Santa Messa Collegio San Carlo Duomo di Milano, 7 novembre

Santa Messa Collegio San Carlo
Duomo di Milano, 7 novembre 2016
+ fr. Paolo Martinelli
Carissimo fratelli e carissime sorelle, carissimi don Aldo e don Alberto, carissimi sacerdoti,
carissimi ragazzi e ragazze, giovani del Collegio San Carlo, genitori e famiglie, presidi e insegnanti,
insieme a tutto personale addetto alla cura del collegio: che grande gioia avervi qui nel Duomo di
Milano in questo giorno a celebrare la santa Messa in cui Gesù, il buon pastore, rinnova il dono
della sua vita per noi.
Siate davvero i benvenuti nella nostra Cattedrale; vi accolgo con emozione e gioia in nome
del nostro Arcivescovo Angelo.
Qualche giorno fa abbiamo celebrato la memoria liturgica di san Carlo Borromeo, il santo
Vescovo pastore della diocesi ambrosiana, che dà il nome alla vostra grande e bella istituzione. Ed
oggi siete qui per affidare al Signore il nuovo anno accademico sotto la potente intercessione di san
Carlo.
La Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci parla di Gesù buon pastore e ci parla del mistero
di Dio rivelatoci in Cristo Gesù. In questo modo la sacra scrittura ci rivela la nostra vocazione
all’amore, essere amati ed amare! Siamo chiamati ad essere vigilanti, tesi a cogliere nella realtà il
segno della presenza del Signore, scorgere il volto di Cristo nelle pieghe della realtà quotidiana.
Ma domandiamoci: che cosa può tenere desta la nostra vita? Cosa ci può aiutare a tenere gli
occhi aperti di fronte alla vita? Come non cadere nell’abitudine?
Vorrei indicarvi due cose che possono aiutare ad essere attenti e vigilanti ogni giorno, così
che questo anno scolastico incominciato sia per voi un occasione bella di vita e di crescita.
La prima cosa che vi raccomando è una attenzione al vostro cuore, al vostro cuore giovane,
un cuore palpitante. Il cuore è sempre vigilante, il cuore palpita sempre, anche quando dormiamo di
notte. Non smette mai di battere. C’è qualche cosa in noi che non si ferma mai.
La Bibbia chiama “cuore” non tanto i sentimenti, ma la sede della nostra libertà e delle
nostre decisioni, dove troviamo i nostri desideri più profondi. Desideri di bellezza, di verità, di
amore, di giustizia.
Il tempo della giovinezza è il tempo in cui voi scoprite questo vostro cuore che desidera
conoscere il mondo, e scopre i grandi ideali per cui vale la pena vivere. Il tempo della giovinezza:
tempo di desideri grandi e di domande profonde.
La parola “desiderio” è una parola bellissima, che ne contiene un’altra altrettanto bella: sider
(de-sider), cioè “stella”, le stelle, il cielo. Il desiderio tende per natura sua verso qualche cosa che è
più grande di noi, verso l’infinito. Il cuore desidera, è spalancato davanti all’immenso, alla realtà
tutta intera. Il cuore ricerca il senso vero delle cose, il senso ultimo di quello che esiste; è ricerca di
chi può dare un senso alla vita.
Se c’è un delitto nella vita è quello di tradire i propri desideri! Non trascurare mai i tuoi
desideri più veri!
Attenzione ad una cosa importantissima: non confondere mai i desideri autentici con i
capricci o le voglie, che invece sono brevi e passano. Puntate sempre alle cose davvero grandi.
Vivete all’altezza dei vostri desideri. Questo lo raccomando a tutti, dai più piccoli ai più grandi.
Sul cammino dei desideri più veri incontrerete il cuore di tanti altri giovani che come voi
non si arrendono alla mediocrità, al tirare a campare, a vivere “a rimorchio”. Quando si desiderano
cose grandi, allora si incontrano amici veri con cui condividere il cammino della vita. E questi anni
sono un tempo prezioso per cercare insieme il senso delle cose.
È bello che la vostra realtà di collegio san Carlo sia una proposta fatta a tutti, una proposta
che può incontrare e coinvolgere persone di diverse culture e lingue, di diverse etnie e perfino di
diverse religioni. Perché sotto tutte le culture batte sempre un cuore che desidera la felicità, la
bellezza e la giustizia.
La seconda cosa che vorrei raccomandarvi in questa occasione è di scoprire sempre di più il
volto di Gesù, come compagno di viaggio, come risposta profonda al desiderio di vita, come
risposta umanissima alla domanda di senso.
Gesù non è una idea, Gesù non è un discorso, Gesù è una persona, è il figlio di Dio che si è
fatto compagno di cammino al nostro desiderio di essere felici. Gesù è venuto perché noi abbiamo
la vita in abbondanza.
Cerchiamo dunque il volto di Gesù, scopriamo i suoi sentimenti e il suo pensiero. Cercatelo,
perché egli si fa trovare come il più grande amico. Guardate la realtà tutta insieme a Gesù; guardate
la vita con gli occhi di Gesù e cercate il suo volto in ogni cosa, nello studio e tra voi.
Dalla fedeltà al vostro cuore che sa desiderare cose grandi e dalla vostra ricerca del volto di
Gesù nasce la bellezza di un cammino comune, un cammino condiviso con gli altri giovani. E’ così
bello vedervi qui insieme così in tanti e concordi!
Credo che questa sia una vera esperienza educativa. Non ci si educa mai da soli; non si
cammina mai veramente sul sentiero della vita in solitudine. Si cammina dentro un’amicizia e una
comunità come quella del vostro collegio, una comunità composta da studenti, da insegnanti, dalle
famiglie, dal personale che accudisce alla organizzazione della scuola. Tutti formiamo una grande
comunità in cui si educa.
Vorrei terminare volgendo il nostro pensiero al nostro Cardinale, l’Arcivescovo Angelo, che
proprio in questo giorno compie 75 anni e lo vogliamo ringraziare tanto per la sua presenza e per il
suo magistero, soprattutto per la passione che ha per le realtà educativa, per la sua insistenza a
tenere desta la dimensione culturale della fede, aiutandoci ad immedesimarci con i sentimenti e la
mentalità di Cristo, immedesimarci con lo sguardo che Gesù ha su tutta la realtà.
Carissimi tutti: il vostro santo patrono Carlo e la Madonnina che brilla dalla guglia più alta
del Duomo di Milano possano assistervi ogni giorno affinché il cammino di quest’anno sia per voi
tutti l’avventura di un anno fecondo, per diventare più grandi nel cuore, più generosi nell’amare e
più coraggiosi nel testimoniare a tutti la gioia del Vangelo.