fÉààÉ ÄËTÄàÉ ctàÜÉv|Ç|É wxÄ VÉÇáÉÄtàÉ bÇÉÜtÜ|É wËTÜÅxÇ|t t `|ÄtÇÉ x wxÄ VÉÇáÉÄtàÉbÇÉÜtÜ|É wË\àtÄ|t t ZçâÅÜ| IL CUORE OLTRE IL MURO KUCIUKIAN TESTIMONI E GIUSTI/ IL “CASO” HRANT DINK Se per gli ebrei, il cui genocidio è stato universalmente riconosciuto, il giusto è una figura talmudica - “chi salva un solo uomo salva il mondo intero” - per gli armeni che combattono contro il negazionismo dei loro carnefici e che, come ricorda Eli Wiesel, “sono morti due volte”, sono da considerarsi giusti non solo i salvatori, ma anche i testimoni attivi, coloro che lottando contro la riscrittura della storia e l’oblio hanno recuperato la memoria collettiva. Chi compie atti di testimonianza attiva compie atti giusti. Il giusto sceglie di opporsi al male. “Si può sempre dire un si o un no”, scriveva Hannah Arendt. La scelta del testimone attivo non è facile: i giusti e i testimoni appartengono alla schiera di coloro che di fronte al male estremo, la violenza gratuita esercitata dall’uomo sull’uomo, hanno detto no, si sono assunti, in varie forme, la responsabilità dell’agire. I giusti lottano per la salvezza delle vittime predestinate e i testimoni attivi denunciano al mondo gli esiti distruttivi dell’oppressione, affinché il male non si ripeta. Ricordare carnefici e vittime non basta, è necessario ricordare anche i nomi e i gesti dei giusti e dei testimoni, dei “buoni al tempo del male”. Hrant Dink è un giusto. Il giornalista armenoturco assassinato all’inizio del 2007 temeva per la sua vita, ma non voleva lasciare la sua terra. SIAMO TUTTI HRANT DINK! PAHOR LA MEMORIA NON E’ UN LIBRO QUI E’ PROIBITO PARLARE Ha scelto di portare Testimonianza teatrale Sentirsi negare la I ragazzi possono Testimonianza teatrale dal ziali!), con l’incendio ad romanzo di Boris Pahor avanti il suo progetto Triennio scuola superiore propria identità cultu- ascoltare e interes- Scuola superioreDurata minuti opera delle squadracce Durata minuti 50 rale e linguistica è sarsi a qualcosa di fasciste del Narodni di verità e di libertà: 50 aberrante. E’la mia umano o storico che Dom, la casa della cul”Sono come un coUn atto d'amore verso esperienza personale li colpisca. La metura slovena di Trieste, lombo che si guarda una Trieste libera, in vissuta come “figlio moria non è un libro si apre uno dei capitoli attorno con circospecui riescano a convivedi nessuno”, sloveno perché la memoria più infami della storia zione, in attesa” e, re etnie diverse. Una nato a Trieste. A non viene scritta nei del fascismo: tutto quelquasi per scaramancittà che sappia accoTrieste dal 1920 non libri. Oggi il mio lo che era sloveno, linzia, aggiungeva: “ma si potevano tenere testamento di uomo gliere il dono della dif- gua, cultura, edifici, so che i turchi non mi riunioni nei teatri laico va ai giovani ferenza come patrimo- doveva sparire. Parlare toccheranno. Perché (che venivano brucia- perché ricordino di nio comune. Principale d' amore – nella Trieste qui non si fa male ai ti) e per la ricorrenza proteggere quella porto dell'impero au- degli anni '30 - diviene colombi. E i colombi di San Nicolò ai bam- scintilla di speranza stro-ungarico, integrata un atto ancora più sovvivono fra gli uomibini si davano i pac- per la giustizia che nel Regno d'Italia alla versivo della rabbia. ni…”Così non è avchetti dono di nasco- noi deportati abbia- fine della Grande Guer- Perchè se è la rabbia a venuto, potenze oscuIn questo progetto sto . Nel 1918 gli ita- mo preservato nel ra, Trieste ha vissuto la muovere i passi della teatrale , presentato a liani occuparono le buio dei lager e che triste anticipazione di protagonista, Ema, per Costantinopoli alla terre slave. Tutto abbiamo continuato quello che sarebbe sta- una Trieste sempre più Fondazione Hrant quello che era cultura con fatica e qualche to il fascismo. Da Trie- ostile, in cui fatica a Dink nel giugno 2011, andava internato, delusione ad alimen- ste e nel 1920 (18 anni trovare un lavoro, l'aprima delle leggi razcancellato, soppresso. tare fino ad oggi. more è qualcosa di associ sono le parole del Nel 1920 il fascismo lutamente inatteso e per giornalista e dell'uobruciava le nostre molto tempo evitato mo Dink, a cui non istituzioni culturali. dalla giovane slovena. abbiamo aggiunto nulNel 1941 la Slovenia Un incontro casuale, col la, attenti a testimoera occupata dai fapiù maturo Danilo sul niare ancora una volta scisti e dai nazisti. La molo del porto cambierà con la sua voce, sa- parte di responsabilità la sua vita. E via via pendo quanto sia diffi- italiana è stata insabscoprendo nel suo uomo cile dominare le emo- biata. Ci sono stati la determinazione e la re lo hanno colpito zioni quando si avver- criminali di guerra volontà di contrastare i sulla soglia della sede te come nel caso di italiani mai passati in pericoli del fascismo, del suo giornale Hrant una fraternità giudizio. Oggi penso Ema seguirà i suoi passi “Agos”. Propugnava culturale, morale, ci- che sia più utile pardivenendo staffetta paril riconoscimento del vile. Una ricostruzio- lare con i giovani, tigiana, partecipando genocidio armeno da TUTTI INTORNO A BORIS! ne fedele e documen- che incontrare persoattivamente alla resiparte della Turchia, tata di una vita spesa ne vecchie come me. Un momento “storico” della passata stagione stenza e alla difesa della ma contemporaneateatrale: l’incontro che la scuola di teatro del mente invitava la diaLiceo Taramelli ha avuto a Trieste alla pre- cultura slovena. LeganIL DIARIO DI ZLATA spora armena a non sentazione di “Con gli stessi occhi, in un’altra dosi a Danilo, la passioUNA BAMBINA RACCONTA SARAJEVO lingua” dedicato al grande scrittore sloveno ne le darà il coraggio di fare pressioni e a non porre condizioni : era Testimonianza teatrale quasi centenario, Boris Pahor. Un atto di giu- prendere in mano la scuola. stizia una richiesta di perdono agli sloveni per propria vita, spendendoconvinto che la Tur- per la scuola superiore La picle violenze fisiche, morali e culturali subite si senza remore nella chia, una volta divenDurata minuti 50 c o l a dagli sloveni prima e durante il ventennio fa- lotta per il riscatto del tata una democrazia Marzo 1992, Saraje“ A n n a popolo sloveno. scista. compiuta, avrebbe vo. E’ appena scopFrank di riconosciuto la sua storia passata, tragica piato il conflitto tra le Sarajevo” ci apre le per gli a r m e - diverse etnie della porte della sua adolen i . P r o f o n d a m e n t e Jugoslavia. Sono bo- scenza per raccontarci religioso, riteneva sniaci, serbi, croati. una quotidianità fatta che la convivenza fra E’ una guerra di reli- ora di paura, di cantine “Il solo parlare dei Giusti, di di cui nel 2013, per la prima volta, il 6 islam e cristianesimo gioni, cristiani orto- buie, di freddo, ora di coloro che scelsero il Bene marzo si celebrerà la Giornata Europea. fosse un valore: dossi contro musul- speranza e di voglia di quando era più facile sce”Ascoltando le 5 pre- mani. La storia che sapere il perché di tan- gliere il male, fa sì che la ghiere islamiche mi racconta Zlata, la pro- to dolore, ben sapendo Memoria possa diventare ricordo di essere cri- tagonista di questa che ai molti perché una Festa”. Da questa afferstiano; la convivenza narrazione toccante e delle guerre non vi mazione di Gabriele Nissim fa crescere la consa- intensa, è il vissuto di sono risposte. è nata l’idea di Memofest, pevolezza e alimenta una bambina che con Il testo di Zlata Filipo- rassegna di esiti di laborala conoscenza”. “Le i suoi occhi assiste al vic è stato completato tori teatrali realizzati dalle nazioni - dichiarava- dramma della guerra. da una ricerca musica- scuole superiori. Memofest si non devono vivere All’epoca Zlata ha 12 le su musiche balcani- svolgerà nel maggio del 2013 “vicine”, devono vi- anni e la sua vita che e dell’epoca del a Milano. Sarà un momento vere “insieme”. Si cambia, perde paren- genocidio, da testimo- di formazione importante può amare la patria e ti, amici, compagni di nianze raccolte da chi per allievi-attori, docenti e lo ha vissuto - sia ser- operatori teatrali. Un’occatogliere i confini. La bi, croati che bosniaci - sione per riflettere sulle pradipendenza è un valoda Svetlana Broz nella tiche positive del teatro in re, consente di camsua opera “I giusti nel relazione alla tematica del Gabriele Nissim (fondatore Gariwo), minare insieme: l’Eutempo del male” e da “ribaltamento” proposta da Yolande Mukagasana (sopravvissuta ropa senza frontiere servizi giornalistici Gariwo: parlare del Male genocidio ruandese), Francesco Di va verso valori unidell’inviato del Tg 1 partendo dal Bene, attraverso Maggio, Lieselotte Zucca e Jacqueline versali, valori che Franco Di Mare. sono i miei”. Mukansonera (Giusta per i ruandesi) le figure dei Giusti, THE GREEN LINE ARTAVAN SE LE CAPRE MANGIANO UN MONDO DI IL MAGO DELLA VIA DELLA SETA IL CAFFE’... ELEFANTI Spettacolo teatrale per la scuola secondaria di primo grado Durata minuti 50 Un antichissimo codice, coevo dei Vangeli, conservato presso la Biblioteca Nazionale di Teheran, racconta di un quarto “re magio”, partito dalle montagne del Caucaso per giungere ad adorare il nuovo “Re del Mondo” in Palestina. Una curiosa coincidenza ci ha condotti ad Artavan, villaggio tra le montagne del centro-meridione dell'Armenia, per molti versi simile al luogo “magico” raccontato dal codice conservato in Iran. Ancora oggi in Armenia si conserva l'arte e la saggezza della medicina naturale, di cui era esperto (“mago”, appunto), l'erborista Artavan. A fargli da contraltare il furbo apprendista Tigran che approfitta di ogni occasione per mettere in mostra la sua abilità di imbonitore. In Armenia, si ricordano ancora i riti zoroastriani, in cui il fuoco era spesso un elemento dominante; il focolare casalingo che campeggia al centro delle abitazioni tradizionali armene, il tonir, pare Spettacolo teatrale abbia un'origine ritua- per la scuola primaria Durata minuti 50 le. Un'avventura che ci Concepito in un viagporterà dalle montagne gio di ricerca nella tradizione orale del Corno d’Africa, lo spettacolo centrale dedicato alla scuola primaria ha il sapore del caffè degli altopiani dell’ Etiopia. Chi vi si reca non può non rimanere affascinato dalla “cerimonia del Caucaso ai deserti Siriani, viaggiando in un Medio Oriente che alterna paesaggi brulli e aspri ai frutteti e ai giardini che più a sud costituiscono la ricchezza di Libano e Israele. Per concludersi a Gerusalemme la “Città” per antonomasia, capitale spirituale di più religioni, laddove il dialogo è possibile solo oltre il muro delle incomprensioni, solo per chi come Artavan, sa fermare saggiamente l'odio con uno sguardo, con un sorriso e andare oltre dove si può condividere una pace possibile. Un'avventura, quella del Mago che giunse in ritardo al più importante appuntamento della sua vita, quello con la nascita di Gesù, per sfamare i poveri, curare i malati, salvare chi stava subendo un'ingiustizia, ricca di poesia, di umanità, in cui non manca il gusto e il tempo per sorridere, perchè “...il male in un attimo è dimenticato. Il Bene è per sempre.” del caffè”. Chi non si ferma al lato spettacolare e profumato della preparazione e degustazione della bevanda, dovrà capire da dove nasca questo antichissimo rituale. Il museo Etnografico di Addis Abeba da anni raccoglie materiale estremamente interessante per chi voglia approfondire la propria indagine sulle magiche terre del Corno d’Africa. Tra queste abbiamo scelto l’affascinante storia del giovane pastore Kaldi. La curiosità del ragazzo, il suo amore per la musica e per le caprette che porta al pascolo, gli permettono di scoprire le profumate bacche rosse che tostate, fanno nascere l’aroma del caffè. RE MACINA & LA VOLPE PIU’ FURBA DEL MONDO Spettacolo teatrale Spettacolo teatrale per la scuola dell’infanzia e per le classi prime e seconde della scuola primaria per la scuola dell’infanzia e per le classi prime e seconde della scuola primaria Durata minuti 40 Un Mondo di Elefanti nasce da una serie di letture animate, raccolte in seguito in uno spettacolo di successo per i più piccoli. Incontreremo l’elefantina affamata alla ricerca di saggi consigli su come trovare cibo senza perdersi nella giungla, divenendo per un caso fortunato venerata amica della tribù di indigeni che abita il suo territorio. Quindi l’elefante Esaù sarà alle prese con il grande tema del perdono. Persosi nella foresta e adottato dal Re in persona, il superbo e vanitoso Leone, viene cacciato quando inizierà a diventare… troppo grande! Ma saprà perdoE di come il berlo in- nare quando incontrerà sieme possa diventare un semplice momento di festa di una comunità che orgogliosamente ricorda le proprie origini. Il racconto è impreziosito dalla magia dei il Re ormai caduto in costumi della cerimo- disgrazia, solo e vecnia, degli oggetti, del- chio, per le strade della le musiche dal vivo città dove Esaù ha troeseguite da Stefano vato amici e famiglia. Merighi, e… dal pro- Una storia ricca di spunti positivi, di interazione fumo del caffè!! e di divertimento! WELCOME BOYS NUOVE ENERGIE PER SER TEA ZEIT Crediamo che i giovani siano la miglior risorsa possibile per la vita di un’organizzazione culturale che si rivolge principalmente a un pubblico di adolescenti e pre-adolescenti. Valorizzarli significa fornire con evidenza uno stimolo, un esempio positivo a coloro che oggi si stanno formando attraverso la visione degli spettacoli e la frequentazione dei laboratori. La squadra 2012-13 di Ser Tea Zeit ha scelto tre artisti motivati, con grande spirito di squadra e energie positive. Da sinistra a destra: Gianluca Badalusi, classe ’94, art-director, si occupa dell’immagine esterna dell’organizzazione, dalla fotografia alle presentazioni; Stefano Merighi, classe ‘92, polistrumentista, entra in scena con “Se le capre mangiano il caffé”; Luca Rossi classe‘92, attore e musicista, l’allievo di più lungo corso tra i nuovi inseriti, dopo molte presenze come primo attore in esiti di laboratori teatrali, passa al professionismo come protagonista in “Qui è proibito parlare”. Premio Toumanian 2011 Fairy Tale International Festival Dzegh Armenia Durata minuti 40 Una delle più divertenti fiabe armene raccolte dal grande scrittore Hovannes Toumanian, tradotta in italiano e La furba volpe rende giustizia al povero m u gnaio al quale rubava focaccia e olive, trovando il modo di presentata per la pri- farlo diventare impema volta in Europa in ratore. collaborazione con la Ovviamente con tutti compagnia teatrale mezzi e le astuzie Karapet di Yerevan possibili e immagiche ha approntato nabili. costumi e musiche La magia di una fiaba orientale da mille dello spettacolo. e una notte in uno spettacolo d’animazione dove sarà impossibile non coinvolgersi! QUANTO COSTA? SERVIZI PER LE SCUOLE PARTNER Scuole, centri di aggregazione, biblioteche, Amministrazioni Pubbliche, privati: ecco i nostri compagni di viaggio in questa esperienza da volontari in prima persona. Con una sola piccola azione (5 euro di biglietto pro-capite per un pubblico di almeno 70 utenti), vi offriamo spettacoli teatrali di alta quali- tà e la possibilità di partecipare con noi alla operazioni di sviluppo sostenibile in Armenia e Artsakh.. Assistendo giorno per giorno all’impresa, in modo semplice e diretto. Inoltre siamo disponibili a creare “su misura” percorsi laboratoriali per tutti i nostri partners (scuole, biblioteche, centri…) SER TEA ZEIT VIA DE GASPERI 53 27010 FILIGHERA (PV) tel. 338 2484118 320 1969371 e-mail [email protected]