds Invoiced/Received; Expenditure Financial Amount; Infrastructure Expenditure Officers or Amount; Infrastructure Purpose and Deputy Rationale; Infrastructure Point of Secretaries, Contact Name; Infrastructure Point of and the Office Contact Email; Infrastructure Point of of Contact Phone; Infrastructure Point of Management Contact Address; Infrastructure Point and Budget. of Contact City; Infrastructure Point of Sono diversi Contact State; Infrastructure Point of documenti in Contact Zip formato pdf elenco dei dati presenti solo per lista dei progetti - dettagli sul singolo fondi totali spesiappalto progetto fondi per stato fondi pubblici stanziati alla FEMA (Federal Emergency Management fondi derivanti dall'american recovery education job Agency) investment act found 249 Presenza date di assegnazione e pagamento* analisi desk Presenza data prevista di fine della fase di esecuzione del progetto* analisi desk Presenza data prevista di inizio della fase di esecuzione del progetto* analisi desk Presenza status (avviato/concluso)* analisi desk Presenza importo totale finanziamento* analisi desk Presenza importo totale del pagamento* analisi desk Presenza codice avviamento postale (geolocalizzazione)* analisi desk Presenza del livello territoriale della localizzazione inferiore a quello regionale* analisi desk Presenza di un codice identificativo del progetto* analisi desk Presenza descrizione progetto comprensivo di contatti (email, tel, etc.)* analisi desk Presenza della denominazione del soggetto beneficiario* analisi desk Presenza del titolo del progetto* analisi desk Presenza informazioni sull'avanzamento del progetto e dei risultati* analisi desk Presenza di foto o schede navigabili* analisi desk Presenza indicatori di risultato* analisi desk Possibilità di scaricare il database in un unico bulk analisi desk Numero di click per scaricare l'intero database dalla home page inferiore a2 analisi desk Presenza numero di click dall'home page inferiore o uguali a due analisi desk Presenza data di aggiornamento analisi desk Presenza frequenza di aggiornamento analisi desk Tempestività aggiornamento analisi desk Versione multilingua del sito analisi desk Presenza campi in un'altra lingua analisi desk Presenza descrizione dei dati analisi desk Presenza di informazioni su come i dati vengono raccolti analisi desk Presenza metadati analisi desk Presenza formato CSV analisi desk Presenza formato DOC analisi desk Presenza formato HTML su una pagina analisi desk Presenza formato HTML su più pagine analisi desk Presenza formato PDF analisi desk Presenza formato RDF analisi desk Presenza formato XLS analisi desk Presenza formato XML, JSON analisi desk Presenza della licenza analisi desk Tipologia di licenza analisi desk Presenza di georeferenziazione analisi desk Presenza di modalità di visualizzazione tramite grafici e altre elaborazioni analisi desk no no no no si si no si no no si si si no no no no no si si no si si no si no no no no no si si si si si si no no si no no no no no no no no si no si si no no no no si no si no no si no si no si no no si no si no no no no si no si si no si si si no si si no no si no no no no no si no si no no no no no no si no no no no no si si si 250 Presenza mappa analisi desk Presenza filtri dopo la ricerca Es. OC (feature interfaccia web) analisi desk Presenza ricerca per anno o periodo di programmazione analisi desk presenza ricerca per tipologia di finanziamento/fondo analisi desk Presenza ricerca libera per parole chiave analisi desk Presenza ricerca per ambito territoriale analisi desk Presenza ricerca per progetto analisi desk Presenza ricerca per risorse analisi desk Presenza ricerca per soggetto beneficiario analisi desk Presenza ricerca per status progetto analisi desk Possibilità di commentare il progetto o altre funzioni social sui dati* analisi desk Possibilità di contattare il produttore dei dati analisi desk Possibilità di repliche/risposte ai commenti da parte dell'amministrazione analisi desk Presenza di una guida all'uso dei dati analisi desk Presenza di link ad analisi che hanno utilizzato i dati analisi desk Presenza di strumenti per lavorare con i dati analisi desk Utilizzo di codifiche standard per le variabili pubblicate analisi desk Prooprietà del dato Output e/o outcome Contatti Note si no no no no si no no si no no no si si si si no si si si si no si si si no no no no si no no no no no no no no si si no no no no no si FPDS; (federal procurement data system); Sandy PMO (sandy program management analisi desk office) analisi desk/intervista analisi desk/intervista - no no no no no Department Education of Tipologia di utenza principali benefici per l'amministrazione e per il territorio output del progetto (realizzazioni di app, servizi a partire dagli Open Data pubblicati, sia da parte degli utenti, sia da parte dell'amministrazione analisi desk/intervista tutela della privacy analisi desk/intervista [email protected] l'analisi è stata effettuata evidenziando le variabili che la piattaforma offre come dettaglio per il singolo progetto, tuttavia non tutti i progetti poi contengono effettivamente tutte le informazioni 251 Allegato 9 – Scheda di analisi Sandy Funding Tracker MACRO AMBITI INFORMAZIONI DA RILEVARE Nome del Progetto Ente pubblico promotore Anno di avvio del Progetto METODOLOGIA analisi desk analisi desk analisi desk Anagrafica progetto Descrizione del progetto link al portale di pubblicazione dei dati analisi desk analisi desk Obiettivi del Progetto (origini, motivazioni, etcc) Governance e struttura organizzativa (processo di pubblicazione) analisi desk Attori coinvolti(interni ed esterni) analisi desk Descrizione del processo di pubblicazione dei dati (attori e fasi, eventuale outsourcing) intervista Costi diretti e indiretti legati al Progetto (avvio del sito, mantenimento, processo di pubblicazione dei dati). intervista Banche dati di origine delle informazioni pubblicate intervista Interoperabilità con altri dati nazionali e/o internazionali intervista Interventi per migliorare la gestione e la pubblicazione dei dati a seguito della prima pubblicazione intervista Tipologia di piattaforma informatica utilizzata per la pubblicazione dei dati (open source o tecnologia proprietaria) intervista Eventuali forme di incentivazione per la pubblicazione dei dati intervista Unità elementare della pubblicazione (programma, progetto, beneficiario, fattura etc) analisi desk Qualità dell'informazione e del dato Tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare analisi desk ANALISI DESK Sandy Funding Tracker New York City dic-13 Sandy Funding Tracker traccia la risposta della città di New York all'uragano Sandy, sul sito è possibile trovare informazioni sull'uso che la citta di New York ha fatto dei "federal recovery founds" http://www1.nyc.gov/sandytracker/ l'obiettivo è una maggiore trasparenza e offrire ai cittadini la possibilità di tracciare i flussi economici dei fondi stanziati per far fronte ai danni provocati dall'uragano Sandy New York City, Bloomberg Administration spese aggregate per: distretto, programmi di recupero, per dipartimenti beneficiari. Per alcuni beneficiari è poi presente anche la lista dei progetti realizzati Dipartimento beneficiario Progetto codice dipartimento, nome dipartimento, costi stimati (emergenza, permanenti), sovvenzioni codice dipartimento, nome concesse (emergenza, dipartimento, costi stimati (emergenza, permanenti), spese città permanenti), sovvenzioni concesse (emergenza, permanenti), (emergenza, permanenti), spese città fondi federali ricevuti (emergenza, permanenti), fondi federali (emergenza, permanenti), ricevuti (emergenza, permanenti), stima posti lavoro creati fondi dedicati al recupero, stima posti (emergenza, permanenti) lavoro creati (emergenza, permanenti) 252 Grado di granularità rispetto alla fonte originaria Tipologia di Finanziamento* Presenza date di assegnazione e pagamento* Presenza data prevista di fine della fase di esecuzione del progetto* Presenza data prevista di inizio della fase di esecuzione del progetto* Presenza status (avviato/concluso)* Presenza importo totale finanziamento* Presenza importo totale del pagamento* Presenza codice avviamento postale (geolocalizzazione)* Presenza del livello territoriale della localizzazione inferiore a quello regionale* Presenza di un codice identificativo del progetto* Presenza descrizione progetto comprensivo di contatti (email, tel, etc.)* Presenza della denominazione del soggetto beneficiario* Presenza del titolo del progetto* Presenza informazioni sull'avanzamento del progetto e dei risultati* Presenza di foto o schede navigabili* Presenza indicatori di risultato* Possibilità di scaricare il database in un unico bulk Numero di click per scaricare l'intero database dalla home page inferiore a 2 Presenza numero di click dall'home page inferiore o uguali a due Presenza data di aggiornamento Presenza frequenza di aggiornamento Tempestività aggiornamento Versione multilingua del sito Presenza campi in un'altra lingua Presenza descrizione dei dati Presenza di informazioni su come i dati vengono raccolti Presenza metadati Presenza formato CSV Presenza formato DOC Presenza formato HTML su una pagina Presenza formato HTML su più pagine Presenza formato PDF Presenza formato RDF Presenza formato XLS Presenza formato XML, JSON Presenza della licenza analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk fondi totali per dipartimento suddivisione in fondi per progetto - aggiunta di "permanenti" e "di informazioni sulle spese e i posti di emergenza" lavoro creati fondi federali o della città fondi federali o della città no no no no no no no no si si no no no no no no no no no no si si no no no no no no no no si si si si no no no no si no si si no si no no no no no no 253 Output e/o outcome Contatti Note Tipologia di licenza analisi desk Presenza di georeferenziazione analisi desk no Presenza di modalità di visualizzazione tramite grafici e altre elaborazioni analisi desk si Presenza mappa analisi desk si Presenza filtri dopo la ricerca Es. OC (feature interfaccia web) analisi desk no Presenza ricerca per anno o periodo di programmazione analisi desk no presenza ricerca per tipologia di finanziamento/fondo analisi desk si Presenza ricerca libera per parole chiave analisi desk no Presenza ricerca per ambito territoriale analisi desk si Presenza ricerca per progetto analisi desk no Presenza ricerca per risorse analisi desk si Presenza ricerca per soggetto beneficiario analisi desk no Presenza ricerca per status progetto analisi desk no Possibilità di commentare il progetto o altre funzioni social sui dati* analisi desk no Possibilità di contattare il produttore dei dati analisi desk no Possibilità di repliche/risposte ai commenti da parte dell'amministrazione analisi desk no Presenza di una guida all'uso dei dati analisi desk no Presenza di link ad analisi che hanno utilizzato i dati analisi desk no Presenza di strumenti per lavorare con i dati analisi desk no Utilizzo di codifiche standard per le variabili pubblicate analisi desk no Prooprietà del dato analisi desk città di New York Tipologia di utenza analisi desk/intervista principali benefici per l'amministrazione e per il territorio analisi desk/intervista output del progetto (realizzazioni di app, servizi a partire dagli Open Data pubblicati, sia da parte degli utenti, sia da parte dell'amministrazione analisi desk/intervista tutela della privacy analisi desk/intervista non c'è un riferimento preciso. Dal link "contact us" si risale a tutti i numeri relativi all'amministrazione della città di new york (http://www1.nyc.gov/home/contact-us.page) - Allegato 10 – Scheda di analisi USA spending MACRO AMBITI Anagrafica progetto INFORMAZIONI DA RILEVARE Nome del Progetto Ente pubblico promotore Anno di avvio del Progetto METODOLOGIA analisi desk analisi desk analisi desk ANALISI DESK USAspending.org Department of the Treasury's Bureau of the Fiscal Service 2007 254 Descrizione del progetto analisi desk link al portale di pubblicazione dei dati analisi desk Obiettivi del Progetto (origini, motivazioni, etc) intervista Attori coinvolti(interni ed esterni) intervista Descrizione del processo di pubblicazione dei dati (attori e fasi, eventuale outsourcing) intervista Costi diretti e indiretti legati al Progetto (avvio del sito, mantenimento, processo di pubblicazione dei dati). intervista Governance e struttura organizzativa (processo di pubblicazione) Banche dati di origine delle informazioni pubblicate Interoperabilità con altri dati nazionali e/o internazionali intervista intervista Interventi per migliorare la gestione e la pubblicazione dei dati a seguito della prima pubblicazione intervista Tipologia di piattaforma informatica utilizzata per la pubblicazione dei dati (open source o tecnologia proprietaria) intervista Eventuali forme di incentivazione per la pubblicazione dei dati intervista Unità elementare della pubblicazione (programma, progetto, beneficiario, fattura etc) analisi desk Tipologia di variabili disponibili per ciascuna unità elementare Qualità dell'informazione e del dato Grado di granularità rispetto alla fonte originaria Tipologia di Finanziamento* Presenza date di assegnazione e pagamento* Presenza data prevista di fine della fase di esecuzione del progetto* Presenza data prevista di inizio della fase di esecuzione del progetto* Presenza status (avviato/concluso)* Presenza importo totale finanziamento* Presenza importo totale del pagamento* Presenza codice avviamento postale (geolocalizzazione)* Presenza del livello territoriale della localizzazione inferiore a quello regionale* Presenza di un codice identificativo del progetto* Presenza descrizione progetto comprensivo di contatti (email, tel, etc.)* Presenza della denominazione del soggetto beneficiario* analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk l'idea del portale è di creare un luogo di ricerca disponibile per i cittadini che consenta l'accesso alle informazioni sulle entità e organizzazioni che ricevono fondi federali https://www.usaspending.gov/Pages/Default.aspx Federal Procurement Data System, Award Submission Portal, Federal Funding Accountability and Transparency Act Subaward Reporting System, SmartPay nel gennaio 2014 è stato dato il mandato al "Departmenti of the Treasury's Bureau of the Fiscal Service" di apportare miglioramenti nell'usabilità, presentazione e funzionalità di ricerca del sito, con il "Digital Accountability and Transparency Act of 2014" sono state portate migliorie anche alla qualità del dato progetto Award Number; Order Number; Awarding Agency; Award Date; Total Award Amount; Total Number of Transactions; Total Number of SubAwards; Total Amount of Sub-Awards; Recipient Name; Recipient DUNS Number; Recipient Address; Recipient City; Recipient State; Recipient Congressional District; Recipient Country; Executive Compensation Provided Totale Fondi - Fondi per stato - fondi per progetto fondi federali si no no no si no no si si no si 255 Presenza del titolo del progetto* Presenza informazioni sull'avanzamento del progetto e dei risultati* Presenza di foto o schede navigabili* Presenza indicatori di risultato* Possibilità di scaricare il database in un unico bulk Numero di click per scaricare l'intero database dalla home page inferiore a 2 Presenza numero di click dall'home page inferiore o uguali a due Presenza data di aggiornamento Presenza frequenza di aggiornamento Tempestività aggiornamento Versione multilingua del sito Presenza campi in un'altra lingua Presenza descrizione dei dati Presenza di informazioni su come i dati vengono raccolti Presenza metadati Presenza formato CSV Presenza formato DOC Presenza formato HTML su una pagina Presenza formato HTML su più pagine Presenza formato PDF Presenza formato RDF Presenza formato XLS Presenza formato XML, JSON Presenza della licenza Tipologia di licenza Presenza di georeferenziazione Presenza di modalità di visualizzazione tramite grafici e altre elaborazioni Presenza mappa Presenza filtri dopo la ricerca Es. OC (feature interfaccia web) Presenza ricerca per anno o periodo di programmazione presenza ricerca per tipologia di finanziamento/fondo Presenza ricerca libera per parole chiave Presenza ricerca per ambito territoriale Presenza ricerca per progetto Presenza ricerca per risorse Presenza ricerca per soggetto beneficiario Presenza ricerca per status progetto Possibilità di commentare il progetto o altre funzioni social sui dati* Possibilità di contattare il produttore dei dati Possibilità di repliche/risposte ai commenti da parte dell'amministrazione analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk si no no no si si si si no no no no si no si si no si si no no no si no si si si si si no si si no no si no no si no 256 Presenza di una guida all'uso dei dati Presenza di link ad analisi che hanno utilizzato i dati Presenza di strumenti per lavorare con i dati Utilizzo di codifiche standard per le variabili pubblicate Prooprietà del dato Output e/o outcome Contatti Note analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk analisi desk Tipologia di utenza analisi desk/intervista principali benefici per l'amministrazione e per il territorio analisi desk/intervista output del progetto (realizzazioni di app, servizi a partire dagli Open Data pubblicati, sia da parte degli utenti, sia da parte dell'amministrazione analisi desk/intervista tutela della privacy analisi desk/intervista form sul sito: https://www.usaspending.gov/ContactUs/Pages/default.aspx si no no no General Services Administration; Department of the Treasury’s Bureau of the Fiscal Service - 257